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  1. El Chupacabra

    El Chupacabra

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/21/23 in tutte le aree

  1. La collezione dei Miniassegni è considerata "morta" nel mondo dei collezionisti ed in effetti, non vi sono più grandi trattative su questa moneta d'emergenza. Tuttavia, ancora in tanti - considerando puramente il lato storico - ne raccolgono qualcuno o se li fanno regalare. Ultimamente (maggio 2022) è uscito un nuovo catalogo "I Miniassegni... come non li avete mai visti" di Massimo Palermo ed. Nomisma che raccoglie l'intera produzione di questi biglietti (perfino i falsi che furono prodotti con banche di fantasia). Da questo catalogo, a proposito del tuo Miniassegno postato, veniamo a sapere che La Banca Provinciale Lombarda emetteva due tipi di assegni da 50, 100, 150, 200 e 250 Lire: quelli con data a stampa e quelli con data a timbro dal colore nero, blu (questi due con data 1976, 1977 e 1978) rosso, e verde (con data non ben definita). I Miniassegni con data a timbro sono in un numero impressionante (l'autore segnala di averne contate oltre 4.300 date differenti) e si prestano ad essere considerati dubbi: nel senso che, poiché la banca emise anche biglietti privi di data (cioè con lo spazio della data lasciato in bianco, tecnicamente incompleti), possono essere stati prodotti per speculazione in modo da spingere i collezionisti sistematici ad acquistarne molti di più avendo date sempre diverse. Cosicché abbiamo date che cadono in giorni in cui la banca era chiusa e quindi non avrebbero dovuto riportare tale data di emissione. Il tuo, datato 12 marzo 1977 ad es., cadeva di sabato e, pur non essendo io sicuro, mi par di ricordare che allora le banche fossero chiuse. Potrebbe, quindi, trattarsi di un Miniassegno senza data opportunamente timbrato in un secondo momento per creare un tipo diverso. È assodato che i Miniassegni intestati alla "TECNOGIOCATTOLI S.p.A. esistono solo con data a timbro. Alcuni dati sul tuo Miniassegno: - misure: 120 x 60 mm.; - filigrana: rombi in chiaroscuro con fibrille fluorescenti; - stampa: - fronte: litografica offset a quattro colori di cui uno con tecnica IRIS e uno con pigmenti fluorescenti azzurri; - retro: litografica offset a due colori di cui uno con pigmenti fluorescenti; - numerazione: arabica a codeline magnetica; - stampato da: Off. Carte Valori Turati Lombardi & C., Milano; - note descrittive: Italia turrita raffigurata sul fronte; - valore (solo per i FDS): data a timbro nero e blu degli anni 1976/1977: 2,00 €; [data a timbro nero e blu dell'anno 1976/1977): 2,50 €; data a timbro rosso: 8,00 €; data a timbro verde: 6,00 €; senza data: 18,00 €; 150 Lire 1° tipo blu (indipendentemente dalla data): 10,00€. Tutti quelli con data a stampa: generalmente 1,00 € con qualche eccezione a 2,00 €.] Due esempi di Miniassegni "inventati" per truffare.
    5 punti
  2. Trovandomi in vacanza in Grecia e facendo tappa ad Atene non ho potuto non visitare il museo numismatico, anche se sono completamente ignorante sulla monetazione, perchè occasioni come questa per vedere monete bellissime non si possono perdere. Il museo è disposto su due piani dove sono esposte monete greche, Magna Grecia e selezioni a tema su monete mondiale. Condivido con voi qualche bella foto della visita Ingresso Ritrovamenti Monetazione Donazioni nei prossimi giorni aggiungerò altre foto.
