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  1. dupondio

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/23/23 in tutte le aree

  1. Qualche settimana fa sono riuscito ad accaparrarmi questa moneta stranamente passata un po’ in sordina, per mia fortuna. Si tratta di Nerone (piccolo, appunto, ma pur sempre Nerone): Come detto, la moneta e’ piccola, complessa nel rovescio e non ben centrata; pertanto, mi ha richiesto una lunga ed attenta osservazione per poter cercare di interpretare tutti gli elementi (dalle effigi alle legende) necessari per arrivare ad una identificazione e quindi ad una classificazione le più corrette possibile (si spera), anche perché di questa monetina esistono diverse “varianti”. Ma, come spesso succede con la monetazione romana imperiale, la classificazione non e’ la cosa più importante. O almeno non lo e’ per me e non lo e’ in questo caso. Comunque, dovrebbe trattarsi di un semisse di Nerone in oricalco, il RIC I 233. Diametro massimo: 17,32 mm Peso: 2,82 g Ecco la descrizione (in corsivo) del RIC: NERO CAES AVG IMP: Nero, laur., r. CER QVINQ ROM CO: Table, seen from front and r., bearing urn on l. and wreath on r.; on the front panel, a bas-relief of two sphynxes (or two griphons) confronted; a round shield rests against table-leg. Value-mark S above table to l. S C ex. La moneta in mano e’ assai piacevole, con l’oricalco che occhieggia giallognolo dalle parti più in rilievo. Il ritratto di Nerone e davvero nitido ed espressivo, ben apprezzabile anche nei dettagli del viso (nonostante un piccolo eccesso di metallo adiacente al naso), soprattutto nonostante le dimensioni ridotte della moneta. Il rovescio e’ bellissimo nella sua complessità e i molti elementi rappresentati sono tutti apprezzabili. Che cosa rappresenta? La legenda e’ importante. Sciogliendola diventa: CERTAMEN QVINQVENNALE ROMAE CONSTITVTVM che si potrebbe tradurre come “giochi quinquennali istituiti a Roma”, intendendo quel ROMAE come genitivo locativo con valore di stato in luogo, vista la posizione nella frase. Questa e’ una mia ipotesi, ma il mio latino e’ scarso e vecchio. Magari qualcuno può contribuire con una traduzione più congrua della mia. Comunque, grammatica latina a parte, il senso dovrebbe essere chiaro. A cosa si riferisce, quindi, il rovescio? Nel 60 d.C. Nerone istituì a Roma (secondo il modello greco) il certamen quinquennale, un complesso di giochi (simili ai giochi pitici) cui diede il nome di Neronia. Esso comprendeva tre tipi di gare: ginniche (di atletica), equestri (corse di carri) e musicali (che includevano prove di canto e di recitazione in prosa ed in versi). Ecco cosa dice Svetonio a proposito dei Neronia (De vita Cesarum, Nero) : “Instituit et quinquennale certamen primus omnium Romae more Graeco triplex, musicum gymnicum equestre, quod appellauit Neronia”. “Fu il primo tra tutti ad istituire a Roma un concorso quinquennale secondo l’usanza greca articolato in tre sezioni, musica, esercizi ginnici, corse di cavalli che chiamò Neronia”. E Tacito, Annales, Liber XIV: “Nerone quartum Cornelio Cosso consulibus quinquennale ludicrum Romae institutum est ad morem Graeci certaminis, varia fama, ut cuncta ferme nova.” “Nell’anno del quarto consolato di Nerone e di Cornelio Cosso furono istituiti a Roma i giochi quinquennali sul modello di quelli greci, con reazioni molto diverse, come quasi sempre avviene con le novità.” Dei Neronia parla anche Cassio Dione nella sua Storia Romana (ho trovato la citazione, ma non il passo). Ma vediamo meglio il rovescio, davvero interessante. Forse, quella che si vede e’ una cosiddetta “mensa agonistica” sulla quale si esponevano i doni per i vincitori delle gare atletiche. Ci potrebbe stare visto ciò che si trova sopra, ovvero una corona d’alloro e un’urna che forse, ad onor del vero, sembra più una coppa, simile a quella che viene data oggi in premio ai vincitori delle competizioni. Inoltre, a terra potrebbe esserci uno scudo, ma secondo alcuni addirittura un disco che potrebbe richiamare le gare atletiche. Interessanti anche i grifoni (o sfingi?) affrontati del fondo che potrebbero essere un richiamo ad Apollo ed ai giochi pitici, più simili (rispetto a quelli olimpici) ai Neronia. Il termine quinquennale è stato molto discusso dagli storici anche sulla base delle fonti antiche (soprattutto Svetonio e Tacito). Probabilmente con esso, in realtà, si intendevano i giochi a cadenza “quinquennale”; ogni 4 anni, quindi, dal momento che in antichità nel conteggio venivano compresi il primo e l’ultimo anno dell’intervallo temporale. Ciò sarebbe in sintonia con il fatto che i giochi successivi al 60 si sarebbero dovuti tenere nel 64. E secondo