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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/04/23 in tutte le aree
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Per quanto ci riguarda abbiamo fatto, stiamo facendo e faremo per gli appassionati ancora e per i giovani…il futuro numero 10 del Gazzettino di Quelli del Cordusio, sarà’ un numero Speciale con tanti giovani che hanno scritto e che sarà’ al momento opportuno sempre donato a chi ci segue. Rimane poi sempre anche il recente Catalogo numero 2 delle monete presenti e visibili a tutti in Ambrosiana, anch’esso dono per la comunità culturale da parte di Quelli del Cordusio.7 punti
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Io passo tanto tempo libero coi miei figli tra francobolli e monete. E li incentivo nella collezione numismatica. Il mio più piccolo (12 anni) ha iniziato una collezione di monete (ovviamente io ci metto i soldi, ma cerco di far scegliere e contrattare lui). Gli ho fatto fare una ricerca sul re, gli farò fare una ricerca sulla monetazione sotto quel re; poi gli farò preparare una scheda per ogni moneta con foto. Poi andremo a stampare il libricino a colori della collezione. Sceglieremo un bel monetiere che la contenga. Penso che sia un bel modo di impiegare il tempo in famiglia. Mio nonno fece così con me, anche se era più difficile reperire materiale negli anni 80. per gli eventi di figli di amici (cresime, comunioni, etc) regalo sempre una bella monetina. Un giorno potranno essere lo spunto di una nuova passione. Condivido quanto sopra perché pensò che tutti gli appassionati debbano fare qualcosa per tramandare e diffondere questa passione. Noi siamo i primi ambasciatori dei nostri hobby.5 punti
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Buona Serata, posto le due Piastre "Doppio Orecchio" che ho in collezione. Saluti a tutti, Beppe5 punti
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“LA SCOMPARSA DEI COLLEZIONISTI. Uno degli aspetti più significativi e più malinconici della crisi che sta attraversando in Italia la numismatica, è senza dubbio quello della diminuzione numerica dei collezionisti di monete. Nè si dica che il numero dei collezionisti possa anche non aver rapporto con lo sviluppo degli studi, e non aver riflessi anche nelle attività ufficiali in questo campo; sarebbe superfluo, crediamo, dimostrare che l'interessamento dei collezionisti privati aumenta la conoscenza del materiale, promuove le ricerche e le scoperte piccole e grandi su questa materia, sprona anche lo Stato a custodire, a sorvegliare i suoi tesori numismatici, senza tener presente che, quasi sempre, da un collezionista scaturisce uno studioso. La storia della nostra scienza è ricca di casi in cui collezioni di privati hanno offerto la base per opere scientifiche di primissimo ordine e perfino cataloghi di commercianti sono assurti all'onore di libri di testo indispensabili per gli studi. La diminuzione dei collezionisti è, dunque, un indice di regresso ed anche un ammonimento per il futuro: se si continuasse di questo passo, la nuova generazione non avrebbe che un numero insignificante di collezionisti di monete, e poiché il gusto della collezione si sviluppa quasi sempre dalla imitazione, non saremmo troppo pessimisti nel dire che, più tardi, essi scomparirebbero del tutto. Le ragioni di questa crisi sono varie e complesso, di ordine generale e di ordine particolare. In quelle generali metteremo la vivacità, il nervosismo del mondo moderno, le preoccupazioni per le esigenze aumentate della vita, lo sport, il cinematografo, e tutto quello che può distogliere apparentemente dal raccoglimento, necessario ai nostri studi. Diciamo apparentemente perchè non siamo (tutt'altro!) lontani dal comprendere il respiro vibrante del mondo moderno, e non crediamo che non si possa essere, nello stesso tempo, automobilista o sciatore e collezionista di monete. In quelle particolari metteremo la neghittosita’ della « numismatica ufficiale», la disorganizzazione delle nostre società, periodici, attività numismatiche in generale, che tutto hanno fatto, o meglio non fatto, per non incoraggiare i principianti, per non promuovere nuovi adepti….” da: Rassegna numismatica. Maggio, 1930.4 punti
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Su, lo faccia lo sforzo. Legga quelle poche pagine del Noe, si citano esemplari su cui si poneva il dubbio che non sono quelli da me condivisi. Non serve battere i coperchi come fossimo al mercato ortofrutticolo. È un atteggiamento che offende la memoria degli studiosi del passato che vedo non si degna di attenzionare. Posi la clava, grazie.4 punti
