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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/06/23 in tutte le aree
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I talleri coniati a Firenze per Pisa nel 1608 sono estremamente rari. Hanno la caratteristica di avere quasi tutti una parte della data mancante. Con certezza ne ho potuti catalogare 4 più uno senza foto pubblicato da Galeotti, Le monete del granducato di toscana. L'esemplare pubblicato da Galeotti porta nella legenda al rovescio la versione MEMORIAM. L'altro 1608 con questa legenda è il mio. Non dovrebbe trattarsi dello stesso esemplare perché altri particolari della legenda sono leggermente diversi (MAG:ETR invece di MAG⋮ETR), per quanto non si possano escludere errori da parte di Galeotti. In generale metto in catalogo solamente esemplari con foto che permettono di riconoscere gli esemplari. Quindi 5 esemplari (diciamo sicuri), di cui 3 con legenda del rovescio in MEMORIAM e 2 (tra cui quello del Galeotti) con legenda in MEMORIA. Questo è l'esemplare della mia collezione, il mio pezzo preferito, a mio modesto parere quasi fior di conio. (legenda in MEMORIA) si noti il bordo tagliente5 punti
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Buonasera @Randagione. Mi auguro vivamente che non si sia iscritto al forum con il solo scopo di sparare a zero sui commercianti italiani e sui rivenditori privati... Una persona che fa di mestiere il venditore dovrà guadagnare pur qualcosa per vivere, o no? Se un venditore riesce a vendere a 100 quello che, secondo lei, vale solo 50, vorrà dire che è stato bravo. Se, invece, non riesce a vendere a quella cifra, credo che abbasserà di sua sponte il prezzo. Per quanto riguarda il discorso speculazione, quella la fanno tanto in Italia, quanto all'estero. Ma, ripeto, la colpa è solo dei venditori o anche di chi compra a certe cifre ed alimenta la spirale di crescita dei prezzi? Ad ogni modo, crede davvero che i venditori a cui lei si rivolge domattina abbasseranno i loro prezzi perché colpiti al cuore da questa sua invettiva?4 punti
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@viganò un piccolo chiarimento. Le discussioni devono vivere ed avere risalto in base alla normale partecipazione. È il principio che è alla base dei forum e bisogna evitare di rispondere solo per tenere in vista le discussioni (bump topic). So che è stato fatto in buona fede ma è una pratica non corretta.4 punti
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partecipo anche io con una moneta che non è rara come le precedenti, ma è in generale la più rara di quelle che compongono la mia piccola collezione: 8 tornesi 18183 punti
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Salve. Condivido ancora una moneta di Ferdinando I. Un 4 tornesi del 1817. Non è certamente in alta conservazione e non è neanche della massima rarità, ma è pur sempre una moneta importante del sovrano Ferdinando I. Un caro saluto a tutti.3 punti
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Piu' questa ripetitiva discussione va avanti piu' mi convinco che risulti "inutile" , pur rientrando di diritto nel classicismo storico dell' argomento trattato . Uso il duro termine "inutile" poiche' ritengo che le diverse idee storico-politiche nei confronti della monarchia e del suo operato nel II conflitto mondiale , nonche' del fascismo e della Nazione , non influiscano minimamente nelle idee che ognuno ha delle proprie convinzioni personali . Non sara' certamente il continuo susseguirsi dello scambio di risposte a far cambiare idee alle persone su tale critico argomento . Riflessioni ma non cambiamento . Si potrebbe discutere all' infinito senza raggiungere nessun obiettivo o convergenza di visione tra gli intervenuti alla discussione . La storia si discute sempre "nel dopo" ed e' una conseguenza ineluttabile di fatti e di parole non modificabili , se ne puo' prendere soltanto atto , senza "se" e senza "ma" . Per questo motivo ritengo l' articolo "inutile" . Si potrebbe andare avanti all' infinito raggiungendo anche le 100.000 o piu' risposte , ma la sostanza non cambierebbe , ognuno si trincererebbe nelle proprie convinzioni , per fortuna diverse tra i singoli partecipanti . Il Forum non e' luogo di guinness dei primati .3 punti
