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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/26/23 in tutte le aree
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Volevo dirvi che... quando mi sono iscritto a questo gruppo l'ho fatto perché, dopo anni di archeologia sul campo e dopo averla abbandonata con delusione del sistema Italia ed universitario per dedicarmi ad altro, un mio amico - il fratello minore che non ho mai avuto - nipote di un importante collezionista e studioso di Bologna, mi ha fatto riappassionare alle monete antiche. e qui trovavo spunti di divertimento e di leggero approfondimento. si... leggero... Il problema è che sono stato investito da così tanta roba meravigliosa che ora sono impazzito per le monetazioni altomedievali, da lì la monetazione bizantina... ma non vuoi anche interessarti al periodo tardoromano? E poi c'è sempre la monetazione repubblicana romana che era stata la mia prima passione da studente di numismatica. Però anche le celtiche sono interessanti... E vuoi mettere le monete medievali? Ci sono aree del forum che non voglio neppure aprire per paura 🙂 Mannaggia a voi!!!! Il leggero problema è che ad ora ho in elenco qualcosa come 68 tra articoli scientifici e libri da leggere, sto collezionando centinaia di immagini tratte dal web della qualunque e tra un po' mia moglie cambierà la serratura della porta di casa... Mannaggia voi... grazie! PS... ho inserito queste due righe qui proprio perché è una questione visceralmente numismatica anche se non si tratta di un oggetto in particolare.7 punti
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@grigioviola, la numismatica secondo me è una tra le rarissime passioni che unisce economia, politica, storia, sociologia, arte e perché no natura. Con le monete possiamo avere un sottile scorcio della vita del passato, possiamo osservare popoli ormai scomparsi che hanno lasciato come testimonianza del loro passaggio sul nostro pianeta solo pochi oggetti, spesso monete. Molte volte mi è capitato di guardare sul cellulare qualche monetina consunta dal tempo di secoli fa e che qualcuno mi dicesse:"come fai a definire bella questa patacca, è rovinata e a malapena si legge cosa c'è scritto sopra". Io rispondo sempre:"l' arte non è per tutti, è di chi la comprende e la osserva con occhi diversi, questa è arte". In più ogni moneta è diversa dall'altra, nessuna è identica, e se questa non si può chiamare esclusività io non so cosa lo possa essere. Quando tengo in mano una moneta, non tengo in mano solo un tondello in metallo, ma tengo in mano un qualcosa di unico, speciale con un valore storico incommensurabile, al di fuori della nostra piena comprensione. Per di più su alcune monete sono stati impressi dei momenti sfuggenti e frivoli, rapidi come un battito d'ali di un colibrì. Basti pensare ad alcune monete Celtiche che raffigurano la cometa di Halley che passa sopra la Terra ogni 76 anni. Scusate se mi sono dilungato ma neanche un libro di 1000 pagine potrebbe spiegare la mia passione per la numismatica. Spero che quello che ho scritto non sia fuori luogo e possa essere apprezzato e compreso a pieno dai qui presenti numismatici.3 punti
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Nel tentativo di riscrivere il bronzo per il RIC X ormai sono cintura nera di collezioni museali online. Ce ne sono decine... Alcune ignote ai più ma ricchissime di immagini... Per non citare i soliti British Berlino Vienna etc... Yale, Harvard, banca olandese, e vari musei tedeschi anche tra virgolette minori, università estere.... hanno migliaia di monete online.... Per trovare identità di conio con queste...prendendoti una settimana o due... Potresti sorprenderti... Se poi cerchi nei tesoretto pubblicati ti stupisci. Faccio un esempio per tutti... Della n. 3650 il RIC X conosceva un paio di esemplari. Per la pubblicazione sulla numismatic Chronicle in un annetto ne ho raccolte più di 40.... Ci vuole pazienza e pazienza ... 😉3 punti
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Quello che ha scritto è bellissimo, io proprio come lei da quando ho scoperto questo forum mi sono appassionato alla numismatica e ora non saprei proprio come farne a meno. Mi sono appassionato alla numismatica quando avevo più o meno 10 anni, ora ne ho 18 e penso che mi abbia aperto un mondo di conoscenze che nemmeno sapevo esistessero. Dai Celti ai Normanni passando per i Longobardi e i Bizantini tutte popolazioni che a me prima erano totalmente sconosciute e che ora in piccolissima parte conosco. Grazie mille a tutte le persone che contribuiscono ogni giorno alla crescita di questo forum3 punti
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Nostradamus nelle sue profezie parla di una Papa nero... io vedo chiaramente un Papa verde2 punti
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Amici, come da titolo di questo Topic, sono trascorsi 10 anni dall’iscrizione a questo Forum! La mia passione, o comunque il mio interesse in materia – anche se più lieve – risale però a molti anni prima; ho infatti raccontato, qualche anno fa, l’aneddoto in cui, all’età di circa cinque anni, mentre con i parenti guardavo alcune monete, pensai che “Fior Di Conio” fosse una pianta raffigurata su ad una moneta Risale invece all’estate del 1998 un filmato de me girato nel quale provo – con le mie pochissime conoscenze e commettendo vari errori! – a descrivere sempre le monete dei miei nonni materni. Era però il 2008, quando iniziai davvero ad appassionarmi di Numismatica; mi recai in una tipografia della mia città, per stampare copertine di un disco del mio gruppo musicale, che era proprio vicina ad un negozio di monete e francobolli. Immediatamente, scorgendo la vetrina del suddetto, mi chiesi quello che probabilmente molti, giunti su questo Forum, si sono chiesti e si chiedono: che valore ed interesse avranno quelle monete conservate dai miei parenti? Penso fossero gli ultimi giorni di marzo di quell’anno. Comprai quindi un catalogo-prezziario ed iniziai a documentarmi; rimasi davvero affascinato soprattutto dalle monete preunitarie, della Repubblica in Lire e del Regno d’Italia, soprattutto le prime di Vittorio Emanuele III, dei primi del ‘900. Iniziai anche a frequentare il negozio, mostrando al commerciante alcune