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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/27/23 in tutte le aree

  1. Cari Lamonetiani, sono particolarmente orgoglioso di condividere con voi questo Tallero. L'avevo già, ma non ho potuto resistere davanti a questo 1891: un'occasione che si presenta raramente e così... l'ho preso ed ho ceduto il vecchio q.SPL che avevo (moneta peraltro dignitosissima con usura uniforme).
    3 punti
  2. Scoperto in Puglia un tempio messapico dedicato al culto delle acque. Portati alla luce offerte, decorazioni e una brocca per i riti La Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Brindisi e Lecce ha annunciato, poco fa, nuovi e importanti ritrovamenti archeologici negli scavi dell’abitato messapico in località Palombara, a Muro Leccese, nell’omonima provincia pugliese Muro Leccese è una delle più grandi città messapiche. I Messapi erano una tribù iapigia – proveniente dai territori d’oltremare corrispondenti alla parte occidentale della penisola balcanica – che nell’antichità classica occupava il territorio corrispondente all’attuale Salento. Le altre due tribù Iapigie, i Peucezi e i Dauni, erano stanziate rispettivamente nel centro e nel nord della Puglia. Le tre tribù erano linguisticamente correlate da un comune idioma, il messapico, ma iniziarono a differire considerevolmente tra di loro sul piano culturale a seguito delle diverse influenze e stratificazioni etniche che si sovrapposero nella regione a partire dal settimo secolo a.C. Gli scavi sono svolti grazie alla collaborazione tra Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Brindisi e Lecce e Dipartimento di Beni Culturali dell’ Università del Salento, sotto la direzione scientifica del prof. Francesco Meo. Le ricerche si sono concentrate in un’area che già nel 2020 era stata oggetto di uno scavo di archeologia preventiva eseguito dalla Soprintendenza. “I recenti rinvenimenti” dichiara il Soprintendente arch. Francesca Riccio “confermano la straordinaria rilevanza dell’area archeologica di località Palombara e il potenziale dell’intero territorio di Muro Leccese che, grazie all’azione sinergica di Soprintendenza, Università del Salento, Comune e istituti di ricerca italiani e stranieri, fin dagli anni ’90 del secolo scorso è stato teatro di importanti interventi di tutela e di valorizzazione del ricchissimo patrimonio culturale”. Le precedenti indagini avevano messo in luce alcuni ambienti, in uno dei quali era stato rinvenuto un tesoretto di sedici monete in argento di età classica (metà V-metà IV secolo a.C.), uno dei periodi meno conosciuti in tutta la Messapia. Nell’area di indagine erano inoltre emerse due lastre con decorazioni a rilievo che, trovandosi al limite dell’area di scavo, richiedevano ulteriori approfondimenti. Le ricerche dell’Università del Salento, iniziate lo scorso luglio grazie anche alla disponibilità del proprietario del terreno, Giovanni Botrugno, che ha consentito l’ampliamento dello scavo, stanno mettendo in luce un’area straordinaria, nella quale è emersa una stanza pavimentata con cinque lastre di enormi dimensioni con decorazioni geometriche a rilievo, probabilmente pertinenti ad un recinto rituale, che non trova immediati confronti negli altri siti messapici indagati. “Dagli scavi provengono inoltre tre altarini in pietra, alcuni elementi architettonici che potrebbero appartenere all’elevato della struttura e tre dischi fittili decorati che dovevano essere appesi alle pareti di questo ambiente, nel quale dovevano svolgersi verosimilmente delle pratiche di culto. – dice la Soprintendenza – I blocchi erano stati gettati in un pozzo, molto probabilmente nel momento in cui i Romani hanno distrutto la città nel corso del III secolo a.C. La cavità sta restituendo anche altre tracce legate al recinto sacro, tra le quali dei louteria, ovvero dei bacini lustrali riccamente decorati nei quali era contenuta l’acqua utilizzata durante i rituali, uno dei quali presenta un’iscrizione. Accanto al pozzo è stata anche rinvenuta una oinochoe (brocca) in bronzo ancora perfettamente integra in buono stato di conservazione, databile al V secolo a.C.” I reperti rinvenuti nella campagna di scavo saranno oggetto nei prossimi mesi di ulteriori studi da parte dell’equipe guidata dal prof. Meo e porteranno auspicabilmente all’acquisizione di nuove importanti informazioni, essenziali per ricostruire le pratiche comunitarie e di culto degli antichi abitanti della Puglia meridionale. Lo scavo, ancora in corso, terminerà alla fine di settembre e potrà riservare ulteriori sorprese, restituendoci dati utili ad arricchire il quadro delle conoscenze sulla Muro Leccese messapica e sulla Messapia tutta. https://www.stilearte.it/trovato-in-puglia-un-tempio-messapico-dedicato-al-culto-delle-acque-offerte-e-oggetti-per-i-riti/
    3 punti
  3. inflazione tedesca no, lì il valore lo scrivevano in lettere! ================== Scherzi a parte, volevo solo postare la mia monetina di sopra, piccola, ossidata, ma mia Tra parentesi poi: quelle della FAO tipo questa devono essere le monete commemorative più diffuse a livello mondiale! I loro lobbisti devono fare un lavoro fantastico!
