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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/05/23 in tutte le aree
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Ciao, oggi condivido uno dei miei primi acquisti e cioè un denario di Domiziano (81-96 d. C. ) con una raffigurazione sul rovescio abbastanza particolare coniato a Roma tra l'80-81 d. C. sotto il fratello Tito poco tempo prima che quest'ultimo morisse per cause naturali e fosse sostituito per successione dallo stesso Domiziano. Tito e Domiziano, figli dell'imperatore Vespasiano (in carica per 10 anni dal 69 al 79 d. C. ) appartenevano alla famiglia dei Flavii e dopo l'ottimo governo del padre prima l'uno (Tito per soli due anni 79-81 d. C. ) e poi l'altro (Domiziano per 15 anni fino al 96 d. C. ) furono designati a reggere le sorti dell'impero. Circa 25 anni, tutto sommato, di prosperità e di pace per il popolo romano e solo alla fine della parabola del governo di Domiziano si ebbe un periodo di turbolenze politiche dovute al comportamento di quest'ultimo che divenuto sospettoso di tutto e di tutti iniziò delle vere e proprie persecuzioni cruenti nei confronti dei suoi oppositori inimicandosi anche l'aristocrazia romana che cospiro' una congiura che andò a buon fine ponendo fine con l'assassinio al suo potere e quello dei Flavii. Ritornando alla moneta sul rovescio troviamo la rappresentazione di un trono o di un altare drappeggiato al di sopra del quale si trova un elmo corinzio e la dicitura Princeps Ivventutis. Il principe dei giovani era un titolo che gli imperatori davano ai propri figli che diventavano così patroni di Juventus, una istituzione che si potrebbe definire scolastica/militare la quale aveva il compito di preparare tramite addestramento e giochi le nuove generazioni con lo scopo di trovare i futuri ufficiali dell'esercito romano. Da esame diretto il denario risulta coniato (spero ai tempi di Tito 🙂), ben centrato, con buon metallo (i denari dei Flavii erano in ottimo argento, circa il 90 % e si vede ) e presenta una importante consunzione da circolazione segno che ha egregiamente svolto la sua funzione di moneta. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18,50 mm 3,20 g RIC 271 La famiglia dei Flavii al completo. Vespasiano ed i figli Tito e Domiziano.5 punti
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Buonasera...una foto di un pò di tagli...solitamente la combo è questa: treccia in rilievo e asse alla francese x i 3 grana, mentre serpentina e assi alla tedesca per i grana 3....ma non è la regola in assoluto, in collezione ho delle eccezioni...4 punti
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Ottimo lavoro @Releo pur ritenendo lo studio di Del Pup ( che considero un vero esperto nella tecnica di coniazione ed errori connessi ) la migliore spiegazione dell'anomalia "Doppio Orecchio" e pur non avendo molta esperienza nel campo, le tue considerazioni lasciano il campo ad altre ipotesi. E' il bello della Monetazione Borbonica. E' doveroso dire che il campione di monete è esiguo, trovarne qualche esemplare nelle vendite pubbliche quasi impossibile, probabilmente ne esistono altre nelle collezioni private ( magari solo per il fatto che nessuno ha fatto caso a questa particolarità). Oppure potrebbe essere che le "Doppio Orecchio" siano veramente rare. In ogni caso spero che qualche esemplare sia posto in evidenza in futuro e confrontato con quelle che conosciamo. Buona Giornata, Beppe4 punti
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Boicottate Verona ! Nessun NIP ci vada la prossima volta. E' un grosso sacrificio certamente. Ma se ci saranno solo venditori di euro sciolti e a pacchetti (pardon , a rotolini) i collezionisti dopo un occhiata se ne andranno inc... per il tempo perso e i dopo un passeggio se ne andranno anche loro. E chissàmai che gli organizzatori si decidano a fare qualcosa.4 punti
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Salve. Questa sera mi sono messo a curiosare fra le monete con doppio orecchio già presenti in questo topic. Ho così scoperto che, oltre a quelle di cui ho parlato nel post n.47, vi sono altre monete con identico conio. Infatti, la 1856 di Releo (post n. 5), la 1856 di Magicoin (post n. 20) e la 1856 di Beppe (post n.54) hanno fra di loro un identico conio ( differente, però, da quello delle due 1856 del post 47). Anche la 1854 di Raffaele (post n. 22) e la 1854 di Beppe (post.54) hanno fra di loro uno stesso conio. Viene, quindi, ampiamente confermato che il difetto “ doppio orecchio” non riguarda la “singola” moneta, ma risale al momento della composizione del conio-madre. Sembrano tante le monete portatrici di “doppio orecchio”, ma, a quanto pare, sono spessissimo figlie di uno stesso conio. Saluti.4 punti
