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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/04/23 in tutte le aree
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Vedi di documenti antichi ce ne sono decine di migliaia sparsi per gli archivi di tutta Europa. Molti hanno subito controlli o analisi per verificarne soprattutto lo stato di conservazione (pochi allo scopo di accertarne l'autenticità - le analisi comunque sono le stesse) - La ricerca è una costruzione continua che progredisce sulle informazioni e sulle deduzioni di chi ci ha preceduto ampliandole, evolvendole e a volte correggendole naturalmente. Un documento che ha una storia dietro di sé non necessariamente deve passare tutte le prove che servono per autenticarsi altrimenti non progredirebbe piu' nulla. E' come se per verificare che le piramidi sono antiche dovessi sottoporre ogni blocco ad un'analisi del materiale di cui è formato... Interessandomi di monete medioevali leggo molti studi di numismatici che si sono occupati di quel periodo e faccio affidamento su quanto scrivono ma non mi verrebbe in mente di controllare ogni singolo documento su cui basano il loro studio e le loro deduzioni - diversamente mi arenerei alla prima questione. Su queste basi si sono formate legioni di studiosi, si sono sviluppate le scienze storiche nelle sue innumerevoli specializzazioni. Sono stati scritti milioni di volumi. Sono stati istituiti migliaia di insegnamenti universitari. Se trovi difficile accettare che tutto questo sia stato fatto su un rapporto fiduciario - oltre che naturalmente su solide basi scientifiche per moltissimi casi - beh concordo pienamente con te che i 2€ da collezionare costituiscono un'alternativa meno problematica, sicura, e con minori rischi ...😉4 punti
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Buon pomeriggio a tutti, nulla di speciale ma volevo condividere con voi due monete avute in "un solo resto" in aeroporto, una croata fresca fresca di € e l'altra con tiratura piuttosto bassa (Lituania 412.000?)... che belli gli aeroporti!!! Buon proseguimento, Max.3 punti
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E' appena passata ina asta Artemide (64e lot. 303) battuta a 440€ questo bel triente di P. Iuventius Thalna estremamente raro conosciuto in 4 esemplari da Mccabe e secondo esemplare messo in vendita al pubblico. D) Testa elmata di Minerva a destra; sopra, quattro pallini. R) Prua a destra; sopra, ROMA; davanti alla prua TAL in nesso; sotto, quattro pallini. Cr. 161/4. AE. 8,85 g. 25,00 mm.3 punti
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Guardate cosa ho trovato dentro un mucchio di monete; mi sembravano 50 lire micro... invece:3 punti
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Buon giorno a tutti i "lamonetiani". Pubblichiamo di seguito la locandina appena realizzata per l’VIII^ edizione dell’evento di Venezia e presentata alla recentissima manifestazione di Riccione. Tanti gli elementi di novità: 1) eliminiamo il termine “convegno”, che allude ad altri concetti e chiamiamo questa manifestazione con un nome più consono, cioè Expo-Mercato della Numismatica; 2) la manifestazione si chiama “NUMISMARKETING VENEZIA” 3) ci saranno SOLAMENTE espositori nel settore numismatico. 4) l’accesso non sarà libero, ma con registrazione su di un sito in fase di completamento (si prevedono 7-10 giorni). Chi non si accredita potrà farlo anche all’ingresso il giorno stesso; ma, per sveltire le operazioni, si consiglia vivamente di fare la registrazione on-line. Sulle modalità di registrazione sarò più preciso, perché le stiamo definendo ed affinando. Questa scelta si è resa necessaria per un problema sempre più dilagante di sicurezza nelle manifestazioni commerciali. Tutto ciò va a vantaggio sia di chi espone, sia di chi partecipa. L’intento è di selezionare gli ingressi affinché arrivino alle manifestazioni persone EFFETTIVAMENTE interessate alla numismatica e non malintenzionati. La manifestazione di Venezia si terrà il giorno 21 ottobre, sempre presso il Novotel, sito in Via Ceccherini 21, immediatamente adiacente all’uscita Castellana della Tangenziale di Mestre. Per gli orari sarò più preciso nei prossimi giorni, per coordinare alcune iniziative in fase di definizione, compresa una culturale, che si terrà sempre nell’adiacente Sala Firenze. Sempre a disposizione. Stefano Palma – alias Sivis2 punti
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Una curiosità, se così si può chiamare perchè non ne avevo mai viste, trovata ieri al mercatino per 50 centesimi, un costo irrisorio anche se non ne sono direttamente interessato, magari la regalo a qualcuno. Si tratta di una 'Agenda del Filatelista del 1955' da 290 pagine stampata nel dicembre del 1954. Non fu utilizzata, anche se i segni del tempo dimostrano i suoi quasi 70 anni, è pure una rubrica con pagine per le mancoliste, il tariffario postale Italia+estero in vigore all'epoca, monete in corso, cambi ecc. ecc. All'interno sono raffigurate le emissioni del 1954 di Italia - San Marino - Vaticano - Trieste zona A, tutto rigorosamente in bianco e nero, le ultime pagine sono piene di indirizzi di negozi italiani ed esteri. un estrapolato:2 punti
