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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/01/23 in tutte le aree
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Complice un periodo di riposo (?) dal lavoro sto cercando di mettere ordine nel mio PC e tra i tanti file in PDF mi è tornato tra le cartelle questo testo che contiene un "capitolo" che credo possa interessare. Ignoro se già postato in passato (nell'eventualità chiedo scusa). Si tratta del testo "Memorie della vita, e degli scritti di Agostino Ariani ... : alle quali precedono le notizie storiche di Marco Antonio Ariani di lui padre, e del ristabilimento della regia zecca di Napoli", pubblicato in Napoli nel 1778. Liberamente disponibile su Google Books all'indirizzo Memorie della vita, e degli scritti di Agostino Ariani ... alle quali ... - Vincenzo Ariani - Google Libri Da tale volume ho estrapolato, in allegato, la parte riguardante la zecca di Napoli e le origini sulla battitura con il bilanciere che, da come si legge, pare sia stato perfezionato e prodotto dallo stesso Marco Antonio Ariani. In poche pagine e in maniera abbastanza semplice, l'autore spiega le fasi di coniazioni in zecca, sia a martello, sia con il bilanciere, nel passaggio di transizione. Sperando di aver fatto cosa gradita. Marco Antonio Ariani - del ristabilimento della regia zecca di NApoli.pdf8 punti
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Buongiorno a tutti gli amici del Forum, condivido volentieri con voi il mio ultimo acquisto arrivato oggi, un sesterzio di Marco Aurelio patina verde intonsa, provenienza: Moruzzi Numismatica, Ex Praefectum Coins. Descrizione del Venditore: Impero Romano, MARCO AURELIO, (161-180 d.C.), SESTERZIO, emissione del 171-172 d.C., della zecca di Roma, con al dritto: M ANTONINVS AVG TR P XXVI, busto laureato con paludamento e corazza a destra, ed al rovescio: IMP VI COS III, S C, Roma galeata seduta sopra ad una corazza con lo scettro nella destra e il gomito sinistro poggiato sullo scudo, è in bronzo, del peso di grammi 18,45 e diametro di millimetri 34,2. L’ esemplare, con bella parina verde smalto, raro (R), con riferimenti bibliografici R.I.C., 1034/S; Cohen, 281var.; Cayon, 120, Ex Praefectum Coins.7 punti
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Cari forumisti condivido volentieri 🫢🤣 il lotto 249 dell’ultima asta Varesi 81, ultimo entrato in collezione. Tallero da 80 soldi del Leone di Carlo I Cybo Malaspina signore di Massa di Lunigiana (1623-1662), MIR 319, 39 mm, 25,62 grammi, in buon BB. Sapete quanto rifugga dalle modeste conservazioni, ma qui si tratta di una moneta di straordinaria rarità presa poco sopra ad una base letteralmente ridicola. In un piccolo studio di qualche anno fa apparso su Cronaca Numismatica (“I talleri del leone di Carlo I Cybo Malaspina”, In Cronaca Numismatica n. 216), sono illustrati in tutto sette esemplari di tallero del leone di Carlo I Cybo Malaspina per la zecca di Massa di Lunigiana. Di questi esemplari: sei sono del tipo con valore espresso in numeri romani ed uno, l’unico conosciuto, con valore espresso i numeri arabi. Questo esemplare esitato dal buon Alberto, che sono riuscito non so ancora come a prendere, presenta il valore in numeri arabi! 😳 L’ho raffrontato subito con l’esemplare apparso su Cronaca Numismatica ed è assolutamente diverso (quello è anche leggermente meglio conservato). Ne ho dedotto quindi che si tratti del secondo esemplare conosciuto col valore 80 anziché LXXX. Ho avuto l’occasione nei giorni scorsi di incontrare quasi casualmente un profondo conoscitore milanese della monetazione, tra le altre, anche di questa piccola zecca, che io definisco tra quelle da amatori e gliel’ho portata. Mi ha sgranato letteralmente gli occhi, chiedendomi dove diavolo l’avessi trovata…confermando le mie deduzioni, è proprio il secondo esemplare noto. A volte l’emozione di avere in raccolta un R5, assoluto, mancante anche nella Collezione Reale, supera quella di un bel FDC. E detto da me è tutto dire ✌️😁 Buona serata6 punti
