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  1. ARES III

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/13/23 in tutte le aree

  1. Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Antonino Pio (138-161 d.C) recante sul rovescio la raffigurazione del modio o moggio (modius) con spighe di grano che fuoriescono da esso e con la scritta Annona ( che era la dea delle messi e dei buoni raccolti) coniato a Roma tra il 141 ed il 144 d.C. imperatore cosiddetto adottivo ( fu designato suo successore da Adriano poco prima che morisse pur non avendo nessun legame dinastico) governò per circa 24 anni ed il suo regno fu caratterizzato da un lungo periodo di pace (le campagne militari si limitarono principalmente alla salvaguardia dei confini tranne che in Britannia) e di benessere per l'impero. Era molto credente e seguiva le tradizioni e gli dei della religione romana ma nel contempo non perseguito' mai coloro che professavano culti diversi mostrandosi quindi molto tollerante. Grazie al suo ottimo governo gli fu attribuito l'appellativo dì Pio che ne fece, senza ombra di dubbio, uno degli Augusti più amato e che gli permise di morire nel suo letto all'età dì 75 anni cosa che sappiamo non era proprio prassi comune, anzi 🙂. Il Senato e la politica, i governatori delle provincie e quindi tutto il popolo trassero enormi benefici dal lungo periodo di Pax Romana che con lui divenne realtà. Ritorno sul rovescio della moneta e sul modio che vi è raffigurato. Era un'unità di misura per derrate alimentari secche (es. grano) pari ad 8 73 lt. ed era generalmente in rame di forma cilindrica o anche conica. Abbinato alla legenda Annona è chiaramente un messaggio di buon auspicio per I raccolti affinché fossero copiosi e che venissero poi equamente distribuiti al popolo tutto. Da esame diretto risulta coniato ( spero ai tempi di Antonino) , abbastanza centrato, con buon metallo (erano in ottimo argento) ed ha circolato quindi svolto la sua funzione. Ogni intervento su quanto esposto e la condivisione di vostri esemplari di denari sarà ovviamente gradita 🙂. Grazie ed alla prossima ANTONIO 17,50 mm. 3,38 g. RIC 62 MODIO
    3 punti
  2. A mia volta, invito l’utente @ARES III ad esprimersi con più moderazione e a smettere di trasformare un qualsiasi intervento che a lui non piace, sopratutto quando viene espresso da un esperto, in una offesa personale. Dovrebbe leggere meglio, perché non vedo nessuna scortesia da parte di @falarabio, anzi lo ringrazio per queste informazioni utilissime. Informazioni che spesso mancano nelle notizie grezze appena uscite, « proposte » tramite media non specializzati e « riportate » dall’utente ares, tutte interessanti, tuttavia troppe numerose per poter essere approfondite. Concordo pienamente... Ma bisogna darsi i mezzi (la cortesia prima di tutto) per rendere possibile questo dibattito. Quando qualcuno ci fa il piacere di dare qualche precisazione, è sempre benvenuto, e dovremmo essergli grati. Il tono intimidatorio nei suoi confronti è nella fattispecie totalmente irrilevante e non dovrebbe essere ammesso qui.
    3 punti
  3. Concludo questa discussione con la notizia della mia aggiudicazione delle 2 Lire 1907 e delle 20 Lire Elmetto ... 79 euro la prima e 135 euro la seconda (inclusi i diritti d'asta e la spedizione) ... credo, e spero, che valgano le cifre pagate. 🥇 Ancora tante grazie a tutti quanti. Andrea
    3 punti
  4. ... alle volte la scala Sheldon Cooper: Scusate, non ho resistito 🤣
    3 punti
  5. Ma sì Avviso anche @Marco1967 (che tra l'altro, vedo ora, non è affatto un nuovo utente avendo già un centinaio di post all'attivo) e sposto in Piazzetta.
    2 punti
  6. Buongiorno! La testa, purtroppo, per stile ed iconografia non ha nulla di romano nè di italico... le stesse condizioni di giacitura (appoggiata sopra al fondo lacustre, non affondata nel fango) e di conservazione (pulita, senza un'alga o una concrezione), dimostrano che è stata collocata nel lago in tempi molto recenti (e lo dico da archeologo che ha collaborato a varie ricognizioni e scavi presso i due laghi albani). Lo stesso fatto che la notizia sia "sparita nel nulla" dopo le verifiche della Soprintendenza la dice lunga... senza contare che il lago è stato svuotato quasi totalmente per il recupero dei relitti negli anni '20-'30 ed esplorato palmo a palmo, e ricerche e sub sono stati attivi anche nel dopoguerra. Per quanto riguarda la storia delle navi proposta da Ares III, sulla vicenda della distruzione ci sono molte imprecisioni. Gli ultimi studi storiografici, accettati a pieno dalla comunità accademica, indicano che furono le granate alleate a incendiare accidentalmente le navi. Ed escludono, prove alla mano, tutte le altre versioni sulla colpevolezza dei tedeschi, degli sfollati rifugiati nel museo, dei partigiani e di presunti ladri di metallo. Faccio in particolare riferimento al volume Altamura F., Paolucci S., 2023, L’incendio delle navi di Nemi. Indagine su un cold case della Seconda guerra mondiale, Passamonti Editore, Grottaferrata, del quale potete trovare una recente sintesi in questo articolo sulla rivista Engramma dell'Università di Venezia: engramma - la tradizione classica nella memoria occidentale n.203 Ps, gli stessi autori hanno anche smontato la recente teoria della terza nave di Nemi, che si basa su errate letture delle fonti e altre simili amenità... per approfondire questo tema: (2) La terza nave di Nemi: ascesa e caduta di una leggenda | Flavio Altamura - Academia.edu
    2 punti
  7. Tutto perfetto. Ipotesi si possono fare, nessuno può dire o fare niente contro, perché c'è libertà di pensiero e parola. Il discrimine è quando qualcuno pensa che le proprie idee siano quelle giuste e valide ma non è in grado di dimostrarle: se non sei capace di comprovare con metodo scientifico e logico quello che affermi, allora non puoi pretendere di avere ragione e gli altri torto. Altrimenti ci si trasforma in una fede religiosa, che ha dei dogmi da prendere così come sono, senza spiegazioni.
    2 punti
  8. Buongiorno Rocco, Pietro ha scritto un breve saggio su queste particolari tarì:
    2 punti
  9. Discussione da manuale : l'utente presenta la moneta come "trovata". Viene subito identificata come patacca ma lui non ci sente da quell'orecchio e insiste. Dice che non riesce a trovarla da nessuna parte ( chissà come mai). All'ennesima stroncatura sparisce. Come dicevo: da manuale...
