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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/08/23 in tutte le aree
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Condivido volentieri (ex Lotto 2547 Nomisma Aste Srl - Asta “Monete e Medaglie 3” - 2-4/5/2023): Vittorio Emanuele III (1900-1946) 20 Lire 1902 Ancoretta Nomisma 1073 AU RRRR Tiratura di 115 esemplari. In slab NGC Grading/Stato: MS62 PL7 punti
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Buongiorno a tutti, inizio la mia settimana Numismatica con foto di gruppo delle ultime postate, non so se vi risparmiero' foto di gruppo di tutte. Saluti Alberto5 punti
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cioè, siccome dei maestri di zecca erano massoni allora la variante dei gigli avrebbe un significato massonico? mi sembra proprio un'argomentazione pseudoscientifica. no, questo è un modo di procedere pseudo-scientifico. Così scrivono i "diabolici", per citare il Pendolo di Foucault del compianto Prof. Umberto Eco. Gli studiosi seri si basano sulle fonti, in questo caso i documenti delle logge, le divulgazioni, le pubblicazioni più o meno ufficiali, i protocolli, la corrispondenza, le memorie. quello che non è scritto fa parte al limite della ricostruzione ipotetica. La stessa variante di per sé non È prova proprio di nulla.4 punti
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Buongiorno a tutti, colgo l'occasione per riproporre la mia mezza piastra del 56. Saluti Alberto4 punti
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Ottimo intervento. Purtroppo si spaccia per verità assoluta ciò che è il risultato di mere ipotesi. Certo, i massoni sono suggestivi, intriganti, ma dove stanno le prove? Ogni dichiarazione deve essere ben argomentata e deve citare le fonti, in caso contrario sono solo chiacchere e la numismatica, cosa seria, delle chiacchere se ne fa un fico secco!3 punti
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definirli professionisti è veramente forte.. mi scusi ma se mi dice che passano anche alle minacce e addirittura vorrebbero addossare delle responsabilità al passante, mi sembrano che siano proprio dei truffatori da quattro soldi3 punti
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Buongiorno a tutti! Non vorrei essere ripetitivo nel dire sempre la stessa cosa (cioè che le foto servono ma fino a un certo punto), ma come potete ben vedere da alcuni pareri scritti, si tratta (molto probabilmente) di un insidioso falso per nulla banale. Permettetemi di ricordarvi che concentrarsi puntigliosamente su confronti e dettagli fotografici può fare brutti scherzi: prospettive diverse, nitidezza, e soprattutto luci e ombre possono facilmente ingannare. Anche secondo me si tratta di un falso, ma se mi chiedeste di metterci la firma vi rispondo che devo necessariamente averla sottomano. Come ha ben sottolineato @Giov60 è molto più complesso stabilire l'autenticità di una moneta che presenta usura (autentica o riprodotta che sia). Questa è una moneta facile da trovare in stato "non circolato", per cui giudicare una probabile riproduzione, per niente pacchiana, richiede un'ottima conoscenza dei dettagli che vengono alterati con la consunzione; spero di essermi spiegato bene! Su tuti, mi rimane sempre molto molto difficile pensare che un esemplare autentico possa finire su una bancarella! Un esemplare autentico è stato certamente pagato bei soldi, per cui chi lo ha lo tiene ben da conto. Questa rimane una moneta che, se la si vuole autentica, va acquistata da commercianti professionali che ne attestino l'autenticità indiscussa, con tutte le garanzie del caso.3 punti
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Dal racconto mi pare chiaro che erano offerti oggetti che non rappresentavano vere e proprie monete a prezzi non di mercato. Pertanto, articolo 640 del codice penale sopra richiamato si applica tutto. La difficoltà concreta nel punire questi soggetti è tutt'altra questione... probabilmente, purtroppo, la smetteranno solo quando troveranno qualcuno della loro pasta che scoperto l'inganno andrà a recriminare le proprie ragioni..3 punti
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Buongiorno a tutti, A proposito di Sempre nel 1856 abbiamo anche le torrette nello scudo del Portogallo. Un saluto. Raffaele.3 punti
