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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/09/23 in tutte le aree
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Buonasera a tutta la Sezione. Come promesso, condivido un altro rarissimo esemplare di GRTIA Conio del dritto diverso dagli altri quattro ? Cosa ne pensate. Un caro saluto a tutti.6 punti
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Bellissima. A parte la frattura comune in qs monete direi che tipi e leggende hanno una splendida definizione. interessante la forma RIX alternativa a REX che a parere mio la dice lunga sulla pronuncia dell’epoca. la moneta è a nome di Anastasio morto, in realtà da un botto di tempo. L’imperatore in carica era Giustiniano. Durante il periodo della guerra gotica, i nominali emessi a nome dell’autorità bizantina, non lo sono più in nome dell’imperatore regnante (ovvero Giustiniano, con cui era in atto il conflitto), ma a nome di Anastasio, colui che legittimò il governo ostrogoto in Italia.5 punti
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Buongiorno a tutti, ecco la mia ultima acquisizione, purtroppo la moneta è in parte spezzata, come spesso accade per questa tipologia(ed è per questo che me la sono cavata con "poco" ) ma a parte questo il ritratto secondo me è molto bello! Spero vi piaccia, se aveste qualche informazione in più sarò felice di leggerla!4 punti
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Quando preparavo il libro sulla monetazione romana della zecca di Aquileia, ho frequentato molto la città. Andavo a visitare il museo archeologico e quello cristiano, camminavo per le strade, guardavo i resti della città antica, mi soffermavo ad annusare i profumi, mi sedevo in pasticceria davanti alla Basilica e mi gustavo un pasticcino ammirando il paesaggio. Avevo bisogno di entrare in simbiosi con il territorio, con la città e la sua gente. Mi fa piacere che la riscoperta dell'antica Aquileia continua... Era ed è una città meravigliosa. Arka Diligite iustitiam4 punti
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la cosa è molto probabile, monete come queste si trovano tranquillamente in contesti di V secolo avanzato e saltuariamente anche molto oltre.... VI secolo senza dubbio la moneta già così rientra tranquillamente in una media di metà V secolo, ma senza focalizzarsi troppo sul peso, la si può trovare anche oltre questa data le monete ridotte e ritagliate si trovano mischiate a successive praticamente sempre.... Asolati ha scritto e sta scrivendo molto su questo... ma non solo lui4 punti
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Le monete in argento di questa epoca "buia" per il Latino sono spesso soggette alla cosi detta "cristallizzazione" dell' argento , che in effetti non e' l' argento a cristallizzare , bensi il rame in esso contenuto . Questo processo naturale all' interno delle monete con medio-bassa percentuale di argento si verifica anche tenendola a lungo in mano , oppure con sbalzi improvvisi di temperatura che provoca uno spostamento degli atomi del rame verso la superficie esterna della moneta , questo spostamento lascia degli spazi vuoti dentro la moneta che la rende cosi fragile e soggetta a rompersi , spezzarsi .3 punti
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Mentre ringrazio Gianpietro e tutta Bergamo, e anche tanti Circoli, Nip, AISN che parteciperanno con loro rappresentanti, partono i preparativi puramente pratici e materiali per Milano Numismatica, indubbiamente gravosi e non commensurabili a un semplice Verona …la foto è’ eloquente di quanto pesi la cultura e la divulgazione 😁 ma anche di quanto possa incidere la passione, a sabato ore 9,30 puntuali in particolare i relatori !3 punti
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Mentre il personale della sicurezza ti porta via quando cerchi d'entrare, tu prova a dire che ti mando io, magari ti ascoltano e mi vengono a chiamare prima di riempirti di legnate e gettarti nel cortile sul retro...3 punti
