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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/11/23 in tutte le aree

  1. Oggi a Milano Numismatica abbiamo assistito grazie al Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio a una vera festa della numismatica, 80 persone presenti, tanti tanti giovani, tanti relatori del Gazzettino, tra cui tre giovani autrici, è’ stato consegnato a tutti il nuovo Gazzettino con 27 articoli, si è’ svolto il tanto utile workshop ai tavoli con tutor qualificati, divisi per monetazioni, Umberto Moruzzi - Consulente numismatico ci ha intrattenuto poi con una relazione sugli aspetti legali del collezionismo numismatico, sia per il presente che per il futuro, infine il dono rituale e simbolico di una moneta donata ai tanti giovani presenti con un finale di un pranzo numismatico con ben 46 amici. La numismatica ha risposto a Milano alla grande con giovani, esperti, collezionisti e appassionati, una grande giornata. Le foto sarebbero tante, iniziamo con qualcuna ma ne arriveranno tante altre… grazie a tutti gli appassionati partecipanti !
    6 punti
  2. Sarebbero tantissime le cose da dire. Mi conterrò. Innanzitutto grazie agli organizzatori. Ma grazie anche a chi riempie di contenuti l'evento: relatori, collezionisti, professionisti e pubblico. Bello aver conosciuto voi che siete sul forum e bello stringervi le mani. Bello ritrovarsi in discussione tra assi repubblicani, l'Italma della repubblica più recente, cataloghi russi, analisi spettroscopiche e tiramisù. Bello uscire dal convegno e passeggiare tra i banchi della libreria Hoepli, benemerito editore che tanto ha fatto per la numismatica, come ricordava Umberto Moruzzi, e tanto fa per la cultura libraia in generale. Bello andare a Palazzo Reale e godersi la mostra sulla pittura sospesa di Giorgio Morandi. Faccio parlare Vasco Rossi:
    4 punti
  3. Come ho già scritto non è un problema di autenticità del singolo pezzo, ma di mercato condizionato da incertezze. Del resto non lo dico io, lo dicono i risultati d’asta.
    3 punti
  4. Buonasera a tutti, perdonate la mia latitanza.. @giuseppe ballauri @Asclepia, ripropongo nuove Foto della mia Napo. Taglio sembrerebbe a treccia. Assi alla Francese. Saluti Alberto
    3 punti
  5. Non un semplice evento, ma una festa della numismatica. Tutte le anime che compongono questa passione comune oggi si sono ritrovate a Milano, regalando a me, e penso a tutti coloro che hanno partecipato, un ricordo che sarà indelebile nel tempo, che non potrà mai essere scordato. Grazie a tutti per i bei momenti trascorsi durante il convegno e anche dopo durante il piacevolissimo pranzo. 👏👏👏👏👏👏👏👏👏
    3 punti
  6. Salve a tutti, la perizia in questione non prevede l'imballaggio completo, non so se mi spiego ma anche se periziata la moneta è inserita in una bustina che permette di tenerla in mano. Vi farò sicuramente sapere i risultati e lo stato di conservazione. Buon proseguimento
    3 punti
  7. Dalle apparizioni in asta e disponibilità dei commercianti secondo me i pezzi del 5 lire 1901 in circolazione sono un ordine di grandezza maggiore rispetto ai 114 citati da molti cataloghi, sull'origine di tutti questi pezzi ci sono varie ipotesi ma se non mi sono perso qualcosa non è stata chiarito con certezza. E' anche vero che si distinguono macroscopicamente due "famiglie" di questi scudi, alcuni hanno i fondi speculari, sembrano moderne proof (come quella che ha in vendita un noto negozio a 110K), altre hanno fondi normali Con tutti questi pezzi in giro e la domanda non altissima va da se che i prezzi scendano. Se ci fosse tra noi uno statistico, sulla base dei realizzi degli ultimi anni si potrebbe analizzare la decrescita e ipotizzare il "valore" futuro. Non dico che scenderà come il 20 Lire 1927 Anno V (del quale ormai non si contano più le apparizioni, a fronte dei 100 pezzi coniati ufficialmente), ma secondo me non è difficile ipotizzare per un "SUP" (come la maggior parte di quelli apparsi) un prezzo al collezionista di 20 / 25 K