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L'opera in questione di Salvatore Fusco è un prezioso caposaldo della numismatica dell'Italia meridionale, si può dire che sia il primo tentativo di una storia numismatica di tale territorio in epoca medievale, in questo testo, non solo si tratta per la prima volta del ducale di epoca normanna, ma si individuano anche con certezza i tarì di epoca longobarda, normanna e sveva, prima di allora ancora in un confuso limbo che li voleva prevalentemente moneta di conto piuttosto che moneta effettiva, realmente esistita... Interessantissima poi la disquisizione storica sulla diffusione del ducato sia come moneta di conto che effettiva nel Regno di Napoli in epoca prima angioina e poi aragonese. Negli ultimi giorni ho avuto la gran fortuna di trovare una copia di suddetta opera ad un prezzo molto conveniente, 100 euro... ed è una grande soddisfazione poter inserire uno dei primi riferimenti della numismatica medievale meridionale insieme ai successivi, Sambon, Dell'Erba, Spahr, Grierson e Travaini...2 punti
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Ciao, mi permetto di inserirmi in questa nuova discussione, ma riferendomi anche a quella di cui questa è il seguito, per ringraziare in primis tu che l'hai iniziata ma anche tutti gli altri che sono intervenuti, è una digressione molto bella e sono contento di leggere questi scambi di opinione fra persone così competenti, che mi permettono anche di conoscere cose delle quali non sapevo assolutamente niente, come neofita è veramente un piacere leggere questo e altri contenuti del genere. Ci tenevo a dirlo perchè capisco la frustrazione di lavorare tanto per una cosa per cui si ha tanta passione e poi credere che a nessuno interessi (lavoro in un teatro e capita di organizzare spettacoli particolari, piccoli capolavori culturali e artistici, ai quali non interviene mai nessuno 😔), volevo darti il mio appoggio anche se solo "ammirativo", probabilmente proprio per la particolarità della discussione molti come me, anche se vorrebbero, non riescono ad intervenire ma questo non rende la cosa meno interessante. Come dicevo non sono in grado di apportare nessun contributo perchè non ho il livello di conoscenze adatto ad intervenire, avrei voluto contribuire con una moneta ma del tipo con "porta di accampamento" ne possiedo solo una di Costantino II e non è l'oggetto della discussione. Chiedo perdono se il mio commento possa risultare inappropriato o inutile ai fini della discussione, ci tenevo a farlo, nel caso potete tranquillamente cancellarlo 😄2 punti
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E, raffrontando questo pezzo con i 12 soldi che circolavano, varie cose non tornano. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Posto il link dell asta https://www.sixbid.com/it/morton-and-eden/11111/page/1/perPage/100?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=true2 punti
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E chi lo decide se un segno é dato da "produzione", o da contatto successivo ? Il perito veggente ? E poi c'é segnetto e segnetto... Quello che si può (anzi si deve) ignorare, e quello che no. Dipende. Comunque, giudicare l'acciaio in fotografia... Io passo volentieri! E' molto che manco dal forum, ma noto con piacere che adesso oltre ai vari SPL++ ed SPL-, siamo arrivati anche ai FDC+ e ++... C'é sempre da tenersi aggiornati Un saluto a tutti!!!2 punti
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Roma Numismatics Ltd > E-Sale 108 Auction date: 13 April 2023 Lot number: 845 Price realized: 500 GBP (Approx. 623 USD / 568 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: P. Accoleius Lariscolus AR Denarius. Rome, 43 BC. P•ACCOLEIVS [LAR]ISCOLVS, draped bust of Diana Nemorensis to right / Triple cult statue of Diana Nemorensis facing, supporting on their hands and shoulders a beam, above which are five cypress trees; the figure on the left holding a poppy, that on the right holding a lily. Crawford 486/1; CRI 172; BMCRR Rome 4211; RSC Accoleia 1. 4.01g, 19mm, 12h. Extremely Fine; stunning old cabinet tone. Ex Bolaffi Spa, Auction 41, 26 May 2022, lot 156. Estimate: 500 GB2 punti
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Lo stesso tipo della moneta di apertura venne coniata anche nella zecca orientale. Obv:– IVLIA AVGVSTA, Draped bust right Rev:– PIETAS PVBLICA, Pietas, veiled, standing left, by altar, raising both hands Minted in Laodicea-ad-Mare, A.D. 198-202 References:– BMCRE 612, RIC 643, RSC 1562 punti
