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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/27/23 in tutte le aree

  1. Cari Lamonetiani, sono particolarmente orgoglioso di condividere con voi questo Tallero. L'avevo già, ma non ho potuto resistere davanti a questo 1891: un'occasione che si presenta raramente e così... l'ho preso ed ho ceduto il vecchio q.SPL che avevo (moneta peraltro dignitosissima con usura uniforme).
    3 punti
  2. Scoperto in Puglia un tempio messapico dedicato al culto delle acque. Portati alla luce offerte, decorazioni e una brocca per i riti La Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Brindisi e Lecce ha annunciato, poco fa, nuovi e importanti ritrovamenti archeologici negli scavi dell’abitato messapico in località Palombara, a Muro Leccese, nell’omonima provincia pugliese Muro Leccese è una delle più grandi città messapiche. I Messapi erano una tribù iapigia – proveniente dai territori d’oltremare corrispondenti alla parte occidentale della penisola balcanica – che nell’antichità classica occupava il territorio corrispondente all’attuale Salento. Le altre due tribù Iapigie, i Peucezi e i Dauni, erano stanziate rispettivamente nel centro e nel nord della Puglia. Le tre tribù erano linguisticamente correlate da un comune idioma, il messapico, ma iniziarono a differire considerevolmente tra di loro sul piano culturale a seguito delle diverse influenze e stratificazioni etniche che si sovrapposero nella regione a partire dal settimo secolo a.C. Gli scavi sono svolti grazie alla collaborazione tra Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Brindisi e Lecce e Dipartimento di Beni Culturali dell’ Università del Salento, sotto la direzione scientifica del prof. Francesco Meo. Le ricerche si sono concentrate in un’area che già nel 2020 era stata oggetto di uno scavo di archeologia preventiva eseguito dalla Soprintendenza. “I recenti rinvenimenti” dichiara il Soprintendente arch. Francesca Riccio “confermano la straordinaria rilevanza dell’area archeologica di località Palombara e il potenziale dell’intero territorio di Muro Leccese che, grazie all’azione sinergica di Soprintendenza, Università del Salento, Comune e istituti di ricerca italiani e stranieri, fin dagli anni ’90 del secolo scorso è stato teatro di importanti interventi di tutela e di valorizzazione del ricchissimo patrimonio culturale”. Le precedenti indagini avevano messo in luce alcuni ambienti, in uno dei quali era stato rinvenuto un tesoretto di sedici monete in argento di età classica (metà V-metà IV secolo a.C.), uno dei periodi meno conosciuti in tutta la Messapia. Nell’area di indagine erano inoltre emerse due lastre con decorazioni a rilievo che, trovandosi al limite dell’area di scavo, richiedevano ulteriori approfondimenti. Le ricerche dell’Università del Salento, iniziate lo scorso luglio grazie anche alla disponibilità del proprietario del terreno, Giovanni Botrugno, che ha consentito l’ampliamento dello scavo, stanno mettendo in luce un’area straordinaria, nella quale è emersa una stanza pavimentata con cinque lastre di enormi dimensioni con decorazioni geometriche a rilievo, probabilmente pertinenti ad un recinto rituale, che non trova immediati confronti negli altri siti messapici indagati. “Dagli scavi provengono inoltre tre altarini in pietra, alcuni elementi architettonici che potrebbero appartenere all’elevato della struttura e tre dischi fittili decorati che dovevano essere appesi alle pareti di questo ambiente, nel quale dovevano svolgersi verosimilmente delle pratiche di culto. – dice la Soprintendenza – I blocchi erano stati gettati in un pozzo, molto probabilmente nel momento in cui i Romani hanno distrutto la città nel corso del III secolo a.C. La cavità sta restituendo anche altre tracce legate al recinto sacro, tra le quali dei louteria, ovvero dei bacini lustrali riccamente decorati nei quali era contenuta l’acqua utilizzata durante i rituali, uno dei quali presenta un’iscrizione. Accanto al pozzo è stata anche rinvenuta una oinochoe (brocca) in bronzo ancora perfettamente integra in buono stato di conservazione, databile al V secolo a.C.” I reperti rinvenuti nella campagna di scavo saranno oggetto nei prossimi mesi di ulteriori studi da parte dell’equipe guidata dal prof. Meo e porteranno auspicabilmente all’acquisizione di nuove importanti informazioni, essenziali per ricostruire le pratiche comunitarie e di culto degli antichi abitanti della Puglia meridionale. Lo scavo, ancora in corso, terminerà alla fine di settembre e potrà riservare ulteriori sorprese, restituendoci dati utili ad arricchire il quadro delle conoscenze sulla Muro Leccese messapica e sulla Messapia tutta. https://www.stilearte.it/trovato-in-puglia-un-tempio-messapico-dedicato-al-culto-delle-acque-offerte-e-oggetti-per-i-riti/
    3 punti
  3. inflazione tedesca no, lì il valore lo scrivevano in lettere! ================== Scherzi a parte, volevo solo postare la mia monetina di sopra, piccola, ossidata, ma mia Tra parentesi poi: quelle della FAO tipo questa devono essere le monete commemorative più diffuse a livello mondiale! I loro lobbisti devono fare un lavoro fantastico!
