Vai al contenuto

Classifica

  1. ARES III

    ARES III

    Utente Storico


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      7889


  2. Serenissima Rep

    Serenissima Rep

    Utente Senior


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      115


  3. Ptr79

    Ptr79

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      1843


  4. dabbene

    dabbene

    Guru


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      20104


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/11/23 in tutte le aree

  1. ... sembra l'inizio di una barzelletta, ma è ua spilla! Ciao a tutti, un po' di tempo fa ho postato un'altro gioiellino del fronte occidentale delle grande guerra https://www.lamoneta.it/topic/215154-chi-lha-visto/ mi sembra giusto far della par condicio ed adesso postarne uno del fronte orientale! La struttura ricorda il disegno di molte altre spille: a DX e SX due mezzi copeco; sopra un tondello traforato ed in basso una medaglietta appesa ad una catenella, il tutto argentato. Adesso possiamo entrare nel dettaglio: Nella scritta traforata si legge Wilna, così come in basso e con l'aggiunta 1916: tempo di guerra! "WILNA" è il nome tedesco di Vilnius, l'odierna capitale della Lituania, ed il cavaliere armato di spada ci porta al presente, essendo anche su di una valuta a noi consueta. le due monetine russe si inseriscono bene nel contesto storico, in quanto le truppe sovietiche si ritirarono nel 1915, facendo largo a quelle tedesche, che rimasero fino al 1918, anno di proclamazione dello stato lituano. Forse l'andirivieni di truppe polacche/russe/tedesche che passano avanti e indietro per un'ottantina di anni ci fanno capire lo spirito di molti paesi dell'Europa dell'Est, che poi adesso sono diventati dell'ovest globale! Miseria che casino! Sopra quello che io credo sia un bottone: perchè se lo giriamo e confrontiamo con questo della marina militare: trovo alcuni particolari che combaciano. Adesso ho solo più bisogno di due spille: una del fronte Italiano magari la trovo, ma del nord??? Danimarca, Svezia e Norvegia durante la grande guerra sono state a guardare... mi sa che mi rimane un buco "cardinale". Servus, Njk ========== PS: Per l'archivio: https://it.ucoin.net/coin/russia_empire-1-2-kopek-1894-1916/?tid=24136 Impero russo ½ copeco, 1894-1916
    3 punti
  2. A lettura ultimata non posso che confermare la singolarità dell'Opera. Ho trovato interessante anche l'approccio metodologico, che ammicca al mondo del collezionismo senza però perdere quel rigore necessario per uno studio critico dei materiali. Le tavole illustrative sono poi assolutamente una chicca per lo studio di questo nominale, fornendo una mole impressionante di esemplari sia autentici che falsi d'epoca, di grande utilità per confronti o ulteriori studi. Rinnovo i complimenti a Tiziano, per aver aggiunto una tessera importante al mosaico della bibliografia numismatica milanese.
    3 punti
  3. È’ veramente una grande soddisfazione vedere così tante firme collaborare, in particolare giovani che si riconfermano e giovani che si approcciano, la numismatica si apre, non solo a loro, ma anche a giovani donne autrici e a chi ormai è’ un autore noto al Gazzettino ma anche a nuove firme di indiscusso e conosciuto valore che salutiamo e ringraziamo con l’occasione per la loro fattiva collaborazione.
    3 punti
  4. Un uomo ha portato alla luce un enorme tesoro di monete d’oro e d’argento dell’era della Guerra Civile nella sua fattoria del Kentucky. Un uomo del Kentucky ha scoperto il tesoro mentre scavava nel suo campo di grano: un deposito di oltre 700 monete risalenti alla guerra civile americana. Il tesoro comprende centinaia di monete d’oro statunitensi datate tra il 1840 e il 1863, oltre a una manciata di monete d’argento. In un breve video , l’uomo che ha scoperto il tesoro – la cui identità e posizione specifica non sono state rivelate al pubblico – dice: “Questa è la cosa più folle di sempre: sono tutte monete d’oro da $ 1, monete d’oro da $ 20, monete d’oro da $ 10 ,” mentre punta la sua macchina fotografica sui manufatti che cadono dalla terra. Secondo la Numismatic Guaranty Co. (NGC), che ha certificato l’autenticità delle monete, e GovMint , dove sono state vendute le monete, il 95% del tesoro è composto da dollari d’oro, insieme a 20 monete Liberty da $ 10 e otto monete Liberty da $ 20. La più rara è la moneta Liberty d’oro da 20 dollari da 1 oncia del 1863-P. Solo una di queste monete può valere una fortuna all’asta. Le monete Liberty da $ 20 nel tesoro sono ancora più rare perché non includono “In God We Trust”, che è stato aggiunto nel 1866 dopo la fine della Guerra Civile. Potenzialmente più importante, tuttavia, è ciò che il tesoro può dirci sulla storia dell’America durante un periodo estremamente tumultuoso. Si dice che molti ricchi Kentuckiani abbiano seppellito ingenti somme di denaro per evitare che venissero rubate dalla