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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/09/23 in tutte le aree
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Carissimi amici, quest'oggi ho il piacere di condividere con voi uno dei miei ultimi acquisti. Come da titolo, si tratta della medaglia in argento per l'incoronazione di Napoleone a Re d'Italia, avvenuta il 26 maggio 1805 al Duomo di Milano. Inizialmente prevista per il 23, come si può notare dalla scritta nell'esergo al rovescio, la cerimonia venne posticipata di qualche giorno. In occasione di questo importante evento, che segnò la Storia del nostro Paese (e non solo), vennero realizzate diverse tipologie di medaglie, sia in Italia che in Francia. Quella che ho il piacere di mostrarvi quest'oggi, opera di Andrieu e Jaley, venne eseguita a Parigi sotto la supervisione di Dominque Vivant Denon, allora direttore generale del Louvre (anche noto come "museo napoleonico" in quegli anni). "Dio me l'ha data, guai a chi la tocca!". Furono queste le parole pronunciate da Napoleone dopo essersi poggiato con le sue stesse mani la corona ferrea sul capo. La corona venne fatta arrivare appositamente da Monza, dove tutt'oggi è custodita, e divenne uno dei simboli del Regno d'Italia, tanto che la ritroviamo al rovescio delle monete da 15, 10 e 5 soldi, al dritto nel 10 centesimi e nuovamente al rovescio nei nominali in rame (soldo, 3 centesimi e centesimo). Da notare, però, come curiosamente al rovescio della medaglia in questione, anziché la corona ferrea, si sia scelto di rappresentare la corona di Agilulfo, sottratta dai francesi nel 1804 e, purtroppo, andata perduta per sempre, dato che finì con l'essere fusa.4 punti
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Condivido un 8 tornesi 1816 con il taglio rigato. Viene riportato dal Magliocca al numero 435a di pagina 274 del suo volume "Manuale delle monete di Napoli 1674/186". Indice di rarità: R5. Ringrazio per l'attenzione. Un caro saluto.3 punti
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Mi scuso con il buon @Alberto Varesi per "rubargli" sempre le foto dalle sue aste ma la NAC-Varesi del 2019 è un'asta che ha fatto la storia. D'altronde, anche la medaglia che ho appena aggiunto alla mia collezione proviene sempre dalla stessa asta. Lo scorso anno passò da Roma Numismatics ed ora è giunta a me https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3172&lot=1481 https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=5512&lot=17332 punti
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Per quanto riguarda l'Italia, ne abbiamo almeno un paio opera del Manfredini (direttore di zecca a Milano). Nella prima che ti mostro, al rovescio troviamo la personificazione dell'Italia, che tiene nella mano destra una cornucopia, mentre con l'altra pone la corona ferrea sul capo di Napoleone. Quest'ultimo, vestito della toga romana e con una spada stretta nella mano sinistra, stende il braccio destro sopra un altare su cui è scritta la Costituzione. Dietro di lui è posto un caduceo alato e dietro l'Italia un elmo corinzio. La seconda medaglia (sempre del Manfredini), in realtà, celebra più la fondazione del Regno d'Italia che non l'incoronazione ma è chiaro come i due avvenimenti siano indissolubilmente legati tra loro. Al dritto abbiamo Napoleone con il capo cinto dalla corona ferrea. Al rovescio, invece, troviamo gli stemmi dei principali comuni che vanno a comporre il Regno: al centro il biscione di Milano; in alto a sx Bologna, recante le chiavi pontificie sormontate dall’ombrello papale; in alto a dx il Leone di San Marco per Venezia; in basso a sx l’aquila degli Estensi per Ferrara e, infine, in basso a dx lo stemma di Novara. Poi sempre in Italia vennero realizzate in seguito anche altre medaglie con Napoleone con indosso la corona ferrea, ad esempio per la vittoria alla battaglia di Jena, per la battaglia di Wagram e per il matrimonio con Maria Luigia d'Asburgo. Praticamente, mentre nelle medaglie francesi si usava spesso la corona d'alloro, in Italia, per distinguersi, Napoleone veniva ritratto con la corona ferrea. Beh, ci sono molti richiami stilistici (e propagandistici) al periodo della Roma imperiale nelle monete e medaglie napoleoniche.2 punti
