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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/18/23 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, posto la mia piastra 120 grana Ferdinando II 1856 Vtr.. Punto su S di FERDINANDVS Come le altre dei post precedenti. La mia è quella del link al post 18 di @Raff82 https://bid.nomisma-aste.it/en/lot/10230/napoli-ferdinando-ii-di-borbone-1830-1859-/ Saluti Alberto3 punti
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@numa numai tuoi molti punti di riflessione sono condivisibili. A parer mio dovremmo avere più sinergie tra pubblico e privato ed entrambe le parti dovrebbero riconoscere i meriti dell'altra. Non siamo in guerra...2 punti
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e - proseguendo nel ragionamento - chi decide se il bene sia esemplare e dove/come vada conservato - in questo caso espropriandolo ? In ogni caso non sarebbe certamente l'unico bene degno di tutela pubblica - come scegliere / fare una graduatoria di tutti quelli che meriterebbero tutela ? Oppure li espropriamo tutti senza compenso? Come vedi non sono domande oziose una volta che da discorsi astratti si decidesse di mettere a terra una procedura. Senza contare che in nessun paese democratico (Turchia compresa) si espropriano beni di proprietà privata. In UK in casi simili si lancia una sottoscrizione pubblica - si raccolgono fondi - se bastano (come in molti casi ) il bene diviene di proprietà pubblica grazie a questi fondi altrimenti la proprietà privata resta sovrana. In Italia non abbiamo nessuna disposizione/legge/convenzione che permetterebbe cio' . Potrebbe esser il caso di introdurla? E perche non lavorare a qualche convenzione ove un bene di proprietà privata possa essere goduto 'anche' pubblicamente ? Non si tratta di aporie insolubili - chi lo crede forse non si è mai chinato veramente sul problema - bensi di soluzioni per le quali è senz'altro possibile lavorare Infine prima di interessarsi ad altri beni privati forse vi sarebbero centinaia di altri beni statali che aspettano una valorizzazione/conservazione adeguata - che oggi versano in condizioni che non permettono un'adeguata fruizione pubblica. Forse varrebbe la pena di pensare 'anche' a loro nel limite delle risorse (poche) disponibili2 punti
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Grazie di cuore a tutti i nostri soci indistintamente per aver partecipato alla 60° edizione e al pubblico per la grande presenza, rendendo l'evento tenutosi sabato e domenica scorsa, un successo straordinario, omaggiando in modo adeguato la memoria del nostro caro Salvatore Correale. Un vortice appassionante di conoscenze, di scambi di idee, in un ambiente totalmente familiare e respirando aria di leggerezza, emozioni indimenticabili. Un ringraziamento speciale va al proprietario dell'Hotel Gambero e a tutto lo staff, che hanno messo a nostra disposizione una struttura straordinaria. La loro gentilezza e professionalità hanno reso l'organizzazione molto più agevole e piacevole. Desideriamo esprimere un ringraziamento speciale al nostro caro amico Pietro Paolo Testa, un grande numismatico di lunga data e socio prezioso. La sua dedizione, determinazione ed energia sono stati fondamentali per rendere queste due giornate un successo soprattutto dal lato umano. Paolo ha voluto mettere un sigillo, con la sua autorevolezza, schiettezza, dimostrando fattivamente la sua vicinanza e supporto incondizionato alla manifestazione di Castellammare di Stabia. La sua presenza ha significato tanto per noi e grazie alla sua vasta conoscenza per la storia e la cultura che circonda le monete classiche, ha arricchito i presenti con i suoi preziosi contributi. Siamo grati alla sua profonda amicizia sincera, un pilastro fondamentale, non dimenticheremo mai la sua generosità e il suo grande affetto. Un particolare ringraziamento va alla dirigente di Poste Italiane, Elvira Graziano, per la professionalità insieme alle due colleghe dell'ufficio filatelico di Castellammare di Stabia e Pompei, il successo dell'annullo filatelico, è stato possibile grazie al loro impegno e savoir-faire. Siamo grati a tutti gli organi di stampa, giornali online e siti, forum di numismatica e filatelia, gruppi Facebook, per la continua fiducia e per il sostegno, per l'opportunità di condividere la