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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/07/23 in tutte le aree
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Condivido l'ultima entrata. Non sono in grado di fotografare come Dupondio (lavori in corso) intanto posto foto del venditore. Sono soddisfatto per la resa dal vivo. Ecco la decrizione : Impero Romano, ALESSANDRO SEVERO, 222-235 d.C., SESTERZIO, Emissione: 230 d.C., D/ IMP SEV ALEXANDER AVG, testa laureata a destra con drappeggio sulla spalla s., R/ P M TR P VIIII COS III P P, S C, il Sole radiato stante di fronte volto a sinistra leva in alto la destra e con la sinistra sostiene un frustino, Zecca di Roma, Rif. bibl. R.I.C., 500; Cohen, 390; Metallo: AE, gr. 21,71, (MR150043), Diam.: mm. 29,569 punti
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Sul numero di febbraio 2023 di Panorama Numismatico usciva l'articolo Il Tricolore ai piedi del Leone a firma di @Fratelupo e del sottoscritto. Ho pensato di fare una nota anche qui a favore di chi non ha potuto leggere l'articolo, sperando di interessare qualche lettore. L'articolo riguarda la ''scoperta'' del Tricolore sul piedistallo su cui poggia le zampe il Leone di San Marco sul 20 lire 1848 del Governo Provvisorio di Venezia (Decreto n. 931 del 14 gennaio 1849). Il tutto parte da un articolo di @Fratelupo sul grosso di Treviso (RIN CXIV pp.295 ss.), dove l'autore spiegava come in araldica si rappresentavano i colori su superfici che non potevano essere colorate. L'idea dell'incisore fiammingo Jean Baptist Zangrius nel XVII secolo prevede un sistema di punti e linee per indicare i colori degli stemmi. Fu così che,esaminando un esemplare del 20 lire sotto in binoculare, vengono notate delle righe sotto la scritta XI AGOSTO MDCCCXLVIII. A sinistra le righe sono diagonali da sinistra a destra, dette di banda, al centro uno spazio vuoto e a destra linee verticali. Ora le righe di banda corrispondono al colore verde, lo spazio vuoto al bianco e le righe verticali al rosso. Quindi sul piedistallo, oltre alla scritta, è presente anche il Tricolore. Il primo Tricolore su una moneta italiana. Arka Diligite iustitiam8 punti
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Ciao Nessun problema, essendo che la discussione è su un tuo sesterzio, oltretutto bellissimo complimenti, non volevo essere invadente postandone uno dei miei, ma se me lo chiedi lo faccio volentieri. Sesterzio Alessandro Severo 31,84 Grammi, 36mm. Provenienza Tinia Numismatica.3 punti
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Salve. Pubblico tutte le mie piastre di Francesco I. Sono parecchie e mi dispiace che vadano ad occupare tanto spazio, ma ho preferito pubblicarle tutte insieme. Visto il numero, mi auguro di non combinare pasticci con il computer. In totale sono nove. Sei sono del 1825 (le prime due facevano parte di un lotto di 4 monete; lotto che, quindi, comprendeva anche la 1825 reimpressa). Sono presenti un esemplare con doppia perlinatura ed uno senza punto dopo Franciscvs I. Tre sono del 1826, fra queste anche una reimpressa. La conservazione è quella che è ed ho scelto di pubblicare anche le più scadenti. Mi auguro che qualche collezionista individui delle curiosità presenti ed a me sfuggite. Saluti.3 punti
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@Vel Saties ecco qui il testo: Mairat, "The coinage of the Gallic Empire". Disponibile qui: https://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:58eb4e43-a6d5-4e93-adeb-f374b9749a7f3 punti
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E adesso ripetiamo il solito mantra: Il possesso e la vendita di monete antiche è lecito, se si possiede una certificazione di lecita provenienza. Lo Stato interviene, attraverso le forze dell'ordine e poi delle varie entità preposte, per effettuare i controlli dovuti. Tutto questo è legittimo. Il problema sono eventualmente le modalità farraginose con cui vengono fatte rispettare. Ma dato che l'Italia è il Paese dei "furbetti" (non che da altre parti siano più onesti, si fanno le stesse cose, ma con una minore intensità fenomenica) cosa altro ci possiamo aspettare ? Come suggerito da altri si potrebbe immettere sul mercato un certo quantitativo di monete (precedentemente valutato dalle varie Soprintendenze) che sono depositate nei magazzini dei Musei, cosicchè una percentuale della domanda possa essere soddisfatta senza ricorrere al mercato nero; e l'abbassamento eventuale dei prezzi potrebbe scoraggiare anche molti tombaroli (in virtù di guadagni più bassi a parità di rischio legale) nella prosecuzione delle loro attività illecite/illegali.3 punti