    2 punti
  10. Ho girato le foto. Succede spesso nel passaggio smartphone/PC. Quando ti capita, portale su Paint, ruotale (e migliorale se vuoi), salvale sul PC e allega. Bella moneta! Ciao. Stilicho
    2 punti
  11. Condivido con piacere questa bellissima moneta, che rincorrevo da molto tempo Scudo da 6 Lire Repubblica Cisalpina, coniato a Milano per commemorare l'armistizio di Alessandria del 16 Giugno 1800 Moneta coniata in 150000 esemplari e che compare abbastanza spesso, però trovarla bella bella senza spendere moltissimo è veramente difficile, come anche trovarla senza fastidiosi hairlines da pulizia, oppure lavata Questa proviene dall'asta 139 di NAC, lotto 76, giudicato qFDC nel catalogo. Io aggiungo la bellezza dei fondi, praticamente speculari e una meravigliosa patina che nelle foto del catalogo non trasparivano Foto del catalogo d'asta Mie foto
    1 punto
  12. Si può scegliere fino al 31 agosto tra sette possibili temi, per la prima volta verranno cambiate le immagini sulle banconote: https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2023/html/ecb.pr230710~77cf718c59.it.html
    1 punto
  13. Campo della Fiera, il pozzo si apre alle meraviglie. Dai nuovi scavi, i primi tesori Al secondo giorno di scavo, il pozzo medievale restituisce già le sue meraviglie. Lì dove lo scorso anno erano stati trovati quasi 300 vasi integri, sono tornate ad emergere pregevoli maioliche databili tra il XIII e il XV secolo. Prezioso l'aiuto della Società Asso, ente del terzo settore specializzato in questa tipologia di indagini e già nota per i suoi lavori in ambito archeologico – tra cui Pyrgi, Cerveteri e Veio – con il coordinamento di Danilo Leone, docente di Metodologia e Tecniche della Ricerca Archeologica presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Foggia che, da lungo tempo, collabora allo scavo del Fanum Voltumnae. I lavori della 23esima campagna di scavi nel sito orvietano di Campo della Fiera continueranno nelle prossime settimane fino a raggiungere il fondo della cavità e vedranno impegnati gli archeologi dell'omonima onlus sino a settembre, su concessione ministeriale, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, da sempre sensibile al patrimonio dei beni culturali, che richiamano università da tutto il mondo. Proprio il ribattezzato "Pozzo delle Meraviglie", collegato al Convento della Chiesa di San Pietro in Vetere, sarà al centro dei rilievi e delle ricerche degli esperti che saranno effettuate quest'anno. "I risultati finora ottenuti – spiega la professoressa Simonetta Stopponi, direttrice dello scavo – documentano l’importanza storica di un luogo che, dal VI secolo a.C., fu sede del santuario federale, chiamato dagli Etruschi Luogo Celeste e dai Romani Fanum Voltumnae, e che continuò a vivere fino al XV secolo". In via di organizzazione, intanto, una nuova, suggestiva, edizione di "Sotto il cielo degli etruschi. Notte Bianca al Fanum Voltumnae" per la conoscenza e la valorizzazione di uno sito straordinario come Campo della Fiera che, evidentemente, non smette di rivelare tesori e bellezze che tanto dicono di un passato remoto. https://www.orvietonews.it/cultura/2023/07/13/campo-della-fiera-il-pozzo-si-apre-alle-meraviglie-dai-nuovi-scavi-i-primi-tesori-103435.html Nuovi scavi a Campo della Fiera, si indaga il pozzo delle meraviglie Al via lunedì 10 luglio la 23esima campagna di scavi nel sito archeologico di Campo della Fiera. Ai piedi della Rupe l'omonima onlus tornerà a scavare fino a sabato 5 agosto e, per altre quattro settimane, da lunedì 7 agosto a sabato 2 settembre, su concessione ministeriale, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, da sempre sensibile al patrimonio dei beni culturali, che richiamano università da tutto il mondo. In questa campagna di scavo continuerà ad essere indagato il “pozzo delle meraviglie” dove, lo scorso anno, erano stati trovati circa 300 vasi integri, dal XII al XVI secolo. Lo scavo verrà condotto dalla società Asso, specializzata in questo tipo di indagini. Si spera di giungere al fondo della struttura. La costruzione non è collegata agli edifici, ma al convento della chiesa di San Pietro in vetere. “I risultati finora ottenuti – spiega la professoressa Simonetta Stopponi, direttrice dello scavo – documentano l’importanza storica di un luogo che, dal VI secolo a.C., fu sede del santuario federale, chiamato dagli etruschi luogo celeste e dai romani Fanum Voltumnae, che continuò a vivere fino al XV secolo”. In via di organizzazione, intanto, una nuova, suggestiva, edizione di “Sotto il cielo degli etruschi. Notte bianca al Fanum Voltumnae” per la conoscenza e la valorizzazione dello straordinario sito di Campo della Fiera. https://www.orvietonews.it/cultura/2023/07/10/nuovi-scavi-a-campo-della-fiera-si-indaga-il-pozzo-delle-meraviglie-103364.html
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  14. Da poco più di una decina d’anni, grazie alla documentazione offerta dal mercato antiquario, è stato possibile assistere all’incremento, benché limitato, di un’emissione alquanto rara di dioboli di Caulonia con testa femminile/cerva che fino allo studio del Noe (The coinage of Caulonia, New York 1958) era nota da appena due esemplari conservati al British Museum (BMC 48-49 = Noe, 232 a-b). Un pezzo sarà in vendita nell’asta Artemide 64E del 2-3/09/2023, n. 87 (ex Peus 412, 24.4.2014, 17: 0,75 g): https://www.sixbid.com/it/artemide-aste/10949/greek-coins/9506911/greek-italy-bruttium-kaulonia-ar Esemplari noti: 1. BMC 49 (0,933 g) 2. Nomos, “Obolos” 12, 31.3.2019, 161 (“Swiss collection”: 0,87 g; 11 mm ex Solidus 23, 13.1.2018, 25: 0,88 g; 10 mm ex Peus 3, 9.7.2016, 17: 0,87 g) 3. BMC 48 (0.784 g) 4. Artemide 64E, 2-3.9.2023, 87 (ex Peus 412, 24.4.2014, 17: 0,75 g) 5. Nomos 26, 21.5.2023, 62 ("Collection sans Pareille" of Ancient Greek Fractions, ex Triton XIII, 5.1.2010, 1014 ex Münzen und M., FPL 602, Nov.-Dec. 1996, 30: 0,72 g; 10,5 mm) La media dei pesi noti restituisce un valore di 0,814 g che corrisponde pienamente al diobolo di standard acheo-corinzio. La testa giovanile del diritto è stata variamente riferita ad una divinità fluviale o ad una ninfa, quest’ultima identificazione sembrerebbe tuttavia quella più plausibile sia per l’assenza del corno, tipico delle personificazioni dei corsi d’acqua, sia soprattutto per la resa dell’acconciatura che richiama analoghe raffigurazioni presenti su monete di Velia e di Terina. Con quest’ultima un ulteriore collegamento si coglie nella legenda KAVΛONIA che potrebbe interpretarsi come nominativo singolare riferito al nome della ninfa (eponima?) richiamando l’iscrizione TEPINA (anch’essa al nominativo) associata alla ninfa sulla più antica serie di stateri argentei emessi dalla zecca. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=138577 L’errore (o la confusione) nasce probabilmente dall’esistenza di un diobolo (unicum) documentato da un esemplare della coll. De Luynes (n. 700: 0,87 g = Noe 231) con al D/ una testa maschile provvista di corno – attestata anche su die serie enee (Noe 233-4) – questa volta ben identificabile con una giovane divinità fluviale, abbinata al R/ con una cerva. Che tuttavia le due serie – con testa di ninfa e con divinità fluviale – siano strutturalmente connesse è innegabile. Pur collocando la moneta della coll. De Luynes (n. 231) immediatamente prima dell’emissione con testa di ninfa (nn. 232 a-b) il Noe non rileva che le due serie risultano battute, se non dallo stesso conio di martello, da uno molto simile o comunque opera dello stesso incisore. Paris, BN, De Luynes 700 (= Noe 231: 0,87 g) La notazione è interessante per molteplici aspetti. Da un lato concorre a rimarcare la stretta successione (o parallelismo) tra le due emissioni già ravvisabile nella forma allungata dell’etnico (KAVΛONIA – KAVΛONIATAM), dall’altro evidenzia, attraverso le opzioni tipologiche, uno specifico richiamo al paesaggio cauloniate, descritto dalle fonti come un’ampia vallata ricca di boschi, sorgenti e corsi d’acqua che le immagini monetali (ninfa, divinità fluviale) sembrano significativamente evocare. In questo scenario peraltro troverebbe opportuna collocazione anche il culto di Artemide Elaphaia, cacciatrice di cerve e linci, a cui è stato recentemente riferito il tipo della cerva (De Sensi Sestito 2010). La presenza di Artemide peraltro appare tanto più significativa se coglie nel segno l’identificazione con Apollo, fratello della dea, della figura maschile scelta come episemon monetale della città, benché in passato l’interpretazione del tipo è stata oggetto di ipotesi differenti (Apollo, Herakles, divinità locale, ecc.). Strettamente connesse con queste emissioni risultano due ulteriori serie con testa giovanile laureata (Noe 229-230), probabilmente di Apollo. Erroneamente ritenute da Noe provenienti dallo stesso conio di incudine, esse appaiono diversificate al R/ dalla legenda (KAVΛ-KAV) nonché dalla comparsa del simbolo della foglia d’edera (n. 230) che rimanda ad una fase alquanto tarda della coniazione (gruppo I Noe), databile nell’ultimo quarto del V secolo a.C. Noe 229 BMC 47 (0,647 g) Noe 230 BMC 46 (0,777g) Paris, BN, De Luynes 699 (0,75 g) RN, The Anders Collection Part II, 1.6.2023, 765 (0,57 g)
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  15. Buon pomeriggio alla community, oggi propongo un denario di Vitellio (appena entrato nella mia raccolta) , di cui vorrei un vostro parere spassionato, non tanto sull'autenticità, quanto sul suo stato di conservazione (pagato 125 Euro circa) ... io l'ho giudicata tra BB e BB+ ... ma forse sono stato troppo ottimista. Vitellius, 69. Denario (Argento, 19 mm, 3,01 g, 6 h), Roma, fine aprile-20 dicembre 69. Obv. A VITELLIVS GERMAN IMP TR P Testa laureata di Vitellio a destra. Rev. CONCORDIA PR Concordia seduta a sinistra, tiene patera nella mano destra e cornucopia nella sinistra. BMC 7. Cohen 20. RIC 73. Grazie
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  16. 1 punto
  17. Ritrovamento interessante e promettente . Dell' antica città punica, poi romanizzata, unisco la pianta della zona archeologica .
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  18. Io sono uno che deve ancora capirci qualcosa, sui gradi di conservazione, e volendo appunto imparare qualcosa sono proprio partito da Wikipedia. E ho trovato che viene citata come la più completa proprio la scala Sheldon (USA); c'è poi una simpatica tabella comparativa che lega i gradi di conservazione dei vari paesi principali ai diversi "gradini" della scala Sheldon. Conservazione (numismatica) - Wikipedia Leggendo qua e là, per trovare altre scale internazionali, ho trovato (su tre siti diversi di commercianti) un riferimento ad una "scala europea", e se ho voluto trovare cenni di questa su Wikipedia, ho dovuto aprire la pagina in inglese; però facendo riferimento a questa "scala europea", mi sembra che i gradi citati come riferimento (prima colonna) siano i medesimi della sopra detta scala Sheldon... e poi sono tradotti nelle varie lingue, con differenze varie. Coin grading - Wikipedia A questo punto sarei veramente estremamente curioso di capire quale fosse la castroneria scritta da @Andy66, perché con questa prima ricerca non ho trovato nulla di diverso...
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  19. Roma Numismatics Limited, Auction 16, lot 360, 26/09/2018 Kyrenaika, Kyrene AR Tetradrachm. Circa 450-420 BC. Silphium plant with two pairs of leaves and five umbels; at base of stem, two tiny leave to and right / Head of Zeus Ammon to right, hair secured in a plait, with dotted neck truncation; KYP before, all within circular torque-like border. BMC -, cf. 42-43, pl. V, 16-17; Traité III -; SNG Copenhagen -; Delepierre -; McClean -; Boston MFA -; Jameson -. 17.40g, 26mm, 4h. Extremely Fine; wonderful, lustrous metal. Extremely Rare. From the Dr. Albert Potts collection; Acquired privately in Paris, 1967. Kyrene was founded in 631 BC by Dorian settlers from Thera and their leader Battos, as instructed by the Delphic oracle. Around a hundred years later as the city grew in prosperity to rival even Carthage, Kyrene began issuing silver coins of archaic style on small, thick modules. Virtually all of the coins of Kyrene display the badge of the city and the principal source of its wealth - the silphium plant. It was described as having a thick root, a stalk like fennel, large alternating leaves with leaflets like celery, spherical clusters of small yellow flowers at the top and broad leaf-like, heart-shaped fruit called phyllon. The plant was valued in ancient times because of its many uses as a food source, seasoning for food, and, most importantly, as a medication. Perfumes were made from the flowers, the stalk was used for food or fodder while the juice and root were used to make a variety of medical potions. Aside from its uses in Greco-Roman cooking (as in recipes by Apicius), the many medical applications of the plant included use to treat cough, sore throat, fever, indigestion, aches and pains, warts, and it has even been speculated that the plant may also have functioned as a contraceptive, based partly on testimony from Pliny. The plant only grew along a narrow coastal area, about 125 by 35 miles. Much of the speculation about the cause of its extinction rests on a sudden demand for animals that grazed on the plant, for some supposed effect on the quality of the meat. Overgrazing combined with over harvesting and climate change led to its extinction. Pliny reported that the last known stalk of silphium found in Kyrenaika was given to the Emperor Nero as a curiosity. The city never recovered from the extinction of its principal export, and economic decline combined with a series of devastating earthquakes led to the abandonment of the city in the 4th Century AD. The syncretic god Zeus Ammon, depicted on the obverse of this coin, combines the Greek Zeus with the Egyptian king of gods, Amun-Ra, who was often shown in Egyptian art with a ram's head. Zeus Ammon was also especially worshipped in Sparta and Thebes, both of which are recorded by Pausanias as having temples to the god (see his Description of Greece 3.18.3 and 9.16.1). The oracle was famed in later times for being visited by Alexander the Great in 331 BC and later Hannibal.