nostra passione, il vostro supporto ci ha permesso di raggiungere e coinvolgere un numero sempre maggiore di appassionati e collezionisti da ogni zona d’Italia. Ci auguriamo di poter contare sulla vostra partecipazione anche negli eventi che abbiamo in programma per il 2024, primo tra tutti il 2 febbraio per festeggiare i 30 anni dalla fondazione dell’Associazione Circolo “Tempo Libero”, siamo sicuri che saranno altrettanto emozionanti e pieni di successo. Grazie ancora a tutti e arrivederci al prossimo anno…con l’entusiasmo, il calore umano identitario unico del Memorial Correale, dal 1994 creiamo rapporti umani non mercanti itineranti! “I soldi fanno i ricchi, ma è il rispetto, l’educazione e l’umiltà che fanno “signore”. Se non ce le hai, resti sempre e solo un pezzente.” Antonio De Curtis in arte Totò2 punti
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Condivido volentieri. Lotto 70 Nomisma Aste - Asta 4 - Da ASSAB all'AFIS. Vittorio Emanuele III Somalia (1909-1925) 4 Bese 1909 Prova - Mont.774 AG UNICO Questo e l'unico esemplare conosciuto del 4 Bese in argento. Nella sua ultima opera Prove e Progetti di monete Italiane, Luppino, al numero 620, la classifica RRRRR senza alcuna indicazione del valore. Proveniente dalla collezione Farouk, re d'Egitto, asta The Palace Collections of Egypt - Soteby e Co. - Londra 1953. Sempre la stessa moneta è transitata successivamente dall'asta Santamaria 1961 n° 683. Grading/Stato: FDC Dall’asta Santamaria citata.1 punto
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Buonasera ragazzi , non sono soltanto le monete rare/preziose/prestigiose/fior di conio ad attrarre l'attenzione di noi collezionisti di numismatica classica, a volte anche le più comuni hanno qualcosa di insolito, ad esempio questo follis di Licinio II che ho visto passare oggi in asta Demos, venduto per 5 euro, con diametro nella norma , 20 mm, ma peso eccedente , 5,30 grammi ( solitamente il peso per questi esemplari è di circa la metà).. nulla di speciale, evidentemente il tondello utilizzato era leggermente più pesante degli altri, ma mi andava di condividere con voi questa curiosità:1 punto
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DE GREGE EPICURI Avrete notato che nel campo destro ci sono delle lettere; non si leggono bene, ma dovrebbero essere (su 2 righe): X-II Γ. Quest'ultima viene letta (non vi so dire perchè) non come "gamma", ma come "mu", e corrisponde al valore 1/2; sicchè il numero completo è 12 e 1/2, che sarebbe la tariffazione di questa moneta. Mi pare ci siano state discussioni precedenti nel Forum,e comunque sul RIC la questione viene trattata. Qualche quartosecolista forse può dire qualcosa di più chiaro...1 punto
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Credo che la cosa migliore sia cercare di operare sempre con la massima collaborazione e reciproco rispetto tra pubblico e privato. I musei e le istituzioni pubbliche sono fondamentali per la maggior diffusione possibile della cultura e del sapere, ma ricordiamoci sempre che quasi tutte le collezioni museali provengono da donazioni di privati collezionisti. Quindi chi vuole demonizzare il collezionismo privato, parlando di ipotetiche patologie o amenità varie, dovrebbe per primo fare una profonda autocritica e cercare di documentarsi molto meglio, prima di dare giudizi.1 punto
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Il francobollo è posto sul classico ''piego'', cioè un foglio che fa da busta e da lettera. Il tuo 15c litografico è il primo francobollo del Regno d'Italia che riporta la dicitura 'Italiano', in fondo l'Italia era nata appena due anni prima. Il tuo è del 1° tipo quello di più valore, catalogato intorno agli 80 euro solo il francobollo viaggiato, più bisogna aggiungere gli annulli. Naturalmente questo è il valore di catalogo il valore di mercato è tutt'altra cosa. Anche qui bisogna vedere come e dove si vende. Emessi il 10.2.1863 rimasero in validità sino 31.12.1863 Il tuo ha tre bei lati con margini importanti, solo il sx un po più filato ma che comunque non intacca la cornice, anche questo va considerato. Bella busta, bel francobollo con dei bei annulli. Bel materiale complimenti.1 punto
