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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/19/23 in tutte le aree
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Buongiorno, segnalo la pubblicazione della mia monografia dal titolo "Le monete milanesi di Carlo V". L'Opera tratta ed illustra tutte le emissioni caroline coniate dalla zecca di Milano, fornendo inoltre tutti gli approfondimenti necessari per avere una visione multidisciplinare della materia. Trovano uno spazio dedicato anche le figure dei Maestri incisori, le suggestive medaglie monetiformi, un'enigmatica tessera e quelle emissioni oggi non reperite o rifuse ancor prima di entrare in circolazione. Non potevano certo mancare un repertorio delle principali vendite pubbliche aventi significativi nuclei della monetazione trattata, l'illustrazione delle affascinanti falsificazioni d'epoca e qualche piccola "rivoluzione" (con solide basi documentarie!) come quella riguardante la catalogazione dello scudo "dei Giganti". I materiali monetari sono ordinati secondo un'inedita impostazione cronologica, creando così una vera e propria narrazione di queste prestigiose emissioni tanto apprezzate sia dai numismatici sia dagli storici dell'arte. L'acquisto dell'Opera è possibile unicamente presso le principali librerie online, Amazon ed ovviamente il sito dell'Editore. Prezzo di copertina: 49,90 € ISBN 9791221498295 141 pagine Immagini a colori Copertina rigida Pagine in carta patinata da 130g/m2 Formato 17x24 cm Buona lettura Antonio Rimoldi9 punti
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Buon pomeriggio. Ormai pensionato, e con più tempo a disposizione, ho praticamente abbandonato lo studio e la collezione delle monete moderne, per provare a studiare, da quasi zero, anche per tenere sveglia la mente, le Romane Imperiali (per ora con scarso successo). La premessa solo per giustificare miei errori elementari. Avrei identificato la moneta di cui di seguito posto la foto ( 25 mm x 10,91 gr.) come un dupondio di Antonino Pio. Inizialmente interpretando la figura del retro ( TR POT XX COS IIII ) come Providentia, ma, ricontrollando , mi sembra che nella mano destra tenga un mazzo di spighe (?) e l'oggetto in basso sia non il globo ma un contenitore di spighe ( un moggio ? il modius dei latini ?). In questo caso dovrebbe trattarsi di Annona. La moneta in conservazione molto bassa non aiuta, ma chiedo cortesemente il parere di chi è molto più esperto di me. Grazie. Renzo2 punti
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Sembra che il suo magazine sia dedicato principalmente alle ricette di cucina. Certo, se le sue competenze culinarie sono le stesse che in numismatica, ci vuole coraggio a provarne una petronius2 punti
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Diversi anni fa Ruotolo pubblicò uno studio (diviso in due parti) sulle piastre in rame arrivando alla conclusione che fossero false. Lo studio prese le mosse da un mio quesito che posi tempo prima alla rivista. Non posso che consigliarvi la lettura.2 punti
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Là fuori è pieno di "professionisti seri" pronti a certificare la genuinità di qualsiasi errore... Ormai i collezionisti stanno cominciando a perdere fiducia.2 punti
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Buongiorno a tutti i Lamonetiani. Non ricordo di averla postata....ma Avevate mai visto niente di simile ?2 punti
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I baffi sono magnifici) Utilizzabili su un manifesto - Italiano, inizi del XX secolo. Spero che il fermacravatta a ferro di cavallo sia stato conservato come portafortuna.))2 punti
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Giochi olimpici di Parigi 2024 (Ercole) (Parte della serie nazionale " Giochi olimpici estivi a Parigi 2024 ") Coincard FDC 09.01.2024 « » ( Verde ) 50.000 * Coincard FDC 09.01.2024 « » ( Giallo ) 50.000 * Coincard FDC 09.01.2024 « » ( Blu ) 50.000 * Coincard FDC 09.01.2024 « » ( Viola ) 50.000 * Coincard FDC 09.01.2024 « » ( Rosso ) 50.000 * Busta FS 09.01.2024 In scatola 10.000 *2 punti
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Buongiorno a tutti ! Non me la sento di definirmi un numismatico, sono solamente una persona che ha ritrovato nei cimeli di famiglia alcune monete e vorrei scoprire cosa sono. Spero che qualcuno mi possa aiutare. Comincio postando le foto di quattro monete romane (?). La prima penso sia di Costantino I La seconda di Gordiano III La terza di Galerio Massimiano (forse) La quarta...non saprei proprio Ringrazio anticipatamente chi vorrà rispondermi !1 punto
