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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/23/23 in tutte le aree
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esemplare da ricondurre a Filippo II, tipologia “Mezzo Ducato”, con sigle GR (Germano Ravaschieri, maestro di zecca, e VP (Vincenzo Porzio), maestro di prova. La legenda, distribuita dal D/ al R/, con partenza dalla parte sx del D/ (per chi vede l’esemplare) e continuando (sempre in senso orario) dalla parte dx del R/, è la seguente, variamente poi abbreviata, con o senza segni di interpunzione: D/: PHILIPP [assenza di spazio e/o segno di interpunzione] REX [segno di interpunzione: globetto centrale] ARAGON [idem, ma globetto più piccolo del precedente] VTRIVS [idem, con globetto come il primo] R/: SICIL [presenza di spazio ed assenza di segno di interpunzione] ET [presenza di spazio ed assenza di segno di interpunzione] HIERVSAL [presenza di spazio ed assenza di segno di interpunzione] Del D/: le due lettere A sono particolari con riferimento alla gamba dx; la lettera R di VTRIVS è ribattuta su altro segno, mentre la seconda lettera V sempre di VTRIVS pare essere ribattuta due volte. Del R/: la lettera A come quelle del D/ (meno accentuata la particolarità della gamba dx]; lettera L di HIERVSAL ribattuta due volte. Ma la vera particolarità di questo esemplare trovasi senz’altro al R/ nello stemma. In breve, manca un leone nel Regno di León (il primo in alto a sx, per chi vede). Non solo, ma l’attenzione è stata attirata anche dalla presenza al D/ di un perfetto globetto circolare sotto il naso di Filippo, non riscontrabile su altri altri esemplari, oltre che dall’occhio non perfettamente definito. Saluti, Domenico4 punti
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A tutti voi amici del Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio i migliori auguri di un buon Natale e di serene feste ! Con l’occasione Vi segnalo che sono iniziati i lavori per il futuro Gazzettino #11con i primi articoli arrivati. Chi avesse un'idea, uno spunto numismatico …sa che può contattarci o chiedere informazioni a: [email protected]4 punti
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Buonasera @Oppiano. La domanda sembra semplice...in realtà così non è! O meglio, è semplice fino a quando ragioniamo in termini di "correttezza" araldica e - quindi - non di "coerenza" numismatica. Partendo dal presupposto del concetto di precedenza araldica possiamo tranquillamente asserire che lo stemma di Castiglia e Leon debba presentare nel I quarto il castello e nel II il leone. Tale stemma è correttamente riportato nella bibliografia odierna e nella maggior parte dei manufatti anche d'epoca. In campo numismatico abbiamo però alcune notevolissime eccezioni. Credo che tutto possa esser fatto risalire agli scudi coniati in quel di Barcellona in nome di Carlo I (V imperatore). Tali scudi d'oro furono emessi in quantità assolutamente ingenti, e riportano sul conio la suddetta precedenza araldica invertita. Lo stemma molto complesso - composito con i molteplici regni di Sua Maestà - venne pressoché pedissequamente ricopiato nelle sue partizioni sui conii di svariate emissioni nord-italiche. Cito anzitutto in ordine cronologico la monetazione astigiana (ad es. il cavallotto) e quindi quella milanese (troviamo due esempi nel grossone e nel 3 soldi 3 denari, entrambi emessi tra il 1535 ed il 1539). Con Filippo - prima Principe e poi Re di Spagna - la situazione diventa assai meno lineare, con un utilizzo promiscuo delle due impostazioni di precedenza araldica. Abbiamo quindi a Napoli un uso di ambedue le varianti, una rapida visione del testo di Magliocca certamente vale più di mille parole. Per altre zecche, cito ad es. quella meneghina a me tanto cara, la precedenza è sempre quella "canonica", con il leone subordinato alla torre/castello. Pertanto da un punto di vista strettamente numismatico non mi soffermerei su una dicotomia tra giusto e sbagliato, ma piuttosto su quella tra normale ed a-normale relativamente alla specifica emissione.3 punti
