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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/05/24 in tutte le aree
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Io azzarderei Venezia, quattrino a nome del doge Pietro Lando4 punti
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Complimenti per i nuovi esemplari postati. Sappiate che mi state tentando a rimetterne qualcuno in collezione. Sono a mio avviso monete affascinanti che trasudano la storia del Regno. Permettetemi di soffermarmi un attimo sull'iconografia di questi coronati. Gli aragonesi erano maestri della propaganda e quale mezzo più efficace della moneta per affermare la loro autorità e legittimità sul trono di Napoli? La storia ci racconta che, salito al trono Ferdinando I d'Aragona, molti nobili e lo stesso papa furono contrari alla sua incoronazione con il pretesto che non fosse figlio legittimo del sovrano appena defunto Alfonso. I motivi in realtà erano altri e Ferdinando, appena salito al trono, dovette subito difendersi per affermare il suo diritto a regnare. Una guerra interna (prima congiura dei baroni) che lo vide vincitore. Ma ancor prima di vincere la sua battaglia contro i ribelli, una volta incoronato a Barletta, cosa fece il re? Fece coniare una moneta con la scena dell'incoronazione. Della sua incoronazione! Per poter dire a tutti che lui era stato incoronato e che ora era il legittimo sovrano del Regno. Ovviamente l'iconografia dell'incoronazione venne accompagnata dal motto "CORONATVS q LEGITIME CERTAV" (Coronatvs Qvia Legitime Certavit - Incoronato perché ha combattuto legittimamente). Dopo la congiura il Regno è attraversato da un periodo di relativa calma e, dal 1472 il precedente coronato viene affiancato da un nuovo tipo di coronato in cui non vi è più la scena dell'incoronazione ma il busto del sovrano mentre al R/ si trova la religiosa croce potenziata. Ma il re continua a ribadire il suo diritto di sedere sul trono riportando la legenda scelta per il precedente coronato. Nel 1485 ecco una nuova ribellione (seconda congiura dei baroni). Anche in questo caso il sovrano risulterà vincitore e si dimostrerà meno magnanimo nei confronti dei nemici. Magari è caso di inviare un nuovo messaggio... Ecco apparire un nuovo coronato caratterizzato dalla presenza dell'Arcangelo Michele che uccide il drago abbinato questa volta dalla legenda IVSTA TVENDA (Le cose giuste sono da difendere). Un'iconografia che racchiude diverse simbologie tra cui San Michele Arcangelo protettore dell'esercito aragonese e a cui il sovrano era devoto. Una presenza quindi dal doppio significato: da una parte la gratitudine all'Arcangelo per la vittoria sui ribelli; dall'altra parte un messaggio ai ribelli o futuri tali. E probabilmente, per rafforzare il messaggio, fu leggermente modificata l'iconografia con San Michele che questa volta, non in forma statica, avanza uccidendo il drago dal volto umano che andrebbe a rappresentare la ribellione o forse qualche ribelle in particolare. Il Sambon scrisse "l'Arcangelo, a difesa del sacro dritto sovrano, atterra il demone della ribellione". Una moneta quindi utilizzata come propaganda per ribadire la legittimità del trono e per avvertire che una ribellione contro il sovrano sarebbe stata schiacciata ed i fautori passati per le armi. Come si fa a non restare affascinati davanti a questi pezzi di storia!3 punti
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Non sono d'accordo sui "vivi dissensi", giusto per me non deve esserlo assolutamente per tutti e giusto per te lo rispetto! Dipende da come uno vive la collezione, sicuramente il tuo metro è economicamente più corretto e rispecchia la direzione che ha preso il mercato numismatico, se a questo aggiungiamo la tua soddisfazione e l'appagare il tuo gusto estetico io comprendo pienamente la tua scelta! Io che vado in un'altra direzione non pretendo assolutamente di considerarla quella giusta, semplicemente è quella che mi appaga di più! Collezionare le piccole, essere felice nel trovare un rottame, ma inedito, ecc. ecc. fa semplicemente parte di un diverso modo di collezionare dal tuo! Poi bisogna dire che le monete belle e bellissime piacciono a tutti!! Quelle brutte solo a chi le guarda in maniera diversa... ... e il "francamente me ne infischio" è la cosa giusta, tanto quelle non sono mai critiche costruttive!3 punti
