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  1. caravelle82

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/14/23 in tutte le aree

  1. Buonasera alla piazzetta! Volevo segnalare,anche se è già nota a molti, il fatto che stanno già circolando da tempo delle monete straniere in Italia, al fine di spacciarle coi resti della spesa per 1€ e 2€. Quali sono queste monete che più o meno si possono assomigliare(più che altro la fretta può provocar la disattenzione) ? Esse sono 10 bath della Thailandia per le 2€ come da foto : E per camuffare 1€ , sta circolando 1 lev della Bulgaria : Ahimè la fretta può far sfuggire queste monete alla nostra attenzione. Saluti
    3 punti
  2. A prima vista può sembrare solo una piccola monetina di 15 mm. per 1,28 gr. ma a tenerla in mano si sente tutto il peso dei suoi 2000 anni. Porcius Festus, procuratore di Giudea sotto Nerone. Zecca di Gerusalemme. Non credo che rimarrà da sola, alla prima occasione le affiancherò una Prutah di Ponzio Pilato.
    3 punti
  3. Il mio intervento è probabilmente inutile perchè le cose importanti sono già state dette: la tolleranza di peso (minima 0.075 g), il peso stesso (troppo basso, anche per una eventuale pessima conservazione), l'evidente falsità. Vorrei solo postare 2 foto relative al lettering, che con il bordo perlinato è un’importante chiave di lettura. E’ veramente mal fatto, per tutte le lettere. Si possono controllare ad esempio le T: nel falso la banda orizzontale è piatta e quella verticale in parziale rilievo e si sovrappone malamente alla prima. Al contrario gli esemplari autentici mostrano bande tridimensionali prismatiche!
    3 punti
  4. Buonasera a tutti, ho acquistato recentemente in un asta estera una piccola moneta che mi ha colpito da subito per l'espressione della figura al diritto. Conservazione scarsa ma ancora apprezzabile nel suo insieme. Come al solito è stato uno sprono ad approfondire, riporto classificazione della casa d'Aste oltre ad alcune note prese da Wikipedia. Seleukid Kings, Antiochos I Soter (281-261 BC). Æ (17mm, 4g). Antioch on the Orontes. Diademed head r. R/ Apollo Delphios seated l. on omphalos, holding arrow and grounded bow. SC 351.1; HGC 9, 169. Antioco Sotere (in greco antico: Αντίοχος Σωτήρ?, Antíochos Sōtḗr; 324/323 a.C. – Efeso, 261 a.C.), chiamato nella storiografia moderna Antioco I, è stato un sovrano seleucide, che governò dal 292 a.C. in co-reggenza con il padre Seleuco I Nicatore e poi dal 281 a.C. fino alla sua morte da solo. Antioco era figlio di Seleuco I Nicatore, un nobile macedone e diadoco di Alessandro Magno, e di Apama I, una donna sogdiana che Seleuco aveva sposato durante le nozze collettive di Susa nel 324 a.C.Antioco aveva probabilmente un fratello, Acheo, e forse una o due sorelle. Primi anni (324/323-292 a.C.) Antioco nacque subito dopo il matrimonio dei genitori, tra il 324 e il 323 a.C. Intorno all'età di vent'anni fu messo dal padre al comando di un'ala di cavalleria durante la battaglia di Ipso (301 a.C.), in cui una coalizione tra Seleuco, Lisimaco e Cassandro sconfisse Antigono I. Regno (281-261 a.C.)Modifica Alla morte del padre nel 281 a.C., Antioco I divenne re e rinunciò ad ogni pretesa sull'Asia Minore, allora governata da Antigono II Gonata re di Macedonia, con il quale stipulò anche un trattato di pace e amicizia. Nel 280 a.C. circa, alcune popolazioni nomadi riuscirono a penetrare da nord-est fino a Tirmidh ed Herat. Antioco espulse gli invasori e ricostruì le città saccheggiate; nell'oasi di Marv ricostruì la cittadella e fece circondare l'oasi con un terrapieno alto fino a 20 m e lungo 270 km. Perse il controllo della Celesiria in seguito alle guerre con l'Egitto di Tolomeo II Filadelfo (276 a.C.-272 a.C. e 266-261 a.C.). Nel 277 a.C. respinse l'invasione galata dell'Asia Minore e per questo fu chiamato Sotere ("Salvatore"), nome con il quale fu adorato. Dopo Alessandro Magno, fu quello che fondò il maggior numero di città. Nel 262 a.C. il figlio maggiore Seleuco, che era stato co-reggente dei territori orientali, gli si ribellò e per questo venne fatto uccidere. Quando Antioco morì, nel 261 a.C., gli succedette il secondogenito Antioco II. Sono ben accetti interventi di approfondimento. Saluti Alberto