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Io passo tanto tempo libero coi miei figli tra francobolli e monete. E li incentivo nella collezione numismatica. Il mio più piccolo (12 anni) ha iniziato una collezione di monete (ovviamente io ci metto i soldi, ma cerco di far scegliere e contrattare lui). Gli ho fatto fare una ricerca sul re, gli farò fare una ricerca sulla monetazione sotto quel re; poi gli farò preparare una scheda per ogni moneta con foto. Poi andremo a stampare il libricino a colori della collezione. Sceglieremo un bel monetiere che la contenga. Penso che sia un bel modo di impiegare il tempo in famiglia. Mio nonno fece così con me, anche se era più difficile reperire materiale negli anni 80. per gli eventi di figli di amici (cresime, comunioni, etc) regalo sempre una bella monetina. Un giorno potranno essere lo spunto di una nuova passione. Condivido quanto sopra perché pensò che tutti gli appassionati debbano fare qualcosa per tramandare e diffondere questa passione. Noi siamo i primi ambasciatori dei nostri hobby.4 punti
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3 punti
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Ciao a tutti oggi vi posto una mia Maiorina di Decenzio, provenienza Commerciante Professionista francese. Decenzio Maiorina. D/ D N DECENTIVS NOB CAES. R/ VICTORIAE DD NN AVG ET CAE (VOT/ V/ MVLT/ X). 5,45 grammi - 23mm. In esergo TRP, Treveri 1^ officina. RIC VIII 308.3 punti
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Buonasera a tutti. Ho letto in giornata quanto accaduto e i successivi commenti. Da parte mia, oltre al dispiacere per quanto accaduto al malcapitato (purtroppo inutile ma doveroso), ripropongo in questa sede le considerazioni già fatte in un'altra discussione. A mio parere occorre organizzare il carico/scarico all'interno del padiglione e alla presenza dei soli operatori (cioè senza intrusi vari), così da rendere più difficile l'individuazione dell'auto che trasporta monete d'oro rispetto a quella carica di soprese della Kinder. In secondo luogo occorre prevedere il biglietto d'ingresso nominativo e a pagamento (5 euro?), con controllo carta d'identità all'ingresso. Ciò al fine di rendere più difficile la vita ai malfattori e ai loro spioni. Mi sembrano rimedi che necessitano certamente di una organizzazione ma che non sono "Impossibili" da mettere in opera: cosa ne pensate? Per quanto riguarda quello che succede all'esterno della Fiera, vi posso garantire che io per primo vorrei vedere al cimitero ladri e malfattori vari però mi permetto di consigliare di lasciar perdere armi e simili. Abbiamo un ordinamento giuridico (molto difettoso e senz'altro da modificare soprattutto negli aspetti applicativi) che però non può essere sostituito con il Far West e abbiamo delle Forze dell'Ordine preposte alla nostra tutela e capaci alla bisogna di utilizzare le armi: lasciamole a loro... In merito al Veronafil, infine, personalmente credo sia finito da un pezzo a causa della organizzazione pessima e passiva rispetto alle mutate esigenze del pubblico e anche alle osservazioni a più riprese proposte anche sul Forum: ce ne faremo una ragione. Auspico anch'io una nuova e migliore manifestazione che ne prenda il posto e, non certo per campanilismo, credo che solo una città come Milano possa adempiere a questo compito (non mi dilungo sulle motivazioni che credo siano abbastanza evidenti): ogni altra soluzione ritengo sia destinata a rimanere un esercizio mentale. Un saluto cordiale e a presto.3 punti
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Very nice. As a comparison I will share some coins of Domitian as Caesar from years A.D. 77 through to A.D. 81. Obv:- CAESAR AVG F [D]OMITIANV, Laureate head of Domitian to left Rev:- Horseman galloping to right, right hand raised; below, COS V Minted in Rome. A.D. 77-78 Reference:- RIC II new p. 128, 958 (Vespasian) (R3) Obv:- CAESAR AVG F DOMITIANVS COS VI, Laureate head right Rev:- PRINCEPS IVVENTVTIS, Vesta seated left, holding Palladium and sceptre Minted in Rome. A.D. 79 Reference:- RIC II (old) 244. RSC 378 AE As Obv:- CAES DIVI VESP F DOMITIAN COS VII, Laureate head left Rev:- S-C, Minerva standing left, holding spear & thunderbolt, shield at feet Minted in Rome. A.D. 80-81 Reference:- Cohen 443. RIC II Titus 169b3 punti
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Along side this "COS II" issue there are several dies that have a style that is not consistent with the bulk of the "COS II" issue and seems more stylistically aligned with the style of the "IMP II" issue. I have a sub-collection that focusses in on this particular sub-series. I am attempting to find reverse die matches into other series that will help provide more information on these coins. I have identified nine obverse dies that fit into this sub-series. I have several reverse dies combined with many of these obverse dies. Obv:– IMP CA L SE SEV PER AVG COS II, Laureate head right Rev:– MONET AVG, Moneta standing left, holding scales in right hand, cornucopiae in left Minted in Emesa, A.D. 194 References:– RIC -, RSC -. Obv:–IMP CA L SEP SEV PER AVG COS II, laureate