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Buongiorno, Ho recentemente acquistato questa piastra, millesimo 1835, rilevando al D/, una pettinatura diversa: i capelli del Sovrano si presentano acconciati in avanti, sulla fronte, e non con il consueto ciuffo, tipico di questa tipologia. Trovo una differenza anche nella punta del collo, che mi sembra più stretta, con un angolo più acuto. Mi ha ricordato la piastra 1834 con effigie inedita, postata da @LOBU un po' di tempo fa. Mi farebbe piacere conoscere la Vostra opinione in merito.5 punti
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Foto famigliola dei 6 tornesi raccolta motoreavapore completa. Ho finalmente aggiunto il millesimo 1802 che mi mancava. Niente di eccezionale, ma non so perché questa tipologia di moneta mi ha sempre incuriosito. Buon proseguimento.4 punti
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@giadalangella, tutto ne tradisce l'autenticità....metallo, peso, motto nel taglio.. Confronta con un esemplare autentico.3 punti
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In MERCANTI, NAVI, MONETE NEL CINQUECENTO VENEZIANO di Ugo Tucci, l'autore parla di 1678 con interesse diretto del cardinale Chigi. Probabilmente nel 75 il viceré dà l'ordine di rinnovare il comparto macchine e dal 1680 si parte con la produzione. Il del Carpio praticamente c'entra poco o nulla. 😉 PS stavolta ho scritto prima di essere additato come "fenomeno del senno di poi" ☺️3 punti
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Stand di 4 metri con armadio blindato circa 1200. Per noi il convegno di Verona parte da circa - € 2000 e non mi sembra poco. Se poi dovessimo anche pagarci le guardie all'interno dovremmo aggiungerci altri 100 euro direi. Ma poi andrebbero bene se le pagassero tutti ma poi partono i distinguo: io no, io forse, io si se si paga in base ai metri dello stand, ecc. Oltretutto il problema all'interno è ultimamente quello sentito, molto più grave all'esterno e nel tragitto per tornare. Agli organizzatori sono state fatte innumerevoli proposte, sia da parte di associazioni che di singoli commercianti ma i risultati sono stati miseri e infatti ad ogni edizione il numero degli espositori è sempre meno. Faccio un piccolo esempio per farvi capire "l'andazzo": giovedì mattina apertura alle 10 per l'allestimento, arriviamo alle 10.05 e c'erano almeno 70/80 macchine già presenti, all'entrata chiedono il pass auto e personale che vengono letti e nel frattempo mi accorgo di una persona, che conosco, che cercava come sempre di intrufolarsi senza pass e viene rimandata indietro. Noi entriamo alle 10.10 e c'erano almeno 25/30 espositori che avevano già allestito lo stand e dopo pochi minuti mi viene a salutare la persona che era stata mandata indietro perchè senza pass. Due semplici domande: se apre alle 10 come è possibile che alle 10.10 in tanti avessero già allestito? Se quella persona era senza pass alle 10.05 come ha fatto ad entrare alle 10.20? Penso che si capisca cosa non funziona e perchè queste cose all'estero non succedono, ma non si vuole porre rimedio. Ultima nota che trovo particolarmente odiosa: alcuni colleghi che usufruendo del pass invalidi del padre/madre/zia/ecc parcheggiano nell'area riservata ai disabili. Mi ha fatto veramente schifo anche perchè di disabili tra gli espositori ce ne sono ben pochi, ma l'organizzazione in questo caso non può effettivamente fare nulla.3 punti
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CLAUDIO, ASSE, 41-50 d.C., S C Minerva galeata con lancia e scudo, Zecca di Roma, (RIC 100) / monete romane imperiali antiche (moneta romana imperiale antica della dinastia Giulio-Claudia - Impero Romano)2 punti
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A proposito di pantografo, questa vecchia discussione può essere interessante. Un saluto a tutti. Raffaele.2 punti
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Comunque ritengo, personalmente, che l'emissione Plebiscito di Fiume sia una delle più belle da un punto di vista storico ed artistico con la caratteristica del valore in due valute (lire e corone). Poterle avere su un documento della BI per un collezionista è un valore aggiuntivo ... non economico purtroppo ma storico senza alcun dubbio. Chissà, in futuro, potresti anche trovare, qualche collezionista di nicchia, che gli darà un valore superiore😉2 punti
