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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/10/23 in tutte le aree

  1. La poca attendibilità dei gradi di rarità di una moneta indicati dalle pubblicazioni sono davvero aleatori per diversi fattori: - I cinquant'anni che separano le due pubblicazioni originali (in questo caso RIC e SEAR... ma il discorso vale per ogni pubblicazione) - Le continue scoperte di "tesori e tesoretti" e le aumentate campagne si scavo - Il continuo afflusso di monete dagli alcuni stati (ex sfera d'influenza sovietica e medio oriente) ... che equivale ad aver aperto le saracinesche di una diga al posto di un rubinetto da 1/4 di pollice E' evidente che acquistare una moneta R4 e poi, dopo qualche giorno, scoprire che ne hanno scoperte un altro centinaio non fa piacere ... ma è un rischio che si corre se si vuol stare a questo gioco. Oltre a questo, c'è un altro discorso che andrebbe fatto, che è relativo al valore economico della moneta. In molti casi, quest'ultimo, è indipendente dalla rarità o meno della moneta in sè, ma è strettamente legato solo ed esclusivamente alla richiesta di mercato poiché coniata da personaggi famosi (es. i denari di Cesare e augusto, i denari legionari di Marco Antonio, ecc.). A volte è solo una questione di numeri: - Una Legione sotto Marco Antonio (primo secolo) era composta da 5.000 armati (più ufficiali, ausiliari ecc. ) paga trimestrale legionario semplice, circa 75 denari ... ovvero un minimo di 375.000 denari per Legione ... certo non si potrebbe definire "rara" (in ogni asta ne vendono almeno una decina). Queste però vengono vendute a prezzi molto più alti di altre monete ben più rare (ma volete mettere, per molti di quelli che comprano a questi prezzi, poter dire "ho un denario di Marco Antonio", piuttosto che dire "ho un raro denario di Gordiano III" ?). Le consegue, per quanto mi riguarda, che il mercato spessissimo è influenzato da parametri che nulla hanno a che fare con la numismatica. Se poi si volesse continuare con i numeri ... - Solo l'esercito sotto Claudio, che secondo le cronache era composto da circa 280.000 uomini, costava allo stato circa 135.000.000 di denari all'anno... fate voi i conti. Tutto questo senza tenere conto dei "donativi" o delle "occasioni speciali" (es. i premi pagati dagli Imperatori ai pretoriani per avere il loro appoggio). Logicamente sono conti fatti in maniera molto "maccheronica" ma volevo solo dare un'idea del mio pensiero (giusto o sbagliato che sia). P.S. Una quarantina di anni fa, parlando con un noto archeologo dei ritrovamenti fino ad allora fatti, mi disse candidamente che, secondo lui, meno del 10 % del patrimonio archeologico "mobile" (quindi escludendo gli edifici e i monumenti) era noto, in parte perché non ancora scoperto, in parte poiché sottratto alla comunità e appartenente oramai a "collezioni private" e in parte distrutto per ignoranza o venalità (vedi distruzioni fatte per coprire tracce archeologiche in terreni che devono essere edificati).
    4 punti
  2. La pubblicazione raccoglie le ricerche e gli studi di circa trenta anni sulla Parpagliola milanese della Provvidenza. Sono descritte dettagliatamente in singole schede le varianti capostipite divise per reggente, 65 pagine e nove tavole con 200 esemplari illustrati con fotografie di ottima qualità, tabelle riassuntive e delle rarità.