    2 punti
  5. DE GREGE EPICURI Questa era la mia; ve la mostro perchè ha un rovescio diverso, che qui finora non si è visto.
    2 punti
  6. Le monete "imperiali" in senso proprio sono solo quelle coniate a Roma o in altra zecca periferica, ma comunque destinate a circolare in tutto l'impero. Emissioni di carattere locale, seppure coniate sotto il controllo romano, rientrano a tutti gli effetti nella monetazione provinciale. Infatti la moneta di cui sopra è regolarmente catalogata nel primo volume di RPC al n. 4972: link
    2 punti
  7. Un uomo che ha servito con onore gli Stati Uniti, pioniere della lotta alla criminalità organizzata, originario della provincia di Salerno...
    2 punti
  8. 2 punti
  9. Lo faccio anch’io ogni qualvolta condividete una vostra moneta.
    2 punti
  10. Bella, adesso sono costretto ad allungare la mia lista dei "comprerò" 😄
    2 punti
  11. Operaio comunale trova due antichi torque d’oro durante un sopralluogo all’acquedotto. I gioielli di 2500 anni fa portati a valle da un piccola frana Il terreno smotta per le piogge. Non è una grande frana, ma un dilavamento. Così un operaio scopre uno straordinario tesoro, emerso tra il pietrisco. Il Governo delle Asturie ha confermato il ritrovamento di due collane d’oro a Cavandi, a Peñamellera Baja, in Spagna. Il Viceministero della Cultura, delle Politiche Linguistiche e dello Sport sottolinea lo straordinario interesse storico e archeologico di entrambi i pezzi per la loro qualità tecnica e per la ricchezza e diversità dei motivi decorativi. I torques sono un tipo di collane rigide, aperte sul davanti. Sono uno dei gioielli più rappresentativi della lavorazione dei metalli dell’età del Ferro (nella penisola iberica, approssimativamente, tra il IX e il II secolo a.C.) Le circostanze della scoperta sono casuali. La storia, in sintesi, è la seguente. Il 29 agosto 2023, la direzione del Museo Archeologico delle Asturie ha ricevuto comunicazione, tramite Pablo Arias Cabal, professore di Preistoria all’Università della Cantabria, del ritrovamento di un collare d’oro nei pressi di Panes. La scoperta è stata fatta da un operatore dell’azienda idrica ingaggiato dal Comune di Peñamellera Baja, mentre stava monitorando il livello dell’acquedotto nella località di Cavandi. Nel pomeriggio dello stesso giorno, il personale del museo ha visitato la zona in compagnia dello scopritore e di Pablo Arias. Durante il rilievo superficiale del luogo esatto in cui era avvenuto il ritrovamento, sono stati rinvenuti quattro frammenti appartenenti ad una seconda collana. I pezzi sono stati recuperati in superficie, su materiali provenienti da una frana prodottasi su un ripido pendio. La Direzione Generale dei Beni Culturali e il Museo Archeologico hanno promosso un intervento urgente che ha permesso di recuperare le parti rimanenti della seconda collana, fino al suo completamento. Caratteristiche Il primo degli esemplari – che vediamo nella foto qui sopra – è quello rinvenuto dall’operaio dell’azienda idrica. E’ una collana rigida dalla superficie dorata assimilabile al set di toques genericamente chiamato Astur-Norgalaico, caratterizzato da aste con doppia finitura scozzese e decorazioni che si sviluppano motivi ornamentali geometrici. In questo caso è riprodotta una distribuzione ornamentale molto simile a quella nota come Torques de Langreo, oggi depositata nel Museo Instituto Valencia de Don Juan, a Madrid. Anello la cui sezione centrale è ricoperta da sei false corde con decorazione incisa che fiancheggiano spirali interposte tra le sezioni distali decorate con rivestimento in filo. Termina con due