Vai al contenuto

Classifica

  1. Oppiano

    Oppiano

    Utente Storico


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      8054


  2. Scudo1901

    Scudo1901

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      8274


  3. Stilicho

    Stilicho

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      3488


  4. ak72

    ak72

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      2798


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/05/23 in tutte le aree

  1. Condivido volentieri l’esemplare in oggetto recentemente entrato in collezione (ex Lotto 1975 Asta 3 della Nomisma Aste Srl di Verona, 2-4/5/2023). Riporto le foto e la descrizione in italiano dell’esemplare con gradind/stato MS62 presenti in Catalogo: NAPOLI Filippo V di Borbone (1700-1707) Mezzo ducato 1707 - Nomisma 132; MIR 310/1 AG RRRR Millesimo di estrema rarità già in conservazione qBB o BB, praticamente introvabile nella qualità eccezionale di questo esemplare. Oltre a questo, risultano, dai portali dei risultati delle aste, solamente altri 4 passaggi, 2 dei quali della stessa moneta e tutti quanti di esemplari in conservazione BB o inferiori. La moneta proposta presenta ancora un'ottima lucentezza e freschezza del metallo, bellissimi rilievi e nessun difetto dovuto al processo di coniazione. TOP POP, miglior esemplare certificato PCGS, in slab n. 44176198. Riporto anche il riferimento a PCGS e relativa foto: https://www.pcgs.com/cert/44176198
    5 punti
  2. Ciao ragazzi condivido volentieri 😁. Dall’asta Nomisma 67, lotto 1157. Millesimo bisbetico sto qua da trovare in alta qualità, più che il 1816, vi assicuro. Credetemi che lo cercavo da molto tempo. E proprio con questa patina, che sul velluto negli anni acquisirà maggior fascino da moneta “riposata”. Ora ho la serie dei 5 valori di questa monetazione in qFDC o FDC completa tranne il 1819; che è un BB e che da oggi mi metterò in pista per sostituire 😳😂. Not easy neanche lui. 🧐
    4 punti
  3. Ciao, aggiungo a questa carrellata di monete di Gregorio XIII, due testoni per Ancona che da poco ho aggiunto in collezione. Il primo, della tipologia con il Cristo e la Maddalena del 1584 in particolare é rarissimo. Sono pochissimi infatti gli esemplari passati sul mercato e senza dubbio dei tre anni di coniazione di questo testone (1581, 1582 e 1584), quest'ultimo è di gran lunga il più raro (Munt 200b). L'altro, il classico con stemma al dritto e San Pietro in piedi al rovescio presenta una ottima conservazione ed una patina riposata di vecchia raccolta. L'ho classificato con l'aiuto dell'opera di @miroita in quanto si tratta di una della moltissime varianti di questa tipologia non presenti sul Muntoni. Michele
    4 punti
  4. Allego questa interessante discussione dove, tra l'altro, vi e' anche un elenco delle contromarche trovate su queste monete. Buona serata da Stilicho
    3 punti
  5. @Marton Direi che la moneta sia già stata identificata. Se vuoi avere qualche informazione in più ti consiglio di leggere quanto ho allegato sopra.
    2 punti
  6. Ciao, dovrebbe trattarsi di un bronzo con Ottaviano Augusto ed Agrippa recante sul rovescio un coccodrillo. Mi sembra di intravedere sul rovescio anche una specie di contromarca. Se riesci a fare foto migliori arriveranno sicuramente interventi più esaustivi 🙂 ANTONIO Ciao, doppia risposta @gpittini chiedo venia 🙂 ANTONIO
    2 punti
  7. DE GREGE EPICURI E' comunque l'asse (o dupondio, secondo alcuni) con Augusto e Agrippa al D e il coccodrillo incatenato al rovescio, coniato a Nemausus, e con la scritta COL NEM. E' interessante al rovescio una contromarca circolare, non ben leggibile (forse DD, Decurionum Decreto?)
