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  1. Raff82

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/02/23 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, Io, Giuseppe Ballauri @giuseppe ballaurie Giovanni Ottomano Palmisano vogliamo ringraziare @dabbene e @El Chupacabraper aver pubblicato il nostro studio sulle 1834 nel numero #10 del Gazzettino del Cordusio, ne siamo veramente onorati. Grazie ancora. Saluti Raffaele.
    8 punti
  2. Solo una piccola testimonianza tratta dal vostro lavoro in attesa di avere in mano il Gazzattino #10: Lo stemma della Piastra da 120 grana di Ferdinando II.
    4 punti
  3. Ciao, una bella impostazione specifica che hai dato alla tua collezione. Tra le mie ho purtroppo un solo esemplare con le insegne militari, un denario di Eliogabalo con la Fides seduta che regge uno stendardo con aquila con la mano destra e l'altro con la sinistra (RIC 68) 🙂 ANTONIO
    4 punti
  4. due esemplari in asta NAC 139 del 27/6/2023, Lotti 551 e 552, di cui riporto le descrizioni e le foto di catalogo: Lotto 551 CAMPANIA. Napoli. Da 40 franchi (tipo Arnaud) 1810, AV. GIOACCHINO NAPOLEONE RE DEL*DUE SICI* Testa del Re a s. Rv. PRIN"E GRAND'AMMI DI FRAN*1810 in corona di alloro FRANCHI/ 40. T[: Globetti in sequenza. Pagani 54. Pannuti-Riccio 8. MIR 438. Friedberg 858. Della più grande rarità. q.Spl https://www.biddr.com/auctions/nacit/browse?a=3608&l=4176408 Lotto 552 CAMPANIA. Napoli. Da 40 franchi (tipo Morghen) 1810, AV. GIOACCHINO NAPOLEONE RE DEL 'DUE SICI * Testa del Re a s., N.M. (Nicola Morghen) incise in rilievo sul troncato del collo del sovrano. Rv. PRIN * GRAND* AMMI DI FRAN *1810 in corona di alloro FRANCHI/ 40. T[: Globetti in sequenza. Pagani 54a. Pannuti- Riccio 8a. MIR 438/1. Friedberg 858. Estremamente raro. Spl Le monete d'oro del valore di 40 franchi furono battute nel 1810 in linea di esperimento, prima che fosse approvata definitivamente la legge che introduceva la monetazione decimale nel Regno delle due Sicilie (19 maggio 1811). Furono approntati due coni differenti, eseguiti dagli incisori aggiunti della Zecca: Achille Arnaud e Nicola Morghen. La prima coniazione (lotto 551) assegnata dell'Arnaud, non piacque al Direttore della Zecca il Marchese Giuseppe De Turris che, in una lettera diretta all'incisore, così la descrisse: *... non sono ben centrate, e l'orlo non è tecnicamente bene in arte; ragioni di questo avversione principalmente per l'utilizzo di una pasta d'oro più pallida in lega 800/1000 presente in zecca. L'impronta dell'Arnaud non andò persa, ma venne utilizzata per la coniazione dei 2 grana di rame. Per questo motivo si decise di affidare l'incarico al Morghen che, al contrario del suo predecessore, utilizzò la lega del sistema monetale francese con 900/1000 di fino e firmò l'opera ponendo le sue iniziali N.M. nel troncato, tranne che per pochi esemplari (lotto 552), del collo del sovrano. Queste monete del valore di 40 franchi ebbero poco corso, poiché, poste in circolazione nel giugno 1810, furono del tutto ritirate e ntuse nel dicembre dello stesso anno per le seguenti ragioni che si rlevano dai documenti del tempo Prima di ogni altra, esse furono poste in corso senza alcuna autorizzazione e ne sancite da legge. La loro dicitura in franchi; come giustamente osservava il Consiglio delle finanze nel Rapporto del Duca di Carignano Presidente del Consiglio delle Finanze, non era confacente alla nomenclatura nazionale e per cui potevasi incorrere in svariati equivoci, specie per il commercio interno. Si presume da dati non confermati che si salvarono meno di una ventina di esemplari in tutto dalla produzione dei coni. https://www.biddr.com/auctions/nacit/browse?a=3608&l=4176409 Saluti, Domenico 551 552
    3 punti
  5. Buongiorno! Mi prenoto già! Appuntato su tutte le agende possibili (manca il calendario di famiglia). Felice di ritirare la copia del gazzettino per il mio circolo di Morbegno (SO). 😎