Svetonio, in effetti, si tennero nel 64; invece, secondo Tacito, nel 65. Magari avevano ragione entrambi. Non è escluso che si siano svolti in due parti (nel 64 e nel 65) sia a causa di impegni imprevisti ed intercorrenti di Nerone (viaggio in Egitto e nelle province orientali, poi rimandato all’ultimo), sia soprattutto a causa dell’incendio di Roma. Circa invece l’edizione del 68 non sappiamo nulla. Probabilmente non si fece a causa delle ribellioni di Giulio Vindice, di Clodio Macer e della ascesa della figura di Galba che precedettero di poco la caduta di Nerone (e la sua morte) nella primavera proprio del 68. Nerone aveva forse altro a cui pensare… Dal punto di vista numismatico e’ una moneta che fa parte della III emissione di Roma del 64-65 d.C. caratterizzata dal fatto che, per la prima volta, tutta la serie bronzea (dai sesterzi ai quadranti) veniva coniata in oricalco. Probabilmente, si ipotizza, emessa proprio per la seconda edizione dei giochi. Si tratta di un effetto della riforma monetaria di Nerone (attuata tra il 63 d il 64 d.C.) che riguardò non solo la monetazione nobile di oro e argento, ma anche, per l’appunto, la monetazione enea. Con essa, tutta la monetazione bronzea fu coniata in oricalco e con una riduzione di peso di tutti i nominali. Le motivazioni della scelta di una emissione tutta in oricalco appaiono oscure e si possono solo fare delle ipotesi. L’oricalco, infatti, pur avendo in questo periodo subito una riduzione del tenore di zinco (componente fondamentale della lega) aveva un costo ben più elevato del rame. Quindi, pur se associato ad una riduzione del peso dei nominali, non si capisce bene che vantaggio economico ne avrebbe ricavato l’autorità emittente. Da come ho letto, forse vi era da parte di Nerone la volontà di armonizzare la moneta bronzea nonché il desiderio di migliorarne l’aspetto estetico (cosa cui, come sappiamo, Nerone prestava molta attenzione). Sta comunque di fatto che questa modifica ebbe vita breve. Alla fine, si tornò al sistema augusteo, ma con la testa radiata sui dupondi e con una riduzione della percentuale di zinco nel divisionali in oricalco. Certo che, quante cose ci sono dietro una piccola monetina! Un saluto a tutti da Stilicho
    14 punti
  2. L’eccezionale DENARO con l’unico RITRATTO COEVO di Carlo Magno. Torna all’asta uno dei pochi esemplari del denaro con ritratto di Carlo Magno, moneta che Emporium Hamburg propone a 100.000 euro di base -> https://www.cronacanumismatica.com/leccezionale-denaro-con-lunico-ritratto-coevo-di-carlo-magno/ Torna all’asta uno dei pochi esemplari del denaro con ritratto di Carlo Magno, moneta che Emporium Hamburg propone a 100.000 euro di base [in realta' la base d'asta è 90.000. 100.ooo è la stima n.d.r.] a cura di Fama Numismatic News | Dall’8 all’11 maggio 2023, Emporium Hamburg terrà le sue aste 102 e 103 è il pezzo forte è uno dei pochissimi denari con il ritratto di Carlo Magno. Questi ritratti in moneta, infatti, sono le uniche raffigurazioni coeve del sovrano giunte fino a noi. Era alto, con la testa rotonda, una faccia amichevole e un po’ di pancia: così lo studioso Eginardo descrisse il re franco Carlo I, che in seguito sarebbe stato chiamato Carlo Magno. Eginardo è più o meno l’unico testimone contemporaneo che ci ha lasciato un’opera storica che fornisce una visione dettagliata del più importante sovrano carolingio. Ma per quanto riguarda l’aspetto di Carlo Magno, ci è pervenuta una fonte migliore: rarissimi denari – si stima ne esistano non più di 35 esemplari – raffiguranti l’immagine realistica di Carlo Magno, realistica almeno quanto può esserlo un ritratto medievale in moneta. Carlo Magno (800–812), denaro di zecca sconosciuta. Dettaglio del ritratto imperiale al dritto. Dall’asta Emporium Hamburg 102&103 (8–11 maggio 2023), lotto 1714 Il sistema di monetazione carolingia Non fu Carlo Magno a istituire il sistema di conio carolingio: fu suo padre Pipino il Breve. Stabilì che il privilegio di coniare moneta fosse monopolizzato dal re e commissionò l’emissione di un pfennig d’argento, di cui 264 pezzi dovevano essere prodotti da una libbra d’argento. Ciò significava che un denaro aveva un peso di 1,24 grammi di fino. Questi denari venivano usati per il pagamento. Ai fini contabili, tuttavia, i mercanti contavano dodici denari come un soldo d’argento. Almeno in epoca carolingia, questa denominazione non veniva emessa sotto forma di monete – a differenza dei solidi d’oro bizantini, da cui prendeva il nome il solidus di conto. Probabilmente nel 794 Carlo ordinò di aumentare il peso dei suoi denari. Da quel momento in poi, solo 240 pezzi dovevano essere realizzati da una libbra (lira) d’argento carolingia. Questo