    3 punti
  4. Tattoo monetali? Eccone uno, e non è l'unico che ho addosso , naturalmente non è il caso che faccia vedere di più , però posso dire che il primo che ho fatto se non ricordo male è del 1991 o giù di lì e non ha niente a che vedere con fenomeni imitativi. Piuttosto la moneta è imitativa 😂
    3 punti
  5. A proposito di punzoni... Due diversi con un particolare comune, oppure uno solo e usato per due lettere diverse? Un saluto a tutti. Raffaele.
    3 punti
  6. Salve a tutti, vi presento l’ultimo lavoro della Edizioni D’Andrea, The Diobols of Tarentum in the National Archaeological Museum of Naples . L’opera, a firma di Alberto D’Andrea, Marco Miglioli, Giuseppe Sarcinelli ed Enrico Vonghia, chiude il quadro dei dioboli conservati presso i poli museali, illustrando oltre 160 monete, provenienti dal celebre museo partenopeo. Gli esemplari erano noti solo attraverso le descrizioni del Fiorelli, ovvero il Catalogo del Museo Nazionale di Napoli – Collezione Santangelo – Monete Greche (del 1866) e il Catalogo del Museo Nazionale di Napoli – Medagliere – I. Monete Greche (1870 ); qui vengono per la prima volta riportate le foto a colori in alta definizione. Inoltre vengono espunte dal novero delle emissioni tarantine alcuni esemplari che gli studi affrontati dagli autori hanno invece inquadrato come imitative apule, o di Eraclea o Pandosia. Introduzione di Floriana Miele, comitato scientifico: Francesco D’Andria (Accademia dei Lincei), Eva Degl’Innocenti (Direttrice Musei Civici Bologna), Diego Elia (Università di Torino), Giovanni Gorini (Università di Padova), Valeria Meirano (Università di Torino), Adriana Travaglini (Università del Salento) e Rosa Vitale (Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”). 124 pagine, prezzo di copertina € 50,00. https://www.edizionidandrea.com/
    2 punti
  7. Ciao, oggi condivido con piacere il mio ultimo arrivo, un sesterzio dell'imperatore Antonino Pio (138-161 d.C.) con la personificazione sul rovescio della dea dell'Equita' (Aequitas), moneta comune coniata a Roma nel 148-149 d.C. Il sesterzio mi permette di archiviare anche questo Augusto (una finestra aperta la lascio solo per un antoniniano di consacrazione fatto coniare da Traiano Decio 🙂) del quale sono giunte a noi un numero molto elevato di monete. Fu senza dubbio uno dei migliori regnanti che l'impero ebbe, infatti governò per più di vent'anni e grazie alle sue capacità politiche ed umane assicurò al popolo un lungo periodo di pace e prosperità. Proprio per queste sue virtù gli fu dato l'appellativo dì Pio. Per quanto riguarda l'Equita' sul rovescio della moneta (nella sua raffigurazione classica, stante con bilancia e cornucopia dell'abbondanza) rappresentava per I romani l'imparzialità e quindi la giustizia ed era punto di riferimento sia nei rapporti commerciali che nei contenziosi giuridici. Principio di equità e quindi di imparzialità (che non era una norma scritta) da tenere sempre presente anche oggi soprattutto da chi svolge funzioni di garante e di giudice (ma purtroppo per incompetenza, per malafede o peggio per accondiscendenza di parte e per mancanza di spina dorsale non è sempre così.....peccato....anzi vergogna....). Da esame diretto risulta coniato, ben centrato, con buon modulo e peso, metallo abbastanza integro (per una moneta che ha 2000 anni) ed ha evidentemente ottemperato alla sua funzione di moneta con usura da circolazione ben visibile. Su questo ho tutto da imparare ma sembra non essere stato ritoccato nelle legende e nelle figure, quindi nessuna manomissione da parte "dell'homo insapiens". Per me ottimo il ritratto di Antonino Pio (che è stato il motivo principale che mi ha spinto ad acquistarlo 🙂). Posto per condivisione anche I miei denari. Grazie ed alle prossime ANTONIO 33 mm. 26,20 g. RIC 855
