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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/04/23 in tutte le aree

  1. Per quanto ci riguarda abbiamo fatto, stiamo facendo e faremo per gli appassionati ancora e per i giovani…il futuro numero 10 del Gazzettino di Quelli del Cordusio, sarà’ un numero Speciale con tanti giovani che hanno scritto e che sarà’ al momento opportuno sempre donato a chi ci segue. Rimane poi sempre anche il recente Catalogo numero 2 delle monete presenti e visibili a tutti in Ambrosiana, anch’esso dono per la comunità culturale da parte di Quelli del Cordusio.
    7 punti
  2. Io passo tanto tempo libero coi miei figli tra francobolli e monete. E li incentivo nella collezione numismatica. Il mio più piccolo (12 anni) ha iniziato una collezione di monete (ovviamente io ci metto i soldi, ma cerco di far scegliere e contrattare lui). Gli ho fatto fare una ricerca sul re, gli farò fare una ricerca sulla monetazione sotto quel re; poi gli farò preparare una scheda per ogni moneta con foto. Poi andremo a stampare il libricino a colori della collezione. Sceglieremo un bel monetiere che la contenga. Penso che sia un bel modo di impiegare il tempo in famiglia. Mio nonno fece così con me, anche se era più difficile reperire materiale negli anni 80. per gli eventi di figli di amici (cresime, comunioni, etc) regalo sempre una bella monetina. Un giorno potranno essere lo spunto di una nuova passione. Condivido quanto sopra perché pensò che tutti gli appassionati debbano fare qualcosa per tramandare e diffondere questa passione. Noi siamo i primi ambasciatori dei nostri hobby.
    5 punti
  3. Buona Serata, posto le due Piastre "Doppio Orecchio" che ho in collezione. Saluti a tutti, Beppe
    5 punti
  4. “LA SCOMPARSA DEI COLLEZIONISTI. Uno degli aspetti più significativi e più malinconici della crisi che sta attraversando in Italia la numismatica, è senza dubbio quello della diminuzione numerica dei collezionisti di monete. Nè si dica che il numero dei collezionisti possa anche non aver rapporto con lo sviluppo degli studi, e non aver riflessi anche nelle attività ufficiali in questo campo; sarebbe superfluo, crediamo, dimostrare che l'interessamento dei collezionisti privati aumenta la conoscenza del materiale, promuove le ricerche e le scoperte piccole e grandi su questa materia, sprona anche lo Stato a custodire, a sorvegliare i suoi tesori numismatici, senza tener presente che, quasi sempre, da un collezionista scaturisce uno studioso. La storia della nostra scienza è ricca di casi in cui collezioni di privati hanno offerto la base per opere scientifiche di primissimo ordine e perfino cataloghi di commercianti sono assurti all'onore di libri di testo indispensabili per gli studi. La diminuzione dei collezionisti è, dunque, un indice di regresso ed anche un ammonimento per il futuro: se si continuasse di questo passo, la nuova generazione non avrebbe che un numero insignificante di collezionisti di monete, e poiché il gusto della collezione si sviluppa quasi sempre dalla imitazione, non saremmo troppo pessimisti nel dire che, più tardi, essi scomparirebbero del tutto. Le ragioni di questa crisi sono varie e complesso, di ordine generale e di ordine particolare. In quelle generali metteremo la vivacità, il nervosismo del mondo moderno, le preoccupazioni per le esigenze aumentate della vita, lo sport, il cinematografo, e tutto quello che può distogliere apparentemente dal raccoglimento, necessario ai nostri studi. Diciamo apparentemente perchè non siamo (tutt'altro!) lontani dal comprendere il respiro vibrante del mondo moderno, e non crediamo che non si possa essere, nello stesso tempo, automobilista o sciatore e collezionista di monete. In quelle particolari metteremo la neghittosita’ della « numismatica ufficiale», la disorganizzazione delle nostre società, periodici, attività numismatiche in generale, che tutto hanno fatto, o meglio non fatto, per non incoraggiare i principianti, per non promuovere nuovi adepti….” da: Rassegna numismatica. Maggio, 1930.
    4 punti
  5. Su, lo faccia lo sforzo. Legga quelle poche pagine del Noe, si citano esemplari su cui si poneva il dubbio che non sono quelli da me condivisi. Non serve battere i coperchi come fossimo al mercato ortofrutticolo. È un atteggiamento che offende la memoria degli studiosi del passato che vedo non si degna di attenzionare. Posi la clava, grazie.
    4 punti
  6. Altri tempi! “…numeroso pubblico intellettuale…”
    4 punti
  7. Il Gruppo ha fatto tanto e continua a fare tanto, le belle scene con i giovani che ricevono le monete nelle loro mani non può che far sperare in un futuro di numismatici sempre più appassionati e prodighi verso questa scienza. Speriamo che questi nuovi e probabili futuri numismatici siano anche sostenuti economicamente dalle loro famiglie per iniziare possibilmente un viaggio di cultura, passione e studio, così da formare il nuovo volto della numismatica italiana.