    3 punti
  8. Ennesimo esemplare aggiunto in collezione...
    3 punti
  9. Comunque questo (1/4 di follis?) è mio: Diametro: 15 mm Peso: 1.37g
    3 punti
  10. 3 punti
  11. Condivido volentieri questo recente esemplare acquisito: VENEZIA. FRANCESCO LOREDAN, 1752-1762., Osella in argento 1759/A. VIII. San Marco ed il doge in preghiera innanzi alla statua della Religione. All’esergo le iniziali del massaro P P. R/ Da un vaso decorato esce grande rosa fiorita. Paolucci 242. Raro. g. 9,20. Diam. mm. 36,12. Arg. q.FDC Esemplare proveniente dall'Asta Mario Ratto, Milano 20-22/03/1952. lotto n. 928 (non illustrato) La raffigurazione del rovescio, con la leggenda ROSA SVPER RIVOS AQVARVM (“la rosa sui corsi d’acqua”, ossia sui canali di Venezia) allude alla “rosa d’oro” inviata nel 1759 a Venezia da papa Clemente XIII : era questa una distinzione onorifica donata ogni anno dal pontefice ad una personalità o uno Stato o anche un santuario per particolari meriti. Tale cerimonia, iniziata nell’XI secolo, è tuttora in vigore. # https://www.cronacanumismatica.com/perche-la-rosa-fiori-sui-canali-della-laguna/ di Roberto Ganganelli | Esiste in oro da 4 e da 3 zecchini, e in argento, e tutte le versioni sono di grande rarità: parliamo dell’osella veneziana del 1759 a nome di Francesco Loredan, 106° doge della Serenissima Repubblica. Una moneta donativo splendida per i sui simbolismi, lontana dalla ripetitività che spesso caratterizzò queste tipologie; se, infatti, al rovescio reca una complessa allegoria della Religione ai cui piedi stanno san Marco (a sinistra, mentre porge il Vangelo) e il doge (inginocchiato e orante a destra, il corno posato a terra), al dritto è un vaso con delle rose fiorite a spiccare, elegante, nel campo. Attorno la legenda latina ROSA SVPER RIVOS AQVARVM (“La rosa sui corsi d’acqua”) dove i “corsi” – ce lo spiega Mario Traina – “sono i canali di Venezia. Allude all’invio a Venezia nel 1759 da parte di papa Clemente XIII della rosa d’oro, uno dei massimi segni di benevolenza che i papi inviavano ogni anno alla personalità o allo Stato, tra quelli cattolici, che aveva più meritato dalla Chiesa”. In ogni modo, non è ben chiara l’origine della Rosa d’Oro. La spiegazione più accreditata è legata al monastero della Santa Croce, in Alsazia. A quanto pare, Leone IX lo pose sotto il diretto dominio della Santa Sede e impose ai monaci di inviagli ogni anno una rosa d’oro o due once dello stesso metallo. Il valore della Rosa d’Oro non risiede certo, però, nella quantità di metallo prezioso che contiene. Come spiega Enrique Claudio Girbal in un trattato del 1880, “l’oro di cui è fatta indica che Gesù Cristo è re dei re e Signore dei signori, il cui profondo senso è già stato mostrato dai Magi, quando, come a un re, offrirono devotamente dell’oro”. Quella a Francesco Loredan fu l’unica Rosa d’Oro concessa da papa Clemente XIII nel corso del suo pontificato, durato dal 1758 al 1769. Il Loredan, tuttavia, non è certo passato alla storia come un grande doge: anziano, passivo, svolse senza infamia e senza lode il proprio ruolo ed ebbe come unica fortuna quella aver mantenuto neutrale Venezia nella Guerra dei sette anni, fatto che permise ai mercanti della Laguna di accaparrarsi il mercato del pepe dando alla città qualche anno di benessere. “La rosa fiorì sui canali della Laguna”, dunque, in quella primavera del 1759: viene da pensare che papa Rezzonico, veneziano – già vescovo di Padova e presbitero della Basilica di san Marco – abbia in fondo voluto rendere omaggio, con quella Rosa d’Oro poi finita in moneta – alla sua città natale e all’amico doge…
    2 punti
  12. DE GREGE EPICURI Questa moneta non ha niente di raro, ma ve la mostro per la insolita buona qualità. Pesa 5,82 g e misura 22 mm. La zecca è S, Schmollnitz, in Ungheria, e la data è il 1799. La foto non rende il livello qualitativo, per mia imperizia...