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Un vero sacrilegio buttarla.... va bene come segnalibro dai! Anche dentro un libro di ricette una volta che con tutti quei programmi di cucina che mandano in onda in tanti siamo diventati mezzi-quasi-chef2 punti
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Incisione di fine '800 in cui viene mostrata la corona di Agilulfo:2 punti
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Buon pomeriggio, a proposito di lettere grosse, vorrei sfatare la leggenda - riportata come nota su tutti i cataloghi - riguardo la data 1856 come anno dell'introduzione del nuovo carattere dalle lettere più grosse sulle Piastre di Ferdinando II. La napoletana di oggi è una Piastra 1839 che al rovescio presenta un rarissimo conio con le lettere grosse. Allego le immagini di una moneta che due anni fa passò all'asta 64 di Nomisma.2 punti
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Solo per chiarire la questione punzonatura: Il marchio 800 circondato dall'ovale è stato adottato in Italia con la Legge del 5 Febbraio 1934 n. 305. Accompagnato al marchio con il titolo dell'argento (in questo caso 800), era previsto anche un altro marchio che recava (nell'ordine) il numero identificativo del produttore, il fascio littorio e due lettere indicanti la sigla della provincia. Il fascio littorio è stato poi tolto con Decreto Legislativo Luogotenenziale 26 Ottobre 1944 n. 313. Il marchio della riproduzione è databile tra il 1946 e il 1968, data in cui, con Decreto Legge 30 gennaio 1968 n. 46 e il successivo D.P.R. 30 Dicembre 1970 n. 1496, è stato introdotto il nuovo sistema di punzonatura per i metalli preziosi, che prevede un punzone di forma poligonale in cui il numero identificativo è preceduto da una stella (simbolo della Repubblica Italiana). Nel caso specifico, il marchio "337 FI" appartiene ad un argentiere di Scandici, Arstica Metalli ... ma non ho idea se sia ancora in attività.2 punti
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Trovate l'articolo "A Closer Look" nella rivista Americano "The Celator" di Aprile 2011. Descrive tutti i victoriati anonimi.2 punti
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ed allora continuo: https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=29449&force=1 questa volta lo ho stampato davvero! che ne dite? dopo un minuto a tenere la mano così mi sono venuti i crampi - veri, non per modo di dire - e non ho neache teso l'arco. Domani vado a cercare un cavallo! Njk2 punti
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Buonasera, ho bisogno di un vostro parere, ho notato che nella prossima asta (28/29 ott) di Artemide LX nel lotto 509 è presente un raro denario di Galba. Cercando un po' su internet ho visto che c'è un denario simile anche nella prossima di NAC (7 nov) lotto 213. Le monete sono simili non uguali, le scritte del rovescio sono al contrario. Nell'asta Artemide specifica che è una variante. Qualcuno di voi sa quanti esemplari di questa variante sono noti? Grazie1 punto
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Ciao Amici, era un bel pezzo non postavo piú nulla di mio nel forum, ho pensato di fare cosa gradita vedendo ultimamente qualche discussione su Pisa e i suoi Talleri volevo fare vedere questo pezzo in alta conservazione ricordando a chi si cimenta su queste monetazione, che i pezzi dei Medici non sono comuni, sono tutte rare, altre date molto di piú! un saluto Il Fofo1 punto
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Ho sempre creduto nella libertà delle monete. quando mi è arrivata imprigionata nella sua baretta di cristallo sembrava supplicarmi : liberami ! non ho resistito / di notte di soppiatto armato di succhiello cacciavite e tagliacarte - incurante dei rischi degli slab-supporters - l’ho liberata in tre mosse. non vi posso descrivere la gioia - la mia e la sua - di rigirare il tondello tra le dita / farlo scorrere con le sensazioni tattili acuite dall’impresa e dall’attesa. La trepidazione si averla in mano risveglia valori tattili di Longhiana memoria - un modo nuovo allora, siamo nel 1950, sublimemente celebrato dal critico d’arte nella rivista Paragone da lui fondata con Anna Banti e che influenzerà tutta la critica d’arte successiva. libera finalmente ! e lo sara’ fintantoche’ resterà’ con me difendendola dagli inscatolatori yankees il cui scopo non e’ proteggerti bensi quello di costruire un business sulla tua pelle …😝😜1 punto