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  20. Fermo restando che è un bel denario, ed hai fatto un buon acquisto a quel prezzo, per me è un MB un po' aiutato nella pulizia per apparire BB..
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  21. Guarda come sono varie le "qualità".... Questa la mia piccola scuderia dei 10 biga. Chi più, chi meno, ha i suoi difetti/pregi , che comunque all' epoca colpivano e affondavano. Ciao
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  22. Non ho le conoscenze per permettermi un giudizio "professionale", mi limito a dire che mi piace molto come moneta, il ritratto è molto bello (non intendendo MB ovviamente) e il rovescio idem, azzardando (non lapidatemi) una valutazione direi che sono daccordo con te su almeno il BB. Prima o poi dovrò cercarne uno anche io del trio Galba, Otone e Vitellio ma fino ad ora ho trovato prezzi decisamente troppo alti per il mio budget (non parliamo di Otone...) però come dite sempre anche voi, non si sa mai quello che può capitare 😃
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  23. I primi risultati degli approfondimenti sulla testa di Afrodite, trovata nei giorni scorsi a Roma in piazza Augusto Imperatore Al lavoro, alacremente, per inquadrare la splendida testa femminile – forse di Venere-Afrodite, trovata nei giorni scorsi in piazza Augusto Imperatore, presso il Mausoleo d’augusto, durante interventi di restauro della piazza stessa. La testa di marmo è stata trovata alla base di un muro. La presenza del volto della dea è giustificata da un semplice atteggiamento di riuso dei materiali da parte dei costruttori che inglobarono la preziosa scultura o, in qualche modo, la scultura compartecipò, sacralmente, all’erezione del muro stesso? La testa di Afrodite nel momento del recupero e in quelli immediatamente successivi @ Comune di Roma “Grazie al lavoro attento degli archeologi e delle archeologhe della Sovrintendenza, siamo in grado di approfondire la conoscenza di un quadrante della città che stupisce per la ricchezza della sua storia millenaria. – dice il sovrintendente capitolino ai Beni Culturali, Claudio Parisi Presicce. – La testa appena ritrovata, di elegante fattura, scolpita in marmo greco, appartiene probabilmente a una statua di divinità femminile, forse Afrodite, di dimensioni naturali”. L’immagine della scultura dopo una prima pulitura @ Comune di Roma “Mostra una raffinata acconciatura di capelli raccolti sul retro grazie a una ‘tenia’, un nastro annodato sulla sommità del capo. Il reperto è stato rinvenuto nella fondazione di un muro tardoantico ma si conserva integro; riutilizzato come materiale da costruzione giaceva con il viso rivolto verso il basso, protetto da un banco d’argilla sul quale poggia la fondazione del muro. Il riuso di opere scultoree, anche di importante valore – spiega il sovrintendente – era una pratica molto comune in epoca tardo medioevale, che ha consentito, come in questo caso, la fortunata preservazione di importanti opere d’arte. La testa è al momento affidata ai restauratori per la pulizia e agli archeologi per una corretta identificazione e una prima proposta di datazione, che appare ancorata all’epoca augustea”. La scoperta è avvenuta nel corso dei lavori per la riqualificazione del Mausoleo di Augusto e piazza Augusto Imperatore, sul lato orientale dell’area in corso di intervento”. “Grazie al lavoro attento degli archeologi e delle archeologhe della Sovrintendenza, siamo in grado di approfondire la conoscenza di un quadrante della città che stupisce per la ricchezza della sua storia millenaria.- prosegue il Soprintendente – La testa appena ritrovata, di elegante fattura, scolpita in marmo greco, appartiene probabilmente a una statua di divinità femminile, forse Afrodite, di dimensioni naturali”. L’opera fu, probabilmente realizzata in marmo pario (lychnites), una varietà di marmo bianco a grana fine particolarmente pregiato e luminoso, proveniente dalle cave nell’isola di Paro in Grecia. Fu utilizzato principalmente per opere di scultura in epoca greca e romana, in competizione diretta con il marmo pentelico. Divenne poi il marmo più usato in scultura, fino al I secolo a.C. circa, prima della diffusione del marmo lunense. Piazza Augusto Imperatore si trova nel centro di Roma e venne creata nel 1937 dal regime fascista per valorizzare il Mausoleo di Augusto. Nell’estate 2020 sono stati avviati nuovi lavori per una risistemazione complessiva della piazza. La conclusione è prevista in due momenti distinti, entro la fine del 2023 e ad aprile 2024. Il mausoleo di Augusto, anche noto come Augusteo, è un monumento funebre risalente al I secolo a.C.. Esso occupava una parte dell’area settentrionale dell’originario Campo Marzio romano e vi erano tumulati, oltre ad Augusto stesso, diversi membri della dinastia giulio-claudia. L’ultimo imperatore ad esservi seppellito fu Nerva. Il primo ad essere seppellito nel mausoleo di famiglia fu Marco Claudio Marcello, il nipote prediletto ed erede designato di Augusto, morto improvvisamente nel 23 a.C., seguito dalla madre di Augusto, Azia maggiore. Qui furono poi poste le ceneri del genero di Augusto, Marco Vipsanio Agrippa, il figlio adottivo Druso maggiore e i nipoti Lucio e Gaio Cesare. Lo stesso Augusto vi fu sepolto nel 14. S Dopo Augusto vi furono seppelliti i nipoti Druso minore e Germanico, la moglie Livia Drusilla e il figlio adottivo e successivo imperatore Tiberio. Caligola pianse qui sulle ceneri della madre Agrippina e dei fratelli Nerone Cesare e Druso Cesare; in seguito vi furono portati i resti dell’altra sorella, Giulia Livilla, di Drusilla e, forse, di Caligola stesso. Nerone, come in precedenza la figlia di Augusto, Giulia maggiore, venne escluso dalla tomba dinastica e messo nel mausoleo della famiglia paterna, i Domizi Enobarbi. https://www.stilearte.it/i-primi-risultati-degli-approfondimenti-sulla-testa-di-afrodite-trovata-nei-giorni-scorsi-a-roma-in-piazza-augusto-imperatore/
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  24. Io sono pronto a prendere in considerazione ipotesi fondate con dati. Il dubbio è la base della scienza e mettere in crisi studi ed ipotesi è il fondamento del lavoro dello scienziato. il metodo scientifico per quanto imperfetto e ffallibile e, soprattutto, perché messo in atto da esseri umani al momento è l’unico strumento che abbiamo. se trovo un frammento di ceramica sigillata africana in un contesto non manipolato non posso datarla al pleistocene. A meno di non dimostrare che nel pleistocene ci fossero degli atelier ceramici attivi. il secondo me non regge. e in storia se sappiamo il 7-8 percento degli eventi è già tanto. Ma servono metodo, fondamenti, ipotesi studi, confutazioni esperimenti etc etc e riproducibilità degli stessi. Il binomio ipotesi tesi non implica la correttezza della tesi se l’ipotesi è aleatoria. ipotizzare che la grande piramide di Saqqara sia un’astronave di Vega mi può stare bene ma l’ipotesi deve essere già di per se fondata su qualcosa di tangibile e verifica ile. altrimenti si finisce come nei gruppo di pseudo storici ahimè sardi (dico ahimè per le mie radici in parte sarde) che ipotizzano che ne so che la pseudo cupola, quella che in letteratura si definisce come tholos, non solo sia stata inventata in Sardegna 4000 anni fa ma che non sia neppure una struttura ma venga paragonata ad un arredo decorativo, come affreschi e candelabri (sic). Il tutto senza possibilità di confutazione.