    2 punti
  13. Come già fatto di persona ci tengo a ringraziare tutti gli organizzatori e in particolare @dabbene e @El Chupacabraper questo bellissimo evento e per la possibilità di discutere il breve contributo che ho scritto su questa edizione del gazzettino davvero eccezionale! Il workshop ai tavoli è stato molto interessante ed istruttivo come anche gli interventi che si sono susseguiti nella mattinata. Ringrazio anche per il dono della bella moneta ! Ho avuto anche molto piacere a conoscere dal vivo tanti amici del forum che avevo letto sempre con piacere (in particolare @jaconico) Una bellissima giornata; ancora complimenti a tutti!
    2 punti
  14. In territorio dei Celto-Liguri, prossimo alla confluenza della Dora Baltea nel Po e nelle vicinanze di un preesistente villaggio a nome Bodingomagus, probabilmente attorno al 125-120 a.C. viene fondata, forse per disposizione del console M. F. Flacco, una colonia romana nominata Industria . Città di non grandi dimensioni, probabile sede di approdo fluviale e di smistamento per i materiali anche estrattivi provenienti dalla Valle di Aosta, diventa buon centro commerciale e di manifatture metallurgiche che attraversa l' epoca imperiale romana fini verso il V sec. , per essere poi rapidamente abbandonata sopravvivendovi una pieve .
    2 punti
  15. Stasera parte la lettura del Gazzettino 10, che ad una veloce occhiata risulta di estremo interesse, con una quantità di immagini veramente impressionante.
    2 punti
  16. Buongiorno, da diversi anni possiedo una moneta romana che credo di aver correttamente identificato come: Antonino Pio 138-161 A.D. , con al dritto ritratto di Antonino Pio e la legenda Antonivus AVG Pivs; al rovescio la Spes con la legenda TR POT COS III S C; RIC 703a La moneta pesa 12,46 gr. con un diametro massimo di 30 mm. Premetto che non è monetazione che seguo e che, quindi, di romane non so praticamente nulla. Ora i miei quesiti, per chi avrà la voglia e la pazienza di rispondere sono: - è esatta la catalogazione? - si tratta di un asse (come credo di aver capito, nonostante la differenza con i sesterzi non mi sia ancora pienamente chiara) o di un sesterzio? - in quale stato di conservazione giudichereste la moneta? - si tratta di moneta comune? Ho più volte pensato di provare a cederla per poter reinvestire il ricavato in qualche esemplare attinente alla mia collezione… ma avendo un valore affettivo credo che alla fine la terrò ancora per me. Grazie in anticipo a tutti coloro che interverranno. Saluti
    2 punti
  17. Effetto della vaselina osservato su un 10 cent. del d’Italia Regno precedentemente trattato con EDTA e ultrasuoni (pre) da https://www.lamoneta.it/topic/102414-pulire-le-monete/page/2/ Dopo il trattamento con vaselina il contrasto è nettamente migliorato e i dettagli sono messi in miglior evidenza. Le parti scure indicano le zone di ossidazione del rame a ossido rameico CuO. apollonia
    2 punti
  18. questa era già stata postata, e poi c'è una bandiera di troppo e le stelline ballano... ...ma questa?
    2 punti
  19. Moneta arrivata... sono felicissimo nel tenerla in mano. E come sempre dal vivo sembra 1000 volte più bella che in foto... soprattutto le mie foto...
