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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/01/23 in tutte le aree

  1. Complice un periodo di riposo (?) dal lavoro sto cercando di mettere ordine nel mio PC e tra i tanti file in PDF mi è tornato tra le cartelle questo testo che contiene un "capitolo" che credo possa interessare. Ignoro se già postato in passato (nell'eventualità chiedo scusa). Si tratta del testo "Memorie della vita, e degli scritti di Agostino Ariani ... : alle quali precedono le notizie storiche di Marco Antonio Ariani di lui padre, e del ristabilimento della regia zecca di Napoli", pubblicato in Napoli nel 1778. Liberamente disponibile su Google Books all'indirizzo Memorie della vita, e degli scritti di Agostino Ariani ... alle quali ... - Vincenzo Ariani - Google Libri Da tale volume ho estrapolato, in allegato, la parte riguardante la zecca di Napoli e le origini sulla battitura con il bilanciere che, da come si legge, pare sia stato perfezionato e prodotto dallo stesso Marco Antonio Ariani. In poche pagine e in maniera abbastanza semplice, l'autore spiega le fasi di coniazioni in zecca, sia a martello, sia con il bilanciere, nel passaggio di transizione. Sperando di aver fatto cosa gradita. Marco Antonio Ariani - del ristabilimento della regia zecca di NApoli.pdf
    8 punti
  2. Buongiorno a tutti gli amici del Forum, condivido volentieri con voi il mio ultimo acquisto arrivato oggi, un sesterzio di Marco Aurelio patina verde intonsa, provenienza: Moruzzi Numismatica, Ex Praefectum Coins. Descrizione del Venditore: Impero Romano, MARCO AURELIO, (161-180 d.C.), SESTERZIO, emissione del 171-172 d.C., della zecca di Roma, con al dritto: M ANTONINVS AVG TR P XXVI, busto laureato con paludamento e corazza a destra, ed al rovescio: IMP VI COS III, S C, Roma galeata seduta sopra ad una corazza con lo scettro nella destra e il gomito sinistro poggiato sullo scudo, è in bronzo, del peso di grammi 18,45 e diametro di millimetri 34,2. L’ esemplare, con bella parina verde smalto, raro (R), con riferimenti bibliografici R.I.C., 1034/S; Cohen, 281var.; Cayon, 120, Ex Praefectum Coins.
    7 punti
  3. Cari forumisti condivido volentieri 🫢🤣 il lotto 249 dell’ultima asta Varesi 81, ultimo entrato in collezione. Tallero da 80 soldi del Leone di Carlo I Cybo Malaspina signore di Massa di Lunigiana (1623-1662), MIR 319, 39 mm, 25,62 grammi, in buon BB. Sapete quanto rifugga dalle modeste conservazioni, ma qui si tratta di una moneta di straordinaria rarità presa poco sopra ad una base letteralmente ridicola. In un piccolo studio di qualche anno fa apparso su Cronaca Numismatica (“I talleri del leone di Carlo I Cybo Malaspina”, In Cronaca Numismatica n. 216), sono illustrati in tutto sette esemplari di tallero del leone di Carlo I Cybo Malaspina per la zecca di Massa di Lunigiana. Di questi esemplari: sei sono del tipo con valore espresso in numeri romani ed uno, l’unico conosciuto, con valore espresso i numeri arabi. Questo esemplare esitato dal buon Alberto, che sono riuscito non so ancora come a prendere, presenta il valore in numeri arabi! 😳 L’ho raffrontato subito con l’esemplare apparso su Cronaca Numismatica ed è assolutamente diverso (quello è anche leggermente meglio conservato). Ne ho dedotto quindi che si tratti del secondo esemplare conosciuto col valore 80 anziché LXXX. Ho avuto l’occasione nei giorni scorsi di incontrare quasi casualmente un profondo conoscitore milanese della monetazione, tra le altre, anche di questa piccola zecca, che io definisco tra quelle da amatori e gliel’ho portata. Mi ha sgranato letteralmente gli occhi, chiedendomi dove diavolo l’avessi trovata…confermando le mie deduzioni, è proprio il secondo esemplare noto. A volte l’emozione di avere in raccolta un R5, assoluto, mancante anche nella Collezione Reale, supera quella di un bel FDC. E detto da me è tutto dire ✌️😁 Buona serata
    6 punti
  4. Buongiorno, Ho recentemente acquistato questa piastra, millesimo 1835, rilevando al D/, una pettinatura diversa: i capelli del Sovrano si presentano acconciati in avanti, sulla fronte, e non con il consueto ciuffo, tipico di questa tipologia. Trovo una differenza anche nella punta del collo, che mi sembra più stretta, con un angolo più acuto. Mi ha ricordato la piastra 1834 con effigie inedita, postata da @LOBU un po' di tempo fa. Mi farebbe piacere conoscere la Vostra opinione in merito.
