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  1. ARES III

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/14/23 in tutte le aree

  1. Ciao, oggi condivido un antoniniano dell'imperatore Treboniano Gallo (251-253 d. C.) con la raffigurazione sul rovescio della dea Aeternitas coniato a Roma nel 253 d. C. L'Aeternitas era la personificazione divina dell'Eternità associata in particolare alla figura dell'imperatore. Sulla moneta è stante che regge con mano destra un globo con sopra appoggiata la Fenice ed un lembo di veste con la mano sinistra. Treboniano Gallo era un buon amministratore e militare e venne acclamato imperatore dal suo esercito dopo la morte sul campo del suo predecessore Traiano Decio del quale Treboniano era uomo fidato. Tuttavia sembra che il suo intervento armato in favore di Decio nella battaglia contro i Goti fu deliberatamente ritardato per causarne la morte e così prenderne il posto... 🤔. Era, per l'impero, un periodo molto travagliato sotto tutti i punti di vista. Politico, militare e quindi economico. Quando divenne imperatore Treboniano, inoltre, Roma era interessata da una grave pestilenza ed i confini dell'impero fortemente minacciati dai barbari. Il suo regno durò poco (solo 2 anni) e non lasciò segni particolari se non in negativo con la perdita della regione della Siria e la distruzione con saccheggio della città di Antiochia sempre nevralgica per l'impero, per un accordo molto gravoso economicamente con i Goti che incisero molto sulle casse di Roma e la continuazione della persecuzione dei cristiani sul solco tracciato dal suo predecessore ( sembrano fatti riportati da fonti dell'epoca). Tutto ciò portò allo scontro con Emiliano che, sconfiggendolo in battaglia, lo costrinse alla fuga durante la quale fu assassinato dai suoi stessi uomini. Fu quindi il turno di Emiliano che ebbe sorte ancora peggiore visto che governo' per soli 3 mesi dalla sua acclamazione. L'anarchia militare, come risulta evidente, regnava sovrana e caratterizzerà in negativo per circa 50 anni la vita dell'impero (238-284 d. C.). Sono sempre graditi interventi su quando detto. L'antoniniano da esame diretto risulta coniato (spero nel 253), abbastanza centrato e con discreto metallo (il fino in questa monetazione aveva una percentuale del 30/40%) ed ha evidentemente circolato visto i segni di consunzione ben visibili sui punti più sporgenti della moneta. Sarà molto gradita anche la condivisione di vostri esemplari di antoniniani 🙂. Grazie ed alle prossime ANTONIO 22 mm 3,46 g RIC 30
    5 punti
  2. Il suo corpo era coperto di gioielli. Scavata la tomba 359. Apparteneva a una ventenne vissuta ai tempi della Fondazione di Roma Lo scavo di una grossa porzione di terreno prelevata durante gli scavi e conservata, in una cassa di legno, al Museo nazionale romano ha permesso, in questi giorni di svelare il segreto della tomba di una giovane donna – di un’età compresa tra i 18 e i 24 anni – vissuta attorno al 730 a. C., data della fondazione di Roma, e morta in un luogo non distante dalla città eterna. La fondazione Paola Droghetti ha finanziato una borsa di studio per una giovane restauratrice formata presso l’Istituto Centrale per il Restauro, che ha effettuato lo scavo e il restauro della tomba, sotto la guida delle restauratrici e degli archeologi del Museo Nazionale Romano. Questa sponsorizzazione ha permesso anche di pubblicare una monografia sulla tomba e produrre un video che racconta la riscoperta, il restauro e lo studio. La fanciulla nata con Roma. Il restauro della tomba 359 da Castel di Decima. Studi e restauro. “La donna della tomba 359 – dicono gli studiosi del Museo – è stata seppellita con un vestito coperto di gioielli: una collana di pendenti di bronzo a forma di animali e di figure umane, una serie di grandi anelli fissati al vestito con delle fibule di bronzo e d’ambra, degli ornamenti in argento per i capelli, ecc. Era accompagnata da un servizio da banchetto con coltelli per il sacrificio, spiedi per la cottura della carne, vasi di bronzo e di ceramica per il consumo del vino. Accanto alle produzioni di Roma e del Latium Vetus, si riconoscono degli oggetti etruschi della zona di Tarquinia e dei vasi di ispirazione greca e orientale di origine campana. L’ambra proviene dal mar Baltico. Questo contesto eccezionale contribuisce a ricostruire le prime reti di scambi sviluppate da Roma già al momento della