    2 punti
  8. Per quanto mi riguarda sessant’anni di esperienza 🤷🏽‍♂️😁
    2 punti
  9. Grazie mille. Mi piace analizzare cosí i falsi,cosí si svela il lavoro del falsasio. Grazie mille,può esser molto utile per tanti. 😉 Salutoni Riccardo
    2 punti
  10. F arma: CO batte RI (ci da'!) FARMACO BATTERICIDA Buona serata da Stilicho
    2 punti
  11. La classificazione della moneta di Aquileia di @Stilicho è esatta, RIC VIII, 191. Ma quello che indossa Costanzo II è un diadema di lauro e rosette. Moneta rara classificata anche Paolucci-Zub 500. Per quanto riguarda la storia della zecca di Aquileia, questa viene attivata nel 294 con un'unica officina. Dopo due anni, nel 296, vengono aggiunte la seconda e la terza officina. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  12. Conoscendo l'autore è probabile che qualche str...upidata ci sia 😂
    2 punti
  13. Buongiorno a tutti, mi sono ritrovato nel portafoglio una moneta da 2€ slovacchi che presenta sulla superficie delle strane rigature. Inizialmente ho pensato che potesse trattarsi di una moneta rovinata. Ho provato per curiosità a cercare su internet "2€ rigato Slovacchia" e mi è apparso questo annuncio di vendita su eBay: https://www.ebay.it/itm/204201199601?chn=ps&norover=1&mkevt=1&mkrid=724-128315-5854-1&mkcid=2&mkscid=101&itemid=204201199601&targetid=1717834095096&device=m&mktype=pla&googleloc=1008463&poi=&campaignid=17955387570&mkgroupid=138464953374&rlsatarget=pla-1717834095096&abcId=9301110&merchantid=6772416&gclid=EAIaIQobChMIr_r2psXC_gIVgeh3Ch1eDA76EAQYASABEgJEsfD_BwE Premetto che ho letto che esiste il fenomeno della pubblicazione di inserzioni di vendita di monete di scarso valore a cifre poco plausibili. Immagino dunque che, quasi sicuramente, anche questo annuncio faccia parte di questa casistica. Mi chiedevo però, visto che la moneta che ho trovato (di cui allego foto) è praticamente uguale a quella dell'annuncio, si tratta di una moneta alterata volutamente? Ma in questo caso l'alterazione è stata fatta in serie visto appunto sono estremamente simili (ma non credo sia la stessa moneta dalle foto)? Oppure può essere un vero errore di conio? Grazie mille per le risposte
    1 punto
  14. Buonasera a tutti, qualche tempo fa @PriamoB mi ha consigliato un libro, “Anatomia di una banconota” di Russo/Ardimento. Era da tempo nella mia wishlist ma non l’avevo ancora acquistato. Ho finalmente colto l’occasione, si è dimostrato un ricco di contenuti interessanti, anche se spesso la lettura era disturbata da qualche problemino di grafica e di impaginazione. Comunque l’aspetto più interessante di questo libro è la ricchissima bibliografia che si trova alla fine del volume (purtroppo non organizzata secondo alcun criterio, alfabetico o cronologico che sia). Mi ha fatto passare ore e ore di avvincenti ricerche bibliografiche che sono sfociate nei numerosi acquisti che vi mostro qui sotto. Ammetto di essere un lettore compulsivo e comprare libri mi piace ancora più che comprare banconote… Mi è quindi venuta un’idea, man mano che leggo questi libri (o altri che hanno attinenza con gli argomenti trattati in questa sezione del forum) mi piacerebbe fare dei post di recensione dove parlo un po’ dell’opera in questione e degli argomenti che tratta (inserendo magari l’elenco dei capitoli e qualche pagina di esempio), e dove fornisco alcune informazioni pratiche come la reperibilità o il range di prezzo in cui è possibile trovarla. Tutte queste informazioni non sono di facilissima reperibilità, come sperimento ogni giorno nelle mie ricerche online. Poi devo dire che la mia biblioteca è piuttosto fornita, potrebbe nascere qualcosa di interessante, anche per scoprire nuovi testi o per confrontarsi su quelli che si conoscono già. Può essere un’idea sensata?