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@ilLurkatore Truffa senza ombra di dubbio, e le modalità con cui i venditori avrebbero approcciato un coscienzioso passante, dice tutto sulla qualità delle persone coinvolte..3 punti
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Guarda, @Adelchi66 è stata tutta un'asta quasi comica... L'ho seguita in diretta con due amici e sembravamo la Gialappas... Si sono aperte tasche moooolto capienti e desiderose di portarsi a casa di tutto. In particolare qualcuno. Potevi essere sicuro di puntare qualsiasi cosa e di essere superato... Tra l'altro: Theodato andato a 1300 Baduila a 900 Theia ad 8503 punti
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Buongiorno,non ho le giuste conoscenze in araldica e simbologia massonica,ma ammetto che le tue conclusioni mi sembrano alquanto interessanti se consideriamo anche gli avvenimenti storici proprio negli anni dove troviamo queste varianti,in particolare trovo interessante le considerazioni sull'anno 1856,anno in cui ci fu l'attentato al Re,ed è sempre nel 56 che troviamo anche la mezza piastra da 60 grana con le croci al posto dei gigli nella partizione dei Farnese,che ci sia un collegamento anche in questo caso?...3 punti
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Le opinioni sono ben accette, purché si scriva "credo", "penso", "può essere", ma non "è".2 punti
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Un punzone per il solo busto e un punzone per ogni singola lettera, un punzone per il simbolo (stella a 5 punte) sotto il busto e un punzone per i punti.2 punti
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Esemplare, come detto sopra, interessante e del quale unisco la collocazione in H.N.Italy al n. 2110.2 punti
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Si trova a prezzi anche più bassi. Spesso si possono comprare solo le tavole e poi integrare con il testo. È un testo, secondo me, di non così difficile reperibilità. Parte del monete fuse del Museo Kircheriano andarono disperse e furono esitate nell' asta J. Hirsch XXXIV (collezione Garrucci). Di seguito vi riporto quanto avevo già scritto diverse anni fa: In teoria la definizione Garrucci è sbagliata, i fusi non appartenevano al gesuita Padre Garrucci (famoso per il suo testo sulla monetazione antica) ma al Museo Gesuita Kircheriano. Questi fusi erano semplicemente rappresentati nel testo del Garrucci. I gesuiti furono più volte sciolti e poi ricostituiti. Durante queste fase alterne le monete furono consegnate a diversi padri (poi successivamente ai parenti) per evitare eventuali furti ect...Alcune di questo andarono perse (molte sono finite poi nel museo Massimo alle terme, qualcuna forse nel Medagliere del Vaticano, ect...). Quelle smarrite, riapparvero proprio nell' asta Hirsch XXXIV. L' Haerbelin, che conosceva le monete dell'ex Museo Kircheriano, avvertì lo stato italiano di questa vendita e della provenienza delle monete. Lo Stato, poichè erano passati esattamente 20 anni dall'ultima apparizione delle monete, non aveva più il diritto di prelazione. Inoltre non fece in tempo ad organizzarsi per l'acquisto. Alcune monete furono acquistate dallo stesso Hirsch e donate all'Italia. Le altre furono disperse. La storia la potete leggere sugli Atti e Memorie vol. III ed è stata ricostruita dalla Cesano.2 punti
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Rocco, come promesso pubblico il cartellino De Falco che accompagna il mio 12 carlini. Il tuo mi piace moltissimo. Ciao.2 punti
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Ciao @Loruca, come vedi, in molti nel Forum si sono adoperati per fornirti un giudizio sulla “moneta” da te postata, fermo restando naturalmente che tali giudizi si sono basati su delle foto viste peraltro via internet. Considerando anche la spesa sostenuta, forse il miglior consiglio a questo punto che può esser utile, è quello di far periziare l’esemplare da un professionista che certamente potrà esaminarlo anche materialmente. Magari dovrai sostenere una piccola spesa, ma (forse) ne vale la pena anche da un punto di vista psicologico. Se del caso, poi, ci farai sapere come è andata! Grazie e buona serata.2 punti