teste a doppio giro. Il secondo pezzo, ritrovato frammentato in sei parti, – che vediamo qui sopra – è stato provvisoriamente recuperato nel Museo Archeologico, ed è stato accertato che è completo. Si tratta di una collana rigida dalla superficie dorata con cerchio a sezione rettangolare rifinito con doppie teste a sezione scozzese. La decorazione mantiene una distribuzione classica con motivi cordati sui dischi, sezione centrale liscia e scanalature nello sviluppo laterale. I primi torques possono essere considerati, per la qualità delle dimensioni, delle finiture e della fattura tecnica, un’opera unica nel panorama dell’oreficeria tipica del nord-ovest della penisola spagnola durante l’età del Ferro. Insieme al secondo pezzo costituiscono un insieme eccezionale come il primo caso di collane rigide in oro per le quali esiste un preciso riferimento al luogo e alle circostanze del ritrovamento. Il contesto culturale La fabbricazione di oggetti d’oro nella storia delle Asturie è documentata fin dall’inizio dell’età del bronzo, circa 4.500 anni fa. L’anello recuperato in un dolmen della Sierra del Aramo o i dischi dal sapore irlandese e dall’origine incerta sono i primi pezzi dell’oreficeria preistorica delle Asturie. In epoche successive, soprattutto durante l’età del Ferro, il repertorio di gioielli si è ampliato, ma il suo studio è stato limitato dall’endemica mancanza di riferimenti relativi all’origine e alle circostanze in cui sono avvenuti i ritrovamenti. Si tratta per la maggior parte di un inventario non molto ampio nel quale, purtroppo, i reperti sono privi di qualsiasi contesto che consenta di determinare una data più o meno precisa di fabbricazione degli oggetti o l’epoca del loro deposito. Fanno eccezione gli oggetti recuperati a seguito di ricerche archeologiche, ma si tratta principalmente di pezzi legati alla manipolazione e trasformazione di metalli preziosi e alcuni piccoli gioielli. Si tratta in ogni caso di un set da cui sono assenti i torcs, che costituiscono l’oggetto più caratteristico dell’oreficeria dell’età del ferro, non solo nelle Asturie ma in tutta l’Europa atlantica. La scoperta e il recupero dei Torcs Cavandi costituisce quindi un evento straordinario, poiché indica, per la prima volta con assoluta precisione, lo spazio geografico di provenienza. Di conseguenza, faciliteranno lo studio dettagliato dello spazio in cui furono depositati e la conoscenza delle circostanze storiche in cui furono prodotti. Entrambi i pezzi sono il frutto di una sapiente lavorazione artigianale, risolta con l’applicazione di elaborate tecniche orafe e nel rispetto di schemi estetici che, seppur riconosciuti in altri gioielli contemporanei, sono qui combinati in modo magistrale per offrire un risultato sorprendente. Senza dubbio, l’analisi non distruttiva e l’esame topografico di entrambi i pezzi forniranno nuovi dati sulla tecnologia di fabbricazione, questione sulla quale gli studi realizzati dall’Istituto di Storia del CSIC in collaborazione con il Museo Archeologico delle Asturie, Non smettono di offrire notizie di enorme interesse riguardanti la composizione, l’uso dell’argento, le tecniche di doratura o i cambiamenti tecnologici riscontrati dopo la conquista romana. Di conseguenza, lo studio dei torques Cavandi si integra in una linea di ricerca avanzata sull’oreficeria antica nelle Asturie. Il suo studio consentirà di contrastare alcune delle ipotesi finora avanzate alla luce delle nuove informazioni archeometriche e di avanzare nella risoluzione delle questioni legate all’antichità, alla sopravvivenza e alla progressiva trasformazione dell’oreficeria