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Di solito 1- si inizia salutando 2- si scrive una frase per chiedere (identificazione e/o valutazione) 3- si ringrazia. Non vorrei sembrare un bacchettone o uno che vuole fare il maestrino , però abitualmente quando si chiede qualcosa a qualcuno un salve e un grazie sarebbero graditi. Ricordalo la prossima volta. Ciao2 punti
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Ho un'idea. Presente qui, @fofo. Possiamo dire che è l'erede dei Medici. È più vicino ai Medici che alla Meloni). Possiamo fidarci del suo intuito e chiederglielo.2 punti
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Perfetto grazie ! A sto punto mi metterò a collezionare falsi visto che sono già a buon punto 🤣🤣🤣 Grazie ancora a tutti2 punti
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Non direi che stanno sbagliando. Hanno semplicemente preso decisioni di carattere puramente commerciale che molti di noi (io compreso) non condividiamo. Hanno solo un interesse, e questo interesse (ahimè) non siamo noi collezionisti.2 punti
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Chissà cosa pensava il falsario quando ha realizzato questo falso da 10 tornesi del 1852,dal ritratto il Re sembra essere invecchiato di 20 anni...2 punti
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Ultimo acquisto del 2023... Pubblica 1622 PHILIPPVS,sigla MC... Al rovescio la corona d'alloro è chiusa da 4 globetti disposti a croce , questo simbolo è presente anche in un esemplare del 23... Peso:12,74 grammi... Diametro:32,30 millimetri...2 punti
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Segnalo la pubblicazione del n. 401 di Panorama Numismatico. Questo è il sommario: Gianni Graziosi, Divagazioni sulle valute – p. 3 Ezio Cairoli, Errore di conio: sulla moneta da 5 euro dedicata a Italo Calvino, Mentone al posto di Sanremo – p. 8 Roberto Diegi, Gli antoniniani legionari di Gallieno. Monete non certamente belle ma che narrano una storia decisamente interessante – p. 9 Pier Maria Fossati, Alessandro Cesati, detto “il Grechetto” nella sua meno nota attività di intagliatore di gemme a Roma (1540-1560) – p. 13 Giovanni B. Vigna, Michele Chimienti, Guglielmo Cassanelli, Pio IX, l’ultimo papa-re: la parabola di un “parroco di campagna”, seconda parte – p. 23 Realino Santone, Imitazioni dei gigliati napoletani. Legenda non censita su un gigliato “romano” – p. 52 Alberto Castellotti, Un’Atena Liberty per l’esposizione Panama Pacifico del 1915 – p. 53 Giuseppe Carucci, Talleri di due piccole contee – p. 56 Recensioni – p. 58 Notizie dal mondo numismatico – p. 60 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 632 punti
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Da poco avevo aperto una discussione al riguardo. Ti rimando link certo che sarà utile2 punti
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Buongiorno proprio non saprei da dove iniziare senza avere una foto fronte retro della moneta.. aiuterebbe anche conoscere peso e diametro. Cordialità!2 punti
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Vedo che non è’ stato segnalato ancora un Convegno significativo come quello di Modena ormai imminente. Mostra-mercato organizzata dall'Associazione FilatelicaNumismatica Modenese. Per inf. [email protected]. tel. 333 59767291 punto
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Nessun segreto. Lavori di scavo per tubazioni esterne in una vecchia cascina in campagna.1 punto
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Questa è proprio una bella notizia che mi fa molto piacere.... Ho deciso comunque di fare il sacrificio dei due Galli e dei due Greci, per ringraziare la divinità, accompagnato da un bel Te Deum ...1 punto
