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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/06/23 in tutte le aree

  1. E' nato😃 800 pagine..oltre 2000 esemplari catalogati
    14 punti
  2. Cari amici una nuova condivisione - nella settimana Santa - di uno scudo collo lungo del 1850, nella versione più rara della zecca di Torino, entrata in collezione alla fine dello scorso anno, da un’asta importante e molto combattuta, insieme ad altri due pezzi, sempre FDC e sempre della stessa serie, millesimi diversi. Da tempo cercavo un pezzo sontuoso da sostituire al qSPL che avevo da anni. Volutamente qui ho ripreso l’esemplare al D con una impietosa luce radente che mette in evidenza gli hairlines (che a occhio nudo neanche si notano), e al R con luce normale. L’esemplare, che ho liberato oggi dal sarcofago non senza averlo prima fotografato con la sua plastica e i suoi rivetti, presenta una perizia FDC del 2009 del compianto Angelo Bazzoni, rendendola ulteriormente interessante secondo me. Ora proseguo nell’improbo quanto lungo compito di cercare di completare la serie (ne mancano 4, tutti rarissimi, nella qualità che li cerco io non si trovanoooooo 😱) ovvero di proseguire nella sostituzione di esemplari non FDC. Anche questo obiettivo è assai arduo, lo standard qualitativo di questi monetoni è molto modesto e i FDC sono carucci. 😂 Ma mi sono posto il target di averli tutti in qFDC o FDC e prima o poi ci arriverò (magari fra dieci anni se non schiatto prima) 🤗 Serena Pasqua a tutti
    4 punti
  3. Secondo Arslan (La moneta in bronzo degli Ostrogoti in Acta Numismatica 52, 2022 pp 281-282) "le emissioni ostrogote", per lo meno quelle enee, "terminano [...] nella sequenza di piccoli bronzi con monogramma del re, con peso medio molto basso" di ca. 0,69 gr. Che fine aveva fatto la reintroduzione dei grandi bronzi voluta da Teodorico? Siamo nel 552-553, in un momento di estrema gravità, con la penisola italiana devastata da anni di guerra e sono gli ultimi giorni del regno ostrogoto. Dopo che re che Totila venne ucciso nella battaglia di Tagina venne scelto come successore un suo generale: Teia o Tela che raccolse un importante esercito con l'intento di chiudere la partita con i bizantini del generale Narsete. L'esito, come sappiamo, fu favorevole ai Bizantini che, se si esclude la ribellione nell'Italia settentrionale nel corso degli anni cinquanta del VI secolo fino al 561 o 562, cancellarono la nazione ostrogota dalla storia. Qualche giorno fa scorrevo ex post il materiale in vendita nell'asta InAsta 105 ed ho trovato questa monetina invenduta (peraltro fotografata in modo da essere abbastanza incompresibile), data come moneta di Teodorico ma la pareidolia (termine molto caro a @Stilicho) mi ha fatto insospettire ricollocandola a memoria come una delle emissioni di Teia, (sempre secondo quanto asserito da Arslan). Nonostante il prezzo proibitivo ho gettato il cuore oltre l'ostacolo e l'ho acquistata ed è arrivata oggi Questa è la foto (non zenithale, lo so, mi perdonerete ma non sono attrezzato in questi giorni per le foto) Dalla mia immagine risultano più chiari (ma dal vivo è decisamente meglio) i particolari del D) con il busto diademato, paludato e corazzato di Anastasio a DX (si intravede la fine della legenda che, nel migliore dei mondi possibili, voleva essere qualcosa che sciolto doveva suonare come Dominus Noster Anastasius Augustus, mentre al rovescio si siconosce il doppio cerchio concentrico e parte del monogramma TRL in nesso. Sono molto contento di questo acquisto: per pochi euro ho portato a casa una monetina non comune (la danno come R2), certamente non appetibile dal punto di vista collezionistico ma testimone di un periodo storico estremamente interessante oltre che travagliato per la nostra penisola.
