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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/07/23 in tutte le aree
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Condivido l'ultima entrata. Non sono in grado di fotografare come Dupondio (lavori in corso) intanto posto foto del venditore. Sono soddisfatto per la resa dal vivo. Ecco la decrizione : Impero Romano, ALESSANDRO SEVERO, 222-235 d.C., SESTERZIO, Emissione: 230 d.C., D/ IMP SEV ALEXANDER AVG, testa laureata a destra con drappeggio sulla spalla s., R/ P M TR P VIIII COS III P P, S C, il Sole radiato stante di fronte volto a sinistra leva in alto la destra e con la sinistra sostiene un frustino, Zecca di Roma, Rif. bibl. R.I.C., 500; Cohen, 390; Metallo: AE, gr. 21,71, (MR150043), Diam.: mm. 29,569 punti
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Sul numero di febbraio 2023 di Panorama Numismatico usciva l'articolo Il Tricolore ai piedi del Leone a firma di @Fratelupo e del sottoscritto. Ho pensato di fare una nota anche qui a favore di chi non ha potuto leggere l'articolo, sperando di interessare qualche lettore. L'articolo riguarda la ''scoperta'' del Tricolore sul piedistallo su cui poggia le zampe il Leone di San Marco sul 20 lire 1848 del Governo Provvisorio di Venezia (Decreto n. 931 del 14 gennaio 1849). Il tutto parte da un articolo di @Fratelupo sul grosso di Treviso (RIN CXIV pp.295 ss.), dove l'autore spiegava come in araldica si rappresentavano i colori su superfici che non potevano essere colorate. L'idea dell'incisore fiammingo Jean Baptist Zangrius nel XVII secolo prevede un sistema di punti e linee per indicare i colori degli stemmi. Fu così che,esaminando un esemplare del 20 lire sotto in binoculare, vengono notate delle righe sotto la scritta XI AGOSTO MDCCCXLVIII. A sinistra le righe sono diagonali da sinistra a destra, dette di banda, al centro uno spazio vuoto e a destra linee verticali. Ora le righe di banda corrispondono al colore verde, lo spazio vuoto al bianco e le righe verticali al rosso. Quindi sul piedistallo, oltre alla scritta, è presente anche il Tricolore. Il primo Tricolore su una moneta italiana. Arka Diligite iustitiam8 punti
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Ciao Nessun problema, essendo che la discussione è su un tuo sesterzio, oltretutto bellissimo complimenti, non volevo essere invadente postandone uno dei miei, ma se me lo chiedi lo faccio volentieri. Sesterzio Alessandro Severo 31,84 Grammi, 36mm. Provenienza Tinia Numismatica.3 punti
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Salve. Pubblico tutte le mie piastre di Francesco I. Sono parecchie e mi dispiace che vadano ad occupare tanto spazio, ma ho preferito pubblicarle tutte insieme. Visto il numero, mi auguro di non combinare pasticci con il computer. In totale sono nove. Sei sono del 1825 (le prime due facevano parte di un lotto di 4 monete; lotto che, quindi, comprendeva anche la 1825 reimpressa). Sono presenti un esemplare con doppia perlinatura ed uno senza punto dopo Franciscvs I. Tre sono del 1826, fra queste anche una reimpressa. La conservazione è quella che è ed ho scelto di pubblicare anche le più scadenti. Mi auguro che qualche collezionista individui delle curiosità presenti ed a me sfuggite. Saluti.3 punti
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@Vel Saties ecco qui il testo: Mairat, "The coinage of the Gallic Empire". Disponibile qui: https://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:58eb4e43-a6d5-4e93-adeb-f374b9749a7f3 punti
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E adesso ripetiamo il solito mantra: Il possesso e la vendita di monete antiche è lecito, se si possiede una certificazione di lecita provenienza. Lo Stato interviene, attraverso le forze dell'ordine e poi delle varie entità preposte, per effettuare i controlli dovuti. Tutto questo è legittimo. Il problema sono eventualmente le modalità farraginose con cui vengono fatte rispettare. Ma dato che l'Italia è il Paese dei "furbetti" (non che da altre parti siano più onesti, si fanno le stesse cose, ma con una minore intensità fenomenica) cosa altro ci possiamo aspettare ? Come suggerito da altri si potrebbe immettere sul mercato un certo quantitativo di monete (precedentemente valutato dalle varie Soprintendenze) che sono depositate nei magazzini dei Musei, cosicchè una percentuale della domanda possa essere soddisfatta senza ricorrere al mercato nero; e l'abbassamento eventuale dei prezzi potrebbe scoraggiare anche molti tombaroli (in virtù di guadagni più bassi a parità di rischio legale) nella prosecuzione delle loro attività illecite/illegali.3 punti