locale dopo la sua incorporazione nel mondo romano. Comportamento esemplare e obbligo legale Il Viceministro della Cultura ritiene che la scoperta dei torques di Cavandi torcs (Peñamellera Baja) possa essere definita un evento di estrema attualità per il messaggio che esso veicola. Il recupero , la salvaguardia e lo studio di questi oggetti preziosi è dovuto al comportamento esemplare di chi ha individuato il primo dei pezzi e ha informato le autorità competenti, come stabilito dalla Legge sui Beni Culturali. L’articolo 67 stabilisce che, in caso di oggetti rinvenuti casualmente, chi li ritrova deve darne comunicazione entro 48 ore alla Soprintendenza ai beni culturali, senza che ne venga data notizia al pubblico prima di aver informato l’Amministrazione. I resti e gli oggetti di interesse scoperti per caso sono considerati beni di dominio pubblico e devono essere depositati nel Museo Archeologico delle Asturie. https://www.stilearte.it/operaio-comunale-trova-due-antichi-torque-doro-durante-un-sopralluogo-allacquedotto-i-gioielli-di-2500-anni-fa-portati-a-valle-da-un-piccola-frana/
    2 punti
  12. Mi permetto di utilizzare questo post perchè ci tenevo ad inserire anche la mia Plautilla, visto che alla fine sono riuscito a trovare un denario che mi piaceva, dovrebbe essere il solito tipo del primo postato da @maridvnvm (i think it's the same coin in your first image, i love the portrait), sempre Concordia Felix, mi piaceva molto il ritratto, metto due immagini, una del venditore (ho dovuto tagliarla per non pubblicizzare) e una mia, che mi rendo conto solamente adesso essere sfocata 😒 Plautilla, Denario, zecca di Roma, 202 d.C., RIC 365a 3,21g X 18.5mm, Argento D/ PLAUTILLA AVGVSTA R/ CONCORDIA FELIX - Plautilla che dà la mano a Caracalla
    2 punti
  13. Non ho mai fatto i conti quando ero collezionista. Ora da commerciante sono obbligato a farli. Alla fine però, da collezionista mi divertivo molto, ma molto di più. Arka Diligite iustitiam
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  14. Buongiorno a tutti, visto che in questa discussione si parla di rarità, inediti e curiosità di Filippo Il di Spagna posto un 3 cavalli datato 1597 che risulta inedito... Ovviamente sempre dalla mia raccolta privata... https://bid.nomisma-aste.it/it/lot/10122/napoli-filippo-ii-dasburgo-1554-1598-3-/ La conservazione è quella che è,ma dinanzi ad un inedito passa in secondo piano...
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  15. Insomma... un uomo che caca monete (se escono dal suo ano si suppone che le abbia mangiate) ha un non so che di poco opportuna "teofagia" 🤔😄
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  16. Buonasera a tutti, dopo tanto tempo sono riuscito a migliorare in conservazione uno dei miei 9 Cavalli di Ferdinando IV. Li ho messi insieme esclusivamente per la foto, poi staranno separati in collezione, ognuno al suo posto. 9 Cavalli Ferdinando IV Magliocca 325b Saluti Alberto
    2 punti
  17. Completamente d' accordo. Mi godo le piccole cosine che ho,senza ansia e senza spese grosse. Per questo per me è un piacere,perchè godibile,mi diverto con poco ecco😉
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  18. Ciao a tutti, oggi condivido con voi un mio denario di Plautilla: provenienza Numismatica Tintinna. Ex vecchia collezione Inglese. Descrizione del venditore. Impero Romano. Plautilla, moglie di Caracalla (deceduta nel 212 d.C.). Denario. D/ PLAVTILLAE AVGVSTAE. Busto drappeggiato a destra. R/ PROPAGO IMPERI. Caracalla e Plautilla, stanti uno di fronte all'altra, si stringono la mano. RIC 362. gr. 3.45 19.00mm. R. AG. SPL.
