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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/03/24 in tutte le aree
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Salve. Coronato Ferdinando I D'Aragona. Aggiungo altri due esemplari ai due di ieri. Il primo: scena dell'Incoronazione con sigla "m" gotica. Il secondo ( con delle rigature ), riporta "c" gotica, e, al dritto, la variante " CORONATS " invece di "CORONATVS". Ringrazio per l'attenzione rivolta ai due esemplari di ieri. Un caro saluto.5 punti
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Salve e buon anno nuovo a Tutti, segnalo : presento l'opera Le monete di Siena, a firma di Vincenzo Castelli, edito dalla Edizioni D'Andrea. L'opera, di 236 pagine, affronta tutta la produzione della celebre città dalle sue origini fino alla definitiva chiusura della zecca per mano di Firenze. Sono riportate altre 200 tipologie principali, molte delle quali accompagnate da numerose varianti. Vengono censiti anche numerosi segni inediti di zecchiere. La maggior parte delle emissioni, grazie ad un attento lavoro di archivio, riporta la delibera che ne autorizzava l'emissione. In appendice sono riportati anche diversi falsi d'epoca. Il libro si articla in 236 pagine formato A4, oltre ad un comodo prezzario staccato con i valori di mercato nelle conservazioni MB e BB. Prezzo di copertina € 80 https://www.edizionidandrea.com/3 punti
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Grazie a @El Chupacabra, @rickkk, @Laurentius, @santone, @QuintoSertorio. E' anche questo il fascino della numismatica, questo confronto fra studiosi che portano la loro esperienza e le loro conoscenze a disposizione anche di chi non sa niente ma cerca di imparare. Una volta un giornalista salutò Giuseppe Ungaretti con l'appellativo di "Maestro". Ungaretti rispose: "Ma che maestro! Io sono un vecchio, un vecchissimo discepolo".3 punti
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Ciao a tutti e buon 2024. Se posso aggiungere qualche ulteriore elemento documentale a quanto già esposto dall'amico Giov60, vorrei sottolineare come la tesi del Carboneri secondo cui la mancata emissione degli scudi del 1901 si debba attribuire alle rimostranze francesi non appare, alla luce dei documenti consultati e che vi posto, la ragione effettiva della mancata emissione. In realtà, partendo dal testo della Convenzione Monetaria del 6 novembre 1885 (ratificata nel Regno d'Italia con Legge n. 3095 del 31.12.1885 e pubblicata nella G.U. n. 316 del 31.12.1885) e, in particolare sulla base dell'art. 8 della stessa Convenzione, se da un lato si stabiliva che "la coniazione delle monete d'argento da 5 franchi è provvisoriamente sospesa, né potrà riprendersi se non quando un unanime accordo fra tutti gli Stati contraenti si sarà stabilito", subito dopo, sempre nello stesso articolo 8 si stabilisce che "Tuttavia, se uno degli Stati volesse riprendere la libera coniazione delle monete d'argento da 5 franchi, esso lo potrà fare purché cambi o rimborsi, durante tutta la durata della presente Convenzioni , in oro e a vista, agli altri Paesi contraenti e su loro domanda, le monete da 5 franchi in argento coniate alla sua effigie e circolanti sul loro territorio. Inoltre, gli altri Stati saranno liberi di non più ricevere gli scudi dello Stato che avesse ripreso la coniazione di dette monete". Quindi, non furono tanto le "rimostranze dei francesi" ad impedire l'emissione degli scudi del 1901 quanto piuttosto le onerose conseguenze che un'eventuale emissione di tali monete avrebbe provocato alle Finanze del Regno per il cambio o il rimborso degli stessi, che avrebbe dovuto avvenire in oro. In altre parole, se il Regno d'Italia avesse voluto emettere gli scudi del 1901 a norma della Convenzione lo avrebbe potuto fare.... ma a duro prezzo. In allegato, posto il testo integrale dell'art. 8 citato, il cui testo - scansionato dal libro di Federico Marconcini - "Vicende dell'oro e dell'argento" pubblicato nel 1929, è già tradotto in italiano. Posto anche la G.U n. 316 del 31.12.1885 dove trovate pubblicata - in francese - la Convenzione del 6 novembre 1885 ratificata dalla Legge n. 3095/1885. Saluti. M. ScansioneMarconcini.pdf G.U. n. 316 del 31.12.1885.pdf3 punti