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Quando acquisto, so gia' che non lo faccio per guadagnarci subito. Solo i " deboli " di mente possono pensare di avere un riscontro positivo (in termini economici), per qualunque tipologia di monete, effettuata nell' immediato (a parte rarissimi, eccezionali casi). Si acquista cio' che ci piace nella convinzione (non certezza) di godere a lungo di quel "bene" e di gustarne la bellezza (definizione estremamente soggettiva). Certo, per lui averla tolta dalla "bustina" puo' essere (perche' no?) una bella soddisfazione dimenticandosi di chi (con puntigliosa, insipida costanza) gli ha ricordato che senza il sigillo vale 20 euro in meno. Ma la perdita (immediata) di 20 euro vale piu' di una gratificazione (o no)?. SANTI3 punti
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Ecco. Se dico alta conservazione (o FDC) c'è sempre il "signor so tutto, ma nulla di più" che obietta facendomi notare che a livello di micron ci sono dei difettucci... Questa è la prima volta che mi viene obiettato il contrario. Non metto mai la conservazione né il perito proprio per evitare contestazioni, discussioni od accuse di pubblicità. Ma evidentemente non basta... Per i posteri: io desidero avere la moneta sotto mano e - anche se è FDC "con dignità di stampa" - la tolgo dalla perizia foss'anche Bazzoni, Tevere, Bobba o san Francesco ad averla periziata. Naturalmente tengo il cartellino anche se non ho intenzione di vendere alcunché. Io sono un collezionista "vecchio stampo", a me interessa soprattutto la moneta, la perizia è importante - a parte che può sempre essere rifatta - ma, nel tempo può cambiare e troverai con difficoltà un perito che sia d'accordo con un altro e che confermi il precedente giudizio (che può essere calante o migliorativo).3 punti
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Un saluto a tutti i forumisti, questa è la mia prima ossidionale, acquisto odierno. Euro 20. Blocco di Strasburgo 1814 - Luigi XVIII peso 22,7 grammi diametro 32 mm Variante con punto dopo décime e dopo 1814, su alcuni cataloghi francesi viene data rara, concordate? Giudizi relativi allo stato di conservazione?2 punti
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The protection of euro coins in 2021. Situation as regards euro coin counterfeiting and the activities of the European Technical & Scientific Centre (ETSC) Based on Article 4 of Commission Decision C(2004) of 29 October 2004. https://economy-finance.ec.europa.eu/system/files/2022-10/The protection of euro coins in 2021.pdf Povera Italia !!! 😂 In 2021 Italy was the country with the highest number of detected counterfeit euro coins, registering an increase of 5.84 % compared to 2020.2 punti
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forse qualche sostanza presente sul tondello prima della coniazione o dopo la coniazione.. che ha impedito alla patina di formarsi in quel punto2 punti
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DE GREGE EPICURI Vi mostro anch'io una moneta che ho posseduto molto tempo fa; pesava 28,4 g. per ben 35 mm. Come vedete, il tondello è più ampio rispetto al conio, tanto da formare una sorta di anello esterno. Io credo che, tra i Severi, solo in questo imperatore compaiano sesterzi di queste dimensioni; forse cio' è dovuto l fatto che, fra i Severi, è l'unico ad aver coniato sesterzi in grande abbondanza, fra i quali esistono perciò delle "punte" estreme.2 punti
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Figurati, troppo poco. Non sbagli, ci sono tutte le varianti conosciute fin ora. Certamente, nel prossimo aggiornamento ci saranno anche i gradi di rarità. Il lavoro è in continuo aggiornamento,come già anticipato da @giuseppe ballauri nella presentazione dello stesso, ci auguriamo con l'aiuto di tutti, di renderlo sempre più completo con integrazioni e correzioni. Sono convinto che le 34 ancora hanno da darci tanto. Un saluto Raffaele.2 punti
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Certo, tra l'altro questa moneta è proprio quella che ha dato il via a questa passione.2 punti