    4 punti
  3. Allora, vista la partecipazione (e prima che lo faccia qualcun altro...) eccovi i Buoni da 1 Lira, anch'essi in nichelio quasi puro (975/1000) e soggetti allo stesso tipo di usura dei fratelli maggiori:
    4 punti
  4. Vesuvio 79 d.C. Scoperta ora un’altra camera da letto degli schiavi. Intatta. Letti, armadi, materassi, coperte. E topi di 2000 anni fa È stato ritrovato, nella villa romana di Civita Giuliana, a circa 600 metri dalle mura dell’antica Pompei, l’arredo di una stanza assegnata agli schiavi. Sembra una fotografia, che denuncia una situazione di precarietà e subalternità. Tuttavia, si tratta di un’immagine di quasi 2000 anni fa, realizzata con la tecnica dei calchi, esistente solo a Pompei e dintorni. Materiali quali mobili e tessuti, nonché corpi di vittime dell’eruzione del 79 d.C., sono stati coperti dalla nube piroclastica, divenuta poi terreno solido mentre la materia organica decomposta ha lasciato un vuoto nel terreno: un’impronta che, riempita di gesso, ha rivelato la sua forma originaria. La nuova stanza, denominata “ambiente “A”, si presenta diversa da quella già nota come ambiente “C”, ricostruita a novembre 2021 in cui erano posizionate tre brande e che fungeva al tempo stesso da ripostiglio. Quello che è emerso adesso fa pensare a una precisa gerarchia all’interno della servitù. Mentre uno dei due letti trovati in queste settimane è della stessa fattura, estremamente semplice e senza materasso, di quelli del 2021, l’altro è di un tipo più confortevole e costoso, noto in bibliografia come “letto a spalliera”. Nella cinerite sono ancora visibili le tracce di decorazioni color rosso su due delle spalliere. Oltre ai due letti, nell’ambiente recentemente scavato ci sono due piccoli armadi, anch’essi conservati parzialmente come calchi, una serie di anfore e vasi di ceramica e diversi attrezzi, tra cui una zappa di ferro. Il microscavo di vasi e anfore provenienti dall’ambiente “C” ha nel frattempo rilevato la presenza di almeno tre roditori: due topolini in un’anfora e un ratto in una brocca, posizionata sotto uno dei letti e dalla quale sembra che l’animale cercasse di scappare quando morì nel flusso piroclastico dell’eruzione. Dettagli che sottolineano ancora una volta le condizioni di precarietà e disagio igienico in cui vivevano gli ultimi della società dell’epoca. “Sappiamo che i proprietari usavano diversi privilegi, tra cui anche la possibilità di formare una famiglia, seppure senza alcuna tutela legale, per legare alcuni schiavi più strettamente alla villa, anche con la finalità di averli come alleati nel sorvegliare gli altri. Quello che emerge qui è la struttura sociale della servitù che doveva impedire fughe e forme di resistenza, anche perché mancano tracce di grate, lucchetti e ceppi. Pare che il controllo avveniva principalmente tramite l’organizzazione interna della servitù, e non tramite barriere e vincoli fisici – spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – Siamo impegnati a continuare le ricerche e progettare la fruizione di un luogo che, come nessun altro del mondo antico racconta la quotidianità degli ultimi. In occasione della riapertura dell’Antiquarium di Boscoreale il prossimo autunno, prevediamo una sala per informare il pubblico sugli scavi in corso, gli stessi che, sotto la direzione del mio predecessore, Massimo Osanna, hanno portato alla scoperta del carro cerimoniale recentemente in mostra a Roma, alle Terme di Diocleziano. Vorrei ringraziare, oltre alla squadra impegnata nello scavo archeologico, la Procura guidata da Nunzio Fragliasso per l’eccellente lavoro svolto”. https://www.stilearte.it/vesuvio-79-d-c-scoperta-ora-unaltra-camera-da-letto-degli-schiavi-letti-armadi-materassi-coperte-e-alcuni-topi-di-2000-anni-fa/
    3 punti
  5. posto le foto di qualche libro della libreria di famiglia in cui sto lentamente mettendo le mani negli ultimi anni. Qualcuno li conosce?
    3 punti
  6. Per gli estimatori della monetazione monetazione milanese ed in particolare di questo nominale è stata pubblicata una monografia che cataloga le parpagliole della provvidenza fino ad oggi reperite. Il volume di 53 pagine più nove tavole contenenti 200 monete, raccoglie tutti gli studi precedenti con l'aggiunta degli ultimi ritrovamenti. Catalogazione divisa in schede per ogni singola tipologia e capitolo Appendici con il riassunto degli accoppiamenti D/ e R/.
