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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/30/23 in tutte le aree

  1. Ho acquistato ieri un antoniniano di Gallieno della zecca di Milano che sulle prime mi aveva colpito per la sua conservazione e la freschezza del ritratto: un amore a prima vista nonostante la lacuna a seguito di una frattura che tuttavia non pregiudica la godibilità del dritto e del rovescio: D\ [IMP] GALLIENVS P AVG R\ IOVI C[O]NSERVAT, /P 21mm; 2.40g Zecca: Milano Cercando sul MIR, esiste la n. 1186e (4 esemplari) che è quella più vicina: tuttavia la legenda al dritto non collima in quanto questa è più breve "IMP GALLIENVS AVG" senza la "P". Nemmeno scorrendo il testo di Doyen "L'Atelier de Milan 258-268" (a meno che non mi sia sfuggita) ho trovato riscontro con questa combinazione di dritto/rovescio. Infine nemmeno cercando su vcoins, ma-shop, cgb.fr, ac-search ecc non ho trovato altri esempi. Aspetto che mi arrivi per posta per studiarmela bene in mano, ma se non ho preso qualche abbaglio mi sa che la mia analisi fin qui condotta è corretta
    5 punti
  2. -> https://www.ilgiornaledellanumismatica.it/giovino-un-usurpatore-lasciato-monete-pregevoli-2/ un articolo datato ma abbastanza interessante per i neofiti Si definì restauratore dello stato, restitutor reipublicae, e si servì delle stesse zecche già attive, senza istituirne di nuove di Roberto Diegi http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/wp-content/uploads/2020/12/foto-1-375x176.jpg Solido di 4,50 grammi coniato ad Arelate tra il 411 e il 413 da Giovino. Al diritto elegante busto diademato. Al rovescio l’Imperatore con labaro e Vittoriola calpesta un prigioniero; la legenda è RESTITUTOR REIP Nel 411 d.C. Giovino fu elevato al soglio imperiale – pur essendo un usurpatore perché l’imperatore legittimo era Onorio – a Mogontiacum (Magonza), dopo la morte di un altro usurpatore, Costantino III. Giovino non era un parvenu, ma il nipote di Flavio Valente Giovino, nominato Magister Armorum per Gallias sotto l’imperatore Giuliano, circa un secolo prima. Ebbe il sostegno della nobiltà gallo-romana e si alleò con le tribù nomadi dei Burgundi e degli Alani stanziate oltre il Reno. Nella stessa zona, però, giunsero anche i Visigoti di Ataulfo, che avevano lasciato l’Italia portando con loro come ostaggi l’ex-imperatore Prisco Attalo e la sorellastra di Onorio, Galla Placidia. I rapporti tra Ataulfo e Giovino, pur formalmente alleati, mostravano già qualche incrinatura. Col sostegno di Ataulfo, Giovino espanse il proprio territorio nella Gallia sud-orientale, ma nominò imperatore coreggente il fratello Sebastiano senza consultare preventivamente Ataulfo, di cui non si fidava. http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/wp-content/uploads/2020/12/foto2_fronte.jpg Un altro esemplare, simile al precedente, rinvenuto nel 2004 nelle campagne inglesi del Kent, è stato di recente posto in vendita all’asta a Londra. Per parte sua, Ataulfo cercava un territorio in cui i suoi Visigoti potessero insediarsi, come Giovino aveva fatto con altre nazioni barbare. La reazione del sovrano visigoto fu quella di accordarsi con Claudio Postumo Dardano, prefetto del pretorio in Gallia e unico alto ufficiale rimasto fedele a Onorio in quella provincia. Attraverso Dardano, Ataulfo concluse con Onorio un accordo, in base al quale l’imperatore avrebbe fornito ai Visigoti viveri ed equipaggiamenti in cambio dell’uccisione dei due fratelli