    2 punti
  8. Buongiorno, non so se possa essere utile (in caso contrario mi scuso già in anticipo), ma allego due fonti in cui viene citato Caius Maianus, entrambe trovate tramite ricerca su Google books. Il primo documento è parte del volume "Lexicon vniversae rei nvmariae vetervm et praecipve graecorvm ac romanorvm cvm observationibvs antiquariis, geographicis, chronologicis, historicis, criticis et passim cvm explicatione monogrammatvm" di Johann Christoph Rasche (1787). Il secondo estratto fa parte della Rivista di numismatica e scienze affini, volumi 59-62, 1957, in cui si menziona un asse a nome di Caius Maianus. Riccardo
    2 punti
  9. L'Egitto e la Siria storicamente si fusero in una unica entità politica la Repubblica Araba unita dal 1958 al 1961 ma i due paesi mantennero lo stesso nome e la stessa bandiera fino al 1971. Quindi per questo la confusione viene così facile 🤔
    2 punti
  10. Sempre ASTA ACM 30, lotto 222, uno dei lotti multipli per intenderci, è presente questo tornese 1642, dovrebbe essere R4 per il Magliocca, al rovescio è evidente il 2 in alto a destra e al dritto si intravede l'8 della data 1638. Questo lo so, perchè l'ho preso io 😅 A proposito di giocare di anticipo 😝 https://www.acm-auctions.com/it/lot/20964/lotti-e-confezioni-zecche-italiane-napoli-/
    2 punti
  11. resti fossili della specie di scimmia Anadoluvius turkae del periodo miocenico sono stati rinvenuti nel sito paleotologico di Çorakyerler nell’Anatolia centrale. L’origine degli ominini, ominidi a cui appartengono l’uomo, lo scimpanzé comune e numerosi generi estinti, considerabili come i nostri antenati, è uno degli argomenti più dibattuti in paleoantropologia. La visione tradizionale, fin dai tempi di Charles Darwin, sostiene che gli ominini hanno origine in Africa. Più recentemente è stata proposta un’origine europea, sulla base dell’analisi delle scimmie del tardo Miocene provenienti dall’Europa e dall’Anatolia centrale. Anadoluvius turkae attesta una lunga storia di ominini in Europa, con molteplici specie nel Mediterraneo orientale conosciute da almeno 2,3 milioni di anni. “I nostri risultati suggeriscono inoltre che gli ominidi non solo si sono evoluti nell’Europa occidentale e centrale, ma hanno trascorso oltre 5 milioni di anni evolvendosi lì e diffondendosi nel Mediterraneo orientale prima di disperdersi infine in Africa, probabilmente come conseguenza del cambiamento degli ambienti e della diminuzione delle foreste”, ha affermato il professor David. Begun, paleontologo dell’Università di Toronto. “I membri di questa radiazione a cui appartiene Anadoluvius turkae sono attualmente identificati solo in Europa e in Anatolia”. Il cranio scoperto di Anadoluvius turkae è stato rinvenuto nel sito di Çorakyerler nell’Anatolia centrale. “La completezza del fossile ci ha permesso di fare un’analisi più ampia e dettagliata utilizzando molti caratteri e attributi codificati in un programma progettato per calcolare le relazioni evolutive“, spiega il professor Begun. “Il volto è quasi completo, dopo aver applicato l’immagine speculare. La parte nuova è la fronte, con l’osso conservato fino alla sommità del cranio. I fossili descritti in precedenza non hanno così tanta parte della cassa del cervello”. Anadoluvius turkae era simile ad un grande scimpanzé maschio di 50-60 kg, viveva in una