monete appunto dei miei parenti, precisamente quelle che sembravano più rare. Erano però semplici riproduzioni, senza alcun valore né storico, né economico. Il venditore non voleva però motivarmi perché tali monete non fossero originali… forse temeva lo volessi ingannare ed io non gli dissi certo di essere un principiante in materia. Forse, non era pure lui un esperto, in quanto scoprii in seguito che la sua specializzazione era prevalentemente filatelica. Mostrai tali riproduzioni anche ad alcuni mercatini, ma ricevetti risposte non complete o comunque poco edificanti. Iniziai allora a documentarmi usando Internet in maniera più seria e dettagliata; arrivai su Lamoneta.it senza però registrarmi e devo ammettere che, almeno nei primissimi momenti, non lo vidi di buon occhio, perché rappresentava quello che non sapevo. Temevo una Numismatica elitaria e poco aperta ai neofiti. La causa però era imputabile unicamente alla mia poca esperienza e ad alcune discussioni lette e non intepretate da me correttamente. Penso che, in tutte le passioni prese con serietà, ci sia quel momento iniziale in cui si è duramente messi alla prova, nel quale ci si “scontra” con la realtà e con chi davvero ha competenza. Ci si sente quindi in quel momento fortemente scoraggiati e si pensa di non farcela mai. Sentivo però che la Numismatica doveva rientrare tra le mie conoscenze e passioni, quindi consultai sempre di più questo Forum, registrandomi il 10 aprile del 2008. Ancora non scrivevo e mi limitavo a “sbirciare”, ma notai una passione e una disponibilità da parte degli utenti fuori dal comune. Anche la competenza ai massimi livelli mi colpì. Le mie conoscenze stavano migliorando; migliorarono anche i rapporti con altri commercianti, alcuni dei quali davvero disponibili. Qualche settimana dopo, la “scintilla” numismatica definitiva: la monetazione in Euro! Sì, il mio percorso, penso molti lo sappiano, è diverso dalla media: prima le monete del passato, poi le contemporanee. Ancora leggermente scoraggiato, ma questa volta dai gradi di conservazione molto dettagliati delle monete del passato, ricevetti la richiesta da parte di mia nonna materna di raccogliere le monete in Euro particolari che avrei ottenuto, anche perché in quei mesi (estate 2008) stavo lavorando in un’edicola di una località balneare in provincia di Rimini, per pagarmi gli studi all’Università. Conservavo quindi le monete particolari ottenute durante il lavoro, cambiandole ovviamente con le mie! Mi si aprì un mondo nuovo! Monete in circolazione con il dritto diverso, mai visto! Comprai anche per esse un catalogo-prezziario, che consultavo nei pomeriggi estivi in cui non lavoravo, aiutandomi con Internet e il nostro Forum. Rimasi particolarmente colpito dalle emissioni dei mini-Stati (allora Monaco, San Marino e Vaticano). Al mattino, mentre mi recavo al lavoro in motorino, era molto suggestivo ammirare in lontananza la zona di San Marino ed il suo Monte Titano, luogo in cui comunque ero stato più volte anche in precedenza, pensando alle monete della piccola Repubblica. Fu un periodo davvero magico. Non dimenticherò neppure quando, una sera, un venditore ad un mercatino mi mostrò una divisionale vaticana di qualche anno prima (in quel caso del 2003), che nemmeno sapevo come fossero fatte internamente. Il vedere quelle monete, così alloggiate, tutte assieme e il dire a me stesso: ah, è così che sono! Creò in me un’emozione che appunto ancora ricordo bene. Il mio primo messaggio in questo Forum lo scrissi nel settembre del 2008; nell’Osservatorio ritrovamenti, nel quale gli utenti postavano e postano ancora le monete particolari reperite nella quotidianità. In esso feci un elenco sintetico delle monete ritrovate durante il lavoro nel periodo estivo. Poi, fu tutto un susseguirsi di ulteriore passione e ulteriori messaggi, di conoscenze di amici virtuali, che mi piace sempre chiamare “amici” , anche quelli poco conosciuti. Tra le altre attività, proposi inizialmente di migliorare il tasto che assegnava gli apprezzamenti ai post (i “mi piace” attuali) e cercai in ogni modo di contribuire, con le mie neonate conoscenze e le mie iniziali esperienze, allo sviluppo di questo spazio virtuale. La passione per la Numismatica mi aiutò anche in alcune situazioni familiari spiacevoli, dandomi distrazione e comunque un motivo per essere soddisfatto di me ed avere un “piccolo scopo”. Grazie ai suggerimenti degli amici qui presenti, riuscii, dopo un’attesa durata ben due anni, ad entrare nelle allora da me ambite e sognate liste clienti numismatiche vaticane Ideai anche l’Oscar delle monete in Euro, contesto nel quale sul Forum si votavano le monete emesse nell’anno precedente per categoria, con la previsione di premi per gli utenti meritevoli. Nel 2012, ricevetti il terzo Premio in occasione dell’Oscar delle monete in Euro 2011, “assegnato alla Giuria ad un utente che si è particolarmente contraddistinto nel corso del 2011 relativamente alla partecipazione e ai contributi postati sul forum”. Nel frattempo, la mia ragazza si è unita al mio interesse, in quanto anche lei collezionista di monete in Euro. Nel 2014, partecipando al Concorso “Nascita di una Passione”, sono stato per la prima volta allo storico e immancabile Convegno di Verona, nell’edizione di maggio, dove, con la mia ragazza (che frequenta e frequenterà sempre gli eventi assieme a me), ho incontrato gli altri giovani partecipanti ed altri amici del Forum per la prima volta di persona. Nello stesso anno, ho iniziato a collaborare - redigendo articoli - con i Quaderni di laMoneta, pubblicazione del nostro Forum, trattando sempre la Numismatica contemporanea dell’Euro. Nel corso degli anni sono arrivato a produrre 6 articoli Nel 2015, sono stato premiato assieme ad altri giovani al Convegno N.I.P. di Milano. Esperienza fantastica, come tutte le altre connesse all’amato Forum. Seguendo una conferenza, però, sentivo che mi mancava qualcosa. Sarebbe stato bello esporre la mia passione al pubblico, così come quella di altri giovani. Contemporaneamente, l’amico Mario stava avendo la stessa idea. Lui, però, l’ha messa in pratica ed ha organizzato, per il 2016, un indimenticabile evento, non solo per me, ma penso un po’ per tutta la Numismatica: la prima Giornata di Studio "La