    5 punti
  5. Foto famigliola dei 6 tornesi raccolta motoreavapore completa. Ho finalmente aggiunto il millesimo 1802 che mi mancava. Niente di eccezionale, ma non so perché questa tipologia di moneta mi ha sempre incuriosito. Buon proseguimento.
    4 punti
  6. @giadalangella, tutto ne tradisce l'autenticità....metallo, peso, motto nel taglio.. Confronta con un esemplare autentico.
    3 punti
  7. In MERCANTI, NAVI, MONETE NEL CINQUECENTO VENEZIANO di Ugo Tucci, l'autore parla di 1678 con interesse diretto del cardinale Chigi. Probabilmente nel 75 il viceré dà l'ordine di rinnovare il comparto macchine e dal 1680 si parte con la produzione. Il del Carpio praticamente c'entra poco o nulla. 😉 PS stavolta ho scritto prima di essere additato come "fenomeno del senno di poi" ☺️
    3 punti
  8. Stand di 4 metri con armadio blindato circa 1200. Per noi il convegno di Verona parte da circa - € 2000 e non mi sembra poco. Se poi dovessimo anche pagarci le guardie all'interno dovremmo aggiungerci altri 100 euro direi. Ma poi andrebbero bene se le pagassero tutti ma poi partono i distinguo: io no, io forse, io si se si paga in base ai metri dello stand, ecc. Oltretutto il problema all'interno è ultimamente quello sentito, molto più grave all'esterno e nel tragitto per tornare. Agli organizzatori sono state fatte innumerevoli proposte, sia da parte di associazioni che di singoli commercianti ma i risultati sono stati miseri e infatti ad ogni edizione il numero degli espositori è sempre meno. Faccio un piccolo esempio per farvi capire "l'andazzo": giovedì mattina apertura alle 10 per l'allestimento, arriviamo alle 10.05 e c'erano almeno 70/80 macchine già presenti, all'entrata chiedono il pass auto e personale che vengono letti e nel frattempo mi accorgo di una persona, che conosco, che cercava come sempre di intrufolarsi senza pass e viene rimandata indietro. Noi entriamo alle 10.10 e c'erano almeno 25/30 espositori che avevano già allestito lo stand e dopo pochi minuti mi viene a salutare la persona che era stata mandata indietro perchè senza pass. Due semplici domande: se apre alle 10 come è possibile che alle 10.10 in tanti avessero già allestito? Se quella persona era senza pass alle 10.05 come ha fatto ad entrare alle 10.20? Penso che si capisca cosa non funziona e perchè queste cose all'estero non succedono, ma non si vuole porre rimedio. Ultima nota che trovo particolarmente odiosa: alcuni colleghi che usufruendo del pass invalidi del padre/madre/zia/ecc parcheggiano nell'area riservata ai disabili. Mi ha fatto veramente schifo anche perchè di disabili tra gli espositori ce ne sono ben pochi, ma l'organizzazione in questo caso non può effettivamente fare nulla.
    3 punti
  9. CLAUDIO, ASSE, 41-50 d.C., S C Minerva galeata con lancia e scudo, Zecca di Roma, (RIC 100) / monete romane imperiali antiche (moneta romana imperiale antica della dinastia Giulio-Claudia - Impero Romano)
