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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/14/23 in tutte le aree
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Tornando al tema 15 grani ecco uno stemma reale del 1618. Foto fatta da me 🤓3 punti
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Mi piaceva troppo! A voi no?😉 Secondo il Magliocca è il Tipo con linea in esergo basso e lungo e data bassa praticamente il R/ è il conio del tipo precedente, leggermente più raro.3 punti
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Milano Numismatica è’ stata una kermesse di tutti per tutti e una festa della nostra numismatica con tanta passione, partecipazione e con tanta voglia di apprendere e divulgare a tanti altri . I tanti giovani presenti sono stati un segno importante e virtuoso per il futuro della nostra numismatica, buon video a tutti ! !https://www.facebook.com/mario.limido/videos/1355782788641944/ https://drive.google.com/file/d/1-z5IqjSzGNrKJCP2KTD-xsavRjbqAHX3/view?usp=drivesdk3 punti
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E quindi ora …tutto con calma riprende, e chi volesse partecipare con l’entusiasmo che ho visto in questo numero 10, può già pensare a cosa scrivere per il futuribile numero 11 …3 punti
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Condivido volentieri questo recente esemplare acquisito: VENEZIA. FRANCESCO LOREDAN, 1752-1762., Osella in argento 1759/A. VIII. San Marco ed il doge in preghiera innanzi alla statua della Religione. All’esergo le iniziali del massaro P P. R/ Da un vaso decorato esce grande rosa fiorita. Paolucci 242. Raro. g. 9,20. Diam. mm. 36,12. Arg. q.FDC Esemplare proveniente dall'Asta Mario Ratto, Milano 20-22/03/1952. lotto n. 928 (non illustrato) La raffigurazione del rovescio, con la leggenda ROSA SVPER RIVOS AQVARVM (“la rosa sui corsi d’acqua”, ossia sui canali di Venezia) allude alla “rosa d’oro” inviata nel 1759 a Venezia da papa Clemente XIII : era questa una distinzione onorifica donata ogni anno dal pontefice ad una personalità o uno Stato o anche un santuario per particolari meriti. Tale cerimonia, iniziata nell’XI secolo, è tuttora in vigore. # https://www.cronacanumismatica.com/perche-la-rosa-fiori-sui-canali-della-laguna/ di Roberto Ganganelli | Esiste in oro da 4 e da 3 zecchini, e in argento, e tutte le versioni sono di grande rarità: parliamo dell’osella veneziana del 1759 a nome di Francesco Loredan, 106° doge della Serenissima Repubblica. Una moneta donativo splendida per i sui simbolismi, lontana dalla ripetitività che spesso caratterizzò queste tipologie; se, infatti, al rovescio reca una complessa allegoria della Religione ai cui piedi stanno san Marco (a sinistra, mentre porge il Vangelo) e il doge (inginocchiato e orante a destra, il corno posato a terra), al dritto è un vaso con delle rose fiorite a spiccare, elegante, nel campo. Attorno la legenda latina ROSA SVPER RIVOS AQVARVM (“La rosa sui corsi d’acqua”) dove i “corsi” – ce lo spiega Mario Traina – “sono i canali di Venezia. Allude all’invio a Venezia nel 1759 da parte di papa Clemente XIII della rosa d’oro, uno dei massimi segni di benevolenza che i papi inviavano ogni anno alla personalità o allo Stato, tra quelli cattolici, che aveva più meritato dalla Chiesa”. In ogni modo, non è ben chiara l’origine della Rosa d’Oro. La spiegazione più accreditata è legata al monastero della Santa Croce, in Alsazia. A quanto pare, Leone IX lo pose sotto il diretto dominio della Santa Sede e impose ai monaci di inviagli ogni anno una rosa d’oro o due once dello stesso metallo. Il valore della Rosa d’Oro non risiede certo, però, nella quantità di metallo prezioso che contiene. Come spiega Enrique Claudio Girbal in un trattato del 1880, “l’oro di cui è fatta indica che Gesù Cristo è re dei re e Signore dei signori, il cui profondo senso è già stato mostrato dai Magi, quando, come a un re, offrirono devotamente dell’oro”. Quella a Francesco Loredan fu l’unica Rosa d’Oro concessa da papa Clemente XIII nel corso del suo pontificato, durato dal 1758 al 1769. Il Loredan, tuttavia, non è certo passato alla storia come un grande doge: anziano, passivo, svolse senza infamia e senza lode il proprio ruolo ed ebbe come unica fortuna quella aver mantenuto neutrale Venezia nella Guerra dei sette anni, fatto che permise ai mercanti della Laguna di accaparrarsi il mercato del pepe dando alla città qualche anno di benessere. “La rosa fiorì sui canali della Laguna”, dunque, in quella primavera del 1759: viene da pensare che papa Rezzonico, veneziano – già vescovo di Padova e presbitero della Basilica di san Marco – abbia in fondo voluto rendere omaggio, con quella Rosa d’Oro poi finita in moneta – alla sua città natale e all’amico doge…2 punti
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In realtà Teodorico è ancora vivo, è un immortale ed ha fatto fuori tutti quelli della sua razza pre-umana. L'ho incrociato all'Esselunga che stava scegliendo le birre e me l'ha raccontato lui stesso.2 punti
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ciao @DiviAugusti Regno di Cilicia, Philopator II ? 14-17 d.C https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/3872 Se i dati, peso e diametro corrispondono.2 punti