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  25. Magari se nel sondaggio hanno un risultato schiacciante sull'utilizzo delle carte di credito a scapito del contante rivedono un pò i quantitativi di stampa, non produrranno più il 200 € e sarebbe auspicabile anche l'eliminazione del 100 €. Ho letto scorrendo il sondaggio che parlavano anche di 'mani', questa è la serie svizzera di 6 valori (10-20-50-100-200-1.000) mi piace usare il contante, ma queste immagini mi fanno venire voglia di usare solo le carte di credito... Che poi, con quelle 3 dita su questa banconota da 200 franchi...... personalmente ci avrei visto un piccolo nominale da 3 franchi (circa euro 3,10), oppure da 30 o da 300 franchi!!
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  26. Un altro hobby di mio padre è stato il biliardo, praticato fino a tarda età sia a Monza sia in vacanza, a Viareggio. Bronzo: 17,0 g ; 33 mm apollonia
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  27. Buonasera a tutti, Beppe @giuseppe ballauri parlare di Numismatica, delle nostre monete non credo possa mai annoiare nessuno, soprattutto quando poi si ragiona sulle cose. Sono portato anche io a pensare che l'esemplare riportato nel Nomisma millesimo 1847 sia lo stesso nei post 54 e 55. Inoltre avvallo il tuo pensiero in merito al 7 ribattuto sul 6, mi sembra logico il ragionamento che hai fatto, anche in merito a possibili eccezioni. Saluti Alberto
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  28. Oggi è arrivata la busta tanto attesa, e finalmente ho potuto mettere a confronto la mia “numero 1”, un denario di Augusto con Caio e Lucio Cesari in scarso stato di conservazione, con la stessa moneta (Ric. I 2.a ed. 207) ma in condizioni nettamente migliori che mi sono aggiudicato recentemente in un’asta. Grazie ai vostri consigli sono riuscito a fare delle foto decenti, ma vi assicuro che il confronto “live” tra le due monete rende molto bene l’idea di quanto lo stato di conservazione sia importante per godere appieno la bellezza di una moneta. Edit: non so perché, ma quando riduco le dimensioni delle foto prima di caricarle sul sito, poi me le pubblica ruotate di 90 gradi a sinistra... scusate, forse sbaglio qualcosa.
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  29. Poi, alle classiche monete con insegne (aquile, stendardi, vessilli etc), non dimentichiamoci che ogni legione aveva il proprio simbolo, e dunque alcune monete vanno "lette" e interpretate; anch'esse, a mio modesto parere, rientrano a pieno titolo nelle monete con simbologie legionarie. Gordiano III, Mesopotamia, Singara. Busto della Tyche con, sopra la corona, il centauro (sagittario). La città di Singara era la base della Legio I Parthica, il cui simbolo era appunto un centauro (sagittario).
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  30. Tra i denari mi mancava Macrino ... e già che c'ero ho preso questa new entry. Macrino, 217-218. Denario (Argento, mm 20, g 3,19, h 6), Roma, marzo-giugno 218. Obv: IMP CM OPEL SEV MACRINVS AVG Busto laureato e corazzato di Macrino a destra. Rev. FIDES MILITVM Felicitas stante di fronte, testa a destra, piede destro sull'elmo, tiene due insegne. BMC 65. Clay Issue 3. Cohen 23. RIC 67.
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  31. Come non quotare..... Possibili hairlines anche sull' elmetto del re,dietro.
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  32. Ho notato, anche in altre discussioni, che molte case d'asta non considerano eventuali colpi o "strisciature" (passatemi il termine) sulle monete. Faccio un esempio: se il cappellone ,oggetto di questa discussione, fosse un FDC e avesse quel colpo che si vede, sarebbe ancora considerato FDC con colpo al bordo. Per me non è così. Il colpo al bordo degrada la moneta e le abbassa la conservazione. Non credo che un venditore/commerciante possa mettere allo stesso prezzo una moneta intonsa FDC e una moneta sempre FDC ma con un colpo al bordo come quella sopra riportata. Quella intonsa la vende al prezzo richiesto, quella con il colpo la deve per forza abbassare. Come sempre, sono mie considerazioni.