    2 punti
  10. A proposito di pantografo, questa vecchia discussione può essere interessante. Un saluto a tutti. Raffaele.
    2 punti
  11. Comunque ritengo, personalmente, che l'emissione Plebiscito di Fiume sia una delle più belle da un punto di vista storico ed artistico con la caratteristica del valore in due valute (lire e corone). Poterle avere su un documento della BI per un collezionista è un valore aggiuntivo ... non economico purtroppo ma storico senza alcun dubbio. Chissà, in futuro, potresti anche trovare, qualche collezionista di nicchia, che gli darà un valore superiore😉
    2 punti
  12. Buonasera, ciao @magicoin mi piace il fatto che tu sia costantemente impegnato nella ricerca di nuove varianti... continua così! Comunque, tempo fa salvai l'immagine di questa moneta per confrontarla con delle altre Piastre 1835 legenda interrotta, proprio perché mi incuriosì la forma della testa... Alla fine, l'effige di questa 1835 è risultata essere uno dei numerosi ritratti giovanili di Ferdinando II - in questo caso - con ciuffo, naso e punta del collo leggermente diversi dal tipo base - e seppur si tratti di un conio raro - a mio avviso resta una curiosità, perché non rappresenta qualcosa di così rilevante da poterlo definire una "variante degna di nota". Riguardo la fronte ed il ciuffo, potrebbe trattarsi di un conio sporco/otturato o più semplicemente, di una leggera debolezza di conio. A proposito di ciuffi sulla fronte, ricordo che in un'altra occasione ti allegai anche un'immagine con i diversi tipi di ciuffi (in avanti, all'insù, all'indietro e con ricciolo tondo). In altre discussioni invece, abbiamo anche trattato più nel dettaglio il tema delle diverse effigi sulle piastre con volto giovanile, soprattutto tra il 1833 ed il 1836, quando evidentemente, vi è stata una più che massiccia coniazione di Piastre e di conseguenza, vi fu un'elevata produzione artigianale dei conii. Allego una Piastra 1835 che presenta lo stesso identico conio della tua, ma in uno stato di conservazione leggermente più leggibile. Allego anche un'immagine GIF comparativa con un'altra 1835 del modello base. Spero di esserti stato utile, Lorenzo
    2 punti
  13. Buona Serata, spulciando nei siti di vendita, spesso si vedono delle monete che come conservazione sono veramente brutte, probabilmente interrate da chissà quale epoca, incrostate e pertanto i sentimenti variano tra l'ironico ( pensando al coraggio del venditore ) ed al dispiacere per una moneta irrimediabilmente perduta. E' quanto è capitato a me guardando un misero 3 Grana di Murat: Ho continuato a guardare se trovavo qualche altra moneta, ma poi sono ritornato sulla pagina del coraggioso venditore. Mi sono chiesto se per caso potesse essere un falso d'epoca ( sarebbe stata una bella scoperta, in quanto non se ne conoscono esemplari ) ma l'ho escluso. Comunque il 3 Grana mi attirava, non fosse altro per provare a migliorarlo e cercare di riportarlo alla dignità che meritava. Quando mi è stata recapitata ho cominciato a lavorarci, usando metodi non invasivi, cercando di rimuovere le incrostazioni e preservando la patina, impresa difficile con le monete in lega di rame. Certamente un tondello, se si presenta in bassa conservazione, non può diventare una bellezza, ma ho cercato di fare il possibile e ve la presento. Mi piacerebbe sapere le vostre opinioni ed eventuali consigli sulla pulizia delle monete in rame. Ciao, Beppe
    2 punti
  14. Buongiorno @giadalangella, se vuoi che si possa dare un parere obiettivo dovresti postare le foto delle due facce e del bordo, in modo tale che l'immagine della moneta risulti dritta (magari un pochino più grandi ... ma sarebbe meglio anche molto più grandi), e poi indicare il diametro della moneta ed il suo peso (l'ideale sarebbe anche lo spessore). Oltre a questo mi permetto di invitarti a presentarti al resto degli utenti del forum https://www.lamoneta.it/forum/71-nuovi-arrivati-presentazioni/ e poi a leggere le Linee Guida del Regolamento: https://www.lamoneta.it/guidelines/ comunque ... benvenuta. 😉
    2 punti
  15. Nella prossima edizione del Magliocca le immagini dei tagli dovrebbero essere riprodotte.
    2 punti
  16. Per me si tratta di un conio diverso, soprattutto per la linea diversa della fronte e la punta del collo, oltre che per la capigliatura. Uso il "sembrerebbe" perché qui so che posso trovare persone molto più esperte di me e posso sempre sbagliarmi.
    2 punti
  17. Solo se usato postalmente mantiene un interesse filatelico, e sono solitamente delle rarità. Si sono avuti casi di uso postale di marche da bollo dopo eventi eccezionali (come alluvioni, terremoti, guerre,..ecc) dove per cause di forza maggiore vi era penuria/mancanza di francobolli, ...quindi essendo un valore emesso dallo stato veniva usato anche per affrancare. È successo anche l'inverso, si sono usati francobolli al posto delle marche da bollo. Questi casi sono sempre rarità. Il tuo è ormai una marca da bollo, che tra laltro non mi è stato facile trovare, marca da bollo a tassa fissa del 1922 soprastampata .... 10 lire su centesimi 26 (non 20) su 2 corone rosso (anche se non interessa aggiungo per completezza, il valore della marca è 5 euro).