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Seguita tutto il pomeriggio. Ori Savoia antichi alle stelle, grazie alla presenza di grandi rarità, addirittura in un paio di casi mai visti da me in asta. E poi verso sera il rammarico di non essere stato in sala perché il 5 lire 1901 in qFDC è andato via alla base! Non me lo perdonerò mai di essermelo fatto sfuggire. E comunque dato che il mercato è sovrano, in questa caduta verticale dei prezzi di aggiudicazione di questa moneta c’è qualcosa che mi sfugge…. ###### da @Oppiano La discussione parte dal lotto 1185 dell’asta Cambi-Crippa 8-9/11/2023 di cui allego foto e descrizione con base di euro 38.000 e idem prezzo di aggiudicazione: REGNO D'ITALIA. VITTORIO EMANUELE III DI SAVOIA, 1900-1946., 5 Lire 1901. Testa nuda a d. R/ Aquila araldica coronata e spiegata a sinistra, caricata al centro dello scudo Savoia. MIR 1134a. Gig. 70. Estremamente rara. g. 24,94. Diam. mm. 37,11. Arg. Lievissima pulizia, fondi speculari. q.FDC È questa la prima moneta con l’effigie del nuovo sovrano, Vittorio Emanuele III, salito al trono il 29 luglio 1900. I disegni e l’esecuzione dei conii furono affidati all’incisore-capo della zecca di Roma, Filippo Speranza, già autore delle monete di Umberto I; tuttavia Vittorio Emanuele III, appassionato cultore e collezionista di numismatica, volle intervenire personalmente nella scelta del soggetto da inserire sulle sue monete, preferendo la raffigurazione dell’aquila ad ali spiegate alla tradizionale croce sabauda presente sulle monete dei suoi predecessori. I conii di questo 5 lire servirono poi per ricavare quelli delle monete di diametro inferiore. Ai primi di marzo 1901 furono preparati dieci pezzi-campione, che vennero consegnati al re e alla regina, oltre che al ministro, al sottosegretario e ad altri importanti funzionari della Direzione Generale del Ministero del Tesoro: con l’approvazione dell’11 marzo venne data disposizione al direttore della zecca di procedere alla battitura della moneta. L’emissione del 5 lire datato 1901 ebbe tuttavia vita molto breve, come peraltro leggiamo anche nel Corpus Nummorum Italicorum (vol.I, Roma 1910, p.488):” Di questo scudo si coniarono alcuni esemplari, ma non si poté fare una coniazione regolare in causa degli obblighi della Convenzione Internazionale”. Infatti, fin dal 1878, per le nazioni facenti parte dell’Unione Monetaria Latina, tra cui vi era l’Italia, si era deciso di sospendere fino a nuovo ordine la battitura di monete da 5 lire o di analogo valore in argento, allo scopo di proteggere la moneta d’oro dalle conseguenze del ribasso del prezzo dell’argento. Tuttavia, nel 1898 la Francia aveva ignorato tale disposizione e aveva emesso il 5 franchi con i conii del Roty: in quell’occasione l’Italia si era però opposta, obbligando la Francia al ritiro della sua nuova moneta. Pertanto, nel 1901, all’uscita di questo pezzo, fu la Francia ad avanzare le sue rimostranze: già nel mese di luglio l’Italia fu costretta a ritirare i pezzi da 5 lire emessi e solo un centinaio di essi fu salvato dalla fusione. Estimate: EUR 38000 - 420002 punti
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Non sono un esperto di questo tipo di monete. Ma ho l'impressione che, con le dimensioni segnalate, sono in presenza di una replica. Se è così, forse qualcuno mi può indicare un altro esemplare-replica dello stesso tipo? Grazie dell'attenzione. Giulio De Florio2 punti