foresta secca e probabilmente trascorreva molto tempo a terra. “Non abbiamo ossa degli arti, ma a giudicare dalle mascelle e dai denti, dagli animali trovati accanto ad esso e dagli indicatori geologici dell’ambiente, Anadoluvius turkae probabilmente viveva in condizioni relativamente aperte, a differenza degli ambienti forestali delle grandi scimmie viventi”, afferma il dott. Ayla Sevim-Erol, ricercatrice dell’Università di Ankara. “Più simile a quello che pensiamo fossero gli ambienti dei primi esseri umani in Africa. Le potenti mascelle e i grandi denti smaltati suggeriscono una dieta che comprende cibi duri o duri provenienti da fonti terrestri come radici e rizomi. Gli animali che vivevano accanto ad Anadoluvius turkae sono quelli comunemente associati oggi alle praterie e alle foreste secche africane, come giraffe, maialini, rinoceronti, diverse antilopi, zebre, elefanti, istrici, iene e carnivori simili a leoni“.“ La fondazione della moderna fauna africana di aperta campagna del Mediterraneo orientale è nota da tempo e ora possiamo aggiungere all’elenco dei partecipanti gli antenati delle scimmie e degli esseri umani africani“. I risultati stabiliscono che Anadoluvius turkae è un ramo della parte dell’albero evolutivo che ha dato origine agli scimpanzé, ai bonobo, ai gorilla e agli esseri umani. Sebbene oggi le scimmie africane siano conosciute solo dall’Africa, così come i primi esseri umani conosciuti, gli autori concludono che gli antenati di entrambe provenivano dall’Europa e dal Mediterraneo orientale. Anadoluvius turkae e altre scimmie fossili provenienti dalla vicina Grecia ( Ouranopithecus ) e Bulgaria ( Graecopithecus ) formano un gruppo che si avvicina in molti dettagli di anatomia ed ecologia ai primi ominidi conosciuti, o esseri umani. I nuovi fossili sono gli esemplari meglio conservati di questo gruppo di primi ominini e forniscono la prova più forte fino ad oggi che il gruppo abbia avuto origine in Europa e successivamente si sia disperso in Africa. L’analisi del team suggerisce anche che le scimmie balcaniche e anatoliche si siano evolute da antenati dell’Europa occidentale e centrale. Con i suoi dati più completi, la ricerca fornisce la prova che queste altre scimmie erano anche ominini e significa che è più probabile che l’intero gruppo si sia evoluto e diversificato in Europa, piuttosto che lo scenario alternativo in cui rami separati di scimmie si sono precedentemente spostati indipendentemente in Europa. dall’Africa nel corso di diversi milioni di anni, per poi estinguersi senza problemi.
    1 punto
  12. Dato che il valore del nummus, o meglio dell'AE4, è uno dei "grandi temi" di qualsiasi forum, e ovviamente di lamoneta, e grazie alla disponibilità del grande Alberto D'Andrea, ho potuto rendere disponibile a tutti qualche mia riflessione sull'argomento, uscita solo 12 mesi fa. (è presente in inglese ma anche in italiano nel medesimo file) spero sia una piacevole lettura... ovviamente sono aperto a qualsiasi critica costruttiva e costruita su argomentazioni che possano aprire a considerazioni differenti dalle mie saluti Alain https://www.academia.edu/94400559/Gennari_Alain_The_value_of_the_Æ4_and_the_reforms_of_Anastasius_I_Il_valore_dell_Æ4_e_le_riforme_di_Anastasio_I
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  13. Non conosco la monetazione magno greca, mi sono limitato ad una ricerca avendo libri che trattano questa monetazione. Allego anche la scheda del Campana del Corpus Nummorum Antiquae Italiae, da cui sono mostrate due varianti (per rispondera anche ad @ARES III).
