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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/12/23 in tutte le aree
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Buongiorno, ecco il mio miglior esemplare dove il volto del Re al dritto e lo stemma al rovescio si presentano ben nitidi e incisi a differenza di altri esemplari che si presentano generalmente usurati nei rilievi soprattutto al dritto... questo esemplare è reso ancora più interessante per la numerazione del Re,IIIII anziché IIII...5 punti
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Ciao a tutti, Riprendo e modifico opportunamente questo post aperto inizialmente in piazzetta, perchè grazie a @legionario ed @Elleffe sono riuscito a trovare tantissime informazioni che ora vorrei ordinare. Gli esemplari della rarissima Rupia del '21, che nel corso degli anni si sono alternati sul mercato tra listini ed aste pubbliche sono tre. Sapevo di due esemplari al museo della zecca, ma @Elleffe (decisamente molto più preparato di me in materia) mi corregge con quattro pezzi. Mettendo quindi insieme tutti i dati che sono riuscito a reperire, inserisco qui di seguito foto e passaggi dei suddetti tre esemplari. Le foto appartengono alla casa d’asta evidenziata in grassetto - Collezione Nazzarri, Asta Santamaria (8-10 ottobre 1959), lotto 809 (BB/SPL); Base: 90.000£ Realizzo: 170.000£ - Collezione Curatolo, Asta Ratto 1971, lotto 769 (qSPL); Base: 1.800.000£ Realizzo: 2.100.000£ - Asta Nomisma 29, lotto 1912 (qFDC/FDC); Base: 80.000€ Realizzo: 92.000€ - Collezione Zante, Bollafi 334a (Maggio 2019), lotto 241 (MS63); Base: 20.000€ Realizzo: 85.000€ - Da Assab all'AFIS, Nomisma Aste Verona 4 (Novembre 2023), lotto 101 (MS63); Base: 80.000€ Realizzo: 91.000€ - Collezione ANPB, ex collezione ing. Gavazzi, NAC 129, lotto 381 (qFDC); Stima: 60.000€ realizzo: 48.000€. Successivamente slabbato MS65 NGC Ci sono altri due passaggi temporalmente precedenti a questi sopra citati, ma servirebbero le foto per capire a quale dei tre esemplari si riferiscono (probabilmente il primo si potrebbe escludere, essendo stato graduato originariamente in media conservazione): - Listino Spaziani Testa n. 3 (1933) lotto 610 (FDC); 300£ - Listino Rinaldi 1949 (collezione Govoni) lotto 579 (FDC); 25.000£ Pur non seguendo questo filone, devo ammettere che mi interessava riscostruire i passaggi sul mercato di questa rarissima moneta. Lascio aperto l'invito a chiunque possieda eventuali fotografie dei suddetti ultimi due listini, così da completare per bene l'attribuzione di tutti i passaggi d'asta delle tre monete. Spero di aver fatto cosa gradita a tutti gli appassionati "Somali" del Regno dItalia Un saluto, Fabrizio4 punti
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La spiegazione è talvolta deludente. Deve essere la seconda ala della Vittoria, si vede meglio su alcune monete di Costantinopoli: Sicuramente l’Ae4 RIC 47 è più raro: https://www.acsearch.info/search.html?id=40035252 punti
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Bravissimo, con questi pochi indizi! Bronzo coniato ad Ilium. Il primo esemplare, non illustrato nel RPC, è stato scoperto a Troia da Schliemann ed è conservato nel museo dell’Ermitage. @King John ne aveva già fatto menzione, #2519: https://www.lamoneta.it/topic/142882-le-più-belle-rappresentazioni-di-guerrieri/page/101/#comment-1955457 Per quanto ne so, è l'unica rappresentazione di Astianatte nella monetazione greco-romana. Ma forse ne conoscete altre? Andromaca è (forse) rappresentata su un bronzo provinciale di Pergamo e un contorniato, cui tu, @apollonia , avevi già accennato: https://www.lamoneta.it/topic/205717-bronzi-provinciali-romani-e-mitologia-greca/page/15/#comment-2330646 https://www.lamoneta.it/topic/177838-monete-delle-tre-dee-più-belle-dell’olimpo/#comment-1991032 (# 20) L’occasione di rileggere questo bellissimo brano del Canto VI dell’Iliade: Poi ch’ebbe detto cosí, le mani tese Ettore al bimbo. Ma con un grido il bambolo il viso nascose nel grembo della nutrice bella, sgomento all’aspetto del padre: ché sbigottí, vedendo rifulgere il bronzo, ed i crini terribilmente ondeggiare su l’alto cimiero de l’elmo. Sorrise il padre caro, sorrise la nobile madre. E súbito dal capo via l’elmo si tolse l’eroe, e a terra lo posò, che fu tutto un barbaglio di raggi. Quand’ebbe poi baciato, palleggiato il figlio suo caro, tale preghiera a Giove rivolse ed a tutti i Celesti: «Giove, e voi tutti, o Numi, deh!, fate che tale divenga questo mio figlio, quale sono io, dei Troiani l’insigne, forte cosí di membra, sicuro signore di Troia. E quando ei tornerà dal campo, taluno abbia dire: «Questi è piú forte molto del padre! ». E, trafitto il nemico, rechi di sangue intrise le spoglie; e s’allegri la madre». Detto cosí, fra le braccia depose alla sposa diletta il suo bambolo. Andromaca al seno odoroso lo strinse, e fra le lagrime rise. E vide lo sposo quel riso, e si commosse, e a farle carezza distese la mano… (Trad. E. Romagnoli)2 punti