Confederazione. La maggior parte delle concentrazioni di manufatti storici trovati su terreni privati finiscono per essere venduti o raccolti senza una consultazione archeologica, secondo McNutt. ” I tesori contengono un’incredibile quantità di informazioni sulla persona che ha raccolto gli oggetti, offrendo agli archeologi una panoramica di una breve finestra temporale.” Ritrovamenti storici come questi su terreni privati negli Stati Uniti non sono sempre segnalati a un archeologo. Ma McNutt, che ha sviluppato stretti rapporti con i proprietari terrieri, ritiene che l’istruzione e la sensibilizzazione siano fondamentali per saperne di più su questi rari depositi di monete. “Dipende interamente dal proprietario terriero”, ha detto McNutt, ma non interagire con un archeologo significa ” un’istantanea del passato, persa per sempre”. https://www.scienzenotizie.it/2023/07/10/usa-uomo-trova-prezioso-tesoro-di-antiche-monete-doro-nel-suo-campo-di-grano-0271060
    2 punti
  5. Mi è scesa la saliva dalla bocca, letteralmente. Vado a cambiarmi.
    2 punti
  6. @ARES III si anche la mia impressione non è buona, rappresenta 1/4 di shekel coniato verosimilmente a Cartagonova (Murcia) durante l'occupazione dei Barca. Sono una serie di monete dove alcuni vedono l'immagine dei generali cartaginesi, ma verosimilmente l'immagine a sinistra potrebbe rappresentare Melqart. Su questa serie che da Villaronga è catalogata come III classe sono evidenti gli influssi delle monete di stile siculo ed é composta da monete che al rovescio raffigurano un elefante. Cronologicamente sono poste dopo le monete con prora perché compaiono principalmente in ritrovamenti nel sud est della Spagna, area conquistata in un periodo successivo. Nel dritto si ritiene sia appunto rappresentato un Melqart laureato con la mazza, appare barbuto o imberbe in relazione al valore della moneta, sul rovescio come detto è rappresentato un elefante con o senza guida, il bordo è perlinato. In queste monete alcuni studiosi come detto vedono raffigurati i generali Barcidi: nel volto barbuto vedono Amilcare, in quello imberbe più maturo Asdrubale e in quello imberbe più giovanile Annibale. In sintesi ritengo però che sia da escludere che i Barcidi facessero coniare le proprie immagini sulle monete al fine di poter dare inizio a una propria dinastia di tipo ellenistico in contrasto e in concorrenza con il proprio governo centrale. Per tornare al quarto di shekel non è in effetti una moneta rarissima e compare di frequente in asta soprattutto in quelle iberiche ha però una notevole richiesta e mercato e questo fa si che il prezzo lieviti molto. Chiaramente questo fa si che sia una moneta molto falsificata e ne esistono diverse copie fuse e alcune ancora con tracce di cera. Per esempio la Producciones Carvajal impresa famigliare di Siviglia dedicata alla riproduzione archeologica e numismatica ne riproduce diverse e le vende come tali. Ma ci sono altri falsari che ne fanno degli esemplari più pericolosi. Quella da te postata ha inoltre dei dati ponderali e di diametro abbastanza sotto media (p medio 1,75) e questo, oltre a quanto già evidenziato, non depone a suo favore. Di seguito l'immagine di un quarto con conio di dritto "simile" al tuo passato in Asta Heritage nel 2020, 1,70 gr, 12mm, asse ore 11 (altra caratteristica l'asse di conio è sempre verticale orientato a ore 12) Allego anche tre dichiarati falsi altro falso apparso su Ebay
    2 punti
  7. È un falso fatto per fusione e poi “ doctored” ,come dicono gli inglesi, per farlo sembrare usurato nascondendo le tracce della fusione.
    2 punti
  8. È proprio maneggiando le monete che si capisce il loro ruolo e la storia
    2 punti
  9. Gli spunti sono volutamente tanti…si è’ voluto creare un contenitore numismatico/culturale in cui ognuno troverà uno o più ambiti in cui riconoscersi. Ne analizzo intanto uno, gli appassionati amano tenere in mano monete dal vivo …il famoso brivido parte in fondo da qui, le terremo in mano e in più le potremo commentare insieme a noti esperti della materia, l’idea del workshop ai tavoli nasce da questo presupposto e da questa esigenza molto sentita.
    2 punti
  10. Buon giorno. Sono in accordo sull'originalità di questa moneta. Mi sembra però che sulla conservazione vi siate tenuti un po' troppo stretti. E' purtroppo, oltre che difficile, molto soggettivo attribuire la conservazione ad una moneta, esistono però delle indicazioni di massima, anche se molto a grandi linee. Per esempio il GIGANTE, per la conservazione MB, parla di moneta molto usurata con alcune parti illeggibili. Francamente non mi sembrerebbe questo il caso. A mio parere, anche se per il valore economico poco cambia, da b/mb, direi mb/qbb. Cordiali saluti. Gabriella
    2 punti
