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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/06/23 in tutte le aree

  1. E' nato😃 800 pagine..oltre 2000 esemplari catalogati
    14 punti
  2. Cari amici una nuova condivisione - nella settimana Santa - di uno scudo collo lungo del 1850, nella versione più rara della zecca di Torino, entrata in collezione alla fine dello scorso anno, da un’asta importante e molto combattuta, insieme ad altri due pezzi, sempre FDC e sempre della stessa serie, millesimi diversi. Da tempo cercavo un pezzo sontuoso da sostituire al qSPL che avevo da anni. Volutamente qui ho ripreso l’esemplare al D con una impietosa luce radente che mette in evidenza gli hairlines (che a occhio nudo neanche si notano), e al R con luce normale. L’esemplare, che ho liberato oggi dal sarcofago non senza averlo prima fotografato con la sua plastica e i suoi rivetti, presenta una perizia FDC del 2009 del compianto Angelo Bazzoni, rendendola ulteriormente interessante secondo me. Ora proseguo nell’improbo quanto lungo compito di cercare di completare la serie (ne mancano 4, tutti rarissimi, nella qualità che li cerco io non si trovanoooooo 😱) ovvero di proseguire nella sostituzione di esemplari non FDC. Anche questo obiettivo è assai arduo, lo standard qualitativo di questi monetoni è molto modesto e i FDC sono carucci. 😂 Ma mi sono posto il target di averli tutti in qFDC o FDC e prima o poi ci arriverò (magari fra dieci anni se non schiatto prima) 🤗 Serena Pasqua a tutti
    4 punti
  3. Secondo Arslan (La moneta in bronzo degli Ostrogoti in Acta Numismatica 52, 2022 pp 281-282) "le emissioni ostrogote", per lo meno quelle enee, "terminano [...] nella sequenza di piccoli bronzi con monogramma del re, con peso medio molto basso" di ca. 0,69 gr. Che fine aveva fatto la reintroduzione dei grandi bronzi voluta da Teodorico? Siamo nel 552-553, in un momento di estrema gravità, con la penisola italiana devastata da anni di guerra e sono gli ultimi giorni del regno ostrogoto. Dopo che re che Totila venne ucciso nella battaglia di Tagina venne scelto come successore un suo generale: Teia o Tela che raccolse un importante esercito con l'intento di chiudere la partita con i bizantini del generale Narsete. L'esito, come sappiamo, fu favorevole ai Bizantini che, se si esclude la ribellione nell'Italia settentrionale nel corso degli anni cinquanta del VI secolo fino al 561 o 562, cancellarono la nazione ostrogota dalla storia. Qualche giorno fa scorrevo ex post il materiale in vendita nell'asta InAsta 105 ed ho trovato questa monetina invenduta (peraltro fotografata in modo da essere abbastanza incompresibile), data come moneta di Teodorico ma la pareidolia (termine molto caro a @Stilicho) mi ha fatto insospettire ricollocandola a memoria come una delle emissioni di Teia, (sempre secondo quanto asserito da Arslan). Nonostante il prezzo proibitivo ho gettato il cuore oltre l'ostacolo e l'ho acquistata ed è arrivata oggi Questa è la foto (non zenithale, lo so, mi perdonerete ma non sono attrezzato in questi giorni per le foto) Dalla mia immagine risultano più chiari (ma dal vivo è decisamente meglio) i particolari del D) con il busto diademato, paludato e corazzato di Anastasio a DX (si intravede la fine della legenda che, nel migliore dei mondi possibili, voleva essere qualcosa che sciolto doveva suonare come Dominus Noster Anastasius Augustus, mentre al rovescio si siconosce il doppio cerchio concentrico e parte del monogramma TRL in nesso. Sono molto contento di questo acquisto: per pochi euro ho portato a casa una monetina non comune (la danno come R2), certamente non appetibile dal punto di vista collezionistico ma testimone di un periodo storico estremamente interessante oltre che travagliato per la nostra penisola.
