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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/14/23 in tutte le aree

  1. Tornando al tema 15 grani ecco uno stemma reale del 1618. Foto fatta da me 🤓
    3 punti
  2. Mi piaceva troppo! A voi no?😉 Secondo il Magliocca è il Tipo con linea in esergo basso e lungo e data bassa praticamente il R/ è il conio del tipo precedente, leggermente più raro.
    3 punti
  3. Milano Numismatica è’ stata una kermesse di tutti per tutti e una festa della nostra numismatica con tanta passione, partecipazione e con tanta voglia di apprendere e divulgare a tanti altri . I tanti giovani presenti sono stati un segno importante e virtuoso per il futuro della nostra numismatica, buon video a tutti ! !https://www.facebook.com/mario.limido/videos/1355782788641944/ https://drive.google.com/file/d/1-z5IqjSzGNrKJCP2KTD-xsavRjbqAHX3/view?usp=drivesdk
    3 punti
  4. E quindi ora …tutto con calma riprende, e chi volesse partecipare con l’entusiasmo che ho visto in questo numero 10, può già pensare a cosa scrivere per il futuribile numero 11 …
    3 punti
  5. Condivido volentieri questo recente esemplare acquisito: VENEZIA. FRANCESCO LOREDAN, 1752-1762., Osella in argento 1759/A. VIII. San Marco ed il doge in preghiera innanzi alla statua della Religione. All’esergo le iniziali del massaro P P. R/ Da un vaso decorato esce grande rosa fiorita. Paolucci 242. Raro. g. 9,20. Diam. mm. 36,12. Arg. q.FDC Esemplare proveniente dall'Asta Mario Ratto, Milano 20-22/03/1952. lotto n. 928 (non illustrato) La raffigurazione del rovescio, con la leggenda ROSA SVPER RIVOS AQVARVM (“la rosa sui corsi d’acqua”, ossia sui canali di Venezia) allude alla “rosa d’oro” inviata nel 1759 a Venezia da papa Clemente XIII : era questa una distinzione onorifica donata ogni anno dal pontefice ad una personalità o uno Stato o anche un santuario per particolari meriti. Tale cerimonia, iniziata nell’XI secolo, è tuttora in vigore. # https://www.cronacanumismatica.com/perche-la-rosa-fiori-sui-canali-della-laguna/ di Roberto Ganganelli | Esiste in oro da 4 e da 3 zecchini, e in argento, e tutte le versioni sono di grande rarità: parliamo dell’osella veneziana del 1759 a nome di Francesco Loredan, 106° doge della Serenissima Repubblica. Una moneta donativo splendida per i sui simbolismi, lontana dalla ripetitività che spesso caratterizzò queste tipologie; se, infatti, al rovescio reca una complessa allegoria della Religione ai cui piedi stanno san Marco (a sinistra, mentre porge il Vangelo) e il doge (inginocchiato e orante a destra, il corno posato a terra), al dritto è un vaso con delle rose fiorite a spiccare, elegante, nel campo. Attorno la legenda latina ROSA SVPER RIVOS AQVARVM (“La rosa sui corsi d’acqua”) dove i “corsi” – ce lo spiega Mario Traina – “sono i canali di Venezia. Allude all’invio a Venezia nel 1759 da parte di papa Clemente XIII della rosa d’oro, uno dei massimi segni di benevolenza che i papi inviavano ogni anno alla personalità o allo Stato, tra quelli cattolici, che aveva più meritato dalla Chiesa”. In ogni modo, non è ben chiara l’origine della Rosa d’Oro. La spiegazione più accreditata è legata al monastero della Santa Croce, in Alsazia. A quanto pare, Leone IX lo pose sotto il diretto dominio della Santa Sede e impose ai monaci di inviagli ogni anno una rosa d’oro o due once dello stesso metallo. Il valore della Rosa d’Oro non risiede certo, però, nella quantità di metallo prezioso che contiene. Come spiega Enrique Claudio Girbal in un trattato del 1880, “l’oro di cui è fatta indica che Gesù Cristo è re dei re e Signore dei signori, il cui profondo senso è già stato mostrato dai Magi, quando, come a un re, offrirono devotamente dell’oro”. Quella a Francesco Loredan fu l’unica Rosa d’Oro concessa da papa Clemente XIII nel corso del suo pontificato, durato dal 1758 al 1769. Il Loredan, tuttavia, non è certo passato alla storia come un grande doge: anziano, passivo, svolse senza infamia e senza lode il proprio ruolo ed ebbe come unica fortuna quella aver mantenuto neutrale Venezia nella Guerra dei sette anni, fatto che permise ai mercanti della Laguna di accaparrarsi il mercato del pepe dando alla città qualche anno di benessere. “La rosa fiorì sui canali della Laguna”, dunque, in quella primavera del 1759: viene da pensare che papa Rezzonico, veneziano – già vescovo di Padova e presbitero della Basilica di san Marco – abbia in fondo voluto rendere omaggio, con quella Rosa d’Oro poi finita in moneta – alla sua città natale e all’amico doge…
    2 punti
  6. In realtà Teodorico è ancora vivo, è un immortale ed ha fatto fuori tutti quelli della sua razza pre-umana. L'ho incrociato all'Esselunga che stava scegliendo le birre e me l'ha raccontato lui stesso.