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Propongo souvenir con san Pietro in trono, vedi, solo a titolo di esempio, le immagini allegate... e anche https://www.ebay.it/itm/355163865977?var=0&mkevt=1&mkcid=1&mkrid=724-53478-19255-0&campid=5338268676&toolid=10044&customid=Cj0KCQiAr8eqBhD3ARIsAIe-buP9QpKLDx0kmK8QacGm27CVKYKWRSfN9QF7vsqVShFBOBPIn4qoY-gaAow-EALw_wcB Mario2 punti
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Complimenti Cristian97, splendida recensione del Gazzettino 10 e anche dell’esposizione museale numismatica dell’Ambrosiana !2 punti
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E con questo posso morire abbastanza soddisfatto Cosa assolutamente logica.2 punti
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Per chi volesse rivivere questa stupenda giornata e sbirciare il gazzettino che consiglio vivamente di leggere con calma perché è interessantissimo Scoprilo qui2 punti
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Contro i collezionisti si scrive di tutto, ...perché vogliono che tu non possieda NULLA, anche se legittimamente acquistato. Ricordo inoltre il disegno di legge 882 che poi non so come sia finito in parlamento. Leggi qui..... https://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2004/12_Dicembre/20/collezionismo.shtml2 punti
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1 euro, c'è scritto sul lato della prima foto, se la raddrizzi lo leggi bene... Ciao2 punti
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Stavo leggendo questo articolo su un piacevole ritorno in patria di una statua cinquecentesca. https://www.vivienna.it/2023/11/11/madonna-del-soccorso-allasta-tornera-a-nicosia/?fbclid=IwAR0gFan6mgFqYuALiV_vtM5Ck8H4qUpa7LRLu4_Y7ME_np_GZmvuVqvA8t8 Mi ha colpito una frase: "è stato scongiurato il pericolo che l’opera (...) potesse finire nelle mani di qualche collezionista". Il collezionista, questa incredibile piaga del paese.1 punto
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Io non me ne ricordo un'altra... Quella per chi fa questo genere di collezioni è una chicca... anche con i graffi e la piegatura è una moneta che non si vede mai!1 punto
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Ecco il confronto fra le due parti di legenda, nel caso di quella in catalogo era stata, diciamo così, antichizzata con vari colpetti come a simulare l'usura di circolazione.1 punto
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È proprio questo particolare che mi insospettisce, oltre il peso, se guardi l'immagine del falso dell'anno 1670 che è nei nostri cataloghi vedrai che la doppia battitura su GVBER è uguale..1 punto
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Non mi pare esista una grossa bibliografia in tema Carlo II, tralasciando le pubblicazioni in lingua spagnola. Non conosco il libro in oggetto, se ti attira puoi provare l'acquisto, alla fine un libro è sempre occasione di allargare gli orizzonti della propria collezione. Nel frattempo ti lascio questo link: http://www.socnumit.org/doc/NSA/1953.1954.Num.pdf1 punto
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Sto bene così, grazie. Sicuramente non mi resta così tanto da vivere da investire il mio tempo su queste cose...1 punto
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Più che gli eredi intesi come persone fisiche, quasi sicuramente impossibili da identificare, potrebbero essere i governi (soprattutto americano, per i dollari, dato che l'URSS non esiste più) a chiederne la restituzione, visto che con ogni probabilità si trattava di fondi messi a disposizione delle truppe per le necessità della guerra, e quindi di proprietà dell'esercito. petronius1 punto
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Bellissima Tessera! Complimenti @Oppiano1 punto
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Se può interessare il lotto 891 realizzò Lit. 6.000, il 927 Lit. 27.000 e il 928 Lit. 15.000. A questi prezzi si doveva aggiungere il 10% di diritti d'asta e il 5% di Imposta Generale sull'Entrata (la vecchia versione dell'IVA). Arka Diligite iustitiam1 punto
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Grazie per la gentilezza, e pensare che l'ho passata con colpo d'occhio ma la testa mi ha sembrava impossibile fosse lei. Grazie ancora1 punto
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Sono totalmente d’accordo con quanto hai detto, l’unica cosa che mi sento di aggiungere e che sarebbe bello che le cose importanti fossero sempre esposte, senza doverle andare a cercare nei depositi. Io esporrei sempre tutte le cose importanti al pubblico per farle ammirare a tutti.1 punto
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Corretto. E prima ancora passato dalla Nomisma 30 del 20 settembre 2005 al numero 1513. Me la ricordo bene perché ero presente in sala a San Marino in quell’ahime’ ormai lontano anno. Aggiudicata a 8.200 euro più diritti, la battei alla base di 8.000 ma poi, scelleratamente, lasciai perdere…😱 e conosco bene anche chi l’acquisto’. Quattro anni dopo, il 10 ottobre 2009, alla Nomisma 39 fece 11.500 più diritti, e mi sfuggi’ anche quella volta. Poi nel 2015 vendetti tutta la collezione e - come noto credo a tutti - non raccolgo più nummi aurei ma solo argentei. Sono felice che si sia accasata da te. Effettivamente se non vado errato non si conoscono altri esemplari sul mercato, anche se non si può escluderne l’esistenza naturalmente. Di questa rarissima tipologia gli ultimi anni di coniazione, sebbene tracciati nei registri della zecca torinese, sono del tutto sconosciuti (intendo mai apparsi sul mercato), e probabilmente inesistenti. Leggermente più reperibili, anche se sempre di estrema rarità, i millesimi 1773, 1774 e 17751 punto