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Una panoplia bronzea di guerriero, composta da un umbone di scudo e da frammenti di un elmo e forse di una cintura, è stata trovata nello scavo archeologico del sito di Festòs, nell'isola di Creta, condotto dall'équipe di Ilaria Caloi, docente all'Università Cà Foscari di Venezia, sotto la direzione di Pietro Militello, dell'università di Catania. Lo scavo, iniziato nel 2022, è eseguito in regime di concessione della Scuola Archeologica Italiana di Atene, diretta da Emanuele Papi, e autorizzato da Vassiliki Sythiakaki, responsabile della 13/a Eforia Greca. In Grecia è rarissimo il ritrovamento di una panoplia di guerriero in un contesto di insediamento, e non di sepoltura in area dedicata. «L'ipotesi più accattivante, che solo la continuazione dello scavo potrà confermare - spiega Caloi - è che l'armatura possa attribuirsi ad un eroe locale, onorato all'interno di un'area di culto o di un cenotafio, in stretta connessione con la fondazione della polis di Festòs tra l'VIII e il VII sec. avanti Cristo». L'umbone in bronzo ritrovato costituisce la parte centrale dello scudo, che doveva essere in materiale deperibile, verosimilmente cuoio. Dell'elmo la parte meglio conservata sono le due paragnatidi, ossia le parti bronzee che proteggevano ciascuna delle guance, scendendo fino alla mandibola. Sono decorate con elementi circolari, e dotate di forellini per il fissaggio all'elmo. Attualmente sono in fase di restauro. «La straordinarietà del ritrovamento di Festòs - aggiunge Caloi - consiste nella peculiare deposizione delle armi all'interno di un contesto non funerario: sono state infatti ritrovate all'interno di un 'pithos', un enorme contenitore da derrate di quasi 120 centimetri di diametro, e nascoste al di sotto di un coperchio in terracotta, a sua volta ricoperto da un grande frammento di vaso con motivi decorativi a forma di brocchette e spirali correnti. Il pithos che conteneva le armi è stato trovato nell'angolo nord-orientale di un grande ambiente, ancora in corso di scavo, che si apriva ad est con un ingresso dotato di una enorme soglia monolitica lunga 160 centimetri. È probabile che l'area in cui sono stati fatti i ritrovamenti fosse un'area dedicata al culto, ipotesi suggerita anche dalla deposizione rituale delle parti di panoplia e dalla fisionomia dell'ambiente». Altri oggetti ritrovati nelle immediate vicinanze sono due coltelli in ferro, una serie di vasi per versare di dimensioni diverse, databili tra l'VIII e il VII sec. a.C., e uno scudo di piccole dimensioni in terracotta, dipinto in bianco. Sono oggetti che rimandano al corredo di una tomba di guerriero, ma che, in questo caso, potrebbero rappresentare le offerte votive in un'area santuariale. Il luogo del ritrovamento si trova sulle pendici sud-occidentali della collina di Kastrì, la stessa su cui nel XIX sec. a.C. fu costruito il Primo Palazzo di Festòs, e subito ad Ovest del cortile occidentale del palazzo. A Creta altri esemplari meglio conservati provengono dalla necropoli di Cnosso, di Mouliana (Siteia) e di Eleutherna, e si datano tra il XII e il VII sec. a.C. Questa scoperta è un tassello importante per ricostruire la storia di un centro millenario: fondato nel V millennio a.C., Festòs divenne prima un palazzo minoico, alla stregua di Cnosso, poi una polis greca e rimase un centro importante fino al 146 a.C., anno della sua distruzione ad opera della vicina Gortina. Il sito archeologico di Festòs, ora candidato a sito Unesco patrimonio dell'Umanità insieme ad altri complessi minoici dell'isola, è al centro delle indagini archeologiche dell'Università Cà Foscari dagli anni Novanta. https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/l-università-di-venezia-scopre-un-elmo-e-uno-scudo-di-un-eroe-guerriero-nell-isola-di-creta/ar-AA1jsuBo?ocid=msedgdhp&pc=EDGEDB&cvid=f3c208e360864fbf905dff131f66ea1a&ei=323 punti
