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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/31/23 in tutte le aree
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Non ho mai scritto su queste discussioni "veronafil" che puntualmente si riterano ad ogni fine manifestazione, però posso dire qualcosa anche se non sono citato tra gli operatori "persi". Non credo di sbagliare se dico che mio padre (o mio nonno addirittura) fossero presenti dalla prima edizione, la mia memoria arriva fino a un certo punto ma ricordo con certezza di essere stato dietro allo stand da bambino (e sono del 79), di sicuro dal 2002/2003 le ho fatte tutte io, fino a circa 5/6 anni fa quando ho deciso di smettere, dopo aver mandato una bella lettera al presidente della scaligera, una raccomandata con ricevuta di ritorno vecchia scuola, non una mail (se cerco in negozio forse la trovo ancora). Il succo della lettera in soldoni, perdonate la rudezza, era che non potevano continuare a "fare i belli con il fondoschiena degli altri" perchè un po' alla volta il giocattolo si sarebbe rotto e, purtroppo, avevo ragione. Forse non era uno dei migliori banchi il mio? non lo so e non sta a me dirlo, ma quanti eurini erano esposti sul mio banco lo so di sicuro, e il mio più quello degli altri "persi" citati sopra facevano di Veronafil un gran convegno. Rischiare in prima persona di farsi rapinare e di conseguenza rovinare la vita e vedere l'associazione locale organizzatrice comprarsi ogni anno un appartamento in centro non è stato più accettabile per me e non riesco proprio a capire come i miei colleghi possano continuare a fare la roulette russa 2 volte all'anno. Mi risposero comunque, non ricordo precisamente le parole, ma il contenuto era sull'indignato/catastrofista, prolisso, ma soprattutto privo di qualunque apertura/considerazione/rispetto per chi (noi operatori) hanno reso il loro Veronafil quello che è (era), e che non sarà mai più, e voglio sottolineare, giustamente. Ricordo nello stesso periodo anche il ben più noto e blasonato Bolaffi aveva mandato una lettera alla scaligera dai toni pesanti, e mi sembra che anche loro non siano più venuti alla manifestazione (pensiamo soprattutto al peso che ha nella filatelia Bolaffi...). Soluzioni? Non ne ho. Speranze? Si, forse i tempi sono maturi per organizzare 1 convegno serio all'anno fatto da noi operatori. Quando e se succederà spero che tutti i collezionisti e appassionati che lamentano puntualmente il decadimento di Veronafil, "battano un colpo". Andrea Paolucci - Padova9 punti
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Mi permetto di aggiungere la pag. 24 dello studio che stranamente manca. La trovo particolarmente interessante perchè fa comprendere diverse cose importanti sulle varianti o comunque piccole differenze fra le varie monete (Segni di impressione). Tutti accorgimenti finalizzati a prevenire la falsificazione di monete.5 punti
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Buongiorno alla sezione, @Litra68 cerco di portare avanti il censimento, su ebay ho trovato tre piastre del 1790 Cesare Coppola con lo stesso difetto. A me sembra doppio orecchio, ma naturalmente correggetemi se sbaglio. Un saluto a tutti. Raffaele.4 punti
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Ma figurati! Vorrei soffermarmi un attimo sull'interpretazione di queste poche righe. Ci ho provato anche in passato ma mi sono creato dei nemici nel farlo e forse ora me ne farò degli altri 🙃. In pratica qui si afferma che i mastri di zecca in qualche modo "segnavano" le monete come metodo di antifalsificazione. Cosa tra l'altro in uso anche in altre zecche. A questo punto appare lecito supporre che le varie differenze che si riscontrano sulle monete, in continuo e costante aggiornamento, altro non sono che quei segni di impressione che venivano utilizzati per riconoscere la moneta come prodotta nella zecca partenopea ed anche da chi. Sicuramente non lo sarà per tutte ed alcune differenze saranno frutto di errore o di altre motivazioni ma si rimane comunque nel campo delle ipotesi che perdono credibilità di fronte a tale documento.3 punti