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Avendo comunque una ottima conoscenza dell'anatomia del cavallo, non riesco proprio a comprendere come il "nostro" oggetto possa essere impiegato, applicandolo alla cavezza . al barbazzale o al morso, per utilizzarlo per "domare" un cavallo. Se le punte avessero la funzione di provocare dolore, in quale punto della testa dell'animale dovrebbero agire? E come dovrebbero agire per garantire una funzione costante e precisa? Non riesco ad immaginare un loro utilizzo in tal senso, anche se l'istinto mi suggerisce una loro connessione al cavallo.1 punto
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Grazie !!!! Ciao, Perdonami. Queste sono pitture tombali sannitiche della Tomba Weege 30 di Nola. Non capisco cosa dobbiamo vedere e cosa c'entra con l'areale di rinvenimento dei nostri "cosi". Riesci a spiegarci bene please?1 punto
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C osa: RI tenuta giù sta COSA RITENUTA GIUSTA Ciao. Stilicho1 punto
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@lorluke Innanzi tutto, complimenti per la tua medaglia: mi piace molto. Quindi, di medaglia commemorativa della incoronazione ve n'è ancora un'altra, emessa in Italia e con la corona ferrea? Mi piacerebbe sapere qualcosa di più. Devo dire che Napoleone, anche se mi interesso di monetazione romana imperiale, mi affascina sempre. Ciao. Stilicho1 punto
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Sono presenti 3 esemplari con questa variante nel catalogo del British Museum https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_R-10149 https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_R-10150 https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_R-101511 punto
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Bella medaglia, complimenti. Ti allego una vecchia discussione.1 punto
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Sempre la solita data del tallero Ferdinando I 1604 che non mi riesce correggere il titolo..questa è la piastra 1604 di Ferdinando 16041 punto
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Concordo, i francesconi lorenesi perdono sicuramente il fascino artistico e italiano dei grandi moduli medicei del '500 e del '600. Sono monete per me molto belle al rovescio nella complessità araldica dello stemma lorenese, ma il loro sapore e' certamente più teutonico e freddo. Sul tollero di Gian Gastone, come detto prima, la mia e' una considerazione di gusto personale. L'ultimo Gran Duca mediceo, ritratto con parrucca in stile Luigi XIV, resta per me una interessantissima rappresentazione barocca dal retrogusto malinconico. Quando questi tolleri furono coniati, la dinastia medicea era ormai arrivata al capolinea della sua lunga storia. Gli ultimi esponenti della dinastia, ovvero, il Gran Principe Ferdinando, il Gran Duca Gian Gastone e il Cardinale Francesco Maria, forzato dal fratello Cosimo III ad un tragico matrimonio in condizioni di salute alquanto precarie, furono infatti tutti incapaci di produrre alcun erede.1 punto
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ciao ho questa foto mi sembra passata in un asta. se ricordo bene qualcuno lo dubitava falso. Era in asta Filetti. te la mando in privato, non vorrei violare qualche diritto di proprietà.1 punto
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Maggiora Vergano e il CNI assegnano ad Alba un imperiale attribuito a un Marchese anonimo di Savona (sec. XIII); Giura avanza l’ipotesi che il marchese anonimo possa essere Francesco del Carretto (1401). La moneta è nota in un solo esemplare ed è così descritta: D/ INPATOR F; nel campo ALBA su due righe R/ MAR SAONE; nel campo una croce. Nella letteratura esaminata, l’autenticità di questa moneta non è mai messa in dubbio con esclusione di Varesi che riporta un generico “Secondo alcuni numismatici si tratterebbe di un falso” ANTONIO MARIA BIANCHIMANI Liste di zecche italiane in alcuni autori post CNI (Appunti per un indice di zecche italiane)1 punto
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Per tornare alla moneta postata vorrei solo dire che, a prescindere dal prezzo, a prescindere da difetti dovuti a fratture di conio o meno, e a prescindere dallo stato generale di conservazione ... personalmente trovo che il ritratto sia bellissimo e che la moneta in se sia davvero affascinante. Complimenti.1 punto
