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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/12/23 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti.. In crisi di astinenza da acquisti sabaudi, che è la mia collezione principale, mi sono fatto tentare ed ho acquistato questa monetina di Casale, una parpagliola con San Patrizio del 1661 di Carlo Il Gonzaga-Nevers, essendo comunque una moneta piemontese. Mi sono fatto tentare per via della data ben visibile, anche se di questa moneta esiste solo questo millesimo, e per via della bella coniatura del viso del Santo che, abbastanza ben conservata, ha una espressione "bonaria" che mi è piaciuta. Ora dopo aver riletto l'articolo di Luca Gianazza sull'attribuzione di questa moneta a Casale e non più a Mantova sono ancora più contento dell'acquisto. Chiedo però aiuto agli specialisti, magari @Paolino67, o a chi potrà aiutarmi, per la classificazione del mir, non essendo ancora classificata come di Casale al momento della stampa del mir Piemonte e non avendo quello della Lombardia. Magari una immagine della pagina sarebbe anche meglio... Ancora un favore... cercando fra aste e in rete ho trovato delle immagini, non molte, di questa tipologia e, a parte quella in splendida conservazione sul nostro catalogo dell'asta Tintinna 20, ho visto solo monete in pessima conservazione... ma è una moneta così difficile da trovare in conservazione accettabile? Qualcuno ha delle immagini da propormi di questa moneta almeno al pari della mia che certamente non è splendida? Sul catalogo è indicata solo R, ma dalla difficoltà che ho nel trovare immagini decenti pensavo che la rarità fosse maggiore... Peso nella norma 2,76 gr.6 punti
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Vorrei condividere con voi due nuove acquisizioni. Colto da improvvisa pazzia ho fatto un momentaneo cambio di rotta e, dal raccogliere denari e antoniniani, mi sono voluto aggiudicare 2 monete che hanno attirato la mia attenzione ... la prima perchè personalmente, con tutti i difetti causati dal passare del tempo, la trovo bella. La seconda non è in grandissime condizioni ma è di un'imperatore che detiene un record ... fu il primo imperatore romano a partecipare attivamente a tutte le battaglie e anche il primo morire in battaglia (insieme al figlio Erennio Etrusco), Traiano Decio. Philippus I (244-249) AE Sestertius, Rome, 244 Obv. IMP M IVL PHILIPPVS AVG, laureate, draped and cuirassed bust right, seen from behind. Rev. PAX AETERNA / S - C, Pax advancing left, holding olive branch and scepter. Ref: RIC IV , 3, 185a. Trajan Decius (249-251) AE sestertius, Rome, 249-250 Obv: IMP C M Q TRAIANVS DECIVS AVG, Radiate cuirassed bust to right Rev: VICTORIA AVG, Victory advancing left, holding wreath and palm, S C across field Ref: RIC 126d,4 punti
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Un saluto a tutti!! Complimenti per gli orrori proposti👍… partecipo anche io con queste 10 lire di occupazione inglese in Tripolitania.Un poco spiegazzata… saluti Ps: Fantastica la moneta 2 teste✌️✌️3 punti
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https://www.forumancientcoins.com/numiswiki/view.asp?key=Limes denarius Here is another Severan period example. Septimius Severus limes Denarius Obv:– L SEPT SEV AVG IMP XI PART MAX. Laureate head right Rev:– VOTIS / DECEN / NALI / BVS. Legend in 4 lines, all within wreath Copies a coin minted in Laodicea-ad-Mare. A.D. 194 Reference(s) – Copies RIC IV 520a3 punti
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Antefatto : Ma come, vi fate ancora il caffè con la moka dell'omino coi baffi ? E i giovani ci regalarono una macchinetta made in USa con le capsule che vendevano in uno "store" in centro. Mandammo in pensione la vecchia caffettiera e diventammo clienti con tanto di tessera. Poi al supermercato comprammo confezioni di caffè: "Attenti !, che siano compatibili!!!!" che costavano di meno. La macchinetta fa le bizze. E' lenta. Fa rumori strani. Su internet leggo che è colpa del calcare. Storia buffa : Vado allo "store" , c'è qualche altro cliente e cerco il distributore dei numeretti ma non lo vedo . Mi si avvicina una fanciulla : Che cosa le serve ? ...Vorrei dell'anticalcare, la macchinetta fa i capricci. Cerca sul web ... Oh, lo abbiamo finito.. va a confabulare con un collega. Il