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Indipendentemente dalla questione dello sdoppiamento dell'orecchio, allego un interessante passaggio (di pag.23) dello studio del Cosentini, riguardo le varianti delle monete borboniche più in generale.3 punti
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Buon pomeriggio, riguardo all'argomento tecnico sulla produzione dei conii, mi permetto di ripostare una fotografia ed alcune pagine esplicative - postate da Di Rauso in una discussione di qualche anno fa. In questo caso, credo che un'immagine spieghi meglio di mille parole... Nella foto, potete notare due conii (Piastre e 10 Tornesi) e due punzoni riproduttori della testa in positivo - incisi col bulino su acciaio dall'incisore dei dritti Luigi Arnaud - utilizzati per la produzione dei conii. Aggiungo che, molto probabilmente, il punzone più piccolo potrebbe essere stato ottenuto attraverso l 'utilizzo del pantografo. Un saluto a tutti, Lorenzo3 punti
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Abominio! Farneticazione! Sacrilegio! Niuno declassi codesta meraviglia a semplice medaglia! Vade retro satana: invoco per te l'esorcismo con martello benedetto...3 punti
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Buondi' ragazzi. Oggi condivido questo bel falso d'epoca di una Piastra 1798 "arco continuo " nello Stemma. Argentatura molto spessa, e un peso sui 23 grammi. Treccia nel taglio appena abbozzata. Non è la prima '98 "arco continuo " che ho in Collezione , la prima ha perso completamente l'argentatura, in questa il falsario ha trovato il giusto fissaggio😊3 punti
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Cari forumisti condivido volentieri 🫢🤣 il lotto 249 dell’ultima asta Varesi 81, ultimo entrato in collezione. Tallero da 80 soldi del Leone di Carlo I Cybo Malaspina signore di Massa di Lunigiana (1623-1662), MIR 319, 39 mm, 25,62 grammi, in buon BB. Sapete quanto rifugga dalle modeste conservazioni, ma qui si tratta di una moneta di straordinaria rarità presa poco sopra ad una base letteralmente ridicola. In un piccolo studio di qualche anno fa apparso su Cronaca Numismatica (“I talleri del leone di Carlo I Cybo Malaspina”, In Cronaca Numismatica n. 216), sono illustrati in tutto sette esemplari di tallero del leone di Carlo I Cybo Malaspina per la zecca di Massa di Lunigiana. Di questi esemplari: sei sono del tipo con valore espresso in numeri romani ed uno, l’unico conosciuto, con valore espresso i numeri arabi. Questo esemplare esitato dal buon Alberto, che sono riuscito non so ancora come a prendere, presenta il valore in numeri arabi! 😳 L’ho raffrontato subito con l’esemplare apparso su Cronaca Numismatica ed è assolutamente diverso (quello è anche leggermente meglio conservato). Ne ho dedotto quindi che si tratti del secondo esemplare conosciuto col valore 80 anziché LXXX. Ho avuto l’occasione nei giorni scorsi di incontrare quasi casualmente un profondo conoscitore milanese della monetazione, tra le altre, anche di questa piccola zecca, che io definisco tra quelle da amatori e gliel’ho portata. Mi ha sgranato letteralmente gli occhi, chiedendomi dove diavolo l’avessi trovata…confermando le mie deduzioni, è proprio il secondo esemplare noto. A volte l’emozione di avere in raccolta un R5, assoluto, mancante anche nella Collezione Reale, supera quella di un bel FDC. E detto da me è tutto dire ✌️😁 Buona serata2 punti
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Buona sera oggi vi mostro il mio ultimo aquisto, un antoniniano di Traiano con la rappresentazione della Dacia. Ric 12b D. IMP.C.M.Q.TRAIANUS.DECIUS.AUG R. DACIA Diametro 23 mm con peso 3,84 grammi Moneta comune ma che comunque mi ha affascinato. Che ne dite? Rovescio2 punti