Numismatica e i giovani" al Convegno di Parma. In quell’occasione ho avuto modo di esporre, assieme ad altri giovani studiosi della materia, una piccola relazione al pubblico presente. Esperienza come sempre formativa ed emozionante, anche dal punto di vista umano, per l’incontro con gli amici del Forum, che in ogni caso prosegue anche nelle varie edizioni del Convegno di Verona. Da semplice ragazzo affascinato dalla Numismatica che ero inizialmente, sono poi stato davvero felice ed onorato di poter vedere scritto il mio nome in alcune riviste del settore. L’anno scorso, ho collaborato redigendo un articolo con Il Gazzettino di Quelli del Cordusio, pubblicazione dell’Associazione culturale “Quelli del Cordusio”, unico Circolo di cui sono socio, rappresentando anche la mia ragazza. Cosa dire? Questo mio “chilometrico” topic si sta concludendo; mi scuso della lunghezza, ma mi auguro sia apprezzato Desidero ringraziare tutti, ma proprio tutti coloro i quali hanno avuto ed hanno un qualsiasi contatto con me, anche che solamente abbiano letto uno dei miei post (più di 5.000!) in questo Forum Il merito di tutti questi anni da me qui finora trascorsi è soprattutto di chi contribuisce a questo “spazio virtuale” in qualsiasi modo, facendo così che gli utenti restino e siano presenti in tutto questo tempo! Progetti dopo questi 10 anni? Cosa farò ancora? Un’idea penso di averla, anche se riguarda monetazioni del passato, da me comunque sempre apprezzate e considerate; a breve, contatterò l’amico Mario @dabbene, in quanto Presidente dell’Associazione culturale “Quelli del Cordusio”, per proporla e mi auguro si possa realizzare! Seguono ora fotografie significative di questi anni di Forum! Il mio primo messaggio La notizia data agli amici del Forum della mia avvenuta iscrizione alle liste vaticane! Con il premio vinto nel 2012 per l’Oscar monete in Euro Il primo incontro con l'amico Mario al Convegno di Verona del 2014 Durante la relazione tenuta al Convegno di Parma del 2016 Con l'amico Antonio al Convegno di Parma del 2016 Con la mia ragazza, emozionato e premiato al Convegno di Parma del 2016 Con la mia ragazza ad un pranzo con gli amici del Forum in occasione del Convegno di Verona2 punti
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e pensare che non avevo aperto questa discussione proprio per non vedere sempre la solita patacca con richiesta di autenticità🤣🤣.. complimenti vivissimi.. bellissimo traguardo 🎊🎊2 punti
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Buongiorno, non posso che condividere il suo pensiero, così come quello di altri intervenuti nella discussione. La moneta è un oggetto che ha accompagnato per millenni la vita dell'uomo e al quale, possiamo dire, è stato affidato numerose volte, oltre al compito prettamente economico di base di scambio, anche quello di messaggero di cultura, di immagini e, in senso lato, arte. La numismatica arriva quindi ad essere un punto di partenza di nuove conoscenze che, magari partendo dalla curiosità per una singola moneta, ci portano ad apprezzare la civiltà che l'ha pensata, prodotta e utilizzata. Per quanto mi riguarda, anch'io come @SAURON05 ho cominciato ad interessarmi di numismatica intorno ai 10 anni, quando trovare alcune monete del Regno d'Italia a casa dei nonni mi faceva sognare di poter davvero toccare la Storia e l'idea di conservarle e tramandarle creava un certo orgoglio personale. Oggi ho 19 anni e alla base della mia scelta numismatica rimane la volontà, o l'ambizione, di conservare e tramandare un piccolo pezzo di passato; in particolare ora mi dedico esclusivamente alle monete di Ferrara, la mia splendida città. Sulla torre dei Leoni del Castello Estense di Ferrara si trova una lastra di marmo raffigurante un rilievo araldico con due leoni rampanti e un cartiglio con un motto in tedesco medievale "WOR BAS", con un significato simile a "più in là, oltre". Per concludere vorrei quindi augurare a tutti di proseguire sempre "wor bas" all'interno di questa nostra passione, la numismatica. Luca.2 punti
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Sì, per ospitare la sua collezione Domenico ha appena acquistato le Scuderie del Quirinale...🤣2 punti
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Un appassionato "SIGNORE DEGLI ANELLI" @SAURON05 che è appassionato anche dalla numismatica, chiude il cerchio MIO TESSORO.2 punti
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Buongiorno vi presento questa moneta della Germania Est, dedicata a Immanuel Kant, nel 250° anniversario della sua nascita: 20 mark 1974, coniata in argento 625 e in 96.000 esemplari (ovviamente non per la normale circolazione). Come altre monete commemorative della DDR, anche questa è priva di orlettatura ( ossia il bordo leggermente rialzato). E' vero, come bellezza non é un capolavoro, ma dobbiamo pensare il periodo storico e lo Stato che l'ha coniata, uno dei regimi più ortodossi del "socialismo reale". Importava soprattutto il messaggio politico insito nella figura: la DDR è degna erede della grandezza del filosofo illuminista tedesco e quindi essa stessa, può rappresentare la cultura germanica nel mondo. saluti a tutti2 punti
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Buonasera a tutti, sono sempre piu affascinato da queste piccole monetine e dalla loro iconografia. Monetazione per niente monotona. Come riportato da @Illyricum65 nella sua pregevole discussione* ( che rappresenta per me un importante punto di riferimento) ci sono più varianti iconografiche. *La ripropongo qui per completezza. Ho ripreso con piacere a collezionarle e questa sera ve ne mostro qualcuna della serie . "Legionario che trafigge un cavaliere " @Stilicho so che è anche lui sensibile a questa tematica vediamo cosa ne pensa, sono ovviamente graditi commenti di chiunque voglia intervenire. Saluti Alberto1 punto