    1 punto
  15. Segnalo l'uscita del Le bolle della Serenissima di Andrea Keber Le bolle (oro, argento e piombo) in uso a Venezia e nei territori limitrofi: dalle origini con i magistrati bizantini alla caduta della Serenissima. Nel testo viene descritta l'evoluzione stilistica per le diverse tipologie utilizzate dai Dogi, da personaggi operanti in ambito veneto, da personaggi veneti operanti all'estero (per proprio conto o a nome della Serenissima). Nel testo si è cercato di fornire ulteriori notizie come bolle citate nei documenti ma che non ci sono pervenute, varianti, falsi e copie moderne a scopo di studio.
    1 punto
  16. Quindi non so il valore della medaglia ma la stessa e' senz'altro interessante perche' incisa da una artista che ha lasciato un segno importante nella monetazione contemporanea...
    1 punto
  17. Molto frequentemente (ma non si può dire sempre) la testa del re nell'argento guardava a destra, nell'oro a sinistra (il verso che si indica è quello percepito da chi guarda la moneta). Per Napoleone questa è una regola fissa. La differenza di verso serviva proprio a caratterizzare il metallo ed è pressochè costante per gli scudi più formali (es. 5 Lire di V.E. II, Umberto I, V.E. per il 1901) e per l'oro. In realtà vi sono alcune notevoli eccezioni per l'agento dei Savoia (ad esempio il mezzo scudo di V.E. I o la monetazione d'argento del Cinquantenario di V.E. III, o l'elmetto, la quadriga del '36, 10 lire biga ecc.). Non so se esista una ragione specifica o derivi da un tacito adeguamento ad una prassi ...
    1 punto
  18. 2016 con intensità. Anni addietro solo Regno Italia oro. Grande passione per Serenissima. Ora anche Vicereame e un po’ di “Napoli” extra… Qualche altra serie/collezione….
    1 punto
  19. Già, io per passione da oltre 40 anni, le prime reflex a rullino tutta manuale, ora reflex digitale di fascia alta, ma non disdegno l'uso manuale....
    1 punto
  20. Fantastici esemplari, complimenti vivissimi Mike! 👏🏽
    1 punto
  21. Non serve, è un falso, anche banale e malfatto
    1 punto
  22. È tutta magnetica, sia al centro che l’anello esterno Il bordo è tutto rigato, tranne qualche accenno di stellina o piccolo buco.
    1 punto
  23. Bravo...come R4 un pezzo grosso in argento SPL penso sia un bel colpo...complimenti
    1 punto
  24. Modifico il titolo per maggiore visibilità.
    1 punto
  25. Con "Bitinia" si risparmia anche un carattere di battitura 🤗 apollonia
    1 punto
  26. Ciao, dea Fortuna che tutto sommato non è che gli portò granché bene visto che morì a 39 anni. Forse per ictus o molto più probabilmente per la peste che infurio' per diversi anni sotto il suo regno mietendo tantissime vittime a Roma ed in tutto l'impero 🙂 ANTONIO
    1 punto
  27. Eh... Sul secondo secolo è meglio che taccia 😊 Abbiate pietà
    1 punto
  28. Fortuna Redux L' Ara della Fortuna Redux era un modesto altare dedicato alla Fortuna Redux situato nei pressi di Porta Capena , vicino al tempio dell' Onore e della Virtu' . Nel caso di Lucio Vero l' iconografia della Fortuna con timone e la legenda in esergo FORTRED celebrava il ritorno di Lucio Vero dalla campagna partica .
    1 punto