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Il Gruppo ha fatto tanto e continua a fare tanto, le belle scene con i giovani che ricevono le monete nelle loro mani non può che far sperare in un futuro di numismatici sempre più appassionati e prodighi verso questa scienza. Speriamo che questi nuovi e probabili futuri numismatici siano anche sostenuti economicamente dalle loro famiglie per iniziare possibilmente un viaggio di cultura, passione e studio, così da formare il nuovo volto della numismatica italiana.3 punti
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Lovely coins with the first coin being of patricularly good quality. My CONCORDIA FELIX comes from the next issue where Plautilla has her hair untied.. I generally collect eastern issues when they exist. Obv:- PLAVTILLA AVGVSTAE, Draped bust right Rev:- CONCORDIAE, Concordia seated left, holding patera and double conrnucopiae Minted in Laodicea-ad-Mare. 1st Issue. A.D. 202 Reference:- RIC 370. RSC 7. 3.47g. 19.70mm. 0 degrees3 punti
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Premesso che le ragioni della vicinanza al collezionismo da parte giovanile o è insita o è difficile da creare in un mondo così tecnologico, dove i ragazzi nella quasi totalità pensano, direi anche giustamente, al divertimento, quello che frena un ragazzo è sicuramente il lato economico. Infatti se non si ha un genitore che ti aiuta nel poter acquistare qualche moneta o qualche volume, il giovane non avrà la possibilità di essere affascinato da questo mondo, se in lui poi la passione invece è viva è insita, allora in un futuro con condizioni economiche più stabili potrebbe diventare un collezionista o studioso. La parte economica in gioventù deve avere dei sostegni, se manca questo il giovane sarà sempre più lontano dalla numismatica. Ricordo con piacere l’iniziativa di Quelli del Cordusio, “una moneta per i giovani” e prima ancora “un libro per i giovani”, ottima iniziativa per avvicinare le nuove leve al mondo numismatico, o le iniziative della NIP per con convegni e la pubblicazione di un volume a fumetti per i ragazzi, la speranza è che queste iniziative siano riprese e ampliate, anche se oggi i problemi principali sono solo i guadagni e le diatribe Tra collezionisti, commercianti e accademici.3 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutta la Sezione. Ciao @Rocco68 ricordi benissimo, abbiamo due monete identiche, frutto dello stesso conio con addirittura gli stessi fantasmini al rovescio. Cosa saranno? Come è possibile che ambedue le monete hanno le stesse "tracce" allo stesso posto? Io comunque ne ho comprata un'altra "normale" così da poterle tenere vicino e osservarle meglio. La nuova 1799 è ancora in viaggio, appena arriva sarà un piacere postarla.3 punti
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Ciao a tutti, oggi condivido con voi un mio denario di Plautilla: provenienza Numismatica Tintinna. Ex vecchia collezione Inglese. Descrizione del venditore. Impero Romano. Plautilla, moglie di Caracalla (deceduta nel 212 d.C.). Denario. D/ PLAVTILLAE AVGVSTAE. Busto drappeggiato a destra. R/ PROPAGO IMPERI. Caracalla e Plautilla, stanti uno di fronte all'altra, si stringono la mano. RIC 362. gr. 3.45 19.00mm. R. AG. SPL.2 punti
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Scoperti misteriosi disegni rupestri in Svezia: forse prime immagini dei vichinghi Team di archeologi svedesi ha trovato circa 40 incisioni di 2.700 anni fa su una parete rocciosa: rappresentano uomini, navi e animali Grandi navi che sembrano evocare la forma tipica delle imbarcazioni vichinghe con la prua allungata e scolpita. Ciurme di uomini al comando e figure stilizzate di animali spettrali. L'ipotesi che sta prendendo piede in queste ore è che possano essere alcune tra le più antiche raffigurazioni del popolo dei vichinghi svedesi. I disegni appaiono tracciati in bianco. Una coreografia di immagini che animano una imponente parete di roccia molto ripida. Quasi fossero murales rupestri eseguiti in modo acrobatico. Mistero nel mistero, dunque. E' la scoperta che sta calamitando l'attenzione del mondo scientifico, avvenuta in una regione della Svezia occidentale, non lontano dal sito di Bohuslän, area molto noto agli archeologi perché aveva già restituito anni fa altre incisioni rupestri (come quelle dell’età del bronzo di Tanum), riconosciuto come patrimonio culturale universale dall’UNESCO. Ora, il tesoro svedese si amplia. I ricercatori hanno riportato alla luce circa 40 "petroglifi", ossia disegni su pietra, raffiguranti navi, persone e figure di animali, risalenti a circa 2700 anni fa. La scoperta è avvenuta per puro caso, come spesso accade in archeologia, dove il fiuto e