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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/23/23 in tutte le aree
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Qualche settimana fa sono riuscito ad accaparrarmi questa moneta stranamente passata un po’ in sordina, per mia fortuna. Si tratta di Nerone (piccolo, appunto, ma pur sempre Nerone): Come detto, la moneta e’ piccola, complessa nel rovescio e non ben centrata; pertanto, mi ha richiesto una lunga ed attenta osservazione per poter cercare di interpretare tutti gli elementi (dalle effigi alle legende) necessari per arrivare ad una identificazione e quindi ad una classificazione le più corrette possibile (si spera), anche perché di questa monetina esistono diverse “varianti”. Ma, come spesso succede con la monetazione romana imperiale, la classificazione non e’ la cosa più importante. O almeno non lo e’ per me e non lo e’ in questo caso. Comunque, dovrebbe trattarsi di un semisse di Nerone in oricalco, il RIC I 233. Diametro massimo: 17,32 mm Peso: 2,82 g Ecco la descrizione (in corsivo) del RIC: NERO CAES AVG IMP: Nero, laur., r. CER QVINQ ROM CO: Table, seen from front and r., bearing urn on l. and wreath on r.; on the front panel, a bas-relief of two sphynxes (or two griphons) confronted; a round shield rests against table-leg. Value-mark S above table to l. S C ex. La moneta in mano e’ assai piacevole, con l’oricalco che occhieggia giallognolo dalle parti più in rilievo. Il ritratto di Nerone e davvero nitido ed espressivo, ben apprezzabile anche nei dettagli del viso (nonostante un piccolo eccesso di metallo adiacente al naso), soprattutto nonostante le dimensioni ridotte della moneta. Il rovescio e’ bellissimo nella sua complessità e i molti elementi rappresentati sono tutti apprezzabili. Che cosa rappresenta? La legenda e’ importante. Sciogliendola diventa: CERTAMEN QVINQVENNALE ROMAE CONSTITVTVM che si potrebbe tradurre come “giochi quinquennali istituiti a Roma”, intendendo quel ROMAE come genitivo locativo con valore di stato in luogo, vista la posizione nella frase. Questa e’ una mia ipotesi, ma il mio latino e’ scarso e vecchio. Magari qualcuno può contribuire con una traduzione più congrua della mia. Comunque, grammatica latina a parte, il senso dovrebbe essere chiaro. A cosa si riferisce, quindi, il rovescio? Nel 60 d.C. Nerone istituì a Roma (secondo il modello greco) il certamen quinquennale, un complesso di giochi (simili ai giochi pitici) cui diede il nome di Neronia. Esso comprendeva tre tipi di gare: ginniche (di atletica), equestri (corse di carri) e musicali (che includevano prove di canto e di recitazione in prosa ed in versi). Ecco cosa dice Svetonio a proposito dei Neronia (De vita Cesarum, Nero) : “Instituit et quinquennale certamen primus omnium Romae more Graeco triplex, musicum gymnicum equestre, quod appellauit Neronia”. “Fu il primo tra tutti ad istituire a Roma un concorso quinquennale secondo l’usanza greca articolato in tre sezioni, musica, esercizi ginnici, corse di cavalli che chiamò Neronia”. E Tacito, Annales, Liber XIV: “Nerone quartum Cornelio Cosso consulibus quinquennale ludicrum Romae institutum est ad morem Graeci certaminis, varia fama, ut cuncta ferme nova.” “Nell’anno del quarto consolato di Nerone e di Cornelio Cosso furono istituiti a Roma i giochi quinquennali sul modello di quelli greci, con reazioni molto diverse, come quasi sempre avviene con le novità.” Dei Neronia parla anche Cassio Dione nella sua Storia Romana (ho trovato la citazione, ma non il passo). Ma vediamo meglio il rovescio, davvero interessante. Forse, quella che si vede e’ una cosiddetta “mensa agonistica” sulla quale si esponevano i doni per i vincitori delle gare atletiche. Ci potrebbe stare visto ciò che si trova sopra, ovvero una corona d’alloro e un’urna che forse, ad onor del vero, sembra più una coppa, simile a quella che viene data oggi in premio ai vincitori delle competizioni. Inoltre, a terra potrebbe esserci uno scudo, ma secondo alcuni addirittura un disco che potrebbe richiamare le gare atletiche. Interessanti anche i grifoni (o sfingi?) affrontati del fondo che potrebbero essere un richiamo ad Apollo ed ai giochi pitici, più simili (rispetto a quelli olimpici) ai Neronia. Il termine quinquennale è stato molto discusso dagli storici anche sulla base delle fonti antiche (soprattutto Svetonio e Tacito). Probabilmente con esso, in realtà, si intendevano i giochi a cadenza “quinquennale”; ogni 4 anni, quindi, dal momento che in antichità nel conteggio venivano compresi il primo e l’ultimo anno dell’intervallo temporale. Ciò sarebbe in sintonia con il fatto che i giochi successivi al 60 si sarebbero dovuti tenere nel 64. E secondo Svetonio, in effetti, si tennero nel 64; invece, secondo Tacito, nel 65. Magari avevano ragione entrambi. Non è escluso che si siano svolti in due parti (nel 64 e nel 65) sia a causa di impegni imprevisti ed intercorrenti di Nerone (viaggio in Egitto e nelle province orientali, poi rimandato all’ultimo), sia soprattutto a causa dell’incendio di Roma. Circa invece l’edizione del 68 non sappiamo nulla. Probabilmente non si fece a causa delle ribellioni di Giulio Vindice, di Clodio Macer e della ascesa della figura di Galba che precedettero di poco la caduta di Nerone (e la sua morte) nella primavera proprio del 68. Nerone aveva forse altro a cui pensare… Dal punto di vista numismatico e’ una moneta che fa parte della III emissione di Roma del 64-65 d.C. caratterizzata dal fatto che, per la prima volta, tutta la serie bronzea (dai sesterzi ai quadranti) veniva coniata in oricalco. Probabilmente, si ipotizza, emessa proprio per la seconda edizione dei giochi. Si tratta di un effetto della riforma monetaria di Nerone (attuata tra il 63 d il 64 d.C.) che riguardò non solo la monetazione nobile di oro e argento, ma anche, per l’appunto, la monetazione