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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/31/23 in tutte le aree

  1. Questa è la mia collezione di argenti della Repubblica
    5 punti
  2. Ciao,oggi condivido un denario abbastanza comune dell'imperatore Caracalla (198-217d.C) recante sul rovescio la personificazione del dio Sole con corona radiata e globo nella manodestra(a significare il mondo romano su cui vegliava) coniato a Roma nel 216 ( spero). È stato uno dei miei primi acquisti, circa 2 anni fa da un commerciante americano, per ricevere il quale dire che è stato complicato è riduttivo. Spedizione gratis tracciabile dagli USA, arrivo in Italia pochi giorni dopo e qui iniziano i problemi. Controllo alla dogana e blocco del plico. Richiesta di informazioni sulle modalità di acquisto, sul venditore ed invio delle mie generalità con foto di carta d'identità. Il tutto perché sul plico non era indicato nulla sul suo contenuto e su quanto era stato pagato ( meno di 50 euro percui non assoggettabile a nessun dazio). Per concludere, la moneta mi è arrivata dopo più dì 2 mesi con un surplus da pagare di 15 euro pena non consegna della stessa e restituzione al mittente. Mai piu fatto acquisti extra UE. Ritornando alla moneta il dio Sole ( Deus Sol Invictus) molto probabilmente ripreso dall'Oriente (Egitto e Siria) celebrava la grandezza e l'importanza del Sole come forza generatrice di tutte le cose esistenti e quindi della vita. Per gli imperatori in modo più deciso a partire dalla dinastia dei Severi (Caracalla fu il primo, Eliogabalo ne fu addirittura l'emblema) ma anche altri imperatori molti anni dopo come Aureliano e Costantino, c'era una sorta di identificazione con questo dio tanto che si consideravano e venivano considerati e venerati allo stesso modo. La data solenne per il suo festeggiamento coincideva con il 25 dicembre, da cui deriva il Natale dei Cristiani festeggiato in tutto il mondo. Da esame diretto risulta coniato, ben centrato, con buon metallo e da quando si può osservare ha circolato svolgendo la sua funzione di moneta. Se volete postate vostri esemplari con il dio Sole, è sempre cosa gradita. Grazie ed alle prossime ANTONIO 19 mm. 2,75 g. RIC 281b Alcune raffigurazioni del dio Sole Altre mie monete con il dio Sole, un sesterzio di Alessandro Severo, un antoniniano coniato ad Antiochia di Gordiano lll ed un denario di Eliogabalo (che non poteva mancare 🙂)
    4 punti
  3. Dunque, andiamo a vedere cosa c'è nella prima pagina del nostro albumino.. inizia con la A ed il nostro amico Edward vi ha linguellato un nuovo di Etiopia. Emessi nel 1936 il francobollo da 5c etiopi, verde brillante della serie Croce Rossa , non furono mai usati postalmente a causa dell'invasione delle truppe italiane in Addis Abeba. Ovviamente le scorte non furono distrutte e furono usati postalmente solamente con l'arrivo in Etiopia degli inglesi nel 1945, con una soprastampa a V rossa (di vittoria). Il primo francobollo non essendo usato postalmente compare solo nel catalogo tedesco Michel e per mia fortuna è più raro di quello con la V. Infatti come il nostro giovane collezionista sia riuscito ad averlo negli anni 50 è un piccolo mistero. Possiamo però immaginare che una certa quantità di questi francobolli sia per qualche misterioso motivo finita in Gran Bretagna, attraverso un collezionista, un commerciante, un militare o chissà chi altro, ... dove il nostro Edward ha acquistato il francobollo. Come sia arrivato nell'albumino non lo sapremo mai, ma il fatto che sia li ci basta. Dei francobolli possiamo sapere molto, ....ma non tutto, questo presupporre crea ancora più fascino a noi che ci piace immaginare.
    4 punti
  4. Stavo proprio pensando di fare la solita tabella, stavolta con i 50 Centesimi "Leoni", perciò mi aggrego volentieri a questa discussione anziché aprirne un'altra. Riconosco che è una tipologia che non mi appassiona, per cui mi scuserete se alcuni non sono all'altezza degli altri, ma riconosco di averli trascurati un po':
    3 punti
  5. Molto comprensibile - il fuo settore credo siamo oero’ monete moderne sal 1700/1800 in poi dove i criteri di conservazione hanno un peso molto diversi rispetto alle Antiche e alle Medioevaki. per queste ultime categorie entrano in gioco molti altri elementi quali: lo stile, l’incisore, il tondello, la centratura, la freschezza del metallo aggiungo anche : la provenienza da uba raccolta di pregio per ke monete dsl 1700/1800 in poi ove il tondello e’ standardizzato, la centratura d freschezza di metallo non esistono tutti si gioca sulla conservazione e sulla tipologia/varianti chiaro che a questo punto una differenziazione molto piu’ minuziosa entra in gioco e di qui la necessità di un grading service professionale - indi lo slab che e’ una mera conseguenza personalmente non mi interessa se tali monete vengono gradate/ slabbate Non mi sta bene invece quando tale pratica viene estesa - ignorando ke esigenze che hanno le monete antiche - alle monete classiche la cui complessita’ di classificazione, come detto, e’ tutt’altra cosa .
    3 punti
  6. Buongiorno, Condivido con voi una simpatica pubblica di un mio carissimo amico, vorrei sapere cosa ne pensate a riguardo. Saluto tutti. Raffaele.