    4 punti
  4. Banconota molto affascinante della Germania Imperiale. Indubbiamente ci sono delle emissioni più ricercate e rare come quelle del 1903 e 1906. Ciò che contraddistingue questa banconota oltre alla bellezza estetica, come descritta nel post citato da @El Chupacabra,ma il sistema di sicurezza utilizzato contro la contraffazione. Infatti la stampa avveniva su carta di Wilcox (nome dell'inventore americano J.M. Wilcox) il cui processo prevedeva l'uso di fibre colorate blu: Nel 1000 mark le ritroviamo sul lato sinistro. Questa carta venne anche denominata "carta di granito" per la somiglianza delle fibre rosse e blu alla grana del granito. In quegli anni non fu soltanto la Germania imperiale ad utilizzare un sistema di sicurezza del genere. Pensiamo alle banconote svedesi di fine '800, per esempio il 10 kronor: In questo caso cambia la colorazione e la distribuzione sul biglietto. Se andiamo in Spagna con il bellissimo 1000 pesetas del 1895: In questo caso troviamo una striscia verticale di fibre intrecciate. Quindi questo sistema di sicurezza era abbastanza diffuso per i molti falsi che circolavano. Infine questa banconota avendo subito gli effetti della svalutazione, gli speculatori intuirono un buon affare: acquistarono a buon mercato banconote da 1.000 marchi nel Reich e poi le riscattarono nei territori occupati al tasso prebellico. Per evitare ciò, il governo tedesco confiscò le banconote da 1000 marchi con il sigillo rosso prebellico ed emise quelle con un sigillo verde, che non potevano quindi essere riscattate nel medesimo modo. Bella banconota👍
    4 punti
  5. Complimenti Alberto per la bella moneta. Quello che ho in collezione mi ha messo un pò in crisi, in considerazione della dimensione della moneta e della mia vista che non è più quella di una volta. Presenta infatti una sbavatura di conio sul "5" che potrebbe sembrare ad un "3". In realtà penso sia proprio una 1835. Buona Serata,
    3 punti
  6. Ho dato GRANDE importanza alla bibliografia, in modo tale che di ogni moneta si possa risalire a tutti ( o quasi) coloro che ne hanno scritto in precedenza. Accanto ad ogni moneta troverete i riferimenti ad esempio del Crippa e del MIR e di tutti gli altri autori ANCHE contemporanei. Non vedo concorrenti ma solo colleghi. Dovrebbe essere questo lo spirito del numismatico. Ho addirittura inserito le foto dei volumi ai quali faccio riferimento, un ulteriore aiuto per la loro reperibilità
    3 punti
  7. Avverto nostalgia a vedere la piantina di Bologna, che è più o meno uguale a quella che usavo io per spostarmi a Bologna nel 1979. 😊 Ma ancora di più ai negozi di numismatica di quegli anni. Entravi le prime volte con la paura di disturbare, di fare perdere tempo perché sapevi che non avresti acquistato niente. Ma trovavi qualcuno che non era solo un venditore, ma un appassionato, e che quando capiva che anche tu lo eri, o almeno lo saresti potuto essere, si apriva al dialogo. E così in quel negozio poi ci entravi solo per un saluto o "per guardarti attorno". Quello di via San Vitale 2 era il classico negozio di numismatica. A Trieste, in via Roma 3, c'era Giulio Bernardi; quello non era un negozio, era uno studio ufficio, non ci entravi perché "passavi di là", dovevi prendere appuntamento, e poi non potevi semplicemente " guardarti attorno" , ma dovevi già sapere cosa vedere e di cosa parlare. All'inizio, poi si espandeva il rapporto cliente-venditore; che bei dialoghi, quanto "apprendimento". Due tipi di negozio numismatico differenti, entrambi necessari qualche decennio fa per un collezionista. Non c'erano internet e le vendite online, non era facile procurarsi listini e cataloghi. Di attività commerciali così ce ne sono sicuramente ancora (parlando ovviamente di commercianti esperti di monete antiche), e io mi auguro che i nuovi collezionisti entrino in quei negozi e in quegli studi, che cerchino il dialogo e facciano lì i primi acquisti, non si rivolgano solo al web.
