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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/21/23 in tutte le aree

  1. Salve a tutti amici e da un po' che non posto vi mostro i mie due ultimi arrivi
    5 punti
  2. Al momento solo questo posso divulgare…è’ comunque un segno
    5 punti
  3. Confermo La parola d' ordine in tal gruppo é entusiasmo. Entusiamo che sanno infondere @El Chupacabra e @dabbene,conoscitori di numismatica e amiconi😁
    4 punti
  4. Carlo Emanuele III doppia 1755 alta conservazione per la tipologia, data più comune!
    3 punti
  5. Mi permetto di aggiungere lo stralcio dalla prammatica: Fonte: Nuova collezione delle prammatiche del Regno di Napoli.Tomo 1. Buona lettura!
    3 punti
  6. Il principe Gerolamo Napoleone (1822-1891), ribattezzato Plon-Plon, fu cugino di Napoleone III e marito di Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II. Personaggio di rilievo nel quadro storico-politico del nostro Risorgimento nazionale, uomo colto, intelligente e ottimo oratore, svolse per l'indipendenza d'Italia un ruolo determinante specie nelle fasi più difficili e complicate della "seconda guerra" risorgimentale e dei suoi immediati e imprevisti sviluppi. Alternativamente con e contro Cavour, con e contro il cugino imperatore, d'intesa o non con il re-suocero Vittorio Emanuele II, ebbe come proprio punto fermo il raccomandare ai governanti italiani di non piemontiser la penisola, in considerazione delle diverse storie e tradizioni regionali. Si battè per l'Italia libera e la considerò la sua seconda patria, stabilendosi a Roma sino alla fine dei suoi giorni. Grazie a questa medaglia ho scoperto “il più italiano dei francesi”. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Napoleone_Giuseppe_Carlo_Paolo_Bonaparte
    3 punti
  7. Il termine "mezza pubblica" è perfettamente coerente per la moneta in oggetto. La pubblica infatti, così chiamata per la legenda del R/, nasce come doppio grano (o 4 tornesi) e di conseguenza il grano è in realtà quindi una mezza pubblica (o doppio tornese). Per quanto riguarda poi queste emissioni particolari sarà la prammatica del 2 marzo 1626 a decretarne il nuovo valore. La Pubblica (intesa come 4 tornesi o doppio grano) assumerà il valore di 3 tornesi (da qui il termine pubblica andrà ad indicare tale valore). Il Grano (inteso come doppio tornese o mezza pubblica) assumerà il valore di 9 cavalli (1 tornese e mezzo). Il Tornese (6 cavalli) assumerà il valore di 4 cavalli. Tali nuovi valori saranno il preludio all'emissione di nuovi nominali come il 9 cavalli e più in avanti il 4 cavalli. A riprova di quanto affermato, allego uno stralcio dal volume di A. Balbi, Compendio di geografia, vol. I, pag. 869, liberamente disponibile sul web all'indirizzo seguente Compendio di geografia di Adriano Balbi
    3 punti
  8. Salve condivido recente acquisto e chiedo vostro parere sulla conservazione. Ringrazio in anticipo
    3 punti
  9. Più che un segno direi una solida realtà ben affermata
    2 punti
  10. Beh.. leggere numero 10... non è un segno è un sogno che si è realizzato, che grazie a te e a tutti quelli che hanno collaborato negli anni, avete realizzato questa rivista.
    2 punti
  11. Il Gazzettino di Quelli del Cordusio #10 è in dirittura d'arrivo con 26 articoli e 11 "briciole" su quasi 180 pagine di pura passione numismatica. A breve la stampa ed in autunno la presentazione. "Estote parati!"
    2 punti
  12. Salve a tutti per gli amanti del V-VI secolo e le emissioni barbariche ROMA propone un'interessante selezione: https://www.romanumismatics.com/e-live-auction-7/2023-07-10?gridtype=listview @Vel Saties qui ci sono tutte le emissioni di tua preferenza dalle civiche Ostrogote alle Merovinge, dalle longobarde beneventane agli Sceattas dalle carolinge alle emissioni Crociate..
