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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/03/23 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti, oggi vi mostro un sesterzio di un imperatore che mancava nella mia collezione, un regalo della mia mogliettina di cui ho piacere a mostrarvi e spero che vi piaccia Alessandro Severo, Sesterzio, 232 d.C., SPES PUBLICA / S C la spes tiene un fiore, ZECCA DI ROMA (RIC 648) grammi 27.706 punti
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Buonasera, Non so se sia la sezione giusta (nel caso abbia sbagliato mi scuso), ma volevo cogliere l'occasione per mandare un abbraccio e un pensiero agli amici toscani colpiti dalla tempesta. Forza ragazzi. Fabio5 punti
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Salve. Apro una nuova discussione sulle grandi rarità presenti nella monetazione di Ferdinando I di Borbone. Inizio, pubblicando una piastra 120 grana 1818 con la variante HISPAINIARVM. Il peso è di gr. 27,58. Ringrazio tutti per l'attenzione. Saluti.4 punti
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Ciao @Releo, non sono un esperto, ma non posso non farti anche io i complimenti per questo esemplare. Se non erro, dovrebbe essere il Lotto 648 dell’asta 68 di Nomisma del 2-3/9/2023. Molto probabilmente è la stessa di cui al Lotto 898 della precedente asta Nomisma 59 del 14-15/5/2019 così descritta: NAPOLI Ferdinando I (1816-1825) Piastra 1818 con HISPAINIARVM al R/ - Magliocca 444c (indicata R/4) AG (g 27,55) RRRR Minimi graffietti di conio al D/ BB/BB+ E molto probabilmente trattasi del Lotto 243 di cui all’asta NAC 118 del 5/12/2019 dove è indicata come “rarissima” e “variante rarissima”. Se utile: Penso che a @Rocco68 non dispiacerà il riferimento: Per similitudine su HISPAINIARVM: Jean-Francois Dugniolle: Catalog of the Historical jetons of the 17 provinces of the Netherlands and Belgium. Tipo 2277c - Filippo II e Isabella3 punti
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Buona sera a tutti Ho il piacere di comunicarvi che è disponibile sul sito della Società Numismatica Italiana una nuova rivista completamente digitalizzata, Numismatica e Scienze Affini pubblicata dal 1935 al 1966 a Roma da P. & P. Santamaria. I fascicoli sono disponibili a questo link. Al momento, quindi, sul sito della Società sono disponibili 17 testate integralmente rese disponibili in digitale, per un totale di 51459 pagine digitalizzate e rielaborate. Le riviste disponibili sono: Rivista Italiana di Numismatica (Tutto il pubblicato dal 1888 al 1970) Gazzetta Numismatica Bullettino di Numismatica e Sfragistica per la Storia d'Italia Bollettino di Numismatica e di Arte della Medaglia Il Numismatico Mantovano Annuario Numismatico Rinaldi Rassegna Numismatica Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano Giornale Numismatico - Italiae veteris numismata collecta, atque illustrata Annali di Numismatica Memorie Numismatiche Notizie Peregrine di Numismatica e Sfragistica Rivista della Numismatica antica e moderna Bullettino di Numismatica Italiana Periodico di Numismatica e Sfragistica per la storia d’Italia Bollettino d’Arte, Antichità, Numismatica, ecc.2 punti
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Esiste un nummo apparentemente votivo con legenda VOT/XV in ghirlanda; apparentemente, in quanto non è chiaro se con esso vi sia la volontà dei celebrare dei vota quindicinali, oppure se semplicemente voglia richiamare la serie regolare dei vota vicennalia. Non vi sono elementi che permettano di datarlo o di inserirlo nella successione delle emissioni regolari. La qualità del busto è molto variabile, potendo essere a volte molto approssimativa, e altre non dissimile da quella delle emissioni delle serie ufficiali. Anche la legenda al dritto non di rado è scritta in modo irregolare e generalmente manca il contrassegno di zecca (sebbene vi sia un esemplare con la sigla ROMA in esergo, sebbene dubitativa): i numismatici sono in dubbio se si tratti di un’emissione ufficiale o se vada inserita tra quelle attribuite a Cartagine. Essa, dunque, è controversa: “Le VOT XV hanno caratteristiche assolutamente erratiche e non esiste una linea di demarcazione tra apparentemente ufficiale e certamente imitativa. La scala di grigi è infinita e monete certamente imitative al rovescio, sono simili alle migliori al dritto. […] Ci sono varie "chiavi di volta" che mi permettono di dire che questa serie (dal 2140 in poi) non può essere romana.