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A sembra Annona drappeggiata stante a sinistra con spighe di grano nella mano destra sopra un modio con altre spighe, un timone nella mano sinistra, con una prua visibile alla sua sinistra. Sul rovescio leggo però TR POT XXI, quindi potrebbe essere questo dupondio: Online Coins of the Roman Empire: RIC III Antoninus Pius 993 (numismatics.org) Con TR POT XX non trovo corrispondenza. A moneta in mano, cosa vedi @Mnelao? Buona notte. Stilicho1 punto
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Ciao a tutti, visto che siamo quasi in periodo natalizio, mi sono anticipato il consueto autoregalo che mi faccio tutti gli anni per compleanno(15 dic)+Natale, non ho saputo resistere alla tentazione di spuntare una casella dalla lista "soddisfazioni da concedermi prima o poi se posso", lista nella quale era compresa anche la moneta oggetto di questo post e che ho il piacere di condividere con voi. Si tratta di un asse di Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico, meglio conosciuto come Caligola, potrei farvi un piccolo excursus storico ma non credo che aggiungerei molto a quello che già tutti sapete (molto meglio di me anche), principalmente derivato da fonti storiche successive a lui avverse, anche se per lui, al contrario di Nerone, non ci sono molti appigli per poterlo scagionare (complice anche una quasi certa malattia mentale che lo aveva colpito negli ultimi anni del suo breve regno). Ricordo che da piccolo il primo "incontro" con Caligola fu per via della famosa storia del cavallo senatore, una cosa che mi ha sempre fatto sorridere, ho scoperto poi anche il nome del cavallo, Incitatus, al quale Caligola teneva moltissimo perchè appassionato di corse. Incitatus tra l'altro apparteneva se non vado errato, alla scuderia dei verdi, quella che poi sarà anche la preferita di Nerone (che con il verde aveva un rapporto particolare a quanto sembra). Tutto questo per dire che alla fine, senatore o meno, sicuramente era un cavallo a cui teneva molto. Dal punto di vista collezionistico ho sempre cercato di avere una sua moneta ma fino ad ora senza successo. Lasciamo quindi da parte stravaganze varie e cavalli e veniamo alla moneta in questione. Averla in collezione per me è una soddisfazione immensa ma non devo certo spiegarvi cosa si prova, lo sapete benissimo. Adoro il ritratto e il fatto che è centrata in maniera quasi perfetta. Caligola, Asse, Zecca di Roma, 37-38 d.C., RIC 38 D/ C CAESAR AVG GERMANICVS PON M TR POT; testa di Caligola R/ VESTA; S - C; Vesta con patera. 11.12g x 29mm Vi ringrazio per la vostra attenzione e le vostre sempre gradite considerazioni 😀 Matteo (ho visto che molti mettono il proprio nome in fondo al post, è una cosa che condivido volentieri)1 punto
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DE GREGE EPICURI Su Tiberio, per lo meno, abbiamo anche quanto scrive Tacito negli Annali; mentre la parte su Caligola non ci è arrivata. Dare credito a Svetonio sembra veramente difficile, viste le cose che racconta; potrebbero essere veri gli "svenimenti", che fanno pensare a crisi epilettiche di grande male.1 punto
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Ultimissimi posti per Milano Numismatica1 punto
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Quelle lettere così squadrate mi ricordano qualcosa ma non ricordo cosa!🤔😄1 punto
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Vi è una comunicazione che anticipa la chiusura della casa editrice e che ci sarà un cambio di editore nella rivista.1 punto
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Però in tutto questo delirio una cosa giusta la dice: E dopo 40 anni pare sia ancora così. Signori, questa è coerenza... chapeau petronius1 punto
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È il segno che rimane dalla giunzione delle due metà (dritto e rovescio) di una moneta in un elettrotipo. apollonia1 punto
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Dal periodo dei maestri incisori, un esemplare di tetradrammo da Katane, con al diritto quadriga al galoppo incoronata da Nike ed al rovescio testa di Apollo ed etnico . Sarà il 6 Novembre in vendita Nomos 30 al n. 1243 .1 punto
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Anche a livello psicologico , la sua infanzia dettata dai capricci di Tiberio è stata parecchio traumatica..1 punto