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In effetti il titolo avrebbe dovuto essere piu’ esaustivo e lungo , continuando cosi' : “…… che impressero nelle monete i simboli di Roma arcaica” , ma per vari motivi ho deciso di condensarlo in questa forma . Siamo nell' anno 489 , Teodorico re degli Ostrogoti scende in Italia attraversando probabilmente un valico delle Alpi giulie . Dal 476 l’ Impero romano occidentale amministrativamente e militarmente non esiste piu’ , Teodorico con sommo intelletto politico decide di non scendere subito fino a Roma per non sembrare un conquistatore dell’ antica capitale , preferisce porre la sua sede a Ravenna , indotto nella sua decisione anche dalla diversa visione del Cristianesimo del Papa Simmaco (498-514) , Arianesimo contro Cristianesimo Calcedoniano . Solo quattro anni dopo l' arrivo in Italia , nell’ anno 500 , Teodorico decide di entrare pacificamente in Roma preceduto nel frattempo da una buona fama di re illuminato , sembra che venisse anche chiamato il nuovo "Traiano" ; con queste premesse rimane facile immaginare il popolo acclamarlo come da antiche usanze nei confronti degli antichi Imperatori che rientravano a Roma . La scena dell’ ingresso di Teodorico in Roma dovrebbe essere stata come un ringraziamento per i lavori di restauro di tanti monumenti antichi dentro l’ Urbs e fuori Roma per il ripristino dell’ agricoltura e delle bonifiche nella campagna romana , fatti che avvennero anche in altre citta' italiane , ma cosa politicamente molto importante , Teodorico aveva lasciato al Senato romano la cura amministrativa e sociale dei Romani e degli Italici , conservando per i suoi Ostrogoti la cura delle faccende militari , detto cosi’ semplicemente sembrerebbe che Teodorico abbia creato in poco tempo uno Stato ideale , suddividendo i compiti dello Stato tra Romani e Ostrogoti , ma purtroppo non fu cosi’ a lungo termine . L’ ampliamento del discorso , seppur necessario per inquadrare il periodo storico delle monete , non rientra nello scopo del post quindi mi fermo qui tornando all’ argomento principale del titolo . Come scritto sembra che Teodorico entrasse in Roma non prima dell’ anno 500 e per questa occasione vennero emesse una serie di monete bronzee in vari moduli “commemorative” dell’ evento e con tema Roma antica , in particolare con allegorie delle origini dell’ Urbs . In base alle allegorie dei dritti e dei rovesci impressi nelle monete di bronzo , insieme alla legenda del dritto ormai solo un lontano ricordo , sembra piuttosto anacronistico che Teodorico conoscesse le origini mitiche di Roma risalenti a quasi 13 secoli prima : la Lupa che allatta Romolo e Remo , oppure il Fico Ruminale , l' albero di fico selvatico che era nei pressi del Tevere , presso il quale Romolo e Remo furono allattati dalla Lupa , qui si fermo’ la cesta dove i due gemelli erano stati abbandonati da un servo confidando nella benevolenza del padre Tevere . Sembrerebbe piu’ consono che i temi allegorici impressi nelle monete di bronzo fossero lasciati da Teodorico alla discrezione del Senato custode delle antiche tradizioni di Roma , nelle monete leggiamo infatti al dritto la legenda INVICTA ROMA con la testa elmata di Roma , ad imitazione degli antichi Denari repubblicani , mentre al rovescio troviamo la Lupa che allatta Romolo e Remo con il simbolo del numero romano dei Nummi corrispondenti e quando presente il numero della zecca in esergo ; in un’ altro modulo troviamo al dritto quanto scritto per il primo modulo , ma al rovescio il Fico Ruminale ai cui lati dell’ albero due Aquile , simboli imperiali , rivolte verso il Fico sembrano proteggerlo . Questi sconosciuti zecchieri del VI secolo furono gli ultimi (?) addetti alle officine che impressero nelle monete le allegorie mitiche dell’ antica Roma , miti che non vennero mai dimenticati .2 punti
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Visto che è una tipologia di cui si parla poco , posto una paio di tornesi2 punti
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La discussione è stata ripulita dai messaggi "francofobi", e da quelli che a essi facevano riferimento. Mi scuso con gli utenti i cui post sono stati, incolpevolmente, cancellati. Ammesso ci siano dei motivi per detestare un intero popolo (e chi scrive non lo crede), tali motivi non interessano questo forum, e nel caso in cui si dovesse tornare a parlarne saranno presi tutti gli opportuni provvedimenti, di sicuro non limitati al semplice oscuramento dei messaggi.2 punti
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Io pensavo 'antipodo palindromo inverso' Un saluto Valerio2 punti