usurpatori, da provarsi con la consegna delle loro teste mozzate. Lo scontro fra Giovino e Sebastiano da una parte e Ataulfo dall’altra divenne inevitabile e si risolse a favore del sovrano visigoto. Era il 413 d.C. e la breve avventura dei due fratelli, nei quali i nobili gallici riponevano le loro speranze d’indipendenza, stava terminando. Sebastiano e Giovino si rifugiarono con i superstiti del loro esercito all’interno delle mura di Valentia (Valence), nel sud della Gallia. La città fu messa immediatamente sotto assedio dalle truppe di Ataulfo, il quale si attendeva che i Burgundi o gli Alani accorressero in aiuto del loro benefattore, ma né gli uni né gli altri si mossero. http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/wp-content/uploads/2020/12/foto-3a-1-375x198.jpg Siliqua di 1,5 grammi circa, coniata a Treviri tra il 411 e il 413. Al diritto busto diademato di Giovino. Al rovescio Roma seduta a sinistra con legenda VICTORIA AVGG. A quel punto Ataulfo, sicuro delle proprie forze, riuscì a entrare in città senza incontrare particolare resistenza. I due nemici furono subito catturati e, rispettando il patto con Onorio, Ataulfo li consegnò a Dardano in quanto governatore della provincia, che risiedeva a Narbona. Gli usurpatori furono condannati a morte e decapitati. Le teste di Giovino e Sebastiano furono consegnate alla corte di Onorio, a Ravenna, dove giunsero il 30 agosto del 413 d.C., ed esposte come monito sulle mura della città. La reazione dei nobili gallici, soprattutto Arverni, che avevano appoggiato la causa di Giovino e di suo fratello fu violenta e preoccupante, tanto che l’imperatore d’Occidente incaricò Dardano di porre fine alle rivolte e ai malcontenti che i maggiorenti già stavano fomentando in tutta la provincia per manifestare la loro insofferenza nei confronti del governo centrale. http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/wp-content/uploads/2020/12/foto-4-375x180.jpg Siliqua di 1,7 grammi coniata ad Arelate (Arles). Al diritto busto diademato. Al rovescio Roma seduta. La repressione di Dardano fu spietata: centinaia furono i condannati a morte, soprattutto tra i nobili Arverni filo-gioviniani. I due fratelli usurpatori, passati alla storia come sovrani fantoccio nelle mani dei barbari, furono presto dimenticati e, in un occidente sempre più germanizzato, solo coloro che riuscirono a sfuggire alla persecuzione di Dardano poterono raccontare le loro gesta. La monetazione di Giovino è composta da solidi, silique e mezze-silique, a differenza di quella del fratello Sebastiano, che coniò solo silique. Le zecche attive per Giovino furono quelle di Treviri, Lione e Arelate, il che dimostra che Giovino controllava quanto meno tutta la Gallia orientale. L’usurpatore Giovino, come risulta da alcuni suoi solidi, si definì “restauratore dello stato” (restitutor reipublicae) e si servì delle stesse zecche già attive, senza istituirne altre. http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/wp-content/uploads/2020/12/foto-4-1-375x180.jpg Siliqua ridotta coniata a Lugdunum. Al diritto busto diademato. Al rovescio Roma seduta con Vittoriola e legenda.
    5 punti
  3. Per Giovino mi accontenterei pure di una siliqua schiacciata da un treno , successivamente messa in frullatore, poi ingerita ed evacuata da un sorcio.. 😅
    5 punti
  4. Per i prezzi e le fatture tengo a parte un raccoglitore, tengo tutto anche perché mi potrebbero servire per certificare la lecita provenienza delle monete.