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Recentemente ho acquistato la moneta repubblicana in foto , un Quadrante Cr. 84/6 , non in eccellente conservazione ma attratto principalmente da quel monogramma posto davanti la prua di nave al quale si attribuisce il nome di ROMA appunto in monogramma RMA con un cerchietto sopra la A , a completare la O mancante di ROMA , anticipando , credo , di parecchi secoli l' uso dei monogrammi a partire dal V / VI secolo , rendendo questa limitata serie di monete di grande interesse . L’ acquisto di un esemplare di questa particolare serie di monete e’ derivato principalmente dalla curiosita’ di cercare di capire per quale motivo venne rappresentato il nome ROMA per due volte , uno completo in alto sopra la prua e uno in monogramma davanti la stessa . La serie di queste monete , nella quale mancherebbero il Triente e la Semoncia , viene attribuita come emissione ad una incerta o sconosciuta zecca del Sud- Est d’ Italia , cioe’ come ad esempio la L sta per la zecca di Lucer(i)a , cosi’ il monogramma ROMA starebbe ad una zecca del Sud Italia , limitrofa a Lucer(i)a o da essa piu’ lontana . Per quante ricerche abbia fatto non ho trovato nessuna zecca di antica citta’ del Sud-Est d’ Italia od anche del Sud-Ovest , che iniziasse con R e terminasse con A , ed allora mi sono riposto la domanda : perche’ nel conio venne ripetuto per due volte ROMA ? Ammesso che il monogramma indichi la citta’ o zecca di ROMA ? Se questa seconda domanda indicasse veramente la zecca di ROMA , sarebbe il primo ed unico caso , relativamente al periodo repubblicano e ai primi due secoli e mezzo imperiali , di una antica moneta romana recante la sigla di emissione della zecca di Roma . Sara' cosi' ? dai dati ufficiali sembrerebbe di no , e' sigla di zecca del Sud-Est d' Italia . Non del tutto convinto del significato di questo monogramma ho continuato nelle mie ricerche ed ho trovato che nell’ antica Roma e’ esistita una , per me sconosciuta , Gens Romania , nota esclusivamente da una grandissima quantita’ di personagggi e di epigrafi sopravvissute a partire circa dalla fine della Repubblica fino all’ eta’ imperiale intorno e forse passato il 300 d.C. . Questa Gens pare che non abbia dato a Roma uomini politicamente importanti , questo pero’ potrebbe dipendere dalla perdita di tanti testi antichi . Queste alcune notizie della Famiglia : “La gens Romania era un' oscura famiglia plebea dell' antica Roma . Nessun membro di questaGens appare nella storia , ma molti sono noti dalle iscrizioni . Il Nomen Romanius appartiene ad una grande classe di gentilizi formata da cognomi che terminano con il suffisso -anus , tipicamente derivato da toponimi . Probabilmente alcuni dei Romanii in base ad alcuni Prenomen potrebbero essere di discendenza osca . In epoca imperiale , i Romanii usavano un certo numero di cognomi , ma tutti sembrano essere stati cognomina personali e i Romanii non sembrano essere stati divisi in famiglie distinte” La Famiglia Romani o De Romani , esiste ancora oggi , naturalmente senza alcuni legami con l’ antica . Un componente ben conosciuto della Famiglia di cui e’ conservata la lapide , fu Caio Romanio Capito, un Equites nativo di Celeia , era un soldato di cavalleria , sepolto in una tomba risalente alla seconda metà del I secolo d.C. a Mogontiacum in Germania Superiore , morto all' età di quarant' anni dopo aver prestato servizio per diciannove anni . Questa Gens forse non raggiunse importanti cariche pubbliche , pero’ fu certamente molto nota , il lungo elenco di suoi componenti e le tantissime epigrafi arrivate fino a noi confermano la loro grande diffusione nel territorio romano . https://en.wikipedia.org/wiki/Romania_gens Sarebbe interessante capire se il monogramma della moneta repubblicana in articolo appartenesse a qualche sconosciuto componente di questa Gens che raggiunse almeno la magistratura monetaria , oppure se il monogramma non sia semplicemente un non noto simbolo di qualche sconosciuta zecca del Sud Italia come i dati ufficiali confermano . In foto la moneta trattata nell’ articolo Lapide originaria del cavaliere romano Caio Romanio Capito , Lapide di un’ altro Romanio conservata in copia a Bonn , l’ antica Bonna , personaggio che avendo in mano un rotolo sembra avere ricoperto qualche carica pubblica . Altra lapide di un Romanio di Lambesi in Numidia (Algeria) Ultima lapide elencata sopra2 punti
