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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/14/23 in tutte le aree

  1. Tornando al tema 15 grani ecco uno stemma reale del 1618. Foto fatta da me 🤓
    3 punti
  2. Mi piaceva troppo! A voi no?😉 Secondo il Magliocca è il Tipo con linea in esergo basso e lungo e data bassa praticamente il R/ è il conio del tipo precedente, leggermente più raro.
    3 punti
  3. Milano Numismatica è’ stata una kermesse di tutti per tutti e una festa della nostra numismatica con tanta passione, partecipazione e con tanta voglia di apprendere e divulgare a tanti altri . I tanti giovani presenti sono stati un segno importante e virtuoso per il futuro della nostra numismatica, buon video a tutti ! !https://www.facebook.com/mario.limido/videos/1355782788641944/ https://drive.google.com/file/d/1-z5IqjSzGNrKJCP2KTD-xsavRjbqAHX3/view?usp=drivesdk
    3 punti
  4. E quindi ora …tutto con calma riprende, e chi volesse partecipare con l’entusiasmo che ho visto in questo numero 10, può già pensare a cosa scrivere per il futuribile numero 11 …
    3 punti
  5. Condivido volentieri questo recente esemplare acquisito: VENEZIA. FRANCESCO LOREDAN, 1752-1762., Osella in argento 1759/A. VIII. San Marco ed il doge in preghiera innanzi alla statua della Religione. All’esergo le iniziali del massaro P P. R/ Da un vaso decorato esce grande rosa fiorita. Paolucci 242. Raro. g. 9,20. Diam. mm. 36,12. Arg. q.FDC Esemplare proveniente dall'Asta Mario Ratto, Milano 20-22/03/1952. lotto n. 928 (non illustrato) La raffigurazione del rovescio, con la leggenda ROSA SVPER RIVOS AQVARVM (“la rosa sui corsi d’acqua”, ossia sui canali di Venezia) allude alla “rosa d’oro” inviata nel 1759 a Venezia da papa Clemente XIII : era questa una distinzione onorifica donata ogni anno dal pontefice ad una personalità o uno Stato o anche un santuario per particolari meriti. Tale cerimonia, iniziata nell’XI secolo, è tuttora in vigore. # https://www.cronacanumismatica.com/perche-la-rosa-fiori-sui-canali-della-laguna/ di Roberto Ganganelli | Esiste in oro da 4 e da 3 zecchini, e in argento, e tutte le versioni sono di grande rarità: parliamo dell’osella veneziana del 1759 a nome di Francesco Loredan, 106° doge della Serenissima Repubblica. Una moneta donativo splendida per i sui simbolismi, lontana dalla ripetitività che spesso caratterizzò queste tipologie; se, infatti, al rovescio reca una complessa allegoria della Religione ai cui piedi stanno san Marco (a sinistra, mentre porge il Vangelo) e il doge (inginocchiato e orante a destra, il corno posato a terra), al dritto è un vaso con delle rose fiorite a spiccare, elegante, nel campo. Attorno la legenda latina ROSA SVPER RIVOS AQVARVM (“La rosa sui corsi d’acqua”) dove i “corsi” – ce lo spiega Mario Traina – “sono i canali di Venezia. Allude all’invio a Venezia nel 1759 da parte di papa Clemente XIII della rosa d’oro, uno dei massimi segni di benevolenza che i papi inviavano ogni anno alla personalità o allo Stato, tra quelli cattolici, che aveva più meritato dalla Chiesa”. In ogni modo, non è ben chiara l’origine della Rosa d’Oro. La spiegazione più accreditata è legata al monastero della Santa Croce, in Alsazia. A quanto pare, Leone IX lo pose sotto il diretto dominio della Santa Sede e impose ai monaci di inviagli ogni anno una rosa d’oro o due once dello stesso metallo. Il valore della Rosa d’Oro non risiede certo, però, nella quantità di metallo prezioso che contiene. Come spiega Enrique Claudio Girbal in un trattato del 1880, “l’oro di cui è fatta indica che Gesù Cristo è re dei re e Signore dei signori, il cui profondo senso è già stato mostrato dai Magi, quando, come a un re, offrirono devotamente dell’oro”. Quella a Francesco Loredan fu l’unica Rosa d’Oro concessa da papa Clemente XIII nel corso del suo pontificato, durato dal 1758 al 1769. Il Loredan, tuttavia, non è certo passato alla storia come un grande doge: anziano, passivo, svolse senza infamia e senza lode il proprio ruolo ed ebbe come unica fortuna quella aver mantenuto neutrale Venezia nella Guerra dei sette anni, fatto che permise ai mercanti della Laguna di accaparrarsi il mercato del pepe dando alla città qualche anno di benessere. “La rosa fiorì sui canali della Laguna”, dunque, in quella primavera del 1759: viene da pensare che papa Rezzonico, veneziano – già vescovo di Padova e presbitero della Basilica di san Marco – abbia in fondo voluto rendere omaggio, con quella Rosa d’Oro poi finita in moneta – alla sua città natale e all’amico doge…
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  6. In realtà Teodorico è ancora vivo, è un immortale ed ha fatto fuori tutti quelli della sua razza pre-umana. L'ho incrociato all'Esselunga che stava scegliendo le birre e me l'ha raccontato lui stesso.
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  7. ciao @DiviAugusti Regno di Cilicia, Philopator II ? 14-17 d.C https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/3872 Se i dati, peso e diametro corrispondono.