    4 punti
  5. Caspita, addirittura una collezione reale, vuoi far concorrenza a VE III? 😊
    4 punti
  6. Sono arrivato a oltre 700 libri e/o articoli che abbracciano il periodo relativo al Corpus Nummorum Italicorum..Il mio cruccio? Non avere ancora reperito il Lanfranco Prove e progetti originale. Per ora ho solo fotocopie rilegate...ma lo cerco sempre.. Poi donerò la mia biblioteca al mio paese natale
    4 punti
  7. -> https://archeologiavocidalpassato.com/2023/08/27/levanzo-tp-nuovi-ritrovamenti-archeologici-nei-fondali-sito-della-battaglia-delle-egadi-recuperati-altri-due-rostri-in-bronzo-sono-legadi-26-e-legadi-27-e-poi-15-elmi-20-para/ Una scoperta importante che va assommarsi alle altre sulla battaglia delle Egadi individuato dal compianto Sebastiano Tusa. Trovate per la prima volta sul fondale anche delle monete d’argento, oltre ad un centinaio di monete enee. Levanzo (Tp). Nuovi ritrovamenti archeologici nei fondali, sito della Battaglia delle Egadi: recuperati altri due rostri in bronzo. Sono l’Egadi 26 e l’Egadi 27. E poi 15 elmi, 20 paragnatidi, una spada e, per la prima volta, 7 monete d’argento Egadi 27: è il 27° rostro in bronzo nei fondali di Levanzo (Tp) sito della battaglia delle Egadi del 241 a.C. (foto regione siciliana) E sono 27! Parliamo dei rostri recuperati nei fondali di Levanzo (Trapani), sito della Battaglia delle Egadi. Sono passati quasi 20 anni, da quel lontano 2004, quando la “scoperta” del primo rostro delle Egadi nello studio di un dentista trapanese ad opera del nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri confermò al compianto Sebastiano Tusa che il luogo di rinvenimento, a poche miglia a Nord-Ovest del Capo Grosso di Levanzo, doveva essere proprio il teatro dello storico scontro navale delle Egadi tra la flotta cartaginese e quella romana che nel 241 a.C. segnò la fine alla prima guerra punica (vedi Recuperato nel mare di Levanzo il dodicesimo rostro che conferma l’ubicazione della battaglia delle Egadi del 241 a.C. tra romani e cartaginesi, che pose fine alla prima guerra punica a favore dei romani | archeologiavocidalpassato). Area della battaglia delle isole Egadi tra romani e cartaginesi nel 241 a.C. L’archeologo Sebastiano Tusa, tragicamente scomparso in un incidente aereo nel marzo 2018 “I fondali delle Egadi”, dichiara l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, “si confermano ancora una volta uno scrigno prezioso di informazioni per comprendere lo scontro navale tra romani e cartaginesi. La scoperta di Sebastiano Tusa continua ancora oggi a ricevere conferme sempre più importanti, avvalorando l’intuizione dell’archeologo prematuramente scomparso nel 2019 che aveva consentito l’individuazione del teatro della battaglia che sancì il dominio dei Romani sul Mediterraneo”. Egadi 26: è il 26° rostro in bronzo nei fondali di Levanzo (Tp) sito della battaglia delle Egadi del 241 a.C. (foto regione siciliana) La campagna di ricerche che si sta svolgendo in questi giorni – come comunica la soprintendenza del Mare – ha consentito il recupero di due rostri in bronzo denominati “Egadi 26” e “Egadi 27”. Sono stati individuati su un fondale di circa 80 metri e recuperati con l’ausilio della nave da ricerca “Hercules” della fondazione statunitense RPM Nautical Foundation che negli anni ha permesso, grazie alle sofisticate strumentazioni presenti a bordo, l’individuazione e il recupero di numerosi reperti riguardanti l’importante battaglia svoltasi il 10 marzo del 241 a.C. Due monete d’argento recuperate nella campagna di ricerche subacquee 2023 nei fondali di Levanzo (Tp) sito della battaglia delle Egadi (foto regione siciliana) Paragnatide recuperato nella campagna di ricerche subacquee 2023 nei fondali di Levanzo (Tp) sito della battaglia delle Egadi (foto regione siciliana) In particolare, in quest’ultima campagna, i subacquei hanno recuperato 15 elmi del tipo Montefortino, 20 paragnatidi (le protezioni per le guance e il viso dei soldati a corredo degli elmi), una spada, un centinaio di monete in bronzo e, per la prima volta in oltre vent’anni di ricerche, 7 monete in argento. Tutti i reperti sono stati trasferiti presso il laboratorio di primo intervento allestito presso l’ex Stabilimento Florio di Favignana e sono già al vaglio degli archeologi della soprintendenza del Mare. Le attività di ricerca nel tratto di mare tra Levanzo e Favignana sono condotte da un team formato dalla soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dalla statunitense RPM Nautical Foundation e dalla SDSS The Society for Documentation of Submerged Sites. Sala di controllo delle operazioni di ricerche subacquee nei fondali di Levanzo (Tp) (foto regione siciliana) Sono 26 i rostri ritrovati con ricerche archeologiche subacquee a partire dai primi anni del Duemila. Micidiali armi di distruzione che, applicati sulla prua delle navi da guerra, consentivano lo speronamento delle navi nemiche e il conseguente affondamento. Negli ultimi 20 anni sono stati individuati anche 30 elmi del tipo Montefortino, appartenuti ai soldati romani, 2 spade, alcune monete e un considerevole numero di anfore. Da alcuni anni, alle ricerche puramente strumentali condotte in collaborazione con la RPM, sono state affiancate le ricerche con l’impiego dei subacquei altofondalisti della SDSS che hanno consentito, grazie alla specializzazione nelle ricerche in acque profonde, l’individuazione e il recupero di importanti reperti.