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Buonasera a tutti. Stamattina è arrivato il 6 tornesi del 1802, condivido foto.2 punti
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Ciao, per quel che riguarda l'autenticità, non vedo particolari incoerenze o campanelli d'allarme, almeno a livello stilistico. Il metallo sembra sicuramente alterato, ma credo che sia più che altro una questione di conservazione e non di autenticità. Diciamo che magari non mi ci butterei a pesce, ma non mi farei problemi a considerare l'acquisto ... (anche se in collezione ho cappadoci messe peggio!). Venendo all'identificazione, la moneta dovrebbe essere la 22 di Simonetta 2007: l'autore registra 31 esemplari, quindi si tratta di un tipo relativamente comune. Se vuoi sapere qualcosa di più sulla moneta: Al diritto, ovviamente, c'è il ritratto del re con diadema, lo stile è quello comune di ispirazione ellenistica e in particolare seleucide Al rovescio, c'è la dea Atena, tra le scritte greche che possono essere tradotte così "Re Ariarate Eusebes (il Buono/Pio)", insieme ad alcuni marchi di controllo e un numerale in esergo. La dea regge una piccola Vittoria che tende una corona verso il nome del re. Il numerale greco in esergo (gamma-lambda = 33) indica solitamente l'anno di regno del re ... quasi tutta la monetazione di Ariarate IV si data al 33° anno ed è stata emessa per pagare l'indennità di guerra allo stato romano dopo la battaglia di Magnesia, in cui era stato sconfitto in quanto alleato del regno seleucide. Lo schieramento con i seleucidi era imposto da vincoli familiari e storici: il re stesso era figlio di una principessa seleucide, e il regno cappadoce vede riconosciuta la sua indipendenza prima come vassallo e poi come alleato dei seleucidi... dopo la battaglia, cambierà schieramento diventando alleato di Roma e di Pergamo. Lo schema compositivo delle monete rimane (quasi) sempre uguale per quasi due secoli, con i marchi di controllo che costituiscono le variabili più significative ... il loro significato esatto non è ancora stato capito fino in fondo, e l'individuazione della zecca è un problema scientifico irrisolto ... Probabilmente è Eusebia/Mazaca, la capitale del regno, ma per altri re (Ariarate VI, VIII, IX) sono state distinte più zecche attive sia contemporaneamente che in successione; queste sono state riconosciute attraverso studi numismatici e associazioni di conio, ma sulla loro effettiva identificazione con centri del regno sono possibili solo ipotesi. In generale, la monetazione cappadoce è molto ripetitiva e poco appagante a livello estetico, ma se considerata con approccio scientifico e attraverso lo studio della letteratura di riferimento emergono diverse problematiche interessanti che sono state oggetto di dibattiti molto accesi tra gli studiosi...2 punti
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taglio: 2 euro cc paese: estonia anno: 2020 A tiratura: 1.000.000 condizioni: bb+ città: trieste note: NEWS!!!!!2 punti
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Questo è la bozza non ancora ufficializzata, che dovrebbe essere dopo il 20 giugno2 punti
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Ciao @RobertoRomano , allora mi permetto di inserire in questa discussione anche il testone. Questo è l'esemplare della mia collezione. Peso: gr 9,16 qBB (foro abilmente otturato). Dalla mia analisi, ho rilevato solo 4 esemplari apparsi in vendita pubblica negli ultimi 100 anni circa: -Questo esemplare, ex Kunker 233. -Lo straordinario esemplare della NAC 81 (Coll. DeFalco), ex Bank Leu 36 (Coll. Cappelli). -Montenapoleaone 4 (Coll. Muntoni), ex Kunst und Munzen XXI. -Teutoburger 103. Se qualcuno ha notizia di altri esemplari, batta un colpo! Italo, ti garantisco che la monetazione papale ti darà grandi soddisfazioni! Complimenti per aver intrapreso questa scelta collezionistica e buona raccolta! Michele2 punti
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Buon pomeriggio vorrei condividere con voi le 25 regole del buon numismatico (trovate in rete) ;2 punti