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Ammettendo che fossero originali ,cosa di cui dubito molto,hai fatto benissimo a non prenderli . Una rogna di meno a cui pensare...1 punto
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La vulgata è questa... Hai ragione. Giustino II e Sicilia... Catania probabilmente. La realtà è che oltre al tesoretto del Lazio famoso, i ritrovamenti romani e laziali di queste monete sono talmente tanti e sparsi che non possono più essere ignorati o giustificati con fantasiose ricette. Questa moneta a mio avviso è da ricondurre alla zecca di Roma.1 punto
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https://coinweek.com/shadow-emperors-coins-of-the-fall-of-rome/ Shadow Emperors: Coins of the Fall of Rome By Mike Markowitz September 25, 2023 CoinWeek Ancient Coin Series by Mike Markowitz ….. THE ROMAN EMPIRE in the West died not with a bang, but with a whimper. A series of short-lived rulers, mostly puppets of barbarian warlords, presided over the accelerating collapse of a state that had endured for five glorious centuries. The coins issued in the names of these so-called “Shadow Emperors” help to illustrate this dramatic and melancholy story. Petronius Maximus Gold Solidus of Petronius Maximus (455 CE). Image: Classical Numismatic Group. Things took a sharp turn on March 16, 455 CE, when Emperor Valentinian III[1] was murdered by two hit men when he dismounted his horse on the Campus Martius, a large open field in Rome. The assassins were avenging the death of Flavius Aetius[2], Rome’s last great military commander, killed in a fit of rage by Valentinian the year before. The assassination was arranged by Petronius Maximus, a powerful senator, who proclaimed himself emperor the next day, forcing Valentinian’s widow, the beautiful Licinia Eudoxia, to marry him. “The Vandals arrived outside Rome itself in May 455. Petronius Maximus was there, but had neither the forces loyal to him nor the spirit to mount a defense. He fled along with many others and was killed during the confusion. One story says he was knocked from his horse by a stone flung by one of his own soldiers and then finished off by a mob. His reign lasted less than three months (Goldsworthy, 354).” Despite his brief tenure, Petronius managed to issue gold solidi at Rome[3] and some very rare examples from Ravenna. Avitus Gold Solidus of Avitus (455-456 CE). Image: Goldberg Auctioneers. Marcus Maecilius Eparchius Avitus came from a distinguished Senatorial family in what is now the Auvergne region of central France. His date of birth is unknown. A talented diplomat and military leader, he was promoted to the high rank of magister militum (“master of soldiers”) by Petronius Maximus. While visiting the court of the Visigothic king Theodoric II[4], Avitus learned of the death of Petronius. With Visigothic support, he was proclaimed emperor on July 9, 455. Resentful of a non-Italian, the Roman Senate nevertheless grudgingly accepted him, and he arrived at Rome in September. The imperial treasury was so depleted that Avitus had to melt down many of the city’s statues to sell the bronze. In September 456, the Romanized Germanic warlord Ricimer[5], with the support of a general named Majorian, raised a revolt against Avitus. Defeated in battle near Placentia (now Piacenza in northern Italy) the emperor was captured, forced to abdicate, and made bishop of Placentia. There is a suspicion that he was later strangled or starved to death in prison by Majorian, who was proclaimed emperor by the army on April 1, 457. Coins in the name of Avitus were issued at Arelate (modern Arles, France), Mediolanum (Milan), and Rome. An exceptional gold solidus from Arelate sold for $100,000 USD in a 2013 U.S. auction[6]. Majorian Majorian proved to be a vigorous and ambitious ruler who clearly hoped to restore the fortunes of the Romans in what remained of the Western Empire (Sear, 549). Julius Valerius Majorianus was born into a military family around 425. The general Aetius regarded Majorian as a potential rival and sidetracked his career, but after Valentinian III killed Aetius, Majorian was promoted to command the imperial guard. Following the overthrow of Avitus, Majorian was proclaimed emperor by the army and eventually accepted by the Roman Senate, although he was never officially recognized by the Eastern Roman emperor, Leo I (ruled 457-474). Gold Solidus of Majorian (457-461 CE). Image: Goldberg Auctioneers. Majorian personally commanded his army in successful campaigns against the Visigoths in Gaul and Spain. A planned expedition to reconquer North Africa from the Vandals was abandoned when a fleet assembling in Spanish ports was betrayed and destroyed in 460. This disaster convinced Ricimer