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Salve. Apro una nuova discussione sulle grandi rarità presenti nella monetazione di Ferdinando I di Borbone. Inizio, pubblicando una piastra 120 grana 1818 con la variante HISPAINIARVM. Il peso è di gr. 27,58. Ringrazio tutti per l'attenzione. Saluti.2 punti
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Credo che si tratti effettivamente di una moneta di Corinto, di cui esistono diverse emissioni: link Forse con pazienza si può riuscire ad identificare con più precisione di che emissione si tratti. Quanto al metallo, potrebbe essere rame o una qualche lega del medesimo; non esiste una regola precisa come per le monete coniate a Roma e non tutte le monete sono state analizzate nel loro contenuto: in questi casi il materiale viene definito genericamente Æ2 punti
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Così su due piedi non mi viene in mente nulla! Forse da sdraiato avrò più idee...😄2 punti
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Ciao Cremuzio, io credo che Viganò intenda dire che è opportuno conoscere non solo l'oggetto in sè, ma anche il suo quadro storico - cosa che io penso si dovrebbe fare non solo con le monete più anzianotte, ma addirittura con i due euro commemorativi moderni: pure loro hanno qualcosa da raccontare. ========== Sopra si diceva che la storia a scuola si ferma alla prima guerra mondiale e credo sia stato il solito compromesso né carne né pesce tra le varie correnti politiche italiche, in Germania per esempio - già che la si mette come esempio - il periodo in questione viene trattato. Con questa discussione sto recuperando un po' di quello che non mi han dato. Servus, Njk PS: @viganò vedi che così la discussione rimane a galla da sola?2 punti
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Confrontala con questa: https://colnect.com/it/coins/coin/40163-1_Grano-1775~1797_-_Emmanuel_de_Rohan-Malta_Sovrano_Ordine_Militare_di2 punti
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Bè, però è uno dei pochi se non pochissimi bronzi di Nerone naturale, il che lo mette su un piano a sé.2 punti
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@Mnelao @gpittini @scrozza2007 Zecca Cartagine periodo seconda guerra punica, secondo Alexandropoulos e le ipotesi più ricorrenti è una unità (ma diventa difficile dirlo con certezza). Al dritto al Core secondo l'attuale ipotesi più ricorrente (o Tanit secondo altre teorie) con orecchino a un pendente (caratteristica delle coniazioni africane). Nelle coniazioni sarde di norma la Core ha quasi sempre orecchino a tre pendenti. Ci sono diverse varianti con con lettere diverse. Nel caso di specie sotto al cavallo lettera SADE e davanti al cavallo lettera ALEPH,è la variante più comune. Ne esistono anche di esemplari fusi, è stato ritrovato uno stampo in pietra utilizzato per la fusione di monete trovato a Bir Messaouda (Cartagine) a seguito di scavi da parte di una spedizione dell‟Università di Amsterdam nel 2000. Puoi notare come nel centro della pietra sia presente uno stampo con il negativo della moneta che contiene le lettere ALEPH e SADE davanti e sotto al cavallo, come nella moneta da te postata.2 punti
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Poco conosciuto, poco citato, purtroppo mai tradotto in italiano, ma un ottimo libro.2 punti
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Complimenti a chi l’ha saputo vedere….2 punti