    3 punti
  8. Salute a tutti gli amici del forum. Quest'oggi ho il piacere di condividere con voi la prima moneta-prova della mia collezione. Come da titolo, trattasi del progetto del 3 centesimi 1806 zecca di Milano. Facente parte delle prime coniazioni eseguite all'indomani dell'incoronazione di Napoleone come Re d'Italia, di questa tipologia esistono alcune varianti per quel che riguarda la realizzazione del taglio. Quella in mio possesso presenta una serie di foglioline di lauro in rilievo e viene catalogata come R4 da Luppino nel suo "Vento Napoleonico" (rif. PP790). Nonostante si tratti di monete-prova, i pochi esemplari giunti fino a noi presentano spesso evidenze di avvenuta circolazione. L'esemplare in mio possesso, lungi dall'essere classificabile come FDC, presenta comunque dei rilievi in buona conservazione e non mostra particolari difetti di conio. Punto debole è, purtroppo, la patina (su cui qualcuno è intervenuto maldestramente) ma spero che con il tempo migliori. Detto ciò, ne approfitto per augurare a tutti voi un buon Ferragosto. Mando gli auguri anche a Napoleone, che domani è il suo compleanno P.S. L'ho acquistata come PCGS MS63 ma a mio avviso è uno SPL. Ovviamente lo slab è già finito nel cestino della plastica.
    3 punti
  9. 7. Io vado controcorrente. Non li amo, ma per me non sono nenache il male assoluto. Per me hanno anche aspetti positivi, e a chi proprio non piacciono, può sempre rompere lo slab e liberare la moneta. Sulla monetazione moderna li trovo accettabili, spesso le valutazioni sono più affidabili rispetto a quelle di aste o periti locali, la moneta ivi conservata non rischia di alterarsi o di danneggiarsi nel tempo, la valutazione è valida internazionalmente. Da un lato è vero che c'è la moda degli slab, ma dall'altro lato c'è anche una "moda" di condannare senza appello gli slab in un modo forse un po' snob. Un po' di equilibrio ed un freno agli estremismi gioverebbero all'ambiente a mio modesto parere
    3 punti
  10. Cari tutti, Apro questa discussione per condividervi e chiedere un vostro parere su questa moneta, un antoniniano di Floriano (276 d.C.), coniato a Lione. I riferimenti corretti dovrebbero essere i seguenti: RIC 2, RIC Online 4140. Normalmente non colleziono monete romane, tuttavia questa volta ho fatto un eccezione. L’ho trovata presso un antiquario di York (UK) che l aveva esposta in una vetrina assieme ad altre monete classiche e medievali. Ad impressionarmi in particolare è stato il dritto con il ritratto dell’imperatore molto dettagliato e chiaro. purtroppo al momento non in grado di fornire il peso e diametro precisi Le foto non sono il massimo e sfalsano un po’ il colore della moneta, in mano più scura ed omogenea. un caro saluto a tutti, matteo
    3 punti
  11. Vorrei chiedere alla comunità numismatica quanto vi piacciono le monete conservate in slab da 1 a 10. Ringrazio da subito chi avrà la pazienza di rispondere a questo sondaggio.
    2 punti
  12. Cari Amici, Vi sottopongo questa moneta di non facile identificazione,credo tibetana,pesa gr.10,90, diametro mm.31,metallo argento.Parere su autenticità,datazione ed altre info.Grazie. Saluti da Max
    2 punti
  13. Francobolli sotto pesi Spero possa essere utile a qualcuno . Buona serata Come recuperare francobolli incollati ai bolari no bolaffi .
    2 punti
  14. Io non sopporto gli slab e mi aggrego alla comitiva degli 1, ma il tuo intervento è davvero misurato e ragionevole: penso di essere d'accordo con tutte le tue affermazioni, pur senza variare la mia opinione. Comunque, io non li sopporto per numerosi motivi, a partire dalla trasformazione dell'oggetto culturale in strumento da investimento qualunque fino alla ferma convinzione che una moneta in collezione debba essere libera e vada toccata con le mani: una perizia deve servire unicamente a garantire la transazione, dopodiché può essere comodamente eliminata, mentre uno slab è sostanzialmente uno spreco di denaro e di plastica, che collateralmente porta a un aumento dei prezzi non legato al valore della moneta. Resta comunque più sensato tenere in collezione le monete chiuse negli slab piuttosto che nelle oscene buste di plastica dei periti nostrani.