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Ciao A mio avviso,proprio di questi tempi,vedo monete chiuse FDC con tanto di colpetti e hairlines....quindi secondo me è il contrario: un abuso di FDC😅2 punti
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Sei pienamente legittimato a parlare delle monete che hai ricevuto di resto, perché nel momento in cui le hai ricevute (anzi, già nel momento in cui sono state estratte dai rotolini e buttate in cassa insieme a mille altre monete di ogni tipo) sono diventate monete circolate. Anch'io, nel supermercato in cui faccio la spesa o nell'ufficio postale del mio quartiere o nella filiale a me maggiormente prossima della mia banca, vedo spesso rotolini FDC che vengono aperti ed utilizzati per dare i resti o per effettuare cambi. Ah, intanto oggi ho ricevuto di resto 2 euro austriaci del 20232 punti
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A mio parere qualsiasi moneta in busta o slab perde molto di piú che 20€ . liberiamo le monete e godiamocele ! i soldi non si fanno rivendendo 2 monete , e 20€ si possono risparmiare in 1000 modi durante il corso di una sola giornata2 punti
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Ciao, direi che la conservazione è già indicata sulla moneta stessa Aspetta altri interventi, valutare le conservazioni non è per nulla il mio forte. Bella moneta2 punti
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In teoria sarebbe lecito il possesso anche se non si possedesse l'attestato (non certificazione) di provenienza.2 punti
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Luccioni L., "Sulle varianti delle piastre da 120 gran di Ferdinando II di Borbone Re delle due Sicilie (1831 - 1859)", in Il gazzettino numismatico, XIII, n. 87, marzo 1984.2 punti
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Ovviamente fare i tombaroli e trafugare ceramiche e monete antiche è da condannare. Il punto però è che questo è un circolo vizioso. 1) l' interesse per il materiale antico è alto e di conseguenza c'è mercato. 2) lo stato si impossessa di buona parte dei suddetti materiali facendoli ammuffire negli scantinati. 3) il mercato deve essere sempre alimentato, e come si alimenta? Con privati o musei che vendono il loro materiale e soprattutto con questo tipo di scavi illegali. In questo modo se fossero solo i privati e i musei a vendere non ci sarebbe ricircolo di materiale e di conseguenza si procede all'immissione sul mercato di questi oggetti detenuti illegalmente. E nessuno ci guadagna perché i tombaroli distruggono e separano irrimediabilmente tesoretti con importanti informazioni archeologiche, i privati sono costretti a pagare di più oggetti che potrebbero costare di meno e gli oggetti negli scantinati dello stato sono lì ad ammuffire inutilmente. Secondo me basterebbe legalizzazzare la detenzione di questi oggetti, permettendo che possano essere venduti e comprati, obbligando però i cittadini a fare mostrare e catalogare i propri oggetti allo stato. Successivamente sarà lo stato stesso a ridarti l'oggetto con un foglio che attesta la lecita provenienza dell'oggetto e la libera vendita. Spero che sia capito il ragionamento anche se un po' contorto.2 punti
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Buongiorno a tutti, esattamente un anno fa (era l'ultima domenica di aprile) mi ritrovai a sbirciare sulle bancarelle di Cordusio e feci il mio primo acquisto: un denario di Augusto con Lucio e Caio sul rovescio. Una moneta di scarsa conservazione, pagata poche decine di euro, ma capace di spingermi a cominciare una collezione di monete romane imperiali. Voglio condividere con voi il risultato di questo primo anno, fatto di acquisti in asta con certificati di lecita provenienza, e di studio sui libri suggeriti da molti di voi, oltre che di una metodica lettura delle discussioni del forum. Il bisogno di condividere ciò che ho messo insieme non è per mera esibizione, ma per raccogliere suggerimenti utili a migliorare; mi è molto chiaro che il collezionismo numismatico è una lunga maratona e non una gara di velocità, e posso, con molte probabilità, aver sbagliato qualcosa al momento della partenza. Adesso però devo iniziare a gestire la corsa con più consapevolezza, e mi serve anche il