    4 punti
  4. Banconota molto affascinante della Germania Imperiale. Indubbiamente ci sono delle emissioni più ricercate e rare come quelle del 1903 e 1906. Ciò che contraddistingue questa banconota oltre alla bellezza estetica, come descritta nel post citato da @El Chupacabra,ma il sistema di sicurezza utilizzato contro la contraffazione. Infatti la stampa avveniva su carta di Wilcox (nome dell'inventore americano J.M. Wilcox) il cui processo prevedeva l'uso di fibre colorate blu: Nel 1000 mark le ritroviamo sul lato sinistro. Questa carta venne anche denominata "carta di granito" per la somiglianza delle fibre rosse e blu alla grana del granito. In quegli anni non fu soltanto la Germania imperiale ad utilizzare un sistema di sicurezza del genere. Pensiamo alle banconote svedesi di fine '800, per esempio il 10 kronor: In questo caso cambia la colorazione e la distribuzione sul biglietto. Se andiamo in Spagna con il bellissimo 1000 pesetas del 1895: In questo caso troviamo una striscia verticale di fibre intrecciate. Quindi questo sistema di sicurezza era abbastanza diffuso per i molti falsi che circolavano. Infine questa banconota avendo subito gli effetti della svalutazione, gli speculatori intuirono un buon affare: acquistarono a buon mercato banconote da 1.000 marchi nel Reich e poi le riscattarono nei territori occupati al tasso prebellico. Per evitare ciò, il governo tedesco confiscò le banconote da 1000 marchi con il sigillo rosso prebellico ed emise quelle con un sigillo verde, che non potevano quindi essere riscattate nel medesimo modo. Bella banconota👍
    4 punti
  5. Complimenti Alberto per la bella moneta. Quello che ho in collezione mi ha messo un pò in crisi, in considerazione della dimensione della moneta e della mia vista che non è più quella di una volta. Presenta infatti una sbavatura di conio sul "5" che potrebbe sembrare ad un "3". In realtà penso sia proprio una 1835. Buona Serata,
    3 punti
  6. Ho dato GRANDE importanza alla bibliografia, in modo tale che di ogni moneta si possa risalire a tutti ( o quasi) coloro che ne hanno scritto in precedenza. Accanto ad ogni moneta troverete i riferimenti ad esempio del Crippa e del MIR e di tutti gli altri autori ANCHE contemporanei. Non vedo concorrenti ma solo colleghi. Dovrebbe essere questo lo spirito del numismatico. Ho addirittura inserito le foto dei volumi ai quali faccio riferimento, un ulteriore aiuto per la loro reperibilità
    3 punti
  7. Avverto nostalgia a vedere la piantina di Bologna, che è più o meno uguale a quella che usavo io per spostarmi a Bologna nel 1979. 😊 Ma ancora di più ai negozi di numismatica di quegli anni. Entravi le prime volte con la paura di disturbare, di fare perdere tempo perché sapevi che non avresti acquistato niente. Ma trovavi qualcuno che non era solo un venditore, ma un appassionato, e che quando capiva che anche tu lo eri, o almeno lo saresti potuto essere, si apriva al dialogo. E così in quel negozio poi ci entravi solo per un saluto o "per guardarti attorno". Quello di via San Vitale 2 era il classico negozio di numismatica. A Trieste, in via Roma 3, c'era Giulio Bernardi; quello non era un negozio, era uno studio ufficio, non ci entravi perché "passavi di là", dovevi prendere appuntamento, e poi non potevi semplicemente " guardarti attorno" , ma dovevi già sapere cosa vedere e di cosa parlare. All'inizio, poi si espandeva il rapporto cliente-venditore; che bei dialoghi, quanto "apprendimento". Due tipi di negozio numismatico differenti, entrambi necessari qualche decennio fa per un collezionista. Non c'erano internet e le vendite online, non era facile procurarsi listini e cataloghi. Di attività commerciali così ce ne sono sicuramente ancora (parlando ovviamente di commercianti esperti di monete antiche), e io mi auguro che i nuovi collezionisti entrino in quei negozi e in quegli studi, che cerchino il dialogo e facciano lì i primi acquisti, non si rivolgano solo al web.
