Vai al contenuto

Classifica

  1. dabbene

    dabbene

    Guru


    • Punti

      16

    • Numero contenuti

      20127


  2. Oppiano

    Oppiano

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      8408


  3. principesax

    principesax

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      1302


  4. Scudo1901

    Scudo1901

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      8371


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/11/23 in tutte le aree

  1. Oggi a Milano Numismatica abbiamo assistito grazie al Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio a una vera festa della numismatica, 80 persone presenti, tanti tanti giovani, tanti relatori del Gazzettino, tra cui tre giovani autrici, è’ stato consegnato a tutti il nuovo Gazzettino con 27 articoli, si è’ svolto il tanto utile workshop ai tavoli con tutor qualificati, divisi per monetazioni, Umberto Moruzzi - Consulente numismatico ci ha intrattenuto poi con una relazione sugli aspetti legali del collezionismo numismatico, sia per il presente che per il futuro, infine il dono rituale e simbolico di una moneta donata ai tanti giovani presenti con un finale di un pranzo numismatico con ben 46 amici. La numismatica ha risposto a Milano alla grande con giovani, esperti, collezionisti e appassionati, una grande giornata. Le foto sarebbero tante, iniziamo con qualcuna ma ne arriveranno tante altre… grazie a tutti gli appassionati partecipanti !
    6 punti
  2. Sarebbero tantissime le cose da dire. Mi conterrò. Innanzitutto grazie agli organizzatori. Ma grazie anche a chi riempie di contenuti l'evento: relatori, collezionisti, professionisti e pubblico. Bello aver conosciuto voi che siete sul forum e bello stringervi le mani. Bello ritrovarsi in discussione tra assi repubblicani, l'Italma della repubblica più recente, cataloghi russi, analisi spettroscopiche e tiramisù. Bello uscire dal convegno e passeggiare tra i banchi della libreria Hoepli, benemerito editore che tanto ha fatto per la numismatica, come ricordava Umberto Moruzzi, e tanto fa per la cultura libraia in generale. Bello andare a Palazzo Reale e godersi la mostra sulla pittura sospesa di Giorgio Morandi. Faccio parlare Vasco Rossi:
    4 punti
  3. Come ho già scritto non è un problema di autenticità del singolo pezzo, ma di mercato condizionato da incertezze. Del resto non lo dico io, lo dicono i risultati d’asta.
    3 punti
  4. Buonasera a tutti, perdonate la mia latitanza.. @giuseppe ballauri @Asclepia, ripropongo nuove Foto della mia Napo. Taglio sembrerebbe a treccia. Assi alla Francese. Saluti Alberto
    3 punti
  5. Non un semplice evento, ma una festa della numismatica. Tutte le anime che compongono questa passione comune oggi si sono ritrovate a Milano, regalando a me, e penso a tutti coloro che hanno partecipato, un ricordo che sarà indelebile nel tempo, che non potrà mai essere scordato. Grazie a tutti per i bei momenti trascorsi durante il convegno e anche dopo durante il piacevolissimo pranzo. 👏👏👏👏👏👏👏👏👏
    3 punti
  6. Salve a tutti, la perizia in questione non prevede l'imballaggio completo, non so se mi spiego ma anche se periziata la moneta è inserita in una bustina che permette di tenerla in mano. Vi farò sicuramente sapere i risultati e lo stato di conservazione. Buon proseguimento
    3 punti
  7. Dalle apparizioni in asta e disponibilità dei commercianti secondo me i pezzi del 5 lire 1901 in circolazione sono un ordine di grandezza maggiore rispetto ai 114 citati da molti cataloghi, sull'origine di tutti questi pezzi ci sono varie ipotesi ma se non mi sono perso qualcosa non è stata chiarito con certezza. E' anche vero che si distinguono macroscopicamente due "famiglie" di questi scudi, alcuni hanno i fondi speculari, sembrano moderne proof (come quella che ha in vendita un noto negozio a 110K), altre hanno fondi normali Con tutti questi pezzi in giro e la domanda non altissima va da se che i prezzi scendano. Se ci fosse tra noi uno statistico, sulla base dei realizzi degli ultimi anni si potrebbe analizzare la decrescita e ipotizzare il "valore" futuro. Non dico che scenderà come il 20 Lire 1927 Anno V (del quale ormai non si contano più le apparizioni, a fronte dei 100 pezzi coniati ufficialmente), ma secondo me non è difficile ipotizzare per un "SUP" (come la maggior parte di quelli apparsi) un prezzo al collezionista di 20 / 25 K