fondazione della città”. La sepoltura è stata recuperata a Castel di Decima, un zona di Roma nell’Agro Romano, a sud della città, esternamente al Grande Raccordo Anulare e confinante con il comune di Pomezia. In epoca romana il territorio era oggetto di sfruttamento agricolo, con la presenza di diverse ville. Fu abbandonato dopo il IV secolo d.C. Nell’area di Decima sono stati scoperti una necropoli e un centro abitato. Il Museo Nazionale Romano conserva, nei depositi delle Terme di Diocleziano, i ricchi corredi funerari provenienti dalle grandi necropoli di Castel di Decima e della Laurentina, che risalgono all’VIII e al VII sec. a.C. Da due anni, è stato avviato un lavoro sistematico di salvaguardia, inventariazione, restauro e studio di questo patrimonio unico, che permette di caratterizzare in modo molto preciso la società, l’economia e la cultura laziale al momento della fondazione di Roma e nei decenni successivi. Il programma « Urbs, dalla città alla campagna romana » del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR prevede un intervento di restauro e di allestimento della galleria superiore del grande chiostro di Michelangelo, che sarà dedicata alla presentazione dei primi secoli della storia di Roma. Una delle quattro ali di questa galleria sarà dedicata all’VIII-VII sec. a.C. e quindi alle necropoli di Castel di Decima e della Laurentina. Il partenariato tra il Museo Nazionale Romano, l’Istituto Centrale per il Restauro e la Fondazione ‘Paola Droghetti per una cultura della conservazione d’arte’ ha permesso di recuperare uno dei corredi funerari più importanti della necropoli di Castel di Decima. Si tratta, appunto, di quello della tomba 359, scoperta nel 1991, prelevata in un grande pane di terra e rinchiusa in un deposito del museo, dentro una cassa di legno, fino al 2021. La mostra, organizzata nell’aula XI bis delle Terme di Diocleziano, mira a presentare i risultati del restauro della tomba e delle attività di ricerca, anche attraverso l’accostamento con vari altri reperti importanti conservati nei depositi del Museo Nazionale Romano. La mostra sarà aperta al pubblico da domani,14 giugno, fino al 03 settembre 2023 e sarà inaugurata oggi alle 18:30 dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, con interventi del Direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger, della Direttrice dell’ICR Alessandra Marino e del Presidente della Fondazione Paola Droghetti onlus, Vincenzo Ruggeri. Con l’occasione, sarà presentato il volume “La fanciulla nata con Roma. Il restauro della tomba 369 da Castel di Decima. Studi e restauro”, a cura di Francesca Capanna (Direttrice della Scuola di Alta Formazione ICR, sede di Roma) e Stéphane Verger, e il video di Edoardo Mariani e Francesco Scognamiglio prodotto dalla Fondazione Paola Droghetti onlus. MOSTRE 14 Giugno 2023 – 3 Settembre 2023 La fanciulla nata con Roma. Il restauro della tomba 359 di Castel di Decima Terme di Diocleziano Via Enrico de Nicola, 78 Roma, 00185 Italia Orari di apertura delle Terme di Diocleziano Dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle ore 19.00 La biglietteria chiude alle ore 18.00
    3 punti
  3. Ogni periodo e tipo di metallo ha tolleranze diverse. Ad esempio nell'oro del Regno siamo nell'ordine dei 3-4 centigrammi (escluso usura, ovviamente), mentre nell'argento, se 3-4 centigrammi possono esserci in eccesso, difficilmente una moneta autentica usurata scende oltre i 3 decigrammi (certo se è ridotta ad un disco senza più rilievi possiamo scendere ancora). Nel bronzo le tolleranze sono relative e possono esserci differenze di decigrammi tra una moneta di uguale conservazione. Ne caso della moneta in oggetto, come puoi vedere, essendo la mia moneta in conservazione decente arriva a pesare 4 centigrammi in più dello standard, mentre una moneta in condizioni MB può toccare i 24,7 g. o poco meno. Ma quando hai variazioni prossime o addirittura superiori al grammo sei in presenza sicuramente di un falso. Questo perché nelle monete del Regno per i metalli come l'argento, i tondelli venivano controllati che rientrassero nella tolleranza a meno di un 5 centigrammi, altrimenti venivano riportati al peso nominale tramite levigatura o direttamente scartati. Tieni presente che il contenuto di fino era strettamente legato al valore della moneta e quindi era necessario che - almeno per i metalli preziosi - il peso fosse coerente con esso.