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  33. Volendo essere pignoli , Massimiano è stato Cesare per 9 mesi circa, prima di diventare Augusto... poi non so se non siano state emesse monete a suo nome durante tale periodo! Resta comunque il fatto che sicuramente qui si parli di Galerio, e che la moneta non sia catalogata (poi per forza si fa fatica a trovarla! Non c'è!! )
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  34. Eccezionale scoperta a Castro: ritrovata statua di Atena che identifica l’esatto luogo d’approdo di Enea Puglia – Ricostruzione del frontone del tempio di Atena/Minerva, a Castro (Lecce) – Ph. Colar | CCBY-SA3.0 | Photo gallery a fondo pagina «Il porto si curva in arco contro il mare d’oriente, due promontori schiumano sotto l’urto delle onde e il porto vi sta nascosto; gli scogli come torri proiettano due braccia che sembrano muraglie; il tempio è lassù in alto, ben lontano dal mare» Virgilio, Eneide, L. III «Dicono che i salentini siano coloni dei Cretesi; presso di loro si trova il santuario di Athena, che un tempo era noto per la sua ricchezza…» Strabone, Geografia, L. VI di Kasia Burney Gargiulo Il busto di Atena ritrovato a Castro (Le) – Ph. Courtesy of Comune di Castro Il dibattito su dove Enea – eroe in fuga da Troia distrutta e progenitore di Roma – fosse approdato arrivando in Italia è una vexata quaestio che ha visto coinvolti, fin dai primi studi umanistici, studiosi nazionali e letterati salentini: a contendersi questo approdo che, fra storia e mito, avrebbe cambiato i destini d’Italia e dell’intero Mediterraneo, sono stati a lungo soprattutto Porto Badisco (Otranto, Lecce) e Roca Vecchia (Melendugno, Lecce). Tuttavia è da anni che una lettura incrociata di fonti letterarie, dati topografici e recenti scoperte archeologiche, andava accreditando in modo sempre più insistente l’ipotesi che il prestigioso approdo coincidesse con Castro (Lecce), borgo situato lungo la costa orientale della penisola salentina e formato da un abitato principale di origine medievale, posto su un promontorio a 98 m s.l.m. e da una parte bassa, Castro Marina, sviluppatasi intorno al porto. A offrirne la prova in queste ultime ore è il ritrovamento di una statua femminile con veste finemente drappeggiata e dimensioni doppie rispetto alla grandezza naturale. Raffigurerebbe appunto la dea Atena/Minerva alla quale era dedicato l’antico tempio citato da Virgilio e da altri autori proprio in correlazione con l’approdo di Enea. A ritrovarla, tre metri sotto terra, in pieno centro storico, è stata l’équipe diretta dall’archeologo Amedeo Galati, attivo sul sito da quasi sei anni. Nell’arco della giornata di oggi gli archeologi presenteranno alla stampa quest’opera che si ritiene risalga al III° sec. a.C., o addirittura ad epoca antecedente. Si tratta di una scoperta eccezionale che sembra aver ormai rimosso qualsiasi dubbio sulla precisa collocazione del luogo di virgiliana memoria. Ad essere recuperati finora sono il busto della statua con il peplo drappeggiato sul seno su cui spiccano rarissime tracce di colore rosso porpora, un braccio e la falange del dito di una mano; frammenti ritrovati su una struttura in grandi blocchi monolitici di pietra leccese. Mancano al momento la testa e la parte inferiore del corpo, ma gli archeologi si dicono fiduciosi sul loro prossimo rinvenimento. Si ritiene che la figura, a dimensione intera e compreso il piedistallo, raggiunga i quattro metri di altezza. La strana postura in cui la statua è stata rinvenuta, come deposta su un fianco, ha fatto ipotizzare che il suo interramento non sia avvenuto in modo casuale, ma con la precisa volontà di conservare traccia della divinità dopo una probabile demolizione del vecchio tempio in cui era venerata. Dai tratti stilistici chiaramente leggibili si deduce trattarsi di opera proveniente da qualche raffinata bottega tarantina, fra le tante operative sul territorio messapico salentino. Di segnali circa la presenza a Castro di un luogo di culto dedicato ad Atena/Minerva, il cui nome peraltro già compariva nell’antica denominazione romana di Castrum Minervae, se ne sono avuti diversi nell’arco degli ultimi anni: dal rinvenimento di una metopa con triglifo, attribuibile ad un tempio che probabilmente sorgeva sull’acropoli della cittadella messapica, a quello casuale di una statuetta bronzea raffigurante Atena Iliaca con elmo frigio, reperto che per primo ha fatto identificare l’ipotizzata area di culto come un Athenaion affacciato verso il mare ed il porto. L’ipotesi è andata quindi ulteriormente consolidandosi nei mesi scorsi con il ritrovamento di pezzi del basamento della statua recanti un motivo floreale a traforo. In realtà già nel 2009 l’identificazione era stata sostenuta da Francesco D’Andria – attuale direttore scientifico degli scavi oltre che docente di archeologia e direttore della scuola di specializzazione in archeologia classica e medievale all’università di Lecce – nel libro Castrum Minervae (Congedo, Galatina 2009) dedicato ai risultati degli scavi compiuti nel 2007 e 2008 con ampia risonanza nazionale e internazionale (se ne occupò anche The Independent con un’intera pagina dal titolo “In the steps of a Trojan hero”, 2007). Di probabile origine cretese o greca, successivamente popolata dai Messapi, Castro divenne colonia romana nel 123 a.C. col nome appunto di Castrum Minervae, toponimo derivato dal tempio in onore di Pallade Atena, ossia colei che per i Romani era la dea Minerva. Nel suo libro D’Andria spiega come l’impianto di un santuario di Atena a Castro vada collegato a tradizioni molto antiche, già adombrate nel mito di fondazione da parte di Idomeneo, e che i materiali del VI secolo a.C. qui ritrovati si riferiscono senz’altro ad una frequentazione cultuale già in epoca arcaica. Frequentazione che, secondo lo studioso, si intensifica nel IV e III secolo a.C. e va a ricollegarsi al mondo della Magna Grecia, come testimoniato da diverse tracce di pratiche religiose (sacrifici di animali e libagioni, ma anche oggetti votivi come punte di frecce e lance ed armi che rimandano al culto di Atena, similmente a quanto emerso in altri siti della Magna Grecia dedicati alla dea). Veduta panoramica di Castro (Lecce) – Ph. Lupiae | Public domain Gli scavi archeologici di Castro – finanziati con fondi della Comunità Europea e del Comune – si stanno svolgendo in un’area espropriata dieci anni fa a privati e coinvolgono, oltre all’archeologo Amedeo Galati, anche i topografi Fabrizio Ghio e Alessandro Rizzo e la dottoressa Laura Masiello che rappresenta la Soprintendenza archeologica di Taranto. Tutti i reperti già recuperati o in corso di recupero saranno custoditi presso il museo archeologico di Castro che ha sede nel locale castello aragonese. Il busto della statua colossale di Atena ritrovata a Castro (Lecce) Visione aerea dell'area degli scavi nell'Athenaion, Castro (Le) Archeologi a lavoro nell'area degli scavi nell'Athenaion, Castro (Le) Foto di gruppo con la statua di Atena ritrovata a Castro (Le) Archeologi a lavoro nell'area degli scavi nell'Athenaion, Castro (Le) Credito immagini: Comune di Castro (Lecce)
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  35. 1902: segni sul volto e sullo scudo al rovescio, colpetti al bordo BB/SPL 1907 : segni vari sul volto e segno evidente sullo scudo al rovescio, colpetti al bordo BB/SPL Elmetto : usura del baffo e sul bordo dell'elmetto, segni vari e vistoso colpo al bordo BB/SPL Ovviamente giudizio da foto.
