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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/19/23 in tutte le aree
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Stavolta mi sono discostato un poco dalle mie predilette monete piccoline, ma un pezzo "importante", un massimale d' argento, era da parecchio che volevo inserirlo in collezione. Visto le mie modeste finanze non ho cercato un esemplare perfetto, ma una moneta per me ancora gradevole che, ovviamente, aveva un prezzo minore rispetto ai prezzi che il mercato odierno ci ha abituato nelle belle conservazioni. Il Ducatone è una moneta che Carlo Emanuele I cominciò a coniare nel 1587 con quella bellissima moneta che conosciamo come "Centauro", ma poi con l'ordinanza dell'Agosto 1589 si cominciano a coniare i ducatoni con il busto del Duca al diritto e lo stemma inquartato fra il motto FE RT al rovescio. Questa tipologia è stata prodotta per vari decenni, in cui vediamo il Duca invecchiare nel diritto, sino ad arrivare ad un'altra icona sabauda, il Ducatone del Compasso del 1627. Il Ducatone è stata una moneta che ha avuto in quel periodo molto successo, un grosso modulo d'argento coniato in tante zecche e che si può trovare con bellissime rappresentazioni se ci spostiamo dagli stati sabaudi. Ovviamente il piccolo staterello sabaudo, sempre in guerra, non può competere con la bellezza dei ducatoni di Stati ben più ricchi e potenti, ma i busti del duca hanno una bellezza particolare che seguono il tempo che passa e le mode che cambiano e, con le dimensioni veramente importanti di questa tipologia, si possono godere in modo più facile che sulle piccoline a cui sono più abituato! La moneta che voglio farvi vedere è datata 1590 per la zecca di Torino, la più facile da reperire, e spero che la apprezziate come la apprezzo io anche con i suoi difetti.11 punti
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Il miglior testo per classificare le monete veneziane resta il CNI per quantità di varianti citate (il Montenegro ne cita solo alcune). E il Papadopoli per il testo e le informazioni ivi contenute, che va completato con gli ultimi lavori di Stahl e Saccocci. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Questa Piastra del 1857 mi ha dato filo da torcere , solo quando l'ho avuta in mano e pesata ho avuto certezza fosse un falso d'epoca.3 punti
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Aggiungo, di qualche anno precedente, l'HALF PENNY con il ritratto della regina Vittoria ancor più giovane:2 punti
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Il problema é: non piace la moneta in sé o non piacciono le foto? Certamente queste ultime farebbero diventare "falsa" qualsiasi moneta. Quanto all'usura, anche se è una moneta non nata per la circolazione, non scordiamoci che c'è stata una guerra mondiale tra la sua coniazione ed il nostro presente e che una moneta d'oro può aver fatto la differenza fra la vita e la morte di chiunque a quel tempo (mica sono state tutte sempre in un comodo nascondiglio)... Per dirimere la questione autentica/non autentica, comunque, lo si può fare solo con la moneta in mano.2 punti
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Identificazione corretta... ma volendo dare la corretta dignità alle recenti e rigorose classificazioni... si tratta di un bagattino, vedi: https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FR2/4 altrimenti a che scopo si ricerca, si studia, si pubblica? Mario2 punti
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Da quanto sono riuscito a capire dalla pagina di questa moneta su Numista, la tua è dell'anno 10, ovvero 1936. Per prima cosa i caratteri vanno letti "dall'interno", ovvero in senso orario e con la parte "bassa" del carattere rivolta verso il centro della moneta. I 4 caratteri che hai evidenziato nel rettangolo sono effettivamente la prima parte della data, ma si ripetono uguali in tutte le monete, indicando un "ciclo 16" che sarà qualcosa tipo il secolo o comunque un'unità di tempo piuttosto ampia. La seconda parte della data sono quei due caratteri che ti ho cerchiato in rosso, e che significano appunto "10", che alla fine danno come anno cristiano il 1936. Tra parentesi quella mostrata sulla pagina di Numista è dello stesso anno : 3 Srang - Tibet – Numista2 punti