[ Alain Gennari]”. Kent attribuisce questa tipologia alla zecca romana, così come altre tipologie controverse, ma con un argomento debole: “Bad, almost barbarous style, […] they might be considered irregular if there was anything from which they could have been copied.[Kent 1994:174]”. Da un lato è vero che questi vota suscepta o soluta (?) non hanno un modello di riferimento: tuttavia attribuirli alla zecca romana nonostante lo stile “barbarico” per mancanza di un archetipo, è una conclusione malamente motivata. Neppure è esatto che non esista un modello dal quale prendere esempio: probabilmente, il modello copiato è quello della serie Imbictissimo. Contrariamente all’affermazione di J.P.C. Kent, l’iconografia VOT XV potrebbe avere il suo modello nella VOT XX di Valentiniano III, sebbene la scelta di un nominale differente crea una differenza voluta rispetto al supposto modello ispiratore, e non sembra dovuta a una scarsa capacità dell’incisore. Kent suddivide questa tipologia in due sottogruppi: con legenda continua DNVALENTINIANO (RIC 2140) e con legenda spezzata DNVAL-ЄNAVG (RIC 2141). Sono pochi gli esemplari sui quali è possibile leggere la legenda nominativa completa: per lo più essa appare spezzata nlla forma DNVAL-…., con la seconda parte resa con -ЄNAY, ma anche con -TINA o altra legenda. In alternativa, possono suddividersi in tre gruppi. Il primo gruppo ha la legenda VOT/XV su due linee (VOT spesso scritto VOI e talvolta VIT, VOL, o VT). Il busto spesso richiama quello delle emissioni regolari della zecca romana. Il secondo gruppo è caratterizzato dalla specularità della legenda al rovescio, dove VOT/XV si converte in TOV/VX (in un caso in TO/VX). Oltre al numerale VX, sembrano far parte di questo gruppo anche i nummi con numerale V, XX e XXX, accomunati a quelli con il numerale XV dallo stile del ritratto e dalla sostanzale analogia nella legenda nominativa. La qualità del ritratto al dritto e lo stile delle legende nominative dei tipi TOV/VX è pari a quella dei tipi VOT/XV e fa pensare alle emissioni regolari: tuttavia, le legende speculari sono proprie della monetazione imitativa. Il terzo è costituito da nummi con ritratto e legenda nominativa al dritto di esecuzione molto variabile, e legenda VOT oppure TOV al rovescio seguita da numerali diversi (VI, XXV, XXVII), incisa con lettere disordinate e dal chiaro carattere imitativo. Tra i 50 esemplari di questa tipologia presenti nel mio archivio, ve ne sono 11 riconducibili al primo gruppo, 8 al secondo e 31 al terzo. Ogni gruppo corrisponde a un periodo diverso? Pur riportando il nome di Valentiniano III sono imitazioni di nummi votivi di imperatori diversi? Il terzo gruppo mi pare che sia successivo ai primi due e che possa attribuirsi al periodo successivo alla conquista di Cartagine da parte di Genserico. I primi due gruppi possono essere attribuiti a Bonifacio?2 punti
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Ciao, non possiedo un sesterzio con la personificazione della Spes ma avendo in passato preso un denario della stessa tipologia ( che non ho mai condiviso quindi colgo l'occasione 🙂) ricordo bene che quasi tutti erano datati 232 d.C. . ed altri compresi tra il 231-234 d.C. Avendo studiato la biografia di questo imperatore la mia idea è che questa tipologia di monete fu coniata verso la fine del suo regno (222-235 d.C.) e più precisamente durante la sua campagna militare contro i Sasanidi che iniziò nel 229-230 . Fonti storiche riportano infatti che poco dopo ebbe notevoli problemi di salute che lo accompagnarono per molto tempo. E vengo al punto, forse le monete furono coniate proprio durante questo periodo come buon auspicio per la salute dell'imperatore. Come Spes ultima dea, con la speranza appunto che guarisse quanto prima? ANTONIO2 punti
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Ciao, Non è una moneta seleucide ma una provinciale comunissima di Antiochia, con il nome del legatus propraetore Silanus al rovescio. ΔΜ =44 (anno 44 dell’ era di Actium, che inizia nel mezzo del 31 a.C, battaglia di Actium ) =13/14 d.C https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/42692 punti