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Buonasera, ciao @magicoin mi piace il fatto che tu sia costantemente impegnato nella ricerca di nuove varianti... continua così! Comunque, tempo fa salvai l'immagine di questa moneta per confrontarla con delle altre Piastre 1835 legenda interrotta, proprio perché mi incuriosì la forma della testa... Alla fine, l'effige di questa 1835 è risultata essere uno dei numerosi ritratti giovanili di Ferdinando II - in questo caso - con ciuffo, naso e punta del collo leggermente diversi dal tipo base - e seppur si tratti di un conio raro - a mio avviso resta una curiosità, perché non rappresenta qualcosa di così rilevante da poterlo definire una "variante degna di nota". Riguardo la fronte ed il ciuffo, potrebbe trattarsi di un conio sporco/otturato o più semplicemente, di una leggera debolezza di conio. A proposito di ciuffi sulla fronte, ricordo che in un'altra occasione ti allegai anche un'immagine con i diversi tipi di ciuffi (in avanti, all'insù, all'indietro e con ricciolo tondo). In altre discussioni invece, abbiamo anche trattato più nel dettaglio il tema delle diverse effigi sulle piastre con volto giovanile, soprattutto tra il 1833 ed il 1836, quando evidentemente, vi è stata una più che massiccia coniazione di Piastre e di conseguenza, vi fu un'elevata produzione artigianale dei conii. Allego una Piastra 1835 che presenta lo stesso identico conio della tua, ma in uno stato di conservazione leggermente più leggibile. Allego anche un'immagine GIF comparativa con un'altra 1835 del modello base. Spero di esserti stato utile, Lorenzo2 punti
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Buona Serata, spulciando nei siti di vendita, spesso si vedono delle monete che come conservazione sono veramente brutte, probabilmente interrate da chissà quale epoca, incrostate e pertanto i sentimenti variano tra l'ironico ( pensando al coraggio del venditore ) ed al dispiacere per una moneta irrimediabilmente perduta. E' quanto è capitato a me guardando un misero 3 Grana di Murat: Ho continuato a guardare se trovavo qualche altra moneta, ma poi sono ritornato sulla pagina del coraggioso venditore. Mi sono chiesto se per caso potesse essere un falso d'epoca ( sarebbe stata una bella scoperta, in quanto non se ne conoscono esemplari ) ma l'ho escluso. Comunque il 3 Grana mi attirava, non fosse altro per provare a migliorarlo e cercare di riportarlo alla dignità che meritava. Quando mi è stata recapitata ho cominciato a lavorarci, usando metodi non invasivi, cercando di rimuovere le incrostazioni e preservando la patina, impresa difficile con le monete in lega di rame. Certamente un tondello, se si presenta in bassa conservazione, non può diventare una bellezza, ma ho cercato di fare il possibile e ve la presento. Mi piacerebbe sapere le vostre opinioni ed eventuali consigli sulla pulizia delle monete in rame. Ciao, Beppe2 punti
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Buongiorno @giadalangella, se vuoi che si possa dare un parere obiettivo dovresti postare le foto delle due facce e del bordo, in modo tale che l'immagine della moneta risulti dritta (magari un pochino più grandi ... ma sarebbe meglio anche molto più grandi), e poi indicare il diametro della moneta ed il suo peso (l'ideale sarebbe anche lo spessore). Oltre a questo mi permetto di invitarti a presentarti al resto degli utenti del forum https://www.lamoneta.it/forum/71-nuovi-arrivati-presentazioni/ e poi a leggere le Linee Guida del Regolamento: https://www.lamoneta.it/guidelines/ comunque ... benvenuta. 😉2 punti
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Nella prossima edizione del Magliocca le immagini dei tagli dovrebbero essere riprodotte.2 punti
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Per me si tratta di un conio diverso, soprattutto per la linea diversa della fronte e la punta del collo, oltre che per la capigliatura. Uso il "sembrerebbe" perché qui so che posso trovare persone molto più esperte di me e posso sempre sbagliarmi.2 punti