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  8. Castello + leone centrale + due draghi laterali ==> Castilla Leon Aragona
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  9. Propongo souvenir con san Pietro in trono, vedi, solo a titolo di esempio, le immagini allegate... e anche https://www.ebay.it/itm/355163865977?var=0&mkevt=1&mkcid=1&mkrid=724-53478-19255-0&campid=5338268676&toolid=10044&customid=Cj0KCQiAr8eqBhD3ARIsAIe-buP9QpKLDx0kmK8QacGm27CVKYKWRSfN9QF7vsqVShFBOBPIn4qoY-gaAow-EALw_wcB Mario
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  10. Complimenti Cristian97, splendida recensione del Gazzettino 10 e anche dell’esposizione museale numismatica dell’Ambrosiana !
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  11. Ecco il mio esemplare di Francesco Loredan:
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  12. E con questo posso morire abbastanza soddisfatto Cosa assolutamente logica.
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  13. Per chi volesse rivivere questa stupenda giornata e sbirciare il gazzettino che consiglio vivamente di leggere con calma perché è interessantissimo Scoprilo qui
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  14. Contro i collezionisti si scrive di tutto, ...perché vogliono che tu non possieda NULLA, anche se legittimamente acquistato. Ricordo inoltre il disegno di legge 882 che poi non so come sia finito in parlamento. Leggi qui..... https://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2004/12_Dicembre/20/collezionismo.shtml
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  15. 1 euro, c'è scritto sul lato della prima foto, se la raddrizzi lo leggi bene... Ciao
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  16. Annuncio l’imminente uscita del trittico Guerre e monete che sarà presentato a San Pietro Infine il 12 dicembre in loco Guerre e monete – Evo Antico e Alto Medioevo (Volume I) Fabio Pettazzoni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: Le donne guerriere nell’antichità (Chimienti-Pettazzoni) I cavalieri tarantini e l’arte dell’equitazione (D’Andrea) Riflessioni sulla sostenibilità dell’antico monetare in tempi di guerra (Carroccio) Le monete della guerra sociale (Campana) I denari legionari di Marco Antonio (Acqui) Moneta militaris imitativa: emissioni di emergenza bizantine del follis e dei suoi divisionali tra VI e VII secolo. Una nuova tipologia imitativa di Antiochia a nome di Maurizio (Scatolini) Armi e monete (Pettazzoni) Dall’abito militare all’abito civile: la trasformazione delle insegne imperiali nei solidi bizantini tra VI e VII secolo (Mezzaroba) 288 pagine a colori, formato 18x26 Guerre e monete – Basso Medioevo ed epoca moderna (Volume II) Luciano Giannoni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: Sant’Ambrogio guerriero (Limido) “Guerra e moneta” nel Regno di Napoli (Fabrizi) La moneta, i soldati e la guerra. Una breve riflessione sulla centralità del ruolo della moneta nei conflitti in Toscana tra XIII e XVI secolo (Montagano) Monete di necessità e guerre. Le monete di cuoio (Chimienti-Cassanelli) Francesco Sforza. Le monete del signore della guerra (Bellesia) La bombarda e la granata sulle monete: due armi eloquenti per difendere e offendere (Cavicchi) Le monete senesi per «la gloriosa vittoria dei senesi per mirabil maniera conseguita nel mese di luglio dell’anno MDXXVI» (Giannoni-Castelli) Una guerra mai combattuta: la devoluzione del Ducato di Ferrara allo Stato della Chiesa (Bruni) Paolo V e la battaglia di Lepanto nelle medaglie e nelle monete (Traina-Modesti) Monete ossidionali di Famagosta e di Candia (Chimienti-Pettazzoni) Una guerra di carati all’inizio dell’età moderna: alcune note sulla circolazione della moneta aurea alla luce dei ripostigli monetali (Crisafulli) Venezia e la guerra di Morea attraverso le medaglie (Mezzaroba) 346 pagine a colori, formato 18x26 Guerre e monete – Evo contemporaneo (Volume III) Renzo Bruni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: “Liberarsi della peste monetaria”: Gli effetti dell’invasioni francesi (1796-1798) sulla circolazione monetaria nello Stato Pontificio (Lambert) L’assedio francese di Gaeta del 1806 nei documenti e nelle medaglie (Russo) Uno strumento per glorificare le guerre napoleoniche: le medaglie scatola (Vanni) ‘Aux armes et aux arts!’ le battaglie napoleoniche sulle tabacchiere del mito imperiale (Lentini) Benedetto Pistrucci e la battaglia di Waterloo: storia di un capolavoro incompiuto (Vigna) Le cedole del governo di Ruggiero Settimo nella Sicilia del 1848 (Ardimento) Seconda Repubblica Romana: l’assedio francese del 1849. Iconografia della storia (Bertuzzi) Origini e storia delle ricompense concesse in guerra (Manno) La divulgazione iconografica dei Carabinieri Reali nella Grande Guerra: declinazioni e sintesi (Parisi) I biglietti italiani d’occupazione della Prima Guerra Mondiale (Vendemia) Medaglie di Karl Goetz: tra satira e propaganda 1914-1923 (Graziosi) Monete nelle trincee della prima guerra mondiale (Pampanin) Il Dodecaneso italiano: la cartamoneta a Rodi (Vendemia) Guerra e pace nella monetazione d’Israele per il 75° anniversario di fondazione dello stato (Minervini) La falsificazione monetaria come strumento di guerra: l’operazione Bernard (Moruzzi) Il portafortuna (Sozzi-Parigi) 504 pagine a colori, formato 18x26