    3 punti
  7. Se Alain @Poemenius con le letture va a rilento io sono talmente veloce che i moscerini mi si spatasciano sul lunotto posteriore dell'auto <cit.> Nel succitato articolo della Claudia Perassi, non solo si fa cenno a questa discussione ma, soprattutto, si parla di una moneta rinvenuta nello scavo della pars rustica di una villa in località Schieppo di Ponte Lambro (Milano), un quarto di siliqua di Baduila avvicinabile per il rovescio a quella qui proposta da @Lorenzo il magnifico. NB: Traggo qua e là dal lavoro della Perassi dalle pp. 230-233. Il lavoro originale è recuperabile su Academia.org al link nel post precedente. Sul D) e` proposto il busto dell’imperatore ANASTASIO, rivolto a dx, con il diadema a doppia fila di perle, del quale si distingue bene anche il nodo posteriore e il tipico ‘‘Ostrogotich garment’’ definito dal Metlich (2004), caratterizzato da una sorta di ampio scollo con fitta decorazione, concluso sulla schiena da due sequenze parallele di perle. La legenda del Diritto, riporta un’errata grafia del nome imperiale – Ansta[sius] invece di Anasta[sius] - per il quale la studiosa non ha trovato riferimenti nei 1/4 di siliqua. Il R) è, invece, unicamente epigrafico entro ghirlanda conclusa in alto da una grande gemma, entro la quale è l’iscrizione disposta su quattro righe: DN/BΛDV/ΛIIΛ/RIX. L’alternanza di rex/rix è attestata ampiamente nella serie, mentre appare essere la seconda attestazione (Perassi parla di unicum) la trasformazione della porzione finale del nome reale nel susseguirsi di lettere prive di effettivo significato. Allego qui insieme la moneta di rinvenimento francese (sopra) e quella dallo scavo di Ponte Lambro (sotto). Scusate la qualità ma il PDF è quello che è. MIa (banalissima) osservazione: come si può vedere le due monete non hanno i conii del rovescio in comune. L’ultimo segno puo` essere interpretato come la trasformazione delle lettera A in una sorta di greca Λ, ampiamente documentata nell’epigrafia delle monete di Baduila (BALDI 2014, nn. 157.1-3; 158.1; 159.2; 160.1; 161.1.) tipo qui: Anche la lettera L mostra talora la tendenza ad abbreviare il tratto orizzontale, fino alla totale eliminazione come in questi due esemplari dove assumono la forma di una "I". Vedi, per esempio, Fritz Rudolf Kunker GmbH & Co. KG, 158, 28 settembre 2009, n. 920 (METLICH 2004, n. 71 a); Numismatik Lanz Munchen, 157, 9 dicembre 2013, n. 423 (METLICH 2004, n. 70a); BALDI 2014, n. 157.2 (METLICH 2004, n. 70a). NB: BALDI 2014 non è nient'altro che il già citato BALDI E. 2014, Ostrogothic Coins in the British Museum, London. L'elemento inconsueto, presente nelle "nostre" due monetine è quella Λ che inizia la terza riga. Secondo l'autrice viene in soccorso una moneta già apparsa sul mercato antiquario che presenta un'ulteriore variante epigrafica che potrebbe fornire una suggesione per la risoluzione della questione. Numismatica Ars Classica, 93, 24 maggio 2016, n. 1210 (METLICH 2004, n. 69 var.; ex Kunst und Munzen 10, 1973, n. 187; Leu 77, 2000, n. 792). Consiglio agli appassionati di monete altomedievali che già non lo possiedono di recuperare il catalogo in PDF dell'asta NAC a questo indirizzo: https://www.arsclassicacoins.com/wp-content-nasecure/uploads/2020/06/2016-NAC-93.pdf il catalogo issuu a questo indirizzo: https://www.arsclassicacoins.com/catalogues/auction-93/ Ecco la moneta con l'ingrandimento del R) Sul R) di questa 1/2 siliqua che parrebbe a nome di Giustiniano I il nome del re goto (righe 2 e 3) e` reso come DN/BADV/VIIA/ REX. Il raddoppio della lettera V potrebbe pertanto essere un espediente attuato per rendere in lati- no il nome goto Badwila, nello stesso modo in cui le precedenti mezze silique ravennati di Witigis (536-538) avevano costantemente traslitterato quello dell’autorità emittente in VVIT/ICE(I)S Tornando "a bomba" alle "nostre" monete Il raddoppiamento della lettera V per motivi fonetici - continua la Perassi - sarebbe stato trasformato nella sequenza V/Λ forse per un’assimilazione grafica della seconda V alla lettera A priva di stanghetta orizzontale posta al termine della stessa riga. L’iscrizione e` dunque testimonianza di quell’involuzione tecnica nel lavoro di incisione dei conii rilevata soprattutto nella tarda produzione enea di Baduila, nella quale il ductus epigrafico incerto con lettere talvolta speculari e le immagini ‘impacciate’ definiscono, secondo la felice intuizione di Arslan, ‘‘un diverso e nuovo clima culturale, del quale la modifica del linguaggio stilistico era causa e non conseguenza’’.