    1 punto
  13. Buon Giorno, Nella scorsa asta numero 20 Montenegro, tra le altre monete, ai lotti n° 20 e n° 21 due “Fiorini” che per motivi diversi, con riferimento a ciascuna delle “monete”, hanno destato il mio interesse. Il primo al lotto n° 20 indicato come Fiorino di Firenze, in realtà una imitazione anonima, risulta precocemente ritirato, si tratta di una delle molte note per questo segno MIR 9-30. La moneta che in realtà mi ha lasciato perplesso è quella al successivo lotto n° 21, pur non essendo compresa tra quelle del periodo che studio in particolare, il mio interesse giunge fino alla peste, aveva qualcosa di stonato. L’impianto della moneta si presentava corretto sia al diritto che al rovescio, la nota stridente era nel Segno di Zecca che presentava (a mio parere) evidenti segni di manomissione, inoltre non ricordavo l’esistenza di un Segno di Zecca siffatto, neppure simile o confrontabile. La manomissione si presentava evidente nelle incisioni ai vertici del triangolo isoscele inscritto nello scudo, certamente successive alla coniazione, quello che sotto la base del suddetto triangolo ricordava la testa di un rivetto non sembrava originato dalla battitura così come la base del “triangolo” e per finire si “intuivano” tracce di lavorazioni nel campo dello stemma, ultimo, un improbabile bisante scavato sopra lo stemma. Alcuni di questi particolari sono certamente successivi alla coniazione. Tutto questo dall’analisi dell’immagine a corredo del catalogo dell’asta, una buona immagine ma che non consentiva di essere certi dell’interpretazione. Cercando Fiorini di stile compatibile con quello della moneta presumibilmente alterata ho probabilmente individuato la moneta di partenza, il segno originale è lo stemma “Della Antella con punto sopra” lo stile è quello del Fiorino MIR 27-13 o del MIR 27-18, in realtà non saprei distinguere i due Fiorini tra loro (stesso segno, stesso stile, pochi semestri di differenza). Scorrendo tra le immagini di Fiorini che ho in archivio ho individuato il rovescio di partenza per l’operazione di alterazione, ho individuato anche un Fiorino con le stesse impronte al diritto e al rovescio. La moneta è nella collezione del British Museum. Il Fiorino passato nella recente asta Nomisma n° 3 al lotto 1841 presenta invece lo stesso rovescio (prima dell’intervento di alterazione). L’aspetto più sconcertante di tutta la vicenda, almeno per me, sta nel non comprendere il motivo che ha portato questo “artista” a danneggiare irreparabilmente la moneta. L’epoca del misfatto potrebbe essere stimata a partire dallo studio dalle tecniche impiegate per la “saldatura” dei particolari aggiunti. La cosa sarebbe possibile solo analizzando direttamente la moneta. Per altro il “lavoro” deve aver richiesto tempo e una discreta perizia in considerazione delle dimensioni dei particolari, sul risultato avrei più di qualche riserva sia di tipo tecnico che in termini di logica oltre che di opportunità. Forse si è voluto creare un segno di zecca “esclusivo”. Si potrebbe essere indotti a considerare il lavoro assimilabile a quello di saldatura di un anello di sospensione a una moneta, oppure alla realizzazione di una montatura o di un anello. Ritengo questa manipolazione molto più grave, simile per certi aspetti a certi lavori di bulinatura e pulizia realizzati su monete antiche, che sarebbe più appropriato definire stravolgimenti, l’alterazione ha snaturato e sfregiato la moneta in modo peggiore e definitivo, l’ha trasformata in un falso che ritengo offensivo sia dal punto di vista culturale che storico. Viene trasformata una moneta in un artefatto di incerto significato Si potrebbero aggiungere ulteriori considerazioni che preferisco tenere per me. Motivi e ragioni resteranno sconosciuti. Non si può capire tutto, a volte è meglio non capire. Ho avuto modo di venire a conoscenza di fatti, in un ambito diverso, che potrebbe aiutare a comprendere il motivo alla base del misfatto. C’è stato chi ha alterato