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Anche secondo me e' usata come dice El Chupacabra. Se ti interessa @Fra11, leggi cosa scrivevo qualche anno fa a proposito di una 10 lire....era il 12 novembre del 2020... 10 LIRE Era marzo e si era nel pieno del blocco dovuto a questa maledetta epidemia. Piuttosto stanco dopo una lunga giornata di lavoro, dopo aver parcheggiato l’auto nel viale sotto casa, in un silenzio surreale mi avviai verso il mio portone. All’improvviso, mentre infilavo le chiavi nella toppa, la mia attenzione fu attirata da un piccolo oggetto tondo e chiaro posto proprio davanti alla soglia. Con movimento un po' impacciato a causa della grossa borsa da lavoro che portavo a tracolla, mi chinai e lo raccolsi. Quale stupore! Si trattava di un 10 lire spiga del 1984. Ma cosa ci faceva là, davanti a casa mia, una moneta da 10 lire? Chi poteva averla persa? In quei giorni vuoti, poi? Magari un vecchio nostalgico che l’ aveva nel borsellino. O magari qualcuno che la teneva in tasca come porta-fortuna. O forse qualche bambino che la usava come gioco…..Certo la cosa era strana, considerato che in quei giorni tutte le attività erano chiuse e la gente in giro pochissima. E se fosse stato un segno del destino? Chiunque l’avesse persa, l’aveva lasciata lì in bella vista per me. Possibile? Dopo uno sguardo sommario e se vogliamo anche un po' distratto (10 lire……erano sempre e solo 10 lire….ci ero passato…) misi la moneta nella tasca dei pantaloni con un movimento rapido e distratto e salii le scale. Entrato in casa, come d’abitudine, mi fermai salutare mia moglie; le chiesi come era andata la giornata, come stavano le ragazze. La solita routine, pensai. La routine…la rovina delle nostre vite…. Avevo sempre cercato di evitarla, ma inevitabilmente ci cadevo dentro….Come e’ difficile vivere, pensai. Come sono difficili e impegnative le relazioni umane….ci voleva anche questo maledetto virus….. Quindi mi recai in camera per mettermi comodo; una bella doccia, tuta, divanone e via! Ma ecco che, nello sfilare i pantaloni, sentiii un tintinnio ovattato sul pavimento; mi girai e vidi lei, bella , adamantina, che spiccava argentea sul legno nodoso. La 10 lire! L’avevo proprio dimenticata! La ripresi in mano e la guardai con attenzione, ora. Era ancora in buono stato, qualche riga e qualche macchia, ma nessuna ammaccatura. Tenerla in mano mi diede una bella sensazione di leggerezza, di freschezza, forse anche di spensieratezza. Era da tantissimo tempo che non toccavo una vecchia 10 lire. Gli anni passano e dimentichiamo facilmente, purtroppo….. Ma poi, del resto, già molto tempo prima di passare all’euro, le 10 lire erano state snobbate (proprio come i centesimini di oggi), nessuno le voleva. Ricordo bene quegli anni: quando me le trovavo tra le mani, arrivato a casa, me ne liberavo velocemente mettendole in una piccola ciotola che tenevo vicino al telefono fisso che ancora campeggiava su una mensola della sala da pranzo. Dunque, per la prima volta (credo) mi soffermai a guardarne le fattezze. La moneta mi colpì per la sua semplicità. Sul dritto due belle spighe rigogliose, sul rovescio un aratro. Immagini georgiche che mi portarono alla mente ampie distese di campi gialli sotto il sole azzurro, ondeggianti su un terreno ricoperto di terra grassa e fertile che non poneva alcun ostacolo al lavoro dell’uomo. Ricordai quando ero piccolo, la terra dei nonni, le tante corse nei campi, i giochi spensierati, le lunghe giornate che non finivano mai, il pane e salame all’ombra degli alberi e qualche timido assaggio di vino, di quello buono della vigna…. Girai e rigirai la moneta. Poi la mia attenzione cadde sulla data. 1984….. Avevo 17 anni. Ero uno studente del liceo classico, allora…Mentre pensavo, all’improvviso sentii un tuffo al cuore, una sorta di ansia che non era ansia, una sorta di fremito che non era un fremito. Era una sensazione che conoscevo