sistema è stato utilizzato dai mercanti per secoli. La riforma della monetazione di Carlo Magno faceva parte di una campagna più ampia per standardizzare tutti i pesi e le unità di misura nel suo impero. Questo era un elemento cruciale della politica di Carlo Magno. Estratto da un codice medievale, contenente la Lex Visigothorum, la Lex Salica e la Lex Alamannorum. Biblioteca abbaziale di San Gallo Cod. Sang. 731, 111 Come governare l’Europa? Per capire quanto fosse importante la monetazione per la politica di Carlo Magno, bisogna prima capire le difficoltà che dovette affrontare. Era a capo di un regno in cui una popolazione minuscola rispetto agli standard odierni era sparsa su un’area incredibilmente vasta. Come avrebbe potuto Carlo comunicare a queste persone che le governava? Anche se un sovrano era costantemente in movimento nel Medioevo, la sua influenza rimaneva limitata. Quindi come poteva instillare la sensazione di vivere sotto il dominio franco in tutti gli abitanti del suo regno? Gli imperatori romani avevano affrontato un problema simile. L’immagine dell’imperatore divenne il simbolo dell’Impero, segno dell’onnipresenza imperiale, anche se Augusto, Traiano o Settimio Severo si trovavano a migliaia di chilometri. Il ritratto dell’imperatore era impresso sugli stendardi in ogni castrum, in ogni città, ovunque la gente si riuniva. Inoltre, l’imperatore era raffigurato su tutte le monete che circolavano. Carlo Magno si ispirò a questa forma di “comunicazione di massa”. Ha fondato monasteri in tutto il regno, non per essere venerato, ma in modo che i monaci pregassero per il sovrano. Coloro che frequentavano la chiesa sentivano il nome di Carlo e sapevano che era il loro sovrano. E le monete col monogramma del sovrano servivano allo stesso scopo. Così, sebbene Carlo non potesse raggiungere tutti i contadini e i pastori, gran parte della popolazione era sicuramente a conoscenza della sua esistenza e del suo ruolo. Il giorno di Natale dell’800, Leone III incoronò Carlo, proclamandolo imperatore. Sächsische Weltchronik, fine del XIII secolo. Biblioteca statale e universitaria di Brema, msa 0033 L’incoronazione imperiale dell’anno 800 Il giorno di Natale dell’anno 800 è una delle poche date ricordano anche coloro che non una passione particolare per la storia. Proprio in questo giorno papa Leone III incoronò imperatore il re franco Carlo. Nessuno può essere sicuro oggi se ciò sia accaduto con o senza che il sovrano lo sapesse. Questa incoronazione fu resa possibile dal fatto che l’imperatrice Irene di Atene era stata sul trono dell’Impero romano d’Oriente dal 797. Era la prima unica imperatrice regnante nell’Impero romano e i Franchi non accettavano donne sul trono: pertanto, Carlo considerava il trono imperiale vacante e pronto per lui. In ogni caso, la sua incoronazione portò vantaggi per tutti gli interessati. Il controverso papa Leone III si guadagnò un sostenitore e, dall’altro canto, un’incoronazione richiedeva un pontefice la cui legittimità fosse irreprensibile. Carlo, d’altra parte, poté così aumentare i suoi sforzi per promuovere ancora di più il suo ideale di rinnovamento dell’Impero romano. Sfortunatamente, Niceforo depose Irene dal potere nell’802 e si pose sul trono imperiale. Ciò diede vita una situazione assurda di coesistenza di due sovrani che non venne risolta fino alla Pace di Aquisgrana dell’812. Le parti concordarono che Carlo era rimaneva Imperator (imperatore), ma solo l’imperatore bizantino era Imperator Romanorum (imperatore dei Romani). Da quel momento in poi, Carlo amava usare la circonlocuzione di Romanum gubernans imperium, riferendosi a se stesso come colui che governava l’Impero romano. Carlo Magno (800–812), denaro di zecca sconosciuta. Estremamente raro, solo circa 35 esemplari. Da molto fine a estremamente fine. Stima: 100.000 euro. Dall’asta Emporium Hamburg 102&103 (8–11 maggio 2023), lotto 1714 Uno sguardo alla moneta I denari raffigurano un ritratto stilizzato di Carlo Magno che acquista tratti realistici per via dei baffi. Carlo indossa una corona d’alloro. Un mantello è avvolto intorno alle sue spalle, anche questo nello stile dei suoi modelli antichi. La legenda recita KAR[O]LVS | IMP[ERATOR] AVG[VSTVS]. A noi l’acconciatura di Carlo Magno sembra naturale, ma i suoi contemporanei la vedevano diversamente. I capelli lunghi erano un segno di potere per i governanti merovingi. È affascinante vedere che Carlo volle rompere con questa tradizione facendosi raffigurare come un uomo franco in tutto e per tutto, con i capelli corti e lunghi baffi. Sul rovescio, la moneta è del tipo Christiana Religio cioè mostra un edificio identificabile come una chiesa circondato