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Salve condivido foto di una cartolina di buona Pasqua e chiedo maggiori informazioni. Viaggia a Sava. Ringrazio in anticipo2 punti
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Ciao, ultima condivisione di quest'anno 🙂. Si tratta di un denario dell'imperatore Adriano ( 117-138 d.C.) recante sul rovescio la personificazione della dea della Pace, coniato a Roma nel primo anno di regno. Adriano, uno tra gli imperatori che meglio governò l'impero assicurando un lungo periodo di prosperità al popolo romano. Per quanto riguarda la Pace (Pax) rappresentava quella condizione di tranquillità e benessere che si stabiliva dopo qualsiasi tipo di conflitto ed è raffigurata stante con cornucopia dell'abbondanza e ramoscello d'ulivo. Il primo a farla riportare sulle monete imperiali fu l'imperatore Ottaviano Augusto ( che aveva vissuto in prima persona le sanguinose guerre civili della tarda repubblica) e che fece costruire in suo onore anche il bellissimo tempio dell'Ara Pacis. Da esame diretto il denario è coniato, ben centrato, in ottimo argento ( avevano un quantitativo di fino del 90% circa) ed ha svolto la sua funzione egregiamente. Nonostante ha circolato non poco è rimasta molto leggibile e ( per me, ovviamente 🙂) piacevole. Colgo l'occasione per augurarvi un sereno e prospero 2024 insieme alle persone più care, ed un auspicio generale di Pace nel mondo....ne abbiamo veramente tutti bisogno....chissà....😡. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18,40 mm 3,23 g RIC 442 punti
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Scusate se mi intrometto .. anche se fuori contesto della discussione potreste dirmi se vi è piaciuto questo libro? Potreste dirmi anche quanto costa?2 punti
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ciao Gennaro buonasera, appena ho tempo lo ritiro dalla cassetta di sicurezza della banca , faccio delle foto e lo studiamo insieme attentamente. saluti Michele2 punti
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Non ci crederete ma stamattina recandomi al lavoro ho notato un tondello semilucido in una cunetta a margine della strada. Man mano che mi avvicinavo i dettagli della moneta mi apparivano sempre più familiari; fin quando, avendola presa il mano realizzai di aver ottenuto (nuovamente) dalla dea Minerva il mio primo potenziale horror-coin di quest'anno! Certamente non è al livello dell'esemplare Emmental ma come inizio promette bene. Adesso proverò a dargli una pulita poichè al rovescio presenta incrostazioni che ne celano il millesimo e poi la sottoporrò alla vostra visione in tutto il suo splendorror. A presto2 punti
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Altre possibili monete: 25 Anniversario dell'Euro 125 Anniversario della FIAT 700 anni dalla morte di Marco Polo2 punti
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Buonasera e buon anno a tutti! Data la mia passione per le monete che reputo "strane" qualche tempo fa sono riuscito a ottenere tramite scambio questa moneta,che era tenuta in scarsa considerazione dal proprietario. Senza saperne molto ero stato attirato dalla piccola dimensione e peso rispetto a quello che consideravo un semisse "normale"(ho riconosciuto che fosse un semisse solo in base alla s) e anche se i pesi variano moltissimo in base al periodo di emissione questo mi sembrava davvero troppo sottopeso e di stile strano, soprattutto la barca sul retro. Ci ho messo un bel po' a capire cosa fosse, e magari mi sbaglio, ma dati i simboli sopra la prua e il peso di circa 7,1 grammi lo avrei riconosciuto come un semisse di zecca "non ufficiale", vorrei chiedere se qualcuno ne sapesse di più e avesse la referenza esatta ! Grazie in anticipo per l'attenzione!2 punti
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dovrebbe esserci anche una serie di monete "DUCATI". 3 monete da 5€ in argento: Cucciolo, Panigale, 916. tutte e tre smaltate, proposte singole e in trittico. decreto tecnico artistico ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale2 punti
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Senza le immagini del dritto e del rovescio e solo con un'immagine del taglio che si presenta perfettamente liscio e con tracce di probabile lavorazione al tornio si tratta,a mio avviso,di una riproduzione... Dimenticavo, mancano anche un saluto e un grazie che non sono meno importanti delle immagini del dritto e del rovescio...2 punti
