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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/06/23 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti oggi vi posto una mia Maiorina di Decenzio, provenienza Commerciante Professionista francese. Decenzio Maiorina. D/ D N DECENTIVS NOB CAES. R/ VICTORIAE DD NN AVG ET CAE (VOT/ V/ MVLT/ X). 5,45 grammi - 23mm. In esergo TRP, Treveri 1^ officina. RIC VIII 308.
    5 punti
  2. Buongiorno a Tutti ed un ringraziamento ad Alberto @Litra68 per aver iniziato questa bella discussione. Posto oggi una nuova tipologia di "Doppio Orecchio" : Tarì 1857 Condivido le foto. Quindi attualmente abbiamo: 10 Tornesi - Tarì - 60 Grana - Piastra, quasi tutti con millesimi degli ultimi anni del Regno di Ferdinando II. A mio parere è improbabile che sia una coincidenza. Cosa ne pensate ? Buona Giornata, Beppe
    4 punti
  3. Ciao, ritorno sul tema dei buoni CLL perché avevo l'idea di pubblicare i numeri di serie dei buoni originali sul catalogo di Lamoneta ma abbiamo visto che occorrerebbe creare una sezione speciale apposita sui buoni partigiani che al momento non c'è e ho lasciato perdere. Quindi ritengo che a questo punto possa tranquillamente pubblicare l'elenco dei numeri di serie in questa discussione. NUMERI DI SERIE DEI BUONI DEL CLL X IL PRESTITO DELLA LIBERAZIONE LIRE 1/100 SERIE DA NUMERO A NUMERO QUANT. 103 345562 1 103 371715 1 103 712796 1 103 712798 1 103 712800 1 103 712802 1 103 712804 1 617 345201 345300 100 617 599501 599516 16 617 599518 599600 83 617 695401 695500 100 618 370901 370913 13 618 370915 371000 86 650 000201 000300 100 651 725501 725900 400 660 160001 160006 6 660 160008 160162 155 660 160164 160180 17 660 160182 160329 148 660 160331 160740 410 660 160742 161000 259 1.900 esemplari / lire 190.000 LIRE 2/200 SERIE DA NUMERO A NUMERO QUANT. 102 287115 1 102 293115 1 102 293117 1 102 299131 299135 5 102 299138 299139 2 102 299140 299141 2 102 299144 1 102 348385 348386 2 280 943471 1 298 770002 770141 140 298 770145 770224 80 298 770226 770300 75 298 770701 771000 300 304 656301 656400 100 304 673994 1 309 328501 328700 200 310 117301 117496 196 310 117498 117500 3 310 132002 132496 495 310 132498 132500 3 310 749001 749026 26 310 749028 749110 83 310 749112 749297 186 310 749299 749501 203 310 749509 750000 492 319 412149 1 326 717501 718000 500 330 719195 1 3.101 esemplari / lire 620.200 LIRE 5/500 SERIE DA NUMERO A NUMERO QUANT. 0293 503101 503300 200 200 esemplari / lire 100.000 LIRE 10/1.000 SERIE DA NUMERO A NUMERO QUANT. 0615 906401 906500 100 0676 949301 949500 200 300 esemplari / lire 300.000 LIRE 50/5.000 SERIE DA NUMERO A NUMERO QUANT. T818 9458 9496 39 S1087 8743 1 C21 060301 060400 100 O21 009401 009500 100 Y23 062616 062635 20 R24 050008 050047 40 Q29 035940 036000 61 Y29 013701 013800 100 A30 028501 028600 100 I30 045501 045600 100 661 esemplari / lire 3.305.000 LIRE 100/10.000 SERIE DA NUMERO A NUMERO QUANT. B32 064001 064048 48 R32 043251 043252 2 T44 056501 056600 100 H45 073101 073200 100 250 esemplari / lire 2.500.000 LIRE 500/50.000 SERIE DA NUMERO A NUMERO QUANT. K4 010751 010775 25 25 esemplari / lire 1.250.000
