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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/10/23 in tutte le aree
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La poca attendibilità dei gradi di rarità di una moneta indicati dalle pubblicazioni sono davvero aleatori per diversi fattori: - I cinquant'anni che separano le due pubblicazioni originali (in questo caso RIC e SEAR... ma il discorso vale per ogni pubblicazione) - Le continue scoperte di "tesori e tesoretti" e le aumentate campagne si scavo - Il continuo afflusso di monete dagli alcuni stati (ex sfera d'influenza sovietica e medio oriente) ... che equivale ad aver aperto le saracinesche di una diga al posto di un rubinetto da 1/4 di pollice E' evidente che acquistare una moneta R4 e poi, dopo qualche giorno, scoprire che ne hanno scoperte un altro centinaio non fa piacere ... ma è un rischio che si corre se si vuol stare a questo gioco. Oltre a questo, c'è un altro discorso che andrebbe fatto, che è relativo al valore economico della moneta. In molti casi, quest'ultimo, è indipendente dalla rarità o meno della moneta in sè, ma è strettamente legato solo ed esclusivamente alla richiesta di mercato poiché coniata da personaggi famosi (es. i denari di Cesare e augusto, i denari legionari di Marco Antonio, ecc.). A volte è solo una questione di numeri: - Una Legione sotto Marco Antonio (primo secolo) era composta da 5.000 armati (più ufficiali, ausiliari ecc. ) paga trimestrale legionario semplice, circa 75 denari ... ovvero un minimo di 375.000 denari per Legione ... certo non si potrebbe definire "rara" (in ogni asta ne vendono almeno una decina). Queste però vengono vendute a prezzi molto più alti di altre monete ben più rare (ma volete mettere, per molti di quelli che comprano a questi prezzi, poter dire "ho un denario di Marco Antonio", piuttosto che dire "ho un raro denario di Gordiano III" ?). Le consegue, per quanto mi riguarda, che il mercato spessissimo è influenzato da parametri che nulla hanno a che fare con la numismatica. Se poi si volesse continuare con i numeri ... - Solo l'esercito sotto Claudio, che secondo le cronache era composto da circa 280.000 uomini, costava allo stato circa 135.000.000 di denari all'anno... fate voi i conti. Tutto questo senza tenere conto dei "donativi" o delle "occasioni speciali" (es. i premi pagati dagli Imperatori ai pretoriani per avere il loro appoggio). Logicamente sono conti fatti in maniera molto "maccheronica" ma volevo solo dare un'idea del mio pensiero (giusto o sbagliato che sia). P.S. Una quarantina di anni fa, parlando con un noto archeologo dei ritrovamenti fino ad allora fatti, mi disse candidamente che, secondo lui, meno del 10 % del patrimonio archeologico "mobile" (quindi escludendo gli edifici e i monumenti) era noto, in parte perché non ancora scoperto, in parte poiché sottratto alla comunità e appartenente oramai a "collezioni private" e in parte distrutto per ignoranza o venalità (vedi distruzioni fatte per coprire tracce archeologiche in terreni che devono essere edificati).4 punti
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La pubblicazione raccoglie le ricerche e gli studi di circa trenta anni sulla Parpagliola milanese della Provvidenza. Sono descritte dettagliatamente in singole schede le varianti capostipite divise per reggente, 65 pagine e nove tavole con 200 esemplari illustrati con fotografie di ottima qualità, tabelle riassuntive e delle rarità.3 punti
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Condivido volentieri questo esemplare. Alvise IV Mocenigo 1763-78 Ducato Santa Giustina da 124 Soldi. Saluti, Domenico3 punti
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Concordo pienamente. Sono "giovane" del Forum, però -ogni tanto- mi piace molto andare alla ricerca di discussioni passate alcune delle quali le trovo assolutamente importanti e piene di utili elementi anche oggi di attualità. Ho notato che molti utenti "storici" e, soprattutto, dei veri studiosi di questa monetazione (senza nulla togliere agli attuali utenti, di cui io sono senz'altro l'ultimo) non partecipano più alle discussioni tematiche. Naturalmente, è del tutto lecito e legittimo e le motivazioni possono essere delle più svariate possibili. Pensate che dalla lettura dell'articolo che ho postato a firma della sig.ra Bovi, mi sono fatto regolare ieri l'opera di riferimento per andare proprio ad approfondire ulteriori aspetti, e, letto l'intervento del buon @Rocco68, ho comprato pure e subito l'esemplare di cui al #14. Quello che voglio dire è che questa "passione" deve trovare sempre -anche nel Forum- solidi spunti finalizzati poi ad invogliare altre persone (soprattutto giovani) ad avvicinarsi sempre di più a questo mondo e a capirne (cosa più importante) l'evoluzione storica, abbandonando misere querelle legate a componenti estranei alla numismatica. Un caro saluto, Domenico3 punti
