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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/12/23 in tutte le aree

  1. Ciao Beppe, il De Sopo l'aveva già conosciuta e inserita nel suo lavoro. Purtroppo non ho più il libro, ho solo questa immagine , il tuo 6 Tornesi è descritto nelle righe in alto.
    5 punti
  2. Ciao a tutti, nonostante la mia collezione sia principalmente di monete imperiali, non disdegno tuttavia qualche intrusione nel mondo repubblicano, ho pensato quindi di condividere con voi l'ultima arrivata. Ad una recente asta mi sono imbattuto in una moneta che personalmente non avevo mai visto (mea culpa 😟), con un ritratto di Giove così espressivo che sembrava poter uscire dalla moneta da un momento all'altro, non ho saputo resistere, spero che piaccia anche a voi. Si tratta di un denario di un certo Petillius Capitolinus che, a quanto ho potuto capire anche cercando varie informazioni in rete e sul forum, ha avuto l'incarico, dopo le fine delle guerre civili d'età cesariana, di restaurare il tempio di Giove Capitolino a seguito dei danni subiti proprio durante le guerre suddette. La cosa che più mi ha colpito di quel poco che si sa di lui è che ad un certo punto è stato accusato di aver rubato la corona proprio dalla statua di Giove, in seguito sarà però assolto visto che era un buon amico di Cesare e di Ottaviano, quindi non è dato sapere se l'avesse rubata davvero. Per quanto riguarda il tempio, nel denario in questione è raffigurato esastilo mentre nei denari della Gens Volteia (che mi pare siano più vecchi di almeno 30-35 anni) è raffigurato tetrastilo, non si sa se le raffigurazioni siano fedeli o meno all'epoca della coniazione ma sicuramente questo ci dà una testimonianza di ricostruzioni o ampliamenti del Tempio stesso. Per quanto riguarda il tempio comunque mi fermo qui perchè potrei dire cose non corrette e ci sono già delle ampie e più autorevoli discussioni in merito che potete trovare su questo forum che comprendono anche, fra le altre, il denario oggetto di questo post. Ma passiamo dunque la parola alla moneta stessa: Petillius Capitolinus, Denario, Zecca di Roma, 43 a.C., Crawford 487/1 D/ CAPITOLINVS; testa di Giove R/ PETILLIVS; tempio di Giove Capitolino gr. 3.33 Diam. mm 21. Sia al dritto che al rovescio sono presenti alcune punzonature che a mio avviso comunque non tolgono molto alla gradevolezza della moneta alla quale, ci tengo ad aggiungere, le foto non rendono giustizia (e menomale non le ho fatte io altrimenti era un disastro 😅), soprattutto al ritratto di Giove.
    4 punti
  3. Per completezza aggiungo la pagina precedente:
    4 punti
  4. Queste sono foto che scattai più di dieci anni fa al MANN, purtroppo avevo una macchina digitale pessima...
    3 punti
  5. Buongiorno a tutti, A proposito di punzoni, sempre su una 1834 in rete ho notato questa strana R, sembra essere costruita, io vedo chiaramente la barretta centrale che fuoriesce dall'intera lettera. Voi cosa ne pensate? Saluti. Raffaele.