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Buongiorno a tutti. Vista la discussione, ho pensato di dare il mio piccolo contributo. I libri di cui attualmente dispongo sono i seguenti: Remo Cappelli • Manuale di numismatica. Mario Scarlatto • Piccolo dizionario di numismatica. Richard G. Doty • La storia della moneta dall'antichità ai giorni nostri (ed. Italiana) Enrico Piras • Le monete della Sardegna dal IV secolo a.C. al 1843. Vittorio Emanuele III • Corpus Nummorum Italicorum. Roman Repubblicana Coins Roman Imperial Coins Roman Silver Coins2 punti
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Non capisco il tuo commento. In apertura di discussione ho scritto che, a mio parere, potrebbe essere una Arslan di 7* tipo, quindi riferita a Boii o Cenomani. Con la tabella di riconversione Arslan-Pautasso, dovrebbe risultare una Pautasso di 2*-3* tipo. chiedevo cortesemente solo un parere altrui.2 punti
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Roman Coins and their values (Sear) Vol I Reficul, Roman Coins and their values (Sear) Vol II Reficul, Greek Coins and their values (Sear) Greek Imperial Coins and their values (Sear) Roman Silver Coins Vol I (Sear) Roman Silver Coins Vol II (Sear) Roman Silver Coins Vol III (Sear) Roman Silver Coins Vol IV (Sear) Reficul, Roman Silver Coins Vol V (Sear) Byzantine Coins and their values (Sear) Monete e Zecche Medievali Italiane (Elio Biaggi) Reficul, La zecca di Fano (William Ciavaglia) Rcamil, Le monete del Ducato d'Urbino (Andrea Cavicchi) Rcamil, I pesi monetari di monete Papali (Fernando Mazza) Rcamil, Le monete dei Papi e degli Stati Pontifici (Francesco Muntoni) VOLL. I-II-III-IV Rcamil, World Coins Incuso, Reficul Pagani Incuso, Alfa Incuso, Montenegro Incuso, Reficul Gigante Incuso, Reficul1 punto
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Condivido con piacere questa bellissima moneta, che rincorrevo da molto tempo Scudo da 6 Lire Repubblica Cisalpina, coniato a Milano per commemorare l'armistizio di Alessandria del 16 Giugno 1800 Moneta coniata in 150000 esemplari e che compare abbastanza spesso, però trovarla bella bella senza spendere moltissimo è veramente difficile, come anche trovarla senza fastidiosi hairlines da pulizia, oppure lavata Questa proviene dall'asta 139 di NAC, lotto 76, giudicato qFDC nel catalogo. Io aggiungo la bellezza dei fondi, praticamente speculari e una meravigliosa patina che nelle foto del catalogo non trasparivano Foto del catalogo d'asta Mie foto1 punto
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"I farabutti banconotari di strada che ingannano queste brave persone se la vedranno con me!!"1 punto
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Ciao, premetto che le manomissioni invasive delle monete ai fini estetici (e mi riferisco a reincisioni delle figure, delle legende, ripatinamenti ecc...) personalmente non le tollero perché distruggono la vita e la storia che la moneta ci comunica attraverso la visione del suo stato di conservazione. Lavori di restauro e preservazione del metallo attaccato da malattie, quelli ovviamente si. In questo caso a me sembra sia stato solo fatto un bel lavoro di pulizia per nulla invasivo ed il sesterzio ha mantenuto praticamente l'aspetto originario. Parere personale opinabile. 🙂 ANTONIO1 punto
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Prima era intonsa con le sue concrezioni che per chi ne è amante (come me) da alla moneta un valore aggiunto. poi L hai pulita, togliendole… ora ha dettagli più nitidi e campi puliti, e per altri questa è la condizione migliore. poi certo, le prime immagini era professionali, le ultime no. Andrebbe comunque vista a pari livello.1 punto
