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  1. ARES III

    ARES III

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/22/23 in tutte le aree

  1. E' uscito il nuovo volume del Bollettino di Numismatica, N. 70: LA ZECCA DI BOLOGNA. Parte XI - Da Benedetto XIV (1740-1758) alla Sede Vacante 1774-1775 di Michele Chimienti e Giovanni B. Vigna https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=245 Il materiale è di prima mano ed in gran parte inedito: la zecca di Bologna rappresenta, tra tutte, quella con il maggior numero di contributi sul BN (ben 11 numeri) e più avanzata in termini cronologici (1775).
    6 punti
  2. Buonasera a tutti, questa sera vi presento il mio Denario di Geta. Riporto la descrizione della Casa D'Aste . Geta (Caesar, 198-209). AR Denarius (19mm, 2.39g, 12h). Rome, 200-5. Bareheaded and draped bust r. R/ Geta standing l., holding baton and sceptre; trophy to r. RIC IV 18; RSC 157b. Chi era Geta? Da Wikipedia Geta, figlio di Settimio Severo e Giulia Domna e fratello di Caracalla (nome completo Publio Settimio Geta, in latino: Publius Septimius Geta; Roma, 7 marzo 189 – Roma, 26 dicembre 211[1]), è stato un co-imperatore romano dal 209 al 211, prima col padre e poi col fratello. Geta fu il figlio più giovane di Settimio Severo dalla seconda moglie Giulia Domna e nacque a Roma, quando suo padre era solo un governatore provinciale al servizio dell'imperatore Commodo. Dipinto da bambino nel tondo della famiglia dei Severi, insieme a Settimio Severo, Giulia Domna e Caracalla, la sua faccia fu cancellata a causa della damnatio memoriae ordinata da suo fratello Caracalla, che lo aveva fatto assassinare. Geta fu sempre posto in secondo piano rispetto a suo fratello maggiore Caracalla. Forse per questo, le relazioni tra i due furono difficili sin dall'infanzia. I conflitti erano costanti e spesso richiedevano la mediazione della madre. Secondo lo storico Dione Cassio, Geta era di carattere più mite e riflessivo, Caracalla invece era più irruento e vendicativo. Nelle campagne contro i Britanni, Settimio Severo utilizzò in modo intelligente le diverse doti dei figli: Caracalla seguì il padre in battaglia, mentre Geta ebbe il titolo di "Cesare" nel 198 ed era tenuto nelle retrovie, a York, per amministrare la giustizia. La propaganda imperiale pubblicizzava una famiglia felice che divideva le responsabilità del potere. Caracalla era il vicecomandante dell'esercito, Giulia Domna il consigliere di fiducia e Geta aveva compiti amministrativi e burocratici. Ma l'antipatia e la rivalità tra i due fratelli era ben lontana dall'essere risolta. Quando Settimio Severo morì di malattia il 4 febbraio 211 a Eburacum, per decisione dei consiglieri imperiali, i figli Caracalla e Geta furono proclamati insieme imperatori. Conclusa una veloce pace con i barbari confinanti, ritornarono a Roma. Il loro governo congiunto si rivelò presto un fallimento, per breve tempo governarono insieme solo grazie al prestigio dei consiglieri e della loro madre, Giulia Domna. Fonti successive ipotizzano che i fratelli volessero dividere l'impero in due metà, e si erano create per loro a Roma due fazioni avversarie. Verso la fine del 211 la situazione era divenuta insostenibile. Il 26 dicembre del 211 Geta venne fatto uccidere tramite un gruppo di centurioni da suo fratello Caracalla, nonostante si fosse rifugiato tra le braccia della madre Giulia Domna.[2] . Alla sua morte furono sterminati tutti i suoi sostenitori e i loro parenti. Geta fu accusato di aver voluto prendere il potere e uccidere Caracalla, per cui fu dichiarato nemico dello Stato, condannato alla damnatio memoriae e sepolto in una tomba creata per lui sul Settizonio costruito dal padre. In seguito la zia Giulia Mesa, sorella di Giulia Domna, lo fece inumare nel Mausoleo di Adriano,[3] anche se un edificio sulla via Appia, detto appunto tomba di Geta, viene identificato col suo mausoleo. Dopo il fratricidio, Caracalla infangò la sua memoria e ordinò che il suo nome fosse rimosso da tutte le iscrizioni (damnatio memoriae). A quel punto, come unico