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  17. TREASURE HOARD OF AMERICAN AND RUSSIAN GOLD COINS FOUND IN POLISH FOREST Image Credit : Szczecin Search Group Association A team of metal detectorists from the Szczecin Search Group Association have uncovered a treasure hoard consisting of American dollars and Russian rubles in the forests near Szczecin, Poland. The detectorists were conducting a survey to find relics from WW2, in particular, traces of the Battle of Szczec, fought between the Soviet Red Army and the Wehrmacht. Prior to the outbreak of WW2, the Wehrmacht made Stettin the headquarters for Wehrkreis II, which controlled the military units in all of Mecklenburg and Pomerania. At that time, less than 1% of the city inhabitants were Polish, who became marginalised and persecuted by the rising Nazi regime. In 1944, Allied air raids and intense battles between the Wehrmacht and Soviet forces resulted in the devastation of 65% of Stettin’s structures, including the near-total destruction of the city centre, seaport, and local industries. The city was eventually captured by Soviets forces in 1945, resulting in the majority of remaining inhabitants abandoning their homes. Image Credit : Szczecin Search Group Association According to a press announcement by PAP, Detectorists from the Szczecin Search Group Association have found 70 coins deposited in a heavily corroded metal can buried at a depth of approximately 15 to 20 cm’s. The total discovery has been estimated to be worth 100,000 zloty, which is over 24,000 US dollars based on current conversion rates. A preliminary study of the coins has already identified a Liberty Head double eagle, also known as a Coronet double eagle, which is an American twenty-dollar gold piece designed by Mint of the United States Chief Engraver, James B. Longacre. The coin has the motto “In God We Trust”, which is a Type III that circulated between 1877 to 1907. Image Credit : Szczecin Search Group Association Also identified are ten dollar Indian Head eagle gold coins dated to 1912, which was designed by Augustus Saint-Gaudens and circulated between 1907 to 1933. Łukasz Istelski from the Szczecin Search Group Association, said: “This is a dream come true for every detectorist. It is not only a material treasure, but above all a great discovery.” Istelski noted that the coins could have been related to war activities and deposited for safety, but their origin is truly a mystery. https://www.heritagedaily.com/2023/11/treasure-hoard-of-american-and-russian-gold-coins-found-in-polish-forest/149167?amp=1 Stash Of US And Russian Gold Coins Worth Over 100,000zł Found In Szczecin Forestws The group from the Szczecin Exploration Group Association had been exploring local woodland in search of traces from the Battle of Szczecin from the opening stages of WWII when they came across the hoard of gold coins. Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna Treasure-hunters dedicated to uncovering remnants of World War II, were left speechless after unearthing 70 gold coins during a search last Sunday. The group from the Szczecin Exploration Group Association had been exploring local woodland in search of traces from the Battle of Szczecin from the opening stages of WWII when they came across the hoard of gold coins. The 70 gold coins estimated to be worth over PLN 100,000 were found inside a corroded metal can buried 20cm below the surface.Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna The group’s Łukasz Istelski said: “Yesterday, two friends from the association and I went on a standard search for things left over from World War II – buttons, coins. “But no one expected to find gold coins. “This is a dream come true for every detectors and every seeker. It is not only a material treasure, but above all a great event.” Included among the hoard were 20, 10, and 5 US dollars, and 15 and 5 rubles, weighing a total of 404 grams.Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna The 70 gold coins estimated to be worth over PLN 100,000 were found inside a corroded metal can buried 20cm below the surface. Included among the hoard were 20, 10, and 5 US dollars, and 15 and 5 rubles, weighing a total of 404 grams. In a Facebook post, the association said: “There are no words to describe this! Today will go down in history. Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna “This is a dream come true for every detectors and every seeker. It is not only a material treasure, but above all a great event.”Marcin Bielecki/PAP “Another success of our association. “Today Andrzej broke the bank, had a walled heart attack. We’re still recovering and I think not many people will sleep tonight” Although the exact origin of the buried coins remains a mystery, the association now plans to transfer them to the district office and investigate their connection to wartime activities. https://warsawpoint.com/news/60088-stash-of-us-and-russian-gold-coins-worth-over-100000zl-found-in-szczecin-forest.html
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  18. Ecco il confronto fra le due parti di legenda, nel caso di quella in catalogo era stata, diciamo così, antichizzata con vari colpetti come a simulare l'usura di circolazione.
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  19. Non mi pare esista una grossa bibliografia in tema Carlo II, tralasciando le pubblicazioni in lingua spagnola. Non conosco il libro in oggetto, se ti attira puoi provare l'acquisto, alla fine un libro è sempre occasione di allargare gli orizzonti della propria collezione. Nel frattempo ti lascio questo link: http://www.socnumit.org/doc/NSA/1953.1954.Num.pdf
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  20. Non è meglio identificabile perché non si vede nulla d'altro e non si capisce se ci sono scritte, simboli o nulla
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  21. Sto bene così, grazie. Sicuramente non mi resta così tanto da vivere da investire il mio tempo su queste cose...
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  22. Firenze. Tessera mercantile, XIV-XV sec. Famiglia Albizi(?). D/ Coppia di mazze decussate; attorno, 15 bisanti. R/ Coppia di mazze decussate; attorno, 15 bisanti. Vanni (Arezzo) 50 (per il R/); Banti 821. AE. 4.36 g. 23.00 mm. Le mazze, se legate da correggia, sono riconducibili all'arme della famiglia Gondi. Se invece slegate il segno di zecca è da attribuirsi a quello di Filippo di Lando Albizi, zecchiere a Firenze nel 1325 (Bernocchi II, p. 146). Per ulteriori possibili attribuzioni vedasi Banti al n. 821.
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  23. È lui.. ! La scritta Roma fa subito pensare ad un souvenir.