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https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/index.html&ved=2ahUKEwiwob3exreCAxXlQvEDHfZFCzYQFnoECBYQAQ&usg=AOvVaw1GBnMgdpCDInwWGssX9wOq Vai al termine della pagina troverai tutte le leggi e i Decreti dal 1854 al 1997.2 punti
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Io ero dubbio di quella.. Vi metto a parer mio il miglior esemplare visto su aste, costava 20 cucuzze se non ricordo male in Svizzera anni fa.. Capolavoro..2 punti
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rispondo a entrambi... @Vel Saties @Stilicho 1 è ritagliata perchè al dritto si vede il cerchio intorno alla legenda che ci permette di capire la dimensione del conio... manca tutto il busto e manca la legenda a sinistra è plausibilmente una securitas per il tipo di disegno della vittoria, e soprattutto perchè è evidentemente orientale. poi... al dritto per me è Valente...prima della S non c'è alcuna lettera poi...posso sbagliarmi, ma tipo questa, a prescindere dalla zecca effettiva2 punti
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non capisco perché se dei tombaroli che scavano in italia vengono scoperti bisogna ridare le monete alla grecia anche se sono monete greche provenienti da scavi illegali fatti in territori italiani.2 punti
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Riguardo al bronzo d’apertura della discussione, questo esemplare della Roma Numismatics E-Sale 110 ha una lunga didascalia che riporto in italiano. ROMAN IMPERIAL Anonymous Æ Nummus. Alexandria, time of Maximinus II, AD 310-313. DEO SANCTO SARAPIDI, draped bust of Serapis to right, wearing modius / DEO SANCTO NILO, Nilus reclining to left, holding reed and cornucopiae; behind, hippopotamus; A in left field, ALE in exergue. van Heesch 6b (unlisted with this officina); Vagi 3384; CNG E-468, 577 (hammer: USD 600); Leu 10, 2371 (hammer: CHF 800). 1.31g, 16mm, 12h. Good Very Fine; excellent for the type. Very Rare. Base d’asta: 120 EUR. Valutazione: 200 EUR. Risultato: 550 EUR. Questo tipo è stato spesso attribuito alla monetazione della Festa di Iside battuta nel IV secolo. Sebbene András Alföldi non abbia incluso questo tipo nel suo catalogo della monetazione della Festa di Iside (1937), esso è stato incluso nelle tavole. J. van Heesch (The Last Civic Coinages and the Religious Policy of Maximinus Daza, The Numismatic Chronicle 153, 1993) ha sostenuto in modo convincente che questa moneta appartiene a un gruppo di monete di piccolo taglio in bronzo battute ad Alessandria d'Egitto dalla fine del 311 alla fine del 312. Le monete furono emesse sotto l'autorità civica e raffiguravano divinità specifiche dell'area, il che è particolarmente significativo perché l'ultima emissione civica era stata quella di Perga nel 275 d.C. La rinascita doveva essere temporanea e può essere compresa nel contesto del nuovo periodo di persecuzione dei Cristiani sotto Massimino Daza. Dopo la morte di Galerio, nel 311, le diocesi di Asiana, Pontica e Oriens passarono sotto il controllo di Massimino. Eusebio riporta che ambascerie si rivolsero a Massimino sia da Nicomedia che da Antiochia per chiedere che ai cristiani non fosse permesso di vivere nelle loro città (Hist. Eccles. IX). Seguirono richieste simili da altre città delle diocesi orientali. Massimino, simpatizzante delle misure anticristiane, appoggiò la chiusura delle chiese e la confisca dei beni dei Cristiani, che furono espulsi anche dalle città della regione. La ripresa e la circolazione di monete civiche raffiguranti antiche divinità durante questo periodo di persecuzione riflette le azioni di quelle città orientali e potrebbe essere vista come propaganda anticristiana. Le persecuzioni terminarono nel 313 a seguito di un editto imperiale che ripristinava i privilegi e le proprietà dei Cristiani. Questo improvviso cambiamento nella politica religiosa fu forse dovuto al timore di rappresaglie da parte di Costantino e Licinio in Occidente. apollonia2 punti