problema è : come cliente ho diritto a 2 confezioni di anticalcare al prezzo di una.9 €, Però le confezioni doppie le hanno finite. Hanno quelle singole. Dico che va bene, mi vendano una singola a 9. La macchinetta ci ha messo anni a intasarsi e la conf. nr. 2 finirà in un cassetto a seccare. Non va bene perchè sono cliente. Non vi do la tessera...i suoi dati sono comunque registrati. Dopo che in tre discutono il da farsi concludono che mi daranno due singole al prezzo di una. Devo mettermi in coda, e il numeretto ? Fine del sistema. Mi danno un aggeggio che quando si illuminerà sarà il mio turno. Mentre aspetto mi offrono un caffè e finalmente " La luce fu " Ricevo un una borsa di carta due scatole 30 x 10 x 5 cm. 9 euro. Ho un 10 in tasca . Ma non va bene perchè il registratore di cassa , o come cavolo si chiama adesso, emette lo scontrino solo se gli infilano una tessera , carta di credito o bancomat. Trovano un euro da darmi di resto e uno scontrino scritto a mano su un foglietto intestato. Non ho fortunatamente altro da fare e devo ammettere che mi sono divertito. Poi a casa, alla faccia dello spreco di carta, degli alberi abbattuti per fabbricarla, dell'ecologia ecc. ecc . l'anticalcare è in un contenitore 5 x 5 e il resto sono le istruzioni in tutte le lingue del globo . Forse mancano aramaico e sanscrito ma non è certo. Trovo con fatica quelle in italiano che raccomandano tra l'altro di non inghiottirlo , di tenerlo lontano da bambini e animali domestici ecc. ecc.2 punti
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Penso di poter dire che il signore, pur apprezzando tutte queste interessanti sfaccettature (e ci mancherebbe), come valore numismatico possa riferirsi anche al vil denaro. Se la mia interpretazione non è una forzatura, proverei ad ipotizzare un "valore numismatico" di 5/600 euro. Mi si corregga se sbaglio, grazie.2 punti
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Col Sidol...😄 Si scherza naturalmente! Non provatelo a casa, perché la direzione non si assume alcuna responsabilità!2 punti
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Trasselli cita il mezzanino come "mezza aquila" della nuova coniazione di Ferdinando del 1490, del valore di 1/2 tarì, quindi deduco equivalente al vecchio pierreale/carlino del predecessore Giovanni d'Aragona. Ti riporto il link del testo del Trasselli, i passi in questione sono alle pp. 27-28. https://saassipa.cultura.gov.it/wp-content/uploads/2020/12/TRASSELLI-Metrologia-e-numismatica.pdf2 punti
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La data del 1658 è decisamente più rara di quella del 1664 ma è conosciuta e descritta al n°10 della monografia di Bellesia dedicata alla zecca di Novellara (data già descritta da G. Fabbrici nel 1975, Ricerche sulla zecca di Novellara). Manca sia nel CNI che nel MIR... Mario p.s. se mi dai il consenso utilizzerei le tue immagini per il catalogo on line, ovviamente citando la fonte...2 punti
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con un po' di incertezza per la mia scarsa dimestichezza con i trachy direi Alessio III Costantinopoli2 punti
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Per la precisione 7.590.020 dollari, tanti sono stati necessari all'ignoto compratore per aggiudicarsi all'asta Stack's & Sotheby's del 30 luglio 2002 uno dei soli tre esemplari allora conosciuti (gli altri due erano e sono nella collezione dello Smithsonian Institute) della moneta da 20 $ in oro modello Saint-Gaudens datata 1933. In realtà, il martello del battitore si era fermato a 6.600.000 dollari, a cui si sono aggiunti 990.000 dollari per diritti d'asta, e altri 20 dollari dovuti al Dipartimento del Tesoro per "monetizzare" per la prima, e finora unica volta, la 1933 Double Eagle. Infatti, il governo statunitense, non contento di incassare la metà del ricavato dell'asta (l'altra metà è andata al commerciante numismatico londinese Stephen Fenton, in base a un accordo di cui parlerò) ha preteso anche che gli fosse riconosciuto il valore facciale della moneta :P Una moneta certamente di altissima rarità, e con una grande storia alle spalle, iniziata nel febbraio 1944, quando era stata acquistata dal re egiziano Farouk, grande collezionista di monete e altro, esportata fortunosamente in Egitto, sequestrata dal nuovo regime egiziano e messa all'asta nel 1954, sparita e poi riapparsa dopo 40 anni per essere acquistata da un commerciante numismatico londinese che l'ha riportata negli Stati Uniti, dove ha perfino rischiato di finire sotto le macerie delle Twin Towers :( Questa storia proverò a raccontare, fidando come sempre nella vostra preziosa collaborazione :D petronius :)1 punto