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Bella l'immagine dei broccoli con l'aglio Dopo aver lessato il broccolo e fatto a tocchetti, saltati insieme in padella con olio d'oliva è uno dei miei piatti poveri preferiti, e senza topi naturalmente! So di cosa si tratta, se non hai nulla in contrario mi sembra giusto dare spazio agli altri per identificarla. In un post qualsiasi lascerò un segno non visibile a riprova di quanto sopra, lo rivelerò alla fine.2 punti
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Salve. Condivido il mio secondo acquisto. Lotto 30. SICILIA - Syracusa - GERONE II (274-216 a.C.) 16 Litre D/ Testa velata di Filistide R/ La Nike conduce una quadriga lenta SNG ANS 880 Ag g 12,82 mm 27 • Ex Artemide, asta XXX, lotto 55 BB QUESTO LOTTO NON VIENE SPEDITO FUORI DALL'ITALIA - THIS LOT IS NOT SHIPPED OUTSIDE ITALY. apollonia2 punti
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Grazie, quello che cercavamo era capire se quel segno per Genova avesse avuto un significato e visto che il segno di zecca di norma era a inizio o a fine legenda secondo alcuni, per Genova era improbabile che fosse l'iniziale dello zecchiere in quella posizione, a fine secolo e nei primi decenni del successivo nel quadrante della croce del retro troveremo gigli di Francia o Biscioni. Quindi siamo alla ricerca di una soluzione plausibile e un segno di riconoscimento del governo di Roberto d'Angiò era suggestiva.... E poi siamo proprio sicuri che per Genova sia una n ? Non potrebbe essere una R gotica con la gambetta un po' staccata ... ...?2 punti
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Non capisco il ''presunta''. Non si vede bene? Da Rizzoli L., Le monete di Padova, pag. 36: ''la lettera N avvicinata superiormente ed inferiormente da tre punti o cerchielli... sarebbe l'iniziale del nome degli artisti zecchieri Nicolò e Nerio Compagni da Firenze''. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Questo discorso è ripetibile per la monetazione Medicea della Zecca di Firenze sia per la monetazione di Livorno e sia per quella di Siena sotto Cosimo I, dati analoghi confermano che sono simili pure le quantitá sulle monete Lorenesi da dieci e 5 paoli sempre del Granducato di Toscana. Per la monetazione di Ferdinando I dei Talleri a oggi indicativamente le raritá possono essere espresse cosí: 1595 primo tipo R2 1595 secondo tipo R 1601 NC o R 1603 R4 1604 R2 1605 R2 1606 R2 1607 R4 1608 R5 Tutto questo aggiornato a oggi, ricordando a tutti che le monete dei Medici sono tutte Rare alcune di piú altre meno, ma sono tutte Rare. Buona giornata.2 punti
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Quello che importa della Monetazione Medicea nell'insieme di una collezione e non di un frammento quale quella della sola zecca di Pisa di cui la maggioranza dei talleri sono poi coniati a Firenze, non è il fatto di avere 28 talleri e la sua raritá è X, ma è il fatto di comprendere alzando gli occhi dal tondello, che se l esemplare è conosciuto in 20 esemplari non cambia l'importanza della moneta anzi ci fa capire che tra 20 pezzi o 30 la raritá indicativamente non cambia e che sono effettivamente molto rare e se poi sono conservate queste monete di oltre 400 anni lo diventano Ancor piú affascinanti rare e preziose. Questo vorreí con il mio post fosse semplice e chiaro riferimento da parte di un nuovo collezionista o di un collezionista diciamo poco esperto con 10/20 Tondelli che invece crede che solo gli R5 in max 5 esemplari sono rari e le altre invece non siano allo stesso modo anche se un briciolo meno rare interessanti e al tempo stesso di difficile reperimento per i fattori X e Y di piú collezionisti e di poche in qualitá collezionabili. Quello che poi oggi emerge specie su queste monetazioni ad occhio esperto è il fattore anche di mercato che non rende una moneta R5 molto distante il suo prezzo da una diciamo R2 se conservata. Questo sono discorsi di mercato e non di raritá, ma lo scopo è quello di fare capire cosa collezioniamo e la loro importanza storica. 600 monete era il corpus di molti anni fa, col ritrovamento di 25 anni fa credo si possa arrivare almeno con quelle arrivate in Italia a 800/900 pezzi e il discorso cambia e di non poco. 30 pezzi o 20 pezzi cosa cambia? La moneta resta molto rara. Un saluto2 punti
