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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/22/23 in tutte le aree
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Io non vendo online. Io non vendo in asta. Anch'io apprezzo il contatto umano. Non vendo scarpe, nè lavatrici. Le monete vanno viste in mano, libere non slabbate, e una bella chiacchierata sulla loro circolazione, sulla conservazione e, perchè no, sul loro valore economico è un piacere al quale non riesco e non voglio rinunciare. Il mercato va in un'altra direzione? Pazienza io vado per la mia strada. Arka Diligite iustitiam9 punti
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Buon pomeriggio oggi, 22 maggio 2023, ricorre il 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni, avvenuta aMilano il 22 maggio 1873. Presento questa 500 Lire 1985, coniata in occasione del Bicentenario della nascita. Al dritto: busto del Manzoni (da un ritratto di Francesco Hayez, conservato nella Pinacoteca di Brera) Al rovescio : La "sperada", tipica acconciatura femminile in uso in Brianza fino al XIX° secolo, indossata da Lucia Mondella.4 punti
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Eccomi qui a postare gli acquisti più significativi ad 1€ di Veronafil! La lunga attesa è stata dovuta al doverli scansionare tutti😄 Comincio con il primo della giornata, questo vissuto 3 pence 1900 di Vittoria Questa modesta monetina ho avuto l'onore di mostrarla di persona a @nikita_! Proseguo con questo altro argento da ciotola, un 50 cent di Napoleone III 1865 zecca Bordeaux4 punti
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Io che faccio un albero?!? Ma come ti vengono certe idee??? Faccio un cespuglio, io, altro che albero!4 punti
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Rispolvero questa vecchia discussione per fare alcune integrazioni. A quelli censiti da Daniele @DARECTASAPERE si aggiungono altri 5 esemplari: 2 sono quelli della Collezione Reale le cui foto appariranno nel n. 70 del BN, di ormai imminente pubblicazione. 1 esemplare è presente nel Museo Civico di Bologna (è certamente il più bello) ed è stato pubblicato nel volume di Michele Chimienti. Monete della Zecca di Bologna. 1 esemplare è stato esitato nel 2020 da Varesi 1 esemplare è apparso in asta Nomisma Aste n. 3 il 2 maggio scorso. Posto le foto degli ultimi 2. L'esemplare Nomisma Aste mi permette di fare delle considerazioni particolari: anche se si tratta di una moneta con le solite debolezze centrali (tuttavia meno accentuate al rovescio) si presenta in alta conservazione con i fondi brillanti (lustro di conio) sotto una patina disomogenea, e con evidenza di particolari tenuissimi come il nimbo che circonda il capo di S. Petronio e i raggi verso cui è proteso il volto del Santo. Com'è possibile che una moneta che presenta caratteri di FDC mostri queste marcate debolezze? Nel 1766 in zecca a Bologna, per la morte dell'incisore Ercole Lelli, fu bandito un concorso che vide primeggiare un mediocre artista, Filippo Balugani, nominato dal Senato Mastro de' Conj (era stato sponsorizzato dallo stesso Lelli prima della sua morte). In occasione della lunga Sede Vacante che seguì la morte di Clemente XIV (dal 22 settembre 1774 al 15 febbraio 1775), vennero commissionati all’incisore conii per uno scudo. Le monete risultanti non piacquero e fu convocato e sospeso dall’incarico. Probabilmente la scarsa qualità delle monete dipendeva non dai conii ma dalle pessime condizioni in cui si trovava il grande torchio progettato dal Lelli. Il rilievo delle monete risultò indistinto e certamente le condizioni della pressa peggiorarono ulteriormente. Lo scontento degli Assunti giunse al punto di incaricare dell’esecuzione dei conii un altro incisore, Petronio Tadolini, che nel concorso del 1767 aveva dato buona prova di sè. Anche con i conii di quest’ultimo sorsero