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Concordo, alcuni nominali minori dei Lorena sono dei veri e propri "gioiellini" numismatici che trovo di una finezza maggiore rispetto ai pur sempre bellissimi francesconi. Anche le monete di Cosimo III meritano una menzione speciale. La Toscana, pur nel periodo declinante della dinastia medicea, mantenne alta la qualità' della coniazione. Sul piano personale, ho un debole per il tollero di Gian Gastone per la bellezza del suo ritratto. Gian Gastone, spesso rappresentato come un "debosciato" dalla propaganda lorenese, in realtà fu un gran duca amante delle arti e premuroso nel proteggere il granducato, per quanto possibile, da certe mire predatorie di potenze straniere.1 punto
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Salve Talpa, ti leggo sempre volentieri perchè vedo, che hai molta esperienza sui libri e sui confronti. Grazie del tuo punto di vista e gusto personale, che come dicevo si riscontra ad personam. Io indicavo I Gonzaga ad esempio per il solito maestro di Zecca di Firenze dei primi del 600..il Gaspare Mola, incisore di grande livello e raffinatezza di stile.. Non dimentichiamoci nel 500 il Cellini, il Galeotti, sublime e ancora nel 600 il Tarchiani e il Soldani.. Bhè potreí pure farvi vedere due cosette ma me le tengo strette e vanno capite..le piastre Papali (di cui due Papi dei Medici, ricordiamoci che Michelangelo viene dai Medici e poi a Roma) sono molto belle, ma io sarò di parte, ma sinceramente le vedo meno belle della culla del Rinascimento e della bellezza ricercata dei Medici che sono riusciti a fare qualcosa di immortale..Brunelleschi,Botticelli,Michelangelo, Caravaggio, solo per citarne alcuni tra gli immortali ma la lista è lunga .. Un saluto Dal Mediceo1 punto
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Vi rimando a questa discussione ... pressoché identica. Dalla foto non si vede bene il titolo all'interno del marchio... sembrerebbe 835 ... corretto ? Il titolo 835 viene usato oggi, come in passato, abbastanza raramente. Andrea1 punto
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Manca un mese all'evento ed i posti rimasti sono pochissimi. Ultimi giorni per prenotare per chi voglia partecipare...1 punto
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@sivispacemparabellum Complimenti per l'iniziativa e per il modus operandi adottato. In un mare di chiacchiere, coloro i quali agiscono nel senso più volte auspicato meritano un plauso.1 punto
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Aggiungo una piccola sintesi in Italiano (ma va raffrontata con le immagini riportate nell'articolo, per meglio capire le differenze). I vittoriati completamente privi di simboli o monogrammi sono stati divisi da Crawford (seguendo D’Ailly e Mattingly) in 14 tipi: RRC 44/1, 53/1, 67/1, 70/1, 71/1c, 83/1b, 89/1b, 90/2, 91/1b, 92/1b, 93/1c, 95/1c, 96/1 and 166/1. In alcuni casi sono affiancati a emissioni con simbolo. Ai fini della classificazione non giova il peso, in quanto il solo RRC 166/1 è ascrivibile allo standard ribassato, ma solamente elementi stilistici. Unicamente RRC 96/1 presenta la peculiarità di una legenda in incuso su tavoletta. In particolare, i capelli di Giove possono essere perpendicolari alla corona (es. su RRC 70/1), “biperprendicolari” con due ciocche che si separano e ricadono perpendicolarmente sulla corona (es. RRC 53/1), oppure confusi (es. RRC 44/1). Il trofeo si differenzia per presenza e forma di gonna o gambali (soltanto una variante di RRC 44/1 non ha l’una né gli altri e soltanto RRC 67/1 li ha entrambi) e di base. La spada può essere incrociata con la lancia o, più raramente, parallela a essa; di solito ha elsa a sinistra e fodero a destra, ma possono mancare o essere solo accennati (es. su RRC 83/1b). RRC 44/1 (Roma, 211) include probabilmente emissioni diverse e diversificate. Caratteristiche comuni sono una testa inelegante, più alta che larga, con lo sguardo severo e la barba scompigliata; i capelli sono normalmente confusi, raramente perpendicolari o biperpendicolari. Inoltre le piume lunghe dell’ala rappresentate da semplici linee. La foggia del trofeo permette di aggregare queste monete in sei gruppi distinti. Nella maggioranza dei casi presenta i