    3 punti
  6. Buongiorno, complimenti agli autori,conoscendo la tua passione non dubito che sarà un articolo di grande interesse...
    3 punti
  7. Questa tipologia di monete mi piace moltissimo, vista la mia modesta collezione al momento ne ho poche, una repubblicana e due imperiali, queste ultime due tra l'altro del solito imperatore: Denario Legionario di Marco Antonio Centenionale di Costantino II Maiorina sempre di Costantino II, mi piaceva particolarmente la conservazione e il soggetto con la porta dell'accampamento.
    3 punti
  8. Ciao a tutti, "La storia non si può cancellare" e ciò ci viene ricordato ogni qual volta sotto l’effige o lo Stemma fa capolino la moneta del precedente Sovrano. Un saluto Raffaele.
    2 punti
  9. Ritorna “ Milano Numismatica “ l’11 novembre 2023 a Milano all’Hotel De La Ville, fermata MM1 Duomo. Milano Numismatica sarà un contenitore numismatico per gli appassionati, i studiosi, i collezionisti e i giovani che amano la numismatica. Ci saranno più ingredienti che verranno man mano comunicati, in primis la consegna e la presentazione da parte degli autori stessi del nuovo Gazzettino di Quelli del Cordusion.10, sarà anche l’occasione per festeggiare questo numero importante e speciale. Rifaremo ai tavoli un workshop sulla qualità e conservazione delle monete assistiti da esperti Tutor divisi per diverse monetazioni e periodi storici. Tornerà’ “ la moneta donata ai giovani “ e anche una chicca per i collezionisti numismatici che divulgheremo dopo l’estate. Aperto a tutti, ma essendo limitati i posti, è’ opportuno confermare la vostra presenza o qui o a [email protected]
    2 punti
  10. Ciao a tutti, sempre da quel lotto in cui ho trovato i 2 centavos argentini, ecco 1 Penny del 1880. Una moneta gigantesca, più grande dei 10 centesimi italiani dello stesso periodo. Il design si è conservato nel tempo e varianti del ritratto di Britannia con lo scudo sono usate tutt'ora. Resta una moneta molto elegante a mio modestissimo parere. Nota: In annate successive è possibile leggere anche la dicitura IND. IMP., titolo che fu inventato di sana pianta per evitare che Vittoria fosse surclassata da sua figlia, la principessa Vittoria, divenuta Imperatrice in qualità di consorte di Federico III di Germania. [Aggiunta, era già Imperatrice d'India da 4 anni ma non era ancora stato inserito sulle monete] (Qualità più alta nel link di googlefoto https://photos.app.goo.gl/UJKBrwB7j1HGmLMt7)
    2 punti
  11. Buonasera, avrei piacere di entrare in contatto con collezionisti che, come me, collezionino monete romane con insegne militari (spero di non essere il solo). Grazie per l'attenzione. Cesare
    2 punti
  12. Eccolo, finalmente arriva, sarà un estate torrida o frasca, non lo sappiamo, però ormai sappiamo che il Gazzettino 10 è finalmente una realtà, attesa da tempo la stampa ora sappiamo anche la data di presentazione un evento che si preannuncia memorabile. complimenti agli autori, ed in primis alle tre donne che hanno voluto partecipare a questo memorabile numero. 👏👏👏👏👏👏
    2 punti
  13. La serie delle reimpresse di Ferdinando II
    2 punti
  14. @Raff82 , ricondivido la mia reimpressa del 1847.
    2 punti
  15. Un esemplare di obolo da Alessandria di Egitto, al nome di Adriano, con al diritto testa laureata dell' imperatore ed al rovescio testa dell' antico ( 1831-1786 a.C. ) faraone Amenemhat III . Sarà domani in vendita Nomos-Obolos 28 al n. 559 . Dalla rete unisco alcune note relative all' antico culto di questo faraone, al nome di Premarres .