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  24. Io lo spero,è presto per dirlo😬
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  25. IPZS è in ritardo con la consegna.
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  26. Niente da spiegare perché è senza dubbio un falso, probabilmente un falso d’epoca. Intendevo soltanto sottolineare che i conii artigianali sono stati fatti con cura, e che si tratta di un falso destinato a ingannare. Ciò che lo distingue ad esempio dei denarii del limes che sono fusi, in bronzo e senza argentura se ci atteniamo alla definizione più comunemente accettata, e molto spesso con delle impronte ricavatate da monete ufficiali. Gli ibridi sono numerosi. Rimangono due possibilità, un falso fatto con una lega a basso contenuto di argento, probabilmente coniato, o un falso suberato, sempre coniato. Non si può escluderlo con la foto del bordo che hai allegato. Un esempio di denario suberato di Settimo Severo Un suberato ibrido con dritto di Commodo e il rovescio LIBERAL AVG COS di Emesa, per Settimio Severo. https://www.acsearch.info/search.html?id=9176236
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  27. Senatus PopulusQue... eccetera, giusta la citazione wikipediana colta dal bravo @gennydbmoney Quindi, l'SPPQ del bottone in oggetto significa tutt'altro, o forse non significa un bel nulla. Molto probabilmente, è uno pseudoacronimo di fantasia messo apposta accanto all'aquila al volo abbassato pseudopalermitana per realizzare uno "stemma" che somigli a quello del capoluogo siciliano, senza esserlo. I motivi di tutto ciò? Teoricamente infiniti...
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  28. Ciao Fabrizio, una piccola ma doverosa precisazione sul volume che è’ edito a spese e cura del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio, come lo fu anche il primo sulla sola zecca di Milano, con la collaborazione operativa di Rotary Club Milano Aquileia e Ambrosiana. Alla presentazione fu donato da parte del Cordusio un buon numero di copie al Medagliere di Ambrosiana con il vincolo che dovessero donate ad appassionati, alcune copie le ha ancora il Cordusio sempre con la modalità di dono a eventuali appassionati interessati.
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  29. Ma dal momento che noi collezionisti (a detta di certi geni della medicina) dovremmo essere "dei soggetti patologici" , allora dovrebbero esserlo anche tutti coloro che hanno una o più passioni... Mi domando chi non vorrebbe vivere in una reggia, assieme a delle bellissime donne , mangiando bene (magari pure rimanendo fisicamente in forma e perché no, non invecchiando, un po' come Dorian Gray) ? E questo sarebbe da pazzi? Forse se le donne sono troppe e litigiose magari sì, ma per il resto non mi sembra proprio una cosa così preoccupante e patologica.... Come diceva Don Giovanni: "Viva le femmine, viva il buon vino sostegno e gloria d'umanità".
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  30. Bolaffi mi sembra una azienda molto seria, ci andrei molto cauto prima di parlare di patine artefatte, senza elementi concreti.
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  31. Potrebbe essere e ripeto 'potrebbe', la base della colonna di Traiano, un souvenir di Roma abbastanza comune fine 800 900. Venivano prodotti in metallo ed altri materiali come impasti.. ecc.. Qualcosa di questo tipo..
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  32. Salvo imprevisti dovrei esserci per sabato 2 dicembre. Spero vivamente di incontrare vari amici del forum 😁
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  33. Corretto. E prima ancora passato dalla Nomisma 30 del 20 settembre 2005 al numero 1513. Me la ricordo bene perché ero presente in sala a San Marino in quell’ahime’ ormai lontano anno. Aggiudicata a 8.200 euro più diritti, la battei alla base di 8.000 ma poi, scelleratamente, lasciai perdere…😱 e conosco bene anche chi l’acquisto’. Quattro anni dopo, il 10 ottobre 2009, alla Nomisma 39 fece 11.500 più diritti, e mi sfuggi’ anche quella volta. Poi nel 2015 vendetti tutta la collezione e - come noto credo a tutti - non raccolgo più nummi aurei ma solo argentei. Sono felice che si sia accasata da te. Effettivamente se non vado errato non si conoscono altri esemplari sul mercato, anche se non si può escluderne l’esistenza naturalmente. Di questa rarissima tipologia gli ultimi anni di coniazione, sebbene tracciati nei registri della zecca torinese, sono del tutto sconosciuti (intendo mai apparsi sul mercato), e probabilmente inesistenti. Leggermente più reperibili, anche se sempre di estrema rarità, i millesimi 1773, 1774 e 1775
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  34. Forse può aiutare la comparazione delle immagini:
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  35. https://coinweek.com/shadow-emperors-coins-of-the-fall-of-rome/ Shadow Emperors: Coins of the Fall of Rome By Mike Markowitz September 25, 2023 CoinWeek Ancient Coin Series by Mike Markowitz ….. THE ROMAN EMPIRE in the West died not with a bang, but with a whimper. A series of short-lived rulers, mostly puppets of barbarian warlords, presided over the accelerating collapse of a state that had endured for five glorious centuries. The coins issued in the names of these so-called “Shadow Emperors” help to illustrate this dramatic and melancholy story. Petronius Maximus Gold Solidus of Petronius Maximus (455 CE). Image: Classical Numismatic Group. Things took a sharp turn on March 16, 455 CE, when Emperor Valentinian III[1] was murdered by two hit men when he dismounted his horse on the Campus Martius, a large open field in Rome. The assassins were avenging the death of Flavius Aetius[2], Rome’s last great military commander, killed in a fit of rage by Valentinian the year before. The assassination was arranged by Petronius Maximus, a powerful senator, who proclaimed himself emperor the next day, forcing Valentinian’s widow, the beautiful Licinia Eudoxia, to marry him. “The Vandals arrived outside Rome itself in May 455. Petronius Maximus was there, but had neither the forces loyal to him nor the spirit to mount a defense. He fled along with many others and was killed during the confusion. One story says he was knocked from his horse by a stone flung by one of his own soldiers and then finished off by a mob. His reign lasted less than three months (Goldsworthy, 354).” Despite his brief tenure, Petronius managed to issue gold solidi at Rome[3] and some very rare examples from Ravenna. Avitus Gold Solidus of Avitus (455-456 CE). Image: Goldberg Auctioneers. Marcus Maecilius Eparchius Avitus came from a distinguished Senatorial family in what is now the Auvergne region of central France. His date of birth is unknown. A talented diplomat and military leader, he was promoted to the high rank of magister militum (“master of soldiers”) by Petronius Maximus. While visiting the court of the Visigothic king Theodoric II[4], Avitus learned of the death of Petronius. With Visigothic support, he was proclaimed emperor on July 9, 455. Resentful of a non-Italian, the Roman Senate nevertheless grudgingly accepted him, and he arrived at Rome in September. The imperial treasury was so depleted that Avitus had to melt down many of the city’s statues to sell the bronze. In September 456, the Romanized Germanic warlord Ricimer[5], with the support of a general named Majorian, raised a revolt against Avitus. Defeated in battle near Placentia (now Piacenza in northern Italy) the emperor was captured, forced to abdicate, and made bishop of Placentia. There is a suspicion that he was later strangled or starved to death in prison by Majorian, who was proclaimed emperor by the army on April 1, 457. Coins in the name of Avitus were issued at Arelate (modern Arles, France), Mediolanum (Milan), and Rome. An exceptional gold solidus from Arelate sold for $100,000 USD in a 2013 U.S. auction[6]. Majorian Majorian proved to be a vigorous and ambitious ruler who clearly hoped to restore the fortunes of the Romans in what remained of the Western Empire (Sear, 549). Julius Valerius Majorianus was born into a military family around 425. The general Aetius regarded Majorian as a potential rival and sidetracked his career, but after Valentinian III killed Aetius, Majorian was promoted to command the imperial guard. Following the overthrow of Avitus, Majorian was proclaimed emperor by the army and eventually accepted by the Roman Senate, although he was never officially recognized by the Eastern Roman emperor, Leo I (ruled 457-474). Gold Solidus of Majorian (457-461 CE). Image: Goldberg Auctioneers. Majorian personally commanded his army in successful campaigns against the Visigoths in Gaul and Spain. A planned expedition to reconquer North Africa from the Vandals was abandoned when a fleet assembling in Spanish ports was betrayed and destroyed in 460. This disaster convinced Ricimer to depose and execute Majorian in August 461. Gold solidi and tremisses of Majorian were issued from Arelate, Ravenna, and Mediolanum[7], but not Rome. The Visigoths in Gaul issued “pseudo-imperial” coins in Majorian’s name. On his coins, Majorian appears in profile, wearing a crested helmet and holding a spear. Some small bronzes were struck at Mediolanum and Ravenna. A few silver half siliqua pieces are known, but their authenticity is uncertain. In the judgement of 18th-century English historian Edward Gibbon[8]: The successor of Avitus presents the welcome discovery of a great and heroic character, such as sometimes arise, in a degenerate age, to vindicate the honour of the human species. Libius Severus Gold Tremissis of Libius Severus (461-465 CE). Ravenna or Rome Mint. Image: Classical Numismatic Group. Following the execution of Majorian, the throne remained vacant for over three months until Ricimer decided to make an obscure senator from Lucania, Libius Severus[9], his next puppet emperor (being of barbarian origin, Ricimer was ineligible for the throne himself). Almost nothing is known about this emperor’s life, including his birth date. He is sometimes numbered as “Severus III”, and his personal name may have been “Livius” — the letters B and V are sometimes interchanged in late Latin. Libius Severus “reigned” for almost four years, but the Eastern emperor refused to recognize him. Severus’ coinage, mostly in gold, was issued mainly at Rome[10], and there are many contemporary Visigothic imitations, distinguished mainly by their cruder style. Libius Severus died, probably of natural causes, on November 14, 465. Anthemius and Euphemia Born about 420 in Constantinople, Procopius Anthemius traced his ancestry to the usurper Procopius[11], who had seized the throne for about eight months in the previous century (365-366 CE). Anthemius was married to Marcia Euphemia, daughter of the late Eastern Roman ruler Marcian (r. 450-457). To Leo I, this made Anthemius a potential contender for the throne, and to get rid of him, Leo sent him with an army to take control of Italy. Gold Solidus of Anthemius. Rome Mint. Image: Numismatica Ars Classica. Following the