    3 punti
  4. La cospicua distanza purtroppo mi ha impedito di frequentare sia la biblioteca che conoscere la persona... I ricordi e i commenti di cordoglio sono illuminanti nel presentare una persona profondamente devota alla sua missione bibliotecaria, cosa che, in quanto anch'io del mestiere, sento molto e me ne avvicina empaticamente la figura e l'operato, nonostante, come detto sopra, non ci sia mai stata opportunità di conoscenza e dialogo... E' un compito delicato e di enorme importanza quella di gestire una biblioteca, in tale sede si determina il corso di passioni, talenti, attitudini e inclinazioni, avere a disposizione una guida accogliente, solida e presente, capace di orientare, consigliare e informare, è una benedizione della Vita ed un grande ausilio per tutti coloro che studiano e hanno passioni intellettuali... Ecco, il mio sentimento va anche a questa attività preziosissima, molto spesso sottovalutata negli ambiti politici ed economici, di cui la persona di cui si piange la dipartita è stata degna e valida espressione...
    3 punti
  5. Ti rimando a questo articolo uscito sul Gazzettino #6 di "Quelli del Cordusio" del novembre 2019 che parla proprio di questa moneta (oggi uso anche altri metodi, ma questo è ancora ottimo per pulire il rame):
    3 punti
  6. Proseguo aggiungendo l'ultimo arrivo con differente iconografia rispetto ai precedenti: Coronato con scena dell'incoronazione Zecca di Napoli Segno di zecchiere sotto croce: M Peso 3,97 grammi
    3 punti
  7. Un mausoleo romano e 100 monete imperiali trovati ora nel centro storico di Londra durante lavori edilizi I resti di un mausoleo romano sono stati portati alla luce a Londra, in un sito a Sud della città, nei pressi di un’area in cui lo scorso erano stati trovati ampli mosaici. Il sito è vicino del London Bridge di Southwark, zona in cui si sviluppò la Londra romana. La notizie della scoperta è stata nelle ore scorse dal Mola, l’impresa archeologica britannica. Si può presumere che il mausoleo fosse poco fuori delle mura urbane. Le indagini archeologiche sono state condotte, appunto, dal Museum of London Archaeology ( MOLA ), per conto di Landsec e Transport for London (TfL), proprietari del sito, e del Southwark Council. Il progetto prevede la costruzione, su questa area, di un complesso residenziale e commerciale. Dopo il ritrovamento, l’intervento edilizio sarà rivisto. Il mausoleo sarà visitabile, entro il nuovo edificio. Gli archeologi non hanno trovato, nel mausoleo, resti umani ma oltre 100 monete, insieme ad alcuni rottami di metallo, frammenti di ceramica e tegole. L’area immediatamente circostante il mausoleo è stata scavata e ha permesso l’identificazione e lo studio di 80 sepolture romane, che includevano oggetti personali come braccialetti di rame, perle di vetro, monete, ceramiche e oggetti personali come un pettine d’osso. I resti del mausoleo (un tipo di tomba monumentale) che è stato portato alla luce comprendono le pareti e la pavimentazione interna. Al suo centro si trova un suggestivo mosaico circondato da una piattaforma rialzata su cui erano poste le sepolture. Sopravvivono anche i gradini di ingresso più bassi nella struttura. Significativamente, questo livello di conservazione degli interni rende questo mausoleo romano più intatto mai scoperto in Gran Bretagna. Antonietta Lerz, archeologa senior presso MOLA – “Questo sito relativamente piccolo a Southwark è un microcosmo per le mutevoli fortune della Londra romana – dalla prima fase del sito in cui Londra si espande e l’area ha edifici romani riccamente decorati, fino il tardo periodo romano quando l’insediamento si restringe e diventa uno spazio più tranquillo dove le persone ricordano i loro morti. Fornisce un’affascinante finestra sulle condizioni di vita e lo stile di vita in questa parte della città nel periodo romano. Il mausoleo