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Buon giorno, Vi allego il link riassuntivo della conferenza: Saluti Ellodoro2 punti
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Condivido volentieri (ex Lotto 978 Asta Artemide LIX 6-7/5/2023) l’esemplare in oggetto così descritto in Catalogo con relative foto: Padova. lacopo II da Carrara (1345-1350). Denaro. D/ Grande lettera I. R/ Astro a sei raggi intersecante la legenda. CNI 21/23; MIR (Triveneto) 212. MI. 0.27 g. 12.00 mm. RR. qSPL/SPL. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-J/22 punti
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Buon pomeriggio. A proposito di varianti sulle Piastre borboniche e massoneria, mi sono chiesto: Potrebbe esserci un nesso "massonico" tra le diverse varianti di periodi differenti? Potrebbe esistere un fil rouge che collega una variante dello stemma con una variante in legenda? Ad esempio, se una 1795 "gigli di Francia invertiti" avesse lo stesso identico significato di una 1795 "SIGILIAR"? E se una variante 1834 "aquile capovolte" avesse lo stesso significato di una 1834 GRTIA? Se così fosse, potremmo anche concludere che una variante con i "gigli invertiti" equivale ad una variante "aquile capovolte" - e che una variante "SIGILIAR" o "SICILAR" equivale ad una variante "GRTIA" o "INPANS" etc. Dopo tutte queste domande, sono arrivato a delle personali conclusioni: Credo che il nesso tra le diverse varianti, ci sia. A mio avviso, qualsiasi importante modifica della moneta, ogni evidente variazione dello stemma e della legenda, potrebbe nascondere un determinato messaggio, che è sempre strettamente collegato agli avvenimenti storici di quel determinato anno (o di quel periodo). Così come ad esempio, immagino che nei primi anni del Regno di Napoli, una variante 1736 con i "gigli dei Medici invertiti" poteva semplicemente significare: noi ci siamo, siamo dentro, siamo il cerchio magico del re, il re ha il nostro appoggio. Allo stesso modo, suppongo che alla fine del '700, negli ultimi anni del primo periodo di Ferdinando IV, le modifiche dei conii potevano significare: dissenso. Credo che tutte le varianti di quel periodo, sia riguardanti la legenda (es. SICILAR) compreso la modifica dell'effige (abbinata a "SIGILAR"), sia la modifica dell'araldica, per citare le Piastre (1788-'93-'95) con il simbolico "ribaltamento" dello stemma dei Borboni - quindi con i "gigli di Francia invertiti", potevano benissimo significare un'unica cosa: sovvertire! Per fare un altro esempio, credo che gli studi araldici di Irpino sul significato delle varianti "aquile capovolte" siano abbastanza eloquenti: cacciare il re, sovvertire l'ordine costituito, capovolgere e destabilizzare. Durante il periodo di Ferdinando II, troveremo le aquile capovolte - per la prima volta - su alcuni conii delle Piastre del 1834 e probabilmente, per la volontà di alcune società segrete di manifestare l'intento - ai "fratelli massoni" in grado di leggere quei segni - di sovvertire il regno (forse su input della massoneria francese e/o inglese?). A parte le "aquile capovolte", proprio sulle piastre del 1834, si riscontrano - per la prima volta - anche delle importanti varianti in legenda. Varianti che vedono la sostituzione di una lettera della legenda con un'altra lettera - che per giunta è "capovolta" - (vedi FERDINANDAS e ATR), come segno di sabotaggio, sostituzione e capovolgimento. Varianti che vedono legende con una lettera in meno (vedi GRTIA e REGN), come sottrazione e rifiuto. Varianti in legenda che vedono invertito l'ordine delle lettere (vedi GRAITA) come inversione di rotta e ribaltamento dell'ordine. Quindi, aquile capovolte e legende variate... ma perché proprio nel 1834? Riporto uno stralcio di un articolo di Paolo Mieli del 2012 scritto per "il corriere della sera" dal titolo "L'errore dei Borbone fu inimicarsi Londra. L'ostilità inglese destabilizzò il Regno di Napoli" [...] Fu così che Ferdinando II nel 1834 firmò (inconsapevolmente) la condanna a morte del suo regno. Quell'anno, 1834, nel pieno della «prima guerra carlista» (1833-1840), Ferdinando rifiutò di schierarsi a favore di Isabella II contro Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna nel conflitto per la successione a Ferdinando VII sul trono iberico. Dalla parte di Isabella, figlia di Ferdinando VII, e contro don