l'istinto degli esperti si accompagnano ad una buona dose di fortuna. Già perché il team di archeologi svedesi stava perlustrando l'area quando si sono trovati di fronte ad una immensa parete di roccia completamente ricoperta di strati secolari di muschio compatto. Come riporta LiveScience, solo per puro caso hanno un particolare: una linea biancastra. «Sembrava fatta dall'uomo». Troppo precisa e definita per essere naturale. E' bastato rimuovere (a fatica) la superficie muschiosa per rivelando i petroglifi sottostanti. La sorpresa è stata tanta. Ma il mistero che aleggia su questi disegni si infittisce. L'ENIGMA DELLA PARETE A STRAPIOMBO Come sono stati realizzati i disegni? Qui sono entrati in gioco anche i geologi. La parete di granito appare molto ripida. Ma soprattutto, nell'VIII secolo a.C. (ai tempi dell'esecuzione) faceva parte di un'isola. Come ha spiegato Martin Östholm, project manager della Fondazione Bohuslän: «Le maestranze avrebbero dovuto realizzare le incisioni stando in piedi su una barca o su una piattaforma costruita sul ghiaccio». Le persone addette all'opera potrebbero aver sbattuto pietre dure contro la parete rocciosa di granito facendo emergere lo strato bianco sottostante: in questo modo i disegni rupestri apparivano altamente visibili dalle navi di passaggio. Per incutere timore? Per contrassegnare una proprietà? Sono solo alcune ipotesi. Se le inisioni rupestri sono state realizzate in un periodo di tempo relativamente breve, potrebbero raccontare una storia. I disegni raffigurano navi, persone e figure di animali, comprese creature a quattro zampe che potrebbero essere cavalli. Il più grande mostra una nave lunga 4 metri. https://www.ilmessaggero.it/mondo/vichinghi_scoperta_disegni_roccia_mistero_svezia-7442639.html2 punti
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fra sedili, gente FRASE DILIGENTE Buona serata. Stilicho2 punti
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Buonasera,dalle immagini postate non riesco a capire se il rovescio è anepigrafo o meno,in tal caso sarebbe un 3 cavalli coniato a Napoli durante il regno di Filippo III di Spagna ,ecco un'esempio... Se invece riporta la legenda:IN.HOC.SIGNO.VINCES✠ potrebbe sempre essere un 3 cavalli di Filippo IlI di Spagna di questo tipo... Oppure potrebbe essere sempre un 3 cavalli ma coniato durante il regno di suo padre Filippo II di Spagna,ecco un esempio...2 punti
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Ciao @sdy82, quello che ho riportato è lo stralcio di un editoriale a firma LA RASSEGNA NUMISMATICA (fascicolo n. 5 maggio 1930) - cfr. foto. Grazie, Domenico2 punti
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Per le banconote un mini colpetto di fortuna Una lira del 1914 (emissione1917) che possiedo ma per un euro si prende sempre. E questa mini banconota (cm. 6 x cm. 4) da 10 pfennig del 1948, appartiene alla prima emissione della BANK DEUTSCHER LÄNDER del 1948, questa banca sarà sostituita nel 1957 dalla DEUTSCHE BUNDESBANK. Come ben sappiamo la BANK DEUTSCHER LÄNDER era presente anche sulla prima emissione di moneta spicciola della Germania post bellica. (in foto I° e II° tipo)2 punti
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Qualche acquisto fatto questa mattina al mercatino, spesi solo 4 euro e debbo dire che sono molto contento Rovistati una ciotola ad un euro al pezzo ed un fascio di banconote sempre ad un euro al pezzo. Trovato questo bel 10 soldi di Vittorio Amedeo III del 1794 in ag.290, anche se in scarsa conservazione i rilievi ci sono quasi tutti. Questo gettone da 10 Goethe commemorativo tedesco in acciaio degli anni '80 per un mio amico che li colleziona. Token - Johann Wolfgang von Goethe - Federal Republic of Germany – Numista2 punti
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@Litra68, frequenti nei sei Tornesi sono anche le doppie battiture. Immagine del taglio.2 punti
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Effettivamente in alcuni esemplari d mezzo scudo sembra ci sia veramente un profilo a sostituire il taglio della spalla del Re,ma non credo che il duca di Ossuna abbia osato tanto...2 punti
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Le foto non le rendono giustizia.. per me è piu che SPL sia al D sia al R.. grazie a tutti dei commenti2 punti