    2 punti
  16. Buon pomeriggio. Grazie @Oppiano per tutto il materiale postato e grazie anche a te @gennydbmoney per il tuo contributo. Il mio intervento mirava solo a far comprendere che purtroppo, da un secolo a questa parte, pare che si perpetuino delle errate convinzioni che non hanno alcun fondamento provato e documentato. Ad esempio, alcuni autori che si sono susseguiti nel tempo - fino a quelli contemporanei - probabilmente hanno male interpretato o travisato lo studio del Prota, fino a riportarci come dati certi e documentati, delle notizie non totalmente esatte o incomplete, a volte frutto di supposizioni non confermate dai documenti e a dir poco avventate. A mio avviso, l'errore più grave è stato quello di tramandare l'infondata convinzione che, il conio senza le sigle N.M. sia da attribuire all'incisore Arnaud. Cioè, il fatto che Morghen abbia siglato un conio, non significa affatto che - lo stesso incisore - non ne abbia potuto eseguire un altro senza le proprie sigle! Per fare un paragone: E' come se io affermassi che, i 10 Tornesi 1847 "Testa grande" con sigle A.C. sotto il taglio del collo, sono da attribuire indubbiamente ad Andrea Cariello, mentre i 10 Tornesi 1847 "Testa grande" senza le sigle, siano da attribuire ad esempio a Scipione Catenacci, solo perché in qualche documento della Zecca c'è scritto che lo stesso incisore realizzò un conio di prova (che poi tra l'altro fu bocciato e scartato - questo sì che è documentato -) e per il fatto che, qualche altro documento riporta un compenso economico per un lavoro svolto su questa moneta, che con molta probabilità, fu meritato per l'incisione del conio del rovescio e forse per l'esecuzione della legenda sui conii della stessa moneta. Poi magari, sovrapponendo i due conii "testa grande" - quello con le sigle e quello senza le sigle - scopriamo che le due effigi risultano quasi identiche in ogni tratto dell'opera incisoria... Ora, indipendentemente da tutto quello che è stato scritto nell'ultimo secolo sull'argomento, mettendo quindi da parte tutti i testi pubblicati dai più venerabili autori, dimenticando solo per un attimo tutte quelle discussioni sull'argomento che hanno visto la partecipazione dei nomi più illustri del forum... Provate a consultare qualsiasi critico o esperto d'arte oppure il direttore dell'Accademia di Brera, interpellate uno specialista, il massimo conoscitore delle opere del Morghen o chiunque se ne intenda di attribuzioni e comparazioni stilistiche nel mondo dell'arte... sono certo, che vi confermerà quanto da me ipotizzato: le due diverse effigi su questi due conii, sono certamente opera di un unico incisore, Nicola Morghen. Per questo, ripropongo l'immagine GIF comparativa dei due pezzi da 40 Franchi in oggetto. Un caro saluto a tutti, Lorenzo
    2 punti
  17. Che dire ? È’ un bel trio, l’articolo ottimo, l’invito per la presentazione e’ per tutti e tre per l’11 novembre a Milano, ovviamente anche per fare un abstract dell’articolo, se uno di voi o tutti potesse o volesse…grazie intanto per la bella e validissima collaborazione e per il gran lavoro svolto 👏
    2 punti
  18. 2 punti
  19. 😄😄 Se certi soggetti che affollano la sezione identificazione con"rarissimi errori di conio" avessero un microscopio così ne vedremmo davvero di richieste del genere!😄
    2 punti
  20. Buongiorno,se può essere di interesse avevo avanzato delle ipotesi proprio sulla correlazione tra il 2 grana e il 40 franchi al post 36 di questa discussione ...
    2 punti
  21. Grazie per aver riportato nell'attualità questa magnifica discussione impreziosita dagli interventi di pietre miliari del nostro forum come Picchio, Juno, Francesco77 e Rex Neap.
