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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/10/23 in tutte le aree

  1. E qui ti sbagli caro @didrachm, Storia da raccontare ne hanno tanta , basta saperla interpretare , Storia al pari delle monete genuine con cui condividono tutto, infatti sono "nate" lo stesso periodo e circolato nello stesso Regno, circolato seppur per un breve tempo immagino 😁 io sono uno di quei "qualcuno" che li studia e Colleziona da anni ormai e ti assicuro che non finisco mai di stupirmi ogni volta che ne scopro di nuovi. Qualche "povera anima" del periodo si è sfogato sicuramente sul falso avuto come pagamento: Ho in raccolta pezzi con segni di lima sul bordo, graffi nei campi, morsi e colpi profondi, ognuno con la sua storia da raccontare. E ancora ... si ammirano le varie tecniche di realizzo: fusione, coniazione (i più belli secondo me) , perché alcuni sono vere e proprie opere d'arte del falsario, tondelli di vil metallo ricoperti con sottili lamine in argento (suberati), E ancora : leghe di metalli in ottone e in metalli "bianchi" originariamente ricoperti con la tecnica dell'argentatura. Vederli nei vassoi, affiancati alle monete degli stessi anni è una vista ...mai vista ! 🤣
    4 punti
  2. Buongiorno, il sesterzio di Antonino Pio che ho avuto la possibilità di vedere in mano dal Commerciante che lo vende non è lavorato assolutamente, il ritratto con quella capigliatura è tipico delle monete di Consacrazione di Antonino Pio, la patina verde smalto è assolutamente autentica. 😉
    4 punti
  3. Giusto per fare alcuni accenni sulla provenienza del sesterzio di Antonino Pio oggetto della discussione, ora in vendita da un noto NIP, la moneta ha un importante pedigree, in quanto: Ex Numismatica Ars Classica 46, n. 1078, ed ex Bertolami 37, n. 575, e proviene anche dall'asta ex Gadoury 2012, n. 259, asta conosciuta per avere avuto un importante conferimento di bronzi belli e intonsi. Vi posto il link per farvi vedere che bei sesterzi furono venduti in quell'asta. Se avete voglia di vedere quante monete intonse erano presenti in quell'asta guardatevi tutta la parte della sezione Romane Imperiali....altri tempi, ora è più difficile trovarle così... https://www.sixbid.com/it/editions-v-gadoury/503/page/1/perPage/100?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=364|11270&sidebarIsSticky=false
    3 punti
  4. Il tesoro della principessa Fistelia. Ripartono gli scavi a Roccagloriosa Una collana d’oro esposta nel museo di Roccagloriosa A 50 anni dai primi ritrovamenti e a 40 dall’ultima campagna, si riaprono i cantieri di scavo sui siti archeologici di Roccagloriosa Le più antiche testimonianze di una prima frequentazione del sito risalgono già al II millennio a.C.. Ma un vero e proprio insediamento comincia a formarsi a partire dal V sec. a.C., sviluppandosi poi in età lucana tra il IV e il III secolo. Oggi Roccagloriosa è un piccolo comune di circa 1.500 abitanti nel parco del Cilento, affacciato sul golfo di Policastro. Ma resta fortemente presente un illustre passato, le cui testimonianze animano due strutture che ha consentì di portare alla luce sfarzosi corredi funebri e sepolcri di cavalieri. Fra questi i cosiddetti gioielli della principessa, appartenenti a Fistelia, figura sempre a cavallo fra storia e leggenda. Preziose fibule, bracciali, anelli e collane di altissima oreficeria. Collane d’oro e bracciali a forma di serpente ritrovati nella tomba numero 9, e oggi visibili nel museo civico archeologico, che si trova nella chiesa sconsacrata di Santa Maria dei Martiri. Pensato per far rivivere il mito della principessa, arricchito anche da marmi, vetri, utensili da cucina, bronzi, armi. Nell’altro museo, situato nell’ex municipio, c’è la ricostruzione di vari sepolcri tra cui il numero 19, attribuito a un cavaliere. Ora, anche su impulso del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che