    4 punti
  4. CRUDINO: Comitato per il Raddrizzamento Urgente Di Immagini Non Orientate.
    4 punti
  5. Ecco. Se dico alta conservazione (o FDC) c'è sempre il "signor so tutto, ma nulla di più" che obietta facendomi notare che a livello di micron ci sono dei difettucci... Questa è la prima volta che mi viene obiettato il contrario. Non metto mai la conservazione né il perito proprio per evitare contestazioni, discussioni od accuse di pubblicità. Ma evidentemente non basta... Per i posteri: io desidero avere la moneta sotto mano e - anche se è FDC "con dignità di stampa" - la tolgo dalla perizia foss'anche Bazzoni, Tevere, Bobba o san Francesco ad averla periziata. Naturalmente tengo il cartellino anche se non ho intenzione di vendere alcunché. Io sono un collezionista "vecchio stampo", a me interessa soprattutto la moneta, la perizia è importante - a parte che può sempre essere rifatta - ma, nel tempo può cambiare e troverai con difficoltà un perito che sia d'accordo con un altro e che confermi il precedente giudizio (che può essere calante o migliorativo).
    4 punti
  6. Cerco di riassumere quanto scritto varie volte circa i convegni all'estero che ho potuto frequentare. Per esempio Praga, che non è certo un megaconvegno tipo Berlino, quando si arriva per lo scarico, c'è una zona recintata attorno allo stabile del convegno. Quando si accede c'è una cauzione di € 100 per un'ora che paghi assieme ad un biglietto con l'orario, poi scarichi ed esci dove se sei in orario ti restituiscono la cauzione e ti sposti in un parcheggio recintato riservato agli operatori, adiacente ai visitatori. Poi quando entri, avendo preannunciato quanti pass ti servono e vanno in base ai metri dello stand e solitamente 1 pass al metro, ti mettono un braccialetto inamovibile tipo discoteca con il colore degli espositori, che devi tenere sempre fino al termine della fiera. Il giorno dell'apertura al pubblico, c'è il biglietto a pagamento con un prezzo, più alto, per la preview (cioè entrata anticipata) e poi il biglietto standard. Ad ogni tipo di biglietto è associato un braccialetto con un colore diverso. Durante la fiera girano delle guardie armate private che controllano che TUTTI abbiano i braccialetti. Penso che questi accorgimenti siano facilmente attuabili con un minimo di buona volontà e due soldi da spendere, ma non si fa. PERCHE'?????
    3 punti
  7. LE NOSTRE FINALITA'
    3 punti
  8. Lucius Papius was one of the triumvir monetalis in 79 B.C. One interesting element in this coinage is the paired symbols used on either side of the coins. Each coin was produced with a pair of symbols in the field that were linked by a theme. These dies were not used interchangeably and coins only exist with the paired die. As far as I am aware the symbols were only repeated twice Crawford RRC Symbol variant 1 (amphora/amphora) and RRC Symbol variant 11 (tall cup/jug). We cannot be sure how many die pairs were created but there is a hypothesis that there were 246 die pairs due to the fact that one die is known with CCXLVI/CCXLVI (RRC Symbol variant 178). Crawford identified and illustrated 211 die variant pairs at the time of publishing. Several new dies have been found since RRC was published. To my knowledge the most comprehensive analysis of this type was performed by Richard Schaefer as part of the Roman Republican Die Project (RRDP) https://numismatics.org/pocketchange/schaefer/ James Bonnano manages an excellent online resource that has increased the number of illustrated dies to 232 https://bonannocoins.com/l_papius/l_papius_db.php I have been is discussion with James and Richard in the past and wanted to take the opportunity to share a couple of examples frmo my collection that are relatively interesting. L Papius Denarius Serratus Obv:– Head of Juno Sospita right, wearing goat skin tied under chin. Behind head, Shoe. Rev:– Gryphon running right; in ex., L. PAPI.; in field, Sandal Minted in Rome from . B.C. 79. Reference(s) – RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Symbol variety – RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 226. 3.78g. 19.71 mm. 180 degrees. An unpublished symbol pair with five examples currently known. This is likely the best of the five examples according to Richard Schaefer. L Papius Denarius Serratus Obv:– Head of Juno Sospita right, wearing goat skin tied under chin. Behind head, Dolphin wrapped around anchor. Rev:– Gryphon running right; in ex., L. PAPI.; in field, Hippocamp Minted in Rome from . B.C. 79. Reference(s) – RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Symbol variety – RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 220. The only example example currently known according to Richard Schaefer.