    3 punti
  3. Condivido volentieri questo esemplare. Alvise IV Mocenigo 1763-78 Ducato Santa Giustina da 124 Soldi. Saluti, Domenico
    3 punti
  4. Concordo pienamente. Sono "giovane" del Forum, però -ogni tanto- mi piace molto andare alla ricerca di discussioni passate alcune delle quali le trovo assolutamente importanti e piene di utili elementi anche oggi di attualità. Ho notato che molti utenti "storici" e, soprattutto, dei veri studiosi di questa monetazione (senza nulla togliere agli attuali utenti, di cui io sono senz'altro l'ultimo) non partecipano più alle discussioni tematiche. Naturalmente, è del tutto lecito e legittimo e le motivazioni possono essere delle più svariate possibili. Pensate che dalla lettura dell'articolo che ho postato a firma della sig.ra Bovi, mi sono fatto regolare ieri l'opera di riferimento per andare proprio ad approfondire ulteriori aspetti, e, letto l'intervento del buon @Rocco68, ho comprato pure e subito l'esemplare di cui al #14. Quello che voglio dire è che questa "passione" deve trovare sempre -anche nel Forum- solidi spunti finalizzati poi ad invogliare altre persone (soprattutto giovani) ad avvicinarsi sempre di più a questo mondo e a capirne (cosa più importante) l'evoluzione storica, abbandonando misere querelle legate a componenti estranei alla numismatica. Un caro saluto, Domenico
    3 punti
  5. Gettone commemorativo di Ernesto "El Che" Guevara, nato a Rosario (Argentina) nel 1928 e morto a La Higuera (Bolivia) nel 1967, rivoluzionario, medico, politico, scrittore ... emblema mondiale dello spirito rivoluzionario. Di gettoni simili ne hanno fatti in tanti materiali... anche in argento ...ma non mi sembra il caso del tuo. Vale, economicamente, pochi euro, ma se anche fosse in argento varrebbe solo il peso del metallo. Poco dopo la sua morte, la figura del "Che" diventa un'icona di massa che trova il suo apogeo negli anni che vanno dal '68 al '78, e diventando, anche grazie ad una fotografia scattata nel 1960 da un fotografo cubano (Alberto Korda), una figura pop globale, un simbolo di rivolta in tutto il mondo e un cliché per gran parte del mondo giovanile di quel periodo. In quegli anni tutti (o quasi) avevano una maglietta con la celebre foto, un poster, una spilla o altro. Per inciso, quella foto è considerata una delle foto più importanti del XX secolo (la cosa più triste è che tra le 10 foto più importanti 8 siano foto di enormi tragedie belliche e umanitarie: con ben 2 del Vietnam). N.B. Non credo di aver mai speso tanto tempo a scrivere un post. In realtà l'ho ridotto del 90% ... perché preso dal discorso sono decisamente andato fuori dal tema numismatico ... e quindi l'ho tagliato tutto. 😂
    3 punti
  6. Ok l’aspetto poetico è pure accettabile! Ma lo slab è nato per fini meramente commerciali (nella stragrande maggioranza dei casi) e il “vero collezionista” italiano non può essere cieco davanti al fenomeno che trova le proprie radici oltreoceano e che riguarda storicamente monete non italiane e/o antiche. Ci deve convivere, suo malgrado. Deve convivere con un’altra “cultura”. Come al solito, è sempre una questione di domanda-offerta. Se tutti noi fossimo coesi e non comprassimo più monete slabbate nelle varie aste che il mercato ci propina, le cose forse cambierebbero (forse). Certo, molti collezionisti e/o operatori non comprano (per principio) lo slab per vari motivi, tutti legittimi, non ultimo senz’altro quello afferente alla “luce”. Magari acquistano pure, tolgono la “bara” e rivendono il tondello, senza magari dire che proviene da uno slab. La vita è bella perché è varia! D’altra parte, ci sono “persone” che, invece, comprano solamente slab ma evidentemente per soli fini di lucro, nella convinzione che le scatolette possano ampliare i propri margini di guadagno. Magari, un giorno, troveremo alla Esselunga insieme alla vendita dei CD o altro, anche un comparto dedicato agli slab. Il cliente col suo bel carrello, oltre a prendere una buona bottiglia di vino Donnafugata col caldo che fa, acquista uno zecchino veneziano con un grading verosimilmente molto alto. Il “vero collezionista” non guarda agli aspetti (di basso profilo) sia economici e/o commerciali e/o di marketing. Egli si posiziona su un livello più alto (se riesce), oserei dire “nobile”.
    3 punti
  7. Condivido con piacere questa bellissima moneta, che rincorrevo da molto tempo Scudo da 6 Lire Repubblica Cisalpina, coniato a Milano per commemorare l'armistizio di Alessandria del 16 Giugno 1800 Moneta coniata in 150000 esemplari e che compare abbastanza spesso, però trovarla bella bella senza spendere moltissimo è veramente difficile, come anche trovarla senza fastidiosi hairlines da pulizia, oppure lavata Questa proviene dall'asta 139 di NAC, lotto 76, giudicato qFDC nel catalogo. Io aggiungo la bellezza dei fondi, praticamente speculari e una meravigliosa patina che nelle foto del catalogo non trasparivano Foto del catalogo d'asta Mie foto
    2 punti