bene. Il ricordo corse alla mia compagna di classe di allora, Emma. Il mio primo vero amore. Lei mi piaceva: era semplice, molto intelligente, una delle migliori della classe, sobria nel vestire, da portamento elegante e pulito. Io, invece… ero io: non certo un adone, non particolarmente appariscente, studioso, dal buon rendimento scolastico, ma piuttosto anonimo, oltre che molto timido. Con le donne ero sempre stato imbranato. Non sapevo mai come muovermi e questo non giocava mai a mio favore, come e’ facilmente intuibile. E anche con lei fu così. Un lungo approccio impacciato che durò tutta la primavera e l’inizio dell’estate. Ad un certo momento mi sembrò che anche lei fosse interessata a me, e non poco. Ma poi la scuola finì e per me fu il dramma. Non ci saremmo rivisti per mesi. Lei mi scrisse. Mi fece capire molto. Io risposi, ma stupidamente non colsi che fosse arrivato il momento giusto. Non so perché accadde, ancora me lo domando. Poi la lontananza fece il resto. Al rientro a scuola niente fu più come prima. Dopo poco, lei si mise con un altro. Era finito tutto. Da allora, nonostante gli anni, sento ancora quell’ansia che non e’ ansia, quel fremito che non e’ un fremito, ogni volta che il ricordo di lei solo mi sfiori la mente. Proprio come ora con quel 1984 impresso su una stupida moneta da 10 lire. Ah, se almeno l'avessi baciata! Ecco la 10 lire. Scusate le foto, sono negato. Ciao. Stilicho3 punti
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Buonasera, allego interessante sesterzio di lecita provenienza per Marco Aurelio coniato sotto Commodo nel 180 d.C. La moneta in questione non è in un ottimo stato di conservazione ma l'ho inserita in collezione per la sua storia e per una sua particolarità rappresentata secondo me da segni di doppia battitura al dritto. Questa moneta presenta ben quattro cartellini, a testimonianza di vari passaggi nel tempo, che non riportano nella descrizione la doppia battitura. 😧testa nuda di Marco Aurelio a dx "DIVUS M AN (N...segno in legenda di doppia battitura) TONINVS PIVS R: Aquila a destra in piedi su altare inghirlandato testa a sinistra. 20.84 g RIC III 657 (Commodo) Sono sempre molto graditi pareri e commenti sulla moneta. buona serata Antonio2 punti
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Ciao a tutti, in attesa di vedere cos'altro porterà questo Natale, ho il piacere di condividere con voi questo asse con il ritratto di Germanico coniato da Claudio (suo fratello minore) che mi hanno gentilmente regalato i miei genitori, hanno fatto decidere a me e non ho potuto resistere quando a una recente asta ho visto questa moneta. Seguendo la mia passione per la dinastia Giulio-Claudia è un personaggio che non poteva mancare alla collezione, ho colto quindi subito l'occasione di aggiungerlo. Non ho molto da dire su questo personaggio (24 maggio 15 a.C. – Antiochia di Siria, 10 ottobre 19) che non sia già noto, marito di Agrippina Maggiore (tra l'altro figlia di Marco Vipsanio Agrippa), fra i suoi figli abbiamo due figure che saranno parte integrante della storia di Roma Imperiale, Gaio Giulio Cesare Germanico (il futuro Imperatore Caligola) e Agrippina Minore, moglie di Claudio (che poi era anche suo zio) e madre di Nerone. Oltre alla discendenza ovviamente è stato anche un grande generale, fra le tante cose ha guidato assieme a Tiberio la spedizione in Germania del 10-13 a seguito della rovinosa sconfitta di Varo a Teutoburgo. Nel 15 riuscirà poi anche a vendicare la disfatta recuperando le Aquile perdute. Il suo successo militare rese Tiberio sempre più geloso di lui (c'è anche da dire che Tiberio ce l'aveva un po' con tutti diciamo la verità…) tanto che dietro la morte di Germanico, per presunto avvelenamento, sembra che ci fosse lo zampino proprio dell'Imperatore. La cosa è enfatizzata molto da Tacito che sostiene anche che sul corpo di Germanico i segni dell'avvelenamento fossero molto evidenti. Tiberio, dal canto suo comunque, non fece molto per fugare i sospetti