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Ciao, moneta che dimostra tutti gli anni che ha ed i segni del luogo dove ha stazionato prima del suo ritrovamento. Quasi impossibile una sua classificazione precisa. Dal ritratto restringerei alle auguste Faustina Minore o Lucilla. Per la figura sul rovescio potrebbe trattarsi della dea Giunone (tipologie che ci sono per entrambe le auguste). Il diametro è scarso ( il tondello è molto rovinato) ma propendo per un asse ( unica lettera che mi sembra intravedere è la C che ti evidenzio in foto). Attendiamo ulteriori interventi 🙂 ANTONIO2 punti
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Per quanto riguarda la ripresa della coniazioni degli scudi del Regno d'Italia e sempre sul piano documentale, ciò avvenne a seguito della Convenzione addizionale alla Convenzione monetaria conclusa a Parigi il 6 novembre 1908, ratificata nel Regno d'Italia con Legge n. 358 del 10.6.1909 (in G.U. n. 148 del 26.6.1909). All'art. 17 di tale Convenzione addizionale si stabilisce infatti che "ll Governo italiano è autorizzato a far procedere alla riconiazione degli scudi da 5 franchi d'argento emessi dagli Antichi Stati d'Italia e aventi attualmente corso legale nel Regno; a carico suo l'operare a proprie spese il ritiro di tali specie antiche". Con ulteriore Protocollo del 4 novembre 1908 si precisava quali fossero, a quella data, gli scudi degli Antichi Stati d'Italia aventi corso legale. Per brevità , allego la scansione dell'art. 17 e del Protocollo, in italiano, sempre tratti dal testo di F. Marconcini citato nel precedente post e la G.U. n. 148 del 1909 dove trovate il testo in francese di tutto quanto. Art. 17.pdf Protocollo.pdf G.U. n. 148 del 10.6.1909.pdf2 punti
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@vindar Le considerazioni fatte da te sono giuste ed in buona parte spiegate da @ilnumismatico. Vorrei però sottolineare 2 cose. La prima rispetto alla tua domanda originaria: nel corso dell'Unione Monetaria Latina 5 monete da 1 lira avevano meno argento di uno scudo da 5 Lire. Questo perchè gli "spezzati" dello Scudo (ovvero la moneta divisionaria) non era interconvertibile tra le varie nazioni come lo Scudo ed era pertanto una moneta cossiddetta "fiduciaria" a circolazione locale e titolo metallico autonomamente stabilito. Sempre questo termine di "moneta fiduciaria" si ricollega alla monetazione argentea post-bellica in cui, a prescindere dal contenuto intrinseco argenteo, questo, per la svalutazione di tale metallo, era sempre di valore nettamente inferiore al valore nominale. Dunque, seppure le monete a minor contenuto argenteo fossero le meno gradite alla popolazione, pure non faceva molta differenza. Ulteriori parziali spiegazioni si possono desumere dalla relazione di Zecca qui scaricabile (molto interessante)!2 punti
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Ciao, Avevo iniziato a scrivere questa risposta prima che tu scrivessi il secondo post. Ho avuto un po da fare e questa risposta mi ha preso più tempo di quello che credevo. Tuttavia credo di essere andato alla “radice” della questione, seppur facendo una panoramica molto molto ampia e sommaria. Quindi ti lascio alla mia replica, che, preciso a scanso di equivoci, vuole solo essere uno stringatissimo riassunto dello stato di cose che portarono ai fatti da te descritti ============================================== Hai fatto una domanda molto interessante, che ogni tanto spunta fuori in una delle sue molteplici sfaccettature. Devi sapere infatti che l’argomento da te sottoposto è molto complesso specialmente per le varie vicissitudini storico-economiche che hanno legato il bimetallismo (oro e argento) nel corso delle varie epoche. Apro e chiudo una piccola parentesi, che poi riaprirò brevemente: Queste sue monete, seppur coeve e dallo stesso nominale, hanno un contenuto di fino differente: 800 millesimi il littore, 600 millesimi il cappellone. Vedo che tu sei partito dal pezzo da 5 lire aquilotto e fecondità, quindi dopo la fatidica data del 1914: la grande guerra infatti è quella che ha cambiato tutto. Per capire bene le cose quindi dobbiamo partire da un po prima: inizio secolo, il 1900. Lo standard monetario vigente si basava sul “franco Germinale” (su Wikipedia trovi tutto se vuoi sapere