death of Libius Severus, the Western throne had remained vacant for almost 17 months. To secure his claim to the crown, Anthemius arranged a political marriage of his only daughter, Alypia, to the warlord Ricimer in 467. The two soon fell out, and the disastrous defeat of an expedition against the Vandals in North Africa damaged Anthemius’ support among the Roman elite. This failed invasion nearly bankrupted the empire: with some 1,100 ships and 100,000 men it cost 130,000 pounds of gold, or 9,360,000 solidi[12]! In an attempt to reconcile Ricimer and Anthemius, Leo sent an experienced diplomat, Olybrius, to Italy. But it was too late. Ricimer led his army to besiege Rome and Anthemius was captured and beheaded on July 11, 472. Anthemius issued gold solidi and tremisses at Rome, Mediolanum, and Ravenna. The reverse of the solidus shows the standing figures of Anthemius and Leo holding a large globus crucifer between them[13]. The Latin inscription SALUS REIPUBLICAE hails “The Well-Being of the State”. Gold Solidus of Euphenia (462-472 CE). Rome Mint. Image: UBS Gold & Numismatics. Anthemius also issued some rare coins at Rome in the name of his wife[14]. The empress appears in profile with short hair, rather simpler than the elaborate beehive hairdos that were the height of fashion in the fifth century. Olybrius Anicius Olybrius was born in Rome to a wealthy and powerful elite family, though the date is unknown. He married Placidia, a daughter of emperor Valentinian III, which made him yet another potential contender for the throne. He fled from the Vandal sack of Rome in 455 and found refuge at the court of Constantinople. In 464, he was made Consul, a purely honorary title that still carried great prestige. Following the death of Anthemius, Ricimer made Olybrius his next puppet emperor. Gold Tremissis of Olybrius (472 CE). Mediolanum. Image: Numismatica Ars Classica. All coins of Olybrius are extremely rare. The gold solidus is so rare that no example has appeared on the market in decades. It bears a facing crowned portrait of the emperor on the obverse and a large cross on the reverse, which is surrounded by the inscription SALUS MUNDI (“Salvation of the World”)[15]. A gold tremissis issued at Mediolanum sold for over $397,000 in a 2023 Swiss auction[16]. After seven uneventful months of rule, Olybrius died of “dropsy” (possibly congestive heart failure or kidney disease) on November 2, 472. Ricimer had died in August and was succeeded as warlord by his nephew, Gundobad. Glycerius Gold Tremissis of Glycerius (473-474 CE). Mediolanum Mint. Image: Numismatica Ars Classica. Born in Dalmatia at an uncertain date, Glycerius was a soldier who rose to command the palace guard during the short reign of Olybrius. In March 473, after the throne had been vacant for nearly four months, Gundobad persuaded Glycerius to take the position of puppet emperor. He was never recognized by the Eastern emperor in Constantinople. A rare tremissis of Glycerius issued at Mediolanum brought over $34,000 in a 2016 Swiss auction[17]. Julius Nepos The career of Julius Nepos is complicated. Gold Tremissis of Julius Nepos (First Reign 474-475 CE). Image: Classical Numismatic Group. Born to a military family in Dalmatia at an unknown date, father served as a successful general in the army of emperor Majorian. Nepos became military governor of Dalmatia, a semi-independent buffer zone between the Eastern and Western empires on the Adriatic Sea. In 474, with troops provided by the new Eastern emperor Zeno, Nepos invaded Italy, deposed Glycerius, and was proclaimed Western emperor on June 19 and accepted by the Senate at Rome on June 24. Glycerius was exiled to Salona[18] in Dalmatia and made its bishop. Nepos tried to restore Roman control over Gaul, but the Visigoths were too strong. The Western Roman emperor lost a source of support when Zeno was briefly overthrown in Constantinople by the usurper Basiliscus (January 475 – August 476). Gold Solidus of Julius Nepos (Second Reign, 477-480 CE). Image: Classical Numismatic Group. In August 475, Orestes, a Roman general who had served in the court of Atilla the Hun, revolted against Nepos, who then fled to Dalmatia. Orestes appointed his own son, Romulus, who was about 11 years old at the time, as emperor. Interestingly, Nepos continued to rule in Dalmatia until he was assassinated in 480, possibly in a plot organized by Glycerius. This means that the state ruled by Julius Nepos outlasted the “Fall” of the Roman Empire itself. But while still on the throne, Nepos issued gold solidi and tremisses at Rome, Mediolanum, Arelate, and Ravenna. The Ravenna tremissis is very rare with only about eight examples known[19]. A few crude silver half siliqua pieces (about one gram) were struck there. These were almost the only silver coins from the dying years of the Western Empire. Following the murder of Orestes and the deposition of Romulus, coins were struck at Ravenna and Milan in the name of Nepos (477-480). On one solidus, the letter “N” was engraved backwards, indicating how much the standards of workmanship at the mint had deteriorated. Romulus Augustulus Gold Tremissis of Romulus Augustulus (475-476 CE). Image: Numismatica Ars Classica. Remembered as Augustulus (“Little Emperor”) Romulus was born about the year 465[20]. Very little is known about his life or his 10-month reign as child emperor of Rome and puppet of his own father. He was never recognized by the Eastern Roman Empire, which considered the still-living Julius Nepos the legitimate ruler in the