    3 punti
  8. Lovely coins with the first coin being of patricularly good quality. My CONCORDIA FELIX comes from the next issue where Plautilla has her hair untied.. I generally collect eastern issues when they exist. Obv:- PLAVTILLA AVGVSTAE, Draped bust right Rev:- CONCORDIAE, Concordia seated left, holding patera and double conrnucopiae Minted in Laodicea-ad-Mare. 1st Issue. A.D. 202 Reference:- RIC 370. RSC 7. 3.47g. 19.70mm. 0 degrees
    3 punti
  9. Premesso che le ragioni della vicinanza al collezionismo da parte giovanile o è insita o è difficile da creare in un mondo così tecnologico, dove i ragazzi nella quasi totalità pensano, direi anche giustamente, al divertimento, quello che frena un ragazzo è sicuramente il lato economico. Infatti se non si ha un genitore che ti aiuta nel poter acquistare qualche moneta o qualche volume, il giovane non avrà la possibilità di essere affascinato da questo mondo, se in lui poi la passione invece è viva è insita, allora in un futuro con condizioni economiche più stabili potrebbe diventare un collezionista o studioso. La parte economica in gioventù deve avere dei sostegni, se manca questo il giovane sarà sempre più lontano dalla numismatica. Ricordo con piacere l’iniziativa di Quelli del Cordusio, “una moneta per i giovani” e prima ancora “un libro per i giovani”, ottima iniziativa per avvicinare le nuove leve al mondo numismatico, o le iniziative della NIP per con convegni e la pubblicazione di un volume a fumetti per i ragazzi, la speranza è che queste iniziative siano riprese e ampliate, anche se oggi i problemi principali sono solo i guadagni e le diatribe Tra collezionisti, commercianti e accademici.
    3 punti
  10. Buongiorno e buona domenica a tutta la Sezione. Ciao @Rocco68 ricordi benissimo, abbiamo due monete identiche, frutto dello stesso conio con addirittura gli stessi fantasmini al rovescio. Cosa saranno? Come è possibile che ambedue le monete hanno le stesse "tracce" allo stesso posto? Io comunque ne ho comprata un'altra "normale" così da poterle tenere vicino e osservarle meglio. La nuova 1799 è ancora in viaggio, appena arriva sarà un piacere postarla.
    3 punti
  11. Ciao a tutti, oggi condivido con voi un mio denario di Plautilla: provenienza Numismatica Tintinna. Ex vecchia collezione Inglese. Descrizione del venditore. Impero Romano. Plautilla, moglie di Caracalla (deceduta nel 212 d.C.). Denario. D/ PLAVTILLAE AVGVSTAE. Busto drappeggiato a destra. R/ PROPAGO IMPERI. Caracalla e Plautilla, stanti uno di fronte all'altra, si stringono la mano. RIC 362. gr. 3.45 19.00mm. R. AG. SPL.
    2 punti
  12. Scoperti misteriosi disegni rupestri in Svezia: forse prime immagini dei vichinghi Team di archeologi svedesi ha trovato circa 40 incisioni di 2.700 anni fa su una parete rocciosa: rappresentano uomini, navi e animali Grandi navi che sembrano evocare la forma tipica delle imbarcazioni vichinghe con la prua allungata e scolpita. Ciurme di uomini al comando e figure stilizzate di animali spettrali. L'ipotesi che sta prendendo piede in queste ore è che possano essere alcune tra le più antiche raffigurazioni del popolo dei vichinghi svedesi. I disegni appaiono tracciati in bianco. Una coreografia di immagini che animano una imponente parete di roccia molto ripida. Quasi fossero murales rupestri eseguiti in modo acrobatico. Mistero nel mistero, dunque. E' la scoperta che sta calamitando l'attenzione del mondo scientifico, avvenuta in una regione della Svezia occidentale, non lontano dal sito di Bohuslän, area molto noto agli archeologi perché aveva già restituito anni fa altre incisioni rupestri (come quelle dell’età del bronzo di Tanum), riconosciuto come patrimonio culturale universale dall’UNESCO. Ora, il tesoro svedese si amplia. I ricercatori hanno riportato alla luce circa 40 "petroglifi", ossia disegni su pietra, raffiguranti navi, persone e figure di animali, risalenti a circa 2700 anni fa. La