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Salve. Ho aperto questa discussione per riunire i vari tipi di gettoni deposito dispersi in varie discussioni sul forum e accoglierne altri. Un esempio di gettone deposito che dice praticamente tutto è questo del mercato della frutta di Torino postato da piergi. Chi aveva acquistato frutta e verdura al mercato e aveva bisogno di una cesta per portare a casa la spesa, poteva chiederla in prestito al venditore lasciando un deposito di 50 centesimi. Con la cesta riceveva anche il gettone che aveva la funzione di promemoria e di scontrino: consegnando la cesta vuota e il gettone, il cliente riprendeva quanto aveva lasciato in deposito. apollonia1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'Augusta Giulia Domna moglie dell'imperatore Settimio Severo con la personificazione sul rovescio della dea Concordia (corrispondente alla dea greca Harmonia) coniato nelle officine della Zecca di Lodicea a Mare. Il ritratto molto stilizzato ( diversamente dai denari coniati a Roma dove i tratti sono molto più realistici) e' proprio caratteristico di tali emissioni e dei maestri incisori della citta Siriana. Giulia Domna, sorella di Giulia Mesa, fu un'Augusta molto influente protagonista attiva delle vicende politiche e non solo durante tutto il regno del marito ed anche successivamente con i figli Caracalla e Geta. Sostituirono entrambi il padre anche se il periodo di co-reggenza durò poco in quanto Caracalla nonostante sembra avesse promesso al padre in punto di morte che avrebbe rispettato il fratello, per governare da solo, non esitò ad ucciderlo e da alcune fonti storiche sembra proprio con l'avallo della madre....Cosa aggiungere, triste vicenda se così andarono i fatti. Per quanto concerne la Concordia era per i romani colei che faceva svolgere i rapporti tra persone nella vita quotidiana nel migliore dei modi, in armonia e comprensione, e sulla mia moneta è rappresentata seduta con doppia cornucopia in braccio a sinistra e la patera nella mano destra. Da visione diretta il denario risulta coniato, abbastanza centrato, con discreto metallo ed ha svolto la sua funzione di moneta. Condivido anche un altro esemplare sempre di Lodicea ( con ritratto inconfondibile) ed un esemplare coniato a Roma. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm 3,35 g RIC 6371 punto
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La disgregazione dell'impero Maurya ha spezzato la monotonia delle emissioni imperiali, lasciando spazio alle innumerevoli emissioni locali. Mi è capitata l'occasione di prendere per qualche euro una di queste monete, ma ho impiegato un po' di tempo prima di riuscire a identificarla. Perdonatemi le foto, ma sono le uniche che ero riuscito a salvare dal sito del venditore. 19mm 1.6g Si tratta di un quarto di Karshapana dal peso teorico di 20 rattis (equivalente a un peso teorico di 2,2g), attribuita alla città di Taxila, nell'attuale Pakistan. Il periodo di attribuzione è incerto: queste emissioni sono state emesse in un arco temporale compreso tra il 220 a.C. e l'80 d.C. Al dritto è presente un simbolo piuttosto comune nella monetazione Maurya e in quella successiva, denominato "3-arched hill": https://en.wikipedia.org/wiki/Arched-hill_symbol Al rovescio è ripetuto il "3-arched hill" affiancato da un simbolo taurino. Il riferimento principale è l'opera di Mitchiner, Oriental Coins and Their Values. Nel volume ci sono due monete simili alla mia, ma non esattamente identiche, dal momento che presentano due simboli anche al dritto: si tratta della numero 4414 e della 4420, di cui allego un estratto dal testo: In conclusione è ragionevole ritenerla come una moneta non censita dal Mitchiner. Facendo una rapida ricerca su Acsearch, sono riuscito a trovare un esemplare pressoché identico al mio, anche questo però privo di riferimenti bibliografici: https://www.acsearch.info/search.html?id=10915514 16mm 1,04g Avete qualche altro riferimento su questa monetazione e su questo periodo storico? Matteo1 punto
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Questa provinciale è rara. Ma è presente sia su acsearch che nel RPC (stessa moneta). Di fronte al personaggio con elmo ci sono due altri personaggi, uno è in piedi. Al dritto, un imperatore del II sec.1 punto