    2 punti
  20. Saluti a tutti, Alberto @Litra68 la moneta che hai postato al #21 è piuttosto difficile da trovare e quindi penso sia rara. Caratterizzata al D/ da SICILIE ed al al R/ dal segno di interpunzione a rosetta a 5 petali tra AMMI e DI che diventano due dopo FRAN. Come sempre non si comprende questa estrema variabilità ed il significato della stessa. Posto il mio 2 Grana che è simile al tuo. Buona Giornata
    2 punti
  21. Ciao a tutti, mi servirebbe il vostro aiuto per sapere se qui sono nella sezione giusta. Io ho iniziato un cofanetto tematico "La Grande Guerra": non so se postare il contenuto in medaglistica "Diede oro alla patria" del '17 / In tempi duri: "Ho dato l'oro per la difesa, ferro ho preso per l'onore" tedesca del 1916. ================= oppure nel regno una e due lire 1916+17 ================= Monete mondiali? Spille belghe del fronte occidentale, anche con monete del congo belga. ================= Monete europee? Copechi del fronte orientale "Wilna 1916" ================= oppure cartamoneta? 5 marchi del 1917 ================= Questa di sicuro è contemporanea: due sterline del 2014 ================= ed il tagliacarte andrebbe messo in "altre forme di spendere soldi" Scheggia di granata: Proiettile: lama fatta con una fascetta di una granata: ================= Uhm... adesso mi accorgo che ho già detto tutto qui. A questo punto lasciamo stare le cose come sono! Tanto non credo che una "sezione mista" verrà mai creata sul forum. Servus Njk PS: la cassettina è già adesso un po'strettina, ma se ne prendo una più grande poi sembra vuota e devo riempire gli spazi liberi... voi tanto sapete cosa intendo 🤣
    1 punto
  22. Sotto il prato c’è una città romana. Scavano e trovano un tesoro di 3mila monete e 50 gemme a Claterna, nei pressi di Bologna. Scoperto anche rarissimo quinarius A sinistra: il disegno delle rovine che preme dal sottosuolo sul prato. A destra: lo scavo archeologico in corso @ Foto ARCA Appennino Bolognese Nello scavo del sito archeologico di Claterna, situato strategicamente lungo la via Emilia tra le colonie Bononia (Bologna) e Forum Cornelii (Imola), archeologi hanno effettuato scoperte straordinarie che promettono di trasformare questo luogo in un parco archeologico senza precedenti nel Nord Italia. Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura del governo Meloni, ha svelato in anteprima i risultati, presentandoli come relativi a una sorta di “Pompei del Nord”. Claterna sorse nel territorio dell’attuale Comune di Ozzano dell’Emilia, 14 079 abitanti, realtà appartenente alla città metropolitana di Bologna. Gli archeologi, impegnati in scavi che coprono solo una piccola porzione del vasto insediamento di Claterna, hanno riportato alla luce oltre 3.000 monete, sia in argento che in bronzo. Questi ritrovamenti comprendono un notevole numero di danari, molti dei quali in condizioni di conservazione ottimali. Ancora più significativo è il ritrovamento di 50 gemme incise, suggerendo la possibile presenza in città di una bottega specializzata nella loro produzione. Il gioiello della scoperta, tuttavia, è un eccezionale ‘quinarius’, risalente al 97 a.C. Questa moneta presenta una raffigurazione dettagliata di una ‘vittoria alata’ che scrive su uno scudo, poggiato su un trofeo. La presenza chiara della scritta ‘ROMA’ testimonia la celebrazione di vittorie militari e la connessione della città con il potere romano. Lucia Borgonzoni ha commentato oggi con entusiasmo i risultati – che sono stati presentati stamane, 10 novembre 2023 – affermando che “i reperti restituiscono materiali molto preziosi e significativi”. Il ritrovamento delle monete d’argento e delle gemme colorate, presumibilmente prodotte localmente, suggerisce che Claterna non fosse solo un centro di passaggio, ma anche un vivace centro commerciale. L’obiettivo dichiarato è quello di trasformare Claterna da un sito archeologico in un parco archeologico di risonanza internazionale. Con una vastità di 18 ettari, Claterna si candida a diventare il più grande sito non stratificato del Nord Italia. La sottosegretaria Borgonzoni ha sottolineato il carattere unico del sito, annunciando il finanziamento da parte del Ministero della Cultura di nuovi interventi, con uno stanziamento di circa 450.000 euro per il periodo 2022-2024. L’ampio spazio circostante Claterna permetterà la creazione di un parco archeologico completo, con aree dedicate a parcheggi