    3 punti
  7. Ciao, ci proviamo 🙂. Il ritratto visibile sul dritto è dell'imperatore Antonino Pio. Per quanto riguarda il nominale, dal peso e dal diametro da te indicati, dovrebbe trattarsi di un asse. Posto foto di moneta della stessa tipologia per identificazione. ANTONIO
    3 punti
  8. Il nostro giovane collezionista (desumo 'giovane' dalla calligrafia) si chiama Edward P. Taylor, e nella prima pagina dell'album mette anche l'indirizzo, 83 Elm Road, New Malden (Surrey). L'albumino al giovane Edward fu regalato forse da una parente/ amica che si chiamava Edie, Infatti la dedica dice: Much Love from Edie Christmas 1950. Siamo in un'epoca dove ai giovani si regalavano cose intelligenti, dove si era meno ricchi ma più attenti. ..ma per carità non voglio fare polemica sennò rischio di rovinarmi la giornata.
    3 punti
  9. Ho acquistato ieri un antoniniano di Gallieno della zecca di Milano che sulle prime mi aveva colpito per la sua conservazione e la freschezza del ritratto: un amore a prima vista nonostante la lacuna a seguito di una frattura che tuttavia non pregiudica la godibilità del dritto e del rovescio: D\ [IMP] GALLIENVS P AVG R\ IOVI C[O]NSERVAT, /P 21mm; 2.40g Zecca: Milano Cercando sul MIR, esiste la n. 1186e (4 esemplari) che è quella più vicina: tuttavia la legenda al dritto non collima in quanto questa è più breve "IMP GALLIENVS AVG" senza la "P". Nemmeno scorrendo il testo di Doyen "L'Atelier de Milan 258-268" (a meno che non mi sia sfuggita) ho trovato riscontro con questa combinazione di dritto/rovescio. Infine nemmeno cercando su vcoins, ma-shop, cgb.fr, ac-search ecc non ho trovato altri esempi. Aspetto che mi arrivi per posta per studiarmela bene in mano, ma se non ho preso qualche abbaglio mi sa che la mia analisi fin qui condotta è corretta
    2 punti
  10. Punteggio: 2 Sono l'emblema della mercificazione della numismatica, dove il collezionismo si trasforma in asset finanziario e speculazione. Come diceva giustamente @caravelle82, un punto in più o in meno può spostare anche migliaia di euro e, molte volte, andando a guardare ciò che c'è dentro la plastica, le differenze tra le monete sono sub-microscopiche. Altro aspetto che spesso si dà per scontato ma che è giusto sottolineare è che i principali enti certificatori sono americani e ciò comporta un appiattimento generale del "mercato slab" sui loro gusti. Ad esempio, avete notato che spesso le monete inscatolate presentano delle evidenti patine artificiali che vanno dal violaceo al "rainbow"? Robe che fanno accapponare la pelle. Magari per cercare di ottenere un buon punteggio si finisce col rovinare monete con patine costruite nel corso di decenni ma che non fanno sbrilluccicare gli occhi degli esperti NGC o PCGS... Insomma, per me è una bocciatura piena. Non sto poi a ripetere i concetti già espressi nella discussione "La moda degli slab sta degenerando". Probabilmente a questo punto vi starete chiedendo perché ho dato 2 e non 1. L'unico merito che posso dare allo slab è che, se per sbadataggine, vi dovesse cadere una moneta da un metro di altezza, con lo slab non succede veramente nulla. Al massimo si graffierà la plastica.
    2 punti
  11. 2 punti
  12. 7 Penso che sia innanzitutto un metodo di valutazione di qualità garantita, e bisogna ammettere che ci sono molte monete che ottengono punti che superano la loro condizione reale, ma il più delle volte la scatola di plastica garantisce un trattamento equo per entrambe le parti. Essendo straniero, è impossibile per me raccogliere a caso belle monete in Europa a causa delle grandi distanze. D'altronde faccio acquisti all'estero tramite Internet dal 2012, ma riscontro spesso questo problema: alcuni venditori che affermano che le loro monete sono FDC o SPL non hanno una conoscenza precisa dello stato dei propri beni. Quando ho ricevuto la moneta, ho scoperto che aveva numerose imperfezioni simili a spazzole metalliche sulla superficie, il che è stato comprensibilmente deludente. E la scatola di plastica mantiene la moneta in un certo stato, il che facilita l'anticipazione. Se alle persone non piacciono le scatole di plastica, possono ovviamente romperle, liberando monete. Il problema è che quando torneranno di nuovo nella scatola di plastica, il punteggio non sarà necessariamente lo stesso di prima, ma potrebbe essere più basso, il che è la cosa più degna di critica. Infatti ci sono alcune scatole di plastica dove si può vedere il lato della medaglia, come ad esempio il francese GENI. Per me, ovviamente, lo stato della moneta viene prima di tutto, la scatola di plastica è solo un riferimento. Ma senza di essa, faremmo molto affidamento sulla garanzia professionale ed etica dei venditori stessi. ps: quando compro una moneta senza imballaggio, tendo anche a metterla nella scatola di imballaggio trasparente che ho comprato per evitare incidenti come cadute e danni da attrito.
    2 punti
  13. Questo libro ha subito nel 2019 un'importante novità, riguardante principalmente la produzione numismatica presso la Zecca di Bologna durante il periodo napoleonico. A partire dal 2018 acquisterò ogni anno un nuovo catalogo Gigante. Infatti ogni anno confronto la vecchia versione con la nuova versione. Dopo aver presentato questo libro ai lettori cinesi, molti lettori si sono interessati.