  8. Da poco più di una decina d’anni, grazie alla documentazione offerta dal mercato antiquario, è stato possibile assistere all’incremento, benché limitato, di un’emissione alquanto rara di dioboli di Caulonia con testa femminile/cerva che fino allo studio del Noe (The coinage of Caulonia, New York 1958) era nota da appena due esemplari conservati al British Museum (BMC 48-49 = Noe, 232 a-b). Un pezzo sarà in vendita nell’asta Artemide 64E del 2-3/09/2023, n. 87 (ex Peus 412, 24.4.2014, 17: 0,75 g): https://www.sixbid.com/it/artemide-aste/10949/greek-coins/9506911/greek-italy-bruttium-kaulonia-ar Esemplari noti: 1. BMC 49 (0,933 g) 2. Nomos, “Obolos” 12, 31.3.2019, 161 (“Swiss collection”: 0,87 g; 11 mm ex Solidus 23, 13.1.2018, 25: 0,88 g; 10 mm ex Peus 3, 9.7.2016, 17: 0,87 g) 3. BMC 48 (0.784 g) 4. Artemide 64E, 2-3.9.2023, 87 (ex Peus 412, 24.4.2014, 17: 0,75 g) 5. Nomos 26, 21.5.2023, 62 ("Collection sans Pareille" of Ancient Greek Fractions, ex Triton XIII, 5.1.2010, 1014 ex Münzen und M., FPL 602, Nov.-Dec. 1996, 30: 0,72 g; 10,5 mm) La media dei pesi noti restituisce un valore di 0,814 g che corrisponde pienamente al diobolo di standard acheo-corinzio. La testa giovanile del diritto è stata variamente riferita ad una divinità fluviale o ad una ninfa, quest’ultima identificazione sembrerebbe tuttavia quella più plausibile sia per l’assenza del corno, tipico delle personificazioni dei corsi d’acqua, sia soprattutto per la resa dell’acconciatura che richiama analoghe raffigurazioni presenti su monete di Velia e di Terina. Con quest’ultima un ulteriore collegamento si coglie nella legenda KAVΛONIA che potrebbe interpretarsi come nominativo singolare riferito al nome della ninfa (eponima?) richiamando l’iscrizione TEPINA (anch’essa al nominativo) associata alla ninfa sulla più antica serie di stateri argentei emessi dalla zecca. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=138577 L’errore (o la confusione) nasce probabilmente dall’esistenza di un diobolo (unicum) documentato da un esemplare della coll. De Luynes (n. 700: 0,87 g = Noe 231) con al D/ una testa maschile provvista di corno – attestata anche su die serie enee (Noe 233-4) – questa volta ben identificabile con una giovane divinità fluviale, abbinata al R/ con una cerva. Che tuttavia le due serie – con testa di ninfa e con divinità fluviale – siano strutturalmente connesse è innegabile. Pur collocando la moneta della coll. De Luynes (n. 231) immediatamente prima dell’emissione con testa di ninfa (nn. 232 a-b) il Noe non rileva che le due serie risultano battute, se non dallo stesso conio di martello, da uno molto simile o comunque opera dello stesso incisore. Paris, BN, De Luynes 700 (= Noe 231: 0,87 g) La notazione è interessante per molteplici aspetti. Da un lato concorre a rimarcare la stretta successione (o parallelismo) tra le due emissioni già ravvisabile nella forma allungata dell’etnico (KAVΛONIA – KAVΛONIATAM), dall’altro evidenzia, attraverso le opzioni tipologiche, uno specifico richiamo al paesaggio cauloniate, descritto dalle fonti come un’ampia vallata ricca di boschi, sorgenti e corsi d’acqua che le immagini monetali (ninfa, divinità fluviale) sembrano significativamente evocare. In questo scenario peraltro troverebbe opportuna collocazione anche il culto di Artemide Elaphaia, cacciatrice di cerve e linci, a cui è stato recentemente riferito il tipo della cerva (De Sensi Sestito 2010). La presenza di Artemide peraltro appare tanto più significativa se coglie nel segno l’identificazione con Apollo, fratello della dea, della figura maschile scelta come episemon monetale della città, benché in passato l’interpretazione del tipo è stata oggetto di ipotesi differenti (Apollo, Herakles, divinità locale, ecc.). Strettamente connesse con queste emissioni risultano due ulteriori serie con testa giovanile laureata (Noe 229-230), probabilmente di Apollo. Erroneamente ritenute da Noe provenienti dallo stesso conio di incudine, esse appaiono diversificate al R/ dalla legenda (KAVΛ-KAV) nonché dalla comparsa del simbolo della foglia d’edera (n. 230) che rimanda ad una fase alquanto tarda della coniazione (gruppo I Noe), databile nell’ultimo quarto del V secolo a.C. Noe 229 BMC 47 (0,647 g) Noe 230 BMC 46 (0,777g) Paris, BN, De Luynes 699 (0,75 g) RN, The Anders Collection Part II, 1.6.2023, 765 (0,57 g)
    2 punti
  9. Ciao @Andy66 , dal tuo modo di scrivere si capisce bene che sei una persona colta in generale , in particolare nel nostro campo di interesse , quindi non ti scusare per i punti e virgola , quando si scrive di "getto" sono mancanze comprensive e si capisce , quello che piu' conta e' il messaggio che si vuol tramettere e questo lo hai espresso nel modo migliore e che condivido . Personalmente sono un vecchio e modestissimo collezionista , colleziono con il cuore senza badare troppo ai fronzoli , in particolare riguardo alle rarita' che da sempre ho considerato poco attendibili perche' soggette ad essere variabili nel tempo e qualche volta anche "di parte" . Quello che oggi noto , e' che recentemente , per alcuni , la numismatica sta assumendo i crismi di una moda , negli ultimi anni sono stati piuttosto ricercati alcuni personaggi particolarmente famosi : Cesare , Marco Antonio , Nerone (da sempre) , Marco Aurelio , Commodo , solo per citarne alcuni , forse influenzati anche dalla cinematografia . Saluti
