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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/19/23 in tutte le aree
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Sempre dalla Collezione Pezzini…. Santa croce da 25 del 1748 Silenzio, parla Lei…..5 punti
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Ciao, e' un sesterzio dell'imperatore Vespasiano non proprio comune. Come detto anche da @gennydbmoneymeglio lasciar perdere perché purtroppo si tratta di un falso conosciuto. Posto un esemplare riprodotto con le stesse matrici 🙂 ANTONIO3 punti
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Finalmente ho ricevuto la pubblica che aspettavo dall'estero,a parte la debolezza sono soddisfatto dell'acquisto... Con mio piacere e stupore mi è giunta accompagnata dal cartellino descrittivo che la classifica con il Cayon -Castan,un testo della fine degli anni 70 quindi un cartellino vecchio di oltre 40 anni, considerando il testo spagnolo deduco provenga proprio da un collezionista spagnolo... Diametro:32,85 millimetri... Peso:13,80 grammi... Varianti: trascrizione del nome del Re in PHILIPP,e senza · (globetto) davanti al nome del Re...3 punti
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Condoglianze per il signor Crapanzano, metteva la passione prima degli affari e del marketing. Da esempio per tutta la numismatica. Un modo di fare numismatica oggi sempre più raro e lontano. Metteva passione in quello che faceva e lo trasmetteva agli altri. Ciao Guido! Grazie di tutto!3 punti
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Ciao, oggi condivido la mia prima moneta della dinastia giulio-claudia che inserisco in collezione. Una dinastia iniziata da Ottaviano Augusto ( governò per 41 anni, il più longevo sul trono di Roma, che inaugurò l'epoca imperiale) ed ebbe come suoi esponenti in successione di quest'ultimo nell'ordine Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone. Si tratta di un asse molto comune dell'imperatore Claudio ( 41-54 d.C. ) recante sul rovescio la personificazione della dea Costanza ( Constantia) coniato a Roma nel 41-42d.C. ( la legenda sul dritto che termina con IMP senza la doppia PP cioè Pater Patrie, titolo attribuito nell'anno successivo alla sua salita al potere, dovrebbe confermare tale data). Dell'imperatore Claudio e del suo operato per adesso conosco poco quindi mi dedicherò con calma allo studio delle sue vicende umane e politiche, che da una sommaria infarinatura, risultano molto interessanti. Sembra che prima di diventare imperatore, a causa di qualche problema fisico che si portava dall'infanzia dove ebbe una salute molto cagionevole, fu molto bistrattato anche dai suoi stessi familiari che lo relegarono in secondo piano tenendolo praticamente fuori dalla vita politica e decisionale. Caratterialmente era ritenuto un debole e quindi incapace di governare l'impero. Che dire su questo....i fatti sembrano smentirlo in quanto non solo divenne imperatore ma riuscì a mantenere tale carica per 13 anni. Evidentemente tanto incapace non era. Sarà molto interessante approfondire il tutto. Per quanto riguarda la dea Costanza rappresentava per i romani la tenacia, la fermezza praticamente la perseveranza nel raggiungere e mantenere determinati obbiettivi nella vita. Per Claudio, visto il grande numero di monete fatte coniare con tale rovescio, voleva rappresentare il raggiungimento e quindi la sua gratificazione nonostante i molti pregiudizi nei suoi confronti dell'obbiettivo di essere imperatore? È rappresentata stante in tenuta militare, elmata con una lunga lancia retta con la mano sinistra e con la destra rivolta al cielo. Da esame diretto l'asse risulta coniato, ben centrato, con buon metallo e nonostante ha svolto la sua funzione di moneta resta pienamente leggibile. Penso,e su questo sarebbe gradito un vostro parere che la patina verde visibile in alcuni punti sul dritto e più uniformemente sul rovescio sia opera di qualche homo insapiens e non naturale. Su questo ho tutto da imparare 🙂.Non male, per me, il ritratto di Claudio . Grazie ed alle prossime ANTONIO 30 mm 10,28 g RIC 952 punti
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Oggi come oggi, se qualcuno dice la parola «Dacia», la prima immagine che affiora alla mente è quella di un’automobile da fuoristrada, un suv com’è uso dire adesso, oppure, nella migliore delle ipotesi, chi è un po’ più colto, vi associa il cognome “Maraini” e pensa alla scrittrice e poetessa, figlia di Fosco, il celebre alpinista, antropologo, orientalista e fotografo toscano. In realtà, la Dacia è la denominazione latina di quella regione europea che, in buona parte, coincide con l’attuale Romania e che, durante il lungo periodo della dominazione romana, è stata una sorta di straordinario “laboratorio” di etnie e civiltà diverse. A questa storia singolare e – per certi versi – didattica, ossia utile per capire pure le difficili dinamiche del nostro tormentato mondo, è dedicata una grande esposizione (fino al 21 aprile 2024) collocata negli ampi spazi del Museo nazionale Romano -Terme di Diocleziano (non lontano dalla Stazione Termini) e intitolata, per l’appunto, Dacia. L’ultima frontiera della romanità. Curata da Ernest Oberlander, direttore del Museo