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L’occasione della prossima asta di Andrea Cavazza (Asta 5 Live 1-2/7/2023) https://www.deamoneta.com/auctions/search/879 ci consente di “ammirare” alcuni falsi d’epoca nella monetazione del Re V.E. III. Eccoli in sequenza: LOTTO 1095 FALSO EPOCA - Vittorio Emanuele III - Buono 2 Lire 1927 RARO LOTTO 1096 FALSO EPOCA - Vittorio Emanuele III - 20 Lire Elmetto 1928 RARO LOTTO 1097 FALSO EPOCA - Vittorio Emanuele III - 2 Lire 1914 LOTTO 1098 FALSO EPOCA - Vittorio Emanuele III - 10 Lire 1927 LOTTO 1099 FALSO EPOCA - Vittorio Emanuele III - 5 Lire Aquilotto 1927 LOTTO 1100 FALSO EPOCA - Vittorio Emanuele III - 5 Lire Aquilotto 1929 LOTTO 1101 FALSO EPOCA - Vittorio Emanuele III - 5 Lire Aquilotto 1930 Un caro saluto, Domenico1 punto
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Scavi per l’acquedotto di Palestrina portano alla scoperta di un monumentale sarcofago romano di pietra e di un tratto dell’antica via lastricata Nell’ambito dei lavori di scavo necessari alla posa di un nuovo acquedotto in Via Prenestina Nuova a Palestrina (RM), svolti sotto la Direzione Scientifica della Soprintendenza per l’area metropolitana di Roma e la provincia Rieti nella figura del funzionario archeologo Gabriella Serio, sono state portate alla luce strutture funerarie in opera cementizia di epoca imperiale e coeve sepolture. Lo comunica la soprintendenza stessa. Palestrina è un comune di circa 22mila abitanti della città metropolitana di Roma Capitale, situata lungo la via Prenestina, a cui ha dato il nome, in quanto l’antico nome della città era Praeneste. “Tutte le preesistenze indagate sono da mettersi in stretta relazione alla via romana, già nota e per ampi tratti ancora visibile e percorribile lungo Via Prenestina Nuova, il cui tracciato è riproposto quasi fedelmente dalla via moderna. Pertinenti lo stesso progetto di costruzione dell’acquedotto, sempre lungo Via Prenestina Nuova, sono due ulteriori piccoli edifici funerari, una sepoltura a incinerazione e tre distinti tratti del basolato antico” – dice la Soprintendenza di Roma e Rieti – Lo scavo ha portato all’identificazione di preesistenze archeologiche: un piccolo edificio funerario in opera cementizia costruito contro terra e dotato di paramenti interni in opera laterizia. A est di tale edificio sono state identificate tre sepolture a inumazione cronologicamente posteriori alla struttura: una con copertura di tegole poste in piano, una seconda con copertura “alla cappuccina” e la terza entro sarcofago litico”. “Di assoluto rilievo – proseguono gli archeologi – è stato il rinvenimento della sepoltura entro sarcofago di pietra dalla forma parallelepipeda. Il sarcofago è costituito da una cassa monolitica e da un coperchio a doppio spiovente di tufo. Le superfici interne ed esterne del sarcofago e del coperchio palesano chiaramente i segni di lavorazione lasciati dagli scalpellini che la realizzarono. Lo stato di conservazione dei resti ossei è da considerarsi piuttosto scarso, verosimilmente a causa dell’elevato grado di acidità del terreno circostante. Le ossa di presentano ancora in discreta connessione anatomica, probabilmente per l’uso di un sudario di cui non sono state identificate tracce. Al momento, per tali rinvenimenti, è possibile ipotizzare una datazione alla prima/media età imperiale”. Questa città latina era celeberrima in età antica per il santuario della Fortuna Primigenia, risalente agli ultimi decenni del II secolo a.C. Il santuario è giustamente considerato uno dei capolavori assoluti dell’architettura romana di epoca repubblicana, influenzato, nella scenografica disposizione a terrazze, da realizzazioni ellenistiche, ma realizzato traendo partito dalla tecnica costruttiva del cementizio. Fu uno dei luoghi di villeggiatura preferiti dall’imperatore Augusto. Fortuna Primigenia era cosi chiamata perché era la primogenita dei figli di Giove, ma era anche chiamata Primordiale e dunque Madre e contemporaneamente figlia di Giove. Il culto era associato all’oracolo per la previsione del futuro. Come avvenivano le previsioni? Inserendo in un contenitore sacro – l’arca – possibili diverse risposte alla domanda che si intendeva formulare. A questo punto un bambino – che rappresentava Iupiter puer, cioè Giove bambino – procedeva all’estrazione delle sortes, che erano incise su tavolette. https://www.stilearte.it/scavi-per-lacquedotto-di-palestrina-portano-alla-scoperta-di-un-monumentale-sarcofago-romano-di-pietra-e-di-un-tratto-dellantica-via-lastricata/1 punto