problemi, ed il 30 dicembre 1774 egli fu costretto a prepararne altri modificati. Solo il 30 gennaio dell’anno successivo i nuovi conii furono approvati, e la prima emissione degli scudi di questa lunga sede vacante avvenne il 13 marzo del 1775, dopo l’elezione di Pio VI. Nel maggio di quell’anno l’Assunteria reintegrò il Balugani proponendogli di preparare i conii per battere degli scudi con lo stemma del nuovo pontefice Pio VI. Questi però riuscirono ad imprimere adeguatamente le monete solo se i tondelli venivano prima arroventati e così ammorbiditi; era la conferma che il brutto aspetto delle monete dipendeva dall’inefficienza del torchio grande del Lelli, difettoso nonostante i tentativi di riparazione, e che fu in zecca in seguito sostituito dal cosiddetto "torchio di Comelli", approntato nel 1787. Tutti gli scudi coniati nel 1775 (sia per la Sede Vacante che per Pio VI) presentano una vistosa debolezza centrale, tranne alcuni, evidentemente ottenuti da tondelli preriscaldati, come sopra detto (il riscaldamento dei tondelli non era una procedura usuale in quanto troppo indaginosa). Varesi 5 maggio 2020, lotto 358 Nomisma Aste 2 maggio 2023, lotto 22424 punti
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Buona domenica a tutti, dopo il testone di Clemente VIII per Fano che recentemente ho presentato qui sul forum ( https://www.lamoneta.it/topic/214643-clemente-viii-testone-per-fano/ ), oggi vi mostro questo testone coniato a Roma. Clemente VIII (1592-1605), Roma, Testone. Munt 23, CNI 1. D/: busto a destra a testa nuda con piviale ornato di figura dell'Immacolata Concezione e di santo vescovo in abito pontificale, e con fibbia ovale. . CLEMENS . VIII . PON . MAX. In basso . A . _ . I .ai lati del segno di zecca di Guglielmo Tronci, zecchiere. R/: San Pietro, nimbato, seduto di fronte nella navicella a sinistra, la destra in alto regge con la sinistra il timone; in basso il mare agitato, in alto nel giro ai lati due teste di venti che soffiano. . NON . _ . PREVA - LEBVNT. Es.: ROMA, in basso segno di zecca di Guglielmo Tronci, zecchiere. T/: liscio. Peso 9.41 g Si tratta di un testone rarissimo che presenta un pedigree di tutto rispetto: ex Bank Leu 36, lotto 736 (collezione Cappelli), ex Varesi 16 del 1992, lotto 175 ed infine ex NAC 81 lotto 441 (collezione DeFalco). È inoltre l'esemplare illustrato sul MIR. La conservazione è molto buona per la tipologia. La legenda al rovescio che si traduce con "Non vinceranno" (Matteo XVI, 18), fa riferimento alla lunga guerra contro i Turchi che il papa intraprese durante il suo pontificato. Da Wikipedia: "Clemente VIII si impegnò durante tutto il suo pontificato per la costituzione di un'alleanza di regnanti cristiani contro gli Ottomani. Nel 1594 il pontefice riunì una Lega Santa per appoggiare l'imperatore Rodolfo II nella Lunga Guerra contro l'Impero ottomano. All'inizio degli anni novanta del XVI secolo l'Impero ottomano era giunto ad espandersi fino a toccare il cuore dell’Europa danubiana. Il Sultano aveva esteso il proprio dominio sul quaranta per cento delle terre ungheresi. I vicini principati di Moldavia, Valacchia e Transilvania erano diventati suoi tributari. Clemente VIII avviò un'intensa attività diplomatica volta a ricreare, sulla falsariga della coalizione che aveva vinto la battaglia di Lepanto, un ampio schieramento anti-ottomano comprensivo di Spagna, Venezia, Polonia, Transilvania, Moldavia e Valacchia. Strumento funzionale a tale opera fu innanzitutto la rete dei nunzio pontifici, stabile e ramificata in tutta l’Europa cristiana. Il Papa avviò un dialogo anche con il re dei Russi (ortodosso) e persino con lo scià di Persia, in quanto acerrimo nemico degli Ottomani. Clemente VIII aveva compreso che, affinché l'alleanza avesse la forza necessaria per sconfiggere i Turchi, ne dovevano fare parte sia la Francia che la Spagna, le due più forti