  29. Domanda da 100 milioni Solitamente patine molto irregolari e dai toni "elettrici" con piccole macchioline circolari non patinate potrebbero dare modo di pensare... Molto molto importanti sono anche la "vita passata" della moneta e il luogo di conservazione; Ad esempio una moneta mai lavata ha molte più probabilità di sviluppare una patina attraente e omogenea di una moneta che è stata lavata. Meglio ancora se conservata anche in luoghi adatti. Non parliamo invece dei casi in cui la moneta ha subito un'impropria pulizia e/o è stata conservata in luoghi poco adatti (ad esempio luoghi umidi a contatto con la plastica degli album). In molti casi l'ossidazione stenta a partire, e potrebbe svilupparsi in maniera disomogenea con tonalità più simili a macchie che a patina.
    1 punto
  30. questo però è Marco Aurelio......
    1 punto
  31. Trovata, dovrebbe essere un qualcosa del tipo L VERVS AVG ARM PARTH MAX Grazie ancora a tutti
    1 punto
  32. Ciao, si tratta di un sesterzio dell'imperatore Marco Aurelio della stessa tipologia dall'esemplare che posto che simboleggia la Concordia tra Marco Aurelio e Lucio Vero(figure sul rovescio) che regnarono insieme fino alla morte di quest'ultimo. Moneta molto bella🙂 ANTONIO
    1 punto
  33. Se telefoni o scrivi al servizio clienti ti indicheranno di eseguire il bonifico, in passato è successo anche a me. E da allora utilizzo il metodo di pagamento E-pay di sera o al mattino presto quando la rete non è congestionata. mai più avuto problemi.
    1 punto
  34. Buongiorno @VALTERI, Curioso esemplare, la cui rarità risiederebbe nel fatto che la protome di toro androprosopo sia rivolta a sinistra. Già capitato da Bertolami tra l’altro.. Anche in questo caso alcuni elementi del figurato risultano stilisticamente incongruenti con le emissioni ufficiali di zecca geloa ed in parte anche con quelle imitative: il naso e le corna formate da semplici tratti regolari alquanto ampi, il taglio del corpo confuso ed incerto, il grande occhio che quasi tocca la bocca. In parallelo alle serie imitative manca l’etnico ed il peso è calante. Da notare in quasi tutti gli esemplari imitativi che mentre gli elementi “statici” della raffigurazione sul conio di incudine (corpo e testa) non hanno presentato particolari difficoltà di resa, quelli per così dire “dinamici” (le zampe) hanno posto criticità non indifferenti, con risultati a volte alquanto approssimativi. Di peso discreto e buona fattura, ma ugualmente mancante di etnico (forse non leggibile come notato dalla casa d’aste), l’obolo al lotto 106 della prossima Nomos 26, con divinità fluviale rivolta a sinistra ed ex collezione Moretti. Undici millimetri di diametro e pesante 0.51 grammi.
    1 punto
  35. Mi affaccio brevemente e di rado in questa sezione e vedo solo ora @apollonia questa fatica notevole ed importante, che sto leggendo con piacere ed attenzione : complimenti e grazie .
    1 punto
  36. DE GREGE EPICURI A me sembra originale. Non è raro vedere degli assi porosi, oltre che consunti per la lunga circolazione. Credo possa dipendere dalla lega, che era abbastanza varia, oltre che dal tipo di giacitura nel terreno, e naturalmente dalla pulizia subita.
    1 punto
  37. Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede
    1 punto
  38. Bitinia in italiano, dal latino Bithynía a sua volta dal greco antico Βιθυνία. A tua scelta tranne l’ultima. Personalmente preferisco la prima. apollonia
    1 punto
  39. Dopo circa un annetto, riprendo la discussione rientrando nel "seminato" Ecco a voi, un po' malmessa, una moneta da 2 copechi di Caterina la Grande, con San Giorgio e il drago sul rovescio: Ancora più malmessa, ecco un quattrino di Ferrara (il cui patrono è appunto San Giorgio) emesso durante il pontificato di Paolo V; al rovescio San Giorgio, "PROTECTOR FERRARIAE", e il drago
