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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/06/23 in tutte le aree
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La moglie sta di fronte al marito e gli chiede: - Hai mai visto 20 euro completamente accartocciati? - No, risponde lui confuso. Lei sorride, sbottona la camicetta e infila lentamente la mano nella scollatura, tirando fuori una banconota completamente accartocciata. Il volto del marito si illumina e sembra apprezzare molto! Così la moglie continua: - Hai mai visto 100 euro accartocciati? Eccitato, l'uomo fa' cenno di no con la testa. Così la donna si alza lentamente la gonna e tira fuori una banconota da 100 euro accartocciata. L'uomo afferra la banconota e inizia ad ansimare per l'eccitazione. - E ora... gli sussurra la donna all'orecchio - Dimmi se hai mai visto 30.000 euro accartocciati... Con la voce tremula l'uomo dice: - No mai, ma voglio assolutamente vederli! La donna gli risponde: - Vai a vedere in garage.8 punti
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Buonasera a tutti, posto foto della mia Piastra 120 Grana Ferdinando II Millesimo 1856 Falso d'epoca. Peso g. 22,68 Diam. mm37 Metallo a Primo vista lega di ottone argentato. Posto foto del taglio che in alcuni punti, visibile in mano, ha tracce di rigature. Saluti Alberto4 punti
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Buona Domenica, Lo scorrere inarrestabile degli anni porta spesso all'erosione del ponte che collega una moneta a chi l'ha posseduta. Capita a volte anche per collezioni ben note e pubblicate. Ma se il mercato ed i collezionisti di oggi possono dimenticare, perdere traccia del passato recente di un tondello, le monete portano con se una memoria millenaria che resta inalterata. Ci possono narrare dei loro creatori di ventiquattro secoli e mezzo orsono, così come possono sussurrare dove passavano le loro giornate un solo secolo addietro. E così capita, di tanto in tanto, che cercando di ascoltare cosa una moneta ha da raccontare si venga a capo di alcuni dei piccoli segreti che porta con sé. Mi è capitato, nella mie personali investigazioni sulla monetazone di Gela, di incontrare una moneta pronta a dire qualcosa di più sulla sua vita passata. La moneta in questione è un tetradramma della tipologia Jenkins 468, databile al 420-415 a.C. Un esemplare che aveva sicuramente visto tempi migliori ma che portava con sé ancora qualche segreto. Era passato in asta un paio di anni fa nella Obolos 8 di Nomos AG al lotto 79, insieme ad una interessante serie di altre monete greche facenti parte dalla collezione di W.F. Stoecklin. In quella sede si menzionava che la moneta era stata acquistata presso Hess a Lucerna prima del 1975 (anno della scomparsa di Stoecklin). L'esemplare però aveva altro da raccontarci, solamente non era ancora pronto forse. Di recente invece, cercando un'altra moneta, ha cominciato a bisbigliare che anche lei era presente alla vendita relativa al catalogo che tenevo in mano, e che se avessi aperto il file dove l'avevo relegata era disposta a dirmi di più. Ed ecco così che davanti alla tavole della vendita tenuta a Londra da Glendining tra il nove ed il tredici marzo 1931 ho riconosciuto anche lei. Alcuni difetti del tondello non lasciavo adito a dubbi di sorta. Guardavo l'immagine del calco sulla tavola XXIII e poi la foto del mio file, ho approfondito ogni piccolo segno visibile. Era proprio lei al lotto 917. Ero davvero emozionato. Mi ritenevo fortunato ad aver appreso qualcosa che non sapevo e che mi era già sfuggita in passato. Riposto il catalogo e spento il computer tornai nel mondo presente dopo un meraviglioso viaggio nel tempo passato. Ritorno ora coi piedi per terra, alla fine di questa storia, per dire che oggi ho ripreso in mano quel catalogo e che la vicenda mi ha emozionato ancora così tanto che ho deciso di condividerla col forum che tanto mi ha dato. Di seguito le immagini relative alla moneta in questione, dal 1931 al 2017. https://nomosag.com/default.aspx?page=ucWebAuctionDetails&webauctionid=8&id=79&p=1&s=&ca=0&co=0&re=0&ci=0&ru=0 Rivolgo in conclusione una richiesta agli utenti del forum per dare una maggiore completezza a questa piccola storiella. Avete informazioni su chi erano i collezionisti coinvolti? W.F. Stoecklin e prima di lui un non meglio precisato Nordheim. @numa numa ? L'ultimo lo aveva menzionato @acraf in questa discussione al post quattro. Buona serata a tutti3 punti