    3 punti
  8. Ennesimo esemplare aggiunto in collezione...
    3 punti
  9. Comunque questo (1/4 di follis?) è mio: Diametro: 15 mm Peso: 1.37g
    3 punti
  10. 3 punti
  11. Condivido volentieri questo recente esemplare acquisito: VENEZIA. FRANCESCO LOREDAN, 1752-1762., Osella in argento 1759/A. VIII. San Marco ed il doge in preghiera innanzi alla statua della Religione. All’esergo le iniziali del massaro P P. R/ Da un vaso decorato esce grande rosa fiorita. Paolucci 242. Raro. g. 9,20. Diam. mm. 36,12. Arg. q.FDC Esemplare proveniente dall'Asta Mario Ratto, Milano 20-22/03/1952. lotto n. 928 (non illustrato) La raffigurazione del rovescio, con la leggenda ROSA SVPER RIVOS AQVARVM (“la rosa sui corsi d’acqua”, ossia sui canali di Venezia) allude alla “rosa d’oro” inviata nel 1759 a Venezia da papa Clemente XIII : era questa una distinzione onorifica donata ogni anno dal pontefice ad una personalità o uno Stato o anche un santuario per particolari meriti. Tale cerimonia, iniziata nell’XI secolo, è tuttora in vigore. # https://www.cronacanumismatica.com/perche-la-rosa-fiori-sui-canali-della-laguna/ di Roberto Ganganelli | Esiste in oro da 4 e da 3 zecchini, e in argento, e tutte le versioni sono di grande rarità: parliamo dell’osella veneziana del 1759 a nome di Francesco Loredan, 106° doge della Serenissima Repubblica. Una moneta donativo splendida per i sui simbolismi, lontana dalla ripetitività che spesso caratterizzò queste tipologie; se, infatti, al rovescio reca una complessa allegoria della Religione ai cui piedi stanno san Marco (a sinistra, mentre porge il Vangelo) e il doge (inginocchiato e orante a destra, il corno posato a terra), al dritto è un vaso con delle rose fiorite a spiccare, elegante, nel campo. Attorno la legenda latina ROSA SVPER RIVOS AQVARVM (“La rosa sui corsi d’acqua”) dove i “corsi” – ce lo spiega Mario Traina – “sono i canali di Venezia. Allude all’invio a Venezia nel 1759 da parte di papa Clemente XIII della rosa d’oro, uno dei massimi segni di benevolenza che i papi inviavano ogni anno alla personalità o allo Stato, tra quelli cattolici, che aveva più meritato dalla Chiesa”. In ogni modo, non è ben chiara l’origine della Rosa d’Oro. La spiegazione più accreditata è legata al monastero della Santa Croce, in Alsazia. A quanto pare, Leone IX lo pose sotto il diretto dominio della Santa Sede e impose ai monaci di inviagli ogni anno una rosa d’oro o due once dello stesso metallo. Il valore della Rosa d’Oro non risiede certo, però, nella quantità di metallo prezioso che contiene. Come spiega Enrique Claudio Girbal in un trattato del 1880, “l’oro di cui è fatta indica che Gesù Cristo è re dei re e Signore dei signori, il cui profondo senso è già stato mostrato dai Magi, quando, come a un re, offrirono devotamente dell’oro”. Quella a Francesco Loredan fu l’unica Rosa d’Oro concessa da papa Clemente XIII nel corso del suo pontificato, durato dal 1758 al 1769. Il Loredan, tuttavia, non è certo passato alla storia come un grande doge: anziano, passivo, svolse senza infamia e senza lode il proprio ruolo ed ebbe come unica fortuna quella aver mantenuto neutrale Venezia nella Guerra dei sette anni, fatto che permise ai mercanti della Laguna di accaparrarsi il mercato del pepe dando alla città qualche anno di benessere. “La rosa fiorì sui canali della Laguna”, dunque, in quella primavera del 1759: viene da pensare che papa Rezzonico, veneziano – già vescovo di Padova e presbitero della Basilica di san Marco – abbia in fondo voluto rendere omaggio, con quella Rosa d’Oro poi finita in moneta – alla sua città natale e all’amico doge…
    2 punti
  12. DE GREGE EPICURI Questa moneta non ha niente di raro, ma ve la mostro per la insolita buona qualità. Pesa 5,82 g e misura 22 mm. La zecca è S, Schmollnitz, in Ungheria, e la data è il 1799. La foto non rende il livello qualitativo, per mia imperizia...