scoperta è avvenuta per puro caso, come spesso accade in archeologia, dove il fiuto e l'istinto degli esperti si accompagnano ad una buona dose di fortuna. Già perché il team di archeologi svedesi stava perlustrando l'area quando si sono trovati di fronte ad una immensa parete di roccia completamente ricoperta di strati secolari di muschio compatto. Come riporta LiveScience, solo per puro caso hanno un particolare: una linea biancastra. «Sembrava fatta dall'uomo». Troppo precisa e definita per essere naturale. E' bastato rimuovere (a fatica) la superficie muschiosa per rivelando i petroglifi sottostanti. La sorpresa è stata tanta. Ma il mistero che aleggia su questi disegni si infittisce. L'ENIGMA DELLA PARETE A STRAPIOMBO Come sono stati realizzati i disegni? Qui sono entrati in gioco anche i geologi. La parete di granito appare molto ripida. Ma soprattutto, nell'VIII secolo a.C. (ai tempi dell'esecuzione) faceva parte di un'isola. Come ha spiegato Martin Östholm, project manager della Fondazione Bohuslän: «Le maestranze avrebbero dovuto realizzare le incisioni stando in piedi su una barca o su una piattaforma costruita sul ghiaccio». Le persone addette all'opera potrebbero aver sbattuto pietre dure contro la parete rocciosa di granito facendo emergere lo strato bianco sottostante: in questo modo i disegni rupestri apparivano altamente visibili dalle navi di passaggio. Per incutere timore? Per contrassegnare una proprietà? Sono solo alcune ipotesi. Se le inisioni rupestri sono state realizzate in un periodo di tempo relativamente breve, potrebbero raccontare una storia. I disegni raffigurano navi, persone e figure di animali, comprese creature a quattro zampe che potrebbero essere cavalli. Il più grande mostra una nave lunga 4 metri. https://www.ilmessaggero.it/mondo/vichinghi_scoperta_disegni_roccia_mistero_svezia-7442639.html
    2 punti
  13. fra sedili, gente FRASE DILIGENTE Buona serata. Stilicho
    2 punti
  14. Buonasera,dalle immagini postate non riesco a capire se il rovescio è anepigrafo o meno,in tal caso sarebbe un 3 cavalli coniato a Napoli durante il regno di Filippo III di Spagna ,ecco un'esempio... Se invece riporta la legenda:IN.HOC.SIGNO.VINCES✠ potrebbe sempre essere un 3 cavalli di Filippo IlI di Spagna di questo tipo... Oppure potrebbe essere sempre un 3 cavalli ma coniato durante il regno di suo padre Filippo II di Spagna,ecco un esempio...
    2 punti
  15. Ciao @sdy82, quello che ho riportato è lo stralcio di un editoriale a firma LA RASSEGNA NUMISMATICA (fascicolo n. 5 maggio 1930) - cfr. foto. Grazie, Domenico
    2 punti
  16. Per le banconote un mini colpetto di fortuna Una lira del 1914 (emissione1917) che possiedo ma per un euro si prende sempre. E questa mini banconota (cm. 6 x cm. 4) da 10 pfennig del 1948, appartiene alla prima emissione della BANK DEUTSCHER LÄNDER del 1948, questa banca sarà sostituita nel 1957 dalla DEUTSCHE BUNDESBANK. Come ben sappiamo la BANK DEUTSCHER LÄNDER era presente anche sulla prima emissione di moneta spicciola della Germania post bellica. (in foto I° e II° tipo)
    2 punti
  17. Qualche acquisto fatto questa mattina al mercatino, spesi solo 4 euro e debbo dire che sono molto contento Rovistati una ciotola ad un euro al pezzo ed un fascio di banconote sempre ad un euro al pezzo. Trovato questo bel 10 soldi di Vittorio Amedeo III del 1794 in ag.290, anche se in scarsa conservazione i rilievi ci sono quasi tutti. Questo gettone da 10 Goethe commemorativo tedesco in acciaio degli anni '80 per un mio amico che li colleziona. Token - Johann Wolfgang von Goethe - Federal Republic of Germany – Numista
    2 punti
  18. @Litra68, frequenti nei sei Tornesi sono anche le doppie battiture. Immagine del taglio.
    2 punti
  19. Effettivamente in alcuni esemplari d mezzo scudo sembra ci sia veramente un profilo a sostituire il taglio della spalla del Re,ma non credo che il duca di Ossuna abbia osato tanto...