    2 punti
  22. Uè! Ciao ragassi! Ho trovato questa due euro con un palese errore di conio, quanto può valere? Due euro, non c'è nessun errore. Sì, sì: guarda bene: Troll: non c'è niente di strano! Ma no, giuro!!! Solo che bisogna aspettare la luce giusta: queste foto le ho fatte con i raggi di luna della notte del solistizio e si vede benissimo: Basta un microscopio con oculare 40x e poi si vede anche meglio: ben 5µ di larghezza! Quanto può valere così??? Adesso capisco e posso anche darti un valore preciso: essendo l'errore 5µ, la moneta adesso vale 2,0005 EUR! Contento? PS:TROLL!
    2 punti
  23. Possiamo intanto dire che le consegne e le presentazioni da parte degli autori stessi del Gazzettino avverrà nell’ambito dell’evento di Milano Numusmatica, il 11 novembre 2023 all’Hotel De La Ville a Milano, di cui si parla anche nella sezione eventi.
    2 punti
  24. In teoria basta che son belle... Personalmente: Chi ad una sola è fedel verso le altre è crudele! Io che in me sento si esteso sentimento Vo bene a tutte quante! Le donne poi che calcolar non sanno il mio ben natural chiamano inganno! Più o meno (vado a memoria) 2 Atto del Don Giovanni!
    2 punti
  25. Buona sera , condivido anche io un denario che presenta delle insegne militari. Caracalla, Denario RIC 225 D/ ANTONINVS PIVS AVG BRIT; testa laureata. R/ PROFECTIO AVG; Caracalla con lancia; dietro, due stendardi.
    2 punti
  26. Bulletin 229 Unites States National Museum · 1970 Italian Coin Engravers Since 1800 Elvira Eliza Clain-Stefanelli Naples (pages 30-44) https://www.google.it/books/edition/_/6tdGAQAAMAAJ?hl=it&gbpv=1
    2 punti
  27. I collect denarii of Septimius Severus and have obtained a few against named legions from a variety of his mints. Rome:- Obv:- IMP CAE L SEP SEV PERT AVG, Laureate head right Rev:- LEG I ITAL / TR P COS, Legionary eagle between two standards Minted in Rome. A.D. 193 Reference:- Cohen 257 (citing Wiczay). RIC 3 (Scarce citing Cohen). BMCRE p.21 noted as requiring confirmation (citing Cohen). Only 1 example in RD Rev:- LEG III ITAL, TR P COS in exergue, legionary eagle between two standards. Capricorns on standards. Reference:- BMCRE 10, RIC 7. RSC 262 Rev:- LEG VIII AVG, TR P COS in exergue, legionary eagle between two standards Reference:- BMC 14. RIC IV 11. RSC 267 Rev:- LEG XI CL / TR P COS, Legionary eagle between two standards, Capricorns on standards. Reference:- Cohen 268. RIC 12 (Scarce) Rev:- LEG XIII GEM / TR P COS, Legionary eagle between two standards. Reference:- Cohen 269. BMCRE 17, RIC 13 (Scarce) Rev:- LEG X-IIII GE-M M V / TR P COS, Legionary eagle between two standards, Capricorns shown on standard. Reference:- Cohen 272. BMCRE 19, RIC 14 Rev:- LEG XXX VLP, TR P COS in exergue, legionary eagle between two standards Reference:- BMCRE 25. RIC 17 (Rated Rare). RSC 278. No examples in RD so this would tend to agree with the scarcity rating given by RIC. Alexandria:- Obv:- IMP CAE L S-EP SEV PERT AVG, Laureate head right Rev:- LEG III IT AVG, TR P COS in exergue, Legionary eagle between two standards Minted in Alexandria. A.D. 194 Reference:-- Cohen -. RIC -. BMCRE -. Emesa Obv:– IMP CAE L SEP SEV PERT AVG II CO, Laureate head right Rev:- LEG VIII AVO (sic) ? CR P COS, Legionary eagle between two standards Minted in Emesa, A.D. 194 References:– Cohen -. BMC -. RIC -. RSC -. Obv:– IMP CAE L SEP SE-V PERT AVG II C, laureate head right Rev:– LEG X-IIII GE-M M V / TR P COS, Legionary eagle between two standards Minted in Emesa. A.D. 194 Reference:– RIC -, BMCRE -. RSC - Ex H J Berk. 3.03g, 18.80mm, 0o
    2 punti
  28. Intanto rimetterei la copertina del nuovo Gazzettino di Quelli del Cordusio n.10 e che comunque sarà uno dei protagonisti di questo evento. Chi sarà presente potrà ritirare la sua copia come dono e chi ha scritto potrà fare un breve abstract dell’articolo in presenza. Chi volesse parlare mi scriva che così registro gli interventi previsti.