  11. Ho la fortuna di avere il libro. Posso assicurarvi che è un'ottima pubblicazione, estremamente esaustiva per una moneta "povera" ma con moltissime varianti nelle emissioni di 3 re di Spagna. Sicuramente la pubblicazione più completa per questo tipo di moneta. Ogni variantte è spiegata dettagliatamente con foto dei particolari e dettagli evidenziati con disegni per le differenze. Un vero lavoro certosino! Per tutte le emissioni di Filippo II III e IV. Veramente un BRAVO!!! a Tiziano Caronni!!!!
    2 punti
  12. Un accattivante esemplare di denaro al nome di Egberto II di Meissen ( "la culla della Sassonia" ) signore della Frisia, spesso oppositore dell' imperatore Enrico IV . Sarà il 6 Agosto in vendita Num.Naumann 131 al n. 1003 .
    1 punto
  13. Si può scegliere fino al 31 agosto tra sette possibili temi, per la prima volta verranno cambiate le immagini sulle banconote: https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2023/html/ecb.pr230710~77cf718c59.it.html
    1 punto
  14. La pubblicazione raccoglie le ricerche e gli studi di circa trenta anni sulla Parpagliola milanese della Provvidenza. Sono descritte dettagliatamente in singole schede le varianti capostipite divise per reggente, 65 pagine e nove tavole con 200 esemplari illustrati con fotografie di ottima qualità, tabelle riassuntive e delle rarità.
    1 punto
  15. l'Italia non è fatta solo di famosissimi siti (Pompei, Paestum,...) o grandi città d'arte, vere eccellenze ma è anzi costituita da una maggioranza diffusissima di luoghi storici, archeologici e d'arte considerati da alcuni (molti?) minori. Questi luoghi pur non avendo una grande fama credo che meritino di essere comunque conosciuti. Questa settimana sono ripartiti gli scavi archeologici dell’Università degli studi di Bergamo al Castrum de Malenco / Castello di Caspoggio! Si tratta del principale centro fortificato della Valmalenco, nel cuore delle Alpi centrali a pochi chilometri dal confine italo-svizzero, un tempo residenza fortificata dei Capitanei di Sondrio tra XIII e XIV secolo. Quest’anno è stata avviata la collaborazione con il Preclab – Laboratorio di Preistoria, Protostoria ed Ecologia Preistorica, guidato da Umberto Tecchiati, per approfondire il contesto dell’età del bronzo individuato nel 2021 sotto il castello medievale. Parallelamente continueranno le indagini nell’area sommitale del castello, dalla quale non mancano già le prime sorprese. Si potranno presto seguire gli aggiornamenti della campagna 2023 sul diario di scavo che trovate a questo link Castrum de Malenco ha restituito negli ultimi 2 anni numerose vestigia dell’antico castello medievale. Sarà possibile confrontarsi con gli archeologi al lavoro e seguire apposite visite guidate da parte dei membri dello staff dell’Università degli Studi di Bergamo Il castello, situato su un poggio sopraelevato, è citato nelle fonti documentarie per la prima ed unica volta nel 1373, di proprietà della famiglia dei Capitanei di Sondrio, i fondatori di Castello Masegra. Una scalinata e i resti di un portale tardomedievale scoperti sotto le pietre crollate di un castello lombardo Veduta aerea dei ruderi del castello della Valmalenco @ Archeologia della Valtellina Medievale I conci che componevano un portale, un bassorilievo con motivi vegetali e una scalinata sono stati portati alla luce tra le rovine di un castello in provincia di Sondrio, nel territorio di Caspoggio, un comune alpino di 1338 abitanti, in alta Lombardia, a circa 5 chilometri in linea d’aria dal confine con la Svizzera. Il paese si trova a 1098 metri sul livello del mare, in Valmalenco, nelle Alpi centrali. La scalinata @ Archeologia della Valtellina Medievale La scoperta delle ore scorse è frutto di un ricerca che vede impegnati, da qualche anno, gli archeologi dell’Università di Bergamo. “Nel corso delle indagini 2021, a ridosso del limite sud del colle dove sorge il Castrum de Malenco, è stata aperta un’area di scavo dove alcune anomalie georadar indicavano la presenza di strutture sepolte. È stato così riportato alla luce il muro di cinta del castello. – spiegano i ricercatori – afferma il gruppo Archeologia della Valtellina Medievale – All’esterno vi era ancora il suo crollo, dal quale sono stati recuperati buona parte dei conci di un portale tardo medievale e un bassorilievo con un motivo a tralci di vite. Sotto il crollo è stata ritrovata una scalinata monumentale in pietra, probabilmente pertinente all’ultima fase di ricostruzione del fortilizio prima del suo abbandono. Ma queste sono solo le ultime fasi, nei prossimi post vi racconteremo il resto della storia di questo castello emersa dagli strati di terreno”. I conci del portale @ Archeologia della Valtellina Medievale Il bassorilievo con motivi vegetali @ Archeologia della Valtellina Medievale https://www.stilearte.it/una-scalinata-e-i-resti-di-un-portale-tardomedievale-scoperti-sotto-le-pietre-crollate-di-un-castello-lombardo/
    1 punto