    2 punti
  9. https://www.cronacanumismatica.com/l-occulto-ritratto-in-moneta-del-duca-di-ossuna/
    2 punti
  10. Allego immagine del mio esemplare, ex Christie's 2011, Milano, lotto 471. Scusate se ho postato la foto dal catalogo... Non avendo la moneta sottomano e a disposizione una pessima foto fatta male come mia consuetudine, ho preferito così.... Daniele
    2 punti
  11. Scusate se riapro l’argomento. Allego stralci del Regolamento del Convegno di Veronafil. Il Regolamento trovasi allegato (parte integrante e sostanziale) della Domanda di Ammissione al Convegno che deve essere sottoscritta da tutti gli Operatori che desiderano parteciparvi. La Domanda e il Regolamento si trovano e possono essere scaricati in .pdf dal sito Internet dell’Associazione. Dalla sola e semplice lettura degli allegati, si evince la portata del Convegno lato responsabilità delle parti in causa. Ecco! Magari gli Operatori (se uniti sinergicamente per un obiettivo comune) potrebbero concordare con l’Associazione delle modifiche al Regolamento stesso, magari apportando e/o inserendo clausole più a salvaguardia del settore “numismatico”, ad evitare appunto spiacevoli accadimenti che, nostro malgrado, pare che si ripetano ad ogni occorrenza. I Regolamenti non sono monolitici, esistono anche in quanto possono subire delle “riforme” funzionali alle esigenze derivanti dall’esperienza sul campo operativo. Credo che sia interesse anche dell’Associazione che i Convegni producano riflessi positivi per tutti. Altri due punti di attenzione vorrei sottolineare: a) sponsor; oggi come oggi, questi Convegni devono avere degli sponsor, magari anche di livello locale. b) gli Operatori dovrebbero fare lo sforzo di pubblicizzare maggiormente la loro partecipazione al Convegno. Molti lo fanno addirittura inviando mail ai propri clienti con le dovute informazioni di riferimento. Ma anche i loro eventuali siti internet dovrebbero sottolineare l’importanza sia del Convegno sia della partecipazione del pubblico. Buona serata, Domenico
    2 punti
  12. Beppe, molto interessante la tua moneta. Qui abbiamo a che fare con tante coincidenze. Troppe, a mio parere, perché tutto sia casuale. E poi, non doveva essere molto gratificante per un sovrano borbonico vedersi raffigurato con un doppio orecchio...! Come mai in zecca non sono mai intervenuti, visto che il difetto interessa più conii, addirittura realizzati anche in uno stesso anno? Da quei conii sono nate migliaia di monete...! Anche a voler pensare che non esisteva nessun controllo ( cosa di sicuro non vera! ) come si spiega che nel 1856 abbiano ripetuto su almeno tre/quattro conii lo stesso identico errore? E poi, proprio sul volto del re, che veniva molto curato dagli incisori o da chi per loro? Scaricare tutto su errore o casualità mi sembra molto semplicistico. Siamo sicuramente di fronte ad un fenomeno che va adeguatamente approfondito. Saluti.
    2 punti
  13. @Vel Saties complimenti per l'analisi fatta sulla moneta. Premetto subito col dire che "no, le tue non sono seghe mentali"! Anzi, le ritengo un'analisi molto attenta con dietro un ottimo approfondimento del Doyen che... Ha un solo grande limite: la qualità delle tavole fotografiche. Giustamente la lettura che fai di quanto resta visibile della lettera all'esergo è inappuntabile. Escludere una P o una T a priori sarebbe sbagliato. Certo, è una ipotesi suggestiva con cui trastullarsi, ma per quanto remota non impossibile. Aureolo credo possa riservare ancora sorprese. Diciamo che la probabilità depone a favore della canonica S e, anche certe S si presentano piuttosto squadrate tanto che se superstiti in così poco spazio come nel tuo caso possono essere tranquillamente scambiate per l'apice di una P o per un tratto di T. Per sperare di tagliare la testa al toro potresti verificare se esistono die link con esemplari con esergo completo. Sugli archivi di cgb.fr o acsearch sicuramente ce ne sono come pure (e forse lì potresti avere più fortuna) nelle tavole fotografiche della tesi di Mairat sulla monetazione gallica (ce l'hai quella? Altrimenti ti recupero il link!). Al di là dell'esergo, complimenti per l'acquisto: davvero un pezzo notevole, con un ritratto molto espressivo e tipicamente milanese (nel senso di Aureolo, non di milanese moderno!)... Poi io son di parte quindi...