    3 punti
  4. Tattoo monetali? Eccone uno, e non è l'unico che ho addosso , naturalmente non è il caso che faccia vedere di più , però posso dire che il primo che ho fatto se non ricordo male è del 1991 o giù di lì e non ha niente a che vedere con fenomeni imitativi. Piuttosto la moneta è imitativa 😂
    3 punti
  5. A proposito di punzoni... Due diversi con un particolare comune, oppure uno solo e usato per due lettere diverse? Un saluto a tutti. Raffaele.
    3 punti
  6. Salve a tutti, vi presento l’ultimo lavoro della Edizioni D’Andrea, The Diobols of Tarentum in the National Archaeological Museum of Naples . L’opera, a firma di Alberto D’Andrea, Marco Miglioli, Giuseppe Sarcinelli ed Enrico Vonghia, chiude il quadro dei dioboli conservati presso i poli museali, illustrando oltre 160 monete, provenienti dal celebre museo partenopeo. Gli esemplari erano noti solo attraverso le descrizioni del Fiorelli, ovvero il Catalogo del Museo Nazionale di Napoli – Collezione Santangelo – Monete Greche (del 1866) e il Catalogo del Museo Nazionale di Napoli – Medagliere – I. Monete Greche (1870 ); qui vengono per la prima volta riportate le foto a colori in alta definizione. Inoltre vengono espunte dal novero delle emissioni tarantine alcuni esemplari che gli studi affrontati dagli autori hanno invece inquadrato come imitative apule, o di Eraclea o Pandosia. Introduzione di Floriana Miele, comitato scientifico: Francesco D’Andria (Accademia dei Lincei), Eva Degl’Innocenti (Direttrice Musei Civici Bologna), Diego Elia (Università di Torino), Giovanni Gorini (Università di Padova), Valeria Meirano (Università di Torino), Adriana Travaglini (Università del Salento) e Rosa Vitale (Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”). 124 pagine, prezzo di copertina € 50,00. https://www.edizionidandrea.com/
    2 punti
  7. Ciao, oggi condivido con piacere il mio ultimo arrivo, un sesterzio dell'imperatore Antonino Pio (138-161 d.C.) con la personificazione sul rovescio della dea dell'Equita' (Aequitas), moneta comune coniata a Roma nel 148-149 d.C. Il sesterzio mi permette di archiviare anche questo Augusto (una finestra aperta la lascio solo per un antoniniano di consacrazione fatto coniare da Traiano Decio 🙂) del quale sono giunte a noi un numero molto elevato di monete. Fu senza dubbio uno dei migliori regnanti che l'impero ebbe, infatti governò per più di vent'anni e grazie alle sue capacità politiche ed umane assicurò al popolo un lungo periodo di pace e prosperità. Proprio per queste sue virtù gli fu dato l'appellativo dì Pio. Per quanto riguarda l'Equita' sul rovescio della moneta (nella sua raffigurazione classica, stante con bilancia e cornucopia dell'abbondanza) rappresentava per I romani l'imparzialità e quindi la giustizia ed era punto di riferimento sia nei rapporti commerciali che nei contenziosi giuridici. Principio di equità e quindi di imparzialità (che non era una norma scritta) da tenere sempre presente anche oggi soprattutto da chi svolge funzioni di garante e di giudice (ma purtroppo per incompetenza, per malafede o peggio per accondiscendenza di parte e per mancanza di spina dorsale non è sempre così.....peccato....anzi vergogna....). Da esame diretto risulta coniato, ben centrato, con buon modulo e peso, metallo abbastanza integro (per una moneta che ha 2000 anni) ed ha evidentemente ottemperato alla sua funzione di moneta con usura da circolazione ben visibile. Su questo ho tutto da imparare ma sembra non essere stato ritoccato nelle legende e nelle figure, quindi nessuna manomissione da parte "dell'homo insapiens". Per me ottimo il ritratto di Antonino Pio (che è stato il motivo principale che mi ha spinto ad acquistarlo 🙂). Posto per condivisione anche I miei denari. Grazie ed alle prossime ANTONIO 33 mm. 26,20 g. RIC 855