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Buonasera Alberto, e i punti inseriti in legenda in posizione in cui non dovrebbero esserci ? Ricordo il 10 Tornesi di Francesco I, il Carlino del 1835 e il Tornese sempre del 1835 per Ferdinando II. Condivido il mio Carlino del 1835 con il punto dopo FERDINANDVS anziche' dopo il numerale II. E l'esemplare con punteggiatura corretta. In questo caso non escluderei l'errore1 punto
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@ARES III @Vel Saties @dux-sab ho fatto un po' di pulizia nascondendo gli ultimi post scambiati tra noi, si può riprendere da qui a parlare delle scoperte di San Casciano.1 punto
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Ok, ho unito le discussioni, se poi cambiate idea e volete separarle di nuovo fatemi sapere1 punto
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Salve. Pubblico una delle mie Neapolis. Non è in buone condizioni. La data non sono riuscito ad individuarla (1622?). Al dritto, nella legenda, dopo il numerale " IIII ", è presente una " D " ? Sempre al dritto, facendo camminare molto, ma veramente molto la fantasia, sotto il mento del sovrano, vicino al bordo, mi sembra di intravedere una " V ". Penso si tratti solo di una mia sensazione, nulla di più! Pesa gr. 5,57. Grazie.1 punto
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Ciao, ho seguito con molta attenzione questa discussione ( non dal punto di vista identificativo della stessa, che era oggetto del post, ma per il fatto che si palesava cancro del bronzo su di essa, cosa si questa di mio interesse essendo un neofita). Alla luce delle ultime foto postate della moneta " pulita " voi esperti potreste indicarmi ( se ci sono) i punti in cui era presente la malattia? Francamente io vedo solo concrezioni di malachite ( che risultano più evidenti dopo aver tolto quella patina biancastra) e di cuprite ( quelle di colore rosso scuro ben visibili sui capelli dietro la nuca e nella parte centrale della spiga) 🙂. ANTONIO1 punto
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Buonasera, complimenti @gennydbmoney un grano particolare, interessante, è questa una tipologia che secondo me ha ancora molto da offrire ai nostri studi. Saluti Alberto1 punto
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Grazie mille Genny. Riporto un trafiletto dello studio del Traina. Domani se riesco posto tutte le mie piastre doppiopunto. Un saluto a tutti. Raffaele.1 punto
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Potrebbe essere anche che hanno riportato la descrizione fornita dal collezionista,anzi ne sono sicuro... Questa è passata all'asta "collezionare" del 1 e 2 Luglio 2023... https://www.deamoneta.com/auctions/view/879/12451 punto
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Ciao Numa Numa, non capisco il nesso tra ciò che ho scritto io e le domande che poni tu. Ho scritto che nell'articolo si parla, a ragione o a torto non saprei, di un bene esemplare, significativo. Pertanto, e qui è il mio pensiero, sarebbe opportuno tenerlo nella sfera pubblica. Opportuno non vuol dire obbligatorio, coercitivo. Siccome quella precisa statua ha, sempre secondo il redattore, carattere di esemplarità e non di serialità come invece tante monete, allora trovo opportuno (non necessario) tenerlo nella sfera pubblica. Non abbiamo bisogno di generalizzazioni oppositive e manichee, di aporie insolubili (Stato vs Collezionismo, Pubblico vs Privato) ma di valutazioni contingenti.1 punto
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Bagattino (o quattrino) di Pomponesco per Giulio Cesare Gonzaga, vedi collegamento: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-POMG/2 moneta raretta e ben leggibile... Sconsiglio assolutamente di cercare di pulirla. In queste condizioni ogni intervento potrebbe rivelarsi peggiorativo. Sono da indagare le macchie azzurre perchè potrebbe essere cancro del bronzo; anche fosse, la moneta va stabilizzata per evitare che peggiori, senza interventi invasivi effettuati con i prodotti che puoi trovare fra cucina e garage. Mario1 punto
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Solitamente, ai lati della Santa Casa di Loreto ci sono due angeli che la sorreggono in volo. Ma può capitare che nel caso in cui la Madonna sia in piedi davanti alla Casa che sotto la dalmatica ci sia la testa di un cherubino con le due ali. Te ne mostro una anche se non bella come conservazione (la prima che mi è capitata). Se poi vuoi vederne una come la tua, eccola!1 punto