    3 punti
  8. Salve a tutti, navigando nel materiale di mio nonno ho trovato un documento che mi ha portato indietro, a quando ero bambino, mio nonno che ogni tanto era chino sulla macchina da scrivere con la luce da scrivania intento a scrivere documenti. Allego foto di un ordine per corrispondenza con la ditta Gaudenzi di Bologna (chi l’ha rilevata?). Al tempo di internet, dei live bid, ordini elettronici, ebay, etc.. insomma un salto indietro in un’altra epoca! condivido con voi i due documenti
    2 punti
  9. Ciao, oggi condivido un antoniniano dell'imperatore Traiano Decio (249-251 d. C.) recante sul rovescio la personificazione della Uberitas (o Ubertas) acquistato ieri presso un negozio fisico di Numismatica dove ho fatto anche altri acquisti e dove mi reco quando posso anche solo per parlare di monete con il titolare, persona molto competente e disponibile al dialogo ed ai consigli. Colgo l'occasione per ringraziarlo perché non essendoci circoli numismatici nella mia zona e non avendo conoscenti che hanno questa stessa passione, resta per adesso la mia unica possibilità di interlocuzione diretta. Per fortuna c'è il nostro forum ed i tantissimi esperti dai quali devo dire sto attingendo molto e colgo anche qui l'occasione per ringraziare tutti. Divagazioni doverose 🙂. Traiano Decio, un imperatore che regno' solo due anni che non lasciò segni concreti se non uno in negativo e cioè la ripresa sistematica e cruenta della persecuzione nei confronti dei Cristiani. La Uberitas rappresentava per i romani la fertilità della madre terra e quindi il benessere di tutti dovuto a questo. È raffigurata stante, con cornucopia dell'abbondanza ed un sacco pieno (di monete?) che esprime chiaramente auspicio di prosperità. Ha una buona centratura, con evidenti difetti di coniazione sulle legende e sulla figura dell'imperatore, buon peso e diametro ed ha circolato. L'antoniniano che aggiungo al sesterzio mi permette di archiviare anche questo imperatore. Grazie ed alle prossime ANTONIO 22,5 mm 4,84 g RIC 28 b
    2 punti
  10. Buona sera a tutti, Ultimo Sestino aggiunto in Collezione.
    2 punti
  11. Grazie a tutti coloro che mi hanno fatto i complimenti...so bene comunque che alle spalle ci sono un mare di critiche..ma tanto ci sono abituato...è il sale della vita😁 Io ci ho messo tutto l'impegno possibile...ricerca, studio, passione...gli errori ci saranno senz'altro...nulla è perfetto...e io sono soddisfatto. E' stato un lavoro impegnativo e con tante problematiche...e mi inchino di fronte a chi mi ha preceduto e che aveva minori mezzi a disposizione...Soprattutto il mitico bersagliere...Antonio Pagani...un omaggio doveroso, ma non dobbiamo dimenticare tutti gli altri...
    2 punti
  12. Vi posto anche un'altra monetina curiosa un mezzo tornese da 3 Cavalli 1804 dove il 3 sono due C capovolte piccole, cosa ne dite? Non mi sembra riportato su qualche catalogo.🧐
    2 punti
  13. Che belle queste discussioni condite anche con stralci di romanzo storico, un altro Imperatore da aggiungere alla lista dei "prima o poi lo avrò pure io". Grazie!