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Quando acquisto, so gia' che non lo faccio per guadagnarci subito. Solo i " deboli " di mente possono pensare di avere un riscontro positivo (in termini economici), per qualunque tipologia di monete, effettuata nell' immediato (a parte rarissimi, eccezionali casi). Si acquista cio' che ci piace nella convinzione (non certezza) di godere a lungo di quel "bene" e di gustarne la bellezza (definizione estremamente soggettiva). Certo, per lui averla tolta dalla "bustina" puo' essere (perche' no?) una bella soddisfazione dimenticandosi di chi (con puntigliosa, insipida costanza) gli ha ricordato che senza il sigillo vale 20 euro in meno. Ma la perdita (immediata) di 20 euro vale piu' di una gratificazione (o no)?. SANTI3 punti
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Ecco. Se dico alta conservazione (o FDC) c'è sempre il "signor so tutto, ma nulla di più" che obietta facendomi notare che a livello di micron ci sono dei difettucci... Questa è la prima volta che mi viene obiettato il contrario. Non metto mai la conservazione né il perito proprio per evitare contestazioni, discussioni od accuse di pubblicità. Ma evidentemente non basta... Per i posteri: io desidero avere la moneta sotto mano e - anche se è FDC "con dignità di stampa" - la tolgo dalla perizia foss'anche Bazzoni, Tevere, Bobba o san Francesco ad averla periziata. Naturalmente tengo il cartellino anche se non ho intenzione di vendere alcunché. Io sono un collezionista "vecchio stampo", a me interessa soprattutto la moneta, la perizia è importante - a parte che può sempre essere rifatta - ma, nel tempo può cambiare e troverai con difficoltà un perito che sia d'accordo con un altro e che confermi il precedente giudizio (che può essere calante o migliorativo).3 punti
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Un saluto a tutti i forumisti, questa è la mia prima ossidionale, acquisto odierno. Euro 20. Blocco di Strasburgo 1814 - Luigi XVIII peso 22,7 grammi diametro 32 mm Variante con punto dopo décime e dopo 1814, su alcuni cataloghi francesi viene data rara, concordate? Giudizi relativi allo stato di conservazione?2 punti
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The protection of euro coins in 2021. Situation as regards euro coin counterfeiting and the activities of the European Technical & Scientific Centre (ETSC) Based on Article 4 of Commission Decision C(2004) of 29 October 2004. https://economy-finance.ec.europa.eu/system/files/2022-10/The protection of euro coins in 2021.pdf Povera Italia !!! 😂 In 2021 Italy was the country with the highest number of detected counterfeit euro coins, registering an increase of 5.84 % compared to 2020.2 punti
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forse qualche sostanza presente sul tondello prima della coniazione o dopo la coniazione.. che ha impedito alla patina di formarsi in quel punto2 punti
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DE GREGE EPICURI Vi mostro anch'io una moneta che ho posseduto molto tempo fa; pesava 28,4 g. per ben 35 mm. Come vedete, il tondello è più ampio rispetto al conio, tanto da formare una sorta di anello esterno. Io credo che, tra i Severi, solo in questo imperatore compaiano sesterzi di queste dimensioni; forse cio' è dovuto l fatto che, fra i Severi, è l'unico ad aver coniato sesterzi in grande abbondanza, fra i quali esistono perciò delle "punte" estreme.2 punti