    2 punti
  29. Salve. Pubblico la mia 120 grana 1847 reimpressa. Peso gr. 17,41. Un caro saluto a tutti.
    2 punti
  30. Henri du Vergier, conte de La Rochejaquelein (Châtillon-sur-Sèvre, 30 agosto 1772 – Nuaillé, 28 gennaio 1794) fu un militare controrivoluzionario francese proveniente dalla Vandea. Più giovane sostenitore della monarchia assoluta dei Borbone-Francia, combatté le guerre di Vandea con il grado di generale dell'esercito cattolico e reale. Trovò la morte in battaglia a 21 anni nei dintorni di Nuaillé, in Maine e Loira. Nacque a Château de la Durbellière, vicino a Châtillon-sur-Sèvre, e frequentò la scuola militare di Sorèze. Ufficiale della guardia costituzionale del re Luigi XVI, la rivoluzione francese scoppiò quando lui aveva sedici anni: scelse di non seguire la famiglia, che stava emigrando dalla Francia, perché credeva di poter difendere il palazzo delle Tuileries, quando questo venne attaccato il 10 agosto 1792. Tornato nella sua regione dopo la sconfitta, ricevette la chiamata alle armi dovuta all'introduzione della leva obbligatoria che la neonata repubblica adottò per far fronte alle cosiddette guerre rivoluzionarie francesi, ma disertò e si unì all'amico e cugino Louis Marie de Lescure che nel Poitou, la sua regione, stava radunando degli insorti realisti. Prese parte alle guerre di Vandea scoppiate il 13 marzo 1793: alla testa di qualche migliaio di contadini vandeani ottenne la sua prima vittoria sull'esercito repubblicano il 13 aprile successivo a Les Aubiers, e prima della battaglia incitò i suoi uomini con una frase divenuta poi famosa: «Se mio padre fosse fra noi, vi ispirerebbe più fiducia, poiché mi conoscete appena. Io del resto ho contro di me la mia giovinezza e la mia inesperienza; ma ardo già di rendermi degno di comandarvi. Andiamo a cercare il nemico: se avanzo, seguitemi; se indietreggio, uccidetemi; se mi uccidono, vendicatemi!» (Henri de La Rochejaquelein) Il 20 ottobre fu scelto come "Generalissimo" dell'esercito cattolico e reale sostituendo Maurice d'Elbée, rimasto gravemente ferito nella seconda battaglia di Cholet a cui lo stesso La Rochejaquelein aveva preso parte. Tuttavia il suo coraggio non compensò la sua mancanza di esperienza e di abilità strategica: marciò su Granville, prese Avranches il 12 novembre, ma non riuscì a tenere Granville e si ritirò ad Angers per attraversare la Loira. Le truppe di Marceau, Kléber e Westermann lo inseguirono, sconfiggendolo una prima volta a Le Mans il 12 dicembre e definitivamente il 23 successivo a Savenay. Riuscì a portare il resto del suo esercito oltre la Loira e provò a continuare una guerriglia contro i repubblicani. Il 4 gennaio si mise in marcia per Nuaillé, vicino a Cholet (Maine e Loira), per comandare quella che risultò essere la sua ultima spedizione. Verso la fine del mese, la guarnigione repubblicana di Cholet era uscita dalla città per incendiarla e La Rochejaquelein decise allora di attaccarla prima che questa appiccasse il fuoco. L'attacco avvenne il 28 gennaio 1794: circondati dai vandeani molti repubblicani morirono, anche a causa dell'incendio che questi erano riusciti ad appiccare, mentre