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.... magari ci sono pure....ma quando vengono presi poi gli anni di prigione se li fanno tutti senza sconti , in quanto la pena ha una funzione rieducativa e se non si fa tutta la rieducazione (in modo completo) poi si cade in tentazione .... E naturalmente per essere ancora più educativa la pena, durante il periodo di reclusione le persone debbono lavorare tutte (le prigioni sono infatti considerate delle vere e proprie aziende e come tali debbono tendere all'autonomia finanziaria ed i suoi "dipendenti" debbono lavorare tutti!): 1- per ripagare/risarcire le vittime e lo Stato; 2- per mantenersi (l'Ungheria mica è un'opera pia che mantiene gente abile al lavoro sulle spalle dei cittadini onesti!).1 punto
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Ettore è rientrato dentro le mura di Troia per chiedere alle donne rimaste in città di offrire sacrifici ad Atena per propiziare le sorti della battaglia, che al momento sono nettamente sfavorevoli ai Troiani. Dopo un incontro con la madre Ecuba, e poi con Elena e Paride, si reca a casa a salutare la moglie Andromaca, ma non la trova. La donna, saputo che i Troiani sono in difficoltà, è salita con il figlioletto Astianatte sulla torre che si trova presso le Porte Scee per osservare che cosa succede sul campo di battaglia. Ettore la trova qui. Tra i due avviene un commovente colloquio, durante il quale Andromaca cerca di richiamare Ettore ai suoi doveri di marito e di padre e di dissuaderlo dal tornare in battaglia. Ma Ettore non può restare: è suo dovere combattere in difesa della patria, a costo della vita. Incontro tra Ettore e Andromaca, anfora a figure rosse del V secolo a.C. apollonia1 punto
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La Germania rivuole indietro il Discobolo, il ministro Sangiuliano: "Devono passare sul miocadavere" L'opera, che incarnava l'ideale ariano dei nazisti, fu acquistata da Adolf Hitler nel 1938 per 5 milioni di lire. Per il capo del nazismo incarnava alla perfezione l'ideale della razza ariana Il direttore della "Staatliche Antikensammlungen und Glyptothek" di Monaco di Baviera non molla la presa: la Germania pretende di riavere indietro il Discobolo Lancellotti, oggi custodito nel Museo nazionale romano di Palazzo Massimo. La storia dell'opera Famosa in tutto il mondo l'opera è la copia marmorea di età romana (risalente al II secolo d.C.) meglio conservata al mondo dell'originale Discobolo realizzato in bronzo con la tecnica della fusione a cera persa dal celebre scultore greco Mirone di Elètuere intorno al 455 a.C. La statua, di proprietà del principe romano Lancellotti, costretto a cederla contro la sua volontà, fu venduta alla Germania nazista per volere di Benito Mussolini, nonostante la strenua resistenza opposta dall'allora ministro dell'Educazione nazionale Giuseppe Bottai: per portarsi via il capolavoro dell'arte scultorea romana, i tedeschi sborsarono 5 milioni di lire. Adolf Hitler si innamorò a prima vista dell'opera quando fu in visita a Roma nel mese di maggio del 1938, anche per il fatto che l'uomo idealizzato riprodotto sul marmo incarnava alla perfezione l'ideale nazista della razza ariana. Dopo aver acquistato il Discobolo Lancellotti, il Führer ne fece dono, per l'appunto, alla Gliptoteca di Monaco di Baviera, dove vi rimase per appena dieci anni. A guerra conclusa, lo storico dell'arte Rodolfo Siviero convinse il Governo Militare Alleato che il Discobolo Lancellotti, così come altri capolavori dell'arte italiana, era stato acquisito illegalmente dai nazisti grazie all'alleanza tra i due regimi. Ecco perché, nonostante l'opposizione tedesca, il 16 novembre 1948 l'opera tornò in Italia. La controversia Stando a quanto riportato da il Corriere, a riaccendere la polemica sarebbe stata una lettera inviata dal direttore del Museo Nazionale Romano Stéphan Verger a quello della Gliptoteca di Monaco di Baviera Florian Knauß per ottenere la restituzione della base settecentesca del Discobolo Lancellotti che si trova ancora in Germania. Richiesta rispedita al mittente da quest'ultimo, il quale ha ancora una volta chiesto invece di riavere il capolavoro dell'arte romana. "Non sono nella condizione di abbandonare la nostra rivendicazione legale di una restituzione del Discobolo al nostro museo", ha scritto il direttore della Gliptoteca di Monaco. "La scultura venne legalmente acquistata dallo Stato Tedesco dopo essere stata offerta al Metropolitan Museum di New York, le istituzioni italiane al potere in quel momento furono