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  14. Devo essere una brutta persona perché a me al massimo regalano bronzetti consumati. Essendo divorato dall’invidia, mi sfogo esprimendo i miei dubbi sull’autenticità.
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  15. Azzarderei Enrico VI a nome di Federico II zecca di Messina Spahr 32. Ma spero che intervengano gli esperti. Buona serata Fabio
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  16. Pagina 77, post 1903...
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  17. Non puoi, però, visto l'impegno che ci metti con le immagini, in compenso ti do un'altra vocale!
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  18. Ottima iniziativa. Io ci sarò per la prima volta. Spero di trovare anche qualche libro.
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  19. Paul-Francis Jacquier > Auctions 51-52 Auction date: 15 September 2023 Lot number: 198 Price realized: 135 EUR (Approx. 144 USD) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: A. Postumius Albinus. Denar, 96. ROMA. Drap. Büste der Diana mit Bogen und Köcher über der Schulter rechts. Rv/ A ALBINVS S F. Drei Reiter mit Lanze und Schild über einen gefallenen Krieger n. links galoppierend. Bab. (Postumia) 4; Sydenham 613; Crawford 335/9; RBW 1210. 3,64 g. Getönt, sehr schön Starting price: 90 EUR
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  20. San Venanzio, martire e protettore di Camerino, solitamente regge in una mano un vessillo e nell'altra un modellino della città.
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  21. ciao È questione di convenzione. Questa monetazione non è molto estesa. Nel mio catalogo ho inserito 247 esemplari e ho ancora materiale per circa altri 100 esemplari da mettere nel catalogo. con un corpus tra 350 e 400 esemplari gli indici di rarità non possono seguire i principi usati per monetazioni più estese come gli scudi del regno. io tenderei a questa scala: 1 = unico 2-5 = R5 6-10 = R4 11-15 = R3 16-20 = R2 21-25 = R tutte le altre NC io tenderei ad attribuire la rarità sulla base di tutti gli esemplari conosciuti, compresi quelli nei musei, ma è una questione opinabile e convenzionale.
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  22. Gianfranco, posto la moneta perchè scaricando il tuo allegato non si vede immagine della moneta.
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  23. Sei sicuro che non sia un falso...sai ne girano molti tra le imitative padane ... Devo ammettere la figura è anche molto gradevole, però il colore azzurro non lo avrei messo perché oscura i lineamenti del leone. PS: però non lo hai classificato ne con il Pautasso ne con l'Arslan e questo non me lo aspettavo da te...
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  24. 11 esemplari reperibili a mio avviso siamo su un R4.... almeno. Complimenti
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  25. Ma figurati. Nel frattempo, ho trovato. Lotto 563 Asta Nac 130 "Importante Serie di Monete e Medaglie di Zecche Italiane ed Estere" 02/12/2021: Napoli. Carlo d’Asburgo re di Spagna, delle due Sicilie etc. 1516-1554, V come imperatore del S.R.I. dal 1519 Scudo, AV 3,38 g. CAROLVS V RO IMP Testa laureata a d.; dietro, IBR (Giovan Battista Ravaschieri m.d.z., 1548-1567). Rv. R ARAGO - VTRIVS Stemma coronato, caricato su aquila bicipite coronata . Pannuti-Riccio 9a. MIR 131/1. Friedberg 834. Raro. Lieve debolezza di conio, altrimenti migliore di Spl https://nac.bidinside.com/it/auc/6/asta-130/1/?f_display=1&f_order_by=ABS(lotTitle)&f_order_dir=ASC&f_search_string=&f_search_lot=563&f_rec_page=30
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  26. Beh, comunque, complimenti!!! Gran bella moneta. Immagino le altre in conservazione migliore 👏👏👏 Fabio
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  27. Gran bel sesterzio, il ritratto è favoloso, molto bella anche la sfilata di denari 😃
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  28. Grazie mille. Recuperato dal Magliocca.