cos’era). In pratica veniva fissata la quota di 4,5 grammi di argento fino per un Franco (corrispondente a 0,29025 grammi di oro puro, per un rapporto argento - oro di 15.5:1). Bene o male (perché non si è mai riusciti a rimanere entro questi rapporti) le cose andarono avanti fino alla grande guerra. Fino ad allora quindi le monete circolanti erano il pezzo da 1 lira, dal peso di 5g, quello da 2 lire da 10 grammi, e lo Scudo da 5 lire per 25 grammi. Queste erano anche le specifiche fissate dall’unione monetaria latina, di cui anche il nostro paese entrò a farne parte. La grande guerra e tutte le difficoltà che si portò dietro esasperarono a tal punto le debolezze intrinseche su cui si fondava il bimetallismo (Due le cause che rendevano debole questo sistema: 1. La fluttuazione dei rapporti tra i due metalli, che invece era stata supposta stabile e 2. La fluttuazione dei cambi) che in breve, l’Unione cessò di fatto la sua funzione monetaria tra i vari Stati anche se, formalmente, continuò ad esistere fino al 1927. Tra le varie concause, la grande guerra incentivò la tesaurizzazione delle monete in metallo prezioso, con conseguente emissione di moneta cartacea (da qui l’emissione dei BUONI, ben conosciuti da chi colleziona anche cartamoneta), con il conseguente aumento del divario tra i cambi dei vari paesi. I prezzi dell’argento oscillavano vertiginosamente (è in questo contesto così problematico, ad esempio, che venne coniato il “famoso” scudo Quadriga Briosa). L’instabilità portata della guerra rese impossibile ritornare a quei canoni che erano all’origine dell’economia monetale fissata dal Franco Germinale. Dal 1926 ci fu un ritorno della moneta in metallo prezioso, ma questo fu, se vogliamo, solo “di facciata”. Anche se la produzione monetale di aquilotti e bighe fu copiosa, non solo non rispettava gli antichi canoni originari previsti, ma fu comunque di molto inferiore all’emissione di banconote; erano queste, infatti, la moneta più prevalente (che, ripeto, chi colleziona banconote ben conosce). Ad esempio, qui puoi vedere i quantitativi di emissione della banconota da 5 lire che circolava contestualmente all’aquilotto: https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=46 Siamo finalmente arrivati alle emissioni da 20 lire Littore, Cappellone e Quadriga lenta. Mancando i rapporti originari oro-argento definiti dalla convenzione, va da sé che queste emissioni furono più dei “tentativi” molto limitati di ripristinare una circolazione metallica come in passato (ecco perché avevano un più basso contenuto di fino). Pochi milioni di esemplari coniati (se consideri il 20 lire impero, addirittura si parla di soli 10 mila pezzi!!!) non sono nulla per soddisfare il bisogno della circolazione monetaria di un paese. Anche se diversi di questi esemplari avranno circolato, la “vera moneta” era la carta. Non parliamo poi delle altre pezzature metalliche emesse per “celebrare” l’impero… 10 lire https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=50 50 lire https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=63 https://www.cartamonetaitaliana.com/museo/?position=68 Considerando poi il peso delle “monete” auree si chiude tristemente il cerchio. I 100 lire fascione e vetta, benché rispecchiassero i criteri tecnici pre guerra, furono coniate esclusivamente per fini propagandistici e vendute a 4 volte il loro valore facciale. Non parliamo poi delle successive emissioni auree perché il loro scarso volume di emissione (e i loro dati tecnici) sono imparagonabili con gli standard che avrebbero dovuto rispettare. Dal momento che queste monete furono quindi emesse più per propaganda che per la circolazione (la maggior parte furono tesaurizzate e/o hanno avuto una circolazione comunque non intensa) il loro contenuto di fino rimane una “questione” secondaria non necessariamente legata al corretto rapporto con l’oro. Ovviamente incoraggiò tutti a leggere la sterminata documentazio disponibile sul tema (libri o web).2 punti
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Il costo di questo prodotto? Diciamo che questo è argento, ma non sembra argento, il costo è pari al costo del metallo. Questa non è una moneta falsa, è un souvenir per i bambini.1 punto
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Ho capito,tu e Minerva siete in sintonia😁 Singolare come ti capitino sempre queste 100 lire😀 Un sesterzio 😂1 punto