da XPICTIANA RELIGIO (fede cristiana). Con Ludovico il Pio, successore di Carlo Magno, questo rovescio divenne un tipo standard nella monetazione. Carlo Magno (800–812), denaro di zecca sconosciuta. Rovescio con tempio e legenda XPICTIANA RELIGIO. Dall’asta Emporium Hamburg 102&103 (8–11 maggio 2023), lotto 1714 Perché e quando furono coniate queste monete? I denari carolingi sono piuttosto comuni. Dopotutto, il loro scopo era quello di essere utilizzati da quante più persone possibile. Rarissimi sono invece i denari con il ritratto di Carlo Magno. Nel suo manuale di numismatica medievale, Bernd Kluge parla di “un totale di soli 35 esemplari”. In altre parole: è impossibile che le monete con il monogramma siano state semplicemente coniate prima dell’incoronazione imperiale, mentre le monete con il nuovo titolo e il ritratto siano state coniate dopo l’incoronazione. Abbiamo a che fare con una quantità relativamente piccola di monete emesse, coniate in diverse zecche italiane e franche. Sorge la domanda su quando e perché queste monete siano state prodotte. Alcuni suggeriscono che queste monete fossero una sorta di “emissioni festive o cerimoniali” emesse in occasione dell’incoronazione. Ciò spiegherebbe la rarità dei pezzi oltre che il fatto che alcuni furono usati come gioielli. L’ipotesi che queste monete siano state realizzate per un’occasione speciale è supportata anche dal fatto che i pezzi continuarono ad essere emessi dopo la morte di Carlo Magno. Carlo Magno ornato con le insegne del Sacro romano impero, copia da un dipinto di Albrecht Dürer conservata a Vienna Sta di fatto che i rarissimi denari con il ritratto di Carlo Magno creano un collegamento diretto con uno degli eventi più importanti della storia medievale. L’incoronazione di Carlo Magno è all’inizio di quello che in seguito sarebbe stato orgogliosamente chiamato Sacro romano impero, dal cui nucleo sarebbe emersa secoli dopo la potenza tedesca.
    5 punti
  3. Ecco alcuni altri esemplari. Il primo è una emissione centrale ed ha tutti i caratteri fisici del semisse, il secondo è una emissione ausiliaria balcanica (Perinthos?) sotto peso di cui avevo trovato un riferimento come semis (in realtà questo esemplare ha i dati fisici di un quadrans). Nerone Semis, RIC I, Lugdunum 424 NERO CLAVD CAESAR AVG GERMANICVS / PONTIF MAX TR POT IMP P P Roma helmeted in military dress, seated left on cuirass, holding wreath and parazonium; behind varius arms. 22 mm/5.2 g Ref: https://www.cgbfr.it/neron-semis-tb-,brm_462535,a.html Nerone semis (?), RPC I -; RPC supplement 2, 5487 corr., [NE]RO CLAVDIVS CASEAR AVG [GERM P M TR] / VICTO[RIA AVGVSTI] Victory advancing left with palm branch and wreath. 20 mm / 3,84 g Balkan mint (Perinthos?). Ref: https://www.vcoins.com/en/stores/marc_breitsprecher_classical_numismatist/8/product/nero_ad_5468_thrace_uncertain_mint_19819__victory/1536136/Default.aspx Saluti Illyricum
    4 punti
  4. Buongiorno a tutti, vecchi e nuovi foristi Credo che sia proprio necessario aprire una discussione sull'educazione, visto il comportamento di certi individui Allora se una persona viene nel forum (che è la nostra "casa" virtuale, dove ci si incontra, si discute, si impare ...) dovrebbe tenere un determinato comportamento (tutte cose che si imparano da bambini in casa, a scuola, in Chiesa, facendo sport,...). Ma facciamo un ripasso: 1- quando si apre una discussione si saluta (come nella vita quotidiana quando si incontrano conoscenti o quando si entra in un locale o in un ufficio). 2- quando si fa una domanda o una richiesta si utilizzano le formule di cortesia come "grazie" o " per favore" (come nella vita quotidiana quando chiediamo qualcosa a qualcuno) 3- se e quando qualcuno ci risponde ad una nostra richiesta, si ringrazia (sempre come avviene nella vita reale) 4- quando non siamo d'accordo con qualcuno o ci viene fatto notare un nostro errore, ci esprimiamo in modo civile non utilizzando epiteti offensivi, e spieghiamo con motivazioni logiche (o che tali consideriamo) il perché riteniamo sbagliato quel commento. Tutto questo è già scritto ed è possibile leggerlo nel forum. Credo pure che chi si iscrive lo abbia anche dovuto leggere prima di aderire.
    3 punti
  5. Qui si può andare avanti all’infinito! Il non ti curar di loro penso sia la sola strategia!! Buona domenica a tutti.
    3 punti
  6. ROMA Gregorio XIII (1572 - 1585). Testone 1575. Condivido volentieri (ex Rimoldi Numismatica). D/ GREGORIVS XIII PON M - Busto a destra, piviale con San Pietro. Sotto, tre globetti. R/ IVSTI INTRABVNT PER EAM - La Porta Santa. Nel vano, in quattro righe, AN D 1575. Ai lati, RO-MA. In esergo, armetta della Zecca. 9,44 g. Muntoni 33.