to depose and execute Majorian in August 461. Gold solidi and tremisses of Majorian were issued from Arelate, Ravenna, and Mediolanum[7], but not Rome. The Visigoths in Gaul issued “pseudo-imperial” coins in Majorian’s name. On his coins, Majorian appears in profile, wearing a crested helmet and holding a spear. Some small bronzes were struck at Mediolanum and Ravenna. A few silver half siliqua pieces are known, but their authenticity is uncertain. In the judgement of 18th-century English historian Edward Gibbon[8]: The successor of Avitus presents the welcome discovery of a great and heroic character, such as sometimes arise, in a degenerate age, to vindicate the honour of the human species. Libius Severus Gold Tremissis of Libius Severus (461-465 CE). Ravenna or Rome Mint. Image: Classical Numismatic Group. Following the execution of Majorian, the throne remained vacant for over three months until Ricimer decided to make an obscure senator from Lucania, Libius Severus[9], his next puppet emperor (being of barbarian origin, Ricimer was ineligible for the throne himself). Almost nothing is known about this emperor’s life, including his birth date. He is sometimes numbered as “Severus III”, and his personal name may have been “Livius” — the letters B and V are sometimes interchanged in late Latin. Libius Severus “reigned” for almost four years, but the Eastern emperor refused to recognize him. Severus’ coinage, mostly in gold, was issued mainly at Rome[10], and there are many contemporary Visigothic imitations, distinguished mainly by their cruder style. Libius Severus died, probably of natural causes, on November 14, 465. Anthemius and Euphemia Born about 420 in Constantinople, Procopius Anthemius traced his ancestry to the usurper Procopius[11], who had seized the throne for about eight months in the previous century (365-366 CE). Anthemius was married to Marcia Euphemia, daughter of the late Eastern Roman ruler Marcian (r. 450-457). To Leo I, this made Anthemius a potential contender for the throne, and to get rid of him, Leo sent him with an army to take control of Italy. Gold Solidus of Anthemius. Rome Mint. Image: Numismatica Ars Classica. Following the death of Libius Severus, the Western throne had remained vacant for almost 17 months. To secure his claim to the crown, Anthemius arranged a political marriage of his only daughter, Alypia, to the warlord Ricimer in 467. The two soon fell out, and the disastrous defeat of an expedition against the Vandals in North Africa damaged Anthemius’ support among the Roman elite. This failed invasion nearly bankrupted the empire: with some 1,100 ships and 100,000 men it cost 130,000 pounds of gold, or 9,360,000 solidi[12]! In an attempt to reconcile Ricimer and Anthemius, Leo sent an experienced diplomat, Olybrius, to Italy. But it was too late. Ricimer led his army to besiege Rome and Anthemius was captured and beheaded on July 11, 472. Anthemius issued gold solidi and tremisses at Rome, Mediolanum, and Ravenna. The reverse of the solidus shows the standing figures of Anthemius and Leo holding a large globus crucifer between them[13]. The Latin inscription SALUS REIPUBLICAE hails “The Well-Being of the State”. Gold Solidus of Euphenia (462-472 CE). Rome Mint. Image: UBS Gold & Numismatics. Anthemius also issued some rare coins at Rome in the name of his wife[14]. The empress appears in profile with short hair, rather simpler than the elaborate beehive hairdos that were the height of fashion in the fifth century. Olybrius Anicius Olybrius was born in Rome to a wealthy and powerful elite family, though the date is unknown. He married Placidia, a daughter of emperor Valentinian III, which made him yet another potential contender for the throne. He fled from the Vandal sack of Rome in 455 and found refuge at the court of Constantinople. In 464, he was made Consul, a purely honorary title that still carried great prestige. Following the death of Anthemius, Ricimer made Olybrius his next puppet emperor. Gold Tremissis of Olybrius (472 CE). Mediolanum. Image: Numismatica Ars Classica. All coins of Olybrius are extremely rare. The gold solidus is so rare that no example has appeared on the market in decades. It bears a facing crowned portrait of the emperor on the obverse and a large cross on the reverse, which is surrounded by the inscription SALUS MUNDI (“Salvation of the World”)[15]. A gold tremissis issued at Mediolanum sold for over $397,000 in a 2023 Swiss auction[16]. After seven uneventful months of rule, Olybrius died of “dropsy” (possibly congestive heart failure or kidney disease) on November 2, 472. Ricimer had died in August and was succeeded as warlord by his nephew, Gundobad. Glycerius Gold Tremissis of Glycerius (473-474 CE). Mediolanum Mint. Image: Numismatica Ars Classica. Born in Dalmatia at an uncertain date, Glycerius was a soldier who rose to command the palace guard during the short reign of Olybrius. In March 473, after the throne had been vacant for nearly four months, Gundobad persuaded Glycerius to take the position of puppet emperor. He was never recognized by the Eastern emperor in Constantinople. A rare tremissis of Glycerius issued at Mediolanum brought over $34,000 in a 2016 Swiss auction[17]. Julius