    2 punti
  13. Come già fatto di persona ci tengo a ringraziare tutti gli organizzatori e in particolare @dabbene e @El Chupacabraper questo bellissimo evento e per la possibilità di discutere il breve contributo che ho scritto su questa edizione del gazzettino davvero eccezionale! Il workshop ai tavoli è stato molto interessante ed istruttivo come anche gli interventi che si sono susseguiti nella mattinata. Ringrazio anche per il dono della bella moneta ! Ho avuto anche molto piacere a conoscere dal vivo tanti amici del forum che avevo letto sempre con piacere (in particolare @jaconico) Una bellissima giornata; ancora complimenti a tutti!
    2 punti
  14. In territorio dei Celto-Liguri, prossimo alla confluenza della Dora Baltea nel Po e nelle vicinanze di un preesistente villaggio a nome Bodingomagus, probabilmente attorno al 125-120 a.C. viene fondata, forse per disposizione del console M. F. Flacco, una colonia romana nominata Industria . Città di non grandi dimensioni, probabile sede di approdo fluviale e di smistamento per i materiali anche estrattivi provenienti dalla Valle di Aosta, diventa buon centro commerciale e di manifatture metallurgiche che attraversa l' epoca imperiale romana fini verso il V sec. , per essere poi rapidamente abbandonata sopravvivendovi una pieve .
    2 punti
  15. Stasera parte la lettura del Gazzettino 10, che ad una veloce occhiata risulta di estremo interesse, con una quantità di immagini veramente impressionante.
    2 punti
  16. Buongiorno, da diversi anni possiedo una moneta romana che credo di aver correttamente identificato come: Antonino Pio 138-161 A.D. , con al dritto ritratto di Antonino Pio e la legenda Antonivus AVG Pivs; al rovescio la Spes con la legenda TR POT COS III S C; RIC 703a La moneta pesa 12,46 gr. con un diametro massimo di 30 mm. Premetto che non è monetazione che seguo e che, quindi, di romane non so praticamente nulla. Ora i miei quesiti, per chi avrà la voglia e la pazienza di rispondere sono: - è esatta la catalogazione? - si tratta di un asse (come credo di aver capito, nonostante la differenza con i sesterzi non mi sia ancora pienamente chiara) o di un sesterzio? - in quale stato di conservazione giudichereste la moneta? - si tratta di moneta comune? Ho più volte pensato di provare a cederla per poter reinvestire il ricavato in qualche esemplare attinente alla mia collezione… ma avendo un valore affettivo credo che alla fine la terrò ancora per me. Grazie in anticipo a tutti coloro che interverranno. Saluti
    2 punti
  17. Effetto della vaselina osservato su un 10 cent. del d’Italia Regno precedentemente trattato con EDTA e ultrasuoni (pre) da https://www.lamoneta.it/topic/102414-pulire-le-monete/page/2/ Dopo il trattamento con vaselina il contrasto è nettamente migliorato e i dettagli sono messi in miglior evidenza. Le parti scure indicano le zone di ossidazione del rame a ossido rameico CuO. apollonia
    2 punti
  18. questa era già stata postata, e poi c'è una bandiera di troppo e le stelline ballano... ...ma questa?
    2 punti
  19. Moneta arrivata... sono felicissimo nel tenerla in mano. E come sempre dal vivo sembra 1000 volte più bella che in foto... soprattutto le mie foto...
    2 punti
  20. Saluti a tutti, Alberto @Litra68 la moneta che hai postato al #21 è piuttosto difficile da trovare e quindi penso sia rara. Caratterizzata al D/ da SICILIE ed al al R/ dal segno di interpunzione a rosetta a 5 petali tra AMMI e DI che diventano due dopo FRAN. Come sempre non si comprende questa estrema variabilità ed il significato della stessa. Posto il mio 2 Grana che è simile al tuo. Buona Giornata
    2 punti
  21. Buon pomeriggio a tutti, ho deciso di condividere con voi questo libretto di inizio '900 (anche se non so esattamente cosa sia perché mancano alcune pagine e la copertina) che ho trovato dai nonni in una scatola di vecchie fotografie. Ho allegato un file word, vi consiglio di aprirlo e di ingrandire le immagini delle pagine, sono davvero interessanti, in particolare le pagine con le immagini delle monete e quella in cui c'è l'elenco di tutte le monete in corso e fuori corso quand'è stato stampato. Ditemi cosa ne pensate e se ne sapete di più, sarò felice di imparare qualcosa di nuovo. Luca. Libretto antico.docx