potenze militari europee. I suoi sforzi per coinvolgere le due potenze in una «Santa Impresa» avevano come fine ultimo quello di formare un esercito transnazionale. Gli sforzi del pontefice non ebbero successo: Filippo II di Spagna si limitò a promettere al pontefice un sostegno finanziario, trovando troppo onerosa e impegnativa una partecipazione diretta con le forze di terra e (soprattutto) di mare; da parte sua, Enrico IV di Borbone era alleato del Sultano, in funzione antiasburgica. Neanche il progetto di occupare Costantinopoli servendosi del capo dell'esercito turco, Scipione Cicala (un genovese che, rapito dai turchi all'età di quattordici anni, aveva dovuto rinnegare la fede cristiana) trovò attuazione. Il territorio dell'Impero Ottomano confinava con i possedimenti della Casa d'Asburgo. Gli Asburgo erano contrari a condividere con la Santa Sede il merito di un'eventuale cacciata degli Ottomani dai Balcani. La loro strategia – da Ferdinando a Rodolfo II – era improntata all'ottenimento di accordi di tregua (l'ultimo era stato stipulato nel 1590). Questi accordi, però, avevano un alto prezzo (gli Ottomani pretendevano una cospicua dote di fiorini ungheresi in cambio della pace). Non solo: durante i mesi caldi le truppe del Sultano compivano scorribande aldilà dei confini che allertavano costantemente le forze asburgiche. Quando gli Ottomani assaltarono la fortezza di Giavarino, caposaldo strategico sulla riva destra del Danubio (luglio 1594), gli Asburgo si risolsero ad accettare l'aiuto del pontefice. Papa Clemente VIII nominò capo della spedizione militare pontificia Giovan Francesco Aldobrandini, Capitano generale della Chiesa. Aderirono all'appello di Clemente VIII i principati di Transilvania, Valacchia e Moldavia. In Italia si mobilitarono: il Ducato di Mantova, il Granducato di Toscana e la città di Bologna. Clemente VIII impose decime al clero d'Italia e riuscì a formare un esercito di diecimila fanti e seicento cavalieri. Poi incaricò i frati Camilliani di curare i feriti sui campi di battaglia, ordinando la loro partenza per l'Ungheria nel 1595. I Camilliani istituirono a Strigonio un ospedale da campo, con dottori e infermieri, segnalandolo con una croce rossa simbolo dell'ordine. All'assistenza spirituale dei soldati vennero comandati i Gesuiti. Clemente VIII inviò tre volte in Ungheria il generale Aldobrandini a sostegno dell'imperatore Rodolfo II d’Asburgo. Le tre campagne ebbero come esito: -la vittoriosa presa di Strigonio nel 1595; -la conquista di Pápa e l'inconcludente assedio di Giavarino del 1597; -la tentata liberazione di Canisa (assediata dai Turchi) nel 1601. Il lasso di tempo che intercorse tra la seconda e la terza campagna fu dovuto al diffondersi delle epidemie di peste e colera che decimarono le truppe nonché all'insorgere di dissidi con i capitani imperiali sulla strategia da adottare. L'Aldobrandini infatti propose di liberare la città di Buda per infliggere una sconfitta decisiva agli Ottomani, ma gli imperiali non si mostrarono mai favorevoli all'impresa. Nel complesso l'esercito pontificio riportò due vittorie contro i Turchi. Giovan Francesco Aldobrandini morì durante la terza spedizione (17 settembre 1601), volta a liberare Canisa dall'assedio turco. Dopo la sua morte il comando dell'esercito pontificio passò a Flaminio Delfini. Però gli Asburgo decisero autonomamente di abbandonare l'assedio. I soldati papali rimasero soli sotto le mura della città. Ad essi non rimase che ritirarsi e ripiegare verso l'Italia. Alcuni storici stimano che, dei diecimila soldati impegnati nelle tre campagne, ben seimila non abbiano fatto più ritorno in patria. La «Santa Impresa» fu la più massiccia mobilitazione di truppe pontificie al di fuori dei confini dell’Italia di tutta la storia dello Stato della Chiesa". Michele3 punti