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Come sempre per attrarre la clientela si danno certificazioni che lasciano il tempo che trovano. Leggendo il Mazarakis (grande conoscitore delle monete levantine) si può comprendere meglio le zecche di battitura di queste monete. Scio o Beilicati turchi dell'Anatolia e non Chiarenza. La zecca di SCIO era la più attrezzata per la quantità emessa di zecchini od altro.2 punti
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(Adnkronos) - Nel giardino di un cottage di Stirling, in Scozia, spunta un'antica strada romana costruita circa 2000 anni fa. Secondo la Bbc, la strada è stata realizzata dall'esercito guidato dal generale Giulio Agricola e risale all'epoca del I secondo dopo Cristo. La via è spuntata negli scavi nel sottosuolo di giardino di una residenza privata, l'Old Inn Cottage, un'antica locanda per mandriani costruita nel 1600: ora nella tenuta vive una famiglia a dir poco sorpresa dalla scoperta. La strada, si ipotizza, sarebbe stata utilizzata dalle legioni romane per invadere i territori dell'attuale Scozia durante le epoche degli imperatori Antonino e Severo. Dagli studi dell’archeologo Murray Cook, infatti, molte delle figure storiche che hanno avuto un ruolo chiave nella storia scozzese e britannica avrebbero utilizzato quella strada per campagne militari, data la sua importanza strategica per attraversare il fiume Forth e raggiungere le Highlands, nonché la sua vicinanza a Stirling, l'ex capitale della Scozia. "Questo incrocio sarebbe stato usato dai romani, dai vichingi, da Guglielmo il Conquistatore, Oliver Cromwell e da ogni re e regina di Scozia, inclusi MacBeth, Kenneth McAlpin e Robert the Bruce" ha detto Cook parlando ai giornali locali scozzesi, che hanno definito la scoperta "la più importante della storia scozzese". Secondo Cook "la strada non fu più sottoposta a manutenzione quando i romani se ne andarono, ciò che abbiamo trovato è la superficie erosa della strada". Jennifer Ure, che vive nel cottage con il marito e i due figli, è a dir poco sorpresa: "È stupefacente pensare che personaggi come Guglielmo il Conquistatore e Re Enrico VIII abbiano attraversato il luogo in cui si trova ora il nostro giardino - non molte persone possono dirlo". https://www.msn.com/it-it/money/storie-principali/incredibile-in-scozia-spunta-una-strada-romana-di-2000-anni-nel-giardino-di-un-cottage/ar-AA1jimNy?ocid=msedgdhp&pc=EDGEDB&cvid=7df11d8e6e5f420a83c0286d3bc74e4d&ei=192 punti
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Qualche settimana fa mi è arrivato questo nuovo denario. Purtroppo sul rovescio (RAVIS) c'è il segno forse di una rottura di conio, ma comunque la moneta è godibilissima.2 punti
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Usa un contenitore in velluto, oltre che i monetieri ci sono anche astucci più piccoli. Spendi qualcosa in più ma hai più piacere nel vedere le tue monete. Altrimenti che le hai prese a fare?2 punti
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Buonasera. Segnalo che pare che a breve cambierà la tassazione per la vendita di oro in caso di assenza di documentazione di acquisto. Attualmente si applica una tassa del 26% sul 25% del valore. Si passerà ad un 26% sull'intero valore https://www.ilgiornale.it/news/cittadini/l-oro-tornato-essere-bene-rifugio-attenzione-tassazione-2235949.html1 punto
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È con molto piacere che vi annuncio che qualche giorno fa, il 21 ottobre 2023, nell’ambito del 5° congresso dei Circoli Numismatici tenutosi a Monza, è nata la FEDERAZIONE ITALIANA DEI CIRCOLI NUMISMATICI. La Federazione mira a riunire tutti le associazioni numismatiche e i circoli italiani e delle aree limitrofe che si occupano di numismatica. Lo scopo è quello di massimizzare le sinergie dei singoli soci nello studio della numismatica e nella sua valorizzazione Fra le attività della federazione: - organizzare incontri sia online che in presenza che permettano ai soci di scambiarsi informazioni e gestire le attività operative dei soci stessi - organizzare un congresso Nazionale periodico coinvolgendo tutte le associazioni, le organizzazioni e istituzioni del settore numismatico-culturale - pubblicizzare e condividere le informazioni sul patrimonio bibliografico dei soci per renderlo fruibile agli aderenti - pubblicizzare e promuovere le attività dei soci tramite il proprio portale web nonché qui sul forum e sui vari social - mantenere un calendario degli eventi e convegni a tema numismatico favorendo il coordinamento delle attività dei soci con lo