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Figurati, troppo poco. Non sbagli, ci sono tutte le varianti conosciute fin ora. Certamente, nel prossimo aggiornamento ci saranno anche i gradi di rarità. Il lavoro è in continuo aggiornamento,come già anticipato da @giuseppe ballauri nella presentazione dello stesso, ci auguriamo con l'aiuto di tutti, di renderlo sempre più completo con integrazioni e correzioni. Sono convinto che le 34 ancora hanno da darci tanto. Un saluto Raffaele.2 punti
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Certo, tra l'altro questa moneta è proprio quella che ha dato il via a questa passione.2 punti
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Ciao A mio avviso,proprio di questi tempi,vedo monete chiuse FDC con tanto di colpetti e hairlines....quindi secondo me è il contrario: un abuso di FDC😅2 punti
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Sei pienamente legittimato a parlare delle monete che hai ricevuto di resto, perché nel momento in cui le hai ricevute (anzi, già nel momento in cui sono state estratte dai rotolini e buttate in cassa insieme a mille altre monete di ogni tipo) sono diventate monete circolate. Anch'io, nel supermercato in cui faccio la spesa o nell'ufficio postale del mio quartiere o nella filiale a me maggiormente prossima della mia banca, vedo spesso rotolini FDC che vengono aperti ed utilizzati per dare i resti o per effettuare cambi. Ah, intanto oggi ho ricevuto di resto 2 euro austriaci del 20232 punti
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A mio parere qualsiasi moneta in busta o slab perde molto di piú che 20€ . liberiamo le monete e godiamocele ! i soldi non si fanno rivendendo 2 monete , e 20€ si possono risparmiare in 1000 modi durante il corso di una sola giornata2 punti
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Ciao, direi che la conservazione è già indicata sulla moneta stessa Aspetta altri interventi, valutare le conservazioni non è per nulla il mio forte. Bella moneta2 punti
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In teoria sarebbe lecito il possesso anche se non si possedesse l'attestato (non certificazione) di provenienza.2 punti
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Luccioni L., "Sulle varianti delle piastre da 120 gran di Ferdinando II di Borbone Re delle due Sicilie (1831 - 1859)", in Il gazzettino numismatico, XIII, n. 87, marzo 1984.2 punti
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Ovviamente fare i tombaroli e trafugare ceramiche e monete antiche è da condannare. Il punto però è che questo è un circolo vizioso. 1) l' interesse per il materiale antico è alto e di conseguenza c'è mercato. 2) lo stato si impossessa di buona parte dei suddetti materiali facendoli ammuffire negli scantinati. 3) il mercato deve essere sempre alimentato, e come si alimenta? Con privati o musei che vendono il loro materiale e soprattutto con questo tipo di scavi illegali. In questo modo se fossero solo i privati e i musei a vendere non ci sarebbe ricircolo di materiale e di conseguenza si procede all'immissione sul mercato di questi oggetti detenuti illegalmente. E nessuno ci guadagna perché i tombaroli distruggono e separano irrimediabilmente tesoretti con importanti informazioni archeologiche, i privati sono costretti a pagare di più oggetti che potrebbero costare di meno e gli oggetti negli scantinati dello stato sono lì ad ammuffire inutilmente. Secondo me basterebbe legalizzazzare la detenzione di questi oggetti, permettendo che possano essere venduti e comprati, obbligando però i cittadini a fare mostrare e catalogare i propri oggetti allo stato. Successivamente sarà lo stato stesso a ridarti l'oggetto con un foglio che attesta la lecita provenienza dell'oggetto e la libera vendita. Spero che sia capito il ragionamento anche se un po' contorto.2 punti