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  29. Bella cartolina (animata) da Melfi ??.??.14 per Sava (Taranto). Affrancata con 5c Leoni, in perfetta tariffa con cinque parole di convenevoli. Annulli in blu per Verificato per Censura. Il piccolo rettangolino Taranto 10 è l'identificativo dell'ufficio o del censore. Mentre invece ''l'incantevole'' cuore in nero con il numero 9 all'interno accanto al francobollo è l'identificativo del portalettere o del quartiere postale. Piena di timbri .. come dovrebbe essere la storia postale.
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  30. ...bravo, veramente ben fatte tanto che non credo siano state ritirate per questo motivo
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  31. Direi di sì, difficile aggiungere altro almeno per me
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  32. Ero davvero curioso di vedere il tuo Tallero Eritrea @El Chupacabra e le aspettative sono state più che soddisfatte. Anch’io sto cercando un bel 5 lire del 1891. Nonostante collezioni tutt’altro, ho un conto in sospeso con questa moneta: il mio bisnonno aveva una riproduzione da bancarella e, di conseguenza, vorrei acquistarne una autentica, possibilmente in alta conservazione ma senza dover cedere un rene per comprarla 😅 Ad ogni modo, complimenti sinceri per questa magnifica moneta! 👍
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  33. Oltre alla Farmacia alla Gatta di Venezia, al Ponte dell’Aceto, ne esiste una con lo stesso nome a Castelfranco Veneto (TV). Oggi questa farmacia presente dalla fine del Settecento si trova in Piazza Giorgione 14, ma la dislocazione non era quella attuale in quanto si trovava al piano terra del Palazzo all´incrocio di Corso XXIX aprile. Si narra che, condizioni atmosferiche permettendo, alle ore 17:22 del 14 febbraio un raggio di sole entri dalla porta ad ovest del castello medievale ed esca dalla porta ad est; tale raggio andava ad illuminare la gatta di legno, emblema della Farmacia. Ancora oggi all´interno della farmacia si conserva la gatta di legno. apollonia
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  34. altro lotto ritirato: lotto 200 ‡ Thrace, Abdera, stater, c. 395-360 BC, ΑΒΔΗ, griffin seated left; in left field, cicada, rev., ΕΠΙ ΦΙΛΑ-ΔΟΣ, Herakles, naked, seated three-quarters left with head facing; he sits on rock draped with the lion's skin and holds club in his right hand, 12.89g, die axis 6.00 (May 393; Gulbenkian 447), traces of overstriking on obverse in upper left field, virtually as struck and of exceptional quality Provenance: Tradart, Geneva, 12 December 1991, lot 68 and illustrated on the front cover; European Connoisseur collection (formed before 2002). Note: Abdera's beautiful silver currency was a reflection of their status as one of the wealthiest cities in the classical Greek period, benefitting from the vast fertile area under their control and their port which, positioned on an important crossroads, was an important centre for trade with the Thracian interior. This stater speaks to two elements of the city's foundations, the real and mythical. After a failed colonisation in the 7th century B.C. by inhabitants of Klazomenai, the city was re-founded in 544 B.C. by emigrants from the Ionian city of Teos escaping the advance of the Persians (Herodotus 1.168); with them came their iconography, in particular the griffin, as depicted here, which is shared with the coinage that continued to be minted in the mother city. The reverse of this coin alludes to the tradition that the city was founded by Herakles in honour of his lover Abderos, after this hero was killed by the man-eating mares of King Diomedes he had been entrusted with (Pseudo-Apollodorus, Bibliotheca 2.5.8).
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  35. La perplessità per la frase risolutiva, visto che i solstizi sono generalmente indicati di primavera e d'autunno e non d'inverno
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  36. Buongiorno alla sezione, Secondo me, e sottolineo secondo me, non basta guardare solo questo singolo caso per affermare che sia una A difettosa, ci sono diversi casi in cui la V ha il piedino "traumatizzato", più probabile che sia una V di diversa fattura, come per altro molte altre A sono di diverso font (piedini traumatizzati e non), io penso che in zecca avessero diversi punzoni delle singole lettere e le usassero random, senza una vera logica, nel caso della A senza piedino ad esempio è usata nelle 40 o 41 (vado a memoria)insieme alle A con tutti e due i piedini. Vista anche io su un mashop, conio diverso da quello in oggetto, ma la conservazione è così bassa che non permette di vedere se c sia anche li la stanghetta verticale oppure no,sembrerebbe di no. Nel caso della piastra in oggetto io penso sia una V con una specie di stanghetta in verticale. Alcuni esempi di vere V "traumatizzate". Un saluto. Raffaele.