enea. Con essa, tutta la monetazione bronzea fu coniata in oricalco e con una riduzione di peso di tutti i nominali. Le motivazioni della scelta di una emissione tutta in oricalco appaiono oscure e si possono solo fare delle ipotesi. L’oricalco, infatti, pur avendo in questo periodo subito una riduzione del tenore di zinco (componente fondamentale della lega) aveva un costo ben più elevato del rame. Quindi, pur se associato ad una riduzione del peso dei nominali, non si capisce bene che vantaggio economico ne avrebbe ricavato l’autorità emittente. Da come ho letto, forse vi era da parte di Nerone la volontà di armonizzare la moneta bronzea nonché il desiderio di migliorarne l’aspetto estetico (cosa cui, come sappiamo, Nerone prestava molta attenzione). Sta comunque di fatto che questa modifica ebbe vita breve. Alla fine, si tornò al sistema augusteo, ma con la testa radiata sui dupondi e con una riduzione della percentuale di zinco nel divisionali in oricalco. Certo che, quante cose ci sono dietro una piccola monetina! Un saluto a tutti da Stilicho14 punti
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L’eccezionale DENARO con l’unico RITRATTO COEVO di Carlo Magno. Torna all’asta uno dei pochi esemplari del denaro con ritratto di Carlo Magno, moneta che Emporium Hamburg propone a 100.000 euro di base -> https://www.cronacanumismatica.com/leccezionale-denaro-con-lunico-ritratto-coevo-di-carlo-magno/ Torna all’asta uno dei pochi esemplari del denaro con ritratto di Carlo Magno, moneta che Emporium Hamburg propone a 100.000 euro di base [in realta' la base d'asta è 90.000. 100.ooo è la stima n.d.r.] a cura di Fama Numismatic News | Dall’8 all’11 maggio 2023, Emporium Hamburg terrà le sue aste 102 e 103 è il pezzo forte è uno dei pochissimi denari con il ritratto di Carlo Magno. Questi ritratti in moneta, infatti, sono le uniche raffigurazioni coeve del sovrano giunte fino a noi. Era alto, con la testa rotonda, una faccia amichevole e un po’ di pancia: così lo studioso Eginardo descrisse il re franco Carlo I, che in seguito sarebbe stato chiamato Carlo Magno. Eginardo è più o meno l’unico testimone contemporaneo che ci ha lasciato un’opera storica che fornisce una visione dettagliata del più importante sovrano carolingio. Ma per quanto riguarda l’aspetto di Carlo Magno, ci è pervenuta una fonte migliore: rarissimi denari – si stima ne esistano non più di 35 esemplari – raffiguranti l’immagine realistica di Carlo Magno, realistica almeno quanto può esserlo un ritratto medievale in moneta. Carlo Magno (800–812), denaro di zecca sconosciuta. Dettaglio del ritratto imperiale al dritto. Dall’asta Emporium Hamburg 102&103 (8–11 maggio 2023), lotto 1714 Il sistema di monetazione carolingia Non fu Carlo Magno a istituire il sistema di conio carolingio: fu suo padre Pipino il Breve. Stabilì che il privilegio di coniare moneta fosse monopolizzato dal re e commissionò l’emissione di un pfennig d’argento, di cui 264 pezzi dovevano essere prodotti da una libbra d’argento. Ciò significava che un denaro aveva un peso di 1,24 grammi di fino. Questi denari venivano usati per il pagamento. Ai fini contabili, tuttavia, i mercanti contavano dodici denari come un soldo d’argento. Almeno in epoca carolingia, questa denominazione non veniva emessa sotto forma di monete – a differenza dei solidi d’oro bizantini, da cui prendeva il nome il solidus di conto. Probabilmente nel 794 Carlo ordinò di aumentare il peso dei suoi denari. Da quel momento in poi, solo 240 pezzi dovevano essere realizzati da una libbra (lira) d’argento carolingia. Questo sistema è stato utilizzato dai mercanti per secoli. La riforma della monetazione di Carlo Magno faceva parte di una campagna più ampia per standardizzare tutti i pesi e le unità di misura nel suo impero. Questo era un elemento cruciale della politica di Carlo Magno. Estratto da un codice medievale, contenente la Lex Visigothorum, la Lex Salica e la Lex Alamannorum. Biblioteca abbaziale di San Gallo Cod. Sang. 731, 111 Come governare l’Europa? Per capire quanto fosse importante la monetazione per la politica di Carlo Magno, bisogna prima capire le difficoltà che dovette affrontare. Era a capo di un regno in cui una popolazione minuscola rispetto agli standard odierni era sparsa su un’area incredibilmente vasta. Come avrebbe potuto Carlo comunicare a queste persone che le governava? Anche se un sovrano era costantemente in movimento nel Medioevo, la sua influenza rimaneva limitata. Quindi come poteva instillare la sensazione di vivere sotto il dominio franco in tutti gli abitanti del suo regno? Gli imperatori romani avevano affrontato un problema simile. L’immagine dell’imperatore divenne il simbolo dell’Impero, segno dell’onnipresenza imperiale, anche se Augusto, Traiano o Settimio Severo si trovavano a migliaia di chilometri. Il ritratto dell’imperatore era impresso sugli stendardi in ogni castrum, in ogni città, ovunque la gente si riuniva. Inoltre, l’imperatore era raffigurato su tutte le monete che circolavano. Carlo Magno si ispirò a questa forma di “comunicazione di massa”. Ha fondato monasteri in tutto il regno, non per essere venerato, ma in modo che i monaci pregassero per il sovrano. Coloro che frequentavano la chiesa sentivano il nome di Carlo e sapevano che era il loro sovrano. E le monete col monogramma del sovrano servivano allo stesso scopo. Così, sebbene Carlo non potesse raggiungere tutti i contadini e i pastori, gran parte della popolazione era sicuramente a conoscenza della sua esistenza e del suo ruolo. Il giorno di Natale dell’800, Leone III incoronò Carlo, proclamandolo imperatore. Sächsische Weltchronik, fine del XIII secolo. Biblioteca statale e universitaria di Brema, msa 0033 L’incoronazione imperiale dell’anno 800 Il giorno di Natale dell’anno 800 è una delle poche date ricordano anche coloro che non una passione particolare per la