visto che non fu presente neanche alla cerimonia in cui le ceneri vennero riposte nel mausoleo di Augusto, considerando però che non fu presente neanche al funerale della propria madre, non è detto che questa sia una prova schiacciante di colpevolezza. Non vi tedierò ulteriormente con episodi già noti e quindi passo direttamente la parola alla moneta, ritengo che sia molto bella, ben centrata e con un fantastico ritratto, insomma, se non si è ancora capito mi piace particolarmente 😅 Germanico, Asse, 50-54 d.C., Roma, RIC 106 (coniato da Claudio) 10,58g – 30mm D/ GERMANICVS CAESAR TI AVG F DIVI AVG N; testa di Germanico rivolta verso destra. R/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P; S C. Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo2 punti
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Buon Natale a tutti voi....e a te vecchia 🦊 👀2 punti
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Gravissimo errore: queste persone amano talmente tanto la proprietà che vogliono impossessarsi in qualsiasi modo pure di quella altrui, magari mascherando il tutto con certi argomenti egualitari... ergo nessuno è contrario alla proprietà semmai ha problemi con i soggetti titolari di essa. Senza il diritto di proprietà la nostra società non esisterebbe neppure.2 punti
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Ringrazio @giancarlone per aver completato le informazioni sul periodo trattato ed aver evidenziato il "movimentato" periodo del Risorgimento.2 punti
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Ne ho un bel pò della DDR, ma proprio questa del quiz mi manca! 5 Mark (City of Meißen) - German Democratic Republic – Numista2 punti
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Salve. Pubblico la foto di 1 lira del 1813, Gioacchino Napoleone. Gr. 4,89. La conservazione della moneta non è certamente ottimale, ma presenta il punto dopo il valore, il rombo dopo "Napoleone" e il punto dopo la data. Inoltre, la data presenta una ribattitura. Infatti, il 3 sembrerebbe ribattuto su un 5. Posto anche la foto del dritto di altra moneta, sicuramente dello stesso conio della mia ( presa da una discussione aperta proprio su questo forum ), dove, invece, sembrerebbe trattarsi di un 5 su un 3 (!?). Cosa ne pensate? Un caro saluto a tutti e Buon Natale.2 punti
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Non me ne parlare…io non mi chino proprio più perché se lo faccio divento io stesso un reperto archeologico e magari mi rinvengono tra duemila anni, classificando i miei resti come Homo Numismaticus ☺️2 punti
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DE GREGE EPICURI Splendida moneta! Ho avuto in passato diversi esemplari di questo tipo, ma infinitamente più brutti. Solo, io non avrei usato il termine "restituzione", perchè lo riservo alle monete "ufficialmente di restituzione", che sono quelle poche (e abbastanza rare) che contengono il termine RESTITUIT, a volte abbreviato. Le più numerose restituzioni sono statre compiute da Tito e da Traiano; trovi un capitoletto sull'argomento nel manuale di Francesco Gnecchi, "Monete romane".2 punti
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Ciao, oggi ricondivido alcune mie monete con la raffigurazione sul rovescio del dio Sole ( Soli Invicto, sole invincibile). Veniva festeggiato il 25 dicembre in occasione del solstizio d'inverno e rappresentava per i romani la vittoria della luce sulle tenebre, in concreto del bene sul male in tutti gli ambiti della vita. Sempre presente nella cultura religiosa romana venne immortalato sulle monete dal lll secolo d.C. in poi (Caracalla fu il primo). Eliogabalo tentò addirittura di imporlo come unico dio, con molta velleità vista la religione politeista romana, ed infatti non gli portò molto bene. Fu Costantino durante il suo impero a far coincidere la data del festeggiamento del Natale cristiano ( la nascita di Gesù fino ad allora veniva festeggiata dai cristiani il 6 gennaio ) con quella del dio Sole romano. Fu la nascita del Natale che il 25 dicembre noi tutti cattolici festeggiamo. Condividete anche i vostri esemplari di monete se avete tempo e voglia. Queste brevi note mi sono servite come pretesto per permettermi di fare a tutti voi ed alle vostre famiglie un sincero augurio di sereno Natale🙂 Grazie ed alle prossime ANTONIO1 punto