in questi giorni ha visitato Roccagloriosa, si riapriranno i cantieri. A 50 anni dai primi ritrovamenti, e a 40 dall’ultima campagna, che consentì di portare alla luce i gioielli della principessa. Bracciale a forma di serpente esposto nel museo di Roccagloriosa “L’area archeologica, che si può già visitare, occupa due ettari, ma il centro abitato è di trenta: tanto resta da far emergere”, ha confidato Gianluca Soricelli, professore di Storia romana all’università del Molise, al Mattino di Napoli. È lui che da tre anni guida le operazioni, assieme a Salvatore De Vincenzo, docente di Archeologia all’università della Tuscia. Da settembre 2023, spiega Soricelli, “si scaverà nella zona degli edifici pubblici, di notevole importanza, per comprendere meglio l’organizzazione e la struttura sociale”. https://artslife.com/2023/05/08/il-tesoro-della-principessa-fistelia-ripartono-gli-scavi-a-roccagloriosa/
    3 punti
  5. Ottava e ultima grazie in anticipo dell’aiuto!! cordialità
    2 punti
  6. Buonasera a tutti, complimenti per il tuo esemplare, il cavaliere disarcionato sembra semisdraiato di fianco al cavallo, interessante la fattuta del copricapo come interessante la postura del soldato che lo colpisce con la lancia, in questa sequenza ha la gamba destra piegata, e' nella fase post salto quando sta dando maggiore forza all' affondo. Saluti Alberto
    2 punti
  7. Dall'asta Varesi 81 di ieri il Lotto 561 così descritto in catalogo con relative foto: VITTORIO AMEDEO III (1773-1796) 1/2 Doppia 1775 Torino MIR 983c Mont. 307 Au g 4,81 mm 21 RRRR • Due soli passaggi d'asta reperiti negli ultimi 20 anni q.SPL/SPL
    2 punti
  8. Fai una cosa vai da Moruzzi a Roma e falla periziare senza raccontare come è stata acquistata, lui è bravissimo ,se te la perizia è buona,fert, rosette nodi,nelle monete del regno, fanno poco testo,cambiano in base all'usura e alla pressione in fase di coniazione,saluti Aldo.
    2 punti
  9. Ecco la mia, è della zecca di Aquileia. In questa tipologia (RIC 113) il cavaliere disarcionato sembra cadere da cavallo di lato, una posizione differente dal solito. Diametro: 25 mm Peso: 5.49 g
    2 punti
  10. Se non ledo il diritto d'autore, anche si.
    2 punti
  11. Condivido con voi questo carrarino da 2 soldi di Jacopo II da Carrara, Signore di Padova dal 1345, dopo aver fatto assassinare Marsilietto Papafava da Carrara, al 19 dicembre 1350, quando ebbe ad essere lui stesso assassinato da Guglielmo da Carrara. Questa è la mia prima moneta , acquistata da Paolucci di Padova, assieme ad un'altra che posterò nella sezione riguardante le monete veneziane, per quel che concerne la monetazione medievale. NOMINALE : Carrarino da 2 soldi ZECCA : Padova ANNO DI EMISSIONE: 1345 - 1350 AUTORITA' : Jacopo II da Carrara (Padova primi XIV secolo - Padova 19 dicembre 1350); figlio di Nicolò, nipote di Ubertino da Carrara. METALLO : Argento PESO: gr 1,12 DIAMETRO: mm 19 DRITTO: CI - VI -T'P . AD' ; Croce accantonata da I A e due piccoli carri ROVESCIO: *S*P'SDO / CIMVS* ; San Prosdocimo , con la città ed il pastorale, seduto in trono. Nel campo a destra la lettera P (Pietro dell'Olio) RIFERIMENTI : Biaggi 1729; Vidale D (RIN 2015); Rizzoli - Perini 4a GRADO DI RARITA' : C STATO DI CONSERVAZIONE : qSPL
    1 punto
  12. Quinto lotto ancora grazie
    1 punto
  13. Lustro sinonimo di FDC, o per lo meno di altissima conservazione. Poi ci sono casi di monete in SPL ma che presentano ancora tracce di lustro di conio... Vorrei porvi un quesito, per le 2 monete che allego sotto in foto, per il mio metro di giudizio le reputo in FDC, al massimo qFDC ma siamo li, ho chiesto ai rispettivi venditori se le monete avessero il lustro di conio ma su entrambe non è presente. Vi chiedo, è ammessa una moneta in FDC dove non sia presente il lustro? A mio parere no ma queste 2 monete, allora come le giudicate?