  16. Da poco più di una decina d’anni, grazie alla documentazione offerta dal mercato antiquario, è stato possibile assistere all’incremento, benché limitato, di un’emissione alquanto rara di dioboli di Caulonia con testa femminile/cerva che fino allo studio del Noe (The coinage of Caulonia, New York 1958) era nota da appena due esemplari conservati al British Museum (BMC 48-49 = Noe, 232 a-b). Un pezzo sarà in vendita nell’asta Artemide 64E del 2-3/09/2023, n. 87 (ex Peus 412, 24.4.2014, 17: 0,75 g): https://www.sixbid.com/it/artemide-aste/10949/greek-coins/9506911/greek-italy-bruttium-kaulonia-ar Esemplari noti: 1. BMC 49 (0,933 g) 2. Nomos, “Obolos” 12, 31.3.2019, 161 (“Swiss collection”: 0,87 g; 11 mm ex Solidus 23, 13.1.2018, 25: 0,88 g; 10 mm ex Peus 3, 9.7.2016, 17: 0,87 g) 3. BMC 48 (0.784 g) 4. Artemide 64E, 2-3.9.2023, 87 (ex Peus 412, 24.4.2014, 17: 0,75 g) 5. Nomos 26, 21.5.2023, 62 ("Collection sans Pareille" of Ancient Greek Fractions, ex Triton XIII, 5.1.2010, 1014 ex Münzen und M., FPL 602, Nov.-Dec. 1996, 30: 0,72 g; 10,5 mm) La media dei pesi noti restituisce un valore di 0,814 g che corrisponde pienamente al diobolo di standard acheo-corinzio. La testa giovanile del diritto è stata variamente riferita ad una divinità fluviale o ad una ninfa, quest’ultima identificazione sembrerebbe tuttavia quella più plausibile sia per l’assenza del corno, tipico delle personificazioni dei corsi d’acqua, sia soprattutto per la resa dell’acconciatura che richiama analoghe raffigurazioni presenti su monete di Velia e di Terina. Con quest’ultima un ulteriore collegamento si coglie nella legenda KAVΛONIA che potrebbe interpretarsi come nominativo singolare riferito al nome della ninfa (eponima?) richiamando l’iscrizione TEPINA (anch’essa al nominativo) associata alla ninfa sulla più antica serie di stateri argentei emessi dalla zecca. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=138577 L’errore (o la confusione) nasce probabilmente dall’esistenza di un diobolo (unicum) documentato da un esemplare della coll. De Luynes (n. 700: 0,87 g = Noe 231) con al D/ una testa maschile provvista di corno – attestata anche su die serie enee (Noe 233-4) – questa volta ben identificabile con una giovane divinità fluviale, abbinata al R/ con una cerva. Che tuttavia le due serie – con testa di ninfa e con divinità fluviale – siano strutturalmente connesse è innegabile. Pur collocando la moneta della coll. De Luynes (n. 231) immediatamente prima dell’emissione con testa di ninfa (nn. 232 a-b) il Noe non rileva che le due serie risultano battute, se non dallo stesso conio di martello, da uno molto simile o comunque opera dello stesso incisore. Paris, BN, De Luynes 700 (= Noe 231: 0,87 g) La notazione è interessante per molteplici aspetti. Da un lato concorre a rimarcare la stretta successione (o parallelismo) tra le due emissioni già ravvisabile nella forma allungata dell’etnico (KAVΛONIA – KAVΛONIATAM), dall’altro evidenzia, attraverso le opzioni tipologiche, uno specifico richiamo al paesaggio cauloniate, descritto dalle fonti come un’ampia vallata ricca di boschi, sorgenti e corsi d’acqua che le immagini monetali (ninfa, divinità fluviale) sembrano significativamente evocare. In questo scenario peraltro troverebbe opportuna collocazione anche il culto di Artemide Elaphaia, cacciatrice di cerve e linci, a cui è stato recentemente riferito il tipo della cerva (De Sensi Sestito 2010). La presenza di Artemide peraltro appare tanto più significativa se coglie nel segno l’identificazione con Apollo, fratello della dea, della figura maschile scelta come episemon monetale della città, benché in passato l’interpretazione del tipo è stata oggetto di ipotesi differenti (Apollo, Herakles, divinità locale, ecc.). Strettamente connesse con queste emissioni risultano due ulteriori serie con testa giovanile laureata (Noe 229-230), probabilmente di Apollo. Erroneamente ritenute da Noe provenienti dallo stesso conio di incudine, esse appaiono diversificate al R/ dalla legenda (KAVΛ-KAV) nonché dalla comparsa del simbolo della foglia d’edera (n. 230) che rimanda ad una fase alquanto tarda della coniazione (gruppo I Noe), databile nell’ultimo quarto del V secolo a.C. Noe 229 BMC 47 (0,647 g) Noe 230 BMC 46 (0,777g) Paris, BN, De Luynes 699 (0,75 g) RN, The Anders Collection Part II, 1.6.2023, 765 (0,57 g)
    1 punto
  17. Condivido volentieri questo esemplare. Alvise IV Mocenigo 1763-78 Ducato Santa Giustina da 124 Soldi. Saluti, Domenico
    1 punto
  18. Fa uno C : H è balla! FAUNO CHE BALLA Buona notte. Stilicho
    1 punto
  19. Io usai la locuzione con le virgolette essendo preso in prestito dalla geologia. Ma boh.. ho trovato scritto con e senza. P. es. la ceramica da mensa africana, con la caratteristica superficie arancione costituisce un preciso "fossile guida" per riconoscere i siti d’età romana successivi all’80 d.
    1 punto
  20. E' una copia di un ambrogino di Milano, distribuito da una banca. Lo trovi sfogliando questa discussione, svariate volte
    1 punto