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Buonasera, É una moneta ed un’emissione che offre diversi spunti. Noe parla di imitazioni di altri conii (pagine 51-56) per diversi esemplari suberati o sospettati tali con alcune interessanti riflessioni sull’ufficiltá o meno di questa produzione, inoltre il rovescio dell’esemplare di apertura sembra avere subito una reincisione con l’aggiunta della foglia larga sopra quella della spiga, si veda Noe 546 per il conio di martello di partenza (anche se nell’immagine che posto, nella posizione occupata da tale foglia, sembrerebbe potersi intuire il “fantasma” di qualcosa molto simile ad essa forse). L’esemplare ex Artemide mi da l’impressione di aver subito qualche “ritocco” nella capigliatura al dritto e nelle reste al rovescio. E poi, quell’area liscia ed uniforme lungo il bordo tra ore tre ed ore cinque al dritto che origine potrebbe avere avuto? Un colpo o effetto dovuto alla foto? Concordo che l’esemplare se autentico valga la pena di essere acquisito nella collezione di chi si interessa delle emissioni metapontine o di chi voglia studiarle. La numismatica come scienza (anche accompagnata dal collezionismo) é tremendamente più stimolante dell’edonismo che spesso accompagna il possesso dell’oggetto d’arte. L’esemplare Noe 546, al British Museum dal 1847, acquistato da Maximilian John Borrell. Peso 7.451 grammi. Stesso rovescio della moneta in discussione prima della reincisione. Catalogato come falso antico. L’esemplare suberato Noe 545, conservato a Parigi presso la Bibliotheque Nationale de France, fonds general 1179. Peso 6.00 grammi e battuto dallo stesso conio di incudine della moneta ex Artemide. Noe descrive il rovescio della moneta come assai simile a quello del 546, mi chiedo se non si possa ritenere che sia proprio lo stesso conio invece, almeno così potrebbe sembrare a giudicare dal piccolo tratto (frattura di conio?) che si allunga verso sinistra dalla seconda omicron dell’etnico. Sarebbe una corrispondenza di conii con l’esemplare ex Artemide, per quanto parziale essendo apparentemente antecedente la reincisione con l’aggiunta della foglia (la moneta di Parigi purtroppo è difficile da leggere visto lo stato in cui versa). Possibile? Che ne pensate?2 punti
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Guardate che devo salvaguardare il mio investimento e con tutti i dubbi che sollevate certamente non mi rendete la vita facile. Allora voglio dormire tranquillo e vincere facile...genio e sregolatezza, fantasia e creatività...mi darà grande soddisfazioni...investimento assicurato: CLICCA-->GENIO E SREGOLATEZZA2 punti
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Assolutamente vero. Sono onorato di aver generato una interessante discussione, seria, proficua; di aver coinvolto esperti e appassionati. Soprattutto di aver appreso conoscenze e metodi di studio che servono anche alla crescita personale e non solo a quella intellettuale. Vi ringrazio tutti, è veramente un piacere interagire con tutti voi. Grazie grazie grazie.2 punti
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Buongiorno, mi permetto invece di supporre che l’utente @Gordonacci viceversa possa apprezzare la ricerca svolta, l'impegno profuso e quanto emerso dal post #16 in poi, essendo fino a quel momento una discussione “working in progress” senza una netta e chiara decisione. Rammento che fino al post #15 la situazione era tutt’altro che chiara con indicazioni di vario tipo ma nulla alla fine di probante: caratteri impastati, rilievi sfumati, peso calante ma nessun dato certo e incontrovertibile. Sensazioni personali e poco più. La casualità è stata che proprio recentemente si era discusso tra noi Curatori sull’altro esemplare, quello presentato al post #16 per l’appunto. E @grigioviola se n’è ricordato. Se si osserva la comparazione tra l’esemplare Gordonacci e quello presentato, il ritratto è identico, le legenda pure come dettagli, il rovescio stessa iconografia seppure con dettagli meno marcati. I tondelli sembrano presentare diverse forme al diritto, stesse caratteristiche tra i rovesci. Il secondo esemplare sembra più espanso a ore 0. Come si può spiegare? Secondo il metodo galileiano si formula un'ipotesi; quella formulabile è che si tratti di prodotti fusi confezionati in antico utilizzando valve in argilla(anche multiple) di copie della stessa moneta. Si tratta di una produzione che parte trova utilizzo pressochè durante tutto l’Impero e anche nel periodo tetrachico (vedasi ad es. A SET OF COIN MOULDS IN WINNIPEG, Robert Weir). Utilizzando un sistema simile si poteva avere una serie di esemplari identici nei diritto e rovescio ma su tondelli diversi e dai rilievi sfumati. Altra caratteristica la presenza di dati fisici ridotti, motivati dal ritiro dell’argilla durante l’essicazione e quindi dalla ritrazione del metallo stesso in fase di raffreddamento. Il bordo veniva prima tagliato e quindi limato (più o meno bene). Quindi la soluzione è quella di trovare un altro esemplare con caratteristiche di clone ovvero con