    2 punti
  15. Sfogliare le proprie monete per me deve un piacere, guardare ogni volta il prezzo nel cartellino mi contorcerebbe lo stomaco per i sensi di colpa.
    2 punti
  16. Cari Lamonetiani, dopo il breve excursus in Repubblica Italiana con le 10 Lire 1946-1950, eccomi di ritorno nel Regno d'Italia. Oggi vi sottopongo (in due parti) la serie del Centesimo prora (1908-1918), un modulo molto piccolo che, tuttavia a me piace al pari dei grandi moduli come gli Scudi. Ed ecco la seconda parte. Più avanti nella discussione (se avrò attratto la vostra attenzione) vi sottoporrò una di queste monetine "misteriosa" con cui discutere.
    2 punti
  17. Questo è il link diretto alla rivista https://www.panorama-numismatico.com/ Questo il link per farselo arrivare a casa https://auctions.nomismaweb.com/it/sitem/2576/abbonamento-panorama-numismatico-annuale/
    2 punti
  18. Buonasera a tutti, da sempre legato al territorio dove vivo, ne amo conoscere ed approfondire la storia. Il mio Nick name già la dice lunga. Ho già in collezione monete del territorio tra cui la Litra con il galletto e l'etnico Svesano, recentemente ne ho acquisito uno con Etnico Caleno. Conservazione molto bassa e problemi che necessitano di un intervento restaurativo conservativo che ho già avviato con i primi mezzi a disposizione. Partendo dalla premessa che il territorio di Suessa, in epoca preromana popolato dagli Aurunci, entrò sotto il dominio di Roma, che vi dedusse una colonia di diritto latino, nel 313-312 a.C. Suessa coniò monete dal 270 a.C. circa alla Seconda guerra punica. Nel 209 a.C., proprio durante questo conflitto, dodici colonie, tra cui Cales, inviarono legati a Roma, dove rifiutarono di dare l'aiuto che era stato loro richiesto secondo la formula togatorum. Finita la guerra Roma ridusse profondamente l'autonomia precedente e tra le autonomie perse ci fu anche il diritto di coniazione. Quindi a proposito di Cales... Antichissima città degli Aurunci e degli Ausoni, Cales, ricordata da vari scrittori latini, fu conquistata del Romani nel 335 a.C. e vi fu insediata una colonia di 2500 uomini. Fedele ad Annibale, fu punita da Roma con l'imposizione di alti tributi nel 204 a.C. Riabilitata come colonia, nel secolo II a.C. divenne celebre per le ceramiche, oggi conosciute sotto il nome di vasi caleni. Eretta in municipio, a partire dal I secolo fu dotata di templi, di un anfiteatro, di terme e di teatro, mentre nel V secolo fu fondata la Diocesi di Calvi. Nell'879 fu distrutta dai Saraceni e fu ricostruita con mura dal longobardo Atenolfo I, Gastaldo di Calvi e Conte di Capua. Fece poi parte del principato normanno di Capua e nel secolo XII fu conquistata dal re normanno Ruggero II. Grazie alla sua posizione strategica lungo la Via Casilina e lungo la strada per Venafro, fu dotata di un castello e fu sede di una dogana. Fu feudo dei vescovi di Calvi, degli Stendardo nel secolo XIV, dei Carafa e possesso dei duchi di Sessa, fino al 1460, quando Ferdinando I d'Aragona la cedette definitivamente a Capua, di cui poi seguì le sorti. Assediata e saccheggiata durante la Congiura dei baroni, fu quasi completamente abbandonata dopo secoli di declino in seguito alla peste del 1656. Gli abitanti, fuggiti da una situazione ormai compromessa, si rifugiarono nei vicini casali di Zuni, Petrulo e Visciano, tutti lontani circa un miglio, lasciando fondamentalmente spopolata la zona più antica della città. Essi seguirono nei fatti l'esempio dato dai vescovi locali, che dal 1647 presero ad abitare nella vicina Pignataro. Il centro abitato di Zuni divenne sede del potere locale e in seguito sede del municipio, denominato Calvi Risorta e che riunì sotto un'unica amministrazione i tre casali di Calvi Vecchia. ll 27 giugno 1818 le due diocesi furono unite aeque principaliter con la bolla De utiliori di papa Pio VII, assumendo il nome di diocesi di Calvi e Teano. La fonte storica riportata proviene da wikipedia. La trovo basilare al momento, ma si potrebbe approfondire ulteriormente chi volesse. Vi mostro la nuova arrivata. Saluti Alberto
    1 punto
  19. Prima dell' estate ad un'asta acquistai molto materiale che accantonai non avendo il tempo di controllarlo approfonditamente. Durante questi giorni di pioggia ho ripreso in mano un po' dello stesso e curiosando ho trovato delle cose che non pensavo di avere acquistato. Sono venuti fuori due albumini che non avevo notato, sfogliandoli con curiosità ho notato che erano appartenuti ad un ragazzino inglese nel dopoguerra. Come incentivo alla conversazione se fa piacere di tanto in tanto posterò qualche pagina.