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Salve, questo esemplare è superbo. In tutto. Ma ha un particolare secondo me: il cerchietto così nitido sul seno sinistro della Vittoria l’ho visto (in foto) solo sulle ‘’prova’’! Davvero un gioiello. Complimenti! p.s. munendosi di lente o meglio microscopio a pochi ingrandimenti (20/40x) il cerchietto è vagamente intuibile anche in monete in conservazioni leggermente inferiori. Ma così nitido è veramente eccezionale.1 punto
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Non sono un esperto... però, facendo una ricerca sulle diverse tipologie di aquile riprodotte nei bottoni militari (europei) degli ultimi 2 secoli, quella del bottone sembra presentare tutte le caratteristiche di quella araldica polacca... anche tenendo conto del fatto che ne ho trovato decine di versioni diverse (anche solo tra le diverse armi). Logicamente data la mia ignoranza in materia mi affido a chi ne sa più di me. Posto un esempio di un bottone dell'aeronautica polacca della seconda guerra mondiale.1 punto
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Monete autentiche in bassa conservazione (attorno al BB: strano, perché in genere è facile trovarle meglio conservate essendo state tesaurizzate nell'immediato dopo l'emissione). 30 € per tutte e tre è un prezzo equo (forse anche poco...), lo è meno per i 15 € di spedizione. Ti confermo che il millesimo 1916 è R (il 1915 NC e 1917 C), qui sotto, per condivisione e confronto ti posto un esemplare in buona conservazione: Per quanto concerne le distanze fra rosette, FERT e nodi sul contorno, le distanze possono variare (e di tanto, fino al sovrapporsi dei simboli) in quanto tutto dipende dalle condizioni della virola e dal trascinamento del todello. Qui sotto un esempio di virola (o ghiera) rotta:1 punto
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Salve condivido foto di una cartolina di buon Natale, doppio timbro Addis Abeba, uno poco leggibile. Mi sono piaciuti molto i francobolli usati per affrancatura, ne ho un’altra di qualche giorno prima con stessa affrancatura da stessa zona. Chiedo maggiori informazioni ai più esperti. Ringrazio in anticipo1 punto
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Annulli di partenza di Addis Abeba del 18.12.1938 cerchio grande e lunette vuote. Annullo di arrivo di Sava (Taranto) del 24.12.1938 (velocita da record secondo me) stesso cerchio. Affrancata per 1,20 (1 lira 20c). Il francobollo della colonia Etiopia da 20c violetto emissione del 1936 "effigie di Vittorio Emanuele III" e' di un valore di catalogo di 200€ (duecento). Consiglio di separare la cartolina dal mucchio delle altre, andrebbe conservata in plastichine non acide apposite o buste in "pergamino".. onde evitare ossidazioni, muffe ecc... . E' Materiale che di tanto in tanto va arieggiato, evitando l' esposizione al sole e all'umidità. L' altro francobollo da 1lira azzurro della colonia Eritrea di posta aerea della serie Pittorica emissione del 1936 ha un valore di catalogo di 5€. La cartolina nel suo insieme e' una RARITÀ.1 punto
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Annullo di partenza non nitido di Oria (Brindisi) presumibilmente dallo scritto del 5.4.1944. Affrancata con 50c viola e castano dell' emissione gennaio 1944 "Lupa Capitolina". Questo francobollo e' la prima emissione italiana al di sotto della linea Gotica durante il governo militare alleato, emissione che si protrarrà fino al 31.12.1948 La cartolina e' fuori tariffa in quanto sarebbero bastati 30c di affrancatura, questa eccessiva affrancatura va spiegata con la penuria di carte valori del momento che non riusciva a fare fronte alle necessità. Si decise allora, vista la soppressione di diversi servizi postali, di creare un solo francobollo appunto da 50c . Il francobollo e' di valore, ma per valutarlo correttamente dobbiamo sapere se e' filigranato (filigrana esagoni, la carta filigranata fu fornita dagli americani). Nel caso fosse filigranato il valore si aggira su busta viaggiata intorno ai 50€. .. nel caso non lo fosse la metà. Bisogna anche dire che è un francobollo con molte varietà pertanto gentilmente ti chiedo foto ravvicinata del francobollo, così giusto per togliersi la curiosità che in filatelia bisogna sempre avere. Completano poi i tipici annulli di censura di questo periodo, "Commissione Provinciale di Censura" + idenficativo del censore. Che dire ..?? MAGNIFICA, di valore non solo storico.1 punto