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Trovano nelle fessure di una grotta 4 spade romane con fodero. Perfette. Hanno 1900 anni. Scoperta straordinaria. Il video Il recupero della spada più corta dalla fessura della roccia @ Emil Aladjem – IAA, Autorità archeologica israeliana Hanno scoperto quattro spade romane di 1.900 anni fa nella fessura di una grotta nel deserto della Giudea, nei pressi del Judean Desert Survey. L’annuncio della scoperta è avvenuto in queste ore. A giudizio degli archeologi queste armi furono sequestrate ai romani dai ribelli della Giudea durante la rivolta di Bar Kochba e nascoste, in attesa di essere, nel caso, utilizzate. Ciò evidentemente non avvenne. Le armi si sono conservate perfettamente. “Come se fossero state messe lì, nelle ore scorse” affermano gli archeologi, che sottolineano il clima particolarissimo della zona, che mantiene intatto ogni oggetto, persino le antichissime pergamene. In fondo alla pagina trovate il video del ritrovamento appena pubblicato dalla autorità archeologica israeliana. “E’ un rinvenimento estremamente raro, mai avvenuto prima in Israele”, dice il dottor Eitan Klein, uno dei direttori del Judean Desert Survey della Israel Antiquities Authority. “Quattro spade straordinariamente conservate in ogni parte, foderi compresi”. Ma com’è avvenuta la scoperta? La grotta contiene una stalattite con un’iscrizione frammentaria a inchiostro scritta in antico ebraico, una grafia che caratterizza l’epoca del Primo Tempio. Questa scritta è stata scoperta tempo fa. E qui si sono recentemente recati, il dottor Asaf Gayer dell’Università di Ariel, il geologo Boaz Langford dell’Università Ebraica e il fotografo Shai Halevi dell’Autorità per le Antichità Israeliane. L’intento era fotografare l’area attorno all’iscrizione, recuperando immagini multispettrali che potessero rilevare altri caratteri alfabetici. Il dottor Gayer, guardandosi attorno, durante le riprese, ha notato in una fessura della roccia un pilum romano, un giavellotto utilizzato dai romani per i combattimenti ravvicinati. L’archeologo, in una nicchia vicina ha poi viso foderi di spade. Si è avvicinato e, all’interno dei foderi stessi, ha trovato tre delle quattro spade. Quindi la quarta, libera da protezioni. Tre di queste armi sono spathae romane, con lame di lunghezza compresa tra i 60 e i 65 centimetri. La quarta è una spada con pomo ad anello, la cui lama è lunga circa 45 centimetri. La rivolta di Bar Kochba, dal 132 al 135 d.C., chiamata anche la seconda rivolta ebraica, – periodo nel quale, ipotizzano gli archeologi, le armi furono sottratte ai Romani e qui nascoste – fu una ribellione ebraica contro il dominio romano in Giudea guidata dal leader ribelle Simon Bar Kochba. https://www.stilearte.it/trovano-nelle-fessure-di-una-grotta-quattro-spade-romane-con-fodero-perfettamente-integre-hanno-1900-anni-una-scoperta-straordinaria-il-video/3 punti
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Vittore Carpaccio ( 1516 ) Leone Marciano Venezia - Palazzo Ducale3 punti
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Mario il nostro Matteo @Teus I è una giovane promessa della numismatica2 punti
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Salve @dabbene, Sono un ragazzo appassionato di numismatica da anni ormai. Da qualche giorno sono studente fuori sede all'Università Cattolica di Milano. Sarò lieto di partecipare a questo evento e conoscere i membri del Cordusio, anche per poter collaborare eventualmente. Saluti Matteo2 punti
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@Fra11 Discussione interessante e divertente 😊 Monetologia a mio giudizio rende bene l'idea di una disciplina affine ma diversa dalla Numismatica.2 punti