    2 punti
  14. 2 punti
  15. Per la soddisfazione di coloro i quali preferiscono seguire il “metodo Pagani”, ho deciso di lasciare pressoché inalterata anche la suddivisione per regioni anziché per Autorità emittente. Ma ho fatto però qualcosa in più: ho catalogato tutte le prove di monetazione, o monete considerate tali, prendendo come principale punto di riferimento il Corpus. Così facendo ogni studioso potrà seguire pedissequamente le orme dei massimi esperti dell’epoca che coadiuvarono il Re Vittorio Emanuele III nella realizzazione della sua monumentale opera. Questo volume cataloga oltre 2170 esemplari, tra i quali sono riportati tutti quelli indicati dal Pagani e quelli catalogati nel Corpus Nummorum Italicorum. Rarità e valutazioni, aspetti curati personalmente dal Comm.Montenegro, rispettano l’andamento del mercato attuale.
    2 punti
  16. Salve. Condivido un grano 1790 di Ferdinando IV di gr. 5,80 con la variante dei due punti in verticale dopo il "12" presente al rovescio. Faceva parte di un interessantissimo lotto di 6 monete battuto di recente in asta, che mi sono aggiudicato, per fortuna, con appena 100 euro complessivi. Non aggiungo altro e non penso sia il caso di ritornare sulle dispute circa l' importanza o meno dei due punti, è già tutto ben sviscerato in questo topic aperto da Galenus nel dicembre del 2019. Ringrazio per l'attenzione e saluto tutti caramente.
    2 punti
  17. @ZuoloNomisma Interessatissima analisi di una stupenda moneta ferrarese! (Da ferrarese, mi permetto soltanto di correggere la scrittura di San Giorgio, in dialetto San Zòrz 😁) Allego le fotografie di alcune pagine dell'opera "Delle monete di Ferrara" di Vincenzo Bellini del 1761 dove si descrive il testone di Paolo V e se ne riproduce l'immagine. Luca.
    2 punti
  18. magari a qualcuno può interessare (1) GENNARI A., CECCHINATO M., ORTU A., Gli Æ4 con monogramma di Odoacre e Teodorico, in AIIN, 65, 2019, Roma 2020, pp. 167-195 | Alain Gennari - Academia.edu
    2 punti
  19. Perché non tutte subivano una argentatura superficiale, alcune sono composte di una lega migliore che non necessitava del secondo trattamento, o almeno se veniva fatto (cosa di cui dubito) non se ne vedeva la differenza con l'usura.. Posto come esempio due immagini rubate dal nostro catalogo. A più o meno pari usura, occhio, capelli, borchie della corazza, mantello, in un caso si vede la lega più scura sotto l'argentatura (povera di argento) nell'altro quasi nessun cambio di colore, vuol dire che in superficie è come all'interno. Diciamo che quando le monete, o i tondelli, risultavano dopo la preparazione poco appaganti all'occhio, venivano argentati... Quello che non so dirti esattamente è il trattamento effettuato per argentarle, qualcuno dice che le bagnavano nell'argento, ma non ne sono convinto, probabilmente venivano messe a bagno in qualche soluzione che "tirava fuori" l'argento. Spero di essere stato chiaro, altrimenti chiedi pure.
    2 punti
  20. Stefano, ho intenzione di aggiungere i numeri di serie al catalogo di Lamoneta ma prima vorrei che la rivista potesse arrivare a casa degli abbonati.. 😇
    2 punti
  21. Ciao Priamo, ciao a tutti. Grazie della super recensione che hai fatto, l'articolo come ben sai è il frutto anche della collaborazione con te e con gli altri amici cartamonetari del forum, ne abbiamo discusso insieme. La disponibilità dell'elenco dei numeri di serie dei buoni emessi ci ha permesso di constatare che la quasi totalità degli esemplari attualmente disponibili sul mercato è falsa. La stesura dell'articolo è stata quindi sollecitata dalla volontà di rendere pubblico l'elenco quanto prima per porre un freno all'inconsapevole speculazione sulle spalle dei collezionisti, inconsapevole perché nessuno fin'ora era a conoscenza di questo elenco. Sono però soddisfatto perché sono riuscito ad accertarne la completezza, cosa che come sai mi ha tenuto impegnato molto data la frammentarietà e lacunosità della documentazione relativa al Prestito della Liberazione. Non mi resta che sottolineare l'estrema rarità di questi buoni (originali...) sperando che l'articolo sia utile e che mi si perdonino i suoi limiti, primo fra tutti la mancanza di dettagli sulla procedura per il loro rimborso, di cui ho trovato pochissime informazioni nei documenti del CLL.