    2 punti
  20. Le foto non le rendono giustizia.. per me è piu che SPL sia al D sia al R.. grazie a tutti dei commenti
    2 punti
  21. Buonasera, É una moneta ed un’emissione che offre diversi spunti. Noe parla di imitazioni di altri conii (pagine 51-56) per diversi esemplari suberati o sospettati tali con alcune interessanti riflessioni sull’ufficiltá o meno di questa produzione, inoltre il rovescio dell’esemplare di apertura sembra avere subito una reincisione con l’aggiunta della foglia larga sopra quella della spiga, si veda Noe 546 per il conio di martello di partenza (anche se nell’immagine che posto, nella posizione occupata da tale foglia, sembrerebbe potersi intuire il “fantasma” di qualcosa molto simile ad essa forse). L’esemplare ex Artemide mi da l’impressione di aver subito qualche “ritocco” nella capigliatura al dritto e nelle reste al rovescio. E poi, quell’area liscia ed uniforme lungo il bordo tra ore tre ed ore cinque al dritto che origine potrebbe avere avuto? Un colpo o effetto dovuto alla foto? Concordo che l’esemplare se autentico valga la pena di essere acquisito nella collezione di chi si interessa delle emissioni metapontine o di chi voglia studiarle. La numismatica come scienza (anche accompagnata dal collezionismo) é tremendamente più stimolante dell’edonismo che spesso accompagna il possesso dell’oggetto d’arte. L’esemplare Noe 546, al British Museum dal 1847, acquistato da Maximilian John Borrell. Peso 7.451 grammi. Stesso rovescio della moneta in discussione prima della reincisione. Catalogato come falso antico. L’esemplare suberato Noe 545, conservato a Parigi presso la Bibliotheque Nationale de France, fonds general 1179. Peso 6.00 grammi e battuto dallo stesso conio di incudine della moneta ex Artemide. Noe descrive il rovescio della moneta come assai simile a quello del 546, mi chiedo se non si possa ritenere che sia proprio lo stesso conio invece, almeno così potrebbe sembrare a giudicare dal piccolo tratto (frattura di conio?) che si allunga verso sinistra dalla seconda omicron dell’etnico. Sarebbe una corrispondenza di conii con l’esemplare ex Artemide, per quanto parziale essendo apparentemente antecedente la reincisione con l’aggiunta della foglia (la moneta di Parigi purtroppo è difficile da leggere visto lo stato in cui versa). Possibile? Che ne pensate?
    2 punti
  22. Guardate che devo salvaguardare il mio investimento e con tutti i dubbi che sollevate certamente non mi rendete la vita facile. Allora voglio dormire tranquillo e vincere facile...genio e sregolatezza, fantasia e creatività...mi darà grande soddisfazioni...investimento assicurato: CLICCA-->GENIO E SREGOLATEZZA
    2 punti
  23. Assolutamente vero. Sono onorato di aver generato una interessante discussione, seria, proficua; di aver coinvolto esperti e appassionati. Soprattutto di aver appreso conoscenze e metodi di studio che servono anche alla crescita personale e non solo a quella intellettuale. Vi ringrazio tutti, è veramente un piacere interagire con tutti voi. Grazie grazie grazie.
    2 punti
  24. Buongiorno, mi permetto invece di supporre che l’utente @Gordonacci viceversa possa apprezzare la ricerca svolta, l'impegno profuso e quanto emerso dal post #16 in poi, essendo fino a quel momento una discussione “working in progress” senza una netta e chiara decisione. Rammento che fino al post #15 la situazione era tutt’altro che chiara con indicazioni di vario tipo ma nulla alla fine di probante: caratteri impastati, rilievi sfumati, peso calante ma nessun dato certo e incontrovertibile. Sensazioni personali e poco più. La casualità è stata che proprio recentemente si era discusso tra noi Curatori sull’altro esemplare, quello presentato al post #16 per l’appunto. E @grigioviola se n’è ricordato. Se si osserva la comparazione tra l’esemplare Gordonacci e quello presentato, il ritratto è identico, le legenda pure come dettagli, il rovescio stessa iconografia seppure con dettagli meno marcati. I tondelli sembrano presentare diverse forme al diritto, stesse caratteristiche tra i rovesci. Il secondo esemplare sembra più espanso a ore 0. Come si può spiegare? Secondo il metodo galileiano si formula un'ipotesi; quella formulabile è che si tratti di prodotti fusi confezionati in antico utilizzando valve in argilla(anche multiple) di copie della stessa moneta. Si tratta di una produzione che parte trova utilizzo pressochè durante tutto l’Impero e anche nel periodo tetrachico (vedasi ad es. A SET OF COIN MOULDS IN WINNIPEG, Robert Weir). Utilizzando un sistema simile si poteva avere una serie di esemplari identici nei diritto e rovescio ma su tondelli diversi e dai rilievi sfumati. Altra caratteristica la presenza di dati fisici ridotti, motivati dal ritiro dell’argilla durante l’essicazione e quindi dalla ritrazione del metallo stesso in fase di raffreddamento. Il bordo veniva prima tagliato e quindi limato (più o meno bene). Quindi la soluzione è quella di trovare un altro esemplare con caratteristiche di clone ovvero con ritratti legende, iconografia e tondello identico (chiaro esempio di clonazione moderna). Cosa fatta, al post #20, chiamandolo infatti “the smoking gun” (la pistola fumante, termine anglosassone). Le differenze tra i primi due sono dovute probabilmente ad angolo di incidenza della foto/luce. Le crepe sono un altro dato che indica fusione e shock termico e sono presenti anche sul III esemplare seppure meno evidenti e rafforza l’idea di essere in presenza di una produzione moderna. Chiaramente dopo il post #20 di 3 ore fa il quadro è finalmente chiaro ma solo dopo quel post: solo in seguito a questo si può parlare di “falso banale” (che tale non era se non si era giunti ad una conclusione certa prima – e può suonare anche un po’ ingenerosamente nei confronti dell’utente, ndr). Successivamente si può passare all’utente una informazione (ahimè avversa) certa e documentata non una indicazione parziale e frammentaria. Inoltre lo stesso utente ha avuto modo, qualora non ne fosse al corrente, di venire a conoscenza della presenza di copie fuse antiche (dette anche limesfalsa) e quindi ha avuto un upgrade culturale numismatico. Preso singolarmente un esemplare di peso ridotto non è sempre falso moderno tout court: si provi a tal maneggiare un sesterzio limesfalsa di produzione Carnuntum, spesso con rilievi anche di buona qualità ma di diametro e peso ridotto. Ed è un manufatto antico, non una “sola” moderna. Con una sua Storia ed un “perché” di essere. Lo vogliamo buttare via perché pesa di meno e lo tacciamo di fraudolenza “moderna”? Prima di esprimere una "sentenza" bisogna esser certi di quanto si afferma, esplorando le varie possibilità. Buona giornata Illyricum