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  19. Iscritta alla FSFI Federazione fra le Società Filateliche Italiane Email: [email protected] Telefono: (+39) 3498125912 (Attilio Maglio) Pagina Facebook Associazione Circolo Tempo Libero Siamo presenti sui maggiori social media marketing Weekend di sabato 23 e domenica 24 settembre 2023 da non perdere a Castellammare di Stabia. In memoria del fondatore e Presidente dell’Associazione Circolo “ Tempo Libero ” di Castellammare di Stabia Salvatore Correale, scomparso prematuramente il 28 marzo 2013, lasciando un vuoto incolmabile. Sarà possibile scambiare, acquistare, vendere materiale da collezionismo, far valutare o periziare monete e francobolli. Attenzione per essere sempre informati sui nostri eventi, inquadrare con lo Scanner dello smartphone o tablet il Qr Code. Memorial Correale un passo avanti! Torna il Memorial Correale, quest’anno per la seconda volta all’interno dell’ex Tendostruttura comunale, ampia sala situata al centro della città, in viale Puglia n° 4, a pochi passi dalle due uscite della Circumvesuviana Napoli-Sorrento. Con spostamenti veramente brevi e veloci, la possibilità di visitare le famose aree archeologiche di Pompei, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata ed Ercolano, o godere del favoloso spettacolo del golfo di Napoli dalla sommità del Vesuvio o dal Monte Faito, raggiungibile in pochissimi minuti con la suggestiva funicolare. Per appassionati di collezionismo o semplici curiosi, in programma la 59° manifestazione di numismatica, filatelia, cartamoneta, cartofilia, bibliofilia, gettoni, telecarte e oggettistica varia, organizzata dall’Associazione Circolo “Tempo Libero” di Castellammare di Stabia. Gli orari di apertura e chiusura sono sabato 23 settembre, dalle ore 9 alle 18, mentre domenica 24 settembre, dalle ore 9 alle 12, l’ingresso è libero e gratuito, a disposizione servizio bar-ristorazione, adiacente alla struttura ampio parcheggio privato custodito. Una due giorni dedicata ad oggetti senza tempo che hanno segnato la nostra storia, un lungo viaggio tra monete rare, ammirando vere e proprie opere d’arte, ricordando una nobile tradizione italiana, la cartamoneta, per apprezzare la maestria e la creatività degli incisori di medaglie commemorative, militari e religiose, esplorando l’universo filatelico, tra francobolli che raccontano frammenti storici, unici ed irripetibili e cartoline che raffiguravano bellezze architettoniche e artistiche da tutto il mondo. In esposizione: Monete antiche e moderne, francobolli, banconote italiane ed estere, decorazioni militari, cartoline, storia postale, gettoni, tokens, stampe, orologi, folder, bollettini illustrativi, interi postali, album, immagini sacre, carte telefoniche, quotidiani, locandine, libri, fumetti, figurine, calendari militari, penne da scrittura, pins, spille, oggettistica varia, accessori e raccoglitori per collezioni. Come raggiungere il Memorial Correale Cliccare sull'immagine per indicazioni stradali dall'uscita del Casello autostradale di Castellammare di Stabia a Viale Puglia n.4.
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  20. Lo scorso fine settimana sono capitato in un mercatino, girovagando tra le bancarelle cercando con l'occhio soprattutto vecchia posta o vecchie carte, mi sono imbattuto in una bancarella con una cassetta piena di buste. Rovistando ho tirato fuori alcuni pezzi che il venditore mi ha lasciato 0,50 c. cadauno. Soddisfatto per il prezzo ho accumulato su una ventina di buste con una certa fretta (avendo un'altro impegno a breve), senza pensarci tanto, che Vi mostrerò in questa discussione. La prima è questa busta raccomandata del 2013, affrancatura palesemente filatelica in lire. Affrancata con due alti valore da 4.000 e 3.000 lire della prima emissione del 1978/79, + un 50 lire della serie 'Castelli d'Italia' emissione del 1980, + quattro segnatasse da 500 lire non so se dell'emissione 1947 o dell'emissione 1955 ( non ho controllato). + più una label di raccomandata di € 1.01. Sicuramente la busta è stata assicurata per di più di un primo porto, questo non ha importanza al momento, ...quello che mi colpisce è l'affrancatura in segnatasse, che non so con certezza se in periodo euro fosse/è possibile. ..?? I francobolli furono annullati,.. i segnatasse no, non so se per la solita dimenticanza dell'impiegato col braccino stanco, ....oppure consapevolmente proprio per non accettare i segnatasse. Insomma è una raccomandata diciamo ''incasinata''. Quando è cosi credo che gli impiegati postali tirino dritto senza fare troppe contestazioni, anche perché spesso ne sanno di meno degli avventori. Rimango con il dubbio se i segnatasse fossero regolari su questa affrancatura......???