vostro aiuto. Come potete vedere, la mia collezione inizia con un paio di repubblicane, un piccolo sesterzio in argento che spero di poter presto confrontare con un sesterzio imperiale, e un denario, e termina con "un'invasione" a Costantinopoli con due solidi bizantini. In mezzo diverse imperiali, mi affascinano molto i denari ma non disdegno qualche bronzetto. La regola è una: la moneta mi deve piacere per il ritratto e/o per il rovescio. Sono riuscito a raggiungere uno degli obiettivi importanti che mi ero posto: un denario con elefante di Giulio Cesare. Ultimamente ho scoperto la bellezza dei follis del terzo secolo, e credo che i miei prossimi acquisti saranno principalmente in quell'area. Naturalmente, conto di raccoglierne il più possibile del mio omonimo Gratianus. Obiettivi medio/importanti da raggiungere senza fretta: il "tribute penny" di Tiberio, un Caligola (anche un bronzetto andrebbe bene), un sesterzio (mi piacerebbe molto di Nerone, come potete vedere è un imperatore che mi piace molto, ma credo che dovrò accontentarmi di qualcosa di più economico), un solido del terzo secolo. Adesso, qualche domanda in ordine sparso: - al momento ho acquistato solamente da Inasta e da Artemide, mi dite quella che secondo voi è un'altra casa d'aste da cui dovrei assolutamente comprare per la qualità dei pezzi offerti? - ha senso aggiungere in collezione monete di scarsa conservazione se appartengono ad un imperatore di cui non se ne trovano facilmente, ad esempio Pertinace, o i quattro imperatori del 69 d.c.? - conviene comprare dai negozi di numismatica che si trovano online, o è meglio aspettare l'occasione in un'asta? Attendo di leggere i vostri consigli - mi interessano meno i giudizi - saranno molto preziosi per me. p.s.: vi terrò aggiornati sugli sviluppi della mia collezione aggiungendo nei commenti le foto dei nuovi arrivi.1 punto
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“LA SCOMPARSA DEI COLLEZIONISTI. Uno degli aspetti più significativi e più malinconici della crisi che sta attraversando in Italia la numismatica, è senza dubbio quello della diminuzione numerica dei collezionisti di monete. Nè si dica che il numero dei collezionisti possa anche non aver rapporto con lo sviluppo degli studi, e non aver riflessi anche nelle attività ufficiali in questo campo; sarebbe superfluo, crediamo, dimostrare che l'interessamento dei collezionisti privati aumenta la conoscenza del materiale, promuove le ricerche e le scoperte piccole e grandi su questa materia, sprona anche lo Stato a custodire, a sorvegliare i suoi tesori numismatici, senza tener presente che, quasi sempre, da un collezionista scaturisce uno studioso. La storia della nostra scienza è ricca di casi in cui collezioni di privati hanno offerto la base per opere scientifiche di primissimo ordine e perfino cataloghi di commercianti sono assurti all'onore di libri di testo indispensabili per gli studi. La diminuzione dei collezionisti è, dunque, un indice di regresso ed anche un ammonimento per il futuro: se si continuasse di questo passo, la nuova generazione non avrebbe che un numero insignificante di collezionisti di monete, e poiché il gusto della collezione si sviluppa quasi sempre dalla imitazione, non saremmo troppo pessimisti nel dire che, più tardi, essi scomparirebbero del tutto. Le ragioni di questa crisi sono varie e complesso, di ordine generale e di ordine particolare. In quelle generali metteremo la vivacità, il nervosismo del mondo moderno, le preoccupazioni per le esigenze aumentate della vita, lo sport, il cinematografo, e tutto quello che può distogliere apparentemente dal raccoglimento, necessario ai nostri studi. Diciamo apparentemente perchè non siamo (tutt'altro!) lontani dal comprendere il respiro vibrante del mondo moderno, e non crediamo che non si possa essere, nello stesso tempo, automobilista o sciatore e collezionista di monete. In quelle particolari metteremo la neghittosita’ della « numismatica ufficiale», la disorganizzazione delle nostre società, periodici, attività numismatiche in generale, che tutto hanno fatto, o meglio non fatto, per non incoraggiare i principianti, per non promuovere nuovi adepti….” da: Rassegna numismatica. Maggio, 1930.1 punto