imperatore, ebbe l'opportunità di sbarazzarsi dei suoi nemici politici: le fonti riferiscono che in questo periodo furono uccise o proscritte circa 20 000 persone. Tra le vittime della repressione si segnala il giurista Emilio Papiniano, che fu decapitato, su ordine di Caracalla, per essersi rifiutato di comporre un'apologia del fratricidio. Caracalla decise di eliminare per sempre le prove dell'esistenza del fratello, attuando questa procedura riservata soltanto a uomini che con le loro azioni avevano macchiato l'onore romano. Esempi di damnatio memoriae sono presenti sull'arco di Settimio Severo a Roma nel Foro, dove il nome di Geta venne cancellato e sostituito dalle parole optimis fortissimisque principibus, e nell'arco severiano di Leptis Magna, dove la figura di Geta è abrasa dall'arco stesso. La distruzione della memoria di Geta fu tra le più capillarmente eseguite nella storia di Roma: per questo trovarne tracce o ritratti è estremamente raro e difficile. Tra i possibili busti superstiti di Geta ne esiste uno nel Museo archeologico nazionale di Orvieto, che fu ritrovato sepolto con la testa appoggiata a una bozza di pietra a mo' di cuscino e un altro, rinvenuto presso Sabucina, esposto al Museo Archeologico di Caltanissetta. Nella sua Historia Regum Britanniae, Goffredo di Monmouth sostiene che Geta fu nominato re britannico dalle legioni a Eburacum. In risposta, i britanni scelsero invece Caracalla. I due fratelli, però, discutevano per ogni cosa e alla fine Caracalla tentò di assassinare Geta durante i Saturnalia, senza però riuscirvi. Ma in dicembre, durante un incontro con il fratello, Caracalla fece uccidere Geta da un centurione. Interessante ...la damnatio sembra non aver colpito le monete...o mi sbaglio? Saluti Alberto
    4 punti
  3. 27 articoli, tante briciole, 180 pagine, una trentina di collaboratori in questo supernumero, è’ una grande soddisfazione rileggerlo man mano e vedere quanta varietà, quanti giovani autori e 3 ragazze che, magari sbaglierò forse è’ un record, tante passioni, tante competenze, tanti volersi mettere in gioco, in fondo tutto parti’ da qui, dal fare una numismatica di tanti per tanti…
    4 punti
  4. Provo. A me sul dritto pare di leggere, da ore 11, CO che mi farebbe pensare a Commodo (anche la effigie un po' me lo ricorda). Al rovescio, Marte elmato con lancia e scudo a terra; in legenda....ORI AVG.... penso MARTI VLTORI. Tipo RIC III 598? Online Coins of the Roman Empire: RIC III Commodus 598 (numismatics.org) Ciao. Stilicho
    4 punti
  5. Ciao, solo ipotesi naturalmente. Pass di riconoscimento all'interno di una società segreta (?)
    3 punti
  6. Intendi FLAVIA TICINO / DN DISIDIRIVS Rx? Tutte quelle di Ilanz O ti riferisci allo stile? Una sua sorella era passata in diverse altre aste:
    3 punti
  7. Ciao @Litra68in effetti il numero di monete giunto fino a noi (sopratutto denari, più rari i sesterzi e gli altri nominali in bronzo) fanno pensare che almeno per il popolo nel caso specifico di Geta non è che contasse molto la "damnatio memoriae" che spesso era attribuita più che per demeriti reali solo come propaganda politica della parte avversa. È solo una mia considerazione, quindi. Posto i miei esemplari di questo sfortunato coimperatore😶 ANTONIO
    3 punti
  8. Ho notato che molto spesso sulle etichette di svariate tipologie di vino vengono utilizzate come immagini delle monete. questa moneta è posta su una vecchia etichetta del Barbaresco. altra moneta sempre su un etichetta di Barbaresco.
    2 punti
  9. Comunque interessante e l'ipotesi di codici/simboli di società segrete dovrebbe essere quella più attendibile. La simbologia riportata sulla moneta si avvicina molto a questo:
    2 punti
  10. Buonasera @VALTERI, Curiose le tracce visibili sul lato sinistro, vicino al bordo, del dritto. Sembrebbe la parte sinistra di una spiga, forse residuo di un difetto di coniazione, una doppia battitura (?).
    2 punti
  11. io prima pensavo ad un chiodo: ma l'altro oggetto non mi ricorda niente. Servus, Njk ========== @nikita_ ma io direi di farle un bel "bagnetto"?!?