    2 punti
  25. Buongiorno, Aggiungo un altro 10 tornesi 1856,in asta alla prossima Nomisma. Un saluto a tutti. Raffaele.
    2 punti
  26. Ciao. mi viene in mente che in ambiente romano, anche se in epoca più tarda rispetto al tuo asse che dovrebbe essere di serie sestantale, il monogramma in nesso AT o TA è presente anche in un denario del 74 a.C. C. POSTVMI AT o TA D/ Busto di Diana a d. con arco e faretra sulle spalle; c. p. R/ Cane in corsa a d.; sotto, asta; in esergo, su due righe C.POSTVMI / TA; c. p. RRC 394, 1a; BMCRR I, 3238-3241 (C. Postumius Tatius?, 77 a.C.); Bab. 9 (64 a.C.) Ma torniamo alla tua suggestione Io escluderei che l'asse sestantale e l'aes signatum da te mostrati siano connessi. Dal punto di vista epigrafico le monete riportare dal Garrucci non presentano un nesso ma una "A" latina sormontata da linee parallele al di sopra del suo vertice. La cosa è molto chiara anche dalle riproduzioni fotografiche presenti nel Turlow-Vecchi (Thurlow & Vecchi: Italian Cast Coinage; Italian Aes Rude, Signatum and Aes Grave of Sicily, by Bradbury Thurlow and Italian Aes Rude, Signatum and the Aes Grave of Sicily by Italo Vecchi, two works published as one, 1979 che dovrebbero riferirsi allo scavo di Tarquinia dei fratelli Marzi del 1876) che pure mostrano, a differenza del Garrucci, esemplari frammentari con al massimo due stanghette (AES9 e 10 plate 9). Anche dalle immagini fotografiche si vede chiaramente che lettera e stanghette non sono in nesso E sono proprio quelle righe sormontanti la A che fanno pensare ad una sorta di numerale. La "A" come valore è già attestata in ambito etrusco per es. a Populonia che ha coniato dopo ca. il 200 a.C. delle monete da 10/trentesimi con D) Testa di Sethlans a d., con pileo ornato di corona d'alloro; tra X e A. Bordo di punti. R) Martello e pinze su entrambi i lati di 4 pallini; sotto, PVPLVNA (scritto da dx a sx in alfabeto etrusco). Bordo di punti. che presentano, appunto, la lettera A come numerale. Scrive il Vecchi che "In seguito al crollo del sestantele come standard e della sua bella serie centesimale etrusca, Populonia seguì Roma e produsse trienti unciali in bronzo dall'incisione di scarsa qualità con uno standard di peso basato su un a partire da circa 27 g. In linea con la politica di decimalizzazione di Populonia, ai tradizionali trienti con 4 pallini è stato aggiunto un segno di valore da 10 unità sul dritto. La X a sinistra e la A a destra di Sethlans sembrano essere un tentativo locale di decimalizzare trientes unciali, molti dei quali sono riconiati su Menvra/gufo sextantes di tipo 12 di peso inferiore alla media. Sestanti di tipo 12 simili ma di peso maggiore sono stati ritariffati ad 11 unità nella serie successiva". Vecchi Italo 1993, The coinage of the Rasna: a study in Etruscan numismatics. Part IV in "Schweizerische numismatische Rundschau = Revue suisse de numismatique = Rivista svizzera di numismatica" PDF ripubblicato da e-periodica.ch il 28.04.2023 a qs indirizzo : https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiooODQ2Zj_AhUfQ_EDHcYEAhYQFnoECAgQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.e-periodica.ch%2Fcntmng%3Fpid%3Dsnr-003%3A1993%3A72%3A%3A276&usg=AOvVaw3yb1Ipcw1TWUjlOnuUpzDc Quindi non mi sento di avvalorare la tua ipotesi
    2 punti
  27. Qui si entra in discorsi piuttosto complessi... Mi limito a dire solo che di altri sistemi in realtà non ne esistono più, il processo globalizzativo ha azzerato le logiche più "moderate" che esistevano ancora in occidente e ormai un capitalismo che non è neanche più tale ma oserei dire è più una specie di feudalesimo più sofisticato con mezzi aggiornati al 21° secolo ha preso il posto dei precedenti sistemi, sia chiaro, non credo affatto in un sistema che possa assurgersi a "migliore" in senso assoluto, in Europa fino a questa deriva estrema del mercato quasi teocratico si viveva abbastanza bene, prevaleva un certo equilibrio tra le visioni e le dinamiche sociali...adesso non si capisce più nulla, prevalgono logiche che mi sembrano assai poco umane... Certo, può anche darsi che la gutta non sia abbastanza e che come dici tu sia meglio una bella inondazione, anzi è anche più probabile che ciò accada se si continua così, però le inondazioni, la storia lo insegna, sono piuttosto devastanti, scorre il sangue di tutti, innocenti e colpevoli, l'umanità affonda ed emergono i mostri abissali peggiori e non è detto che dopo tale sacrificio estremo poi si vada verso tempi migliori, se l'uomo rimane un essere avido e perso nella tentazione della forza bruta, tutto ciò che può costruire è un mondo che rispecchi tali principi, l'unica cosa che cambia è chi materialmente gestisce il potere, un mostro che ne divora un altro e lo sostituisce ma sempre mostro rimane...