  21. Savoca Numismatik GmbH & Co. KG > Online Auction 161 | Silver Auction date: 16 April 2023 Lot number: 283 Price realized: 120 EUR (Approx. 133 USD) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Lykaonia. Iconium (as Claudiconium). Hadrian AD 117-138. Bronze Æ 18 mm, 3,88 g ΑΔΡΙΑΝΟС ΚΑΙСΑΡ, bare-headed and draped bust of Hadrian to left / ΚΛΑΥΔЄΙΚΟΝΙЄⲰΝ, Perseus standing front, head to right, holding head of Medusa in his right hand and harpa in his left. very fine RPC III 2825. Starting price: 50 EUR
    1 punto
  22. Ripristino foto post #38 I fatti sono fatti. Poi uno trae le proprie conclusioni. Durante il suo regno, il sovrano portò solidarietà alle popolazioni colpite da calamità naturali, intervenendo in prima persona con aiuti materiali e opere risanatrici. Ad es., nell’epidemia di colera che sconvolse Napoli nel 1884, si era prodigato personalmente nei soccorsi e da qui il soprannome di ‘Re Buono’. Dice la storia (Procacci-storia degli italiani - Laterza 1978) "Nel maggio 1898, quando il prezzo del pane era ancora salito, l'eruzione della collera popolare avvenne in forma spontanea e convulsa, ...Non vi era alcun pericolo rivoluzionario e gli stessi socialisti furono presi alla sprovvista dal movimento. Il Governo però si comportò come se tale pericolo esistesse e represse i moti di Milano a cannonate. Vi furono cinquanta morti tra la popolazione e il generale Bava Beccaris, responsabile di questo eccidio, fu decorato dal re. Gli arresti si contarono a centinaia ... Il 29 luglio 1900, re Umberto cadde vittima di un attentato anarchico…" Sul sito http://arengario.net/ Alfredo Viganò scrive: Per un ricordo simpatico del re Umberto I (non so se lo merita) allego anche la copertina retro della Domenica del Corriere del 26 agosto del 1901, un anno dopo. Mi piace perché non retorica ne pomposa, disegnata da Beltrame. Dice il titolo: Il re nella sua vita privata: Te see staa ti a mazzamm la mia gajna?. La figura mostra un bambino che nel Parco redarguisce e interroga il re in tenuta da caccia. Aggiungo che il bambino, dato l'uso delle z, forse era di Lissone o dintorni. apollonia
    1 punto
  23. Se fossi stato gentile e molto accondiscendente con loro, tutto questo non sarebbe successo...
    1 punto
  24. Da quel che mi pare di capire credo sia piuttosto rara ma molto falsificata. A 10€ si trovano le riproduzioni non certo l'originale credo... https://www.cgbfr.com/pologne-occupation-allemande-ghetto-de-lodz-20-mark-1943-lodz-sup,v37_1600,a.html
    1 punto
  25. Effettivamente rientra in una tipologia di fibule a smalti piuttosto frequente. Poi geograficamente parlando ogni zona ha i suoi atelier e le sue specificità. Comunque sottolineo per chi non lo ricordasse che le fibule sono fossili guida ,estremamente importanti per la datazione di un sito.
    1 punto
  26. Aggiungerei anche scevra da interessi, insomma una Numismatica vera
    1 punto
  27. Concordo con chi mi ha preceduto, falso per fusione.
    1 punto
  28. È un ennesimo segno dell’imbarbarimento di questi tempi che stiamo vivendo, in tutti gli ambiti, nessuno escluso, compreso il nostro. La Tua, ed altre, saranno sempre più voci nel deserto, travolte da tonnellate di scatolette di plastica. Ma non demordere, non bisogna mai arrendersi nella battaglia di diffusione della cultura.
    1 punto
  29. DE GREGE EPICURI Bellissima moneta, ma le patine sono impossibili (o quasi) da valutare in foto. Quella che si vede è una "spolverata" di cosiddetta patina desertica, che però non è una patina, ed è anche facilmente falsificata.
    1 punto
  30. Incredibile ,mai visto ,un manufatto quasi perfettamente inutile ,ma di una tale forza artistica e simbolica. Espressione di potenza fine a se stessa ,analogo al cerchio perfetto di Giotto. Di una bellezza estrema. Come forma mi ricorda il pugnale in ferro meteorico - siderale del corredo di Tut Ank Amon.
    1 punto
  31. Illustrazione @dracma come il solito approfondita ed impeccabile, di una rara e particolare tipologia : grazie . Unisco in calce la classificazione del tipo in BMC . Una buona giornata
    1 punto
  32. Non necessariamente se il mercato ha ancora regole solide e gki ambiti vengono rispettati. Non sono affatto contrario ad un alkargamento sel metcato. la baia ha i suoi clienti, Kata anche. I convegni commerciali vendono di tutto oggi come 50 anni fa. Ogni canale ha i suoi aficionados. A fianco resteranno , lo si voglia o no, mercanti che non offriranno slab ma monete - soprattutto classiche - ben ricercate e di eccelsa qualità ( e prezzo) e avranno la loro clientela. pock tempo fa e’ passata a zurigo una vendita di frazionali di eccellente qualità e provenienza. Non si e’ visto uno slab neanche nascosto eppure i prezzi di realizzo sono stati stratosferici tanto che anche collezionisti facoltosi sono rimasti a mani vuote. il mercato e’ grande e le sue vie molteplici forse occorre non semplificare o categorizzare troppo / come anche non santificare gli slab - che a mio avviso restano largamente la conseguenza di una moda e in gran parte circoscritti ad alcune specifiche categorie