sembra aver subito modifiche significative durante la sua vita e gli archeologi hanno scoperto un secondo mosaico direttamente sotto il primo, indicando che il pavimento della struttura è stato rialzato durante la sua vita. I due mosaici sono simili nel disegno, con un fiore centrale circondato da un motivo di cerchi concentrici incastonati all’interno di un pavimento formato da piccole tessere rosse. Le murature della struttura furono quasi completamente smantellate, probabilmente in epoca medievale, per essere riutilizzate altrove. Tuttavia, tutti i segni indicano che si trattava di un edificio consistente, alto forse due piani, che richiedeva grandi contrafforti negli angoli per il sostegno. Accanto ai mosaici, il mausoleo conteneva una piattaforma rialzata formata da piastrelle legate con una malta rosa resistente e impermeabile nota come opus signinum. La pedana definiva i luoghi delle sepolture, disposti su tre lati della struttura paralleli alle pareti. Il mausoleo sarebbe stato utilizzato dai membri più ricchi della società romana. Potrebbe essere stata una tomba di famiglia o forse apparteneva a un circolo funerario, dove i membri avrebbero pagato una quota mensile per essere sepolti all’interno. https://www.stilearte.it/un-mausoleo-romano-e-100-monete-imperiali-trovati-ora-nel-centro-storico-di-londra-durante-lavori-edilizi/
    2 punti
  8. Aggiungo questa, che ha una bella patina (anche se in foto non rende): Trebonianus Gallus, Antoninianus. Milan mint, AD 251-253. IMP C C VIB TREB GALLVS AVG, radiate, draped, cuirassed bust right. PIETAS AVGG, Pietas veiled, standing left by altar, raising both hands. RIC 72; RSC 88; Sear (1998) 2790; Sear 9643.
    2 punti
  9. Salve. Pubblico un terzo esemplare di 10 tornesi 1855, di conio, mi sembra, uguale agli altri due. Preso dal nostro forum. Saluti.
    2 punti
  10. @Rocco68 molto interessante il pezzo tosato, chissà quale poteva essere l'esigenza di tosare un pezzo privo di metallo nobile, ovviamente è un fenomeno abbastanza diffuso e che ho notato anche in altre monetazioni quindi non mi sorprende. @gennydbmoney buongiorno, ho potuto visionare solo ora i nuovi commenti della discussione. La patina la ritengo gradevolissima, omogenea e sicuramente da un tocco in più ai rilievi. La perizia fotografica è stata effettuata dallo SNI (Studio Numismatico Italiano) in particolare da Pierpaolo Irpino. Il riferimento é lo stesso suggerito da Rocco poco più sopra: Magliocca 122, rarita R4. La moneta è stata valutata in conservazione BB+.
    2 punti
  11. Ringrazio @numa numa per avermi chiamato in causa, ma credo sia già stato detto tutto (cfr. @Polemarco) e, purtroppo, anche oltre. La moneta, trovata su suolo inglese (e da cittadino inglese, la precisazione è importante), anche per quanto mi riguarda, può essere tranquillamente acquistata anche da un italiano senza che a quest'ultimo gli si possa contestare la commissione di qualsivoglia reato. Saluti. P.S. Non esistono domande stupide, sono le risposte che a volte possono esserlo (mio personale punto di vista).
    2 punti
  12. È tipico degli hairlines, si presentano in linee parallele (anche perché le dimensioni della moneta non favoriscono passaggi "ondulati"). Visto il colore e questi segnetti, possiamo facilmente concludere che è stata fatta una pulizia aggressiva da persona inesperta che, reputando la moneta in buone condizioni, ha pensato di "migliorarla" agendo chimicamente e meccanicamente come si fa con le stoviglie di rame rovinando irrimediabilmente l'esemplare. Il rame si può pulire (soprattutto se lo sporco è dovuto ad elementi diversi dalla semplice ossidazione o patina), ma bisogna conoscere cosa utilizzare e fare pratica prima con esemplari comuni e deteriorati. Qui sotto presento come si presentava un centesimo molto sporco e come è diventato dopo una pulizia corretta:
    2 punti
  13. Ne ho un altro esemplare di peso e diametro ridotti.
    2 punti
  14. Lucius Papius was one of the triumvir monetalis in 79 B.C. One interesting element in this coinage is the paired symbols used on either side of the coins. Each coin was produced with a pair of symbols in the field that were linked by a theme. These dies were not used interchangeably and coins only exist with the paired die. As far as I am aware the symbols were only repeated twice Crawford RRC Symbol variant 1 (amphora/amphora) and RRC Symbol variant 11 (tall cup/jug). We cannot be sure how many die pairs were created but there is a hypothesis that there were 246 die pairs due to the fact that one die is known with CCXLVI/CCXLVI (RRC Symbol variant 178). Crawford identified and illustrated 211 die variant pairs at the time of publishing. Several new dies have been found since RRC was published. To my knowledge the most comprehensive analysis of this type was performed by Richard Schaefer as part of the Roman Republican Die Project (RRDP) https://numismatics.org/pocketchange/schaefer/ James Bonnano manages an excellent online resource that has increased the number of illustrated dies to 232 https://bonannocoins.com/l_papius/l_papius_db.php I have been is discussion with James and Richard in the past and wanted to take the opportunity to share a couple of examples frmo my collection that are relatively interesting. L Papius Denarius Serratus Obv:– Head of Juno Sospita right, wearing goat skin tied under chin. Behind head, Shoe. Rev:– Gryphon running right; in ex., L. PAPI.; in field, Sandal Minted in Rome from . B.C. 79. Reference(s) – RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Symbol variety – RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 226. 3.78g. 19.71 mm. 180 degrees. An unpublished symbol pair with five examples currently known. This is likely the best of the five examples according to Richard Schaefer. L Papius Denarius Serratus Obv:– Head of Juno Sospita right, wearing goat skin tied under chin. Behind head, Dolphin wrapped around anchor. Rev:– Gryphon running right; in ex., L. PAPI.; in field, Hippocamp Minted in Rome from . B.C. 79. Reference(s) – RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Symbol variety – RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 220. The only example example currently known according to Richard Schaefer.
    1 punto
  15. https://www.ebay.it/itm/REGNO-DELLE-DELLE-DUE-SICILIE-Francesco-I-120-grana-1825-errore-di-conio-/385682624989?mkcid=16&mkevt=1&_trksid=p4429486.m46890.l6249&mkrid=724-127637-2357-0
    1 punto
  16. Ed è la stessa cosa che ho detto io…. Dal 12 post …..lo stiamo dicendo, E dal 12 post ci rispondono che non è detto….,mah…! Ma allora di cosa state continuando a parlare se “E” è la soluzione?
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  17. La risposta finale era corretta ma se il ragionamento per arrivarci era quello di dire “UK non fa problemi”, il percorso non era condivisibile.
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  18. Pendente antropomorfo in bronzo rinvenuto nella Tomba 359 da Castel di Decima Tomba 359 da Castel di Decima, dopo il restauro. Deposizione femminile in tronco d’albero Anfora biconica in lamina di bronzo decorata a sbalzo schiacciata dal crollo della copertura della tomba
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  19. Confermo quanto detto da Giovanni il n.81 e’ stato pubblicato, non e’ invece stati aggiornato il sito SNI. Ho provveduto ad avvertire per farlo aggiornare. Grazie della segnalazione.
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  20. Un paio di precisazioni - va ribadito, come ha scritto sopra @numa numa, che Giuseppe Girola è mancato lo scorso anno e non in questi giorni; le condoglianze rinnovate fanno pensare ad un equivoco in questo senso. - @demonetis Il numero 81 di Comunicazione (cioè il bollettino ordinario e non il numero speciale ricco di articoli che da qualche anno è pubblicato in autunno) è già stato pubblicato (gennaio 2023) e inviato ai soci (io l'ho ricevuto regolarmente); è verosimile che la mancata ricezione sia dovuta ad un disservizio postale.
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  21. Bella brother,un'altro pezzo di storia raccondata dal tuo monetiere
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  22. Era in asta in terra straniera, mi son sentito in dovere di riportarlo a casa! Dei tre che mi son passati per le mani di gran lunga il migliore.