    2 punti
  12. Mi unisco per i complimenti agli autori e sopratutto alle ragezze, oltre che ai due instancambili ed operosi @dabbene e @El Chupacabra. Il merito se si è riusciti ad arrivare a questo punto è sopratutto il loro.
    2 punti
  13. Mannaggia! ho tutto tranne giusto quel pizzico di scaglie di drago! 😄
    2 punti
  14. Fosse per me ne vieterei la produzione... Sono molto drastico sull'argomento, lo so 😅
    2 punti
  15. Dopo un bagnetto in acqua distillata*, direi che è venuta meglio: sul retro del Giorgio, mi sembra adesso anche di intravedere un antico, misterioso disegno forse è un elemento di un puzzle? Chissà... e le lettere intorno formano parole in una lingua purtroppo incomprensibile ** In mezzo c'è il 6 Kruzer: al centro si riconosce adesso lo scudo bavarese con tanto di spada e scettro: qui sotto una comparazione dei profili dei regnanti: come diceva @nikita_ "il faccione" occupa praticamente 2/3 della moneta 😁 Il groschen è rimasto come prima, era il meno usurato. Servus, Njk ================== * il bagnetto: 1 tazza di acqua distillata 1 pizzico di scaglie di drago 3 lacrime di elfo 1 una radice di liquirizia (che non serve a niente, ma mi piace) 1 stella cadente polverizzata 5 petali di fiore antartico, raccolti all'alba ** la lingua sconosciuta https://futurama.fandom.com/wiki/Universal_Translator https://www.youtube.com/watch?v=pwODwwgE6rA&ab_channel=JohnSmith
    2 punti
  16. Non sarà un vino ma questa è una delle etichette più belle che io abbia mai visto. https://shop.detadistilleria.it/brandy/brandy-quattrino#:~:text=Note di degustazione%3A Colore ambrato,i tipici sentori del legno.
    2 punti
  17. Ciao, il titolo di Maestro direi che è eccessivo, quantomeno per me e per questa monetazione. Comunque, la moneta è autentica; come rilievi direi che siamo un mezzo punto sopra all'altra: se la precedente era MB-BB qui siamo sul BB-BB+. Il problema, almeno per quel che appare dalla foto, è la pesante lucidatura; io non sono un fanatico delle patine, però questa povera moneta è stata lucidata come l'argenteria della nonna, e la cosa risulta a mio parere un po' sgradevole. Comunque, ritengo che circa 100 euro possa valerli. Vedi tu se è questo l'esemplare che vuoi nella tua collezione o se non preferisci invece cercare ancora: sono monete piuttosto comuni (ne hanno coniati un milione di pezzi!), non farti troppi problemi ad aspettare, non è uno di quei pezzi che si fa fatica a trovare. Datti il tempo di farti l'occhio e di scegliere con calma.
    2 punti
  18. Salve. Proseguo con la pubblicazione di mie monete della Repubblica napoletana. La prima è un quindici grana. La seconda è un tornese. Un caro saluto a tutti.
    2 punti
  19. Ciao, l'identificazione precisa è difficile ma penso che quella fatta da @Stilichosia la più verosimile,almeno per quanto riguarda la tipologia. Dal ritratto è senza dubbio Commodo come già detto si vede bene una lettera O o D sul dritto mentre sul rovescio sono leggibili tre lettere ORI (di Ultori) prima di AUG (forma tronca e non estesa Augusti o Augustorum) seguita dal numero del consolato che non riesco a leggere. Posto foto 😶 ANTONIO
    2 punti
  20. Non all'altezza della tua ma condivido quella in mio possesso che credo a mio parere essere 1832 sul 15. Cosa ne pensi ?
    2 punti
  21. Buonasera a tutti. Vi presento il pezzo più misterioso della mia raccolta : Un 10 Tornesi 1831 con dritto completamente levigato e con delle "strane incisioni" . Siccome è da anni che cerco di decifrare cosa potesse essere....e non ci sono riuscito, vorrei farlo partecipare al "Museo degli Orrori" Cosa ne pensate? Secondo Voi cosa poteva essere
    2 punti
  22. Bozzetti di andorra 🇦🇩 2023 30 anniversario ingresso onu Festa del solstizio d’estate fonte https://www.altaveu.com/actualitat/societat/govern-preveu-ingressar-sis-milions-monedes-euro-aquest-any_49279_102.html
    2 punti
  23. Così classificato in didascalia, un esemplare di didrammo da Metaponto, dei tipi con le prime sigle, forse di magistrati, con al diritto testa di Demetra ed al rovescio spiga . Sarà l' 8 Luglio in vendita Leu.Num. 26 al n. 277 . Unisco le note per il tipo in H.N.Italy , 1528 e dalla rete un altro esemplare di pari classificazione v.