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L’eccezionale DENARO con l’unico RITRATTO COEVO di Carlo Magno. Torna all’asta uno dei pochi esemplari del denaro con ritratto di Carlo Magno, moneta che Emporium Hamburg propone a 100.000 euro di base -> https://www.cronacanumismatica.com/leccezionale-denaro-con-lunico-ritratto-coevo-di-carlo-magno/ Torna all’asta uno dei pochi esemplari del denaro con ritratto di Carlo Magno, moneta che Emporium Hamburg propone a 100.000 euro di base [in realta' la base d'asta è 90.000. 100.ooo è la stima n.d.r.] a cura di Fama Numismatic News | Dall’8 all’11 maggio 2023, Emporium Hamburg terrà le sue aste 102 e 103 è il pezzo forte è uno dei pochissimi denari con il ritratto di Carlo Magno. Questi ritratti in moneta, infatti, sono le uniche raffigurazioni coeve del sovrano giunte fino a noi. Era alto, con la testa rotonda, una faccia amichevole e un po’ di pancia: così lo studioso Eginardo descrisse il re franco Carlo I, che in seguito sarebbe stato chiamato Carlo Magno. Eginardo è più o meno l’unico testimone contemporaneo che ci ha lasciato un’opera storica che fornisce una visione dettagliata del più importante sovrano carolingio. Ma per quanto riguarda l’aspetto di Carlo Magno, ci è pervenuta una fonte migliore: rarissimi denari – si stima ne esistano non più di 35 esemplari – raffiguranti l’immagine realistica di Carlo Magno, realistica almeno quanto può esserlo un ritratto medievale in moneta. Carlo Magno (800–812), denaro di zecca sconosciuta. Dettaglio del ritratto imperiale al dritto. Dall’asta Emporium Hamburg 102&103 (8–11 maggio 2023), lotto 1714 Il sistema di monetazione carolingia Non fu Carlo Magno a istituire il sistema di conio carolingio: fu suo padre Pipino il Breve. Stabilì che il privilegio di coniare moneta fosse monopolizzato dal re e commissionò l’emissione di un pfennig d’argento, di cui 264 pezzi dovevano essere prodotti da una libbra d’argento. Ciò significava che un denaro aveva un peso di 1,24 grammi di fino. Questi denari venivano usati per il pagamento. Ai fini contabili, tuttavia, i mercanti contavano dodici denari come un soldo d’argento. Almeno in epoca carolingia, questa denominazione non veniva emessa sotto forma di monete – a differenza dei solidi d’oro bizantini, da cui prendeva il nome il solidus di conto. Probabilmente nel 794 Carlo ordinò di aumentare il peso dei suoi denari. Da quel momento in poi, solo 240 pezzi dovevano essere realizzati da una libbra (lira) d’argento carolingia. Questo sistema è stato utilizzato dai mercanti per secoli. La riforma della monetazione di Carlo Magno faceva parte di una campagna più ampia per standardizzare tutti i pesi e le unità di misura nel suo impero. Questo era un elemento cruciale della politica di Carlo Magno. Estratto da un codice medievale, contenente la Lex Visigothorum, la Lex Salica e la Lex Alamannorum. Biblioteca abbaziale di San Gallo Cod. Sang. 731, 111 Come governare l’Europa? Per capire quanto fosse importante la monetazione per la politica di Carlo Magno, bisogna prima capire le difficoltà che dovette affrontare. Era a capo di un regno in cui una popolazione minuscola rispetto agli standard odierni era sparsa su un’area incredibilmente vasta. Come avrebbe potuto Carlo comunicare a queste persone che le governava? Anche se un sovrano era costantemente in movimento nel Medioevo, la sua influenza rimaneva limitata. Quindi come poteva instillare la sensazione di vivere sotto il dominio franco in tutti gli abitanti del suo regno? Gli imperatori romani avevano affrontato un problema simile. L’immagine dell’imperatore divenne il simbolo dell’Impero, segno dell’onnipresenza imperiale, anche se Augusto, Traiano o Settimio Severo si trovavano a migliaia di chilometri. Il ritratto dell’imperatore era impresso sugli stendardi in ogni castrum, in ogni città, ovunque la gente si riuniva. Inoltre, l’imperatore era raffigurato su tutte le monete che circolavano. Carlo Magno si ispirò a questa forma di “comunicazione di massa”. Ha fondato monasteri in tutto il regno, non per essere venerato, ma in modo che i monaci pregassero per il sovrano. Coloro che frequentavano la chiesa sentivano il nome di Carlo e sapevano che era il loro sovrano. E le monete col monogramma del sovrano servivano allo stesso scopo. Così, sebbene Carlo non potesse raggiungere tutti i contadini e i pastori, gran parte della popolazione era sicuramente a conoscenza della sua esistenza e del suo ruolo. Il giorno di Natale dell’800, Leone III incoronò Carlo, proclamandolo imperatore. Sächsische Weltchronik, fine del XIII secolo. Biblioteca statale e universitaria di Brema, msa 0033 L’incoronazione imperiale dell’anno 800 Il giorno di Natale dell’anno 800 è una delle poche date ricordano anche coloro che non una passione particolare per la storia. Proprio in questo giorno papa Leone III incoronò imperatore il re franco Carlo. Nessuno può essere sicuro oggi se ciò sia accaduto con o senza che il sovrano lo sapesse. Questa incoronazione fu resa possibile dal fatto che l’imperatrice Irene di Atene era stata sul trono dell’Impero romano d’Oriente dal 797. Era la prima unica imperatrice regnante nell’Impero romano e i Franchi non accettavano donne sul trono: pertanto, Carlo considerava il trono imperiale vacante e pronto per lui. In ogni caso, la sua incoronazione portò vantaggi per tutti gli interessati. Il controverso papa Leone III si guadagnò un sostenitore e, dall’altro canto, un’incoronazione richiedeva un pontefice la cui legittimità fosse irreprensibile. Carlo, d’altra parte, poté così aumentare i suoi sforzi per promuovere ancora di più il suo ideale di rinnovamento dell’Impero romano. Sfortunatamente, Niceforo depose Irene dal potere nell’802 e si pose sul trono imperiale. Ciò diede vita una situazione assurda di coesistenza di due sovrani che non venne risolta fino alla Pace di Aquisgrana dell’812. Le parti concordarono che Carlo era rimaneva Imperator (imperatore), ma solo l’imperatore bizantino era Imperator Romanorum (imperatore dei Romani). Da quel momento in poi, Carlo amava usare la circonlocuzione di Romanum gubernans imperium, riferendosi a se stesso come colui che governava l’Impero romano. Carlo Magno (800–812), denaro di zecca sconosciuta. Estremamente raro, solo circa 35 esemplari. Da molto fine a estremamente fine. Stima: 100.000 euro. Dall’asta Emporium Hamburg 102&103 (8–11 maggio 2023), lotto 1714 Uno sguardo alla moneta I denari raffigurano un ritratto stilizzato di Carlo Magno che acquista tratti realistici per via dei baffi. Carlo indossa una corona d’alloro. Un mantello è avvolto intorno alle sue spalle, anche questo nello stile dei suoi modelli antichi. La legenda recita KAR[O]LVS | IMP[ERATOR] AVG[VSTVS]. A noi l’acconciatura di Carlo Magno sembra naturale, ma i suoi contemporanei la vedevano diversamente. I capelli lunghi erano un segno di potere per i governanti merovingi. È affascinante vedere che Carlo volle rompere con questa tradizione facendosi raffigurare come un uomo franco in tutto e per tutto, con i capelli corti e lunghi baffi. Sul rovescio, la moneta è del tipo Christiana Religio cioè mostra un edificio identificabile come una chiesa circondato da XPICTIANA RELIGIO (fede cristiana). Con Ludovico il Pio, successore di Carlo Magno, questo rovescio divenne un tipo standard nella monetazione. Carlo Magno (800–812), denaro di zecca sconosciuta. Rovescio con tempio e legenda XPICTIANA RELIGIO. Dall’asta Emporium Hamburg 102&103 (8–11 maggio 2023), lotto 1714 Perché e quando furono coniate queste monete? I denari carolingi sono piuttosto comuni. Dopotutto, il loro scopo era quello di essere utilizzati da quante più persone possibile. Rarissimi sono invece i denari con il ritratto di Carlo Magno. Nel suo manuale di numismatica medievale, Bernd Kluge parla di “un totale di soli 35 esemplari”. In altre parole: è impossibile che le monete con il monogramma siano state semplicemente coniate prima dell’incoronazione imperiale, mentre le monete con il nuovo titolo e il ritratto siano state coniate dopo l’incoronazione. Abbiamo a che fare con una quantità relativamente piccola di monete emesse, coniate in diverse zecche italiane e franche. Sorge la domanda su quando e perché queste monete siano state prodotte. Alcuni suggeriscono che queste monete fossero una sorta di “emissioni festive o cerimoniali” emesse in occasione dell’incoronazione. Ciò spiegherebbe la rarità dei pezzi oltre che il fatto che alcuni furono usati come gioielli. L’ipotesi che queste monete siano state realizzate per un’occasione speciale è supportata anche dal fatto che i pezzi continuarono ad essere emessi dopo la morte di Carlo Magno. Carlo Magno ornato con le insegne del Sacro romano impero, copia da un dipinto di Albrecht Dürer conservata a Vienna Sta di fatto che i rarissimi denari con il ritratto di Carlo Magno creano un collegamento diretto con uno degli eventi più importanti della storia medievale. L’incoronazione di Carlo Magno è all’inizio di quello che in seguito sarebbe stato orgogliosamente chiamato Sacro romano impero, dal cui nucleo sarebbe emersa secoli dopo la potenza tedesca.1 punto
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Fuori luogo? Numerosi utenti col triplo della tua età non riuscirebbero a eguagliare questo tuo intervento! 👏🏽✌️1 punto
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No, per tutte le emissioni bronzee di Tessalonica dal 313 al 319, l’esergo è invariabilmente punteggiato •TS•A• L’emissione del 317/318 per i tre « divi » Massimiano, Claudio II e Costanzo Cloro non fa eccezione, è solo che sulla tua moneta i punti non sono più visibili.1 punto
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Ciao si tratta di un normalissimo 1937 in rame, metallo che a volte, a seconda delle condizioni dove viene conservata la moneta, può assumere colorazioni le più differenti, anche con riflessi giallognoli.1 punto
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Ciao @FS1991, per esperienza personale, non sempre le foto sono rappresentative della reale moneta. Quanto ti arriverà, magari, puoi ricontrollare e fare delle ulteriori foto da condividere. Sono sicuro che riceverai dei riscontri. Grazie e saluti.1 punto
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Si, un po' di capitale l'ho investito nei talleri, a discapito dell'eredità dei futuri orfani. Spesso, quando li guardo rido sotto ai baffi pensando a quanto poco recupereranno vendendoli i futuri eredi (che, attualmente, non mostrano alcun interesse per la numismatica), visto che il mercato italiano è poco interessato a tali monete ( esempio: asta Ranieri 14, mi sono aggiudicato a 100 un tallero che MA Shops vende a 245 euro; BB+ entrambi). Ma veniamo al sodo: ho la sensazione che tu ce la stia mettendo tutta per farmi ritornare al forum, no? Ti capisco: ti senti solo senza qualcunaltro che sia interessato alla monetazione extraVEIII. Ma è proprio anche il mio disagio: innumerevoli volte ho tentato, anche facendo il cretino, di stimolare l'interesse del forum su monete extranazionali, ma senza alcun risultato. Neanche i postatori bulimici (quelli da 15 e più post quotidiani) mi hanno degnato di un'osservazione. Ed allora mi sono arreso. (hai notato quanti interventi ci sono stati in questa discussione?) Nessun problema se vuoi usare le mie immagini come mancolista, anzi: ti aggiungo anche gli altri talleri: PS: hai dimenticato di marcare i 5 siegesthaler, che già possiedi e che nell'immagine ci sono: devi però rintracciarli (io stesso non so più quali siano: troppe facce tutte uguali. Avrei dovuto marcarli con un bulino prima di fotografarli) PPS: ed ora un umile omaggio ad un estimatore delle monete tedesche: una foto che mi è riuscita particolamente bene (tranne la crudinatura, purtroppo): -sempre due click per gustarla- questa moneta aveva l'appiccagnolo saldato: seghetto, lima e carta abrasiva è rinata (alla faccia di quelli che dicono che le monete non si toccano)1 punto
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Raccomanda da Pisciotta (in provincia di Salerno) per roma con 45c. Vittorio Em. III dell'emissione floreale. Siamo sullo stesso valore di 20 euro, interessante e non comune gli annulli di Pisciotta e la targhetta di raccomandata. Lieve ossidazione sul francobollo.1 punto
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Per il primo di maggio ci saranno ritrovamenti in massa! Forza! tutti in BI a cambiare le lireeeee!1 punto
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E' un problema globale, due nazioni a caso: Francia (notizia web) (euro rari che possono portarti una fortuna) e poi naturalmente >> ebay.fr Germania notizia web (monete euro rare -ecco quanto valgono) e poi naturalmente >> ebay.de1 punto
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Fu una delle prime monete che acquistai all'interno della serie "governi provvisori". Moneta gradevole, come ha detto qualcuno, difficile da valutare dalle foto...ma siamo intorno allo SPL1 punto