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Gettone commemorativo di Ernesto "El Che" Guevara, nato a Rosario (Argentina) nel 1928 e morto a La Higuera (Bolivia) nel 1967, rivoluzionario, medico, politico, scrittore ... emblema mondiale dello spirito rivoluzionario. Di gettoni simili ne hanno fatti in tanti materiali... anche in argento ...ma non mi sembra il caso del tuo. Vale, economicamente, pochi euro, ma se anche fosse in argento varrebbe solo il peso del metallo. Poco dopo la sua morte, la figura del "Che" diventa un'icona di massa che trova il suo apogeo negli anni che vanno dal '68 al '78, e diventando, anche grazie ad una fotografia scattata nel 1960 da un fotografo cubano (Alberto Korda), una figura pop globale, un simbolo di rivolta in tutto il mondo e un cliché per gran parte del mondo giovanile di quel periodo. In quegli anni tutti (o quasi) avevano una maglietta con la celebre foto, un poster, una spilla o altro. Per inciso, quella foto è considerata una delle foto più importanti del XX secolo (la cosa più triste è che tra le 10 foto più importanti 8 siano foto di enormi tragedie belliche e umanitarie: con ben 2 del Vietnam). N.B. Non credo di aver mai speso tanto tempo a scrivere un post. In realtà l'ho ridotto del 90% ... perché preso dal discorso sono decisamente andato fuori dal tema numismatico ... e quindi l'ho tagliato tutto. 😂3 punti
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Ok l’aspetto poetico è pure accettabile! Ma lo slab è nato per fini meramente commerciali (nella stragrande maggioranza dei casi) e il “vero collezionista” italiano non può essere cieco davanti al fenomeno che trova le proprie radici oltreoceano e che riguarda storicamente monete non italiane e/o antiche. Ci deve convivere, suo malgrado. Deve convivere con un’altra “cultura”. Come al solito, è sempre una questione di domanda-offerta. Se tutti noi fossimo coesi e non comprassimo più monete slabbate nelle varie aste che il mercato ci propina, le cose forse cambierebbero (forse). Certo, molti collezionisti e/o operatori non comprano (per principio) lo slab per vari motivi, tutti legittimi, non ultimo senz’altro quello afferente alla “luce”. Magari acquistano pure, tolgono la “bara” e rivendono il tondello, senza magari dire che proviene da uno slab. La vita è bella perché è varia! D’altra parte, ci sono “persone” che, invece, comprano solamente slab ma evidentemente per soli fini di lucro, nella convinzione che le scatolette possano ampliare i propri margini di guadagno. Magari, un giorno, troveremo alla Esselunga insieme alla vendita dei CD o altro, anche un comparto dedicato agli slab. Il cliente col suo bel carrello, oltre a prendere una buona bottiglia di vino Donnafugata col caldo che fa, acquista uno zecchino veneziano con un grading verosimilmente molto alto. Il “vero collezionista” non guarda agli aspetti (di basso profilo) sia economici e/o commerciali e/o di marketing. Egli si posiziona su un livello più alto (se riesce), oserei dire “nobile”.3 punti
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Condivido con piacere questa bellissima moneta, che rincorrevo da molto tempo Scudo da 6 Lire Repubblica Cisalpina, coniato a Milano per commemorare l'armistizio di Alessandria del 16 Giugno 1800 Moneta coniata in 150000 esemplari e che compare abbastanza spesso, però trovarla bella bella senza spendere moltissimo è veramente difficile, come anche trovarla senza fastidiosi hairlines da pulizia, oppure lavata Questa proviene dall'asta 139 di NAC, lotto 76, giudicato qFDC nel catalogo. Io aggiungo la bellezza dei fondi, praticamente speculari e una meravigliosa patina che nelle foto del catalogo non trasparivano Foto del catalogo d'asta Mie foto2 punti
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Da poco più di una decina d’anni, grazie alla documentazione offerta dal mercato antiquario, è stato possibile assistere all’incremento, benché limitato, di un’emissione alquanto rara di dioboli di Caulonia con testa femminile/cerva che fino allo studio del Noe (The coinage of Caulonia, New York 1958) era nota da appena due esemplari conservati al British Museum (BMC 48-49 = Noe, 232 a-b). Un pezzo sarà in vendita nell’asta Artemide 64E del 2-3/09/2023, n. 87 (ex Peus 412, 24.4.2014, 17: 0,75 g): https://www.sixbid.com/it/artemide-aste/10949/greek-coins/9506911/greek-italy-bruttium-kaulonia-ar Esemplari noti: 1. BMC 49 (0,933 g) 2. Nomos, “Obolos” 12, 31.3.2019, 161 (“Swiss collection”: 0,87 g; 11 mm ex Solidus 23, 13.1.2018, 25: 0,88 g; 10 mm ex Peus 3, 9.7.2016, 17: 0,87 g) 3. BMC 48 (0.784 g) 4. Artemide 64E, 2-3.9.2023, 87 (ex Peus 412, 24.4.2014, 17: 0,75 g) 5. Nomos 26, 21.5.2023, 62 ("Collection sans Pareille" of Ancient Greek Fractions, ex Triton XIII, 5.1.2010, 1014 ex Münzen und M., FPL 602, Nov.-Dec. 1996, 30: 0,72 g; 10,5 mm) La media dei pesi noti restituisce un valore di 0,814 g che corrisponde pienamente al diobolo di standard acheo-corinzio. La testa giovanile del diritto è stata variamente riferita ad una divinità fluviale o ad una ninfa, quest’ultima identificazione sembrerebbe tuttavia quella più plausibile sia per l’assenza del corno, tipico delle personificazioni dei corsi d’acqua, sia soprattutto per la resa dell’acconciatura che richiama analoghe raffigurazioni presenti su monete di Velia e di Terina. Con quest’ultima un ulteriore collegamento si coglie nella legenda KAVΛONIA che potrebbe interpretarsi come nominativo singolare riferito al nome della ninfa (eponima?) richiamando l’iscrizione TEPINA (anch’essa al nominativo) associata alla ninfa sulla più antica serie di stateri argentei emessi dalla zecca. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=138577 L’errore (o la confusione) nasce probabilmente dall’esistenza di un diobolo (unicum) documentato da un esemplare della coll. De Luynes (n. 700: 0,87 g = Noe 231) con al D/ una testa maschile provvista di corno – attestata anche su die serie enee (Noe 233-4) – questa volta ben identificabile con una giovane divinità fluviale, abbinata al R/ con una cerva. Che tuttavia le due serie – con testa di ninfa e con divinità fluviale – siano strutturalmente connesse è innegabile. Pur collocando la moneta della coll. De Luynes (n. 231) immediatamente prima dell’emissione con testa di ninfa (nn. 232 a-b) il Noe non rileva che le due serie risultano battute, se non dallo stesso conio di martello, da uno molto simile o comunque opera dello stesso incisore. Paris, BN, De Luynes 700 (= Noe 231: 0,87 g) La notazione è interessante per molteplici aspetti. Da un lato concorre a rimarcare la stretta successione (o parallelismo) tra le due emissioni già ravvisabile nella forma allungata dell’etnico (KAVΛONIA – KAVΛONIATAM), dall’altro evidenzia, attraverso le opzioni tipologiche, uno specifico richiamo al paesaggio cauloniate, descritto dalle fonti come un’ampia vallata ricca di boschi, sorgenti e corsi d’acqua che le immagini monetali (ninfa, divinità fluviale) sembrano significativamente evocare. In questo scenario peraltro troverebbe opportuna collocazione anche il culto di Artemide Elaphaia, cacciatrice di cerve e linci, a cui è stato recentemente riferito il tipo della cerva (De Sensi Sestito 2010). La presenza di Artemide peraltro appare tanto più significativa se coglie nel segno l’identificazione con Apollo, fratello della dea, della figura maschile scelta come episemon monetale della città, benché in passato l’interpretazione del tipo è stata oggetto di ipotesi differenti (Apollo, Herakles, divinità locale, ecc.). Strettamente connesse con queste emissioni risultano due ulteriori serie con testa giovanile laureata (Noe 229-230), probabilmente di Apollo. Erroneamente ritenute da Noe provenienti dallo stesso conio di incudine, esse appaiono diversificate al R/ dalla legenda (KAVΛ-KAV) nonché dalla comparsa del simbolo della foglia d’edera (n. 230) che rimanda ad una fase alquanto tarda della coniazione (gruppo I Noe), databile nell’ultimo quarto del V secolo a.C. Noe 229 BMC 47 (0,647 g) Noe 230 BMC 46 (0,777g) Paris, BN, De Luynes 699 (0,75 g) RN, The Anders Collection Part II, 1.6.2023, 765 (0,57 g)2 punti
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Ciao @Andy66 , dal tuo modo di scrivere si capisce bene che sei una persona colta in generale , in particolare nel nostro campo di interesse , quindi non ti scusare per i punti e virgola , quando si scrive di "getto" sono mancanze comprensive e si capisce , quello che piu' conta e' il messaggio che si vuol tramettere e questo lo hai espresso nel modo migliore e che condivido . Personalmente sono un vecchio e modestissimo collezionista , colleziono con il cuore senza badare troppo ai fronzoli , in particolare riguardo alle rarita' che da sempre ho considerato poco attendibili perche' soggette ad essere variabili nel tempo e qualche volta anche "di parte" . Quello che oggi noto , e' che recentemente , per alcuni , la numismatica sta assumendo i crismi di una moda , negli ultimi anni sono stati piuttosto ricercati alcuni personaggi particolarmente famosi : Cesare , Marco Antonio , Nerone (da sempre) , Marco Aurelio , Commodo , solo per citarne alcuni , forse influenzati anche dalla cinematografia . Saluti2 punti
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Dato il parere di @Poemenius ci metto anche io 2 euro insieme ai vostri. 😉2 punti
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Certo che se anche su Coinsweekly si fa uno svarione citando una tipologia inesistente di “Naxos Dechadracm” anziche “tetradrachm”, vuol dire che di cultura numismatica ce n’è pochina …2 punti
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allora, stiamo parlando di "sfera di cristallo".... ma 2 euro su Arcadio Eraclea, rivedendola bene, li scommetterei.... e se li perdessi me ne farei una ragione2 punti
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Io penso che lemonete slabate servano solo a collezionisti insicuri, che non conoscono la tipologia di monete che acquistano, che non saprebbero da soli valutare e classificare quelle monete e giudicarne genuinità,rarità, conservazione ; vogliono avere quelle monete ma non le conoscono. Si "perderebbero" a cercare altri esemplari simili venduti a prezzi molto inferiori. Vabbè ... nuovi collezionisti che acquisiscono prima di studiare (se mai lo faranno). Posso anche comprenderlo. Personalmente, visto certe acquisizioni di monete slabbate, penso che alcuni siano semplicemente ... un pò sciocchini.2 punti