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Salve ho ritrovato in una scatola l’oggetto in foto, credo non sia una moneta ma qualche gadget. Qualcuno lo conosce? Peso 2,46 grammi. ringrazio in anticipo chi mi saprà dare maggiori informazioni2 punti
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potrebbero anche fare quelli all'asbesto, per proteggere le banconote dal fuoco!☠️ Seriamente: se un prodotto viene messo in dubbio, meglio un foglio opaco ma sicuro è una vecchia storia, si parla già da molto che sia gli ftalati che il bisfenolo siano come minimo pericolosi sia ad alte che a basse dosi continue, il BisfenoloA "BPA" si ritiene essere interferente endocrino (danneggia i geni) ed è già stato vietato nei biberon e simili, adesso in Germania anche nella carta termica (scontrini, etc). Avendo le fabbriche altri bisfenoli, tipo lo "S", hanno iniziato ad usare quello, quando lo vieteranno, poi ci sono ancora il "B" e lo "F" da provare! 🤣 Servus, Njk PS: Se poi mai qualcuno si è chiesto perchè adesso ci sono anche gli scontrini blu, sono quelli completamente senza bisfenolo, è di carta "sandwich" a tre strati: sotto la carta portante, in mezzo uno strato colorato scuro (quello che poi si legge) e sopra un foglio leggerissimo di carta chiara che viene "bruciato" dalla testina della stampante, che appunto fa uscire quello colorato sottostante. La carta blu è ammessa al riciclo (è inerte), quella termica no.2 punti
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Grazie @Vel Saties per l'immeritato epiteto... Allora, bisogna ricordare innanzitutto che i denarî di Carausio avevano la purezza dei corrispettivi dell’epoca augustea, con un livello di fino del 96% che non si riscontrava dall’età neroniana. Non è possibile stabilire un rapporto di cambio del denario d’argento, ma si deve supporre che, dato il valore intrinseco, questa moneta valesse ben più dell’antoniniano, ribaltando quindi la prospettiva tradizionale. Non confrontando il valore delle monete ma quello dei rispettivi metalli, l’Edictum de pretiis di Diocleziano fissava il prezzo dell’oro a 72.000 denarî per libbra, quello dell’argento a 6.000 denarî e quello del rame a 50 denarî. Il rapporto era dunque AU:AR=12:1, AR:CU=120:1 e AU:CU=1440:1. Ne deriva che, secondo i dati più accreditati a partire da Casey, il denario di Carausio, dal valore di 1/14 di aureo, fosse quotato a 48 antoniniani, o 70 denari "normali".2 punti
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Se il buon Dio non mi richiama all'improvviso e visto che nessuno della mia famiglia ha la passione per la numismatica, credo che ad un certo punto provvederò ad alienare la collezione. Me la sono creata, me la sono coccolata, me la sono goduta e poi ad un certo punto qualcu'altro, senza saper di chi sono, potrà arricchire o completare la sua. Non è egoismo, però piuttosto di pensare che possa essere "svenduta", preferisco vendere io ed eventualmente distribuire il ricavato.2 punti
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E se ci fosse un museo monetiere lamonetiano ? Non sarebbe bello avere anche un museo fisico del forum ? Magari associandosi a qualche istituzione o ente privato ? Allora si potrebbero donare le monete ad un ente interessato veramente alle monete e per di più gestito da gente competente! Certo l'idea rasenta la follia, ma costituirebbe la normale evoluzione di uno spazio dedicato alla conoscenza, identificazione e catalogazione numismatica. Chi di dovere dovrebbe farci un pensierino....2 punti
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Gran parte delle monete giunte fino a noi erano conservate nelle tombe, alcune incrostazioni testimoniano la lunga convivenza con il cadavere. Quindi la mia collezione me la porterò letteralmente in tomba.2 punti
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vista la quantità di monete in ottima conservazione (qualche bronzo fa un po tristezza per come è stato stravolto, ed altri meriterebbero un po di approfondimento), pensavo fosse un ricco arabo..1 punto
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Trovandomi in vacanza in Grecia e facendo tappa ad Atene non ho potuto non visitare il museo numismatico, anche se sono completamente ignorante sulla monetazione, perchè occasioni come questa per vedere monete bellissime non si possono perdere. Il museo è disposto su due piani dove sono esposte monete greche, Magna Grecia e selezioni a tema su monete mondiale. Condivido con voi qualche bella foto della visita Ingresso Ritrovamenti Monetazione Donazioni nei prossimi giorni aggiungerò altre foto.1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: germania D anno: 2023 B tiratura: 4.200.000 condizioni: spl città: trieste taglio: 2 euro cc Erasmus paese: germania D anno: 2022 tiratura: 3.570.000 condizioni bb+ città: trieste1 punto