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Azz pardon ho letto male😅👍 Abbiamo scoperto 2 problemini allora!!😁 Grazie Vedo di modificare...spero👍 Bene non posso neanche io Confermo non posso neanche io Il tasto segnala anche😅1 punto
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In questo periodo sono 15 anni di iscrizione all'amato Forum! Certo, il mio modo di fruirne è cambiato... ora, per motivi di tempo a disposizione, ci passo meno tempo, ma almeno una volta a settimana "sbircio" anche senza effettuare l'accesso, quindi non credete sempre all'ultimo accesso dal mio profilo! La passione quindi è sempre attiva!1 punto
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beh.. che dire.. molto bella.. doratura pressoché integra tranne i soliti punti critici.. sicuramente siamo quasi al top ... unico problema è che difficilmente dalla foto si riesce a capire la forza della doratura se viva o spenta..questo può fare la differenza sulla conservazione...basta una semplice correzione cromatica e si ha una percezione migliore o peggiore.. sempre da vedere dal vivo per capire com'è effettivamente. Ti allego la mia qfdc con una illuminazione diversa1 punto
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Ti prendo un po' in giro, ma sai che faccio il tifo per te, e che siamo tanti a volerti bene1 punto
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@vickydog quello di Yale, se non mi inganno, è identico al tuo secondo Transfer from the Yale University Library, Numismatic Collection, 2001 ma si può fare una ricerca ben più approfondita yale.tif eccolo e aggiungo che questo per me potrebbe anche essere una fusione .... con gli ovvi limiti della foto nonché con i miei enormi limiti sul periodo....1 punto
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Con una opzione sul Vittoriale degli Italiani qualora il monumentale complesso romano risultasse insufficiente a contenerla tutta...1 punto
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Se non è antica ,come presupposto da Vietmin , potrebbe essere una moneta da riconoscimento tipo quelle che si lasciavano ai bambini in orfanotrofio,spezzate a metà ma perfettamente combacianti,una metà al bimbo e l'altra alla madre per un eventuale ricongiungimento. In questo caso sarebbe stato fatto un lavoro di precisione con una resezione unica tipo serratura.1 punto
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I mosaici sono a Bevagna, l'antico municipium romano di Mevania, meravigliosa località umbra vicino a Montefalco dove c'è un vino rosso spettacolare essendo nel terroir del sagrantino. In particolare questo pavimento musivo a tessere bianco/nere è ciò che rimane del frigidarium antiche terme pubbliche, che si trovavano in prossimità del cardo massimo, nelle vicinanze del probabile foro. Ma Bevagna ha anche edifici medioevali, un porto fluviale romano ed un tempio romano conservato in alzato Rilancio con un particolare che mi coinvolge da vicino1 punto
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Ciao! secondo me no, e non tanto per via della conservazione bassa, quanto piuttosto per le corrosioni marginali; al rovescio mi pare di vedere anche delle macchie verdi, quindi il cancro del nichelio potrebbe essere ancora attivo. Se posso permettermi un consiglio, sarebbe meglio evitare di far periziare monete in questo stato perché il rischio che il costo della perizia sia molto prossimo al valore della moneta è alto (certo, dipende anche dalla moneta… preciso che quanto da me affermato è più circoscritto alle monete di questa tipologia). un cordiale saluto fabrizio1 punto
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Da quella che gli antichi Greci consideravano la più antica delle loro città, un accattivante esemplare di triobolo o emidracma con al diritto protome di lupo ed al rovescio grande A con aquila e simboli, in quadrato incuso . Sarà il 23 Maggio in vendita CNG 123 al n. 100 .1 punto
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A me sembrava molto simile a un esemplare presente su numismatica.classica la prima della tipo 107/1b (a me la mometa è stata venduta come tipo a ma avendo studiato un pochino i dettagli sembra la 1b in quanto non noto i tratti spigolosi sull'elenco).1 punto
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ALESSANDRO MAGNO A VENEZIA? (di Emanuela Cardarelli) -> http://www.duepassinelmistero.com/alexandertomb.htm Nei suoi due libri The Lost Tomb of Alexander the Great e The Quest for the Tomb of Alexander the Great Andrew Michael Chugg avanza un’ipotesi molto affascinante, anche se per molti versi incredibile: e cioè che i resti di san Marco conservati a Venezia, nella Basilica, siano in realtà i resti di Alessandro Magno. Chugg parte dal presupposto che, dopo la sua morte avvenuta il 10 giugno 323 a. C. a Babilonia, il corpo mummificato di Alessandro Magno sia stato trasportato ad Alessandria d’Egitto da Tolomeo. Morendo, Alessandro non aveva lasciato eredi (il figlio di Rossane non era ancora nato) e non aveva dato disposizioni su chi doveva governare il suo vasto impero, per cui i suoi generali se lo divisero e Tolomeo scelse l’Egitto. Qui eresse per Alessandro una tomba colossale, la cui ubicazione e i cui resti non sono ancora stati individuati (anche se il prof Chugg ritiene di aver capito dove siano). San Marco invece visse e morì nel I secolo d. C. e fondò la Chiesa di Alessandria. Secondo la tradizione, il suo corpo fu mummificato e conservato nella città egiziana, nella Chiesa di San Marco Evangelista, mentre altri sostengono che in realtà egli fu cremato. Secondo alcune fonti, il corpo di Alessandro era visibile ancora nel 391 d. C., poco prima che il paganesimo fosse dichiarato fuorilegge, ma poi non se ne seppe più niente, e le reliquie di san Marco comparvero proprio alla fine del IV secolo. E’ dunque possibile che qualcuno dei patriarchi della chiesa di Alessandria vide l’opportunità di preservare il corpo del fondatore della città dai cristiani più fanatici, fornendo al tempo stesso la cristianità di una potente reliquia che incoraggiasse la devozione. Fu così che comparve il corpo di san Marco e sparì quello di Alessandro. E non sarebbe questa la prima volta che delle reliquie vengono create