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  21. Grazie per la risposta, tutto Può essere e questa tua conclusione è molto plausibile . Saluti Luigi
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  22. Vi sono numerosissime medaglie per il Santuario della Madonna delle Grazie di Udine. Questa, fra le mie, è la più antica; pesa 7,71 g e misura 25,5 mm. Al D., intorno alla madonna (che ha una rosa nella sinistra) col bambino, la scritta: MARIA SS MADRE DELLE GRAZIE, e sotto: UDINE. Al rovescio, S.Antonio col Bambin Gesù in braccio, e la scritta: S.ANTONIO DI PADOVA.
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  23. Per sommi capi: Augusto, che mantenne l'Egitto come possedimento personale, decise di conservare il sistema monetario chiuso già adottato dai Tolomei. In tal modo le monete coniate ad Alessandria potevano circolare solo all'interno dell'Egitto e, al contempo, non vi potevano circolare quelle coniate altrove, Roma inclusa.
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  24. Mafalda di Savoia la Principessa italiana del coraggio che morì nel campo di concentramento di Buchenwald:
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  25. Buonasera a tutti, Luigi, che idea ti sei fatta in merito alla porzione di cifra sotto lo 0?. Una possibile e non perfetta correzione sul conio madre ad esempio? Saluti Alberto
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  26. Ringrazio @ARES III per questo interessantissimo e prezioso reportage su uno dei ritrovamenti nautici con tesoro annesso più importanti e clamorosi degli ultimi anni, si tratta di una scoperta davvero eccezionale, sia dal punto di vista che più ci interessa, cioè quello numismatico, con un tesoro di ben 2333 monete d'oro ottimamente preservato, ma anche per una più generale migliore comprensione e inquadramento storico del periodo dei primi viaggi e interconnessioni tra Portogallo e quindi Europa, l'Africa e l'Asia, grazie anche a tutto il restante materiale e ai reperti trovati, sostanzialmente intatti, quali lingotti di rame, zanne d'avorio, armi e strumenti nautici. A tal proposito inserisco qui di seguito i link a due preziose pubblicazioni per chi desidera approfondire contesto storico e archeologico del ritrovamento, così come entrare più nel dettaglio delle varie specie monetali ritrovate: (51) The 16th century Portuguese shipwreck of Oranjemund, Namibia Report on the missions carried out by the Portuguese team in 2008 and 2009 | Francisco J. S. Alves - Academia.edu https://academia.marinha.pt/pt/edicoes/EdicoesDiversas/Livro Tesouro do Bom Jesus.pdf La seconda pubblicazione è in portoghese, ma con l'ausilio del traduttore si può leggere facilmente e sono sicuro sia il testo più appetitoso sul tema oggetto del post, vi è infatti la descrizione dettagliata con foto a colori dei 35 tipi monetali aurei ritrovati nel relitto, oltre ad un corposo e saporito studio di natura storico monetaria ed economica che inquadra al meglio il contesto storico ed economico in cui quelle monete vennero prodotte e usate. Buona lettura
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  27. Venendo a mancare quella sorta di aureole attorno la testa delle aquile fortunatamente il cerchio si è ristretto diversamente sarebbe stato veramente problematico.
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  28. Provo con una lira di Francesco I Lombardo Veneto, troppe somiglianze con altre tipologie similari
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  29. Bella nella foto del venditore.
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  30. Interessante, ma non la ritengo una romana imperiale.
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  31. Su internet ho trovato una moneta in cui è indicata la stessa provenienza con l'indicazione "December 1966"...non ho trovato - per ora - altre info Riccardo
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  32. Il Gazzettino di Quelli del Cordusio numero 10
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  33. Ciao a tutti piacere Avgusto1989 colgo l'occasione per mostrarvi il mio esemplare 1805 e farvi notare il particolare legato al 0 della data . Saluti Luigi
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  34. Ciao litra68 un notevole miglioramento in collezione complimenti.!! Saluti Luigi
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  35. Dimenticavo: sotto la lente è riportata una moneta prodotta nel 2019 dalla Royal Mint in occasione del 160° anniversario della nascita dello scrittore Sir Arthur Conan Doyl, creatore del detective Sherlock Holmes. Con il nominale da 50 pence furono coniate in rame/nickel, argento ed oro. Al rovescio sono riportati tutti i titoli dei romanzi su Sherlock Holmes.