    2 punti
  8. Buongiorno, non so se possa essere utile (in caso contrario mi scuso già in anticipo), ma allego due fonti in cui viene citato Caius Maianus, entrambe trovate tramite ricerca su Google books. Il primo documento è parte del volume "Lexicon vniversae rei nvmariae vetervm et praecipve graecorvm ac romanorvm cvm observationibvs antiquariis, geographicis, chronologicis, historicis, criticis et passim cvm explicatione monogrammatvm" di Johann Christoph Rasche (1787). Il secondo estratto fa parte della Rivista di numismatica e scienze affini, volumi 59-62, 1957, in cui si menziona un asse a nome di Caius Maianus. Riccardo
    2 punti
  9. L'Egitto e la Siria storicamente si fusero in una unica entità politica la Repubblica Araba unita dal 1958 al 1961 ma i due paesi mantennero lo stesso nome e la stessa bandiera fino al 1971. Quindi per questo la confusione viene così facile 🤔
    2 punti
  10. Sempre ASTA ACM 30, lotto 222, uno dei lotti multipli per intenderci, è presente questo tornese 1642, dovrebbe essere R4 per il Magliocca, al rovescio è evidente il 2 in alto a destra e al dritto si intravede l'8 della data 1638. Questo lo so, perchè l'ho preso io 😅 A proposito di giocare di anticipo 😝 https://www.acm-auctions.com/it/lot/20964/lotti-e-confezioni-zecche-italiane-napoli-/
    2 punti
  11. Buon giorno a tutti i "lamonetiani". Pubblichiamo di seguito la locandina appena realizzata per l’VIII^ edizione dell’evento di Venezia e presentata alla recentissima manifestazione di Riccione. Tanti gli elementi di novità: 1) eliminiamo il termine “convegno”, che allude ad altri concetti e chiamiamo questa manifestazione con un nome più consono, cioè Expo-Mercato della Numismatica; 2) la manifestazione si chiama “NUMISMARKETING VENEZIA” 3) ci saranno SOLAMENTE espositori nel settore numismatico. 4) l’accesso non sarà libero, ma con registrazione su di un sito in fase di completamento (si prevedono 7-10 giorni). Chi non si accredita potrà farlo anche all’ingresso il giorno stesso; ma, per sveltire le operazioni, si consiglia vivamente di fare la registrazione on-line. Sulle modalità di registrazione sarò più preciso, perché le stiamo definendo ed affinando. Questa scelta si è resa necessaria per un problema sempre più dilagante di sicurezza nelle manifestazioni commerciali. Tutto ciò va a vantaggio sia di chi espone, sia di chi partecipa. L’intento è di selezionare gli ingressi affinché arrivino alle manifestazioni persone EFFETTIVAMENTE interessate alla numismatica e non malintenzionati. La manifestazione di Venezia si terrà il giorno 21 ottobre, sempre presso il Novotel, sito in Via Ceccherini 21, immediatamente adiacente all’uscita Castellana della Tangenziale di Mestre. Per gli orari sarò più preciso nei prossimi giorni, per coordinare alcune iniziative in fase di definizione, compresa una culturale, che si terrà sempre nell’adiacente Sala Firenze. Sempre a disposizione. Stefano Palma – alias Sivis
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  12. Alcuni talleri coniati a Firenze per "Pisa" non presentano data. Secondo Andrea Pucci furono battuti nel 1621. Nel mio catalogo ne ho censiti 14, di cui 3 nella collezione reale. Con (almeno) 11 esemplari potenzialmente reperibili non è dunque di facile reperibilità ed è decisamente più raro di quanto l'R2 del MIR lasci credere (soprattuto se confrontato con altri millesimi indicizzati dal MIR come R2, tipo il 1616, di cui in catalogo ho 21 esemplari). Questo esemplare è il tallero peggio conservato della mia collezione....