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sul sito del CFN hanno pubblicato nella sezione avvisi un pdf relativo alle monete triennali che andranno a costruire la croce del giubileo https://www.cfn.va/img/cms/bn 08_la croce del giubileo 2023-2025.pdf1 punto
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Si.. tosata, per una di buon peso ci voleva il doppio della spesa, ma come hai scritto tu ancora piacevole per me. Grazie Alain Non sono facili, anzi sono praticamente impossibili, da trovare nei banchetti che frequentiamo noi... Ma anche se non splendida fa piacere tenerla in mano!1 punto
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Salve chiedo ai più esperti maggiori informazioni in merito alla cartolina in foto. Ringrazio in anticipo.1 punto
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Un altro statere d’oro di Cirene con il thymiaterion come simbolo al rovescio è il lotto 399 della NAC 132 dell’anno scorso (Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 132, lot 399, 30.05.2022). Greek Coins Cyrene Stater circa 322-314, AV 8.51 g. KYPANAI – ΩN Slow quadriga driven r. by Nike, holding kentron and reins; above, sun. Rev. Zeus-Lykaios seated l., holding eagle in extended r. hand; in l. field, thymiaterion, and in r., XAIPIO retrograde. McClean 9941 and pl. 375, 8. Jameson 2529 (these dies). de Nanteuil 436 (these dies). Naville 83 (these dies). SNG Copenhagen 1209 (these dies). Rare and in an exceptional state of preservation. Perfectly struck from fresh dies and of excellent style. Almost invisible edge marks, otherwise good extremely fine From a Distinguished Swiss Collection and most probably privately purchased from Vinchon in the 1970s. Base d’asta: 24'000 CHF. Valutazione: 30'000 CHF. Risultato: 60'000 CHF (ca. 62.300 €). Alla guida della quadriga sotto il caldo sole libico del dritto non c’è la Nike come nella descrizione in quanto la figura manca delle ali, la “firma” della dea della Vittoria, ma una figura maschile con serto d’alloro che potrebbe essere Ophellas, il governatore tolemaico della Cirenaica al momento della coniazione della moneta. Ophellas era stato un trierarca sotto Alessandro Magno, ma seguì Tolomeo I in Egitto dopo la morte del conquistatore macedone e per conto di Tolomeo I nel 322 a. C. conquistò la Cirenaica, diventando il governatore della regione. È possibile che Ophellas fosse stato rovesciato da una rivolta a Cirene nel 313 a. C., ma questa fu presto repressa e Ophellas tornò al potere nel 309/8 a. C., quando accettò un'alleanza militare con Agatocle di Siracusa contro i Cartaginesi. Purtroppo, dopo aver radunato le forze di Cirene, Agatocle decise di non voler condividere il comando e uccise Ophellas. Il tipo del rovescio raffigura Zeus Lykaios in trono ed è chiaramente influenzato dalla figura di Zeus Etoforo presente sui popolari e diffusi tetradrammi di Alessandro Magno. apollonia1 punto
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La cartolina parte da Ghela'elo nel nord dell'Eritrea il 14.3.37 per Sava (Taranto), annullo non nitido Poste Tripolitane..?? Affrancata con 20c. azzurro e rosa effige di Vittorio Em. III (Valore del francobollo su cartolina Viaggiata 2 o 3 euro). Avrebbe dovuto essere stata affrancata per 25c. con 5 parole di convenevoli, ma credo che la sotto affrancatura non sia stata tassata considerando la provenienza, come succedeva sovente.1 punto
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...aggiungiamo che, oltre all'alfabeto ancora "di transizione" (diciamo così ), la scritta ΒΑΣΙΛΕΟΣ ΒΑΣΙΛΕΙΩΝ era spesso (se non sempre, almeno sui follis anonimi) abbreviata, diventando, ad esempio sui follis anonimi di classe A "bASILEu / bASILE", su quelli di classe D-E-F "bASILE / bASIL". Non sempre immediatissimo da leggere... 😅1 punto