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Far esegesi curate e precise F Ares (....e G è sicura) tee P recise1 punto
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Ringrazio @ambidestro per l'invio delle scansioni e la gentilezza accordatami1 punto
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L. Bellesia cita tre esemplari conosciuti che con questo diventano quattro. Essendo una contraffazione già segnalata negli atti della zecca bolognese del 29 gennaio 1659 (documento descritto dallo Zanetti e riportato da L.Bellesia) in cui si descrivono "quattrini nuovi di Novellara uniformi a questi di Bologna", ritengo che questa moneta al tempo abbia conosciuto un'ampia diffusione e che altri esemplari possano giacere, non correttamente classificati, in altre collezioni e che quindi vada realisticamente considerata una R4. Mario1 punto
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Questo statere sibarita (ex coll. Anders) inquadrabile nella fase C della classificazione Spagnoli (514-510 a.C.) viene ritenuto suberato dagli editori. Roma Numismatics Limited, The Anders Collection Part II, 1.6.2023, 387 Lucania, Sybaris Fourrée Stater. Circa 550-510 BC. Bull standing to left, head to right; VM in exergue / Incuse bull standing to right, head to left. For prototype cf. SNG ANS 828-844; cf. HN Italy 1729. 7.37g, 26mm, 12h. From the Anders Collection, collector's ticket included. Lo stesso era stato tuttavia già messo in vendita dalla stessa casa d’asta nel 2018 senza indicazione della suberatura e con il dato di provenienza “collection of C.S., Germany”: Roma Numismatics Limited, E-sale 45, 5.5.2018, 37 Lucania, Sybaris AR Stater. Circa 530-510 BC. Bull standing left, head right; VM in exergue / Incuse bull standing right, head left. HN Italy 1729; SNG ANS 828-44. 7.37g, 25mm, 12h. Very Fine. From the collection of C.S., Germany.1 punto
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Buongiorno, stavolta riesco a rispondere subito. Grazie per la precisazione, ho ripreso il MEC ed ho letto le due fasi di coniazione descritte (d'Acuña 1490 e Moncada 1513). Forse il Trasselli per semplicità di esposizione, dato il contesto dei due articoli, aveva condensato le due ordinanze. Tra l'altro in uno degli articoli spiegava che il valore dell'aquila del 1490, definita a "cambio variabile", valeva "1 tarì se cambiate in mezzanini, oppure 1 tari e 2 grani se cambiate in piccoli". Dal mio punto di vista, la sostanza del discorso non cambia di molto, alla fine il carlino (ex pierreale) diventa il tarì siciliano con tutto quello che ne consegue. A presto, Giorgio1 punto
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Ciao @talpa, sono sceso in garage dove tengo i miei archivi per verificare. Ironia della sorte, ho trovato i numeri da 210 e successivi . Chissà dove saranno finiti i precedenti ! Ero abbonato sia a Cronaca Numismatica che Cronaca Filatelica. Proverò di nuovo a controllare. Per il momento mi spiace.1 punto
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Scavi di un pozzo. Trovati i resti di una “principessina” del Quattrocento con un ricco corredo L’INAH ha eseguito lo scavo di pozzi in virtù degli studi geotecnici che saranno eseguiti dall’UNAM per la stabilizzazione dell’edificio CCUT, il Centro Culturale Universitario Tlatelolco. Nel corso di queste verifiche sono stati scoperti numerosi reperti, tra i quali la sepoltura di una piccola “prnicipessa” pre-ispanica, con il suo corredo – nella parte superiore di un antico tempio seminterrato, e un mantello rinvenuto nella cisterna del Collegio imperiale della Santa Croce. Tlatelolco è un quartiere popolare di Città del Messico, in cui sorge la Piazza delle tre culture dove il 13 agosto 1521, per mano degli spagnoli di Alvarado, avvenne il primo massacro di Tlatelolco nel quale persero la vita più di 40.000 aztechi. 