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Ciao @Brios era una vita che non ti sentivo, come stai? Io tutto bene, continuo nel mio piccolo intento e sogno collezionistico Mediceo.. @simonelli è la prima volta che mi capita un oggetto cosí curioso, ma non mi stupireí se fosse originale, sembra di bronzo, fusione, potrebbe essere postumo..di solito è il colore delle medaglie postume dei Medici fatte in fine 700/800.. Credo che se fosse originale del 500/600 dovrebbe essere in argento,parlo per puro intuito. Io non credo facciano riproduzioni moderne di questo tipo di oggetti, sembra un pettine per capelli.. quanto pesa? è noto che i Medici avessero tutto personalizzato e di grande finezza artistica visto i maestri orafi e incisori che lavoravano per loro. Di dove sei?1 punto
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Direi un quattrino di Verona, Bartolomeo della Scala1 punto
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Descritto " Extremely rare, unpublished with this letter on reverse ", un esemplare di statere nella tipologia corinzia, dalla monetazione federale di Akarnania, con al diritto Pegaso in volo ed al rovescio testa elmata di Atena con dietro la particolare testa androcefala del dio fluviale Acheloo . sarà il 17 Gennaio in vendita CNG Triton XXVII online al n. 5127 .1 punto
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Grazie mille. Allora a breve rifaccio le foto e le condivido qui. Effettivamente sono poco significative quelle che ho fatto (le prime col flash...quelle con lente d'ingrandimento secondo me sono fenomenali ma non permettono un giudizio ''totale''). Provo a fare delle normali foto senza flash cambiando luce.1 punto
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Ciao, le linee che vedi sono dovute ad una errata laminazione del tondello, foto troppo grandi e vicine aiutano sul particolare, ma non su quello che chiedi, anche se si capisce, è una cosa abbastanza comune non di particolare rilevanza, la moneta mi pare ottimamente conservata, ma come ti dicevo troppo grandi le foto, falle un po' più piccole e senza flash con una luce nella stanza piuttosto forte, dovrebbe aiutare anche poggiando il telefono su una base solida in modo che non si muova.1 punto
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È molto facile invitarlo. Pronuncia la parola magica: Medici. E apparirà)). E se hai più monete con uno stemma del genere, non devi nemmeno invitarlo, ma semplicemente metterlo sul tavolo. E apparirà. È un bene che tu abbia lo stemma dei Medici e non dei Gonzaga. Sul forum c'è anche uno specialista di Gonzaga, ma lui ha paura di Putin e ormai lo vede ad ogni angolo)1 punto
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Ciao Massimiliano,penso che la cosa migliore da fare sia spenderli per una serata in pizzeria con la famiglia,😅😉1 punto
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Il compro oro non fa da sostituto d'imposta. Le devi dichiarare nel quadro RT del modello unico.1 punto
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Ciao Non sono affatto banali le domande che stai facendo. Però bisognerebbe prendere di mira esempi pratici e specifici,altrimenti se si parla in generale io credo che si quagli poco. Una moneta si può pagare di più se è messa meglio dell' altra,conservata meglio, con una patina migliore o intatta ecc... Però è bene specificare che in certe monetazioni,entrano in gioco anche le varianti,quindi una moneta può sembrare apparentemente uguale all' altra,ma per una particolarità poco individuabile magari vale il triplo. Attenzione anche a questo e tanto altro.... Per la lucidatura hai pienamente ragione ad essere confuso. Bene sì,purtroppo capita di vedere monete maltrattate e vendute "male". Lì è anche un discorso di serietà di chi vende,ovvero sta chi lo evidenzia e chi non se ne frega nulla. Sta chi mette prezzi alti,sta chi la vende di meno e messa meglio......esperienza e malizia servono.1 punto
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Salve @jak89 , bel Sesterzio e bella e pesante patina che appiattisce un po' legende e figure . La patina sembra mancante (?) nella pancia dell' elefante . Noto che all' esergo il normale SC e' scritto invece al contrario CS La moneta celebra e auspica l' Eternita' (Elefante) degli Imperatori Filippo padre (I) , insieme alla moglie Otacilia Severa e al figlio Filippo II (AUGG) Valutazione : la moneta e' abbastanza comune , pero' la scritta al contrario CS potrebbe leggermente alzarla , direi 60/70 euro1 punto