head right Rev:– IOVI VICT, Jupiter, seated left, holding Victory and sceptre Minted in Emesa. A.D. 194-195 Reference:– RIC -. RSC -. BMCRE - Obv:– IMP CA L SEP SEV - PER AVG COS II, Laureate head right Rev:– BONI EVENTVS, Fides (Bonus Eventus - RIC) standing left, basket of fruit in right, two heads of grain in left Minted in Emesa. A.D. 194 – A.D. 195 Reference:– BMCRE -. RIC -. RSC -. Obv:–IMP CA L SE SEV PER AVG COS II, laureate head right Rev:– MART-I V-ICTORI, Mars advancing right carrying spear and trophy. Minted in Emesa. A.D. 194 – A.D. 195 Reference:– cf. BMCRE 378 note. RIC 406b. RSC 324e. (all citing Cohen 324 - Kholl) Obv:– IM-P CA L SEP SE-V PER AVG COS II, laureate head right Rev:– VIC-TO-R AVG, Victory walking left, holding wreath in right hand, palm in left. Minted in Emesa. A.D. 194 - 195 Reference:– BMCRE -. RIC -. RSC -. Obv:– IMP CA L SEP SE_V PER AVG COS II, Laureate head right Rev:– FORT REDVC, Fortuna(?) standing left holding cornucopia and sceptre Copies a coin minted in Emesa. A.D. 194-195 Reference:– BMCRE 364A (Oldroyd Bequest 1946 ex L.A.L.). RIC IV 388. RSC 159. Obv:– IMP CA L SE SEV PEVR (sic) AVG COS I-I, Laureate head right Rev:– BONA SPES, Spes standing holding flower and lifting skirt. Minted in Emesa, A.D. 194 References:– RIC -, RSC - Obv:– IMP CA L SEP S-EV PER AVG COS - II, Laureate head right Rev:– LIBE-R AVG, Liberalitas standing left, holding abacus in right hand, cornucopiae in left Minted in Emesa. A.D. 194-195 Reference:– BMCRE -. RIC- Obv:– IMP CA L SE SEV PER AG COS II, Laureate head right Rev:– FORT REDVC, Fortuna standing left, holding long scepter & cornucopia Minted in Emesa, A.D. 194 References:– RIC -. BMCRE -. RSC -.3 punti
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Personalmente, ho iniziato a dedicarmi alla numismatica in modo serio pochi anni fa, quando avevo circa 21/22 anni. In famiglia nessuno aveva mai collezionato monete, ma in casa ve ne sono alcune che giacciono in cassaforte essendo principalmente marenghi d'oro (qualcosa del Regno d'Italia, ma niente di eccezionale) tramandati più per il loro valore venale che per vero collezionismo e che io in tutta la mia vita avrò visto 3 o 4 volte. Non essendo stato instradato nella numismatica da familiari, io mi sono avvicinato a questa disciplina coltivando un'altra mia passione, la storia. Secondo me tale materia riveste un ruolo cruciale nel cercare di avvicinare nuovi giovani (come se io non lo fossi più 😆) alla numismatica, posto che insegnandola adeguatamente - soffermandosi anche sui risvolti economici e politici di determinati eventi storici -, passare ad osservazioni numismatiche è un attimo. Mi riferisco, ad esempio, al simbolismo presente in moltissime monete antiche, medievali e moderne, a cui si può arrivare (o partire) da semplici argomentazioni storiche. Io, infatti, quando ne ho occasione, faccio vedere le mie monete ai più piccoli (nipoti o figli di amici) cercando di contestualizzare la moneta con racconti ed immagini più o meno semplici in base all'età del mio interlocutore (con riferimenti al potere di un determinato signore locale, a cosa volesse rappresentare coniando quella figura o legenda nella moneta, al perché lo abbia fatto etc.). Per la mia esperienza personale - direi quasi da autodidatta - tutto questo rappresenta un grande veicolo per avvicinare i più giovani alla numismatica. L'aspetto economico ricordato in precedenti interventi è importante, ma secondo me deve essere "calibrato", nel senso che la numismatica comporta l'esborso di determinate somme, più o meno cospicue, ma al livello iniziale si può contenere nei limiti di un altro hobby o altra passione. Alcuni volumi e molte monete sono costosi, ma si possono reperire numerosissime informazioni digitalmente - in primis sul nostro forum - da cui partire a costo 0, scegliendo poi bene che cosa acquistare (io do sempre la precedenza ai libri, perché ritengo siano soldi sempre spesi bene, a differenza di monete che magari - con il tempo - possono non piacere o affascinare più) con il giusto compromesso, al fine di non pentirsi dell'acquisto. Scegliendo una monetazione """normale""", che racconti una storia e che piaccia, si riesce a spendere per un libro o una moneta la stessa somma che si spenderebbe per una cena fuori oppure un paio di aperitivi (parola di un ex studente universitario e che ad oggi continua a comprare grazie ai guadagni di sporadici rimborsi spese 🙃). Per acquisti più importanti, come ho già detto in un altro mio intervento, si può sempre aspettare qualche anno quando, si spera, la situazione finanziaria sarà migliorata - tenuto conto che la fretta e il collezionismo numismatico non vanno molto d'accordo -, dedicando quel tempo allo studio. Riccardo3 punti