    2 punti
  22. Incrociando quanto suggerito da @grigioviola e da @Flavio_bo ho provato a fare una ricerca sul sito già indicato. Forse ho trovato la moneta in questione. RIC temp #397 - RIC v1.0 Online: Roman Imperial Coinage (mom.fr) Sarebbe, secondo il "vecchio" RIC, una variante della 35. Che ne pensate? Ciao da Stilicho
    2 punti
  23. Buongiorno amici...oltre alle borboniche che prediligo, ho altri piccoli rami di collezione aperti, uno di questi riguarda le coniazioni avvenute nel periodo Napoleonico e delle occupazioni francesi...oggi condivido questo 2 soldi per la repubblica Piemontese, moneta in rame tra le più ostiche, in fior di conio io non l'ho mai vista, e di cui sono già rari gli esemplari in BB...ho aggiunto in collezione questa, che mi sembra un ottimo esemplare. Condivido le foto del venditore e a voi i pareri. Si dice che queste monete furono coniate con il rame/bronzo ricavato dalla fusione delle campane ritenute superflue x il culto. Dritto: in legenda NAZIONE PIEMONTESE al centro SOLDI DUE Rovescio: in legenda LIBERTA' EGUAGLIANZA al centro archipenzolo sormontato da berretto frigio tra due rami di quercia.
    1 punto
  24. Buonasera a tutti, posto una delle mie monetine con soggetto femminile. Helena (Augusta, 324-328/30). Æ Follis (19mm, 3.47g, 6h). Siscia. Al rovescio la Securitas Notizie prese da Wikipedia Flavia Giulia Elena (in latino: Flavia Iulia Helena; Drepanum, 248 circa – Treviri, 329) è stata Augusta dell'Impero romano, moglie “morganatica” dell'imperatore Costanzo Cloro e madre dell'imperatore Costantino I. I cristiani la venerano come sant'Elena Imperatrice. La Leggenda Britannica Nel folklore del Regno Unito esiste una leggenda tarda, menzionata da Enrico di Huntingdon, ma resa famosa da Goffredo di Monmouth, secondo la quale Elena era la figlia del re della Britannia, Coel Hen di Camulodunum, il quale si sarebbe alleato con Costanzo Cloro per evitare ulteriori guerre tra i Britanni e i Romani. Goffredo aggiunge che Elena fu educata come una regina, in quanto non aveva fratelli che potessero ereditare il trono di Britannia. La fonte di Enrico e Goffredo potrebbe essere stato Sozomeno, il quale, però, non afferma che Elena fosse una britanna, sebbene affermi nella sua Storia ecclesiastica che suo figlio Costantino I si convertì al cristianesimo sull'isola.[23] Non vi sono altre prove di un legame tra Elena e la Gran Bretagna; la leggenda potrebbe essere nata da una confusione con un'altra sant'Elena della tradizione celtica e britanna, Elen Lwyddog, moglie di un usurpatore romano successivo, Magno Massimo. La leggenda che vuole Elena di origini e di natali britannici, ha offerto lo spunto per le vicende narrate da Marion Zimmer Bradley in collaborazione con Diana L. Paxson nel romanzo dal titolo La sacerdotessa di Avalon (2000), il quarto del Ciclo di Avalon. La stessa Elen figlia di re Cel, moglie di Costanzo Cloro e madre di Costantino è la protagonista del romanzo L'albero della vita di Louis de Wohl. Cosa possiamo aggiungere? Saluti Alberto
    1 punto
  25. Guardando e riguardando anche le altre foto con altre prospettive, credo che @gpittini abbia ragione; nelle altre foto si vede che alla lettera R non manca il pezzo di metallo e le altre differenze possono essere dovute a foto diverse. L'asta è Tauler & Fau del 28 febbraio 2023. Credo che dopo che la moneta è rimasta invenduta, qualcuno l'abbia pulita, lavorata e ripatinata.