    1 punto
  33. Gettone commemorativo di Ernesto "El Che" Guevara, nato a Rosario (Argentina) nel 1928 e morto a La Higuera (Bolivia) nel 1967, rivoluzionario, medico, politico, scrittore ... emblema mondiale dello spirito rivoluzionario. Di gettoni simili ne hanno fatti in tanti materiali... anche in argento ...ma non mi sembra il caso del tuo. Vale, economicamente, pochi euro, ma se anche fosse in argento varrebbe solo il peso del metallo. Poco dopo la sua morte, la figura del "Che" diventa un'icona di massa che trova il suo apogeo negli anni che vanno dal '68 al '78, e diventando, anche grazie ad una fotografia scattata nel 1960 da un fotografo cubano (Alberto Korda), una figura pop globale, un simbolo di rivolta in tutto il mondo e un cliché per gran parte del mondo giovanile di quel periodo. In quegli anni tutti (o quasi) avevano una maglietta con la celebre foto, un poster, una spilla o altro. Per inciso, quella foto è considerata una delle foto più importanti del XX secolo (la cosa più triste è che tra le 10 foto più importanti 8 siano foto di enormi tragedie belliche e umanitarie: con ben 2 del Vietnam). N.B. Non credo di aver mai speso tanto tempo a scrivere un post. In realtà l'ho ridotto del 90% ... perché preso dal discorso sono decisamente andato fuori dal tema numismatico ... e quindi l'ho tagliato tutto. 😂
    1 punto
  34. Research Group ATLAS from University of Sevilla An elephant's tusk found in the grave indicated the woman may have traveled to faraway places Research Group ATLAS from University of Sevilla The findings related to her grave suggest that the Ivory Lady was revered by her community Research Group ATLAS from University of Sevilla Flint daggers were also found in the tomb https://amp.cnn.com/cnn/2023/07/06/europe/powerful-female-leader-ivory-lady-scn/index.html
    1 punto
  35. COME SI CREANO I FALSI? La coniazione di monete è il processo di trasferimento di un disegno da un conio a un tondello in metallo. Prende il nome dai conii, punzoni metallici che recano in negativo le immagini realizzate dagli incisori prescelte per contrassegnare le monete. Ogni moneta, anche quella falsa, è ottenuta con due conii, uno per il dritto e uno per il rovescio. I conii si ottengono scaldando un pezzo d'acciaio, fatta questa operazione lo si pone sotto una pressa accoppiato ad una moneta originale, azionando la pressa l'impronta della moneta rimane sull'acciaio. Il lavoro si finisce, nei dettagli, a bulino. La coniazione meccanica, che è il sistema in uso più recente, è la coniazione effettuata con l’ausilio di un macchinario, generalmente un torchio o una pressa meccanica. Il principio di funzionamento di una pressa è piuttosto semplice: l'energia cinetica si scarica sul tondello metallico posto tra i due conii, imprimendo le impronte della moneta. Esiste inoltre un altro modo per la produzione di monete false: la fusione. Esso consiste nel colare metallo fuso all’interno di una matrice recante il tipo del dritto e quello del rovescio. Vi sono due matrici, una per il dritto una per il rovescio, chiuse con morsetti o con un congegno a scatto. All'interno veniva versata la lega. Una volta freddato si ottenevano i tondelli, che potevano o meno subire successive lavorazioni. Gli stampi venivano preparati, usando le monete legali e con materie diverse: sia terre plastiche che con composizioni metalliche. Se gli stampi sono metallici devono essere tali da fondere a temperatura alquanto superiore di quella della lega che vi dovrà essere versata. Tali stampi metallici possono ottenersi in più modi, il più semplice è però per compressione: si porta la lastra metallica ad una sufficiente temperatura e poi vi si batte fortemente sopra la moneta legale di cui si desidera lo stampo. L’operazione ripetuta per le due facce fa sì che si possa ottenere uno stampo completo che va però ulteriormente accomodato, affinché nel bordo possa ottenersi una sufficiente aderenza della chiusura, per la colatura della lega, che viene fatta da un canaletto appositamente praticato nello stampo e rispondente nel contorno della moneta. Una volta freddata la moneta è estratta dallo stampo e rifinita.
    1 punto