    3 punti
  8. Salve a tutti, navigando nel materiale di mio nonno ho trovato un documento che mi ha portato indietro, a quando ero bambino, mio nonno che ogni tanto era chino sulla macchina da scrivere con la luce da scrivania intento a scrivere documenti. Allego foto di un ordine per corrispondenza con la ditta Gaudenzi di Bologna (chi l’ha rilevata?). Al tempo di internet, dei live bid, ordini elettronici, ebay, etc.. insomma un salto indietro in un’altra epoca! condivido con voi i due documenti
    2 punti
  9. Ciao, oggi condivido un antoniniano dell'imperatore Traiano Decio (249-251 d. C.) recante sul rovescio la personificazione della Uberitas (o Ubertas) acquistato ieri presso un negozio fisico di Numismatica dove ho fatto anche altri acquisti e dove mi reco quando posso anche solo per parlare di monete con il titolare, persona molto competente e disponibile al dialogo ed ai consigli. Colgo l'occasione per ringraziarlo perché non essendoci circoli numismatici nella mia zona e non avendo conoscenti che hanno questa stessa passione, resta per adesso la mia unica possibilità di interlocuzione diretta. Per fortuna c'è il nostro forum ed i tantissimi esperti dai quali devo dire sto attingendo molto e colgo anche qui l'occasione per ringraziare tutti. Divagazioni doverose 🙂. Traiano Decio, un imperatore che regno' solo due anni che non lasciò segni concreti se non uno in negativo e cioè la ripresa sistematica e cruenta della persecuzione nei confronti dei Cristiani. La Uberitas rappresentava per i romani la fertilità della madre terra e quindi il benessere di tutti dovuto a questo. È raffigurata stante, con cornucopia dell'abbondanza ed un sacco pieno (di monete?) che esprime chiaramente auspicio di prosperità. Ha una buona centratura, con evidenti difetti di coniazione sulle legende e sulla figura dell'imperatore, buon peso e diametro ed ha circolato. L'antoniniano che aggiungo al sesterzio mi permette di archiviare anche questo imperatore. Grazie ed alle prossime ANTONIO 22,5 mm 4,84 g RIC 28 b
    2 punti
  10. Buona sera a tutti, Ultimo Sestino aggiunto in Collezione.
    2 punti
  11. Grazie a tutti coloro che mi hanno fatto i complimenti...so bene comunque che alle spalle ci sono un mare di critiche..ma tanto ci sono abituato...è il sale della vita😁 Io ci ho messo tutto l'impegno possibile...ricerca, studio, passione...gli errori ci saranno senz'altro...nulla è perfetto...e io sono soddisfatto. E' stato un lavoro impegnativo e con tante problematiche...e mi inchino di fronte a chi mi ha preceduto e che aveva minori mezzi a disposizione...Soprattutto il mitico bersagliere...Antonio Pagani...un omaggio doveroso, ma non dobbiamo dimenticare tutti gli altri...
    2 punti
  12. Vi posto anche un'altra monetina curiosa un mezzo tornese da 3 Cavalli 1804 dove il 3 sono due C capovolte piccole, cosa ne dite? Non mi sembra riportato su qualche catalogo.🧐
    2 punti
  13. Che belle queste discussioni condite anche con stralci di romanzo storico, un altro Imperatore da aggiungere alla lista dei "prima o poi lo avrò pure io". Grazie!
    2 punti
  14. 2 punti
  15. Per la soddisfazione di coloro i quali preferiscono seguire il “metodo Pagani”, ho deciso di lasciare pressoché inalterata anche la suddivisione per regioni anziché per Autorità emittente. Ma ho fatto però qualcosa in più: ho catalogato tutte le prove di monetazione, o monete considerate tali, prendendo come principale punto di riferimento il Corpus. Così facendo ogni studioso potrà seguire pedissequamente le orme dei massimi esperti dell’epoca che coadiuvarono il Re Vittorio Emanuele III nella realizzazione della sua monumentale opera. Questo volume cataloga oltre 2170 esemplari, tra i quali sono riportati tutti quelli indicati dal Pagani e quelli catalogati nel Corpus Nummorum Italicorum. Rarità e valutazioni, aspetti curati personalmente dal Comm.Montenegro, rispettano l’andamento del mercato attuale.