Carlos, fratello del re scomparso, erano scese in campo Francia e Inghilterra, che considerarono quello del regime borbonico alla stregua di un vero e proprio atto di insubordinazione. Londra ci vide, anzi, qualcosa di più: il desiderio del Regno delle Due Sicilie di elevarsi, affrancandosi da antiche subalternità, al rango di medio-grande potenza. E da quel momento iniziò a tramare per destabilizzarlo. [...] Così, dopo oltre un ventennio, solo a partire dal 1856 (e fino al 1859) possiamo "ritrovare" nuovamente sulle piastre - e simultaneamente - sia le varianti "aquile capovolte" che altre varianti in legenda: con lettere sostituite da altre lettere "capovolte" (vedi FERDINANDAS / ATR ed altre con le lettere A della legenda sostituite dalle lettere V capovolte). Nel 1856 abbiamo anche una variante con le lettere in legenda "invertite" di posto (vedi - TVR anziché VTR). Da non trascurare il fatto che, sulle monete da 10 tornesi, le uniche varianti in legenda conosciute, si registrano solo nel 1858 (es. FERDINANDAS). Così, aquile capovolte e legende variate - a parte il 1834 - le ritroviamo anche sulle Piastre degli ultimi anni di regno, ma perché proprio a partire dal 1856? Allego uno stralcio del capitolo "Agesilao Milano e la cospirazione antiborbonica del 1856" dalle pagine 255-256 de "Rassegna storica del Risorgimento" 1974. [...] Ma ciò che rese scottante la questione murattista fu la nota controversia diplomatica che contrappose, nel 1856, la Francia e l'Inghilterra, unite nella guerra di Crimea, al Governo napoletano: controversia determinata sia dal rifiuto del re Ferdinando di partecipare alla guerra d'Oriente contro la Russia, sia dalle insistenze, dopo il congresso di Parigi, delle due potenze occidentali (Francia e Inghilterra) per fare concedere dal Borbone un'ampia amnistia ai condannati politici, nonché ordinamenti più umani e liberali. 4) Fu allora, come dicevasi, che il latente pericolo neo-murattista cominciò a delinearsi chiaramente nella sua grave, reale e sempre più incombente minaccia, secondato dalle Logge massoniche del Grande Oriente, e incoraggiato altresì dalle astute e sotterranee manovre del conte Cavour, il quale, a quell'epoca* non era alieno dall'idea di riservare alla Francia il lontano Mezzogiorno d'Italia, nella speranza di ottenere, in cambio, l'alleanza di Napoleone III in una guerra contro l'Austria, che avrebbe dovuto fruttare al Piemonte la conquista e l'annessione del più vicino Lombardo-Veneto. Intanto nel napoletano, il comm. Don Pasquale Mirabei Centurione, ambizioso Intendente della provincia di Principato Ulteriore, redigeva (1*11 gennaio 1854) un ampio rapporto sulle informazioni ricevute ad Avellino da Achille De Michele, farmacista, domiciliato in Castelfranco di Capitanata, inviandone copia al direttore del ministero della Polizia generale, Don Orazio Mazza.*) Il De Michele aveva conosciuto a Benevento un certo D. Domenico Isernia, il quale, nel corso di vari colloqui, gli aveva confidato che, oltre ad una setta denominata Socialismo, se ne era costituita recentemente un'altra, più gene-ratizzata , detta Murattina* con la denominazione ufficiale di Filo Elettrico, Il programma d'azione era il seguente: si sarebbero dovuti corrompere quaranta soldati, per ciascun reggimento, oltre ad un congruo numero di ufficiali, costringendo, in tal modo, il governo a mobilitare altri reparti dell'esercito per arrestare i disertori e i ribelli. Dei conseguenti disordini avrebbe approfittato Luciano Murat, che si sarebbe diretto verso il territorio del Regno con una fiotta navale francese e con truppe da sbarco. Segno di riconoscimento per gli affiliati: era quello di dare la mano palma a palma senza stringerla, rimanendo aperta e agitandosi vicendevolmente . Fine ultimo sia dell'una, sia dell'altra associazione segreta era quello di distruggere tutta la famiglia reale e tutti i dipendenti ad essa affezionati. La rivoluzione sarebbe dovuta avvenire prima di Pasqua (cioè prima del 16 aprile 1854). Quasi contemporaneamente, un'altra setta filofrancese, che si proponeva l'eversione della dinastia borbonica, e nella quale erano implicati il prete Don Michele Pacciolla, Nicola Lopez, e Giuseppe Patricelli, fu scoperta dalla polizia a Frattamaggiore. [...] Un saluto, Lorenzo2 punti