    1 punto
  40. Alcuni esemplari da Vcoins
    1 punto
  41. Un esemplare @palpi62 con la sola M tra i raggi, è passato lo scorso 28-02-2023 in asta Tauler&Fau 122 al n. 2032 . Una buona serata
    1 punto
  42. E' certamente per neofiti questo tutorial realizzato in spagnolo da numischannel, canale youtube facente capo ad un colto appassionato di Buenos Aires, ma è facile da ascoltare e ben spiegato
    1 punto
  43. Il catalogo mi sembra questo: https://archive.org/details/catalogueofsecon00soth_6/mode/2up
    1 punto
  44. Stella argeade (2012) https://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-più-attraenti-di-alessandro-magno/page/10/#comment-970549 post # 227 e segg. Volo di Alessandro a Venezia (2014) https://www.lamoneta.it/topic/123973-la-medaglia-a-venezia/page/8/#comment-1507401 post # 192 e segg. apollonia
    1 punto
  45. Da un vecchio ( 1969 ) libro, alcune note dedicate .
    1 punto
  46. ALESSANDRO MAGNO A VENEZIA? (di Emanuela Cardarelli) -> http://www.duepassinelmistero.com/alexandertomb.htm Nei suoi due libri The Lost Tomb of Alexander the Great e The Quest for the Tomb of Alexander the Great Andrew Michael Chugg avanza un’ipotesi molto affascinante, anche se per molti versi incredibile: e cioè che i resti di san Marco conservati a Venezia, nella Basilica, siano in realtà i resti di Alessandro Magno. Chugg parte dal presupposto che, dopo la sua morte avvenuta il 10 giugno 323 a. C. a Babilonia, il corpo mummificato di Alessandro Magno sia stato trasportato ad Alessandria d’Egitto da Tolomeo. Morendo, Alessandro non aveva lasciato eredi (il figlio di Rossane non era ancora nato) e non aveva dato disposizioni su chi doveva governare il suo vasto impero, per cui i suoi generali se lo divisero e Tolomeo scelse l’Egitto. Qui eresse per Alessandro una tomba colossale, la cui ubicazione e i cui resti non sono ancora stati individuati (anche se il prof Chugg ritiene di aver capito dove siano). San Marco invece visse e morì nel I secolo d. C. e fondò la Chiesa di Alessandria. Secondo la tradizione, il suo corpo fu mummificato e conservato nella città egiziana, nella Chiesa di San Marco Evangelista, mentre altri sostengono che in realtà egli fu cremato. Secondo alcune fonti, il corpo di Alessandro era visibile ancora nel 391 d. C., poco prima che il paganesimo fosse dichiarato fuorilegge, ma poi non se ne seppe più niente, e le reliquie di san Marco comparvero proprio alla fine del IV secolo. E’ dunque possibile che qualcuno dei patriarchi della chiesa di Alessandria vide l’opportunità di preservare il corpo del fondatore della città dai cristiani più fanatici, fornendo al tempo stesso la cristianità di una potente reliquia che incoraggiasse la devozione. Fu così che comparve il corpo di san Marco e sparì quello di Alessandro. E non sarebbe questa la prima volta che delle reliquie vengono create ad arte per favorire gli scopi di qualche istituzione o governo. Poi nell’828 due mercanti veneziani, Buono di Malamocco e Rustico di Torcello arrivarono ad Alessandria e visitarono la Chiesa di San Marco. In quel periodo il clero alessandrino era preoccupato per la salvezza delle loro reliquie più sacre, soprattutto il corpo dell’Evangelista, a causa dei governatori islamici della città. Così i mercanti persuasero (o forse corruppero) i guardiani della chiesa a fargli portare via il corpo. I resti del santo (ovvero i resti di Alessandro Magno, secondo Chugg) furono messi in una grossa cesta, ma le spezie che lo ricoprivano erano così profumate che avrebbero potuto