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Lucius Papius was one of the triumvir monetalis in 79 B.C. One interesting element in this coinage is the paired symbols used on either side of the coins. Each coin was produced with a pair of symbols in the field that were linked by a theme. These dies were not used interchangeably and coins only exist with the paired die. As far as I am aware the symbols were only repeated twice Crawford RRC Symbol variant 1 (amphora/amphora) and RRC Symbol variant 11 (tall cup/jug). We cannot be sure how many die pairs were created but there is a hypothesis that there were 246 die pairs due to the fact that one die is known with CCXLVI/CCXLVI (RRC Symbol variant 178). Crawford identified and illustrated 211 die variant pairs at the time of publishing. Several new dies have been found since RRC was published. To my knowledge the most comprehensive analysis of this type was performed by Richard Schaefer as part of the Roman Republican Die Project (RRDP) https://numismatics.org/pocketchange/schaefer/ James Bonnano manages an excellent online resource that has increased the number of illustrated dies to 232 https://bonannocoins.com/l_papius/l_papius_db.php I have been is discussion with James and Richard in the past and wanted to take the opportunity to share a couple of examples frmo my collection that are relatively interesting. L Papius Denarius Serratus Obv:– Head of Juno Sospita right, wearing goat skin tied under chin. Behind head, Shoe. Rev:– Gryphon running right; in ex., L. PAPI.; in field, Sandal Minted in Rome from . B.C. 79. Reference(s) – RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Symbol variety – RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 226. 3.78g. 19.71 mm. 180 degrees. An unpublished symbol pair with five examples currently known. This is likely the best of the five examples according to Richard Schaefer. L Papius Denarius Serratus Obv:– Head of Juno Sospita right, wearing goat skin tied under chin. Behind head, Dolphin wrapped around anchor. Rev:– Gryphon running right; in ex., L. PAPI.; in field, Hippocamp Minted in Rome from . B.C. 79. Reference(s) – RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Symbol variety – RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 220. The only example example currently known according to Richard Schaefer.1 punto
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Posto anche la mia quadriga in fdc... Anch'io l'ho liberata subito dalla plastica e ora riposa su un comodo velluto rosso...😎1 punto
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Buongiorno, in antichità il valore della moneta molto spesso derivava dal suo peso e dal materiale, quindi non andavano fuori corso. Certo poi nel tempo venivano rifuse per vari motivi, ci sono casi di imperatori che facevano fondere e distruggere le monete raffiguranti l'effige del precedente imperatore, per farlo letteralmente scomparire dai libri di storia. Ma questa usanza d'altronde non era molto frequente e viene chiamata(damnatio memoriale). Per rispondere alla sua domanda, no le monete non andavano fuori corso.1 punto
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Per carità, figurarsi se vengono messi in discussione i gradi di giudizio. Ho seri dubbi invece sulla obiettività dei vari gradi. Troppo sbrigative e approssimate a mio parere le prime udienze, dettate probilmente dal numero degli imputati del caso che ho citato sopra. Ma tant’è. Tutti condannati ripetitivamente con le stesse parole. Idem per il secondo grado, tutto finito per tutti gli imputati, tutti con le stesse frasi precompilate. Ma ciò che lascia perplessi è, non solo i 13 anni, ma la ferma antitetica decisione. Per essere buoni diciamo che I giudici avranno frequentato scuole, dottrine e tendenze diverse, chissà.1 punto
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Mi sono sempre chiesto perché lo stato non alieni anche una microbica porzione dei milioni di anfore anonime senza bollo pubblicate e conservate nei magazzini che non verranno mai esposte e serviranno solo per studi statistici o delle centinaia di migliaia di lucerne fatte in serie. lo stesso vale per patere, brocche, coppe, olpai, fibule etc etc. E, perché no, monete in bassa conservazione. Non saranno mai peggio di quella robaccia al limite della frode dei collectors club dome vengono proposte monete comuni in bassa conservazione, pubblicizzate come se fossero in alta al costo di media conservazione. Ma presentate bene. Ai comuni cittadini spazi, manutenzione,Guardiania etc etc costano, allo stato no? Se tu, Stato, possiedi 1milione di anfore dressel4 tutte uguali… venderne 1000 a 600 euro (prezzo di mercato spannometrico), metti pure di buttar via 100 mila euro per la gestione (perché è lo stato e non un privato), tirannò schifo cinquecentomila euro di ricavo per sovvenzionare progetti di ricerca per cui non ci sono mai soldi1 punto