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Solo se usato postalmente mantiene un interesse filatelico, e sono solitamente delle rarità. Si sono avuti casi di uso postale di marche da bollo dopo eventi eccezionali (come alluvioni, terremoti, guerre,..ecc) dove per cause di forza maggiore vi era penuria/mancanza di francobolli, ...quindi essendo un valore emesso dallo stato veniva usato anche per affrancare. È successo anche l'inverso, si sono usati francobolli al posto delle marche da bollo. Questi casi sono sempre rarità. Il tuo è ormai una marca da bollo, che tra laltro non mi è stato facile trovare, marca da bollo a tassa fissa del 1922 soprastampata .... 10 lire su centesimi 26 (non 20) su 2 corone rosso (anche se non interessa aggiungo per completezza, il valore della marca è 5 euro).2 punti
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Ringrazio l'amico @Fondamentale per avermi aiutato con queste sovrapposizioni.2 punti
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credo che nel V secolo la zecca di Mediolanum fosse attivissima. Abbiamo emissioni per Arcadio 398-408 Onorio 393-423 Valentiniano III 425-455 Marciano 450-457 Avito 455-456 Leone I 457-474 Maiorianus 457-461 Libio Severo 461-465 Antemio 467-472 Olibrio 472 (impossibile escluderlo dopo il ritrovamento di Como 🙂) Glicerio 473-474 Giulio Nepote 474-475 Romolo Augusto (475-476 Zenone 477-491 Basilisco 476-477 Anastasio I 491-518 Per approfondimenti i due ponderosi tomi di Guy Lacam: La fin de l'Empire Romaine et le monnayage en or en Italie" Parigi 1983 e Oscar Ulrich Bansa "Moneta Mediolanensis" , Venezia 1949 A Ravenna bel V secolo hanno coniato: Arcadio Onorio Costanzo III Giovanni Teodosio II Galla Placidia Onoria Valentiniano III Licina Eudoxia Marciano Petronio Massimo Avito Maioriano Leone I Libio Severo III Antemio Glicerio Giulio Nepote Basilisco Romolo Augusto Zenone Odoacre Teodorico ( e a seguire gli altri sovrani Goti) per approfondimenti: Eugenio ed Enrico Baravelli " Il bronzo antico della zecca di Ravenna" 20132 punti
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Ciao non colleziono medaglie ma quando trovo qualcosa di interessante e in più riguarda l'Egitto faccio uno strappo. Queste due mi sono piaciute in particolar modo quella in argento che ricorda lo spostamento del tempio di File con la collaborazione di ditte Italiane. Silvio2 punti
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Ma figurati! Vorrei soffermarmi un attimo sull'interpretazione di queste poche righe. Ci ho provato anche in passato ma mi sono creato dei nemici nel farlo e forse ora me ne farò degli altri 🙃. In pratica qui si afferma che i mastri di zecca in qualche modo "segnavano" le monete come metodo di antifalsificazione. Cosa tra l'altro in uso anche in altre zecche. A questo punto appare lecito supporre che le varie differenze che si riscontrano sulle monete, in continuo e costante aggiornamento, altro non sono che quei segni di impressione che venivano utilizzati per riconoscere la moneta come prodotta nella zecca partenopea ed anche da chi. Sicuramente non lo sarà per tutte ed alcune differenze saranno frutto di errore o di altre motivazioni ma si rimane comunque nel campo delle ipotesi che perdono credibilità di fronte a tale documento.2 punti
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voglio ricordare in questa discussione, e spero possa essere utile a tutti, che dopo il 425 Roma rimane praticamente l'unica Moneta Publica attiva per l'impero Romano d'occidente... per chi fosse un po' più attento, segnalo che: Treviri chiude intorno al 395/6 anche se sono noti sporadici esemplari battuti probabilmente intorno al 430 Lione chiude al massimo nel 418, e anche qua sono noti incerti esemplari probabilmente databili al 430 circa, ma si contano sulle dita di una mano Arles, chiude con sporadiche emissioni a nome di Giovanni, quindi 423 o poco dopo. e anche qua sono noti incerti esemplari probabilmente databili al 430 circa, ma si contano sulle dita di una mano Milano apre e chiude nei 4 anni di Maggioriano 457-461 Ravenna è un piccolo "caso", perché in modo sporadico copre un periodo lungo... mi sono noti: 1 esemplare a nome di Giovanni 4 o 5 plausibilmente ravennati a nome di Valentiniano III l'intenso periodo di Maggioriano e le emissioni di Leone I...comunque non comuni sicuramente la troviamo ancora operativa con Odoacre Aquileia chiude nei primi mesi di Valentiniano III - 425/6 Quindi Roma è l'unica Moneta Publica attiva per tutto il V secolo, con alcune significative interruzioni .... ma la principale senza ombra di dubbio2 punti