nazionale di Storia della Romania, e da Stéphane Verger direttore del Museo nazionale Romano, la mostra rientra in un programma espositivo che ha già fatto tappa a Madrid (Museo archeologico nazionale, 2021) e a Bucarest (Museo nazionale di Storia della Romania, 2022), arricchendone però qui di gran lunga il numero degli oggetti esposti. Con oltre mille pezzi provenienti da ben quarantasette musei diversi, il percorso espositivo ripercorre la storia di questa terra europea, a partire dalla campagna militare dell’imperatore Traiano che ebbe luogo dal 101 al 106 d.C. e che è immortalata sulla celeberrima colonna che porta il nome del sovrano romano. Non è infatti un caso che il visitatore inizi dalla riproduzione di quella parte del monumento che venne dedicato all’evento e che nel modello a scala naturale curato, a suo tempo, dalla perizia storica di uno studioso del rango di Ranuccio Bianchi Bandinelli, ci permette di osservare le tracce dei colori originali che dovevano rendere l’opera un caleidoscopio cromatico, tutto da gustare salendo le scale dell’adiacente biblioteca traiana oggi scomparsa. Il risultato di questa azione politica e militare – non certo indolore – fu la nascita di una nuova cultura che ai confini dell’impero, riusciva ad armonizzare quella greca (la cui lingua era utilizzata a nord), con quella latina (il cui eloquio si parlava a sud) e la tradizione autoctona testimoniata dai primi reperti esposti in mostra. Si tratta delle iscrizioni di Alburnus Maior, l’attuale Roșia Montană, dove la città romana si sovrappose a villaggi di età addirittura preistorica. Si deve imputare alla ricchezza mineraria della Transilvania il motivo che vide così antichi insediamenti umani su quel territorio, come testimoniano opere straordinarie come il rutilante Elmo di Cotofenesti, della metà del V secolo a. C. Tutto sbalzato in oro è, per questo, da considerarsi come un copricapo principesco geto-dacico a uso rituale che appartenne forse a un re-sacerdote, come mostrano gli occhi apotropaici che lo caratterizzano. Non è allora un caso che sia stato scelto come manifesto della mostra e che l’oro sia il punto di forza dell’esposizione. Lo dimostra, per esempio, quel magnifico tesoro emerso grazie agli scavi di Petroasele, nella regione della Grande Valacchia, noto con il nome di “Ripostiglio di Petroasa” alla scienza archeologica. Dei 22 pezzi che lo componevano, scoperti nel 1837, una decina furono trafugati, ma dei rimanenti, ben quattro sono in mostra. Fra questi, una patera in oro lavorata a sbalzo che ha al centro una statuetta femminile a tutto tondo con in mano un calice, seduta su uno scranno circolare. Ci sono poi due bellissime spille a forma di uccello che si dovevano appuntare sulle spalle. Sono pezzi del V secolo d.C., ossia mille anni dopo quelli precedentemente citati, a dimostrazione di una continuità nell’artigianato orafo che è il leit-motiv di questa civiltà composita. Infatti, come scrisse Malcolm Todd (Early Germans, Willey, Hobokon 1996, pagine 130) doveva trattarsi di oggetti votivi emersi da un tumulo sepolcrale di un guerriero e le divinità cesellate sul piatto della patera appartenevano al panteon della cultura germanica. Buona parte della mostra, infatti, è dedicata anche ai secoli successivi alla dominazione romana e alla presenza di Germani e Celti dell’Europa centrale. Fra i reperti esposti, infine, non si può non citare il virtuosistico marmo del serpente Glykon dalle ampie spire, con la testa di pecora e le orecchie umane che dovrebbe essere un’ipostasi del dio Asclepio (II sec. d.C.), a cui sacrificarono uomini vessati da malanni e pandemie. In definitiva, si tratta della più grande e prestigiosa esposizione di reperti archeologici organizzata dalla Romania all’estero negli ultimi decenni che ripercorre lo sviluppo storico e culturale di questa regione europea, tra il Danubio e il Mar Nero, dall’VIII secolo a.C. all’VIII d.C., che, oltre alla posizione strategica, vantava la presenza di ricche miniere d’oro, come una sorta di California del mondo antico. Non stupisce, allora, che un’iniziativa così importante, sia stata il frutto di accordi fra l’ambasciata della Romania in Italia, il Museo nazionale di Storia della Romania e il Museo nazionale Romano, con il concorso del ministero romeno della Cultura, quello del ministero degli Affari Esteri, del ministero della Difesa Nazionale rumeno, l’Istituto culturale Romeno e l’Accademia di Romania, insieme al ministero della Cultura italiano e alla Direzione generale Musei. La mostra è posta sotto l’alto patronato del presidente della Romania e del presidente della Repubblica Italiana, dal momento che l’esposizione nasce sotto il segno di un doppio anniversario per i rapporti bilaterali romeno-italiani giacché sono trascorsi infatti 15 anni dalla firma del Partenariato strategico consolidato tra la Romania e l’Italia e 150 anni dalla costituzione della prima agenzia diplomatica della Romania in Italia. A queste date va aggiunta quella del secolo trascorso dalla fondazione a Bucarest dell’Istituto italiano di cultura, a opera del grande linguista abruzzese Ramiro Ortiz, inaugurato il 7 aprile 1924. https://www.bing.com/ck/a?!&&p=579bd49f69f6b2c6JmltdHM9MTcwMjg1NzYwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTIwNQ&ptn=3&ver=2&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=a+roma+le+miniere+e+ori+della+dacia&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cubXNuLmNvbS9pdC1pdC9ub3RpemllL290aGVyL2Etcm9tYS1sZS1taW5pZXJlLWUtbC1hcnRlLWRlbGxhLWRhY2lhLWRlaS1yb21hbmkvYXItQUExbEZVV1I&ntb=1 Per chi volesse approfondire l' argomento , il libro in foto2 punti