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Volendo allietare una calda e lenta serata estiva ho pensato Venerdì Vittorio. Questa è la Quadriga Briosa che ho in collezione in questo momento per il 1914, non è perfettissima - me ne rendo conto - però mi piace un sacco, specie l'aspetto che ha sotto la luce naturale. Si tratta di un acquisto fatto presso un altro collezionista molto più avanti di me (e che probabilmente visita questo forum). La "Quadriga Briosa" è un'opera d'arte, un vero gioello sulla punta di un dito. Chissà che un giorno non riesca a vedere una 5 Lire della stessa famiglia! (foto con maggior dettaglio in drive https://photos.app.goo.gl/gnAEHugMEnh52SsC8)1 punto
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Giusto per completezza: con una ulteriore ricerca ho capito che il "ciclo" è di 60 anni. Qui il sito dove si spiega la (non immediata ) numerazione tibetana: Datazione delle banconote del Tibet (orodicarta.it)1 punto
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Qualcuno ipotizza che il Prota potrebbe aver confuso Michele con Achille Arnaud... avvalendosi del fatto che il Magliocca abbia scritto sul catalogo Nomisma che Achille Arnaud operò come incisore dal 1825 al 1834. A mio avviso, questo comunissimo errore, è scaturito dal fatto che la prima firma dell'incisore Achille Arnaud la si riscontra sulla medaglia per l’assunzione al trono di Francesco I di Borbone, coniata nel 1825. Poi - lo stesso - dopo aver ipotizzato che il Prota abbia fatto un po' di confusione tra padre e figlio - come se non bastasse - allega uno stralcio del D'Auria, il quale - in riferimento ai conii dei 40 Franchi - riporta il nome di Achille Arnaud (proprio come il Prota) ma, con l'aggiunta di quella mezza frase tanto semplice (o semplicistica) quanto errata - come già ampiamente descritto nei miei post precedenti - sul fatto che un incisore si riconosca dall'altro per le sigle N.M. sul collo. Allego un paio di pagine di un articolo a firma Giovanni Bovi "Una moneta di Murat" pubblicato sul Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano del 1971. Come si evince dai documenti riportati dal Bovi, Achille Arnaud ha eseguito alcuni conii per la monetazione di Gioacchino Murat (ovviamente, molti anni prima del 1825). http://www.socnumit.org/doc/BCNN/BCNN1971.pdf Questo per dire che, quando qualcuno si dedica alla spasmodica ricerca dell'errore commesso dagli altri... sarebbe bene che prima di tutto, dedicasse un po' del suo tempo - se non allo studio e all'approfondimento, quantomeno - alla facile ricerca delle proprie evidenti lacune e contraddittorietà. Un saluto1 punto
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La legenda del dritto è: REGISSECVNDI. Si. Si tratta del mezzano identificabile sul Mir con il n°1109. Mario1 punto
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Qualche anno fa sono stato in villeggiatura nel Salento e anch'io a Casarano ho trovato un vero tesoro. Precisamente in località Casaranello ,nella chiesa di S.Maria della Croce, si tratta di strepitosi, stupefacenti, mosaici di V sec d.C . Del livello di quelli di Ravenna , bellissimi e misconosciuti ,per non parlare del ciclo di affreschi di X sec d.C , imperdibili, per dirvi .. l'Ultima Cena è raffigurata come una cenatio tardoantica ,mi sono venute le lacrime..1 punto
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Ti consiglio il testo di Eupremio Montenegro "I dogi e le loro monete ".1 punto
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Ciao! Ho letto con interesse questa discussione. Ora vi chiedo: Se non dovesse arrivare nessun MIR sul tema, cosa mi consigliereste come testo per la monetazione veneziana? Ringrazio già chi avrà pazienza di rispondermi.1 punto
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Vorrei fare una piccola precisazione riguardo l'immagine qui riportata: La scritta nella prima riga del R/ è I S X S ... ovvero (qui l'ho trascritto in alfabeto greco classico, ma sulle monete bizantine è facile trovare "residui" dell'alfabeto latino come "S" o la stessa sigma nella raffigurazione "C" o sigma lunata o la "L" anziché lambda) che tradotto significa Gesù Cristo Re dei RE.1 punto
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Salve volevo condividere con voi recente acquisto e chiedere vostro parere di conservazione. Peso 27,515 grammi ringrazio in anticipo1 punto