400 anni dopo, il 2 ottobre 1968, alla vigilia dell’apertura della XIX Olimpiade, avvenne un secondo massacro per mano dell’esercito nel quale rimasero uccisi centinaia di studenti che manifestavano contro il Governo dell’epoca. Sei secoli di evoluzione di Tlatelolco sono emersi attraverso piccole fosse di scavo, in cui specialisti dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH), un’istituzione del Ministero della Cultura del Governo del Messico, hanno registrato elementi importanti nell’ultimo mese, tra cui una sepoltura infantile preispanica, un mantello del primo periodo vicereale e una discarica di rifiuti della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo. Il Coordinamento Nazionale di Archeologia, attraverso la Direzione del Salvataggio Archeologico, e il Progetto Tlatelolco hanno effettuato queste esplorazioni su richiesta del Centro Culturale Universitario di Tlatelolco (CCUT), dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, prima di effettuare studi geotecnici per comprendere il differenziale di insediamento dell’edificio, opera di Pedro Ramírez Vázquez ed ex sede del Ministero degli Affari Esteri. Come riferisce il direttore del Progetto Tlatelolco, Salvador Guilliem Arroyo, il nome della città mexica è una castilianizzazione della parola Nahua xaltilolli , “sul cumulo di sabbia”. L’instabilità del terreno spiega perché la subsidenza fosse un problema da risolvere fin dalle sue fondamenta, quindi, ad esempio, “negli angoli settentrionali del Grande Basamento, così come del Tempio Calendrico, abbiamo rilevato riempimenti di cava da rilivellare”. La Zona Archeologica di Tlatelolco corrisponde a un quarto del recinto cerimoniale che si estendeva per 400 metri di lato, perimetro che comprende il CCUT – Centro culturale universitario – per cui è stato necessario intervenire nei punti in cui verranno introdotti dei fori per l’analisi della meccanica del suolo. In totale sono stati scavati cinque pozzi, ciascuno di due metri quadrati, e in tre sono stati rinvenuti resti significativi. L’archeologo incaricato dello scavo, Arely Maldonado Luna, riferisce che nel punto in cui viene esplorato, vicino al viale Ricardo Flores Magón, negli anni ’60, l’archeologo Francisco González Ruz riportò un tempio-seminterrato rettangolare con una scala a ovest, simile all’Altare-Tzompantli o Tempio A, situato a nord della zona archeologica. Il frammento di area che si scava, a poco più di un metro di profondità dal piano di campagna, corrisponde alla sommità di quell’edificio, come indicato dalla disposizione delle pietre di basalto e tezontle; un contesto che si è salvato dall’essere intaccato dalla relativamente recente introduzione delle tubazioni idrauliche. Il ricercatore evidenzia il ritrovamento di una sepoltura infantile in uno dei profili del pozzo, che forse corrisponde a un individuo femminile, come suggerisce l’associata offerta di pezzi e volute ceramiche, il cui uso in epoca preispanica era legato ad attività femminili. La temporalità del contesto è stata stabilita intorno al XV secolo, poiché lo stile ceramico di un vaso, un piatto e una coppia di ciotole è tardo azteco III (1400-1521 d.C.), il più raffinato in termini di manifattura dal regolare e le linee sottili della sua decorazione, supporti innovativi rispetto a pezzi di epoche precedenti e le sue pareti sottili. A causa della profusione di oggetti offerti e del luogo di sepoltura, “è probabile che il neonato appartenesse all’élite tlatelolca”, afferma Maldonado Luna, indicando che lo scavo dovrebbe essere esteso per recuperare lo scheletro completo, il cui stato di conservazione è precario, e oggetti in ceramica, che saranno motivo di micro-scavi per scoprire se sono stati depositati con contenuto organico. https://www.stilearte.it/scavi-di-un-pozzo-trovati-i-resti-di-una-principessina-del-quattrocento-con-un-ricco-corredo/1 punto
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Salve. Riguardo al dritto, potrebbe trattarsi di una divinità femminile (es. Kore Soteira) o di Apollo. Riguardo al rovescio, le lettere greche in verticale ai lati del tripode sono indicative della provenienza del bronzo in quanto genitivo plurale degli abitanti della città della zecca. A sinistra dell’osservatore leggo POLITWN, a destra IEROSI. Aspettiamo l'intervento di chi sa interpretare queste scritte. apollonia1 punto