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Buonasera, Ancora una storia, ancora una famiglia. “Una personalità affascinante, il cui nome sarà certamente ricordato fintanto che ci saranno studenti di numismatica greca. Come Sir John Evans ed Il Dr. Imhoof Blumer, possedeva ‘due facce dell’anima’. Per molti era il tipico uomo d’affari onesto e di successo. Per noi era il collezionista erudito e perspicace, per il quale le monete greche non erano solo cose belle ma anche veri e propri documenti storici. Non c’è bisogno che menzioni la sua meravigliosa collezione, dalla quale egli traeva un così genuino compiacimento, poiché la Sylloge ora la rende accessibile a tutti. Ma devo quanto meno condividere il mio profondo rammarico poiché non potrà più contribuire con ulteriori studi dettagliati ad arricchire la Cronaca (Numismatic Chronicle), come quello sui tipi monetali di Selinunte, dove grazie alla sua intima conoscenza della topografia della Sicilia ha così efficacemente affrontato l’argomento. L’accuratezza con cui tutti gli elementi di rilievo sono stati presi in considerazione era tipica del Nostro. …” Con queste parole l’archeologo e numismatico scozzese Sir George MacDonald, allora presidente della Royal Numismatic Society, scriveva il necrologio del Dr Albert Hugh Lloyd (1864-1936). Nel 1946, al termine del caos portato dalla seconda guerra mondiale, la vedova Jessie Lloyd donó la collezione di monete greche al British Museum come lascito in memoria del marito e della figlia Muriel Eleanor Haydon Lloyd (1893-1939), quest’ultima infatti aveva espresso la volontà di donarla alla nazione. La collezione era del resto il frutto di una collaborazione tutta familiare tra padre e figlia sviluppatasi tra gli anni venti e trenta. Il padre da un lato otteneva ottimi profitti dai suoi affari nell’industria del cotone a Manchester (che investiva in acquisti numismatici) e pubblicó diversi articoli sulla Numismatic Chronicle, la figlia dall’altro studió materie classiche a Cambridge (dove la famiglia si trasferì dal 1913) e svolgeva le necessarie ricerche. Si tratta di un insieme di oltre 1700 esemplari principalmente costituito da monete provenienti da zecche greche e puniche di Sicilia e Magna Grecia di cui fu pubblicata una Sylloge nel 1933 e che costituisce ancora oggi una componente altamente significativa del monetiere londinese per queste aree. Una serie assai ampia di monete con diversi esempi rari ed in elevata conservazione che è stata costruita tra il 1920 ed il 1933 con acquisizioni sia da aste che da privati, come una parte della collezione dell’archeologo Arthur John Evans e del Marchese Roberto Venturi Ginori. Alcuni esemplari della collezione provengono da tesoretti e furono acquistati da Lloyd durante i suoi viaggi in Sicilia e nel sud Italia, tra questi alcune monete del Cefalù hoard del 1925 (IGCH2154). A questo punto va detto che i doppi della collezione Lloyd furono venduti in aste pubbliche e privatamente già negli anni venti, probabilmente per finanziare l’acquisizione di esemplari di rilievo (?). In particolare va ricordata l’asta tenuta a Monaco dalla casa Otto Helbing Nachfolger giovedì otto novembre 1928 (Monete greche da proprietà privata straniera - in particolare Magna Grecia e Sicilia). Mi è sembrato doveroso, per chi non ne avesse notizie, iniziare questo nuovo post condividendo quante più informazioni possibili sul collezionista, prima di introdurre la moneta che nel mare magnum delle aste odierne mi faceva cenni inequivocabili pur di poterci restituire un pezzetto della sua vita passata, trascorsa nella buona, direi ottima, compagnia di persone che si amavano e che amavano le monete come documenti della Storia remota, di genti lontane nello spazio e nel tempo. Già, perché nessuna moneta sa essere più generosa di quella che per disattenzione, scarsa attitudine o poco amore viene trascurata e spostata da est a ovest insieme a compagne di viaggio che non sanno più chi sono, che dimenticano senza speranza alcuna la loro storia recente. Proprio lei che si sporgeva curiosa dal suo giaciglio un secolo fa per osservare quel meticoloso custode e sua figlia al lavoro, mentre cercavano un varco tra le nebbie della terra antica dei nostri antenati, proprio lei che ha visto tante compagne andare a sedersi tra gli scranni più alti di una grande famiglia pubblica (evitiamo opportunamente commenti sulle ultime vicende della famiglia pubblica…grazie). Per quanto posso constatare già il dodici ottobre 1988 Numismatic Fine Arts nell’asta XXI al lotto 98 non aveva sentito il richiamo della moneta, tantomeno il suo precedente possessore, il numismatico George C. Brauer, viene da pensare. Così come chi l’aveva inserita nell’ inventario del FAC successivamente. Di certo non CNG, il che mi fa strano in quanto sulla provenienza devo ammettere che in genere sanno