e servizi. Borgonzoni ha evidenziato anche la previsione di riutilizzare il Teatro per spettacoli culturali, con l’obiettivo di valorizzare il territorio circostante sotto un profilo culturale e turistico. Il Ministero della Cultura ha pianificato nuovi finanziamenti a sostegno di Claterna, con un fondo già in atto (2022-2024) e ulteriori risorse previste per il futuro. Un finanziamento di 60.000 euro per il prossimo anno sarà specificamente destinato all’ampliamento dello scavo del Teatro, promettendo ulteriori rivelazioni sulla storia e la grandezza di questa affascinante città romana. Situata strategicamente sulla via Emilia tra le colonie romane di Bologna (Bononia) e Imola (Forum Cornelii), Claterna si ergeva con orgoglio come una tappa vitale lungo la maestosa arteria stradale. Questa antica città romana, il cui nome era tratto dal vicino torrente Quaderna, è stata testimone della storia millenaria della via Emilia. Le radici di Claterna: una tappa cruciale fra due grandi colonie Fondata probabilmente come un centro di sosta cruciale tra le due colonie principali, Claterna, come molti altri insediamenti lungo la via Emilia, occupava una posizione regolare, corrispondente a una giornata di marcia per le legioni romane. La sua collocazione era tra la frazione di Maggio e il torrente Quaderna, conferendole un’importanza strategica nella rete stradale romana. Tra strade antiche e nuove colonie: la nascita di Claterna Con l’inizio della colonizzazione romana della Gallia Cisalpina e la costruzione della via Emilia, Claterna vide la luce come risultato della convergenza di un altro importante tracciato, forse la via Flaminia Minor, che attraversava l’Appennino e collegava la strada emiliana ad Arezzo. Fondata all’inizio del II secolo a.C., Claterna inizialmente si sviluppò come un modesto villaggio, ottenendo successivamente lo status di municipium nel I secolo a.C. e diventando il capoluogo di un territorio compreso tra i torrenti Idice e Sillaro. Il triste declino: crisi e abbandono Come molte città dell’Impero romano, Claterna iniziò a declinare durante la tumultuosa crisi del III secolo. Colpita dagli impatti economici e politici delle istituzioni romane, insieme alle incursioni barbariche che caratterizzarono l’epoca, la città vide un graduale impoverimento e una diminuzione demografica. Questo processo culminò nell’abbandono definitivo tra il V e il VI secolo, durante il periodo post-caduta dell’Impero romano d’Occidente. Claterna si trasformò in un raro esempio di città scomparsa nella regione dell’Emilia-Romagna. Scavi e ritrovamenti: alla scoperta dell’eredità romana di Claterna Gli archeologi, affondando le loro pale nella terra carica di storia di Claterna, hanno portato alla luce un patrimonio unico. Fra i tesori riportati alla luce figurano una villa romana con mosaici straordinariamente conservati e le testimonianze delle antiche arature che solcano ancora la terra. Un viaggio nella storia romana di Claterna, che un giorno potrebbe risorgere come un parco archeologico dedicato a svelare gli affascinanti segreti della sua epoca d’oro. https://stilearte.it/sotto-il-prato-ce-una-citta-romana-scavano-e-trovano-un-tesoro-di-3mila-monete-e-50-gemme-a-claterna-nei-pressi-di-bologna-scoperto-anche-rarissimo-quinarius/ Claterna era una città posta sulla via Emilia fra le colonie romane di Bologna (Bononia) e Imola (Forum Cornelii). La sua localizzazione è fra la frazione di Maggio ed il torrente Quaderna (affluente dell'Idice) da cui la città prendeva il nome. Claterna è sorta probabilmente come tappa nel tragitto fra le due colonie maggiori, come tanti altri centri che costellano la via Emilia, tutti a una distanza pressoché regolare l'uno dall'altro, che corrisponde ad una giornata di marcia delle legioni. Con l'inizio della colonizzazione romana della Gallia Cisalpina e la costruzione della via Emilia, in parte forse sul tracciato di un antico sentiero pedecollinare, Claterna fu fondata alla confluenza nell'Emilia di un'altra strada romana che attraversava l'Appennino, forse la via Flaminia Minor, che congiungeva la strada emiliana con Arezzo. L'insediamento, di medie dimensioni per quei tempi, sorse verso l'inizio del II secolo a.C. (le fonti storiche indicano il 183 a.C.). Inizialmente un semplice villaggio, ottenne il rango di municipium nel I secolo a.C., come capoluogo di un territorio compreso fra i torrenti Idice e Sillaro.