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  36. Buon giorno. Da quello che si vede direi che sono monete il alta conservazione. Anche il 20 lire, nonostante il colpo al bordo, mi sembra abbia ottimi rilievi. Non saprei quanto il colpo possa incidere sulla valutazione totale, rimane una gran bella moneta. La migliore delle tre mi sembrerebbe la moneta da l. 2 del 1907 che dalle immagini mi sembra in zona fdc. e comunque non è molto distante nemmeno il 1902. Non vorrei essere stata troppo ottimista perché dalle foto non è percepibile il lustro che comunque viste le condizioni dei rilievi credo proprio sia ben presente. Per curiosità il catalogo d'asta che indicazioni da al riguardo? Sono monete, che se possibile, andrebbero visionate, da come le vedo potrebbero raggiugere quotazioni non indifferenti. Cordiali saluti. Gabriella
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  37. Ciao @Zenzero, Frazione radiata interessantissima, sconosciuta dal RIC e dal «Not in Ric» on line. @gpittini ha ragione, occorrerebbe cambiare il titolo del post, perché si tratta di Galerio. Direi che lo stile del ritratto di questa frazione post riforma rimanda più alla zecca di Ticinum. Ma che sia Roma o Ticinum, la legenda MAXIMIANVS NOBIL CAES non esiste per Galerio, s’incontra sopratutto a Treveri. E nella zecca di Ticinum, il rovescio VOT XX di queste frazioni di follis è abbinato soltanto ai due augusti Diocleziano e Massimiano. Una nota in piè di pagina 285 del RIC VI indica tuttavia che esiste un ibrido di Ticinum per Galerio con la stessa legenda MAXIMIANVS NOBIL CAES, busto radiato, corazzato e drappeggiato, VOT XX, officina S (esemplare del Oxford Museum). Qui il busto è corazzato. Per sapere se si tratta di Roma o di Ticinum, la lettura della lettera dell’officina sotto il XX è indispensabile (lettere latine P,S,T a Ticinum, lettere greche, di A a θ, a Roma). Forse una P? Potresti fare altre fotografie del rovescio per favore, ma anche del dritto e se possible su sfondo bianco? Ti ringrazio in anticipo.
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  38. Link diretto al sondaggio: https://survey.ecb.europa.eu/486783
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  39. Ma io sono veramente felice di avere ricevuto così tante e dotte risposte. Il numismatico che l'aveva esaminata era Baranowsky di Roma ma non mi aveva fornito tutti questi dettagli. Dalle vostre informazioni c'è solo da imparare. Grazie 🙂
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  40. Aggiungerei anche scevra da interessi, insomma una Numismatica vera
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  41. Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Massimino Trace (235-238 d.c.) con la raffigurazione sul rovescio della dea Vittoria coniato a Roma nel suo primo anno dì regno. È rappresentata ovviamente alata, andante e con corona d'alloro che regge con la mano sinistra e lunga foglia dì palma con la destra. È un denario celebrativo coniato forse proprio per la sua salita al potere (in sostituzione del suo predecessore Alessandro Severo vittima dì una congiura insieme alla madre Giulia Mamaea) o anche per qualche vittoria nelle sue perenni campagne militari (fu l'unico imperatore che non mise mai piede a Roma in più di 3 anni proprio perché impegnato in guerra). Acclamato imperatore dal suo esercito (era un ottimo militare) diede il via al periodo della cosiddetta "anarchia militare " che durò per circa 50 anni (periodo molto infelice per l'impero sotto tutti i punti di vista) dove gli imperatori venivano scelti dall'esercito senza tener conto della successione dinastica (che aveva designato quasi tutti gli Augusti precedenti). La sua parabola fu breve ed una delle cause principali fu l'enorme pressione fiscale che impose per sostenere le campagne militari che gli mise contro le classi sociali più agiate ed il senato che non esitarono a farlo eliminare dal suo stesso esercito. Da esame diretto il denario è coniato (spero nel 235) ,ben centrato con un ottimo modulo e buon peso nonostante l'usura, ed ha evidentemente circolato. Postate pure i vostri esemplari che è sempre cosa molto gradita. Grazie ed alle prossime ANTONIO 21mm 3,57g RIC 16
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  42. Buongiorno, City commemorative? CONSTANTINOPOLIS e VRBS ROMA? Bronzetti standard, tutti uguali, moduli Ae3 o Ae 4. Iconografie Vittoria sulla prua della nave o Lupa che allatta i gemelli. Tutto qui, una noia. Ne siete proprio sicuri? Eccone alcune non comuni sia per iconografia che per modulo... City commemorative AE AE strike from the die of a 1.5 solidi. Constantinople. Struck AD 330-354. 25mm, 6.10 g. CONSTANTINOPOLIS, turreted and mantled bust of Constantinopolis left No legend, Victory standing facing between two shields, holding wreath and palm branch. Mintmark CONS. Not in RIC, Sear, Gnecchi etc. CNG 271, 94. With permission of cngcoins.com, Jan. 2012. https://www.wildwinds.com/coins/ric/city_commemoratives/_constantinople_CNG_271-94.txt Triton XVI, Lot: 1158. Estimate $30000. Commemorative Series. AD 330-354. Æ Medallion (34mm, 26.40 g, 6h). Rome mint. Struck AD 340-350. VRBS ROMA, draped bust of Roma left, wearing laureate crested helmet and necklace / She-wolf to left, suckling Romulus and Remus; two stars above. RIC VII 349; Ntantalia Series C, Group 9, 108 (V78/R72); Kent 19 and pl. 12, 14 (same dies); Gnecchi 6 and pl. 132, 7 (same dies). Near EF, attractive dark green patina, minor areas of roughness. Very rare. Ex Numismatica Genevensis SA V (2 December 2008), lot 297; Stack’s (29 November 1990), lot 355. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=223296# Constantinople, AE medallion, AD 327-328. 