    2 punti
  8. https://www.unificato.it/super-iii-storia-postale-2024/ Appena uscito. Attenzione, molti cataloghi di filatelia come credo nella numismatica hanno tirature basse, pertanto una volta fuori stampa diventano introvabili. Come questo https://www.unificato.it/storia-postale-3-vol-ed-2011-13/ PS I libri sono importanti !
    2 punti
  9. Si.. 105 Kili di "bonzo" etrusco ,manco "l'arringatore" ..🤔🙄
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  10. Ciao @Ptr79 👋 Personalmente manuali non ne conosco, ma mi permetto di segnalarti questo sito che seguo da diverso tempo: https://www.gm-storiapostale.it/ Seguo comunque il thread sperando nell'intervento di altri amici del Forum che vorranno segnalarci quanto da te richiesto.
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  11. mi è arrivato oggi!!!!!! non vedo l'ora di leggere, e un po' anche di completare l'intera opera ... spero in un paio d'anni o tre al massimo (mancano a mio avviso un paio di volumi) complimenti a D'Andrea e C. un opera che personalmente utilizzo costantemente saluti Alain
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  12. Buongiorno vorrei presentare questa bella moneta dell'Indonesia: 2000 rupie 1974, che comprai per la modica cifra di 9 euro nel maggio 2018. In argento proof 925, ne corso degli anni ha sviluppato una leggera patina, benché la conservi in capsula "ermetica". La comprai perchè rimasi affascinato dal rovescio della moneta, ossia dall'eleganza della tigre che si aggira nella foresta. Cercando più informazioni, scoprii che si tratta della tigre di Giava, animale dichiarato estinto nel 1980. Le cause sono: distruzione delle foreste e bracconaggio Alla fine del XVIII secolo, le tigri di Giava abitavano quasi tutta l'isola. Intorno al 1850, questi animali erano ancora così numerosi da essere considerati un flagello dagli uomini stanziati nelle aree rurali. La tigre fu oggetto di massacri, bracconaggio e altre azioni volte a ridurre drasticamente il loro numero, finché agli inizi degli anni 70 fu abbattuto un’esemplare femmina; fu l’ultima tigre di Giava vista dall’essere umano. Nell'immagine sotto: esemplare di tigre fotografata nel 1938 (da Wikipedia)
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  13. Da un vecchio album, m'è caduto questo vecchio articolo che non sapevo più di avere. In effetti, non ricordo (strano che non l'abbia appuntato...) da quale giornale l'abbia ritagliato, né che data avesse. Tino Marra: "Chi era costui?" Ebbene è uno dei nomi di fantasia con cui amava firmarsi Mario Traina...
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  14. Il prezzo in questo caso è superfluo, io non le comprerei nemmeno a 100 euro. La domanda è: piacciono? Se sì comprale, anche perché "investire" 230 euro in questi pezzi difficilmente si potranno rivendere
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  15. Apri una annosa discussione.. alcuni venditori su ebay e subito sono fuori di testa al limite della truffa, e purtroppo inducono la gente a far credere di avere tra le mani dei tesori. Ci capitano tutto fino a quando non iniziano a documentarsi e a scontrarsi con la realtà dei fatti..
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  16. @ARES III Primavera. Stavamo scavando in un'area esterna alla parete della navata dx di una chiesa cimiteriale romanica che sussisteva su precedenti resti di chiesa altomedievale, sempre con funzione cimiteriale. Affrontiamo la collega ed io un'enorme fossa comune databile approssimativamente alla peste manzoniana contenente almeno un centinaio di corpi, ovviamente scheletrizzati, che tagliava a metà tutti gli strati attorno dal muro della basilica alla strada continuando sotto di essa. Dopo diversi giorni avevamo estratto, siglato, documentato, disegnato tutto ne avevamo davvero abbastanza di ossa alla rinfusa e ci siamo allo scavo del resto del sito io a sx della fossa e lei a dx. Dopo alcuni giorni arriviamo a strati altomedievali (da rimarcare tomba genericamente di età medievale contenete inumato senza corredo con evidente segno di arma bianca inferto da dx a sx e dall'alto verso il basso che ha provocato importante frattura della zona frontale e parietale sx) e mi sto dedicando ad una piccola tomba a cassa litica estremamente emplice e rudimentale nelle fattezze. Il riempimentoi era costituito da un corpo piuttosto minutomolto ben conservato nella parte superiore del tronco, con alterazioni nella parte inforiore fino alla quasi competa disgregazione della parte dalle ginocchia in giù. pulendo tra le ostole verso il bacino mi imbatto in una forma chiara che non dovrebbe esserci. vado avanti a sgorbia e mi accorgo che la macchia polverosa biancastra ha la forma di un corpo in posizione fetale. Le cartrilagini del feto si erano mineralizzate a contatto col terreno (non ricordo minimamente il contenuto se acido o alcalino di quell'argilla) lasciando la traccia del corpicino. Ecco... mi ha davvero emozionato e rattristato individuare quella ragazzina (molto giovane dalle suture sagittale, coronale e lambdoidea. non ne so quasi nulla ma sicuramente ben più giovane dei 20 anni) ed il suo piccolo già in stato avanzato di crescita. Nessun corredo, era una tomba povera. Ma la deposizione era molto curata e si vedeva lo sforzo di costruirle una casa per l'aldilà la più dignitosa possibile. O magari mi sono fatto un film io Si parla tanto dei grandi nomi della storia ma alla fine quelli che la storia la vivono e la fanno, incoscientemente nella vita quotidiana. sono questa ragazzina e l'uomo "spadato".