    2 punti
  24. Il principe Gerolamo Napoleone (1822-1891), ribattezzato Plon-Plon, fu cugino di Napoleone III e marito di Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II. Personaggio di rilievo nel quadro storico-politico del nostro Risorgimento nazionale, uomo colto, intelligente e ottimo oratore, svolse per l'indipendenza d'Italia un ruolo determinante specie nelle fasi più difficili e complicate della "seconda guerra" risorgimentale e dei suoi immediati e imprevisti sviluppi. Alternativamente con e contro Cavour, con e contro il cugino imperatore, d'intesa o non con il re-suocero Vittorio Emanuele II, ebbe come proprio punto fermo il raccomandare ai governanti italiani di non piemontiser la penisola, in considerazione delle diverse storie e tradizioni regionali. Si battè per l'Italia libera e la considerò la sua seconda patria, stabilendosi a Roma sino alla fine dei suoi giorni. Grazie a questa medaglia ho scoperto “il più italiano dei francesi”. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Napoleone_Giuseppe_Carlo_Paolo_Bonaparte
    2 punti
  25. Serie Completa di assegnati della Prima Repubblica Romana (1798-1799). I tagli emessi furono da: •3 baiocchi •5 baiocchi •10 baiocchi (equivalente ad 1 Paolo) •1 Paolo e mezzo •2 Paoli •2 Paoli e mezzo •7 Paoli •8 Paoli •9 Paoli •10 Paoli -I tagli in baiocchi sono sensibilmente più rari da reperire rispetto ai Paoli. -I tagli da 2 Paoli e 2 Paoli e mezzo furono invece emessi in soli 28 mila esemplari ciascuno, il che li rende rari da reperire, quasi quanto i baiocchi. - Il 10 Paoli fu emesso in 4 tipologie diverse, al dritto è presente sempre la stessa iconografia e la stessa firma, al retro si possono trovare 4 timbri di formato diverso. (Timbro a cerchio, quadrato, rombo e triangolo, tutti comuni da reperire). PS. Agli amici del forum suggerisco di collezionarli, sono davvero ricchi di storia e affascinanti. Inoltre, gli esemplari più comuni si trovano tranquillamente a pochi euro anche in alta conservazione.
    1 punto
  26. Cari amici dopo una pausa forzata riprendo le mie modeste condivisioni di grandi moduli italiani in argento. Stasera andiamo a Parma, regnante Maria Luigia d’Austria, figlia dell’imperatore Francesco I, nel 1810 sposa Napoleone Bonaparte e nel 1814 il Trattato di Fontainebleau le attribuisce il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. Le sue monete a partire dal 1819 furono coniate a Milano, incluse quelle del 1815, che vennero battute in quell’anno (1819). Mori’ nel 1847. I pezzi da 5 lire, come i marenghi e i doppi marenghi d’oro, sono sempre state molto apprezzate dai collezionisti. Degli scudi si conoscono 4 millesimi: il 1815, il più reperibile, il 1832 che vi presento stasera, più raro, il 1832 ribattuto sul 1815, molto raro, e per finire una delle monete più rare di tutto l’Ottocento italiano, il mitico 1821 conosciuto in tre esemplari, che l’imperatrice fece coniare per commemorare la morte del marito. L’esemplare qui fotografato, da poco in collezione, vanta una perizia Nip di FDC e presenta una discreta patina omogenea su fondi lucenti e rilievi intonsi. Ne sono abbastanza fiero perché così non è proprio semplice da reperire sul mercato. Buon weekend a tutti
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  27. In the 9th emission of Numerian from Lugdunum there are a few interesting types that occur. Amongst them is a reverse type that is relatively common for other emperors but is quite scarce for Numerian. I was lucky enough to obtain a decent example of this type recently. Numerian Antoninianus Obv:– IMP C NVMERIANVS AVG, Radiate, cuirassed bust right Rev:– VIRTVS AVGG, Virtus standing left holding Vicotry, who is holding a wreath and palm and inverted spear Mint – Lugdunum (C | _) Emission 9 Officina 3. Summer A.D. 284 Reference(s) – Cohen 103. Bastien 616 (3 examples cited). RIC 400 Bust Type F. 4.74 g, 23.69 mm. 0 degrees
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  28. Autentica anche per me direi cristallizzata.