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DE GREGE EPICURI Permettetemi un off-topic. E' incredibile la quantità e qualità di gesuiti nei quali ci si imbatte occupandosi di storia, antichità e cultura in genere. Athanasius Kircher al Collegio Romano. Matteo Ricci in cartografia e primi studi sulla Cina. Garrucci per le monete dell'Italia Antica. Lorenzo Rocci per il classico vocabolario di greco...e si potrebbe continuare a lungo.1 punto
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Ciao. Non c'è più il bottone ma adesso devi andare nei tre puntini sopra il tuo post. è nascosto lì Io avevo scavato di fronte, dove è stato trovato il foro di Bergomum1 punto
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Ciao @mauro238, Qui non si sta discutendo della “Bolaffi”! Il Forum sta cercando di fornirti dei giudizi/consigli sulla base della tua richiesta. Grazie1 punto
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Sì, è proprio Ermes che contribuisce al restante 50% di “mitologia” del bronzo. La tipologia è questa anche se la moneta dell’indovinello è un altro esemplare. apollonia1 punto
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A parte tutto, risulta molto difficile credere che un orafo che sta lì a vendere altre monete non sappia che quella è una moneta di pregio tra le più rinomate del Regno d'Italia e non l'abbia fatta vedere a esperti del settore. Tutto depone a favore di una moneta falsa.1 punto
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No, sbagliato! Un buon Bb può costare anche più di 80€ specialmente se è impreziosito da una bella patina di vecchia collezione. Come, ad esempio, questo mio esemplare.1 punto
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A questo riguardo posto un attestato che rilasciò lui stesso sul web e che ho conservato. Tevere affermava (per le monete con bordo del secondo tipo) che si trattava di monete sicuramente autentiche ma dalla genesi non chiara. Si, anni fa posi la stessa tua domanda e ricordo che la risposta mi lasciò perplesso: il 37 ha il bordo del II tipo, ma non ho mai capito (anche perchè non ho mai visto questi esemplari in mano) se sono solo alcune monete a presentare il II tipo o tutte.1 punto
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anche io avevo detto falsa.. ma il confronto con una con usura identica mi lascia qualche dubbio.. le foto sono cmq di dimensioni diverse.. lo spazio triangolare all'interno del 4 potrebbe derivare dal fatto che la foto a destra è più piccola1 punto
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Probabilmente un ramo d’ulivo. Bronzo di Termessus Major del III sec. con Hermes al dritto? https://www.acsearch.info/search.html?id=33604461 punto
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Sono loro gli autori della truffa e quindi ne rispondono penalmente e civilmente.1 punto
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Seconda guerra mondiale; 10 Lir 1944, emissione partigiana a nome dell' Istituto Monetario Sloveno (Denarni Zavod Slovenije).1 punto
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Buongiorno. Sì Genny, potrebbe esserci un collegamento anche con la mezza piastra, visto che si tratta sempre del 1856... chissà, magari c'è anche con la variante in legenda sul tarì da 20 Grana "FERDLNANDVS", guarda caso 1856.1 punto
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Direi moneta di fantasia. Lo stile di quello che dovrebbe essere il rovescio con l’aquila è grossolano, la perlinatura è da dimenticare la legenda pare tracciata da un bambino. Il materiale non pare bronzo ma peltro ma questo devi dirlo tu. da quel pochissimo che mi ricordo di egizio la scritta non dovrebbe dire nulla.1 punto
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Condivido volentieri (ex Lotto 1027 asta Artemide LIX 6-7/5/2023): Roma. Paolo V (1605-1621) Camillo Borghese. Testone A. I. D/ Stemma Borghese con mascherone leonino sopra sormontato da chiavi decussate e triregno. R/ San Pietro e San Paolo stanti di fronte; sotto, in esergo, stemma Primi, ai lati, RO - MA. Cf. CNI 49 (A. Il); Cf. M. 76 (A. II); Cf. Berm. -. AR. 9.44 g. 30.50 mm. RRR. Molto raro. Apparentemente inedito per accoppiamento stemma e anno di pontificato. qSPL. Ex NAC 81, 2014, 456 (che allego): Pubblicato in MIR Stato Pontificio vol. II, n. 1527/5.1 punto