    2 punti
  17. Tra tutte le emissioni enee di Valentiniano III, la Porta di Campo è quella che si trova con maggiore frequenza nei listini d’asta e nelle collezioni private e, pertanto, sembra che le ripetute emissioni di questa tipologia siano state particolarmente abbondanti. Secondo il RIC questa iconografia è stata battuta come nummo (RIC 2123-2128), e come doppio nummo (RIC 2135, simile al RIC 2124, con sigla RM in esergo ma senza il numerale d’Officina😞 tuttavia vi sono pochissimi esemplari del RIC 2135 e non è possibile determinarne il peso medio e quindi confermare o smentire l’affermazione di Kent. J.P.C. Kent suddivide l’iconografia della Porta di Campo in due grandi gruppi, coniati da tutte le officine: - porta con torrette piramidali (RIC 2123-2125) - porta con due coppie di globetti in luogo delle torrette (RIC 2126-2128) In realtà, l’iconografia della Porta di Campo di Valentiniano III è molto variabile e se si prende quale discriminante l’aspetto delle torrette, allora appare opportuno distinguere tre gruppi, all’interno di ognuno dei quali la torre può avere un numero variabile di file di mattoni, con il profilo esterno a volte tracciato con una successione di punti anziché una linea: - porta con torrette piramidali (RIC 2123-2125) - porta con cupolette triangolari (RIC 2123-2125v) - porta con due coppie di globetti in luogo delle torrette (RIC 2126-2128) Nonostante la notevole variabilità del disegno della porta e diversamente da gran parte delle altre emissioni, in questa tipologia il volto di Valentiniano III non di rado appare con un aspetto giovanile, a prescindere dal disegno del rovescio. Tra i tre gruppi in cui ho suddiviso la tipologia della Porta di Campo, quello con le torrette rettangolari è di gran lunga prevalente e rappresenta quasi i ¾ del totale.
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  18. Buongiorno a tutti, vi posto la suddetta moneta in bella conservazione, se volete esprimere la vostra opinione vi leggerò volentieri. Non seguo più tanto la Repubblica Italiana da quando l'ho terminata ma a differenza di molti mi è ancora molto cara, Saluti Marfir
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  19. Non avevo mai fatto caso a questa Lira "testa di Cerere" relegata all'album delle doppie se, tempo fa sfogliando il catalogo di Giovanni Attardi "Varianti ed errori nelle monete della Repubblica Italiana" ed. Nomisma 1999/2002 II edizione 2002, non avessi notato che l'unico "difetto di conio" riportato per questa tipologia con rarità NC, è (per la Lira del 1949) "escrescenza di metallo sulla foglia in alto a dx"; in realtà, l'espressione è ambigua, io direi: "escrescenza di metallo sulla foglia a destra in alto" (l'Attardi non riporta alcuna immagine). Altra ambiguità, questo "difetto" è classificato con la lettera "A rossa" (artefatto errore?), ma non esiste tale sigla nella tabella delle abbreviazioni. La moneta l'ho da sempre, ma ho provato - da quando ho letto sul catalogo - a cercare un altro esemplare nei vari mercatini, senza successo. Qualcuno di voi ne possiede? È solo una curiosità, ma se qualcun altro Lamonetiano l'ha in collezione, la posti pure qui.