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Quindi per te, basta che uno metta una moneta in una bustina , faccia una perizia ( dove normalmente scrive che a suo parere la moneta è autentica), per rendere in modo assoluto e certo una moneta autentica?3 punti
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Il "metal de cloche" che darebbe un piccolo valore aggiunto, si riconosce abbastanza bene dal colore più chiaro del metallo. Nella moneta in foto, classificata comune, il mio vecchio Gadoury non riporta il numero di pezzi coniati, e la valuta 12 (b) - 35 (tb) - 120 (TTB) - 500 (sup) - 1000 (fdc) euro. Per me quella in foto è un TB, con la caratteristica del punto sotto la U di Louis che indica una coniazione nel secondo trimestre del 1792 (cosa che non ne modifica la quotazione).3 punti
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Salve. Le ho fotografate insieme e le pubblico insieme. Aggiungo alla 1754 una piastra 120 grana del 1750. Ringrazio tutti per l'attenzione. Un caro saluto.3 punti
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Compro anch'io più della metà del mio materiale tramite internet, ma siccome per me il collezionismo è una forma di condivisione del sapere, ogni volta che posso sostituisco un clic con un ben più soddisfacente contatto umano frequentando negozi e mercatini.3 punti
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Viaggiamo per un pò in terreni meno scoscesi! Anch'io a Verona qualcosina l'ho ripescato nella ciotola ( anche quelle da 2, 3, 4,5,10...) ma restando proprio sull'euro, ecco qui! 5 Lepta 1833, 5 Lepta 1869, 5 rappen 1850 (Mistura), 5 Cents 1892, 1891, 1913 tipo 1, e, per rompere la sagra dei 5, 1 denga 1819! E se qualcuno mi dice che ho pescato un falso, beh - 😫3 punti
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ci sono 2 vie per far capire ad una persona che deve imparare (almeno come puntualmente scrivi in ogni post); la prima è mettergli sul piatto la pappa pronta, ma non serve a nulla; la seconda e cercare di farlo ragionare. Ho cercato la seconda strada, e non è la prima volta, ma non ho avuto risultati, nel senso che quando qualcuno ti contesta o cerca di farti capire che le tue certezze a volte sono opinabili, rispondi come mi hai risposto al post 60 , per poi finire come al post 66 ( e ciò sinceramente non invoglia molto a risponderti, soprattutto quando mi scrivi... e quindi?? ) Mi viene a questo punto un dubbio.... vuoi realmente imparare qualcosa? Per scrivere ed argomentare sul questa monetazione, devi avere un buon bagaglio di conoscenza , aver visto molto monete (e ciò serve per capire come lavoravano in passato, approfondire sugli stili e studiare i materiali..) , farti un buon archivio di falsi (certi e dubbi) ed avere un infinita biblioteca..., poi Chiedere ed ascoltare ... Al post 55, ti ho scritto dei rilievi e dei dettagli e dello stile. Fa un passo indietro, e cerca di immedesimarti per un momento come lavoravano gli incisori un tempo, lo puoi vedere da tetradrammi od anche bronzi, anch'essi meritevoli di attenzione (come quello discusso e battuto a 46.000 franchi). Rilievi pieni di dettagli (sui quali soffermarti a meditare), perfettamente incisi ed una plasticità di insieme unica (e questa è la monetazione greca, senza nulla togliere alla romana, ma sono pianeti diversi). Poi confronta le monete conosciute e cerca di capire cosa differenzia la tua in studio dalle altre... (tu hai fatto l errore di pensare ad un altro conio, ma se guardi la moneta vedrai che ha una bassa resa stilistica in confronto all'esemplare Pennisi .... i rilievi sono evanescenti). Poi certo, si sta valutando da una foto, ma l esperienza di tanti che ti hanno risposto qua, con quanto ti ho indicato sopra, basta per dirti che la moneta presenta enormi criticità.. Spero di essere stato chiaro ...2 punti
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quindi il tuo perito vale poco. prendi un altro perito e non è detto che dica che sia pure autentica.2 punti