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Lucius Papius was one of the triumvir monetalis in 79 B.C. One interesting element in this coinage is the paired symbols used on either side of the coins. Each coin was produced with a pair of symbols in the field that were linked by a theme. These dies were not used interchangeably and coins only exist with the paired die. As far as I am aware the symbols were only repeated twice Crawford RRC Symbol variant 1 (amphora/amphora) and RRC Symbol variant 11 (tall cup/jug). We cannot be sure how many die pairs were created but there is a hypothesis that there were 246 die pairs due to the fact that one die is known with CCXLVI/CCXLVI (RRC Symbol variant 178). Crawford identified and illustrated 211 die variant pairs at the time of publishing. Several new dies have been found since RRC was published. To my knowledge the most comprehensive analysis of this type was performed by Richard Schaefer as part of the Roman Republican Die Project (RRDP) https://numismatics.org/pocketchange/schaefer/ James Bonnano manages an excellent online resource that has increased the number of illustrated dies to 232 https://bonannocoins.com/l_papius/l_papius_db.php I have been is discussion with James and Richard in the past and wanted to take the opportunity to share a couple of examples frmo my collection that are relatively interesting. L Papius Denarius Serratus Obv:– Head of Juno Sospita right, wearing goat skin tied under chin. Behind head, Shoe. Rev:– Gryphon running right; in ex., L. PAPI.; in field, Sandal Minted in Rome from . B.C. 79. Reference(s) – RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Symbol variety – RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 226. 3.78g. 19.71 mm. 180 degrees. An unpublished symbol pair with five examples currently known. This is likely the best of the five examples according to Richard Schaefer. L Papius Denarius Serratus Obv:– Head of Juno Sospita right, wearing goat skin tied under chin. Behind head, Dolphin wrapped around anchor. Rev:– Gryphon running right; in ex., L. PAPI.; in field, Hippocamp Minted in Rome from . B.C. 79. Reference(s) – RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Symbol variety – RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 220. The only example example currently known according to Richard Schaefer.2 punti
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It is RIC 347. RIC 347 has marks A to E. Also please see MER RIC:- https://ric.mom.fr/en/coin/29692 punti
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Veronafil è destinato a fallire e chiudere nel giro di poche edizioni. E forse è necessario che sia così, auspicando che dalle sue ceneri possa nascere qualcosa di veramente nuovo. Ormai la china e la parabola discendente non sono più recuperabili e di fatto, per come stanno le cose, si sta autoboicottando. La mia proposta: un convegno numismatico di caratura nazionale, promosso dai NIP e dai maggiori commercianti e case d'asta, una volta all'anno e di carattere itinerante: ogni edizione cioè fatta in una città diversa per promuovere la Numismatica su tutto lo stivale, compensare le distanze e limitare l'azione dei delinquenti. Michele2 punti
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Purtroppo la plastica "cancella" i particolari di una moneta e non permette di confermare il FDC. Ovviamente fa testo la perizia di un numismatico NIP e sicuramente, dove non arriva la foto, basta la testimonianza del professionista. Per confronto e condivisione, allego la mia in buona conservazione, periziata ma liberata dalla plastica che pur conservo:2 punti
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Here are another couple of Domitian denarii from my collection. Denarius Obv:- IMP CAES DOMITIANVS AVG P M, Laureate head right Rev:- TR POT COS VIII P P, Minerva advancing right, wielding javelin and holding shield at the ready Minted in Rome. A.D. 82 Reference:- RIC 98 Obv:- IMP CAES DOMIT AVG GERM P M TR P VII, Laureate Head Right Rev:- COS - XIIII, Minerva standing left, holding thunderbolt and scepter, shield at side Minted in Rome. A.D. 88 Reference:- BMC P. 324 Note (L. A. Lawrence Coll.). RIC II (Old) Addenda (L. A. Lawrence Coll.) would be after 106. RSC 66a. RIC II (New) 554 (R2), citing Madrid and Helbing 63, 1931, 5372 punti
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"L'uscita definitiva dal territorio nazionale di opere eseguite da meno di settant’anni e più di cinquanta non è soggetta ad autorizzazione. L’interessato (proprietario o esportatore) ha tuttavia l’onere di comprovare queste condizioni al competente Ufficio Esportazione (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio, art. 65, comma 4) tramite la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che prende il nome di “Dichiarazione oggetti aventi meno di 70 anni e più di 50”. L’autocertificazione deve essere completa di fotocopia del documento di identità del richiedente" @emi_93 Le monete hanno meno di 70 e non più di 50 Non deve fare niente. Il problema potrebbe essere che non si possono spedire monete in corso. Faccia una assicurata internazionale (per 1500 €) Cerchi su poste.it il tariffario. Deve curare l'imballaggio con nastro adesivo. Auguri !!2 punti