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Sabato prossimo si terranno le celebrazioni per il secolo dalla nascita di Don Lorenzo Milani (1923-1967), chiamato anche il "Priore di Barbiana" per il suo progetto educativo attuato sull'Appennino Tosco-Emiliano. Ebbene, in pochi sapranno che don Lorenzo era nipote di un grande numismatico: Luigi Adriano Milani (1853-1914). Laureatosi in filologia greca, nel 1877 ebbe l'importante incarico di catalogare il cospicuo ripostiglio della Venera, che comprendeva circa 50.000 antoniniani, ritrovamento avvenuto nel 1876 in provincia di Verona. In due anni riuscì a portare a termine l'immane impresa. Nel 1878 viene chiamato da L. Pigorini a Firenze e gli viene affidato l'inventario e la schedatura del Medagliere granducale. Fu poi chiamato in Etruria per organizzare i risultati dei ritrovamenti etruschi e dando vita al Museo topografico dell'Etruria, divenuto poi Museo centrale della civiltà etrusca, di cui Milani fu direttore; il museo viene inaugurato nel 1897 dal re Umberto I. Al ruolo di organizzatore affiancò anche quello di docente. Ancora oggi sono ricordate due sue opere ritenute fondamentali: Museo topografico dell'Etruria, Roma 1898 e Il Regio museo archeologico di Firenze, Firenze 1912.1 punto
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Con foto del genere .. non penso proprio ..(scure e sfuocate) Quindi.. , può essere che sia fusa , ma per una certezza va vista bene…😀1 punto
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Grande Scudo! Direi che puoi ben essere soddisfatto di questa assoluta rarità. complimenti, N.1 punto
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Beh ha senzo, gli annulli di posta militare per la franchigia venivano usati anche nel territorio nazionale, ..e poi nell'annullo di sinistra si legge policlinico e Bari, quindi credo che ci siamo, in effetti anche io ho controllato il n. 3480 che non ho trovato.1 punto
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Non so che moneta può essere, dico solo che è fantastico quello che fa emergere a volte la pareidolia. profilo rivolto a sinistra: capelli, occhi, naso, guance, bocca e mento, non manca nulla1 punto
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qMB. In queste condizioni autenticità o falsità fa ben poca differenza in termini di valore commerciale1 punto
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excursus molto interessante, grazie. Certamente è plausibile che tali emissioni fossero sotto la responsabilità del Senato. Bellissimo il tipo con il fico ruminale che non conoscevo mentre conosco assai bene i tipi con la lupa. Poco dopo la zecca di Roma avrebbe prodotto, sotto Teodato (534-536) un follis da 40 nummi con il proprio ritratto che resta una delle piu' spettacolari emissioni di questo periodo per la finezza d'incisione e la prestanza del modulo con un peso di 9.43 g. e un diametro di 24/26 mm (MIB 81; MEC 1, 141). Indubbiamente gli incisori che sotto Teoderico e il Senato avevano prodotto bronzetti un po' rudimentali avevano fatto un salto di qualità mentre si puo' parlare di una rivalutazione del follis nel primo quarto del VI secolo rispetto all'ultima fase del V ?1 punto
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A Verona non prendo più lo stand da tempo, a Cerea ero presente. E quando l'organizzatore ha deciso di non continuare, sono rimasto molto deluso. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Il MIR è fondamentalmente una serie di cataloghi prezziario con indicate per regione più o meno tutto quello che è stato emesso nelle varie zecche d'Italia, è utilizzato dalle case d'asta perchè molto utile per identificare e quantificare le varie monete. Un lavoro impareggiabile per poter avere una panoramica su tutto ciò che è stato coniato nel corso dei secoli in Italia. Sono d'accordo con @manuelcecca, che per approfondire le varie zecche o tipologie di emissioni bisogna poi affidarsi alle opere e monografie specializzate, non ci si puo fermare alle pubblicazioni catalogo.1 punto