scopo di evitare perniciose sovrapposizioni Alcune di queste attività erano già in essere anche prima della fondazione ufficiale. Ad esempio da ormai più di un anno stiamo curando il calendario degli eventi che viene anche importato qui nel calendario di lamoneta come su altri siti web e su alcuni canali telegram di numismatica. E ormai sono diversi anni che viene organizzato un congresso nazionale. A seguire un paio di foto, la firma ufficiale dell'atto costitutivo e una foto di gruppo. I primi soci della Federazione sono (ma a brevissimo se ne aggiungeranno altri): Centro Culturale Numismatico Milanese (MI) Centro Filatelico Numismatico Pordenonese (PN) Centro Numismatico Valdostano (AO) Circolo Collezionisti Città di Chiari (BS) Circolo Culturale di filatelia numismatica e militaria di Salò (BS) Circolo Filatelico Numismatico e Collezionistico Parmense (PR) Circolo Filatelico Numismatico Città di Asola (MN) Circolo Filatelico Numismatico Tarvisiano (UD) Circolo Numismatico Bergamasco (BG) Circolo Numismatico Ligure - Corrado Astengo di Genova (GE) Circolo Numismatico Monzese (MB) Circolo Numismatico Patavino di Padova (PD) Società Mediterranea di Metrologia Numismatica (BA) Comunicato stampa 1 - 24 ottobre 2024-1.pdf1 punto
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DE GREGE EPICURI Ve lo propongo come indovinello, ma forse non dovrei, perchè la localizzazione è facile...Altre cose forse un po' meno. Pesa 8,58 g e misura 24,5 mm. Anche questa è una new entry.1 punto
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Durante i lavori di scavo condotti da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, è stato rinvenuto a Termini Imerese, in Sicilia, un tratto ben conservato dell’Acquedotto Cornelio, un’antica opera idraulica di epoca romana. Questa scoperta è avvenuta nell’ambito dei preparativi per la costruzione della stazione di conversione del Tyrrhenian Link, il collegamento elettrico sottomarino che collegherà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna. Le attività di indagine preventiva e scavo archeologico sono state condotte da Terna in collaborazione con l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e sotto la guida della Soprintendenza di Palermo. Il rinvenimento del tratto dell’acquedotto è avvenuto a Termini Imerese, nella provincia di Palermo, dove sorgerà la stazione di conversione del tratto ovest del Tyrrhenian Link. Questo tratto dell’Acquedotto Cornelio, che in gran parte è di tipo ipogeo, offre un’importante opportunità per lo studio delle infrastrutture idriche del passato e arricchirà la nostra comprensione delle antiche comunità che abitavano la zona. La scoperta è avvenuta a profondità considerevoli rispetto al piano attuale, richiedendo un impegno coordinato di diverse risorse e figure professionali. La Soprintendenza ha supervisionato la complessa operazione. L’Acquedotto Cornelio è di notevole importanza storica, e il suo nome deriva dalla città di Termini Imerese stessa, conosciuta come Thermai Himeraìai nell’antica Roma, grazie alle sorgenti di acque calde presenti nella zona. Queste acque termali erano già famose prima della distruzione di Imera e sono menzionate anche da Pindaro nell’XII Olimpica. L’acquedotto era una massiccia opera idraulica che trasportava l’acqua da sorgenti situate a 8 km dalla città. Esso è stato costruito in opera cementizia con paramento a blocchetti ed è noto per diverse caratteristiche architettoniche, tra cui due vasche di decantazione dell’acqua e una torre esagonale che fungeva da castello di compressione. Un’iscrizione situata sulla torre, con la scritta “Aquae Corneliae ductus P. XX”, fornisce importanti informazioni sulla datazione dell’acquedotto, che probabilmente risale alla fine del II secolo o all’inizio del I secolo a.C. Uno degli elementi più monumentali dell’acquedotto è il maestoso ponte di contrada Figurella, che presentava originariamente nove arcate nel livello inferiore e quindici arcate nel livello superiore. Oggi, alcune arcate sono crollate, ma questo ponte alto 16 metri e lungo 101 metri è un esempio impressionante dell’architettura idraulica romana. La struttura, in opera cementizia con paramento in blocchetti, e archi in laterizio, è la stessa dell’anfiteatro e della curia, e mostra d’appartenere allo stesso progetto edilizio, identificabile con quello della colonia augustea. La scoperta del nuovo condotto