    2 punti
  7. ciao @DiviAugusti Regno di Cilicia, Philopator II ? 14-17 d.C https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/3872 Se i dati, peso e diametro corrispondono.
    2 punti
  8. Castello + leone centrale + due draghi laterali ==> Castilla Leon Aragona
    2 punti
  9. Propongo souvenir con san Pietro in trono, vedi, solo a titolo di esempio, le immagini allegate... e anche https://www.ebay.it/itm/355163865977?var=0&mkevt=1&mkcid=1&mkrid=724-53478-19255-0&campid=5338268676&toolid=10044&customid=Cj0KCQiAr8eqBhD3ARIsAIe-buP9QpKLDx0kmK8QacGm27CVKYKWRSfN9QF7vsqVShFBOBPIn4qoY-gaAow-EALw_wcB Mario
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  10. Complimenti Cristian97, splendida recensione del Gazzettino 10 e anche dell’esposizione museale numismatica dell’Ambrosiana !
    2 punti
  11. Ecco il mio esemplare di Francesco Loredan:
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  12. E con questo posso morire abbastanza soddisfatto Cosa assolutamente logica.
    2 punti
  13. Per chi volesse rivivere questa stupenda giornata e sbirciare il gazzettino che consiglio vivamente di leggere con calma perché è interessantissimo Scoprilo qui
    2 punti
  14. Contro i collezionisti si scrive di tutto, ...perché vogliono che tu non possieda NULLA, anche se legittimamente acquistato. Ricordo inoltre il disegno di legge 882 che poi non so come sia finito in parlamento. Leggi qui..... https://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2004/12_Dicembre/20/collezionismo.shtml
    2 punti
  15. 1 euro, c'è scritto sul lato della prima foto, se la raddrizzi lo leggi bene... Ciao
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  16. Annuncio l’imminente uscita del trittico Guerre e monete che sarà presentato a San Pietro Infine il 12 dicembre in loco Guerre e monete – Evo Antico e Alto Medioevo (Volume I) Fabio Pettazzoni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: Le donne guerriere nell’antichità (Chimienti-Pettazzoni) I cavalieri tarantini e l’arte dell’equitazione (D’Andrea) Riflessioni sulla sostenibilità dell’antico monetare in tempi di guerra (Carroccio) Le monete della guerra sociale (Campana) I denari legionari di Marco Antonio (Acqui) Moneta militaris imitativa: emissioni di emergenza bizantine del follis e dei suoi divisionali tra VI e VII secolo. Una nuova tipologia imitativa di Antiochia a nome di Maurizio (Scatolini) Armi e monete (Pettazzoni) Dall’abito militare all’abito civile: la trasformazione delle insegne imperiali nei solidi bizantini tra VI e VII secolo (Mezzaroba) 288 pagine a colori, formato 18x26 Guerre e monete – Basso Medioevo ed epoca moderna (Volume II) Luciano Giannoni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: Sant’Ambrogio guerriero (Limido) “Guerra e moneta” nel Regno di Napoli (Fabrizi) La moneta, i soldati e la guerra. Una breve riflessione sulla centralità del ruolo della moneta nei conflitti in Toscana tra XIII e XVI secolo (Montagano) Monete di necessità e guerre. Le monete di cuoio (Chimienti-Cassanelli) Francesco Sforza. Le monete del signore della guerra (Bellesia) La bombarda e la granata sulle monete: due armi eloquenti per difendere e offendere (Cavicchi) Le monete senesi per «la gloriosa vittoria dei senesi per mirabil maniera conseguita nel mese di luglio dell’anno MDXXVI» (Giannoni-Castelli) Una guerra mai combattuta: la devoluzione del Ducato di Ferrara allo Stato della Chiesa (Bruni) Paolo V e la battaglia di Lepanto nelle medaglie e nelle monete (Traina-Modesti) Monete ossidionali di Famagosta e di Candia (Chimienti-Pettazzoni) Una guerra di carati all’inizio dell’età moderna: alcune note sulla circolazione della moneta aurea alla luce dei ripostigli monetali (Crisafulli) Venezia e la guerra di Morea attraverso le medaglie (Mezzaroba) 346 pagine a colori, formato 18x26 Guerre e monete – Evo contemporaneo (Volume III) Renzo Bruni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: “Liberarsi della peste monetaria”: Gli effetti dell’invasioni francesi (1796-1798) sulla circolazione monetaria nello Stato Pontificio (Lambert) L’assedio francese di Gaeta del 1806 nei documenti e nelle medaglie (Russo) Uno strumento per glorificare le guerre napoleoniche: le medaglie scatola (Vanni) ‘Aux armes et aux arts!’ le battaglie napoleoniche sulle tabacchiere del mito imperiale (Lentini) Benedetto Pistrucci e la battaglia di Waterloo: storia di un capolavoro incompiuto (Vigna) Le cedole del governo di Ruggiero Settimo nella Sicilia del 1848 (Ardimento) Seconda Repubblica Romana: l’assedio francese del 1849. Iconografia della storia (Bertuzzi) Origini e storia delle ricompense concesse in guerra (Manno) La divulgazione iconografica dei Carabinieri Reali nella Grande Guerra: declinazioni e sintesi (Parisi) I biglietti italiani d’occupazione della Prima Guerra Mondiale (Vendemia) Medaglie di Karl Goetz: tra satira e propaganda 1914-1923 (Graziosi) Monete nelle trincee della prima guerra mondiale (Pampanin) Il Dodecaneso italiano: la cartamoneta a Rodi (Vendemia) Guerra e pace nella monetazione d’Israele per il 75° anniversario di fondazione dello stato (Minervini) La falsificazione monetaria come strumento di guerra: l’operazione Bernard (Moruzzi) Il portafortuna (Sozzi-Parigi) 504 pagine a colori, formato 18x26
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  17. TREASURE HOARD OF AMERICAN AND RUSSIAN GOLD COINS FOUND IN POLISH FOREST Image Credit : Szczecin Search Group Association A team of metal detectorists from the Szczecin Search Group Association have uncovered a treasure hoard consisting of American dollars and Russian rubles in the forests near Szczecin, Poland. The detectorists were conducting a survey to find relics from WW2, in particular, traces of the Battle of Szczec, fought between the Soviet Red Army and the Wehrmacht. Prior to the outbreak of WW2, the Wehrmacht made Stettin the headquarters for Wehrkreis II, which controlled the military units in all of Mecklenburg and Pomerania. At that time, less than 1% of the city inhabitants were Polish, who became marginalised and persecuted by the rising Nazi regime. In 1944, Allied air raids and intense battles between the Wehrmacht and Soviet forces resulted in the devastation of 65% of Stettin’s structures, including the near-total destruction of the city centre, seaport, and local industries. The city was eventually captured by Soviets forces in 1945, resulting in the majority of remaining inhabitants abandoning their homes. Image Credit : Szczecin Search Group Association According to a press announcement by PAP, Detectorists from the Szczecin Search Group Association have found 70 coins deposited in a heavily corroded metal can buried at a depth of approximately 15 to 20 cm’s. The total discovery has been estimated to be worth 100,000 zloty, which is over 24,000 US dollars based on current conversion rates. A preliminary study of the coins has already identified a Liberty Head double eagle, also known as a Coronet double eagle, which is an American twenty-dollar gold piece designed by Mint of the United States Chief Engraver, James B. Longacre. The coin has the motto “In God We Trust”, which is a Type III that circulated between 1877 to 1907. Image Credit : Szczecin Search Group Association Also identified are ten dollar Indian Head eagle gold coins dated to 1912, which was designed by Augustus Saint-Gaudens and circulated between 1907 to 1933. Łukasz Istelski from the Szczecin Search Group Association, said: “This is a dream come true for every detectorist. It is not only a material treasure, but above all a great discovery.” Istelski noted that the coins could have been related to war activities and deposited for safety, but their origin is truly a mystery. https://www.heritagedaily.com/2023/11/treasure-hoard-of-american-and-russian-gold-coins-found-in-polish-forest/149167?amp=1 Stash Of US And Russian Gold Coins Worth Over 100,000zł Found In Szczecin Forestws The group from the Szczecin Exploration Group Association had been exploring local woodland in search of traces from the Battle of Szczecin from the opening stages of WWII when they came across the hoard of gold coins. Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna Treasure-hunters dedicated to uncovering remnants of World War II, were left speechless after unearthing 70 gold coins during a search last Sunday. The group from the Szczecin Exploration Group Association had been exploring local woodland in search of traces from the Battle of Szczecin from the opening stages of WWII when they came across the hoard of gold coins. The 70 gold coins estimated to be worth over PLN 100,000 were found inside a corroded metal can buried 20cm below the surface.Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna The group’s Łukasz Istelski said: “Yesterday, two friends from the association and I went on a standard search for things left over from World War II – buttons, coins. “But no one expected to find gold coins. “This is a dream come true for every detectors and every seeker. It is not only a material treasure, but above all a great event.” Included among the hoard were 20, 10, and 5 US dollars, and 15 and 5 rubles, weighing a total of 404 grams.Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna The 70 gold coins estimated to be worth over PLN 100,000 were found inside a corroded metal can buried 20cm below the surface. Included among the hoard were 20, 10, and 5 US dollars, and 15 and 5 rubles, weighing a total of 404 grams. In a Facebook post, the association said: “There are no words to describe this! Today will go down in history. Stowarzyszenie Szczecińska Grupa Eksploracyjna “This is a dream come true for every detectors and every seeker. It is not only a material treasure, but above all a great event.”Marcin Bielecki/PAP “Another success of our association. “Today Andrzej broke the bank, had a walled heart attack. We’re still recovering and I think not many people will sleep tonight” Although the exact origin of the buried coins remains a mystery, the association now plans to transfer them to the district office and investigate their connection to wartime activities. https://warsawpoint.com/news/60088-stash-of-us-and-russian-gold-coins-worth-over-100000zl-found-in-szczecin-forest.html
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  18. Non è meglio identificabile perché non si vede nulla d'altro e non si capisce se ci sono scritte, simboli o nulla
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  19. Più che gli eredi intesi come persone fisiche, quasi sicuramente impossibili da identificare, potrebbero essere i governi (soprattutto americano, per i dollari, dato che l'URSS non esiste più) a chiederne la restituzione, visto che con ogni probabilità si trattava di fondi messi a disposizione delle truppe per le necessità della guerra, e quindi di proprietà dell'esercito. petronius
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  20. Firenze. Tessera mercantile, XIV-XV sec. Famiglia Albizi(?). D/ Coppia di mazze decussate; attorno, 15 bisanti. R/ Coppia di mazze decussate; attorno, 15 bisanti. Vanni (Arezzo) 50 (per il R/); Banti 821. AE. 4.36 g. 23.00 mm. Le mazze, se legate da correggia, sono riconducibili all'arme della famiglia Gondi. Se invece slegate il segno di zecca è da attribuirsi a quello di Filippo di Lando Albizi, zecchiere a Firenze nel 1325 (Bernocchi II, p. 146). Per ulteriori possibili attribuzioni vedasi Banti al n. 821.
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  21. È lui.. ! La scritta Roma fa subito pensare ad un souvenir.