27.25 g. CONSTANTINOPOLIS, helmeted and draped bust of Constaninopolis left, wearing necklace, holding sceptre. VICTORIA AVG, galley right over waves with five oarsmen and steersman, aplustre and three standards in background, Victory walking right on the stern, holding wreath and palm branch. RIC VII 301; Cohen 13 (this coin); Gnecchi II, 5 (this coin). With permission of M&M, the New York Sale XI, lot 357, Jan 2006. https://www.wildwinds.com/coins/ric/city_commemoratives/_constantinople_RIC_VII_301.txt City commemorative AE Medallion, Rome, struck under Constans or Constantine, AD 330-346. CONSTANTINOPOLIS, helmeted and mantled bust of Constantinopolis left, holding sceptre over shoulder / VICTORIA AVGVSTI, Constantinopolis turreted, seated left, holding branch and cornucopiae. No mintmark. RIC Rome 358; Gnecchi 12. (both describe Constantinopolis as winged). Very rare. Sold by Jesus Vico S.A Auction 143, Lot 738, Nov. 2015. https://www.wildwinds.com/coins/ric/city_commemoratives/_rome_RIC_0358.txt Impero Romano - Costantino I (307-337 d.C.), Medaglione, c. 327-28 d.C., Zecca: Costantinopoli, Rovescio: Victoria Augusti, AE (35 mm - 42.01 g.), Cohen 17, Qualità: patina verde-marrone scuro, tracce di antica doratura, BB. Molto raro. (ex Sincona AG, Auction 4, Zurich 25 October 2011, Lot 4132). Roman Empire - Constantine I (307-337 AD.), Bronze medaillon c. 327/328, Constantinopolis. CONSTANTI – NOPOLIS Helmeted and cuirassed bust of Constantinopolis with sceptre to r. Rev. VICTORIA A – V – GVSTI Constantinopolis seated to l., holding branch and cornucopia, behind her Victory with palm branch. 42,11 g. C. 17. Gruber, Roman Medallions cf. pp.85-86, 4ff. Very rare. Dark green brown patina with traces of old gilding. Very Fine. (ex Sincona AG, Auction 4, Zurich 25 October 2011, Lot 4132). https://www.novamarketing.ch/coins/photo.php?search=Ancient-Roman-Empire-Augustus-Aureus-Gold&search1=Ancient&code=209pu0a0a254010104&bnr=5de18de75c272fe4fad5dc6f5d4bd5e2 Contorniate AE Medallion, Rome, struck under Constans, AD 340-347. 22.72g, 31mm. CONSTANTINOPOLIS, helmeted and mantled bust of Constantinopolis left, holding sceptre over shoulder. VICTORIA AVGG NN, Res Publica turreted, seated left, holding branch and cornucopiae; Victory standing left behind her, crowning her with a wreath and holding a palm-branch. No mintmark. RIC Rome 383; Gnecchi 8. With permission of Roma Numismatics, Jan. 2016. https://www.wildwinds.com/coins/ric/city_commemoratives/_rome_RIC_0383.txt COMMEMORATIVE SERIES. 337-354 AD. Æ Medallion (32mm, 25.86 gm). Rome mint. Struck 337-340. CONSTANTI-NOPOLIS, draped bust of Constantinopolis right, wearing laureate crested Corinthian helmet and necklace, holding sceptre over right shoulder / VIC-TO-RIA AVG, Constantinopolis, winged and turreted, seated left, holding branch and cornucopiae, left foot on prow. RIC VII 303; RIC VIII 362; F. Ntantalia, Bronzemedallions unter Konstantin dem grossen und seinen söhnen, Series B, 6 (V4/R4); J.P.C. Kent, "Urbs Roma and Constantinopolis Medallions at the mint of Rome," Scripta Nummaria Romana pg. 109, 13; Gnecchi 4. VF, olive green patina. Very rare. ($4000) From the Michael Weller Collection. Ex Classical Numismatic Review XXVI (Summer 2001), no. 116; Ars Antiqva 1 (3 November 2000), lot 437. Constantine formally dedicated his new capital city of Constantinople on May 11, 330 and immediately commenced the issue of coinage, with the type of GLORIA EXERCITVS for the imperial family and special types of VRBS ROMA and CONSTANTINOPOLIS for the imperial cities. In addition to the regular coinage, he (and subsequently his sons) issued a series of medallions that often paralleled the motifs of the coins, including this impressive medallion which depicts the personification of the new capital on both the obverse and reverse. Interestingly, the site that Constantine chose for his new city, Byzantium, was also the site of a decisive naval victory against the forces of Licinius, and all the early imagery of Constantinopolis relates to the theme of victory at sea. Thus, when the dedication inspired the issue of a commemorative coinage, Constantinopolis was typified by a sceptred and armed figure of Victory, her foot upon a prow; she was thus regal as well as victorious from her beginning. It should be noted that the obverse of this medallion shares its die with another issued at about the same time, the reverse of which is nearly identical except that Constantinopolis is being crowned by Victory (Gnecchi 12). The reverse die was re-used for a medallion in the name of Constantius II (Gnecchi 18). https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=54254# Leu Numismatik AG > Web Auction 25 Lot number: 2825 Lot description: Commemorative Series, 330. AE (Orichalcum, 16 mm, 1.46 g, 12 h), Constantinopolis. CONSTAN-TINOPOLIS Draped bust of Constantinopolis to right, wearing pearl diadem with semicircular extension and pearl necklace. Rev. P - R Pax standing front, head to left, holding olive branch in her right hand and transverse scepter in her left. RIC 106 corr. ('Rome'). Ramskold, Coins and medallions (2011), p. 140, fig. 8A-B. Minor traces of corrosion and with a light scratch on the obverse, otherwise, good very fine. From the collection of Dr. L. Ramskold, ex Rauch Mail Bid Sale 5, 1 September 2001, 1034. This issue was assigned in RIC VIII to the mint of Rome (RIC 106). However, as corrected by Ramskold (Coins and medallions (2011), p. 139-141), the mint is not Rome but Constantinopolis. These medalettes were all struck in brass (not bronze as stated in RIC VIII), and Ramskold followed Bendall (2002) in assigning them to 330 rather than 348, the date given in RIC VIII.RIC VIII. https://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=2177359&AucID=5227&Lot=2825&Val=c95f682cc6d98c0505965436b10535c5 Commemorative Series. 330-354 AD. Æ-Small Orichalcum Medallion (16mm, 2.01g). Struck 348 AD. RO - MA, Helmeted and draped bust of Roma right. / Virtus standing facing, head left, wearing military attire, holding spear and shield; P–R across field. (mint of Rome). RIC VIII, pg 256, #104 (R4) (correction -Virtus not emperor).; Vagi 3049. Good VF, black patina, flan crack. RARE and attractive ! https://www.vcoins.com/it/stores/roys_coins/141/product/commemorative_series_330354_ad_roma_small_medallion_rare_and_attractive_/1880485/Default.aspx Ciao Illyricum
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  43. New entry....... Tornese 1840 con Stella grande e piccola
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  44. @caravelle82, @nikita_ e a tutti gli amanti degli Orrori di ogni epoca: Che ve ne pare di questo ? Due teste....È abbastanza orribile per i vostri gusti ? 🤣
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  45. fino a
    Tenuto dalla Prof.ssa Monica Baldassarri del CNR-ICCOM di Pisa e docente all'Università di Genova. Il Seminario si terrà il 28-29 marzo durante il Corso di Storia delle monete medievali e moderne della Prof.ssa Lucia Travaini all'Università degli Studi di Milano, Aula 435.
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