    2 punti
  14. Buongiorno, ringrazio tutti per la continua partecipazione e arricchimento della discussione, è vero che sono stato io a proporla ma è altrettanto vero che senza la vostra partecipazione, condivisione, ricerca, senza il gioco di squadra che si sta facendo non saremmo arrivati dove siamo adesso. Aspetto fiducioso ulteriori interventi e nuove monete. Saluti Alberto
    2 punti
  15. Hai preso il lotto dei 3 testoni che erano da CAMBIASTE.......complimenti !!!!! Indubbiamente un affare il rapporto qualità/rarità/prezzo, indipendentemente dalla conservazione.. Interessante il confronto dei 2 dritti postati e le considerazioni fatte da Zuolonomisma (che di Testoni Papali è un docente..) fanno pensare proprio ad una variante di conio. Se avete notato l'immagine del Testone di gallienus che apre questa discussione sembrerebbe un altro esemplare del conio "non censito" sia per la legenda a caratteri più piccoli che per la disposizione dei cordoni dalle impugnature delle chiavi fino alle nappe.... Il fatto che il Muntoni non lo riporta non vuol dire nulla.....mi vengono in mente lo Zecchino ed il Mezzo Zecchino della SV 1740 entrambi con i coni caratteri grandi e piccoli ma non censiti come varianti .... Credo proprio che grazie a Roberto abbiamo scoperto una rarissima variante di un R4 che probabilmente, data la scarsità di esemplari da confrontare, nessuno aveva colto prima ( mancava anche nella K&M XXI) E così, caro Roberto, li hai tutti e 2 !!!!! Non posso che rinnovare i complimenti... Daniele
    2 punti
  16. Confermo il quarto di IV o V tipo.. Purtroppo sotto le lettere CE non si riesce a vedere se si trova una lettera oppure un'altra rosetta.. E il rovescio non ci aiuta!
    2 punti
  17. Buongiorno. Concordo, questo è un punto dirimente della questione. Tutti che si lamentano ma se poi gli stessi corrono a Verona non cambierà mia nulla. Fermo quanto sopra, dalla discussione è emersa una difficoltà a chiedere la carta d'identità al momento di fare il biglietto nominativo. Non capisco quale sia il problema giacché nessuno è obbligato partecipare e, pertanto, se Tizio non vuole dichiarare le proprie generalità all'ingresso è libero di non recarsi al Convegno.
    2 punti
  18. Che forse ci sia un disequilibrio tra "filatelia" e "numismatica" con "altro"? Nel senso che, poi, alla fine, prevale la presenza della "filatelia" per la quale il "problema" non è sentito?
    2 punti
  19. Direi che siamo di fronte ad una fusione, ma , dato il periodo, ci sarebbe da verificare in mano se trattasi di fusione moderna o dell’epoca. Per queste monete è abbastanza comune trovare esemplari realizzati per fusione all’epoca , con conchiglie in argilla, e ogni tanto si trovano in vendita anche alcune di queste conchiglie.