ritratti legende, iconografia e tondello identico (chiaro esempio di clonazione moderna). Cosa fatta, al post #20, chiamandolo infatti “the smoking gun” (la pistola fumante, termine anglosassone). Le differenze tra i primi due sono dovute probabilmente ad angolo di incidenza della foto/luce. Le crepe sono un altro dato che indica fusione e shock termico e sono presenti anche sul III esemplare seppure meno evidenti e rafforza l’idea di essere in presenza di una produzione moderna. Chiaramente dopo il post #20 di 3 ore fa il quadro è finalmente chiaro ma solo dopo quel post: solo in seguito a questo si può parlare di “falso banale” (che tale non era se non si era giunti ad una conclusione certa prima – e può suonare anche un po’ ingenerosamente nei confronti dell’utente, ndr). Successivamente si può passare all’utente una informazione (ahimè avversa) certa e documentata non una indicazione parziale e frammentaria. Inoltre lo stesso utente ha avuto modo, qualora non ne fosse al corrente, di venire a conoscenza della presenza di copie fuse antiche (dette anche limesfalsa) e quindi ha avuto un upgrade culturale numismatico. Preso singolarmente un esemplare di peso ridotto non è sempre falso moderno tout court: si provi a tal maneggiare un sesterzio limesfalsa di produzione Carnuntum, spesso con rilievi anche di buona qualità ma di diametro e peso ridotto. Ed è un manufatto antico, non una “sola” moderna. Con una sua Storia ed un “perché” di essere. Lo vogliamo buttare via perché pesa di meno e lo tacciamo di fraudolenza “moderna”? Prima di esprimere una "sentenza" bisogna esser certi di quanto si afferma, esplorando le varie possibilità. Buona giornata Illyricum2 punti
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Buongiorno, Aggiungo un altro 10 tornesi 1856,in asta alla prossima Nomisma. Un saluto a tutti. Raffaele.2 punti
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Ciao. mi viene in mente che in ambiente romano, anche se in epoca più tarda rispetto al tuo asse che dovrebbe essere di serie sestantale, il monogramma in nesso AT o TA è presente anche in un denario del 74 a.C. C. POSTVMI AT o TA D/ Busto di Diana a d. con arco e faretra sulle spalle; c. p. R/ Cane in corsa a d.; sotto, asta; in esergo, su due righe C.POSTVMI / TA; c. p. RRC 394, 1a; BMCRR I, 3238-3241 (C. Postumius Tatius?, 77 a.C.); Bab. 9 (64 a.C.) Ma torniamo alla tua suggestione Io escluderei che l'asse sestantale e l'aes signatum da te mostrati siano connessi. Dal punto di vista epigrafico le monete riportare dal Garrucci non presentano un nesso ma una "A" latina sormontata da linee parallele al di sopra del suo vertice. La cosa è molto chiara anche dalle riproduzioni fotografiche presenti nel Turlow-Vecchi (Thurlow & Vecchi: Italian Cast Coinage; Italian Aes Rude, Signatum and Aes Grave of Sicily, by Bradbury Thurlow and Italian Aes Rude, Signatum and the Aes Grave of Sicily by Italo Vecchi, two works published as one, 1979 che dovrebbero riferirsi allo scavo di Tarquinia dei fratelli Marzi del 1876) che pure mostrano, a differenza del Garrucci, esemplari frammentari con al massimo due stanghette (AES9 e 10 plate 9). Anche dalle immagini fotografiche si vede chiaramente che lettera e stanghette non sono in nesso E sono proprio quelle righe sormontanti la A che fanno pensare ad una sorta di numerale. La "A" come valore è già attestata in ambito etrusco per es. a Populonia che ha coniato dopo ca. il 200 a.C. delle monete da 10/trentesimi con D) Testa di Sethlans a d., con pileo ornato di corona d'alloro; tra X e A. Bordo di punti. R) Martello e pinze su entrambi i lati di 4 pallini; sotto, PVPLVNA (scritto da dx a sx in alfabeto etrusco). Bordo di punti. che presentano, appunto, la lettera A come numerale. Scrive il Vecchi che "In seguito al crollo del sestantele come standard e della sua bella serie centesimale etrusca, Populonia seguì Roma e produsse trienti unciali in bronzo dall'incisione di scarsa qualità con uno standard di peso basato su un a partire da circa 27 g. In linea con la politica di decimalizzazione di Populonia, ai tradizionali trienti con 4 pallini è stato aggiunto un segno di valore da 10 unità sul dritto. La X a sinistra e la A a destra di Sethlans sembrano essere un tentativo locale di decimalizzare trientes unciali, molti dei quali sono riconiati su Menvra/gufo sextantes di tipo 12 di peso inferiore alla media. Sestanti di tipo 12 simili ma di peso maggiore sono stati ritariffati ad 11 unità nella serie successiva". Vecchi Italo 1993, The coinage of the Rasna: a study in Etruscan numismatics. Part IV in "Schweizerische numismatische Rundschau = Revue suisse de numismatique = Rivista svizzera di numismatica" PDF ripubblicato da e-periodica.ch il 28.04.2023 a qs indirizzo : https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiooODQ2Zj_AhUfQ_EDHcYEAhYQFnoECAgQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.e-periodica.ch%2Fcntmng%3Fpid%3Dsnr-003%3A1993%3A72%3A%3A276&usg=AOvVaw3yb1Ipcw1TWUjlOnuUpzDc Quindi non mi sento di avvalorare la tua ipotesi2 punti