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Buongiorno, moneta coniata in oltre 120.000 pezzi. Il fatto che non tutti i cataloghi la danno rara, mi porta a considerarla almeno NC. Circolata. Mancano i rilievi sulla L. MB / BB. Attendiamo altri pareri...1 punto
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Buongiorno, preso dalla curiosità mi sono rimesso a cercare… Le iniziali J F potrebbero riferirsi ad un certo James Fenton. In rete ho trovato qualcosa… James Fenton & Co, Birmingham silvermaker (1854-1956). Well known for their manufacture of silver and gold thimbles and later into silver and enamel jewellery. Quindi potrebbe essere una medaglia di qualche gara sportiva creata a Birmingham nel 1940 da James Fenton.Qualche articolo si trova ancora in vendita in rete. Grazie ancora dell’aiuto ✌️ Saluti1 punto
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Ho capito , grazie mille. Mi sono scordato i dati… 3 cm come dicevi. Molto carina anche la tua medaglia! saluti Ehh per il nome… un po’ storpiato all’italiana…volutamente. C’era già qualche Luke scritto bene saluti✌️1 punto
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Buonasera,dalle immagini postate non riesco a capire se il rovescio è anepigrafo o meno,in tal caso sarebbe un 3 cavalli coniato a Napoli durante il regno di Filippo III di Spagna ,ecco un'esempio... Se invece riporta la legenda:IN.HOC.SIGNO.VINCES✠ potrebbe sempre essere un 3 cavalli di Filippo IlI di Spagna di questo tipo... Oppure potrebbe essere sempre un 3 cavalli ma coniato durante il regno di suo padre Filippo II di Spagna,ecco un esempio...1 punto
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Augustodunum e il drappo funebre con fili d’oro del IV sec. d.C. Le indagini archeologiche in corso nella città romana di Augustodunum (attuale Autun, Saône-et-Loire) e nella sua necropoli tardoantica, situata nei pressi della chiesa paleocristiana di Saint-Pierre-l’Estrier, da parte dell’INRAP (Istituto Nazionale francese di Ricerca Archeologica Preventiva) in collaborazione con il Servizio Archeologico della città di Autun, iniziati nel 2020, hanno portato alla luce più di 230 sepolture, databili tra il III e il V sec. d.C. Allo stato attuale delle ricerche, quelle di IV sec. d.C. sono in quantità maggiore. Tra queste, in una bara di piombo, è stato rinvenuto un drappo funebre color porpora, ricamato con fili d’oro. Frammenti del tessuto rinvenuto. Crediti: Fabienne Médard / Anatex Nel corso del tempo, la bara si è riempita di terra e il drappo, che doveva coprire il corpo del defunto fino al collo, si è amalgamato con essa. Gli archeologi, per recuperare le fibre evitandone il degrado, hanno dovuto refrigerare il terreno in cui è stato rinvenuto il drappo, sottoposto poi all’esame della tomodensiometria presso il laboratorio Cetso di Rennes. Per estrarre le fibre dal terreno, è stato necessario farlo seccare in modo lento, un processo durato circa un anno. Purtroppo le fibre organiche si sono scarsamente conservate. Alcuni momenti del lavoro sul drappo. Crediti: Lucie Marquat / INRAP – rielaborato da Chiara Lombardi per MediterraneoAntico Le decorazioni con filo d’oro, minuziose e precise, rimandano alla lavorazione degli arazzi e sono di tipo curvilineo presentando una trama di tipo geometrico e di tipo vegetale/floreale. Il drappo funebre rientra, probabilmente, tra i più grandi mai scoperti finora. A destra, è evidenziata in bianco l’ipotesi ricostruttiva della decorazione. Crediti: V. Médard – F. Gauchet / INRAP Il pubblico ha potuto ammirare per la prima