    1 punto
  22. Continua la ricerca di esemplari per questa specifica tipologia di monetazione. Denaro scodellato D/ OTTOINPERATOR Croce patente entro cerchio lineare R/ VE / RO - N - A Croce patente entro cerchio lineare CNI 21 - Rizzolli-Pigozzo Vr8/Vr11. AG - 1.37 g - 22.00 mm
    1 punto
  23. DE GREGE EPICURI @ArkaHai perfettamente ragione, pensavo di aver postato nelle monete italiane.
    1 punto
  24. Si tra l'altro non viene detto neppure un perché... Più che un articolo sembra quei video di tik tok che ti dicono di rimanere sino alla fine e non rivelano nulla
    1 punto
  25. La prima devozionale francescana, in bronzo/ottone è della fine del XVII inizio XVIII sec.- D/ S. Antonio da Padova, con Gesù fanciullo e nella mano SX il giglio.- R/ Globo con sopra il Trigramma IHS , raggiato. La seconda devozionale, bronzo/ottone e della seconda metà del XVII sec.- D/ Busto a SX di San Filippo Neri.- R/ Preghiera o invocazione di protezione su sei righe, non comune. Ciao Borgho
    1 punto
  26. Gli “Speciali” di CN | La ZECCA e le monete di MASSA di Maremma https://www.cronacanumismatica.com/gli-speciali-di-cn-la-zecca-e-le-monete-di-massa-di-maremma/ di Massimo Sozzi | La recente giornata organizzata da chi scrive come socio dell’Accademia di studi numismatici (leggi qui l’articolo) ha riacceso i riflettori sulla peculiare esperienza di zecca della cittadina toscana di Massa di Maremma, oggi Massa Marittima, in provincia di Grosseto. Vale quindi la pena delineare, per tutti gli appassionati e i cultori di monetazione medievale italiana, cosa accadde poco più di sette secoli fa in questo piccolo ma importante borgo della Maremma. Undici aprile 1317: la firma del contratto di zecca L’11 aprile 1317 alcuni componenti della famiglia Benzi, mercanti dell’Arte della lana di Siena, guidati da Niccolino di Giacomino, firmarono un contratto con il Comune di Massa di Maremma, rappresentato dal sindaco Muccio del fu Buonaventura Scussetti, per aprire un’officina monetaria in città dal 1° maggio di quello stesso anno fino all’anno successivo. Le due parti contraenti stabilirono una serie di patti e condizioni. I Benzi, ad esempio, dovevano fornire la zecca, detta “bulgano”, di tutto il necessario, mentre il Comune di Massa si impegnava ad acquistare allo scopo un edificio e a garantire che nessun’altra persona battesse moneta nella città di Massa e nel suo territorio. A sinistra, parte superiore del contratto di istituzione della zecca massana (ASS, Riformagioni Massa, 1317 aprile 11); a destra, la palazzina della zecca come appare oggi Fu messo a disposizione dell’officina monetaria un palazzo di proprietà del Comune situato all’interno delle mura cittadine, in origine probabilmente appartenuto ai conti Alberti di Monterotondo Marittimo. Il palazzo della zecca si trova al numero civico 22 dell’attuale Via Norma Parenti a Massa Marittima. La zecca fu aperta per autorità del Comune con il proposito di coniare tre tipi di monete utilizzando l’argento e il rame locali: il grosso d’argento da 20 denari, il grossetto d’argento da 6 denari e il denaro piccolo in mistura. Dal contratto si evince che per i compensi relativi alla battitura, per le caratteristiche ponderali e per il titolo delle monete si presero ad esempio quelli in vigore nella zecca senese. È dunque certo che anche per il valore nominale si faceva riferimento alle monete di Siena. Attualmente si conoscono due varianti del grosso, tre varianti del piccolo e nessun esemplare del grossetto, che risulta assente anche nella circolazione monetaria dell’epoca. L’officina monetaria massetana fu attiva in modo certo dal maggio 1317 fino al 1318 e le sue monete circolarono fino a tutto il 1319. Al momento non si conosce la data di chiusura della zecca ed è del tutto arbitraria l’affermazione fatta in passato da molti storici locali che la fanno coincidere con il 1335, ultimo anno di autonomia della Repubblica massetana, o “massana” come veniva frequentemente chiamata nel