    2 punti
  7. Condivido. Anzi @Scudo1901 fare presente ad un nuovo iscritto una propria mancanza dovrebbe essere preso come uno stimolo a migliorarsi e non come un attacco personale. In ogni società ci sono regole e queste devono essere rispettate dai consociati (o perché le considerano utili o per mera adesione esteriore) altrimenti vigerebbe il caos. Se uno non vuole essere civile ed educato può tranquillamente non iscriversi al Forum, mica lo ha imposto il medico. Mi ricordo qualche anno fa (2-3 al massimo) in un piccolo negozio di alimentari quando è entrato un ragazzo sui vent'anni che senza salutare e saltando la fila, dirigersi direttamente in cassa per pagare quello che aveva preso. Il commesso, anche lui poco più grande, ha detto ad alta voce al cliente che non era a casa sua e che non poteva fare ciò che vuole, e che doveva lasciare tutto ed uscire immediatamente perché tanto non lo avrebbe servito. Quello ha iniziato a fare il duro minacciandolo ma il commesso a preso una mazza e il bulletto è corso via. Spero vivamente che @CdC non debba inseguire con una mazza tutti i foristi maleducati.....
    2 punti
  8. L’esperienza si guadagna con l’impegno, la cortesia e l’educazione che dimostri nascono con te
    2 punti
  9. Cari Forumisti condivido oggi l’ultima arrivata in collezione, terzo esemplare in raccolta di questo piccolo grande capolavoro numismatico voluto da Vittorio Emanuele III e uscito dalle geniali mani di Attilio Silvio Motti su modello di Davide Calandra. Cito anzitutto disegnatore ed incisore perché questa tipologia fa parte delle quattro prove che hanno preceduto la altrettanto ricercata emissione regolare. Si tratta della meno rara delle prove, ma comunque ha indubbiamente un suo seguito di aficionados 😁. È entrata in collezione il mese scorso quasi casualmente, a seguito di un prezzo estremamente competitivo, decisamente al di sotto della media per questa conservazione, ed in considerazione del leggero colpetto al bordo a ore sette del R. Sapete che cerco i FDC, ma qui i rilievi non sono poi così male e il rapporto prezzo/qualità assolutamente formidabile. Ho fatto due foto con luci diverse per far apprezzare la differenza di risultati al modificarsi delle differenti angolazioni luminose. I due esemplari di regolare emissione in raccolta sono uno paragonabile a questa, (che è periziata qFDC), precisamente SPL+/qFDC con favolosa patina bersaglio, qui già due volte condiviso, e l’altro è un FDC assoluto, una moneta straordinaria che ha attirato nei decenni l’ammirazione di vari commercianti, periziato Ugo Aureli nel 1969, che però è sepolta da secoli in banca. Anche di questo esemplare che vi mostro oggi il destino è quello, per cui volentieri lo condivido prima della sepoltura 🤣 per la gioia di chi apprezza quest’arte incisoria di assoluto livello mondiale. Le altre tre emissioni di prova sono via via più rare. Si parte dal 1914 Prova, riportato R2 come questo e come la tipologia destinata alla circolazione, ma più difficile da trovare rispetto a questa. Poi si sale vertiginosamente di quota all’R4 del mitico “1a prova” del 1914, davvero difficile da reperire. E si chiude infine con l’inafferrabile “1a prova” con data 1913, a metà strada tra R4 e R5 secondo me, che in FDC sfiora ampiamente le centomila cocuzze (forse cinque gli esemplari noti se non vado errato, ma qualcuno più esperto potrà correggermi). Comunque il 5 lire 1914 e’ universalmente conosciuta come la più bella moneta in argento del Re Numismatico, e forse del Regno d’Italia intero, e in mano le sensazioni che da’ non smentiscono questa fama. Il Prova di Stampa è più raro dell’emissione normale, ma per i FDC veri (diciamo da MS 65 in su) il mercato paradossalmente prezza di più quest’ultima, forse perché i Prova di Stampa generalmente si trovano in qFDC (come il mio esemplare) o FDC, mentre i 1914 regolari in vero fior di conio sono molto bisbetici da trovare, principalmente per i colpi al bordo che caratterizzano oltre la metà degli esemplari, peculiarità che invece solitamente si reperisce meno frequentemente sulle prove, proprio per lo scopo di queste ultime, che non era la circolazione regolare. Buona serata a tutti e alla prossima
    2 punti
  10. Come per il 100 lire 'Italia turrita' dell'altra tua discussione, anche la banconota da 50 lire era destinata a subentrare a tutti i tipi di 50 lire in circolazione emessi sino al dicembre del 1944. Sarà l'ultimo valore da 50 lire con la dicitura 'Banca d'Italia', il forte deprezzamento della lira dovuto alla guerra portò questo nominale (insieme al 100 lire) ad avere un potere d'acquisto molto contenuto. Il 30/09/1954 fu il termine ultimo per il cambio anche per questo piccolo nominale da 50 lire, in buona sostanza equivalenti a 5 pezzi da 10 lire spiga a suo tempo già da qualche anno in circolazione. Nel 1951 50 e 100 lire diventarono 'biglietti di Stato', quest'ultimi, per facilitare la familiarità con i precedenti e la circolazione in parallelo, furono emessi dal Tesoro con colori similari, verde il 50 lire e rosso il 100 lire. a metà degli anni '50 questi due tagli diventarono monete.