    2 punti
  18. Ringrazio l'amico @Fondamentale per avermi aiutato con queste sovrapposizioni.
    2 punti
  19. credo che nel V secolo la zecca di Mediolanum fosse attivissima. Abbiamo emissioni per Arcadio 398-408 Onorio 393-423 Valentiniano III 425-455 Marciano 450-457 Avito 455-456 Leone I 457-474 Maiorianus 457-461 Libio Severo 461-465 Antemio 467-472 Olibrio 472 (impossibile escluderlo dopo il ritrovamento di Como 🙂) Glicerio 473-474 Giulio Nepote 474-475 Romolo Augusto (475-476 Zenone 477-491 Basilisco 476-477 Anastasio I 491-518 Per approfondimenti i due ponderosi tomi di Guy Lacam: La fin de l'Empire Romaine et le monnayage en or en Italie" Parigi 1983 e Oscar Ulrich Bansa "Moneta Mediolanensis" , Venezia 1949 A Ravenna bel V secolo hanno coniato: Arcadio Onorio Costanzo III Giovanni Teodosio II Galla Placidia Onoria Valentiniano III Licina Eudoxia Marciano Petronio Massimo Avito Maioriano Leone I Libio Severo III Antemio Glicerio Giulio Nepote Basilisco Romolo Augusto Zenone Odoacre Teodorico ( e a seguire gli altri sovrani Goti) per approfondimenti: Eugenio ed Enrico Baravelli " Il bronzo antico della zecca di Ravenna" 2013
    2 punti
  20. Ciao non colleziono medaglie ma quando trovo qualcosa di interessante e in più riguarda l'Egitto faccio uno strappo. Queste due mi sono piaciute in particolar modo quella in argento che ricorda lo spostamento del tempio di File con la collaborazione di ditte Italiane. Silvio
    2 punti
  21. Ma figurati! Vorrei soffermarmi un attimo sull'interpretazione di queste poche righe. Ci ho provato anche in passato ma mi sono creato dei nemici nel farlo e forse ora me ne farò degli altri 🙃. In pratica qui si afferma che i mastri di zecca in qualche modo "segnavano" le monete come metodo di antifalsificazione. Cosa tra l'altro in uso anche in altre zecche. A questo punto appare lecito supporre che le varie differenze che si riscontrano sulle monete, in continuo e costante aggiornamento, altro non sono che quei segni di impressione che venivano utilizzati per riconoscere la moneta come prodotta nella zecca partenopea ed anche da chi. Sicuramente non lo sarà per tutte ed alcune differenze saranno frutto di errore o di altre motivazioni ma si rimane comunque nel campo delle ipotesi che perdono credibilità di fronte a tale documento.
    2 punti
  22. voglio ricordare in questa discussione, e spero possa essere utile a tutti, che dopo il 425 Roma rimane praticamente l'unica Moneta Publica attiva per l'impero Romano d'occidente... per chi fosse un po' più attento, segnalo che: Treviri chiude intorno al 395/6 anche se sono noti sporadici esemplari battuti probabilmente intorno al 430 Lione chiude al massimo nel 418, e anche qua sono noti incerti esemplari probabilmente databili al 430 circa, ma si contano sulle dita di una mano Arles, chiude con sporadiche emissioni a nome di Giovanni, quindi 423 o poco dopo. e anche qua sono noti incerti esemplari probabilmente databili al 430 circa, ma si contano sulle dita di una mano Milano apre e chiude nei 4 anni di Maggioriano 457-461 Ravenna è un piccolo "caso", perché in modo sporadico copre un periodo lungo... mi sono noti: 1 esemplare a nome di Giovanni 4 o 5 plausibilmente ravennati a nome di Valentiniano III l'intenso periodo di Maggioriano e le emissioni di Leone I...comunque non comuni sicuramente la troviamo ancora operativa con Odoacre Aquileia chiude nei primi mesi di Valentiniano III - 425/6 Quindi Roma è l'unica Moneta Publica attiva per tutto il V secolo, con alcune significative interruzioni .... ma la principale senza ombra di dubbio
    2 punti
  23. Abominio! Farneticazione! Sacrilegio! Niuno declassi codesta meraviglia a semplice medaglia! Vade retro satana: invoco per te l'esorcismo con martello benedetto...