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  13. Inserisco la foto della moneta del British Museum per un confronto
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  14. Devo essere una brutta persona perché a me al massimo regalano bronzetti consumati. Essendo divorato dall’invidia, mi sfogo esprimendo i miei dubbi sull’autenticità.
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  15. DE GREGE EPICURI Questa medaglietta quasi rettangolare misura 24-20 mm, e la sua fattura mi sembra piuttosto primitiva. Da un lato, Santa Brigitta con la scritta "S.Brigitta ora.." Dall'altro lato, "S.Venantius": il santo in abiti militari regge un gonfalone e il modellino di una chiesa o monastero. @borghobaffo: è possibile datarla, in qualche modo?
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  16. Grazie, gentilissimo come sempre!
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  17. 1 punto
  18. Non penso che ci sia la data ai lati dello stemma.... III tipo...
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  19. Magnifico l'esemplare, rende giustizia ad una delle più belle monete del Regno. Complimenti!
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  20. Ottima iniziativa. Io ci sarò per la prima volta. Spero di trovare anche qualche libro.
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  21. Ciao, credo che la medaglia sia ottocentesca e la chiesa che ha in mano sembra quella di Camerino.
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  22. ciao È questione di convenzione. Questa monetazione non è molto estesa. Nel mio catalogo ho inserito 247 esemplari e ho ancora materiale per circa altri 100 esemplari da mettere nel catalogo. con un corpus tra 350 e 400 esemplari gli indici di rarità non possono seguire i principi usati per monetazioni più estese come gli scudi del regno. io tenderei a questa scala: 1 = unico 2-5 = R5 6-10 = R4 11-15 = R3 16-20 = R2 21-25 = R tutte le altre NC io tenderei ad attribuire la rarità sulla base di tutti gli esemplari conosciuti, compresi quelli nei musei, ma è una questione opinabile e convenzionale.
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  23. Sei sicuro che non sia un falso...sai ne girano molti tra le imitative padane ... Devo ammettere la figura è anche molto gradevole, però il colore azzurro non lo avrei messo perché oscura i lineamenti del leone. PS: però non lo hai classificato ne con il Pautasso ne con l'Arslan e questo non me lo aspettavo da te...
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  24. @santi53 Mi associo senza riserve al pensiero formulato nel post che precede. Un saluto e a presto.
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  25. Ma figurati. Nel frattempo, ho trovato. Lotto 563 Asta Nac 130 "Importante Serie di Monete e Medaglie di Zecche Italiane ed Estere" 02/12/2021: Napoli. Carlo d’Asburgo re di Spagna, delle due Sicilie etc. 1516-1554, V come imperatore del S.R.I. dal 1519 Scudo, AV 3,38 g. CAROLVS V RO IMP Testa laureata a d.; dietro, IBR (Giovan Battista Ravaschieri m.d.z., 1548-1567). Rv. R ARAGO - VTRIVS Stemma coronato, caricato su aquila bicipite coronata . Pannuti-Riccio 9a. MIR 131/1. Friedberg 834. Raro. Lieve debolezza di conio, altrimenti migliore di Spl https://nac.bidinside.com/it/auc/6/asta-130/1/?f_display=1&f_order_by=ABS(lotTitle)&f_order_dir=ASC&f_search_string=&f_search_lot=563&f_rec_page=30
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  26. Caro Pxacaesar, ti ringrazio per aver esternato la tua impressione sulla genuinità della moneta; mi conforta il fatto che il dubbio non ha "assalito" solo me. Certamente la materia dei falsi è particolarmente complessa ma con un pò di attenzione a qualche conclusione si può arrivare. ATTENDIAMO ALTRI AUTOREVOLI INTERVENTI CHE AIUTEREBBERO A CAPIRE E A RAFFORZARE LA CAPACITA' DI INDIVIDUAZIONE DI MONETE AUTENTICHE. Ancora grazie Mario
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  27. Grazie mille. Recuperato dal Magliocca.