    3 punti
  6. Qui la medesima, a confronto con un esemplare senza punto dopo HIER e anche qui punteggiatura posta diversamente, tutta bassa!!! La punteggiatura è ballerina su ste monete, ma la cosa più interessante della moneta di Beppe è proprio quella R sfasata e il punto/rombetto che la precede. Saluti
    3 punti
  7. Ciao, oggi condivido il mio ultimo arrivo, un antoniniano dell'imperatore Filippo l'Arabo (244-249 d.C.) recante sul rovescio stendardi che raffigurano le insegne militari dell'esercito romano coniato ad Antiochia? ( città crocevia sempre importante per il commercio e dal punto di vista militare situata all'epoca tra l'attuale Siria e la Turchia) nel 248-249 d.C. Questa moneta che riporta la dicitura Fides Exercitus è chiaramente rappresentativa e vuole sottolineare il reciproco rispetto e la reciproca fedeltà tra l'imperatore ed appunto l'apparato militare. Sono state fatte coniare da molti imperatori. Ci troviamo nel periodo storico della cosidetta anarchia militare ( che durò per circa un cinquantennio) di grande caos politico dove gli imperatori si succedevano non più per discendenza dinastica ma venivano proclamati tali proprio grazie all'appoggio dell'esercito oltre che dal Senato. Così anche Filippo a discapito del suo predecessore Gordiano lll che fu eliminato fisicamente senza pietà ( sembra essere la tesi più accreditata). Uguale sorte che toccò al lui stesso ed al figlio Filippo ll ( come la legge del contrappasso) dopo 5 anni di governo ed ovviamente per mano del suo stesso esercito che lo sostituì con Traiano Decio. È un imperatore che non ha lasciato segni importanti e del quale sono giunte a noi poche notizie documentate. Da ricordare I festeggiamenti per la ricorrenza della nascita della città di Roma, i cosidetti " Ludi Saeculares " che furono, stando alle cronache dell'epoca, molto sfarzosi ed imponenti ed ebbero inizio nel 248 d.C. ( vennero coniate sempre per l'occasione numerose tipologie di monete a tema). L'antoniniano da esame diretto risulta coniato ( spero ai tempi di Filippo),abbastanza centrato, accettabile condizione del metallo, peso nella norma ed ha evidentemente circolato. Avendo già un antoniniano coniato a Roma, ne cercavo uno prodotto nelle officine della Zecca di Antiochia. Il ritratto sembra proprio caratteristico dei maestri incisori d'oriente e l'occhio e la fronte mi sembrano dire questo ( a tal proposito chiedo un vostro parere ed in particolare, approfittando della sua grande competenza, a @maridvnvm🙂). Con questa moneta metto a riposo anche Filippo l'Arabo. Mi piacerebbe unire a queste anche un rarissimo denario ma per il prossimo futuro mi devo accontentare di ammirarli in foto. Grazie ed alle prossime ANTONIO 22,50 mm. 3,92 g. RIC 84a Le mie monete per questo imperatore.
    2 punti
  8. 2 punti
  9. Allora, dopo aver sciolto le riserve, mi prenoto anche per il pranzo. Grazie!
    2 punti
  10. Ciao @Releo, Assolutamente semplici curiosità. Un motivo potrebbe essere risparmiare tempo nel costruire tutti i punzoni, con pochi e semplici punzoni potrebbero aver costruito diverse lettere, esempio :da una I creano una E, F, H, T, R, D....ma ripeto sempre curiosità e non varianti. Non voglio creare confusione su confusione, ci mancherebbe altro. Naturalmente è un mio pensiero. Saluti Raffaele.
    2 punti
  11. Sesterzio iconico, al livello di quello di Tito con il colosseo al rovescio o di Traiano col suo porto..
    2 punti
  12. 2 punti
  13. Penso che sia il sogno di chiunque. Non tanto - o per lo meno non solo - per il valore quanto per la bellezza di questo oggetto
    2 punti
  14. Buongiorno, mi piace studiare le ossidazioni delle leghe del Rame e le possibilità di poter ridare dignità a monete afflitte da problemi dovuti all'incuria, oppure semplicemente perchè conservate in posti umidi o soffocate da vecchie plastiche non idonee. Il Rame a differenza dell'Oro ed, in parte dell'Argento, è particolarmente sensibile all'ambiente esterno, ed in qualche caso il danno è quasi irreparabile ( ad esempio quando si instaura il famigerato “Cancro del Bronzo”). Ma veniamo alla moneta che mi ha colpito. Si presentava in condizioni davvero penose, ma ho notato che, con un restauro accurato, forse un miglioramento poteva avvenire e soprattutto al rovescio esisteva una strana particolarità. Eccola prima della pulizia. Dopo la pulizia: La particolarità ( che non ho mai visto ) è la scritta TO ( rombo ) R spostata sopra le altre due lettere. La mia domanda è questa: si può trattare di una Variante? Deve solo essere considerata una casualità, oppure un segno identificativo dell'incisore ? Grazie a chi vorrà rispondermi, Saluti, Beppe