ascoltare molto attentamente le monete. Proprio Classical Numismatic Group aveva posto recentemente in vendita l’esemplare, nell'asta online 544 del sedici agosto al lotto 33. Chissà il gran caldo, chissà la concomitanza con l’asta 124. Ma forse è solo perché la moneta non versa in condizioni eccelse e la mania delle alte conservazioni sta stravolgendo l’aspetto culturale della numismatica. Sta di fatto che nessuno, in apparenza, sembrerebbe essersi accorto che la moneta in questione provenisse dall’asta Helbing del 1928 di cui parlavo poco sopra, il lotto era il 3547, e che in conclusione proviene proprio dai doppi della collezione di Albert Hugh Lloyd. Si tratta del didrammo geloo catalogato da Jenkins al numero tre tra i dieci esemplari a lui noti a fine anni sessanta per l’accoppiamento di conii 100 (O30-R55). Nel catalogo di The Coinage of Gela non viene curiosamente riportato il peso che però era inserito nella descrizione della vendita del 1928. La moneta essendo stata battuta al termine delle emissioni di didrammi tardoarcaici della zecca geloa è stata testimone della fine dell’epoca della tirannide Dinomenide a Gela, solo pochi anni prima che questa terminasse definitivamente a Siracusa. È quindi databile indicativamente al 470 a.C. Che dire, una vita interessante 2500 anni fa, una vita interessante cento anni fa. Una Storia che meritava di essere ascoltata ed anche condivisa. https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-AQ44M0/sicily-gela-circa-49085-48075-bc-ar-didrachm-21mm-837-g-4h-near-vf2 punti
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La leggenda di Santo Stefano vegliato dagli animali riproduzione della vetrata della Cattedrale di San Giuliano di Le Mans2 punti
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Ciao @Daniele7676, come ha giustamente suggerito @davide.cazzani si tratta di un bagattino con la Madonna e il Bambino con sigle del massaro L T. Ti linko un piccolo approfondimento che ho prodotto a luglio relativo a questa tipologia monetale. Troverai anche un elenco con le varie sigle dei massari. qualora possibile supportato dalle foto degli esemplari. La lista è in continuo aggiornamento. https://ricerche-numismatiche.blogspot.com/2023/07/il-bagattino-veneziano-i-massari-alla.html2 punti
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Il 10 lire (1889) di Umberto I, è una creazione di fantasia che era presente fin dagli anni 60' del secolo scorso, quando il collezionismo di monete decimali cominciò ad affermarsi a livello popolare. Ricordo di averne visto da bambino, in un negozietto di un venditore di monete, che lo teneva sottobanco, e lo proponeva come oro da investimento (a peso) ..... Nei cataloghi è riportato da Luppino a pag. 270 e classificato F10 ossia Falso. Il fatto curioso è che era prevista una eventuale emissione in base al Regio Decreto nr. 4514 del 30 settembre 1878, cosa che poi non si verificò.2 punti
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Con questo titolo una ragguardevole raccolta di " Important Greek Coins " con molte prestigiose provenienze, passerà il 26 Settembre in vendita Morton&Eden 124 . La mia pochezza informatica, non mi consente di allegare il catalogo dalla rete .1 punto
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Buonasera. Come previsto, la "solita minestra" è stata servita: adesso mi riservo di rispondere pezzo per pezzo. Durante l'estate è stato imbastito in una qualche località turistica (che non ricordo) una sorta di "processo", durante il quale diversi Personaggi storici sono idealmente comparsi sul banco degli imputati e, dopo le schermaglie tra accusa e difesa, sono stati giudicati da un altrettanto ideale Tribunale. Il divertissement mi ha molto incuriosito e ho pensato a quale onore e privilegio sarebbe stato quello di scardinare una a una tutte le accuse rivolte a Sua Maestà. Bene, ecco l'occasione...☺️1 punto
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Ho postato un esemplare che mostrasse la scritta in esergo OSCA, nome del municipio romano assunto da Huesca, città della Spagna settentrionale in Aragona, capoluogo della provincia omonima. La zecca di Osca è nota per aver coniato monete romano-celtibere con la caratteristica di presentare le scritte in alfabeto iberico. I romani chiamavano questa monetazione signatum Oscense. apollonia1 punto