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Buongiorno a tutti, esemplare degno di studio oltre ad essere un gran bel 6 Tornesi. Aggiungerei alla ribattitura anche uno scivolamento di conio se non sbaglio, apprezzabile al rovescio. Bel colore questo monetone. Saluti Alberto2 punti
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Classical Numismatic Group > Electronic Auction 540 Auction date: 14 June 2023 Lot number: 174 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: CILICIA, Uncertain. 4th century BC. AR Obol (11mm, 0.62 g, 11h). Head of female facing slightly left / Persian king or hero, wearing kidaris and kandys, bow in case on back, standing right, fighting griffin standing left on hind legs; [all within shallow incuse square]. Göktürk 38; SNG BN –; SNG Levante –; Sunrise 107. Lightly toned, traces of find patina, scratches on reverse. Good VF. Very rare. Ex NBS Auctions 7 (18 July 2021), lot 82. Estimate: 150 USD2 punti
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Io vado controcorrente ed opto per Cortona 😇. E' vero che il DE ARITIO porta alla città di Arezzo ma come si può osservare si vede benissimo una lunetta ad inizio legenda. E' assodato che Cortona ha battuto denari del tutto simili a quelli di Arezzo ma nel manoscritto di Paolo Ghirardi, pubblicato dalla Travaini, si legge: " La libra de' chortonesi delle lunette tiene oncie d'ariento fine I e meco". Questi cortonesi delle lunette sono stati identificati proprio nel denaro in questione. Moneta comune ma ricca di storia.2 punti
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Salve, Oggi mi sono aggiudicato questo esemplare in asta Artemide Kunstauktionen GmbH n. 28 (3-4/6/2023), lotto 859, così descritto in Catalogo con relative foto: Italy. Anonime Consortili (1581-1601). AE Sesino al tipo veneziano; San Marcello in the legend. Frinco mint. CNI 97/112; MIR (Piem. Sard. Lig. Cors.) 645. AE. 1.25 g. 17.50 mm. RR. VF. Non è in buone condizioni. https://www.deamoneta.com/auctions/view/876/859 Mi sapreste dire qualcosa in più? Grazie mille. Domenico2 punti
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Thank you for sharing. I do not generally focus on these later issues but have gathered several over the years. Here are a couple of the IMP VIIII issue. Obv:– L SEPT SEV PERT AVG IMP VIIII, laureate head right Rev:– P M TR P V COS II P P, Sol standing left, raising right hand, holding whip in left Laodicea-ad-mare mint. A.D. 198 Reference:– BMCRE 463. RIC 492. RSC 433 Obv:– L SEPT SEV PERT AVG IMP VIIII, Laureate head right Rev:– PROFECTIO AVG, Septimius Severus in military dress on horseback right, holding spear Minted in Laodicea-ad-Mare, A.D. 197 References:– RIC 494 (Scarce), RSC 580 Shortly after this comes a small issue which appears to only occur from a single obverse die. O am able to share all three known reverse types:- Obv:– L SEP SEVERVS PER AVG PIV IMP XI PAR P M, laureate head right Rev:– SALVTI AVGG, Salus seated left feeding snake coiled around altar Eastern mint. A.D. 198 Reference:– BMCRE page 281 Note, citing RD page 102. RIC 497b corr. Holed. Obv:– L SEP SEVERVS PER AVG PIV IMP XI PAR P M, laureate head right Rev:– AR AD TR P VI / COS II P P, Two captives seated back to back at the foot of a trophy Eastern mint. A.D. 198 Reference:– BMCRE page 280 Sword, citing RD page 105. RIC 494b corr. Slightly double struck on the reverse. Obv:– L SEP SEVERVS PER AVG PIV IMP XI PAR P M, laureate head right Rev:– AR AD [T]R P VI COS II P P, Victory walking left, holding wreath in right hand, palm in left Eastern mint. A.D. 198 Reference:– BMCRE page 280 *, citing RD page 105. RIC 494a corr. It is also worth watching out for scarce examples of either the cuirassed or draped and cuirassed busts. These are quite unusual in the series. Obv:– L SEPT SEV AVG IMP XI PART MAX, Laureate, draped and cuirassed bust right, seen from behind Rev:– AEQVITA-TI AVGG, Aequitas standing left, holding scales and cornucopia Minted in Laodicea ad Mare. A.D. 201 Reference(s) – RIC IV -; BMCRE -; RSC 22a Same dies as Arnold lot 5 and Barry Murphy SEV-169. 2.51 gms, 18.73 mm. 0 degrees2 punti
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Hello, I collect denari in general and I share the only thee (the third is unfortunately a fake coin 🙂) coins mint to Lodicea a Mare (?) . I don't have any Emesa coins at the moment. ANTONIO2 punti
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Vorrei fare solo una breve osservazione in generale, al di là dell'esito finale. Questa discussione e', secondo me, un esempio di lavoro di collaborazione nonchè di approfondimento su un argomento sempre piuttosto ostico (vero/falso), utile non solo a chi deve ancora imparare, ma in generale per chi ama guardare le monete oltre il loro valore puramente materiale (elemento, comunque, non trascurabile). Buona serata. Stilicho2 punti