Medioevo. Il grosso da 20 denari di Massa di Maremma Il grosso massetano è del tipo agontano e reca su un lato una croce patente e sul lato opposto il santo protettore della città. Questa tipologia monetale fu proposta per la prima volta ad Ancona (da cui il nome agontano) nella seconda metà del XIII secolo ed ebbe molto successo, tanto da essere imitata da molte altre zecche VARIANTE A D/ + (spronella a 6 punte) DE • MASSA (spronella a 6 punte). Croce patente, accantonata nel 1° e 4° angolo da M gotiche in corona rigata. R/ + • S’ • CE RBON’. Il santo con nimbo lineare e con mitria, in piedi di fronte, benedice con la mano destra e tiene il pastorale con la mano sinistra; corona rigata interrotta in alto e in basso dalla figura. Ag, Ø circa mm 22, peso circa g 1,6. Esemplare qui rappresentato: ex Asta NAC Numismatica Ars Classica 68 del 4 dicembre 2012, lotto 46 (Ag, Ø mm ?, g 1,54). Variante rara (al momento R2). In araldica con il termine “spronella” o “rotella” viene indicata la stelletta dello sperone che ha sei punte ed è forata, lasciando intravedere il colore del campo. Ne esiste anche una versione a otto punte e più raramente a cinque. Simboleggia nobiltà e antica cavalleria. VARIANTE B D/ + DE • MASSA (spronella a 5 punte). Come sopra. R/ + • S • CE RBON’. Come sopra. Ag, Ø circa mm 20, peso circa g 1,5. Esemplare qui rappresentato: Ag, Ø mm 20, g 1,45; Museo Nazionale Romano, ex Collezione reale. Variante di grande rarità (al momento R4). Esemplare di grosso massetano (variante A) conservato nel Museo di San Pietro all’Orto a Massa Marittima (Ag, Ø medio mm 19, peso g 1,35). Il denaro piccolo di Massa di Maremma PRIMA VARIANTE D/ + (rosetta a 5 petali) DE • MASSA (rosetta a 5 petali). Grande M gotica; corona rigata. R/ + • S’ • CERBON’ •. Busto del santo nimbato e mitrato, di fronte, benedicente con la destra e con pastorale nella sinistra; corona rigata. Mi, Ø circa mm 15, peso circa g 0,6. Esemplare qui rappresentato: Mi, Ø mm 15, g 0,5; collezione privata. Seppure rara, è la variante più comune fra le tre conosciute (al momento R2). Costituisce il divisionale piccolo della variante A del grosso. SECONDA VARIANTE D/ + MASSANA • CIVITAS. Come sopra. R/ +(rosetta a 5 petali) SCS • CERBONIUS : (spronella a 5 punte) (rosetta a 5 petali). Come sopra. Mi, Ø circa mm 15 mm, peso circa g 0,6. Esemplare qui rappresentato: Mi, Ø medio mm 14,5, g 0,45; Museo di Sam Pietro all’Orto, Massa Marittima. Di questa variante piuttosto rara (al momento R3), finora non sono giunti sino a noi esemplari di grosso che possano esserle associati, pertanto si può ipotizzare che non ne siano mai stati coniati. Vista la presenza nella legenda del rovescio di due rosette a 5 petali e della spronella a 5 punte potrebbe trattarsi di un’ultima coniazione del picciolo nella quale vengono riassunte le armette degli zecchieri che compaiono nelle altre due varianti, che quindi sarebbero state coniate precedentemente a questa. TERZA VARIANTE D/ + DE • MASSA (spronella a 5 punte). Come sopra. R/ + • S • CERBON’ •. Come sopra. Mi, Ø circa mm 16, peso circa g 0,5. Esemplare qui rappresentato: Mi, Ø medio mm 16, g 0,45; collezione privata. Questa variante, di notevole rarità (al momento R4), è da considerarsi il divisionale della variante B del grosso da 20 denari, a motivo della presenza su entrambe le tipologie della spronella a 5 punte nella legenda del dritto. I CONI DELLA ZECCA DI MASSA DI MAREMMA Particolarità dell’officina monetaria medievale di Massa di Maremma è che, sebbene la sua attività non sia stata particolarmente lunga, sono noti diversi coni ad essa relativi e conservati presso le seguenti istituzioni museali: un conio di incudine, o pila, e uno di martello, o torsello, del grosso si trovano presso la Pinacoteca di Volterra, sei torselli del grosso presso il Museo Civico di Siena e un torsello del grosso e uno del denaro piccolo presso il Sistema Museale di Massa Marittima. Gli otto torselli per monete di Massa di Maremma fotografati nel giorno del loro rinvenimento a Siena, nei depositi del Museo Civico I sei coni che sono a Siena e i due che sono a Massa Marittima sono stati