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La scoperta | Ecco il volto di Federico da Montefeltro disegnato da Leonardo E’ stata presentata per la prima volta la ricerca sullo studio condotto sul disegno a sanguigna di Leonardo da Vinci, e custodito presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, dal quale emergerebbe che la grande mente di Leonardo da Vinci rappresentò in un bozzetto i tratti caratteristici di un uomo, questo era il capitano generale e gonfaloniere del Papa il Duca di Urbino Federico da Montefeltro. L’annuncio è stato fatto in occasione della Conferenza Internazionale Leonardo The Immortal Light, evento che si è svolto ad Ancona presso Palazzo Li Madou, una delle sedi della Regione Marche. La ricerca è stata presentata nell’evento Leonardo The Immortal Light, che ormai ha raggiunto la sua 30° edizione con la collaborazione dell’International Committee Leonardo da Vinci, del Club per l’UNESCO di Firenze con il Patrocinio della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea del Consiglio Regionale delle Marche che ospita l’importante iniziativa e dell’UNPLI di Ancona. Il progetto si ripropone di sviluppare un indagine del genio di Leonardo da Vinci attraverso la ricerca scientifica la filosofia e l’arte. A portare i saluti delle istituzioni sono intervenuti l’Assessore alla Cultura della Regione Marche Chiara Biondi e il Consigliere Regionale Giacomo Rossi. È stato un lavoro di squadra in cui ognuno ha portato le proprie competenze al fine di poter affrontare uno studio complesso. Sono intervenuti la scrittrice e studiosa internazionale d’arte Annalisa Di Maria, considerata tra i massimi esperti su Leonardo da Vinci e il Rinascimento Neoplatonico; consigliera del direttivo del Club UNESCO di Firenze che ha illustrato il ruolo che il Neoplatonismo presentava per gli uomini del Rinascimento e di come questa corrente filosofica influenzasse la corte dei Montefeltro e del profondo legame che aveva con la Firenze Medicea. E’ intervenuto il ricercatore e scultore internazionale già vincitore del premio mondiale della pace nell’arte Andrea da Montefeltro membro degli esperti del Club UNESCO di Firenze e firmatario del ritrovamento, che ha portato in evidenza il ruolo indispensabile del simbolo e del suo utilizzo alla corte di Federico, alla base dei contenuti anche più nascosti. Nello studio calligrafico della scrittura di Leonardo e del manufatto è intervenuto il Perito Calligrafo Forense Dr. Stefano Fortunati, Presidente dell’Associazione Autografia – Periti Calligrafi Certificatori, determinante il suo intervento per lo studio complesso della calligrafia del genio toscano. Per lo studio anatomico è intervenuto il Dr. Fabio Di Censo, chirurgo oculista e direttore dell’unità operativa oculistica a Sulmona, il quale nella sua perizia ha confermato che il soggetto rappresentato nel disegno posto sotto studio aveva la mancanza dell’occhio destro, come Federico da Montefeltro. Il Moderatore dell’evento è stato il Vicepresidente dell’UNPLI Pesaro e Urbino Matteo Martinelli. All’interno della manifestazione si è svolto inoltre il prestigioso Premio Internazionale Leonardo “The Immortal Light” ,fra i numerosi premiati degli anni scorsi a livello nazionale e internazionale se ne possono citare alcuni: Scuderia Ferrari, Monument Men Foundation, Nicola Piovani, Salvatore Ferragamo, Aboca, Brunello Cucinelli e tutte le Forze dell’Ordine nazionali e la Regione Toscana. Il premio speciale è stato conferito alla Regione Marche per il grande impegno e testimonianza di solidità che essa rappresenta a livello culturale, turistico e di sostenibilità. In via eccezionale il premio è consistito in una scacchiera monumentale con stemmi di Federico da Montefeltro, è stato anche presentato e consegnato lo scrigno ufficiale del 600° Anniversario del Duca al Consiglio Regionale delle Marche, opere realizzate dall’artista Andrea da Montefeltro. Le celebrazioni non si potevano concludere nel modo migliore con una scoperta che porta le Marche e la regione storica del Montefeltro in occasione dell’anniversario di Federico nel mondo complesso e straordinario delle opere del maestro toscano. Attraverso questo evento si pone l’attenzione su come al mondo servano stimoli verso un nuovo umanesimo, i tempi sono maturi per riconoscere che solo attraverso l’unione delle conquiste intellettuali spirituali e materiali si possano portare avanti progetti di Rinascita Culturale del nostro paese. https://www.stilearte.it/la-scoperta-il-volto-di-federico-da-montefeltro-disegnato-da-leonardo/1 punto