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Buongiorno, apro questa discussione come critica aperta, una sorta di "J'accuse", nei confronti di quella che ritengo una vera e propria piaga che sta progressivamente danneggiando il mondo del collezionismo numismatico. Una moda nata oltreoceano che, ultimamente, sta dilagando in maniera sempre più aggressiva anche qui in Europa. Sto parlando, ovviamente, della mania nel sigillare ermeticamente monete, medaglie e banconote in quelle odiose scatolette di plastica. Dall'antica Grecia ai giorni nostri, la frenesia "slabbatoria", ormai, non conosce più alcun limite. So che questo tema è già stato toccato in diverse occasioni qui sul forum ma gradirei che venisse finalmente affrontato in maniera sistematica. Siccome non è mia intenzione apparire come il classico bigotto reazionario non aperto alle novità, argomenterò le mie critiche mostrando alcune delle maggiori criticità insite in questo sistema malato. Ovviamente, mi concentrerò sulle due principali compagnie di slab-coin (ovvero NGC e PCGS), trascurando realtà emergenti come CCG e GENI. 1. La plastica nasconde meglio i graffi In un momento storico in cui si guarda veramente al capello e in cui un singolo segnetto può spostare il valore di un determinato esemplare anche di diverse migliaia di euro, la plastica impedisce di valutare correttamente tutti i singoli dettagli. Spesso, infatti, non si riesce a capire se gli hairlines che si intravedono sono effettivamente sulla moneta o sulla plastica dello slab. In questi casi, almeno per quel che mi riguarda, non riesco proprio a concedere il beneficio del dubbio. 2. Bordo e contorno non possono essere esaminati Forse si tratta del lato negativo peggiore. Purtroppo, in molti casi la visione del contorno è tutt'altro che secondaria nel valutare un determinato esemplare. Ad esempio, ultimamente mi è capitato di vedere sempre più medaglie napoleoniche sigillate. Ebbene, questo è un problema serio perché impedisce di distinguere gli esemplari coevi dalle riconiazioni postume, nelle quali veniva impressa una sigla e/o un simbolo proprio sul taglio. Ovviamente, il valore economico e il relativo interesse collezionistico si riduce molto nel caso in cui tale punzonatura fosse presente... Altri casi in cui la visione del bordo può rivelarsi determinante per stabilire la genuinità o meno del pezzo sono certamente le monetazioni dell'antica Grecia, Roma repubblicana e imperiale per la presenza o meno di codoli di fusione. Inoltre, nascondendo il bordo, è impossibile valutare la presenza di colpetti più o meno invasivi che, naturalmente, incidono sul valore dell'esemplare. 3. Il peso non è dato da sapere Anche questo dato, essenziale in molti casi, è evidentemente un lusso per gli americani. A volte viene riportato il peso ma, spesso, si tratta semplicemente di un copia-incolla del valore di riferimento presente nel catalogo. 4. Foto di pessima qualità Non so voi, ma a me è capitato diverse volte di essere interessato ad una moneta chiusa in slab (anche perché ormai spopolano). Ovviamente le case d'asta fanno quel che possono nel fotografare siffatte "plasticosità" e, giustamente, riportano quasi sempre il codice per permettere di verificare sul rispettivo sito di coin-grading che tutto sia in regola (dato che girano anche slab contraffatti...). Andando sul sito Internet e cercando la moneta, in certi casi manca proprio la foto ed è riportata solamente la descrizione dell'esemplare. In altri casi, la foto c'è ma è scattata in maniera tale da esaltare la patina sgargiante e non permettere di valutare realmente lo stato di conservazione del pezzo. E così, può capitare che, tra casa d'aste e compagnia di slab, non vi sia una singola foto all'altezza... 5. Il mistero dei punteggi Forse il problema minore per chi valuta le monete per quel che sono, senza basarsi su ciò che dice lo slab. Tuttavia, è evidente che gran parte del successo di queste scatolette derivi dalla fiducia incondizionata che nutrono tante persone (investitori, collezionisti impreparati, ecc.) in giro per il mondo. Così un punto in più o in meno può spostare migliaia di euro anche se, magari, non cambia nulla in concreto. Addirittura, in alcuni casi, mi è capitato di vedere monete con punteggi più bassi messe meglio, almeno dal colpo d'occhio (dato che una valutazione a 360° è impossibile), rispetto ad esemplari con valutazioni migliori. Non entro troppo nel dettaglio di ciò che sta dietro all'attribuzione di tali punteggi, ma ci sarebbe molto da dire tra servizi di re-grading (in cui si spedisce una moneta chiusa con punteggio X e ti ritorna con punteggio uguale o, addirittura, maggiore ma mai inferiore!) e chiara inflazione dei punteggi (tanto che per le napoleoniche, anni fa, il MS65 era il massimo raggiungibile mentre adesso vedo MS66 e MS67 come se piovessero...). Ebbene, queste sono le prime 5 criticità che mi sono venute in mente e che, quasi certamente, non sono le uniche. Mi piacerebbe molto leggere la vostra opinione in merito e, magari, sentire se c'è qualcuno che ama queste scatolette, anche per avere un confronto.1 punto
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DE GREGE EPICURI Agli anglofili volevo mostrare questo farthing di Giorgio 3° del 1806 per la sua ottima qualità. Pesa 4,66 g e misura 21 mm.1 punto