d'accordo con l'esportazione", ha aggiunto."Non è stato nemmeno un 'regalo' a Adolf Hitler. Il rimpatrio in Italia ha violato la legge, secondo l’opinione legale dello stato bavarese e del nostro museo", ha concluso. La risposta del ministro "Devono passare sul mio cadavere", ha replicato senza troppi giri di parole il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano."L'opera deve assolutamente restare in Italia perché è patrimonio della Nazione", ha proseguito,"spero ci venga restituita la base settecentesca". "Penso che la ministra federale della Cultura, Claudia Roth, non sappia nulla di questa storia, esono certo che la collaborazione tra Germania e Italia, già ottima in tanti campi, migliori ancora in futuro anche in quello culturale", ha concluso il ministro. https://www.ilgiornale.it/news/nazionale/germania-vuole-discobolo-ministro-sangiuliano-devono-passare-2250317.html1 punto
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I listini citati, non riportano foto (il primo) in grado di comparare a quale esemplare si riferiscono (Rinaldi riporta solamente il calco del diritto). Posso aggiungere che sia Spaziani Testa che Govoni avevano un trascorso nel Regio Esercito come Ufficiali Superiori. Ciò può averli favoriti nella ricerca di queste rare monete.1 punto
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Un anno di ritardo È uscito oggi il francobollo per il cinquantesimo anniversario della scoperta dei celebri Bronzi di Riace, le statue risalenti al V secolo a.C. rinvenute il 16/8/1972 nelle acque del Mar Ionio e oggi conservate al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Peccato che l’anniversario (festeggiato nel 2022) non coincida in termini di date: essendo il 2023, quest’anno cade il 51° anniversario del ritrovamento e non il 50°. Ritardo intenzionale? Elasticità commemorativa? Errore di stampa? In ogni caso una brutta figura! (Dalla newsletter dell' Unificato)1 punto
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La n°1 muraiola da due bolognini di Modena per Francesco III d'este https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFIII/4 la n°2 denaro imperiale con il torellino di Parma https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PRAT/5 la n°3 dovrebbe essere un sesino di Milano emesso a nome di Gian Galeazzo Visconti https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-DMVSC/7 la n°4 dovrebbe essere un denaro piccolo di Pisa... vedi la discussione in collegamento Mario1 punto
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Ciao. Ieri sera mi sono concentrato su quel particolare sulla testa della Vittoria (e che, onestamente, non mi sembra un ramo di palma, ma vedremo se nel corso della discussione emergeranno altri elementi) per cui non mi sono concentrato sul resto. Devo però dire che su Nummus Bible II (con quel rovescio e su Thessalonica) vi sono solo esempi di AE2 (RIC IX 46). Non vi sono esempi di AE4 (RIC IX 47). Entrambe sono catalogate come "S", "scarce", ma sappiamo tutti i limiti degli indici di rarità del RIC. Su OCRE (che ricalca il RIC) vi sono indicati due esemplari di RIC IX 47 di cui però non vi sono immagini (neppure cercando gli esemplari sul sito del British Museum): Online Coins of the Roman Empire: RIC IX Thessalonica 47 (numismatics.org) Bisognerebbe guardare anche su altri siti per vedere se si trova qualcosa. Poi magari qualcuno del forum ha le risposte che cerchiamo. Intanto, proviamo a tirare fuori qualcosa. Il confronto e' sempre molto stimolante e istruttivo. Buona serata. Stilicho1 punto
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Pienamente d'accordo con le parole espresse da Mario, pertanto anche io oggi ho provveduto a fare il bonifico all'ACIN, per sostenere la cultura e la divulgazione numismatica.1 punto
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Grazie,un particolare non da poco è che si nota anche il pizzetto sul mento... Infatti non sfarina e anch'io credo sia malachite... Avevo pensato di farla pulire ma infine ho deciso di tenerla così com'è, è più naturale...1 punto
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Medaglia devozionale francescana, bronzo/ottone XVII sec. (seconda metà). D/ San Antonio da Padova con Gesù Bambino.- R/ Crocifisso di Numana volgarmente detto di Sirolo, raggiato con in basso testina alata di cherubino, anepigrafe.- Ciao Borgho1 punto