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E allora che facciamo? Aboliamo il collezionismo ? Nazionalizziamo le collezioni ? cosi avremmo il solo godimento pubblico proibendo quello privato? Da’ cosi fastidio che un privato possa raccogliere testimonianze del passato ?1 punto
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L'ipogeo dei Tetina https://vcg.isti.cnr.it/tetina/ Il progetto La finalità del progetto, frutto di una collaborazione fra il Visual Computing Lab di ISTI-CNR ed il Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria, è stata quella di proporre, attraverso la realizzazione di un video a carattere narrativo/didattico, un percorso di interazione fra cultura umanistica e saperi scientifico-tecnologici, per la conoscenza del patrimonio archeologico e per l’accessibilità dei beni e delle loro storie ad un ambito di fruitori più ampio di quello degli specialisti. L’interesse si è concentrato su un contesto sepolcrale etrusco di età ellenistica, rinvenuto alla fine del XIX secolo in località Sigliano-Val di Fosso (Perugia) (qui maggiori informazioni), e poi nuovamente perduto. La sua memoria sopravvive unicamente in due nuclei di documenti di archivio e in alcuni reperti conservati presso il Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria. La frammentazione e l’eterogeneità dei materiali, tuttavia, rende molto difficile una comprensione "globale" dello spazio funerario. Per questa ragione, si è deciso di sfruttare le opportunità offerte dal mezzo digitale per presentare al pubblico il monumento nella sua organica associazione tra struttura e arredi mobili, e restituire coerenza espressiva all’insieme. Il video Il video, della durata di 8 minuti, è stato interamente realizzato usando Blender (tool opensource di modellazione/animazione/rendering) nel corso di alcuni mesi di lavoro. Si articola seguendo un percorso di avvicinamento dall'ambiente esterno (Italia, Umbria, colline di Sigliano) fino al luogo della necropoli, e procede con una esplorazione della tomba I, così come doveva apparire al momento della scoperta, comprensiva dei suoi elementi di corredo. Il percorso si conclude con un focus sul contenuto più prezioso, costituito da un elmo di bronzo riccamente ornato, del quale viene presentato anche il restauro virtuale. Il video è stato selezionato per il “percorso Scienza e Archeologia” del XXV Festival Internazionale del Cinema Archeologico, Rovereto, 7-11 Ottobre 2014. La digitalizzazione 3D Per la realizzazione del video, ci si è basati quanto più possibile sui reperti dell'ipogeo conservati presso il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, utilizzando le tecniche del 3D scanning per crearne repliche digitali. I modelli 3D delle urne e dell'elmo che si conservano presso il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria sono il prodotto di un lavoro di digitalizzazione 3D effettuata dal team di lavoro di CNR-ISTI attraverso acquisizione da scanner laser a triangolazione. Tutta l'elaborazione è stata effettuata utilizzando MeshLab, software opensource per la visualizzazione ed editing di modelli 3D complessi, realizzato da CNR-ISTI. I modelli ad alta risoluzione generati si mostrano adatti a finalità plurime di studio, documentazione e divulgazione. I modelli 3D delle urne Le urne digitalizzate, tre in travertino e una in terracotta policroma, ospitate all’interno della tomba I, risultano pertinenti a defunti della famiglia chiusina dei Tetina e ad un liberto di origine orientale, e sono ascrivibili a produzioni databili nell’ambito del II sec. a.C. I cloni digitali 3D dei cinerari possono essere visualizzati interattivamente nel browser usando i seguenti link: https://vcg.isti.cnr.it/tetina/urns/402.html https://vcg.isti.cnr.it/tetina/urns/413.html https://vcg.isti.cnr.it/tetina/urns/414.html https://vcg.isti.cnr.it/tetina/urns/415.html L'elmo e il restauro virtuale L’elmo deposto nella camera di fondo dell’ipogeo I costituisce un esempio di grande valore dell’arte bronzistica antica. L’acquisizione digitale 3D, oltre a produrre un modello ad alta risoluzione, ha consentito di sottoporre il modello digitale ad una complessa operazione di "restauro virtuale", allo scopo di poter apprezzare il manufatto in una veste più prossima alla sua fastosa