    1 punto
  28. Il mio approccio razionale alla produzione monetaria della zecca di Napoli mi porta a pensare che nessuno avrebbe mai potuto commettere un reato di "lesa maestà" nei confronti del sovrano. Però a volte credo sia anche giusto andare oltre e troverei sinceramente interessante l'ipotesi che l'Ossuna possa aver "firmato" il suo messaggio a Venezia
    1 punto
  29. Questa è quella originale di @Oppiano. Puoi far il contronto tu stesso @dangerooze
    1 punto
  30. Guarda, il fatto che in un profilo umano (o pseudo tale) sia stato riconosciuto il duca di osuna è una forzatura degli studiosi degli anni passati. Per quanto riguarda il taglio della spalla che sia effettivamente un profilo umano o meno è un'affermazione che io, al momento, non mi sento di fare con tanta sicurezza Sia perché il duca di osuna era fedele a Filippo III, sia perché a inizio 900 c'era un tipo di approccio diverso a quello di oggi. Comunque credo che il dell'erba non avesse chiaro che i conii non li aveva prodotti l'osuna.
    1 punto
  31. Ciao Mattia, bella contraffazione di Frinco del sesino veneto. Marinvs Grimano Dvx. Come dici esemplare simile al mio. Purtroppo essendo usurato non si assegnare a quale variante, ma la mazzetta perla per sè
    1 punto
  32. Ne potresti trovare tantissimi tipi (straniere comprese) comunemente circolate del periodo 1900-1950 ad un prezzo irrisorio (50 cent - 1 euro), ci dovresti solo provare Con la corsa che c'è alla ricerca della perfezione ogni tanto qualcosa viene snobbata ed inserita nei fasci di banconota a scelta.
    1 punto
  33. Devo attrezzarmi..mi viene un nervoso non riuscire a fotografare bene..
    1 punto
  34. Buongiorno, sostituendo solo la parola cinematografo con smartphone, l'articolo può essere pubblicato su Cronaca Numismatica e nessuno si accorgerebbe che il testo risale a quasi 100 anni fa
    1 punto
  35. Vorrei fare solo una breve osservazione in generale, al di là dell'esito finale. Questa discussione e', secondo me, un esempio di lavoro di collaborazione nonchè di approfondimento su un argomento sempre piuttosto ostico (vero/falso), utile non solo a chi deve ancora imparare, ma in generale per chi ama guardare le monete oltre il loro valore puramente materiale (elemento, comunque, non trascurabile). Buona serata. Stilicho
    1 punto
  36. 1 punto
  37. infatti.. da li la rarità.. si certo, ma 1) devi potertelo permettere; 2) devi trovare questa tipologia. Per chi colleziona monete antiche, e come era nel passato, veri collezionisti di grande calibro, a volte, pur di avere la rarità, la conservazione passava in secondo piano
    1 punto
  38. potrebbe essere in peltro oppure in lega bassa di argento..... sembrerebbe un manufatto del XVIII secolo
    1 punto
  39. Complimenti ! Che bella conservazione @Giov60 Tra l'altro è proprio il tipo che mi manca ... 😆 Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  40. Ecco "the smoking gun"... terzo esemplare presente sulla Baia. Size and weight: 27x28mm, 7.1g Ciao Illyricum
    1 punto
  41. Ciao, io ho una macchinetta digitale scarsa che ha più di 10 anni. Imposto su macro e faccio le foto al sole tenendo le monete in mano, il risultato è tutto sommato accettabile 😉
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  42. Nella serie dei monogrammi presenti nei bronzi repubblicani compare a volte la sigla AT oppure TA secondo come si voglia leggerla . Questo monogramma o sigla o simbolo , rimane anonima nel senso che se fosse un monogramma non apparterrebbe a nessun magistrato conosciuto avente un nome che inizi con queste lettere ; soltanto due Gens repubblicane iniziano con AT , la Atia e la Atilia , ma nella prima Gens i Magistrati monetali conosciuti furono Atio Balbo , Propretore in Sardegna nel 59 a. C. e Atio Labieno dei quali non si conoscono Assi emessi o suoi sottomultipli , mentre nella seconda Gens i Magistrati furono un Atilio Saranus , un Marco Atilio Saranus e un L. Atilio Nomentano , questi “firmarono” le loro emissioni con SAR , M. ATILI e L. ATILI , ma nessuna di queste Gens citate mai con il monogramma AT-TA . Se invece volessimo leggere nel monogramma TA al posto di AT , l’ unica Gens repubblicana conosciuta che emise monete fu la Tarquitia , il cui Magistrato fu un Questore , C. Tarquitio , di cui si conosce un Denario . In considerazione di questo mio dubbio , spero che qualcuno piu’ esperto