altri andarono incontro al generalissimo per arrendersi. Il generale vide poi due granatieri in fuga, così salì a cavallo e, insieme ad altri suoi ufficiali, li inseguì con lo scopo di catturarli per poi interrogarli. Uno dei due granatieri si fermò nascondendosi dietro un cespuglio, mentre l'altro continuava a scappare in modo da fare da esca: il soldato nascosto puntò quindi l'arma su uno dei cavalieri che inseguivano il suo compagno, ma La Rochejaquelein lo vide e si lanciò su di lui per bloccarlo; a questo punto il soldato repubblicano, accortosi del generale avversario, gli sparò in fronte, uccidendolo sul colpo. Gli altri ufficiali di La Rochejaquelein, che avevano ucciso il granatiere fuggiasco, accortisi che l'altro repubblicano aveva ucciso il loro generale si lanciarono su di lui, massacrandolo. Il corpo di La Rochejaquelein fu seppellito nello stesso posto in cui venne raggiunto da un colpo mortale. Affinché il suo cadavere non venisse identificato e non venisse profanato dai repubblicani, come accadde a Bonchamps, il suo amico Jean Nicolas Stofflet gli cambiò gli abiti e gli tagliò il viso a colpi di sciabola e singhiozzando disse: «ho perso ciò che avevo più di caro al mondo». Fu riesumato più tardi dopo che un mezzadro indicò il luogo di sepoltura provvisoria, e fu deposto nella chiesa di Saint Aubin di Baubigné nella regione delle Deux-Sèvres, insieme ai suoi due fratelli Louis e Auguste du Vergier de La Rochejaquelein. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Henri_de_La_Rochejaquelein La Rochejaquelein viene seppellito. Statua realizzata nel 1895 da Alexandre Falguière
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  31. Concordo acetone + stuzzicadenti Magari una bella immersione iniziale in paraffina ci sta,per ammorbidire meglio.
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  32. Ciao @Meleto, in questi casi è come chiedere che computer comprare... chiedi a tre persone ed hai tre risposte differenti Personalmente io userei dell'acetone puro (da ferramenta) e ritaglierei un tondello in ovatta (quelli per struccarsi) o un batuffolo di cotone (tagliato anche questo a misura) e dopo averlo imbevuto di acetone lo lascerei riposare per qualche ora: se la colla è - come sembra - vecchiotta, ci impiega un po' di tempo ad ammorbidirsi. Dopo vai di stuzzicadente e vedi se si muove qualcosa: se sì: ripetere fino al raggiungimento del traguardo, magari usando una scheggia di legno, rompendo lo stuzzicadente (meglio se trovi uno spiedino di bambù) per esportare le colla se no: provare ad usare benzina da accendino (acquaragia / trielina?) ma questa è forse un poco più aggressiva. In ogni caso esportando la colla una macchia rimarrà, ma la preferirei a come è adesso. Io per questi lavoretti uso questa lente che così ho le mani libere. Adesso aspettiamo gli altri! Servus, Njk
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  33. Chi indovina il dritto ?
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  34. Ahahah...graaazieee. L'avevo pensato anche io...ma vedendo il rilievo intorno al CHIODO ? Pensavo fosse nata comunque forata....comunque grazie.