ex libris e stemmi con lo scopo di “costruirsi” una genealogia illustre, direttamente o per tramite indiretto da parte di adulatori che volevano ingraziarsi un potente. In ogni caso il risultato non poteva che essere patetico. Non so se esista un siffatto stemma. Allego nell’ordine le immagini del Fiorino alterato, di quello del British Museum, del Fiorino dell’Asta Nomisma n° 3 lotto 1841, di un ingrandimento del segno massacrato e stravolto e di una sovrapposizione in trasparenza del segno. La sovrapposizione va valutata considerando i riflessi e le diverse illuminazioni (Fiorino Nomisma rovescio e Fiorino alterato rovescio). Un appunto in relazione alla possibile “responsabilità” dell’organizzazione dell’asta, non è agevole “stanare” queste monete artefatte per chi non si occupi solo di quelle, i segni di zecca sono moltissimi e non tutti sono correttamente riportati nelle tavole riassuntive. Per altro non si dovrebbe trattare di un delitto recente (spero). Ci sono anche Fiorini (quasi) sicuramente di Firenze di cui non sono elencati i segni, così come segni in elenco riguardano imitazioni. Cordialità
    1 punto
  14. Buonasera a tutti. Vi presento il pezzo più misterioso della mia raccolta : Un 10 Tornesi 1831 con dritto completamente levigato e con delle "strane incisioni" . Siccome è da anni che cerco di decifrare cosa potesse essere....e non ci sono riuscito, vorrei farlo partecipare al "Museo degli Orrori" Cosa ne pensate? Secondo Voi cosa poteva essere
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  15. Questo il vino di Al Bano Carrisi
    1 punto
  16. Ciao @4mori, questa discussione può essere utile. Saluti, Domenico
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  17. Bozzetti di andorra 🇦🇩 2023 30 anniversario ingresso onu Festa del solstizio d’estate fonte https://www.altaveu.com/actualitat/societat/govern-preveu-ingressar-sis-milions-monedes-euro-aquest-any_49279_102.html
    1 punto
  18. Bellissima moneta!! Io opterei per la liberazione..
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  19. @apollonia Come è andata la prima prova di tuo nipote ? Quale traccia ha scelto ? Ha utilizzato poi l'espressione "qual è" ?
    1 punto
  20. Per me c'è un pezzo incredibile dal punto di vista storico che dovrebbe essere acquisito, questo, si, dallo Stato. Spero che, nel caso, qualche facoltoso amico del forum possa portarselo a casa in Italia. Si tratta del lotto 98 dato come "Ostrogoths, Anonymous Æ 42 Nummi." già Morton & Eden, Auction 83-84, 1 December 2016, lot 502; e collezione Casey In realtà questa attribuziuone non è corretta in quanto si tratta di un follis da 40 nummi della zecca di Roma di Giustiniano I riconiato su un bronzo flavio (di cui si intravede la legenda al diritto) contromarcato XLII, follis la cui conia­zione va collocata tra il 537 e i primi anni '40 del VI secolo (544 in DOC, 542 in MIBE). Si tratta esattamente dell'esemplare pubblicato in M. ASOLATI, Una moneta ostrogota contromarcata e la sequenza delle emissioni anonime da 40 e da 20 nummi, in Traces of Complexity. Studi in onore di Armando De Guio / Studies in honour of Armando De Guio, a cura di L. MAGNINI, C. BETTINESCHI, L. BURIGANA, Mantova 2021, pp. 361-372 (ISBN 978-88-99547-52-3) alla figura 5 e e che sarebbe un'evidenza (la faccio breve) del fatto che le monete contromarcate siano una faccenda italica, geograficamente parlando, ed ostrogota, come orizzonte culturale. Dice Asolati: La probabilità che la successione delle lavorazioni di questo esemplare sia differente (con la contromarcatura successiva alla riconiazione) è del tutto remota e dunque anche l'eventualità che il fenomeno abbia preso piede in epoca successiva a quella di Giustiniano. Rimando all'articolo dato che nella mia immensa ignoranza posso solo citare studi di altri. ritengo, però che la probabilità che qualcuno, in età tardo-ostrogota, sia venuto in possesso di questo pezzo e l'abbia ritariffato a 42 nummi sia veramente esigua.