    1 punto
  20. Hanno pro e contro. A me personalmente non piacciono, però commercialmente danno un vantaggio. Se la votazione è se mi piacciono da mettere in collezione allora voto 1.
    1 punto
  21. Anche questa volta hai centrato il problema, ma questo non riguarda solo gli Slab. Complimenti (detto senza ironia). Ciao, Santi
    1 punto
  22. gli slab? meno male un tema nuovo, non se parla mai
    1 punto
  23. Ci mancherebbe. Il mio voleva solo essere un sereno invito a tutti, compreso me, alla riflessione senza pregiudizi 😊. Io possiedo 8 slab: li ho acquistati perché desideravo le monete contenute, lo slab era solo un'aggiunta non voluta. Ma visto che c'era, mi tengo senza problemi le monete all'interno dello slab, cercando di apprezzarne gli aspetti positivi. Però non mi piacerebbe avere tutte le monete in slab, questo proprio no. Posso accettare di rinunciare a maneggiare alcune monete, ma a tutte no
    1 punto
  24. 1 fisso per le ragioni esposte nella discussione principale esistente sulla " moda degli slab sta degenerando " Saluti
    1 punto
  25. 1 # liberate le monete. 😡 Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  26. A proposito della leggendaria , meglio definirla storica , Legione VI Ferrata , di cui si parla nell' articolo , ho trovato cercando nell' archivio del Forum questo vecchio lavoro sulle Legioni romane di @Legio II Italica nel quale appunto si narra la storia evolutiva di questa Legione :
    1 punto
  27. Mi domando come faremo senza di te portare avanti questa sezione francobolli ? Sei come il sale o lo zucchero dove serve . Grazie mille post_office.
    1 punto
  28. Il nostro giovane collezionista (desumo 'giovane' dalla calligrafia) si chiama Edward P. Taylor, e nella prima pagina dell'album mette anche l'indirizzo, 83 Elm Road, New Malden (Surrey). L'albumino al giovane Edward fu regalato forse da una parente/ amica che si chiamava Edie, Infatti la dedica dice: Much Love from Edie Christmas 1950. Siamo in un'epoca dove ai giovani si regalavano cose intelligenti, dove si era meno ricchi ma più attenti. ..ma per carità non voglio fare polemica sennò rischio di rovinarmi la giornata.
    1 punto
  29. Complimenti @Marfir, anche da parte mia, per il superbo esemplare che hai postato, sto cercando anch'io qualche ottimo esemplare, ma non è facile trovarli.
    1 punto
  30. Grazie a te per le tue domande. Non volevo darti del cospirazionista, solo dire che è una possibilità veramente veramente remota che qualcuno facci, voglia fare, possa fare una cosa come quella di creare dei falsi ed inserirli in un vero contesto stratigrafico.
    1 punto
  31. @Maastricht: sempre sul solito discorso. pensi che qualcuno possa scavare una tomba, metterci dentro un pezzo falso e poi ricoprire tutto strato per strato con la stessa terra senza lasciare tracce? I tagli (le buche) le identifica anche uno studente del primo anno, ma anche un volontario volendo…. voglio farti capire che questo discorso è veramente da cercatore di cospirazioni.