Nepos The career of Julius Nepos is complicated. Gold Tremissis of Julius Nepos (First Reign 474-475 CE). Image: Classical Numismatic Group. Born to a military family in Dalmatia at an unknown date, father served as a successful general in the army of emperor Majorian. Nepos became military governor of Dalmatia, a semi-independent buffer zone between the Eastern and Western empires on the Adriatic Sea. In 474, with troops provided by the new Eastern emperor Zeno, Nepos invaded Italy, deposed Glycerius, and was proclaimed Western emperor on June 19 and accepted by the Senate at Rome on June 24. Glycerius was exiled to Salona[18] in Dalmatia and made its bishop. Nepos tried to restore Roman control over Gaul, but the Visigoths were too strong. The Western Roman emperor lost a source of support when Zeno was briefly overthrown in Constantinople by the usurper Basiliscus (January 475 – August 476). Gold Solidus of Julius Nepos (Second Reign, 477-480 CE). Image: Classical Numismatic Group. In August 475, Orestes, a Roman general who had served in the court of Atilla the Hun, revolted against Nepos, who then fled to Dalmatia. Orestes appointed his own son, Romulus, who was about 11 years old at the time, as emperor. Interestingly, Nepos continued to rule in Dalmatia until he was assassinated in 480, possibly in a plot organized by Glycerius. This means that the state ruled by Julius Nepos outlasted the “Fall” of the Roman Empire itself. But while still on the throne, Nepos issued gold solidi and tremisses at Rome, Mediolanum, Arelate, and Ravenna. The Ravenna tremissis is very rare with only about eight examples known[19]. A few crude silver half siliqua pieces (about one gram) were struck there. These were almost the only silver coins from the dying years of the Western Empire. Following the murder of Orestes and the deposition of Romulus, coins were struck at Ravenna and Milan in the name of Nepos (477-480). On one solidus, the letter “N” was engraved backwards, indicating how much the standards of workmanship at the mint had deteriorated. Romulus Augustulus Gold Tremissis of Romulus Augustulus (475-476 CE). Image: Numismatica Ars Classica. Remembered as Augustulus (“Little Emperor”) Romulus was born about the year 465[20]. Very little is known about his life or his 10-month reign as child emperor of Rome and puppet of his own father. He was never recognized by the Eastern Roman Empire, which considered the still-living Julius Nepos the legitimate ruler in the West. When a Germanic military leader named Odovacar (or Odoacer[21]) led a revolt against Orestes, Romulus was forced to abdicate on September 4, 476. This date is often given as the “Fall of Rome”, although for most Romans, nothing actually changed. The imperial regalia of the Western Roman Empire were returned to Emperor Zeno in Constantinople with the message that a separate emperor was no longer required in Italy. Zeno reluctantly accepted Odovacar as his viceroy in the West. Exiled to an estate in Campania, with an annual pension of 6,000 solidi, Romulus lived into the next century. The date of his death is unknown. Gold Solidus of Romulus Augustulus (475-476 CE). Rome Mint, 31 October – early September 476. Image: Roma Numismatics. Gold tremisses in the name of Romulus were struck probably at Rome, Ravenna and Mediolanum[22]. A few silver half siliqua pieces are known. In a 2022 London auction, a solidus in the name of Romulus brought over $125,000[23]. Because he is often considered the “Last Roman Emperor in the West”, his coins are in great demand and bring dramatic prices. On Harlan J. Berk’s list of the 100 greatest ancient coins, the solidus of Romulus is #85 (Berk, 120). Collecting Shadows The standard reference for this coinage is Kent (1994), a massive volume of 856 pages, usually cited as “RIC X”. Secondhand copies currently go for as much as $250. Sear (2014) is a useful and more affordable alternative at about $55. For collectors who can read French, the superbly illustrated, large-format two-volume reference by Lacam (1983) can be found for about $150. Coins of most of the Shadow Emperors appear infrequently in major numismatic auctions, where they command high prices. Anthemius is the only exception. His coins seem less rare; at least I have managed to acquire two (one pierced and plugged) for my own collection. Visigothic imitations of some of these coins are somewhat more common and affordable. Assembling a set of the Shadow Emperors would be a serious challenge for a patient and very wealthy collector. * * * Notes [1] https://en.wikipedia.org/wiki/Valentinian_III [2] https://en.wikipedia.org/wiki/Aetius_(magister_militum) [3] CNG Triton XIX, January 5, 2016, Lot 682. Realized $60,000 USD (estimate $50,000). [4] https://en.wikipedia.org/wiki/Theodoric_II [5] Ricimer’s father was (most likely) a noble of the Suevi tribe. His mother was a Visigoth princess. [6] Goldberg Auction 72, February 5, 2013, Lot 4234. Realized $100,000 USD (estimate $50-75,000). [7] New York Sale LI, January 12, 2021, Lot 154. Realized $9,500 USD (estimate $3,500). [8] Gibbon (1781), Chapter 36. [9] https://en.wikipedia.org/wiki/Libius_Severus [10] CNG Auction 121, October 6, 2022, Lot 1055. Realized $4,125 USD (estimate $5,000). [11] https://en.wikipedia.org/wiki/Procopius_(usurper) [12] At this time, Romans expressed large sums of money in terms of pounds of gold. The Roman pound of 12 ounces was about 326 grams. [13] NAC Auction 138, May 18 2023, Lot 885. Realized CHF 9,500 (about $10,494 USD; estimate CHF 5,000). [14] UBS Auction 78, September 9, 2008, Lot 2040. Realized CHF 62,000 (about $54,921 USD; estimate CHF 40,000). [15] The British Museum has an example, purchased from Sotheby’s in 1848 and once in the collection of Thomas Herbert, 8th Earl of Pembroke (1656-1733): https://www.bmimages.com/preview.asp?image=00195018001 [16] NAC Auction 138, May 18, 2023, Lot 886. Realized CHF 360,000 (about $397,658 USD; estimate CHF 200,000). [17] NAC Auction 92 Part 1, May 23 2016, Lot 887. Realized CHF 34,000 (about $34,267 USD; estimate CHF 25,000). [18] https://en.wikipedia.org/wiki/Salona [19] CNG Auction 91, September 19, 2012, Lot 977. Realized $25,000 USD (estimate $10,000). [20] https://en.wikipedia.org/wiki/Romulus_Augustulus [21] https://en.wikipedia.org/wiki/Odoacer [22] NAC Auction 120, October 6, Lot 915. Realized CHF 55,000 (about $60,103 USD; estimate CHF 45,000). [23] Roma Numismatics Auction XXIII, March 24, 2022, Lot 1149. Realized £95,000 (about $125,247 USD; estimate £50,000). References Berk, Harlan J. 100 Greatest Ancient Coins (2nd Edition). Pelham, AL (2019) Gibbon, Edward. Decline and Fall of the Roman Empire. London (1781) Goldsworthy, Adrian. How Rome Fell: Death of a Superpower. New Haven, CT (2009) Grierson, Philip and Melinda Mays. Catalogue of the Late Roman Coins in the Dumbarton Oaks Collection. Washington (1992) Kent, J. P. C. The Roman Imperial Coinage, Volume 10: The Divided Empire and the fall of Western parts: AD 395–491. London (1994) Lacam, Guy. La Fin de L’empire Romain el le Monnayage Or en Italie (“The End of the Roman Empire and Gold Coinage in Italy”; 2 volumes in French). Luzern, Switzerland (1983) McEvoy, Meaghan. “Shadow Emperors and the Choice of Rome (455-476 AD)”, Antiquité Tardive 25 (2017) Sear, David. Roman Coins and Their Values, Volume 5. London (2014) Vagi, David. Coinage and History of the Roman Empire (2 volumes). Sidney, OH (1999)1 punto
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Il bello del collezionare le napoletane è anche questo, la ricerca della variante.1 punto
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Probabilmente e' solo pareidolia, ma in esergo mi pare di vedere una Q: Aquileia? Ciao. Stilicho1 punto
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Non riesco a capire se ci sia o meno la stella ma anche la legenda non è che spicchi per conservazione Senza stella sopra il simbolo di valore Giustiniano I Legenda [DNIVSTINI] (ANVSPP) Pentanummo Zecca imitativa siciliana? Hahn MEtlich MIBE 1 n 247 Personalmente propendo per Con la stella sopra il simbolo di valore Giustino II 565-578 Legenda [...] (TINI PP) Pentanummo Zecca imitativa siciliana? Hahn MEtlich MIBEC 84 Ma mi rimetto a @Poemenius. guarda anche qui:1 punto
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Ciao, per me non c'è nessun attacco al collezionismo sano dei privati. È chiaro che se questa opera fosse andata in vendita sarebbe stata quasi certamente acquistata da un collezionista o amante di tali raffigurazioni. Purtroppo ci sono tantissimi casi di opere d'arte (quadri, sculture...) o reperti archeologici che sono stati recuperati anche dalle collezioni private di numerose persone che pur di possederle e sapendo la provenienza illecita non si sono fatte scrupoli o troppe domande e le hanno acquistate. Questi, e sono tanti, non fanno certo il bene del collezionismo ripeto sano ( fatto con passione, studio, rispetto delle regole ed anche perché no di sacrificio economico e di tempo da dedicare ad esso). L'articolo, e per me è chiaro, è indirizzato a "qualche collezionista " 🙂. ANTONIO1 punto
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Ciao, io in tutta franchezza non ci vedo nulla di demoniaco da quanto scritto sul giornale, anzi. C'è un articolo che parla di un'importante ritrovamento ed il suo ritorno a casa di un'opera d'arte recuperata ed infine si parla di collezionismo in generale che può scadere anche in una vera e propria dipendenza o malattia, cosa che non si può negare. Vedi recente esempio di chi a Roma trafugava dalle lapidi del cimitero foto di giovani donne e che sono state ritrovate a casa sua o il piu' famoso "collezionista di ossa " del celeberrimo film. Che ci sia anche in noi collezionisti di monete un piccolo grado di "malattia mentale" , che io definirei più passione, non possiamo certamente negarlo 🙂. Ovviamente, parlo a titolo personale, niente a che vedere con i due esempi da me citati, meglio specificarlo. Mia opinione in proposito. ANTONIO1 punto