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Un paio di francobolli di Monaco: Primi francobolli in uso nel Principato, nel 20 cent IV di Sardegna è riprodotto anche il rilievo di VEII Gran Premio di Monaco (all'epoca "Gran Premio d'Europa") 1963, vinto da Graham Hill2 punti
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Come già detto: foto inadeguate per dare un giudizio. Troppo campo "vuoto" e moneta "scura". Per confronto e condivisione posto le mie due in buona conservazione:2 punti
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“LA SCOMPARSA DEI COLLEZIONISTI. Uno degli aspetti più significativi e più malinconici della crisi che sta attraversando in Italia la numismatica, è senza dubbio quello della diminuzione numerica dei collezionisti di monete. Nè si dica che il numero dei collezionisti possa anche non aver rapporto con lo sviluppo degli studi, e non aver riflessi anche nelle attività ufficiali in questo campo; sarebbe superfluo, crediamo, dimostrare che l'interessamento dei collezionisti privati aumenta la conoscenza del materiale, promuove le ricerche e le scoperte piccole e grandi su questa materia, sprona anche lo Stato a custodire, a sorvegliare i suoi tesori numismatici, senza tener presente che, quasi sempre, da un collezionista scaturisce uno studioso. La storia della nostra scienza è ricca di casi in cui collezioni di privati hanno offerto la base per opere scientifiche di primissimo ordine e perfino cataloghi di commercianti sono assurti all'onore di libri di testo indispensabili per gli studi. La diminuzione dei collezionisti è, dunque, un indice di regresso ed anche un ammonimento per il futuro: se si continuasse di questo passo, la nuova generazione non avrebbe che un numero insignificante di collezionisti di monete, e poiché il gusto della collezione si sviluppa quasi sempre dalla imitazione, non saremmo troppo pessimisti nel dire che, più tardi, essi scomparirebbero del tutto. Le ragioni di questa crisi sono varie e complesso, di ordine generale e di ordine particolare. In quelle generali metteremo la vivacità, il nervosismo del mondo moderno, le preoccupazioni per le esigenze aumentate della vita, lo sport, il cinematografo, e tutto quello che può distogliere apparentemente dal raccoglimento, necessario ai nostri studi. Diciamo apparentemente perchè non siamo (tutt'altro!) lontani dal comprendere il respiro vibrante del mondo moderno, e non crediamo che non si possa essere, nello stesso tempo, automobilista o sciatore e collezionista di monete. In quelle particolari metteremo la neghittosita’ della « numismatica ufficiale», la disorganizzazione delle nostre società, periodici, attività numismatiche in generale, che tutto hanno fatto, o meglio non fatto, per non incoraggiare i principianti, per non promuovere nuovi adepti….” da: Rassegna numismatica. Maggio, 1930.1 punto
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Grazie mille @profausto delle indicazioni. Mi sei stato veramente prezioso... Effettivamente lo stato della moneta è veramente pessimo e sicuramente è di impossibile definizione epigrafica... Ma i tuoi consigli magari mi saranno utili per altre monete (speriamo). Mi sto avvicinando a questa stupenda passione e pian piano vorrei impararne i segreti. Grazie ancora dei tuoi consigli... LUCIO1 punto
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Ciao @Archestrato, a me sembra che queste monete condividano lo stesso conio al rovescio, diversamente la frattura (?) nello stesso punto sarebbe una strana coincidenza.1 punto
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Ciao @Liucksky03, ti sei scelto un nome difficile...! Di queste Medaglie ne ho viste tante a Londra, ma se ne trovano anche in Italia presso gli Orefici che vendono anche gioielleria antica. Di questa che mostri non ne dai le misure ma non dovrebbe superare i tre cm. Per lo più venivano appese alla catena degli orologi da tasca , ce ne sono anche alcune molto belle, spesso al rovescio è inciso il nome di colui a cui la medaglia è stata donata. Sono davvero tantissime, anche perché la Gran Bretagna è un Paese dove la vita di Circolo, di Associazione è molto più diffusa che da noi. Ne acquistai una anch'io, come ricordo di un soggiorno : quella che mostri si riferisce evidentemente ad una Associazione sportiva. Saluti.1 punto
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Queste sono iniziative personali e lodevoli, il tentare di coinvolgere i propri figli al collezionismo ed alla passione per la numismatica e filatelica. Ovviamente non è detto che diventino collezionisti o studiosi di queste due materie, ma comunque li coinvolge in una cosa che sicuramente li arricchisce culturalmente, poi saranno loro che crescendo vedranno se questa sarà una loro passione, oppure se magari diventerà un loro mestiere. Complimenti. 👍👍👍1 punto