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Meteorite “boomerang” lascia la Terra e torna dopo 10.000 anni, secondo uno studio: com’è possibile Un team di ricerca internazionale ha presentato un meteorite straordinario, con caratteristiche intermedie tra una roccia terrestre e un sasso spaziale. Secondo gli studiosi, sarebbe originato sulla Terra, finito nello spazio per 10.000 anni e poi ricaduto. Le possibili teorie. Durante una conferenza stampa un gruppo di scienziati ha presentato una delle rocce più interessanti mai scoperte, che è stata soprannominata “meteorite terrestre”. Com'è noto i meteoriti sono i frammenti di asteroidi e altri corpi celesti che giungono sul nostro pianeta dallo spazio, dunque la denominazione non sembra avere molto senso. Eppure un senso ce l'ha eccome, secondo il nuovo studio. Questa roccia di circa 650 grammi, ufficialmente conosciuta come Northwest Africa 13188 e scoperta nel 2018 nel Maghreb (Marocco), sarebbe infatti originata sulla Terra e successivamente avrebbe compiuto un viaggio nello spazio per circa 10.000 anni, per poi precipitare sulla superficie del nostro pianeta. Come abbia fatto a finire “fra le stelle” e a tornare a casa è un mistero, tuttavia alcune teorie potrebbero spiegare l'appassionante epopea di questa misteriosa roccia boomerang. A ipotizzare che il meteorite Northwest Africa 13188 è originato sulla Terra, finito nello spazio e poi ricaduto è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati francesi dell'Università di Aix-Marsiglia, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del CEREGE, dell'Università di Berna, dell'Università Curtin, dell'Università Libera di Bruxelles, dell'Università Sorbona di Parigi e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dal professor Jérôme Gattacceca del CNRS, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto approfondite analisi di laboratorio sulla peculiare roccia, che presenta caratteristiche intermedie tra una tipica roccia ignea terrestre e un meteorite esposto alla radiazione cosmica per migliaia di anni. La valutazione degli isotopi, cioè di atomi più leggeri o più pesanti (con differente numero di massa) rispetto agli elementi tipici, ha fatto emergere che nella roccia sono presenti sia l'ossigeno O-18 (circa 8 percento) che l'O-17 (circa 4 percento). La composizione, inoltre, è quella di una andesite basaltica, principalmente composta da plagioclasio (49 percento del volume) e pirosseno (26 percento del volume). Queste caratteristiche suggeriscono ai geologi un'origine abbastanza chiara: che si tratta di una roccia formatasi dalla fusione di minerali prodotti da un vulcano, nello specifico uno adiacente a una placca oceanica. Ma non è tutto. La roccia è infatti ricoperta da una crosta di fusione presente nei meteoriti, legata all'esposizione ai raggi cosmici e possibile solo nello spazio, non sulla terraferma. Le concentrazioni degli isotopi Elio-3, Berillio-10 e Neon-21, seppur inferiori a quelle dei tipici meteoriti, possono essere spiegate con un'esposizione di circa 10.000 anni alla radiazione cosmica in ambiente spaziale (la stragrande maggioranza di essa viene respinta dalla magnetosfera della Terra e non giunge sulla superficie). E qui si arriva al nodo della questione. Come ha fatto una roccia vulcanica terrestre a finire nello spazio e poi a tornare indietro? Si può escludere che un'eruzione vulcanica esplosiva possa essere in grado di proiettare rocce nello spazio, considerando che i pennacchi di fumi e ceneri più alti arrivano al massimo a una cinquantina di chilometri di altezza. Magari un'eruzione particolarmente catastrofica potrebbe riuscire nell'impresa con piccoli frammenti, ma è un'ipotesi davvero poco credibile. Una spiegazione più realistica risiede nell'impatto di un corpo celeste – come un asteroide o una cometa – contro la superficie terrestre, che teoricamente è in grado di sparare detriti del substrato a decine di migliaia di chilometri