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il bordo è diverso.. anche la criniera del primo cavallo è diversa.. non so se l'usura possa influire sui dettagli.. ma non mi convince proprio1 punto
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Dicesi truffa. articolo 640 del codice penale. Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032.1 punto
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Esperti israeliani hanno creato un programma per tradurre un’antica lingua difficile da decifrare, consentendo una traduzione automatica e accurata dai caratteri cuneiformi all’inglese. I ricercatori dell’Università di Tel Aviv (TAU) e dell’Università di Ariel hanno sviluppato un modello di intelligenza artificiale in grado di tradurre automaticamente in inglese il testo accadico scritto in cuneiforme. Esperti di assiriologia hanno passato anni a studiare il cuneiforme, uno dei primi sistemi di scrittura conosciuti, per comprendere gli antichi testi mesopotamici. Il dottor Shai Gordin della Ariel University e il dottor Gai Gutherz, il dottor Jonathan Berant e il dottor Omer Levy della TAU hanno addestrato due versioni del modello AI: una che traduce l’accadico da rappresentazioni di segni cuneiformi in caratteri latini e un’altra che traduce da rappresentazioni unicode dei segni. Con un punteggio di 37,47 nel Best Bilingual Evaluation Understudy 4 (BLEU4), la prima versione, che utilizza la traslitterazione latina, ha prodotto risultati migliori in questo studio. Ciò significa che il modello può produrre traduzioni che sono alla pari di quelle prodotte da una traduzione automatica media da una lingua moderna a un’altra. Dato che c’è un divario culturale di oltre 2000 anni nella traduzione dell’antico accadico, questo è un risultato degno di nota. I risultati dei ricercatori sono stati pubblicati sulla rivista PNAS Nexus . Questa nuova tecnologia ha il potenziale per rivoluzionare lo studio della storia antica rendendola più accessibile e aperta a un pubblico più ampio. Nel 2020, lo stesso gruppo di ricercatori ha creato un modello di intelligenza artificiale chiamato “The Babylonian Engine”. Il modello contemporaneo ne sarebbe una versione migliore e rielaborata. Gli storici notano che centinaia di migliaia di tavolette d’argilla dell’antica Mesopotamia, scritte in cuneiforme, sono state trovate dagli archeologi, molto più di quanto possa essere tradotto dal numero limitato di esperti che possono leggerle. L’Assiria prende il nome dal dio Ashur, il più alto del pantheon assiro. Si trovava nella pianura mesopotamica (l’odierna Iraq). L’Assiria conquistò la parte settentrionale di quello che oggi è Israele nel 721 a.C, catturando le dieci tribù. Questi esuli ebrei coesistevano con gli assiri e usavano la scrittura cuneiforme”. https://www.scienzenotizie.it/2023/05/05/unantica-lingua-decifrata-grazie-allintelligenza-artificiale-17689151 punto
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La moneta è arrivata oggi, e sono davvero contento, poiché grazie a questa sono riuscito a completare la dinastia Giulio Claudia con gli assi. Ringrazio inoltre coloro che in questi mesi mi hanno dato pareri e consigli, utili ad unire una collezione che mi sta dando soddisfazioni. Allego foto, buona serata.1 punto
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Rispolvero una vecchia discussione su questo fiorino. Ho cercato, per quanto mi è stato possibile, di approfondire un pochino i vari conii del millesimo 1847. In particolare, oltre alla differenza del punto/senza punto, avevo già notato nel mio esemplare qui sopra una differenza evidente nella legenda al rovescio, ovvero nell'utilizzo dei caratteri standard (diciamo "legenda fiorino") o l'uso del 'font' tipico del Paolo ("legenda Paolo"). Questa è la "legenda fiorino" per capirci: Si possono distinguere dunque 4 tipologie per il millesimo 1847: Tipo A: punto e legenda fiorino Tipo B: senza punto e legenda paolo (come il mio sopra) Tipo C : punto e legenda paolo Tipo D : senza punto e legenda fiorino Ho verificato gli esemplari su SixBid e quelli attualmente in vendita su ebay, trovando 24 esemplari in totale (incluso il mio), suddivisi nelle seguenti proporzioni: Tipo A : 14 esemplari Tipo B : 3 esemplari Tipo C : 