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  28. questa non la ritirano?? mi vengono dubbi sui motivi per cui hanno ritirato tutte queste monete. come fake alcuni sono veri copolavori
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  29. Ero davvero curioso di vedere il tuo Tallero Eritrea @El Chupacabra e le aspettative sono state più che soddisfatte. Anch’io sto cercando un bel 5 lire del 1891. Nonostante collezioni tutt’altro, ho un conto in sospeso con questa moneta: il mio bisnonno aveva una riproduzione da bancarella e, di conseguenza, vorrei acquistarne una autentica, possibilmente in alta conservazione ma senza dover cedere un rene per comprarla 😅 Ad ogni modo, complimenti sinceri per questa magnifica moneta! 👍
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  30. Posto che bisogna essere aperti a nuove ipotesi e che si debba sempre dubitare...affermare che l' origine del "cespuglio" degli ominini sia europea o mediorientale mi sembra parecchio azzardata e mi sa un po' di "nazionalismo archeologico".
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  31. Oltre alla Farmacia alla Gatta di Venezia, al Ponte dell’Aceto, ne esiste una con lo stesso nome a Castelfranco Veneto (TV). Oggi questa farmacia presente dalla fine del Settecento si trova in Piazza Giorgione 14, ma la dislocazione non era quella attuale in quanto si trovava al piano terra del Palazzo all´incrocio di Corso XXIX aprile. Si narra che, condizioni atmosferiche permettendo, alle ore 17:22 del 14 febbraio un raggio di sole entri dalla porta ad ovest del castello medievale ed esca dalla porta ad est; tale raggio andava ad illuminare la gatta di legno, emblema della Farmacia. Ancora oggi all´interno della farmacia si conserva la gatta di legno. apollonia
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  32. Buongiorno alla sezione, Secondo me, e sottolineo secondo me, non basta guardare solo questo singolo caso per affermare che sia una A difettosa, ci sono diversi casi in cui la V ha il piedino "traumatizzato", più probabile che sia una V di diversa fattura, come per altro molte altre A sono di diverso font (piedini traumatizzati e non), io penso che in zecca avessero diversi punzoni delle singole lettere e le usassero random, senza una vera logica, nel caso della A senza piedino ad esempio è usata nelle 40 o 41 (vado a memoria)insieme alle A con tutti e due i piedini. Vista anche io su un mashop, conio diverso da quello in oggetto, ma la conservazione è così bassa che non permette di vedere se c sia anche li la stanghetta verticale oppure no,sembrerebbe di no. Nel caso della piastra in oggetto io penso sia una V con una specie di stanghetta in verticale. Alcuni esempi di vere V "traumatizzate". Un saluto. Raffaele.
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  33. Leu Numismatik AG > Auction 14 Auction date: 14 October 2023 Lot number: 125 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction - Lot description: LYDIA. Saitta. Septimius Severus, 193-211. Medallion (Orichalcum, 49 mm, 52.65 g, 6 h), Androneikos, son of Iollas Kratistos Stephanophoros and first archon for the second time, late 193-195. AYT•KAI•Λ•CЄΠ CЄΟΥΗΡΟC ΠЄΡΤΙ Laureate and cuirassed bust of Septimius Severus to right, cuirass decorated with gorgoneion. Rev. ЄΠΙ•ΑΝΔΡΟΝЄΙΚΟΥ•Δ•ΙΟΛΛΑ•Κ•CΤЄΦΑ / CΑΙΤΤΗΝΩΝ / ΑΡΧ•A• Mên standing right, wearing Phrygian cap and with crescent on his shoulder, holding pine-cone in his right hand and scepter in his left, facing Kybele seated left on throne, holding patera in her right hand and resting her left arm on tympanon; between them, lion seated left. BMC -. GRPC Lydia 84 (same dies). F. Imhoof-Blumer: Antike griechische Münzen, in: SNR 19 (1913), 161 corr. (reverse legend misread). SNG Copenhagen -. SNG von Aulock -. Winterthur 3889 (same dies). Extremely rare and by far the finest of just four known examples. A spectacular medallion of exquisite early Severan style, boldly struck on a full flan and with an incredibly artistic portrait. Very minor areas of weakness, otherwise, good extremely fine. Ex Roma XXIII, 24 March 2022, 529. The early Severan coinage of Saitta is remarkable in several ways, most notably for employing an incredibly talented artist, who crafted some of the most impressive dies in