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Buonasera ragazzi, ogni tanto butto l occhio sui denari di Caligola, ma come ben sapete raggiungono sempre cifre folli, quelle rare volte che si trovano in asta, tanto da portarmi a considerare di tappare un buco con una dracma provinciale in lingua Latina, una suberata, o una ciofeca , ovvero esemplare in condizioni pietose, ne mostro due ad esempio che ho notato in asta di recente: Il primo è stato venduto da Cgb Francia per 130 euro più commissioni Il secondo oggi da Priapus aste per 60 sterline, più commissioni Voi che fareste ? Lasciare un buco in collezione, mettere una Dracma provinciale, una suberata, o un denario di Roma ma disastrato come questi?1 punto
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Gradevole, per l' ellenofilo VALTERI, una moneta che non conoscevo, in resto nel solito bar per il caffè . 50 Lepta con il ritratto, un poco austero, di Eleuterio Venizelos, importante uomo politico della Grecia, dagli ultimi anni dell' ottocento fino alla vigilia della II guerra mondiale . Ignoravo, fino a quel caffè, che le monete greche conservassero, per i centesimi di Euro, anche il nome di Lepta .1 punto
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Non lo avresti, forse, perché lo avrei preso io... Ahahah 🤣, si scherza.1 punto
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Sì, è la variante nota come "7 gambo largo". È riportata anche sul catalogo Gigante che la considera NC rispetto alla versione col "7 normale".1 punto
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Per la Repubblica è semplice, si contano sulle dita delle mani Per il Regno è più complicato, ma tieni sempre presente che le monete del Regno d'Italia ritrovate fortuitamente in casa nel 99% dei casi non valgono nulla E nel 100% dei casi il valore dipende essenzialmente dalla conservazione. Una moneta, anche rara, con forti segni di circolazione perde buona parte del suo valore, fino ad azzerarlo del tutto. E le monete accumulate casualmente, come credo sia il tuo caso (se tu avessi una collezione strutturata ne conosceresti il valore), difficilmente non presentano tracce di circolazione. petronius1 punto
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Credo che l'unica soluzione pratica sia, come è stato già detto, il privilegiare gli acquisti dove si trova più convenienza, all'estero e in Italia, e magari consigliare e guidare nel merito altri appassionati interessati alle stesse monetazioni, io faccio così nell'ambito librario che è la mia passione principale, ci sono speculazioni anche qui con libri venduti al doppio e più di quanto sia possibile reperire in altre sedi e con un po' di pazienza...1 punto
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Uno spettacolo ! E un miracolo che sia giunto a noi in questa conservazione. Complimenti Luca.1 punto
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Esiste una regola comunitaria per il nome in ogni lingua: da notare che esiste anche il singolare (LEPTO):1 punto
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Buongiorno e benvenuto sul forum. Ti incoraggio a prendere visione del regolamento e della netiquette. https://www.lamoneta.it/guidelines/ Solo in questo modo potrai trarre il meglio dal forum (che è uno strumento molto diverso dagli altri social; ad esempio sono da evitare abbreviazioni ; vengono inoltre date indicazioni precise su come richiedere informazioni su eventuali monete possedute) Buona navigazione Fabrizio1 punto
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Due settimane in ammollo in acqua distillata e qualche goccia di acetone puro alla fine, la moneta è pur sempre pesantemente compromessa ma più guardabile.1 punto
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L'avevo scritto male in effetti. Sottointendevo "dopo aver richiesto autorizzazione"1 punto
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LA MIA PRIMA DOPPIA Quando l'ho presa in mano mi ha dato una bella sensazione! In quel momento ho pensato a quello che si può provare prendendo una quintupla! Per quella ci devo ragionare!1 punto