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Ciao @demonetis, credo che la risposta alla tua curiosità si trovi nelle pagine dello stesso articolo scritto dal Prota, il quale - probabilmente - ciò che scrive lo evince da una supplica datata 20 Gennaio 1800 a firma del Perger. http://www.socnumit.org/doc/BCNN/BCNN1921_3.pdf Ne approfitto per esporre la mia personalissima opinione in merito alle monete/varianti di questo periodo: Molte varianti datate 1798, a mio avviso, sarebbero il frutto delle modifiche apportate dal Perger nel 1799 sui conii dell'anno precedente (1798). Queste modifiche dei conii, servivano a "SEGNARE" le monete con l'effige di Ferdinando IV (coniate però nel 1799 durante il periodo della Repubblica Napoletana), così da poterle distinguere dalle altre monete coniate effettivamente l'anno prima (nel 1798). Questo perché, probabilmente, l'urgenza di immettere moneta in circolazione, non coincideva con i tempi tecnici necessari alla realizzazione dei nuovi conii per le nuove monete repubblicane. Elenco le probabili monete 1798 "SEGNATE" - e cioé, quei conii datati 1798 e "riutilizzati" nel 1799 con l'aggiunta di punti e/o linee: Piastra da 120 Grana 1798 interno corona rigato \\\\\ - ///// R2; "D.G:" R4; Mezza Piastra da 60 Grana 1798 "FERDINAN:"; Tarì da 20 Grana "FERDINAN:" R4; "SICILIAR:" R4; "ET.." R4; "HIE.." R4; Carlino da 10 Grana "SICIL.." R2; 10 Tornesi "SICILIAR.." R2. Allego anche un altro interessante studio in PDF "Ignazio Ciaia e la Legislazione Monetale della Repubblica Napoletana del 1799". https://emeroteca.provincia.brindisi.it/Archivio Storico Pugliese/1964/Archivio Storico pugliese A.17 1964 fasc.1-4 articoli PDF/Ignazio Ciaia e la Lrgislazione Monetale della Repubblica Napoletana del 1799.pdf Spero d'esserti stato utile. Un saluto2 punti
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Salve, ringrazio anticipatamente chiunque interverrà nella discussione. Ho da molto tempo in collezione questa monetina. Chi me la vendette mi indirizzó sui Trivulzio, online se ne trovano veramente poche quindi è stato difficile acquisire un po' di esperienza sulla monetazione. Io ho provato ad abbozzare una catalogazione, che renderebbe la moneta R5 quindi una delle più grandi rarità, considerando la scritta IOIA e il sole. In particolare " Gian Giacomo Trivulzio, trillina, gnecchi 82, CNI 163, MIR 998. La catalogazione vi pare corretta? Mi piacerebbe molto sentire altri pareri di persone più esperte di me in questa monetazione. Sopratutto sulla reperibilità del pezzo! Aggiungo l'altra foto successivamente.2 punti
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Ottima lettura il Cipolla, anzi ‘tutti’ i Cipolla 👏🏽 professore non abbastanza riconosciuto in patria ma un gigante negli studi della storia economica e della Moneta2 punti
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Hai fatto un commento (ragionamento) estremamente intelligente che personalmente condivido (ed apprezzo). Magari fossero " tanti" quelli che la pensano come te. Ma l'attualita' e' diversa, fatta di profumi e balocchi dei quali io, oltre al dolce profumo, non trovo nient' altro da condividere. E mi considero "vecchio". Ti saluto, con stima, Santi2 punti
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Buon giorno a tutti e buon inizio settimana✌️.Condivido 2 monete : -5 centesimi Vitt Em II zecca “N” data purtroppo non leggibile.. almeno per me… -2 centesimi Italia su prora 1917 abbastanza horror…😄 Saluti!2 punti
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Anche a me piace sempre avere un contatto con il negoziante ma pensavo che il guadagno puramente economico si facesse di più online. Sono felice di non avere ragione anche perché per me parlare con il negoziante è un qualcosa di molto importante.2 punti