storia. Proprio in questo giorno papa Leone III incoronò imperatore il re franco Carlo. Nessuno può essere sicuro oggi se ciò sia accaduto con o senza che il sovrano lo sapesse. Questa incoronazione fu resa possibile dal fatto che l’imperatrice Irene di Atene era stata sul trono dell’Impero romano d’Oriente dal 797. Era la prima unica imperatrice regnante nell’Impero romano e i Franchi non accettavano donne sul trono: pertanto, Carlo considerava il trono imperiale vacante e pronto per lui. In ogni caso, la sua incoronazione portò vantaggi per tutti gli interessati. Il controverso papa Leone III si guadagnò un sostenitore e, dall’altro canto, un’incoronazione richiedeva un pontefice la cui legittimità fosse irreprensibile. Carlo, d’altra parte, poté così aumentare i suoi sforzi per promuovere ancora di più il suo ideale di rinnovamento dell’Impero romano. Sfortunatamente, Niceforo depose Irene dal potere nell’802 e si pose sul trono imperiale. Ciò diede vita una situazione assurda di coesistenza di due sovrani che non venne risolta fino alla Pace di Aquisgrana dell’812. Le parti concordarono che Carlo era rimaneva Imperator (imperatore), ma solo l’imperatore bizantino era Imperator Romanorum (imperatore dei Romani). Da quel momento in poi, Carlo amava usare la circonlocuzione di Romanum gubernans imperium, riferendosi a se stesso come colui che governava l’Impero romano. Carlo Magno (800–812), denaro di zecca sconosciuta. Estremamente raro, solo circa 35 esemplari. Da molto fine a estremamente fine. Stima: 100.000 euro. Dall’asta Emporium Hamburg 102&103 (8–11 maggio 2023), lotto 1714 Uno sguardo alla moneta I denari raffigurano un ritratto stilizzato di Carlo Magno che acquista tratti realistici per via dei baffi. Carlo indossa una corona d’alloro. Un mantello è avvolto intorno alle sue spalle, anche questo nello stile dei suoi modelli antichi. La legenda recita KAR[O]LVS | IMP[ERATOR] AVG[VSTVS]. A noi l’acconciatura di Carlo Magno sembra naturale, ma i suoi contemporanei la vedevano diversamente. I capelli lunghi erano un segno di potere per i governanti merovingi. È affascinante vedere che Carlo volle rompere con questa tradizione facendosi raffigurare come un uomo franco in tutto e per tutto, con i capelli corti e lunghi baffi. Sul rovescio, la moneta è del tipo Christiana Religio cioè mostra un edificio identificabile come una chiesa circondato da XPICTIANA RELIGIO (fede cristiana). Con Ludovico il Pio, successore di Carlo Magno, questo rovescio divenne un tipo standard nella monetazione. Carlo Magno (800–812), denaro di zecca sconosciuta. Rovescio con tempio e legenda XPICTIANA RELIGIO. Dall’asta Emporium Hamburg 102&103 (8–11 maggio 2023), lotto 1714 Perché e quando furono coniate queste monete? I denari carolingi sono piuttosto comuni. Dopotutto, il loro scopo era quello di essere utilizzati da quante più persone possibile. Rarissimi sono invece i denari con il ritratto di Carlo Magno. Nel suo manuale di numismatica medievale, Bernd Kluge parla di “un totale di soli 35 esemplari”. In altre parole: è impossibile che le monete con il monogramma siano state semplicemente coniate prima dell’incoronazione imperiale, mentre le monete con il nuovo titolo e il ritratto siano state coniate dopo l’incoronazione. Abbiamo a che fare con una quantità relativamente piccola di monete emesse, coniate in diverse zecche italiane e franche. Sorge la domanda su quando e perché queste monete siano state prodotte. Alcuni suggeriscono che queste monete fossero una sorta di “emissioni festive o cerimoniali” emesse in occasione dell’incoronazione. Ciò spiegherebbe la rarità dei pezzi oltre che il fatto che alcuni furono usati come gioielli. L’ipotesi che queste monete siano state realizzate per un’occasione speciale è supportata anche dal fatto che i pezzi continuarono ad essere emessi dopo la morte di Carlo Magno. Carlo Magno ornato con le insegne del Sacro romano impero, copia da un dipinto di Albrecht Dürer conservata a Vienna Sta di fatto che i rarissimi denari con il ritratto di Carlo Magno creano un collegamento diretto con uno degli eventi più importanti della storia medievale. L’incoronazione di Carlo Magno è all’inizio di quello che in seguito sarebbe stato orgogliosamente chiamato Sacro romano impero, dal cui nucleo sarebbe emersa secoli dopo la potenza tedesca.5 punti
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Ecco alcuni altri esemplari. Il primo è una emissione centrale ed ha tutti i caratteri fisici del semisse, il secondo è una emissione ausiliaria balcanica (Perinthos?) sotto peso di cui avevo trovato un riferimento come semis (in realtà questo esemplare ha i dati fisici di un quadrans). Nerone Semis, RIC I, Lugdunum 424 NERO CLAVD CAESAR AVG GERMANICVS / PONTIF MAX TR POT IMP P P Roma helmeted in military dress, seated left on cuirass, holding wreath and parazonium; behind varius arms. 22 mm/5.2 g Ref: https://www.cgbfr.it/neron-semis-tb-,brm_462535,a.html Nerone semis (?), RPC I -; RPC supplement 2, 5487 corr., [NE]RO CLAVDIVS CASEAR AVG [GERM P M TR] / VICTO[RIA AVGVSTI] Victory advancing left with palm branch and wreath. 20 mm / 3,84 g Balkan mint (Perinthos?). Ref: https://www.vcoins.com/en/stores/marc_breitsprecher_classical_numismatist/8/product/nero_ad_5468_thrace_uncertain_mint_19819__victory/1536136/Default.aspx Saluti Illyricum4 punti