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Bellissima immaggine, un giorno posterò la foto di tutti i volumi di Luppino, ormai tutte assieme sono una piccola biblioteca tutte le sue pubblicazioni.1 punto
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Ciao @nikita_ bella presa sia per la lira del 1917 sia per il 10 solti del 1794 👏👏1 punto
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Per ampliare lo studio di questa particolare tipologia di moneta , riporto quanto scrisse nel 1885 Padre Raffaele Garrucci nel suo libro : "Le monete dell' Italia antica" , moneta gia' conosciuta nel XIX secolo e riportata in disegno da originale moneta . Nel libro questa moneta e' presentata in cinque esemplari , nei numeri dall' 11 al 15 della Tavola LXXV del suddetto libro , con l' unica differenza delle lettere , in generale poste sotto l' elefante , a volte anche sul dritto . Il Garrucci specifica questa moneta come di "sedis incertae" in quanto trovata in Val di Chiana , luogo comunque vago perche' il percorso vallico inizia da Arezzo ed arriva fino ad Orvieto per una lunghezza di circa 110 Km. , che quindi non stabilisce con precisione in quale zecca la moneta venisse coniata . Per fortuna la storia e il percorso di Annibale in Italia dopo il passaggio degli Appennini , ci aiuta a circoscrivere la Val di Chiana , per quanto riguarda il ritrovamento della moneta , al tragitto tra Arezzo e Cortona , dopo di che Annibale decise di deviare verso sud-est in direzione del lago Trasimeno ; in pratica Annibale probabilmente percorse solo circa 30 Km. in Val di Chiana , dove vennero perse queste monete , per entrare poi in territorio umbro , dove a Spoleto trovo' una tale resistenza armata della colonia romana da indurlo a non attaccare Roma e scendere verso l' Adriatico . Praticamente la zecca piu' accreditata che probabilmente emise la moneta potrebbe essere stata quella di Arezzo .1 punto
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Queste emissioni sono molto decentrate, è un DIFETTO, se ben centrati valgono anche 80% in più. Almeno che non siano molto o talmente decentrate magari fino a mostrare parte del francobollo accanto, dove potrebbero rientrare nelle varietà. Nei cataloghi 'specializzati' puoi vedere quotazioni per esemplare molto spostati a sx o in alto ecc.. ecc..1 punto
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la prima è una di quelle in cui si legge SRM, pochi anni fa se ne conoscevano 3 o 4, oggi ne conosco almeno una ventina, ma molte sono "imitative" ... quel gruppo è veramente molto misterioso... la seconda la ritenni inizialmente plausibilmente "buona" , ma prima di vederle "tutte insieme....." la terza è proprio quella che dicevo... SRM, ma tra virgolette imitativa... è un gruppo, se vogliamo chiamarlo così quello delle "mezze silique" davvero strano e eterogeneo1 punto
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“ una scorta armata” in Italia? cosa è, una battuta? nella patria del” non diritto alla legittima difesa” e al “ diritto del delinquente a esercitare il suo diritto di rubare” più volte sancito a colpi di sentenza deliranti, una scorta armata a cosa servirebbe? A farsi rubare anche le armi?…. Ma per favore, siamo seri….1 punto
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Ritengo, mia personale opinione, che ad oggi la principale minaccia per la numismatica sia la moneta elettronica. Se soppianterà del tutto il contante, potrebbe essere che le generazioni che non avranno mai usato una moneta nella vita quotidiana non subiscano il fascino delle monete. Son d’accordo, anche io ho “sospeso” la numismatica dai 16 ai 35..1 punto
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Su, lo faccia lo sforzo. Legga quelle poche pagine del Noe, si citano esemplari su cui si poneva il dubbio che non sono quelli da me condivisi. Non serve battere i coperchi come fossimo al mercato ortofrutticolo. È un atteggiamento che offende la memoria degli studiosi del passato che vedo non si degna di attenzionare. Posi la clava, grazie.1 punto
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Il tesoro di Buis era un tesoro di monete d'oro merovingie trovate in un orto a Buis (una frazione di Chissey-en-Morvan) intorno al 1855. C'erano circa 300-400 monete nel tesoro quando l'antiquario locale Anatole de Charmasse le vide nel 1873, ne identificò 55 tipi, annotò leggende e disegnò schizzi. Da allora sono stati dispersi. Più recentemente, Jean Lafaurie ha identificato 76 monete dal tesoro: 75 tremissi merovingi e un dīnār arabo-bizantino di Damasco. Undici delle monete provenivano dalla zecca di Chalon-sur-Saône e l'ultima emissione merovingia databile fu coniata a nome di Clotario II a Marsiglia tra il 612 e il 629. Pierre Le Gentilhomme, che per primo pubblicò il ritrovamento nel 1938, concluse che è stato molto probabilmente depositato nel 640, in base alla sequenza dei soldi di Chalon. Potrebbe essere stato sepolto in connessione con la battaglia di Autun e la morte di Willibad nel settembre 