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Abominio! Farneticazione! Sacrilegio! Niuno declassi codesta meraviglia a semplice medaglia! Vade retro satana: invoco per te l'esorcismo con martello benedetto...2 punti
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Non ho mai scritto su queste discussioni "veronafil" che puntualmente si riterano ad ogni fine manifestazione, però posso dire qualcosa anche se non sono citato tra gli operatori "persi". Non credo di sbagliare se dico che mio padre (o mio nonno addirittura) fossero presenti dalla prima edizione, la mia memoria arriva fino a un certo punto ma ricordo con certezza di essere stato dietro allo stand da bambino (e sono del 79), di sicuro dal 2002/2003 le ho fatte tutte io, fino a circa 5/6 anni fa quando ho deciso di smettere, dopo aver mandato una bella lettera al presidente della scaligera, una raccomandata con ricevuta di ritorno vecchia scuola, non una mail (se cerco in negozio forse la trovo ancora). Il succo della lettera in soldoni, perdonate la rudezza, era che non potevano continuare a "fare i belli con il fondoschiena degli altri" perchè un po' alla volta il giocattolo si sarebbe rotto e, purtroppo, avevo ragione. Forse non era uno dei migliori banchi il mio? non lo so e non sta a me dirlo, ma quanti eurini erano esposti sul mio banco lo so di sicuro, e il mio più quello degli altri "persi" citati sopra facevano di Veronafil un gran convegno. Rischiare in prima persona di farsi rapinare e di conseguenza rovinare la vita e vedere l'associazione locale organizzatrice comprarsi ogni anno un appartamento in centro non è stato più accettabile per me e non riesco proprio a capire come i miei colleghi possano continuare a fare la roulette russa 2 volte all'anno. Mi risposero comunque, non ricordo precisamente le parole, ma il contenuto era sull'indignato/catastrofista, prolisso, ma soprattutto privo di qualunque apertura/considerazione/rispetto per chi (noi operatori) hanno reso il loro Veronafil quello che è (era), e che non sarà mai più, e voglio sottolineare, giustamente. Ricordo nello stesso periodo anche il ben più noto e blasonato Bolaffi aveva mandato una lettera alla scaligera dai toni pesanti, e mi sembra che anche loro non siano più venuti alla manifestazione (pensiamo soprattutto al peso che ha nella filatelia Bolaffi...). Soluzioni? Non ne ho. Speranze? Si, forse i tempi sono maturi per organizzare 1 convegno serio all'anno fatto da noi operatori. Quando e se succederà spero che tutti i collezionisti e appassionati che lamentano puntualmente il decadimento di Veronafil, "battano un colpo". Andrea Paolucci - Padova2 punti
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Salve a tutti, ho avuto la possibilità di vedere da vicino questo stupendo tremisse di Anastasio che probabilmente (coi tempi dovuti) tornerà esposta in un museo. Dovrebbe essere di zecca italica, ho cercato un pò ma non sono molto esperto. Era anche su una locandina rappresentativa di una serata a tema storico che si è svolta l'anno scorso. Sapete dirmi qualcosa di +?1 punto
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In effetti il titolo avrebbe dovuto essere piu’ esaustivo e lungo , continuando cosi' : “…… che impressero nelle monete i simboli di Roma arcaica” , ma per vari motivi ho deciso di condensarlo in questa forma . Siamo nell' anno 489 , Teodorico re degli Ostrogoti scende in Italia attraversando probabilmente un valico delle Alpi giulie . Dal 476 l’ Impero romano occidentale amministrativamente e militarmente non esiste piu’ , Teodorico con sommo intelletto politico decide di non scendere subito fino a Roma per non sembrare un conquistatore dell’ antica capitale , preferisce porre la sua sede a Ravenna , indotto nella sua decisione anche dalla diversa visione del Cristianesimo del Papa Simmaco (498-514) , Arianesimo contro Cristianesimo Calcedoniano . Solo quattro anni dopo l' arrivo in Italia , nell’ anno 500 , Teodorico decide di entrare pacificamente in Roma preceduto nel