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Si sta facendo una ‘gigantesca’ confusione tra l’accumulazione seriale che e’ una vera e propria patologia cui l’espressione ‘accumulazione di cose inutili’ si attaglia molto bene e invece la passione d la pratica ‘collezionistica’ che ha ben altra origine storia sviluppo e soprattutto rilevanza culturale. la differenza e’ la stessa - parlando di cibo - di chi intendesse accomunare chi soffre di disturbi bulimici (non a caso anch’essi disturbi ossessivi-compulsivi) a gourmet e intenditori per i quali il mangiare bene e’ un’arte raffinata ( coltivata non a caso da sovrani, artisti, e celebri gastronomi che con la bulimia non hanno nulla a che fare..). il collezionismo - inteso come raccolta e studio - di cose di valore storico o artistico o documentale - e’ al contrario uno strumento potente di legame dell’uomo con il proprio passato. E’ un bisogno primario dell’uomo che ha creato appositamente contenitori - per questi oggetti del passato o testimonianze artistiche - che sono i musei. Prima nati come luoghi orivati e poi come entità pubbliche per ka Comunita’ . altro che disturbi ossessivi-compulsivi - e’ chi ignora la natura e l’origine di queste passioni che dovrebbe comprendere meglio che il Collezionismo ha avutk un contributo fondamentale per la nostra cultura approfondendola d preservandola attraverso raccolta ragionate - senza le quali - non avremmo oggi in pratica quasi nessun museo1 punto
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Madonna del Soccorso all’asta, tornerà a Nicosia Nicosia - 11/11/2023 La Madonna del Soccorso, scultura del 1500, dell’artista Gabriele di Battista Bregno ritornerà presto a Nicosia. Lo ha annunciato il parlamentare regionale del Pd, Fabio Venezia, per cui è stato scongiurato il pericolo che l’opera, tra le più significative testimonianze della scultura siciliana del XV secolo, messa all’asta a Firenze, potesse finire nelle mani di qualche collezionista. Contributo da 50 mila euro Il deputato del Pd Venezia ed altri due parlamentari regionali, Luisa Lantieri di FI, e Giuseppe Lombardo del Mpa, hanno presentato un emendamento di 50 mila euro, poi passato, che finirà nella disponibilità del Comune di Nicosia, a cui spetterà di pagare l’opera. “La Soprintendenza di Enna – spiega il parlamentare regionale del Pd, Fabio Venezia – ha bloccato l’opera, impendendo di fatto che potesse essere messa all’asta”. https://www.vivienna.it/2023/11/11/madonna-del-soccorso-allasta-tornera-a-nicosia/?fbclid=IwAR0gFan6mgFqYuALiV_vtM5Ck8H4qUpa7LRLu4_Y7ME_np_GZmvuVqvA8t8 _________________________________________________ Gli psichiatri: è un disordine «ossessivo-compulsivo» Il collezionismo nasce da un trauma cerebrale Ricercatori americani hanno localizzato l'«anomalia» del cervello che causa l'istinto ad accumulare cose inutili IOWA (USA) - Secondo i ricercatori americani dell'Università dell'Iowa, i collezionisti non hanno tutte le rotelle a posto. La tendenza ad accumulare oggetti, considerata fino a oggi un tipico esempio di comportamento ossessivo-compulsivo (OCD), potrebbe invece avere una sua specifica e diversa origine neuro-biologica. Secondo uno studio pubblicato dalla rivista «Brain», l'istinto ad accumulare oggetti inutili, sarebbe causato da un'alterazione del lobo frontale del cervello (soprattutto la parte destra), che i ricercatori statunitensi hanno localizzato con precisione. Questa passione, definita «fine a sé stessa», farebbe parte di quella serie di «comportamenti e pensieri che denotano un disordine dovuto ad ansietà e di solito conseguente a un trauma». ESPERIMENTI - L'equipe ha studiato 13 persone che, come reazione emotiva conseguente a un trauma subito, avevano cominciato a collezionare oggetti, sviluppando una vera mania. Alcuni avevano accumulato enormi quantitá di cartoline o elettrodomestici rotti, di cui non volevano assolutamente sbarazzarsi. Il loro cervello è stato confrontato, tramite risonanza magnetica, con quello di altri 73 pazienti che avevano riportato un trauma cerebrale senza però sviluppare quel tipo di conseguenze. «Alterazioni in un'area del lobo frontale della corteccia, in particolare sul lato destro - spiega Steven Anderson - sono risultate evidenti in tutti i maniaci dell'accumulo». La ricerca «potrebbe avere profonde implicazioni per la cura delle manie» ha confermato il Dr Naomi Fineberg, esperto di malattie mentali presso l'ospedale Regina Elisabetta di Welwin. Ma gli risponde lo psichiatra Paul Salkovskis del «King's College» di Londra che è convinto che «conoscere l'esatta localizzazione del trauma nel cervello, in realtà non aiuta i pazienti a risolvere i loro problemi quotidiani. Dal punto di vista della terapia il collezionismo viene considerato un tipico comportamento ossessivo-compulsivo». Vi compiacete della vostra collezione di conchiglie o portachiavi? Tenetevelo per voi: potreste finire sotto i ferri dei neurobiologi o dritti dritti in terapia. https://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2004/12_Dicembre/20/collezionismo.shtml1 punto