    1 punto
  23. DE GREGE EPICURI @ArkaHai perfettamente ragione, pensavo di aver postato nelle monete italiane.
    1 punto
  24. Si tra l'altro non viene detto neppure un perché... Più che un articolo sembra quei video di tik tok che ti dicono di rimanere sino alla fine e non rivelano nulla
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  25. La prima devozionale francescana, in bronzo/ottone è della fine del XVII inizio XVIII sec.- D/ S. Antonio da Padova, con Gesù fanciullo e nella mano SX il giglio.- R/ Globo con sopra il Trigramma IHS , raggiato. La seconda devozionale, bronzo/ottone e della seconda metà del XVII sec.- D/ Busto a SX di San Filippo Neri.- R/ Preghiera o invocazione di protezione su sei righe, non comune. Ciao Borgho
    1 punto
  26. Non è questo il punto secondo me. Il problema è che se il prezzo continua a scendere è evidentemente perché le incertezze causate dal dubbio che i riconi del 1926 e 1957 abbiano invaso il mercato (e ne basta qualche centinaio di esemplari) a mio parere sono più che sufficienti a influenzare l’appeal anche degli esemplari sicuramente coniati nel 1901. In più, non essendo riconoscibili, questa confusione allontana i collezionisti, per quanto facoltosi, e investitori da questa iconica coniazione, di cui evidentemente si stanno disfando anche in modo rapido.
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  27. Ma col dubbio che ci siano tanti riconi in giro,con che coraggio si può affrontare una spesa ingente come questa?L'aiuto non verrà mai dai commercianti, questo è sicuro.
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  28. Esatto , i rapporti tra Asse e Sesterzio erano di 1 a 4 , sia per il cambio , sia , teoricamente , per il peso , pero' il rapporto del peso era difficilmente rispettato . Entrambe le monete avevano la testa dell' Imperatore laureata , al contrario del Dupondio che aveva la testa radiata (da Nerone in poi) e il cui rapporto tra le due monete citate sopra era di 1 a 2 per Dupondio - Asse e 2 a 1 per per il Dupondio - Sesterzio , con peso del Dupondio teoricamente intermedio tra le due monete Asse e Sesterzio . Per la lega , l' Asse da Augusto in poi era in Rame , mentre Dupondio e Sesterzio erano in Oricalco , una lega di Rame e Zinco che la rendeva per il colore simile all' Oro .
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  29. Posto il mio Giovanni Dandolo, spero di beccare un doppio quartarolo di un qualunque doge
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  30. Buongiorno, foto e proprietà dell’oggetto fotografato sono due cose ben distinte tra loro. Il proprietario (autore) della fotografia resta tale a prescindere da chi sia il proprietario dell’oggetto riprodotto che, quindi, non potrà impedire all’autore dello scatto di farne l’utilizzo che crede. Saluti
    1 punto
  31. Buonasera, vi presento un 2 Grana 1810 di Murat, presa ieri al convegno di Sessa Aurunca. Magliocca 411 Non sono riuscito a lasciarla lì da sola. Saluti Alberto
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  32. ....perlinato sia al diritto e sia al rovescio, complimenti @gennydbmoney Un saluto. Raffaele.
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  33. Investili su un'altra moneta
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  34. appena riesco molto volentieri
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  35. DE GREGE EPICURI Concordo con @Arka. Quanto alla conservazione, pur non essendo un esperto di medaglie FdC, qui forse ci siamo...