orari verso l'alto. Al momento non è ancora nota la datazione (età di cristallizzazione) del meteorite Northwest Africa 13188, ma una volta ottenuto questo dato – con la tecnica dell'Argon – forse ne sapremo molto di più anche sul suo viaggio spaziale. La scoperta è stata accolta con curiosità ma anche molto scetticismo dalla comunità scientifica, dato che si tratterebbe di un reperto davvero unico e assolutamente eccezionale. I dettagli della ricerca “Northwest Africa 13188: a possible meteorite … from Earth!” sono stati presentati durante una conferenza stampa alla Goldschmidt Conference 2023 sulla geochimica attualmente in corso di svolgimento a Lione, in Francia. https://www.fanpage.it/innovazione/scienze/meteorite-boomerang-lascia-la-terra-e-torna-dopo-10-000-anni-secondo-uno-studio-come-possibile/ Credit: Albert Jambon / Jérôme Gattacceca et al / Goldschmidt Conference1 punto
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Trovo che il nome di questa tribù delle steppe asiatiche sia molto simpatico, anche se, ad essere sinceri, non mi è chiaro da cosa derivi. In realtà non si hanno molte notizie in merito, quanto meno da fonti facilmente accessibili dall'Europa. Treccani online così riporta (https://www.treccani.it/enciclopedia/juan-juan_(Dizionario-di-Storia)/😞 Si tratta di una popolazione che ha esteso la propria influenza in aree di confine, tra Cina e India. Sul fronte nord-indiano, in particolare, l'influenza deve essere stata tale da richiedere l'emissione di monete imitative sul tipo di quelle dell'impero Kushan. Incuriosito da queste monete "esotiche" e dalla storia non banale, non mi sono lasciato sfuggire questo esemplare, di cui riporto la descrizione del venditore: India, Post-Kushan (Baktria). Jouan-Jouan Æ. Circa AD 195-230. 20mm // 1,89g Imitating types of Huvishka. King lounging on couch / Lunar goddess standing facing, arm raised, tamgha to left. MACW 3373; Pieper 1246. La moneta, piuttosto astrattamente, si rifà a questo tipo della monetazione Kushan: https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=197532 Non si tratta di una moneta particolarmente rara, ma in Italia non se ne vedono spesso per questioni di diversi interessi. Cosa ne pensate? Matteo1 punto
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Tettuccio d’oro a Innsbruck, non pensavo, ma assieme ai vari stemmi imperiali è presente anche quello di Milano.1 punto
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Magari fossimo in paese utopico privo di furti! Le monete, invece, se ne stanno in un bell'album di plastica (ma come vedi non soffrono) riposto in una cassa a tenuta stagna sul fondo di un lago...1 punto
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Buona sera, solo come rettifica: dall'edizione del 2023, il Catalogo Gigante, per il Ducato del 1784, non riporta più la legenda al Dritto "HISPANIAR", correggendo un vecchio errore. La dicitura è solo "HISPANIARVM" per il millesime 1784 e "HISPANIAR" per il 1785.1 punto
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Come per tutte le monete, i fattori per determinare il valore sono diversi: il materiale di cui sono fatte, la conservazione, la reperibilità sul mercato, la richiesta del mercato, il nmero di esemplari prodotti e non ritirati o distrutti, ecc. In particolare, le monete da 10 Lire "spighe" sono monete coniate in decine e più di milioni di pezzi e solo alcuni esemplari in alta conservazione hanno un valore superiore alla media degli altri. Per intenderci, quelli che valgono di più sono: il 10 Lire 1951 "prova" R3 che ha un prezzo determinato dalle singole trattative; il 10 Lire 1991 "assi alla tedesca R che può superare i 120 € in alta conservazione; il 10 Lire 1965 NC che negli anni di normale circolazione è stato coniato in poco più di un milione di esemplari ed il FDC è sui 25 € (questa moneta è stata molto falsificata); il 10 Lire 1954 NC, ma solo in alta conservazione perché così è difficile trovarlo e può avere valore superiore ai 50 €. Tutti gli altri hanno valore di pochi centesimi poiché, praticamente in ogni casa vi sono sacchetti pieni di queste monetine che non sono state ritirate.1 punto