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Affrancata con 10 lire giornata delle forze armate emissione del 3.11.52, la cartolina parte da Latiano (Brindisi) il 29.12.52 .. ..giunge a Sava (Taranto) il 30.12.52 dove viene tassata. Ragionando sulla tassazione dobbiamo dire che l'affrancatura di 10 lire non sarebbe stata sufficiente in quanto la tariffa corretta in quella data era di 20 lire. Il mittente ha forse pensato che scrivendo intorno alle cinque parole (ma sono di più) l'affrancatura da 10 lire sarebbe stata sufficiente per la tariffa ridotta ..? Oppure che il timbro blu numero 30 sarebbe stato sufficiente per ottenere a 10 lire la tariffa ridotta per militari..? In questo caso il solo timbro con il numero blu non è sufficiente senza un'impronta chiaramente militare che non c'è. Comunque la cartolina fu tassata a destino e la tassazione pagata dal destinatario. Il motivo per cui non vediamo la marca da bollo per la tassazione è perché veniva usato un modello postale tipo foglio, che veniva attaccato con la marca da bollo nel lato della missiva proprio appositamente per coprire lo scritto, una volta pagato il dovuto in questo caso 20 lire, veniva dal destinatario staccato e solitamente veniva buttato o andava perduto. A supporto di quanto dico allego immagine1 punto
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Dovrebbe essere Liber Ecclesiasticus, 39, vers. 17: 17.in voce dicit obaudite me divini fructus et quasi rosa plantata super rivum aquarum fructificate 17.Alla sua parola l'acqua si ferma come un cumulo, a un suo detto si aprono i serbatoi delle acque. https://www.bibliacatolica.com.br/it/vulgata-latina-vs-la-sacra-bibbia/liber-ecclesiasticus/39/ Molto interessante, invece, è la citazione Quafi Rosa plantata super rivos aquarum fructificate (sempre con riferimento al citato versetto 17) nella IV Orazione in onore della Vergine S. Rosa di Lima.1 punto
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Perfettamente d'accordo con te. Hai agito in modo saggio e preciso.1 punto
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Sono contento che,in occasione di questa asta e della proposta di un ennesimo 5 lire 1901,si riparli della grande, colossale questione dei riconi di questa moneta.Una truffa lucrosissima da parte di zecchieri disonesti e ben ammanicati. Sarebbe bello ritornare sull'argomento da parte del Col.Luppino,perché, a forza di riparlare,si possa forzare la coltre di nebbia e silenzio sostenuta dai commercianti e dalla numismatica ufficiale. Esiste un modo per riconoscere i riconi?Uno studio di un campione di esemplari potrebbe aiutare...Ma pensate a chi scoprirà di esser stato truffato.Tutti zitti per carità!!! Riguardo al pedigree delle monete,credo che,dimostrare di aver periziato la moneta prima del 1926 sia difficilissimo.Saranno presenti solo in vecchissime raccolte ancora non disperse o nei musei...il resto panta rei...Che la moneta sia stata acquistata nel 1940 o 1960 non mette al riparo dalla mega sòla,detto alla romana .1 punto
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Bellissima, una delle mie preferite, aggiungo foto della mia. Saluti Doge921 punto
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Salve Non è di Milano. Secondo me è un tallero di zecca Vienna. Il periodo penso possa essere un fine XIX sec/inizi XX. Doppia piuma e unghia corta della zampa destra sono le caratteristiche più datanti in questo caso ma è difficile essere più precisi. Sicuramente non è lombardo-veneto, quindi Milano non c'entra, perché il quel caso avrebbe la croce tra due punti .X.1 punto
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Nel week-end ho avuto modo di sfogliare il volume XIII (Marche) del CNI, allo scopo di approfondire la storia di questa monetina ascolana.... :rolleyes: Ebbene non mancano le sorprese, innanzitutto per le molteplici varianti che il CNI cataloga, da 1 a 14 :o, diversificate per le legende (soprattutto sul nome del santo) o per i cerchi che separano campi e legende sia al diritto che al rovescio, che possono essere lineari, a perline (come al rovescio dell'esemplare di questo post) o mancanti. Tutte indicate come RAME e non mistura (ma come sottolineato nel post dell'altro giorno distinguere rame e mistura con solo il 19,1/1000 di argento non è semplice ;) ) Poi le note al pezzo che cita anche il Muntoni, di peso 3,75 grammi, che nel CNI è indicato come "PICCIOLO MULTIPLO o PROVA ?", tra l'altro di diametro superiore (16 mm) rispetto agli altri, probabilmente un unicum.... :) Infine, non meno importante, la nota storico-introduttiva presente sul CNI, che riporto integralmente: da CNI, Vol.XIII - Marche pag.196 Durante i successori di Eugenio IV (1431-1447) pare che la zecca di Ascoli rimase inoperosa non conoscendosi monete col nome dei pontefici. Tale inoperosità derivò dal fatto che per la molteplicità delle zecche, la troppa quantità di piccioli, e l'adulterazione dei bolognini nella mistura dei metalli, si erano grandemente accresciuti i disordini nel sistema monetario della Marca. In tali condizioni gli Ascolani non ristarono dal supplicare il Papa di concedere loro il permesso di battere moneta minuta, e finalmente Sisto IV con Breve del 22 dicembre 1472 autorizza la città di Ascoli a coniare piccioli per un anno fino alla somma di 1000 ducati, della quale concessione tosto si giovano gli Ascolani. Stando a questa nota, si può risalire anche al quantitativo teorico permesso dal'autorizzazione pontificia, essendo: 1 ducato = 70 bolognini romani (o baiocchi) 1 bolognino romano = 4 quattrini 1 quattrino = 4 piccioli (o denari piccoli) Quindi (4x4x70)x1000 = 1.120.000 piccioli :blink: Da vedere poi se questo quantitativo, non certo esiguo, sia stato effettivamente coniato, ma per questo occorre approfondire ancora :P Ciao, RCAMIL.1 punto
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