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  21. Salve. Aggiungo ai grani di Motoretta i miei due grani, il primo con sigla MC/P e il secondo con sigla MC. Un saluto a tutti.
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  22. a me lascia certamente qualche dubbio da approfondire... ma devo dire che ci sono altre false sulle quali non ho dubbi in questa asta, e nelle collezioni d'altronde capita
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  23. Complimenti @Motoretta per il Grano con sigle MC/P
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  24. Salve a tutti, vi aggiorno in merito alla banconota. Ho contattato la casa d'aste Bolaffi e mi hanno risposto che può essere messa all'asta con una base di partenza di 100,00 euro. Appena mi sarà possibile consegnerò loro la banconota. Ezio
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  25. Arrivato anche a me proprio ora... e non avevo nemmeno ricevuto la mail con notifica spedizione
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  26. Dovresti la prossima volta scrivere in minuscolo , altrimenti sembra che stai urlando. Non è una critica ma un suggerimento utile.
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  27. Lucidata, usurata, io non la vorrei neanche regalata, ma si sa, faccio parte dei talebani del FDC 🤣🤣🤣
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  28. Finalmente una coincard non obbligata...
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  29. Ciao a tutti, oggi condivido volentieri con voi un denario di Alessandro Severo che ho in collezione da più di 10 anni, con un ritratto discreto. Provenienza HD Rauch. Descrizione dell'asta: Severus Alexander (222-235). Denarius (3,40g), Roma, 233 n.Chr. RIC 120, RSC 440.
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  30. È finita, addio…. Ci risentiamo dopo il divorzio….
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  31. Ottime e competenti le tue considerazioni che purtroppo lasciano aperte, nonostante tutto, le due possibilità: moneta o medaglia?!!!!! Di questa piccola ma importante zecca Rinascimentale le cui monete rappresentano magnificamente l'arte rinascimentale Italiana, senza uguali al mondo, basti guardare il doppio ducato di Ludovico II per rendersene conto. (Vedi le lodi del Bernareggi nella sua pregevolissima opera sulle monete d'oro con ritratto del Rinascimento) In merito ai passaggi in asta di questa moneta/medaglia (logicamente si parla sempre di esemplari coniati) a partire dal dopoguerra del secolo scorso in poi mi preme precisare che, a detta dell'esperto mio amico già citato, LO STESSO ORIGINALE acquistato da Lui nell'asta n: 56 di Varesi, lotto 406 del 3/6/2010 era passato ben altre due volte prima (una volta da Bolaffi ed un'altra dallo stesso Varesi con immagine in copertina nel catalogo N. 14 del lontano 1991) a conferma che gli esemplari coniati e conosciuti sono molto rari. "Ad abundantiam" nel PDF sottostante allego scheda di un altro esemplare apparso in asta Numismatica Ars Classica NAC AG n:32 lotto 10 del 23/01/2006 svoltasi in Svizzera, con commenti ed indicazioni di rarità forniti dalla esperta casa stessa. pdf monete unico_compressed compresso.pdf
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  32. Sedicesimo di ducato d'argento o ducatone Il ducatone è quello da 124 con Santa Giustina. Quindi il titolo non è corretto. Arka Diligite iustitiam
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  33. Al mercatino di Borgo D'Ale un collezionista sabaudo mi ha ceduto il Peso della Lira INSTAR OMNIVM di Emanuele Filiberto ma prodotto sotto il figlio Carlo Emanuele I . Tipo inedito al Catalogo Zavattoni Il mercatino di Borgo D'Ale riserva sempre sorprese anche in tarda mattinata ! Grazie ad un amico sono riuscito a portare via questa bilancina piemontese . Interessante la scatola e la bilancia montabile con asta verticale
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  34. Bella moneta, hai fatto benissimo a sostituire quella vecchia 👌
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  35. E stellare lo è veramente, 180 pagine e 26 autori, che immagino saino dei professionisti o novizi della carta stampata. Attendiamo l'immagine della copertina dopo la stampa, non vedo l'ora di poterlo sfogliare, sarà bellissimo poterlo leggere. 👍👏👏👏
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  36. La seconda moneta francese che uscirà il 4 luglio sarà aanche per la circolazione
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  37. Ciao a tutti,premesso che per poter valutare bene una banconota bisogna vederla e toccarla e poi osservarla più a fondo e attentamente,ritengo che questa da 200 € possa essere classificata come bb + e che,essendo una banconota Greca della prima serie, Duisenberg,possa valere,sempre che si trovi un estimatore che la stia cercando,intorno ai 250 €.Questa è solo una mia stima ma potrei anche sbagliarmi,voi cosa ne pensate?