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Per Filippo sì. La variazione a Milano è presente solo nelle monete di Carlo V.1 punto
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Bellissime monete come sempre 😄 Ricambio con piacere gli auguri per un sereno Natale 😃 Purtroppo non ho ancora avuto il piacere di aggiungere alla collezione una moneta con il Dio Sole, posso contribuire con il mio denario di Elagabalo però, è sempre in tema 😄 Matteo1 punto
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O è stata manomessa o è un conio molto stanco. Sembrerebbe un conio difettoso più che "usura" ma aspettiamo i più esperti in difetti di conio.1 punto
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la mancanza del leone l'avevo notata anche su altri esemplari.1 punto
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Lo spazio è effettivamente ridotto rispetto al punzone del leone,anche volendo non ci starebbe stato ,forse non è una dimenticanza ma una scelta...1 punto
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È uguale al punto di centraggio che si trova tra la basetta e la barba...1 punto
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Esatto! Questa l' ho presa al mercatino insieme all' altra da 10 Marchi. Quando ho visto gli alberelli, non ho potuto resistere: ho subito pensato a voi 😁 PS: saluti da Monaco!1 punto
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Approfitto per fare gli auguri di Buon Natale a tutto il forum. Fabio1 punto
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Ciao @Regiumdal ritratto e dall'aspetto generale dovrebbe trattarsi di un denario dell'imperatore Alessandro Severo. Dalle foto mi sembra di capire che la moneta non sia in argento ma in bronzo o rame ( tu puoi confermare o correggere se la moneta è in tuo possesso) percui potrebbe trattarsi ( visto il peso molto basso) di un denario del Limes o di un falso suberato che ha perso il suo rivestimento d'argento. Dalle poche lettere visibili e dalla fisionomia la figura sul rovescio è quella dell'Annona. Posto foto denario in argento della stessa tipologia. Ricambio gli auguri.🙂 ANTONIO1 punto
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Uuh che bello, Nyassa Mozambico, e' un fiscale di 1centavos portoghese del 1924. Non comune. Sono emissioni molto belle stampate dai famosi Waterlow & Sono LTD.1 punto
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Se ti piace questo titolo posso correggerlo io. Ciao. Stilicho1 punto
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ET PN Γ anno 153, 216/217 d.C, siamo alla fine del regno di Caracalla. La tipologia di Mithra a cavallo è molto comune a Trapezos. Solo il modulo è fuori dalla norma. Mi chiedo addirittura se i conii non sarebbero gli stessi del bronzo di Gallica (15g) https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8561029r.r=Caracalla trapezos?rk=42918;4#1 punto
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Interessanti i cartellini che fanno parte comunque della storia della tua moneta. Mi piacciono soprattutto i primi tre perchè scritti a mano e con penna (solo il secondo, mi pare, con stilografica che ha un po' sbavato su cartoncino poroso). Mi piacciono particolarmente quelli tondi, che ho visto più frequentemente uniti alla monete di provenienza inglese. L'errata attribuzione ad Antonino Pio forse dipende della legenda di dritto che recita, appunto, ....ANTONINVS PIVS. Nel terzo cartellino vi e' una correzione, che pare vergata dalla stessa mano che lo aveva scritto precedentemente. Interessante anche il fatto che ci sia la classificazione del Cohen. Il quarto penso che sia quello del tuo acquisto, no? Ciao. Stilicho1 punto