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  36. Ciao e bentornato 🙂. Si tratta di un asse di Adriano. Quello postato da @gioal corrisponde al RIC 833 con la personificazione dela Salus seduta sul rovescio e con ritratto dell'imperatore con testa laureata e busto nudo. Guardando meglio la tua moneta mi sembra che diversamente da quella postata, la testa non è laureata e quindi dovrebbe essere una variante (ce ne anche un'altra con testa laureata e busto corazzato). ANTONIO
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  37. Trovano un tempio, marmi pregiati, case e strade. I primi scavi danno ragione al professore che con Google Earth aveva visto un quartiere romano sepolto nelle Marche Straordinari i primi risultati dei saggi di scavo condotti nel grande prato marchigiano di Falerio Piceno nel quale, un professore dell’Università di Bologna, aveva individuato la presenza di articolate strutture utilizzando il semplice programma di Google Earth, a disposizione di tutti sul web. Gli scavi di saggio condotti, per conto della Soprintendenza, dallo stesso professor Storchi hanno permesso, in questi giorni, di portare alla luce una porzione di tempio romano con abside e pavimentazione in marmi pregiati, una strada romana del primo secolo – che era il decumano, la via principale della città che la percorreva da est a ovest – e domus. E siamo solo agli inizi. Tra le primissime immagini delle evidenze di scavo, quelle scattate da Marco Ramadori dell’associazione Viarum, benemerito sodalizio che promuove la conoscenza storica legata al cammino su antichi sentieri. Il saggio si scavo porta in evidenza una struttura absidata con pavimentazione in marmi pregiati @ Foto Marco Ramadori, Viarum La trincea dello scavo di saggio porta alla luce il basolato del decumano @ Foto: Marco Ramadori, Viarum Come dicevamo, basta un computer e un po’ di occhio allenato per vedere ciò che è nascosto dal terreno. Lo studioso dell’Università di Bologna, Paolo Storchi, mesi fa aveva individuato, attraverso le immagini satellitari messe a disposizione di tutti i navigatori di internet sul sito Google earth, un quartiere romano, in un campo coltivato, nel territorio comunale di Falerone, in provincia di Fermo, nelle Marche. Siamo nella zona di una cittadina romana, chiamata Falerio Picenus. Il sito archeologico della città antica di Falerio Picenus è nella frazione Piane di Falerone, sulla sinistra del fiume Tenna; si trova a circa 2 km dall’odierno centro di Falerone in provincia di Fermo. Il parco archeologico è formato principalmente dall’area urbana dell’antica città di Falerio Picenus, integrata dalle attigue aree cimiteriali e dalle ville suburbane. L’intera area, per una estensione di circa 30 ettari, può sommariamente essere divisa in due parti: la prima, centrale, per buona parte intaccata dalla edificazione avvenuta dagli anni settanta in poi; la seconda, verso est e verso settentrione, sostanzialmente non urbanizzata, quasi totalmente coltivata, e dunque idonea ad interventi di ricerca e valorizzazione. L’intera estensione, praticamente pianeggiante, si sviluppa lungo la Strada Statale 210, con la superficie principale del lato nord sullo stesso asse viario. Il teatro si presenta ancora oggi come un monumentale edificio ( qui sopra, nella parta arte della foto, alla nostra sinistra) che, seppure saccheggiato nella sua decorazione, si staglia ancora isolato in mezzo alla campagna, all’ombra di un querceto, al termine di un breve vialetto. È uno dei teatri romani meglio conservati delle Marche e viene tuttora utilizzato in estate per numerose rappresentazioni. Attualmente sono conservati e recentemente restaurati il primo e il secondo ordine delle gradinate (media e ima cavea), parte dell’edificio scenico, il prospetto del proscenio a nicchie circolari e rettangolari, alternate alla base del muro del frontescena. Secondo i canoni allora correnti, la colonia era imperniata su due assi ortogonali: il cardo, in direzione nord-sud e coincidente con l’attuale via del Pozzo ed il decumanus che univa il Teatro all’Anfiteatro da est a ovest. Da queste due strade principali si ripartivano quelle secondarie che costituivano la struttura dell’insediamento urbano. La città doveva avere sicuramente una notevole consistenza, se si pensa che il suo perimetro si snodava per circa due miglia, senza considerare le aree esterne dedicate ai sepolcreti. https://www.stilearte.it/trovano-un-tempio-marmi-pregiati-case-e-strade-i-primi-saggi-di-scavo-danno-ragione-al-professore-che-con-google-earth-aveva-identificato-un-quartiere-romano-sepolto-nelle-marche/ @Vel Satiespenso che questo sia di tuo gradimento!