volta un frammento del drappo funebre presso la mostra “D’un monde à l’autre – Augustodunum de l’Antiquité au Moyen Âge” (Da un mondo all’altro – Augustodunum dall’Antichità al Medioevo), tenuta al Musée Rolin Autun (giugno-settembre 2022). Il frammento esposto al Musée Rolin Autun. Crediti: Lucie Marquat / INRAP La città di Augustodunum, “forte di Augusto”, fu fondata dall’imperatore nel 13 a.C. come nuova capitale degli Edui, una tribù celtica alleata dei Romani già dal 121 a.C. Essa divenne uno dei centri più importanti della Gallia possedendo ca. 7km di cinta muraria, il teatro più grande di tutta la Gallia, un anfiteatro, quartieri manifatturieri, terme pubbliche, un foro, diversi templi, luoghi per il rito cristiano, e abitazioni riccamente decorate. Crediti: Ken Feisel La necropoli tardoantica ha restituito un quadro variegato dei suoi abitanti essendo stati portati alla luce mausolei, sepolture a tegole, sarcofagi in arenaria e bare in piombo. Una diversità che comprende anche il credo religioso, quale si evince dalle fonti letterarie, nelle quali sono nominati, agli inizi del IV sec., sia gli dei che Cristo. Tra gli oggetti rinvenuti, spilloni in ambra, vaghi in vetro colorato, fibbie in rame, ornamenti per capelli, altri frammenti di stoffa di colore violaceo, forse porpora, e un’eccezionale coppa diatreta, contenitore di vetro di lusso in uso dal IV sec. d.C., di cui si conservano, in tutto, una cinquantina di esemplari contando sia i frammenti che i rarissimi esemplari integri. Coppa diatreta. Crediti: Hamid Azmoun / INRAP https://mediterraneoantico.it/articoli/augustodunum-e-il-drappo-funebre-con-fili-doro-del-iv-sec-d-c/1 punto
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in rete ho trovato queste info. Potresti provare a contattarlo direttamente, almeno per email .1 punto
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Sublime Porta a Sublime Porta; Il processo del bizantino; Il Sultano; Linea Nera (o Linea dal Mar Nero); ....1 punto
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Trovati 2 tesori in un campo arato. 300 pezzi d’argento dei quali 50 monete di 1000 anni fa I membri del Nordjysk Detektorforening – un’associazione che unisce appassionati di metal detector – hanno trovato monete d’argento in un campo a Bramslev, a nord-est di Hobro, a circa otto chilometri dal castello vichingo di Fyrkat. I primi pezzi sono stati scoperti da Jane Foged-Mønster, membro dell’associazione. Ha prima portato alla luce un lacerto d’argento, che si è poi rivelato un dirham arabo ritagliato, poi una sfera di metallo prezioso. Il gruppo, dopo aver ricevuto tanti altri segnali dalle strumentazioni elettroniche, ha avvertito gli esperti del Museo dello Jutland settentrionale, senza scavare ulteriormente. Numerosissimi i pezzi recuperati. Gli archeologi hanno stabilito che provenivano da ben due tesori vichinghi sepolti a pochi metri di distanza. I tesori possono, tra l’altro, sulla base delle monete coniate sotto Harald Blåtand, essere datati al 980 circa, lo stesso periodo in cui, non lontano, fu costruito – appunto – il castello di Fyrkat. La notizia del ritrovamento è stata data in queste ore dal Nordjyske museer danese, che ha coordinato le operazioni e ha iniziato lo studio dei reperti. L’epoca, come abbiamo visto, è quella di Re Aroldo “Dente Azzurro” – Harald Blåtand, in lingua danese – il primo sovrano a unificare il frammentario regno di Danimarca (che allora comprendeva solo la penisola dello Jutland) dal punto di vista politico e religioso. Aroldo visse tra il 911 circa e il 987. Alcune monete del tesoro riemergono dal terreno sabbioso. @ Foto: Nordjyske museer dk Prezioso elemento decorativo recuperato nel campo danese @ Foto: Nordjyske museer dk “I due tesori sono stati rinvenuti nello stesso campo, a meno di 50 metri di distanza, e contengono entrambi un gran numero di piccole monete d’argento e gioielli d’argento tagliati, che probabilmente servivano come mezzo di pagamento a peso”. – dicono gli studiosi del Nordjyske museer – Complessivamente i due tesori comprendono fino a 300 pezzi