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  29. Sicuramente, non è difficile che sia così, chi apprezza il buon vino è sicuramente una persona che non ha difficoltà a riconoscere la bellezza e la storia espresse in una moneta.
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  30. Buonasera. Rispondo in merito agli oblò. Per esperienza personale e tramite prove da me personalmente effettuate, anche gli oblò reagiscono come i fogli, solo molto più lentamente. Ovviamente dipende dal tipo di metallo della moneta (per esempio su acmonital o oro non si corrono rischi). Quindi il vassoio ed il velluto rimangono la scelta migliore. L'unica alternativa valida sono le capsule. Ma anche qui non sono tutte uguali. L'aspetto su come conservare le monete spesso è sottovalutato, soprattutto da chi è alle prime armi. Anche molti venditori lo sottovalutano
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  31. Complimenti a tutti gli autori ed in particolare alle ragazze
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  32. Boss,che dici, al n° 20,per festeggiare, lo facciamo diventare "grosso " come al Krause? 😏🤣
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  33. Per me è buona skuby
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  34. Non va oltre MB ...lucidata in modo aggressivo, il valore non supera i 50 euro
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  35. Ti ringrazio. Queste immagini mettono fine alla diatriba sull'orientamento del rovescio: acciarino in alto e fiamme in basso, come fece per primo il Vergara (fig. 1). Anche Rinaldi, nel Fondo numismatico della SNSP - sia nella copertina (fig. 2) sia nelle tavole - riporta l'acciarino in alto e le fiamme in basso. Sempre lo stesso autore, a p. 62, trascrive un documento d'epoca (ripreso dal Bovi, BCNN, 1963, p. 24) dove si risolve la questione dell'identificazione dell'acciarino e non del braciere e dell'ordine di lettura della legenda: "l'inpresa de li focili con le pietre che butteno fiamme con parole intorno non aliter virtus". Il "focile" è uno "strumemto di acciaio col quale anticamente si percuoteva la pietra focaia per trarne scintille e incendiare l'esca". Fonte: Grande dizionario della lingua italiana, vol. VI, p. 416. Fig. 1. Fig. 2.
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  36. https://bikeclassical.blogspot.com/2016/02/kibyra-head-of-tetrapolis.html?m=1
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  37. Ottimo lavoro per questa identificazione su una moneta “molto vissuta”. skuby
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  38. Avevo questa impressione, ma ho controllato ed hai ragione, sarà che sto carovita ci lascia sempre meno soldi in tasca....
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  39. C'è stato un momento in cui avevo pensato di collezionare denari di Geta come collezione esclusiva. Bellissima varietà di tipi e prezzi popolari, oltre che personaggio storico tragico e affascinante.
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  40. È già stata discatolata!!! compro volentieri in slab ma poi apro sempre!
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  41. Incredibile quello che hanno fatto, veramente incomprensibile come si possa impegnarsi tanto nel rovinare una moneta.. Riguardo al fiorino ritirato da Montenegro, ricordo che aveva una legenda differente dai fiorini di Firenze, oltre all'aspetto generale. In rete non ci sono più le foto ma veramente sarebbe bastata un po' di attenzione per individuarlo come imitazione.. Un saluto
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  42. Questo il vino di Al Bano Carrisi
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  43. Trovato per caso in giro per il web Secondo la Banca di Spagna, una banconota è valida fintanto che presenta intatta più della metà della sua superficie originale. “Non importa se è una banconota strappata o dipinta, se è macchiata, sporca o ha qualsiasi cosa, se è riconoscibile può essere cambiata. Se non si copre il numero di serie, il suo valore rimane lo stesso. Così l'artista (23 anni) lo ha utilizzato per pagare in una caffetteria della sua città che continua a frequentare ancora oggi: «Il primo che ho dipinto era su una banconota da 10 euro. L'ho fatto con una penna perché non sapevo molto bene se sarebbe stato possibile, se sarebbe stato bello e per avere un'idea di come farlo. Ora li faccio con un pennello sottile e di solito passo due giorni su ciascuno di questi piccoli lavori. Lo spirito di questo è che quando lo uso, lo do a qualcun altro e questa persona lo usa di nuovo. In modo che vada il più lontano possibile ", spiega Roldán. Una panoramiche delle sue creazioni nel seguente link. Banconote personalizzate con piccole opere d'arte dipinte. Ecco le creazioni di Mari Roldán (novabbe.com) Tra le mie preferite il trittico