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In genere, quando si parla di monete d'oro, si citano le "varianti" in oro "rosso": oro "rosa" non l'ho mai sentito. Oltretutto, mentre per Umberto I è facile trovare cataloghi che ne riportano l'esistenza (di oro rosso, naturalmente), motivando il fatto che si tratti di una lega non ben amalgamata oppure l'utilizzo di oro proveniente dalle miniere eritree, per l'oro di Vittorio Emanuele III è molto raro che si verifichi questa "variante", anche perché sotto il re "numismatico" si è stati molto attenti a che non si verificassero "inconvenienti" del genere. Ad es. l'intera produzione di oro con data 1910 (coniata per il decennale del regno di V.E.III) fu interamente rifusa proprio perché non corrispondeva alle caratteristiche richieste. Quindi, pur non escludendo l'esistenza di oro "rosso" anche nella monetazione di V.E.III, suggerisco l'acquisto di tali monete solo dietro solide garanzie (perizia NIP, disponibilità al ritiro con rimborso, ecc.).2 punti
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2 punti
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Buonasera, Condivido con voi alcune monete che ho pescato oggi nelle ciotole a €1 al Veronafil! 1) 5 cent Francia 1913 2) 2 cent Belgio 1911 3) 50 cent Francia 1908 4) 1 Farthing Regno Unito 19312 punti
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Beh ma così non vale, bisogna circostanziare... sennò si ha il 50% delle possibilità di azzeccare una risposta! Saluti Illyricum1 punto
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Bellissima iconografia per questa monetina colombiana, la prima volta che la vedo1 punto
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In effetti, le due piastre presentano delle diversità fra di loro. Sono andato a confrontarle con quelle pubblicate sul Magliocca, molto velocemente e solo il rovescio, e mi sembra che, in linea di massima, corrispondano con la 141 di pag.84 per la 1750 e con la n. 144 per la 1754. Ma, sono sincero, non mi ero accorto delle differenze fra le due piastre. Comunque, appena possibile, cercherò di approfondire. Ringrazio Alberto e Genny per l’attenzione riservata alle mie due monete. Grazie e buona serata.1 punto
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Per concludere gli argenti questo bellissimo (almeno su un lato!) e mai visto in ciotola 10 centavos della Colombia del 1879 Finiti gli argenti inizio con le monete in metallo più vile...ma non per questo meno interessanti! Due monete dell'India britannica: 1 anna del 1916 e un 2 anna del 1944. Le scansioni mi sono uscite un po' storte per la fretta😄 Ceylon, una delle mie monetazioni coloniali preferite del primo novecento non poteva mancare in questa pescata con questo bel 5 cent 19261 punto
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io ti dico solo che sto facendo degli occhiali nuovi da un nuovo ottico. ha misurato la distanza tra le mie pupille diversa che il vecchio ottico. così sono andato da 4-5 altri ottici per misurarla e tutti tirano fuori una misura diversa.1 punto
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Salve. La medaglia in bronzo (13,6 g, 30 mm) porta al dritto, sotto la raffigurazione del soccorso, la firma dello scultore e medaglista Natale Salvadori e sul rovescio il nome dell’associazione con il suo simbolo in alto e il nome della città in basso. Opus N. Salvadori Firenze. Natale Salvadori (1912 / 1989), allievo di Libero Andreotti, dopo la guerra ha lavorato nel laboratorio di medaglie allestito con il figlio Luigi a Firenze. Logo della Fratellanza Militare di Firenze: un simbolo di Solidarietà, Assistenza e Soccorso. Attività della Fratellanza Militare di Firenze: Poliambulatorio; Trasporti sanitari; Protezione civile; Gruppo donatori sangue; Servizi sociali; Onoranze funebri; Formazione; Servizio civile; Ausili medici. Dal 1878 l’associazione porta soccorso e assistenza alle persone più fragili, fornendo strumenti di sostegno e crescita quotidiana. apollonia1 punto