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...l'animale più rappresentativo per l'Australia in questo 1/2 dime orange emissione del 1937.1 punto
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Quando uscì nel 1981 la pagai 70.000 lire, convinto da articoli sui quotidiani. Così imparai a non fidarmi di notizie scritte da chi non era un vero esperto. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Sull’imperfetto congiuntivo USI Scorretto, anche se sempre più diffuso nel parlato e negli scritti meno formali, l’uso del congiuntivo imperfetto con la funzione di congiuntivo ➔esortativo al posto del congiuntivo presente, in origine tipico del parlato centromeridionale *Stesse attento che non incriminano lui (www.libero-news.it). https://www.treccani.it/enciclopedia/congiuntivo-imperfetto_(La-grammatica-italiana)/ apollonia1 punto
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In questo rovescio di un 3 cavalli del 1804 abbiamo sia l'8 formato da due cerchietti sovrapposti che il 3 formato da due C girate e sovrapposte...1 punto
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Ciao, molte foto sono brutte ma alcune sono chiare e qualcosa si può dire. Tralasciando il fatto che si tratti di una sola moneta o di diversi cloni quello che le foto migliori mi comunicano di negativo (non solo a me ma anche ad altri che sono intervenuti) oggi come 4 mesi fa quando abbiamo partecipato alla discussione e il bordo troppo vivo e panciuto incopatibile con lo stato di conservazione generale della moneta e la totale assenza di segni di coniazione sulla stessa. Ripeto e su questo non ho nessuna remora nel dirlo visto che colleziono e quindi acquisto monete, mantenetevi alla larga da questa moneta. ANTONIO1 punto
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Ciao Alberto,nel biennio 1804-1805 spesso la cifra 8 è formata da due cerchietti sovrapposti... Sempre durante le mie ricerche avevo notato che anche la cifra 3 è il risultato di due C girate e sovrapposte...1 punto
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Salve segnalo: S. Perfetto 2023, Agnolo Morosini de Senis, un retaggio dell’età sveva. Un contributo al catalogo della monetazione medievale senese, Roma, Aracne. https://www.academia.edu/106322139/Agnolo_Morosini_de_Senis_un_retaggio_dell_età_sveva_Un_contributo_al_catalogo_della_monetazione_medievale_senese_Collana_di_Storia_del_diritto_e_delle_istituzioni_III_diretta_da_Mario_Ascheri1 punto
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Buongiorno, se non fosse argento... Potrebbe essere la parte finale di un timbro a battuta, o per ceralacca. Aspettiamo pareri più esperti. Saluti Alberto1 punto
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Grazie! complimenti per l'ottimo lavoro che hai fatto catalogandoli tutti per sigla del massaro in carica1 punto
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Il tempo scorre veloce... 10 anni dall'apertura della discussione. Da Cronaca Numismatica la presentazione della pubblicazione. https://www.cronacanumismatica.com/da-leggere-la-parpagliola-milanese-della-provvidenza/1 punto
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Buonasera, rispolvero la discussione perché ci sono novità. Mi è stata offerto un denario di Giulio Cesare identico a quello trattato tempo fa, stesso tondello, stessi marchi e stessi rilievi. Per cui è ormai sicuro che ci sono tre cloni della stessa moneta. Inoltre credo che anche le altre monete che mi avevano offerto insieme e che erano molto simili per qualità, siano anch'esse dei cloni di ottima fattura. Chiaramente abbiamo a che fare con un professionista che tuttavia non è riuscito a venderle in una casa d'asta, ma che ha comunque trovato acquirenti in privato. La cosa che mi lascia perplesso è che è riuscito a replicare in modo perfetto il peso, la patina, e l'aspetto generale. Riassumo i dubbi trovati finora: La perlinatura. I capelli della figura. Alcune parti della superficie anomale Il bordo arrotondato e panciuto. La "R" della dicitura CAESAR. La presenza di altre monete uguali con gli stessi graffi. Il fatto che queste monete fossero andate invendute in aste internazionali o ritirate dalle stesse senza spiegazione. Il basso prezzo a cui me le hanno offerte. 250 euro per una moneta che dovrebbe valerne tra 600 e 900. La poca professionalità del venditore che prima me le offre e poi le da a un altro e che non risponde a domande ovvie sulla provenienza. L'acquirente che alla fine ha comprato il denario aveva contattato la case d'aste per chiedere il perché avessero ritirato le monete, ottenendo come risposta che era una decisione privata del venditore. Mi stupisce che non abbiano voluto dirgli il vero motivo, e che questo alla fine lo ha portato a comprare la moneta.1 punto