frattempo da una buona fama di re illuminato , sembra che venisse anche chiamato il nuovo "Traiano" ; con queste premesse rimane facile immaginare il popolo acclamarlo come da antiche usanze nei confronti degli antichi Imperatori che rientravano a Roma . La scena dell’ ingresso di Teodorico in Roma dovrebbe essere stata come un ringraziamento per i lavori di restauro di tanti monumenti antichi dentro l’ Urbs e fuori Roma per il ripristino dell’ agricoltura e delle bonifiche nella campagna romana , fatti che avvennero anche in altre citta' italiane , ma cosa politicamente molto importante , Teodorico aveva lasciato al Senato romano la cura amministrativa e sociale dei Romani e degli Italici , conservando per i suoi Ostrogoti la cura delle faccende militari , detto cosi’ semplicemente sembrerebbe che Teodorico abbia creato in poco tempo uno Stato ideale , suddividendo i compiti dello Stato tra Romani e Ostrogoti , ma purtroppo non fu cosi’ a lungo termine . L’ ampliamento del discorso , seppur necessario per inquadrare il periodo storico delle monete , non rientra nello scopo del post quindi mi fermo qui tornando all’ argomento principale del titolo . Come scritto sembra che Teodorico entrasse in Roma non prima dell’ anno 500 e per questa occasione vennero emesse una serie di monete bronzee in vari moduli “commemorative” dell’ evento e con tema Roma antica , in particolare con allegorie delle origini dell’ Urbs . In base alle allegorie dei dritti e dei rovesci impressi nelle monete di bronzo , insieme alla legenda del dritto ormai solo un lontano ricordo , sembra piuttosto anacronistico che Teodorico conoscesse le origini mitiche di Roma risalenti a quasi 13 secoli prima : la Lupa che allatta Romolo e Remo , oppure il Fico Ruminale , l' albero di fico selvatico che era nei pressi del Tevere , presso il quale Romolo e Remo furono allattati dalla Lupa , qui si fermo’ la cesta dove i due gemelli erano stati abbandonati da un servo confidando nella benevolenza del padre Tevere . Sembrerebbe piu’ consono che i temi allegorici impressi nelle monete di bronzo fossero lasciati da Teodorico alla discrezione del Senato custode delle antiche tradizioni di Roma , nelle monete leggiamo infatti al dritto la legenda INVICTA ROMA con la testa elmata di Roma , ad imitazione degli antichi Denari repubblicani , mentre al rovescio troviamo la Lupa che allatta Romolo e Remo con il simbolo del numero romano dei Nummi corrispondenti e quando presente il numero della zecca in esergo ; in un’ altro modulo troviamo al dritto quanto scritto per il primo modulo , ma al rovescio il Fico Ruminale ai cui lati dell’ albero due Aquile , simboli imperiali , rivolte verso il Fico sembrano proteggerlo . Questi sconosciuti zecchieri del VI secolo furono gli ultimi (?) addetti alle officine che impressero nelle monete le allegorie mitiche dell’ antica Roma , miti che non vennero mai dimenticati .1 punto
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è sempre meglio postare anche un esemplare originale per poter comparare le monete Rauch E-12 n.215 CAPPADOCIA Könige von Kappadokien (D) Drachme (4,23g), Eusebeia, Jahr 33 = 130-129 v.Chr. König / Athena Nikephoros. Simonetta (1977) 13b (Ariarathes IV.), HGC 811. s.sch.-vzgl./s.sch.1 punto
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@Pxacaesar ciao, sì il bordo è una discriminante potente soprattutto sulle monete colpite. Dopo la tua richiesta di ieri mi sono premurato di osservarlo e poi fotografarlo e ho percepito subito l'effetto "panino" con le conseguenti limature e aggiustamenti del caso, da cui la sua sospetta nettezza. Grazie per i tuoi interventi.1 punto
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Africa italiana 1939, marche a tassa fissa. La coppia 6/7 euro.1 punto
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Questo 10c. bruno giallo Effige di Vittorio Emanuele III del 1936 è un francobollo importante che viaggiato su busta è quotato più di 200 euro, ....ora come dobbiamo considerare l'uso come fiscale ..? Anche la colonia Etiopia aveva le sue marche da bollo, quindi l'uso come fiscale è anche qui un'eccezione. Mi dispiace ma non so quantificare. Proverò a chiedere a chi ne sa più di me, anche se credo che dare un valore a questo materiale sia molto personale. E un uso anomalo questo è sicuro. E sicuramente l'uso di un francobollo al posto del fiscale valorizza l'intero documento. Se il francobollo fosse staccato dal documento dall'annullo si capirebbe che non è stato usato postalmente.1 punto