d’argento, di cui circa 50 monete intere”. A causa della moderna aratura ed erpicatura, spiegano gli studiosi, i depositi antichi sono stati disturbati, nel tempo, e sparsi su un’area più ampia. Originariamente erano depositati abbastanza vicini l’uno all’altro, ma sono poi stati sparpagliati dalle macchine agricole. È quindi difficile per gli archeologi determinare con certezza al 100% a quale dei due depositi appartenessero i singoli reperti. Ma si può accertare che entrambi i tesori contengono un misto di monete danesi, tedesche e arabe. Le monete danesi, in particolare, hanno permesso la datazione dei depositi e hanno attirato l’interesse degli archeologi perché sono le cosiddette monete crociate, coniate sotto il re Harald Blåtand, negli anni ’70 e ’80 del 900 d. C. Una delle monete che hanno permesso la datazione del tesoro @ Foto: Nordjyske museer dk Le prime monete del Re non erano decorate con una croce. Probabilmente il sovrano introdusse il simbolo cruciforme in relazione a una serie di azioni – reali e simboliche – con le quali intendeva cristianizzare i danesi. Le monete crociate di Harald erano in circolazione da meno di qualche decennio quando il sovrano, a metà degli anni Ottanta del 900, perse il potere, che fu violentemente acquisito dal figlio. I tesori risalgono, quindi, a un periodo altamente drammatico dell’era vichinga. Oltre alle monete e ai lacerti di metallo, i depositi contengono altri due pezzi d’argento particolarmente interessanti. Pesano circa 70 grammi, e ovviamente provengono dallo stesso gioiello: una spilla ad anello. Tali spille ad anello erano usate soprattutto dagli uomini ai vertici della società nell’Irlanda dell’era vichinga e nelle isole vicine. Alcuni di questi gioielli in argento pesavano circa mezzo chilo. Gioielli di queste dimensioni e qualità erano indossati da vescovi e re. I danesi probabilmente razziarono questi pezzi e li usarono come argento monetario. “I due tesori d’argento costituiscono di per sé una storia fantastica, ma trovarli abbandonati in un insediamento a soli otto chilometri dalla fortezza vichinga Fyrkat di Haralds Blåtand è incredibilmente eccitante”, afferma l’archeologo e ispettore dei musei dello Jutland settentrionale, Torben Trier Christiansen. Fyrkat, insieme agli altri castelli ad anello di Harald Blåtand, furono utilizzati solo per un periodo molto breve, intorno all’anno 980. Non si sa perché i castelli ad anello furono abbandonati, ma a Trelleborg in Zelanda, sono state trovate tracce di battaglie. “Forse i castelli non sono stati abbandonati del tutto volontariamente, e forse l’abbandono è avvenuto in connessione con lo scontro finale tra Harald Blåtand e suo figlio Svend Tveskæg. Apparentemente i tesori di Bramslev furono sepolti più o meno nello stesso periodo o poco dopo che i castelli furono abbandonati”. dice Torben Trier Christiansen. Lo scavo dell’area proseguirà in autunno con il sostegno economico da parte dell’Agenzia danese dei Beni monumentali e della Cultura. Probabilmente non ci sono più tesori d’argento da trovare, ma durante le indagini di questa primavera, è stato stabilito che entrambi i depositi preziosi erano originariamente sepolti all’interno o molto vicino ad edifici, poi scomparsi. Le prossime indagini si concentreranno quindi sulle tracce di insediamenti. Dal 1° luglio gli interessati potranno saperne di più sui due consistenti depositi d’argento e potranno ammirarli al Museo storico di Aalborg, dove saranno esposti quest’estate. In numerosi Paesi europei la collaborazione tra lo Stato e gli appassionati di metal detector è regolamentata e virtuosa. Il lavoro dei “rilevatori elettronici” si rivela particolarmente prezioso nei campi arati, dove non esiste più un terreno stratificato e dove gli oggetti archeologici possono essere devastati dai trattori. https://www.stilearte.it/trovati-2-tesori-dargento-in-un-campo-arato-300-pezzi-dei-quali-50-monete-di-1000-anni-fa/1 punto
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🤦♂️ .. mi correggo, 20 centesimi 😅 T 1.328.0151 punto
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