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Ciao Gianfranco, è un Crippa 1/C. Tra l'altro viene dal mio stock del 2022!!! Buongiorno @Ulpianensis, anche questo denaro è un Crippa 1/C. Le varietà al tipo 1 (unico tipo per Enrico II) sono solo legate a differenze di grafia del nome imperiale. Cronologicamente seguono i denari di Corrado e (sul Crippa) tutti i denari con diritto tipo "Enrico" e al rovescio +AVG MEDI OLA NIV (con G non composta da semicerchio e triangolo), oltre a quelli con monogrammi tipo "ENR". Queste emissioni sono dette da Crippa "precomunali" e viene esplicitato come coincidano col periodo di governo di Enrico III, IV e primi anni di Enrico V. Seguono quindi le emissioni di denari nuovi, con al rovescio la croce e legenda circolare MEDIOLANV, i terzoli ecc ecc. Per tutte le catalogazioni e le datazioni le consiglio quindi assai vivamente l'acquisto dell'Opera di Carlo e Silvana Crippa, imprescindibile per lo studio di queste emissioni. Buona numismatica!1 punto
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Buon peso, per l’esemplare... che a giudicare dalla legenda al rovescio dovrebbe essere stato emesso da Enrico IV... o forse Enrico V...? Difficile a dirsi, il fatto che nel campo del rovescio vi sia PA/PA/I in tre righe (e non, invece, PA/PIA/CI) escluderebbe l’attribuzione ad Enrico III... ...per quanto il mio esemplare di Enrico III risulti di peso decisamente inferiore... peso 0,93 g - diametro 16,04 mm Se non fosse per il peso, vedendo invece le incrostazioni “rameose” verrebbe un dubbio... sollevato soprattutto dall’aspetto “a linea continua” dell’archetto nell’angolo in alto a sinistra del monogramma H/RIC/N al diritto... potrebbe forse trattarsi di uno dei denari “minores bruniti”...? (vedi la discussione appena postata sui denari pavesi e milanesi svalutati dell’inizio del XII secolo... ) ...ma forse è un abbaglio, visto proprio il peso e visto che l’archetto in alto a destra del monogramma sembra invece perlinato... forse quello in alto a sinistra è solo molto usurato, con “fusione” delle perline...1 punto
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Di fatto, questi dati presi nel loro insieme farebbero collocare cronologicamente il primo gruppo secondo Murari (cioè quello con peso maggiore [0,9-1,1 g]) tra gli ultimissimi anni dell’XI secolo e i primissimi anni del XII secolo. I “denarii bruni mediolanenses”, citati per la prima volta nel 1109 come pagamento di una concessione di terreno nel novarese, avrebbero pertanto questo volto: peso 1,14 g - Bertolani Fine Arts E-Auction 100, lotto 657 Il peso di questi nuovi denari non doveva quindi risultare così dissimile dagli esemplari più tardivi delle emissioni precedenti, definite nei documenti a partire dal 1117 “denari veteres”. Questi “denarii bruni”, con la rimozione dell’appellativo ”AVG” che richiamava la potestà imperiale e con la svalutazione del loro contenuto di fino appaiono in qualche modo un’emissione “comunale”... o forse “pre-comunale”, dal momento che sono stati ancora tollerati fino a Federico I Barbarossa come “in linea” con le emissioni precedenti: sarà infatti soltanto con l’emissione di una moneta percepita davvero come “nova” dall’autorità imperiale (cioè il “terzolo”, con il suo peso ulteriormente ridotto ed il suo contenuto di fino pari ad appena un terzo circa del peso), che il Barbarossa si deciderà infine a revocare ai milanesi lo ius cudendi nel 1155... non a caso, con l’emissione del suo nuovo “denaro imperiale”, il Barbarossa vorrà sì richiamarsi nella legenda al rovescio ai “denari mediolanenses veteres”, ma adotterà comunque uno standard di peso e di contenuto di fino prossimo a quello dei “denarii bruni”, che dovevano quindi essere stati considerati ancora in continuità con la tradizione precedente. Bibliografia: • Olivieri A. Per la storia della circolazione monetaria nell’Italia nord-occidentale tra l’XI e la prima metà del XII secolo. La testimonianza delle fonti documentarie - Reti Medievali, 2011;12. • Brambilla C. Monete di Pavia raccolte ed ordinatamente dichiarate - Pavia, 1883. • Capobianchi V. Il denaro