    2 punti
  15. Bella moneta, questa tipologia è in argento .500, proprio il 1936 per il Regno Unito è l'anno dei tre Re. Giorgio V sino al 20 gennaio 1936 Edoardo VIII dal 20 gennaio 1936 al 11 dicembre 1936 Giorgio VI dal 11 dicembre 1936 La loro monetazione sino alla decimalizzazione del 1971 era su base 12 (2-3-4-6), senza l'utilizzo della virgola è un numero più divisibile del 10 (2-5). Un pò complessa ma poi si ci abitua 4 Farthings = 1 Penny 12 Pence = 1 Shilling 2 Shilling = 1 Florin 5 Shillings = 1 Crown 20 Shillings = 1 Pound (21 Shillings = 1 Guinea) - rapportando tutto al penny - 1 Farthing = ¼ penny 1 Shilling = 12 pence 1 Florin = 24 pence 1 Crown = 60 pence 1 Pound = 240 pence (1 Guinea = 252 pence)
    2 punti
  16. 🤔Buongiorno, premesso che non chiedo (e non potrei farlo) una valutazione di 25 monete, che andrebbero ovviamente valutate una per una, disturbo gli ottimi @Brios e @nikita_ ed altri più che altro per capire se sono davanti a dei falsi o meno, usando il rasoio di Occam penso che se una è falsa sono false probabilmente anche le altre. Me le propone un privato che ho conosciuto ad una festa, dice che erano del nonno e che lui sa meno di zero del loro valore, mi chiede di fargli un'offerta. Ora io consulto sempre i cataloghi on line e posseggo i cataloghi cartacei editi in Russia, ma so anche che il nonno defunto del venditore aveva viaggiato a Mosca, dove è forte l'offerta di falsi. Mi sembra roba di modesto valore, il mezzo rublo di Nicola II è piuttosto malmesso (azzardo MB). Grazie per un commento. Ripeto a beneficio dei capi, non sto chiedendo 25 valutazioni di 25 monete. Grazie.
    1 punto
  17. @caravelle82 Innanzo tutto, grazie per la stima😅. Ci proviamo, dai. Sì, e' una FEL TEMP REPARATIO tipo "cavaliere disarcionato", ma di Costanzo II; zecca non saprei bene (dovrei guardarla meglio; ora vedo solo una S all'inizio). E' improprio chiamarlo "follis" in quanto questa moneta termina per definizione con la riforma monetaria di Costanzo II e Costante del 348 d.C., in concomitanza proprio con l'inizio della emissione della serie FTR. Vista la difficoltà di conoscere come veramente venissero chiamati questi piccoli bronzi successivi alla riforma (anche il termine follis indicava in realtà il sacchetto che conteneva le monete) si e' pensato di classificarli in base al diametro (classificazione di Sear). Questo sarebbe un AE3 (dove AE e' iniziale di aes e 3 indica un diametro compreso tra 17 e 21 mm). Ciao. Stilicho
    1 punto
  18. Salve Si tratta di un rechenpfennig un gettone da conto (non da gioco) tedesco, solitamente erano prodotti a Norimberga e furono prodotti in quantità molto grande tra XVIII e XIX secolo. Questo è di fine Settecento. Adesso cerco se trovo qualcosa sullo zecchiere indicato in esergo. Erano spesso con disegni molto vari, a volte imitavano monete francesi o almeno nel dritto molto frequentemente raffigurano re francesi. Luigi XIV o più spesso XV o XVI. Questo è molto simile: https://www.ma-shops.de/hardelt/item.php?id=8310 Comunque se cerchi Rechenpfennig Löwe (leone in tedesco) ne trovi parecchi
    1 punto
  19. A quanto pare in questa discussione non si riesce proprio a capirsi. Ne discuteremo in area staff, ma intanto, per evitare nuove polemiche, chiudo la discussione. Vorrebbe non essere una chiusura definitiva, intanto potreste impiegare il tempo in cui non potete scrivere qui per scrivervi in pvt, e provare a chiarirvi.
    1 punto
  20. Ciao, non è sicuramente etiope, ma una domanda: Sono ovalizzate le immagini od il tondello che proponi per l'identificazione è effettivamente ovale? (a destra il ridimensionamento che ho effettuato tramite pc)
    1 punto
  21. Si tratta di un errore conosciuto e discretamente apprezzato dai collezionisti. Ho trovato due esemplari con questo errore passati in asta negli ultimi anni. Dalle foto, sembrerebbe che il primo sia in conservazione inferiore al tuo, mentre il secondo un po' superiore. Come valore economico, possiamo dire che si trova a metà dei due prezzi di aggiudicazione. https://www.numisbids.com/n.php?lot=3727&p=lot&sid=5093 https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=2584&lot=1010
    1 punto
  22. Se ti può essere di aiuto: quelle in rame nel corso del tempo in MB/BB le ho prese ad un euro ciascuno, quelle in argento (da 5 al 20 kopecks) in BB ed anche in SPL a volte capitavano ad un euro ma non sono mai andato oltre i due euro. Il 50 kopecks mi manca ma ho preso questo rublo in MB al prezzo dell'argento contenuto, se non ricordo male 10 o 12 euro. Capitavano a veramente poco anche in ottima conservazione tipo questo stracomunissimo 20 K. del 1913.