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Molto belle le monete di Iulia. Tempo fa mi sono imbattuto qui sul forum su una foto di un suo denario davvero molto bello. Anche se il ritratto potrebbe essere un po’ stilizzato rappresentata Iulia in giovanissima età. Ma non mi dispiace nemmeno la sua espressione “severa” in età più avanzata. Vi mostro comunque la foto.1 punto
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può essere, ma io parlo di un'altra cosa e ho sempre parlato di un'altra cosa. ancora non l'hai capita e difatti continui a rispondermi che le monete dei medici son rare, come se io avessi mai detto il contrario. Io parlo di un corpus che sto documentando e della distribuzione all'interno di questo corpus. con questa te l'avrò rispiegato almeno 7 o 8 volte, adesso anche basta. Evidentemente ho sbagliato io ad utilizzare termini in uso presso i collezionisti come R , R2 ecc., mentre potevo usare indicazioni di percentuali relative al corpus, meno comode ma più precise. Il corpus deve essere documentato scientificamente, altrimenti è inutile. le impressioni non rientrano in quello che mi interessa. Il Ciabatti fa un ottimo lavoro catalogando 225 talleri di Ferdinando I, anche se ci sono alcune ripetizioni, e la maggior parte sono ovviamente i 1595, 1601 e 1605 e 1606. io cerco di mettere in catalogo per ogni pezzo le foto. quello che poi mi interessa è tendere alla completezza per le date più rare, non cambia nulla se non ci sono tutti i pezzi del 1619 o del 1601, tanto nessun censimento sarà mai completo, ma sarà sempre un 'contributo' ad un censimento.1 punto
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Moneta pulita, si vedono delle tracce di "sporco" dentro le "O" di Vittorio, lucidata, per me dalle foto, che non aiutano, sullo SPL, forse qualcosa meno. Riesci a fare foto perpendicolari ? grazie.1 punto
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Mi fa piacere che ci siano discussioni così accese sulla rarità delle monete ,vuol dire che per ora la numismatica vera continua.......ultimamente comunque la rarità mi sembra sia passata in secondo piano,prima quando passava un inedito o una moneta che si contava sulle dita di una mano ,come era conservata contava poco, contava prenderla..........1 punto
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Di Cosimo II lo feci tempo fa nell' altro topic, comunque se può servire diciamo indicativamente la reperibilitá e raritá dei talleri di Cosimo II sono: 1609 (tallero piú prestigioso e differente da tutte le emissioni dei talleri per la tenuta dello scettro a doppia mano) R4 sono 6 pezzi. 1611 R3 1612 R5 1613 R5 1614 R5 1615 R4 1616 R2 1617 R5 1618 R2 1619 R 1620 NC o R 1621 NC o R.1 punto
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Saluti. Grazie per averlo ricordato.) La descrizione della moneta contiene la parola NOVODEL. E' una storia divertente. Alla fine del XIX secolo in Russia era di moda collezionare monete. Principi, ministri, milionari ordinarono copie di vecchie monete e furono ufficialmente coniate alla zecca. Queste erano copie. Ma nel mondo moderno vengono pubblicizzate come monete provenienti dalle collezioni dei principi Romanov. Onesto inganno)1 punto
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Tabella molto utile e chiara, se volessi aggiungere in futuro anche i talleri di Cosimo II e Ferdinando II te ne sarei grato!1 punto
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Ciao, nel suo aspetto generale anche il mio parere è che sia autentico. Una piccola nota per quanto concerne le linee di espansione ( o presunte tali) del metallo che si vedono ad occhio nudo. Per la poca esperienza che ho il consiglio che mi sento di dare è quello di non prenderle in considerazione come dirimenti per quanto concerne l'autenticità di una moneta. Se le riproduzione sono ben fatte vengono riportate pari pari dalle originali alle copie ( posto esempio di tre denari di Alessandro Severo prodotti per fusione per rendere l'idea). Bisogna esaminare con una buona lente o un microscopio il contorno delle figure, li si trovano le autentiche mini linee di espansione non riportabili in esemplari falsificati. 🙂 ANTONIO1 punto
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Per me è originale e anche di bello stile il ritratto, peccato per la legenda che manca ma è in conservazione molto buona. La superficie presenta linee di espansione del metallo battuto radialmente alle lettere di legenda e rilievi netti e non "morbidi" come nei falsi per fusione1 punto