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Grazie per la segnalazione e per l'impegno. Presto sarà sicuramente nella mia Biblioteca Numismatica. Saluti Fabio1 punto
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Grazie per il tuo intervento ☺️ Svetonio mette sempre del suo nel bene o nel male su questo penso siamo tutti daccordo 😅 Sulla malattia di Caligola sono sempre stato curioso, Svetonio dice che aveva sempre avuto svenimenti fin da piccolo e problemi mentali vari, però è sempre Svetonio quindi...1 punto
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Bellissima moneta, ricca di fascino, complimenti! Si pensa che la malattia mentale derivi dall abuso di alcool e piombo , cui era solito Caligola , il cosiddetto Saturnismo, poi ovviamente Svetonio ci avrà messo del suo..1 punto
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È bellissimo il modo in cui l'incisore ha cercato di rendere la prospettiva, realizzando i cavalli progressivamente più piccoli man mano che si allontanano dall'osservatore, e allineando zoccoli e teste verso un punto di fuga alla sinistra della moneta. Rimane uno dei conii più belli che ho visto.1 punto
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Quanto entusiasmo per una moneta che prima dell'avvenuta pubblicazione di un "errore" non era praticamente osservata da molti, qui si vedono gli speculatori, i non-collezionisti che cercano solo di lucrare. Che tristezza!1 punto
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Buon pomeriggio a tutti gli amici del forum, parto subito nel dire che sono davvero contento che la discussione sul 10 mon "Hōei Tsūhō" sia stata particolarmente apprezzata e vi ringrazio tantissimo per questo! Oggi invece parlerò di un'altra moneta giapponese, decisamente più caratteristica rispetto ai 10 mon e secondo me la storia che gli gira intorno rappresenta bene sia il tentativo di risollevare l'economia giapponese che la successiva crisi del governo militare dello shogun: i 4 mon "Kan'ei Tsūhō". Immagine 1: Mon (emblema) del clan Tokugawa. Nel 1768 il ciambellano e consulente dello shogun Tokugawa Ieharu, Tanuma Okitsugu, commissionò la creazione di una moneta Kan'ei Tsūhō dal valore nominale di 4 mon per cercare di risolvere i problemi economici dello Stato. La prima versione fu lanciata presso la zecca di Fukugawa o di Kameido (al giorno d'oggi sono quartieri di Tokyo) nella capitale Edo, caratterizzata da un design iconico con 21 onde (Nami) sul rovescio. Le monete erano fatte in ottone con rapporto 68:24:8 tra rame, zinco e stagno. Immagine 2: 4 mon "Kan'ei Tsūhō" del primo tipo a 21 onde (Nami) con patina arancione (fa parte della mia piccola collezione). Nel 1769 il design del rovescio fu variato con uno stile più semplice di 11 onde e che non cambierà più nelle emissioni successive. La moneta da 4 mon è solamente 2 -3 millimetri più grande (circa 27 mm) della moneta da 1 mon "Kan'ei Tsūhō" (circa 24 - 25 mm) ed era molto economica da produrre. A causa dell'esaurimento delle miniere di rame giapponesi le monete "Kan'ei Tsūhō" da 4 mon vennero prodotte in quantità elevate (per esempio la produzione alla zecca di Kameido cessò nel 1788, con un totale di ben 157.425.360 monete coniate) grazie anche alla loro relativa efficienza in termini di costi rispetto alle monete da 1 mon. Mentre l'economia era ancora in crescita, la popolazione giapponese accettò queste monete al loro valore nominale visto la forte emissione e circolazione. Immagine 3: 4 mon del secondo tipo a 11 onde (immagine presa online) Tra il 1821 e il 1825 il governo dello shogunato Tokugawa commissionò un gran numero di monete da 4 mon. Poiché la produzione rientra nel periodo Bunsei (1818 - 1830), le monete sono soprannominate proprio "mon Bunsei". Rispetto alle monete in ottone del periodo Meiwa (1764 - 1772) prodotte in precedenza, le monete da 4 mon "Bunsei" tendono ad avere un colore più rossastro a causa dei metalli diversi rispetto al rame. Immagine 4: un 4 mon "Bunsei" (immagine presa online). Nel 1860 il governo Tokugawa autorizzò la produzione di monete in ferro da 4 mon "Kan'ei Tsūhō" a causa delle difficoltà finanziarie estreme, ma il tentativo di coniare monete con questo metallo non riuscì visto che il ferro è incline all'ossidazione rendendole quindi difficili da usare. Alla popolazione giapponese non piaceva scambiare le monete contenente rame con quelle in ferro perché non apprezzavano questo tanto quanto il rame. La produzione economica