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Daniele il tuo parere mi da grande soddisfazione,sapendo della tua competenza e preparazione,pensa che quando la presi non a prima vista non mi ero neanche accorto del foro,perché visto dal vero quasi non ti accorgi,saluti a tutti abbiamo un po ravvivato per questa sera questa sezione del forum.1 punto
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Mi fa molto piacere vedere il libro Potamikon, ottimo volume con tema unico.1 punto
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Quelle che vengono considerate come le "lettere sdoppiate di PHILIPP" altro non sono che la legenda del tondello precedente, cioè un tornese di Filippo II, PVBLICE COMMODITATI la cui unica parte visibile è BLI. Molto semplice e ben dimostrabile anche dalle foto. Tutto tra l'altro ben descritto nell'articolo citato. @Releo può star tranquillo sulle sigle, cosa tra l'latro confermata con l'ottimo esemplare postato da @gennydbmoney. Si può essere d'accordo o meno ma i dati oggettivi sono questi.1 punto
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Ne approfitto allora per mostrarvi anche il mezzo grosso della stessa Sede Vacante che ho in raccolta, questo in conservazione decisamente migliore ma anche più reperibile del giulio. scusate per le foto con le mani come sfondo ma è l unico modo in cui riesco a trovare la luce giusta, muovendo la moneta, per riuscire a fare foto decenti.1 punto
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La disgregazione dell'Impero Maurya in India ha portato alla nascita di numerosi piccoli stati e di altrettante tipologie monetali, ricche di simboli. Questa per esempio è una moneta attribuita alla città di Kosambi, nel nord-est dell'India. Lotto 2120. KAUSAMBI: Anonymous, ca. 2nd century BC, cast AE round unit (5.82g), Mitch-4588, Pieper-1129, lanky horse left, Indradhvaja to left, several nandipadas above // ornate railed tree in center, chakra left, nandipada above, swastika right with Ujjain symbol above, and 6-arch hill at bottom, light porosity, bold designs, EF. https://www.sixbid.com/it/stephen-album-rare-coins/9893/-/8500101/kausambi-anonymous-ca-2nd-century La descrizione riporta i seguenti simboli: Al dritto: Ianky horse. Dovrebbe trattarsi di una razza di cavalli tutt'oggi presente in India. Indradhvaja. Letteralmente, dovrebbe tradursi come "bandiera di Indra". Un piccolo simbolo, che però raccoglie in sé molto della complessa cultura e spiritualità indiana. Con riferimento a questo simbolo, vi riporto un breve estratto di quanto trovato in internet: "When the asuras were winning the battles against the Deva-s (Gods), the worried Deva-s approached Brahmā, the Father of universe. He took them to Viṣṇu and apprised him of the problem. Viṣṇu gave a dhvaja or a flag to Indra and advised him to fight the asura-s, keeping it in front, then Indra succeeded in routing the asura-s. Since then it became famous as ‘Indradhvaja’". https://www.hindupedia.com/en/Indradhvaja Al rovescio: ornate railed tree. Si tratta di un simbolo piuttosto comune nella monetazione indiana di ogni epoca, probabilmete legato a Budda. Per esempio, è molto comune nelle monete della "regione" dell'Ujjan: https://coinindia.com/galleries-ujjain4.html chakra. nandipada. Letteralmente "piede di Nandi", divinità induista: https://en.wikipedia.org/wiki/Nandi_(Hinduism) swastika 6-arch hill: un simbolo piuttosto ricorrente nella monetazione Maurya, ma anche in quella successiva alla disgregazione dell'impero. La sua interpretazione non è ancora del tutto nota, ma potrebbe essere legata a uno dei culti di Budda. https://en.wikipedia.org/wiki/Arched-hill_symbol I compilatori dei cataloghi di queste monetazioni penso abbiano i loro grattacapi... Purtroppo non ho la possibilità di consultare i testi citati. Il Pieper so essere un recente e buon compendio della monetazione indiana antica. Penso che prima o poi lo comprerò.1 punto