gentilmente me lo chiarisca , ho cominciato a fare delle ricerche in campo numismatico : monete e libri , ricerche numismatiche che mi hanno portato a quanto sopra descritto , finche’ sono giunto alla parte letteraria , al libro del Garrucci : “Le monete dell’ Italia antica” nel quale testo alla tavola XXVI (punti 4a-b , 5a-b , 6a-b) delle monete fuse ho trovato degli Aes Signatum con impresso quello che sembra il monogramma o sigla AT o TA , lingotti frammentati di bronzo ( vedere foto) che furono trovati a Tarquinia . A fronte di quanto esposto sorge naturale una domanda : c’e’ un legame tra la sigla o simbolo presente sull’ Aes Signatum con quello presente sull’ Asse repubblicano ? Oppure e’ solo una coincidenza ? Altra domanda : AT o TA potrebbe invece essere un monogramma arcaico delle Gens sopra nominate ? Per concludere , per chi non avesse il testo del Garrucci , riporto in foto quanto da lui scritto a proposito degli Aes Signatum che presentano questo simbolo , sigla o altro : AT o TA . Essendo propenso a ritenere le due lettere piu’ un monogramma , avendone le caratteristiche , piuttosto che altre possibilita’ , sarebbe utile ed anche necessario sapere a chi appartenne , quindi sentire i pareri dei piu’ esperti della sezione , grazie . In foto un Asse con il monogramma AT-TA in questione , la tavola XXVI del Garrucci e la descrizione a pagina 12 del libro , dei tre esemplari di Aes Rude disegnati nella tavola .
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  43. Many thanks for the welcome. I am glad that you like some of my coins. Here are some from the same mint but minted under Constantius Gallus. Obv:– DN CONSTANTIVS IVN NOB C, Bare, bust draped and cuirassed right Rev:– FEL TEMP REPARATIO, Soldier spearing fallen horseman, who is bare headed, reaching backwards Minted in Antioch (Gamma | _ // ANA), A.D. 350-355 Reference:– RIC VIII Antioch 134 This would have been a nice coin but an uneven strike means it has lost detail on the lower part of both sides Obv:– DN CONSTANT-IVS NOB CAES, Bare, bust draped and cuirassed right Rev:– FEL TEMP RE-PARATIO, Soldier spearing fallen horseman, who is bare headed, falling forward, clutching his horse. he is bare headed Minted in Antioch (G|_//ANS), Reference:– RIC VIII Antioch 137 (C) Obv:– DN CONSTANTI-[VS NOB CAES], Bare, bust draped and cuirassed right Rev:– FEL TEMP RE[PARATIO], Soldier spearing fallen horseman, who is bare headed, reaching backwards Minted in Antioch (S | _ // AND) Reference:– RIC VIII Antioch 149 var (149 rated S). Unlisted workshop
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  44. Hello all, I hope that you do not mind me also participating in this thread that is quite close to my heart and is one of my collecting themes. I have too many of this type across many mints. I hope that youi do not mind me sharing a few in this thread. I will start with a small selection of my Constantius II coins from Antioch. These coins get progressively smaller and lighter:- Obv:– D N CONSTANTIVS P F AVG, Pearl diademed, draped & cuirassed bust right Rev:– FEL TEMP REPARATIO, Helmeted soldier to left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield on ground at right. Horseman is bearded and falls forward reachine towards emperor (type FH3) Minted in Antioch (* | _ //ANE). A.D. 348-350. Reference:- RIC VIII Antioch 122 var (unlisted for this officina, listed for A. B. D and Z, which are S) 4.54 g. 24.18 mm. 0 degrees Obv:– D N CONSTANTIVS P F AVG, Pearl diademed, draped, cuirassed, bust right Rev:– FEL TEMP REPARATIO, Helmeted soldier to left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield on ground at right. Horseman is bearded and falls forward reaching towards emperor (type FH3) Minted in Antioch (Gamma | _ //ANS). A.D. 350-355 Reference:- RIC VIII, Antioch 132 Obv:- DN CONSTAN - TIVS P F AVG, Pearl diademed, draped and cuirassed bust right Rev:- FEL TEMP RE - PARATIO, Helmeted soldier to left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield on ground at right. Horseman is bearded and falls forward clutching horse's neck (type FH4) Minted in Antioch. (Gamma | _ //ANB). A.D. 350-355 Reference:- RIC VIII, Antioch 135 Obv:– D N CONSTANTIVS P F AVG, Pearl diademed, draped & cuirassed bust right, Rev:– FEL TEMP REPARATIO, Helmeted soldier left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield at ground to right. Horseman turns to face the soldier, and reaches his left arm up towards him. He is bare headed and bearded Minted in Antioch (E | _ /ANEI). 