    1 punto
  23. Non ho il diritto di darti consigli e moralismi. Ma te lo dirò. Si tratta di monete coniate a macchina con un'enorme circolazione. Non possono essere comprati come un brutto cadavere. Questo non ti porterà piacere estetico. E perderai soldi perché è molto difficile venderli. Cosa dirà il proprietario? Dirà: Grazie, Signore, mi hai mandato un santo filantropo che distribuisce denaro.
    1 punto
  24. Ciao. Tutte le monete sono in cattive condizioni. Non ce ne sono di rari. In Russia questo portafoglio costerebbe 50 euro.
    1 punto
  25. Curiosa la storia di questo personaggio Petillio Capitolino che ebbe l' importante mansione di custode del Tempio di Giove sul Campidoglio , il piu' importante di Roma , durante il tempo di Augusto . Nel corso della custodia del Tempio venne accusato di aver rubato la corona dalla statua di Giove ma fu assolto , probabilmente grazie alla sua amicizia con l' Imperatore .
    1 punto
  26. Il simpatico sistema duodecimale La sterlina era suddivisa in 20 scellini e ogni scellino era composto da 12 pence, 240 Pence formavano quindi una sterlina. La mezza corona valeva quindi due scellini e sei pence, pari a 2 ½ scellini o un ottavo di sterlina, una cosa semplice insomma
    1 punto
  27. Buongiorno, si tratta di un sesino di Filippo IV facente parte della primissima emissione (1621-1622 ca) a nome di questo re . Caratteristico il colletto fittamente pieghettato ed il ritratto imberbe del sovrano. L'emissione vide la coniazione di nominali in tutti i metalli monetati: oro (quadruple), argento (ducatoni), mistura (sesini) e rame (quattrini).
    1 punto
  28. A me sembra la gorgera di Filippo IV trillina primo tipo
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  29. Penso siano autentici : le morbidezze sono dovute sia a una certa consunzione del conio che a cattiva pulizia con molti residui obliteranti di Cloruro d'Argento ( quella sostanza bruno violacea di consistenza simile al piombo che spesso ricopre le monete d'argento con lunga permanenza nel sottosuolo) Stesso discorso per la crepa, è riempita di materiale, presumibilmente cloruro d'argento, e ho pochi dubbi sull'autenticità del pezzo, data anche la cristallizzazione e le superfici saltate Un cordiale saluto, Enrico
    1 punto
  30. Dr. Lucia Carbone examines a sestertius of Nero depicting a detailed representation of the important harbor of Ostia at the mouth of the Tiber. Coin featured in this episode: https://numismatics.org/collection/1954.203.155
    1 punto
  31. E' una bella collezioncina dell'Impero Russo, se ci vedo bene per Alessandro II - Alessandro III e Nicola II. Per me sono autentiche, ma è giusto che aspetti il parere di uno più ferrato in questa monetazione.
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  32. Notato anch'io, guardando queste lettere il nostro pensiero riguardo alle lettere costruite prende sempre più forma. Anche la R di REGNI pare sia costruita nello stesso modo si intravede anche qui la barretta centrale che fuoriesce.
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  33. Per quanto mi riguarda è per la bellezza della moneta unita al fatto che è di Nerone 😍 Il valore non mi interessa personalmente, non le compro mai per rivenderle, ovviamente è una cosa con la quale devo e dobbiamo tutti per forza fare i conti d'altra parte, alcune le aggiungiamo alle collezioni, altre le ammiriamo in quelle altrui 😀
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  34. A me invece sembra una I e intorno hanno costruito tutto il resto.
    1 punto
  35. Ciao @nikita_. Molto belli questi biglietti, molto somiglianti a quelli USA
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  36. Ciao con ogni probabilità riceverai il libro insieme alla copia di Monete Antiche . Con me così fanno. Saluti. odjob
    1 punto
  37. 1 punto
  38. Pensando a guerrieri armati non di lancia, bensì di più piccoli giavellotti da lancio, potrebbe valere un cenno ricordare i 'peltasti' dei reparti ausiliari delle formazioni oplitiche .