    2 punti
  10. Dato il parere di @Poemenius ci metto anche io 2 euro insieme ai vostri. 😉
    2 punti
  11. Assolutamente no, è stato ottenuto per coniazione .
    2 punti
  12. Certo che se anche su Coinsweekly si fa uno svarione citando una tipologia inesistente di “Naxos Dechadracm” anziche “tetradrachm”, vuol dire che di cultura numismatica ce n’è pochina …
    2 punti
  13. allora, stiamo parlando di "sfera di cristallo".... ma 2 euro su Arcadio Eraclea, rivedendola bene, li scommetterei.... e se li perdessi me ne farei una ragione
    2 punti
  14. Io penso che lemonete slabate servano solo a collezionisti insicuri, che non conoscono la tipologia di monete che acquistano, che non saprebbero da soli valutare e classificare quelle monete e giudicarne genuinità,rarità, conservazione ; vogliono avere quelle monete ma non le conoscono. Si "perderebbero" a cercare altri esemplari simili venduti a prezzi molto inferiori. Vabbè ... nuovi collezionisti che acquisiscono prima di studiare (se mai lo faranno). Posso anche comprenderlo. Personalmente, visto certe acquisizioni di monete slabbate, penso che alcuni siano semplicemente ... un pò sciocchini.
    2 punti
  15. Buongiorno, apro questa discussione come critica aperta, una sorta di "J'accuse", nei confronti di quella che ritengo una vera e propria piaga che sta progressivamente danneggiando il mondo del collezionismo numismatico. Una moda nata oltreoceano che, ultimamente, sta dilagando in maniera sempre più aggressiva anche qui in Europa. Sto parlando, ovviamente, della mania nel sigillare ermeticamente monete, medaglie e banconote in quelle odiose scatolette di plastica. Dall'antica Grecia ai giorni nostri, la frenesia "slabbatoria", ormai, non conosce più alcun limite. So che questo tema è già stato toccato in diverse occasioni qui sul forum ma gradirei che venisse finalmente affrontato in maniera sistematica. Siccome non è mia intenzione apparire come il classico bigotto reazionario non aperto alle novità, argomenterò le mie critiche mostrando alcune delle maggiori criticità insite in questo sistema malato. Ovviamente, mi concentrerò sulle due principali compagnie di slab-coin (ovvero NGC e PCGS), trascurando realtà emergenti come CCG e GENI. 1. La plastica nasconde meglio i graffi In un momento storico in cui si guarda veramente al capello e in cui un singolo segnetto può spostare il valore di un determinato esemplare anche di diverse migliaia di euro, la plastica impedisce di valutare correttamente tutti i singoli dettagli. Spesso, infatti, non si riesce a capire se gli hairlines che si intravedono sono effettivamente sulla moneta o sulla plastica dello slab. In questi casi, almeno per quel che mi riguarda, non riesco proprio a concedere il beneficio del dubbio. 2. Bordo e contorno non possono essere esaminati Forse si tratta del lato negativo peggiore. Purtroppo, in molti casi la visione del contorno è tutt'altro che secondaria nel valutare un determinato esemplare. Ad esempio, ultimamente mi è capitato di vedere sempre più medaglie napoleoniche sigillate. Ebbene, questo è un problema serio perché impedisce di distinguere gli esemplari coevi dalle riconiazioni postume, nelle quali veniva impressa una sigla e/o un simbolo proprio sul taglio. Ovviamente, il valore economico e il relativo interesse collezionistico si riduce molto nel caso in cui tale punzonatura fosse presente... Altri casi in cui la visione del bordo può rivelarsi determinante per stabilire la genuinità o meno del pezzo sono certamente le monetazioni dell'antica Grecia, Roma repubblicana e imperiale per la presenza o meno di codoli di fusione. Inoltre, nascondendo il bordo, è impossibile valutare la presenza di colpetti più o meno invasivi che, naturalmente, incidono sul valore dell'esemplare. 3. Il peso non è dato da sapere Anche questo dato, essenziale in molti casi, è evidentemente un lusso per gli americani. A volte viene riportato il peso ma, spesso, si tratta semplicemente di un copia-incolla del valore di riferimento presente nel catalogo. 4. Foto di pessima qualità Non so voi, ma a me è capitato diverse volte di essere interessato ad una moneta chiusa in slab (anche perché ormai spopolano). Ovviamente le case d'asta fanno quel che possono nel fotografare siffatte "plasticosità" e, giustamente, riportano quasi sempre il codice per permettere di verificare sul rispettivo sito di coin-grading che tutto sia in regola (dato che girano anche slab contraffatti...). Andando sul sito Internet e cercando la moneta, in certi casi manca proprio la foto ed è riportata solamente la descrizione dell'esemplare. In altri casi, la foto c'è ma è scattata in maniera tale da esaltare la patina sgargiante e non permettere di valutare realmente lo stato di conservazione del pezzo. E così, può capitare che, tra casa d'aste e compagnia di slab, non vi sia una singola foto all'altezza... 