forma originale. Il tipo di degrado e la solida base dei dati tridimensionali digitalizzati hanno permesso di effettuare una trasformazione radicale ma scientificamente accurata, supportata geometricamente dalla simmetria di molti dei decori, e archeologicamente da confronti puntuali con altri reperti reali e testimonianze iconografiche. L'elmo può essere esplorato nel 3D interattivo qui presentato, osservandolo sia allo stato attuale di conservazione, sia nel ripristino dell’aspetto antico compiuto grazie all’intervento di restauro virtuale. https://vcg.isti.cnr.it/3dhop/demos/helm/index_helm.html Le ricostruzioni in virtuale Lo scorcio di paesaggio collinare, la struttura dell'ipogeo I ed alcuni oggetti di corredo andati persi dopo il rinvenimento, sono frutto di modellazione digitale. Tutte le informazioni utili alla loro generazione sono tratte dalla documentazione d’archivio (misure, disegni di scavo, descrizioni testuali); sono state inoltre considerate le similarità con altri contesti/oggetti cronologicamente e geograficamente affini. Bibliografia S. Batino, Frammenti di memoria dall’ager clusinus orientale. L’ipogeo dei Tetina di Sigliano, Edizioni Quasar, Roma, Gennaio 2014 (ISBN: 8871405668) S. Batino, M. Callieri, D. Duranti, M. Dellepiane, P. Pingi, E. Siotto and R. Scopigno, Virtual reconstruction of an Etruscan tomb in CHNT 17 – Conference on Cultural Heritage and New Technologies, November 5th-7th 2012, Wien 2013, 1-13 (ISBN 978-3-200-03281-1) Credits Coordinamento del progetto: Roberto Scopigno - Visual Computing Laboratory – ISTI CNR Pisa Marisa Scarpignato - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria Responsabili del progetto: Sabrina Batino - Ideazione, ricerca storico-archeologica ed archivistica Marco Callieri – Modelli 3D, video e galleria virtuale Realizzazione asset 3D: Daniele Duranti - Modelli 3D, digitalizzazione 3D e modellazione Paolo Pingi - Digitalizzazione 3D Eliana Siotto - Digitalizzazione 3D e 2D Matteo Dellepiane - Texturing Ringraziamenti Thomas Fröhlich - Deutsches Archäologisches Institut di Roma Maurizio Tarantino - Biblioteca Comunale Augusta di Perugia Francesco Landucci - Archeologia Sonora Sperimentale Daniele Bernabei - Voce narrante Musiche originali, per gentile concessione: Francesco Landucci - Archeologia Sonora Sperimentale - www.francescolanducci.com - da: "Etrurian Imaginary Sounds" Questa attivita' e' stata parzialmente finanziata da: Progetto “TeCHe - Technologies for Cultural Heritage” sostenuto da Regione Umbria (AUR - Agenzia Umbria Ricerche) con fondi POR Umbria FSE 2007-2013, Ob.2, Asse V, Obiettivo specifico “m” 3D ICONS - Pilot Project funded under the European Commission’s ICT Policy Support Programme1 punto
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Direi che si può fare a questo punto anche un aggiornamento con i video girati a Milano Numismatica che sono sul canale YouTube di Quelli del Cordusio con anche i precedenti girati, buona visione ! https://m.youtube.com/channel/UCqP7Vmgu7Afpiplbt3so2mQ1 punto
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Mai stato superstizioso. Non tollero di farmi condizionare l' esistenza da convinzioni campate per aria.1 punto
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Ringrazio Mario @dabbene e tutti i ragazzi del Cordusio per questa splendida iniziativa e anche per avermi permesso di restare a pranzo anche se, non prevedendo di fermarmi, non avevo prenotato per tempo. Non ultimo, un grande grazie perché al momento del pagamento Mario mi ha detto che avrebbe pagato lui per tutti!!! Una cosa per nulla... "scontata"! 😉 Avanti così!!!1 punto
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Venerdì 17 è un giorno nazionale di sfortuna: c’è chi salta il numero nelle file degli aerei, nelle camere d'albergo o negli indirizzi delle strade. Sono tante le motivazioni che inducono un italiano a evitare viaggi ed eventi importanti o decisioni in questo particolare giorno. Perché il 17? I Greci pitagorici consideravano il 17 un numero sfortunato tra due numeri altrimenti "perfetti", il 16 e il 18. Per i più religiosi, il diluvio biblico cristiano (Genesi 7-11) iniziò il 17° giorno del secondo mese. Nel 9 d. C. la 17a legione romana, tra le altre, fu brutalmente sconfitta dai tedeschi a Teutoburgo e circa 20.000 soldati romani