pavese ed il suo corso in Italia nel XII secolo - Rivista italiana di numismatica, 1896 - Fascicolo 1. • Murari O. La moneta milanese nel periodo della dominazione tedesca e del Comune (961-1250). Memorie dell’Accademia Italiana di Studi Filatelici e Numismatici 1981;4(1):pagg. 25-50. • Limido M, Fusconi G. Le monete coniate a Pavia dalla riforma monetaria di Carlo Magno alla seconda metà XIII secolo - 2011 – Distribuito in formato digitale da Lamoneta.it • Gianazza L. Collezione di Vittorio Emanuele III - La zecca di Milano (961 - metà del sec. XIII). Bollettino di Numismatica Online - Materiali 12; 2013. • Day WR, Matzke M, Saccocci A. Medieval European Coinage, volume 12 - Cambridge University Press, 2016.1 punto
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Ciao, intendi quella in basso a destra? È una moneta in argento che si chiama Isshu-gin, ma per semplificare il nome viene denominata anche 1 shu. Le monetine shu e bu furono coniate verso la fine del periodo Edo. La mia è dell'era Ansei, quindi 1855 - 1860.1 punto
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Grazie per la segnalazione @VALTERI, mi era sfuggita. Buona giornata1 punto
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Concordo perfettamente su quanto dici. Ci sono diverse tipologie di "novità". Diciamo che molte zecche, anche quella britannica che citi (e che ho sempre molto apprezzato), ha l'obiettivo di vendere e far cassa. E' evidente in serie di monete commemorative che fanno breccia sul pubblico, tipo quelle dedicate a personaggi di fantasia come l'orsetto Paddington o Winnie the Pooh, o a cantanti. Tuttavia la zecca britannica ha sempre mantenuto un profilo alquanto tradizionale per quanto riguarda tipologie di coniazione e valori nominali delle monete. E questo è comunque apprezzabile. Al contrario le "novità" nostrane da qualche tempo stanno seguendo una deriva commerciale pura. E' evidente, secondo me, ad esempio nel fatto che per lo stesso taglio di moneta (5 euro) vengano coniate monete differenti in dimensioni, forma, metalli. Se poi ora aggiungiamo, copiando altri paesi, pure tagli nominali che non hanno senso da un punto di vista prettamente "monetale" abbiamo raggiunto il top.1 punto
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Ciao, io sono nella stessa situazione. Sono tre anni che cerco un denario di Caligola e al momento mi sono state offerte solo queste due monete. La prima a 1500 euro. La seconda a 200 ma necessita di una grande pulizia. Da quello che ho capito è stata appesantita con piombo in antico e dicono che con carta stagnola si può togliere la patina posticcia. Ovviamente non l'ho comprato, te lo dico come semplice curiosità1 punto
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Salve @gpittini, Il carro di Astarte, SID per Sidon. Esito tra Elagabalo e Alessandro Severo, ma mi sembra sia scritto …NINVS… allora direi Elagabalo, di questo tipo: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/6/8403 J’ai tout bon? No, il modulo è sbagliato. Piuttosto questo bronzo: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/6/84981 punto
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I ' canti di amore ' , con radici nei trovatori provenzali, sono composizioni poetiche dell'epoca cavalleresca nel periodo medio alto tedesco tra il 12^ e 13^ sec., destinate probabilmente all' ambiente cortese . Molto diffusa, tra i numerosi poeti-cantori, l' appartenenza al ceto cavalleresco e nobile, fino alla figura dell' imperatore Enrico VI di Svevia . E' attribuita all' importante famiglia zurighese dei Manesse, la committenza, nella prima metà del 1300, di un codice manoscritto, pervenutoci, con testi delle poesie illustrati da pregevoli miniature, che contiene in 426 fogli di pergamena, una importante raccolta dei Minnesang . Posto gerarchicamente in testa al codice, l' imperatore Enrico VI di Svevia è ricordato in Italia, assieme alla imperatrice Costanza di Altavilla ( genitori di Federico II ) , su denari ai loro nomi, attribuiti alle zecche di Brindisi o Messina . Una selezione delle miniature del codice, ha illustrato alcuni decenni or sono, 3 serie di francobolli del Liechtenstein.1 punto