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  20. Salve, chiedo ai più esperti se possono contribuire indicando ai novizi come me sulla materia in oggetto dei manuali per approfondire questa branca collezionistica. Ringrazio in anticipo. Cordialità
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  21. Buonasera aggiungo alla bellissima serie di @El Chupacabra anche questi buoni da 2 lire..PROVA! Poi domani con calma posto qualche altra chicca ..😜
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  22. Concordo, c’è il rischio che non tornano più.. se qualcuno ha bisogno si fornisce le informazioni necessarie
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  23. Questo invece un catalogo di cartoline, del 1979, in perfette condizioni Saluti
    1 punto
  24. Ecco cosa significa condivisione! @caravelle82 apro il tuo primo Link e già dopo poche righe imparo! Imparo cos'erano le cartoline in franchigia - termine che non avevo mai sentito prima 😁 Che dire: grazie 😉👍 Mai visto nulla di simile prima, ma ammetto che non mi dispiacerebbe metterci le mani sopra 😅
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  25. Il mangiatore di aringhe
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  26. Non sono ancora in grado di giudicare quindi aspetto altri . Però da quel che ho imparato la rosetta è ben visibile quindi parliamo di alta conservazione. Ma davvero hai finito tutta la serie? 46/47 compreso? Complimenti 👏👏👏 A me manca tutta la 47 più quasi tutta la 46 .Della 46 ho solo le due lire.
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  27. Provo: con F è R maschietta CONFERMA SCHIETTA Ciao. Stilicho
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  28. La ringrazio. Qualche copia c'è in giro, ma vorrei trovarne una intatta a un prezzo equilibrato.
    1 punto
  29. La conquista della Spagna da parte dei Romani e' dovuta in larga misura alla spedizione di Annibale , con sua sconfitta finale , che diede origine alla seconda guerra punica . Gia' nel corso della permanenza di Annibale in Italia , Publio Cornelio Scipione , inviato da Roma in Spagna per evitare che Annibale ricevesse rinforzi dai due fratelli Magone e Asdrubale li rimasti per organizzare una seconda spedizione che in effetti si avvero' , Scipione getto' le basi della conquista della penisola iberica che avvenne definitivamente solo circa 200 anni dopo ad opera di Augusto . In base a recenti studi di fisica di pochi anni fa' (Agosto 2017) , e' stato dimostrato che la maggior parte della produzione di monete romane repubblicane e imperiali in argento : Denari , (Sesterzi) , Quinari , furono coniati in argento proveniente dalle miniere spagnole , mentre prima della conquista spagnola l' argento proveniva principalmente dalla Grecia , oltre che da piccoli e limitati affioramenti di Galena (piombo) in Italia , da cui si estraeva il prezioso metallo . Questo l' interessante articolo : https://www.bing.com/ck/a?!&&p=cab5d56ca9a87a4bJmltdHM9MTY5MjU3NjAwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTM5OA&ptn=3&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=miniere+romane+in+spagna&u=a1aHR0cHM6Ly9pbGZhdHRvc3Rvcmljby5jb20vMjAxNy8wOC8yMi9sYXJnZW50by1pYmVyaWNvLXJpdmVsYS1sYXNjZXNhLWRpLXJvbWEv&ntb=1
    1 punto
  30. Davvero senza parole! Grazie mille e chapeau 🎩
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  31. La fattura è etrusca chiaramente, in virtù della naturalezza, ma il soggetto è comunque celtico, e proviene da bottega è di area lombarda...
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  32. Qui no, non sono d'accordo: a scuola come su un luogo di lavoro (dove non siamo noi i proprietari/dirigenti, e quindi non decidiamo noi) esiste un dress code , non ci si veste come ci pare (a prescindere dalla bravura di uno studente). Anche perché se gli studenti vogliono vestirsi come vogliono allora perché i docenti e il personale ATA no ? È una questione di rispetto reciproco e verso l'istituzione. Avendo frequentato un liceo piccolo di provincia, non avevamo bisogno di essere edotti sul vestiario (lunghezza e/o stile) perché era intuibile cosa ci si aspettasse da noi (ma nessun sacrificio bastavano pantaloni lunghi e camicia o maglia della nostra taglia, non XXXL). Sono dell'idea che su un luogo di lavoro bisogna tenere un determinato atteggiamento (vestiario compreso) perché si deve mostrare rispetto verso i colleghi e verso anche gli eventuali clienti che potrebbero non gradire il nostro abbigliamento, quindi si deve cercare sempre di essere il più "neutri" possibile.
    1 punto
  33. Bene, sono meglio di prima. Vedo che hai tenuto il frammento cartaceo, .. puoi tranquillamente se vuoi riattaccarci il francobollo. Bel lavoro. Anche la candeggina se ben diluita è un'ottimo pulente e sgrassante, ..se si vuole in alcuni casi anche qualche goccia di sapone per i piatti. Ovviamente va tutto risciacquato bene in acqua fredda. L'acqua tiepida tende a rilassare e ad aprire i tessuti del francobollo, l'acqua fredda a fare ritornare i tessuti alla normalità.