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Strana medaglietta. Le legenda non farebbero pensare che sia molto vecchia, ma l'immagine si. Campanile senza la croce, senza bifore. Case con porta d'entrata ad arco e, da sottolineare, senza camini. Forse è piuttosto antica questa medaglietta.1 punto
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Originaria di Larissa era Filinna, la quarta moglie di Filippo II di Macedonia secondo alcune fonti o sua concubina secondo altre, che fu madre di Filippo III Arrideo, fratellastro di Alessandro Magno da parte di padre. Se Filippo II sposò Filinna per confermare un'alleanza dinastica come fece anche con altre mogli, Larissa doveva essere una nobile di alto grado. Se invece era una ballerina o una prostituta come la definiscono alcune fonti, deve aver conquistato Filippo per la sua avvenenza. Filippo riconobbe il figlio illegittimo Arrideo che, come riporta lo storico Plutarco, soffriva di turbe mentali e forse anche di epilessia. apollonia1 punto
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Non è questione di digerire qualcosa, semplicemente la notizia data non giustifica per nulla una certezza di attribuzione a Napoli, se ci si fosse limitati a indicarla come una tra le possibilità se ne poteva discutere, ma addirittura parlare di attribuzione certa come se fosse un fatto acquisito, cosa che non è in quanto questa attribuzione al momento la trovo solo nel testo sopracitato e in nessun altro, tenendo soprattutto conto della debolezza delle argomentazioni addotte, mi pare quantomeno forzato e comunque non corretto da un punto di vista metodologico, prima di fare asserzioni non di semplice possibilità o plausibilità ma di certezza bisogna avere prove e argomentazioni molto più solide di quelle riportate nel testo in questione, detto questo a me personalmente non dispiacerebbe affatto se il ducale fosse stato effettivamente coniato nella zecca di Napoli, da napoletano troverei eccitante se la zecca della mia città si ritrovasse un nuovo stimolante capitolo nella sua lunga storia, quindi non nutro alcun pregiudizio in merito all'ipotesi fatta, semmai il contrario, ma una cosa è avere animo favorevole ad un'ipotesi, tutt'altra è averne la certezza o anche la semplice plausibilità, cose che purtroppo non riesco a ravvisare nelle argomentazioni presentate nel testo...1 punto
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Ho aperto una discussione che potrebbe essere una nuova forma di spunto a appianare certi conflitti qualora andasse davvero in porto .. Ben venga un vostro contributo: Non è numismatica? Coniamo un nome idoneo?! 😉1 punto
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Puoi inserire l'immagine: aggiunta una nuova riga sulla scheda: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G6/11 punto
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Grazie veramente per questo nuovo slancio a una manifestazione a cui tengo molto. Molto apprezzato lo sforzo di raccogliere in modo costruttivo le critiche mosse in precedenza, anche attraverso questo forum, ad altre famose manifestazioni. Spero davvero che questi intenti possano far crecere capillarmente l'interesse per la numismatica partecipando numerosi. Così creando un punto d'incontro in un capoluogo da sempre vivacissimo negli scambi commerciali, ma spesso snobbato come fosse in concorrenza per campanelismo.1 punto
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Dramma in bronzo di Antonino Pio (Alessandria d’Egitto) che raffigura al rovescio Iside in trono a destra, che porge il seno ad Arpocrate seduto in ginocchio, con in mano un fiore di loto; a destra un altare acceso; ai lati la data L-H = anno 8 (Elsen Auction 134). Lot number: 499 EGYPTE, ALEXANDRIE, Antonin le Pieux (138-161), AE drachme, 144-145. D/ T. à d. R/ Isis trônant à d., présentant le sein à Harpocrate assis sur ses genoux, ten. une fleur de lotus. A d., autel allumé. De part et d''autre, L-H (an 8). Emmett 1584 (année non répertoriée); Geissen 1473; Dattari 2647 var. 21,75g Très rare. Beau à Très Beau Fine - Very Fine Estimate: 75 EUR apollonia1 punto