    2 punti
  16. Salve. Condivido un grano 1790 di Ferdinando IV di gr. 5,80 con la variante dei due punti in verticale dopo il "12" presente al rovescio. Faceva parte di un interessantissimo lotto di 6 monete battuto di recente in asta, che mi sono aggiudicato, per fortuna, con appena 100 euro complessivi. Non aggiungo altro e non penso sia il caso di ritornare sulle dispute circa l' importanza o meno dei due punti, è già tutto ben sviscerato in questo topic aperto da Galenus nel dicembre del 2019. Ringrazio per l'attenzione e saluto tutti caramente.
    2 punti
  17. @ZuoloNomisma Interessatissima analisi di una stupenda moneta ferrarese! (Da ferrarese, mi permetto soltanto di correggere la scrittura di San Giorgio, in dialetto San Zòrz 😁) Allego le fotografie di alcune pagine dell'opera "Delle monete di Ferrara" di Vincenzo Bellini del 1761 dove si descrive il testone di Paolo V e se ne riproduce l'immagine. Luca.
    2 punti
  18. magari a qualcuno può interessare (1) GENNARI A., CECCHINATO M., ORTU A., Gli Æ4 con monogramma di Odoacre e Teodorico, in AIIN, 65, 2019, Roma 2020, pp. 167-195 | Alain Gennari - Academia.edu
    2 punti
  19. Perché non tutte subivano una argentatura superficiale, alcune sono composte di una lega migliore che non necessitava del secondo trattamento, o almeno se veniva fatto (cosa di cui dubito) non se ne vedeva la differenza con l'usura.. Posto come esempio due immagini rubate dal nostro catalogo. A più o meno pari usura, occhio, capelli, borchie della corazza, mantello, in un caso si vede la lega più scura sotto l'argentatura (povera di argento) nell'altro quasi nessun cambio di colore, vuol dire che in superficie è come all'interno. Diciamo che quando le monete, o i tondelli, risultavano dopo la preparazione poco appaganti all'occhio, venivano argentati... Quello che non so dirti esattamente è il trattamento effettuato per argentarle, qualcuno dice che le bagnavano nell'argento, ma non ne sono convinto, probabilmente venivano messe a bagno in qualche soluzione che "tirava fuori" l'argento. Spero di essere stato chiaro, altrimenti chiedi pure.
    2 punti
  20. Stefano, ho intenzione di aggiungere i numeri di serie al catalogo di Lamoneta ma prima vorrei che la rivista potesse arrivare a casa degli abbonati.. 😇
    2 punti
  21. Ciao Priamo, ciao a tutti. Grazie della super recensione che hai fatto, l'articolo come ben sai è il frutto anche della collaborazione con te e con gli altri amici cartamonetari del forum, ne abbiamo discusso insieme. La disponibilità dell'elenco dei numeri di serie dei buoni emessi ci ha permesso di constatare che la quasi totalità degli esemplari attualmente disponibili sul mercato è falsa. La stesura dell'articolo è stata quindi sollecitata dalla volontà di rendere pubblico l'elenco quanto prima per porre un freno all'inconsapevole speculazione sulle spalle dei collezionisti, inconsapevole perché nessuno fin'ora era a conoscenza di questo elenco. Sono però soddisfatto perché sono riuscito ad accertarne la completezza, cosa che come sai mi ha tenuto impegnato molto data la frammentarietà e lacunosità della documentazione relativa al Prestito della Liberazione. Non mi resta che sottolineare l'estrema rarità di questi buoni (originali...) sperando che l'articolo sia utile e che mi si perdonino i suoi limiti, primo fra tutti la mancanza di dettagli sulla procedura per il loro rimborso, di cui ho trovato pochissime informazioni nei documenti del CLL.