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Giaco (Gianni Corvi), l’enigmista che ha firmato questo rebus, veniva preso in giro perché aveva inventato lo scrittore «Ermo Cassini», con un lettore P tanto affezionato che ogni giorno leggeva un suo libro. Nella scena il nome di Ermo Cassini compare non solo sulla copertina del libro che il lettore sta leggendo, ma anche sulle costole di tutti i libri della sua biblioteca. Ciò era in evidentissima violazione di una regola assolutamente inderogabile per cui la chiave di un rebus non può comparire scritta nell’immagine, solo che il rebus non era una cosa seria ma una burla organizzata da Briga e dallo stesso Giaco. apollonia1 punto
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pagare così tanto per chi espone e non avere servizi degni di tale nome, mi fa comprendere come mai tanti non espongano più. Temo, a questo punto, che Verona seguirà il destino che tutti sappiamo sperando, nel frattempo, che qualche altra location offra maggiori possibilità per tutti.1 punto
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DIVO CLAUDIO (Claudio II) e CONSECRATIO con l'aquila, antoniniano. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Saranno almeno 10 anni che lo chiediamo e si è fatto poco... talmente poco che sembra nulla. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Penso che volesse una opinione da noi sulla moneta, se valesse la pena nonostante il segnaccio oppure se da considerare come moneta di poco conto (da ciotola) anche se rara (poi neppure molto..)1 punto
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Ciao Massimo, tu sai quanto io apprezzi la rarità nelle monete e questo tallero raro lo è al massimo grado. Queste a mio avviso sono le "chicche" che caratterizzano la collezione di un amatore che punta non solo alla qualità ma anche alla massima rappresentatività. Complimenti Michele1 punto
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Grazie mille, devo ricercare i volumi nella biblioteca di mio nonno. Peccato non aver fatto in tempo ad apprendere da lui direttamente. Ho imparato un po’ sui francobolli della repubblica, ho tanti bei ricordi legati alla raccolta di francobolli. Sulla storia postale però non abbiamo fatto in tempo, ero troppo piccolo.. devo rimediare da solo1 punto
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Ottima analisi Sdy82, il gettone in oggetto reca il disegno di una ghirlanda di fiori di tulipano e ha la firma del produttore "VAUGHTON BIRM" Sostanzialmente erano gettoni in ottone (peso e misure variabili ... anche se di poco), destinati ad attività tipo pub o mense, e venivano usati come fossero "buoni pasto" o biglietti di ingresso. Spesso venivano coniati, o incisi, nella parte anteriore (quella vuota) il nome dell'azienda che lo aveva fatto produrre. Molti esemplari sono catalogati e esposti al British Museum. Molti negozi di numismatica (anche on line) ne vendono ... ma non ho idea di quale possa essere la loro quotazione. Secondo i documenti ufficiali, questa azienda, inizialmente produttrice di chiavi e sigilli d'oro, fu fondata nel 1819 con il nome "Philip Vaughton", che era un orafo e gioielliere di Birmingham. Nel 1854/55, l'azienda si espanse e cambiò nome in Philip Vaugnton & Son e poi nel 1864 in Philip Vaughton & Sons. Dal 1880 l'azienda diventa famosa per la produzione di medaglie e dal 1890 circa anche distintivi, assegni e gettoni. Nel 1909 il nome è Vaughtons Limited. Dal 1896 al 1901 circa i gettoni ecc . recano la firma “VAUGHTON BIRM.”. Dal 1994 l'azienda non è più di proprietà familiare ... ma esiste ancora a Birmingham https://vaughtons.com/ (P.S. Non mi ricordo se posso mettere un link non commerciale)1 punto
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Salve. Condivido un mezzo ducato di Filippo III. Sigla IAF/G. Peso gr. 14,90. Simbolo: torre. Un caro saluto.1 punto