destare i sospetti delle autorità portuali, così i due veneziani misero nella cesta dei pezzi di maiale: quando gli ispettori del porto le videro pare siano fuggiti urlando “Kanzir! Kanzir!” (maiale). Finora, l’unica ispezione sul corpo del santo è stata eseguita nel 1811, ma si è trattato di un’ispezione molto superficiale, tenendo conto anche degli scarsi mezzi di allora. Una nuova ispezione potrebbe finalmente far luce sulla vera appartenenza dei resti conservati ora nella Basilica. Secondo Chugg, anche una semplice TAC potrebbe bastare, in quanto Alessandro riportò diverse ferite (ad esempio una al petto ed una ad una coscia), per cui la presenza/assenza di queste ferite sulle ossa potrebbe fornire dati decisivi. Nel caso in cui le ossa fossero in uno stato tale da non permettere una TAC, si potrebbe passare ad analisi più approfondite, tipo l’analisi del DNA o il Carbonio-14. C’è tuttavia un altro elemento che potrebbe stabilire una connessione tra il corpo nella Basilica e Alessandro Magno. All’interno della Basilica è stato ritrovato un grosso blocco di pietra che si trovava precedentemente accanto alla tomba di san Marco, nella cripta. Sul blocco è scolpito quello che ha tutta l’apparenza di essere uno scudo macedone, poiché reca il tipico motivo del cosiddetto “sole macedone” con otto raggi, che era il simbolo della famiglia di Filippo II, il padre di Alessandro. Lo scudo ha dimensioni molto prossime a quelle che dovevano avere gli scudi utilizzati nella falange macedone. Sotto lo scudo è visibile una coppia di schinieri, mentre sul lato sinistro del blocco vi sono delle incisioni che rappresentano una fascia appesa ad un chiodo ed una spada appesa alla fascia. La spada sembrerebbe essere del tipo che i greci chiamavano “kopis”. Un motivo straordinariamente simile a quello del blocco della Basilica (cioè il sole macedone, gli schinieri e la spada appesa alla fascia), è disegnato sul murale di una tomba risalente al II secolo a. C. ritrovata ad Edessa, vicino Pella, la città natale di Alessandro. Inoltre, il motivo della spada appesa alla fascia si ritrova in numerose tombe del periodo ellenistico. Da alcune analisi svolte sul blocco, risulterebbe che esso è costituito da pietra di Aurisina, un tipo di pietra estratta a nord-ovest di Trieste. Tuttavia, Chugg ha individuato due località egiziane (una nel Sinai, l’altra ad Abu Roash, non lontano dal Cairo) da cui si estrae una pietra molto simile a quella di Aurisina. E’ dunque necessario compiere nuove analisi sul blocco, in modo da poter stabilire con certezza la sua provenienza. Se la roccia di cui è composto risultasse provenire dall’Egitto,ciò significherebbe che i due mercanti veneziani l’hanno trovata nella Chiesa di San Marco Evangelista ad Alessandria e l’hanno portata via insieme ai resti del santo, ritenendo forse che essa fosse in qualche modo connessa con il suo culto. Tuttavia, se anche dovesse risultare che il blocco è costituito da pietra di Aurisina, si potrebbe ipotizzare che i due mercanti abbiano fatto riprodurre su un blocco di pietra locale un disegno che avevano visto all’interno della chiesa. Com’era prevedibile, le ipotesi di Chugg sono state accolte dal mondo accademico e non, con un certo scetticismo, se non con ilarità (si è parlato di “fanta- archeologia”), soprattutto perché le prove da lui addotte sono piuttosto circostanziali, cioè non vi è nulla di certo e decisivo (inoltre Chugg non è uno storico). E’ per questo che egli chiede che vengano eseguite delle nuove analisi sui resti conservati nella Basilica. Nel caso in cui le ossa fossero davvero di san