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  22. Io lo spero,è presto per dirlo😬
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  23. Niente da spiegare perché è senza dubbio un falso, probabilmente un falso d’epoca. Intendevo soltanto sottolineare che i conii artigianali sono stati fatti con cura, e che si tratta di un falso destinato a ingannare. Ciò che lo distingue ad esempio dei denarii del limes che sono fusi, in bronzo e senza argentura se ci atteniamo alla definizione più comunemente accettata, e molto spesso con delle impronte ricavatate da monete ufficiali. Gli ibridi sono numerosi. Rimangono due possibilità, un falso fatto con una lega a basso contenuto di argento, probabilmente coniato, o un falso suberato, sempre coniato. Non si può escluderlo con la foto del bordo che hai allegato. Un esempio di denario suberato di Settimo Severo Un suberato ibrido con dritto di Commodo e il rovescio LIBERAL AVG COS di Emesa, per Settimio Severo. https://www.acsearch.info/search.html?id=9176236
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  24. Senatus PopulusQue... eccetera, giusta la citazione wikipediana colta dal bravo @gennydbmoney Quindi, l'SPPQ del bottone in oggetto significa tutt'altro, o forse non significa un bel nulla. Molto probabilmente, è uno pseudoacronimo di fantasia messo apposta accanto all'aquila al volo abbassato pseudopalermitana per realizzare uno "stemma" che somigli a quello del capoluogo siciliano, senza esserlo. I motivi di tutto ciò? Teoricamente infiniti...
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  25. Ciao Fabrizio, una piccola ma doverosa precisazione sul volume che è’ edito a spese e cura del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio, come lo fu anche il primo sulla sola zecca di Milano, con la collaborazione operativa di Rotary Club Milano Aquileia e Ambrosiana. Alla presentazione fu donato da parte del Cordusio un buon numero di copie al Medagliere di Ambrosiana con il vincolo che dovessero donate ad appassionati, alcune copie le ha ancora il Cordusio sempre con la modalità di dono a eventuali appassionati interessati.
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  26. Se può interessare il lotto 891 realizzò Lit. 6.000, il 927 Lit. 27.000 e il 928 Lit. 15.000. A questi prezzi si doveva aggiungere il 10% di diritti d'asta e il 5% di Imposta Generale sull'Entrata (la vecchia versione dell'IVA). Arka Diligite iustitiam
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  27. Probabilmente AQP o S o T... Per la posizione della Q. Arka Diligite iustitiam
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  28. Ma dal momento che noi collezionisti (a detta di certi geni della medicina) dovremmo essere "dei soggetti patologici" , allora dovrebbero esserlo anche tutti coloro che hanno una o più passioni... Mi domando chi non vorrebbe vivere in una reggia, assieme a delle bellissime donne , mangiando bene (magari pure rimanendo fisicamente in forma e perché no, non invecchiando, un po' come Dorian Gray) ? E questo sarebbe da pazzi? Forse se le donne sono troppe e litigiose magari sì, ma per il resto non mi sembra proprio una cosa così preoccupante e patologica.... Come diceva Don Giovanni: "Viva le femmine, viva il buon vino sostegno e gloria d'umanità".
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  29. Grazie per la gentilezza, e pensare che l'ho passata con colpo d'occhio ma la testa mi ha sembrava impossibile fosse lei. Grazie ancora
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  30. Bolaffi mi sembra una azienda molto seria, ci andrei molto cauto prima di parlare di patine artefatte, senza elementi concreti.
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  31. Potrebbe essere e ripeto 'potrebbe', la base della colonna di Traiano, un souvenir di Roma abbastanza comune fine 800 900. Venivano prodotti in metallo ed altri materiali come impasti.. ecc.. Qualcosa di questo tipo..
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  32. Salvo imprevisti dovrei esserci per sabato 2 dicembre. Spero vivamente di incontrare vari amici del forum 😁
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  33. Forse può aiutare la comparazione delle immagini:
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  34. Per quel che ne sappia attualmente il fenomeno della presudoarcheologia nasce negli anni '60, quindi non si tratta di qualcosa di recente. Nei decenni gli scrittori di queste cose hanno potuto affinare le tecniche e sviluppare le loro "teorie" modellandole meglio sui gusti del pubblico, pur partendo da concetti di base che sono sempre gli stessi. Ma mi piacerebbe sapere se questa particolare branca della fantascienza (a volte divertente, benchè poco nobile per come viene proposta) abbia qualche esempio precedente a quell'epoca: in pratica, mi chiedo, esistono scrittori di fanta-archeologia ante litteram?