ad arte per favorire gli scopi di qualche istituzione o governo. Poi nell’828 due mercanti veneziani, Buono di Malamocco e Rustico di Torcello arrivarono ad Alessandria e visitarono la Chiesa di San Marco. In quel periodo il clero alessandrino era preoccupato per la salvezza delle loro reliquie più sacre, soprattutto il corpo dell’Evangelista, a causa dei governatori islamici della città. Così i mercanti persuasero (o forse corruppero) i guardiani della chiesa a fargli portare via il corpo. I resti del santo (ovvero i resti di Alessandro Magno, secondo Chugg) furono messi in una grossa cesta, ma le spezie che lo ricoprivano erano così profumate che avrebbero potuto destare i sospetti delle autorità portuali, così i due veneziani misero nella cesta dei pezzi di maiale: quando gli ispettori del porto le videro pare siano fuggiti urlando “Kanzir! Kanzir!” (maiale). Finora, l’unica ispezione sul corpo del santo è stata eseguita nel 1811, ma si è trattato di un’ispezione molto superficiale, tenendo conto anche degli scarsi mezzi di allora. Una nuova ispezione potrebbe finalmente far luce sulla vera appartenenza dei resti conservati ora nella Basilica. Secondo Chugg, anche una semplice TAC potrebbe bastare, in quanto Alessandro riportò diverse ferite (ad esempio una al petto ed una ad una coscia), per cui la presenza/assenza di queste ferite sulle ossa potrebbe fornire dati decisivi. Nel caso in cui le ossa fossero in uno stato tale da non permettere una TAC, si potrebbe passare ad analisi più approfondite, tipo l’analisi del DNA o il Carbonio-14. C’è tuttavia un altro elemento che potrebbe stabilire una connessione tra il corpo nella Basilica e Alessandro Magno. All’interno della Basilica è stato ritrovato un grosso blocco di pietra che si trovava precedentemente accanto alla tomba di san Marco, nella cripta. Sul blocco è scolpito quello che ha tutta l’apparenza di essere uno scudo macedone, poiché reca il tipico motivo del cosiddetto “sole macedone” con otto raggi, che era il simbolo della famiglia di Filippo II, il padre di Alessandro. Lo scudo ha dimensioni molto prossime a quelle che dovevano avere gli scudi utilizzati nella falange macedone. Sotto lo scudo è visibile una coppia di schinieri, mentre sul lato sinistro del blocco vi sono delle incisioni che rappresentano una fascia appesa ad un chiodo ed una spada appesa alla fascia. La spada sembrerebbe essere del tipo che i greci chiamavano “kopis”. Un motivo straordinariamente simile a quello del blocco della Basilica (cioè il sole macedone, gli schinieri e la spada appesa alla fascia), è disegnato sul murale di una tomba risalente al II secolo a. C. ritrovata ad Edessa, vicino Pella, la città natale di Alessandro. Inoltre, il motivo della spada appesa alla fascia si ritrova in numerose tombe del periodo ellenistico. Da alcune analisi svolte sul blocco, risulterebbe che esso è costituito da pietra di Aurisina, un tipo di pietra estratta a nord-ovest di Trieste. Tuttavia, Chugg ha individuato due località egiziane (una nel Sinai, l’altra ad Abu Roash, non lontano dal Cairo) da cui si estrae una pietra molto simile a quella di Aurisina. E’ dunque necessario compiere nuove analisi sul blocco, in modo da poter stabilire con certezza la sua provenienza. Se la roccia di cui è composto risultasse provenire dall’Egitto,ciò significherebbe che i due mercanti veneziani l’hanno trovata nella Chiesa di San Marco Evangelista ad Alessandria e l’hanno portata via insieme ai resti del santo, ritenendo forse che essa fosse in qualche modo connessa con il suo culto. Tuttavia, se anche dovesse risultare che il blocco è costituito da pietra di Aurisina, si potrebbe ipotizzare che i due mercanti abbiano fatto riprodurre su un blocco di pietra locale un disegno che avevano visto all’interno della chiesa. Com’era prevedibile, le ipotesi di Chugg sono state accolte dal mondo accademico e non, con un certo scetticismo, se non con ilarità (si è parlato di “fanta- archeologia”), soprattutto perché le prove da lui addotte sono piuttosto circostanziali, cioè non vi è nulla di certo e decisivo (inoltre Chugg non è uno storico). E’ per questo che egli chiede che vengano eseguite delle nuove analisi sui resti conservati nella Basilica. Nel caso in cui le ossa fossero davvero di san Marco, queste analisi permetterebbero anche di poter finalmente catalogare i resti in modo scientifico, in modo da poter conservare i dati per i posteri (anche nel caso in cui i resti dovessero disgraziatamente andare perduti). Se invece si scoprisse che quelli in realtà sono i resti di Alessandro Magno, si consentirebbe finalmente alla verità di trionfare, mettendo fine ad un inganno durato quasi 1200 anni e restituendo all’umanità il corpo di uno dei più grandi condottieri della storia. Puoi visitare anche: -> http://www.alexanderstomb.com/main/index.html Bibliografia -> Andrew Michael Chugg, The Lost Tomb of Alexander the Great (2004); -> Andrew Michael Chugg, The Quest for the Tomb of Alexander the Great (2007) Alcune antiche testimonianze "Fu Tolomeo Filadelfo che [c. 280 aC] fece scendere da Menfi [ad Alessandria] il cadavere di Alessandro". Pausania, II secolo d.C "Tolomeo Filopatore costruì [nel 215 a.C.] nel mezzo della città di Alessandria un edificio commemorativo, che ora è chiamato Sema, e vi depose tutti i suoi antenati insieme a sua madre, e anche Alessandro il Macedone". Zanobi, II secolo d.C "In questo periodo [30 a.C.] Ottaviano fece uscire dal suo santuario interno il sarcofago e il corpo di Alessandro Magno e, dopo averlo contemplato, mostrò il suo rispetto ponendovi sopra una corona d'oro e cospargendolo di fiori; ed essendo poi chiesto se desiderava vedere anche la tomba dei Tolomei, rispose: "Il mio desiderio era vedere un re, non cadaveri". Svetonio, II secolo d.C "Ottaviano poi vide il corpo di Alessandro, e lo toccò persino in modo tale che, così si dice, gli fu rotto un pezzo del naso. Eppure non andò a vedere i cadaveri dei Tolomei, nonostante il vivo desiderio di gli alessandrini per mostrarglieli, ribattendo: "Volevo vedere un re non persone morte". Dione Cassio, III secolo d.C "[Ad Alessandria] Tolomeo preparò un recinto sacro degno della gloria di Alessandro per dimensioni e costruzione; seppellindolo in questo e onorandolo con sacrifici