rinvenuti da chi scrive nei magazzini del Museo Civico di Siena. Vista la rarità delle monete massane giunte ai nostri giorni, Lucia Travaini suppone che siano state ritirate dalla circolazione in seguito alla chiusura della zecca, mentre per il discreto numero di coni attualmente conosciuti ipotizza che, cessata l’attività di coniazione, tutte le attrezzature siano state conservate come veri e propri documenti di un “archivio metallico”. A sinistra, i coni massani conservati presso la Pinacoteca di Volterra; a destra, torselli del grosso e del piccolo conservati al Museo di San Pietro all’Orto a Massa Marittima L’ACCADEMIA alla scoperta di MONETE E CONI a Massa Marittima https://www.cronacanumismatica.com/laccademia-alla-scoperta-di-monete-e-coni-a-massa-marittima/ a cura della redazione | Approfittando del nuovo allestimento, al Museo di San Pietro all’Orto di Massa Marittima (GR), delle monete e dei coni della locale zecca medievale, l’Accademia italiana di studi numismatici, sabato 14 ottobre, ha organizzato il quarto Incontro dell’Accademia presso la detta istituzione museale. L’iniziativa, promossa dell’accademico massetano Massimo Sozzi, è stata realizzata con la collaborazione dell’amministrazione comunale. Il programma dell’incontro massetano ha visto, alle ore 11, un primo appuntamento presso locale museo per i saluti dell’amministrazione comunale, rappresentata da Irene Marconi, assessore alla Cultura, di Roberta Pieraccioli, direttrice del Musei di Massa Marittima, e dell’accademico Massimo Sozzi che ha tenuto per i presenti, accademici e non, una lunga e interessante relazione sulla zecca medievale di Massa Marittima, le sue monete e i rapporti di questa con le altre zecche toscane. Sono seguite domande da parte dei presenti. Due piccoli tesori numismtici del medioevo e i loro materiali creatori: in essi è riassunta la storia della zecca medievale di Massa Marittima attiva per breve tempo nel XIV secolo La mattinata si è conclusa con la visita al nuovo allestimento del settore numismatico del museo dove sono esposti un esemplare di grosso e uno di denaro piccolo e due torselli dell’antica zecca massana. Dopo il buffet offerto dal Comune nel suggestivo chiostro di Sant’Agostino, la parte successiva della giornata è stata riservata ai soli accademici che sono stati accompagnati in visita al Museo di San Pietro all’Orto, dove sono esposte opere di Giovanni Pisano, Ambrogio Lorenzetti e altri artisti, al neonato Museo Subterraneo, che raccoglie testimonianze storiche delle miniere del territorio massetano che con la loro attività hanno dato per lungo tempo prosperità a Massa, e per finire alla Palazzina della Zecca. Massimo Sozzi è uno dei massimi esperti di monete massane e quindi l’incontro ha offerto interessanti spunti di riflessione. Il grosso e il piccolo esposti nel museo a Massa furono acquistati a metà anni ’90 con i contributi del Centro studi storici “Agapito Gabrielli”, del Comune e dei massetani, mentre i due coni delle monete provengono dal Museo civico di Siena, dove furono individuati in seguito alle ricerche di Sozzi, e sono arrivati a Massa grazie ad un accordo di deposito a lungo termine tra le due istituzioni museali. Alcuni dei presenti all’incontro dell’Accademia del 14 ottobre: al centro Massimo Sozzi, ideatore dell’iniziativa e “anima” della sezione numismatica del Museo di San Pietro all’Orto L’officina monetaria di Massa di Maremma aprì nel maggio del 1317 nell’odierna via Norma Parenti a poca distanza dal Palazzo del Podestà e da quello dei Priori. L’apertura avvenne in seguito alla firma di un contratto tra i componenti della famiglia Benzi, mercanti dell’Arte della lana di Siena, guidati da Niccolino di Giacomino e il Comune di Massa, rappresentato dal sindaco Muccio del fu Buonaventura Scussetti. La zecca fu aperta per autorità del Comune con il proposito di coniare tre tipi di monete, utilizzando l’argento e il rame locali: il grosso d’argento da 20 denari, il grossetto d’argento da 6 denari e il denaro piccolo in mistura. Le sue monete circolarono fino al 1319. Perla medievale della Toscana, Massa di Maremma ospita importanti