    2 punti
  20. Vi leggo molto volentieri. Però tornerò a Verona solo quando sarò sicuro che le cose sono cambiate in meglio. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  21. Quando mi annoio faccio sempre un saltino su Ebay. Che meraviglia l’inventiva di noi italiani! 🤩 https://www.ebay.it/itm/314622597820
    2 punti
  22. Di Decenzio ho questo follis di Aquileia:
    2 punti
  23. Sperando di fare cosa gradita mi sono imbattuto in questo meraviglioso progetto. Mentre in Italia si passa amenamente il tempo in altro modo, in UK hanno trovato tempo e finanziamenti per questo progetto in cui si pubblicano i ritrovamenti monetali altomedievali su suolo britannico oltre ad una checklist dei depositi di monete dalle isole britanniche, c.450-1180 -> https://emc.fitzmuseum.cam.ac.uk/ EMC (The Corpus of Early Medieval Coin Finds) è un progetto con sede presso il Fitzwilliam Museum di Cambridge che registra singoli ritrovamenti di monete datate tra il 410 e il 1180 d.C. SCBI (la silloge delle monete delle isole britanniche), che è sostenuta dalla British Academy, pubblica, invece, monete nelle collezioni dei musei in Gran Bretagna e in molte altre parti del mondo. Corpus di reperti numismatici altomedievali Il database EMC è nato da iniziative individuali per registrare singoli ritrovamenti di monete del periodo 410-1180 d.C. da parte di DM Metcalf, Mark Blackburn, Mike Bonser e altri. La crescita nell'uso dei metal-detector durante gli anni '70 e '80 ha portato a un rapido aumento del numero di tali ritrovamenti, e nel 1987 gli sforzi per registrarli sono stati consolidati con l'istituzione di un 'Coin Register' annuale, stampato nel British Numismatic Rivista. Un decennio dopo, Mark Blackburn, custode di monete al Fitzwilliam Museum di Cambridge, ha avviato un progetto che avrebbe unito i punti di forza del "Coin Register" e di altre pubblicazioni di reperti di monete con la portata e la flessibilità di Internet. Con il sostegno finanziario del Leverhulme Trust, nel 1996 ha fondato il Corpus of Early Medieval Coin Finds (EMC), con sede nel Dipartimento di monete e medaglie del Fitzwilliam Museum. Il sito Web EMC è diventato accessibile al pubblico nel 1997 e il database iniziale dei reperti includeva oltre 6.000 record entro il 2001. Il database EMC ora contiene più di 12.000 record provenienti da tutta l'Inghilterra e il Galles. Continua a crescere al ritmo di 300-400 nuove monete scoperte all'anno. Silloge delle monete delle isole britanniche Il progetto British Sylloge fu proposto per la prima volta nei primi anni '50 da Christopher Blunt e altri membri delle Società Birtish e Royal Numismatic. Fu formato un comitato informale sotto la presidenza dello storico Sir Frank Stenton, che nel 1956 ne ottenne l'ammissione come comitato della British Academy. Il primo volume, sulle monete anglosassoni nel Fitzwilliam Museum, Cambridge è stato pubblicato dalla British Academy nel 1958. Da allora ha pubblicato oltre 70 volumi. Lo scopo della serie è pubblicare cataloghi dettagliati e completamente illustrati di monete delle isole britanniche in collezioni britanniche e di altro tipo. I volumi spaziano dalle monete britanniche preromane ai gettoni del XVII secolo, con una copertura più dettagliata della monetazione anglosassone. Le collezioni registrate comprendono quelle di oltre duecento musei nazionali, universitari e provinciali in Gran Bretagna e Irlanda e di musei in Scandinavia, Germania, Polonia, Lettonia, Estonia, Russia e Stati Uniti d'America. La forma digitalizzata di SCBI è stata creata come complemento al database EMC all'inizio degli anni 2000, sulla base del materiale dei primi 50 volumi che risalgono al periodo c. 410-1180. Le monete dei volumi successivi verranno aggiunte al database nel prossimo futuro. L'importanza dei singoli reperti I ritrovamenti singoli sono monete che si pensa siano state perse individualmente, presumibilmente per caso, mentre circolavano di mano in mano. Sono quindi molto diversi dai depositi di monete, che è più probabile che siano il risultato di una deliberata selezione e occultamento. I tesori gettano una luce importante su quali monete potrebbero essere disponibili in una volta e sulle reazioni alle crisi militari e di altro tipo, ma sono un indicatore molto meno affidabile della forma complessiva dell'economia monetaria. I reperti singoli rappresentano una finestra su dove e come il denaro coniato veniva utilizzato nell'alto medioevo. Questo corpo di materiale è diventato irriconoscibile sin dalla prima diffusione del metal detector negli anni '70. Prima di allora, la