gambali, di solito senza base (tipo 1), più raramente con la base a Δ (tipo 2). Alcuni gruppi minoritarî hanno invece la gonna, senza base (tipo 3) oppure con la base a Δ (tipo 4) o a linea (tipo 5); talvolta, sotto alla gonna compare una piccola barra. Un ultimo gruppo, composto solamente due conî, è l’unico senza gambali né gonna e non ha la base (tipo 6). RRC 53/1 (Roma, 211) presenta uno stile raffinato, con figure ben incise e dettagliate. Giove comunica eleganza e non, come in altri casi, potere o arroganza; la testa è squadrata (raramente più alta che larga) con capelli biperpendicolari (raramente perpendicolari). Al retro l’ala è ben dettagliata, con piume piccole in cima e piume più lunghe sotto, normalmente bidimensionali (non, quindi, semplici linee). Il trofeo nei 3/4 dei casi presenta la gonna, raffigurata con le pieghe (tipo 1) o disegnata solamente tramite gli orli (tipo 2); nel restante quarto sono invece presenti i gambali (tipo 3). Raramente c’è una piccola base (come nel tipo 3 illustrato). In alcuni casi l’iconografia del dritto o del retro si confonde con quella del vittoriato RRC 44/1, facendo presumere che alcuni conî siano stati riutilizzati; probabilmente si è trattato di una evoluzione stilistica priva di soluzioni di continuità. RRC 67/1 (Sicilia, 211-208) è facilmente distinguibile in quanto l’unico il cui trofeo presenta sia gonna sia gambali. È presente la base e la spada è parallela alla lancia. Giove ha viso largo e placido, con corti capelli perpendicolari o biperpendicolari e barba disegnata a punti. RRC 70/1 (Sicilia, 211-208) è abbondante e di buona fattura. La testa di Giove è larga e aggressiva, con abbondanti capelli perpendicolari e, sotto, tre corti riccioli non paralleli. Frequentemente (sui tipi 2 e 3) la corona è composta da una sola fila di foglie, anziché due. Le immagini sul retro sono più grandi, rispetto agli altri vittoriati; l’ala è ben dettagliata, spesso lunga, e il trofeo ha gonna e base. Si distinguono tre gruppi, a seconda che il trofeo abbia una gonna doppia (tipo 1) o un palo spesso (tipo 2) o nessuno dei due (tipo 3). Quando la gonna non è doppia può essere presente, sotto di essa, una corta barra (come nel tipo 2 illustrato). RRC 71/1c (Sicilia, 211-208) è la prima emissione associata a vittoriati con simbolo (C al dritto e, talvolta, M al rovescio). Al dritto Giove presenta un’espressione gradevole con capelli perpendicolari e barba a ciuffi. Al retro il trofeo ha la gonna e una piccola base; inoltre, la punta della lancia non sporge, a sinistra. RRC 83/1b (Italia sud-est, 211-210) è collegato con l’emissione con punta di lancia. È caratterizzato, al retro, da una base a bulbo, spesso larga quanto il palo stesso, e un elmetto senza cresta. Sono presenti i gambali e la spada non sporge, a sinistra. Giove è rappresentato con uno stile fine, capelli perpendicolari e barba abilmente resa mediante capelli che si raccolgono in ciuffi. RRC 89/1b (Italia sud-est, 208) è connesso con l’emissione con clava per il trofeo, nettamente caratterizzato da gonna a pieghe verticali ben distinte (di solito 5) e base con due piedi laterali. La testa presenta uno stile raffinato, con capelli confusi e tre riccioli vicini ma ben delineati. RRC 90/2 (zecca incerta, 211-208) presenta un bel viso con testa allungata; i ciuffi della barba sono composti da piccoli uncini. I capelli sono perpendicolari e i riccioli sottostanti molto lunghi. Il trofeo ha una piccola gonna senza base e la spada non sporge, a sinistra. RRC 91/1b (zecca incerta, 211-208) è collegato con l’emissione con torque. È caratterizzato da uno o due gambali resi in modo realistico (ovale con spazio aperto all’interno) e dai riccioli di Giove, che si protendono all’indietro a 45°. I capelli sono confusi o biperpendicolari. RRC 92/1b (zecca incerta, 211-208) è collegato con l’emissione con CROT e presenta uno stile poco dettagliato. Giove ha un’espressione leggermente impaurita o divertita, abbondanti capelli perpendicolari e tre riccioli arruffati; la corona termina, in cima, con una foglia. Al retro è presente molto molto spazio vuoto; curiosamente questo vittoriato ha la gonna, mentre quello con la sigla (RRC 92/1a) ha i gambali, benché lo stile sia chiaramente il medesimo. RRC 93/1c (zecca incerta, 211-208) è collegato con l’emissione con MP. Giove presenta testa piccola