West. When a Germanic military leader named Odovacar (or Odoacer[21]) led a revolt against Orestes, Romulus was forced to abdicate on September 4, 476. This date is often given as the “Fall of Rome”, although for most Romans, nothing actually changed. The imperial regalia of the Western Roman Empire were returned to Emperor Zeno in Constantinople with the message that a separate emperor was no longer required in Italy. Zeno reluctantly accepted Odovacar as his viceroy in the West. Exiled to an estate in Campania, with an annual pension of 6,000 solidi, Romulus lived into the next century. The date of his death is unknown. Gold Solidus of Romulus Augustulus (475-476 CE). Rome Mint, 31 October – early September 476. Image: Roma Numismatics. Gold tremisses in the name of Romulus were struck probably at Rome, Ravenna and Mediolanum[22]. A few silver half siliqua pieces are known. In a 2022 London auction, a solidus in the name of Romulus brought over $125,000[23]. Because he is often considered the “Last Roman Emperor in the West”, his coins are in great demand and bring dramatic prices. On Harlan J. Berk’s list of the 100 greatest ancient coins, the solidus of Romulus is #85 (Berk, 120). Collecting Shadows The standard reference for this coinage is Kent (1994), a massive volume of 856 pages, usually cited as “RIC X”. Secondhand copies currently go for as much as $250. Sear (2014) is a useful and more affordable alternative at about $55. For collectors who can read French, the superbly illustrated, large-format two-volume reference by Lacam (1983) can be found for about $150. Coins of most of the Shadow Emperors appear infrequently in major numismatic auctions, where they command high prices. Anthemius is the only exception. His coins seem less rare; at least I have managed to acquire two (one pierced and plugged) for my own collection. Visigothic imitations of some of these coins are somewhat more common and affordable. Assembling a set of the Shadow Emperors would be a serious challenge for a patient and very wealthy collector. * * * Notes [1] https://en.wikipedia.org/wiki/Valentinian_III [2] https://en.wikipedia.org/wiki/Aetius_(magister_militum) [3] CNG Triton XIX, January 5, 2016, Lot 682. Realized $60,000 USD (estimate $50,000). [4] https://en.wikipedia.org/wiki/Theodoric_II [5] Ricimer’s father was (most likely) a noble of the Suevi tribe. His mother was a Visigoth princess. [6] Goldberg Auction 72, February 5, 2013, Lot 4234. Realized $100,000 USD (estimate $50-75,000). [7] New York Sale LI, January 12, 2021, Lot 154. Realized $9,500 USD (estimate $3,500). [8] Gibbon (1781), Chapter 36. [9] https://en.wikipedia.org/wiki/Libius_Severus [10] CNG Auction 121, October 6, 2022, Lot 1055. Realized $4,125 USD (estimate $5,000). [11] https://en.wikipedia.org/wiki/Procopius_(usurper) [12] At this time, Romans expressed large sums of money in terms of pounds of gold. The Roman pound of 12 ounces was about 326 grams. [13] NAC Auction 138, May 18 2023, Lot 885. Realized CHF 9,500 (about $10,494 USD; estimate CHF 5,000). [14] UBS Auction 78, September 9, 2008, Lot 2040. Realized CHF 62,000 (about $54,921 USD; estimate CHF 40,000). [15] The British Museum has an example, purchased from Sotheby’s in 1848 and once in the collection of Thomas Herbert, 8th Earl of Pembroke (1656-1733): https://www.bmimages.com/preview.asp?image=00195018001 [16] NAC Auction 138, May 18, 2023, Lot 886. Realized CHF 360,000 (about $397,658 USD; estimate CHF 200,000). [17] NAC Auction 92 Part 1, May 23 2016, Lot 887. Realized CHF 34,000 (about $34,267 USD; estimate CHF 25,000). [18] https://en.wikipedia.org/wiki/Salona [19] CNG Auction 91, September 19, 2012, Lot 977. Realized $25,000 USD (estimate $10,000). [20] https://en.wikipedia.org/wiki/Romulus_Augustulus [21] https://en.wikipedia.org/wiki/Odoacer [22] NAC Auction 120, October 6, Lot 915. Realized CHF 55,000 (about $60,103 USD; estimate CHF 45,000). [23] Roma Numismatics Auction XXIII, March 24, 2022, Lot 1149. Realized £95,000 (about $125,247 USD; estimate £50,000). References Berk, Harlan J. 100 Greatest Ancient Coins (2nd Edition). Pelham, AL (2019) Gibbon, Edward. Decline and Fall of the Roman Empire. London (1781) Goldsworthy, Adrian. How Rome Fell: Death of a Superpower. New Haven, CT (2009) Grierson, Philip and Melinda Mays. Catalogue of the Late Roman Coins in the Dumbarton Oaks Collection. Washington (1992) Kent, J. P. C. The Roman Imperial Coinage, Volume 10: The Divided Empire and the fall of Western parts: AD 395–491. London (1994) Lacam, Guy. La Fin de L’empire Romain el le Monnayage Or en Italie (“The End of the Roman Empire and Gold Coinage in Italy”; 2 volumes in French). Luzern, Switzerland (1983) McEvoy, Meaghan. “Shadow Emperors and the Choice of Rome (455-476 AD)”, Antiquité Tardive 25 (2017) Sear, David. Roman Coins and Their Values, Volume 5. London (2014) Vagi, David. Coinage and History of the Roman Empire (2 volumes). Sidney, OH (1999)
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  36. Probabilmente e' solo pareidolia, ma in esergo mi pare di vedere una Q: Aquileia? Ciao. Stilicho
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  37. Manca per forza un evento così, bisognerebbe farne uno al mese, ma sicuramente l’organizzazione come ha detto Mario non è cosa semplice, richiede sicuramente tempo e fatica per riuscire a far collimare il tutto ed avere una giornata perfetta come quella di sabato scorso. Si lavora già per il n. 11 con un altro articolo, per continuare a contribuire al futuro del Gruppo del Cordusio.