    1 punto
  14. Credo anch'io che si tratti di un legionario che rappresenta l'esercito imperiale. L'imperatore, quando viene rappresentato, ha sempre un simbolo del potere. Il diadema, lo scettro, un'insegna, una Vittoria che lo incorona, queste sono tutte cose che individuano l'imperatore. Quando è con dei prigionieri, questi sono in ginocchio. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  15. Sembra un antoniniano di Filippo PAdre, circa 247 d.C. Perche' non ti prendi un catalogo, ad es. il Sear del 1981, che si trova usato? O magari un libro introduttivo di numismatica romana, tipo il Savio.
    1 punto
  16. Edoardo Tofano ( 1930 ) Ritratto di Elena del Montenegro Torino - Palazzo Reale
    1 punto
  17. @ExarKun Il tuo esemplare mi piace molto, sempre zecca di Aquileia, bello stile come sempre. Come già detto da @Litra68, il cavaliere qui e' a terra, seduto accanto al cavallo, con il viso rivolto all'imperatore (si tratta di lui e non di un soldato qualunque) e le braccia distese verso il sovrano, quasi in gesto di supplica; ha le gambe distese e indossa un copricapo tipo cappello frigio. La posizione dell'imperatore e' un altro elemento che può variare in questa tipologia. Buona serata da Stilicho
    1 punto
  18. Abbiamo fatto trenta.. Mi sembra qui corretto postare il link dell'inserzione con le foto non manipolate: https://shop.moruzzi.it/it/antonino-pio-sesterzio-161-180-d-c-divo-pio-s-c-colonna-sormontata-da-una-statua-di-antonino-pio-zecca-di-roma-bronzo-mbb-ric-1269.html A giudicare dall'ombra dell'immagine, direi che anche l'altra moneta è di Moruzzi. Servus, Njk
    1 punto
  19. Secondo lotto ringrazio in anticipo
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  20. Caro amico covidman oggi sei stato fantasticoooo, grazie a te ho scoperto un nuovo modo di vedere certe cose....bravoooo, sposo le tue opinioni in pieno, questa è la parte piu bella del forum trovare persone come te. Grazie
    1 punto
  21. Io infatti ho scritto … per chi mastica di monetazione bronzea … 🙂
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  22. Riproduzione di una 100 litra AV siracusana, serie Aretusa con chicco d'orzo in campo / Eracle vs Leone
    1 punto
  23. Non per essere scortese - vi ho preso già ben troppo tempo, ma avevo già chiesto qualche chiarimento a questo soggetto - non ho proprio capito che differenze devo vedere sulla zampa sopra il 5 ed il 9 - il FERT almeno capisco quella che sarebbe la differenza (Piu fine, impressione insufficiente) non invece le altre... Grazie ancora,
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  24. con questo post hai dimostrato di non aver capito assolutamente NULLA. non c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire. passano gli anni ma le zucche del forum rimangono sempre le stesse, me ne torno nel dimenticatoio ma sono contento di avere avuto ragione ai tempi. Ad maiora! "nessun dettaglio è chiaramente sbagliato" almeno 3 (tre) e te li ho pure segnalati Zampa del cavallo sopra il 5, cifra 9 della data, FERT
    1 punto
  25. Non devi scusarti la tua identificazione conferma la mia, saluti borgho
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  26. Buonasera, Piastra 1840 In questo anno in Zecca a Napoli vennero usate due tipologie di busto, sia nelle Piastre che nei 10 Tornesi . Mentre per i 10 Tornesi è di facile reperimento , nella Piastra del 1840 è molto raro trovarlo.