    2 punti
  11. Quando si afferma che questo Forum ospita i più insigni esperti italiani di Numismatica non si dice una nefandezza. È la verità, e se ne ha la riprova ogni giorno. Questo post è solo uno dei tanti esempi e @Poemenius è davvero un grande! Complimenti, con tanta tanta ammirazione! 👌
    2 punti
  12. 2 punti
  13. Se rispondono diranno che la moneta in loro possesso è un'autentica rarità, che si sta tentando di raggirarli, e che vogliono avere a che fare solo con collezionisti SERI
    2 punti
  14. Non è proprio la mia monetazione ma non ho resistito alla doppia battitura del viso della Madonna e della doppia A in legenda, poi è sempre una Preunitaria il mio debole. A voi ogni commento 🙏🏼
    1 punto
  15. Buonasera a tutti. Nella descrizione di alcune monete dell'asta Varesi leggo "Hairlines qFdc". Per hairlines si intendono i graffietti che si vedono in controluce solo inclinando in più direzioni la moneta, che generalmente si creano pulendo la moneta col panno? Ringrazio fin d'ora coloro che vorranno fornirmi una risposta esaustiva.
    1 punto
  16. https://auctions.nomismaweb.com/it/lot/613109/vittorio-amedeo-iii-1773-1796-carlino-da-5-/ Anche questa, come per l'80 lire 1821 di cui ho parlato nell'altro post , rimango sbalordito. A parte il fatto che le Savoia mi stanno prendendo sempre di più, mi incuriosisce la bellezza di alcuni pezzi come anche questo . Cosa ne dite? Io credo che il rovescio, soprattutto, sia uno dei migliori se non il migliore mai visto!
    1 punto
  17. Grazie per le informazioni, sto riscoprendo questa passione dopo aver trovato le monete che accumulavo da piccolo senza pensare al valore che potevano avere, prima che i soldi acquisissero un altro significato 😅 Però ogni nuova informazione per me è preziosa anche per capire cosa ho, al di là del valore monetario è bello conoscere le storie che possono raccontare 🙏
    1 punto
  18. E noi come al solito ci complimentiamo volentieri! 👏🏾👏🏾👏🏾
    1 punto
  19. È il terrore di noi tutti, e per qualsiasi monetazione noi si segua!!! 🤣🤣🤣
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  20. Ciao @Oppiano, bellissimo il tuo testone giubilare di Gregorio XIII. Complimenti! Moneta comune, che diventa tuttavia molto rara in alta conservazione, come lo è il tuo esemplare. Il mio l'ho preso alcuni anni fa (ex Nomisma 49 ed ex Kunker 281): non è come il tuo, ma mi accontento anche in relazione all'ottimo rapporto qualità/prezzo. Spero che tu non inizi a prendere anche testoni papali, perché altrimenti io ho finito di collezionare! Michele
    1 punto
  21. Trovati 2 tesori in un campo arato. 300 pezzi d’argento dei quali 50 monete di 1000 anni da I membri del Nordjysk Detektorforening – un’associazione che unisce appassionati di metal detector – hanno trovato monete d’argento in un campo a Bramslev, a nord-est di Hobro, a circa otto chilometri dal castello vichingo di Fyrkat. I primi pezzi sono stati scoperti da Jane Foged-Mønster, membro dell’associazione. Ha prima portato alla luce un lacerto d’argento, che si è poi rivelato un dirham arabo ritagliato, poi una sfera di metallo prezioso. Il gruppo, dopo aver ricevuto tanti altri segnali dalle strumentazioni elettroniche, ha avvertito gli esperti del Museo dello Jutland settentrionale, senza scavare ulteriormente. Numerosissimi i pezzi recuperati. Gli archeologi hanno stabilito che provenivano da ben due tesori vichinghi sepolti a pochi metri di distanza. I tesori possono, tra l’altro, sulla base delle monete coniate sotto Harald Blåtand, essere datati al 980 circa, lo stesso periodo in cui, non lontano, fu costruito – appunto – il castello di Fyrkat. La notizia del ritrovamento è stata data in queste ore dal Nordjyske museer danese, che ha coordinato le operazioni e ha iniziato lo studio dei reperti. L’epoca, come abbiamo visto, è quella di Re Aroldo “Dente Azzurro” – Harald Blåtand, in lingua danese – il primo sovrano a unificare il frammentario regno di Danimarca (che allora comprendeva solo la penisola dello Jutland) dal punto di vista politico e religioso. Aroldo visse tra il 911 circa e il 987. Alcune monete del tesoro riemergono dal terreno sabbioso. @ Foto: Nordjyske museer dk Prezioso elemento decorativo recuperato nel campo danese @ Foto: Nordjyske museer dk “I due tesori sono stati rinvenuti nello stesso campo, a meno di 50 metri di distanza, e contengono entrambi un gran numero di piccole monete d’argento e gioielli d’argento tagliati, che probabilmente servivano come mezzo di pagamento a peso”. – dicono gli studiosi del Nordjyske museer – Complessivamente i due tesori comprendono fino a 300 pezzi d’argento, di cui circa 50 monete intere”. A causa della moderna aratura ed erpicatura, spiegano gli studiosi, i depositi antichi sono stati disturbati, nel tempo, e sparsi su un’area più ampia. Originariamente erano depositati abbastanza vicini l’uno all’altro, ma sono