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6) non scrivere mai sul Forum che hai acquistato o ti sei aggiudicato una moneta!!!! Molti lo fanno, compreso io (accidenti!!). Soluzione: negare tutto, e’ stato tutto uno scherzo!!! 7) non partecipare mai ad un’asta in presenza; ti potrebbero seguire…se ti aggiudichi qualche esemplare. Soluzione (come fanno in molti): fai partecipare una teste di legno (ma, attenzione, lui sa). A questo punto direi che si rischia di perdere la passione (anche le case d’aste ti conoscono e sanno). Meglio quindi spendere i soldi in cibo, vino, libri, viaggi, etc.1 punto
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E' una emissione di Costantino I per la celebrazione del DIVO CLAVDIO (ovvero Claudio II il Gotico qui con capo velato) da cui si vantava (artatamente) di discendere. Il rovescio, con varie abbreviazioni, e' REQVIES OPTIMORVM MERITORVM: Type 183 (tesorillo.com) Forse SIS (Siscia) in esergo? Ciao. Stilicho1 punto
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Ho provato a chiedere a bard (bard.google.com), l'intelligenza artificiale sperimentale gratuita, e questa è la sua risposta: è d'accordo con me! Incredibile, vuol dire che avevo letto da qualche parte e avevo sposato questa ipotesi. Certo bisogna non dar troppo credito a Bard perchè chissà dove prende le notizie che poi fa sue ma a me piace "testarlo" chissà forse qualche volta ci azzecca... comunque no, errore di coniatura proprio no...1 punto
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Stati Uniti d'America Pismo Beach - California - Dollar 1933 La depressione, nonchè la conseguente crisi bancaria, colpi duramente i residenti della città costiera di Pismo Beach in California. Nel 1933 utilizzarono un curioso ed efficace mezzo di scambio, delle conchiglie Un particolare bivalve con un guscio molto spesso che si trovava in gran numero lungo la costa, il mollusco era di grandi dimensioni ed era apprezzato soprattutto come alimento. A causa della carenza degli spiccioli i commercianti del luogo, sentita la Camera di Commercio, furono d'accordo nell'usare queste conchiglie temporaneamente al posto del denaro sonante, potevano essere riscattati in una data successiva. La pratica si dimostrò alquanto redditizia poichè la maggior parte di queste conchiglie venivano trattenute come souvenir dai turisti, e quindi non più portati al "cambio" I tagli andavano da 25 cent ad un dollaro, venivano firmate fronte/retro e dorso singolarmente, numerate, datate, ed alcune portavano addirittura il motto: "In God We Trust", in buona sostanza dei pezzi unici, ognuna era diversa dalle altre. Dato il loro successo (più che altro perchè la maggior parte non venivano riscattate...) arrivarono sino al 20 dollari. Tutt'ora i pezzi originali dell'epoca sono ambiti dai collezionisti. Recentemente alcuni commercianti della zona, per far rivivere quel periodo storico, hanno creato dei "Buoni da 5 Dollari" (foto)1 punto
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Cina - Tibet - Mongolia - Siberia - Russia asiatica. Brick tea Mattoncini di the pressato largamente utilizzate come moneta nel periodo 1700/1920. Usati come soldi o come cibo nei periodi di carestia. Alcuni tipi erano frazionabili.1 punto
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La Cina dei Signori della guerra: e dal fiume rispunta il tesoro della Tigre Gialla- Corriere.it Oltre 70mila tra monete, oggetti d’oro, armi, manufatti imperiali: è il tesoro della «Tigre Gialla» Zhang Xianzhong, uno dei signori della guerra che insanguinarono la Cina nel XVII secolo durante la dinastia Ming. Uno scavo di oltre cento ettari tra i fiumi Min e Jin, nella regione del Sichuan, lo ha riportato alla luce. È il tesoro della Tigre Gialla, o meglio di Zhang Xianzhong: uno dei più temuti signori della guerra che insanguinarono la Cina nel XVII secolo, le cui navi affondarono per una imboscata alla confluenza tra i fiumi Min e Jin, nella provincia del Sichuan, con tutto il loro carico. E adesso quel tesoro, o almeno una parte di esso, è tornato alla luce: oltre 70mila tra monete, oggetti d’oro e argento, armi e altri equipaggiamenti militari. La storia è una di quelle contenute in un testo conservato nelle Università di Hong Kong - assai noto agli addetti ai lavori - che narra circa seimila anni di vicissitudini cinesi. Molte di queste, ovviamente, sono vicissitudini militari. E molte di tali vicissitudini sono rivolte contadine che rovesciavano una dinastia, ne prendevano il posto, e davano origine a una nuova dinastia che prima o poi veniva rovesciata da una rivolta successiva. Uno di questi contadini ribelli divenne appunto il signore della guerra Zhang Xianzhong. Il suo