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Si, rimuovendo Beneventano, Campania, Sanniti, la descrizione, tanto loquace quanto povera di significato, (non riesco a togliermi dalla mente che questo testo sia stato generato dall'IA) potrebbe riferirsi a qualsiasi cittadina antica (orientale?) ancora da scavare. Magari la rivedremo per un’altra provinciale? Non avevo visto, ma questo medaglione è stato venduto da Savoca otto mesi fa per 6000 $, senza far riferimento a una reincisione (né ai Sanniti). https://www.acsearch.info/search.html?id=10787859 L’esemplare che mi sembrava quello più « naturale » dei tre non è stato risparmiato dalla reincisione, sopratutto al rovescio, ma in modo più discreto. Vendita Harlan Berk 2010, con la sua didascalia:2 punti
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Questa invece viene da una collezione americana, è molto piccola... Diametro:27,35 millimetri... Peso:12,36 grammi... Ciò che mi ha indotto ad acquistarla è il busto vistosamente diverso da tutte le altre mie pubbliche... Credo si possa tranquillamente affermare che si tratti di un conio diverso... Basta osservare le proporzioni della spalla destra nei due esemplari...2 punti
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Ciao @ARES III , in piu' , rispetto al tuo primo "avviso" della mostra , ho esposto il magnifico libro : "Ori antichi dalla Romania , prima e dopo Traiano" nel quale vengono esposte e descritte storicamente tutte le localita' dell' antica Dacia dalle quali i Romani estrassero l' oro e successivamente nei secoli dopo i Romani , tutti i gioielli illustrati , in oro e argento , che in Romania vennero scoperti . In tal modo chi non potesse vedere di persona la mostra , potra' farlo comprando il libro nel quale c'e' anche un capitolo dedicato alla monetazione in oro e argento del re Koson .2 punti
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Salve. Condivido una 2 lire 1813, Gioacchino Murat. Dovrebbe trattarsi della variante con il punto dopo l'anno e dopo "NAPOLEONE". Non credo riporti altre particolarità. Ringrazio per l'attenzione e saluto tutti caramente.2 punti
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Avranno creduto che fossero le classiche monete in cioccolato con carta stagnola dorata.... Comunque sia tutto questo non è accettabile. Ci stiamo ridendo sopra per non piangere o per non andare incandescenza, ma la questione sicurezza (assieme a salute, istruzione, pensioni) dovrebbe essere una priorità non tanto e non solo perché ci sono persone che pagano le tasse per questo servizio, ma per motivazioni ben più intellettuali. Non so quanti conosco o si ricordano il contratto sociale (Lockes, Hobbes,...): le persone trasferiscono allo Stato certi loro poteri/privilegi/diritti affinché esso li tuteli da pericoli ed aggressioni, cioè le persone rinunciano al loro diritto naturale di farsi giustizia in cambio è lo stato a provvedere a ciò. Ma se come vediamo lo Stato (e non mi riferisco solo a quello italiano) non lo fa per indolenza o mancanza di risorse o incapacità dei suoi delegati o altro.... allora il diritto dell'autotutela non dovrebbe ritornare in capo ai legittimi titolari ? Non sto paventando il ritorno allo stato di natura o alla liberalizzazione della vendetta (modello far west), ma sto ragionando se qualcosa si possa fare per rimediare a questa situazione dove sono le vittime a non essere tutelate dal sistema e i mascalzoni invece sì.2 punti
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Caspita @piergi00, una collezione di monete satiriche ! Quante papali ? 😍 E' la prima che mi capiti di vedere per Gregorio XVI, mentre è abbastanza frequente trovarne di Pio IX, con il tema della pipa gettonatissimo. Quelle che ho visto erano ottenute sempre tramite incisioni a bulino per la "trasfigurazione" del papa (a volte in personaggi di fantasia, altre volte in personaggi storici suoi contemporanei, Bismarck, V.E.II...), spesso riempite con nero di china; mai visto prima un "traforo" simile, se non per monete poi montate a spilla, in questi casi non a tema satirico. A parte un 20 baiocchi 1865, ho visto sempre lire o soldi post-1866 "satirici", presumo per via del taglio conforme a quelli dell'Unione Monetaria Latina, che magari le faceva viaggiare anche fuori dai confini dello Stato Pontificio, dove la figura del papa godeva di minore devozione o "rispetto"... Carrellata delle mie satiriche di Pio IX: Ciao, RCAMIL.2 punti
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Per l'anno ci si può affidare alla statistica: 210 milioni coniati con data 1861 contro i 24 milioni coniati con data 1867. La probabilità che sia con data 1861 è di 8,75 a 1.2 punti