    1 punto
  27. mah... che dire? visto che hai solamente ripetuto quanto avevi già detto, non rispondo su tutto perché mi ripeterei. però faccio 2 appunti: 1. i gigli, 2 o 3, non sono un simbolo massonico. 2. l'argomentazione del tipo "se non ci sono dati potrebbe essere che x è vero", per esempio "per quale motivo non avrebbero potuto utilizzare le monete al fine del raggiungimento dei loro scopi", è un'argomentazione pseudoscientifica, perché se non ci sono dati allora tutto può diventare teoricamente possibile, il che però significa che nessuna ipotesi può avere priorità su altre. quindi nessuna È stringente e quindi non c'è motivo di sceglierne una se non per un bias di conferma di una scelta già fatta in partenza. Il che poi si riduce ad un'argomentazione dunque circolare. 3. per quanto mi riguarda l'argomento principe è la presenza dei gigli male ordinati negli stemmi sugli edifici. Si può presumere siano stati fatti su commissione per chi ci abitava. Se questi li hanno lasciati evidentemente gli andavano bene. 4. per quanto riguarda l'aspetto propositivo io ti risposto: variante araldica. se questa abbia un particolare significato nella simbologia araldica non lo so, ma la presenza di gigli male ordinati negli stemmi, uno che ti posto anche qui (tratto dal sito nobili-napoletani.it), per me metta la parola fine ad ogni possibilità di vederci un qualche messaggio occulto in codice. prova a chiedere A Questi: http://www.nobili-napoletani.it/Pubblicazioni.htm 5. Visto che ti adagi su certa vena complottista, e visto che le mie argomentazioni tanto non ti convincono, allora ti faccio strippare su questo: la disposizione male ordinata ricorda i tre puntini massonici ⁂
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  28. Comunque un plauso va a @Loruca che ci ha movimentato la giornata e la cui simpatica ostinazione, sempre espressa con grande educazione, ha effettivamente permesso a moltissimi di dire la loro su una delle più iconiche tipologie del Regno. E questo secondo me è un valore aggiunto come ha scritto giustamente @ilLurkatore
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  29. Chiamato in causa dal buon @Gallienusmi tocca rispondere 😝 L’esemplare postato è senza alcuna ombra di dubbio autentico, senza se ne’ ma. Forse qualcuno dovrebbe documentarsi prima di dichiarare falsi esemplari genuini come questo. Come conservazione invece secondo me siamo lontani dal qFDC per varie ragioni, prima delle quali la mancanza di lustro, da quel che le (brutte) foto lasciano immaginare. Siamo nel range dello SPL, poi un + davanti di questi tempi - in cui dopo 100 post qualcuno pensa ancora di avere in mano una Quadriga 1914 buona e, sopra il conto, di andare a farsela chiudere per tale - non si nega a nessuno. 😝😊
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  30. Gli ori di Roccagloriosa, un tesoro archeologico nel cuore del Cilento Poco conosciuto ma ricco di fascino. Il sito archeologico di Roccagloriosa, nel basso Cilento, nasconde un tesoro unico nel suo genere: gli Ori. Pezzi unici appatenenti alla tomba 9, scavata sul finire degli anni Settanta da Maurizio Gualtieri. A raccontare il sito in tutto il suo splendore è Annamaria Tripari, archeologa locale. Una laurea in Beni Culturali, curriculum archeologico, all’Università di Salerno con una tesi nata dall’amore per la sua terra e «dal forte desiderio di far conoscere questo angolo del Parco Nazionale del Cilento sempre forse, troppo poco pubblicizzato, per le ricchezze che gelosamente custodisce». «Si tratta di pezzi unici ritrovati in tutta l’Italia meridionale tra il V e il IV secolo a.C. La loro particolarità – spiega – è la minuzia e laboriosità con cui siano stati realizzati. «È probabile che arrivino da Taranto, gli ori che espongono in un museo sono simili a quelli che