5. Il mistero dei punteggi Forse il problema minore per chi valuta le monete per quel che sono, senza basarsi su ciò che dice lo slab. Tuttavia, è evidente che gran parte del successo di queste scatolette derivi dalla fiducia incondizionata che nutrono tante persone (investitori, collezionisti impreparati, ecc.) in giro per il mondo. Così un punto in più o in meno può spostare migliaia di euro anche se, magari, non cambia nulla in concreto. Addirittura, in alcuni casi, mi è capitato di vedere monete con punteggi più bassi messe meglio, almeno dal colpo d'occhio (dato che una valutazione a 360° è impossibile), rispetto ad esemplari con valutazioni migliori. Non entro troppo nel dettaglio di ciò che sta dietro all'attribuzione di tali punteggi, ma ci sarebbe molto da dire tra servizi di re-grading (in cui si spedisce una moneta chiusa con punteggio X e ti ritorna con punteggio uguale o, addirittura, maggiore ma mai inferiore!) e chiara inflazione dei punteggi (tanto che per le napoleoniche, anni fa, il MS65 era il massimo raggiungibile mentre adesso vedo MS66 e MS67 come se piovessero...). Ebbene, queste sono le prime 5 criticità che mi sono venute in mente e che, quasi certamente, non sono le uniche. Mi piacerebbe molto leggere la vostra opinione in merito e, magari, sentire se c'è qualcuno che ama queste scatolette, anche per avere un confronto.
    1 punto
  16. DE GREGE EPICURI Agli anglofili volevo mostrare questo farthing di Giorgio 3° del 1806 per la sua ottima qualità. Pesa 4,66 g e misura 21 mm.
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  17. Scoperta antica e ricca tomba contenete un pugnale di cristallo Un’antica tomba spagnola che i ricercatori credevano appartenesse a un ricco leader soprannominato “Ivory Man” si è rivelata essere l’ultima dimora di una donna apparentemente molto potente. Ora soprannominata la “Signora d’avorio”, la tomba riccamente decorata conteneva oggetti sontuosi che vanno da un pugnale di cristallo di rocca e zanne d’avorio. I ricercatori hanno utilizzato lo smalto estratto da due denti trovati all’interno della tomba per identificare il sesso della persona sepolta, che si ritiene sia una donna morta tra i 17 e i 25 anni. Gli archeologi hanno scoperto la tomba di 5.000 anni fa appena ad ovest di Siviglia, vicino alla costa meridionale della Spagna. Oltre ai resti , la tomba conteneva gusci d’uovo di struzzo e ambra. Le circostanze della sepoltura della donna hanno portato i ricercatori a credere che appartenesse ad un alto rango. “È stata sepolta da sola in una tomba con manufatti molto speciali”, ha detto Leonardo Garcia Sanjuan, coautore e archeologo dell’Università di Siviglia in Spagna, secondo il rapporto. “Questo dimostra che era una persona speciale.” Lo studio archeologico dei resti mostra anche che la “signora d’avorio” era una persona molto potente all’interno della sua comunità . Molto probabilmente, uno dei leader più importanti del suo tempo in tutta la penisola iberica. Secondo gli esperti che ne hanno condotto lo studio, la loro è la tomba con il maggior numero di corredi e lussi finora rinvenuti. Nessun uomo dell’epoca è stato trovato sepolto tra tanti onori e, quindi, con uno status sociale paragonabile a quello di questo condottiero preistorico. Tutto indica che la ‘signora d’avorio’ ha forgiato la sua reputazione e il suo potere per tutta la vita e, a riprova di ciò, è stata sepolta con tutti gli onori. Lo studio di altre sepolture dell’epoca mostra che molte volte sia adulti che bambini venivano seppelliti senza alcun tipo di lusso o corredo funerario. “Ciò indica che individui di rango elevato come la ‘signora d’avorio’ hanno raggiunto la loro posizione sociale attraverso i loro meriti nella vita e non per eredità familiare “, sottolineano gli archeologi che hanno effettuato questa analisi, guidati dalla preistorica Marta Cintas Peña , da l’Università di Siviglia. https://www.scienzenotizie.it/2023/07/09/scoperta-antica-e-ricca-tomba-contenete-un-pugnale-di-cristallo-3571012 Ancient ‘Ivory Man’ tomb found in Spain actually belonged to powerful woman: Researchers She’s a 5,000-year-old girlboss. An ancient Spanish tomb that researchers