morirono in questo attacco inaspettato. Alcuni ritengono che questa credenza sia nata nell'Antica Roma perché il numero 17 era visto come il numero romano XVII, e nel Medioevo associato alla frase latina "VIXI" (="ho vissuto") vista anche su antiche tombe. "Ho vissuto", che può essere inteso come "La mia vita è finita". Per alcuni italiani, soprattutto al Sud, le superstizioni intorno al numero 17 derivano dal fatto che le cifre imitano un impiccato: l'1 rappresenta l'uomo, il 7 la forca. Perché il venerdì? Si dice che il venerdì sia considerato sfortunato a causa del "Venerdì Santo", che nella fede cattolica era il giorno della morte di Gesù. Inoltre, il giorno più sfortunato di tutti sarebbe se il venerdì 17 cadesse in novembre (Ares docet!) perché in Italia il 2 novembre è il giorno della memoria dei defunti che segue la festa di Ognissanti del 1° novembre. Non tutti gli italiani hanno problemi con il numero 17, ma per sicurezza sembra che la compagnia aerea nazionale Alitalia non abbia la fila 17 su alcuni dei suoi aerei. Sembra che non abbiano nemmeno la fila 13 perché specialmente gli inglesi e gli americani sono preoccupati da questo numero. Allo stesso modo, quando la Renault introdusse il nuovo modello R17 sul mercato italiano nel luglio 1971, cambiò il nome in R177 per rispettare la superstizione.... Come fanno i poveri italiani ad allontanare i cattivi presagi? La gente ha un discreto numero di oggetti portafortuna, il più noto dei quali è probabilmente il cornetto, un ciondolo a forma di peperoncino rosso che protegge dal malocchio ed è solitamente realizzato in corallo rosso, argento, oro o, nella maggior parte dei casi, semplicemente in plastica. I ciondoli rossi, cornetti o coccinelle, sono spesso indossati da uomini e donne che li considerano portatori di fortuna anche in amore. Inoltre il rosso è un colore di buon auspicio per gli italiani perché significa protezione dal soprannaturale. Attenzione però che quando il colore rosso svanisce, l’amuleto non è più efficace. Buona fortuna a tutti! apollonia1 punto
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Asta Portuscalle Numismatica nr 19 lot 513 https://www.biddr.com/auctions/portuscallenumismatica/browse?a=4082&l=4827563 The Suevi, temp. Rechiar, 448 – 455. Tremissis in the name of Valentinian III with half star, without mint name late 5th-6th centuries, AV Tremissis 1.40 g. Pearl-diademed, draped and cuirassed bust r. Rev. Cross pattée within wreath and with central jewel; flanked by two curved rectangles. Below, CONOB. AG 02.04 var. About UNC. Extremely rare.1 punto
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Complimenti per l' acquisto. Moneta di grande importanza nel campo delle prove per la sua unicità e per il suo pedigree. Tra l' altro l' elevato valore economico si coniuga con il fatto che ne sei anche l' UNICO possessore ...senza parole solo..🤩 Io nel mio piccolo mi coccolo il mio esemplare di prova in bronzo. Concordo sul fatto che la coniazione su rame e bronzo risulti più affascinante...forse concorre anche un pò di sana invidia!😁1 punto
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La Banca Centrale presenta le monete in euro bulgare. https://bnb.bg/AboutUs/PressOffice/POPressReleases/POPRDate/PR_20231116_BG1 punto
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Quello che vi propongo è uno stralcio dell'art. 2 del Regolamento provvisorio dell'Amministrazione della Regia Zecca (ASNA, Ministero delle Finanze, busta 2156). Il documento, datato 1° aprile 1813, presenta l'organigramma della Zecca dove, stranamente, non figura il Maestro di zecca. Il testo prosegue con la descrizione dei compiti di ogni figura elencata nel suddetto articolo e, come si è sempre sostenuto, ci furono due incisori principali: "uno per i ritratti" e "l'altro per i rovesci"; "principali" perché, come scrive lo stesso regolamento, "essi avranno de' travagliatori sotto la loro dipendenza, e degli allievi per istruirli". Da altro documento è palesato come il Rega avesse, per la realizzazione di un nuovo conio, il doppio del soldo dell'Arnaud: per il conio del dritto di una piastra il Rega guadanò 300 ducati, mentre l'Arnaud 150.1 punto
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Nuovo esemplare entrato in collezione : Carlo Emanuele III (1730-1773) - Soldo 1734 - MIR 9391 punto