    2 punti
  14. @rcris Buongiorno. Ha pieno diritto di dissentire ma io credo di avere il dovere di mettere in guardia dai facili entusiasmi. I prezzi raggiunti dalla "tigre" e dalla "mozzarella" possono essere conseguenti alla moda e tra qualche tempo rivelarsi il classico fuoco di paglia. Ciò anche in ragione del fatto che, come più volte detto, parliamo di oggetti che di numismatico hanno solo una larvata parvenza. Non riesco a immaginare una ideale Asta del 2040 dove i partecipanti si contendono a suon di rilanci il 5 euro "mozzarella"....😊 Condivido al 100% le osservazioni di @Pontetto e trovo particolarmente appropriato il richiamo alla filatelia: più la Numismatica retrocede in termini di serietà e di credibilità, più aumenta la possibilità di fare la fine della filatelia. E' chiaro che le due realtà sono diverse per moltissimi aspetti e, conseguentemente, il paragone credo sia volutamente forzato ma è un dato di fatto che un giovane (spesso autodidatta) che approccia la materia per la prima volta si ritrova inondato di gadget e magari crede pure di fare affari. Una volta "scottatosi", cosa pensate che faccia? Abbandonerà ogni interesse per la disciplina... Ringrazio @Fra11 per aver articolato un pensiero con argomentazioni logiche e, in parte, pure condivisibili. A mio parere, infatti, è correttissimo quanto affermato circa la necessità di operare una "distinzione con termini più appropriati" tra le monete vere e proprie e gli "attuali bugigattoli": questo punto è fondamentale perché è ovvio che ciascuno può comprare quel che vuole, a patto però di sapere cosa sta comprando e di non avere di fronte un venditore che gioca sul filo delle parole. Al contrario, non condivido il richiamo alla "numismatica tradizionale" che appare quasi in contrapposizione con una (inesistente) "numismatica nuova o contemporanea": l'appassionato di monete compra oggetti che hanno una storia, che hanno circolato (o avrebbero potuto farlo), che sono serviti a comprare qualcosa (o sarebbero potuti servire). Punto. Altra cosa è comprare dei tondelli dentro una scatola, dalla quale non potranno mai uscire. Per farti un esempio molto basico pensa ai 100 lire della Repubblica: non sono nulla di ché ma hanno una simbologia, puoi studiarne le prove, rappresentano la storia italiana dagli anni '50 agli anni '90 e vi si può abbinare per ciascun anno il ricordo di un fatto storico o familiare, creando un insieme di monete con un ordine logico. Come vedi, si può "fare numismatica" anche senza prendere argomenti troppo impegnativi.
    2 punti
  15. 7. Io vado controcorrente. Non li amo, ma per me non sono nenache il male assoluto. Per me hanno anche aspetti positivi, e a chi proprio non piacciono, può sempre rompere lo slab e liberare la moneta. Sulla monetazione moderna li trovo accettabili, spesso le valutazioni sono più affidabili rispetto a quelle di aste o periti locali, la moneta ivi conservata non rischia di alterarsi o di danneggiarsi nel tempo, la valutazione è valida internazionalmente. Da un lato è vero che c'è la moda degli slab, ma dall'altro lato c'è anche una "moda" di condannare senza appello gli slab in un modo forse un po' snob. Un po' di equilibrio ed un freno agli estremismi gioverebbero all'ambiente a mio modesto parere
    2 punti
  16. Buongiorno a tutti, vorrei proporre a tutti coloro che volessero intraprendere lo studio dei banchi pubblici napoletani questa pubblicazione dell'Archivio Storico del Banco di Napoli, curata in occasione della mostra dei documenti antichi dei Banchi (XVI-XIX) presso villa Pignatelli Aragona Cortes dal 21 Ottobre al 12 Novembre del 1972. Questo quaderno risulta essere una semplice e facile illustrazione, sulle origini dei banchi, sulle scritture, sulla tecnica contabile e sull'importanza sociale-economica per il territorio. Comunque non essendo un testo esaustivo è corredato da amplia bibliografia che permetterà di approfondire i vari argomenti a cui si è interessati. Titolo: L'Archivio Storico del Banco di Napoli Editore: Archivio Storico BdN Curata: Barletta, Bovi, De Simone, Nappi, Demarco, Aiello, Scudieri ed altri. Pagine: 182 Anno: 1972 SOMMARIO: Archivio Storico BdN: Filza - conservazione delle fedi e polizze estinte: Esempio di decorazione apossidario del Banco di S. Eligio: Sul frontespizio del libro viene riportato uno scudo: Questo è lo stemma del "Banco del Monte di Pietà" fondato nel 1539 da cui trae origine il BdN: al centro una croce latina trifogliata, a sx M (Monte), a destra una P (Pietà) tutto poggiato su un monte roccioso a tre punte con la fascia del Banco. Grazie e buona lettura, numys
    2 punti
  17. Il commercio e il collezionismo delle opere d'arte è pratica che nasconde molte insidie e attrae tanti rischi, ovunque nel mondo, non solo in italia
    2 punti
  18. Il reato riguarderebbe anche la falsificazione della provenienza del Sicily naxos; entrambe le monete saranno restituite agli stati di appartenenza. Si cita anche del consulente Vecchi che risulterebbe indagato
    2 punti
  19. Buongiorno ragazzi, un piccolo ed umile nummo non classificato , rimasto invenduto, ha attirato la mia attenzione.. da quello che ho capito appartiene a quella serie di monete attribuite ai Vandali , prima del loro insediamento in Africa del nord , che imitavano per molti versi le coniazioni ufficiali imperiali, ma avevano già le loro caratteristiche peculiari, facendo diversi confronti , per stile , se dovessi buttarmi tra Genserico ed Hunnerico direi il primo, ed anche altri soci del forum hanno avuto la stessa impressione, ma ovviamente certezze assolute su questi nummi non possono esserci: 0.56 grammi per 10 mm ..