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Sono d’accordo. La moneta va sempre valutata nel suo complesso. Praticamente stiamo dicendo la stessa cosa ma partendo da due punti diversi. Il mio intervento sui segni di contatto da coniazione (che non incidono di per sé sul grado di conservazione) deriva dall’affermazione iniziale fatta da @Cinna74. Come ha giustamente osservato @caravelle82, anche gli euro appena usciti dalla zecca presentano spesso dei piccoli segni, derivanti proprio dal processo di coniazione. Dovremmo allora riservare il FDC soltanto a monete totalmente perfette, senza il benché minimo graffietto microscopico? Mi sembrerebbe francamente una misura draconiana… Credo che neanche lei, d’altronde, perizi come FDC solo monete completamente intonse, o sbaglio? Immagino che valuterà la moneta in mano, nel suo complesso, e baserà il suo giudizio su tutti i parametri del tondello. Poi, ovviamente, tra le varie cose, valuterà anche se gli eventuali segni presenti sono ininfluenti o se incidono sul giudizio relativo alla conservazione della moneta. Ad ogni modo, non voglio dilungarmi ulteriormente su questa questione dei segnetti. Credo che rileggendo più attentamente i miei post e quelli de @ilnumismatico comprenderà meglio il discorso complessivo che è stato fatto.1 punto
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Salve chiedo maggiori informazioni sulla cartolina in foto, rientrante in una raccolta molto carina di cartoline avente ad oggetto “Umorismo”. ringrazio in anticipo1 punto
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Salve chiedo maggiori informazioni sulla cartolina in oggetto, rientrante in una raccolta molto carina di cartoline avente ad oggetto “Umorismo”. ringrazio in anticipo1 punto
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Salve chiedo maggiori informazioni sulla cartolina in oggetto, rientrante in una raccolta molto carina di cartoline avente ad oggetto “Umorismo”. ringrazio in anticipo1 punto
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E tanto basta Loruke! Il resto, dal punto di vista peritale, sono solo chiacchiere, per accademiche che siano. I segni di contatto se ci sono, ci sono. Non é dato saperne la provenienza, si può solo decidere se ignorarle o meno, con ragion di causa, a seconda di forma, dimensioni, quantità assieme a tutto il resto delle caratteristiche della moneta. Dichiararle "da produzione", e da quel concetto quindi trarne il FDC, a mio personalissimo avviso, non é professionalmente corretto, proprio perchè non se ne può avere la certezza, a differenza di altri difetti di produzione. Saluti e a presto! Pino.1 punto
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Ciao a tutti, da poco ho aggiunto in collezione questo pezzo, che vi presento. Alessandro VII (1655-1667), Testone - Ferrara (Munt 74, CNI 6, MIR 1881/1). Peso 8.94 g D/: stemma inquartato a targa quasi rettangolare con intagli esterni, sormontato da chiavi decussate con cordone e fiocco e da tiara. * ALEXANDER * VII * PONT : M : 1655 In alto IS _ IS (in monogramma). R/: il santo con elmo piumato, in armatura a cavallo galoppante a destra, in atto di trafiggere con la lancia nelle fauci il drago in piedi a destra, retrospicente. S : GEORGIVS * FERRARIAE * PRO Es.: due armette ovali: a sinistra quella del cardinale legato Giambattista Spada, sormontata da cappello cardinalizio; a destra quella della città di Ferrara in cartella accartocciata e sormontata da corona. Nel mezzo IS (in monogramma). Si tratta di un testone rarissimo. Dalle mie ricerche e in base agli esemplari che ho registrato, sono pochissimi i passaggi di questa moneta sul mercato. Esistono anche le varianti Munt 75 e 76, che si distinguono solo per minime differenze di punteggiatura nella legenda e nelle armette. Del Munt 74, questo è personalmente il quarto esemplare che registro. Tutti gli esemplari sono in bassa conservazione e già il BB è per questa tipologia una conservazione di rilievo. Questo mio esemplare è uno dei meglio conservati. Le lettere IS in monogramma si riferiscono al segno di zecca di Giacomo Spagnoli, zecchiere. Michele1 punto
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Complimenti Michele, ottimo acquisto per Rarità e Qualità ... Daniele1 punto
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Te lo dice il contesto di ritrovamento e la qualità delle monete ritrovate. bisogna avere studiato oer farsi delle conoscenze e avere pratica - non ci si improvvisa numismatici il documento citato da Chievolan esiste in originale e cosi moltissime altre pergamene. Altri documenti sono invece stati tramandati1 punto