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Buonasera E' una medaglia p una moneta fatta diventare medaglia? Qualcuno per gentilezza può darmi qualche notizia? Ringrazio anticipatamente1 punto
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Buonasera, vi presento un 2 Grana 1810 di Murat, presa ieri al convegno di Sessa Aurunca. Magliocca 411 Non sono riuscito a lasciarla lì da sola. Saluti Alberto1 punto
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Buonasera ragazzi, segnalo una moneta ( o sarebbe più corretto definirlo gettone?) passata oggi da asta internazionale, non attribuita, che ha attirato la mia attenzione, è stato aggiudicato per 46 euro ( più ovviamente commissioni e spedizione, quindi in definitiva quasi 70 euro complessivi ) se non sbaglio questa sarebba la giusta collocazione: Massimino II. 310-313 d.C. Æ Follis (15mm, 1.42 g, 12h). Zecca di Alessandria. Colpito nel 310-311 d.C. DEO SANCT O SARAPIDI, busto drappeggiato di Serapide a destra, che indossa modius / DEO SANCTO NILO, Nilus sdraiato a sinistra, con in mano canna e cornucopia Cosa ne pensate? Le condizioni non sono granchè, ma credo sia una rara emissione, le ho viste raramente passare in asta , forse a quel prezzo non sarebbe stato un cattivo affare.. La festa di Iside era una celebrazione importante a Roma nel III e IV secolo, che annunciava l'arrivo della nave di Iside (navigium Isidis) da Alessandria il 5 marzo..1 punto
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Cambi e Crippa asta? bella Domenico 🙂 Se ti riferisci alla mia, grazie, se ti riferisci a quella di Domenico (@Oppiano) penso che ti ringrazierà anche lui 🙂1 punto
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E’ autorizzata la coniazione di una moneta da euro 20,00 (venti/00) in oro, versione fior di conio brillante (BU), denominata "Relazioni San Marino - Italia" Tiratura: 750 esemplari a sinistra è raffigurato un mezzobusto femminile che rappresenta la Repubblica di San Marino, con un elmo a calotta come copricapo, ornato da un serto di foglie; sull’orlo della scollatura dell’abito è tratteggiato il motto LIBERTAS. A destra è riprodotto un mezzobusto femminile che simboleggia la Repubblica Italiana, con il capo sormontato da una corona turrita. Al centro della moneta le due donne sollevano in un gesto comune un ramo d’ulivo. Completano la moneta l’iscrizione RELAZIONI SAN MARINO ITALIA, in basso al centro la lettera R, che identifica la Zecca di Roma; a destra il valore 20 EURO e l’anno di emissione 2023; a sinistra le iniziali dell’autrice Sandra Deiana SD e le iniziali di Antonio Vecchio che ha curato l’incisione AV. INC. Le monete coniate ai sensi del presente decreto delegato sono poste in circolazione a partire dal 30 novembre 2023. alla fine così Taglio da Quantità € 0,01 19.000 € 0,02 19.000 € 0,05 19.000 € 0,10 19.000 € 0,20 497.680 € 0,50 599.000 € 1,00 739.000 € 2,00 683.173.1 punto
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Esatto Oltre a fofo almeno altre due persone, molto competenti sulle monete di Firenze, hanno espresso dubbi su quel testone. In effetti alcuni particolari lasciavano più di un dubbio.. Sempre con le cautele del caso e per quello che si può dire vedendo un foto..1 punto
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@apollonia spero da parte mia di essere d’aiuto e di non aggiungere alla confusione. Per rispondere a @modulo_largo : Se queste monetine (e stiamo parlando adesso del « civic coinage », e della moneta al #1 ) non sono state collocate nel RIC, è perché si credeva quando il RIC VI è uscito (1967) che erano contemporanee di Giuliano II. E all’uscita del RIC VIII (1981) nel frattempo erano state riassegnate agli anni 311/312 e quindi non appaiano in nessun volume del RIC. Questo « civic coinage » sotto Massimino II è stato preceduto ad Alessandria da alcune frazioni di follis, poco conosciute e più « classiche », in quanto figurano i ritratti di Diocleziano e di Galerio Cesare, ma con rovesci somiglianti (DEO SANCTO SERAPIDE, DEAE SANCTAE ISIDI). Data probabile 303 d.C, o anche prima. Galerio, 2,41 g https://www.acsearch.info/search.html?id=9363428 Diocleziano (nel Not in RIC ) Non si può più parlare di monetazione provinciale nel 311. Come le due monete di sopra, questi bronzetti hanno un esergo menzionando la zecca, ogni tanto l’indicazione dell’officina (moneta #1: esergo ALE e officina Γ ) e il peso di un quarto di follis. Sono numerose e dovevano far parte del circolante. Dovrebbero secondo me inserirsi nel RIC VI. Ma la data rimane incerta e potrebbe ancora cambiare.1 punto
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Chili di cultura numismatica !!!!1 punto
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Devo dire che veder scorrere da tempo, mesi ormai, tutti questi post accattivanti sapendo di non poter partecipare perché questo periodo è per me "bloccato" mi rattrista molto. Voglio comunque esprimere le mie congratulazioni a Mario, sempre instancabile promotore di iniziative importanti, la mia sarà solo una presenza "morale". Buona Milano numismatica, Bergamo è con voi !1 punto
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@Arka secondo me il tuo modus operandi è quello ottimale per uno studio storico-scientifico e per immergersi nel contesto.1 punto
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A volte i passaggi illustri non significano necessariamente autenticità. Personalmente vedo diverse cose che non mi tornano, a partire da quella cordonatura e dai rilievi strani.... Chiaro che la mia è una valutazione basata esclusivamente sulle foto... potrei sbagliarmi ovviamente.1 punto
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Tutta colpa mia, ho dato per buono ciò che ho letto in rete prima di dare attribuizione a questo oggetto, il venditore lo vendeva privo di attribuizione , posto il link di vendita: https://www.biddr.com/auctions/nnlondon/browse?a=4031&l=4762947 Che dire? Hai ragione, c'è tantissima confusione su questo argomento, accentuata anche dal fatto che comunque le legende sono in latino! Caso non unico per una provinciale, ma certamente inusuale, quindi in definitiva come la collocheresti? Moneta provinciale pseudoautonoma coniata sotto Massimino II ?1 punto
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Ma andiamo d’accordo, non c’è nemmeno una moneta del festival d’Iside su questo post « Festival di Iside »? Le « tessere » o « tokens » raggruppati sotto il termine festival di Iside riguardano esclusivamente le coniazioni effettuate presso la zecca di Roma, all’occasione del « navigium Iside » che si svolgeva ogni 5 marzo. Non c’entra niente con la «monetazione civica » alessandrina o antiochena sotto Massimino II. Se questa confusione esiste ancora è perché è facile confondere la moneta comune di sopra (Serapide/Nilo) di Alessandria, con esergo ALE, e la « tessera » romana del festival d’Iside con legenda VOTA PVBLICA , senza esergo e con il Nilo reggendo una nave, molto più rara. E anche perché questa confusione purtroppo è mantenuta da venditori ignoranti o privi di scrupoli. https://www.acsearch.info/search.html?id=4780778 Se comincia da Diocleziano per finire a Graziano e Valentiniano II (e non Valentiniano I come scritto da Trivero) si limita prima di Costantino I a rarissime monete della prima e della seconda tetrarchia. Alföldi ne trovò in tutto e per tutto cinque, tutte sono dei «unica», quattro (Diocleziano 2, Massimiano 1, Costanzo Cloro 1) illustrate nel suo saggio tavola I, e la quinta per Galerio da Augusto, nel Gnecchi medaglioni III, tavola 158, n° 24. E nessuna finora per Massimino II, il che non vuol dire che non esista, ma sarebbe, come per la prima e la seconda tetrarchia, rarissima. Colgo l'occasione per correggere una svista da parte mia, quando ho allegato il link allo studio di Alföldi e a quello di Trivero su questo post: https://www.lamoneta.it/topic/208815-notizie-sulla-rarità/#comment-2311960 Ho dimenticato il link che riporta all’articolo di Lars Ramskold riguardo al periodo constantiniano di questa produzione romana. Ramskold deduce grazie allo studio dei coni che tale coniazione avvenne in modo discontinuo, ossia in anni particolari del regno. Un lavoro notevole anche se non condivido tutte le conclusioni che ne trae. https://www.academia.edu/30601392/Constantine_the_Great_s_pagan_Festival_of_Isis_tesserae_reconsidered1 punto