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  38. scusa per il ritardo ma ti ringrazio per il tuo messaggio
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  39. Forse ….5 lire governo provvisorio di Venezia?
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  40. Bel post e discussione interessante. Non sono tanto d'accordo solo nel definire che l'acquisto di un marengo d'oro non abbia alcun interesse numismatico. Di sicuro il 20 lire 1882 è molto comune ma a me piace molto vederlo, vedere una bella serie di marenghi di Umberto, anzi al contrario non farei follie per avere il 20 lire 1884 che non mi sembra una moneta rara, ma ha solo un prezzo alto ma tutto sommato è coniata in tanti esemplari. Ultimamente lo vedo proposto a cifre più alte degli ultimi anni, seguendo il trend generale di crescita..
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  41. Per l' esattezza, british and irish lions! Una selezione stretta di irlandesi,inglesi,gallesi e scozzesi. Un mix letale,una top selezione Poi starebbero pure i Barbarians....ma lì è resto del mondo. Sono delle selezioni alquanto atipiche,vanno oltre la singola nazione,bene o male hanno qualcosa di simile alle tue idee @ART. Pensa,( giusto per far conoscere questo nobile sport), quando si suona l' inno per l' Irlanda,invece di eseguire La canzone del soldato,tipica irlandese,si suona l' Ireland's call, un inno scelto per accomunare Irlanda e Irlanda del Nord,che vada bene per entrambi ,perchè entrambe nazioni nel rugby giocano nella stessa selezione,stessa maglia,stessa patria. Queste cose solo nel rugby accadono,😉🤟🏉 Sotto l' Ireland's call da brividi,altro che....
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  42. Anche a me piace bazzicare nei mercatini dell' antiquariato/numismatici. In alcuni vi sono scatoloni dove se scavicchi,trovi cartoline, corrispondenze ecc.... Capita anche tipo 5 cartoline 1€, dipende,viaggiate,non viaggiate,affrancate o meno,riproduzioni e normali cartoline. Molto bello😉
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  43. Pare che esistano alcuni 20 Centesimi 1920 che presentano la rigatura sul contorno (io non ne ho mai visto uno) perché qualche vecchio tondello di Umberto era avanzato dalle coniazioni degli anni precedenti. Comunque, perché i 20 Centesimi abbiano qualche interesse numismatico (sono "difetti" di conio"), devono avere la rigatura completa lungo tutto il contorno. Altra "curiosità" legata a questa tipologia è la presenza del fantasma del precedente conio su entrambi i lati; anche qui, perché abbiano un surplus collezionistico, il fantasma dev'essere completo. Qui sotto, posto un esemplare che possiede entrambe le caratteristiche (rigatura e fantasma) ed il pregio d'essere in buona conservazione (dal vivo è più agevole vedere, dalla foto a me va insieme la vista...):
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  44. Grazie Raffaele per aver condiviso la tua 1831. Dal nominale più "vistoso" al nominale più piccolo..... Ferdinando IV Cavalli 3 1790 Busto inedito. Un miracolo che sia giunto fino a noi in questa conservazione. Un caro saluto, Rocco.
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  45. Questa Napoletana che vi presento oggi ha un valore affettivo per me molto speciale. È un "pezzo d'amicizia" come amo definirle, e vi confesso che di questi pezzi speciali in Collezione ne ho qualcuno. Ferdinando IV 3 Cavalli 1788 Variante C 3 senza punteggiatura e data spaziata. Per farvi notare meglio queste differenze, l'ho fotografato accanto al tipo con la punteggiatura dopo C.3.
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  46. Ciao Alberto, sempre per Franceschiello..... La mia Napoletana del giorno è il suo nominale più piccolo: 2 Tornesi 1859
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