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Forse è la particolare conservazione che mi ha confuso, mi ha fatto pensare ad una tipologia più fine.1 punto
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Secondo me potrebbe essere Enrico III corrisponde peso e diametro, comunque è vero le differenze sono minime.1 punto
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Si, si tranquillo. rispetto tutto e tutti. Ma una moneta da scavo, visionata e catalogata dagli esperti del Fitzwilliam Museum...1 punto
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Ciao a tutti, sto diventando matto con questo denaro, non riesco a capire di quale possa trattarsi, potrebbe essere Enrico III o IV ma ci sono sempre particolari che mi confondono. Diametro: 16,6/16,9 Peso: 1,07 La pulizia dei particolari mi lascia perplesso, non ho trovato foto in cui sia tutto così ben inciso e non riesco a classificarla con sicurezza; secondo voi di cosa si tratta?1 punto
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Oggi vi presento questa moneta e Vi chiedo la cortesia di dare un giudizio sulla conservazione e Vi chiedo se il R/ può a buona ragione considerarsi un "orrore":1 punto
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Ciao a tutti, Complimenti @Releoper la bellissima 34 aquile rovesciate, veramente tosta da mettere in collezione. R2 secondo me sta un pochino stretto, parere mio naturalmente. Sono. Sulle aquile in posizione normale hanno volutamente ripunzonato sopra le capovolte. Un saluto Raffaele.1 punto
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Salve. Condivido la mia piastra 1834 con aquilette capovolte. Di questa moneta ho visto girare veramente pochissimi esemplari. Complessivamente, ad oggi, quelli conosciuti saranno sei o sette, eppure dal Magliocca ( mi sembra) non venga neanche catalogata; dal Gigante e da Nomisma viene catalogata, ma con R2. Non pensate che potrebbe meritare qualcosina in più? Saluti a tutti.1 punto
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Ecco un horror serio. Banconota lavata, smacchiata, stirata, condita 😬 nonostante tutto sappiate che l’ho anche pagata! 5 euri. Si tratta di un biglietto abbastanza raro 🥺1 punto
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Bronzo di Elagabalo (Prusa ad Olympum, Bitinia) che raffigura al rovescio l'imperatore(?) in piedi, di fronte, in abito militare, testa a sinistra, con lancia e patera sopra un altare illuminato e ornato; a sinistra, cinghiale che salta sotto un albero; sopra, aquila in volo (British Museum, London (UK)). Province Bithynia-Pontus City Prusa ad Olympum Region Bithynia Reign Elagabalus Obverse inscription Μ ΑΥΡ ΑΝΤΩΝΙΝΟϹ ΑΥΓΟΥϹΤΟϹ Obverse design laureate bust of Elagabalus, r., wearing cuirass decorated with Gorgoneion, seen from front Reverse inscription ΠΡΟΥⳞΑΕΩΝ Reverse design the Emperor(?) standing facing in military dress, head l., holding spear and patera over lighted and garlanded altar; to l., boar leaping, r., under a tree; above, eagle flying, r. apollonia1 punto
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Purtroppo il valore dell'insieme è bassissimo. Quella di Carlo Felice è un gadget (non una moneta) di valore nullo. Tutte quelle della Repubblica Italiana si comprano a 3-4 € al chilo, tranne le 500 Lire1961 che valgono il prezzo dell'argento contenuto. Sono tutte (banconote comprese) oltre che estremamente comuni anche in bassa conservazione (molte foto sono oltretutto sfocate). Del 10 Centesimi di V.E.II non si legge la data né la zecca, potrebbe essere anche non comune, ma nelle condizioni in cui versa non ha praticamente valore. Il Quarter Dollar è moneta tuttora in corso e vale il cambio (circa 0,24-0,25 €). Un consiglio: la prossima volta (se ti dovesse capitare) posta prima un elenco e poi, se risulta qualche pezzo interessante ti chiederemo di mandare le relative foto (a fuoco, per favore).1 punto
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Bello leggere le riviste numismatiche dell’epoca!! Miscellanea Numismatica - 01/10/1920 Anno 1, n. 1 diretta da Memmo Cagiati e pubblicata a Napoli dal 1920 al 1922. Riporto, sperando anche di far cosa gradita, un articolo a firma del Cagiati su un inedito (all’epoca?) scudo d’oro dell’imperatore Carlo V, facente parte proprio della sua raccolta numismatica. Cari saluti. Domenico1 punto