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Buongiorno a tutti, vecchi e nuovi foristi Credo che sia proprio necessario aprire una discussione sull'educazione, visto il comportamento di certi individui Allora se una persona viene nel forum (che è la nostra "casa" virtuale, dove ci si incontra, si discute, si impare ...) dovrebbe tenere un determinato comportamento (tutte cose che si imparano da bambini in casa, a scuola, in Chiesa, facendo sport,...). Ma facciamo un ripasso: 1- quando si apre una discussione si saluta (come nella vita quotidiana quando si incontrano conoscenti o quando si entra in un locale o in un ufficio). 2- quando si fa una domanda o una richiesta si utilizzano le formule di cortesia come "grazie" o " per favore" (come nella vita quotidiana quando chiediamo qualcosa a qualcuno) 3- se e quando qualcuno ci risponde ad una nostra richiesta, si ringrazia (sempre come avviene nella vita reale) 4- quando non siamo d'accordo con qualcuno o ci viene fatto notare un nostro errore, ci esprimiamo in modo civile non utilizzando epiteti offensivi, e spieghiamo con motivazioni logiche (o che tali consideriamo) il perché riteniamo sbagliato quel commento. Tutto questo è già scritto ed è possibile leggerlo nel forum. Credo pure che chi si iscrive lo abbia anche dovuto leggere prima di aderire.3 punti
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Qui si può andare avanti all’infinito! Il non ti curar di loro penso sia la sola strategia!! Buona domenica a tutti.3 punti
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ROMA Gregorio XIII (1572 - 1585). Testone 1575. Condivido volentieri (ex Rimoldi Numismatica). D/ GREGORIVS XIII PON M - Busto a destra, piviale con San Pietro. Sotto, tre globetti. R/ IVSTI INTRABVNT PER EAM - La Porta Santa. Nel vano, in quattro righe, AN D 1575. Ai lati, RO-MA. In esergo, armetta della Zecca. 9,44 g. Muntoni 33.2 punti
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Condivido. Anzi @Scudo1901 fare presente ad un nuovo iscritto una propria mancanza dovrebbe essere preso come uno stimolo a migliorarsi e non come un attacco personale. In ogni società ci sono regole e queste devono essere rispettate dai consociati (o perché le considerano utili o per mera adesione esteriore) altrimenti vigerebbe il caos. Se uno non vuole essere civile ed educato può tranquillamente non iscriversi al Forum, mica lo ha imposto il medico. Mi ricordo qualche anno fa (2-3 al massimo) in un piccolo negozio di alimentari quando è entrato un ragazzo sui vent'anni che senza salutare e saltando la fila, dirigersi direttamente in cassa per pagare quello che aveva preso. Il commesso, anche lui poco più grande, ha detto ad alta voce al cliente che non era a casa sua e che non poteva fare ciò che vuole, e che doveva lasciare tutto ed uscire immediatamente perché tanto non lo avrebbe servito. Quello ha iniziato a fare il duro minacciandolo ma il commesso a preso una mazza e il bulletto è corso via. Spero vivamente che @CdC non debba inseguire con una mazza tutti i foristi maleducati.....2 punti
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L’esperienza si guadagna con l’impegno, la cortesia e l’educazione che dimostri nascono con te2 punti
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Cari Forumisti condivido oggi l’ultima arrivata in collezione, terzo esemplare in raccolta di questo piccolo grande capolavoro numismatico voluto da Vittorio Emanuele III e uscito dalle geniali mani di Attilio Silvio Motti su modello di Davide Calandra. Cito anzitutto disegnatore ed incisore perché questa tipologia fa parte delle quattro prove che hanno preceduto la altrettanto ricercata emissione regolare. Si tratta della meno rara delle prove, ma comunque ha indubbiamente un suo seguito di aficionados 😁. È entrata in collezione il mese scorso quasi casualmente, a seguito di un prezzo estremamente competitivo, decisamente al di sotto della media per questa conservazione, ed in considerazione del leggero colpetto al bordo a ore sette del R. Sapete che cerco i FDC, ma qui i rilievi non sono poi così male e il rapporto prezzo/qualità assolutamente formidabile. Ho fatto due foto con luci diverse per far apprezzare la differenza di risultati al modificarsi delle differenti angolazioni luminose. I due esemplari di regolare emissione in raccolta sono uno paragonabile a questa, (che è periziata qFDC), precisamente SPL+/qFDC con favolosa patina bersaglio, qui già due volte condiviso, e l’altro è un FDC assoluto, una moneta straordinaria che ha attirato nei decenni l’ammirazione di vari commercianti, periziato Ugo Aureli nel 1969, che però è sepolta da secoli in banca. Anche di questo esemplare che vi mostro oggi il destino è quello, per cui volentieri lo condivido prima della sepoltura 🤣 per la gioia di chi apprezza quest’arte incisoria di assoluto livello mondiale. Le altre tre emissioni di prova sono via via più rare. Si parte dal 1914 Prova, riportato R2 come questo e come la tipologia destinata alla circolazione, ma più difficile da trovare rispetto a questa. Poi si sale vertiginosamente di quota all’R4 del mitico “1a prova” del 1914, davvero difficile da reperire. E si chiude infine con l’inafferrabile “1a prova” con data 1913, a metà strada tra R4 e R5 secondo me, che in FDC sfiora ampiamente le centomila cocuzze (forse cinque gli esemplari noti se non vado errato, ma qualcuno più esperto potrà correggermi). Comunque il 5 lire 1914 e’ universalmente conosciuta come la più bella moneta in argento del Re Numismatico, e forse del Regno d’Italia intero, e in mano le sensazioni che da’ non smentiscono questa fama. Il Prova di Stampa è più raro dell’emissione normale, ma per i FDC veri (diciamo da MS 65 in su) il mercato paradossalmente prezza di più quest’ultima, forse perché i Prova di Stampa generalmente si trovano in qFDC (come il mio esemplare) o FDC, mentre i 1914 regolari in vero fior di conio sono molto bisbetici da trovare, principalmente per i colpi al bordo che caratterizzano oltre la metà degli esemplari, peculiarità che invece solitamente si reperisce meno frequentemente sulle prove, proprio per lo scopo di queste ultime, che non era la circolazione regolare. Buona serata a tutti e alla prossima2 punti