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peso del fiorino del Reno http://poidsmonetaires.over-blog.com/article-32875776.html Mario1 punto
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Numismatica Ars Classica > Auction 140 Auction date: 7 November 2023 Lot number: 10 Price realized: 40,000 CHF (Approx. 44,603 USD / 41,503 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Metapontum Nomos attributed to Aristoxenos circa 430-400, AR 23 mm, 7.99 g. Head of Demeter l., wearing pendant and necklace; her hair fastened at the back with a fillet ornamented with two stalks of barley, one of which projects above her forehead. Rev. META Ear of barley with a praying mantis on r. Noe 398. Jameson 274 (these dies). K. Schefold, Meisterwerke griechischer Kunst, 528 (this coin). Historia Numorum Italy 1510. Rare and in exceptional condition for the issue, possibly the finest specimen in private hands. A very elegant portrait of masterly style struck on a very broad flan. Delicate old cabinet tone and good extremely fine Ex M&M 37, 1968, 40 and Morton & Eden 51, 2011, Exceptional Greek Coins, 9 sales. From the Roberta Käppeli collection. This nomos of the end of the fifth century BC follows the standard pattern for the coinage of Metapontum in this period. The obverse is typically given over to the head of a deity which was changed at intervals, while the reverse depicts a grain ear, which had been the badge of the city since the sixth century BC and the emblem of its source of wealth. Metapontum had been founded by Achaian Greek colonists in c. 630 BC and soon grew wealthy from the rich soil of its hinterland and the export of the grain crops it produced. So closely connected was Metapontum and its grain that the Metapontines are said to have once dedicated a "golden harvest" at Delphi. This is presumed to have been a dedication of sheaves of grain fashioned from gold. As a major producer of grain, it is not surprising that Demeter held an important position at Metapontum. Without her proper worship, the Metapontines would risk crop failure and an end to their great prosperity. Thus, Demeter makes frequent appearances on Metapontine coins, as one might expect. In the sixth century BC, Metapontum became an important centre for the political philosopher Pythagoras and his followers following their escape from Kroton. When Pythagoras died his house in Metapontum was consecrated as a new temple to Demeter. Estimate: 15000 CHF1 punto
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Ma dal momento che noi collezionisti (a detta di certi geni della medicina) dovremmo essere "dei soggetti patologici" , allora dovrebbero esserlo anche tutti coloro che hanno una o più passioni... Mi domando chi non vorrebbe vivere in una reggia, assieme a delle bellissime donne , mangiando bene (magari pure rimanendo fisicamente in forma e perché no, non invecchiando, un po' come Dorian Gray) ? E questo sarebbe da pazzi? Forse se le donne sono troppe e litigiose magari sì, ma per il resto non mi sembra proprio una cosa così preoccupante e patologica.... Come diceva Don Giovanni: "Viva le femmine, viva il buon vino sostegno e gloria d'umanità".1 punto
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Si sta facendo una ‘gigantesca’ confusione tra l’accumulazione seriale che e’ una vera e propria patologia cui l’espressione ‘accumulazione di cose inutili’ si attaglia molto bene e invece la passione d la pratica ‘collezionistica’ che ha ben altra origine storia sviluppo e soprattutto rilevanza culturale. la differenza e’ la stessa - parlando di cibo - di chi intendesse accomunare chi soffre di disturbi bulimici (non a caso anch’essi disturbi ossessivi-compulsivi) a gourmet e intenditori per i quali il mangiare bene e’ un’arte raffinata ( coltivata non a caso da sovrani, artisti, e celebri gastronomi che con la bulimia non hanno nulla a che fare..). il collezionismo - inteso come raccolta e studio - di cose di valore storico o artistico o documentale - e’ al contrario uno strumento potente di legame dell’uomo con il proprio passato. E’ un bisogno primario dell’uomo che ha creato appositamente contenitori - per questi oggetti del passato o testimonianze artistiche - che sono i musei. Prima nati come luoghi orivati e poi come entità pubbliche per ka Comunita’ . altro che disturbi ossessivi-compulsivi - e’ chi ignora la natura e l’origine di queste passioni che dovrebbe comprendere meglio che il Collezionismo ha avutk un contributo fondamentale per la nostra cultura approfondendola d preservandola attraverso raccolta ragionate - senza le quali - non avremmo oggi in pratica quasi nessun museo1 punto