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Sono sempre stato affascinato dal valore da 100: mi furono regalati da mio zio e non so per quale ragione li ho lasciati così ...1 punto
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Vabbè, se i nostri figli/figlie si affezioneranno alla numismatica, magari la ingrandiranno. Altrimenti finirà smembrata in uno dei tanti lotti delle aste on line. A me piace pensare che da fantasma potrò dare una occhiata a tutte le monete che voglio, quando voglio 😅1 punto
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Salve riapro questa vecchia discussione per mostrarvi anche la mia... Suppongo zecca di villa di chiesa, Alfonso IV d'Aragona (1327-1336) Scudo a cuore sul dritto e Croce con 4 rose sul rovescio, dimensioni 14,1mm e pesa 0,45g1 punto
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Chiudo d’iniziativa questa discussione. Penso che @Loruca possa considerarsi soddisfatto rispetto alla sua richiesta di cui al post #1 dopo 204 interventi compreso questo ultimo. Un caro saluto e buona domenica a tutti! Avanti tutta!!1 punto
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Può darsi. Come detto non ci sono prove. Potrebbe anche darsi che non furono mai coniate e l'argento utilizzato per altro. Dal punto di vista meramente commerciale l'esito è comunque lo stesso: la moneta non si trova e per comprarla ci vogliono tanti soldi. Dal punto di vista storico chiaramente la differenza è enorme. Sarebbe interessante sapere la storia dietro alla rarità della moneta.1 punto
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.... seppur con grande ritardo, e me ne scuso, lascio un mio piccolo contributo. Un abbraccio.1 punto
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Ciao, scusate, non ho capito. Il venditore ha detto che l’ha acquistata da Taler & Fau e la casa d’aste dice che l’ha ritirata perché non aveva il diritto di venderle. Deduco che: 1)Taler & Fau vende monete che non ha mai visto? Mi pare un po’ strano. E dove ha preso le foto professionali? 2)Il venditore che voleva venderle a te è lo stesso che ha ritirato le monete da Taler & Fau? In ogni caso, alla larga da storie strane!1 punto
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Segnalo intervista molto interessante di uno stimato professionista milanese andata in onda su la 7. A quanto pare la legge delega della riforma fiscale prevede che il governo introduca una forma di tassazione in caso di rivendita di opere d’arte. In particolare pare dovrà essere individuato un criterio oggettivo al ricorrere del quale le vendite anche occasionali di oggetti da collezione dovranno essere assoggettate a tassazione. Seguiremo evoluzione normativa.. https://tg.la7.it/economia/il-governo-tasserà-le-vendite-occasionali-di-oggetti-dei-privati-19-03-2023-181300/amp1 punto
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Del resto le foto sono difficili da giudicare; questa è la stessa moneta passata in due aste Kunker a distanza di qualche anno con foto diverse:1 punto
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È ancora tutto da scrivere. La tendenza a mio avviso sarà quella di elevare a legge l’attuale orientamento della cassazione ovvero tassare speculatori e commercianti e non tassare collezionisti. Saranno più rigorosi definendo a livello di norma le categorie e quali saranno elementi oggettivi e soggettivi della tassazione. Più la legge è chiara, maggiore sarà la fiducia e minore sarà il grado di discrezionalità del fisco. Insomma mantenete la fiducia, non credo che domani ci alzeremo e troveremo che il sole inizierà a sorgere a nord. Sarà tutto come prima, con qualche chiarezza in più.1 punto
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Non sarei così catastrofista. Stiamo a vedere. Il commento #8 di @r.tino è molto corretto. Secondo me non sarà l’avvio di una caccia alla strega. Sono fiducioso1 punto
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Immagino richiederanno ai privati di dichiararla. Un po’ come avviene oggi alle operazioni non tracciate1 punto
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