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Come per il 100 lire 'Italia turrita' dell'altra tua discussione, anche la banconota da 50 lire era destinata a subentrare a tutti i tipi di 50 lire in circolazione emessi sino al dicembre del 1944. Sarà l'ultimo valore da 50 lire con la dicitura 'Banca d'Italia', il forte deprezzamento della lira dovuto alla guerra portò questo nominale (insieme al 100 lire) ad avere un potere d'acquisto molto contenuto. Il 30/09/1954 fu il termine ultimo per il cambio anche per questo piccolo nominale da 50 lire, in buona sostanza equivalenti a 5 pezzi da 10 lire spiga a suo tempo già da qualche anno in circolazione. Nel 1951 50 e 100 lire diventarono 'biglietti di Stato', quest'ultimi, per facilitare la familiarità con i precedenti e la circolazione in parallelo, furono emessi dal Tesoro con colori similari, verde il 50 lire e rosso il 100 lire. a metà degli anni '50 questi due tagli diventarono monete.2 punti
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Quando si afferma che questo Forum ospita i più insigni esperti italiani di Numismatica non si dice una nefandezza. È la verità, e se ne ha la riprova ogni giorno. Questo post è solo uno dei tanti esempi e @Poemenius è davvero un grande! Complimenti, con tanta tanta ammirazione! 👌2 punti
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Se rispondono diranno che la moneta in loro possesso è un'autentica rarità, che si sta tentando di raggirarli, e che vogliono avere a che fare solo con collezionisti SERI2 punti
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Non è proprio la mia monetazione ma non ho resistito alla doppia battitura del viso della Madonna e della doppia A in legenda, poi è sempre una Preunitaria il mio debole. A voi ogni commento 🙏🏼1 punto
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L’ASSE dei SUFETI: una MONETA rara, misteriosa e… “longeva” -> https://www.cronacanumismatica.com/lasse-dei-sufeti-una-moneta-rara-misteriosa-e-longeva/ Magistrati cartaginesi in Sardegna, i sufeti lasciarono memoria fino all’alba dell’epoca romana come testimonia un asse coniato a Cagliari nel I secolo a.C. di Enrico Piras | Le monete, come certi monumenti, vengono utilizzate dagli studiosi come fonti per far luce su molti lati oscuri della storia. Tuttavia, anche i numismatici hanno il privilegio di trovare, talvolta, delle monete che pongono più domande di quelle a cui rispondono, come ci dimostra quella di cui parleremo. Si tratta di un asse della Repubblica romana, alquanto raro, risalente al 44-28 a.C. circa. La moneta, in bronzo e con diametro di mm 30-32 e un peso di g 25, presenta al D/ due teste accollate a destra, accompagnate dalla legenda ARISTO MVTVMBAL RICOCE SVF. Al R/, invece, si può vedere un tempio tetrastilo con la legenda VE NE RIS e, in esergo, KAR. L’interpretazione di entrambe le facce ha dato adito a diversi interrogativi. Una delle poche certezze è che si tratta di una moneta sarda, poiché la scritta KAR attesta inequivocabilmente la provenienza dalla zecca di Cagliari, e che è un asse. Tuttavia, anche se la moneta è romana ed è stata coniata nell’epoca sopra indicata, gli altri elementi dell’iconografia e della legenda contengono riferimenti al dominio cartaginese della Sardegna, in particolare la scritta SVF, che è abbreviazione di sufetus ossia sufeti. I sufeti erano i funzionari che, nell’antica Cartagine, formavano la suprema magistratura collegiale del Giudicato. Ogni anno ne venivano eletti due e avevano il compito di convocare e presiedere le assemblee degli anziani e del popolo, amministrare la giustizia, comandare gli eserciti e di assolvere, forse, qualche obbligo religioso. Numerosi documenti epigrafici testimoniano che centri della Sardegna punica come Karalis, Nora, Bithia, Sulcis e Tharros, a partire almeno dal IV secolo a.C. furono governati da sufeti. Essi stavano a capo di queste città, anche se non c’è motivo di ritenere che i loro poteri fossero più ampi di quelli dei loro colleghi a Cartagine; in particolare, è improbabile che i sufeti sardi assolvessero funzioni militari. Detto questo, è opportuno ricordare che il dominio punico in Sardegna terminò nel 238 a.C. e che l’ultima moneta cartaginese dell’isola è un medio bronzo-potin risalente grosso modo al 216 a.C., posteriore di qualche anno alla conquista romana. Fa quindi meraviglia che ancora negli ultimi anni della Repubblica venissero battute monete che rimandavano ai sufeti. Tuttavia, l’interpretazione della legenda SVF non è in discussione, per cui non resta che accettare che alcune importanti istituzioni puniche abbiano resistito a lungo dopo la fine di Cartagine, come provato anche dalle fonti epigrafiche, e che quanto meno il loro ricordo sopravvivesse in Sardegna ben due secoli dopo che essa era diventata romana. Secondo la maggior parte degli studiosi, le due teste visibili al diritto raffigurano proprio gli ultimi due sufeti della città di Cagliari, e i nomi nella legenda, di origine cartaginese, sarebbero i loro. Secondo Martini, invece, i profili potrebbero essere quelli di Lepido e Ottaviano, il che sposterebbe la data della moneta al secondo triumvirato (43 a.C.). Uno dei due nomi, ovvero MVTVMBAL, suggerisce un collegamento con la divinità fenicia Baal. Questo era, insieme a El, Eliun e Melqart, uno degli appellativi con cui i Cartaginesi definivano il loro dio supremo, e voleva dire “Signore”. D’altra parte, i nomi divini documentati anche in Sardegna dalle testimonianze letterarie ed epigrafiche, come Baal ‘Addir, Baal Hammon e così via, ben si accordano con questa concezione della divinità. La proverbiale chiusura della Sardegna, regione attaccata alle proprie tradizioni e refrattaria ai cambiamenti, potrebbe aver contribuito alla conservazione parziale di culti religiosi punici e alla loro fusione con quelli proto sardi. D’altra parte, anche il tempio raffigurato al rovescio, per quanto dedicato a Venere, sembra conservare uno stile architettonico cartaginese.1 punto