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Ciao a tutti, moneta arrivata. Sono molto soddisfatto per l'acquisto e la cifra spesa data la condizione della moneta. 14,2 gr. 26 mm Oscar1 punto
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Ciao non sono restituzioni o come si chiamano oggi " COMMEMORATIVE " ma anche Traiano Decio ha fatto una bella serie di antoniniani a nome di imperatori precedenti. Questo è solo un'esempio. Silvio1 punto
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Buongiorno a tutti. Perdonatemi anzitutto la citazione di me stesso ma la ritengo necessaria per spiegarmi meglio. Il senso dell'intervento era quello di affermare un principio che possiamo esprimere in questi termini: "Tutti o quasi hanno diritto a una seconda possibilità. Non è scritto da nessuna parte che la Società debba offrire la terza, la quarta e via dicendo." Ciò significa che un soggetto che commette un reato deve pagare per quello che ha fatto e, nel frattempo, gli devono essere forniti gli strumenti per evitare di ripetersi. E' chiaro che il sistema s'inceppa - e la gente perde fiducia - nel momento in cui abbiamo in strada lo scippatore arrestato il giorno prima, nella Pubblica Amministrazione il tangentaro che ha tradito lo Stato per interesse personale o partigiano, l'omicida dei propri genitori che appena uscito pensa bene di minacciare altri congiunti e via dicendo con tanti esempi che ci porterebbero davvero OT. E' chiaro che ciò determina una sfiducia generale verso l'ordinamento penale e, pertanto, l'impossibilità da parte della popolazione di percepirne gli aspetti positivi o, peggio ancora, una fascinazione per la giustizia "fai-da-te" che è quanto di più pericoloso ci sia (armi comprese, che è meglio lasciare alle nostre Forze Armate). Su questi argomenti si sono scritti centinaia di libri, quindi è tutto per forza di cose semplificato ma spero si colga il senso delle mie parole. un saluto cordiale e a presto.1 punto
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Con l'occasione di augurare a tutti buone feste, visto che mi è capitato sottomano, allego la normativa austriaca, che riprende sostanzialmente quella della Serenissima, per la fabbricazione della teriaca a Venezia.1 punto
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Il mio pensiero. Anche secondo me si tratta di una doppia battitura. Come detto sopra, si vede anche il primo profilo della fronte: Anche sul rovescio si nota la doppia immagine dell'altare e della coda dell'aquila: Ciao. Stilicho1 punto
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Si tratta secondo me proprio di una chiara evidenza di doppia battitura. Le tracce rimaste sono proprio il retro della nuca-capelli, la fine della legenda “N” prima della testa ripetuta e anche la strana forma del collo, tagliato più sottile del normale in basso, proprio per questo effetto. A voler indagare più in dettaglio sembra che si veda anche la linea della fronte della prima battitura, poi obliterata, appena sopra l’occhio…1 punto
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Salve , a me non pare una doppia battitura della N , piuttosto un versamento di metallo che si estende da sopra la testa fino alla nuca di Marco Aurelio . Quella che sembra una N o una M ad un attento esame pare piu' un effetto ottico , che l' occhio si adatta nel riconoscere una lettera anziche' un travaso di metallo . Opinione personale .1 punto
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Salve E' noto che il 5 centesimi di euro è di acciaio (poco meno del 95%) con placcatura in rame, da cui il colore rossastro che dopo un po’ di tempo sviluppa una patina uniforme scura e opaca perché il rame reagisce con l'ossigeno dell'aria formando l'ossido rameoso (cuprite). Lo stadio successivo è la trasformazione anche localizzata della cuprite in carbonati basici di rame, malachite e azzurrite, che si differenziano dal colore rispettivamente verde smeraldo e azzurro. Su questa moneta si nota la formazione di questa patina, malachite a h 9 del diritto e tra h 7 e h 8 del rovescio, e malachite con azzurrite tra h 2 e h 3 del rovescio. apollonia1 punto