monumenti e opere d’arte: a sinistra la cattedrale di San Cerbone, a destra i giardini restrostanti il museo Attualmente si conoscono due varianti del grosso, tre varianti del denaro piccolo e nessun grossetto, che risulta assente anche nella circolazione monetaria dell’epoca. Sono noti diversi coni della zecca massana conservati in varie istituzioni museali: un torsello del grosso e uno del denaro piccolo sono esposti nel Museo di San Pietro all’Orto. I presenti hanno trascorso una giornata in sintonia con quelli che sono gli scopi per i quali sono stati ideati gli incontri dall’Accademia italiana di studi numismatici: conoscersi, scambiare punti di vista, riflessioni e promuovere la conoscenza e lo studio della numismatica.
    1 punto
  27. Posto il mio Giovanni Dandolo, spero di beccare un doppio quartarolo di un qualunque doge
    1 punto
  28. Buongiorno, foto e proprietà dell’oggetto fotografato sono due cose ben distinte tra loro. Il proprietario (autore) della fotografia resta tale a prescindere da chi sia il proprietario dell’oggetto riprodotto che, quindi, non potrà impedire all’autore dello scatto di farne l’utilizzo che crede. Saluti
    1 punto
  29. Buonasera, vi presento un 2 Grana 1810 di Murat, presa ieri al convegno di Sessa Aurunca. Magliocca 411 Non sono riuscito a lasciarla lì da sola. Saluti Alberto
    1 punto
  30. Investili su un'altra moneta
    1 punto
  31. Bisogna rinforzarla con artiglieria da 155 mm.
    1 punto
  32. appena riesco molto volentieri
    1 punto
  33. DE GREGE EPICURI Concordo con @Arka. Quanto alla conservazione, pur non essendo un esperto di medaglie FdC, qui forse ci siamo...
    1 punto
  34. Claterna: scoperte tremila monete e cinquanta gemme dedicate a divinità Claterna: scoperte tremila monete e cinquanta gemme dedicate a divinità; le ricerche hanno riguardato finora soltanto un decimo del sito, un’area di ben 18 ettari I più recenti scavi hanno riportato alla luce iscrizioni, frammenti di marmo colorato, nonché un quinario, moneta d’argento della Repubblica Romana del valore di ½ denario datata 97 a.C. rinvenuta in un corridoio della cavea del teatro. Questa mattina si è tenuto l’incontro di presentazione dei reperti rinvenuti durante i più recenti scavi eseguiti (e ancora in corso) dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara nell’area archeologica di Claterna, a Ozzano dell’Emilia (Bologna) e degli interventi sul sito finanziati dal MiC: iscrizioni, frammenti di marmo colorato, nonché un quinario, moneta d’argento della Repubblica Romana del valore di ½ denario datata 97 a.C. rinvenuta in un corridoio della cavea del teatro (ritrovamento raro, un reperto che conferma la datazione certa alla fine del I secolo a.C. della costruzione del teatro). Scoperte da cui si evince che Claterna era molto più che una città di passaggio, bensì un centro di commercio con contatti diretti con Roma. All’incontro hanno partecipato la Soprintendente di Bologna Francesca Tomba, il Direttore del Segretariato Regionale MiC per l’Emilia-Romagna Corrado Azzollini e il Sindaco di Ozzano dell’Emilia Luca Lelli. Claterna: scoperte tremila monete e cinquanta gemme dedicate a divinità. Gallery Mosaico di Claterna: dettaglio. Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Gemma inv. 270078. Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Gemma inv. 270090. Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Erote. Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara moneta in argento da Claterna. Foto Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara moneta in argento da Claterna. Foto Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Teatro romano di Claterna, visto dal drone. Foto di Roberto Macri – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Lucia Borgonzoni: “Claterna area archeologica più grande del Nord. Scoperte 3mila monete e 50 gemme dedicate a divinità. E siamo solo a un decimo del sito” È quanto ha dichiarato il Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Lucia Borgonzoni nel suo intervento. Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara Foto di Siriana Zucchini – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara https://www.classicult.it/claterna-scoperte-tremila-monete-e-cinquanta-gemme-dedicate-a-divinita/