    1 punto
  20. C'è troppo spazio tra la seconda e terza riga,di conseguenza la quarta riga è troppo vicino al nodo che lega i due rami di alloro e non c'era più spazio per AS... Però non capisco perché non coniare la O visto che lo spazio c'è, sempre che non sia una debolezza... Sarebbe da visionare dal vivo... Personalmente è la prima volta che mi capita di vedere una pubblica con non una ma tre lettere mancanti...
    1 punto
  21. Trovato in una buca un para-naso finemente istoriato di circa 1300 anni fa. L’oggetto fu ricavato da un osso umano. Cosa rappresenta Faceva parte di un deposito rituale, collocato tra il 600 e l’850 dC, per siglare ritualmente la realizzazione di un edificio ed è stato realizzato con parte della tibia distale umana, finemente istoriata con un punteruolo per rappresentare l’accesso al mondo dei morti. L’oggetto, trovato in questi giorni, nell’antica città di Palenque, in Messico, è un indumento da naso, che era indossato dalle élite dei Maya. Veniva fissato al naso con una resina. Il paranaso in osso umano trovato in Messico in questi giorni @ Foto Carlos Varela Scherrer. “Per la prima volta nella storia delle esplorazioni nella Zona Archeologica di Palenque, in Chiapas, è stato ritrovato un ornamento nasale con un’eloquente scena scolpita, un ‘indumento’ fatto di osso umano indossato dai sovrani e dai sacerdoti di questa antica città, durante le cerimonie in cui incarnavano K’awiil, il dio maya del mais e della fertilità”. Lo annuncia l’Inah, l’Istituto archeologico messicano. Il direttore del Progetto Archeologico di Palenque (PAP), Arnoldo González Cruz, spiega che l’oggetto prezioso è stato rinvenuto durante l’esplorazione di un antico edificio. Gli archeologi cercavano di capire se ci fosse una scala murata sotto la struttura. Durante questa indagine si sono imbattuti in una buca di 26 centimetri di diametro, profonda 30 centimetri, che presentava un terreno argilloso riempito con i resti scuri di un rogo rituale. Evidentemente l’edificio era stato, in quel modo, posto sotto la protezione di un dio. Tra i carboni gli archeologi hanno trovato lame di ossidiana, frammenti di un punteruolo in osso con iscrizioni appena percettibili – il punteruolo utilizzato per incidere l’osso stesso? -, semi, lische di pesce, tartarughe, resti di piccoli mammiferi e l’ornamento per il naso. Il pezzo è di notevole pregio estetico. Il fine lavoro di intaglio si dispiega su soli 6,4 centimetri di lunghezza per 5,2 di larghezza. L’osso umano intagliato ha uno spessore di 5 centimetri nella parte inferiore, che diminuisce verso l’alto. L’indumento nasale è stato confezionato con la parte anteriore dell’osso distale della tibia umana – segmento che si connette con il piede -, in modo da sfruttare la cresta che corre lungo la diafisi dell’osso. A chi apparteneva quell’osso? A un antenato mitico? A una sorta di santo? A un nemico? Che scena è rappresentata? A questa domanda è più facile rispondere, con l’aiuto degli archeologi che ci aiutano a ricostruire il significato di questa iconografia. Nell’osso è intagliato un uomo che accede al regno degli antenati e dei morti, attraverso un portale, scena comune nell’arte Maya del periodo classico (250-900 d.C.). Nella metà sinistra dell’opera è visibile il profilo dell’uomo che indossa un copricapo con testa di uccello, polsini tubolari, una collana di perle sferiche e un paraorecchie con contrappeso; sul braccio sinistro riporta il glifo maya ak’ab’, che significa “oscurità” o “notte”, mentre quello destro si allunga per proseguire sull’altro lato del pezzo, dove regge un oggetto lungo e sottile. Nella parte inferiore del para-naso rituale è rappresentato un teschio umano privo della mascella inferiore, da cui emergono estremità nodose e ossa lunghe. Il teschio è posto su quello che sembra essere un fagotto di stoffa contrassegnato da fasce trasversali. Il coordinatore del PAP spiega che la copertura del naso faceva parte dell’abbigliamento dell’élite della città, perché appare in diverse rappresentazioni scultoree, come il sarcofago del Tempio delle Iscrizioni, la Tavola Ovale della Casa E e il Trono del Tempio XXI. Sebbene manchino analisi per determinare i processi di fabbricazione, il tipo di strumenti utilizzati e persino la resina che fissava l’oggetto al ponte del naso, l’archeologo conclude che la sua importanza sta nel fatto che “è un esempio della sensibilità artistica Maya, mentre il suo messaggio iconografico e concettuale illumina le credenze degli antichi palencani sul culto funerario e sulla vita ultraterrena dell’essere umano". https://www.stilearte.it/trovato-in-una-buca-un-para-naso-finemente-istoriato-di-circa-1300-anni-fa-loggetto-fu-ricavato-da-un-osso-umano-cosa-rappresenta-la-scena-incisa/
    1 punto
  22. Penso che le scatole di plastica possano essere utilizzate per racchiudere monete dal XVIII secolo ai giorni nostri poiché sono molto sensibili all'usura, ma quando si tratta di monete e medaglie antiche preferisco ancora il loro aspetto da scartare.