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Certamente si, sali al primo piano sala Duomo e dici eventi quelli del Cordusio1 punto
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Un centimetro ? Cioè piccola come un'unghia di una mano ? Esistono le "mignon", ma difficilmente per medaglie come questa. E poi, senza appiccagnolo...come verrebbe consegnata ? Quando ti sarà possibile, ti pregherei di misurarla con cura e di comunicarne il diametro, grazie.1 punto
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Un cenno sul mito di Astarte, dea Madre, prostituta sacra, sposa del fanciullo, regina del cielo e della terra… v, post # 44 di https://www.lamoneta.it/topic/185858-monumenti-nelle-monete-provinciali/page/2/#comment-2080395 apollonia1 punto
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"I Mercati". 🙂 Quel posto si è sempre chiamato così. C'era quel lastricato che si vede nella foto di gruppo e tutto intorno fosse e dossi erbosi, resti di vecchi scavi, un perfetto terreno per giocare. Da ragazzino abitavo ad Aquileia, e nei Mercati ci ho passato ore e ore con gli amici.1 punto
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Buonasera, intervengo brevemente solo a scopo di precisazione nei confronti di @carripotti22 e al fine di evitare imprecisioni. In ambiti numismatico esistono gli antoniniani (che equivalgono a 2 denari) ideati da Caracalla (da cui il nome, derivato da Antonino) e contraddistinti dalla presenza della corona radiata. Inizialmente in lega d'argento, consentivano all'emittente di risparmiare sul fino di metallo fino (in quanto un antoniniano non corrispondeva all'argento effettivamente presente in 2 denari). Nel tempo il tenore di metallo nobile calò progressivamente. Tutto ciò solo per tentare di dipanare (brevemente ed in estrema sintesi perchè il tema è molto più complesso) la confusione iniziale sul termine numismatico causata dal correttore automatico e per non generare incertezze o dubbi nell'utente. Buona serata Illyricum 😉1 punto
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DE GREGE EPICURI @Matteo91Ma su Astarte devi informarti! E' la traduzione di Ishtar, dea di origine mesopotamica che soprintendeva soprattutto la guerra (ma anche l'erotismo). Il culto si diffuse a tutta la Siria e la Fenicia. Le monete coloniali col Carro di Astarte sono prevalentemente di città Fenicie; esso conteneva il betilo sacro alla dea. Quanto alle provinciali, hai ragione, almeno per quanto riguarda l'Italia; siamo in pochi, e non abbiamo neppure il vantaggio di prezzi più bassi, perchè nelle aste italiane di provinciali/coloniali si trova poco o nulla. Il campo è vastissimo; questo fa sì che l'interesse e lo studio si orientino soprattutto sulla classificazione, l'iconografia, la collocazione geografica e l'evoluzione delle zecche (che a volte da provinciali diventano poi coloniali). Sono meno presenti gli approfondimenti qualitativi, lo studio dei coni, lo studio dei falsi (che tuttavia non mancano!).1 punto
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Però per esperienza queste due tipologie sono molto comuni ( difatti le possiedo, prese per pochi euro negli anni ) , le altre rare, o almeno questa è la mia percezione, avendole viste raramente in asta:1 punto
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@ARES III E' solo pareidolia la mia o si intravede una legenda al D) della seconda moneta? Ore 5-20.1 punto