    1 punto
  32. Buongiorno. Credo che le monete siano rimaste parzialmente invendute a causa dei soggetti, invero poco interessanti, e dei costi non certo contenuti se un Cliente intende completare le tante "serie" proposte dall'IPZS. Fa benissimo a ridurre il budget per queste cose: se mi posso permettere un consiglio, sposti parte del Suo budget su vere monete con una storia da raccontare (la nostra Italia primeggia in questo senso). Sono certo al 100% che nel breve volgere di poco tempo tutto il budget verrà dirottato su queste ultime. Un saluto e a presto. Buongiorno. Mi consenta la battuta per sdrammatizzare: ma va??? Non posso pensare che in Italia ci siano tante persone che hanno denari da buttare per questi gadget che, come avevo già avuto modo di dire in questa discussione, non hanno nulla della moneta se non un valore impresso su di un lato. Già che si parla di "packaging" mi viene un certo fastidio: come si può valutare una sedicente "moneta" in base anche alla confezione? Mi sembra di parlare di quelle aziende (rovinate dal marketing) che invece di guardare al prodotto si sono concentrate sulla confezione con esiti fatali... Un saluto e a presto.
    1 punto
  33. Sarebbe opportuno riportare i pesi delle medaglie nei quattro materiali di coniazione che dovrebbero trovarsi sui riferimenti bibliografici. Forse qualcuno che segue la discussione può consultarli ed essere d'aiuto. apollonia
    1 punto
  34. Buongiorno. In attesa delle foto si può comunque già far presente che quasi certamente si tratta di conio stanco più usura. Nessun errore di conio e nessun interesse numismatico
    1 punto
  35. 1 punto
  36. Foto della NGC Foto del rovescio
    1 punto
  37. Inizialmente solo per collezionare ciò che mi piace, poi ho ritenuto che in alcuni casi, le stesse monete acquistate, possono essere un bel regalo, poi ho notato come alcune aumentavano di valore col tempo, dunque ho anche pensato che se "presumo" un affare, vale la pena prendere più di un pezzo per ripagarsi la spesa di quello da collezionare o in alternativa potrebbe tornare utile sempre come regalo, o come "bene rifugio" (anche sotto costo in casi particolari) o come lascito dopo il trapasso. Insomma, a parte le soggettive priorità di qualunque tipo di acquisto, ci si può sbizzarrire come ad ognuno parte e piace con i propositi finali o temporanei che siano. Il primo proposito di collezione è già di suo soddisfacente, ma agire anche per altri scopi che possono ulteriormente favorire il primo penso che sia un'occasione acquisita. Ad oggi, per ora, solo collezione e regali. Se venderò qualcosa, se sarà necessario, dato ulteriormente contento degli acquisti non relativo alle collezioni. 😁
    1 punto
  38. Grazie! Molto interessante! Se ne era già parlato, ma veramente non capisco perché la moneta delle idi di marzo debba andare in Grecia…
    1 punto
  39. Sono in pensione da un anno ormai..Generale di Brigata della riserva...Posso dedicarmi alla mia attività di ricercatore numismatico e scrittore mediocre. Da libero cittadino😄
    1 punto
  40. Panorama Numismatico è una rivista davvero interessante e ben fatta come puoi vedere, ti consiglio di seguirla e abbonarti.
    1 punto
  41. Complimenti per i quadretti condivisi, in queste conservazioni sono sempre un piacere per gli occhi.
    1 punto
  42. Regalo odierno. Museo Principe Gaetano Filangieri, Catalogo Collezione di monete Giovanni Bovi e Luisa Mastroianni, Napoli, Zecche minori meridionali, Sicilia, 2 voll., Elisa Velardi Editrice, Napoli 1988, pp. XXVIII con due ritratti coperti da velina, 1123, riccamente illustrato, cm 34, legatura in tutta tela ed. con titoli in oro al dorso e al piatto anteriore, sovraccoperta e protezione in acetato, cofanetto ed. Esemplare n. 1 di questa edizione numerata di grande importanza per lo studio delle monete dell’Italia meridionale e della Sicilia. In allegato biglietto con messaggio autografo dell’autrice. Raro cimelio editoriale.