    2 punti
  22. Incrociando quanto suggerito da @grigioviola e da @Flavio_bo ho provato a fare una ricerca sul sito già indicato. Forse ho trovato la moneta in questione. RIC temp #397 - RIC v1.0 Online: Roman Imperial Coinage (mom.fr) Sarebbe, secondo il "vecchio" RIC, una variante della 35. Che ne pensate? Ciao da Stilicho
    2 punti
  23. Cari forumisti, spero di farvi cosa gradita, oggi condivido con voi questo gioiellino in alta conservazione. È moneta comune (a differenza della sorella coniata a Roma), ma non è facile trovarla in queste condizioni:
    1 punto
  24. Su alcune buste o cartoline tedesche post-belliche si trovano spesso dei minuti francobolli blu con la dicitura “ notopfer 2 berlin steuermarke” (traduzione:“Emergenza per le vittime / 2 Berlin / Segnatasse”). Questo perché alla fine della Seconda Guerra mondiale fu deciso di raccogliere fondi per la ricostruzione di Berlino Ovest, ridotta in macerie, tramite una marca aggiuntiva di 2 pfennig da applicarsi assieme alla normale tariffa di spedizione. Tale marca venne usata obbligatoriamente in tutto il territorio della Repubblica federale di Germania, controllato dagli Alleati, per il traffico postale nazionale delle spedizioni (lettere, cartoline,pacchi ecc.). Ovviamente ne era però esente dall’uso proprio il martoriato territorio di Berlino Ovest e anche quelle spedizioni per i territori tedeschi di occupazione sovietica dove tale affrancatura non era accettata. Il bollo introdotto verso la fine del 1948 cessò di essere obbligatorio il 31-3-1954. Foto dalla mia collezione.
    1 punto
  25. Non ci sono speranze, non ci sono articoli e avvocati che tengano. Nessuna prescrizione o altra speranza creata ad arte da chi ha interesse ad alimentare false illusioni. Gli articoli citati sono al livello delle 5 lire del 62 nel cassetto della soffitta che valgono 27.000 euro. Le vecchie lire non si possono più cambiare.
    1 punto
  26. Per questa bella banconota da 10 marchi tipo 1980 V° emissione ti invito a leggere i post 570-571-572 di questa discussione:
    1 punto
  27. Buonasera a tutti, @NeroDrusus @Rufilius grazie per I vostri apprezzamenti, ho sempre pensato che ogni moneta ha tanto da raccontare, propone tanti spunti per l'approfondimento, poi ognuno aggiunge un qualcosa e la conoscenza si amplia. Partire da una moneta per una ricerca storica o da una ricerca storica per arrivare ad una moneta è esattamente il motore della mia passione. Saluti Alberto
    1 punto
  28. Allora mi devo rassegnare....i cinque miliardi di lire in mazzette da centomila e cinquantamila ammuffiti ritrovati in cantina cosa né faccio? Mi hai bruciato l'ultima speranza😢. Ma sei sicuro, sicuro...
    1 punto
  29. ....hai visto che avevo ragione che saresti stato più dettagliato e preciso...mancava poco che ci facevi l'elenco degli abitanti della comunità locale😁
    1 punto
  30. Ma quante sono 'ste discussioni? La "definitiva" (speriamo) è questa, che ne ha riunite due qui chiudo. petronius
    1 punto
  31. In Italia non si cambiano più. Oltretutto il buon Monti anticipò di oltre 2 mesi il termine per convertire le lire, no comment.....
    1 punto
  32. Scudo d'oro del sole con sigle AS https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE1/1
    1 punto
  33. I fiumi anatolici e il destino di sovrani celebri: Alessandro Magno e Federico Barbarossa, due destini simili ma diversi (https://www.laquintat.it/voglia-di-storia/706-i-fiumi-anatolici-e-il-destino-di-sovrani-celebri-alessandro-magno-e-federico-barbarossa-due-destini-simili-ma-diversi.html). Ci sono due fiumi collocati a breve distanza l'uno dall'altro nella attuale Turchia, che hanno segnato il destino di due uomini notissimi. Il primo fiume è il Cidno, nel quale Alessandro Magno decise di nuotare nonostante fosse (secondo Aristobulo) già febbricitante (ma pare si sentisse bene). Alessandro stette male e rischiò di morire; fu guarito dal suo medico Filippo, nel quale ripose fiducia nonostante una lettera di Parmenione che accusava Filippo di essere stato corrotto da Dario, sovrano persiano, per uccidere Alessandro. Come detto, Alessandro si salvò. Nel 1190, molto tempo dopo, Federico Barbarossa morì mentre attraversava il Calicadno, altro fiume molto vicino al Cidno. Fu meno fortunato di Alessandro Magno. Acque evidentemente difficili che hanno segnato eventi storici importanti. apollonia
    1 punto
  34. Questo è un notgeld da 50 pfenning di Kirn, città sotto l'amministrazione prussiana, è stato successivamente parte del Granducato del Basso Reno (1815-1822) e la provincia della Renania (1822-1945). Ti riporto la catalogazione di numista: https://en.numista.com/catalogue/note253911.html Come appena posso ti aggiorno con alcuni dati del catalogo ma penso che @littleEvil sarà ancor più preciso e dettagliato.