    1 punto
  26. Mamma mia lascia sta ahahahah Comunque sono interessantissime queste discussioni che riprendono queste particolaritá di un periodo storico👍
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  27. A me sembra la stessa moneta.
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  28. Che amico che sei!!! Voi dite già tutto e poi mi tirate in mezzo! Vedo allora di racimolare qualcosa... La banconota raffigura l'antico municipio del 1508 che fu demolito nel 1849 per far posto al traffico, allora ancora in crescita 🚗🚗🚗, altro che Extinction Rebellion. Se ho capito bene, per completare la serie ci vuole solo il 25 Pfennig oltre al valore non ha differenze grafiche, sembra solo "diversamente colorato" - che non è un insulto. Servus, Njk
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  29. La mossa è scacco al Re con Cb3. apollonia
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  30. 1 punto
  31. 1 punto
  32. Caspita che grafica accattivante👍
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  33. Grande Domenico, ed ora sotto con la prossima
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  34. Complimenti per la nuova fatica allora☺️ Lo sfondo è pure azzeccato......quante moke di caffè e notti andate a classificar monete e monete😁 Auguroni
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  35. Ciao @Litra68, Ultimo Tornese acquisito, è questo doppia data 1580 / 15 SZ sembrerebbe essere il Magliocca 116, ma l'ultima cifra nel rovescio non mi pare un 2 (Z) Cosa ne pensano gli esperti del Vicereale...
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  36. Oggi è giovedì, questo vuol dire una sola cosa… stasera ore 21:30 in poi ci sarà l’incontro virtuale più amato dai collezionisti di cartamoneta italiana (e più odiato dai famigliari dei collezionisti di cartamoneta, punti di vista! 😜). A stasera amici miei! https://meet.jit.si/InnovativeEnterprisesReactLong
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  37. Da un primo censimento, allo stato, sono stati rilevati sul mercato Numismatico dai 5 ai 15 biglietti a seconda della tipologia. Discorso a parte per il 500 lire, del quale è noto un solo esemplare. Il dato, per ovvi motivi, non tiene presente dei buoni custoditi negli archivi.
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  38. Bella moneta Litra, grazie per aver descritto un bel pezzo di storia, grazie per condividere la tua esperienza
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  39. Israele: esposti per la prima volta dopo 50 anni i monili d’oro di Monte Scopus In occasione della 48esimo Congresso Archeologico organizzato dall’Israel Antiquities Authority, assieme all’Israel Exploration Society e alla Israel Archaeological Association, per la prima volta dal 1971 – quando furono scoperti – sono stati esposti i monili d’oro provenienti da una tomba del Monte Scopus, a nord-est di Gerusalemme. Si tratta di un’occasione davvero unica: studiati per più di 50 anni dopo il loro rinvenimento, avvenuto per mano di una missione archeologica guidata da Yael Adler per il Dipartimento di Antichità israeliano, finalmente i gioielli possono raccontare al grande pubblico la storia di chi li indossava. Infatti, nell’ambito del progetto “Publication of Past Excavations Project”, diretto dal Dott. Ayelet Dayan, dal Dott. Ayelet Gruber e dal Dott. Yuval Baruch del Israel Antiquities Authority, gli studiosi hanno potuto pubblicare la storia di questi monili. Orecchini d’oro, una forcina per capelli, un ciondolo d’oro e perline d’oro, perle di corniola e di vetro provengono dalla sepoltura di una giovane donna e portano il simbolo di Luna, divinità romana: questo dettaglio fa pensare che i gioielli fossero portati per tutto il corso della vita della fanciulla, per poi accompagnarla anche durante la morte. Gli orecchini