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Masada: L'archeologia non corrobora la versione di Flavio Giuseppe @Maastricht Vecchio intervento: https://storiainrete.com/masada-un-mito-che-si-infrange/ Novecentosessanta furono le vittime, comprendendo nel numero anche le donne e i bambini, e la data dell’eccidio fu il quindici del mese di Xanthico. I romani, che s’aspettavano di dover ancora combattere, verso l’alba si approntarono e, gettate delle passerelle per poter avanzare dai terrapieni, si lanciarono all’attacco. Non vedendo alcun nemico, ma dovunque una paurosa solitudine e poi dentro fiamme e silenzio, non riuscivano a capire che cosa fosse accaduto […] Quando furono di fronte alla distesa dei cadaveri, ciò che provarono non fu l’esultanza di aver annientato il nemico, ma l’ammirazione per il nobile proposito e per il disprezzo della morte con cui tanta moltitudine l’aveva messo in atto.” Così Giuseppe Flavio descrive l’epilogo dell’assedio di Masada, e la tragica sorte dei suoi difensori. Masada cadde nella primavera dell’anno 73 d.C. dopo che i romani della Legione X Fretense avevano innalzato una rampa per colmare il dislivello che faceva della rocca di Masada una fortezza naturale apparentemente imprendibile. A Masada si erano rifugiati gli ebrei ribelli di Eleazar ben Yair dopo aver innescato la rivolta giudaica a Gerusalemme. E da questa ridotta inespugnabile avevano continuato la guerriglia per due anni. Fin quando le aquile imperiali non tornarono su quei luoghi imponendo la pax romana. I difensori, di fronte alla prospettiva di cadere nelle mani dei legionari, soppressero i propri familiari, poi estrassero a sorte dieci di loro che uccidessero gli uomini, e infine fra questi dieci uno che desse la morte agli altri nove, e che si sarebbe poi suicidato. Si salvarono solo due donne e cinque bambini, nascosti per sfuggire al suicidio collettivo. Masada è considerata il simbolo di un eroismo sfortunato e dell’afflato verso la libertà e contro la tirannia (per tali motivi l’UNESCO ha dichiarato nel 2001 i resti della fortezza di Erode patrimonio dell’umanità). Oggi i soldati dello Tzahal, le forze armate israeliane, dopo aver scalato la rocca alta 400 metri vi compiono il loro giuramento al termine del periodo addestrativo, promettendo a gran voce “mai più cadrà Masada”. Una visione oleografica, coi ribelli-buoni e gli imperialisti-cattivi che però inizia a mostrare la corda: gli studi dell’archeologo israeliano Nachman Ben-Yehuda ridisegnano ampiamente la vicenda, e tratteggiano una versione più realistica degli eventi. “Quando esaminiamo a fondo […] la Grande Rivolta e Masada, semplicemente non abbiamo alcun ritratto di eroismo. Al contrario. I racconti narrano la storia di una fatale (e discutibile) rivolta, di un gigantesco fallimento e della distruzione del Secondo Tempio e di Gerusalemme, di massacri di ebrei su larga scala, di differenti fazioni di ebrei che combattevano e si ammazzavano a vicenda, di suicidi collettivi (un atto non visto con favore dalla fede ebraica) perpetrato da un gruppo di terroristi e assassini il cui “spirito combattivo” può essere stato incerto.” Non usa dunque mezzi termini il professor Nachman Ben-Yehuda, ordinario dell’Università Ebraica di Gerusalemme nel dipartimento di Sociologia ed Antropologia. Masada, un mito su cui si è fondato molto dell’ethos del moderno Israele, deve essere largamente riscritto. Masada fu meta di un vero e proprio pellegrinaggio archeologico nei primi anni ’60 del secolo scorso: l’archeologo Yigael Yadin guidò le ricerche e gli scavi, alla testa di un piccolo esercito di volontari, mossi dal profondo bisogno psicologico di ritrovare le radici guerriere di Israele. E queste radici tornarono alla luce: le pietre dell’altopiano di Masada mostrarono prima chiaramente la pianta della fortezza erodiana, poi restituirono cocci, monete del periodo della rivolta, armi, infine anche resti umani. Le tracce dell’assedio poi divennero chiare quando si identificò la gigantesca rampa edificata dai legionari per aver ragione della montagna. Yadin trovò anche undici “ostraka”, dei cocci usati per le estrazioni a sorte, su cui erano incisi dei nomi, uno dei quali è “Ben Yair”. Era la prova che la storia raccontata da Giuseppe Flavio era vera. Yadin non si soffermò sull’origine dei resti umani. Per lui erano i “difensori di Masada”. Il governo israeliano, addirittura volle che fossero sepolti con gli onori militari, come poi avvenne nel 1969. Un’ipotesi, tuttavia, indebolita da successive ricerche, che proverebbero, al contrario, che i corpi ritrovati appartenevano a occupanti molto più tardi, di epoca bizantina, oppure a romani della Legione Fretense o della guarnigione che fu presa con l’inganno e massacrata dagli uomini di Elazar, un’ipotesi suffragata anche dal ritrovamento nel 1982 di ossa di maiale, animale che, com’è noto, è considerato impuro dagli ebrei. Lo sforzo di Yadin fu più pedagogico e patriottico che non realmente scientifico: egli sapeva che la sua giovane nazione aveva bisogno di