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Ho la fortuna di avere il libro. Posso assicurarvi che è un'ottima pubblicazione, estremamente esaustiva per una moneta "povera" ma con moltissime varianti nelle emissioni di 3 re di Spagna. Sicuramente la pubblicazione più completa per questo tipo di moneta. Ogni variantte è spiegata dettagliatamente con foto dei particolari e dettagli evidenziati con disegni per le differenze. Un vero lavoro certosino! Per tutte le emissioni di Filippo II III e IV. Veramente un BRAVO!!! a Tiziano Caronni!!!!1 punto
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Anche a mio parere @Arcimago la tua moneta è buona, come conservazione direi un MB.1 punto
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La moneta è buona ma ampiamente circolata e comunissima, valore peso argento in quella conservazione (B). I fert sono originali. Unico dubbio è se il peso sta sotto i 24gr, allora è da vedere bene.1 punto
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Io sapevo di persone che facevano i tombaroli, dopo anni di attività son stato beccati, condannati, pesanti multe e confische. Direi che chi intraprende quell’attività prima o poi commette un passo falso e paga. Ci potrebbero essere eccezioni ma penso siano alquanto rare1 punto
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Grazie per la risposta! Non appena possibile inserirò anche qualche foto del bordo come da te consigliato.1 punto
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Grazie @Fiore151 , ero arrivato anch'io al Ric VI 88b ma differisce la legenda del D dove stà scritto non NOB CAES ma NOBIL CAES . Propenderei per catalogarlo come RIC VI 88b Var , che ne pensate?1 punto
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Assolutamente senza polemica, ma devo essere sincero, personalmente penso che un commerciante non andrebbe molto lontano dal classificarla SPL/FDC, come il ms63, riflette se dovesse proporla in vendita. Quei graffi sono tipici delle monete di quel periodo, come sicuramente saprai, e derivanti dal processo di coniazione / finitura della moneta (a seconda dei pareri), pertanto è altamente probabile che questo esemplare sia uscito esattamente così dalla zecca. Mi pare a parte i graffi e qualche leggera debolezza una moneta di altissimo livello che vorrei avere in collezione. Credo inoltre che focalizzarsi sui singoli casi sia poco ragionevole... con lo stesso ragionamento, mi piacerebbe allora esaminare assieme questo esemplare, proveniente dall'asta Nomisma del 14.05.2019 e dichiarata FDC. Mi pare ci siano dei graffi piuttosto evidenti. Moneta non più coniata nei primi del XIX ma nel 1887.1 punto
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Buongiorno dalla foto non distinguo il segno di Zecca. Forse Ticinum, frazione di radiato RIC VI 36b? Attendiamo pareri di più esperti...1 punto
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Per quanto me lo permetta la mia (totalmente assente) conoscenza dell'arabo, non vedo numeri, per cui non credo sia una moneta...1 punto
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Grazie ancora, in assenza di pareri più qualificati (che non credo ci siano ) scommetto i miei due euro assieme ai tuoi e lo classifico come Arcadio / Eraclea.1 punto
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Anche per il conio”Bovi” non circola, a quanto pare, un unico conio. Quindi, secondo me, le probabilità di un eventuale falso sono molto basse. È vero che le sue caratteristiche sono similari a quelle del tarì 20 grana 1798 “s” speculari, ma, in quest’ultimo caso, si aggiunge il fatto che solo ad un falsario del tutto pazzo sarebbe potuto venire in mente di modificare deliberatamente, radicalmente e vistosamente, senza alcun motivo a giustificazione, la copia rispetto all’originale che sta falsificando. Sarebbe sicuramente il primo ed irripetibile caso al mondo di un falsario che, invece di copiare, si ingegna, volutamente, a creare un qualcosa di completamente diverso dall’originale!1 punto
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https://www.newsbreak.com/news/3083920011659-ancient-ivory-man-tomb-found-in-spain-actually-belonged-to-powerful-woman-researchers 5,000-year-old ‘Ivory Lady’ upends what’s known about sex and gender in prehistoric societies Research Group ATLAS from University of Sevilla A crystal dagger was found at the tomb near Seville, Spain. Editor’s Note: Sign up for CNN’s Wonder Theory science newsletter. Explore the universe with news on fascinating discoveries, scientific advancements and more. Buried with an elephant’s tusk, an ivory comb, a crystal dagger, an ostrich eggshell and a flint dagger inlaid with amber, the skeleton discovered in a tomb near Seville, Spain, in 2008 was clearly once someone important. Based on analysis of the pelvis bone, a specialist initially identified the 5,000-year-old skeleton as a “probable young male” who died between age 17 and 25. A team of European archaeologists dubbed the remains the “Ivory Man,” and began researching what they called a “spectacular” find. More than a decade later, the researchers used a new molecular method in 2021 to confirm the skeleton’s sex as part of a broader study on the discovery, and they got quite a shock. It turned out that the “Ivory Man” was in fact a woman. “This came as a surprise. So, this actually forced us to rethink everything about this site,” said study author Leonardo García Sanjuán, a professor of prehistory at the University of Seville. What they learned about the woman and the society she lived in opens a new window on the past and will likely force many to reconsider traditionally held views about prehistory. “In the past, it was not uncommon for an archaeologist to find (remains) and say, ‘OK, this individual has a sword and a shield. Therefore, he’s a man.’ Of course, deeply mistaken, because it assumes that in the past gender roles were the way we conceive them today,” García Sanjuán said. “This technique, we think, is going to open up an entirely new era in the analysis of the social organization of prehistoric societies.” Research Group ATLAS from University of Sevilla The woman's tomb was filled with lavish grave goods. New method to determine sex of skeletons The newer method to determine the sex of old bones — first used in 2017 — involves analyzing tooth enamel, which contains a type of protein with a sex-specific peptide called amelogenin that can be identified in a lab. Analysis of a molar and an incisor from the skeleton detected the presence of the AMELX gene — which produces amelogenin and is located on the X chromosome — indicating that the remains were female rather than male, according to the study. In other studies, the technique has also been used to dispel the cliché of “man the hunter” that has informed much thinking about early humans. The typical way archaeologists tell the sex of a skeleton is by looking at the pelvis: Women’s pelvises generally have wider openings than men’s do. The problem is that hip bones — compared with some other parts, such as skulls — are thin, which means they turn brittle over time and are easily crushed. That’s why it’s easy to make mistakes when looking at a pelvic opening to determine biological sex, as in the case of the “Ivory Lady.” Research Group ATLAS from University of Sevilla An elephant's tusk found in the grave indicated the woman may have traveled to faraway places. Ancient DNA can also reveal the sex of human remains, but it’s fragile, easily contaminated, expensive and often not possible to retrieve from damaged bones, particularly in warmer places. Amelogenin, however, preserves well, meaning it could be widely used to figure out the sex of even incomplete skeletons. “It’s being used more and more now. It’s exploding a little bit, which is exciting,” said bioarchaeologist Rebecca Gowland, a professor at the University of Durham, who was part of a team that first developed the method involving tooth enamel. “We are testing the limits… and seeing how far back in time we can go,” said Gowland, who was not involved in this latest study. What’s more, she added, the method can be applied to both adult and childhood teeth and is particularly useful for the latter. That’s because it’s impossible to tell the sex of children’s skeletons until they go through puberty. The ‘Ivory Lady’ was a revered leader The authors of the new study, which was published in the journal Scientific Reports on Thursday, believe that the Ivory Lady held a high rank and was revered by the society in which she lived for at least eight generations after her death. The graves of dozens of people and other features that encircle her tomb span 200 years after her death, according to radiocarbon dating. The grave goods — including items she was buried with and some, such as the crystal dagger, that were added later — are the most valuable of those found at more than 2,000 known prehistoric graves discovered in Spain and Portugal. No male tomb of a similar status has been found from that era in the region. Research Group ATLAS from University of Sevilla The findings related to her grave suggest that the Ivory Lady was revered by her community. The region’s only comparably lavish tomb, containing at least 15 women, was found about 100 meters (328 feet) away from the grave of the Ivory Lady and is presumed to have been built by people who claimed descent from her. This suggests that women occupied positions of leadership in Iberian Copper Age society, at a time when a more hierarchical society was beginning to emerge in Europe, according to the research. The study authors say it’s unlikely her high status was a birthright because there are no infant burials in the region that contain grave goods. They believe the Ivory Lady achieved her status through her own merit. “She must have been highly charismatic person. She probably traveled or did have connections with people from faraway lands,” García Sanjuán said. Her other source of influence could have been esoteric or magical, he added. She had high levels of mercury in her bones, which could have come from burning or using cinnabar — a substance that has an intoxicating effect. “There is not a single burial (in the region) that remotely compares to the Ivory woman in terms of the wealth she was buried with. Not women, not men,” García Sanjuán said. Research Group ATLAS from University of Sevilla Flint daggers were also found in the tomb. While the skeleton’s biological