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Ciao a tutti! Vedo di essere breve, temo di avere i minuti contati. In un'altra discussione si parlava del "Poppy Coin" canadese del 2004, una moneta in parte colorata destinata alla circolazione. Già di per sè questa è una cosa interessante; ma, dopo aver appreso che esisteva una leggenda urbana (sic! mai fui così in torto!) che raccontava delle caratteristiche nanotecnologiche nascoste che la rendevano una moneta spia, non ho esitato a prenderne un esemplare. Col senno di poi: che errore! intrigato dal mito, ho cercato con un buon ingrandimento dei dettagli sospetti: niente: nulla: proprio zero. Poi ho avuto la pessima idea di usare delle lampade ultraviolette con spettri dieversi e così sono emersi particolari inquietanti: che cos'è quella sagoma? Una scheda SIM? osserviamo meglio i dettagli: sembra definitivamente essere un circuito stampato! Adesso non vorrei aver aperto un vaso di Pandora, non vorrei che le forze oscure dietro a questa operazione ora mi siano ostili. Per non mettere in pericolo la mia famiglia partirò presto per l'estero, lasciando indietro telefonino e bancomat, porterò solo contanti (o no? adesso sappiamo che anche le monete sono tracciabili! Ed i fili di sicurezza? sono forse delle antenne?) - mi sa che prendo solo i miei talleri d'argento di Maria Teresa! Una supplica ad @ART, se mi succede qualcosa, divulga tu la verità! Spero che questo non sia un addio, Njk ================================== EPILOGO: per fortuna non ho dovuto lasciare casa. Il Servizio di Sicurezza della Difesa ha poi smentito il suo avvertimento sulle monete spia: "Sappiamo dove abbiamo commesso l'errore, le informazioni non sono state vagliate adeguatamente. Sebbene queste monete abbiano destato sospetti, alla fine non c'era nulla". Un numismatico di Toronto ha esaminato le proprietà fisiche del metallo, concludendo che non c'era nulla di strano. Ha aggiunto però che il rivestimento protettivo della moneta si illumina in modo particolare alla luce ultravioletta. "Questo potrebbe essere stato un po' sospetto", ha detto. ================================== PS: questa cosa fino due ore fa non la conoscevo, ho fatto la prova con una lampada UV solo per vedere se e come cambiavano i colori del papavero... immaginate che faccia ho fatto dopo aver visto il risultato! Mi sono sentito come Mulder!!!👽1 punto
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Buonasera a tutti, complimenti Genny, bel ritratto di Filippo, si apprezzano pienamente i dettagli del profilo non sempre così nitidi. Bocca, naso, palpebre dell'occhio, ciuffi di capelli sulla fronte. Interessante quanto riporti del cartellino. Per la publica Americana che aggiungere, tutte a te capitano 🤣. Lasciala ogni tanto una pubblica... @Raff82mi raccomando trovamene una senza farti scoprire 🤭. Scherzi a parte bei Ramini Vicereali. Saluti Alberto1 punto
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Molto bella anche questa, rispetto alla prima ha il busto più largo, nella parte anteriore è più pronunciato oppure sbaglio?1 punto
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Per me i cartellini d'epoca aggiungono un plus, mi piacciono veramente molto. Complimenti veramente bella. Un saluto Raffaele.1 punto
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A prescindere dalla questione delle leggi/comportamenti ad personam (cosa che possiamo ritrovare in ogni Paese dagli USA ad Israele, dalla Russia alla Francia, dalla Germania alla Svezia...), male che credo purtroppo non eliminabile; il problema (sempre a parer mio) è anche la bagatellizzazione di certi comportamenti illeciti/illegali da parte di una certa corrente liberale di pensiero occidentale: "ma il fatto non è grave", "nessuno si è fatto male", "è solo una stupidata", "a quell'età chi non ha fatto una sciocchezza", "ma si tratta solo di oggetti", "anche se hanno rubato non possiamo rovinare la vita di quei ragazzi o donne incinte", ..... e così via! C'è sempre una scusa valida ma mai mezza parola di conforto per le vittime, anzi spesso si colpevolizza addirittura la vittima ("magari ha fatto i soldi fregando le persone o lo Stato" ; ...). Quindi per invertire la rotta si dovrebbe iniziare col cambiare il modo di pensare (qualche volta pure sembrando rigidi o cinici, anche se poi non lo si è). Ricordo bene un giudice emiliano che era solito essere in modo sistematico molto buonista con i ladri di appartamento (fin troppo!). Poi quando un giorno toccò a casa sua, avvenne miracolosamente la metamorfosi da paffuto e placido baco a vespa aggressiva! Poi, proprio il giorno dopo il furto, la nostra vespa condannò al massimo due ladri.... Quindi come diceva il detto sono tutti bravi e generosi con la roba degli altri....(è un po' più colorito il detto ma non voglio essere bannato, ci siamo capiti ugualmente).1 punto
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concordo in pieno e dissento da chi sostiene che i reati contro il patrimonio siano un evento ineluttabile o una piaga cui assuefarsi. C'è solo uno Stato inefficiente e 'volontariamente' impotente che non riesce a contenere il fenomeno. In decine di altri Paesi (non necessariamente economicamente piu' sviluppati ma socialmente invece si) tale piaga è assente o comunque molto piu' contenuta. Non c'è quindi nulla di ineluttabile bensi solo un saper far funzionare le cose meglio e soprattutto saper tutelare i diritti dei cittadini senza distinzioni tra serie A e serie B (ogni riferimento alle refurtive di personaggi in vista - exemplum gratia Briatore - magicamente ritrovate in tempi record - è assolutamente voluto).1 punto