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  38. Le collezioni pubbliche sono state costruite sui nuclei delle collezioni private donate o acquisite dallo Stato quello che e’ esposto e’ ovviamente ben visibile nelle collezioni pubbliche quello d’importante che non fosse esposte gli studiosi sanno in quale deposito ( di museo pubblico) si trova e possono richiedere di vederlo/studiarlo normalmente cio’ e’ quasi sempre possibile se si motiva correttamente la richiesta
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  39. Si sta facendo una ‘gigantesca’ confusione tra l’accumulazione seriale che e’ una vera e propria patologia cui l’espressione ‘accumulazione di cose inutili’ si attaglia molto bene e invece la passione d la pratica ‘collezionistica’ che ha ben altra origine storia sviluppo e soprattutto rilevanza culturale. la differenza e’ la stessa - parlando di cibo - di chi intendesse accomunare chi soffre di disturbi bulimici (non a caso anch’essi disturbi ossessivi-compulsivi) a gourmet e intenditori per i quali il mangiare bene e’ un’arte raffinata ( coltivata non a caso da sovrani, artisti, e celebri gastronomi che con la bulimia non hanno nulla a che fare..). il collezionismo - inteso come raccolta e studio - di cose di valore storico o artistico o documentale - e’ al contrario uno strumento potente di legame dell’uomo con il proprio passato. E’ un bisogno primario dell’uomo che ha creato appositamente contenitori - per questi oggetti del passato o testimonianze artistiche - che sono i musei. Prima nati come luoghi orivati e poi come entità pubbliche per ka Comunita’ . altro che disturbi ossessivi-compulsivi - e’ chi ignora la natura e l’origine di queste passioni che dovrebbe comprendere meglio che il Collezionismo ha avutk un contributo fondamentale per la nostra cultura approfondendola d preservandola attraverso raccolta ragionate - senza le quali - non avremmo oggi in pratica quasi nessun museo
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  40. Non ero al corrente di questo articolo del Corriere ma lo ritengo francamente sciocco ed anche offensivo. Non capisco come si possa confondere il collezionismo con la tendenza ad accumulare compulsivamente del ciarpame. Se poi considerassimo come affetti da traumi psicologici tutti quelli che comprano cose inutili, allora si potrebbe dire che viviamo in una società malata, essendo basata sul consumismo. Anche una donna che si diletta ad acquistare scarpe, vestiti e borsette può essere considerata una "malata" dato che compra più cose di quelle che realmente le servono e lo fa solo per una questione di carattere estetico. Si tratta, dunque, di un argomento estremamente scivoloso che andrebbe trattato con grande serietà e professionalità, cosa che in quell'articolo non è stato fatto.
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  41. Affrancata con 10 lire giornata delle forze armate emissione del 3.11.52, la cartolina parte da Latiano (Brindisi) il 29.12.52 .. ..giunge a Sava (Taranto) il 30.12.52 dove viene tassata. Ragionando sulla tassazione dobbiamo dire che l'affrancatura di 10 lire non sarebbe stata sufficiente in quanto la tariffa corretta in quella data era di 20 lire. Il mittente ha forse pensato che scrivendo intorno alle cinque parole (ma sono di più) l'affrancatura da 10 lire sarebbe stata sufficiente per la tariffa ridotta ..? Oppure che il timbro blu numero 30 sarebbe stato sufficiente per ottenere a 10 lire la tariffa ridotta per militari..? In questo caso il solo timbro con il numero blu non è sufficiente senza un'impronta chiaramente militare che non c'è. Comunque la cartolina fu tassata a destino e la tassazione pagata dal destinatario. Il motivo per cui non vediamo la marca da bollo per la tassazione è perché veniva usato un modello postale tipo foglio, che veniva attaccato con la marca da bollo nel lato della missiva proprio appositamente per coprire lo scritto, una volta pagato il dovuto in questo caso 20 lire, veniva dal destinatario staccato e solitamente veniva buttato o andava perduto. A supporto di quanto dico allego immagine
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  42. Perfettamente d'accordo con te. Hai agito in modo saggio e preciso.
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  43. Credo sia una doppia battitura, il perlinato sulla testa di Filippo potrebbe continuare nelle tracce che assomigliano alle sigle dietro il ritratto
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  44. Mi sa che per te l’educazione è un optional
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  45. Bellissima, una delle mie preferite, aggiungo foto della mia. Saluti Doge92
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  46. Salve Non è di Milano. Secondo me è un tallero di zecca Vienna. Il periodo penso possa essere un fine XIX sec/inizi XX. Doppia piuma e unghia corta della zampa destra sono le caratteristiche più datanti in questo caso ma è difficile essere più precisi. Sicuramente non è lombardo-veneto, quindi Milano non c'entra, perché il quel caso avrebbe la croce tra due punti .X.
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  47. Da “Le monete dell’Abruzzo e del Molise” di D’Andrea e Andreani, riguardo alla città di Colonnella (TE); citando l’opera del Fabiani “Ascoli nel quattrocento”: Dopo l’elezione di papa Sisto IV (9 agosto 1471), una delegazione di Ascoli Piceno si era recata a Roma a rendere omaggio al nuovo Pontefice. L’ambasceria aveva inoltre chiesto che fosse concesso alla città di coniare, per un anno intero, monete di piccolo taglio, i piccioli, per un valore complessivo di 1000 ducati. La concessione a questa richiesta era giunta con il Breve Papale del 22 dicembre 1472, a cui fece seguito, cinque giorni dopo (27 dicembre), una lettere del Camerario Cardinale Orsini, indirizzata al Tesoriere di Ascoli, in cui dichiarava che una parte dei piccioli emessi, che in un primo tempo il Papa aveva deciso spettassero alla Camera Apostolica (e ciò era stato riportato nel sopraccitato Breve), andasse invece versata alla Comunità di Colonnella, per ripagarla dei buoi razziati dalle ciurme delle navi crociate. In una successiva missiva del 16 marzo 1473 si dichiarava inoltre che tali monete andavano coniate in una lega che non contenesse argento, che dovevano riportare impressa l’arma del Papa, e che la somma da versare alla Comunità di Colonnella fosse di 150 ducati. Furono così coniate, presso la zecca di Ascoli, le monete da un picciolo (l’unica emissione di Sisto IV in questa città).
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