    2 punti
  24. Non ho mai scritto su queste discussioni "veronafil" che puntualmente si riterano ad ogni fine manifestazione, però posso dire qualcosa anche se non sono citato tra gli operatori "persi". Non credo di sbagliare se dico che mio padre (o mio nonno addirittura) fossero presenti dalla prima edizione, la mia memoria arriva fino a un certo punto ma ricordo con certezza di essere stato dietro allo stand da bambino (e sono del 79), di sicuro dal 2002/2003 le ho fatte tutte io, fino a circa 5/6 anni fa quando ho deciso di smettere, dopo aver mandato una bella lettera al presidente della scaligera, una raccomandata con ricevuta di ritorno vecchia scuola, non una mail (se cerco in negozio forse la trovo ancora). Il succo della lettera in soldoni, perdonate la rudezza, era che non potevano continuare a "fare i belli con il fondoschiena degli altri" perchè un po' alla volta il giocattolo si sarebbe rotto e, purtroppo, avevo ragione. Forse non era uno dei migliori banchi il mio? non lo so e non sta a me dirlo, ma quanti eurini erano esposti sul mio banco lo so di sicuro, e il mio più quello degli altri "persi" citati sopra facevano di Veronafil un gran convegno. Rischiare in prima persona di farsi rapinare e di conseguenza rovinare la vita e vedere l'associazione locale organizzatrice comprarsi ogni anno un appartamento in centro non è stato più accettabile per me e non riesco proprio a capire come i miei colleghi possano continuare a fare la roulette russa 2 volte all'anno. Mi risposero comunque, non ricordo precisamente le parole, ma il contenuto era sull'indignato/catastrofista, prolisso, ma soprattutto privo di qualunque apertura/considerazione/rispetto per chi (noi operatori) hanno reso il loro Veronafil quello che è (era), e che non sarà mai più, e voglio sottolineare, giustamente. Ricordo nello stesso periodo anche il ben più noto e blasonato Bolaffi aveva mandato una lettera alla scaligera dai toni pesanti, e mi sembra che anche loro non siano più venuti alla manifestazione (pensiamo soprattutto al peso che ha nella filatelia Bolaffi...). Soluzioni? Non ne ho. Speranze? Si, forse i tempi sono maturi per organizzare 1 convegno serio all'anno fatto da noi operatori. Quando e se succederà spero che tutti i collezionisti e appassionati che lamentano puntualmente il decadimento di Veronafil, "battano un colpo". Andrea Paolucci - Padova
    2 punti
  25. Buongiorno a tutti. Volevo farvi vedere questa "disastrata" 5 lire del 1956. Pesa 0,97 gr. La valutate originale? Se si, che grado di conservazione gli dareste? E' messa male male. Un caro saluto.
    1 punto
  26. In effetti il titolo avrebbe dovuto essere piu’ esaustivo e lungo , continuando cosi' : “…… che impressero nelle monete i simboli di Roma arcaica” , ma per vari motivi ho deciso di condensarlo in questa forma . Siamo nell' anno 489 , Teodorico re degli Ostrogoti scende in Italia attraversando probabilmente un valico delle Alpi giulie . Dal 476 l’ Impero romano occidentale amministrativamente e militarmente non esiste piu’ , Teodorico con sommo intelletto politico decide di non scendere subito fino a Roma per non sembrare un conquistatore dell’ antica capitale , preferisce porre la sua sede a Ravenna , indotto nella sua decisione anche dalla diversa visione del Cristianesimo del Papa Simmaco (498-514) , Arianesimo contro Cristianesimo Calcedoniano . Solo quattro anni dopo l' arrivo in Italia , nell’ anno 500 , Teodorico decide di entrare pacificamente in Roma preceduto nel frattempo da una buona fama di re illuminato , sembra che venisse anche chiamato il nuovo "Traiano" ; con queste premesse rimane facile immaginare il popolo acclamarlo come da antiche usanze nei confronti degli antichi Imperatori che rientravano a Roma . La scena dell’ ingresso di Teodorico in Roma dovrebbe essere stata come un ringraziamento per i lavori di restauro di tanti monumenti antichi dentro l’ Urbs e fuori Roma per il ripristino dell’ agricoltura e delle bonifiche nella campagna romana , fatti che avvennero anche in altre citta' italiane , ma cosa politicamente molto importante , Teodorico aveva lasciato al Senato romano la cura amministrativa e sociale dei Romani e degli Italici , conservando per i suoi Ostrogoti la cura delle faccende militari , detto cosi’ semplicemente sembrerebbe che Teodorico abbia creato in poco tempo uno Stato ideale , suddividendo i compiti dello Stato tra Romani e Ostrogoti , ma purtroppo non fu cosi’ a lungo termine . L’ ampliamento del discorso , seppur necessario per inquadrare il periodo storico delle monete , non rientra nello scopo del post quindi mi fermo qui tornando all’ argomento principale del titolo . Come scritto sembra che Teodorico entrasse in Roma non prima dell’ anno 500 e per questa occasione vennero emesse una serie di monete bronzee in vari moduli “commemorative” dell’ evento e con tema Roma antica , in particolare con allegorie delle origini dell’ Urbs . In base alle allegorie dei dritti e dei rovesci impressi nelle monete di bronzo , insieme alla legenda del dritto ormai solo un lontano ricordo , sembra piuttosto anacronistico che Teodorico conoscesse le origini mitiche di Roma risalenti a quasi 13 secoli prima : la Lupa che allatta Romolo e Remo , oppure il Fico Ruminale , l' albero di fico selvatico che era nei pressi del Tevere , presso il quale Romolo e Remo furono allattati dalla Lupa , qui si fermo’ la cesta dove i due gemelli erano stati abbandonati da un servo confidando nella benevolenza del padre Tevere . Sembrerebbe piu’ consono che i temi allegorici impressi nelle monete di bronzo fossero lasciati da Teodorico alla discrezione del Senato custode delle antiche tradizioni di Roma , nelle monete leggiamo infatti al dritto la legenda INVICTA ROMA con la testa elmata di Roma , ad imitazione degli antichi Denari repubblicani , mentre al rovescio troviamo la Lupa che allatta Romolo e Remo con il simbolo del numero romano dei Nummi corrispondenti e quando presente il numero della zecca in esergo ; in un’ altro modulo troviamo al dritto quanto scritto per il primo modulo , ma al rovescio il Fico Ruminale ai cui lati dell’ albero due Aquile , simboli imperiali , rivolte verso il Fico sembrano proteggerlo . Questi sconosciuti zecchieri del VI secolo furono gli ultimi (?) addetti alle officine che impressero nelle monete le allegorie mitiche dell’ antica Roma , miti che non vennero mai dimenticati .