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Banconota da 1 dollaro del 1923 con Giorgio V messa ultimamente in collezione. (cliccarci sopra per ingrandire) Appartiene all'ultima serie di banconote di grande formato, successivamente, dal 1935 in poi, sempre con Giorgio V, saranno prodotte in forma ridotta. A confronto con un'altra banconota in mio possesso con Giorgio VI del 1937.1 punto
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Ad esempio la scienza stratigrafica , che pur essendo prettamente una scienza geologica si adatta perfettamente nella ricerca archeologica . In archeologia la stratificazione è un concetto che indica la disposizione di strati omogenei . Tale concetto si basa abbondantemente sulla regola della sovrapposizione degli strati , i piu' antichi in basso e quelli piu' recenti in alto . Quando dei ritrovamenti archeologici si trovano al di sotto della superficie del terreno , l' identificazione del contesto di ognuno di questi permette agli archeologi di trarre conclusioni sul sito , sulla natura e sulla datazione della sua occupazione . Nella maggior parte dei casi le caratteristiche dei reperti possono essere identificate e datate con riferimento alla stratificazione del suolo e al materiale in un arco di tempo . Lo scavo stratigrafico costituisce il metodo elaborato dall' archeologia per raccogliere e documentare i dati disponibili in un determinato sito , riguardo alle attività umane che vi hanno avuto luogo e all' ambiente con cui hanno interagito .1 punto
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La perizia è dello stesso venditore se non sbaglio. Dalla descrizione mi sembra di capire, ma non mi è chiarissimo, che l'esemplare abbia ottenuto la documentazione di lecita provenienza... In generale la mia impressione è la stessa di @torpedo1 punto
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E' vero, verissimo (hai detto molto bene): non ci sono alternative. Ciao, SANTI Hai "fotografato" la realta'. Ciao (e complimenti), SANTI1 punto
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Rarissimo e splendido Testone che corredato da una tesi di laurea come questa lo rende ancor più prezioso e affascinante... Complimenti Michele Daniele1 punto
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Prova qui... https://numismatica-francese.collectorsonline.org/moneta/FR-2/61 punto
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Bravo Mattia ti consiglio allora il testo The Venetian Tornesello di Alan Stahl della Princeton University che e’ una vera miniera di informazioni su questa specifica monetazione d su quella Veneziana piu in generale1 punto
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https://www.ebay.it/itm/266244998659?mkevt=1&mkcid=1&mkrid=724-53478-19255-0&campid=5338722076&customid=&toolid=100501 punto
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Può darsi che sia così, anzi probabilmente è così. Ma ci sono molti altri fattori da considerare e quello che sembra non sempre è vero. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Era la figlia e proseguì l'attività del padre. Se ricordo bene, in qualche numero del BCCN si trova il suo necrologio con relativa foto. Che sia stata la prima commerciate numismatica italiana?1 punto
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Mi risulta che agli inizi del '900 era attiva anche Giovannina Majer di cui, nella mia bibliografia, sono citate alcune opere. Chissà se parente di Nicolò Majer, autore dell'opera in oggetto.1 punto
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Ciao, la catalogazione del sesterzio da te fatta è corretta. Che dire sulla moneta, per quelli che sono i miei gusti è una bella moneta e penso che se l'hai acquistata sicuramente piacerà anche a te. E leggibile ed è perfettamente attribuibile quindi collezionabile, almeno per me, senza alcun dubbio. Ovviamente mostra tutti gli anni che ha 🙂. ANTONIO1 punto