all of Severan provincial coinage. Furthermore, the city was one of the few provincial mints to strike coins in the name of Clodius Albinus Caesar (see lot 126 below), providing a terminus ante quem of 195 for the issue, when tensions between Septimius and his powerful ally in the west erupted in civil war. Since Pescennius Niger controlled Asia Minor until Septimius' victories in late 193 and early 194, the production of Saitta's fine coinage displaying both the winner, Septimius, and his designated Caesar, Albinus, must date to the period between late 193 and 195. We can only speculate what prompted the polis of Saitta to issue such an impressive (and no doubt expensive) coinage, but the answer may lie in the dating we have just established. With Septimius' victories in the Battles of Cyzicus and Nicaea, control over Asia Minor shifted from loser to winner, and the communities of the region may have felt the need to publicly pledge their allegiance to the new strongman to avoid being punished for having been on the wrong side of history – and how better to do that than with such a colossal and beautifully designed medallion, supplemented by a smaller denomination for the newly appointed Caesar? If this is indeed what happened, it illustrates a recurring theme in the political history of the ancient world, namely the dangers local communities faced when conflict between regional or imperial powers broke out. Picking the right side could bring about great benefactions to a city, but supporting a future loser of a conflict could equally result in severe repercussions from the victor, who usually held little regard for the dire situation local decision makers found themselves in. Punishments in Hellenistic or Roman times ranged from the removal of privileges and the imposition of fines to the sacking and destruction of a city. While Roman emperors usually refrained from such extreme measures as it deprived them of valuable tax revenues, the conflict between Septimius and Niger was marked by particular brutality, revealing itself in the siege and destruction of Byzantium by Septimius in 194-196, and in the sack of both Laodicea and Tyre by Niger after their defection from his cause in 194. Picking a side really could be a matter of life and death, and supporting the winner of a conflict in time was of crucial importance not just to economic and honorary status, but also to physical survival. Since historiography focusses on the powerful and ignores the weak, details of Saitta's relationship with Niger or Septimius are unfortunately lost, as are the undoubtedly heated discussions in the local boulè and within the demos regarding the outbreak of civil war following a century of relative stability within the Empire. We have no proof that Saitta's contemporary coinage reflects a demonstrative public break from Niger and steering towards Septimius. Perhaps Saitta's early Severan coinage was just that, an issue of monumental coins, possibly financed by the first archon, Androneikos, as a benefaction to his city, that just so happened to coincide with Septimius' victory in the civil war. But the effort put into this coinage as well as the timing and the iconography argue for a more nuanced view, one in which the local elite was fully aware of imperial politics and the dangers and opportunities it presented. From this perspective, the highly unusual appearance of both Septimius Severus and Clodius Albinus on Saitta's exceptionally beautiful coins this shortly after Niger lost control over Asia Minor can hardly have been a coincidence, and likely reflects a deliberate and wise move by the city's elite. Estimate: 25000 CHF