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  23. Salve a tutti, non avevo ancora avuto il piacere di condividere questo bel pezzo della mia terra con i lamonetiani. Quindi eccolo qui, 3 cavalli 1622 per Filippo IV, recuperato dalle terre tedesche. Mi piacerebbe anche se fosse d'aiuto per il catalogo lamoneta in qualche modo, dato che tante volte ha aiutato me nella catalogazione. Il diametro è irregolare ma comunque ascrivibile tra i 18 e i 20 millimentri, il peso di 1,93 grammi. Spero di ricevere quanti più pareri possibili da collezionisti che hanno più esperienza di me riguardo la monetazione napoletana. La moneta è già stata sottoposta ad una perizia (fotografica), non mi piace rinchiudere le monete
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  24. 1 punto
  25. Così in didascalia, un esemplare da " Etruria , uncertain mint ", di AE 100 units con al diritto testa laureata di Tinia ed al rovescio ippocampo reso in incuso . Valutato " extremely rare ", torna dopo 2 anni al mercato, il prossimo 5 Luglio in RomaNum. XXVIII al n. 8 .
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  26. Buongiorno, qualcuno riesce a darmi informazioni su questa interessante medaglia celebrativa di un Congresso Nazionale di Medici Condotti tenutosi a Siracusa nell'Ottobre 1925? La posseggo da anni e non ho mai indagato, sulla rete non esiste traccia, niente di niente. Qualcuno di voi l'ha mai vista o ne sa qualcosa? Grazie mille
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  27. Annulli del 4.12.1964 della R.S.M. su cartolina affrancata con cinque esemplari dell'emissione 'Storia della locomotiva' del 29.8.1964..
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  28. Cartolina illustrata con annullo di partenza da San Marino del 24.7.1956, ...annullo di arrivo di Monteparano (Taranto) del 28.7.1956. Affrancata con lire 10 dell'emissione 'Cani di razza' della Serenissima Repubblica. Annulli nitidi non comune quello di Monteparano, super collezionabile.
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  29. Questa affrancatura rende molto interessante la cartolina in quanto è una "frode postale" a tutti gli effetti. La tariffa per una cartolina per l'interno l'8.5.1972 era appunto 40 lire, viene aggiunto questo 15 yen (credo, i numismatici ne sapranno più di me) a completamento dell'affrancatura con il 25 lire lilla viola della serie ordinaria detta Siracusana del 1968, appunto per far sembrare un'affrancatura da 40 lire. Il francobollo giapponese da 15y. è un'emissione del 1966 per l'inaugurazione del teatro giapponese. Altamente collezionabile, esistono proprio collezioni tematiche sulle frodi postali. È interessante perché è stato annullato, se l'impiegato postale se ne fosse accorto assolutamente non avrebbe dovuto annullarlo, ma considerarlo come un erinnofilo, avrebbe poi tassato la cartolina credo del doppio dell'affrancatura dovuta da riscuotere a destino..e anche in quel caso sarebbe stata una chicca postale.
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  30. Un po’ troppo pesante, penso falsa.
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  31. La seconda che hai detto...
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  32. Ciao, è proprio un 10 kreuzer, in questo link trovi la scheda: 10 Kreuzer - Wilhelm IX - County of Hanau-Münzenberg – Numista
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  33. @ak72 questa ipotesi non l'avevo considerata ma ci sta benissimo che possa essere uno tra le decine di conii che caratterizzano i wiener pfenninge ai quali, in quanto a "bruttezza," gli enriciani je fanno na pippa. Più del dritto, dove in tutta onestà si fatica ad immaginare un monogramma Enriciano, mi aveva convinto il rovescio dove si distingue abbastanza bene almeno una delle "V" attorno al punto della legenda LVCA. Probabile caso di pareidolia . Saluti Giovanni.
    1 punto
  34. Ciao, si tratta di un quattrino di Paolo V (1605-1621). Direi che dovrebbe trattarsi del Munt 163. D/ stemma sormontato da chiavi decussate con cordone e fiocco e da tiara. PAVLVS V PONT MAX R/ San Paolo nimbato con libro orizzontale contro il fianco con la destra e con spadone puntato a terra nella sinistra. S PAVLVS ALMA ROMA Nel campo segno di zecca (Bonanni, Pagliari, Martelli). Lo stemma di Paolo V secondo l'araldica così viene descritto: "d'azzurro, al drago d'oro, al capo dello stesso all'aquila in nero, coronata, armata e rostrata nel campo". Michele
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  35. Leggo, in quella discussione, che acraf scriveva "Alcuni anni fa avevo visitato il caro amico Roberto Russo e da una rapida supervisione del suo ricco materiale mi accorsi della complessità delle varie emissioni e non solo con L, ma anche con H, Q, monogramma ROMA e pure alcuni simboli, come mosca (fly) che appunto presentano vari conii di diritto in comune fra loro". Questo potrebbe essere un elemento dirimente: se sono stati scambiati i conii, significa che la zecca (fissa o itinerante che fosse) era la stessa, oppure lavoravano zecche vicine fra loro; elementi che quindi permettono di localizzare alcune di queste emissioni in sud Italia (penso soprattutto a ritrovamenti archeologici) comportano che tutte le emissioni siano verosimilmente della stessa zona. Fra l'altro, è ormai pacifico che le citate emissioni con "L" vadano attribuite a Luceria (odierna Lucera)
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  36. Ottimo esemplare con una bellissima patina intensa... Complimenti...