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  37. Salve a tutti, bellissima discussione. Vorrei dire la mia. Secondo me non si tratta di una V ma di una A che ha subito un trauma, visto che il punzone usato per la V ha entrambi i piedini debordanti (diciamo così), che vanno sia a destra che a sinistra. Invece il punzone usato per la A (come si può vedere anche in altri esemplari) ha il piedino di destra che va solo verso destra. Allego un'immagine per cercare di fugare ogni dubbio. A mio avviso questo particolare può mettere chiarezza almeno sull'origine del punzone dell'ultima A di GRATIA, e si tratta originariamente del punzone della A. Poi cosa sia successo all'asticella orizzontale della A è difficile saperlo. Presto, spero di avere la possibilità di farvi vedere un esemplare del 34in cui, seguendo la logica di cui sopra, l'ultima A di GRATIA è veramente una V. Grazie, ad aggiornamenti, spero imminenti sul tema.
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  38. Scusami, ma non potevi iniziare la discussione quando avevi la foto disponibile? Perchè ora come ora é una discussione che non ha nessun fine...
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  39. Io la penso come voi @ARES III e @Pxacaesar, ma in questa discussione a mio parere ciascuno manterrà fino alla fine il suo parere e le sue opinioni, non si deve convincere nessuno, in fondo è anche questa la bellezza delle cose😃.
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  40. Buongiorno, non comprendo dove stia la fatica nello stilare un elenco delle monete. Non occorre che siano divise per regnate, repubblica e affini. A mio avviso, come già detto, è sufficiente l'elenco delle monete per tipologia e valore nominale. Così da fare una prima scrematura. Nessuno mette fretta. A discrezione, o durante la settimana, o nel fine settimana, o quando più aggrada, si dedica un quarto d'ora a fare la cernita. Quando il tutto sarà pronto, copia-incolla qui. Sono certo che arriveranno risposte esaustive. Altrimenti non ha senso proseguire tale discussione. PS: per quanto concerne l'ambito lavorativo, c'è chi fa il lavoro manuale e sminuisce chi fa un lavoro mentale e vicecersa; Mi capita spesso di sentire paragoni del genere. Non tutti ovviamente li fanno. Però molti sminuiscono il lavoro degli altri, perchè sanno poco o nulla su quello altrui. Certamente ci sta anche chi in ambito lavorativo può permettersi di stare a oziare, ma dubito si trovi qui dentro. Poi tutto può essere. Ma di certo il "tu non fai quello che faccio io", mi sa un po' da persona che ignora la vita altrui.
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  41. Partecipo alla discussione con il mio 100 Lire 1955:
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  42. L'obbiettivo è una manifestazione con presenze selezionate. Intanto per creare volano. Eppoi servono risultati, perché i risultati danno fiducia.