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  36. Claterna: scoperte tremila monete e cinquanta gemme dedicate a divinità Claterna: scoperte tremila monete e cinquanta gemme dedicate a divinità; le ricerche hanno riguardato finora soltanto un decimo del sito, un’area di ben 18 ettari I più recenti scavi hanno riportato alla luce iscrizioni, frammenti di marmo colorato, nonché un quinario, moneta d’argento della Repubblica Romana del valore di ½ denario datata 97 a.C. rinvenuta in un corridoio della cavea del teatro. Questa mattina si è tenuto l’incontro di presentazione dei reperti rinvenuti durante i più recenti scavi eseguiti (e ancora in corso) dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara nell’area archeologica di Claterna, a Ozzano dell’Emilia (Bologna) e degli interventi sul sito finanziati dal MiC: iscrizioni, frammenti di marmo colorato, nonché un quinario, moneta d’argento della Repubblica Romana del valore di ½ denario datata 97 a.C. rinvenuta in un corridoio della cavea del teatro (ritrovamento raro, un reperto che conferma la datazione certa alla fine del I secolo a.C. della costruzione del teatro). Scoperte da cui si evince che Claterna era molto più che una città di passaggio, bensì un centro di commercio con contatti diretti con Roma. All’incontro hanno partecipato la Soprintendente di Bologna Francesca Tomba, il Direttore del Segretariato Regionale MiC per l’Emilia-Romagna Corrado Azzollini e il Sindaco di Ozzano dell’Emilia Luca Lelli. Claterna: scoperte tremila monete e cinquanta gemme dedicate a divinità. Gallery Mosaico di Claterna: dettaglio. Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Gemma inv. 270078. Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Gemma inv. 270090. Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Erote. Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara moneta in argento da Claterna. Foto Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara moneta in argento da Claterna. Foto Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Teatro romano di Claterna, visto dal drone. Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Lucia Borgonzoni: “Claterna area archeologica più grande del Nord. Scoperte 3mila monete e 50 gemme dedicate a divinità. E siamo solo a un decimo del sito” È quanto ha dichiarato il Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Lucia Borgonzoni nel suo intervento. Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara https://www.classicult.it/claterna-scoperte-tremila-monete-e-cinquanta-gemme-dedicate-a-divinita/
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  37. Non vedo tracce di cancro del bronzo. Arka Diligite iustitiam
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  38. Buongiorno. Sul contorno della medaglia esiste qualche marchio e/o punzone ?
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  39. esempio di un SOLI INVICTO COMITI di Costantino ridotto a circa 0,6 g e 8,5 mm nell'immagine il piede della figura al rovescio e la linea d'esergo
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  40. Secondo me una volta si riusciva a mascherare maggiormente la reale quantità di 5 lire 1901 in circolazione, complice forse anche un mercato senza Internet e quindi meno dinamico di quello attuale. Ora, invece, si gioca a carte scoperte e quando vedi la bellezza di 5 esemplari esitati in asta a poche settimane l’uno dall’altro qualche domanda inizi a fartela.
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  41. Trovata!! Quel 3 ha chiarito ogni cosa 😄 https://en.numista.com/catalogue/pieces2807.html 50 groszy Polonia 1923
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  42. ne hanno fatte 4 con un castello, ed erano anche molto belle... Magari ne facessimo anche noi, invece dei soliti scrittori, pittori e scultori....
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  43. @Releo è molto difficile comprendere il taglio di queste monete, molto belle, ma piuttosto grezze come conio. A mio parere, potrebbe essere un "taglio a serpentina" come ottimamente schematizzato nel post #15 da @Rocco68. Logicamente è solo una mia supposizione.
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  44. Incredibile la varietà dei dioboli, che spesso riescono a racchiudere, in poco spazio, anche eccelsi esempi di arte incisoria e vari simboli. L'esempio proprosto da Miglio81 dimostra ancora una volta la necessità di porre molta attenzione all'identificazione di queste monetine, possibilmente eseguendo accurati confronti che spesso permettono di integrare eventuali parti fuori campo e di identificare i conii. Ad esempio i nn. 9 e 10 del lotto CNG, opprtunamente ingranditi sopra, provengono chiaramente da una sola coppia di conii. Questi dioboli "tarentini", che in realtà possono talvolta anche appartenere ad altre zecche, sono un affascinante campo di ricerca e mancano ancora specifici studi, a parte vari cataloghi, come quello fondamentale del Vlasto. Poi hanno anche il vantaggio di non costare ancora molto e quindi è possibile trovare soddisfazioni, anche se, ripeto, richiede un'attenzione non comune (specialmente se sono esemplari "scentrati"). Spesso questi dioboli mostrano in maniera inaspettata piccoli dettagli, come certi simboli che possono sorprendere. Così abbiamo visto nel post precedente un capitello ionico sotto la clava.....
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