come quelli pagati ai semidei e con magnifici giochi". Diodoro, testimone oculare c. 50 a.C "Anche il Soma, come viene chiamato, fa parte del distretto reale. Questo era il recinto murato, che conteneva i luoghi di sepoltura dei re e quello di Alessandro". Strabone, testimone oculare c. 25 a.C "Caligola spesso [c. 40 dC] indossava l'abito di un generale trionfante, anche prima della sua campagna, e talvolta la corazza di Alessandro Magno, che aveva preso dal suo sarcofago". Svetonio, II secolo d.C [AD 200]: "Severus indagava su tutto, comprese le cose che erano nascoste con molta cura; poiché era il tipo di persona che non lasciava nulla, né umano né divino, non indagato. Di conseguenza, portò via praticamente da tutti i santuari tutti i libri che poteva trovare contenente alcuna conoscenza segreta, e sigillò la tomba di Alessandro; questo era in modo che nessuno in futuro potesse vedere il suo corpo o leggere ciò che è stato menzionato nei suddetti libri ". Dione Cassio, III secolo d.C "Appena Caracalla entrò in città [nel 215 d.C.] con tutto il suo esercito salì al tempio, dove fece un gran numero di sacrifici e depose quantità di incenso sugli altari. Quindi andò alla tomba di Alessandro dove si tolse e depose sulla tomba il mantello di porpora che indossava e gli anelli di pietre preziose e le sue cinture e qualsiasi altra cosa di valore che portava". Erodiano, III secolo d.C "Dopo aver ispezionato il corpo di Alessandro il Macedone, Caracalla ordinò che fosse lui stesso chiamato 'Grande' e 'Alessandro', perché fu condotto dalle menzogne dei suoi adulatori al punto in cui, adottando la feroce fronte e il collo inclinato verso la spalla sinistra che aveva notato nel volto di Alessandro, si persuase che i suoi lineamenti fossero veramente molto simili." Anonimo, IV secolo d.C "Dopo un viaggio durato tre giorni arrivammo ad Alessandria. Entrai dalla Porta del Sole, come viene chiamata, e fui subito colpito dalla splendida bellezza della città, che riempì i miei occhi di gioia. Dalla Porta del Sole alla Luna Porta - queste sono le divinità protettrici delle entrate - conduceva un doppio ordine diritte di colonne, circa nel mezzo delle quali si trova la parte aperta della città, e in essa tante strade che camminando in esse ti sembrerebbe di essere all'estero mentre sei ancora a a casa. Andando alcuni stadi più avanti [1 stade = 165 m], giunsi al luogo chiamato da Alessandro, dove vidi una seconda città: la bellezza di questa era tagliata in quadrati, perché c'era una fila di colonne intersecate da un'altra come lungo ad angolo retto." Achille Tazio, intorno al III secolo d.C "Chi potrebbe essere amico di tali? Quando si comportano così per amore del denaro, terrebbero le mani lontane dalle offerte del tempio o dalle tombe? Se viaggiassero con un compagno che avesse una moneta d'oro, non lo ucciderebbero e rubatelo, se ne hanno la possibilità. E questo male, re, è universale, sia che tu menzioni Paltus o Alessandria dove è esposto il cadavere di Alessandro, sia Balaneae o la nostra stessa città di Antiochia. Possono differire per dimensioni, ma la stessa malattia li affligge tutti." Libanio, c. 390 d.C "Perché, dimmi, dov'è la tomba di Alessandro? Mostramela e dimmi il giorno in cui morì... la sua tomba nemmeno la sua gente lo sa." Giovanni Crisostomo, c. 400 d.C1 punto
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Buongiorno, per oggi ho finito i like, provvederò non appena ritorneranno disponibili. Che dire oltre ai sentiti complimenti a Oppiano... Beh, se l'avessi davanti a me, suderei persino sulle sulle punte delle dita 😅 Per toccarla userei dei guanti da vigile del Fuoco 😆 E mi verrebbe da bacchettare sulle nocche, come facevano le maestre di una volta, chi non li ha indossati per tenerla tra le dita 🤣1 punto
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Complimenti per il raggiungimento di questo traguardo numismatico più unico che raro! E' prevista l'apertura al pubblico, pagando regolare biglietto ovviamente, della sontuoso collezione che sta venendo su? 😀 Saluti!1 punto
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Azz Domenico,buongiorno! E cosí ci fai iniziare il lunedí? 😁 Che dire.... Ci hai abituato ad alti livelli,ma qui siamo ad un gradino speciale,un gradino dove un collezionista sogna,legge,guarda ,ma alla fine si rende conto che è solo un sogno. Bene,tu lo hai materializzato a condivisio. In primis i miei piú sinceri complimenti pieni di gioia numismatica e mai di inetta invidia😁; poi volevo proporti se potessimo girar queste foto/video sempre sul forum,quando ci troviamo davanti ad una richiesta di una sua riproduzione. Strana richiesta? No😏, è per far rendere conto del perchè e per come...quale miglior esemplare,se non il tuo? Citando il proprietario,ovvio.( Tra l ' altro che bel video e foto! Non lasciano scampi a dettagli). Vabbè Domenico,ci hai fatto gasare oggi! Qua ora spareremo tutti colpi di simil portata....🤥 hahaahah Ancora congratulazioni, sono contento che la nostra storia sia rimasta in Italia e in primis ad un Lamonetiano! Riccardo1 punto
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Concordo pienamente. Mi permetto di aggiungere un'ulteriore notiziola, riferitami a suo tempo dal sig. Pastrone, altro marengofilo decisamente noto, e che ho potuto verificare de visu, esaminando diversi esemplari. Molti marenghi di Carlo Felice, seppure coniati a Torino, ma risalenti ai primi anni, e cioè al 1821, e soprattutto al 1822 e al 1823, tendevano a "spanciare" a causa dell'eccessiva pressione del conio. Conseguentemente, anche quelli poco circolati potevano avere un diritto con i capelli, specie al centro della moneta, male impressi o comunque "bassissimi di conio". Questa caratteristica la si può desumere dai seguenti particolari: la testa del regnante, che risulta, per via dello schiacciamento, un po' più larga e con parte dei capelli, per così dire, "spalmati"; il profilo della moneta, che non è perfettamente dritto; la generale lucentezza del marengo e gli ottimi particolari del resto della moneta. Molti confondono questi esemplari con quelli di media conservazione e tendono ad attribuire loro il classico BB. E' un errore. Ho divagato. Chiedo venia.1 punto
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