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  34. Leu Numismatik AG > Auction 14 Auction date: 14 October 2023 Lot number: 126 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: LYDIA. Saitta. Clodius Albinus, as Caesar, 193-195. Tetrassarion (Bronze, 29 mm, 16.48 g, 5 h), Androneikos, son of Iollas Kratistos Stephanophoros and first archon for the second time, late 193-195. KΛΩ•CЄΠ• - •ΑΛBЄINOC K-AICAP Bare head of Clodius Albinus to right. Rev. ЄΠI•ANΔPONЄIK-OY APX A CAITT/HN-ΩN Aphrodite, nude, standing front, head to left; to left, winged cupid standing right, presenting torch; to right, dolphin swimming downwards. GRPC Lydia 98 = NAC 80 (2014), 125 (same dies, but badly tooled). Imhoof-Blumer, Lydische Stadtmünzen, p. 129, 7. SNG München 440 (same dies). Extremely rare and very likely the finest known example. A beautiful coin with a spectacular portrait and a very interesting reverse. Very light porosity, otherwise, nearly extremely fine. Ex Leu 11, 14 May 2022, 196 and previously from a European collection, formed before 2005. As governor of Britain, Albinus refrained from claiming the throne for himself following Pertinax' murder on 28 March 193 and instead allied himself with Septimius Severus, the legate of Pannonia, who invaded Italy and deposed Pertinax' successor, Didius Julianus, in June 193. Septimius appointed Albinus to the rank of Caesar, thereby accepting him as his designated successor to have free rein to deal with Pescennius Niger, the governor of Syria, who had also made a bid for power. This was a wise move on behalf of Septimius, gaining him a strong ally in the West while campaigning in the East, where his generals defeated Niger in three subsequent battles in late 193 and 194. With Italy, the Balkans, Asia Minor, Syria, and Egypt now under his firm control, Albinus' value for the new emperor vanished, all the more as Septimius had two sons and thus intended to found his own imperial dynasty. It is not entirely clear who commenced hostilities, but the two massive armies of the pretenders eventually clashed in February 196 (or 197) in the Battle of Lugdunum, one of the largest battles in Roman history. After a fierce fight, Septimius prevailed and Albinus was killed on the battlefield, ending three years of civil wars and reuniting the empire under a single banner. With the East of the empire either under control of Septimius Severus or of Pescennius Niger, only very few provincial mints issued coins in the name of Septimius' Caesar Albinus. In the case of Saitta, this can only have occurred after Septimius' successes against Pescennius Niger in late 193 and early 194, when Asia Minor fell to the victor, and perhaps reflects the desire of local authorities to assure Septimius Severus and his co-emperor Clodius Albinus of the loyalty of the city and in so doing avoid punishment for the previous support of Niger (see lot 125 above). The wonderful craftmanship displayed on this coin is typical for Saitta early in Septimius' reign, which is all the more remarkable considering the turmoil of the years 193-195 and the rarity of Clodius Albinus' provincial coinage. The city must have taken great care to hire a prime available artist for its Severan coinage, resulting in a spectacular portrait of Clodius Albinus that rivals the finest output of the imperial mint in Rome. Estimate: 10000 CHF ILLUSTRAZIONE: VENERE BORGHESE, MUSEO DEL LOUVRES
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  35. Io la penso come voi @ARES III e @Pxacaesar, ma in questa discussione a mio parere ciascuno manterrà fino alla fine il suo parere e le sue opinioni, non si deve convincere nessuno, in fondo è anche questa la bellezza delle cose😃.
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  36. Buongiorno Vorrei un Vostro parere su questo denario sottopeso di Balbino (diametro 19 mm, peso 1,69 g). Cosa ne pensate? Grazie.
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  37. Per maggiori dettagli sulle figure femminili della serie michelangioelesca vi rimando all'ottimo post di @Baylon
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  38. Ciao Max, la tua 50 lire è sicuramente autentica e fa parte di una mazzetta che è stata portata in Germania negli ultimi giorni di guerra. Come lo so? Me lo ha detto un parente di chi lo ha fatto. A suo tempo ne uscirono tante su eBay. Un paio, vicinissime alla tua, me le sono accaparrate pure io 😎 Se ci fai caso hanno lo stesso ‘difetto’ della tua. Saluti da Monaco, dove è appena iniziata l’Oktoberfest 🍻
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  39. Partecipo alla discussione con il mio 100 Lire 1955:
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  40. Si ma, letteralmente, abbiamo documenti che attestino un prezziario? Posto un esempio di prezziario del I secolo per intenderci: Qualcosa di simile , ma relativo al V secolo lo abbiamo?