miti fondanti. Sapeva che Israele era accerchiato e che solo vent’anni prima la quasi totalità del suo popolo era stata condotta a morte senza combattere. C’era dunque la profonda necessità spirituale di dimostrare al mondo (e agli ebrei stessi) che un ebreo sapeva battersi e morire. Un feroce dibattito dilaniava in quegli anni la nazione ebraica: molti sopravvissuti all’olocausto provavano vergogna per non essersi opposti al nazismo e ai pogrom. I coloni sionisti che non avevano conosciuto direttamente la shoah non riuscivano (e non volevano) capire perché gli ebrei europei non avessero fatto ovunque come a Varsavia nel 1943, rivoltandosi contro Hitler, invece di farsi assassinare senza combattere. Masada era una maniera per trovare sollievo da queste angosce. Ma ogni mito presto o tardi deve fare i conti con un revisionismo scientifico. Studi come quelli di Ben-Yehuda restituiscono una dimensione realistica al mito di Masada. E spesso non è nemmeno necessaria una scoperta eclatante per revisionare la storia passata: leggendo attentamente “La Guerra Giudaica” dello storico ebreo Giuseppe Flavio si vede come Eleazar ben-Yair fosse un personaggio che oggi non esiteremo a definire un terrorista integralista. Zelota massimalista, sicario (i sicari erano una setta ebraica dedita agli assassinii tramite un pugnale chiamato “sica”, da cui il nome), fomentò il popolo contro i romani, pretendendo dai sacerdoti che non accettassero più i sacrifici da parte loro. Un gesto considerato dallo stesso Giuseppe Flavio empio, poiché sempre al Tempio di Salomone ogni uomo aveva potuto offrire sacrifici a Dio quale che fosse la sua religione o razza. E i romani avevano trovato un modus vivendi con questo “strano popolo che adorava un solo dio”, sacrificando nel Tempio non all’Imperatore o alla Dea Roma, ma per l’Imperatore e per Roma, salvando così il monoteismo giudaico e la necessità politica dei romani di assicurare sempre che i riti sacri fossero ben compiuti: una preghiera “pro rege et pro patria”, insomma. Eleazar sapeva bene che i romani avrebbero percepito il rifiuto delle loro offerte come una insopportabile ed empia offesa, e sarebbe stata la guerra. Ed era ciò che egli voleva. Ma la guerra non prese la piega voluta dagli integralisti: in tutto il Medio Oriente le comunità ebraiche furono trucidate dalle popolazioni ellenizzate o romanizzate, e gli stessi romani, dopo aver accusato iniziali rovesci, si riorganizzarono e schiacciarono la rivolta con una ferocia raccapricciante. Come se non bastasse, le fazioni giudaiche iniziarono a massacrarsi a vicenda: gli zeloti e in particolare i sicari praticavano un sistematico terrorismo contro ogni comunità ebraica “colpevole” di non sufficiente odio verso gli “invasori” romani. Eleazar stesso, rinchiuso a Masada con un migliaio di sicari, compì la sua miglior prodezza assaltando il vicino villaggio giudeo di Ein-Gedi sterminandone la popolazione, donne e bambini compresi. I paralleli con la situazione contemporanea sono fin troppo evidenti. La durata dell’assedio invece è stata riscritta dalle prospezioni archeologiche: la rampa costruita dai romani non sarebbe stata alta 375 piedi (125 metri) come preteso da Giuseppe Flavio, ma molto meno forse appena una dozzina di metri, poiché la Legione Decima comandata da Lucio Silva sfruttò uno sperone di roccia calcarea naturale. Un’opera che assieme al controvallo e al fossato scavato attorno alla fortezza, secondo l’abituale strategia romana d’assedio, non dovette occupare i legionari e i loro schiavi per più di un mese. Dunque non anni, ma settimane, durò la resistenza di Masada ai romani. Giuseppe Flavio non trova riscontro neppure nella questione del successivo rogo: secondo lo storico ebreo i difensori di Masada appiccarono fuoco alla fortezza prima di suicidarsi, ma non ai magazzini, per dimostrare che non cedevano per fame. Tuttavia i ritrovamenti archeologici mostrano spessi strati di cenere anche nei depositi. E infine: sono stati ritrovati finora solo 28 corpi, dei quali la maggior parte in caverne alla base della montagna. Gli altri 932 cadaveri dove sono? Emanuele Mastrangelo1 punto