    1 punto
  23. Le monete sono chiuse in cassaforte a tenuta stagna. Poi ho avvolto la cassaforte in un sacco di nylon, aspirata l'aria e chiuso con nastro adesivo ad alta tenuta. Poi con un altro sacchetto, ho imballato il tutto e aspirato ancora l'aria; per cui credo che aria non entri. SCHERZO ovviamente. Le capsule le presi in fiera Verona, onestamente non ricordo da chi. Oramai sono 3/4 anni che sono chiuse e non ho ancora visto segni di patine. Se si dovessero formare, pazienza. Sicuramente NON USERO' l'argentil per farle tornare lucide, lascerò che il tempo faccia il suo corso. Per trovarle tutte c'ho messo qualche annetto, ma è stato bello perchè ogni volta che trovavo un pezzo mancante era una piccola gioia (il bello del collezionismo). Auguri e divertiti senza tanto patema di terminare in fretta.
    1 punto
  24. Genny,peso 15,43g, diametro 29/29,5 mm.
    1 punto
  25. Interessante variante con anche un errore nella disposizione della legenda al rovescio,potrei avere dei dubbi per quanto riguarda la seconda O di COMMO e la A di DITAS che potrebbero essere evanescenti ma la S di DITAS non ci sarebbe comunque stata a causa dello spazio ristretto tra l'ultima riga della legenda e la corona d'alloro... Raff,conosci il peso è il diametro?...
    1 punto
  26. DE GREGE EPICURI Vi mostro questa strana medaglietta in alluminio (mm. 29 x 15, molto irregolare e anche piegata), il cui testo recita: PRO MEDAGLIA-DELL' ADOLESCENZA ITALIANA- AI VINCITORI-DELLA LIBIA E DELL'EGEO- RICORDO. Manca la data. Qualcuno mi sa dire qualcosa di più?
    1 punto
  27. Grazie mille a tutti per le risposte, vado in ordine per rispondere a tutti! Perfetto, inizierò in questo modo allora- Intendi mercatini dell'usato? Qualche consiglio riguardo a come scegliere le monete? Ho letto di utenti che si sono ritrovati le impronte delle dita su una moneta solo anni dopo averla comprata... Grazie del consiglio! Si ho letto che molti sottostimano la collezione, però in effetti come dici tu è questo il momento in cui approfittarne! Le foto che hai postato non hanno fatto altro che convincermi! Le foto si commentano da sole, una collezione stupenda.
    1 punto
  28. complimenti davvero!
    1 punto
  29. Molto bella complimenti!
    1 punto
  30. Bellissima....e fai bene a metter la capsula👍 E ordinata💯😎
    1 punto
  31. Sempre detto. Una risorsa importante per questa branca del collezionismo,una risorsa importante per il forum e una risorsa da arricchire di più se solo verrebbero accettate le nostre proposte su una sezione specifica @PostOffice potrebbe fare tranquillamente il curatore di sezione e gestire filatelia-storia postale a occhi chiusi,facendo "girare una bella giostra".
    1 punto
  32. Bellissimo, spettacolare. Però il top è il kebab di fedi di credito!! 😂
    1 punto
  33. Per me dare un voto non è facile, io ho una collezione che si è sviluppata negli anni andando a ritroso nel tempo, ho iniziato collezionando la Repubblica Italiana ed adesso sono alla Repubblica Fiorentina. Per la mia attuale collezione le monete slabbate sono pochissime e non mi interessano, quindi voto 1. Mentre per la mia vecchia collezione sto un po' alla volta mandando le mie monete a slabbare, soprattutto la Repubblica Italiana, i pezzi ovviamente più costosi, e devo dire che non mi dispiace di averle protette con una gradazione imparziale, e qui voto 8. Saluti Marfir
    1 punto
  34. Le monete vanno gustate in mano, apprezzandone le patine ….. come si fa ad apprezzare una moneta attraverso la plastica? sarà che a me il lato economico e connessi non interessa …
    1 punto
  35. È proprio così, non solo per le zecche, un fenomeno popolare in ogni contesto di vendita. I cambiamenti repentini degli ultimi tempi hanno creato opportunità variegate soprattutto nel commerciale. Nuove tecniche di produzione, nuovi mezzi di vendita, nuovi interessi e ci più ne ha più ne metta. Non ci sono leggi (se non etiche soggettive) che legano al tradizionale anche le più secolari attività esistenti. La scelta di acquistare determinati prodotti in una vetrina più nutrita del passato, anche con articoli che non c'entrano nulla con quanto offerto fino a pochi anni fa, è sempre libera e personale. Chi vorrebbe che certe attività si fermino a determinate tradizioni evitando eventuali possibilità di fare più utili, credo che debba farsene una ragione. Nel mio caso, e presumo anche nel caso di molto altri, ci sono stati diversi cambiamenti poco apprezzati o difficile da accettare, in numerosi contesti del mercato in genere, nel contempo qualche nuova figura ha trovato un nuovo interesse e (assecondando i fini di chi produce) acquisita nuovi prodotti. Nel caso specifico delle zecche, personalmente, credo che l'errore di fondo sia confondere i prodotti tradizionali con quelli di nuova fattura e produrre con nuove tecniche di fabbricazione. Il termine generico monete, forse è troppo generico o aggiungere "da collezione" non aiuta a fare una netta distinzione. Poi chissà se tra qualche decennio, le attuali chincaglierie metalliche colorate acquisiranno comunque un interesse intrinseco alla numismatica (già oggi si colleziona di tutto). Io sono tra quelli "appena arrivati" e non interessato alla numismatica tradizionale, con tutto il rispetto parlando, (cosa enorme per me), nel compenso mi piacciono questi nuovi giocattolini metallici colorati, come fossero statuette, o dipinti o semplici oggetti artistici dal mio modestissimo punto di vista. La zecca ha cominciato ad interessarmi solo vedendo questi prodotti, strani, diversi, nuovo e senza storia (ancora, o con una storia tutta da scrivere probabilmente per qualcuno di questi prezzi). Che facciano mercato o no (oggi o domani) sono solo effetti collaterali che possono proporre altre possibilità di come gestire in futuro questi oggettini, ma questo non è un dettaglio indispensabile, solo un plus imprevisto ed imprevedibile. Non so chi sarebbe d'accordo con me, ma effettivamente le differenze sono tali che meriterebbero distinzione con termini più appropriati, perché la tendenza dei neofiti è quella di associare qualcosa che raccoglie valori storici, culturali (numismatica) agli attuali "bugigattoli" solo perché simile forma, simile nome, una valuta (ste6sso discutibile) e stesso produttore.... La questione comunque non si ferma qua, ci saranno ulteriori evoluzioni con probabili nuovo malcontenti... 😉