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  38. Buonasera , continuo con la mia raccolta di Auguste sia Denari che Antoniniani. Questa sera vi presento un mio Antoniniano di Salonina. Riporto quel molto poco che ho trovato su Wikipedia, mi piacerebbe saperne di più. Cornelia Salonina fu una Augusta dell'Impero romano, membro della dinastia valeriana, moglie dell'imperatore Gallieno e madre di Cornelio Valeriano, Cornelio Salonino e Egnazio Mariniano. Wikipedia Luogo di nascita: Bitinia, Turchia Morte: 268 dopo Cristo, Mediolanum Coniuge: Gallieno Figli: Cornelio Salonino, Cornelio Valeriano, Licinio Egnazio Mariniano Sposata a Gallieno prima del 242, Salonina fu testimone dell'assassinio del marito nel 268, davanti alle mura di Milano assediata. È incerto se sia stata uccisa nella medesima occasione, o se sia sopravvissuta per clemenza del successore del marito, Claudio II il Gotico. Riporto Catalogazione della casa D'Aste. Salonina (Augusta, 254-268). Antoninianus (22mm, 3.28g, 6h). Rome, 265-7. Diademed and draped bust r., set on crescent. R/ Fecunditas standing l., extending r. hand to child standing before her, holding cornucopia in l.; Δ to r. RIC V 5; MIR 581aa; RSC 39a. Riporto foto di un bellissimo Busto custodito all' Ermitage di San Pietroburgo che la ritrae. Riporto anche una dedica fatta a Gallieno e Salonina, custodita nei musei vaticani. Foto presa dal Sito Web. Per chi volesse approfondire. Aspetto vostri commenti e cenni storico biografici dell'Augusta. Saluti Alberto
    1 punto
  39. certamente il concetto di "raritÀ" è dinamico e varia nel tempo. questo va tenuto presente. Tuttavia quando poi un catalogo viene dato alle stampe riporta l'interpretazione fatta sulla base di un momento preciso. quello che ho in mente è uno strumento per collezionisti con una organizzazione del materiale che tenda ai criteri di una pubblicazione scientifica. Un cosa a metà, diciamo. in effetti potrebbe essere un'opzione dare un numero di catalogo alle varianti e valutare la rarità delle varianti principali, non delle singole sotto-varianti. nel caso dei talleri presentati qui sopra ci potrebbero dunque essere 3 tipi 1603-A; 1603-B1; 1603-B2 e solamente 2 indicazioni di raritÀ, una per il tipo 1603-A ed una per la variante 1603-B. Per le diverse posizioni della legenda rispetto alla figura del conio non mi pare il caso di attribuire un 'tipo'. per il collezionista è ininfluente e ci sarebbe una proliferazione incontrollata dei tipi. Inoltre si tratta a volte di differenze così piccole, che si perde tempo per notarle. Si perde dunque la praticitÀ di un catalogo. È il caso del volume di Corrado Ciabatti sulle monete di Ferdinando I. Alla fine si fa un po' di fatica a trovare il tipo di una moneta che si vuole identificare seguendo la sua catalogazione. La raritÀ si basa sugli esemplari che ho nel corpus, per ora circa 350. @fofo, te che ne pensi? in foto una pagina tipo del catalogo