con capelli perpendicolari e tre lunghi riccioli arruffati. Le figure sul retro appaiono in qualche modo schiacciate e il trofeo è piccolo, con gambali e senza base. RRC 95/1c (Vibo Valentia o Vibinum, 211-208) è collegato con la variante RRC 95/1b dell’emissione con VB per il dritto, che presenta il medesimo stile inusuale della testa, molto allungata, con capelli biperpendicolari e tre lunghi riccioli ravvicinati. Per il retro, invece, uno solo dei tre conî noti corrisponde allo stile di RRC 95/1b, con gambali e una piccola base. Gli altri due conî presentano invece la gonna e non la base corrispondono allo stile dell’emissione 90/2; inoltre uno è stato usato per il vittoriato D’Ailly 831 della Bibliotheque Nationale di Parigi, che è appunto un RRC 90/2. Le due emissioni quindi, seppur distinte (per lo stile del dritto, innegabilmente differente), sono collegate. RRC 96/1 (Spagna, 211) ripete lo stile di RRC 93/1b, cui aggiunge una tavoletta con legenda in incuso. RRC 166/1 (Roma, 179/170) è l’ultimo vittoriato anonimo; condivide con il contemporaneo denario RRC 167/1 uno stile abbastanza sciatto e uno standard ponderale ribassato (peso medio effettivo dei vittoriati 2,7 g circa). La testa di Giove è piccola, con capelli confusi resi spesso con poche ciocche disordinate (solo un piccolo gruppo presenta capelli nettamente biperpendicolari) e barba sporgente. Il trofeo è piccolo e presenta la gonna, normalmente resa con 5 linee ma in alcuni casi disegnata in modo talmente frettoloso da sembrare una coppia di gambali con terminale obliquo. Manca la base. La corona retta da Vittoria è sempre sotto la lancia.1 punto
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E' disponibile questo interessantissimo studio di Friedman & Schaefer: Friedman & Schaefer - Distinguishing anonymous victoriati.pdf1 punto
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potresti raccontarmi questa storia in privato sarebbe molto interessante per me saperla , grazie mille DiviAugusti1 punto
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Una simpatica curiosità per stare in tema con la discussione...1 punto
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La forma dello scudo è dirimente ,direi cinquecentesca ma chiederei a chi ne sa , @Corbiniano...1 punto
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io credo il contrario: in passato i cavalli erano preziosi, non li ferivi volontariamente. "l'addomesticamento" si fa con azioni puntuali (vedi speroni o frustino), non casuali. E non trovo neanche cosa saggia urtare un cavallo in bocca, soprattutto quando lo si monta.1 punto
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Appena tornato a casa, oggi è stata una giornata abbastanza frequentata in mattinata,ma dalle 12 in poi c'è stata una progressiva riduzione sia di visitatori che di commercianti, tutto sommato per me è stato un buon convegno dove ho incontrato vecchi amici e fatto qualche acquisto...1 punto
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Questa notizia se confermata sarebbe molto ma molto importante.1 punto
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Confermata l’età delle impronte fossili più antiche d’America Un nuovo studio forte supporto per l'intervallo di età di 21.000-23.000 anni per le impronte umane fossili più antiche del Nord America di Beatrice Raso 5 Ott 2023 | 20:00 https://www.meteoweb.eu/2023/10/confermata-eta-impronte-fossili-piu-antiche-america/1001308204/ Foto National Park Service Un nuovo studio conferma l’età delle impronte umane fossili più antiche del Nord America, descritte e datate per la prima volta nel 2021. L’analisi, pubblicata sulla rivista Science, supporta la stima dell’età delle impronte compresa tra 21.000 e 23.000 anni. I risultati del 2021 hanno avviato una conversazione globale che ha suscitato commenti discordanti all’interno della comunità scientifica sulla precisione delle età. “La reazione immediata in alcuni circoli della comunità archeologica è stata che la precisione delle nostre datazioni non fosse sufficiente per sostenere la straordinaria affermazione che gli esseri umani erano presenti in America del Nord durante l’Ultimo Massimo Glaciale. Ma la nostra metodologia mirata in questa ricerca attuale ha davvero dato i suoi frutti“, ha dichiarato Jeff Pigati, geologo di ricerca del USGS e co-autore dello studio appena pubblicato, che conferma l’età delle impronte di White Sands.1 punto