sex is not in dispute, Gowland cautioned that nothing is known about the Ivory Lady’s gender identity, and scholars shouldn’t impose modern gender norms onto past populations. “It could be that they had some special status that was more significant than their gender identity or … there was not a binary gender system,” she noted. Pamela Geller, an associate professor and bioarchaeologist at the University of Miami, agreed. “I think this study of the Ivory Lady confirms what feminist-inclined bioarchaeologists have been saying for almost two decades now…that past socio-sexual lives were diverse and complex,” said Geller, who was not part of the latest study. Research Group ATLAS from University of Sevilla A crystal dagger was found at the tomb near Seville, Spain Research Group ATLAS from University of Sevilla The woman's tomb was filled with lavish grave goods1 punto
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Scusate se dico la mia, ma poi basta parlare di queste scatole.. Queste perizie vanno bene per monete decimali e per tutte le monete in generale moderne 1800/1900/2000 dove si parla di monete su cui un mezzo punto di conservazione fa la differenza qualitativa su 100 e alcune volte migliaia monete di quella identica data. Quindi il Regno ad esempio è perfetto per questa tipologia dove anche prima si amava la perizia..si vendono meglio. Per quanto riguarda il resto che come detto prima esclude la storia Americana , da quel periodo e quindi dal 1700 in giú si apre un mondo e non è certo vero,che una moneta periziata prenda piú valore su un asta di una non. Quindi è inutile stare a discutere, chi ha capito capisce bene.. Poi se c'è ancora l amante del Regno che se ne intende e della Republica che colleziona senza perizia tanto meglio, sicuramente saprá apprezzare e riconoscere senza un parere terzo una moneta buona da una falsa. Per me non è da dargli molta importanza a questo fenomeno, chiaro che se ne sente parlare e su aste se ne vedono, ma sinceramente non mi sembra numismatica. Saluti1 punto
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Senza dimenticare che gli americani quando ti portano in gita a visitare le loro "antichità", ti portano a vedere un ranch databile tra il 1700/1800. Il loro concetto di antico è molto diverso dal nostro e gli Slab, secondo il mio parere, rappresentano proprio ciò. Fabio1 punto
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Il giardino della giovane coppia restituisce altri reperti. Scudo, perline di collane, falcetti accanto alla spada di 1000 anni fa Si rivela molto più ricco di quanto fosse ipotizzabile il corredo di una tomba vichinga, che risale a circa 1000 anni fa, trovata da una giovane coppia norvegese, durante lavori attorno alla propria casa. I due proprietari dell’abitazione, dopo aver trovato una spada antica e altri oggetti di ferro, hanno avvisato il servizio archeologico territoriale, che ha compiuto un sopralluogo e uno scavo d’urgenza. Nella fossa non sono stati trovati resti umani, ma un ricco corredo composto da armi – una testa d’ascia, coltelli e uno scudo – , un falcetto, un centinaio di multicolori perline di vetro – che originariamente potevano comporre collane – fusaiole e una sorta di pentola con un lungo manico, una spilla ovale a i resti di altri tre fermagli decorativi per l’abbigliamento. La presenza di oggetti riferibili a un corredo maschile e a uno potenzialmente femminile inducono a ipotizzare che, dopo il rito di incinerazione, qui siano stati sepolti una donna e un uomo, forse una coppia. Come segnacolo la tomba ebbe in dotazione una pietra che è stata trovata intatta. Con il tempo il punto è stato coperto dal terreno, ma sono bastati pochi colpi di vanga e di piccone per imbattersi nella sepoltura. Oddbjørn Holum Heiland stava iniziando gli scavi gli scavi nella parte posteriore dell’edificio di famiglia – a Setesdal nell’area meridionale della Norvegia – una casa antica, che risale al 1740. Anna mostra la lama della spada. Accanto a sé, il figlio e il compagno @ Joakim Wintervoll – Archeologo della Contea Il giovane padrone di casa aveva proceduto rimuovendo, inizialmente, la coltre del prato. Sotto di esso ha trovata la pietra segnacolo che non presentava incisioni o iscrizioni e che, pertanto, non aveva attratto la sua attenzione. La pietra usata come segnacolo della tomba. Originariamente doveva essere collocata verticalmente sulla sepoltura, per renderla evidente @ Joakim Wintervoll – Archeologo della Contea La tomba si è rivelata inizialmente per la presenza di strani oggetti metallici, poco sotto la pietra, che si accumulavano nel secchio in cui veniva deposta la terra che doveva poi essere caricata sulla carriola. Il badile si è poi imbattuto in un lungo oggetto metallico. “In breve – dice Heiland – è venuta alla luce un’elsa e non ho più avuto dubbi. Si trattava di una spada. Così ho avvertito gli archeologi”. Sul posto si sono recati, nelle ore successive al ritrovamento, l’archeologo della contea, Joakim Wintervoll e Jo-Simon Frøshaug Stokke del Museo di storia culturale di Oslo. La spada e alcuni elementi decorativi in metallo presenti nella tomba del vichingo. @ Joakim Wintervoll – Archeologo della Contea A sinistra, tra frammenti metallici, la spilla per il mantello. Al centro le perline dorate. Adestra, la fibbia @ Joakim Wintervoll – Archeologo della Contea Nella fossa, durante il primo scavo, sono stati trovati una spada, una lancia, una fibbia per cintura, perle di vetro dorate, una fibbia – anch’essa, probabilmente dorata, in origine – e una spilla per fermare il mantello. https://www.stilearte.it/il-giardino-della-giovane-coppia-restituisce-altri-reperti-scudo-perline-di-collane-falcetti-accanto-alla-spada-di-1000-anni-fa/1 punto