    1 punto
  43. Io faccio esattamente così nel mio studio biblioteca... Seduto comodamente su una poltrona, libri, monete e medaglie davanti agli occhi, sul tavolino a fianco un bel caffè e da buon napoletano anche una bella sfogliatella frolla 😋 (Quando mi immergo nella sapienza monetaria siciliana però passo al cannolo, ad ogni libro e monetame annesso bisogna abbinare il dolce adatto 🧐)
    1 punto
  44. Io volevo provare ad aggiudicarmi un paio di esemplari ma visto la situazione penso che purtroppo non farò nessuna offerta.
    1 punto
  45. Anche grazie a questo post alla fine ho ceduto al suo fascino, 1908 No Motto la conservazione non sarà il massimo (secondo me BB e SPL-) ma rimane comunque una delle più belle monete che io abbia mai visto.
    1 punto
  46. LEGIONE XIV GEMINA La Legione XIV Gemina fu probabilmente arruolata da Ottaviano dopo il 41 a.C. , l' appellativo Gemina fa supporre che la legione si sia formata dall' unione di due precedenti Legioni , e' comunque un nome comune ad altre Legioni ; altra ipotesi e' che la XIV Gemina derivi dalla Legione XIV di Cesare . La Legione assunse in seguito anche i nomi di Martia Victrix al tempo di Nerone dopo la vittoria sulla regina britanna Boadicea . A parte le supposizioni sull' origine della XIV Gemina , di certo si conosce che la Legione , dopo Azio , si trovava a Poetovio , attuale Ptuj in Slovenia , dal 30 a.C. fino all' anno 9 , quando fu trasferita sul Reno a Mogontiacum , attuale Mainz , rimanendovi prima dal 10 al 43 , poi dal 70 al 102 , nella prima fase prese parte alle campagne di Germanico contro le tribù germaniche tra il 14 e il 16 durante la spedizione punitiva in Germania a seguito della sconfitta romana di Teutoburgo . La XIV Gemina fu in seguito sotto Claudio una delle Legioni impiegate per l' invasione della Britannia nel 43 dove fu stanziata a Lactodurum , attuale Towchester , dal 45 al 48 ; prese poi parte alla guerra contro Boadicea nel 60 o 61 avendo sede a Viroconium , attuale Wroxeter , dal 56 al 65 . Nel 68 fu dislocata nella Gallia Narbonensis dichiarandosi dalla parte di Otone e prendendo parte alla battaglia di Bedriaco contro Vitellio , in seguito parteggio' per Vespasiano che la utilizzo' per stroncare la rivolta di Civile , dopo di che la Legione fu rimandatta nella sede di Mogontiacum . Nell' anno 89 il Governatore della Germania Superiore , Lucio Antonio Saturnino , si ribellò a Domiziano con il supporto della XIV Gemina e della XXI Rapax ma la rivolta fu soffocata , poi combatte' vincendo contro i Catti . Nel 92 la XIV Gemina fu mandata in Pannonia per sostituire la distrutta XXI Rapax e si accampò a Carnuntum dove vi rimase dal 120 al 405 circa , dove affronto' Suebi e Sarmati . La Legione XXIV Gemina ebbe sede momentanea a Vindobona , attuale Vienna , dove vi rimase dal 106 al 120 ed infine si sposto' a Carnuntum ; nel frattempo segui l' Imperatore Traiano nelle guerre daciche ; a Carnuntum sarebbe rimasta per tre secoli . La Legione partecipò poi alle campagne partiche di Lucio Vero e contro i Marcomanni con l'imperatore Marco Aurelio . Nel 193 , dopo la morte di Pertinace , il comandante della XIV Gemina Settimio Severo , fu acclamato Imperatore dalle sue Legioni pannoniche tra cui la sua Gemina ; la XIV Gemina combatté per il suo imperatore e lo segui nella marcia verso Roma per attaccare il rivale all' Impero Didio Giuliano , contribuì poi alla sconfitta dell' altro rivale Pescennio Nigro . Nei tumulti seguiti alla sconfitta di Valeriano in Persia , la XIV Gemina sostenne l' usurpatore Regaliano contro l'imperatore Gallieno , poi sostenne Gallieno contro Postumo , guadagnandosi il titolo di VI Pia VI Fidelis e dopo la morte di Gallieno , appoggio' l' Imperatore gallico Vittorino . Agli inizi del V secolo la XIV Gemina si trovava ancora a Carnutum . Scompare probabilmente in contemporanea alla caduta del confine del Danubio intorno agli anni 30 del V secolo . Il simbolo della legione era il Capricorno . A SEGUIRE
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