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Sarebbe interessante conoscere in base a quali elementi il medaglione viene attribuito al III secolo anziche' all' epoca di Galla Placidia , la cui raffigurazione , acconciature e abbigliamento , per me rimane compatibile con l' epoca del basso impero , quindi identificazione possibile fino a prova contraria .1 punto
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Indubbiamente un pezzo di qualitá affascinante rappresentazione per questa moneta. Bel pezzo!1 punto
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Classical Numismatic Group > Triton XXVII Auction date: 9 January 2024 Lot number: 808 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Septimius Severus. AD 193-211. Æ Medallion (41mm, 59.51 g, 1h). Rome mint. Struck AD 194. L • SEPTIMIVS • SEVERVS PERTINAX • AVG IMP IIII, laureate, draped, and cuirassed bust right / [P] M TR P III [COS] II P P, FIDEI • MILIT, Septimius Severus standing left on däis, right hand raised in salute and holding scepter with left; behind him, Caracalla and Geta, both in military attire, standing left; before, six soldiers standing right, the front row holding shields, the back row holding two signa and a vexillum. Gnecchi II, 16 (pl. 94, 7); Banti 51; Cohen 152; Grueber 3; Froehner p. 153. Attractive dark green and brown patina, slight roughness, a few light scratches. Good VF. Extremely rare. A very impressive piece. Ex Triton XX (10 January 2017), lot 786; Gorny & Mosch 232 (5 October 2015), lot 456. Although Septimius Severus is often described as first of the "soldier emperors," his early career was almost entirely civilian, rising steadily through the ladder of Roman magistracies, much like his predecessors. Nevertheless, his reign proved a major step in militarizing Roman government and life. He entered the Senate in AD 173 and gained some early military experience as legionary officer in Africa and Syria, where he served under the later Emperor Pertinax. After reaching the Consulship in AD 190, he was appointed as governor of Pannonia Superior, which placed him in command of Legio XIIII Gemina Martia Victrix, strategically located within easy march of Italy and Rome. With the assassination of Commodus in AD 193, followed within weeks by the murder of his mentor Pertinax, Severus was hailed as emperor by the XIIIIth at Carnuntum. A lightning march to Rome deposed the pathetic Didius Julianus and placed Severus in firm control of the capital, whereupon he immediately prepared for civil war against two rivals who had likewise been proclaimed in the provinces, Clodius Albinus and Pescinnius Niger. Though wealthy and connected, Severus was from a "new" family and relied heavily on the army to cement his power. He raised military pay and showed his troops many preferments, including ending the longtime ban on marriage for regular soldiers. The army began to think of him as one of their own and, after disposing of Niger and Albinus, he suffered no revolts or serious internal threats for the rest of his reign. This remarkable bronze medallion, struck in AD 194 for presentation to a senior officer, depicts Severus being hailed as Imperator (victorious general) by his soldiers. Behind him stand his sons, Caracalla and Geta, whom he told on his deathbed, "get along with one another, enrich the soldiers, and despise everyone else!" Estimate: 15000 USD ILLUSTRAZIONE: SCENA DI ADLOCUTIO (DISCORSO DELL'IMPERATORE ALL'ESERCITO) TRATTA DALLA COLONNA DI MARCO AURELIO1 punto
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Non so se è cambiato qualcosa ma è sempre stato così, se spunta solamente 'segnala e condividi' vuol dire che sono passate 24 ore, ma il tuo post è di appena un'oretta fa. Ci penserà un @CdC a modificare e magari ci spiega perchè non è stato possibile che uno non può modificare il proprio post entro i limiti di tempo a disposizione.1 punto
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Secondo il sottoscritto, è solo una mia personale opinioni (quindi criticabile), la nostra società è sorta proprio sull'idea della proprietà, per non parlare poi della questione antropologica dove tra le prime espressioni di linguaggio verbale e fisico infantile (in ogni parte del mondo) vi sono i concetti di "mio" , "tuo".... La proprietà è sempre stata tutelata in ogni società e solo dove esisteva una potente ed oppressiva componente dispotica del potere, questa non aveva delle tutele reali e vigorose (perché appunto il sovrano o la classe dirigente potevano arbitrariamente impossessarsi dei beni altrui). È per questo che per la Rivoluzione francese e per il code civile la proprietà aveva una grande centralità. Oggi viviamo in una fase di forte depotenziamento della proprietà ed addirittura della sua stessa idea, forse tutto questo dovrebbe metterci in allarme, perché quando non si riesce a difendere neppure un semplice oggetto, a lungo andare anche i diritti della persona verranno calpestati, è solo una questione di tempo.1 punto