delle monete da 4 mon comportò a molte contraffazioni che venivano prodotte da zecche illegali e da quelle gestite dai vari domini controllati dai daimyo. Nel 1866 il governo iniziò a dare ai domini il permesso ufficiale di emettere i 4 mon "Kan'ei Tsūhō" con le proprie finanze (queste monete hanno spesso dei segni di zecca sul retro che le rendono abbastanza facili da identificare), una scelta drastica che influenzerà le dimissioni dell'ultimo shogun Yoshinobu Tokugawa e la caduta del Bakufu (shogunato) nel 1867 da parte dei domini (il più importante fu quello di Satsuma) guidati dall'imperatore Mutsuhito, dando così inizio alla famosa "Restaurazione Meiji". Immagine 5: 4 mon in ferro, emissione ufficiale del Bakufu (immagine presa online). Immagine 6: 4 mon in ferro emesso dal dominio di Aizu. Il segno di zecca èノ (immagine presa online). Spero che anche questa discussione sia di vostro gradimento! Purtroppo il sito non mi fa postare la mia moneta da 4 mon con le 11 onde, quindi aggiungerò le immagini successivamente tramite un commento. Per quanto riguarda l'idea della piccola guida sulla monetazione bronzea (vale anche ottone e ferro) Tokugawa mi servirà molto tempo in quanto vorrei prendere più materiale possibile (principalmente monete) in maniera tale da renderla completa e decente. Buona giornata a tutti e alla prossima! Xenon971 punto
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Buongiorno POLG, assolutamente genuina! Il peso è molto variabile su queste monete, diciamo 4 g - 6 g. È una prima versione, coniata dalla zecca di Fukugawa o Kameido e periodo di coniazione 1768 - 1769.1 punto
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Grazie, ho girato il link a mio figlio, che ha 19 anni e studia storia all'Università di Torino. Pensa che fra i libri adottati a UNITO c'è anche il LEXICON ABBREVIATURARUM scritto dal mio bisnonno Adriano Cappelli che la Hoepli edita ancora. Amore della conoscenza!1 punto
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Proverei con un 50 pruta di Israele🤔 https://en.numista.com/catalogue/pieces2033.html1 punto
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No, è Marco Aurelio. Provinciale di Bostra (Arabia) con legenda ΝƐ(A) ΤΡΑ(IANA) ΒΟϹΤ(PA) https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/4/67281 punto
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Da una comparazione visiva di una piccola porzione con un esemplare autentico (a destra) ci sono delle incongruenze, i caratteri dell'esemplare a sinistra sembrano 'finti' , considerando che è una moneta molto rara... il dubbio che non sia genuina c'è, purtroppo la mia è solo un'ipotesi.1 punto
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Scusami se ti rispondo in ritardo ma sono stato molto impegnato in questi giorni. In pratica diciamo la stessa cosa ma con vedute diametralmente opposte. Quello che io indico con un periodo di crisi dovuto ai venti di guerra che portarono Ferdinando a "spogliare" le chiese con grossi introiti di materia prima per battere moneta, se non erro da te viene invece considerato come il motivo che ha portato a battere moneta con peso inferiore a quello ufficiale. Le due vedute, in maniera semplicistica, portano me a pensare che il tarì sia falso per il peso basso (ovviamente non è solo il peso a determinare il mio pensiero) e a te invece che tale "alleggerimento" possa essere giustificato proprio dal bisogno di denaro in un momento di crisi. La zecca era un Ufficio serio, con persone all'interno professionali e ben remunerate che avevano l'OBBLIGO di battere moneta di giusto peso e lega. Basta leggere uno dei tanti testi in cui sono elencati gli ufficiali di zecca e le loro rispettive mansioni (con conseguenti responsabilità) per comprendere che mai si sarebbe potuta coniare una moneta con questi dati ponderali. Il re magari poteva anche far finta di nulla ma il popolo no. Poi per sottolineare il momento di crisi riporto un frame estratto dal lavoro del Bianchini "Storia delle finanze del Regno di Napoli", p. 333. Insomma l'argento c'era... e tanto rispetto ad altri periodi. Per ultimo ma non ultimo. Per un provvedimento del genere, cioè la circolazione forzosa di moneta che non rispettava le direttive, sarebbe stato necessario una serie di comunicazioni alla popolazione, bandi e quant'altro necessario in cui veniva informata sulla natura delle stesse e che, considerando la crisi, erano da ritenersi buone a tutti gli effetti... Ad ad oggi sarebbe sicuramente rimasta traccia di un simile provvedimento. Io credo di aver terminato i miei argomenti e piena libertà ad ognuno di pensarla diversamente.1 punto