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Questo post mi era sfuggito, mi piace molto la moneta, ricambio volentieri gli auguri per un sereno 2024 😀1 punto
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Bella moneta davvero, un ottimo inizio di anno. Ricambio molto volentieri gli auguri!!!1 punto
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Confermo che è San Nicola da Tolentino . In alternativa potrebbe essere anche S. Domenico di Guzman (anche lui ha la stella come attributo iconografico). Ciao Borgho1 punto
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Roma Numismatics Ltd > E-Sale 116 Auction date: 18 January 2024 Lot number: 189 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Paphlagonia, Sinope AR Drachm. Circa 330-300 BC. Aeginetic standard. Phageta-, magistrate. Head of nymph to left, hair in sakkos / Sea-eagle on dolphin to left; Φ[AΓETA] below wings, ΣΙΝΩ below. SNG BM Black Sea 1490; SNG Stancomb 777; HGC 7, 399. 4.95g, 19mm, 6h. Extremely Fine; beautiful old cabinet tone. Acquired from Leu Numismatik AG. Estimate: 750 GBP1 punto
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Curiosa busta del 1988 trovata in rete *Lavoro italiano I.P.Z.S.* L'I.P.Z.S contribuì a stampare banconote per la Banca d'Italia sino al 1965.1 punto
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Ciao, potrebbe essere anche l'Hilaritas, si. Purtroppo la legenda del rovescio( almeno dalle foto) è totalmente illegibile. Tu che hai la moneta con una lente potresti magari individuare qualche lettera che potrebbe aiutarti. Di più non so dirti 🙂 ANTONIO1 punto
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Tra le emissioni ufficiali è conosciuto il denario RRC 110 con la corona ma anche quello non è frequentissimo. Moneta davvero interessante. Grazie per averla condivisa1 punto
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Ma secondo lei è possibile una richiesta così? (che poi messa così è un'affermazione, non c'è manco un punto interrogativo) Come richiedere la biografia e la filmografia di un'attrice partendo dalla foto del tallone sinistro... Ma insomma, almeno leggeteli i consigli! Siete voi che chiedete di essere aiutati!1 punto
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Penso che le fratture sulle silique sono molto comuni, ma a questo prezzo esagerato puoi trovarne anche senza ..1 punto
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Hai ragione e il bello è che l'ho anche acquistata 😅. Troppo spumante per queste feste!1 punto
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Ciao, se ne parla qui: Giusto per possederne un esemplare a suo tempo ho preso proprio questo 3 rubli.1 punto
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Ciao @Litra68 , un consiglio , quando si cercano notizie su un personaggio , occorre cercarlo tramite il gentilizio e non tramite il cognome . Ecco cosa e' uscito da una ricerca sulla Herennia Gens . Da Wikipedia : https://www.bing.com/ck/a?!&&p=7c64939ee2199a29JmltdHM9MTcwNDA2NzIwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTIwNA&ptn=3&ver=2&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=gens+herennia&u=a1aHR0cHM6Ly9lbi53aWtpcGVkaWEub3JnL3dpa2kvSGVyZW5uaWFfZ2Vucw&ntb=1 La gens Herennia era una famiglia plebea dell'antica Roma. I membri di questa gens sono menzionati per la prima volta tra la nobiltà italiana durante le guerre sannitiche e compaiono nell'elenco consolare romano a partire dal 93 a.C. In epoca imperiale ricoprirono numerosi uffici provinciali e comandi militari. L'imperatrice Erennia Etruscilla era una discendente di questa gens. I vasti interessi mercantili degli Herennii sono attestati da diversi autori, che descrivono la partecipazione della famiglia al commercio siciliano e africano, e soprattutto il loro coinvolgimento nell'acquisto e nell'esportazione del silfio, un'erba medicinale di grande valore nell'antichità, che cresceva solo lungo un breve tratto della costa africana, e sfidava ogni tentativo di coltivarla. L'interesse degli Erenni per il commercio è attestato dal cognome Siculo (un siciliano), dall'insediamento di un mercante di nome Erennio a