poi stati sparpagliati dalle macchine agricole. È quindi difficile per gli archeologi determinare con certezza al 100% a quale dei due depositi appartenessero i singoli reperti. Ma si può accertare che entrambi i tesori contengono un misto di monete danesi, tedesche e arabe. Le monete danesi, in particolare, hanno permesso la datazione dei depositi e hanno attirato l’interesse degli archeologi perché sono le cosiddette monete crociate, coniate sotto il re Harald Blåtand, negli anni ’70 e ’80 del 900 d. C. Una delle monete che hanno permesso la datazione del tesoro @ Foto: Nordjyske museer dk Le prime monete del Re non erano decorate con una croce. Probabilmente il sovrano introdusse il simbolo cruciforme in relazione a una serie di azioni – reali e simboliche – con le quali intendeva cristianizzare i danesi. Le monete crociate di Harald erano in circolazione da meno di qualche decennio quando il sovrano, a metà degli anni Ottanta del 900, perse il potere, che fu violentemente acquisito dal figlio. I tesori risalgono, quindi, a un periodo altamente drammatico dell’era vichinga. Oltre alle monete e ai lacerti di metallo, i depositi contengono altri due pezzi d’argento particolarmente interessanti. Pesano circa 70 grammi, e ovviamente provengono dallo stesso gioiello: una spilla ad anello. Tali spille ad anello erano usate soprattutto dagli uomini ai vertici della società nell’Irlanda dell’era vichinga e nelle isole vicine. Alcuni di questi gioielli in argento pesavano circa mezzo chilo. Gioielli di queste dimensioni e qualità erano indossati da vescovi e re. I danesi probabilmente razziarono questi pezzi e li usarono come argento monetario. “I due tesori d’argento costituiscono di per sé una storia fantastica, ma trovarli abbandonati in un insediamento a soli otto chilometri dalla fortezza vichinga Fyrkat di Haralds Blåtand è incredibilmente eccitante”, afferma l’archeologo e ispettore dei musei dello Jutland settentrionale, Torben Trier Christiansen. Fyrkat, insieme agli altri castelli ad anello di Harald Blåtand, furono utilizzati solo per un periodo molto breve, intorno all’anno 980. Non si sa perché i castelli ad anello furono abbandonati, ma a Trelleborg in Zelanda, sono state trovate tracce di battaglie. “Forse i castelli non sono stati abbandonati del tutto volontariamente, e forse l’abbandono è avvenuto in connessione con lo scontro finale tra Harald Blåtand e suo figlio Svend Tveskæg. Apparentemente i tesori di Bramslev furono sepolti più o meno nello stesso periodo o poco dopo che i castelli furono abbandonati”. dice Torben Trier Christiansen. Lo scavo dell’area proseguirà in autunno con il sostegno economico da parte dell’Agenzia danese dei Beni monumentali e della Cultura. Probabilmente non ci sono più tesori d’argento da trovare, ma durante le indagini di questa primavera, è stato stabilito che entrambi i depositi preziosi erano originariamente sepolti all’interno o molto vicino ad edifici, poi scomparsi. Le prossime indagini si concentreranno quindi sulle tracce di insediamenti. Dal 1° luglio gli interessati potranno saperne di più sui due consistenti depositi d’argento e potranno ammirarli al Museo storico di Aalborg, dove saranno esposti quest’estate. In numerosi Paesi europei la collaborazione tra lo Stato e gli appassionati di metal detector è regolamentata e virtuosa. Il lavoro dei “rilevatori elettronici” si rivela particolarmente prezioso nei campi arati, dove non esiste più un terreno stratificato e dove gli oggetti archeologici possono essere devastati dai trattori. https://www.stilearte.it/trovati-2-tesori-dargento-in-un-campo-arato-300-pezzi-dei-quali-50-monete-di-1000-anni-fa/
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  22. Qualche decina di anni fa i cretini, i deficienti, gli sbruffoni, i maleducati e C. esibivano le loro "virtù" al bar del paese oppure tra i colleghi di lavoro. Venivano presi in giro e non se li filava nessuno. Poi internet ha dato loro quella visibilità che mancava o era molto limitata. Oggi imperversano sui "dis-social" e non solo. Si sentono importanti perchè hanno per "followers" (che bbbrruttapparola!) i loro simili e credono con le loro baggianate di conquistare il mondo. Ma sempre cretini & C. restano..
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  24. Bel acquisto! E' proprio vero si tratta sempre di un Nerone,grande fascino
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  25. https://en.numista.com/catalogue/pieces76086.html Potrebbe essere questa.
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  26. Credo che non siano così tanti alla fine, anche se quei pochi sono molto rumorosi e fastidiosi. Ho notato che ci sono tantissimi giovani iscritti che sono molto educati e rispettosi. Comunque se ci fosse bisogno di una mano a @CdC posso dargliela, sono pur sempre un austro-ungherese (e a noi reprimere le rivolte è sempre piaciuto...)