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Grazie mille per la disponibilità, sono felice anche se non è un errore di conio, ovviamente ci speravo 😅 però è sempre un pezzetto di storia, seppure comune, che ha una curiosità che non conoscevo. Grazie ancora!1 punto
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Unisco, dal museo di Berlino @Vel Saties un diverso esemplare ( unicum ) di denaro di Carlo magno con suo 'ritratto' e con edificio al rovescio . E' ipotesi che la moneta sia battuta postuma, dal figlio Ludovico il Pio .1 punto
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Si... sei arrivato alle mie stesse conclusioni e peso e misure confermano la mia ipotesi.. Sempre più complicati questi primi periodi di monetazione sabauda. Bello lo schemino che hai fatto.. va bene da riportare sul cartellino delle tue monete!1 punto
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Salve condivido foto di una banconota e ringrazio in anticipo chiunque mi saprà dare maggiori informazioni!1 punto
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Secondo me dal vivo ci penserebbero due volte,stare dietro ad un monitor fa sentire queste persone più forti ma quasi sicuramente nella vita reale sono tutt'altro...1 punto
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Credo che non siano così tanti alla fine, anche se quei pochi sono molto rumorosi e fastidiosi. Ho notato che ci sono tantissimi giovani iscritti che sono molto educati e rispettosi. Comunque se ci fosse bisogno di una mano a @CdC posso dargliela, sono pur sempre un austro-ungherese (e a noi reprimere le rivolte è sempre piaciuto...)1 punto
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Salve ragazzi! È assolutamente vero, è non posso fare altro che confermare! E poi @Poemeniusè il mio idolo qui sul forum😅1 punto
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Sono d'accordo, ma il Forum ha uno spirito inclusivo e si cerca il dialogo prima di sbattere la porta in faccia (cosa tra l'altro meritata).1 punto
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Sapranno tutto certamente, ma non sanno neppure dire "buongiorno" o "grazie"....1 punto
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Buongiorno, la foto del profilo ha imparato subito a metterla. 😄 Con la dovuta pazienza, arriveranno anche quelle relative alla moneta. Sempre che essa non sia fuggita con gli amanti collezionisti 😅1 punto
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Buongiorno a tutti e buona domenica. Posto altro Carlino di Filippo II. Sempre FIDEI DEFENSOR Cosa vogliamo aggiungere? Saluti Alberto1 punto
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Scusa ma è una affermazione fuorviante, forse ti confondi E' stata resa disponibile in vendita sullo shop il 1 marzo, MA E' STATA EMESSA IL 22 Aprile cioè ieri1 punto
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Complimenti per la moneta ed anche per l'illustrazione esaustiva. Adesso però sarebbero gradite delle foto... non si può lanciare il sasso e nascondere la mano1 punto
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Bella monetina che avrebbe fatto volentieri compagnia agli altri due semisse neroniani che ho in vassoio 😄 ... e complimenti per l'approfondimento storico sul "messaggio" veicolato dalla moneta! Saluti Illyricum1 punto
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Non sarei così severo nei confronti della filosofia. Non è "indispensabile per campare" come la scienza ma offre spunti di riflessione interessanti e aiuta la flessibilità mentale.1 punto
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In realtà un po' di storia ce l'hanno, anche se "indiretta": quella del processo d'integrazione europea, soprattutto nella parte in cui si è sviluppata l'unione monetaria. Ad esempio: https://www.lamoneta.it/topic/65910-cronologia-dellunione-monetaria-europea/#comment-1238540 https://www.lamoneta.it/topic/118440-leuro-prima-delleuro/ https://www.lamoneta.it/topic/149302-i-simboli-europei-sulle-monete/1 punto
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Dall' antica capitale di Nabatea, poi capitale dell' Arabia Petraea romana, un attraente esemplare di dracma al nome di Traiano, con al diritto bel ritratto dell' imperatore ed al rovescio raffigurazione di cammello al passo . Sarà l' 11 Maggio in vendita RomaNum. 109 al n. 827 .1 punto
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Non mi dedico solo a questo, ma ad oggi ne ho acquistate diverse al (quasi) solo scopo di collezionarle perchè mi piacciono come oggetto artistico e sono associabili a personali ricordi, gusti, emozioni, etc.. 1/4 - 2,5 - 3 - 5 - 7,5 - 10 - 20 - 25 ..in futuro, se riesco, ho in programma un paio di 6 euro... Se non considero tutte monete normali delle le divisionali, quei tagli sono la maggior parte della mia collezione (5 e 10 in primis). Le chiamo "monete" ancora, piuttosto che medaglie come qualcuno mi ha precisato in passato, ma non li vedo come "soldi" (termine di qualcosa più spendibile), sebbene qualcuna di queste rimangono valide per l'anno di emissione nel solo loro paese (così ho letto su 5 € portoghesi che sono costati appunto 5 € e per altre analoghe situazioni). Per i motivi più disparati per cui ci si dedica ad acquistare monete, queste dubito siano dettate alla futura vendita, in particolar modo per un guadagno, soprattutto nei prossimi anni più vicini. Cosa accadrà nel futuro più remoto è difficile a dirsi perchè ci sono troppe variabili da tenere in considerazione a 360° che potrebbero incidere. Io rimango con l'idea di aver acquistato l'equivalente di una piccola "scultura metallica", con un tema che mi interessa, forse più facile da mantenere integra rispetto ad altri oggetti più fragili ed ingombranti, anche se meno fruibili alla vista per le dimensioni ridotte e per la quantità che si può accumulare (un po' come gli album con le singole e numerose