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Denaro di Deols per Raoul VII... https://www.cgbfr.it/berry-seigneurie-de-deols-chateauroux-raoul-vii-denier-ttb,bfe_712656,a.html mario1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: Germania D Anno: 2022 Tiratura: 4.200.000 Condizioni: BB++ Città: Milano Note: NEWS!!! Taglio: 10 cent Nazione: Finlandia Anno: 2015 Tiratura: 10.200.000 Condizioni: BB++ Città: Milano Note: NEWS!!! Taglio: 5 cent Nazione: Slovacchia Anno: 2020 Tiratura: 16.000.000 Condizioni: BB++ Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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fino aLa mostra contempla un percorso espositivo che raccoglie circa 200 esemplari tra monete, cartamoneta, e medaglie accompagnato da pannelli esplicativi dove si potrà prendere visione della monetazione circolante nei principali paesi belligeranti prima e dopo la grande guerra. La iniziativa oltre a mantenere viva la memoria sulle testimonianze del primo conflitto mondiale, desidera ricordare i conseguenti mutamenti che si sono susseguiti alla fine della guerra. In particolare sul tema monetario si potranno osservare monete dei principali paesi belligeranti nonché le banconote introdotte in sostituzione ai metalli preziosi a seguito della forte crescita inflazionistica e l’aumento del valore intrinseco dei metalli. Ma si potranno altresì ammirare le monete dei “grandi imperi” (Russo, Tedesco, Austro-Ungarico e Ottomano) la cui scomparsa al termine del conflitto e’ ben testimoniata dalla iconografia della nuova circolazione monetaria. Un sezione e’ dedicata all’Italia dove grazie alla nota passione numismatica del Re, porterà una monetazione ricca, variegata ed innovativa che vedrà dal 1908 sino all’inizio del primo conflitto mondiale la valorizzazione della figura femminile” quale rappresentazione l’Italia nei ruoli che riflettono le linee portanti della politica del periodo, per poi mutare con una iconografia che riprende la simbologia della monetazione classica La mostra organizzata Circolo Numismatico Patavino in collaborazione con il “Museo Storico della terza Armata”, la “Associazione Culturale Amici Museo Storico della terza armata” ed il “gruppo archeologico Aquileiese rimarrà aperta sino al 24 maggio 2023.1 punto
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In passato varie discussioni affrontarono esemplari 5 Lire 1914 usurati. La solita disputa su come una moneta del genere non circolata (formalmente emessa a cavallo dell'inizio della 1^ guerra mondiale, con prezzo dell'argento imbizzarrito nell'immediato, e quindi con valore nominale molto inferiore a quello reale, ecc. ecc. ...) e la conclusione sostanziale che ogni volta che si vede una moneta del genere il sospetto fortissimo è che sia falsa (anche se periziata ...) perché non poteva ridursi così ... In realtà l'elemento principe per definire l'autenticità di questa moneta non sono i "particolari" ma il bordo. E' piano senza alcun rigonfiamento o stondamento. Se quest'ultimo è presente anche solo in una parte del tondello, la moneta è falsa. Ecco alcuni particolari del bordo (qui sotto) che per la patina intensa, risultano ben evidentemente piani (indice di autenticità!). Perciò l'esemplare che ha dato il via a questa discussione, è falso.1 punto
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Ci sono due tipi di persone 1- chi manipola la storia perché sciocco o stupido, e le fa perché non capisce concretamente i fatti storici; 2- chi lo fa invece con consapevolezza, per ragioni di convenienza. In entrambi i casi sono persone pericolose per la scienza.1 punto
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