    1 punto
  40. Se avessero un buon valore economico sarei ricco..
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  41. Tutto dipende dal grado di approfondimento che vuoi usare. Se fai uno studio per conio, che di norma si fa in monetazioni greche, tutte le differenze sono da segnalare, perchè provengono da coni diversi. Spesso lo si fa anche nelle emissioni medievali. Per le monete moderne credo che i tuoi criteri possano essere validi. L'importante è specificarli nell'introduzione. E lo stesso vale per le rarità. C'è chi scrive solo gli esemplari noti senza specificare la rarità. Attenzione che a volte l'esistenza di altri esemplari potrebbe non essere nota per vari motivi. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  42. Variante nella forma della corona. come si vede, le corone degli esemplari qui riportati non sono identiche: la prima ha più trattini della seconda (le punte del retro della corona). io propenderei a non considerare questi esemplari come ulteriori varianti della variante (variante B-1 e B-2, per esempio). questo ha conseguenze sull'indice di rarità. Nel caso venissero considerati 2 esemplari della variante B del 1603, il numero di esemplari noti nel mio corpus sarebbe 2. quindi un bell'R5. diversamente, catalogandoli come 2 varianti diverse tra loro, sarebbero due pezzi unici rispettivamente. che ne pensate?
    1 punto
  43. Un souvenir dal Numismata di Monaco di Baviera. Era messa maluccio, qualcuno aveva provato a pulirla combinando un mezzo disastro. È stato necessario un piccolo intervento di restauro conservativo per riportarla alle condizioni che merita. Per acquistarla ci è voluto tanto coraggio, un pizzico di follia e tanto culo 😁… e il supporto di un amico e membro del forum. Grazi per tutti i complimenti Condividere questa gioia coi membri di questo forum, che ha visto nascere la mia passione nel lontano 2007, mi sembrava il minimo! Ben detto! È stato necessario un esame al microscopio da parte del massimo esperto di questa tipologia per sgombrare il campo da ogni dubbio.
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  44. Bianchetto Di Ludovico Zecca : Cornavin
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  45. Sparizione del contante = Estinzione dei collezionisti = Morte della Numismatica Non riesco a concepire questa equazione ma deve essere un mio problema 😉
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  46. Ecco la moneta in questione: Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  47. Il Ministero emette l’11 marzo 2023 un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica il patrimonio artistico e culturale italiano dedicato a Benito Jacovitti, nel 100° anniversario della nascita, con indicazione tariffaria B. La vignetta riproduce due disegni che rivelano il caratteristico stile ironico e surreale di Jacovitti: a sinistra, il suo pseudonimo con la “J” sormontata da uno dei suoi personaggi bizzarri dall’espressione allegra; a destra, il diavoletto rosso con la coda a molla, conosciuto come Popcorn, affiancato da alcuni tipici “personaggi” che popolano le vignette del fumettista, un salame e un verme. Completano il francobollo la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”. Il foglio contiene quattro chiudilettera che riproducono due disegni rappresentativi del genio creativo di Jacovitti: a sinistra, il medesimo disegno del francobollo raffigurante il suo pseudonimo; a destra, un grottesco pennuto con le zampe a righe, il becco gigante e una sorta di parrucca, sulla cui testa campeggia la firma “Jacovitti”, sorretto da un piccolo pennuto con la tuba e il becco lungo; suggella la vignetta il caratteristico salame. Bozzetti a cura del Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA. Caratteristiche del francobollo Tiratura: settecentomila quattordici esemplari Foglio: ventuno esemplari di francobolli e quattro chiudilettera Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia su carta patinata gommata, fluorescente non filigranata; grammatura: 100 g/mq; formato carta e formato stampa: 60 x 40 mm; dentellatura: 13½ x 13½; colori: sei. Caratteristiche del chiudilettera Tiratura: centotrentatremila trecentotrentasei esemplari Il chiudilettera è stampato su carta patinata gommata, fluorescente non filigranata; grammatura: 100 g/mq; formato carta e formato stampa: 60 × 40 mm; dentellatura: 13½ × 13½; colori: cinque.
    1 punto
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