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Scusate. Ho pulito quanto di fuori tema rispetto all'oggetto della discussione, come fattomi rilevare. Grazie.1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Eliogabalo (218-222 d. C.) con la personificazione sul rovescio della dea della Speranza (Spei Perpetuae) nella sua classica iconografia, divinità a cui i romani facevano appello in ultima istanza quando le altre a cui si erano rivolti non erano state benevole, la così detta "Spes ultima dea". Coniato nelle officine della città di Antiochia (situata tra l'attuale Turchia e la Siria) nel 218-219 d. C. luogo sempre strategico e di crocevia per l'impero romano. Avendo diversi esemplari di denari ed un antoniniano coniati a Roma mi mancava proprio un esemplare di questa Zecca. Eliogabalo, appartenente alla dinastia dei Severi, fu un imperatore a voler usare un eufemismo alquanto stravagante ed in controtendenza rispetto ai canoni di governo del periodo (tento' addirittura di instaurare una sorte di monoteismo religioso, con il culto del dio Sole da cui prese anche il nome fungendo da primo sacerdote). Questa nuova forma di religione a cui il popolo non era pronto, i suoi costumi molto dissoluti ed il malgoverno politico sancirono la sua eliminazione fisica dopo solo 4 anni di potere. Per lui fu decretata anche la "damnatio memoriae" l'onta più grave e disonorevole che la figura di un imperatore poteva subire dopo la sua morte. Qualsiasi intervento su quanto detto sarà gradito. Il denario da esame diretto risulta coniato, ben centrato con un aspetto generale che fa pensare che sia rimasto molto simile a quello del suo ritrovamento (patina, malachite affiiorata in superficie e visibile sul collo e quello che sembra terriccio Incrostato visibile sul dritto). So che a molti non piacerà 🙂 ma questo suo aspetto estetico che evidenzia i 2000 anni che ha più un altro che tra poco evidenziero' mi hanno spinto ad acquistarlo con molto piacere e senza esitazioni. Come di consuetudine, prima e dopo ogni mio acquisto, cerco di visionare quanti più esemplari possibili della stessa tipologia trovati in rete e come in alcuni casi mi è già capitato, ne ho trovato uno che condivide lo stesso conio di incudine del mio (per me non ci sono dubbi). Diversi stati di conservazione del metallo, differente usura da circolazione, rovesci battuti con conii differenti mi permettono di poterlo archiviare come certamente autentico, che è cosa non da poco. Grazie ed alle prossime ANTONIO 19,50 mm 3,74 g RIC 199 Foto del mio denario e quello trovato che condividono identico conio di incudine.1 punto
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Sia da commerciante che (tanto tempo fa) da collezionista non sono mai stato al giovedì a Verona. Confermo comunque che era ed è il giorno dedicato ai commercianti, ma si deve tenere presente che ci sono tessere nominative per ogni commerciante e i suoi accompagnatori. Se poi qualcuno riesce ad entrare senza possedere il tesserino, questo non deve essere addebitato ai commercianti, ma agli organizzatori che non controllano gli ingressi. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Del resto anche nella nota fiera Mercanteinfiera di Parma sono riservati addirittura due giorni ai soli operatori del settore. https://www.mercanteinfiera.it1 punto
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Credo, ma potrei sbagliarmi, che il giovedì sia riservato ai soli operatori. In tutte le principali fiere del mondo, es. Basel Art, un giorno è riservato agli operatori del settore. Magari qualche commerciante può confermare o smentirmi.1 punto
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Io @Arkae @MASSIMALE siamo rientrati pomeriggio alle 15. Una desolazione totale, più della metà dei commercianti non c’erano più. È un problema già noto ma io ogni volta mi chiedo che senso abbia. Col tempo da lupi che c’era e con i costi magari di uno spostamento significativo ve lo immaginate come resta uno che lo affronta partendo il sabato mattina e arrivando pomeriggio trovando il deserto dei Tartari. Francamente lo trovo tra lo scorretto e l’offensivo. Ma tanto non c’è niente da fare a quanto pare.1 punto
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