    1 punto
  35. Dibattito surreale, è impossibile stabilire una prevalenza di personaggi che operarono in campi diversi. In ogni caso credo che Dante e Leonardo appartengano alla categoria dei Geni universali, come Michelangelo, Shakespeare, Bach, Mozart, Einstein. E' superfluo e privo di significato stabilire una classifica tra personaggi che hanno travalicato l'appartenza ad una singola categoria di scienza, di natura o di arte.
    1 punto
  36. Belle, un piacere vedere sesterzi cosi
    1 punto
  37. Se hai disponibile il taglio più raro allora oltre all'articolo condividi anche l'abbonamento di panorama numismatico a vita a tutti noi🤣
    1 punto
  38. Gia', tutti colpevoli fino a prova contraria. Squadra che vince non si cambia.....
    1 punto
  39. Complimenti ad entrambi, mi piace molto!
    1 punto
  40. Ma non si potrebbe rientrare nei ranghi della numismatica? Magari proprio ricordando le monete, le medaglie ascrivibili al “momento” Umberto II, calandole nel contesto storico? Magari anche citando e/o fornendo utili spunti o curiosità sul volume di U. di S. [Umberto II di Savoia], Le medaglie della Casa di Savoia. Saggio di catalogo generale. Vol I (purtroppo rimasto come tale). A mio modesto avviso, sarebbe anche questo un buon modo per ricordare questa figura storica italiana. d
    1 punto
  41. Consiglio a @dupondio di costruire un recinto attorno all'ippopotamo...sembra che stia per uscire dal tondello....complimenti...gran bel pezzo!!
    1 punto
  42. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-BE14RA/6
    1 punto
  43. Buonasera, riprendo questa bella discussione di @ggioggio posto il mio Mezzo tornese del 1835. Magliocca 789 se non sbaglio , almeno così mi ero appuntato sul cartellino. Correggetemi eventualmente chi ha il manuale sotto mano. Saluti Alberto
    1 punto
  44. Buongiorno passeggiata domenicale, mercatino dell'antiquariato, ciotola su bancarella che vende mobili e oggetti d'epoca; pescata 5 centesimi 1936 (non male....) 1 gulden 1955 d'argento. Stesso mercatino, altra ciotola, però da 50 centesimi; pescata micromoneta Vaticano da 50 Lire 1992
    1 punto
  45. Sì, anch'io ho classificato la mia come RIC 218 Siscia. Il crescente è doppio.
    1 punto
  46. A cotal osar del tristo, l'occhio mio rorido faceasi di bragia lo villan discipulo guatando!
    1 punto
  47. È solo il taglio della foto che ha incluso parte dello sfondo più scuro. Mi scuso per l'imprecisione grafica, ma ero abbagliato dalla conservazione di questa moneta che dev'essere finita subito in tasca ad un collezionista 150 anni fa (e lì rimasta). Di solito questi Scudi, solo per la loro dimensione nella circolazione, sono ricoperti di graffi e graffietti per non parlare dei bordi tormentati da colpi spesso provocati da lanci su pietra per verificarne il suono dell'argento, mentre in questa moneta i bordi del contorno sono ancora taglienti: Mi sono accorto che se dico "in buona conservazione", i pignoli del forum tacciono. Quando scrivevo "FDC" o "in alta conservazione", apriti cielo, c'era la corsa a trovare veri o presunti difetti. Stavolta, è vero, mi sono nuovamente sbilanciato e vedo che i "motori" si si stanno scaldando...
    1 punto
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