642 o 643, poiché secondo la cronaca di Fredegar questo fu seguito da molti disordini e saccheggi. Il dīnār arabo-bizantino apparve per la prima volta sul mercato nel 1862. Secondo il catalogo di Henri Lavoix del 1887, fu trovato con due monete merovingie. Raffigura gli imperatori Eraclio, Costantino III ed Eraclona sul dritto e reca la shahāda sul rovescio. Se datato a poco prima del 693, quando fu introdotta una nuova monetazione dal califfo ʿAbd al-Malik ibn Marwān, è incoerente con il resto del tesoro di Buis. Lafaurie ha suggerito la primissima data del 636-641, contemporanea con gli imperatori raffigurati. Clive Foss suggerisce che il dīnār, che non porta alcun simbolo cristiano, sia tra le emissioni del califfo Muʿāwiya I che furono respinte come tributo dall'imperatore Costante II nel 659.Sebbene sia stato certamente trovato non lontano da Buis, Philip Grierson ha sostenuto che non poteva appartenere al tesoro di Buis. Anche Michael McCormick lo considera un ritrovamento vagante. È oggi "l'unica moneta d'oro arabo-bizantina trovata fuori dal Levante". I tremissi del tesoro provengono per lo più dal regno di Borgogna. La rappresentazione delle zecche lungo i fiumi Rodano, Saona e Mosa riflette la posizione di Buis lungo la rotta commerciale che collegava il Mediterraneo e il Reno attraverso la Francia orientale. Se il dīnār può essere attaccato al tesoro, mostrerebbe il collegamento di questo percorso con la Siria.1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: estonia anno: 2020 A tiratura: 1.000.000 condizioni: bb+ città: trieste note: NEWS!!!!!1 punto
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Rispolvero questa vecchia discussione per fare alcune integrazioni. A quelli censiti da Daniele @DARECTASAPERE si aggiungono altri 5 esemplari: 2 sono quelli della Collezione Reale le cui foto appariranno nel n. 70 del BN, di ormai imminente pubblicazione. 1 esemplare è presente nel Museo Civico di Bologna (è certamente il più bello) ed è stato pubblicato nel volume di Michele Chimienti. Monete della Zecca di Bologna. 1 esemplare è stato esitato nel 2020 da Varesi 1 esemplare è apparso in asta Nomisma Aste n. 3 il 2 maggio scorso. Posto le foto degli ultimi 2. L'esemplare Nomisma Aste mi permette di fare delle considerazioni particolari: anche se si tratta di una moneta con le solite debolezze centrali (tuttavia meno accentuate al rovescio) si presenta in alta conservazione con i fondi brillanti (lustro di conio) sotto una patina disomogenea, e con evidenza di particolari tenuissimi come il nimbo che circonda il capo di S. Petronio e i raggi verso cui è proteso il volto del Santo. Com'è possibile che una moneta che presenta caratteri di FDC mostri queste marcate debolezze? Nel 1766 in zecca a Bologna, per la morte dell'incisore Ercole Lelli, fu bandito un concorso che vide primeggiare un mediocre artista, Filippo Balugani, nominato dal Senato Mastro de' Conj (era stato sponsorizzato dallo stesso Lelli prima della sua morte). In occasione della lunga Sede Vacante che seguì la morte di Clemente XIV (dal 22 settembre 1774 al 15 febbraio 1775), vennero commissionati all’incisore conii per uno scudo. Le monete risultanti non piacquero e fu convocato e sospeso dall’incarico. Probabilmente la scarsa qualità delle monete dipendeva non dai conii ma dalle pessime condizioni in cui si trovava il grande torchio progettato dal Lelli. Il rilievo delle monete risultò indistinto e certamente le condizioni della pressa peggiorarono ulteriormente. Lo scontento degli Assunti giunse al punto di incaricare dell’esecuzione dei conii un altro incisore, Petronio Tadolini, che nel concorso del 1767 aveva dato buona prova di sè. Anche con i conii di quest’ultimo sorsero problemi, ed il 30 dicembre 1774 egli fu costretto a prepararne altri modificati. Solo il 30 gennaio dell’anno successivo i nuovi conii furono approvati, e la prima emissione degli scudi di questa lunga sede vacante avvenne il 13 marzo del 1775, dopo l’elezione di Pio VI. Nel maggio di quell’anno l’Assunteria reintegrò il Balugani proponendogli di preparare i conii per battere degli scudi con lo stemma del nuovo pontefice Pio VI. Questi però riuscirono ad imprimere adeguatamente le monete solo se i tondelli venivano prima arroventati e così ammorbiditi; era la conferma che il brutto aspetto delle monete dipendeva dall’inefficienza del torchio grande del Lelli, difettoso nonostante i tentativi di riparazione, e che fu in zecca in seguito sostituito dal cosiddetto "torchio di Comelli", approntato nel 1787. Tutti gli scudi coniati nel 1775 (sia per la Sede Vacante che per Pio VI) presentano una vistosa debolezza centrale, tranne alcuni, evidentemente ottenuti da tondelli preriscaldati, come sopra detto (il riscaldamento dei tondelli non era una procedura usuale in quanto troppo indaginosa). Varesi 5 maggio 2020, lotto 358 Nomisma Aste 2 maggio 2023, lotto 22421 punto
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