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Sul sito https://numismaticinip.it/sportello-cittadino si trovano le garanzie attivate dall’Associazione dei Numismatici Italiani Professionisti a tutela degli utenti. In alto alla pagina si trovano informazioni utili al collezionista. Sul sito https://www.lamoneta.it/topic/217445-attestati-di-autenticita-e-di-provenienza/#comment-2396694 è richiamata la norma a tutela dell’acquirente di monete antiche. apollonia1 punto
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Münzen und Münzwesen des Patriarchenstaates Aquileja. Themessl, Jakob Published by Vlg. der Österr. Gesellschaft für Münz- und Medaillenkunde, Wien 1911., Coins And Medals Of The Knights of Malta by H Calleja Schembri1 punto
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Aggiungo anche il video della moneta, pubblicato sul canale YouTube della numismatica Ranieri1 punto
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Non ne so nulla ma stavo giusto leggendo questo vecchio libro! Cultura affascinante!1 punto
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Ragazzi nel frattempo vi lascio se vi serve una piccola chicca. Un PDF di un JNDA (Aggiornato al 2015, il 2023 ce l'ho solo cartaceo) dove è presente tutta la monetizzazione giapponese a colori. Così potete prendere spunto nello vostre ricerche o utilizzare come guida. https://static.ncanet.co.jp/pdf/info/20150629_40.pdf1 punto
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Questione di opinioni. E quando sono espresse con garbo e cortesia come nel Suo caso è un piacere leggerle anche se opposte alle nostre. Io ho rappresentato il mio pensiero e Lei con grandissima educazione il Suo. Sono divergenti? È il sale della vita. Con immutata stima e grande simpatia 🙏1 punto
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Avere amici giapponesi aiuta veramente tanto, anche perché diversi siti di vendita nipponici non fanno spedire all'estero. Principalmente io compravo da un venditore professionale statunitense, ma ahimè non vende più nulla da un bel po' di tempo... Pubblico la foto della mia piccola collezione: In alto sono tutte monete da 1 mon, ognuna coniata da una zecca diversa come Kameido, Osaka, Nagasaki, Ashio, Aikawa etc. Nella seconda fila ci sono due 4 mon della seconda versione, un 4 mon della prima versione e un 4 mon Bunkyu della zecca di Asakusabashi, facilmente distinguibile per il carattere BUN scritto in corsivo. In teoria nel cartellino della prima moneta ci dovrebbe essere scritto Bunsei, ma non sembra un 4 mon tipico di quel periodo. Nelle terza fila è presente un unico e poderoso 10 mon, e mi va bene così visto che fu coniato da una sola zecca. 😂 Nell'ultima fila ci sono le monete più famose del periodo Tokugawa! La prima è zecca di Edo, la seconda è indecifrabile, la terza sempre Edo e la quarta Mito. L'ultima a destra è la nuova arrivata, quella che dovrebbe essere Satsuma o Yamaguchi. Infine ho una piccola moneta da 1 shu del periodo Ansei. Piano piano arriveranno altre monete in futuro, ma non mi aspetto nessun Koban e Oban! 🤣1 punto
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Buona serata Guarracino, il percorso di calcolo è giusto... ma aggiornato solo al 2008. C'è un bellissimo sito, quì sotto riportato, che è sempre aggiornato e il calcolo finale è nel programma stesso! http://www.avvocatoandreani.it/ Saluti. Giò1 punto