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Concordo su tutto. Ma credo che i reati contro le cose oramai sono considerati socialmente quasi accettabili e fisiologici, finché non ci sono offese alle persone. Bisogna farsene una ragione, non c’è governo che tenga in un’economia avanzata che andrà in una direzione significativamente diversa1 punto
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La moneta è un 2 Rand. È una moneta da investimento, non per la circolazione. La tiratura non è così elevata, 10.000 esemplari, ma da una breve ricerca vedo confermato quanto mi aspettavo, cioè che viene valutata per il peso d'oro contenuto e basta1 punto
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io uso le quadrum intercept della Leuchtturm.. il gommino interno è realizzato appositamente da un materiale adatto che sprigiona all'interno una sostanza (gassosa?) (non so di preciso) utile ad evitare l'ossidazione.. cmq è scritto nell'illustrazione del prodotto.. le utilizzo da parecchi anni e devo dire che effettivamente le monete sono rimaste inalterate nel tempo.1 punto
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Grazie @Vel Saties Uno dei diplomi militari piu' completo che la storia ci abbia tramandato , lo studiero' con calma , c'e molto da leggere e da imparare . Meraviglioso .1 punto
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Grazie mille per l'informazione. Ho comprato cuore invece di mente... nel mio caso la conoscenza e' costosa. Chiederò sicuramente, grazie.1 punto
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Buonasera @carismano di seguito quello che c’è su Bari sul Rutter HN Italy e su Le Monete della Peucetia di D’Andrea. Per un approfondimento ulteriore sulla città di Bari ti consiglio anche il datatissimo “Storia di Bari” di Petroni che contiene anche tavole delle monete. Rutter HN Italy.pdf Non riesco ad allegare altro file… troppo grande1 punto
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In effetti è per questo che esistono le biblioteche, società e imprese che producono informazione (case editrici che producono libri e case d'asta che producono cataloghi) giustamente devono vendere i loro prodotti e ricavarne un utile, d'altro canto le biblioteche pubbliche o finalizzate alla fruizione pubblica hanno il fine di mettere a disposizione gratuitamente i testi e le informazioni che in altre sedi devono essere pagati... Disgraziatamente l'uso diffuso di internet, comprensibile e utilissimo in molti casi, ha però tra gli effetti collaterali più sgradevoli quello di far dimenticare l'esistenza e l'utilità delle biblioteche, prima della diffusione di internet la ricerca storica si faceva nelle suddette istituzioni come negli archivi ed è sempre bene non perdere mai il "vizio" di frequentare sedi che sono state e continuano ad essere dei pilastri fondamentali della cultura e del vivere civile...1 punto
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E ci siamo liberati di Capitan Harlock! Prima però vai a risolvere il quiz!1 punto
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@Cremuzio: DIPLOMA MILITARE DA CAMPAGNATICO TESTO LATINO EPIGRAFICO Tavola I faccia esterna: IMPP . CAESS . FL . VAL . COSTANTIVS . G . VAL . MA XIMIAN . P . F . IN . AVG . P . M . GER . M . V . SAR . M . III . PER . M . II . BR M . II . CAR . M . V . AR . M . MED . M . AD . M . TR . P . XVI . COS . VI . P . P . P DD . NN . DIOCLETIAN ET . MAXIMIAN . PATR . AVGG . ET . CAESS . DD . NN . SEVERI ET MAXIMIN . NOB . CAESS . NOMINA . MILI TVM . QUI . MILITAVER . IN . COH . PR . AVGG . ET . CAESS . DEC . I . II . III . IIII V . VI . VII . VIII . VIIII . X . PIIS . VINDICIB . QUI . PIE . ET . FORTITER . MILITIA FVNCTI . SUNT . IVS . TRIBVIMUS . CONVBII . DVM . TAXAT . CVM SINGVLIS . ET . PRIMIS . VXORIBUS . VT . ETIA . SI . PEGRINIS . IV RIS . FEMINAS . IN . MATRIMONIO . SVO . IVNXERINT PROINDE . LIBEROS . TOLLANT . ACXI . EX . DVOBVS . CIVIBUS ROMANIS . NATOS . A . D . VII . ID . IAN DD . NN . CONSTANTIO . AUG . VI . ET . MAXIMIAN . AUG . VI . COSS COH . VIIII . PR . AUGUST . ET CAESAR VALERIUS CLEMENS NATIONE ITALUS DESCRIPT . ET . RECONNT . EX . TABVL . AEREA . QVE . FIXA . EST . RO ME . IN . MVRO . POS . TEMPLV . DIVI . AVG . AD . MINERVAM Tavola I faccia interna IMPP . CAESS . FL . VAL . COSTANTIVS G . VAL . MA XIMIAN . P . F . IN . AVG P . M . GER . M . SAR . M . III . PER . M . II . BR . M .II CAR . M . V . AR . M . AD . M . TR . P . XVI . COS . VI . P . P DD . NN . DIOCLET . MAXIMIAN . PATR AUGG . ET . CAESS DD . MM . SEVERI . ET . MAXIMIN . NOB . CAES Tavola II faccia esterna VALERI GAIANI VALERI ALBINI VALERI VITALIS VALERI VALENTINI VALERI VICTOR VALERI TRAIANI VALERI IANUARI Tavola II faccia interna: A D VII ID IAN D N CONSTANT AUG VI ET MAXIMIAN AUG VI COS COH(ORS) VIIII PR(AETORIA) AUGG(USTORUM) ET CAESS(ARUM) VALER(IUS) CLEMENS NATION ITALUS DESCRIPT ET RECON TRASCRIZIONE LATINO CORSIVO Tavola I faccia esterna: Impp(eratores) Caess(ares) Fl(avius) Val(erius) Costantius / G(aius) Valerius Maxmian(us) P(ii) F(elices) In(victi) Aug(usti) p(ontifices) m(aximi) Ger(manici) m(aximi) V Sar(matici) m(aximi) III Per(sici) m(aximi) II Br(itannici) m(aximi) II / Car(pici) m(aximi) V