Marco, queste analisi permetterebbero anche di poter finalmente catalogare i resti in modo scientifico, in modo da poter conservare i dati per i posteri (anche nel caso in cui i resti dovessero disgraziatamente andare perduti). Se invece si scoprisse che quelli in realtà sono i resti di Alessandro Magno, si consentirebbe finalmente alla verità di trionfare, mettendo fine ad un inganno durato quasi 1200 anni e restituendo all’umanità il corpo di uno dei più grandi condottieri della storia. Puoi visitare anche: -> http://www.alexanderstomb.com/main/index.html Bibliografia -> Andrew Michael Chugg, The Lost Tomb of Alexander the Great (2004); -> Andrew Michael Chugg, The Quest for the Tomb of Alexander the Great (2007) Alcune antiche testimonianze "Fu Tolomeo Filadelfo che [c. 280 aC] fece scendere da Menfi [ad Alessandria] il cadavere di Alessandro". Pausania, II secolo d.C "Tolomeo Filopatore costruì [nel 215 a.C.] nel mezzo della città di Alessandria un edificio commemorativo, che ora è chiamato Sema, e vi depose tutti i suoi antenati insieme a sua madre, e anche Alessandro il Macedone". Zanobi, II secolo d.C "In questo periodo [30 a.C.] Ottaviano fece uscire dal suo santuario interno il sarcofago e il corpo di Alessandro Magno e, dopo averlo contemplato, mostrò il suo rispetto ponendovi sopra una corona d'oro e cospargendolo di fiori; ed essendo poi chiesto se desiderava vedere anche la tomba dei Tolomei, rispose: "Il mio desiderio era vedere un re, non cadaveri". Svetonio, II secolo d.C "Ottaviano poi vide il corpo di Alessandro, e lo toccò persino in modo tale che, così si dice, gli fu rotto un pezzo del naso. Eppure non andò a vedere i cadaveri dei Tolomei, nonostante il vivo desiderio di gli alessandrini per mostrarglieli, ribattendo: "Volevo vedere un re non persone morte". Dione Cassio, III secolo d.C "[Ad Alessandria] Tolomeo preparò un recinto sacro degno della gloria di Alessandro per dimensioni e costruzione; seppellindolo in questo e onorandolo con sacrifici come quelli pagati ai semidei e con magnifici giochi". Diodoro, testimone oculare c. 50 a.C "Anche il Soma, come viene chiamato, fa parte del distretto reale. Questo era il recinto murato, che conteneva i luoghi di sepoltura dei re e quello di Alessandro". Strabone, testimone oculare c. 25 a.C "Caligola spesso [c. 40 dC] indossava l'abito di un generale trionfante, anche prima della sua campagna, e talvolta la corazza di Alessandro Magno, che aveva preso dal suo sarcofago". Svetonio, II secolo d.C [AD 200]: "Severus indagava su tutto, comprese le cose che erano nascoste con molta cura; poiché era il tipo di persona che non lasciava nulla, né umano né divino, non indagato. Di conseguenza, portò via praticamente da tutti i santuari tutti i libri che poteva trovare contenente alcuna conoscenza segreta, e sigillò la tomba di Alessandro; questo era in modo che nessuno in futuro potesse vedere il suo corpo o leggere ciò che è stato menzionato nei suddetti libri ". Dione Cassio, III secolo d.C "Appena Caracalla entrò in città [nel 215 d.C.] con tutto il suo esercito salì al tempio, dove fece un gran numero di sacrifici e depose quantità di incenso sugli altari. Quindi andò alla tomba di Alessandro dove si tolse e depose sulla tomba il mantello di porpora che indossava e gli anelli di pietre preziose e le sue cinture e qualsiasi altra cosa di valore che portava". Erodiano, III secolo d.C "Dopo aver ispezionato il corpo di Alessandro il Macedone, Caracalla ordinò che fosse lui stesso chiamato 'Grande' e 'Alessandro', perché fu condotto dalle menzogne dei suoi adulatori al punto in