    1 punto
  34. Continuo questa discussione, con un'altra moneta della mia raccolta: 10 griven 2020, dedicata al Corpo delle guardie di frontiera. al dritto : al centro c'è l'emblema del servizio di guardia di frontiera statale dell'Ucraina tra due rami di alloro e viburno al rovescio: legenda ДЕРЖАВНА/ПРИКОРДОННА/СЛУЖБА УКРАЇНИ (Servizio di guardia di frontiera statale dell'Ucraina), al centro una mappa dell'Ucraina; sotto un cippo di confine simbolico; a destra ea sinistra ci sono composizioni che simboleggiano le attività del servizio di guardia di frontiera statale in aria, a terra e in mare.
    1 punto
  35. Ciao, la prima moneta (non avendo il peso ed il diametro 🙂) visto il ritratto di Gordiano molto vicino alle legende penso possa trattarsi di un asse e non di un sesterzio. Attendiamo ulteriori dati. ANTONIO
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  36. I colleghi hanno specificato che questi souvenir sono stati realizzati negli anni '80 nella città di Ekaterinburg, una cooperativa di persone disabili.
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  37. Ecco il mio miniassegno “inventato” 😀
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  38. E' molto più bella di quelle che usava il mio bisnonno.
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  39. Mentre per la circolazione nel 1961 (e nei due anni seguenti) veniva coniato il 500 Lire "Quadriga" commemorativo per l'Unità d'Italia in Ag 835 a firma Guido Veroi: Nello stesso anno, il capo incisore Pietro Giampaoli produceva la medaglia commemorativa in oro in 6 formati (da 104,70 - 69 ,90 - 34,80 - 17,50 - 10,40 - 7,00 g.) riportando al D/ le figure dei quattro più imporanti artefici dell'Unità d'Italia (Vittorio Emanuele II, Cavour, Garibaldi e Mazzini) e al R/ una Quadriga guidata dall'Italia con in mano la fiaccola:
    1 punto
  40. Ho l'impressione che giri deliberatamente in tutti gli ospedali psichiatrici e cerchi lì i pazienti più violenti. Quell'anno questo Koltypin trovò anche città elfiche sotterranee. una foto appositamente per mostrare l'entità della malattia nei suoi occhi e spaventarti di notte
    1 punto
  41. Ciao, da quando si riesce a vedere dalle foto e dal peso della moneta si tratta di sesterzio attribuibile all'imperatore Marco Aurelio. Le legende non sono visibili ma dalla figura sul rovescio e da qualche lettera che si vede dovrebbe appartenere alla tipologia con la personificazione della dea dell'Equita' seduta sul rovescio, tipo questo che ti mostro. Attendiamo ulteriori interventi 🙂. ANTONIO
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  42. Ciao, come già detto si tratta dell'imperatore Nerva. Il denario appartiene alla tipologia con la personificazione sul rovescio della dea Fortuna. Posto foto per classificazione 🙂. ANTONIO
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  43. 1 punto
  44. In realtà riproduce un decadramma di Siracusa inciso dal grande Cimone. Arka Diligite iustitiam
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  45. Notevole l’aggiudicazione raggiunta da questo “triple knot” nella Roma Numismatics del giugno scorso. Lotto 105. Campania, Capua Æ 16mm. Circa 216-211 BC. Diademed and veiled bust of Hera to right; lotus-tipped sceptre over shoulder / Grain ear; triple knot to right, 'kapu' in Oscan to left. SNG ANS 219; HN Italy 500; HGC 1, 398. 3.67g, 16mm, 3h. Very Fine. From the Anders Collection, collector's tickets included. Base d’asta: 3 GBP. Valutazione: 5 GBP. Risultato: 850 GBP. apollonia
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  46. Questa tipologia ha un peso medio di 1,40 g (N=193), nettamente superiore a quello di tutte le altre tipologie, anche di quella votiva (VOT XX) che pure è più pesante delle altre. Questa tipologia si caratterizza per un’usura spesso molto marcata (a questo si deve la grande dispersione dei pesi), ciò che da un lato suggerisce che il peso medio nominale (in uscita dalle Officine della zecca) fosse superiore a 1,5 g, e dall’altro che questa moneta ebbe una lunga circolazione e propensione ad essere spesa rapidamente a scapito di altri nominali, che è quanto sarebbe avvenuto in base alla legge de Gresham se le autorità monetarie le avessero attribuito un valore nominale di 2 nummi. La