    1 punto
  27. è sempre meglio postare anche un esemplare originale per poter comparare le monete Rauch E-12 n.215 CAPPADOCIA Könige von Kappadokien (D) Drachme (4,23g), Eusebeia, Jahr 33 = 130-129 v.Chr. König / Athena Nikephoros. Simonetta (1977) 13b (Ariarathes IV.), HGC 811. s.sch.-vzgl./s.sch.
    1 punto
  28. Le coste e le spiagge italiane sono bellissime e non hanno niente da invidiare ad altre, però anche la costa dalmata è molto bella.... Si organizzano congressi e fiere in qualche posto del genere ?
    1 punto
  29. Bella moneta complimenti 👍
    1 punto
  30. Buona sera, oggi vi mostro il mio ultimo acquisto, un asse di Caligola (Ric 47). Dritto: C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P III P P Rovescio: VESTA S C peso 9,86 g, diametro 27,92 mm. Che ne dite?
    1 punto
  31. Bella ,Caligola troppo affascinante
    1 punto
  32. Da anni che la possiedo,grazie
    1 punto
  33. Ciao, è una riproduzione moderna della Mister day Parmalat, la n. 7 di questa lista: Mister Day Parmalat (forumancientcoins.com)
    1 punto
  34. Buonasera, non so se questa sia la discussione più adatta, ma ho il piacere di segnalare che nello store ebay di Numismatica Carrà sono in vendita libri molto interessanti (e rari) sulla monetazione greca. https://www.ebay.it/str/numismaticacarraaosta Un caro saluto
    1 punto
  35. Giaco (Gianni Corvi), l’enigmista che ha firmato questo rebus, veniva preso in giro perché aveva inventato lo scrittore «Ermo Cassini», con un lettore P tanto affezionato che ogni giorno leggeva un suo libro. Nella scena il nome di Ermo Cassini compare non solo sulla copertina del libro che il lettore sta leggendo, ma anche sulle costole di tutti i libri della sua biblioteca. Ciò era in evidentissima violazione di una regola assolutamente inderogabile per cui la chiave di un rebus non può comparire scritta nell’immagine, solo che il rebus non era una cosa seria ma una burla organizzata da Briga e dallo stesso Giaco. apollonia
    1 punto
  36. Condivido. Eppoi il francobollo di Vittorio Emanuele II sopra l'Italia Turrita lo mostra come è raffigurato sulle monete del Regno. apollonia
    1 punto
  37. mi è partita una citazione a casa...scusate eviterei qua di parlare del valore del nummus, che c'entra poco...
    1 punto
  38. Sono riuscito a prenderne una 😁🤩 Ero nei primi 200, unico problema ho dovuto ripetere l'operazione del pagamento più volte. Totali 170 euro.
    1 punto
  39. Saranno almeno 10 anni che lo chiediamo e si è fatto poco... talmente poco che sembra nulla. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  40. Suole leggere per mocassini buona giornata
    1 punto
  41. Professore non è stato da me usato in senso dispregiativo. Mi dispiace che sei prevenuto nei miei riguardi. Mi riferivo proprio alla tua esperienza (che tu stesso hai rimarcato citando i 28 anni di passione Numismatica). Evidentemente è proprio a questo che mi riferivo. Penso che stiamo andando fuori tema e personalmente quello che più mi interessa è capire se la moneta di @Gordonaccisia autentica o meno (anche se dalle foto una idea già me la sono fatta🙂) , come per tutte le altre discussioni a cui partecipo e parteciperò. ANTONIO
    1 punto
  42. Grazie mille, devo ricercare i volumi nella biblioteca di mio nonno. Peccato non aver fatto in tempo ad apprendere da lui direttamente. Ho imparato un po’ sui francobolli della repubblica, ho tanti bei ricordi legati alla raccolta di francobolli. Sulla storia postale però non abbiamo fatto in tempo, ero troppo piccolo.. devo rimediare da solo
    1 punto
  43. La discussione è stata ripulita dai messaggi "francofobi", e da quelli che a essi facevano riferimento. Mi scuso con gli utenti i cui post sono stati, incolpevolmente, cancellati. Ammesso ci siano dei motivi per detestare un intero popolo (e chi scrive non lo crede), tali motivi non interessano questo forum, e nel caso in cui si dovesse tornare a parlarne saranno presi tutti gli opportuni provvedimenti, di sicuro non limitati al semplice oscuramento dei messaggi.