Leptis Magna, dalla leggenda della fondazione di un tempio ad Ercole a Roma, e da una moneta della gens recante una rappresentazione della dea Pietas al dritto, e al rovescio Anfinomo che trasporta il padre, un riferimento alla leggenda dei due fratelli di Catana, scampati ad un'eruzione dell'Etna trasportando i loro anziani genitori. Gli Erennii erano originariamente Sanniti provenienti dalla Campania, ma furono assorbiti dallo stato romano in seguito alle guerre sannitiche. Il nomen Herennius sembra essere un cognome patronimico, poiché Herennius era un praenomen osco. I Marii erano i loro clienti ereditari. Livio menziona un Erennio che fu uno dei principali membri del senato di Nola in Campania, e molti degli Erennii rimasero in questa regione d'Italia; a Marco Ernennio fu decurione di Pompei intorno al 63 a.C. Gli Herennii conservarono un'usanza sabellica assumendo cognomi matronimici e occasionalmente gamonimici, la cui disposizione poteva variare considerevolmente. Livio ne riporta un esempio in relazione al panico per la scoperta dei Baccanali a Roma nel 186 a.C.: Minio Cerrinio era figlio di un Cerrinio e di Minia Paculla; dopo aver sposato Erennia, divenne Erennio Cerrinio. Erennio Etrusco Messio Decio era figlio dell'imperatore Decio e di Erennia Etruscilla. Al tempo della Repubblica, i cognomina trovati per gli Herennii includono Balbo, Bassus, Cerrinius, Ponzio e Siculo. Molti altri cognomi ricorrono in epoca imperiale. Balbo e Bassus erano cognomi comuni, il primo originariamente si riferiva a colui che balbetta, e il secondo a uno incline alla robustezza. Cerrinio e Ponzio erano nominatori sanniti, quest'ultimo forse imparentato con il latino Quinzio. Siculo si riferisce ad un abitante della Sicilia, dove alcuni degli Herennii esercitavano il loro commercio. Picens, attribuito al console del 34 a.C., suggerirebbe, se accurato, che un ramo degli Herennii si fosse stabilito nel Piceno. Segue un lungo elenco dei componenti della Gens Herennia che puoi leggere nel link sopra indicato e che si estende dal III secolo a.C. fino al III secolo d,C. dopo di che non si hanno piu' notizie di importanti componenti di questa antica famiglia italica . In foto un mio Sesterzio di Etruscilla con la Fecunditas , peso 22,5 grammi , con bellissima patina verde smeraldo , RIC 134a1 punto
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Salve @Stilicho , provo a cimentarmi con la tua giusta domanda : "perche' SOLUS" ? Puo' darsi , e' solo un' ipotesi , che la differenza tra SOL AUG e SOLUS AUG , risieda proprio nel diverso significato delle due parole , mi spiego : per SOL AUG , l' incisore probabilmente intendeva SOL INVICTUS AUG ridotto a SOL AUG , mentre per SOLUS AUG , probabilmente voleva significare UNICO o SOLO AUGusto per magnificare l' operato di Claudio II , forse per la sua vittoria sui Goti . L' allegoria del Sole del rovescio in entrambe le interpretazioni SOL o SOLUS le raffigurava l' Imperatore con lo stesso significato simbolico (unico e sole)1 punto
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Buonasera e buon anno a tutti in primis. Condivido un bel cioccolatino,senza pretese,ma sempre bello,fresco dal mercatino di oggi 😁1 punto
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Serata importante al CENTRO CULTURALE NUMISMATICO MILANESE, con la presenza di GUIDO CRAPANZANO, CESARE JOHNSON, alla presentazione del volume di WALTER MISELLI IL PAPATO DAL 1700 AL 1730 ATTRAVERSO LE MEDAGLIE RICORDANDO...1 punto
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Come abbiamo appurato nell'altra discussione le cartoline con questi numeri vengono da un marò del Battaglione San Marco. Guardando le cartoline e i timbri sono tutte del dopoguerra. Questa in particolare con il timbro di censura e appositamente senza data (non era permessa), parte da una zona di operazioni che potrebbe essere perché no anche una nave.. dove riceve il timbro di censura e il timbro blu a numeri, vengono poi instradate da un ufficio postale presuppongo non lontano dalla caserma dei Marò. La data non viene apposta dal mittente per ovvie ragioni di segretezza e neanche il timbro dell'ufficio postale con datario, ..si ci sta.. le somme tornano. Guardero' se ho bibliografia sul timbro di censura, ma non credo.. ?!1 punto
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