tesoro - frutto del saccheggio di molti piccoli feudi della dinastia Ming - era ciò che legittimava il suo potere soprattutto in quanto salvadanaio per pagare i suoi soldati. Che erano migliaia. E che lo seguirono quando la sua flotta - ingaggiata dal comandante supremo degli eserciti Ming, Yang Zhan - venne spedita vicino alla moderna città di Jiangkou nella speranza che Zhang riuscisse a tenere sotto controllo almeno il suo autoproclamato regno di Daxi. Ora, un articolo pubblicato su ll’Archaeology Magazine dell’Archaeological Institute of America racconta di questa nuova spedizione cinese che - come generazioni di pescatori e funzionari reali nei secoli passati - sta esplorando le profondità dei fiumi Jin e Min alla ricerca del tesoro di Zhang. Il team dell’Istituto provinciale di archeologia e reperti culturali del Sichuan ha costruito una diga sul fiume Min vicino a Jiangkou e ha esaminato circa cento ettari del suo letto. Sott’acqua i fondali nascondevano ancora parecchio. E migliaia sono i reperti recuperati. «Il ritrovamento non solo conferma quanto descritto nei documenti storici sulla battaglia di Jiangkou e sul tesoro sommerso - ha detto Liu Zhiyan, dell’Istituto Provinciale del Sichuan, caposquadra degli scavi - ma ha anche fatto luce sui vasti disordini sociali in un periodo di cambio di dinastia, oltre che sullo stesso Zhang Xianzhong come figura storica controversa»: Zhang era l’archetipo del despota orientale e, sebbene provenisse da umili origini, governò la sua popolazione prevalentemente agricola con il pugno di ferro, rappresentando il braccio armato della dinastia Ming e utilizzando il terrore come principale strumento di governo. Come tutte le dinastie cinesi, i Ming emersero da una ribellione contadina per cadere sotto la dinastia Yuan guidata dai mongoli, e stabilirono il loro dominio a Pechino attorno a una serie di riforme amministrative ed economiche inizialmente efficaci. Ma i vassalli cui delegarono la gestione del potere nei feudi, attraverso provvedimenti scritti su altrettante tavolette, si trasformarono in “piccoli imperatori” che ammazzarono di tasse i contadini riducendoli in miseria. A un certo punto, mosso dall’ambizione e sfruttando la sua attitudine al comando, lo stesso Zhang radunò banditi e braccianti agricoli e andò in guerra contro i Ming attaccando gli altri feudatari vicini. Come il re di Shu, a cui Zhang portò via la tavoletta imperiale col suo sigillo d’oro (uno scherzetto da oltre sette chili) che fino a quel punto era stata tramandata di padre in figlio per 13 generazioni. «Gli oggetti rinvenuti nel sito del campo di battaglia di Jiangkou corrispondono al percorso di conquista di Zhang registrato in letteratura», ha detto Liu Zhiyan. Probabilmente il pezzo di tesoro più importante era un sigillo reale usato dallo stesso Zhang, impreziosito in oro con una tigre per adattarsi al suo nome di signore della guerra Huang Lao Hu: la Tigre Gialla, appunto.1 punto
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Giuseppe Ruotolo, La medaglia per le nozze di Francesco I di Borbone e Clementina d'Austria (27 giugno 1792).1 punto
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Concordo con chi ha detto che non la toccherebbe. Non credo valga la pena rischiare, è una moneta più che bellina coi rielievi nitidi e quasi per nulla usurati, puoi contare i baffi del sovrano! BB+ per me, senza quel colpetto sarebbe stata un qSPL per me.1 punto
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Remotissima. Così remota che 2 anni fa tu nella tua cassetta non ci potevi entrare. In banca allo sportello si, dopo 15gg previo appuntamento. Non é che queste sette religiose a cui ti riferisci sono contagiose ? Un abbraccio.1 punto
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Per l'emissione sul Trattato di Maastricht, avrei preferito una vignetta più evocativa, come ad esempio questa...1 punto
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Scusate l'intrusione, vorrei chiedere a Cato, cosa lo spinge a credere che non sia una fusione moderna? In molti anni di numismatica ne ho viste molte di monete con questa "cera" anche a prezzi stracciati e personalmente mi sono tenuto sempre a debita distanza, d'altra parte se una moneta non è autentica, il prezzo è irrilevante. Voglio precisare che non è assolutamente una critica, ma solamente voglia di capire e magari ritrattare anni di false credenze, d'altra parte il bello di questo forum è proprio questo! Un saluto.1 punto
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