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Buonasera Vorrei un Vs parere sulla conservazione di queste due monete, sono doppie e vorrei disfarmene ma non voglio sbagliare sulla conservazione. Grazie in anticipo per i Vs graditi interventi.1 punto
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Buona sera Ronak. Citando il Gigante, per la conservazione mb dice, " la moneta è molto usurata, alcune parti non sono leggibili" e non mi sembrerebbe il caso della sua. Non sono pratica di questa monetazione ma ho avuto modo di vedere che anche nelle alte conservazioni non ha rilievi molto pronunciati. Non mi sembra neppure da mb lo stacco che c'è tra bordo e perlinatura che normalmente nella conservazione mb non si nota più assolutamente. A mio parere il giudizio che lei ha dato sulla conservazione è esatto. Cordiali saluti. Gabriella1 punto
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La cosa più interessante è che ha imparato non solo la lingua. Comprendeva la psicologia e la mentalità.1 punto
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Consiglio vivamente di scrivere a questo ragazzo di Venezia. Il suo russo è eccellente. Un discorso così bello e corretto non si trova nemmeno tra tutti i russi. Chiedigli da quali libri di testo ha studiato.1 punto
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La monetazione di Eadberht, re sassone di Northumbria, 737-758 d.C.: una noce dura da spezzare Unisciti a Ronald Bude, MD, professore emerito presso l'Università del Michigan, per la lunga tavola di questa settimana. La documentazione storica è quasi priva di qualsiasi menzione di Eadberht. Il database del Portable Antiquities Scheme del metal detector trova un corpus abbastanza ampio delle sue monete e rivela una pletora di varietà e tipi. Questa presentazione tenta di dare un senso alla sua produzione.1 punto
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DE GREGE EPICURI In Asia Minore le città greche più importanti, anche in periodo romano, mantenevano un forte campanilismo ed una elevata competitività. Ognuno voleva essere più importante, più ricco e più onorato dei suoi vicini, e lo mostrava anche sulle monete con titolazioni molto roboanti o retoriche, spesso abbreviate. Queste abbreviazioni si trovano di solito al rovescio, talora anche al diritto. Ad esempio: Π per ΠΡΩΤΗ, prima, rispetto ai vicini. A per ΑΥΤΟΝΟΜΟΣ, dotata di autonomia. E per ΕΛΕΥΘΗΡΑ (libera): che ha ottenuto privilegi di libertà con un senatus consulto. M per ΜΕΓΙΣΤΗ (grandissima, o la più grande). K per ΚΑΛΛΙΣΤΗ (la più bella). In qualche caso, le lettere indicano la numerazione greca: B per 2, ad indicare ad es. il secondo neocorato; Γ per 3, ad indicare che la città è a capo di 3 provincie. Vi mostro due monete di Tarso in Cilicia come esempio; è una delle città che ha più utilizzato queste lettere-simbolo. La prima è di Traiano Decio; al R, attorno ad Artemide con cerva e cane, si leggono chiaramente: A, K ed M.1 punto
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Buonasera @Manuelabrunacci ...servirebbe una foto per giudicare, ma onestamente di falsi d'epoca non ne ho mai visti, di brutte riproduzioni moderne invece si... Ho appena guardato quello nel nostro catalogo e onestamente ho dei dubbi sia un falso...a me pare autentica e semplicemente decentrata e mal messa. Come non sono in accordo sulla rarità..an 10 NC ci può pure stare mentre An 9 è più raro quindi R. Se posti una foto ti possiamo aiutare, io in collezione ho un an9, eccolo tanto per condividere, preso da Ranieri diversi anni fa...1 punto
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Buongiorno a tutti, come promesso ecco le foto della mia moneta da 4 mon con le 11 onde! In generale sono sempre stato contrario a conservare le monete nelle bustine, ma questa mi sembra davvero un peccato romperla visto che ha un aspetto un po' vecchiotto. Ora una piccola curiosità che mi sono dimenticato di scrivere ieri...Durante il periodo Tokugawa molti negozi di varietà venivano chiamati "negozi 4 mon" (shimonya) perché i clienti potevano acquistare qualsiasi prodotto nel negozio per soli 4 mon. La parola shimonya è ancora usata nel Giappone moderno insieme al termine "100 yen shop" per quei negozi che vendono snack economici. Buona giornata a tutti! Xenon971 punto
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