    1 punto
  36. Ciao,la banconota è molto interessante,naturalmente per quella nicchia di collezionisti interessati a certi particolari.Allora la banconota è in ottime condizioni(per l'età che ha),appartiene al primo foglio di stampa dei 100 € per l'italia,anzi è una delle prime banconote del primo foglio che sono state stampate(J 01/S0000 = E 3) ed è considerata RR,il suo valore in FDS si aggira sui 180/200 €
    1 punto
  37. -> https://archeologiavocidalpassato.com/2023/08/27/levanzo-tp-nuovi-ritrovamenti-archeologici-nei-fondali-sito-della-battaglia-delle-egadi-recuperati-altri-due-rostri-in-bronzo-sono-legadi-26-e-legadi-27-e-poi-15-elmi-20-para/ Una scoperta importante che va assommarsi alle altre sulla battaglia delle Egadi individuato dal compianto Sebastiano Tusa. Trovate per la prima volta sul fondale anche delle monete d’argento, oltre ad un centinaio di monete enee. Levanzo (Tp). Nuovi ritrovamenti archeologici nei fondali, sito della Battaglia delle Egadi: recuperati altri due rostri in bronzo. Sono l’Egadi 26 e l’Egadi 27. E poi 15 elmi, 20 paragnatidi, una spada e, per la prima volta, 7 monete d’argento Egadi 27: è il 27° rostro in bronzo nei fondali di Levanzo (Tp) sito della battaglia delle Egadi del 241 a.C. (foto regione siciliana) E sono 27! Parliamo dei rostri recuperati nei fondali di Levanzo (Trapani), sito della Battaglia delle Egadi. Sono passati quasi 20 anni, da quel lontano 2004, quando la “scoperta” del primo rostro delle Egadi nello studio di un dentista trapanese ad opera del nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri confermò al compianto Sebastiano Tusa che il luogo di rinvenimento, a poche miglia a Nord-Ovest del Capo Grosso di Levanzo, doveva essere proprio il teatro dello storico scontro navale delle Egadi tra la flotta cartaginese e quella romana che nel 241 a.C. segnò la fine alla prima guerra punica (vedi Recuperato nel mare di Levanzo il dodicesimo rostro che conferma l’ubicazione della battaglia delle Egadi del 241 a.C. tra romani e cartaginesi, che pose fine alla prima guerra punica a favore dei romani | archeologiavocidalpassato). Area della battaglia delle isole Egadi tra romani e cartaginesi nel 241 a.C. L’archeologo Sebastiano Tusa, tragicamente scomparso in un incidente aereo nel marzo 2018 “I fondali delle Egadi”, dichiara l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, “si confermano ancora una volta uno scrigno prezioso di informazioni per comprendere lo scontro navale tra romani e cartaginesi. La scoperta di Sebastiano Tusa continua ancora oggi a ricevere conferme sempre più importanti, avvalorando l’intuizione dell’archeologo prematuramente scomparso nel 2019 che aveva consentito l’individuazione del teatro della battaglia che sancì il dominio dei Romani sul Mediterraneo”. Egadi 26: è il 26° rostro in bronzo nei fondali di Levanzo (Tp) sito della battaglia delle Egadi del 241 a.C. (foto regione siciliana) La campagna di ricerche che si sta svolgendo in questi giorni – come comunica la soprintendenza del Mare – ha consentito il recupero di due rostri in bronzo denominati “Egadi 26” e “Egadi 27”. Sono stati individuati su un fondale di circa 80 metri e recuperati con l’ausilio della nave da ricerca “Hercules” della fondazione statunitense RPM Nautical Foundation che negli anni ha permesso, grazie alle sofisticate strumentazioni presenti a bordo, l’individuazione e il recupero di numerosi reperti riguardanti l’importante battaglia svoltasi il 10 marzo del 241 a.C. Due monete d’argento recuperate nella campagna di ricerche subacquee 2023 nei fondali di Levanzo (Tp) sito della battaglia delle Egadi (foto regione siciliana) Paragnatide recuperato nella campagna di ricerche subacquee 2023 nei fondali di Levanzo (Tp) sito della battaglia delle Egadi (foto regione siciliana) In particolare, in quest’ultima campagna, i subacquei hanno recuperato 15 elmi del tipo Montefortino, 20 paragnatidi (le protezioni per le guance e il viso dei soldati a corredo degli elmi), una spada, un centinaio di monete in bronzo e, per la prima volta in oltre vent’anni di ricerche, 7 monete in argento. Tutti i reperti sono stati trasferiti presso il laboratorio di primo intervento allestito presso l’ex Stabilimento Florio di Favignana e sono già al vaglio degli archeologi della soprintendenza del Mare. Le attività di ricerca nel tratto di mare tra Levanzo e Favignana sono condotte da un team formato dalla soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dalla statunitense RPM Nautical Foundation e dalla SDSS The Society for Documentation of Submerged Sites. Sala di controllo delle operazioni di ricerche subacquee nei fondali di Levanzo (Tp) (foto regione siciliana) Sono 26 i rostri ritrovati con ricerche archeologiche subacquee a partire dai primi anni del Duemila. Micidiali armi di distruzione che, applicati sulla prua delle navi da guerra, consentivano lo speronamento delle navi nemiche e il conseguente affondamento. Negli ultimi 20 anni sono stati individuati anche 30 elmi del tipo Montefortino, appartenuti ai soldati romani, 2 spade, alcune monete e un considerevole numero di anfore. Da alcuni anni, alle ricerche puramente strumentali condotte in collaborazione con la RPM, sono state affiancate le ricerche con l’impiego dei subacquei altofondalisti della SDSS che hanno consentito, grazie alla specializzazione nelle ricerche in acque profonde, l’individuazione e il recupero di importanti reperti.