cui, adottando la feroce fronte e il collo inclinato verso la spalla sinistra che aveva notato nel volto di Alessandro, si persuase che i suoi lineamenti fossero veramente molto simili." Anonimo, IV secolo d.C "Dopo un viaggio durato tre giorni arrivammo ad Alessandria. Entrai dalla Porta del Sole, come viene chiamata, e fui subito colpito dalla splendida bellezza della città, che riempì i miei occhi di gioia. Dalla Porta del Sole alla Luna Porta - queste sono le divinità protettrici delle entrate - conduceva un doppio ordine diritte di colonne, circa nel mezzo delle quali si trova la parte aperta della città, e in essa tante strade che camminando in esse ti sembrerebbe di essere all'estero mentre sei ancora a a casa. Andando alcuni stadi più avanti [1 stade = 165 m], giunsi al luogo chiamato da Alessandro, dove vidi una seconda città: la bellezza di questa era tagliata in quadrati, perché c'era una fila di colonne intersecate da un'altra come lungo ad angolo retto." Achille Tazio, intorno al III secolo d.C "Chi potrebbe essere amico di tali? Quando si comportano così per amore del denaro, terrebbero le mani lontane dalle offerte del tempio o dalle tombe? Se viaggiassero con un compagno che avesse una moneta d'oro, non lo ucciderebbero e rubatelo, se ne hanno la possibilità. E questo male, re, è universale, sia che tu menzioni Paltus o Alessandria dove è esposto il cadavere di Alessandro, sia Balaneae o la nostra stessa città di Antiochia. Possono differire per dimensioni, ma la stessa malattia li affligge tutti." Libanio, c. 390 d.C "Perché, dimmi, dov'è la tomba di Alessandro? Mostramela e dimmi il giorno in cui morì... la sua tomba nemmeno la sua gente lo sa." Giovanni Crisostomo, c. 400 d.C
    1 punto
  47. Ciao a tutti, Riguardavo il mio "album di storia", e mi è caduto l'occhio su di un biglietto di cui sono sempre più convinto che sia valsa la pena (o la sofferenza), aver acquisito. Comune, ma in conservazione veramente eccelsa, si ammira in tutto il suo splendore artistico. La carta al tatto ha un suono molto croccante (quel "cronch cronch" che ci piace tanto ascoltare quando è autentico e naturale). Da questa opera d'arte mi è venuto in mente il lungo percorso artistico iniziato dal Capranesi, importato anche nella Repubblica. Ho pensato di iniziare un piccolo viaggio, sperando in un vostro aiuto, che ripercorra la storia di questa serie di banconote. Avrei dovuto iniziare con il 50 lire "buoi", ma stasera questo biglietto mi ha nuovamente estasiato, un po per la conservazione particolarmente alta, un po per il significato che la sua emissione voleva simboleggiare. Ovviamente non è mia intenzione far politica, ma va da se che questa è una delle pochissime emissioni disegnate appositamente per la proclamazione dell'Impero. La simbologia è quindi in tema: ritorno agli antichi fasti imperiali con l'aquila al retro, e l'italia sul fronte fieramente rappresentata dalla dea Roma, con vittoria alata e lupa capitolina. La scansione rende una vaga idea della bellezza del biglietto, che condivido con voi non solo per mostrarlo, ma anche per condividere ulteriori notizie storiche, numismatiche o altro che concerne questo taglio. Confido nell'apporto del buon @nikita_ con qualche curiosità a tema numismatico dalla sua appassionata raccolta, e da chiunque voglia contribuire anche solo con una notizia tecnica sui riferimenti di questa banconota, reperibili tranquillamente in rete. Grazie a tutti Fab
    1 punto
  48. Repubblica popolare del Congo 10 Franchi del 2006 in cristallo.... :blink:
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.