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Buondì Refero1980, tutto giusto sulla comparazione dei due imperi - nulla a che spartire in quanto a dimensioni - quella che ho esposto resta tuttavia una teoria seguita (dai più maligni). Ufficialmente fu un'idea del primo ministro Disraeli che voleva celebrare la Regina Vittoria e allo stesso tempo incastonare l'India come gioiello dell'impero britannico, incarnando simbolicamente il dominio del subcontinente nella persona della sovrana: il titolo fu creato con il Royal Titles Act del 1876. Come hai detto tu e senza dubbio l'impero inglese era di magnitudine superiore, nella forma però la Regina Vittoria restava appunto una regina, non una imperatrice. La gerarchia dei titoli nobiliari è piuttosto definita in tutto il continente - con le dovute differenze tra stati - l'idea di concretizzare anche dal punto di vista formale l'apice di quella che è la Golden Age inglese non dovrebbe essere scartata. In aggiunta e proprio sotto Vittoria vi era stata la separazione tra la corona di Hannover e quella inglese, suo zio il Re Guglielmo IV (Vittoria era figlia del Duca di Kent, quinto figlio di Giorgio III) le passò unicamente i titoli britannici, non quelli tedeschi per via della legge salica. Così non fosse stato, Vittoria si sarebbe direttamente ritrovata vassalla di sua figlia Imperatrice di Germania.1 punto
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Buonasera a tutti, pur non essendo un libro in senso stretto, vorrei condividere con voi questo catalogo del 1912 - trovato ad un mercatino stamattina -, che mi ha colpito per la frase contenuta nel retro. Dopo più di cent'anni ha raggiunto il suo scopo raggiungendo un novello collezionista Il catalogo contiene l'indicazione di quasi 5.000 monete - senza foto - ed è la prima volta che sento parlare di questa "serie". Interessante leggere alcune classificazioni e denominazioni di monete che sono cambiate negli anni. Se qualcuno avesse qualche informazione in più mi farebbe piacere leggerle. Intanto buona serata, Riccardo1 punto
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Dico pure la mia sapendo che è un punto di vista fin troppo romantico. Per me le monete sono, in primis, oggetti archeologici che hanno non solo una storia scientifica ma una storia "umana", di vita. Qualcuno ha preparato un tondello, qualcun'altro l'ha scaldato, poi battuto (parlo delle antiche). Ma non solo. Le monete sono passate di mano in mano di gente comune, di soldati, di commercianti, di schiavi e prostitute. Anche quelle che quasi non hanno circolato sono state riposte da qualcuno in un contenitore poi nascosto per qualche motivo. Basterebbe solo questo per farci correre la fantasia a quali eventi abbiano indotto ad una tale azione. Per me, ex archeologo, che ne ha scavate tante (tutti scavi scientifici, ovviamente), un obbrobrio illeggibile ed incrostato trovato in una ciotolina posta a misero corredo di una fanciulla morta 2200 anni fa in età estremamente giovane con il bimbo che portava in grembo da un'emozione di molto superiore ad un aureo in vetrina. (si, sono conscio dei miei problemi) E poi... come è possibile leggere la moneta correttamente, studiarla, vederne tutti i particolari se non in mano con il lentino? E pesarla? e catalogarla (visto le catalogazioni che fanno certe case d'asta)? Penso che le monete siano da rispettare. Tutte. Ma questo non significa seppellirle in bare di plastica per farne dei meri investimenti impersonali e quasi intangibili. Tanto vale riempire un wallet di bitcoin.1 punto
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Aggiungi per me: LE MONETE DI GENOVA, DELLA LIGURIA E DELLE SUE COLONIE (1139 - 1814), CARIGE LE MONETE NELLA ZECCA DI MILANO DELLA COLLEZIONE DI PIETRO VERRI, COMiT PIZZI-LOPEZ, LA ZECCA DI PARMA (questo spero di riuscire a metterlo online)1 punto
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