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ciao @cobrapel, ossidionale perché coniata al tempo in zone in stato di guerra dove non vi era una forma certa e definita a livello istituzionale e governativo; in particolare l'assedio di Strasburgo del 1814 noto come blocco di Strasburgo si colloca nel periodo finale dell'epopea napoleonica dove la sesta coalizione a seguito della vittoria di Lipsia e l'inizio della ritirata dell'esercito imperiale napoleonico verso i confini nazionali arriva a minacciare entro le proprie frontiere naturali il Primo Impero Francese. In particolare il 2 gennaio 1814 con l'avanzata delle truppe alleate la città di Strasburgo viene cinta d'assedio. Il generale Buorrier al comando della piazza di Strasburgo fa coniare numerosi pezzi da un "decime" con l'iniziale di Napoleone coronata, fino al 13 aprile quando la restaurazione dei Borboni con l'arrivo di Luigi XVIII e la caduta dell'imperatore seguita alla sua abdicazione pongono fine al conflitto. La coniazione continua ma la "N" viene sostituita con una "L". Nel 1815 con i "Cento Giorni" e la mobilitazione generale ordinata da Napoleone contro la settima coalizione Strasburgo viene nuovamente assediata e sulle monete ricompare la "N". La piazza resiste fino al 4 settembre, ma la coniazione non termina ancora, infatti abbiamo anche il millesimo 1815 con "L" coronata, produzione probabilmente portata avanti fino al 1816. Caratteristica delle ossidionali è per ovvi motivi la presenza di "varianti" ovvero una produzione non sempre rispettosa di uno standard. saluti Gordon1 punto
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Non vorrei criticare troppo, ma questo articolo non aggiunge nulla di nuovo all'articolo del dell'erba e dubito abbia avuto altre fonti in bibliografia. Tralasciando la chiusura dell'articolo, la perentorietà con cui dice che "Un esame della moneta esclude la casualità, e il paragone con una coeva medaglia, nonché con molte altre fonti, sgombra il campo dai dubbi: l’uomo raffigurato non può che essere lui, il duca di Ossuna!" Senza realmente citare le "altre" fonti, non gli dà ragione né valorizza la sua tesi. Nemmeno parlare dell'Osuna come un tipo eccessivo e quindi dandone un giudizio non oggettivo porta a concretezza sulla questione. Parere personale ovviamente, ma non lo considererei dovessi scrivere qualcosa sulle monete di Filippo III Detto ciò... Dimentichiamo chi è l'incisore, da dove proviene e quale possa essere stata la sua formazione artistica. Perché?1 punto
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Io non vendo online. Io non vendo in asta. Anch'io apprezzo il contatto umano. Non vendo scarpe, nè lavatrici. Le monete vanno viste in mano, libere non slabbate, e una bella chiacchierata sulla loro circolazione, sulla conservazione e, perchè no, sul loro valore economico è un piacere al quale non riesco e non voglio rinunciare. Il mercato va in un'altra direzione? Pazienza io vado per la mia strada. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Consigliato a chi ha interesse per l'argomento. 7-La Grammatica del linguaggio delle misure.pdf apollonia1 punto
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Mi piace questa attenzione alla forma, in questo caso un po' "scientifica", ma da chimico la apprezzo molto. Forse bisognerebbe porre un po' di attenzione anche alla forma linguistica, visto che spesso la correttezza della lingua italiana è un optional: accenti, apostrofi, doppie ...1 punto
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Beh, sei libero di dissentire .....come lo sono io di condividere......sono tanti gli accademici che hanno sottovalutato....ma anche schernito....le teorie passate di Tarascio.....ma ricordo con soddisfazione il primo congresso di Bari dove alcuni studiosi (esteri) condivisero le stesse teorie derise anni prima da alcuni dei nostri professoroni italici sempre pronti e bravi a criticare chi non è un docente universitario, come se i più grandi testi numismatici della storia fossero stati scritti da soli professori.......anzi, forse è sempre stato il contrario1 punto
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