Ar(menici) m(aximi) Med(ici) m(aximi) Ad(iabenici) m(aximi) tr(ibunicia) p(otestate) XVI co(n)s(ules) VI p(atres) patriae) p(roconsules) / dd(omini) nn(ostri) Diocletian(us) et Maximian(us) patr (es) Augg(ustorum) et Caess(arum) / dd(omini) nn(ostri) Sever(us) et Maximin(us) nob(ilissimi) Caess(ares) nomina mili /tum qui militaver(unt) in coh(ortibus) pr(aetoriis) Augg(ustorum) et Caess(arum dec(em) I II III IIII V VI VII VIII VIIII X piis vindicib(us) qui pie et fortiter militia / functi sunt ius tribuimus conubii dum taxat cum / singulis et primis uxoribus ut etia(m) si pegrinis iuris feminas in matrimonio suo iunxerint proinde liberos tollant acxi(!) ex duobus civibus / Romanis natos a(nte) d(iem) VII Id(us) Ian(uarias) / dd(omini) nn(ostri) Constantio Aug(usto) VI et Maximian(o) Aug(usto) VI co(n)ss(ulibus) / coh(ors) VIIII pr(aetoria) August(orum) et Caesar(um) / Valerius Clemens / Natione italus / descript(um) et reconn(i)t(um) ex tabul(a) aerea qu(a)e fixa est Ro/m(a)e in muro pos(t) templu(m) divi Aug(usti) ad Minervam Tavola I faccia interna: Impp(eratores) Caess(ares) Fl(avius) Val(erius) Costantius / G(alerius) Valerius Maxmian(us) P(ii) F(elices) In(victi) Aug(usti) p(ontifices) m(aximi) Ger(manici) m(aximi) Sar(matici) m(aximi) III Per(sici) m(aximi) II Br(itannici) m(aximi) II / Car(pici) m(aximi) V Ar(menici) m(aximi) m(aximi) Ad(iabenici) m(aximi) tr(ibunicia) p(otestate) XVI co(n)s(ules) VI p(atres) patriae) / dd(omini) nn(ostri) Diocletian(us) et Maximian(us) patr (es) Augg(ustorum) et Caess(arum) / dd(omini) nn(ostri) Sever(us) et Maximin(us) nob(ilissimi) Caess(ares) Tavola II faccia esterna: Valeri Gaiani Valeri Albini Valeri Vitalis Valeri Valentini Valeri Victor Valeri Traiani Valeri Ianuari Tavola II faccia interna: a(nte) d(iem) VII Id(us) Ian(uarias) d(ominis) n(ostris) Constant(io) Aug(ustos) VI et Maximian(o) Aug(usto) VI co(n)ss(ulibus) coh(ors) VIIII pr(aetoria) Augg(ustorum) et Caess(arum) valer(ius) Clemens nation(e) Italus Descript(um) et recon(nitum) TRADUCIBILE COME: Tavola I faccia esterna: Noi Imperatori Cesari Flavio Valerio Costanzo, Gaio Valerio Massimiano, Pii, Felici, Invicti Augusti, Pontefici Massimi, Germanici Massimi per cinque volte, Sarmatici Massimi per tre volte, Persici massimi per due volte, Britannici Massimi per due volte, Carpici Massimi per cinque volte, Armenici Massimi, Medici Massimi, Adiabenici Massimi, nel sedicesimo anno della nostra potestà tribunizia, consoli per la sesta volta, padri della patria, proconsoli e i nostri signori Diocleziano e Massimiano, padri degli Augusti e dei Cesari e i nostri signori Severo e Massimino Cesari nobilissimi, in riferimento ai nomi dei soldati che militarono nelle dieci coorti pretorie degli Augusti e dei Cesari, leali e vindici, che lealmente e coraggiosamente effettuarono il servizio militare, attribuiamo il diritto di matrimonio solamente con una singola donna e la prima soltanto così che anche se fossero stati uniti in matrimonio con donne di stato peregrinus, crescano i loro figli come se fossero nati da cittadini romani. Il settimo giorno prima delle Idi di gennaio, durante il sesto consolato degli Augusti Costanzo e Massimiano La nona coorte pretoria degli Augusti e dei Cesari Valerio Clemente, di nazionalità italica Trascritto ed autenticato dalla tavola di bronzo che è infissa a Roma nel muro dietro il tempio del divino Augusto presso il tempio (o la statua) di Minerva Tavola I faccia interna: Imperatori Cesari Flavio Valerio Costanzo, Gaio Valerio Massimiano, Pii, Felici, Invicti Augusti, Pontefici Massimi, Germanici Massimi, Sarmatici Massimi per tre volte, Persici Massimi per due volte, Britannici Massimi per due volte, Carpici Massimi per cinque volte, Armenici Massimi, Medici Massimi, Adiabenici Massimi, nel sedicesimo anno della nostra potestà tribunizia, consoli per la sesta volta, padri della patria, i signori nostri Diocleziano e Massimiano, padri degli Augusti e dei Cesari, i signori nostri Severo e Massimino Cesari nobilissimi Tavola II faccia esterna: (Sigillo di) di Valerio Gaiano / Valerio Albino / Valerio Vitale / Valerio Valentino / Valerio Victore / Valerio Traiano / Valerio Ianuario Tavola II faccia interna: Il settimo giorno prima delle idi di gennaio durante il sesto consolato degli Augusti Costanzo e Massimiano, la nona coorte pretoria degli Augusti e dei Cesari, Valerio Clemente di nazionalità italica. Trascritto e autenticato Testo tratto da: Celuzza MG, Turchetti MA (a cura di), Natione Italus – Valerio Clemente e il territorio di Campagnatico dalle origini al Medioevo, Catalogo della Mostra, 2012 https://www.academia.edu/40754862/M_G_Celuzza_M_A_Turchetti_eds_NATIONE_ITALUS_Valerio_Clemente_e_il_territorio_di_Campagnatico_dalla_origini_al_medioevo_Catalogo_della_mostra_Grosseto_20121 punto
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Salve. Aggiungo la pubblicazione del mio 2 grana 1810. Un caro saluto.1 punto