comparsa di un'unica nuova moneta altomedievale attraverso un ritrovamento fortuito o uno scavo archeologico era un evento degno di una pubblicazione dedicata. Ora, centinaia di monete di questo periodo vengono alla luce ogni anno. Sono segnalati volontariamente da numerosi utenti di metal detector in Inghilterra e Galles, che conoscono il valore di contribuire con le loro scoperte al database, in modo che possano essere consultati dai ricercatori e dal pubblico in generale. I cercatori sono incoraggiati a fornire quanti più dettagli sulla posizione e sul contesto delle loro scoperte con cui si sentono a proprio agio, e dovrebbero tenere presente che alcune informazioni possono essere registrate privatamente senza essere rilasciate al pubblico. Preso da solo, un singolo ritrovamento ha ben poco da dire. Ma quando migliaia di persone possono essere censite attraverso il database EMC, è possibile raggiungere nuove importanti conclusioni sulla forma mutevole dell'economia altomedievale. È grazie ai singoli ritrovamenti che si può identificare un notevole aumento nella scala della monetazione inglese nel periodo che va dal 680 al 750 circa. perso molto ampiamente. Sulla base dei singoli ritrovamenti, questo è emerso come il periodo più ricco di uso della moneta nell'area tra il 400 e il 1200 circa. I singoli ritrovamenti hanno anche rimodellato la comprensione della geografia dell'uso della moneta. È ora possibile rintracciare in dettaglio i diversi modelli di circolazione di vari tipi di monete, o di monete di particolari città di zecca nel X secolo e oltre. I reperti singoli hanno portato alla ribalta una categoria completamente nuova di contesto di ricerca: il cosiddetto "sito produttivo". Questo è un termine coniato dai numismatici per riferirsi a una serie di luoghi (principalmente nell'Inghilterra orientale) che hanno prodotto un gran numero di reperti singoli e altri oggetti metallici nelle immediate vicinanze, ma che non si pensa rappresentino un tesoro disperso. Piuttosto, si ritiene che fossero luoghi in cui le monete venivano utilizzate in modo particolarmente intenso. Le scoperte fatte dai rilevatori in "siti produttivi", segnalate a EMC e ad altri database, hanno aperto la strada a ulteriori indagini archeologiche e storiche, spesso con risultati drammatici. A Torksey nel Lincolnshire, un certo numero di rilevatori che lavorano da diversi decenni hanno recuperato una grande quantità di materiale altomedievale, tra cui monete di origine inglese, franca e araba, pezzi di hack-silver e hack-gold, pesi e molto altro ancora. Si ritiene che i campi in cui sono avvenuti questi ritrovamenti siano ora il sito di un accampamento dove la "Grande Armata" vichinga trascorse l'inverno dell'873/4. A Rendlesham nel Suffolk, vicino al famoso antico cimitero anglosassone di Sutton Hoo, i ricercatori hanno scoperto nel corso di molti anni un vasto assemblaggio di monete d'oro e d'argento del settimo e ottavo secolo e altri oggetti associati. Grazie ai successivi rilievi e scavi, questi ora costituiscono una parte importante nella comprensione di un importante sito reale, nel progetto finanziato da Leverhulme Lordship and Landscape in East Anglia AD 400−800: Man mano che il corpo dei dati single find si espande, continua a stimolare nuove ricerche. Altre linee di approccio produttive hanno incluso l'esame delle potenziali distorsioni nei dati, sia a livello locale che nazionale; confronti tra dati sul tesoro e reperti singoli; e la relazione tra i ritrovamenti di monete e vari aspetti della documentazione storica, come la distribuzione della ricchezza nel Domesday Book o il verificarsi di incursioni vichinghe note o toponimi in antico norvegese.
    2 punti
  24. I soliti furbetti... come ai nostri tempi che mettono le 500lire al posto dei 2 euro🤣
    2 punti
  25. Guardate che devo salvaguardare il mio investimento e con tutti i dubbi che sollevate certamente non mi rendete la vita facile. Allora voglio dormire tranquillo e vincere facile...genio e sregolatezza, fantasia e creatività...mi darà grande soddisfazioni...investimento assicurato: CLICCA-->GENIO E SREGOLATEZZA
    2 punti
  26. Proporrei una tassa del 20% per ogni moneta intrappolata in slab a carico di chi la richiede per disincentivare questa moda speculativa. Scusate lo sfogo, ma alla fine sono una tassa per l'acquirente: acquistata la moneta posso toglierla dallo slab è vero, però ho dovuto pagarla di più. Ovviamente nessuno mi obbliga ad acquistarla in slab e infatti sempre evito, ma adesso mi slabbano anche quelle medioevali che non troverei altrove.