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  37. Ciao Mattia, Bello il tuo 3 Cavalli, il Magliocca lo riporta al numero 122 con rarità R4
    1 punto
  38. per quello che serve a me, cioè raccogliere tutti i talleri di pisa presenti nel corpus (decisamente grosso), sono soddisfattissimo. mi pare il prezzo sia stato 60 $. la differenza col più caro account per professionisti è che non ci sono i realizzi. ma quelli si possono ricavare dai siti delle varie aste. il corpus delle aste raccolte è questo, in blu le numerose aste accessibili con l'account pro. https://www.coinarchives.com/w/auction_list.php
    1 punto
  39. Sezione fantastica ... e voglio partecipare anche io con tre piccoli orrori. Buono da 2 Lire 1924 5 Centesimi 1939 10 centesimi ??? Vitt. Em. II E non sono gli orrori più brutti che ho ... 😂
    1 punto
  40. Roma Numismatics Ltd > The Anders Collection Part II Auction date: 1 June 2023 Lot number: 70 Price realized: 110 GBP (Approx. 136 USD / 128 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: The Frentani, Larinum Æ Quincunx. Circa 210-175 BC. Helmeted head of Ares(?) to right / Warrior, holding spear and shield, on horse galloping to left; [L]ADINOD below, five pellets (mark of value) in exergue. Campana 4a; HN Italy 625; HGC 1, 517. 12.14g, 22mm, 9h. Very Fine. From the Anders Collection, collector's tickets included. Estimate: 5 GBP
    1 punto
  41. Che dire, sei una colonna portante della sezione e del forum in generale, un complimento fatto da te ha un valore speciale, grazie ancora . Lo studio delle riconiazioni o ribattiture é uno degli aspetti della numismatica che possono fornire più informazioni. Ci indicano movimenti di valuta, legami socio-politico-economici, aiutano nelle datazioni. Se una moneta può essere vista metaforicamente come la foto di un periodo, di un’area geografica, di un ethnos ecc, una ribattitura corrisponde secondo me a diversi fotogrammi che ci mostrano dal passato la Storia in movimento.
    1 punto
  42. Non ho approfondito ma essendoci scritto TETRICVSCAESAR direi che si possa trattare del Tj. Io propendo in generale per un RIC V 248 ma la legenda del rovescio AVGG mi fa pensare che abbiano accoppiato un D) 248 o simile con un rovescio come il RIC V 106 o 212 dato a Tetrico I . Ma bisognerebbe chiamare in causa @grigioviola. Antoniniano zecca di Colonia D) […] TETRICVS CAES: Busto di Tetricus II, radiato e drappeggiato a dx R) PAX AVG: Pax, drappeggiata, stante a sx tiene un ramo di ulivo nella dx ed uno scettro nella sx Il tipo 248 è come questo:
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  43. Per chi non ha familiarità con le lingue straniere: Lucio Papio fu uno dei triumviri monetali del 79 a.C. Un elemento interessante di questa monetazione è la coppia di simboli utilizzati su entrambi i lati delle monete. Ogni moneta fu prodotta con una coppia di simboli nel campo che erano collegati da un tema. Queste matrici non venivano utilizzate in modo intercambiabile e le monete esistono solo con la matrice accoppiata. Per quanto ne so, i simboli sono stati ripetuti solo due volte Crawford RRC Symbol variant 1 (anfora/anfora) e RRC Symbol variant 11 (coppa alta/giara). Non possiamo essere certi di quante coppie di dadi siano state create, ma si ipotizza che ci siano state 246 coppie di dadi per il fatto che un dado è noto con CCXLVI/CCXLVI (RRC Symbol variant 178). Al momento della pubblicazione, Crawford ha identificato e illustrato 211 coppie di varianti di dadi. Dalla pubblicazione di RRC sono state trovate diverse nuove matrici. A mia conoscenza, l'analisi più completa di questo tipo è stata eseguita da Richard Schaefer nell'ambito del Roman Republican Die Project (RRDP) https://numismatics.org/pocketchange/schaefer/. James Bonnano gestisce