    1 punto
  35. Buongiorno. Sul contorno della medaglia esiste qualche marchio e/o punzone ?
    1 punto
  36. esempio di un SOLI INVICTO COMITI di Costantino ridotto a circa 0,6 g e 8,5 mm nell'immagine il piede della figura al rovescio e la linea d'esergo
    1 punto
  37. Non credo in un’operazione orchestrata ma magari un tempo c’erano molti più collezionisti del Regno e tanti esemplari rimanevano fuori dai radar. Magari anche un negoziante preferiva tenere un 5 lire 1901 da parte ed aspettare il momento giusto prima di metterlo in vendita. Per questo forse non si riusciva ad avere una visione completa del fenomeno e ci si basava esclusivamente su quanto riportato sui cataloghi. Ora, invece, le informazioni viaggiano molto più rapidamente grazie al fatto che la stragrande maggioranza delle aste è online e credo che, ad oggi, il mercato si renda conto da sé di quanto una moneta sia effettivamente rara o meno. Sicuramente è difficile pensare che, alla luce della frequenza con cui appaiono in asta (e non solo), esistano soltanto 114 esemplari di questa moneta in tutto il mondo. Abbastanza per far arrivare le offerte a 240.000 euro a fronte di una base di 150.000.
    1 punto
  38. Secondo me una volta si riusciva a mascherare maggiormente la reale quantità di 5 lire 1901 in circolazione, complice forse anche un mercato senza Internet e quindi meno dinamico di quello attuale. Ora, invece, si gioca a carte scoperte e quando vedi la bellezza di 5 esemplari esitati in asta a poche settimane l’uno dall’altro qualche domanda inizi a fartela.
    1 punto
  39. Francamente non credo centri molto il numero di collezionisti facoltosi perché fior fior di monete italiane (del Regno e non) vengono aggiudicate in asta a cifre ben superiori. Ad esempio, neanche una settimana fa, da Ranieri è stato aggiudicato un 50 lire 1864 di Vittorio Emanuele II a 240.000 euro più diritti. https://www.biddr.com/auctions/ranieri/browse?a=3947&l=4636346 Io credo che il mercato abbia capito che lo scudo del 1901 non è così raro come si vorrebbe far credere ed infatti è una delle pochissime che è crollata di prezzo in questi ultimi anni di crescita generalizzata del settore…
    1 punto
  40. Trovata!! Quel 3 ha chiarito ogni cosa 😄 https://en.numista.com/catalogue/pieces2807.html 50 groszy Polonia 1923
    1 punto
  41. ne hanno fatte 4 con un castello, ed erano anche molto belle... Magari ne facessimo anche noi, invece dei soliti scrittori, pittori e scultori....
    1 punto
  42. @Releo è molto difficile comprendere il taglio di queste monete, molto belle, ma piuttosto grezze come conio. A mio parere, potrebbe essere un "taglio a serpentina" come ottimamente schematizzato nel post #15 da @Rocco68. Logicamente è solo una mia supposizione.
    1 punto
  43. Incredibile la varietà dei dioboli, che spesso riescono a racchiudere, in poco spazio, anche eccelsi esempi di arte incisoria e vari simboli. L'esempio proprosto da Miglio81 dimostra ancora una volta la necessità di porre molta attenzione all'identificazione di queste monetine, possibilmente eseguendo accurati confronti che spesso permettono di integrare eventuali parti fuori campo e di identificare i conii. Ad esempio i nn. 9 e 10 del lotto CNG, opprtunamente ingranditi sopra, provengono chiaramente da una sola coppia di conii. Questi dioboli "tarentini", che in realtà possono talvolta anche appartenere ad altre zecche, sono un affascinante campo di ricerca e mancano ancora specifici studi, a parte vari cataloghi, come quello fondamentale del Vlasto. Poi hanno anche il vantaggio di non costare ancora molto e quindi è possibile trovare soddisfazioni, anche se, ripeto, richiede un'attenzione non comune (specialmente se sono esemplari "scentrati"). Spesso questi dioboli mostrano in maniera inaspettata piccoli dettagli, come certi simboli che possono sorprendere. Così abbiamo visto nel post precedente un capitello ionico sotto la clava.....
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.