provenienti dal corredo funebre della giovane fanciulla, ph. Emil Aladjem Non deve stupire che a Gerusalemme – o Aelia Capitolina in età romana -, nella tarda antichità, si trovasse il culto di Luna: infatti, dopo il I secolo d.C., molte persone provenienti da diverse parti dell’Impero si stabilirono nella colonia, portando con sé culti e tradizioni, tra cui appunto quello di Luna, molto apprezzato dalle giovani ragazze. Inoltre, questo corredo sembrerebbe simile ad un altro gruppo di gioielli rinvenuto nel 1975 dagli scavi sul Monte degli Ulivi diretto dal Prof. Vassilios Tzaferis per conto del Dipartimento delle Antichità. Comprendeva orecchini d’oro, una collana con ciondolo a forma di luna e una forcina d’oro, si trattava forse di una moda seguita dalle ragazze di élite elevata che accompagnava il più profondo culto della dea lunare. Collana con ciondolo dal corredo funebre, ph. Emil Alajdem Dettaglio del ciondolo, ph. Emil Aladjem https://mediterraneoantico.it/articoli/archeologia-classica/israele-esposti-per-la-prima-volta-dopo-50-anni-i-monili-doro-di-monte-scopus/
    1 punto
  40. L'anniversario della morte del 2019 è già passato. Speriamo di non dover attendere il 2052, 600mo anniversario dalla nascita per rivedere di nuovo Leonardo sulle future coniazioni celebrative del genio italiano.
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  41. Potresti chiedere se ti fanno l'abbonamento annuo pagando con buoni CLL autentici .... i bitcoin dei partigiani🤣
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  42. Moneta gradevole seppure comune, per gli appassionati delle appiccagnolate non è male. Come conservazione direi che siamo intorno al qBB/BB. Valore sui 50 euro.
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  43. INTIMO RISTORANTINO Buona notte da Stilicho
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  44. Il negozio non c'è più; se ben ricordo ora lì vendono kebab. Era in via San Vitale 2, proprio sotto le torri. Io ho fatto l'università a Bologna, e ogni tanto ci andavo. Ricordo il titolare come persona gentile. Ho acquistato lì le due prime monete della mia collezione, più di quarant'anni fa.
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  45. Il soldino è di Antonio Venier, Marco Baffo (se ricordo bene 1385) +ANTOVEN-ERIODVX
    1 punto
  46. Sembra che i risultati siano già strepitosi. Questo sistema di IA si revela capace di spirito di sintesi e di ragionamento logico. Secondo alcuni utenti, il suo grande difetto sarebbe la sua incapacità di riconoscere la propria ignoranza. Quando mancano i dati per assolvere il suo compito, o quando gli viene fatta una domanda assurda, riempie i vuoti, e se necessario, inventa di sana pianta. Insomma ancora troppo umana, l’ IA.
    1 punto
  47. DE GREGE EPICURI Sono un po' titubante, perchè questa sezione è sempre molto raffinata, presenta stupende monete e medaglie, e si distingue per grande buon gusto. Il mio post vi trascina invece nella Suburra. Ma sta il fatto che Pio IX, durante il Risorgimento italiano, ha avuto fortune molto alterne; dopo essere stato indicato come il possibile federatore dell'Italia, è stato insultato come traditore di quell'unità e affossatore dell'unificazione. I toni si sono fatti anche più accesi fra gli ultimi tentativi garibaldini e la breccia di Porta Pia. In effetti, il soldo "modificato" che vi presento è datato 1866. L'artista (vogliamo chiamarlo così?) dimostra notevoli capacità artigianali, perchè non si è limitato ad un semplice graffito, come di solito avviene, ma è intervenuto con una aggiunta di metallo. A voi il giudizio sul risultato. L'ho pescata a VR in una ciotola, i venditori non se n'erano accorti; poi però si sono rifiutati di praticare il prezzo abituale della ciotola...
    1 punto
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