figurine). Al posto delle monete più o meno antiche, non hanno praticamente storia, ma io interpreto ciò che rappresentano a qualcosa che riguarda la mia personale storia o comunque interessi personali, attributo soggettivo e non apprezzabile per o più (infatti le contingenze sono spesso esigue). Diverse monete circolanti, tra quelle commemorative e non, mi danno comunque analoghe soddisfazioni, con la loro estetica, col plus che posso spenderli al loro valore quando voglio, meglio se ricevuti come resto piuttosto che acquistati a maggior valore da qualche venditore. In extremis, come banali intenzioni di emergenza futura, mi rimangono come bene rifugio (non come investimento), cioè, so già che per le più delle monete che riuscirei a vendere ci rimetterei comunque. Alcune le ho già usate come regalo, simpatico e non impegnativo come qualcosa di ingombrante per chi lo riceve. In ogni caso, devo ancora capire molto di questo mondo, dunque sono osservazioni molto personali e probabilmente discutibili..1 punto
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Ciao Silvio, misurati Ø , peso, è confrontato legende... credo che siano quelle: allego un disegnino per spiegarmi, se ho toppato ti prego di correggermi grazie.1 punto
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Un esemplare " extremely rare " di grande bronzo da Tarso, al nome di Caracalla, con al diritto busto dell' imperatore ed al rovescio raffigurazione di Perseo con statuetta, che incontra pescatore con la preda . Sarà l' 11 Maggio in vendita RomaNum. 109 al n. 852 .1 punto
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E' vero, ma non vedo come sia possibile impedire richieste del genere. L'unico modo sarebbe non rispondere, oppure rispondere dicendo al richiedente di cercarsi la risposta per conto suo, e poi chiudere la discussione. Ma anche così facendo, prima che capiscano ci vorrà parecchio, e nel frattempo passeremmo per maleducati, esperti di niente, gente con la puzza sotto il naso che "non si abbassa" a rispondere a domande così banali. Io invece ho sempre pensato che domandare è lecito e rispondere è cortesia, anche quando le domande sono sempre le stesse, anche se non se ne può più. Chi ha domandato si sentirà gratificato dall'aver avuto una risposta, e un po', credo, lo saremo anche noi. E tra i tanti, forse, ne uscirà qualcuno che si appassionerà veramente. In conclusione, pur non auspicando certo il moltiplicarsi di queste discussioni, sono contrario a ogni forma di censura, se non quella da riservare, giustamente, a chi si fionda nel forum dimenticando le regole minime di educazione e cortesia. Ma non è certo il caso dell'autore di questa discussione.1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: germania A annop: 2023 A tiratura: 6.000.000 condizioni: spl città: trieste note: NEWS!!!!! taglio: 2 euro cc paese: finlandia anno: 2006 tiratrua: 2.500.000 condizioni: bb+ città: trieste1 punto
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Buongiorno con questo grano di filippo IV. In basso a destra c'è il numero di catalogo di vecchia collezione ♥️1 punto
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Hairlines = graffi visibili in controluce. Tutto chiaro ora! Ringrazio tutti per le risposte fornite.1 punto
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In linea di massima è vero, anche se ne dubito.. c’è anche la grande possibilità che la casa d’aste sia sotto la lente di ingrandimento a 360 gradi.. non che abbia qualcosa da nascondere, sia chiaro, ma dato che non me lo prescrive il dottore, avrò più soldi da spendere per altre occasioni..1 punto
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taglio: 2 euro paese:Lettonia anno: 2016 (Settore agro alimentare) tiratura: 1.015.000 condizioni:bb+ città: Trieste taglio: 2 euro paese:Grecia anno: 2010 (Maratona) tiratura: 2,5 milioni condizioni:bb+ città: Trieste1 punto
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Set di piccole penne a sfera e segnapunti artistico. Le penne lunghe 9 cm sono a forma di prisma quadrangolare con uno dei quattro semi su ogni lato e sono destinate ai quattro giocatori in modo che ciascuno possa segnare il punteggio sul proprio score. Nella parte che si restringe verso la punta, le penne sono firmate Faraone e sono marchiate in ovale 925, il titolo dell’argento. Lo score è costituito da un blocchetto di una serie di cartoncini rettangolari sui quali ogni giocatore segna il punteggio suo e degli avversari mano a mano che la partita procede. Questi articoli sono stati acquistati negli anni ‘80 dalla gioielleria G. Settepassi sul Ponte Vecchio a Firenze.1 punto
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L'idea di unificazione europea è cosa antica: se ne parla sporadicamente in certe opere letterarie fin dal XIII secolo, e dal XVIII aumentano le discussioni in tema, a volte corredate da descrizioni di ipotetiche strutture politiche come governi e parlamenti comuni. Ma è nel XIX secolo che l'europeismo di principio diventa qualcosa di più concreto: anche a causa del crescente malcontento per le frequenti tensioni e guerre dell'epoca molti intellettuali e politici cominciano a proporre progetti per la formazione degli "Stati Uniti d'Europa". Per quanto riguarda le valute, a causa della necessità di avere un minimo d'ordine nel crescente interscambio commerciale europeo si vive la parentesi dell'Unione Monetaria Latina. Dopo la prima Guerra Mondiale alcuni capiscono che nonostante gli orrori di questa guerra nulla sarebbe cambiato, contrariamente all'opinione diffusa all'epoca che si fosse trattato della "guerra destinata a porre fine alla guerra": negli anni '20 viene fondato il primo movimento europeista generico organizzato, l'Unione Paneuropea di Richard Koudenove-Kalergi. E' a questo periodo che risale la produzione delle prime medaglie con sembianze di