had believed belonged to a wealthy leader they dubbed “Ivory Man” in 2008 has actually turned out to be the final resting place of an apparently powerful woman, researchers revealed. Now dubbed the “Iron Lady,” the ornately decorated tomb contained lavish items ranging from a rock crystal dagger and ivory tusks. Researchers used enamel extracted from two teeth found within the tomb to properly identify the person, who is believed to have died between the ages of 17 and 25, according to Scientific Reports . Archaeologists discovered the 5-millennia-old tomb just west of Seville near the southern coast of Spain. In addition to the long-deteriorated remains, the tomb contained ostrich eggshells and amber. The circumstances of the woman’s burial have led researchers to believe she was of high-status. “She was buried alone in a tomb with very special artifacts,” said Leonardo Garcia Sanjuan, a co-author and archaeologist at the University of Seville in Spain, according to the report. “That shows that she was a special person.” The tomb in Valencina, Spain, dated between 3,200 and 2,200 years ago. José Peinado Cucarella Some of the lavish items discovered in a tomb in Valencina, Spain, dated between 3,200 and 2,200 years ago. Miriam Luciañez Triviño Marta Cintas-Pena, also a University of Seville archaeologist and co-author, said the woman’s burial is far different from others found. “The Ivory Lady’s burial stands out, head and shoulders, above everyone else — there is absolutely no known male or female burial that compares to hers,” she said. Researchers hope the latest development will lead to future advancements and learning more about the woman and her society. A rock crystal dagger discovered in a tomb in Valencina, Spain, dated between 3,200 and 2,200 years ago. Miguel Ãngel Blanco de la Rubia An ostrich egg discovered in a tomb in Valencina, Spain, dated between 3,200 and 2,200 years ago. Miguel Ãngel Blanco de la Rubia A decorated ivory tusk discovered in a tomb in Valencina, Spain, dated between 3,200 and 2,200 years ago. Miguel Ãngel Blanco de la Rubia They also said the discovery of her gender could lead other researchers to revisit other cases where they assumed the person was a man.
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  18. Ho dimenticato di aggiungere il peso - correggo il post. 24.84 grammi. Grazie mille!
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  19. Anche a mio parere @Arcimago la tua moneta è buona, come conservazione direi un MB.
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  20. È possibile vedere delle foto del bordo della moneta? Credo sia importante vedere bene il bordo per esprimere un parere il più possibile attendibile.
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  21. Grazie @Fiore151 , ero arrivato anch'io al Ric VI 88b ma differisce la legenda del D dove stà scritto non NOB CAES ma NOBIL CAES . Propenderei per catalogarlo come RIC VI 88b Var , che ne pensate?
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  22. Incredibile ,mai visto ,un manufatto quasi perfettamente inutile ,ma di una tale forza artistica e simbolica. Espressione di potenza fine a se stessa ,analogo al cerchio perfetto di Giotto. Di una bellezza estrema. Come forma mi ricorda il pugnale in ferro meteorico - siderale del corredo di Tut Ank Amon.
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  23. Illustrazione @dracma come il solito approfondita ed impeccabile, di una rara e particolare tipologia : grazie . Unisco in calce la classificazione del tipo in BMC . Una buona giornata
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  24. E questo signore si può sapere come ha fatto ad avere conoscenze così complesse ed articolate senza studiare ? È una cosa straordinaria! Forse gli è apparso un angelo del Signore e gli ha rivelato di essere un novello Mosè ? Oppure è stato visitato da qualche entità extraterrestre ? Questa è l'ultima cosa con cui mi trovo d'accordo, anzi proporrei di più: l'ergastolo a vita dai media e dai social (oltre che il risarcimento per i danni d'immagine) per tutti quelli che diffondono cretinate!
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  25. Buongiorno dalla foto non distinguo il segno di Zecca. Forse Ticinum, frazione di radiato RIC VI 36b? Attendiamo pareri di più esperti...
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  26. Per quanto me lo permetta la mia (totalmente assente) conoscenza dell'arabo, non vedo numeri, per cui non credo sia una moneta...