conserviamo a Roccagloriosa. – sottolinea Annamaria – Nel corredo c’è una collana con nove pendenti, la tecnica della filigrana è la massima espressione dell’oreficeria del IV secolo. Ci sono le fibule in oro, di provenienza tarantina, lo specchio in bronzo e il bracciale, che è un pezzo unico, con due serpenti che si intrecciano» Roccagloriosa, oltre a godere di una posizione geografica che consente al visitatore di ammirare l’intera costa calabro-lucana e le vette più note del comprensorio ( monte Bulgheria, Monte Centaurino, Monte Cervati), custodisce un invidiabile patrimonio archeologico, storico e architettonico. «Grazie a campagne di scavo condotte tra la fine degli anni 70 e gli inizi degli anni 90 del secolo scorso, è stato rinvenuto in insediamento lucano che Vive la sua fase aurea tra il V e il IV secolo a. C. – spiega Tripari – Il turista che decide di trascorrere una giornata a Roccagloriosa potrà ammirare il parco archeologico, soffermandosi su alcune aree insediative protette da una cinta muraria e nell’area della necropoli, in cui sono state rinvenute 34 sepolture, che testimoniano il livello di sviluppo raggiunto ed affermatosi nel mondo lucano. Successivamente il turista passa a “toccare con mano” quanto la terra ha restituito e così, all’interno del Museo Antonella Fiammenghi, osserva, analizza e compara i reperti rinvenuti nell’ insediamento e nelle sepolture con reperti ammirati nella vicino Elea-Velia o Paestum o Pontecagnano». «È in questo museo che sono conservati i noti “Ori di Roccagloriosa” di cui parla l’orafa vallese Sara Cammarosano». La giovane e talentuosa artigiana orafa tiene su prenotazione visite guidate proprio agli Ori di Roccagloriosa «Inoltrandosi nella visita del centro storico il visitatore si trova di fronte gli antichi palazzi e portali di famiglie gentilizie e vicoli e vicoletti tipici dei borghi medievali cilentani. In piazza del popolo, termina solitamente, la visita guidata ammirando gli affreschi realizzati nella “Cappella di Sant’Angelo” e il corredo funebre di due sepolture nel vicino antiquarium», conclude la giovane archeologa. https://www.giornaledelcilento.it/gli-ori-di-roccagloriosa-un-tesoro-archeologico-nel-cuore-del-cilento/
    1 punto
  31. Ciao Alain Mi sembra proprio un 1608 come il mio... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE1/15
    1 punto
  32. A me basta questo. Ma scusate, una briciola di buon senso no? Un commerciante che si ritrova tra le mani una moneta dal valore di migliaia di euro ma che preferisce non far vedere a nessuno e venderla così, nel dubbio, a 250 euro? Se fosse vero sarebbe il venditore più scemo della storia.
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  33. Pienamente d'accordo su tutto ,aggiungo che chi mi conosce sa che sono un amante del metodo scientifico e che il "a mio parere" conta meno di niente. Quando nel mio intervento ho usato provocatoriamente tale formula l'ho fatto unicamente nei riguardi dell'"Odoacre" non volendo scendere nei particolari tecnici pensando che chiunque spenda più di 1500 euro per una moneta dovrebbe quantomeno conoscerla un minimo da poter dividere il grano dal loglio. Salvator Mundi docet.
    1 punto
  34. Dico la mia. S.Francesco di Sales e San Giacomo. Scusami Borgho, non avevo ancora letto la tua risposta.
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  35. La mia moneta al post # 1 è la variante con il marchio di zecca al centro del rovescio. apollonia
    1 punto
  36. Raccomandata non in tariffa, sopraffancata di 2 lire, con la serie completa dei giochi olimpici invernali del 1956... annullo iniziale dei giochi del 26.1.56 e data dell'emissione dei francobolli..regolarmente viaggiata con destinazione Cusano Milanino (data non visibile). È una bella FDC (First Day Cover) catalogata 120 euro, complimenti.