moneta, prodotte da privati o associazioni proprio per promuovere l'idea di unità europea, come queste: Poco prima della seconda guerra mondiale il dibattito sull'opportunità di formare una federazione europea aumenta e l'idea è sempre più popolare in Francia e Gran Bretagna. Durante la seconda Guerra Mondiale, nel giugno del 1940, Jean Monnet (all'epoca capo del comitato di coordinamento degli alleati) propone a Churcill e al governo francese un trattato d'unione federale tra Francia e Gran Bretagna: il piano viene accettato ma non è più attuabile a causa della resa francese ai nazisti, avvenuta subito dopo. Il nucleo dell'Europa che abbiamo oggi nasce direttamente dalle macerie della seconda Guerra Mondiale: il primissimo tentativo di creare istituzioni europee comuni è un progetto di unione doganale italo-francese avviato nel 1948, destinata secondo le previsioni all'estensione graduale ad altri paesi. Questo piano procede con lentezza e viene definitivamente superato quando il 9 Maggio 1950 al Quai d'Orsai, sede del Ministero degli Esteri francese, viene letta la Dichiarazione Schuman, scritta da Monnet anche se porta il nome del ministro degli esteri francese Robert Schuman. La dichiarazione segna l'inizio del processo d'integrazione europea: partire dalla messa in comune del carbone e l'acciaio (all'epoca economicamente e strategicamente importanti come il petrolio e il gas oggi) di Francia, Germania e altri paesi che vorranno aderire per formare gradualmente un'unione economica europea che faccia da solida base per una futura unione federale. Nel settembre del 1950 avviene la fondazione della UEP (Unione Europea dei Pagamenti) con la creazione contemporanea della prima unità europea di conto, l'UCE (Unità di Conto Europea): inizialmente proposta col nome di "Epunit", è una valuta scritturale con una parità aurea di 0,888671 grammi, uguale a quella del dollaro USA. A questo periodo risalgono gli "Europinos" coniati nel 1952 per promuovere l'idea dell'economista francese Jacques Rueff, consigliere economico di De Gaulle, secondo cui il passo seguente e indispensabile per unire l'Europa era creare una valuta comune. La Comunità Europea, istituita coi trattati di Roma del 25 marzo 1957, viene attivata il 1 gennaio 1958 e il primo ministro del Lussemburgo Pierre Werner nel novembre del 1960 propone l'istituzione di un'altra valuta di conto europea chiamata "Euror". Nel 1961 il comitato per gli Stati Uniti d'Europa (detto anche Comitato Monnet, perchè formato nell'ottobre 1955 su proposta di Jean Monnet) propone di realizzare un'Unione Europea delle Riserve Monetarie come primo passo verso una moneta europea vera. Le discussioni proseguono negli anni '60, e in questo periodo si colloca l'inizio della coniazione di medaglie rappresentanti una valuta unica denominata profeticamente in Euro da parte del MFE (Movimento Federalista Europeo), la sezione italiana della UEF (Unione Europea dei federalisti). Galleria: http://collezionieuro.altervista.org/gallery/PreEuro%20e%20Probe/Preeuro%20MFE/#5 Periodo storico importante per il processo d'unione monetaria è la fine degli anni '60: nel dicembre del 1969 i capi di stato e di governo della Comunità europea discutono di alcuni piani per l'istituzione di un'unione monetaria entro il 1977 o 1978 circa, e prospettano l'istituzione di un Fondo di riserva europeo. I colloqui si concretizzano nell'ottobre del 1970, quando viene presentato il Rapporto Werner ( http://ec.europa.eu/economy_finance/emu_history/documentation/chapter5/19701008en72realisationbystage.pdf ) sulla realizzazione per fasi dell'unione monetaria. Il programma prevedeva l'istituzione di una valuta unica il 31 dicembre 1980. Nel 1972 il MFE sostiene il processo lanciando una "Campagna per la moneta unica europea" e l'Unione paneuropea produce le medaglie che altrettanto profeticamente del nome di quelle del MFE riportano l'attuale simbolo dell'Euro. Galleria: http://taxfreegold.co.uk/paneuropa.html Ad aprile dello stesso anno nasce il "Serpente", accordo per la regolazione dei cambi fra Belgio, Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi. Il processo subisce una battuta d'arresto nel 1973 a causa della crisi energetica, con la turbolenza a livello planetario causata anche alle valute. In piena crisi, nel 1975, l'UCE diventa una specie di precursore dell'ECU perchè viene strutturato come paniere composto da quantità fisse delle valute degli allora 9 stati della Comunità europea. Le acque riprendono a smuoversi solo nel 1977 quando Roy Jenkins, all'epoca Presidente della Commissione europea, propone di riprendere il progetto di unificazione monetaria. Al Consiglio europeo di Copenhagen del 1978 , Giscard d'Estaing e Schmidt propongono la creazione dello SME (Sistema Monetario Europeo), che entra in funzione nel marzo del 1979, a cui partecipano Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi e Italia. Il valore e la composizione sono inizialmente uguali a quelli dell'UCE e dal gennaio 1981 l'ECU sostituirà l'UCE come unità di conto nei bilanci comunitari. Da lì a pochi anni inizia la vasta produzione di medaglie rappresentanti l'ECU, di cui c'è una bella galleria in questo link: http://collezionieuro.altervista.org/gallery/PreEuro%20e%20Probe/Preeuro%20ECU/ Nel dicembre del 1986 viene istituito il Comitato per l'unione monetaria dell'Europa (detto anche Comitato Giscard d'Estaing-Schmidt) che nel marzo 1988 presenta la proposta con cui riparte definitivamente il processo per l'unione monetaria. A giugno il Consiglio europeo di Hannover, presieduto da Jacques Delors delinea le famose tre fasi che porteranno all'istituzione dell'Euro il 1 gennaio del 1999. (cronologia completa dell'unione monetaria qui, aggiornata al post #13 http://www.lamoneta.it/topic/65910-cronologia-dellunione-monetaria-europea/ )1 punto
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