della rete idrica romana rappresenta una preziosa opportunità di preservare il patrimonio storico della regione, e Terna si è impegnata a collaborare con la Soprintendenza e il Comune di Termini Imerese per valorizzare e musealizzare il ritrovato condotto dell’Acquedotto Cornelio. Inoltre, una parte del condotto sarà ricostruita in un’area specifica del territorio comunale di Termini Imerese in accordo con gli enti coinvolti, permettendo alla cittadinanza di fruire dei risultati delle indagini archeologiche attraverso un percorso espositivo. L’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha sottolineato l’importanza di conciliare lo sviluppo delle infrastrutture elettriche con la preservazione del patrimonio culturale, sottolineando che questa iniziativa rappresenta un esempio di crescita sostenibile e di salvaguardia della storia per le generazioni future. Terna ha creato un’apposita Unità di Archeologia preventiva per integrare l’archeologia nelle fasi di progettazione e realizzazione delle infrastrutture elettriche, dimostrando che è possibile progredire tecnologicamente senza compromettere il patrimonio culturale del passato. Questo approccio rappresenta un importante passo avanti per garantire un futuro sostenibile per le comunità locali e per preservare il nostro prezioso retaggio culturale. https://stilearte.it/scavi-per-le-rete-elettrica-in-sicilia-ecco-cose-apparso-nel-terreno-unimponente-opera-romana/1 punto
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Ceramiche e frammenti di statua di 2500 anni fa nelle ritrovate stanze, tra terra e mare, che si affacciavano sul portico di una piazza Una missione archeologica anfibia si è svolta sul lato nord-occidentale della baia di Ampelaki, rivelando importanti scoperte relative alla città classica di Salamina. Nel corso degli ultimi anni, questa baia è stata oggetto di una sistematica esplorazione dei resti sommersi di Salamina, tra cui spicca un porticato che si affacciava su una piazza. La scoperta è stata annunciata nelle ore scorse dal Ministero della Cultura greco. Questo luogo è nei pressi del punto in cui avvennero gli scontri armati della battaglia di Salamina (480 a.C.). Salamina, Ambelaki. Veduta di parte di un edificio lungo e stretto (Stoà) durante lo scavo, da nord-ovest. @ copyright E. Kroustalis Il fulcro di questa recente esplorazione è stato un grande edificio pubblico, parzialmente sommerso, situato nell’angolo nord-ovest dell’attuale Ormos, un’area delimitata dalla diga marittima a sud ed est. Questa area era già stata oggetto di documentazione in anni precedenti, ma l’indagine ha portato a ulteriori scoperte significative. Lo scavo di questo edificio è stata condotta utilizzando una tecnica di scavo “anfibio”, che combina metodologie sia terrestri che subacquee. Per drenare l’area di scavo, è stata installata una diga e utilizzate due pompe idrauliche, consentendo così il completo esame di una superficie marina di 60 metri quadrati. L’edificio in questione, che ha una larghezza fissa di 6 metri e una lunghezza di 32 metri, mostra una notevole continuità architettonica nella sua porzione settentrionale lungo il litorale, mentre nella sua estremità meridionale presenta una proiezione quadrata. Dalle dimensioni, dalla forma e dalla disposizione degli spazi interni, così come da altri dettagli architettonici, è stato identificato come una stoà. La stoà, di origine greca antica e derivante dal verbo ἵστημι, che significa “collocare”, è una caratteristica struttura architettonica che consiste in passaggi coperti o portici destinati all’uso pubblico. Questi elementi sono situati all’interno di un edificio rettangolare allungato, caratterizzato da un lato lungo aperto e affiancato da colonne. Questa parte solitamente si affaccia su una piazza o una strada, mentre l’altro lato è chiuso da un muro. La copertura può variare da spioventi a terrazze, e l’edificio stesso può avere una parte superiore che ripete il modello del piano inferiore. Salamina, Ambelaki. Parte superiore (titolo) di colonna a risoluzione marmorea del IV sec. a. C, con sezione a rilievo. copyright Χρ. Μαραμπέα All’interno di questo edificio, sono stati individuati almeno 6-7 ambienti, con particolare attenzione ad uno di essi, che misura 4,7 x 4,7 metri e presenta un ampio pozzo di deposito situato nell’angolo nord-ovest. Le sue solide mura, spesse circa 0,60 metri, sono composte da grandi