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  39. Credo sia una contraffazione del sesino di Modena battuto sotto Ercole II d'Este , M.I.R.651, battuto nella zecca di Passerano o Messerano. Ciao Borgho
    1 punto
  40. Sempre avvincente la sua storia... qui tutte le sue vicissitudini: e la mia........ ....riproduzione!
    1 punto
  41. Salve. Condivido una piastra 120 grana 1849 di Ferdinando II. Mi sembra sia dello stesso conio della piastra di Raffaele. Saluti a tutti.
    1 punto
  42. Ciao, dovrebbe essere questa https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CA2/53 zecca Torino sigle TBB
    1 punto
  43. Buon pomeriggio, questa é una delle più belle monete di Vittorio Emanuele III°, appartiene alla serie commemorativa del 50° anniversario dell'Unità. Al rovescio sono raffigurate l'Italia e Roma , sullo sfondo è presente un veliero mercantile. La conservazione non è ottimale, soffre di alcuni colpi al bordo, peccato poiché sembra che abbia buoni rilievi. Se posso dare un consiglio, toglila dalla scatola e conservala in modo opportuno, vassoio o raccoglitore a taschine. saluti
    1 punto
  44. DE GREGE EPICURI Medaglie tutte molto belle, anche se lo stile neo-classico risulta decisamente "freddo". Non sapevo nulla della splendida corona di Agilulfo, dell'ennesimo furto francese, e dell'ulteriore furto di un ladro (ma erano così sprovveduti da custodire malamente una corona simile?!). Tutto questo mi rende Napoleone ancora più antipatico di prima.
    1 punto
  45. Aggiungo una piccola sintesi in Italiano (ma va raffrontata con le immagini riportate nell'articolo, per meglio capire le differenze). I vittoriati completamente privi di simboli o monogrammi sono stati divisi da Crawford (seguendo D’Ailly e Mattingly) in 14 tipi: RRC 44/1, 53/1, 67/1, 70/1, 71/1c, 83/1b, 89/1b, 90/2, 91/1b, 92/1b, 93/1c, 95/1c, 96/1 and 166/1. In alcuni casi sono affiancati a emissioni con simbolo. Ai fini della classificazione non giova il peso, in quanto il solo RRC 166/1 è ascrivibile allo standard ribassato, ma solamente elementi stilistici. Unicamente RRC 96/1 presenta la peculiarità di una legenda in incuso su tavoletta. In particolare, i capelli di Giove possono essere perpendicolari alla corona (es. su RRC 70/1), “biperprendicolari” con due ciocche che si separano e ricadono perpendicolarmente sulla corona (es. RRC 53/1), oppure confusi (es. RRC 44/1). Il trofeo si differenzia per presenza e forma di gonna o gambali (soltanto una variante di RRC 44/1 non ha l’una né gli altri e soltanto RRC 67/1 li ha entrambi) e di base. La spada può essere incrociata con la lancia o, più raramente, parallela a essa; di solito ha elsa a sinistra e fodero a destra, ma possono mancare o essere solo accennati (es. su RRC 83/1b). RRC 44/1 (Roma, 211) include probabilmente emissioni diverse e diversificate. Caratteristiche comuni sono una testa inelegante, più alta che larga, con lo sguardo severo e la barba scompigliata; i capelli sono normalmente confusi, raramente perpendicolari o biperpendicolari. Inoltre le piume lunghe dell’ala rappresentate da semplici linee. La foggia del trofeo permette di aggregare queste monete in sei gruppi distinti. Nella maggioranza dei casi presenta i gambali, di solito senza base (tipo 1), più raramente con la base a Δ (tipo 2). Alcuni gruppi minoritarî hanno invece la gonna, senza base (tipo 3) oppure con la base a Δ (tipo 4) o a linea (tipo 5); talvolta, sotto alla gonna compare una piccola barra. Un ultimo gruppo, composto solamente due conî, è l’unico senza gambali né gonna e non ha la base (tipo 6). RRC 53/1 (Roma, 211) presenta uno stile raffinato, con figure ben incise e dettagliate. Giove comunica eleganza e non, come in altri casi, potere o arroganza; la testa è squadrata (raramente più alta che larga) con capelli biperpendicolari (raramente perpendicolari). Al retro l’ala è ben dettagliata, con piume piccole in cima e piume più lunghe sotto, normalmente bidimensionali (non, quindi, semplici linee). Il trofeo nei 3/4 dei casi presenta la gonna, raffigurata con le pieghe (tipo 