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I fatti più salienti: I guerra mondiale - La decisione di entrare in guerra fu presa esclusivamente dal sovrano, in collaborazione con il primo ministro Salandra, desideroso e smanioso di conquistare Trento e Trieste, contro il pensiero: della maggioranza della popolazione italiana; dei cattolici; di buona parte degli industriali, banchieri finanzieri; e pure di una parte dei militari. Per non parlare del tradimento del patto della Triplice Alleanza con Germania e Austria-Ungheria (che avevano addirittura promesso concessione territoriali per la neutralità) con il quale l'Italia e gli Italiani vennero da quel momento in poi considerati dei traditori seriali, quindi un gran bel danno all'immagine! - conseguenze della guerra: a) le forze armate andarono incontro ad una spaventosa carneficina, tra il fango, la neve delle trincee e tra indicibili stragi e sofferenze. Si parla di 650.000 soldati morti (200.000 in più rispetto a quelli della II guerra mondiale) e di 450.000 mutilati b) dopo la vittoria al tavolo della pace l'Italia fu completamente snobbata ed umiliata; il cosiddetto "trionfo mutilato" vanificò tre anni di sacrifici e dimostrò l’assoluta carenza di carisma di un re che non fece nulla per imporre la volontà di un paese che ha sacrificato i suoi cittadini! c) crisi economica, povertà, disoccupazione d) bande armate che scorrazzano per il Paese e) fascismo Ventennio - il re invece di fermare ed arrestare i manifestanti della marcia su Roma, affidò il governo al suo comandante; - il re firmò tutte le leggi liberticide e razziali - permise l'alleanza con la Germania nazista (adesso non gli faceva più schifo come nel 1915 ?) - non si oppose all'entrata in guerra dell'Italia (II guerra mondiale) - durantele guerra scappò ( a differenza di molti altri monarchi: Danimarca, Lussemburgo, Olanda, Belgio....) Quindi cosa dire: se questa è la solita minestra antimonarchica (fatta però da un monarchico) , vorrei sapere cosa ha fatto di buono come capo di stato sua altezza (ma tanto tanto non lo era) ...1 punto
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Non credo che le posizioni di @viganò e @ARES III siano in contraddizione. L'elemento storico è ovviamente essenziale per la numismatica, quindi studio e conoscenza sono la base imprescindibile per chiunque voglia accostarsi seriamente alla disciplina. E' questo il motivo per cui sono tanto insofferente quando ci dilunghiamo a speculare su MS65 e MS66, fattori a mio parere del tutto irrilevanti per la vera numismatica. Il fatto che poi il giudizio sul Vittorio Emanuele numismatico sia sostanzialmente diverso da quello sul Vittorio Emanuele politico penso sia inevitabile. Anche perché per avere una figura di politico all'altezza di quella che è la levatura numismatica di Vittorio Emanuele credo dovremmo andare a scomodare Alessandro Magno1 punto
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Da Taranto, un interessante, non comune esemplare di didrammo ( c. 340-325 a.C. / 7,54 g ) con al diritto cavaliere incoronato da Nike, che conduce un secondo cavallo ed al rovescio particolare figurazione di Taras sul delfino, in atto di fiocinare tra le onde un pesce . Classificato Fischer-Bossert 708, sarà il 5 Settembre in vendita Goldberg 136 al n. 138 .1 punto
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Ciao a tutti! Ma la cambiale franco-tedesca, se non sbaglio, nell'altra discussione aveva anche una contromarca italiana. Ma ha girato mezza Europa? Venivano riconosciute anche all'estero? E poi non fatemele vedere certe cose... Non ho più spazio a casa!😁 Servus Njk1 punto
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L'obbiettivo è una manifestazione con presenze selezionate. Intanto per creare volano. Eppoi servono risultati, perché i risultati danno fiducia.1 punto
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Due euro per due monete, entrambe usate quanto basta e di non facile reperibilità nelle ciotole sino ad un euro Per questa messicana basterà una piccola pulizia con l'acqua distillata e poi un leggerissimo strato di lacca Lindner per non fare riaffiorare il verde rame. 1 centavo del 1895 (Mo) Per questa non c'è bisogno di nessun intervento, è una moneta non comune dell'Etiopia, un centesimo di birr dell'era etiope 1889 (1897). ¹⁄₁₀₀ Birr - Menelik II - Ethiopia – Numista1 punto
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Completiamo l'opera... Roman Provincial Tiberius Æ As of Osca, Spain. AD 14-37. TI CAESAR DIVI AVG F AVGVSTVS, laureate head right / Horseman galloping to right with spear; V V below, OSCA in exergue. RPC I 296. 12.67g, 29mm, 4h. Good Fine. apollonia1 punto
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I 2 euro cc italia aeronautica sono in distribuzione presso le banca d Italia da oggi 1 aettembre1 punto
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Se devo pensare a tutto il mio rame preunitario, all'argento Borbonico e alle medaglie che ho raccolto, quando sarà il momento mi farò un bel libro con foto , descrizioni, annessi e connessi e poi il metallo lo metterò in asta....il ricavato me lo godo e il venduto se lo godranno gli acquirenti.... Unica variabile, avessi un/una nipote o una figlia o figlio interessata/o passerei il testimone a loro....ancora, se mi parte l'embolo a 60anni di vedere tutto e godermi il guadagno in Messico o in Sardegna o dove mi garba , why not? Di certo al momento non donerei gratunitamente la mia collezione a qualche ente!!!! Volendo con certi amici Borbonici potremmo metter su una mostra, temporanea, di monete Borboniche con i controfiocchi, fare una mostra volentieri, donare anche no!!!....Vivo in modo sanguigno e anche molto terreno la mia collezione... non sono Mie in assoluto, ma sono Mie e saranno di chi se le comprerà!!! P.s. Aggiungo @nikita_ non ti conoscono di persona, ma ti ho sempre molto apprezzato e ti darei un abbraccio per il tuo commento.....Romanticone interstellare 😊😊😊💞1 punto