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Buonasera. Mi sembra una riproduzione, guardando i caratteri. Manderesti anche diametro e peso?1 punto
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Ciao Domenico Si sa, quando si trattava di coniare monete o/o medaglie, i veneziani non brillavano per inventiva. Nonostante abbiano fatto dei conii (non molti) da considerarsi delle opere d'arte in miniatura, la gran parte erano conii ripetitivi, si usava un diritto già usato qui, un rovescio già usato la ... insomma era la volontà di non impegnarsi molto, non volendo correre il rischio che una immagine venisse considerata indigesta dal popolo. Perseguire l'uso di iconografie conosciute (anche a livello internazionale) era più semplice e sicuro. saluti luciano1 punto
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Thank you for sharing. I do not generally focus on these later issues but have gathered several over the years. Here are a couple of the IMP VIIII issue. Obv:– L SEPT SEV PERT AVG IMP VIIII, laureate head right Rev:– P M TR P V COS II P P, Sol standing left, raising right hand, holding whip in left Laodicea-ad-mare mint. A.D. 198 Reference:– BMCRE 463. RIC 492. RSC 433 Obv:– L SEPT SEV PERT AVG IMP VIIII, Laureate head right Rev:– PROFECTIO AVG, Septimius Severus in military dress on horseback right, holding spear Minted in Laodicea-ad-Mare, A.D. 197 References:– RIC 494 (Scarce), RSC 580 Shortly after this comes a small issue which appears to only occur from a single obverse die. O am able to share all three known reverse types:- Obv:– L SEP SEVERVS PER AVG PIV IMP XI PAR P M, laureate head right Rev:– SALVTI AVGG, Salus seated left feeding snake coiled around altar Eastern mint. A.D. 198 Reference:– BMCRE page 281 Note, citing RD page 102. RIC 497b corr. Holed. Obv:– L SEP SEVERVS PER AVG PIV IMP XI PAR P M, laureate head right Rev:– AR AD TR P VI / COS II P P, Two captives seated back to back at the foot of a trophy Eastern mint. A.D. 198 Reference:– BMCRE page 280 Sword, citing RD page 105. RIC 494b corr. Slightly double struck on the reverse. Obv:– L SEP SEVERVS PER AVG PIV IMP XI PAR P M, laureate head right Rev:– AR AD [T]R P VI COS II P P, Victory walking left, holding wreath in right hand, palm in left Eastern mint. A.D. 198 Reference:– BMCRE page 280 *, citing RD page 105. RIC 494a corr. It is also worth watching out for scarce examples of either the cuirassed or draped and cuirassed busts. These are quite unusual in the series. Obv:– L SEPT SEV AVG IMP XI PART MAX, Laureate, draped and cuirassed bust right, seen from behind Rev:– AEQVITA-TI AVGG, Aequitas standing left, holding scales and cornucopia Minted in Laodicea ad Mare. A.D. 201 Reference(s) – RIC IV -; BMCRE -; RSC 22a Same dies as Arnold lot 5 and Barry Murphy SEV-169. 2.51 gms, 18.73 mm. 0 degrees1 punto
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Sono francese e lo sai. Si può già intuire dal mio italiano approssimativo, mi dispiace. Non è il luogo adatto per parlare di politica, e non era il motivo del mio intervento. Reagivo solo a giudizi sommari che vanno ben oltre i soliti stereotipi, e non avrei mai pensato trovarli su un forum di numismatica. Forse era meglio lasciar stare. Adesso devo andare, ho un cinghiale sul fuoco e qualche sberla da dare ad alcuni legionari romani.1 punto
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No, per carità, in quel modo si che sarebbe la fine, per lo meno di un collezionismo possibile per quasi tutti... In effetti se collezionare monete è ancora qualcosa di fattibile economicamente per quasi tutte le tasche è proprio perchè i numeri delle persone coinvolte pur essendo in espansione sono comunque ancora limitati, ma se scattasse una frenesia speculativa in stile oro californiano, si salvi chi può 😅... schizzerebbero tutte le valutazioni, gli oggetti più rari e importanti sparirebbero dal mercato tipo antichi dipinti rinascimentali, il collezionismo di monete si assimilerebbe a quello d'arte diventando inarrivabile per la maggior parte delle persone, l'industria della frode e del patacchismo di ogni forma raggiungerebbe dimensioni "stupefacenti", i poveri commercianti così come forum e gruppi di numismatica sarebbero assediati e invasi da immani e terrificanti orde di esseri con la bava alla bocca che biascicano: quanto valeeeeee!!!... Quindi fanculo gli influenzer dalla numismatica (almeno qui no, cacchio!), per carità, che dopo ci si ritrova tutti con l'influenza numismatica oltre i 40 gradi 🤒 ...meglio lasciare le cose come stanno che tutto sommato mi paiono andare bene 😅 😁 (Ovviamente anche io scherzo, ma non troppo 😋)1 punto