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Ecco i cartellini, il primo credo sia francese, inoltre erroneamente attribuiscono il sesterzio ad Antonino Pio. In nessun cartellino viene riportata la doppia battitura che a me pare evidente. Lo zecchiere quel giorno era un po' ubriaco o stanco. Buona serata Antonio1 punto
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Purtroppo non si sono fidati a cambiare quello che è stato scritto in molti anni di pubblicazioni, mentre hanno avuto il coraggio di modificare altre cose .. alcune a mio parere corrette ed altre no. Il mio resta comunque solo un pensiero personale, ma se avessi pubblicato io il volume avrei acceso altre luci sulla monetazione sabauda ed avrei tenuto spente alcune "lampadine"....1 punto
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Interessante anche la presenza dei 4 cartellini. Trovo che siano un elemento che aggiunga un "surplus" alla moneta, anche per la possibilità di ricostruire i suoi precedenti passaggi (a parte anche il valore eventuale dei cartellini in sé). Li puoi eventualmente postare? Ciao. Stilicho1 punto
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Si dietro la nuca, poi c'è una N sopra la testa e al rovescio alla sinistra dell'altare si intravede qualcosa. Ciao Antonio1 punto
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Gentilissimi amici proseguendo nella non facile (e decisamente costosa 😳) impresa di sostituire progressivamente i miei scudi sabaudi con esemplari di qualità, stasera sono lieto di presentarvi un millesimo in generale di media rarità, ma che diventa davvero difficile da reperire in elevata conservazione. La combinazione straordinaria di lustro, rilievi pressoché intatti e patina omogenea leggermente iridescente qui fanno la differenza abissale con i gradi inferiori di conservazione, che diventano molto più rintracciabili. Proviene dall’asta Nomisma Aste numero 5, lotto 1131 TOP POP, miglior esemplare certificato NGC, in slab n. 6141774-008. - MS 63. Certamente non regalata, ma in questa conservazione è moneta incredibilmente appagante, sia per gli occhi che per l’orgoglio di possedere un esemplare di tale qualità. Qualche lieve imperfezione al bordo inevitabilmente le impedisce di salire a MS64. Buona serata a tutti1 punto
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Impossibile.. nel caso l’intestatario della cassetta muore si va sempre in successione. Se il proprietario della collezione la ripone nella cassetta di quello che vuole sia il proprio erede, in caso di morte dell’erede potrebbe poi non riuscire più a rimettere mano sulla collezione o su parte di essa. Io andrei piano a mettere le mie monete legalmente in mano a un’altra persona. Ci possono essere casi particolari in cui poi la si perde. E questi casi potrebbero non essere così rari. Si potrebbe valutare un conferimento ad un trust, che apre una cassetta in banca. Ma sono tutti casi limite a mio avviso, solo per collezioni particolarmente pregiate.1 punto
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E' Il paradosso della storia umana, secondo cui chi uccide un uomo o fa una rapina è chiamato giustamente ladro o assassino, mentre chi ne uccide migliaia e saccheggia intere popolazioni può arrivare ad essere considerato un conquistatore, un condottiero e finanche un eroe...1 punto