un'eccellente risorsa online che ha aumentato il numero di matrici illustrate a 232 https://bonannocoins.com/l_papius/l_papius_db.php Ho discusso con James e Richard in passato e volevo cogliere l'occasione per condividere un paio di esemplari della mia collezione che sono relativamente interessanti. L Papius Denarius Serratus Obv:- Testa di Giunone Sospita a destra, con pelle di capra legata sotto il mento. Dietro la testa, scarpa. Rev:- Grifone in corsa a destra; nell'esergo, L. PAPI.; nel campo, Sandalo. Coniata a Roma dal . a.C. 79. Riferimento(i) - RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Varietà di simboli - RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 226. 3.78g. 19,71 mm. 180 gradi. Una coppia di simboli inedita di cui si conoscono attualmente cinque esemplari. Questo è probabilmente il migliore dei cinque esemplari secondo Richard Schaefer. Papia_1e_img~0.jpg L Papius Denarius Serratus Obv:- Testa di Giunone Sospita a destra, con pelle di capra legata sotto il mento. Dietro la testa, delfino avvolto da un'ancora. Rev:- Grifone in corsa a destra; nell'esergo, L. PAPI.; nel campo, Ippocampo. Coniata a Roma dal . a.C. 79. Riferimento(i) - RSC Papia 1. RRC 384/1. RCTV 311. Varietà di simboli - RRC -. Babelon -. BMCRR -. Bonanno 220. L'unico esemplare attualmente conosciuto secondo Richard Schaefer.
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  44. Scusate. Leggevo tutti questi post identici. Cosa significano tutti questi clear?
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  45. Napoletana del giorno... @Teo500 i 10 Tornesi 1831
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  46. Buonasera a tutti!!! Dopo un paio di settimane Finalmente mi è arrivata !!!Vi faccio vedere qualche foto per una vostra opinione!!!
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  47. Comunicazione tristissima Lo conobbi nel 1988 quando, dopo aver espresso la mia volontà di iscrivermi alla S.N.I., mi ricevette in biblioteca per farmi sottoscrivere il modulo di iscrizione ed una volta accettata, fu per parecchio tempo il mio "accompagnatore" nella biblioteca che mi aiutava a trovare i volumi che mi interessavano. Non solo, c'era anche per andare a bere un caffé, insieme ad altri soci, il sabato pomeriggio oppure quando ci si trasferiva in macchina per fare dei "giri numismatici", come ad esempio a Finale Ligure, quando la S.N.I. ha organizzato una visita al Museo del Finale, oppure alle serate del martedì, quando ci si frequentava al C.C.N.M. Poi il Covid ci ha separati, obbligandoci ad interrompere le frequentazioni .... che tristezza. Ciao Giuseppe, che la terra ti sia lieve, io non ti dimenticherò. Luciano
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  48. Argomento complesso, direi quasi più da economista, la Spagna ebbe un grande Jolly ma non lo seppe sfruttare per vari motivi già elencati in discussione, risultò in realtà come un ponte, un passaggio da cui ripartiva l'argento per altri paesi. In Spagna arrivavano i real coniati nelle Indie ma anche tanti pani di argento che poi venivano smistati dovunque. Di certo coniavano, coniavano nelle Indie, in tutti i Paesi, il fenomeno dei grossi moduli, le monetone parte dovunque da quel periodo grazie all'argento trovato e disponibile. Coniarono comunque anche in Spagna, alcune zecche come Madrid saltuariamente, altre intensamente come Segovia e Siviglia. Poi se dei pani furono conservati nel tempo, tutto è possibile, di certo comunque coniarono. La Spagna sul Cipollla viene definita in modo emblematico, come un tetto sul quale piove molto e sul quale l'acqua scorre, che poi un po' di acqua rimase anche conservata tutto è possibile ma il fenomeno macroscopico fu poi quello.
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