    1 punto
  44. Questo è il mio esemplare.
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  45. Io proporrei di lasciar perdere il francese (anche se per me questa lingua è un gradito ritorno al passato essendo quella appresa al liceo classico) e di concludere la discussione nella nostra bella lingua, mettendo in luce il servizio che essa esplica nei confronti di noi utenti. La questione dell’articolo indeterminativo è un’utile premessa per una risposta razionale al titolo di questa discussione “Apostrofi: da che parte state?”. Dell’articolo indeterminativo femminile esiste solo la forma “una”: “una maestra”, “una allieva”. Nel primo caso la pronuncia è scorrevole, ma nel secondo si inceppa tra l’articolo e il nome. Ci viene in soccorso la nostra lingua togliendo la vocale dell’articolo e unendolo al nome attraverso l’apostrofo come segnale della caduta della “a”. Questa perdita fonetica e grafica della “a” si chiama elisione e scriveremo “un’allieva”, come pure “un’isola”, “un’oliva”, e così per tutti i nomi femminili che cominciano per vocale. Dell’articolo indeterminativo maschile esistono due forme, “uno” (uno statere) e “un” (un tetradramma - o tetradrammo che dir si voglia -) e la regola è l’uso di “un” (forma tronca, da cui “troncamento” quando viene usata) con le parole che iniziano per vocale. Quindi nessuna perdita di vocale, nessuna elisione, nessun apostrofo: “un uomo”, “un aureo”, ecc. La situazione dell’aggettivo interrogativo “quale” usato anche in funzione di pronome e di aggettivo esclamativo è analoga a quella dell’articolo indeterminativo maschile “un”, perché esiste anche la forma tronca “qual” che troviamo in espressioni come “la qual cosa”, “ogni qual volta”, “nel qual caso”, “in un certo qual modo”, ecc. Nel caso di parole inizianti per vocale, l’uso di “quale” comporta la caduta della “e” e l’impiego dell’apostrofo (elisione), mentre l’uso di “qual” non richiede una caduta di vocale e un conseguente apostrofo in quanto non c’è elisione ma troncamento. Pertanto, nelle espressioni più usate di “quale” seguito dalle voci del verbo essere “è” ed “era”, l’apostrofo ci può stare o meno a seconda della forma di partenza, sempre che non si voglia ricorrere all’espressione “quale è “ che però è un po' stridente con la fonetica. Storicamente ci sono buone e fondate ragioni da parte degli studiosi della lingua italiana per l’uso di “quale” con conseguente elisione e scrittura “qual’è”, ma da qui a dire la scrittura non apostrofata “qual è” sia un errore ce ne corre. Anzi, l'andamento delle occorrenze di “qual è” e “qual’è” nel corpus di Google Libri, dai testi del primo Ottocento fino a quelli contemporanei illustrato nel grafico del citato commento di chiusura di Paolo D'Achille parla chiaro. Nonostante oggi gli esempi di “qual” apostrofato prima di “è” siano numerosi, se si fa riferimento ai testi scritti in italiano tra il 1800 e il 2000 che fanno parte del cospicuo corpus di Google books, si vede che “qual è” è stato sopravanzato dalla forma concorrente solo nel periodo 1890-1962 circa, ma poi (dopo la riforma della scuola media unificata) la forbice è nettamente tornata a divaricarsi a favore della grafia “qual è”, che quindi giustamente si considera standard. apollonia P.S. Non mi sembra che le “azioni” di "qual'è" in rosso abbiano un buon potenziale rispetto a quelle della forma non apostrofata in azzurro come afferma littleEvil al post # 38, ma de gustibus…
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  46. Credo, ma potrei sbagliarmi, che il giovedì sia riservato ai soli operatori. In tutte le principali fiere del mondo, es. Basel Art, un giorno è riservato agli operatori del settore. Magari qualche commerciante può confermare o smentirmi.