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Dimentico che forse oggi va più di moda il “Venghino Signori, Venghino!”….magari su Facebook…… Come sosteneva Filippo Tommaso Marinetti, il quale già agli inizi del Novecento aveva compreso bene il potenziale legato al mezzo pubblicitario: «La massima originalità, la massima sintesi, il massimo dinamismo, la massima simultaneità e la massima portata mondiale. Ecco che cos’è la pubblicità».1 punto
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Ciao @De93Xx, intanto, ben arrivato al Forum. Se non già fatto, ti inviterei a leggere le Linee Guida del ns. Regolamento: https://www.lamoneta.it/guidelines/ Opportuno sempre presentarsi alla community subito dopo la registrazione. Per quanto riguarda il tuo quesito, penso che hai già ottenuto i dovuti riscontri. Magari qualche ulteriore Utente interverrà al riguardo. Da parte mia, di seguito, ti riporto quanto prevede la Banca d’Italia: Le monete in euro che presentano difetti o le cui caratteristiche tecniche e identificative (dimensioni, forma, peso, colore, bordi) sono considerevolmente mutate a causa del logorio o di eventi accidentali si considerano "non adatte alla circolazione" e possono essere rimborsate. Non vengono invece rimborsate le monete in euro non adatte alla circolazione che siano state alterate deliberatamente o a causa di un procedimento avente l'effetto prevedibile di alterarle. Ad esempio, non vengono rimborsate le monete danneggiatesi in relazione a procedimenti quali la rottamazione di auto, la separazione e il riciclo di rottami metallici e simili. https://www.bancaditalia.it/compiti/emissione-euro/monete/index.html Dal sito istituzionale https://www.ecb.europa.eu/euro/coins/2euro/html/index.it.html alcune info per i Paesi Bassi: I due disegni scelti per la prima serie delle monete olandesi, opera di Bruno Ninaber van Eyben, raffigurano il volto della Regina Beatrice. Sono in circolazione due serie di monete, entrambe ugualmente valide. La seconda serie, introdotta nel 2014, reca l’effigie di Re Guglielmo‑Alessandro e l’iscrizione “Willem-Alexander Koning der Nederlanden” (Guglielmo‑Alessandro Re dei Paesi Bassi). Monete da €1 e €2 La prima serie reca l’effigie della Regina Beatrice contornata dall’iscrizione “Beatrix Koningin der Nederlanden” (Beatrice Regina dei Paesi Bassi). La seconda serie raffigura Re Guglielmo‑Alessandro a cui si sovrappone l’iscrizione “Willem-Alexander Koning der Nederlanden” (Guglielmo‑Alessandro Re dei Paesi Bassi). Il marchio di zecca è riportato sia a destra che a sinistra dell’anno di emissione. Sul bordo della moneta da €2 è incisa l’iscrizione “GOD * ZIJ * MET * ONS *” (Dio sia con noi). Grazie e buona giornata, Domenico1 punto
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bella moneta. penso pure io che la qualità della foto la penalizzi, ma sono d'accordo con chi la giudica migliore di spl.1 punto
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Bellissima, per Plautilla ho una simpatia particolare infatti è nella lista dei "must have" da parecchio 😄1 punto
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Buongiorno,ci fu una nota di questo particolare anche sul numero 62 di CN del Marzo 1995,ricordavo di averne conservato il trafiletto dove la moneta veniva trascritta come carlino e non mezzo scudo...1 punto
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No non lo ho trattato, lo considero affine alle oselle che sto ancora studiando1 punto
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Buongiorno, vi segnalo il seguente esemplare (di cui attendo indicazione dei dati fisici, non indicati dal venditore): del quale avevamo discusso in privato io, @grigioviola e @Stilicho . Confrontatiamo la seconda coppia (più simile per incidenza ombre) con il nuovo esemplare (3). L'aspetto generale è molto simile, con alcune coincidenze Ritrattocon medesimi dettagli di una parte della legenda caratterizzante mentra il rovescio è pressochè un clone più diafano di quello dell'esemplare 2 (nel dettaglio medesimo LI RO e B identica -non assente- ma meno marcata). OCRE indica un peso medio sui 10 g x 27 mm. Curioso il fatto che il profilo non presenta tracce di bave o segni di limature ma mi pare un dettaglio che nell'insieme passa in secondo piano. Quindi se parliamo di una copia per fusione il discorso seguente è se trattasi di produzione antica (tipo limesfalsa) o moderna ma non rilevo dei segni che possano fornire indicazioni più o meno precise in uno o nell'altro senso. Un ultimo richiamo al fatto che SE la produzione è moderna indica (come già segnalato altre volte) che la scelta di riprodurre un esemplare abbastanza comune (quindi puntando sul numero e sul fatto che magari venga studiata con meno accuratezza) e non un esemplare più raro (che magari richiama più attenzione). Saluti Illyricum1 punto