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Di fatto, questi dati presi nel loro insieme farebbero collocare cronologicamente il primo gruppo secondo Murari (cioè quello con peso maggiore [0,9-1,1 g]) tra gli ultimissimi anni dell’XI secolo e i primissimi anni del XII secolo. I “denarii bruni mediolanenses”, citati per la prima volta nel 1109 come pagamento di una concessione di terreno nel novarese, avrebbero pertanto questo volto: peso 1,14 g - Bertolani Fine Arts E-Auction 100, lotto 657 Il peso di questi nuovi denari non doveva quindi risultare così dissimile dagli esemplari più tardivi delle emissioni precedenti, definite nei documenti a partire dal 1117 “denari veteres”. Questi “denarii bruni”, con la rimozione dell’appellativo ”AVG” che richiamava la potestà imperiale e con la svalutazione del loro contenuto di fino appaiono in qualche modo un’emissione “comunale”... o forse “pre-comunale”, dal momento che sono stati ancora tollerati fino a Federico I Barbarossa come “in linea” con le emissioni precedenti: sarà infatti soltanto con l’emissione di una moneta percepita davvero come “nova” dall’autorità imperiale (cioè il “terzolo”, con il suo peso ulteriormente ridotto ed il suo contenuto di fino pari ad appena un terzo circa del peso), che il Barbarossa si deciderà infine a revocare ai milanesi lo ius cudendi nel 1155... non a caso, con l’emissione del suo nuovo “denaro imperiale”, il Barbarossa vorrà sì richiamarsi nella legenda al rovescio ai “denari mediolanenses veteres”, ma adotterà comunque uno standard di peso e di contenuto di fino prossimo a quello dei “denarii bruni”, che dovevano quindi essere stati considerati ancora in continuità con la tradizione precedente. Bibliografia: • Olivieri A. Per la storia della circolazione monetaria nell’Italia nord-occidentale tra l’XI e la prima metà del XII secolo. La testimonianza delle fonti documentarie - Reti Medievali, 2011;12. • Brambilla C. Monete di Pavia raccolte ed ordinatamente dichiarate - Pavia, 1883. • Capobianchi V. Il denaro pavese ed il suo corso in Italia nel XII secolo - Rivista italiana di numismatica, 1896 - Fascicolo 1. • Murari O. La moneta milanese nel periodo della dominazione tedesca e del Comune (961-1250). Memorie dell’Accademia Italiana di Studi Filatelici e Numismatici 1981;4(1):pagg. 25-50. • Limido M, Fusconi G. Le monete coniate a Pavia dalla riforma monetaria di Carlo Magno alla seconda metà XIII secolo - 2011 – Distribuito in formato digitale da Lamoneta.it • Gianazza L. Collezione di Vittorio Emanuele III - La zecca di Milano (961 - metà del sec. XIII). Bollettino di Numismatica Online - Materiali 12; 2013. • Day WR, Matzke M, Saccocci A. Medieval European Coinage, volume 12 - Cambridge University Press, 2016.1 punto
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Buonasera a tutti, ringrazio @Releoper aver riproposto questa vecchia discussione, arricchendola con il suo esemplare. Ne approfitto per postare il mio secondo esemplare del tipo . Saluti Alberto1 punto
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Buonasera a tutti, Cristiano, @Asclepia accolgo l'invito, mi complimento per il tuo esemplare e posto il mio per confronto. ? Saluti Alberto1 punto
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Buongiorno a tutti Vi faccio vedere questo 5 lire che ho recentemente acquistato ad un'asta. La sua particolarità la potete vedere al rovescio, sullo stemma crociato. Vi è infatti impressa, in maniera speculare ma ben visibile, la data del 1871, oltre ad altri piccoli segni più difficili da decifrare (R?...A?....). Le cifre mi sembrano molto simili, come stile e dimensioni, a quelle utilizzate normalmente dalla zecca per questo tipo di moneta e, quindi, da profano, scarterei l'ipotesi di interventi successivi alla coniazione. Cosa può essere successo? Qualcuno ha già visto qualcosa di simile? Grazie1 punto
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