1 esemplare Tipo D : 6 esemplari Saluti!1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'Augusta Giulia Mamea (222-235 d. C.) con la personificazione sul rovescio della dea della Fecondità coniato a Roma circa nel 232 d. C. È raffigurata seduta volta a sinistra mentre tende la mano ad un bambino chiaramente un buon auspicio alle donne ed a tutte le mamme. Giulia Mamea nacque ad Emesa nel 180 d. C. (era la nipote dell'imperatore Settimio Severo) ed era, insieme alla sorella Giulia Soemia, figlia della potente Giulia Mesa una delle poche auguste veramente influenti nella vita dell'impero che fu il vero dominus in questo periodo storico. Aveva avuto un ruolo fondamentale nella eliminazione dell'imperatore Macrino e dell'ascesa al potere di Eliogabalo ( figlio di Giulia Soemia) suo nipote il quale però governo' in maniera scellerata inimicandosi anche il popolo. La cinica e potente nonna Maesa non esito' a farlo eliminare mettendo al suo posto l'altro suo nipote (figlio di Giulia Mamea) Alessandro Severo quando aveva soli 14 anni. Data la sua età fu la madre in pratica che guidò l'impero ed il figlio fu sempre succube della sua forte personalità fino a quando non vennero entrambi eliminati per mano dell'esercito durante una ribellione scoppiata in una campagna militare contro i Parti. Giulia Mamea, avendo ricevuto il titolo di Mater Castrorum (madre degli accampamenti militari) accompagnava sempre il figlio ed insieme trovarono la morte dopo aver retto per 13 anni le sorti dell'impero. Una nota merita anche l'Augusta Orbiana che diventò moglie di Alessandro Severo quando questi aveva solo 16 anni, una ragazza di nobile famiglia da annoverare tra le imperatrici più belle ed affascinanti. L'imperatore ne era molto innamorato tanto che la madre, temendo che la sua influenza sul figlio fosse pericolosa e temendo di essere messa in secondo piano, fece eliminare fisicamente la famiglia di Orbiana ( accusandoli di cospirazione) ed esilio' lei in Libia allontanandola definitivamente. Tutto questo accettato passivamente da Alessandro Severo. Che dire..... Da esame diretto il denario risulta coniato (spero ai tempi di Mamea 🙂) ben centrato con metallo abbastanza integro sicuramente sottoposto a pulizia ed ha circolato svolgendo la sua funzione. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm 2,82 g RIC 332 Alcune Auguste protagoniste per circa 20 anni della vita politica dell'impero 🙂1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Traiano (98-117 d. C.) con la personificazione sul rovescio della dea Vittoria in una delle diverse sue raffigurazioni coniato a Roma nel 100 d. C. circa. È chiaramente un rovescio celebrativo forse di uno dei tanti successi delle diverse campagne militari di questo Augusto. Traiano fu il primo imperatore adottato quindi non discendente per dinastia dal suo predecessore, che inauguro' un lungo periodo di imperatori appunto non dinastici. Fu l'anziano imperatore Nerva, succeduto a Domiziano in un periodo molto travagliato per l'impero, che non avendo figli lo adottò designandolo come suo successore. Nacque nella provincia di Italica in Spagna (il padre era di origine umbra, di Todi, ed era un senatore) quindi fu anche il primo provinciale a guidare l'impero, e faceva parte dell'esercito dove si era distinto per le sue eccellenti capacità strategiche e militari. Il buon Nerva, che governo' per soli due anni, non era ben visto dall'esercito e sappiamo come l'appoggio o meno di quest'ultimo aveva rilevanza fondamentale, perché da senatore era solamente un politico di lungo corso e lui con lungimiranza pose un freno a questo con l'adozione di Traiano (amatissimo dai militari) che quando lo sostituì operò in maniera egregia anche dal punto di vista politico tanto da ricevere l'appellativo di Optimus Princeps. Uno dei migliori imperatori che può essere annoverato tra quelli più amati dal popolo romano. Il denario da esame diretto risulta coniato (spero ai tempi di Traiano 🙂), abbastanza centrato, con discreto metallo (erano coniati in buon argento) ed ha chiaramente circolato ottemperando alla sua funzione. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm 3,18 g RIC 58 I miei denari di questo imperatore cui aggiungere un sesterzio 🙂1 punto
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