  36. La poca attendibilità dei gradi di rarità di una moneta indicati dalle pubblicazioni sono davvero aleatori per diversi fattori: - I cinquant'anni che separano le due pubblicazioni originali (in questo caso RIC e SEAR... ma il discorso vale per ogni pubblicazione) - Le continue scoperte di "tesori e tesoretti" e le aumentate campagne si scavo - Il continuo afflusso di monete dagli alcuni stati (ex sfera d'influenza sovietica e medio oriente) ... che equivale ad aver aperto le saracinesche di una diga al posto di un rubinetto da 1/4 di pollice E' evidente che acquistare una moneta R4 e poi, dopo qualche giorno, scoprire che ne hanno scoperte un altro centinaio non fa piacere ... ma è un rischio che si corre se si vuol stare a questo gioco. Oltre a questo, c'è un altro discorso che andrebbe fatto, che è relativo al valore economico della moneta. In molti casi, quest'ultimo, è indipendente dalla rarità o meno della moneta in sè, ma è strettamente legato solo ed esclusivamente alla richiesta di mercato poiché coniata da personaggi famosi (es. i denari di Cesare e augusto, i denari legionari di Marco Antonio, ecc.). A volte è solo una questione di numeri: - Una Legione sotto Marco Antonio (primo secolo) era composta da 5.000 armati (più ufficiali, ausiliari ecc. ) paga trimestrale legionario semplice, circa 75 denari ... ovvero un minimo di 375.000 denari per Legione ... certo non si potrebbe definire "rara" (in ogni asta ne vendono almeno una decina). Queste però vengono vendute a prezzi molto più alti di altre monete ben più rare (ma volete mettere, per molti di quelli che comprano a questi prezzi, poter dire "ho un denario di Marco Antonio", piuttosto che dire "ho un raro denario di Gordiano III" ?). Le consegue, per quanto mi riguarda, che il mercato spessissimo è influenzato da parametri che nulla hanno a che fare con la numismatica. Se poi si volesse continuare con i numeri ... - Solo l'esercito sotto Claudio, che secondo le cronache era composto da circa 280.000 uomini, costava allo stato circa 135.000.000 di denari all'anno... fate voi i conti. Tutto questo senza tenere conto dei "donativi" o delle "occasioni speciali" (es. i premi pagati dagli Imperatori ai pretoriani per avere il loro appoggio). Logicamente sono conti fatti in maniera molto "maccheronica" ma volevo solo dare un'idea del mio pensiero (giusto o sbagliato che sia). P.S. Una quarantina di anni fa, parlando con un noto archeologo dei ritrovamenti fino ad allora fatti, mi disse candidamente che, secondo lui, meno del 10 % del patrimonio archeologico "mobile" (quindi escludendo gli edifici e i monumenti) era noto, in parte perché non ancora scoperto, in parte poiché sottratto alla comunità e appartenente oramai a "collezioni private" e in parte distrutto per ignoranza o venalità (vedi distruzioni fatte per coprire tracce archeologiche in terreni che devono essere edificati).
    1 punto
  37. Il giardino della giovane coppia restituisce altri reperti. Scudo, perline di collane, falcetti accanto alla spada di 1000 anni fa Si rivela molto più ricco di quanto fosse ipotizzabile il corredo di una tomba vichinga, che risale a circa 1000 anni fa, trovata da una giovane coppia norvegese, durante lavori attorno alla propria casa. I due proprietari dell’abitazione, dopo aver trovato una spada antica e altri oggetti di ferro, hanno avvisato il servizio archeologico territoriale, che ha compiuto un sopralluogo e uno scavo d’urgenza. Nella fossa non sono stati trovati resti umani, ma un ricco corredo composto da armi – una testa d’ascia, coltelli e uno scudo – , un falcetto, un centinaio di multicolori perline di vetro – che originariamente potevano comporre collane – fusaiole e una sorta di pentola con un lungo manico, una spilla ovale a i resti di altri tre fermagli decorativi per l’abbigliamento. La presenza di oggetti riferibili a un corredo maschile e a uno potenzialmente femminile inducono a ipotizzare che, dopo il rito di incinerazione, qui siano stati sepolti una donna e un uomo, forse una coppia. Come segnacolo la tomba ebbe in dotazione una pietra che è stata trovata intatta. Con il tempo il punto è stato coperto dal terreno, ma sono bastati pochi colpi di vanga e di piccone per imbattersi nella sepoltura. Oddbjørn Holum Heiland stava iniziando gli scavi gli scavi nella parte posteriore dell’edificio di famiglia – a Setesdal nell’area meridionale della Norvegia – una casa antica, che risale al 1740. Anna mostra la lama della spada. Accanto a sé, il figlio e il compagno @ Joakim Wintervoll – Archeologo della Contea Il giovane padrone di casa aveva proceduto rimuovendo, inizialmente, la coltre del prato. Sotto di esso ha trovata la pietra segnacolo che non presentava incisioni o iscrizioni e che, pertanto, non aveva attratto la sua attenzione. La pietra usata come segnacolo della tomba. Originariamente doveva essere collocata verticalmente sulla sepoltura, per renderla evidente @ Joakim Wintervoll – Archeologo della Contea La tomba si è rivelata inizialmente per la presenza di strani oggetti metallici, poco sotto la pietra, che si accumulavano nel secchio in cui veniva deposta la terra che doveva poi essere caricata sulla carriola. Il badile si è poi imbattuto in un lungo oggetto metallico. “In breve – dice Heiland – è venuta alla luce un’elsa e non ho più avuto dubbi. Si trattava di una spada. Così ho avvertito gli archeologi”. Sul posto si sono recati, nelle ore successive al ritrovamento, l’archeologo della contea, Joakim Wintervoll e Jo-Simon Frøshaug Stokke del Museo di storia culturale di Oslo. La spada e alcuni elementi decorativi in metallo presenti nella tomba del vichingo. @ Joakim Wintervoll – Archeologo della Contea A sinistra, tra frammenti metallici, la spilla per il mantello. Al centro le perline dorate. Adestra, la fibbia @ Joakim Wintervoll – Archeologo della Contea Nella fossa, durante il primo scavo, sono stati trovati una spada, una lancia, una fibbia per cintura, perle di vetro dorate, una fibbia – anch’essa, probabilmente dorata, in origine – e una spilla per fermare il mantello. https://www.stilearte.it/il-giardino-della-giovane-coppia-restituisce-altri-reperti-scudo-perline-di-collane-falcetti-accanto-alla-spada-di-1000-anni-fa/