blocchi di pietra squadrata, dei quali oggi rimangono solo uno o due strati di pietre. Tuttavia, lungo il lato occidentale e le murature trasversali si appoggiano su una fondazione ben costruita. I resti archeologici in questa zona sono stati in gran parte spogliati del loro materiale da costruzione, poiché questa zona è stata utilizzata per il recupero di materiale edilizio fino alla fine del XIX secolo. L’indagine della stoà ha portato alla luce un tesoro di reperti mobili, tra cui una vasta quantità di ceramica di varie epoche. Questa ceramica include frammenti di vasi di vario tipo e ceramiche risalenti all’epoca classica-ellenistica. Di particolare importanza sono i vasi colorati e conchiglie ateniesi risalenti al periodo tardo classico (IV secolo a.C.). Salamina, Ampelaki. Ceramica ateniese del IV sec. copyright Χρ. Μαραμπέα Tra i reperti marmorei, due meritano particolare attenzione. Uno di essi è un frammento di colonna con una parte di iscrizione, mentre l’altro è la parte superiore di un’altra stele con una rappresentazione in rilievo che sembra raffigurare un eroe incoronante un uomo barbuto. Questi ritrovamenti sono datati al IV secolo a.C. e si collegano direttamente a una rappresentazione simile su una stele nel Museo Archeologico di Salamina, con l’eroe come figura principale nella celebre festa adolescenziale di Aianteia. L’identificazione della stoà è di notevole importanza per lo studio della topografia e dell’organizzazione abitativa dell’antica città di Salamina. Si ritiene che questa struttura costituisse il confine orientale dell’area dell’Agorà della città durante l’epoca classico-ellenistica, invece che essere direttamente associata al porto. La sua esistenza era stata menzionata dal viaggiatore Pausania nel II secolo d.C., e l’area in cui è stata scoperta era stata già proposta come ubicazione dell’Agorà da W. Kendrick Pritchett nel 1959, basandosi su osservazioni precedenti di A. Milchhöfer e altri ricercatori. Le ricerche sottomarine sulla sponda orientale di Salamina si sono svolte in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Archeologiche Marine (I. EN.A.E.) e l’Eforato delle Antichità Marine (E.E.A.) del Ministero delle Antichità Marine, sotto la direzione di Angeliki G. Simosi, Responsabile dell’E.F.A. del Pireo e delle Isole, e di Giannos G. Lolos, Professore Emerito di Archeologia Preistorica presso l’Università di Ioannina e membro del Consiglio di Amministrazione. dell’I.EN.A.E., con la Dott.ssa Christina Marabea come principale collaboratrice, come responsabile del campo e della documentazione, e con la partecipazione di archeologi, altri esperti e tecnici. Si tratta della prima ricerca subacquea interdisciplinare, condotta in modo intensivo (dal 2016) da agenzie greche, nelle aree dello storico Stretto, nell’area marina di Ampelaki-Kynosoura. https://stilearte.it/ceramiche-e-frammenti-di-statua-di-2500-anni-fa-nelle-ritrovate-stanze-tra-terra-e-mare-che-si-affacciavano-sul-portico-di-una-piazza/ E per il momento mi fermo!1 punto
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Buonasera a tutti gli amici del forum. Quest'oggi ho il piacere di mostrarvi l'ultimo, piccolo acquisto della mia collezione. Il titolo è volutamente giocoso, dato che si tratta di un demi franc del 1813 zecca di Parigi. Il caso vuole che l'anno di emissione sia lo stesso della mezza lira di Gioacchino acquistata lo scorso dicembre. Ecco, dunque, che ho pensato di riproporvele assieme. Le foto non sono il massimo a causa della plastica dello slab ma, al momento, ho un po' paura a liberare la moneta, data l'esilità del piccolo tondello. Ad ogni modo, non vi dirò il punteggio attribuito da PCGS. Lascerò che siate voi amanti delle scatolette ad indovinarlo Bando alle ciance, buona visione! Ed ecco anche la mezza lira di Murat. Personalmente, tra le due, preferisco questa (non me ne voglia Napoleone).1 punto
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Si tenta di grattare ovunque ci sia da grattare qualcosa...ci sono migliaia di sterline in oro regalate dai nonni ai nipoti in occasioni varie, nel tempo e tramandate successivamente. Sfido chiunque ad avere tutte le pezze di acquisto...ma si sa che questa zona d'ombra è la preferita per grattare, appunto, dove si può...1 punto