    1 punto
  37. come potrai vedere anche dai prezzi quelle Proof. La coniazione di monete proof prevede infatti maggiori attenzioni oltre ad un trattamento specifico per i conii utilizzati
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  38. Ecco, appena consegnate
    1 punto
  39. Delle gote in asta ? Nessuna ma conosco abbastanza questa serie e tutta la letteratura di riferimento (Demo, Metlich, MEC, etc per citare solo le opere recenti) sono monete non rare o rarissime ( salvo Theia) . Queste in asta erano piacevoli e hanno riscontrato un buon interesse . Ovvio che magari in qualche mercatino si possono fare affari migliori ma occorre anche avere occhio 😉
    1 punto
  40. L'esemplare postato mi offre l'occasione per un piccolo approfondimento alla luce di recenti studi (E. Spagnoli, La prima moneta in Magna Grecia: il caso di Sibari, Pomigliano d'Arco 2013, pp. 176-177). La tecnica incusa, come è ben noto, è un fenomeno peculiare della Magna Grecia per il quale sono state chiamate in causa tanto specificità locali quanto apporti di ambito metropolitano, in particolare corinzio, ma anche peloponnesiaco. Con specifico riferimento al tipo di Sibari (toro retrospiciente) e all'aquila incusa degli stateri di Crotone è stato richiamato un interessante confronto con alcuni dischi in avorio o in osso di ambito argivo e corinzio con rappresentazioni in incuso di animali circondati da un bordo decorativo e caratterizzati da un modulo pressoché coincidente a quello delle serie incuse più antiche (circa 31/29 mm). Allego a titolo esemplificativo uno di questi dischi rinvenuto presso l'Heraion di Argo tratto da J. Boardman, Greek Gems and Finger Rings: Early Bronze Age to Late Classical, London 2001, p. 114, fig. 216. Https://archive.org/details/boardmangreekgemsandfingerrings1994pdf/page/n137/mode/2up?view=theater
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  41. DE GREGE EPICURI Molto belle. Sulla seconda si legge al rovescio, sopra al cavallo LX; in realtà alcune lettere non sono più leggibili, altrimenti si leggerebbe LXXII, cioè 72. E perchè mai? Perchè da una libbra romana (circa 327 g.) si coniavano 72 pezzi di questa moneta. Se ne parla nella discussione del 2011 che Litra ha linkato in uno dei primi post.
    1 punto
  42. DE GREGE EPICURI Permettetemi un off-topic. E' incredibile la quantità e qualità di gesuiti nei quali ci si imbatte occupandosi di storia, antichità e cultura in genere. Athanasius Kircher al Collegio Romano. Matteo Ricci in cartografia e primi studi sulla Cina. Garrucci per le monete dell'Italia Antica. Lorenzo Rocci per il classico vocabolario di greco...e si potrebbe continuare a lungo.
    1 punto
  43. Tra le tantissime belle e rare monete che sono passate e passeranno oggi in asta Artemide c'è questo incredibile esemplare di Asse. Lo stesso battitore d'asta ha scherzato dicendo che "ci ha fatto l'amore con questa moneta" cioé che per il tempo che l'hanno avuta presso la loro sede se l'è guardata e riguardata ed ha potuto "godersela.". (tra l'altro il termine che ha utilizzato direi che è significativo dell'amore e della passione che i collezionisti ed anche gli operatori del settore hanno per questo materiale al netto della facile battuta a carattere s3ssu4l3.). La ri propongo anche qui perché è un pezzo da tenere nella propria raccolta fotografica. E' ancora più impressionante da vedersi nel piccolo video creato a corredo. Si tratta di un asse di serie librale della serie Roma / Roma con il simbolo della clava sia al diritto che al rovescio (v. https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB8) Il Crawford data questa serie al 230-226 a.C. - L'Haeberlin la pone al 312-286 a.C. Il Crawford indica per la serie un peso standard dell'asse di gr. 266 circa. L'Haeberlin indica un peso medio dell'asse di gr. 265,74 Concludo sperando vivamente che sia finito nella collezione di qualcuno di voi e, che comunque sia rimasto in territorio italiano. -> video https://static.deamoneta.com/videos/872/301.MP4 Club series. AE Cast As, circa 230 BC. Obv. Head of Roma right, wearing Phrygian helmet; behind, club. Rev. Head of Roma left, wearing Phrygian helmet; behind, club. Cr. 27/5; HN Italy 318; Haeberlin pl. 28, 22; Aes Grave 70; Sydenham 38; Thurlow-Vecchi 23. AE. 289.00 g. 67.50 mm. R. Rare. Exceptional, possibly one of the finest specimens known. enchanting greyish green patina. EF. https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB8