    1 punto
  38. Vero, In questa variante c'è un bel punto di compasso. Il mio esemplare con doppio simbolo: Stella a 5 punte piccola, seguita da una più grande. E per completezza, condivido anche l'esemplare "normale"
    1 punto
  39. Parrebbe Volusiano; zecca di Antiochia ad Pisidiam
    1 punto
  40. Nulla da aggiungere alla sintetica ma corretta spiegazione di Fabrizio, che ormai su Milano bazzica da parecchio tempo! Il pegione (appunto di lega peggiore) era valutato un soldo e mezzo, quindi dalla equivalenza 1 soldo = 12 denari abbiamo un valore di 18 denari per questo nominale milanese introdotto appunto sotto Galeazzo II e Bernabò. Mi permetto di divagare leggermente, facendo notare come nella produzione monetaria milanese del tempo l'emissione di pezzi da un soldo venne terminata con Azzone per poi riprendere sotto il governo Gian Galeazzo. Fu invece massiccia in questo arco temporale la produzione di monete da un sesino (6 denari). Si delinea così una produzione monetaria che oblitera il nominale argenteo "base" del soldo, per concentrarsi sull'emissione di moneta multipla o divisionale. Curioso! Cordiali saluti, Antonio Rimoldi
    1 punto
  41. Ciao Paio, benvenuto nel magico mondo della cartamoneta! Le bustine protettive sono utili se vuoi, nel corso del tempo, maneggiare le banconote per guardarle magari in controluce o vedere qualche dettaglio.. La pelle secerne sostanze acide che a lungo andare potrebbero lasciare ingiallimenti sulla carta. Anche se si tratta di banconote di basso valore, se le conservi bene eviterai in futuro (qualora la patologia collezionistica dovesse degenerare..) di doverle cambiare perché sciupate. Inoltre a lungo andare ti troverai a dover cambiare posizione ad alcune banconote per fare spazio a nuove arrivate: in caso di presenza di muffe, a meno che tu non abbia usato le bustine protettive le spore resteranno dentro la tasca del raccoglitore e si trasmetteranno alle nuove arrivate!
    1 punto
  42. Non poteva mancare quella per la prima presidenza croata del Consiglio dell'Unione Europea:
    1 punto
  43. Buonasera, come sapete sulle conservazioni non vado molto per il sottile, la moneta la scelgo o lei sceglie me con altri parametri, ovviamente è una mia opinione e mia libera scelta. Veniamo al dunque, ho in raccolta due pezzi del 4 Tornesi 1799 di Ferdinando IV. Non sono proprio il massimo per conservazione, avrei potuto aspettare e prenderne una migliore, ma vi assicuro che non sarebbe stata la stessa cosa per me. ? La prima Magliocca 386 la presi perché mi mancava come tipo. La seconda per compagnia. Magliocca 386a. D/SiCL
    1 punto
  44. In questo post uscirò dalla zona Euro per parlare di un caso particolare. In Croazia si emettono da tempo monete commemorative non circolanti in metallo comune col valore di 25 Kuna: con alcune di queste è stato celebrato in diversi anni l'intero "percorso europeo" della Croazia. Indipendente dalla Jugoslavia dal 1991, ha introdotto l'attuale valuta nel 1994 dopo un periodo di transizione in cui il Dinaro jugoslavo venne sostituito dal Dinaro croato. Il viaggio comincia nel 1999, anno di nascita dell'Euro, con una 25 stellata che vuol sottolineare la vocazione europeista del paese: Nel 2003 la Croazia fa richiesta d'ingresso in UE e l'anno successivo diventa candidato uffciale all'adesione: Iniziano i negoziati d'adesione, che ad aprile 2009 vengono bloccati dalla Slovenia a causa della disputa sul confine lungo la baia di Pirano. Nel settembre dello stesso anno il veto sloveno viene tolto e si arriva nel 2011 alla chiusura dei negoziati con la firma preliminare del trattato d'adesione. Nella moneta emessa per l'occasione un quadrato che rappresenta simbolicamente la Croazia è posto vicino a una serie di stelle racchiuse in una figura a nido d'ape che simboleggiano l'UE e i suoi stati: Nel 2012 si svolge il referendum per l'adesione, che viene accettata col 67,7% di voti favorevoli. L'ambito obiettivo è finalmente raggiunto: il 1° luglio 2013 la Croazia diventa il 28° stato dell'Unione Europea. Il quadrato si è trasformato in un'altra stella ora inclusa nel nido d'ape:
    1 punto
  45. Sempre a proposito di quadratura del cerchio questa moneta da 25c francesi coniata nel 1904-05 a prima vista può sembra rotonda... in realtà ha 22 lati :lol:
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.