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  27. Pensa che la domanda sui dipeptidi rientrava nel ripasso fatto a Desenzano con Alessandro su amminoacidi, dipeptidi, polipeptidi, proteine ecc., argomento che poi ha fatto parte dell’esame orale sostenuto il 29 giugno. Io avevo dato notizia dell’esito in https://www.lamoneta.it/topic/215605-il-dado-truccato/ il giorno stesso e lo ripeto qui volentieri: 100/100esimi. apollonia
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  28. Anche per il conio”Bovi” non circola, a quanto pare, un unico conio. Quindi, secondo me, le probabilità di un eventuale falso sono molto basse. È vero che le sue caratteristiche sono similari a quelle del tarì 20 grana 1798 “s” speculari, ma, in quest’ultimo caso, si aggiunge il fatto che solo ad un falsario del tutto pazzo sarebbe potuto venire in mente di modificare deliberatamente, radicalmente e vistosamente, senza alcun motivo a giustificazione, la copia rispetto all’originale che sta falsificando. Sarebbe sicuramente il primo ed irripetibile caso al mondo di un falsario che, invece di copiare, si ingegna, volutamente, a creare un qualcosa di completamente diverso dall’originale!
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  29. Ed in parte distrutti dal tempo stesso ….
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  30. COME SI CREANO I FALSI? La coniazione di monete è il processo di trasferimento di un disegno da un conio a un tondello in metallo. Prende il nome dai conii, punzoni metallici che recano in negativo le immagini realizzate dagli incisori prescelte per contrassegnare le monete. Ogni moneta, anche quella falsa, è ottenuta con due conii, uno per il dritto e uno per il rovescio. I conii si ottengono scaldando un pezzo d'acciaio, fatta questa operazione lo si pone sotto una pressa accoppiato ad una moneta originale, azionando la pressa l'impronta della moneta rimane sull'acciaio. Il lavoro si finisce, nei dettagli, a bulino. La coniazione meccanica, che è il sistema in uso più recente, è la coniazione effettuata con l’ausilio di un macchinario, generalmente un torchio o una pressa meccanica. Il principio di funzionamento di una pressa è piuttosto semplice: l'energia cinetica si scarica sul tondello metallico posto tra i due conii, imprimendo le impronte della moneta. Esiste inoltre un altro modo per la produzione di monete false: la fusione. Esso consiste nel colare metallo fuso all’interno di una matrice recante il tipo del dritto e quello del rovescio. Vi sono due matrici, una per il dritto una per il rovescio, chiuse con morsetti o con un congegno a scatto. All'interno veniva versata la lega. Una volta freddato si ottenevano i tondelli, che potevano o meno subire successive lavorazioni. Gli stampi venivano preparati, usando le monete legali e con materie diverse: sia terre plastiche che con composizioni metalliche. Se gli stampi sono metallici devono essere tali da fondere a temperatura alquanto superiore di quella della lega che vi dovrà essere versata. Tali stampi metallici possono ottenersi in più modi, il più semplice è però per compressione: si porta la lastra metallica ad una sufficiente temperatura e poi vi si batte fortemente sopra la moneta legale di cui si desidera lo stampo. L’operazione ripetuta per le due facce fa sì che si possa ottenere uno stampo completo che va però ulteriormente accomodato, affinché nel bordo possa ottenersi una sufficiente aderenza della chiusura, per la colatura della lega, che viene fatta da un canaletto appositamente praticato nello stampo e rispondente nel contorno della moneta. Una volta freddata la moneta è estratta dallo stampo e rifinita.
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  31. Senza dimenticare che gli americani quando ti portano in gita a visitare le loro "antichità", ti portano a vedere un ranch databile tra il 1700/1800. Il loro concetto di antico è molto diverso dal nostro e gli Slab, secondo il mio parere, rappresentano proprio ciò. Fabio
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  32. Buongiorno a tutti e buongiorno Alberto @Litra68,ti faccio i miei complimenti per i tuoi post sempre conditi da notizie storiche e impressioni personali,in questo modo metti sempre un po' di "sale" nei tuoi interventi dove si nota anche una certa passione e voglia di conoscenza,a differenza dei soliti post dove, a parte l'immagine di una moneta,non c'è quasi mai nulla di interessante da leggere... sicuramente lo sai già,ma per chi non se ne fosse accorto la tua bella piastra è della variante con il sottocorona rigato \\\\\\...
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  33. Rocco, hai perfettamente ragione. Sono d’accordissimo con te. Oggi assistiamo solo ad una sfilata di monete. Io, l’argomento del conio “ Bovi” ieri sera l’ho ripreso. Per me era del tutto sconosciuto ed ho faticato a venirne fuori in modo lucido. Cerco di fare quello che è nelle mie possibilità ed in questo caso le idee mi si sono confuse, forse anche in seguito ai dubbi nati sul diverso conio o meno relativamente alla piastra 1834 aquile capovolte. Comunque, mi sembra tu abbia fatto un buon lavoro sullo studio di quei conii ed io non so aggiungere nulla di più a quello già da te evidenziato e ben schematizzato. Ti saluto caramente. Buona giornata.