350-355 AD. Reference:- RIC VIII Antioch 144 (C2) (officina 15) Obv:– D N CONSTANTIVS P F AVG, Pearl diademed, draped & cuirassed bust right Rev:– FEL TEMP REPARATIO, Helmeted soldier to left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield on ground at right. Horseman is bearded and falls forward reachine towards emperor (type FH3) Minted in Antioch (S | _ //ANZ). Reference:- RIC VIII Antioch 148 Obv:– D N CONSTANTIVS P F AVG, Pearl diademed, draped & cuirassed bust right Rev:– FEL TEMP REPARATIO, Helmeted soldier to left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield on ground at right. Horseman is bare headed and bearded and reaches towards emperor (type FH3) Minted in Antioch (//ANB). 6th November 355 A.D. - 3rd November 361 A.D. Reference:- RIC VIII Antioch 187A (C3) 18.86 mm. 2.14 gms, 0 degrees Obv:- D N CONSTANTIVS P F AVG, pearl diademed, draped and cuirassed bust right Rev:- FEL TEMP REPARATIO, Helmeted soldier to left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield on ground at right. Horseman is bare headed and falls forward clutching horse's neck Minted in Antioch (// ANGI). References:- RIC VIII Antioch 188 3.41 gms. 17.41 mm. 180 degrees Obv:– D N CONSTANTIVS P F AVG, Pearl diademed, draped & cuirassed bust right Rev:– FEL TEMP REPARATIO, Helmeted soldier to left, shield on left arm, spearing falling horseman; shield on ground at right. Horseman is bare headed and bearded and falls forward clutching his horse. Minted in Antioch (M | _ //ANTheta). Reference:- RIC VIII Antioch 191 (C3) Regards, Martin
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  45. DE GREGE EPICURI Molto belle. Sulla seconda si legge al rovescio, sopra al cavallo LX; in realtà alcune lettere non sono più leggibili, altrimenti si leggerebbe LXXII, cioè 72. E perchè mai? Perchè da una libbra romana (circa 327 g.) si coniavano 72 pezzi di questa moneta. Se ne parla nella discussione del 2011 che Litra ha linkato in uno dei primi post.
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  46. Queste monete della serie, in effetti, si differenziano tra di loro per diversi particolari, non solo per la posizione del cavaliere, ma anche per gli abiti che indossa (qualcuno addirittura ritiene che si possano distinguere diverse tribù barbare), per la presenza di eventuali copricapi (tipo il cappello frigio), per il tipo di capigliatura (trecce...), per la presenza o meno della barba. Poi, ovviamente, ci sono le differenze stilistiche legate alla zecca etc... Ecco il mio esemplare da Sirmio: Ciao da Stilicho
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  47. Sì, grazie, ho letto e ho visto anche le ottime repliche sulla questione. Resta ben poco da aggiungere, se non una piccola riflessione sui termini araldici addestrato (adextré) e sinistrato (senestré). I quali, nella lingua corrente, fanno credere che si stia parlando (p.e.) di un animale impratichito ma incidentato...🤣 In uno stemma, invece, identificano una figura accompagnata rispettivamente a destra e a sinistra da altre figure. Ricordiamo che in araldica i concetti di destra e sinistra sono relativi a chi imbraccia idealmente lo scudo, e non a chi lo osserva: quindi, destra è alla sinistra di te che guardi lo scudo, e sinistra è alla destra. Le parole colorate fanno riferimento a ciò che ti ho evidenziato sulla medaglia, le due torri ai fianchi del ponte: Nel merito: il blasone (--> la descrizione) in lingua francese dello stemma di Pont-à-Mousson che hai citato non fa onore alla fama di blasonatori spesso attribuita ai colleghi d'Oltralpe. Come è ben scritto, ed evidenziato graficamente in una delle repliche che hai ricevuto nell'altro post, addestrato e sinistrato sono termini più spesso usati per specifiche partizioni dello scudo, e meno frequentemente per indicare il posizionamento reciproco tra figure, soprattutto quando non si toccano fra loro. In parole povere, meglio descrivere lo stemma di quella città francese con un ponte fiancheggiato alle estremità da due torri. In verde, come già sottolineato dai colleghi, lo scudetto di Bar posto in capo, sveltamente blasonato dalla dizione en chef de Bar che è senz'altro più breve ma meno palese.
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