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Da incerta zecca dell' Etruria, un esemplare di uncia della serie coniata, con al diritto ruota a 6 raggi ed al rovescio lama di bipenne affiancata da lettera e puntino . Sarà il 18 Giugno in vendita Naville 82 al n. 14. Unisco le note, a suo tempo ( 1998 ) scritte da F. Catalli, relative a questa tipologia .1 punto
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Apprezzo sempre i commenti intelligenti . In un "mare" (ah! quanto è' grande) pieno di banalità' ed opportunismo (economico) trovo il tuo pensiero sincero ed aderente alla realta'. Condivido. Ciao, SANTI1 punto
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La Piastra del 1825 è reimpressa su un 12 Carlini Repubblicano Sulla sua testa si intravede... la testa della libertà1 punto
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Tetradramma di Filippo III, zecca di Side (Price P121). Tetradramma di Filippo III, Price P121 (Numismatik Naumann 110). Greek Coins KINGS OF MACEDON. Philip III Arrhidaios (323-317 BC). Tetradrachm. Side. Obv: Head of Herakles right, wearing lion skin. Rev: ΦIΛIΠΠOY. Zeus seated left on throne, holding eagle and sceptre. Control: pomegranate in left field. Price P121. Rare Condition: Very fine. Weight: 16.68 g. Diameter: 27 mm. Base d’asta: 250 EUR. Risultato: 260 EUR. apollonia1 punto
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Credo che l'alto numero di denari Repubblicani giunti fino ai nostri giorni sia dovuto al fatto che, non venendo messi in circolazione perché il denario post riforma di Nerone era di peso e titolo inferiore (quindi ci si andava a perdere), venissero tesaurizzati tali e quali (un po' come le nostre Sterline d'oro).1 punto
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Concordo sul fatto che il peso è condizionato dai fattori evidenziati da Pxacaesar. Non credo ci siano ritocchi (di norma il venditore evidenzia nella descrizione eventuali interventi). La moneta si presenta genuina e concordo per lo spartiacque richiamato da Gioal. Il peso di 21,71 g rientra nella minoranza.1 punto
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Ho ricontrollato è effettivamente come diceva Peronius il numero di Posta militare 3450, appartiene al Concentramento Posta militare di Bari. E questo è il bollo1 punto
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Non è questo il punto; non è necessario il maltrattamento; ma anche se usano i guanti bianchi per sequestrarmi le monete, poi quando avrò ragione (e soprattutto se avrò ragione), saranno passati anni e spesi fior di soldi. Lo hanno fatto.1 punto
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Ho parlato esplicitamente che bisognerebbe anche avere delle modalità migliori di applicazione delle norme già esistenti non solo delle leggi nuove e più permissive. La legge non dice alle autorità competenti di maltrattare un individuo, o di sequestrare beni di cui si possiedono comunque le documentazioni, o altro. Quindi molto può dipendere dal comportamento/professionalità del personale pubblico piuttosto che dalla legge in se stessa.1 punto
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Buongiorno Teo500, i casi sono due ... o lasci che ognuno si immagini una moneta diversa oppure posti le foto. 🤣 Dai ... scherzo... le statistiche dicono almeno un terzo delle mail e dei post vengono mandate, e postati, dimenticando proprio l'allegato. Attendiamo le foto. 😉1 punto
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A nice Aureolus. I agree that what you see if the edge of the "S". Here is my poor example for comparison.1 punto
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Ho letto da qualche parte che all'inizio del XX secolo in Francia utilizzavano come piccolo cambio follis di Costantino. I denari con maggior contenuto d'argento venivano tesaurizzati. La moneta romana repubblicana e di primo impero scomparve dal mercato allorché la riforma monetaria voluta da Nerone nel 64 d.C. diminuì il peso e il fino della valuta d’argento (il denario), provocando un aumento del valore dei precedenti analoghi nominali (divenuti migliori per peso e intrinseco) e di conseguenza la loro scomparsa dalla massa della moneta circolante; in partica accadeva quanto enunciato dalla cd. legge di Gresham per la quale la moneta “cattiva” (o conveniente) scaccia dalla circolazione quella “buona” (o preziosa).1 punto