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  34. Buongiorno, sono uno degli organizzatori. Grazie mille, spero che vi siate trovati bene! Ripeteremo, con un altro nome e in versione leggermente ridotta, il 22 luglio. Trovate i riferimenti nel calendario di lamoneta 😁
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  35. Sì probabilmente è lo stesso effetto
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  36. Non ho le basi per rispondere al quesito, purtroppo. Allora ho chiesto in chat ad una amica, GianPaola Telodicoio che mi ha dato questa risposta: La glicina e l'alanina sono due amminoacidi che possono reagire tra loro per formare dipeptidi attraverso una reazione di condensazione. Durante questa reazione, il gruppo amminico (-NH2) di un amminoacido si combina con il gruppo carbossilico (-COOH) dell'altro amminoacido, formando un legame peptidico e rilasciando una molecola di acqua. Nel caso specifico della miscela di glicina e alanina, il riscaldamento può promuovere la reazione di condensazione tra i due amminoacidi. Il risultato sarà la formazione di dipeptidi contenenti glicina e alanina. A seconda delle proporzioni iniziali dei due amminoacidi e delle condizioni di reazione, è possibile ottenere diversi dipeptidi. Ad esempio, se la glicina è in eccesso rispetto all'alanina, si possono formare dipeptidi come la glicilglicina (Gly-Gly) e l'alanilglicina (Ala-Gly). Se l'alanina è in eccesso, si potrebbero formare dipeptidi come l'ala-ala (Ala-Ala) e il glicilalanina (Gly-Ala). Tuttavia, è importante notare che la formazione specifica dei dipeptidi dipende da molti fattori, tra cui le condizioni di reazione, la temperatura, il tempo di reazione e la presenza di catalizzatori. Senza ulteriori informazioni sulle condizioni specifiche della reazione, non è possibile determinare con precisione quali dipeptidi si ottengano. Cosa ne pensi?
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  37. Buonasera, per chi volesse maggiori informazioni o avere una copia mi scriva un MP. Grazie
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  38. Non ho il RIC, ma il Sear; lo mette comune.
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  39. Quello che appare straordinario, è la gestione di questa impresa, che in terra germanica, assume un carattere festoso e meritorio per questa scoperta. In Italia con l'attuale legislazione, creerebbe ben altri problemi; lo scopritore dovrebbe giustificarsi per l'uso del metaldetector, e ciò aprirebbe una serie di indagini per verificare antefatti, e scoprire nella vita privata dello "scopritore" se vi sono precedenti non denunciati. Si aprirebbe la strada ad una sorta di santa inquisizione (che di santo non ha proprio nulla!) dove l'eventuale compenso per il tesoretto trovato, sarebbe l'ipotesi più remota e prevedibile di una vincita alla lotteria Italia. Dobbiamo imparare molto dagli altri Paesi europei, soprattutto in materia di diritti, doveri e comportamenti civili.
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  40. lo slab allontana il vero collezionista dall’oggetto della sua passione : la moneta nuda e cruda che puo’ rigirare tra le mani e ammirare nel suo aspetto piu autentico fatto anche di valori tattili, colore, patina e materialità. Condivido. La luce che illumina la moneta e viene restituita agli occhi del collezionista è la vita della moneta sacrificata dallo slab. apollonia
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  41. Buongiorno a tutti e Buona Domenica, Estate 2023 esattamente 225 Anni fa sempre in Estate nel portamonete di un Partenopeo era dolcemente adagiata la mia piastra da 120 Grana 1798 Ferdinando IV. Nella stessa Estate a km di distanza... Estate 1798 Napoleone Bonaparte viene mandato dal Direttorio in Egitto con 38 mila uomini per ostacolare le navi inglesi verso l'India e anche per allontanarlo dalla Francia perché il generale stava acquisendo molto successo tra il popolo. Napoleone sconfisse l'esercito mamelucco e s'impadronì del paese. Eventi che da lì a poco interesseranno il nostro Partenopeo e non solo... Saluti Alberto
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  42. Date le elevate spese di spedizione, è probabile che per proteggere sì tale esemplare prezioso, lo invii dentro una cassaforte...
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  43. TAGLIO: 50 cent NAZIONE: Italia ANNO: 2023 TIRATURA: ??? CONSERVAZIONE: qFDC LOCALITÀ: Monza NOTE: NEWS
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  45. Con i milionari che ci sono sul pianeta e che hanno soldi da buttare, non vorrei che questi approfittatori facessero il colpo.
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  46. E meno male che la spesa di spedizione è economica (300,00 €)! Foto sfuocate, moneta che appare comunque usurata, con colpi, deturpata e forse affetta da cancro dell'alluminio, probabilmente falsa... altrimenti FDC (che strano, non l'ha detto!). Però dichiara NON pulita... Quasi quasi propongo a 10.000 € questa mia doppia (sconto del 2% agli amici del forum):
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  47. Salve. È uscito l’esito finale dell’esame di maturità superato da Alessandro con 100/100esimi. Ovviamente con piena soddisfazione di tutta la famiglia. apollonia
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