1) o disegnata solamente tramite gli orli (tipo 2); nel restante quarto sono invece presenti i gambali (tipo 3). Raramente c’è una piccola base (come nel tipo 3 illustrato). In alcuni casi l’iconografia del dritto o del retro si confonde con quella del vittoriato RRC 44/1, facendo presumere che alcuni conî siano stati riutilizzati; probabilmente si è trattato di una evoluzione stilistica priva di soluzioni di continuità. RRC 67/1 (Sicilia, 211-208) è facilmente distinguibile in quanto l’unico il cui trofeo presenta sia gonna sia gambali. È presente la base e la spada è parallela alla lancia. Giove ha viso largo e placido, con corti capelli perpendicolari o biperpendicolari e barba disegnata a punti. RRC 70/1 (Sicilia, 211-208) è abbondante e di buona fattura. La testa di Giove è larga e aggressiva, con abbondanti capelli perpendicolari e, sotto, tre corti riccioli non paralleli. Frequentemente (sui tipi 2 e 3) la corona è composta da una sola fila di foglie, anziché due. Le immagini sul retro sono più grandi, rispetto agli altri vittoriati; l’ala è ben dettagliata, spesso lunga, e il trofeo ha gonna e base. Si distinguono tre gruppi, a seconda che il trofeo abbia una gonna doppia (tipo 1) o un palo spesso (tipo 2) o nessuno dei due (tipo 3). Quando la gonna non è doppia può essere presente, sotto di essa, una corta barra (come nel tipo 2 illustrato). RRC 71/1c (Sicilia, 211-208) è la prima emissione associata a vittoriati con simbolo (C al dritto e, talvolta, M al rovescio). Al dritto Giove presenta un’espressione gradevole con capelli perpendicolari e barba a ciuffi. Al retro il trofeo ha la gonna e una piccola base; inoltre, la punta della lancia non sporge, a sinistra. RRC 83/1b (Italia sud-est, 211-210) è collegato con l’emissione con punta di lancia. È caratterizzato, al retro, da una base a bulbo, spesso larga quanto il palo stesso, e un elmetto senza cresta. Sono presenti i gambali e la spada non sporge, a sinistra. Giove è rappresentato con uno stile fine, capelli perpendicolari e barba abilmente resa mediante capelli che si raccolgono in ciuffi. RRC 89/1b (Italia sud-est, 208) è connesso con l’emissione con clava per il trofeo, nettamente caratterizzato da gonna a pieghe verticali ben distinte (di solito 5) e base con due piedi laterali. La testa presenta uno stile raffinato, con capelli confusi e tre riccioli vicini ma ben delineati. RRC 90/2 (zecca incerta, 211-208) presenta un bel viso con testa allungata; i ciuffi della barba sono composti da piccoli uncini. I capelli sono perpendicolari e i riccioli sottostanti molto lunghi. Il trofeo ha una piccola gonna senza base e la spada non sporge, a sinistra. RRC 91/1b (zecca incerta, 211-208) è collegato con l’emissione con torque. È caratterizzato da uno o due gambali resi in modo realistico (ovale con spazio aperto all’interno) e dai riccioli di Giove, che si protendono all’indietro a 45°. I capelli sono confusi o biperpendicolari. RRC 92/1b (zecca incerta, 211-208) è collegato con l’emissione con CROT e presenta uno stile poco dettagliato. Giove ha un’espressione leggermente impaurita o divertita, abbondanti capelli perpendicolari e tre riccioli arruffati; la corona termina, in cima, con una foglia. Al retro è presente molto molto spazio vuoto; curiosamente questo vittoriato ha la gonna, mentre quello con la sigla (RRC 92/1a) ha i gambali, benché lo stile sia chiaramente il medesimo. RRC 93/1c (zecca incerta, 211-208) è collegato con l’emissione con MP. Giove presenta testa piccola con capelli perpendicolari e tre lunghi riccioli arruffati. Le figure sul retro appaiono in qualche modo schiacciate e il trofeo è piccolo, con gambali e senza base. RRC 95/1c (Vibo Valentia o Vibinum, 211-208) è collegato con la variante RRC 95/1b dell’emissione con VB per il dritto, che presenta il medesimo stile inusuale della testa, molto allungata, con capelli biperpendicolari e tre lunghi riccioli ravvicinati. Per il retro, invece, uno solo dei tre conî noti corrisponde allo stile di RRC 95/1b, con gambali e una piccola base. Gli altri due conî presentano invece