distribuzione dei pesi della Porta di Campo è assai dispersa, con un range che oscilla tra 0,60 e 2,49 g (escludendo gli esemplari dal tondello incompleto). Il peso medio di ognuno dei diversi tipi di questa tipologia appaiono difformi, con la Porta di Campo con le cupolette triangolari apparentemente più pesante degli altri tipi: tuttavia la numerosità limitata di ogni campione non consente di considerare provata questa diversità di peso. Il disegno della Porta di Campo fu adottato da buona parte degli imperatori romani da Diocleziano in poi e, a partire da Costantino Magno, si converte in uno dei più frequenti sulla monetazione di rame di minore dimensione, e lo fa con una straordinaria varietà di legende, tanto relative agli aspetti propriamente civili, quanto a quelli militari: - dinastia costantiniana: PROVIDENTIAE AVGG, PROVIDENTIAE CAES o CAESS - dinastia costantiniana (occasionalmente): VIRTVS AVGG, VIRTVS CAESS - Graziano, Valente, Valentiniano II: GLORIA ROMANORVM, - Magno Massimo, Flavio Vittore: SPES ROMANORVM - dinastia teodosiana: GLORIA REIPVBLICE. La legenda VOT PVB associata alla Porta di Campo è innovativa. Durante il regno di Valentiniano III, come già durante la reggenza di Galla Placidia, la zecca romana coniò moneta enea facendo maggior riferimento all’iconografia costantiniana piuttosto che teodosiana. Essendo la VOT PVB una tipologia votiva e quindi destinata a trasmettere un messaggio di auspicio, viene naturale associarla alla legenda costantiniana PROVIDENTIAE AVGG, PROVIDENTIAE CAES o CAESS che sottolinea la volontà dell’imperatore di provvedere ai bisogni dei suoi sudditi. Nell’autunno del 442 un violento terremoto colpì il Lazio e Roma subì i peggiori danni sismici della sua storia, con scosse che si protrassero sino alla primavera del 443: tra gli altri, furono danneggiati il Colosseo, una navata della Basilica di San Paolo fuori le Mura, alcuni portici antichi, tra cui quelli del Teatro di Pompeo, e le mura aureliane[1]. Sappiamo che Valentiniano III non appena fu informato dei danni subiti da Roma nell’autunno del 442, lasciò Ravenna e si recò nell’Urbe per farsi carico immediatamente degli interventi più urgenti e avviare le opere di ricostruzione, tra le quali il restauro delle mura aureliane, trasferendovi in modo quasi permanente la corte. Appare quindi ragionevole pensare che nell’autunno del 442 sia cessata la coniazione della terza serie di Vittorie (RIC 2133, 2137-39), sicuramente breve come suggerisce la loro scarsità, sostituita dalla Porta di Campo, le cui prime emissioni probabilmente furono oggetto di elargizioni. Ciò sarebbe coerente con l’emissione di una moneta per celebrare i vota suscepta, ora senza riportare un limite temporale in quanto l’impegno assunto dall’imperatore si sarebbe protratto per tutto il tempo necessario. [1] Pochi anni a seguire, nel 476, ebbe luogo uno dei più gravi episodi sismici che abbiano colpito la capitale: per 40 giorni si seguirono scosse nella città, causando la distruzione di numerosi edifici.
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  47. Bel pezzo di storia poiché ha riguardato un periodo storico molto particolare, ovvero il biennio 1975-1977 nel quale scarseggiava la moneta metallica e vennero emessi milioni di miniassegni che circolarono come se fossero moneta vera e propria. Essendone stati emessi in enormi quantità sono tutt’ora estremamente comuni e quindi valgono pochi centesimi o al massimo pochi euro al pezzo (se in perfetto fior di stampa). Io stesso ogni tanto ne compro qualcuno fior di stampa e di solito non lo pago mai più di 1 euro al pezzo, anzi il più delle volte mi vengono regalati da commercianti magari quando faccio altri acquisti
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  48. Che sia stato un bel viaggio si è capito, pero se carichi qualche foto ci fai ancora più contenti.
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  49. Segnalo questo doppio appuntamento di seminari tenuti dalla Prof.ssa Monica Baldassarri @monbalda del CNR-ICCOM di Pisa e docente all'Università di Genova. Si terranno in orario 14:30-16:30 il 28 e 29 marzo durante il Corso di Storia delle monete medievali all'Università degli Studi di Milano, Aula 435.
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