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ma chi lo ha detto? Questo puo' essere vero solo in casi parziali e per determinate categorie di monete. Non è assolutamente vero per la generalità delle monete...1 punto
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Anche se con colpevole ritardo intervengo per elogiare gli organizzatori. Location ottima , buon pubblico alla mattina (per me superiore alle attese) meno al pomeriggio. Abbiamo insistito per ripetere l'esperienza e il 22 luglio lo rifanno con un altro nome. BRAVI1 punto
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Buongiorno, sono uno degli organizzatori. Grazie mille, spero che vi siate trovati bene! Ripeteremo, con un altro nome e in versione leggermente ridotta, il 22 luglio. Trovate i riferimenti nel calendario di lamoneta 😁1 punto
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Non ho le basi per rispondere al quesito, purtroppo. Allora ho chiesto in chat ad una amica, GianPaola Telodicoio che mi ha dato questa risposta: La glicina e l'alanina sono due amminoacidi che possono reagire tra loro per formare dipeptidi attraverso una reazione di condensazione. Durante questa reazione, il gruppo amminico (-NH2) di un amminoacido si combina con il gruppo carbossilico (-COOH) dell'altro amminoacido, formando un legame peptidico e rilasciando una molecola di acqua. Nel caso specifico della miscela di glicina e alanina, il riscaldamento può promuovere la reazione di condensazione tra i due amminoacidi. Il risultato sarà la formazione di dipeptidi contenenti glicina e alanina. A seconda delle proporzioni iniziali dei due amminoacidi e delle condizioni di reazione, è possibile ottenere diversi dipeptidi. Ad esempio, se la glicina è in eccesso rispetto all'alanina, si possono formare dipeptidi come la glicilglicina (Gly-Gly) e l'alanilglicina (Ala-Gly). Se l'alanina è in eccesso, si potrebbero formare dipeptidi come l'ala-ala (Ala-Ala) e il glicilalanina (Gly-Ala). Tuttavia, è importante notare che la formazione specifica dei dipeptidi dipende da molti fattori, tra cui le condizioni di reazione, la temperatura, il tempo di reazione e la presenza di catalizzatori. Senza ulteriori informazioni sulle condizioni specifiche della reazione, non è possibile determinare con precisione quali dipeptidi si ottengano. Cosa ne pensi?1 punto
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Grazie @Flavio_bo sei stato molto preciso. Credo che questa sia quella che assomiglia più a quella da me postata:1 punto
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Tipo questo? Zecche Italiane. Napoli. Ferdinando IV. 1759-1799. Tari* 1798. S Speculari. Ag. Mag. 284a. Peso gr. 3,08. Diametro mm. 24. MB. RRRR.1 punto
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Buongiorno a tutti e Buona Domenica, Estate 2023 esattamente 225 Anni fa sempre in Estate nel portamonete di un Partenopeo era dolcemente adagiata la mia piastra da 120 Grana 1798 Ferdinando IV. Nella stessa Estate a km di distanza... Estate 1798 Napoleone Bonaparte viene mandato dal Direttorio in Egitto con 38 mila uomini per ostacolare le navi inglesi verso l'India e anche per allontanarlo dalla Francia perché il generale stava acquisendo molto successo tra il popolo. Napoleone sconfisse l'esercito mamelucco e s'impadronì del paese. Eventi che da lì a poco interesseranno il nostro Partenopeo e non solo... Saluti Alberto1 punto
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Con i milionari che ci sono sul pianeta e che hanno soldi da buttare, non vorrei che questi approfittatori facessero il colpo.1 punto
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E meno male che la spesa di spedizione è economica (300,00 €)! Foto sfuocate, moneta che appare comunque usurata, con colpi, deturpata e forse affetta da cancro dell'alluminio, probabilmente falsa... altrimenti FDC (che strano, non l'ha detto!). Però dichiara NON pulita... Quasi quasi propongo a 10.000 € questa mia doppia (sconto del 2% agli amici del forum):1 punto
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Mi ha dato fastidio essere sospettato di spacciare una moneta falsa.Rileggere prego.Esiste la comunicazione su ebay,dove si può interrogare il venditore( oltre 1030 feedback tutti positivi),senza la necessità di buttare la notizia, in piazza, su un forum specializzato. Comunque,se al forumista sospettoso interessa,l'ho pagata 140000 lire intorno al 2000 e l'ho tenuta in collezione fino a quando non ne ho presa una di qualità molto superiore . Resto dell'opinione che si tratti di un post inutile che fa fare il sangue amaro.1 punto
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