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Mi inserisco nella contesa per dare un contributo "neutrale" alla discussione e, se possibile, alla definizione delle aree monetarie portando la testimonianza di quanto si evince dai documenti mantovani dell'epoca. Unica premessa indispensabile, non sono un economista e quindi, esposti i fatti, nelle conclusioni potrei scrivere castronerie di cui mi scuso da subito. Come scritto sopra da @Arka la delibera per l'emissione della lira Tron, come riporta il Papadopoli, è datato 27 maggio 1472 e già il 24 luglio del 1472 veniva deliberato un compenso di 20 ducati annui ai due figli dello zecchiere Antonello di Pietro per il lavoro svolto per le nuove monete... testimonianza del fatto che gli zecchieri lavorarono con solerzia... E infatti a Mantova con grida del 2 luglio 1472 il marchese già ordina che Dove alla nuova moneta veneziana da 20 marchetti viene attribuito il valore di 15 soldi di Mantova. Il 5 dicembre 1477 (terminato il dogato di Nicolò Tron), considerata la grossa mole di moneta falsa ed erosa circolante nei territori mantovani il marchese ordina che: Dove si tutela la circolazione della sola moneta mantovana e veneziana.. Non è altresì da trascurare che l'emissione veneziana del bagattino in rame (22 ottobre 1472) trovò un seguito in tutta l'area mantova ed emiliana. Il 10 aprile 1479 (con Federico I marchese di Mantova) si comunica che essendo avvisato lo Marchese che comenzano apparere de molte monete tose e guaste, come sono troni et marcello et altre monete grosse... Testimonianza che le lire Tron sono d'uso così comune da costituire un problema quando tosate o manomesse. Francesco II Gonzaga il 15 febbraio 1501 fece pubblicare una grida in cui si ordina di non rifiutare la moneta veneziana di qualunque sorte, se di buon argento e peso. Il 15 aprile 1505 ordina che, in considerazione del fatto che la maggior parte delle trentine sono false, si spendano per il valore 2 bagattini eccetto: anche in questo caso si tutela la circolazione della moneta veneziana... Tutto quanto esposto per far notare che a Mantova il sistema monetario di riferimento dal 1470 all'inizio del XVI° sec. fu sicuramente quello veneziano. E quindi anche se, come correttamente evidenziato da @numa numa, per Ludovico II l'allineamento al sistema monetario veneziano coinvolse anche il testone (il cui peso si attesta fra i 6,35 e 6,52 g) e da Francesco II invece i testoni presero a riferimento il sistema monetario milanese; le grida pubblicate fino al 1505, e quindi anche durante il marchesato di Francesco II (ovviamente per le grida che ho potuto verificare) continuano a dimostrare la costante preoccupazione dei marchesi di Mantova a mantenere un rapporto di reciprocità con l'area veneziana, mentre, limitatamente alle fonti consultate, non si trova alcun accenno alla monetazione milanese. Considerato che questa situazione sembra avere andamenti speculari anche nella maggior parte delle zecche emiliane mi pare si possa dedurne che le aree di riferimento fossero abbastanza fluide e funzionali da una parte alla circolazione locale (per Mantova e l'Emilia il sistema monetario veneziano) e dall'altra alla circolazione "internazionale" con adeguamento dei grossi moduli alla monetazione milanese prima, spagnola poi... Da quanto noto nella apparente confusione che si evidenzia proprio nella definizione e nella differenziazione fra lire e testoni... (scorrendo le monografie dedicate alle varie zecche dell'area padana si trovano testoni leggeri e/o testoni di 6,5 g coerenti con il peso della lira affiancati a testoni di 9,5g, oppure testoni leggeri da 2,9 g più coerenti con il peso delle mezze lire...) mi pare si possa ritenere che proprio la lira e il testone possano essere considerati i moduli di cesura fra le due finalità: circolazione locale vs sistema "internazionale". Consapevole di essermi addentrato in un territorio minato ringrazio da subito per ogni precisazione, chiarimento ed informazione che possa portare un pò di luce fra le nebbie delle mie conoscenze. un saluto Mario1 punto
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@numa numa No, no, no... Il grossone da 20 soldi di Galeazzo Maria Sforza inizia ad essere coniato dopo la riforma del 1474. La prima lira ad essere coniata è la lira veneziana del doge Nicolò Tron le cui coniazioni iniziano nel 1472. Arka Diligite iustitiam1 punto
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