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L’esemplare si avvicina (per i quattro puntini disposti a losanga a sx dell’asta) al tipo 21-b (ducato seconda generazione) del Mazarakis (che allego). Si differenzia però anche per questo particolare: poi citato qui:1 punto
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È un raro tetradramma sul cui rovescio Nerone indossa una corona raggiata con una legenda che lo dichiara “nuovo Augusto”. Alla CNG Triton XXI del 2018 un esemplare in conservazione buon BB è stato aggiudicato a un hammer di 300 USD. Alla NAVILLE NUMISMATICS 71 del 2022 un esemplare allo stesso grado di conservazione del precedente valutato 90 GBP ha raggiunto in aggiudicazione un hammer di 350 GBP. apollonia1 punto
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Ciao , se la foto rappresenta realmente il tuo Sesterzio , devo dire che e' eccezionale per conservazione , per patina ed anche per il peso superiore alla media del periodo . Solo una domanda : in base a quale elemento hai datato la moneta al 232 non essendo presente TRP e COS ?1 punto
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Ciao Forse Domenico non ce l'ha! http://www.rmoa.unina.it/5604/1/c67820b1f7c129c453c26f433a9e973a.pdf saluti luciano1 punto
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ciao @SemperFidelis Provinciale di Alessandria, anno 56/57, Nerone seduto al rovescio. Non dimenticare i dati peso e diametro ( Il peso dovrebbe essere circa 12 g). Il valore, lo troverai sicuramente sui siti di vendita. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/52031 punto
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E' la facciata del Santuario di Loreto e la parziale veduta della piazza antistante, anni 1950-1960. ciao Borgho1 punto
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Bello bello bello, altra aggiunta alla mia mancolista che si allunga sempre di più 😅1 punto
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e un disegno dell'Arco di Settimio Severo...1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Adriano (117-138 d.C.) con la personificazione sul rovescio della dea della Salute (Salus) rappresentata in questo caso seduta, con i suoi classici attributi cioè la patera nella mano destra, l'altare sacrificale ai suoi piedi e l'immancabile serpente che si eleva dell'altare attorno al quale è attorcigliato, coniato a Roma. La Salus, divinità venerata affinché il benessere fisico venisse sempre preservato al meglio. Adriano, adottato dall'imperatore Traiano e destinato come suo successore( fu il secondo dopo lo stesso Traiano, adottato e destinato al trono da Nerva nel 96 d.C. data in cui ebbe inizio il periodo degli imperatori adottivi scelti non per successione dinastica e che termino' nel 180 d.C. con Marco Aurelio ) e senza dubbio da annoverare tra i buoni imperatori che seppe assicurarare non solo al popolo della città di Roma ma anche delle province un lungo periodo di benessere ( viaggiò molto proprio per controllare come venivano amministrate e dove riscontrava carenze era lui stesso ad intervenire per migliorare le cose. Vennero coniate anche numerose monete proprio in riferimento a tutti i suoi viaggi ) . Il denario da esame diretto risulta coniato , centrato ed ha svolto la sua funzione di moneta. Grazie ed alle prossime 🙂 ANTONIO 19 mm. 2,80 g. RIC 137b1 punto
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Bell'acquisto @Danilo90, complimenti anche da parte mia. Per quanto riguarda lo stato di conservazione, i rilievi mi sembrano ottimi. Non noto particolari difetti, se non qualche lievissimo segnetto. Considerando che stiamo giudicando delle foto non professionali (dove le monete tendono a perdere sempre qualcosina rispetto ad una valutazione diretta) secondo me siamo sul qFDC.1 punto
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Il mio pensiero. Io penso che SAL AVG significhi "Salus augusti" ovvero "la salute dell'imperatore"; nel senso di un augurio affinché il sovrano stesse sempre bene non solo per se stesso, ma anche per garantire una "buona salute" a tutto l'impero. Non bisogna dimenticare, inoltre, che Adriano aveva già iniziato in quegli anni a viaggiare per le province imperiali ed era consuetudine chiedere agli dèi di garantire il ritorno a casa in salute dell'imperatore. Mi sembra che, se riferito alla divinità, "augusta" sia scritto per esteso. Buona notte. Stilicho1 punto
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Ecco la locandina di Milano Numismatica dell’11 novembre 20231 punto