    1 punto
  44. Buonasera a tutti, osservavo le due corone del Ducato del 1784 e 1785, premetto che non ne ho in collezione e visti pochissimi da vicino. Mi aveva colpito la differente posizione della rigatura, nel 1784 il sottocorona è rigato mentre in questa del 1785 la rigatura è tra le falde. Era giusto una mia osservazione a voce alta. Saluti Alberto
    1 punto
  45. Direi di no, chi vende in prima persona anche materiale di terzi non può coscientemente descrivere un oggetto per quello che non è
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  46. Bronzo di Gordiano III (Heraclea Pontica, Bitinia) che raffigura al rovescio Triptolemo in piedi su una biga trainata da due serpenti alati, con il braccio destro alzato, e alla sua destra la personificazione del Ponto Eusino seduto, con in mano un’ancora (Leu WA 19, 26 Feb. 2022, lot 2084). Province Bithynia-Pontus City Heraclea Pontica Region Bithynia Reign Gordian III Obverse inscription Μ ΑΝΤ ΓΟΡΔΙΑΝΟϹ ΑΥΓ Obverse design laureate and cuirassed bust of Gordian III, r., seen from front, with eagle on cuirass Reverse inscription [ΗΡΑΚΛΗΑϹ ΜΑΤΡΟϹ ΑΠ]ΟΙΚΩΝ [ ] Reverse design Triptolemus standing in biga drawn by two winged serpents, r., raising r. arm; on the r., personification of the Pontus Euxinus seated r., holding anchor. apollonia
    1 punto
  47. Bronzo di Antonino Pio (Alessandria, Egitto) che raffigura al rovescio Il Giudizio di Paride - Piattaforma rialzata su cui da sinistra a destra: Afrodite in piedi di fronte, con la testa a sinistra; Era in piedi di fronte, con in mano un lungo scettro e lo sguardo rivolto a destra; Atena in piedi di fronte, con la testa a sinistra, che tiene la lancia con la mano sinistra e tiene in equilibrio lo scudo sulla piattaforma con la destra (tutte le dee indossano i loro abiti abituali); alla loro sinistra a terra: Ermete in piedi di fronte, testa a sinistra, che guarda Paride, mano sinistra alzata e puntata verso Afrodite; alla sua sinistra, Paride seduto a destra; in alto, due Erotes che tengono una corona di fiori; pecore in basso (Naville 64, 21 Mar. 2021, lot 267 = CNG Triton XXVI, 10 Jan. 2023, lot 584). Province Egypt City Alexandria Region Egypt Reign Antoninus Pius Obverse inscription ΑVΤ Κ Τ ΑΙΛ ΑΔΡ ΑΝΤⲰΝΙΝΟϹ ϹƐΒ ƐVϹ Obverse design laureate head of Antoninus Pius, r. Reverse inscription L Ζ Reverse design judgement of Paris: Aphrodite, Hera, and Athena standing on rocks; to l., tree framing scene, Paris, and Hermes, pointing at Aphrodite; before rocks, sheep; above, Erotes with wreath. apollonia
    1 punto
  48. Ciao ?, mi spieghi come fa una persona completamente inesperta di monete a vedere le differenze. Se si è rivolta al forum penso sia proprio perché non competente, non ti sembra?
    1 punto
  49. Ciao, se proprio volessimo fare una cosa completa, dovremmo indicare anche le rarità di questi sampietrini. Probabilmente vale un po' il discorso fatto per le madonnine, o sbaglio? Ho notato che rispetto alle madonnine molti di essi sono stati coniati in diversi anni... c'è qualche anno particolarmente raro? Come va il mercato di questi sampietrini? Premettendo che sarei più interessato a una collezione di madonnine, sapere a quanto vengono venduti i sampietrini potrebbe tornare utile ad altri amici del forum, anche per evitare fregature Azzardo una ipotesi... le madonnine sono più rare perchè sono state ritirate quasi subito dalla circolazione, quindi costano un po' di più... è vero?
    1 punto
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