la gonna e non la base corrispondono allo stile dell’emissione 90/2; inoltre uno è stato usato per il vittoriato D’Ailly 831 della Bibliotheque Nationale di Parigi, che è appunto un RRC 90/2. Le due emissioni quindi, seppur distinte (per lo stile del dritto, innegabilmente differente), sono collegate. RRC 96/1 (Spagna, 211) ripete lo stile di RRC 93/1b, cui aggiunge una tavoletta con legenda in incuso. RRC 166/1 (Roma, 179/170) è l’ultimo vittoriato anonimo; condivide con il contemporaneo denario RRC 167/1 uno stile abbastanza sciatto e uno standard ponderale ribassato (peso medio effettivo dei vittoriati 2,7 g circa). La testa di Giove è piccola, con capelli confusi resi spesso con poche ciocche disordinate (solo un piccolo gruppo presenta capelli nettamente biperpendicolari) e barba sporgente. Il trofeo è piccolo e presenta la gonna, normalmente resa con 5 linee ma in alcuni casi disegnata in modo talmente frettoloso da sembrare una coppia di gambali con terminale obliquo. Manca la base. La corona retta da Vittoria è sempre sotto la lancia.
    1 punto
  46. così è stata aperta la discussione nel 2018 Oggi ho speso anch'io la stessa cifra per queste e sono molto più che soddisfatto: non è un caso siano del '17 e del '18 - vanno a riempire degli spazi in un cofanetto, ma questa è un'altra storia Njk
    1 punto
  47. Cedendo il mio biglietto da 25 cent del 1923 (post #1) e con una minima differenza, ho potuto, anche se non di molto, migliorarne le condizioni con questa banconota che vado a postare. In base alle firme (McCavour/Saunders) ho verificato che è più comune della precedente (Campbell/Clark), una cosa che per la mia piccola raccolta tipologica del Dominio del Canada reputo irrilevante.
    1 punto
  48. Il Ministero emette oggi, 12 settembre 2023, un francobollo commemorativo della Regina Elisabetta II del Regno Unito; con indicazione tariffaria B zona 1. La vignetta raffigura il profilo della Regina Elisabetta II in cinque epoche diverse. In basso, al centro, è presente il sigillo reale del regno della Sovrana. Completano il francobollo le legende “Regina Elisabetta II” e “1926-2022”, la scritta “Italia” e l'indicazione tariffaria “B zona 1”. Bozzetto ideato da Emanuele Cigliuti e ottimizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato SpA. Tiratura: cinquecentomila quaranta esemplari. Foglio: quarantacinque esemplari. Caratteristiche del francobollo: Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia; su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 40 x 30 mm.; formato stampa: 36 x 26 mm.; formato tracciatura: 46 x 37 mm.; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; colori: cinque + oro.
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  49. Buongiorno, personalmente ritengo che l'esemplare sia stato coniato durante il regno di Filippo III. Il busto del sovrano infatti non presenta le classiche - fittissime e tondeggianti - pieghettature del colletto tipiche della prima emissione (1621-1622 circa) di sesini di Filippo IV né tantomeno il colletto ed il ritratto proprio delle emissioni di sesini ca. post-1622. Il volto dai tratti fini (naso, profilo della capigliatura) è invece pienamente compatibile con le emissioni di Filippo III, così come la pieghettature del colletto "a foglia di lattuga" ed in generale lo stile slanciato del busto. Quest'ultimo è riscontrabile in molte emissioni con ritratto di Filippo III per Milano: ducatoni, mezzi ducatoni, sesini e quattrini. Si contrappone ad uno stile del busto più compatto, con il mento più prossimo alla corazza; si tratta di una differenza dovuta a lievi cambi nella posizione dei punzoni che servivano a formare sul conio l'effigie regale. Concludo con una nota personale, di carattere diciamo "statistico" : il nome del sovrano in forma completa PHILIPPVS anziché in forma abbreviata PHILIPP è riscontrabile abbastanza frequentemente nei sesini di Filippo III, mentre in quelli del successore è praticamente sempre presente la forma abbreviata. Cordiali saluti, Antonio
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