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  41. Un caro Saluto a tutti gli amici del Forum. Premetto che non sono un esperto di Araldica, sono solo un appassionato di Piastre ed in particolare del 1834. Con l'amico @Raff82 ci stiamo dedicando ad un'analisi delle anomalie innumerevoli che presenta questo millesimo. Posto una Piastra 1834 che ha una particolarità, di per sé conosciuta e descritta ( ad esempio dal Pin nel suo pregevole lavoro) : il Leone di Castiglia-Leon senza coda. Il Leone, con l'Aquila, è l'animale più rappresentato nei blasoni, simbolo di coraggio, forza e nobiltà. Il successo del leone e la causa della sua eccessiva diffusione e quindi banalizzazione, è spiegata bene dal detto araldico: "Chi non ha un blasone, porta un leone". Di solito il Leone è rappresentato “Rampante” appoggiato alla zampa sinistra, con la zampa anteriore destra in alto e gli artigli, la lingua e la coda ben rappresentati. In molte Piastre di Ferdinando II anno 1834, il Leone non ha questa caratteristiche, in quanto privo di coda e con postura non “Rampante” ma in Araldica definita “Passante” ( poco fiero, quasi reclinato o sottomesso) due segni inequivocabili di quella che si definisce “Arma Diffamata “. G. DI CROLLALANZA – Enciclopedia Araldico – Cavalleresca – Pisa 1878 Il problema del Leone senza coda è anche trattato in uno studio estremamente interessante di P. Irpino: https://storianumismatica.wordpress.com/2019/04/10/il-regno-di-sicilia-capovolto-o-cancellato-punizione-imposta-dal-re/ Ma in qualche Piastra c'è di più: sotto le zampe posteriori del Leone una specie di “accumulo” che sicuramente fa pensare. Non solo Leone senza coda, passante, ma pure, mi sia concesso, “incontinente”. Vediamo la Piastra in oggetto: ed altri particolari di Piastre 1834 simili che ho trovato sul Web: Molti potrebbero dire: “E' un esubero di metallo dovuto ad usura del conio” Ma se guardate bene si tratta di 4 conii diversi ( l'unica caratteristica comune è il puntino in basso a dx probabile punto di compasso) e pertanto presumibile che effigiare il Leone “diffamato” ed “incontinente” sia stata un'azione volontaria e politica, di spregio nei confronti del Regno di Castiglia-Leon, l'ambito territoriale più importante della Spagna del tempo. Perchè i Borboni di Napoli ( ed in particolare Ferdinando II ) avrebbero avuto questo atteggiamento? Dopo tutto la madre del Re era una Borbone, Maria Isabella di Spagna. Forse proprio il rapporto burrascoso e poco affettuoso madre – figlio potrebbe portare ad una spiegazione di queste Piastre “anomale”? Oppure, a maggior ragione, il sostegno del Re a favore dello zio Carlos nella guerra di successione spagnola che vedeva contrapposto quest'ultimo alla nipote Isabella? Appoggio che politicamente si dimostrò un notevole errore. In attesa dei vostri pareri, Cari Saluti, Beppe
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  42. Concordo con Rocco @Rocco68 sulla spiegazione. Questa rara anomalia ( è sempre difficile definire tali anomalie come "varianti" "errori" od altri termini più fantasiosi) nello studio che @Raff82 ed il sottoscritto portano avanti da un pò di tempo risulta presente solo in 3 casi su un campione di circa 300 Piastre 1834 con variabili ( 1% ). Ho la fortuna di avere in collezione un esemplare e lo condivido con voi in attesa di un vostro parere. Saluti a Tutti
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  43. Ciao Caro Alberto, voglio omaggiare la tua giovane discussione con il pezzo più prestigioso della mia raccolta : La Piastra del 1805 HSIP La prima volta che conobbi e vidi questa moneta con l'errore di inversione di lettere fu nello studio sugli errori nella monetazione Napoletana del Dott Ruotolo, su Cronaca Numismatica. Rimasi folgorato dalla bellezza e particolarità della moneta.... Già le piastre 1805 capelli lisci erano per me molto belle.... Ne possedevo già una con una patina di vecchia collezione. Quando ricevetti il primo catalogo d'asta della ditta Sintoni... Il N°1... Era in vendita una HSIP !!! Da poco avevo deciso di separarmi dalle mie medaglie Borboniche ( amara e sofferta decisione) e avendo anche la possibilità economica, decisi di mandare l'offerta per la Piastra... Era il secondo esemplare conosciuto e in una conservazione Splendida, non volevo perdere un'occasione simile.... Chissà quando sarebbe riapparsa un'altra HSIP. La Piastra per mia fortuna non ricevette offerte e la mia fu l'unica. Il prezzo d'acquisto lo sto dimenticando ? Per la cronaca.... Un altro solo esemplare è apparso in vendita all'asta... Con realizzo molto superiore al prezzo che ho speso per la mia. ? Tre soli esemplari. Un caro saluto, Rocco.
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