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Il Pozzo Scriboniano fu eretto per disposizione del Senato nel luogo in cui si trovava un sacello dedicato al dio Vulcano. Detto sacello era collocato in un luogo estremamento ricco di importanza visto che Romolo lì tenne le prime adunanze al popolo; il monumento venne colpito da un fulmine e si decise di lasciare a cielo aperto, a guisa di pozzo, il punto in cui gli dei avevano scatenato il celeste fuoco. Il Puteal Scribonianum venne deputato a sede in cui il pretore avrebbe espresso i suoi giudizi sulle usure e determinato le multe pecuniarie. Il monumento ci viene descritto dalle fonti decorato con due generi di ornamenti. Il giro superiore presentava festoni di frutti diversi e sorretti da lire, mentre quello inferiore riportava un martello, un'incudine, una tenaglia ed un conio monetario. Per leggere tale simbologia si attinge a quanto riporta Livio circa l'elezione all'edilità curule di L. Scribonio Libonio che avvenne nel 559 a.U.c. La sua elezione fu coeva a quella di C. Attilio Serrano. I due edili istituirono per primi i giochi scenici megalensi dei quali furono spettatori tutto il Senato ed il popolo. Di lì a poco L. Scribonio venne nominato pretore e partecipò alla condanna di diversi pecuniarii e con il denaro raccolto si coniarono diverse monete e si diede forma a numerose opere di decoro pubblico ed utilità collettiva; avvenne in tale occasione che si pose opera agli scudi collocati sul tempio di Giove. I decori del Puteal celebrano proprio le imprese di L. Scribonio: le lire con i festoni alludono ai giochi scenici megalensi, le insegne dei monetarî alludono ai giudizi ed alle multe che si esercitarono sugli stessi. Il Buon Evento, ritratto al D/, allude al buon esito degli introiti che Roma ebbe dalla punizione dei pecuniarii corrotti e che permise la costruzione di opere belle ed utili all'Urbe. Il pozzo divenne così un monumento simboleggiante l'unione delle facoltà concesse all'edilità curule. Lucius Scribonius Libo era suocero di Pompeo Magno; nel 56 si fece promotore di una accorata arringa a favore dello stesso triumviro circa il suo intervento in Egitto. Durante la Guerra Civile inoltre Scribonio ebbe il comando di un'armata ma quando si trovò di fronte alle legioni cesariane preferì darsi alla fuga. A quel punto decise di riparare in Grecia e Pompeo gli affidò allora il comando delle intere forze navali che facevano capo a quest'ultimo. Sconfitto dalle forze cesariane nella celebre campagna che portò alla disfatta di Farsalo, lo ritroviamo nel 44, dopo l'omicidio del dictator, in Ispagna, al seguito di Sesto Pompeo. Rimase al fianco del figlio di Pompeo Magno per lungo tempo, fino al 35, quando decise di disertare e di passare nel campo avversario, vale a dire quello dei filocesariani. Come prezzo del suo voltafaccia, chiamiamolo pure tradimento, venne fatto console nel 34 per volere di Marco Antonio. Nel 31 terminò la sua contraddittoria ma affascinante epopea terrena. Il personaggio non è da confondersi - come spesso può accadere colla difficile onomastica latina - con altri due Scribonii a lui contemporanei: e vale a dira con Gaio Scribonio Curione padre e con Gaio Scribonio Curione figlio. Il primo, caro amico di Cicerone e tra i più fieri oppositori di Cesare nell'ambito della aristocrazia senatoria; il secondo filopompeiano in una prima fase, passò poi con Cesare e fu quel celebre tribuno della plebe che, per evitare l'imminente esplodere della guerra civile, fece votare dal senato l'ordine direttoa Cesare e a Pompeo di congedare i rispettivi eserciti. Il decreto passò con 370 voti a favore e 22 contrari, ma il console Gaio Claudio Marcello rifiutò il verdetto, favorendo de facto lo scoppio delle ostilità. Gaio Scribonio fu poi propretore in Sicilia e venne inviato da Cesare contro Giubia, in Numidia, dove venne sconfitto in battaglia, catturato e assassinato. Era l'anno 49 a.C.. Sul Puteal compaiono gli strumenti per il conio delle monete. In questo periodo infatti nell'arte romana avviene un importante cambiamento, frutto di una lenta evoluzione: si abbandonano i canoni ellenistici e neoclassici ed inizia a svilupparsi "l'arte plebea", che adotta una forma di messaggio più immediato, prediligendo il significato alla forma1 punto
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