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  47. Associazione Circolo "Tempo Libero" Iscritta alla FSFI Federazione fra le Società Filateliche Italiane Email: [email protected] Telefono: (+39) 3498125912 (Attilio Maglio) Pagina Facebook Associazione Circolo "Tempo Libero" Siamo presenti sui maggiori social media marketing Weekend di sabato 3 e domenica 4 giugno 2023 da non perdere a Castellammare di Stabia. In memoria del Presidente Salvatore Correale, scomparso prematuramente il 28 marzo 2013, lasciando un vuoto incolmabile. Sarà possibile scambiare, acquistare, vendere materiale da collezionismo, far valutare o periziare monete e francobolli. Attenzione per essere sempre informati sui nostri eventi, inquadrare con lo Scanner dello smartphone o tablet il Qr Code. Memorial Correale un passo avanti! Torna il Memorial Correale, quest’anno per la prima volta all’interno dell’ex Tendostruttura comunale, ampia sala situata al centro della città, in viale Puglia n° 9, a pochi passi dalle due uscite della Circumvesuviana Napoli-Sorrento. Con spostamenti veramente brevi e veloci, la possibilità di visitare le famose aree archeologiche di Pompei, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata ed Ercolano, o godere del favoloso spettacolo del golfo di Napoli dalla sommità del Vesuvio o dal Monte Faito, raggiungibile in pochissimi minuti con la suggestiva funicolare. Per appassionati di collezionismo o semplici curiosi, in programma la 58° manifestazione di numismatica, filatelia, cartamoneta, cartofilia, bibliofilia, gettoni, telecarte e oggettistica varia, organizzata dall’Associazione Circolo “Tempo Libero” di Castellammare di Stabia. Gli orari di apertura e chiusura sono sabato 3 giugno, dalle ore 9 alle 18, mentre domenica 4 giugno, dalle ore 9 alle 12, l’ingresso è libero e gratuito, a disposizione servizio bar-ristorazione, ampio parcheggio privato custodito. Una due giorni dedicata ad oggetti senza tempo che hanno segnato la nostra storia, un lungo viaggio tra monete rare, ammirando vere e proprie opere d’arte, ricordando una nobile tradizione italiana, la cartamoneta, per apprezzare la maestria e la creatività degli incisori di medaglie commemorative, militari e religiose, esplorando l’universo filatelico, tra francobolli che raccontano frammenti storici, unici ed irripetibili e cartoline che raffiguravano bellezze architettoniche e artistiche da tutto il mondo. In esposizione: Monete antiche e moderne, francobolli, banconote italiane ed estere, decorazioni militari, cartoline, storia postale, gettoni, tokens, stampe, orologi, folder, bollettini illustrativi, interi postali, album, immagini sacre, carte telefoniche, quotidiani, locandine, libri, fumetti, figurine, calendari militari, penne da scrittura, pins, spille, oggettistica varia, accessori e raccoglitori per collezioni. Come raggiungere il Memorial Correale Cliccare sull'immagine per indicazioni stradali dall'uscita del Casello autostradale di Castellammare di Stabia a Viale Puglia n.4.
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  48. La tua la classificherei come "mancante in Goebl, variante del tipo 1281". Se ci fosse stata probabilmente il Goebl l'avrebbe catalogata come 1281q. Il 1281 presente nella sola variante di busto h, abbina la legenda breve IMP GALLIENVS AVG al rovescio FORTVNA REDVX /S: Il Goebl (MIR 36, 43, 44 - Die munzpragung der kaiser Valeriana I, Gallienus, Salonina, Regalianus und Macrianus/Quietus) online non si trova e come testo non è facilmente reperibile nemmeno in vendita. Attualmente è l'opera più completa disponibile per Gallieno. Da cellulare non si era aggiornata la pagina e non avevo visto la risposta di @Vietmimin di cui la mia è un doppione! Vedo che mi ha preceduto nel vedere Doyen. Direi quindi che non ci sono dubbi sul fatto che il tuo pezzo sia al momento un unicum.
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  49. Ciao @thetop Lo studio di Göbl non è disponibile sul web. Questo antoniniano non si trova nella tesi di Jean-Marc Doyen, e questo busto consolare con la legenda IMP GALLIENVS AVG esiste soltanto con l’esergo SM, tavola 223, n° 852. (Il n° 851 è la stessa moneta del Göbl 1349m illustrato sopra da grigioviola, con legenda IMP GALLIENVS P AVG). Ma la tua moneta con l’esergo ridotto alla menzione dell’officina S (la possibilità di una M sparita per colpa di un conio otturato mi sembra poco probabile) dovrebbe inserirsi nell’emissione precedente, accanto al Göbl n°1281 con lo stesso rovescio ma con un busto comune, a destra e radiato. Queste due emissioni sono state coniate durante il settimo consolato di Gallieno, nel 266 d.C. Una moneta interessantissima, complimenti!
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