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  35. Salve ,ecco la mia unica postata qualche tempo fa ..un sesterzio di Filippo I (Fides Exercitus)
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  36. Esemplare presentato alla Leu Numismatik WEBAUKTION 26 – PARTS I-VI, 8 luglio 2023. Base d’asta: 50 CHF Lotto 2953. EGYPT. Alexandria. Hadrian, 117-138. Obol (Bronze, 18 mm, 4.82 g, 12 h), Arsinoite nome, RY 11 = 126/7. ΑΥΤ ΚΑΙ ΤΡΑΙ ΑΔΡΙΑ CЄΒ Laureate head of Hadrian to right, with slight drapery on his left shoulder. Rev. ΑΡCI / L ΙΑ Head of Amenemhat III to right, wearing nemes adorned with uraeus. Dattari (Savio) 6210. Emmett 1221.11. K&G N6.6. RPC III online 6296.63 (this coin). Repatinated, otherwise, about very fine. From the collection of Eric ten Brink, privately acquired from Forvm Ancient Coins before 2016. This coin forms part of the 'nome coinage', struck under several emperors starting from Domitian and ending with Antoninus Pius. The division of Egypt into nomes (smaller districts) had its roots in the pharaonic administration, but continued to be used in the Graeco-Roman period. On the reverse of the obols struck by Hadrian (probably for the emperor's decennalia), the respective nomes are identified through the legend and a local deity is depicted. This coin was struck for the Arsinoites, so named by Ptolemy II for his wife and sister Arsinoe II, although the region is better known as the Fayoum today. Ancient life in the Fayoum is particularly well-known thanks to the large finds of papyri there. The figure depicted on the reverse is Amenemhat III, an Egyptian pharaoh of the 12th Dynasty, who ruled from circa 1831 to 1786 BCE. This makes him the oldest historical figure to be depicted on an ancient coin. Amenemhat oversaw an important land reclamation project in the Fayoum, and at Hawara, a pyramid of his along with the remains of a mortuary temple can still be seen today. This temple complex was known as the 'Labyrinth' in Graeco-Roman Egypt and even formed something of a tourist attraction. apollonia
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  37. purtroppo è solo simpatico
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  38. Salve. Individuata la zona della 1847 R dove traspare la moneta sottostante, ho proceduto ad un ingrandimento. Mi sembra si vedano abbastanza bene la sirena, il braccio, il remo... Solo per curiosità, pubblico la foto della mia moneta ingrandita insieme a quella ribattuta di Giuseppe Napoleone. Saluti.
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  40. E sorridevi a lui sotto quel tiglio Ch’or con dimesse frondi va fremendo dai Sepolcri di Ugo Foscolo, se ben ricordo. So di un infuso fatto con i fiori di tiglio (molto profumati e ricercati dalle api) che ha effetto diaforetico e di un’essenza che si ricava per estrazione con etere dall’acqua di distillazione dei fiori freschi di alcune specie. Facendo evaporare l’etere si ottiene un liquido incolore che sotto i 17 °C si rapprende in una massa cristallina di consistenza butirrosa, contenente farnesolo, un alcol non saturo utilizzato in profumeria per il suo odore assai persistente di gelsomino. Ho letto che come infuso il tiglio non ha particolari controindicazioni, ma viene sconsigliato nei casi di allergia e di terapia con anticoagulanti orali in atto, in quanto il contenuto di vitamina K nella pianta può vanificare l’effetto del farmaco. Riguardo alla vegetazione dalle mie parti, vedi https://ente.parcoticino.it/wp-content/uploads/2019/10/Gli-alberi-Parco-del-Ticino-ed.-1992.pdf Buona domenica, apollonia
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  41. Ciao @Regium APCI (NOI) per Arsinoite, l’antico nomo corrispondente all’odierno Fayyum. La data sulle provinciali di Alessandria è l’anno di regno. L IA= anno 11 del regno di Adriano =126/127 d.C
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  42. Sicuramente Lombardo Veneto (la Sovrana, o IL sovrano, oltre che in Inghilterra, si coniava a Milano ed in Austria, quindi...), come datazione dovremmo essere effettivamente nel 1800 come secolo, ma dopo la caduta di Napoleone (sovrane "nuove").
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  43. Grazie di cuore per la risposta fornita.
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  44. Principalmente conosco marenghi e sterline. Il loro prezzo viene stabilito aggiungendo una commissione al prezzo spot dell’oro.
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  45. Ciao! Se intendi le monete bullion, le monete d'oro coniate in grandi quantità per essere tesaurizzate come forma di investimento, non ha nulla a che vedere con la numismatica.