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  27. DE GREGE EPICURI Martedì 6.6.2023 alle h. 20.45 in sede (MI, via Kramer 32, citof. SEIDIPIU) Marco Ottolini su: "La riforma carolingia, la monetazione successiva e le tecniche produttive". In sostanza, tratterà l'unificazione monetale del denaro e la successiva diversificazione dei tipi monetali, da quelli imperiali del primo periodo a quelli della seguente epoca comunale. Si passerà all'analisi sia iconografica che metodologica della costruzione del conio, della incisione e battitura, tanto per la forma monetale del tipo piano che per quella scodellata. Come vedete, il CCNM in questi mesi a deciso di approfondire il periodo medievale (milanese e lombardo, ma non solo) anche dal punto di vista della tecnica di coniazione.
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  28. Non colleziono per vendere. E se dovessi rivenderla la farei periziare di nuovo. Apprezzo comunque il consiglio.
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  29. Grazie, ma non si parla di "dadi" qui in effetti, bensì di "coni" (inteso come plurale di "conio")
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  30. Buongiorno a tutti, mi è capitata sotto mano questa moneta che mi sembra bizantina. Rispetto alle mie altre monete bizantine ha forma, peso e dimensioni diverse. Pesa 3,3 g e misura circa 24x18 mm Sapreste darmi qualche informazione più precisa? Grazie un anticipo.
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  31. È una bella moneta. E in mano sicuramente te la puoi godere di più. Le monete sono anche arte, gustiamocele finché ne siamo i custodi
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  32. Finché l'ente organizzatore avrà il bilancio in super attivo fidatevi che cambierà poco.
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  33. Ottima osservazione che condivido. Anche nella filatelia ci sono valori notevoli, ma di "intrinseco" non c'è nulla, quindi è merce difficilmente smerciabile velocemente, mentre l'oro purtroppo lo è molto di più.
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  34. Bella moneta; nel 1971 la DDR, per l'occasione emise anche un francobollo commemorativo:
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  35. Sì, vale 50 € di una delle due valute più potenti del mondo. Ringraziamo DIO DENARO onnipotente di averci concesso il privilegio di poterla usare.
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  36. Difficile dirlo oggi. E non è neanche detto che moneta in mano si possa riuscire. Noe ad esempio non mi pare si sia soffermato sul particolare della omicron e faceva distinzione tra il rovescio dell’esemplare 545 e quello del 546. Anche se verosimilmente, al netto di reicisioni in antico, i numeri 545-546-547 parrebbero condividere lo stesso conio di rovescio.
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  37. Ciao @alez72, non posso citare le fonte, ma da qualche parte ho letto che addirittura fino al secolo scorso (o nell'800?) si trovavano monete romane (follis, se ricordo bene) nelle raccolte di elemosina in chiesa. Il che voleva dire che, anche molti secoli dopo, bene o male erano ancora in circolazione. Forse qualcun altro del forum ha la memoria meno appannata della mia Servus, Njk
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  38. Buonasera. Marketing puro e ho sempre pensato che il marketing abbia rovinato un sacco di aziende: si guarda alla scatola e non al contenuto... 🤢 IPZS non fa eccezione, viste le ultime "coniazioni"...
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  39. Ciao, riusciresti a fare foto a luce naturale, in modo da mostrare meglio la tonalità del metallo? Un consiglio se mi permetti: leggi le moltissime discussioni passate del Forum; ti si aprirà un modo di argomenti collegati (ad esempio sulla conservazione delle monete, oppure aprire o no le monete dalla perizia e tanti altri temi) ma soprattutto vedrai quanto sia importante imparare a giudicare le monete per proprio conto senza farsi influenzare dal parere scritto sul cartellino. Fabrizio
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  40. A volte vale più la Perizia che la moneta.🙏🏼
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  41. Già è arduo avere in collezione il testone SV1730... ora dovremmo pure averne due?
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  42. Dipende da te: se pensi in un futuro di rivenderla lasciala sigillata. Se invece non hai intenzione di rivenderla allora aprila, la numismatica è il collezionismo di monete, non di pezzi di plastica.