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Mi si pongono diversi dubbi e questioni nel merito: In quanto centenario della morte, che possa essere occasione, invece che una moneta da collezione, di una 2 euro commemorativa? O è più probabile che, essendo Duse in questa lista, le commemorative del prossimo anno sono già "segretamente" assegnate e questa possibilità è già esclusa a priori? Io ho partecipato dal 2021 ed erano coinvolti solo artisti per la collezione da 5 euro dedicata (scelti poi Sordi e Carrà), stavolta il genere è variegato. Nuove serie o nuove intenzioni sulle assegnazioni popolari? Com’era gli anni precedenti?1 punto
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Sono esattamente del parere che ART ha sopra elegantemente espresso. Io parlo una mezza dozzina di lingue, che non mi fa più intelligente di quelli che ne parlano magari solo una ma perfettamente (perfezione qui teorica) e mi sento in grado di dire - dall'alto della mia esperienza (pratica) - che le lingue sono una massa fluida, che il vento (i parlanti) spinge qua e là e forma delle onde (le mode) che certe volte si perdono al largo (per. es. certi neologismi di vita breve), altre volte giungono a riva (tipo i termini che vengono implementati). L'unico modo per evere certezze sarebbe quello di congelare il tutto, ma così si perderebbero le scintille di vita pulsante create dall'attrito del movimento. Per fortuna io di esami non ne devo più scrivere, posso liberamente scrivere come voglio e se qualcun ha qualcos' da ridire, faccio appello alla mia licenz poetica. Servus, Njk1 punto
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Muschietti! Che ricordi! Da lui acquistai un piccolo vassoio di monete romane in cui c'erano denari e bronzi imperiali e un paio di repubblicane. Pochi pezzi, meno di una decina... ma stava "svendendo"... conservo ancora i cartoncini (tutti rigorosamente da carte/tasselli di riciclo) scritti a macchina da scrivere con il prezzo non in numeri ma in un codice cifrato in lettere basato sulla frase "come quando fuori piove". Quante chiacchierate ho fatto con lui assieme a mio padre... e scoprii pure che sua moglie era una nostra lontana parente da parte di madre. Io ammetto di essere un fruitore prevalente del canale "online" che per la tipologia della monetazione che seguo non trova eguali "fisici" in Italia. E' un mezzo che non demonizzo, né colgo gli aspetti positivi che sono molti e cerco di viverlo in maniera non asettica. Tramite questa passione, online, sono venuto in contatto e ho stretto relazioni numismatiche duratore con molti collezionisti e numismatici internazionali: Sam Moorhead, Roger Bland, Adrian Marsden, Jean Marc Doyen, il compianto Philippe Gysen, Fabien Pilon, Cedric Wolkow... oltre che diversi commercianti. E' vero, la moneta non la tocchi con mano... ma è un "mezzo" per relazionarsi con persone distanti fisicamente. Nei miei anni di ricerca e collezione ho accumulato un buon bagaglio di conoscenze grazie a questi scambi e periodicamente arrivano mail di informazioni, di richieste, di scambi di foto o di articoli. Come in tutte le cose bisogna cercare sempre di coglierne i lati e gli aspetti "belli".1 punto
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Medaglia devozionale della passione di Gesù. bronzo/ottone, della seconda metà del XVIII sec. probabile produzione romana. D/ La croce con attorno gli attributi della Passione.- R /Colonna della flagellazione con la scala(incrociata) attorniata da altri simboli della passione il tutto sovrastato dalla colomba dello Spirito Santo. Medaglia dIffusa dalla Congregazione di Passionisti fondata da S. Paolo della Croce, medaglia non comune. Ciao Borgho1 punto
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Stiamo lavorando alla terza edizione della Lombardia, zecche minori, che dovrebbe uscire entro fine anno1 punto
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Raccolgo l'invito di pubblicare le medaglie partendo dal 1950, la denominazione era CIRCOLO NUMISMATICO MILANESE, la prima medaglia era solo argento1 punto
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