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E no, amico. Al meno il premio in bronzo lo vorrei, al meno per aver stimolato energicamente la discussione....1 punto
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Per chi non ha familiarità con le lingue straniere: Lucio Papio fu uno dei triumviri monetali del 79 a.C. Un elemento interessante di questa monetazione è la coppia di simboli utilizzati su entrambi i lati delle monete. Ogni moneta fu prodotta con una coppia di simboli nel campo che erano collegati da un tema. Queste matrici non venivano utilizzate in modo intercambiabile e le monete esistono solo con la matrice accoppiata. Per quanto ne so, i simboli sono stati ripetuti solo due volte Crawford RRC Symbol variant 1 (anfora/anfora) e RRC Symbol variant 11 (coppa alta/giara). Non possiamo essere certi di quante coppie di dadi siano state create, ma si ipotizza che ci siano state 246 coppie di dadi per il fatto che un dado è noto con CCXLVI/CCXLVI (RRC Symbol variant 178). Al momento della pubblicazione, Crawford ha identificato e illustrato 211 coppie di varianti di dadi. Dalla pubblicazione di RRC sono state trovate diverse nuove matrici. A mia conoscenza, l'analisi più completa di questo tipo è stata eseguita da Richard Schaefer nell'ambito del Roman Republican Die Project (RRDP) https://numismatics.org/pocketchange/schaefer/. James Bonnano gestisce un'eccellente risorsa online che ha aumentato il numero di matrici illustrate a 232 https://bonannocoins.com/l_papius/l_papius_db.php Ho discusso con James e Richard in passato e volevo cogliere l'occasione per condividere un paio di esemplari della mia collezione che sono relativamente interessanti. L Papius Denarius Serratus Obv:- Testa di Giunone Sospita a destra, con pelle di capra legata sotto il mento. Dietro la testa, scarpa. Rev:- Grifone in corsa a destra; nell'esergo, L. PAPI.; nel campo, Sandalo. Coniata a Roma dal . a.C. 79. Riferimento(i) - RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Varietà di simboli - RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 226. 3.78g. 19,71 mm. 180 gradi. Una coppia di simboli inedita di cui si conoscono attualmente cinque esemplari. Questo è probabilmente il migliore dei cinque esemplari secondo Richard Schaefer. Papia_1e_img~0.jpg L Papius Denarius Serratus Obv:- Testa di Giunone Sospita a destra, con pelle di capra legata sotto il mento. Dietro la testa, delfino avvolto da un'ancora. Rev:- Grifone in corsa a destra; nell'esergo, L. PAPI.; nel campo, Ippocampo. Coniata a Roma dal . a.C. 79. Riferimento(i) - RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Varietà di simboli - RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 220. L'unico esemplare attualmente conosciuto secondo Richard Schaefer.1 punto
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Buonasera...una foto di un pò di tagli...solitamente la combo è questa: treccia in rilievo e asse alla francese x i 3 grana, mentre serpentina e assi alla tedesca per i grana 3....ma non è la regola in assoluto, in collezione ho delle eccezioni...1 punto
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Buonasera,dalle immagini postate non riesco a capire se il rovescio è anepigrafo o meno,in tal caso sarebbe un 3 cavalli coniato a Napoli durante il regno di Filippo III di Spagna ,ecco un'esempio... Se invece riporta la legenda:IN.HOC.SIGNO.VINCES✠ potrebbe sempre essere un 3 cavalli di Filippo IlI di Spagna di questo tipo... Oppure potrebbe essere sempre un 3 cavalli ma coniato durante il regno di suo padre Filippo II di Spagna,ecco un esempio...1 punto
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Che meraviglia! Grazie per la condivisione. Peccato solo che non siano tavole a colori.1 punto
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È ancora attivo sulla baia,puoi provare a contattarlo li... Mi dispiace per la sua salute,ho avuto modo di conoscerlo e parlarci ogni volta che partecipava al convegno di Bologna anni fa,persona gentile e disponibile... Gli auguro di riprendersi presto...1 punto