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  38. Graziano,non vedo il taglio e non vedo neanche 4 piccole parti del bordo ove viene tenuta la moneta incastrata. Beh,se pago vorrei vedere,non ultimo per questioni di autenticità. Ok,sono garantite.....ma un tempo non consigliavano ai novizi che bisognava essere prima i periti di noi stessi? Ciao Grazià😉 Ps: prezzo più salato e moneta restituita dopo almeno 15 gg se non 3 settimane. Ok è meno smerciabile se vien rubata perchè ha un codice ecc ecc....ok,ma se rompo la scatola e la faccio periziare "all' italiana" e la rivendo chissà dove,chi se ne accorge? E la scala Sheldon di cui si serve ? I primi quattro gradi hanno addirittura 4 tipi di fdc!
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  39. Confermo quanto scritto nel precedente post #12, proprio per questo genere di monete con peso, diametro e titolo dell'argento contenuto le variabili sono veramente molte, difficilmente si può trovare un'identica immagine sul web per una comparazione diretta. Ma in ogni caso aspetta qualche altro intervento
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  40. Grazie a chi è intervenuto. Oggi ho messo in ordine l’archivio della mia ancora modesta raccolta, e ho catalogato il tutto con i dati della moneta, la provenienza, la data d’acquisto e il prezzo (per le aste: il prezzo di partenza, quindi il prezzo d’acquisizione, e infine il prezzo finito compreso le commissioni. Ho tralasciato le spese postali perché spesso si tratta di pochi euro da dividere per 2-3 e anche 4 monete). Alla fine credo che sul cartellino non metterò il prezzo, ma mi limiterò a segnarli nel file di cui sopra. Ed è anche di più facile consultazione, e utilissimo. Ad esempio, ci si può rendere conto di come un paio di rialzi in asta per una moneta alla fine producano, con le commissioni al 20%, un prezzo molto distante da quello iniziale. Saltano anche meglio all’occhio gli acquisti fatti d’impulso, quel rilancio di troppo che ti fa pagare una moneta di discreta conservazione come se fosse SPL. Scusate, ma sto facendo la mia legittima esperienza, sbagliando anche qualcosa. Grazie a tutti per l’attenzione.
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  41. @refero1980 Buonasera, ho letto solo oggi il Suo intervento che condivido in gran parte poiché, purtroppo, la sovraproduzione delle Zecche contemporanee è sotto gli occhi di tutti al pari delle motivazioni molto materiali che la determinano. Mi consenta comunque di spezzare idealmente una lancia in favore della Zecca britannica, che potendo attingere a una Storia secolare regala anche pezzi di notevole interesse e di un certo pregio. Personalmente ho trovato la monetazione a nome di Carlo III molto ricca di simboli, in ordine ai quali sarebbe interessante approfondire alcuni passaggi del Suo intervento. Anche la effigie del Re mi pare molto ben riuscita e, per quel che vale, il mio pezzo preferito è il 50 pence che trovo veramente bello. Invero credo che il paragone con la produzione italiana non possa neppure essere fatto: in altra discussione ho già avuto modo di stigmatizzare l'operato del nostro IPZS, che fra un po' ci regalerà qualche gettone (poiché mi rifiuterò sempre di chiamare "monete" certi obbrobri) commemorativo di qualche sagra locale... Segnalo per mero contributo alla discussione che probabilmente non corrisponde a verità il fatto che la Sterlina della Incoronazione propone "per la prima volta dopo secoli" il Sovrano coronato, giacché mi sembra di ricordare che Giorgio VI fu effigiato in tal modo su alcune monete coniate tra il 1937 e il 1952. Un saluto cordiale e a presto.
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  42. E aggiungi anche le spese di commissioni bancarie e quelle di spedizione (cioè tutto quello che si è sborsato).
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  43. Una moneta che entra in un museo e non viene catalogata corre dei rischi molto grandi.