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  46. Troppo gentile :D e comunque sono solo una semplice studentessa, per di più fuori corso da una vita! Altro che cattedra! Tornando alla moneta posso dirti che il monogramma AP viene normalmente interpretato in tre modi: come abbreviazione di Apollo; come A(rgento) P(ublico); come ROMA. Tutte e tre le teorie ovviamente sono rappresentate da insigni studiosi che però si dimostrano un tantino vaghi sulle motivazioni che li spingono a ritenere una lettura più valida rispetto alle altre. A mio parere AP come Apollo è debole, infatti non mi risulta che ci fosse l'abitudine di indicare l'identità del nume effigiato; solitamente bastano gli attributi tipici per far capire chi si voleva rappresentare. Se riusciamo ad interpretare le iconografie noi a 2000 anni di distanza non vedo come potessero esserci dei dubbi per chi maneggiava le monete all'epoca del loro conio. Inoltre nelle monete con effigi sicure di Apollo questo monogramma non compare mai, strano no? Seconda ipotesi, argento publico, solitamente veniva abbreviato in A.PV, non mi risultanoaltri casi in cui venga omessa la lettere V. Potrebbe trattarsi di una anomalia, di un errore di conio, ma ritengo che un' indicazione così "istituzionale", se mi permetti il termine, dovesse essere codificata in modo più rigoroso, in modo che chiunque potesse immediatamente capire senza ombra di dubbio da dove proveniva la moneta. Ipotesi tre, Roma. Se si osserva attentamente il simbolo AP si potrà notare che presenta un numero di linee spezzate e con direzioni differenti superiore e quelle necessarie ad indicare la presenza di due sole lettere sovrapposte. La leggera svasatura che presenta il tratto terminale della A e la presenza di due linee convergenti a V al posto del tratto orizzontale potrebbero indicare la presenza di una M, giustificabile solo nell’ipotesi in cui il monogramma indichi la parola ROMA, ma non compatibile con le altre due ipotesi. Passiamo al retro, Amaltea cavalcata da genietto alato o amorino sovrastato da due berretti frigi o pilei; nel campo sottostante un tirso. Allora per quanto riguarda Amaltea direi che siamo a posto con quanto detto a riguardo di Apollo/Veiovis al recto. La figura che cavalca la capra onestamente non saprei dire che cosa rappresenta, ma considera che potrebbe anche trattarsi semplicemente di un' immagine di repertorio, infatti l'amorino è un motivo molto comune anche negli affreschi pompeiani, per esempio, senza che abbia particolari significati allegorici. Non credo sia Cupido, in quanto non mi risultano miti che possano collegare lo stesso a figure caprine di qual si voglia natura però non si sa mai..... Il tirso e i berretti frigi credo vadano interpretati come un insieme per poterli capire all'interno di questa raffigurazione. Il primo è attributo di Dioniso e per estensione dei satiri che compongono il suo corteo; i secondi sono solitamente simbolo dei Dioscuri, due gemelli divini figli di Zeus e Leda. Nel caso specifico credo che il collegamento vada cercato nel rapporto che intercorre tra Fauno (confuso e accomunato a volte con sileni e satiri), divinità italica agreste, strettamente legata alla fertilità e prosperità delle greggi e i Lari, guarda caso due gemelli proprio come i Dioscuri e anche loro divinità italiche molto antiche addette alla protezione del territorio e delle persone che lo abitano. Nel mondo romano più antico esisteva una differenziazione della terra cosiddetta “vicina” in due grandi regioni contigue, una di cui gli uomini avevano il pieno controllo, l’altra in cui invece si sentivano estranei. La prima zona, era soggetta all’azione dei Lares, sulla seconda invece agivano dei e demoni tra cui Fauno che presiedeva sulle foreste immediatamente al di fuori del centro abitato. I legami tra Fauno e i Lari sono molti: Fauno è, come i Lari, un nume tutelare del territorio, sorveglia il limite tra città e campagna, tra boscaglia e campi coltivati. Fauno con i Lari condivide anche l’iconografia che spesso fa confondere le sue raffigurazioni con quelle di Silvano. Ovviamente sono tutte ipotesi e libere interpretazioni, prove non ce ne sono, ma spero di essere stata d'aiuto. La materia è complessa e ramificata quasi all'infinito, qui ho fatto un breve riassunto che magari in certi punti risulta poco chiaro. Se è così dimmelo che cerco di ampliare il discorso e spiegarmi meglio. Buona serata, anzi, buona notte, vista l'ora!
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