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  44. Vorrei aggiungere al rammarico delle "mancate occasioni" anche qualche gradita ed insperata aggiudicazione. Collezionando monete di una piccola zecca, fin da ragazzo ho sempre dato per scontato che un pezzo sarebbe rimasto tra i desiderata considerandone l'estrema rarità. Ma mai dire mai! Qualche tempo fa ne appare uno in asta. Decido di provarci almeno per poter poi dire che il tentativo l'ho fatto. Arriva il giorno, seguo il live e in quel momento mia moglie decide di seguirlo assieme a me... (essendo anche lei collezionista, non di monete, condivide la mia passione). Ciononostante avrei preferito esser solo per non aver titubanze nell'offrire. Si parte con una base bassa che subito sale ma i miei click si susseguono uno dietro l'altro considerando che il mio limite è ancora lontano. Poi accade una cosa inaspettata. Le offerte rallentano fino a fermarsi. Il banditore inizia con il classico 1, 2... e prima di chiudere con il liberatorio 3, decide di riprendere daccapo la descrizione della moneta sottolineandone l'estrema rarità. Ovviamente non è la prima volta che partecipavo ad un asta online e tante volte ho abbandonato o semplicemente perso ma senza remore... ma questa volta ci tenevo. Cavolo se ci tenevo! Con un'emozione che credo molti di voi comprenderanno esplodo di fronte al monitor del PC con un urlo: "CHIUDIIIIIIIIII" che manco Martellini ai mondiali di Spagna. ...3. Aggiudicata! Osservo il monitor. Guardo mia moglie... Ad alta voce mi chiedo se sono io l'ultimo offerente... Il banner sotto l'offerta è verde! Sono io!!! La moneta è mia! Ed ad un quarto del mio massimo o meglio, del massimo che sapeva mia moglie... io sarei andato oltre 😇. Questo per far comprendere che i rammarichi per le mancate occasioni vanno compensati appieno dalle aggiudicazioni. Ora c'è una variante altrettanto rara che mi farebbe chiudere il cerchio delle emissioni di questa zecca da me collezionata... ed è tra i sogni irrealizzabili come quella precedente...😜
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  45. Benvenuta! Attendiamo le varie foto allora!!
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  46. Cari forumisti condivido volentieri 🫢🤣 il lotto 249 dell’ultima asta Varesi 81, ultimo entrato in collezione. Tallero da 80 soldi del Leone di Carlo I Cybo Malaspina signore di Massa di Lunigiana (1623-1662), MIR 319, 39 mm, 25,62 grammi, in buon BB. Sapete quanto rifugga dalle modeste conservazioni, ma qui si tratta di una moneta di straordinaria rarità presa poco sopra ad una base letteralmente ridicola. In un piccolo studio di qualche anno fa apparso su Cronaca Numismatica (“I talleri del leone di Carlo I Cybo Malaspina”, In Cronaca Numismatica n. 216), sono illustrati in tutto sette esemplari di tallero del leone di Carlo I Cybo Malaspina per la zecca di Massa di Lunigiana. Di questi esemplari: sei sono del tipo con valore espresso in numeri romani ed uno, l’unico conosciuto, con valore espresso i numeri arabi. Questo esemplare esitato dal buon Alberto, che sono riuscito non so ancora come a prendere, presenta il valore in numeri arabi! 😳 L’ho raffrontato subito con l’esemplare apparso su Cronaca Numismatica ed è assolutamente diverso (quello è anche leggermente meglio conservato). Ne ho dedotto quindi che si tratti del secondo esemplare conosciuto col valore 80 anziché LXXX. Ho avuto l’occasione nei giorni scorsi di incontrare quasi casualmente un profondo conoscitore milanese della monetazione, tra le altre, anche di questa piccola zecca, che io definisco tra quelle da amatori e gliel’ho portata. Mi ha sgranato letteralmente gli occhi, chiedendomi dove diavolo l’avessi trovata…confermando le mie deduzioni, è proprio il secondo esemplare noto. A volte l’emozione di avere in raccolta un R5, assoluto, mancante anche nella Collezione Reale, supera quella di un bel FDC. E detto da me è tutto dire ✌️😁 Buona serata
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  47. Incuriosito ho fatto una ricerca in internet trovando le seguenti immagini possono aiutare? Antonio
    1 punto
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