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DE GREGE EPICURI I follis della tetrarchia contenevano, inizialmente, il 5% di Ag. al massimo; la percentuale decrebbe rapidamente. Era comunque severamente vietato fondere i follis per ricavarne il poco Ag contenuto.1 punto
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Ciao, condivido il mio esemplare della stessa tipologia, ovviamente non paragonabile in generale alla tua moneta 🙂 ANTONIO1 punto
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Non ho mai scritto su queste discussioni "veronafil" che puntualmente si riterano ad ogni fine manifestazione, però posso dire qualcosa anche se non sono citato tra gli operatori "persi". Non credo di sbagliare se dico che mio padre (o mio nonno addirittura) fossero presenti dalla prima edizione, la mia memoria arriva fino a un certo punto ma ricordo con certezza di essere stato dietro allo stand da bambino (e sono del 79), di sicuro dal 2002/2003 le ho fatte tutte io, fino a circa 5/6 anni fa quando ho deciso di smettere, dopo aver mandato una bella lettera al presidente della scaligera, una raccomandata con ricevuta di ritorno vecchia scuola, non una mail (se cerco in negozio forse la trovo ancora). Il succo della lettera in soldoni, perdonate la rudezza, era che non potevano continuare a "fare i belli con il fondoschiena degli altri" perchè un po' alla volta il giocattolo si sarebbe rotto e, purtroppo, avevo ragione. Forse non era uno dei migliori banchi il mio? non lo so e non sta a me dirlo, ma quanti eurini erano esposti sul mio banco lo so di sicuro, e il mio più quello degli altri "persi" citati sopra facevano di Veronafil un gran convegno. Rischiare in prima persona di farsi rapinare e di conseguenza rovinare la vita e vedere l'associazione locale organizzatrice comprarsi ogni anno un appartamento in centro non è stato più accettabile per me e non riesco proprio a capire come i miei colleghi possano continuare a fare la roulette russa 2 volte all'anno. Mi risposero comunque, non ricordo precisamente le parole, ma il contenuto era sull'indignato/catastrofista, prolisso, ma soprattutto privo di qualunque apertura/considerazione/rispetto per chi (noi operatori) hanno reso il loro Veronafil quello che è (era), e che non sarà mai più, e voglio sottolineare, giustamente. Ricordo nello stesso periodo anche il ben più noto e blasonato Bolaffi aveva mandato una lettera alla scaligera dai toni pesanti, e mi sembra che anche loro non siano più venuti alla manifestazione (pensiamo soprattutto al peso che ha nella filatelia Bolaffi...). Soluzioni? Non ne ho. Speranze? Si, forse i tempi sono maturi per organizzare 1 convegno serio all'anno fatto da noi operatori. Quando e se succederà spero che tutti i collezionisti e appassionati che lamentano puntualmente il decadimento di Veronafil, "battano un colpo". Andrea Paolucci - Padova1 punto
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In effetti, per quanto riguarda l'aes signatum, per Haeberlin e McCabe la A barrata è il monogramma di TA[chna], ossia Tarquinia; i frammenti sono stati infatti rinvenuti a Corneto, non lontano. Per Garrucci e Willers significa invece III A, tres asses, mentre per Comparette non è altro che una semplificazione stilistica del ramo secco Interessante. non sapevo di questi trienti "decimalizzati"1 punto
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I am a specialist in collecting the coins of Septimius Severus and particularly those from his eastern mints. I can confirm that the original coin in this thread come from the later period of Laodicea-ad-Mare. What has not helped in this thread is that several of the coins have been mis-identified as Rome but are indeed Laodicea. The best way to understand the different styles are to study as many correct examples as you can. I have a gallery of a small section of my collection that is aimed at this period from Laodicea. https://www.forumancientcoins.com/gallery/thumbnails.php?album=1473 I must admit that my passion is not these later issues but the earlier "old style" eastern issues. Regards, Martin1 punto
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