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  44. Iniziativa lodevole, volevo rappresentarti la mia esperienza che ho donato due pezzi di due collezioni specialistiche in libri raccolte da mio nonno ad istituzioni pubbliche locali che ne avevano manifestato interesse ed entusiasmo con tanto di cerimonia; a distanza di quasi 20 anni in un caso i libri sono buttati in un angolo assieme a tanti altri, tutti ammassati; nell’altro caso l’istituzione ha deciso di affidare non so con quale formula la biblioteca intera ad un’associazione privata senza personalità giuridica e ora nulla è più accessibile e fruibile al pubblico.. Ora ho una grossa collezione di libri di storia locale che vorrei valorizzare in qualche modo, ma ho escluso donazione a qualsiasi ente pubblico o privato
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  45. A me proprio no, non mi piacciono i tatuaggi. E poi, non vedo il nesso tra un tatuaggio sulla pelle e una vera moneta. leggendo l’articolo poi , non condivido quanto scrivono
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  46. Ciao a tutti ed un ciao anche a @Gallienus che come me ha riportato dalle vacanze dei bei ricordini, solo che lui è andato ad est ed io ad ovest, in Spagna, più esatttamente in Andalusia. Atterrato a Malaga, sono stato ad El Chorro, Siviglia, Granada e Nerja, chiudendo poi il giro. Tra le tante cose che ho visto c'è stata l'Alahmbra una fortezza medievale araba, dove di sicuro circolavano piccoli Dirham d'argento (15mm, XII secolo): Nella cattedrale di Granada - sotto alla fortezza - l'elemosina la facevano molti anni dopo invece con i Maravedis mentri i più ricchi pagavano degli argenti per vedere la corrida nell'arena di Ronda: Col passare del tempo, i più temerari spendevano bei soldi per andare a fare una passeggiata mozzafiato al Caminito del Rey prima dell'arrivo degli anni bui, i cui spettri furono tristemente ricordati fino agli anni '70 sotto forma di monete. (che qui abbiano graffiato il lato sbagliato? Mah...) per fortuna l'incubo è finito, adesso tutti - anche quelli che l'hanno vissuto - possono ballare in piazza Dopo che la monarchia fu riaffermata tornò un re sulle monete: e quando si deve fare festa la vogliamo anche celebrare: La svalutazione ha fatto poi anche qui dei danni: queste monetine di alluminio, magari neanche al bazar le accettavano! per fortuna è arrivato l'euro, anche se molti - purtroppo - sono ancora scettici, è un ottimo amalgamante che mi è stato dato di resto quando ho comprato un bel cartoccio di churros al cioccolato basta non pensare alle calorie. Io ho fatto un giro di dieci giorni, con le monete di sopra abbiamo fatto un viaggio di quasi un millenio! Alla prossima! Servus, Njk ========== PS: mai se lo chiedesse qualcuno: foto e testi ©NJK23 / tutto fatto in casa
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  47. Vorrei un pochino sdrammatizzare. Dieci 10 fa ho acquistato sulla solita asta online un oggetto di mio interesse. Nelle note era scritto che il venditore era assente sino al 16 agosto e le spedizioni sarebbero state ritardate rispetto alla norma. L'oggetto mi interessava, il prezzo era adeguato alle mie aspettative. L'ho acquistato. Il venditore è serio (trattasi di un professionista), io sono tranquillo. Per una raccomandata in tempi normali non ti consegnano prima di 7-8 giorni. Sotto ferragosto ???? Preferisco attendere qualche giorno per ricevere il mio oggetto piuttosto che stare con il "magone" a pensare quando possa arrivare. Immaginate che una volta, dopo circa un mese, un plico mi risultava essere "consegnato", ed invece era stato consegnato al mittente. Quindi, di questi tempi, meglio aspettare ed essere più tranquilli!
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  48. Buongiorno a tutti, vorrei segnalare un libro che non dovrebbe assolutamente mancare nella biblioteca di ogni appassionato di cartamoneta nonché di storia: Trivero Alberto - I biglietti di credito e la politica monetaria delle Regie Finanze Sabaude. Uno studio storico approfondito sulla politica monetaria e finanziaria delle regie finanze sabaude estremamente moderna con una struttura organizzativa che non permetteva indebitamenti. Questa tipologia di organizzazione permise di creare un istituto per la prima emissione di cartamoneta in Italia evitando gli errori commessi in Europa e mantenendo sempre il rigore amministrativo e finanziario. Quindi il 26 Settembre del 1745 nasce la cartamoneta sabauda con il Regio Editto che stabilisce di introdurre in circolazione nel Regno di Sardegna le prime banconote della storia italiana. Nel Regno di Sardegna la cartamoneta venne concepita non come mero documento contabile bensì come un vero e proprio strumento di pagamento con corso legale obbligatorio e con potere liberatorio illimitato, in tutto analogo al numerario metallico, emesso e garantito dallo Stato. Tutte le emissioni vengono trattate nel testo in dettaglio con foto ed immagini in bianco e nero ed inoltre troverete una sezione dedicata a tutti i biglietti provenienti da collezioni pubbliche e private con numerazione e origine. Indice del libro: Un testo in cui non ho riscontrato difetti ma traspare l'amore che l'autore (A. Trivero alias @antvwaIa) per la ricerca e lo studio nonché la sua grande passione per questo mondo che ha condiviso con la pubblicazione dopo anni di studio. È possibile acquistarlo a questo indirizzo: http://www.classicadiana.it/libreria/content/trivero-i-biglietti-di-credito-e-la-politica-monetaria-delle-regie-finanze-sabaude P.S.: che ne dici @Clar622 di cambiare il titolo di questa discussione molto interessante in "Bibliografia della Cartamoneta" o qualcosa di simile Grazie a tutti
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  49. che se ne volete portare ancora in italia vi vendo i miei :)
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