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Non ero al corrente di questo articolo del Corriere ma lo ritengo francamente sciocco ed anche offensivo. Non capisco come si possa confondere il collezionismo con la tendenza ad accumulare compulsivamente del ciarpame. Se poi considerassimo come affetti da traumi psicologici tutti quelli che comprano cose inutili, allora si potrebbe dire che viviamo in una società malata, essendo basata sul consumismo. Anche una donna che si diletta ad acquistare scarpe, vestiti e borsette può essere considerata una "malata" dato che compra più cose di quelle che realmente le servono e lo fa solo per una questione di carattere estetico. Si tratta, dunque, di un argomento estremamente scivoloso che andrebbe trattato con grande serietà e professionalità, cosa che in quell'articolo non è stato fatto.1 punto
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Buongiorno a tutti, Secondo la mia opinione, la moneta é stata decisamente ribattuta, lo stile é piú vicino ad una moneta repubblicana che ad un falso. I buchetti porosi del bordo sono accettabili in un denario d'argento. Vedo piú il bicchiere pieno che vuoto. @Atexano , ci farebbero piacere peso e diametro.1 punto
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@Atexano Visto che non ti risponde nessuno, ti do la mia opinione, ma prendila con le pinze perchè temo questa moneta sia al di sopra delle mie possibilità. Magari però riesco a stimolare la discussione. Una doppia battitura non è nulla di inusuale, non è quello che mi preoccupa, però la moneta mi lascia dei dubbi, in particolare il bordo e tutti quei buchetti. Inoltre lo stile sembra quello, ma non mi sembra perfetto. C’è qualcosa che non mi torna. Dati ponderali?1 punto
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Buonasera a tutti, allego le foto di un volume che ho preso oggi alla fiera del libro che in questi giorni si sta svolgendo a Bologna. Lo avevo già visto altrove, ma non ero riuscito a prenderlo e oggi ho colto l'occasione. Si tratta del volume "Monete Sonanti - La cultura musicale nelle monete e nelle medaglie del Museo Civico Archeologico di Bologna" e - come si evince dal titolo - vi sono illustrazioni e descrizioni di monete e medaglie (205 totali) di tutte le epoche collegate alla cultura musicale, corredate da note storiche e non solo. Nota estremamente positiva le immagini delle monete, che sono di ottima qualità e dimensioni, perfette per apprezzarne i dettagli. Allego foto della copertina e dell'indice. Riccardo1 punto
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Aggiungo due fascicoli Ticinum Notizie Numismatiche Bollettino dell’Associazione Pavese di Numismatica e medaglistica Anno VIII numero 2 (22) Dicembre 2007 Ticinum Notizie Numismatiche Bollettino dell’Associazione Pavese di Numismatica e medaglistica Anno XI numero 1 (26) Ottobre 2010 apollonia1 punto
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Secondo me doveva essere un parente del custode della biblioteca del liceo che ho frequentato...soltanto che lui, dopo 30 secondi di lettura, cadeva tra le braccia di Morfeo ed in quel momento il divertimento era assicurato con scherzi di tutti i tipi...ma c'era un solo problema che quando gli chiedevano un libro ce lo tirava dietro e guarda che era un vero cecchino in particolare con i tomi e poi dicono che il liceo non ti in..segna niente.?!!!1 punto
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Tuttavia la "nostra" moneta è molto interessante, perché pare imitare un solido... per prima cosa notiamo i 3 pendagli al dritto, quindi una donna.... se guardiamo il retro... ci accordiamo che la legenda posta al dritto VOT XXX etc... è proprio ispirata dal retro della moneta "copiata" che a mio avviso, tuttavia, in partenza doveva essere un solido...in questo caso di Aelia Eudocia... queste imitazioni con passaggio da un nominale ad un altro sono abbastanza rare.... saluti Alain1 punto
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