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  43. Purtroppo la plastica "cancella" i particolari di una moneta e non permette di confermare il FDC. Ovviamente fa testo la perizia di un numismatico NIP e sicuramente, dove non arriva la foto, basta la testimonianza del professionista. Per confronto e condivisione, allego la mia in buona conservazione, periziata ma liberata dalla plastica che pur conservo:
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  44. “ una scorta armata” in Italia? cosa è, una battuta? nella patria del” non diritto alla legittima difesa” e al “ diritto del delinquente a esercitare il suo diritto di rubare” più volte sancito a colpi di sentenza deliranti, una scorta armata a cosa servirebbe? A farsi rubare anche le armi?…. Ma per favore, siamo seri….
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  45. Il colle del castello di Udine diventa oggetto di studi: «Un unicum in Europa» Sulla rivista Scientific Reports la ricerca dell’università di Padova: «Costruito con materiale proveniente dalla zona di piazza I Maggio» 03 Giugno 2023 alle 22:221 minuto di lettura Gli scavi archeologici sul colle del castello condotti nel dicembre 2021 dalle indagini è emerso che la collinetta non è naturale UDINE. È la collina artificiale più grande della preistoria e a certificarlo, ora, è anche lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Le origini del colle del castello di Udine continuano ad attirare l’attenzione della comunità scientifica internazionale e ad affascinare quanti, alzando lo sguardo verso l’alto, mai avrebbero immaginato di trovarsi di fronte a un “mound”, ossia a un rilievo costruito dall’uomo. La conferma arriva dalle ricerche condotte dal dipartimento di Geoscienze dell’università di Padova e confluite, appunto, nella prestigiosa pubblicazione. Era stata la soprintendenza Archeologia del Friuli Venezia Giulia, a seguito del progetto elaborato dal Comune di Udine per la costruzione di due ascensori tra il centro cittadino e il Castello, a incaricare l’ateneo della ricerca. Il risultato, peraltro sdoganato da tempo anche a suon di leggende (a cominciare da quella che voleva fossero stati i guerrieri di Attila a costruire il colle, per permettergli di vedere l’incendio di Aquileia, nel quinto secolo dopo Cristo) evidentemente superate poi dagli studi scientifici, è che non si tratti affatto di una collina formatasi per effetto di processi geologici naturali, ma di un manufatto. E cioè di un’opera realizzata durante l’età del Bronzo, tra 3.500 e 3.000 anni fa. Coordinata da Alessandro Fontana, professore associato, l’attività è il frutto di una ricerca multidisciplinare, condotta applicando i metodi delle geoscienze a un problema archeologico e realizzando una serie di analisi di tipo geochimico, minerologico e paleobotanico. «Gli strati di ghiaie e argille che costituiscono il colle non sono disposti secondo una sequenza naturale, ma sono stati accumulati artificialmente, usando materiale di riporto in larga parte proveniente dalla zona che ora corrisponde a piazza I maggio», sintetizza un paper pubblicato sul sito dell’università di Padova. Il che basta a parlarne nei termini di «unicum, senza confronti in Italia e probabilmente il più grande in Europa», visto che, con un volume di oltre 400 mila metri cubi, supera anche il tumulo di Silbury, nel sud dell’Inghilterra. Ma non spiega ancora cosa spinse gli uomini dell’età del Bronzo a eseguire un’opera di tale portata. «Analizzando le carote abbiamo capito che in realtà sotto il colle non c’era della roccia ma un’alternanza di ghiaie e argille», spiega il professor Fontana, aggiungendo che i dati dei carotaggi, unite alle informazioni del contenuto pollinico e a una grande quantità di dati pregressi, hanno consentito di estendere i risultati all’intera collina. «Per capire meglio quale sia la stratificazione interna e se ci siano strutture particolari – continua – la soprintendenza ha finanziato nuovi carotaggi e nuove indagini che sono attualmente in corso». Le sorprese, insomma, potrebbero non essere finite. — https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2023/06/03/news/colle_castello_udine_storia_artificiale_studi_universita_unicum_europa_simbolo_citta-12840075/
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  46. Buongiorno a tutti, vorrei condividere con voi il mio marengo più vecchio: 215 anni e, putroppo, li dimostra. Il bordo è malconcio, ma il volto di Napoleone è ben leggibile. Fa una certa impressione pensare per quante mani sarà passato: un piccolo pezzetto di storia. Gradirei la vostra valutazione, grazie.
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