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Buongiorno Valkyrja, per prima cosa benvenuta/o al forum. Per quanto riguarda l'anello, per poterlo datare con correttezza sarebbe necessario sapere il materiale con cui è fatto. Hai provato a fare una prova con una calamita ? Anche i romani usavano (a volte) il ferro per fare oggetti ornamentali (anelli, bracciali ecc.) ma con il passare del tempo sono stati sostituiti con quelli in bronzo, più facili da produrre ... anche se più costosi. Quelli in ferro erano monili molto poveri e molto semplici, dato che il ferro poco si prestava a lavorazioni di incisione a bulino o lavorazioni particolari. (della durezza del ferro ne parla anche Plinio il vecchio nella sua Naturalis historia - liber XXXVII ) Un punto a sfavore era il punto di fusione: - argento - 961,8° - ferro - 1538° - bronzo - da 880 a 1020° (dipende dalle percentuali dei due metalli, rame e stagno, che lo compongono) - oro - 1064° - elettro - circa 1000° Sono pochissime le popolazioni che, nei secoli successivi, hanno usato il ferro per creare ornamenti ... e non di frequente. In ogni caso i metalli preferiti sono sempre stati quelli che presentavano caratteristiche di lucentezza, capacità di resistenza all'ossidazione (oro, argento, bronzo, rame, elettro, ottone ecc), ma soprattutto, come già detto ... malleabilità e facilità di lavorazione. La letteratura in materia parla di anelli in ferro ritrovati nel nord Europa, opera di quei popoli di esploratori, commercianti e guerrieri scandinavi noti come vikinghi ... ma si fa riferimento a pochi esemplari. (sembra databili a partire dal 1300 in poi). Purtroppo il materiale che si può trovare è abbastanza scarno e di non facile reperibilità. Sempre in epoche post Impero Romano, altre popolazioni che (raramente) hanno usato il ferro a scopo di ornamento personale sono state quelle di origine celtica della Germania (ma anche in questo caso non ho trovato documentazione esaustiva). Per ultima faccio una considerazione sulla destinazione d'uso dell'anello: semplice ornamento o sigillo ? Solitamente i sigilli degli anelli riportavano lettere (magari le iniziali del casato), immagini di animali, scene con divinità, formule magiche o preghiere ecc. ma sinceramente non mi è mai capitato di vedere sigilli con disegni come quello tuo. In antichità gli anelli con sigillo, avevano spessissimo la particolarità di avere il sigillo vero e proprio inciso su pietra dura (solitamente corniola... più morbida e facile da lavorare). Quindi, in questo caso, la parte metallica fungeva più che altro da "supporto". Penso comunque che quello postato sia più un disegno decorativo. Guardando il lavoro, l'irregolarità delle linee, i margini dei solchi ecc., il disegno mi sembra decisamente inciso a mano. Ho notato che i tre circoli centrali sembrano essere stati fatti successivamente rispetto ai solchi in cui sono racchiusi, probabilmente usando un punzone e un maglio, anche dato il fatto che sono praticamente identici ... infatti si nota che la deformazione del metallo va a sovrapporsi al solco di Sx (vedi foto evidenziata). Oltre a questo ma ancora più particolare è quello che sembra un eccesso di metallo sferico all'interno di uno dei solchi ... ma forse è solo un'impressione data dalla foto. Chiedo scusa se non posso essere più preciso ma mi sono basato solo sui pochi riferimenti presenti nei testi a mia disposizione (molti testi ma poche informazioni). Un'analisi del metallo potrebbe rivelare molto.1 punto
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Ti dico... "che c'azzecca Traiano Decio con la Dacia?" Ecco qua: Buona serata Illyricum 😉1 punto
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Cercando di ordinare le tante piccole e modeste monete che mettevo da parte nei primi anni di interesse numismatico, mi sono imbattuto in una 10 lire di fine anni '50 malmessa. Stavo per buttarla ma poi, come un lampo, mi è tornato alla mente un episodio di tantissimi anni fa. In quegli anni ero un ragazzino e con la piccola paghetta settimanale che ricevevo compravo i miei fumetti preferiti: Il grande Blek e Capitan Miki: Ricordo che una volta con una parte della paghetta comprai un'altra cosa, forse un dolciume o altro e quindi per acquistare i miei fumetti mi mancavano 10 lire e fui molto triste. Ecco, non ho buttato più la monetina malmessa. Ho voluto condividere questo ricordo con voi.....1 punto
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Torno a ribadire quel che mi disse un vecchio commerciante 40 anni fa: ''Guarda la moneta, non ascoltare le storie.'' Arka Diligite iustitiam1 punto
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