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Bello. Non credo che qualcuno abbia il Priuli da mostrarci. Se ne conosce uno solo, e anche se il possessore lo mettesse in vendita sarebbe fuori della mia portata.Potrebbe sempre capitare un ritrovamento di un centinaio di pezzi che un nobile dell'epoca ha nascosto in un muro. Ma la vedo dura......1 punto
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@viganò Credo che ancora nessuno abbia ricevuto il numero, quindi dovrai pazientare per la risposta.1 punto
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Probabilmente si tratta di una lamina stampata in serie per applicarla su una gamma di oggetti che poi venivano venduti come souvenir. La presenza al rovescio di colla o mastice porterebbe a pensare per questo uso.1 punto
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Grazie @PostOffice, ci tenevo a dirti che tutto ciò che dici affascina e coinvolge, altro che annoiare!! Grazie per condividere la tua conoscenza1 punto
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Buongiorno @Horasdoceo , non riesco proprio a leggere nel simbolo del rovescio una AT o TA latina , come gia' bene evidenziato da @Vel Saties , la linea orizzontale della T e' chiaramente staccata dal vertice della A , in piu' la supposta A e' mancante della gambetta in basso a destra sotto la linea orizzontale della A , inoltre al fianco sinistro della A ci sono due linee orizzontali ad indicare forse una lettera aggiuntiva alla A sul modello latino dei monogrammi . Il dritto e' stato identificato come Ercole , se fosse Ercole sarebbe un bel strano Ercole con volto certamente non "latino" . In conclusione sarei portato ad identificare questa moneta come sicuramente "imitativa" , ma azzarderei , in base a quanto esposto , imitativa di zecca sarda con "impronta della lettera" punica o meno probabile , etrusca .1 punto
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DE GREGE EPICURI Imitativo anche secondo me, anzitutto per il peso, inoltre per le immagini: l'Ercole è piuttosto strano, e al rovescio le lettere sono atipiche. Quanto alla rarità, vale sempre quanto ti dicevo sull'altra repubblicana imitativa: ci sono molte varietà, è una monetazione non molto studiata e le valutazioni sulla rarità sono assai discutibili.1 punto
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Buongiorno a tutti, oggi posto una delle mie piastre da 120 Grana millesimo 1836 apparentemente sembra essere il modello Base come direbbe Sergio @motoreavapore. Ne posto anche un ritaglio per un dettaglio che mi farebbe pensare ad una correzione sul conio ( correggetemi se ho sbagliato il termine). Mentre la maneggiavo pensavo a chi l'avesse tenuta in mano, cosa ci avesse acquistato ai suoi tempi. Poi mi sono chiesto chissà nell ' ottobre del 1836 cosa accadeva nel Regno Delle Due Sicilie. Il Web è di grande aiuto nell' immediato. In pochi passaggi ho recuperato qualche notizia, purtroppo non piacevole. Infatti proprio ad Ottobre del 1836 Napoli era interessata da una seconda ondata di Colera che già dall' anno prima imperversava per tutta la nostra Penisola. Il colera a Napoli nel 1836 raccontato in un frammento autobiografico di Francesco De Sanctis tratto da “La giovinezza”. E ci voleva pure il colera! Questo ignoto e sinistro morbo, dopo di avere spaventato mezza Europa, piombò sopra Napoli come un flagello. Le immaginazioni furono colpite; la paura rendeva irresistibile l’epidemia. Si raccontavano molti casi di colera fulminante, con le circostanze piú strazianti. Si parlava di famiglie intere spente, di migliaia di morti al giorno, e coi piú minuti particolari si descrivevano i casi di contagio. Non c’erano allora giornali; il governo col suo mutismo accresceva il terrore e provocava le esagerazioni. Quel tintinnio di campanelli che accompagnava le comunioni, pareva la campana dei morti; i piú agiati fuggivano alle loro ville; la plebe squallida e sudicia faceva spavento; nessuno osava accostarsi; l’uno fuggiva l’altro. La vita pubblica fu sospesa; le scuole, le botteghe erano deserte. Chi ha piacere e può aggiungere altro è ben accetto. Saluti Alberto1 punto
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A questo link potete scaricare un file compresso con la raccolta completa. http://www.socnumit.org/doc/NumismaticaScienzeAffini.zip1 punto
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