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Ciao a tutti, voglio condividere con voi un gradevole bronzetto che mi ha dato modo di approfondire un poco la sua simbologia Sicilia greca Kentoripai Æ (2,17 g) circa fine III sec.a.C. d./ Testa di Eracle a destra, con indosso tainia r./ KENTO-PIΠINΩN mazza in mezzo; XI (segno di valore) Su questo frazionale in bronzo di Centuripe è effigiato Eracle, l'eroe più popolare della mitologia Greca. I latini lo chiamarono Ercole e si può dire che quasi tutti i popoli dell'area mediterranea cercarono di appropriarsi della sua gloria, affermando che fosse passato per il loro territorio o identificandolo con uno degli eroi indigeni, come incarnazione locale dell'Eracle greco. Lo storico Diodoro Siculo, vissuto durante l'età di Cesare, descrisse con minuzia il passaggio quasi mistico di Eracle in Sicilia. Egli, una volta giunto a nuoto aggrappato alle corna di un toro con la sua mandria, deciderà di compiere il periplo dell'isola, affrontando imprese e difficoltà sul cammino. Nella narrazione mitologica delle sue gesta, Eracle è l'eroe simbolo di forza e coraggio; la sua figura divina quella dell'eroe che porta la civilizzazione in Sicilia e prefigura l'insediamento greco nell'isola. Cicerone nelle sue orazioni contro la voracità rapace del pretore romano Gaio Verre, ci aiuta a capire quanto il culto rivolto al semidio fosse sentito e radicato nel territorio. In un passo infatti egli specifica come la statua in bronzo del dio custodita all'interno della cella del suo tempio ad Agrigento (il più antico della città, costruito nel VI sec. a.C., primo fra tutti quelli di Akagras) oltre ad essere di straordinaria bellezza, si presentava assai rovinata nelle parti del mento e della bocca a causa dei baci che i fedeli lasciavano numerosi in segno di venerazione. I suoi seguaci spesso cercavano almeno nel cammino percorso di imitarlo, esistevano quindi dei “cammini” come quello del periplo della Sicilia che venivano effettuati dai fedeli in onore di Eracle. Poiché Ercole fu il primo mortale che riuscì a diventare dio, nei sarcofagi romani sono frequenti le raffigurazioni delle “dodici fatiche” quale simbolo delle prove che il defunto deve affrontare per raggiungere l'immortalità. Tornando alla monetina in oggetto ho notato delle diverse attribuzioni circa il suo periodo di emissione. Mi farebbe piacere avere il vostro parere e le vostre correzioni. Un caro saluto PS per una bella carrellata di monete in tema si rimanda al bel topic di @Illyricum65 https://www.lamoneta.it/topic/175969-ercole-e-numismatica/#comment-19711201 punto
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Complimenti @Raff82 e @LOBU raccolte veramente eccellenti! Buona Serata, Beppe1 punto
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Arrivato. Confermo la presenza. Lotto 281 aggiudicato a Lire 240.000. Ancora grazie a @foglionco per la segnalazione di riferimento.1 punto
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Buonasera grazie per la pazienza di rispondere ,ci sono leggere novità a seguito di pulizia ulteriore , attenta osservazione ,e macrofotografie, condivido la manipolazione , ma non la pressione di una moneta , quanto ad una medaglia , o ad una corona , visto che si distingue i due diametri, riportante una frase , forse latino? visto che la "N" non va mai prima di una "P". Le lettere sono impresse ribaltate e girate ( fantastico !) tipico di pressione non con un conio/ creatore.. le lettere le ho copiate e invertite con una foto controluce .. cmq si non é anomala ma manipolata ..!! se trovo la frase forse capirò il perchè saluti..1 punto
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Buon pomeriggio a tutti, complimenti @Rocco68, bello questo esemplare di 9 cavalli di Filippo IV, anche io ho un debole per questa tipologia di monete. È raro vederne di così belli ed interi, i dettagli dell'armatura sono a dir poco eccezionali, poi di esemplari con simboli e lettere ne ho visti, ma è la prima volta in assoluto che ne vedo uno con lettera sotto alla corazza.. ? Saluti Alberto1 punto
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Ciao, Inizio questa discussione semi-seria nella speranza di far sorridere qualcuno (mettendo in mostra i miei EPIC FAIL) e di far conoscere ad altri le principali riproduzioni e falsi che a volte nei mercatini vengono spacciati come autentici. In breve: quali sono i casi più palesi di riproduzioni che vi è capitato di avere tra le mani? Inizio io con una 5 lire scudo Vittorio Emanuele II (non ricordo l'anno), zecca di Milano. Il commerciante comincia con la più classica delle storie, raccontandomi di aver ripescato il lotto svuotando una soffitta. Prendo in mano il pezzo e in effetti visivamente sembra argento, anche il peso è realistico, e le condizioni considerando l'usura sono ottime. Allettato dal prezzo veramente irrisorio me la porto a casa e inizio l'esame: noto subito che al posto della firma dell'incisore ci sono 7 pallini perfettamente identici a simulare le lettere... La mia coscienza ancora colma di speranza mi suggerisce che l'incisore magari ha firmato in braille o che per l'usura le lettere avevano assunto tutte la forma di capocchie di spillo... Inutile dire che la speranza non resiste a lungo. Per la prova del nove uso la calamita della lavagnetta in cucina: non faccio in tempo ad avvicinare la moneta che mi sfugge dalle mani per incollarsi con italico vigore al magnete XD Insomma, riproduzione e anche brutta, ma mi è servito da lezione :)1 punto
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