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  27. Salve ragazzi! È assolutamente vero, è non posso fare altro che confermare! E poi @Poemeniusè il mio idolo qui sul forum😅
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  28. Con tutta probabilità dovrai pagare, anche se per esperienza in dogava tutto può succedere.
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  29. Un saluto a tutti e buona domenica. Per prima cosa, complimenti per le banconote che tenete e come le argomentate. Aggiungo anche io questa , presa qualche settimana fa…ma solo ora riesco a fare le foto… Seconda guerra mondiale Occupazione Giapponese della Cina 5 Yen La storia la sapete già 😄, mi sarebbe piaciuta di più quella con la sovrastampa “banconota di guerra” ma non sono riuscito a trovarla… magari prossimamente. Grazie saluti
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  30. Sapranno tutto certamente, ma non sanno neppure dire "buongiorno" o "grazie"....
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  31. Buongiorno e buona Domenica , grazie @Stilichoper l'interessante contestualizzazione della moneta di Nerone che hai condiviso . Sono d'accordo sull ' infinita mole di messaggi di cui un piccolo tondello si fa portatore. Saluti Alberto
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  32. Buongiorno a tutti e buona domenica. Posto altro Carlino di Filippo II. Sempre FIDEI DEFENSOR Cosa vogliamo aggiungere? Saluti Alberto
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  33. Ho sempre scritto infatti, che a noi tocca far informazione👍
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  34. Le freccine indicano la depilazione delle ascelle testè avvenuta
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  35. Bella monetina che avrebbe fatto volentieri compagnia agli altri due semisse neroniani che ho in vassoio 😄 ... e complimenti per l'approfondimento storico sul "messaggio" veicolato dalla moneta! Saluti Illyricum
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  36. Non sarei così severo nei confronti della filosofia. Non è "indispensabile per campare" come la scienza ma offre spunti di riflessione interessanti e aiuta la flessibilità mentale.
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  37. Ciao, per meglio comprendere la tua moneta Ti invito a fare una una ricerca specifica al riguardo...oggi i mezzi non mancano, partendo anche dal forum. Sicuramente poi apprezzerai meglio il pezzetto di Storia che ti ritrovi fra le mani. Qui un piccolo saggio introduttivo https://www.moruzzi.it/le_monete_suberate.html
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  38. Immagine dell’esemplare Pennisi: L’esemplare della collezione Moretti: https://www.biddr.com/auctions/nac/browse?a=3461&l=3982863 L’esemplare della collezione Adams: https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=301185# Stessi conii.
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  39. Non più come decenni prima quando era una grossa cifra, nel 1947 erano pur sempre mille lire, ma giusto per una normale spesa, la perdita del potere d'acquisto a cominciare dal 1942/43 in poi fu devastante. Su per giù 1.000 lire negli anni '30 equivalevano ad un migliaio di euro, nel 1947 ad una trentina di euro, tanto che nello stesso 1947 furono rimpiccioliti con un nuovo modello come ben sappiamo.
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  40. Un esemplare " extremely rare " di grande bronzo da Tarso, al nome di Caracalla, con al diritto busto dell' imperatore ed al rovescio raffigurazione di Perseo con statuetta, che incontra pescatore con la preda . Sarà l' 11 Maggio in vendita RomaNum. 109 al n. 852 .
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  41. Buongiorno con questo grano di filippo IV. In basso a destra c'è il numero di catalogo di vecchia collezione ♥️
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  42. Buongiorno, ecco il mio 37/38 Lo stesso del manuale del magliocca
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  43. L'ignoranza di questo Mondo con l'entrata della tecnologia è uscita allo scoperto......... Tutti hanno un telefonino nel Mondo per collegarsi con il Mondo ma che percentuale ha un livello di cultura media? Non dico alta, medio-bassa già sarebbe sufficiente, questo è il vero problema. Nel 2023 qui a Roma una volta Caput Mundi la maggior parte dei ragazzi non va più a scuola dopo i 15 anni e se pensiamo all'istruzione di oggi ho detto tutto. Basterebbe informarsi bene (libri specifici per esempio) prima di parlare su qualsiasi argomento e no dar retta al primo che capita solo perché scrive in rete.
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  44. Grazie mille, dalla foto non si vedeva proprio nessuno striscio. Ringrazio anche Alberto Varesi che si contraddistingue per scrupolosità e attenzione anche nell'elencazione di difetti impercettibili che non noto quasi mai nelle altre case d'asta.
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  45. Ciao a tutti, qualcuno mi sa dare qualche informazione sulla medaglia? grazie in anticipo
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  46. In linea di massima è vero, anche se ne dubito.. c’è anche la grande possibilità che la casa d’aste sia sotto la lente di ingrandimento a 360 gradi.. non che abbia qualcosa da nascondere, sia chiaro, ma dato che non me lo prescrive il dottore, avrò più soldi da spendere per altre occasioni..
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  47. taglio: 2 euro paese:Lettonia anno: 2016 (Settore agro alimentare) tiratura: 1.015.000 condizioni:bb+ città: Trieste taglio: 2 euro paese:Grecia anno: 2010 (Maratona) tiratura: 2,5 milioni condizioni:bb+ città: Trieste
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  48. Coppa Italia Over 60 2017: argento alla squadra in cui milita lo scrivente (col borsone nella foto).
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