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  43. Buongiorno a tutti, Volevo avere un vostro parere riguardo un particolare che ho notato sulle mie 34... Su 10 piastre del 1834 che ho in collezione 9 presentano il taglio del collo normale e una sola un taglio più "dolce"...guardando in rete ho notato che quest'ultimo non si vede spesso.... Voi cosa ne pensate? Questo è il taglio normale Questo il taglio che ho definito più dolce
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  44. Un caro Saluto a tutti gli amici del Forum. Premetto che non sono un esperto di Araldica, sono solo un appassionato di Piastre ed in particolare del 1834. Con l'amico @Raff82 ci stiamo dedicando ad un'analisi delle anomalie innumerevoli che presenta questo millesimo. Posto una Piastra 1834 che ha una particolarità, di per sé conosciuta e descritta ( ad esempio dal Pin nel suo pregevole lavoro) : il Leone di Castiglia-Leon senza coda. Il Leone, con l'Aquila, è l'animale più rappresentato nei blasoni, simbolo di coraggio, forza e nobiltà. Il successo del leone e la causa della sua eccessiva diffusione e quindi banalizzazione, è spiegata bene dal detto araldico: "Chi non ha un blasone, porta un leone". Di solito il Leone è rappresentato “Rampante” appoggiato alla zampa sinistra, con la zampa anteriore destra in alto e gli artigli, la lingua e la coda ben rappresentati. In molte Piastre di Ferdinando II anno 1834, il Leone non ha questa caratteristiche, in quanto privo di coda e con postura non “Rampante” ma in Araldica definita “Passante” ( poco fiero, quasi reclinato o sottomesso) due segni inequivocabili di quella che si definisce “Arma Diffamata “. G. DI CROLLALANZA – Enciclopedia Araldico – Cavalleresca – Pisa 1878 Il problema del Leone senza coda è anche trattato in uno studio estremamente interessante di P. Irpino: https://storianumismatica.wordpress.com/2019/04/10/il-regno-di-sicilia-capovolto-o-cancellato-punizione-imposta-dal-re/ Ma in qualche Piastra c'è di più: sotto le zampe posteriori del Leone una specie di “accumulo” che sicuramente fa pensare. Non solo Leone senza coda, passante, ma pure, mi sia concesso, “incontinente”. Vediamo la Piastra in oggetto: ed altri particolari di Piastre 1834 simili che ho trovato sul Web: Molti potrebbero dire: “E' un esubero di metallo dovuto ad usura del conio” Ma se guardate bene si tratta di 4 conii diversi ( l'unica caratteristica comune è il puntino in basso a dx probabile punto di compasso) e pertanto presumibile che effigiare il Leone “diffamato” ed “incontinente” sia stata un'azione volontaria e politica, di spregio nei confronti del Regno di Castiglia-Leon, l'ambito territoriale più importante della Spagna del tempo. Perchè i Borboni di Napoli ( ed in particolare Ferdinando II ) avrebbero avuto questo atteggiamento? Dopo tutto la madre del Re era una Borbone, Maria Isabella di Spagna. Forse proprio il rapporto burrascoso e poco affettuoso madre – figlio potrebbe portare ad una spiegazione di queste Piastre “anomale”? Oppure, a maggior ragione, il sostegno del Re a favore dello zio Carlos nella guerra di successione spagnola che vedeva contrapposto quest'ultimo alla nipote Isabella? Appoggio che politicamente si dimostrò un notevole errore. In attesa dei vostri pareri, Cari Saluti, Beppe
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  45. E perchè mai dovrebbe esserci un 20 cent coniato ad Aosta se la tipologia è completamente indistinguibile? Ripetiamolo come un mantra: "hanno preso i conii, li hanno portati ad Aosta e hanno continuato a coniare come nulla fosse con gli stessi tondelli usati in precedenza".
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  46. Ciao Caro Alberto, voglio omaggiare la tua giovane discussione con il pezzo più prestigioso della mia raccolta : La Piastra del 1805 HSIP La prima volta che conobbi e vidi questa moneta con l'errore di inversione di lettere fu nello studio sugli errori nella monetazione Napoletana del Dott Ruotolo, su Cronaca Numismatica. Rimasi folgorato dalla bellezza e particolarità della moneta.... Già le piastre 1805 capelli lisci erano per me molto belle.... Ne possedevo già una con una patina di vecchia collezione. Quando ricevetti il primo catalogo d'asta della ditta Sintoni... Il N°1... Era in vendita una HSIP !!! Da poco avevo deciso di separarmi dalle mie medaglie Borboniche ( amara e sofferta decisione) e avendo anche la possibilità economica, decisi di mandare l'offerta per la Piastra... Era il secondo esemplare conosciuto e in una conservazione Splendida, non volevo perdere un'occasione simile.... Chissà quando sarebbe riapparsa un'altra HSIP. La Piastra per mia fortuna non ricevette offerte e la mia fu l'unica. Il prezzo d'acquisto lo sto dimenticando ? Per la cronaca.... Un altro solo esemplare è apparso in vendita all'asta... Con realizzo molto superiore al prezzo che ho speso per la mia. ? Tre soli esemplari. Un caro saluto, Rocco.
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