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Ho controllato anche il mio esemplare senza perlinatura e le rigature si notano appena.1 punto
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Io di tanto in tanto chiedo ai miei figli: "Allora...sicuri che non vi interessano monete, francobolli, cartoline, e tutto il resto?". E loro, puntualmente: "Sì, siamo sicuri" E la mia - anch'essa puntuale - replica: "Ok, allora posso vendere tutto?". E loro: "Vendi, vendi". E io che in realtà, non so mai che fare, anche se sarei per tenermi tutto soprattutto per la vecchiaia, per contemplarli più in là, per conservarmi un bel pezzo delle mie memorie di vita... Ma anche perché non è che abbia ste monete di sto gran valore. A questo punto mi lascio tutto per la vecchiaia, oltre per il motivo citato sopra, anche come passatempo a catalogare e ricercare i "pezzi" uno ad uno... e poi la fine che faranno: amen 🤷♂️1 punto
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Interessantissima disamina di una moneta importante per il nostro Meridione. Anche se datato ti consiglio di leggere (ma probabilmente lo hai già fatto) quanto scritto su di essa da Salvatore Fusco nel 1812 nella "Dissertazione su di una moneta de Re Ruggeri detta Ducato". Se non lo hai già fatto trovo quanto scritto più di 200 anni fa illuminante. Ne ripropongo la descrizione fatta all'epoca dal Fusco: "Tal moneta è d'argento, e la sua forma è concavo-convessa; osservasi nel concavo il Re Ruggieri col Duca Ruggieri suo figliuolo, che sostengono l'un colla destra l'altro colla sinistra una Croce; ha il Duca il cingolo militare, e al di lui lato veggonsi le lettere R. DX. AP. Rogerius Dvx Apuliae; il Re è vestito cogli abiti reali, ed ha la corona sul capo e'l globo colla Croce nella sinistra mano, e dalla sua banda rilevansi le lettere R. R. SLE. Rogerius Rex Siciliae; e nel campo lungo la Croce son verticalmente disposte le lettere AN. R. X. Anno Regni X: Nel convesso poi vi è scolpito il busto del Salvatore che tiene i libri degli Evangelij colla sinistra, che solamente si scorge, ed intorno di esso vi è la leggenda: + IC.XC.RE.IN AETRN., cioè Jesus Christus regnat in aeternum." Una descrizione che ti fa "vedere" la moneta anche senza immagine (vi è il disegno nelle tavole), in una visione romantica della Numismatica che forse oggi non c'è più. Complimenti per la moneta!1 punto
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Una moneta forse di conservazione non eccezionale (il volto di Ruggero III è per metà cancellato, le iscrizioni in qualche punto appena leggibili, sul rovescio il “SLS” di “Rex Siciliae” accanto a Ruggero II si perde nell’usura del contorno perlinato...), ma di buon peso... E comunque con quel volto di Cristo al dritto ad occhi spalancati, con qualche incrostazione di ossidazione azzurro-verdastra a colorare le iridi, che sembra quasi interrogarti. Come sempre accade in numismatica (disciplina eminentemente visiva in cui - credo - si parte dapprima dall’interesse che uno stile, un particolare, una ben riuscita composizione suscitano all’occhio per poi giungere ad appassionarsi alla storia che la moneta può raccontare), dall’impatto iniziale ho poi cercato di approfondire il contesto storico di questo tondello... che mi ha affascinato forse ancora più dell’immagine! Innanzitutto, mi sono chiesto cosa ci fosse di così interessante in quel volto del Pantocratore... Non è stata certo la prima moneta a presentare questo soggetto: la prima moneta a recare l’immagine di Cristo - come ho potuto imparare da questo forum - risale a quasi mezzo millennio prima, per la precisione agli ultimi anni dell’imperatore bizantino Giustiniano II (685-695), quando per la prima volta sul diritto di un solido compare proprio un’immagine del Pantocratore... Da allora, nella monetazione bizantina l’immagine di Cristo, rappresentato a mezzo busto o assiso sul trono, diverrà quasi una costante, con l’unica eccezione dei periodi in cui si manifestò la furia iconoclasta. Un soggetto tipicamente bizantino, dunque, e con numerosi esempi di pregevole stile proprio nella monetazione bizantina, che però fino ad allora non avevo mai considerato con particolare interesse... continuavo dunque a chiedermi perché, se doveva attirarmi la rappresentazione del volto di Cristo, avesse proprio dovuto attirarmi QUESTA moneta, NON bizantina...1 punto
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