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Obverse Pope's bust facing left. Script: Latin Lettering: PIVS • V • GHSLERIVS • BOSCHEN • PONT • M • .F.P . Engraver: Gianfederico Bonzagni Reverse Naval battle scene. Ships of the Holy League to the left with allegorical winged figure of victory, to the top god in clouds firing thunder bolts on the Ottoman fleet. To the far right view of harbour with towers. : on the left the Galee of the Lega Santa with the allegorical figure of the winged Victory holding the chalice and the astile Cross, at the top N.S. nimbato and cloud radiates the Turkish fleet, on the right, which sinks Script: Latin Lettering: DEXTERA TVA DOM • PERCVSSIT • INIMICVM 1571 Engraver: Gianfederico Bonzagni1 punto
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Buon giorno nicosan. Secondo la rivalutazione istat l'indice relativo al periodo di questa moneta è di circa 9300, vale a dire che il valore di questi 10 centesimi rivalutati sarebbe equivalente a poco meno di 50 centesimi di euro. Cordiali saluti. Gabriella1 punto
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Segnalo una variante che non ho riscontrato in alcun manuale e catalogo di vendita in mio possesso. Come potere osservare, il valore in lettere è al plurale TORNESI anziché al singolare TORNESE. Per la moneta in questione devo ringraziare @Layer1986 per averla resa pubblica per primo nel 2015, ma passata inconcepibilmente in silenzio. Limmagine è ripresa da Artemide Aste, asta 29E del 21-22 marzo 2015, lotto 1178.1 punto
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Buongiorno. Falso allarme. A mio avviso, non si tratta di una variante inedita... Molto probabilmente, quest'anomalia è dovuta ad una rottura del conio che ha interessato la lettera E, tanto da farla apparire un blocco unico che va a delineare qualcosa di simile ad una grossa lettera I. Entrando nel dettaglio, possiamo notare una serie di singolari elementi che contraddistinguono questo conio: il 4 che tocca il 6; la foglia che tocca il 4; nessuna bacca alla destra del 4; una sbavatura alla destra della T; qualcosa sotto la S; una tacchetta sotto la E; etc. In conclusione, si conosce un solo conio con l'insieme di tutte queste caratteristiche. Una moneta con lo stesso conio al rovescio, la postò Asclepia in questa vecchia discussione... Spero di essere stato utile, Lorenzo1 punto
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Il rovescio e' una VIRTVS EXERCITI (coniata per Onorio ed Arcadio): Type 85 (tesorillo.com) Al dritto, da ore 8, mi pare di leggere DN A....che mi fa pensare ad Arcadio. In effetti, l'effigie di dritto pare barbuta, ma non vorrei che fosse solo una falsa immagine dovuta alla conservazione non ottimale in quel punto. Ciao. Stilicho1 punto
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Personalmente, apprezzo molto questo progetto e credo che le scelte fatte siano nella direzione giusta. D'altronde, è sotto gli occhi di tutti che il mondo dei "convegni" sta vivendo una fase di crisi cronica. Ogni anno, l'offerta di materiale proposto diminuisce in favore delle aste. Addirittura, diversi operatori partecipano ormai ai convegni portando soltanto i cataloghi delle loro prossime aste o, al massimo, qualche monetina dal valore irrisorio perché magari temono di subire dei furti. È evidente però che, diminuendo l'offerta, diminuisce anche il pubblico e tutto ciò porta a questa sorta di circolo vizioso a cui stiamo assistendo da diversi anni. Forse, me lo auguro, questo modello potrebbe portare ad un'inversione di rotta e, magari, fungere anche da ispirazione per altre manifestazioni lungo la Penisola.1 punto
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DE GREGE EPICURI Il titolo preciso è: arciduca d'Austria, duca di Burgundia e conte del Tirolo. Ho visto solo una moneta simile, in vendita su un sito a 70€, messa meglio di questa (prezzo comunque esagerato).1 punto
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Buongiorno a tutti, complimenti Releo, una bella Pubblica, dove c'è gusto non c'è perdenza, soprattutto se ogni volta che la guardi ne sei soddisfatto. Se puoi ci dici il diametro per favore. Saluti Alberto1 punto
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