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  35. Ammettendo che fossero originali ,cosa di cui dubito molto,hai fatto benissimo a non prenderli . Una rogna di meno a cui pensare...
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  36. La vulgata è questa... Hai ragione. Giustino II e Sicilia... Catania probabilmente. La realtà è che oltre al tesoretto del Lazio famoso, i ritrovamenti romani e laziali di queste monete sono talmente tanti e sparsi che non possono più essere ignorati o giustificati con fantasiose ricette. Questa moneta a mio avviso è da ricondurre alla zecca di Roma.
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  37. Probabilmente e' solo pareidolia, ma in esergo mi pare di vedere una Q: Aquileia? Ciao. Stilicho
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  38. la ringrazio è stato gentilissimo.
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  39. Non riesco a capire se ci sia o meno la stella ma anche la legenda non è che spicchi per conservazione Senza stella sopra il simbolo di valore Giustiniano I Legenda [DNIVSTINI] (ANVSPP) Pentanummo Zecca imitativa siciliana? Hahn MEtlich MIBE 1 n 247 Personalmente propendo per Con la stella sopra il simbolo di valore Giustino II 565-578 Legenda [...] (TINI PP) Pentanummo Zecca imitativa siciliana? Hahn MEtlich MIBEC 84 Ma mi rimetto a @Poemenius. guarda anche qui:
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  40. Manca per forza un evento così, bisognerebbe farne uno al mese, ma sicuramente l’organizzazione come ha detto Mario non è cosa semplice, richiede sicuramente tempo e fatica per riuscire a far collimare il tutto ed avere una giornata perfetta come quella di sabato scorso. Si lavora già per il n. 11 con un altro articolo, per continuare a contribuire al futuro del Gruppo del Cordusio.
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  41. Le collezioni pubbliche sono state costruite sui nuclei delle collezioni private donate o acquisite dallo Stato quello che e’ esposto e’ ovviamente ben visibile nelle collezioni pubbliche quello d’importante che non fosse esposte gli studiosi sanno in quale deposito ( di museo pubblico) si trova e possono richiedere di vederlo/studiarlo normalmente cio’ e’ quasi sempre possibile se si motiva correttamente la richiesta
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  42. Madonna del Soccorso all’asta, tornerà a Nicosia Nicosia - 11/11/2023 La Madonna del Soccorso, scultura del 1500, dell’artista Gabriele di Battista Bregno ritornerà presto a Nicosia. Lo ha annunciato il parlamentare regionale del Pd, Fabio Venezia, per cui è stato scongiurato il pericolo che l’opera, tra le più significative testimonianze della scultura siciliana del XV secolo, messa all’asta a Firenze, potesse finire nelle mani di qualche collezionista. Contributo da 50 mila euro Il deputato del Pd Venezia ed altri due parlamentari regionali, Luisa Lantieri di FI, e Giuseppe Lombardo del Mpa, hanno presentato un emendamento di 50 mila euro, poi passato, che finirà nella disponibilità del Comune di Nicosia, a cui spetterà di pagare l’opera. “La Soprintendenza di Enna – spiega il parlamentare regionale del Pd, Fabio Venezia – ha bloccato l’opera, impendendo di fatto che potesse essere messa all’asta”. https://www.vivienna.it/2023/11/11/madonna-del-soccorso-allasta-tornera-a-nicosia/?fbclid=IwAR0gFan6mgFqYuALiV_vtM5Ck8H4qUpa7LRLu4_Y7ME_np_GZmvuVqvA8t8 _________________________________________________ Gli psichiatri: è un disordine «ossessivo-compulsivo» Il collezionismo nasce da un trauma cerebrale Ricercatori americani hanno localizzato l'«anomalia» del cervello che causa l'istinto ad accumulare cose inutili IOWA (USA) - Secondo i ricercatori americani dell'Università dell'Iowa, i collezionisti non hanno tutte le rotelle a posto. La tendenza ad accumulare oggetti, considerata fino a oggi un tipico esempio di comportamento ossessivo-compulsivo (OCD), potrebbe invece avere una sua specifica e diversa origine neuro-biologica. Secondo uno studio pubblicato dalla rivista «Brain», l'istinto ad accumulare oggetti inutili, sarebbe causato da un'alterazione del lobo frontale del cervello (soprattutto la parte destra), che i ricercatori statunitensi hanno localizzato con precisione. Questa passione, definita «fine a sé stessa», farebbe parte di quella serie di «comportamenti e pensieri che denotano un disordine dovuto ad ansietà e di solito conseguente a un trauma». ESPERIMENTI - L'equipe ha studiato 13 persone che, come reazione emotiva conseguente a un trauma subito, avevano cominciato a collezionare oggetti, sviluppando una vera mania. Alcuni avevano accumulato enormi quantitá di cartoline o elettrodomestici rotti, di cui non volevano assolutamente sbarazzarsi. Il loro cervello è stato confrontato, tramite risonanza magnetica, con quello di altri 73 pazienti che avevano riportato un trauma cerebrale senza però sviluppare quel tipo di conseguenze. «Alterazioni in un'area del lobo frontale della corteccia, in particolare sul lato destro - spiega Steven Anderson - sono risultate evidenti in tutti i maniaci dell'accumulo». La ricerca «potrebbe avere profonde implicazioni per la cura delle manie» ha confermato il Dr Naomi Fineberg, esperto di malattie mentali presso l'ospedale Regina Elisabetta di Welwin. Ma gli risponde lo psichiatra Paul Salkovskis del «King's College» di Londra che è convinto che «conoscere l'esatta localizzazione del trauma nel cervello, in realtà non aiuta i pazienti a risolvere i loro problemi quotidiani. Dal punto di vista della terapia il collezionismo viene considerato un tipico comportamento ossessivo-compulsivo». Vi compiacete della vostra collezione di conchiglie o portachiavi? Tenetevelo per voi: potreste finire sotto i ferri dei neurobiologi o dritti dritti in terapia. https://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2004/12_Dicembre/20/collezionismo.shtml
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  43. Non ero al corrente di questo articolo del Corriere ma lo ritengo francamente sciocco ed anche offensivo. Non capisco come si possa confondere il collezionismo con la tendenza ad accumulare compulsivamente del ciarpame. Se poi considerassimo come affetti da traumi psicologici tutti quelli che comprano cose inutili, allora si potrebbe dire che viviamo in una società malata, essendo basata sul consumismo. Anche una donna che si diletta ad acquistare scarpe, vestiti e borsette può essere considerata una "malata" dato che compra più cose di quelle che realmente le servono e lo fa solo per una questione di carattere estetico. Si tratta, dunque, di un argomento estremamente scivoloso che andrebbe trattato con grande serietà e professionalità, cosa che in quell'articolo non è stato fatto.
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  44. Credo sia una doppia battitura, il perlinato sulla testa di Filippo potrebbe continuare nelle tracce che assomigliano alle sigle dietro il ritratto
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  45. Mi sa che per te l’educazione è un optional
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  46. Da “Le monete dell’Abruzzo e del Molise” di D’Andrea e Andreani, riguardo alla città di Colonnella (TE); citando l’opera del Fabiani “Ascoli nel quattrocento”: Dopo l’elezione di papa Sisto IV (9 agosto 1471), una delegazione di Ascoli Piceno si era recata a Roma a rendere omaggio al nuovo Pontefice. L’ambasceria aveva inoltre chiesto che fosse concesso alla città di coniare, per un anno intero, monete di piccolo taglio, i piccioli, per un valore complessivo di 1000 ducati. La concessione a questa richiesta era giunta con il Breve Papale del 22 dicembre 1472, a cui fece seguito, cinque giorni dopo (27 dicembre), una lettere del Camerario Cardinale Orsini, indirizzata al Tesoriere di Ascoli, in cui dichiarava che una parte dei piccioli emessi, che in un primo tempo il Papa aveva deciso spettassero alla Camera Apostolica (e ciò era stato riportato nel sopraccitato Breve), andasse invece versata alla Comunità di Colonnella, per ripagarla dei buoi razziati dalle ciurme delle navi crociate. In una successiva missiva del 16 marzo 1473 si dichiarava inoltre che tali monete andavano coniate in una lega che non contenesse argento, che dovevano riportare impressa l’arma del Papa, e che la somma da versare alla Comunità di Colonnella fosse di 150 ducati. Furono così coniate, presso la zecca di Ascoli, le monete da un picciolo (l’unica emissione di Sisto IV in questa città).
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