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2€CC Belgio 2024/1 "Presidenza del Consiglio UE" Prima immagine della moneta in coincard che verrà emessa nel mese di gennaio1 punto
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per ora reca U sedie N, orme VA, L ore PERORARE CAUSE DI ENORME VALORE Buona notte. Stilicho1 punto
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Moneta piuttosto interessante. Diciamo che il tondello generalmente pesa intorno ai 10-12 grammi. Per cui la moneta o è un falso o è stata coniata su una preesistente moneta Romana (Sesterzio) o bizantina del VI secolo (Follis pesanti pre Eraclio per intenderci). diametro? A vederla pare buona, Diciamo che i segni d'usura e l'invecchiamento pare convincente, ma chiaramente non mi permetto di fornire certezze da una foto. I falsari si sgamano meglio vedendo la moneta dal vivo. Se la vende un professionista, che si prende la responsabilità di riprendersela qualora si rivelasse un falso, se il prezzo è buono, io un pensierino ce lo farei.1 punto
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Buongiorno vorrei condividere con voi, questa moneta da 1 Lira 1907 che ho in collezione. La comprai periziata (una delle rarissime monete periziate che ho acquistato) e da subito l'ho aperta e depositata nel vassoio, insieme alle altre della serie, senza mancare di fare una foto prima dell'apertura. Ecco che sono passati dodici anni (la comprai nel novembre 2011) ed oggi ho fatto una nuova foto, per vedere la differenza. Ecco a voi, come ha sviluppato la patina. Che ne pensate?1 punto
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Ecco la mia acquistata nel 2015. Foto della casa d'aste1 punto
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A Roma la mostra che celebra la scoperta della grande città etrusca di Spina L’Etruria con la sua complessa e raffinata cultura e la scoperta di Spina, città che scandì importanti rapporti economici, politici e culturali con i popoli che convergevano nel Mediterraneo sono al centro di una grande mostra al Museo Nazionale Etrusco Spina Etrusca, installation view at Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, Roma, 2023 Un evento che rappresenta la terza e ultima tappa delle celebrazioni iniziate a Comacchio e proseguite poi a Ferrara, in occasione del centenario della scoperta di Spina, una delle più importanti città etrusche dell’Adriatico. Scoperta il 3 aprile del 1922 nei pressi di Comacchio, Spina – tra i secoli V e IV a. C. – è stata uno dei maggiori porti commerciali del Mediterraneo, rappresentando l’anello di congiunzione tra Occidente e Oriente. Grazie all’avvio dei lavori di bonifica della Valle Trebba e poi agli scavi di Valle Pega, nell’arco di pochi decenni dopo essere stata sommersa per secoli, Spina tornò finalmente alla luce con oltre quattromila sepolture per lo più intatte, restituendo così uno dei più importanti nuclei al mondo di ceramiche di importazione attica. Spina Etrusca, installation view at Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, Roma, 2023 Spina, l’Etruria e il contesto mediterraneo Una città importante citata da illustri scrittori antichi quali Strabone, Plinio il Vecchio e Dionisio di Alicarnasso, che nei loro testi descrivevano la grande potenza marinara rappresentata da Spina, la floridezza commerciale e il suo stretto legame con la cultura greca; una connessione profonda, testimoniata dalle oltre settecento opere in mostra, provenienti da istituti italiani ed esteri, che dialogano con le collezioni permanenti del museo e accompagnano il visitatore in un percorso unico in cui si intrecciano storia, mito e archeologia. Da Spina a Pyrgi, dall’Adriatico al Tirreno, il viaggio rintraccia le origini degli Etruschi, descrivendo le loro relazioni commerciali, culturali e sociali, ripercorrendo l’eccezionale contributo scientifico che gli scavi della città di Spina hanno dato alla conoscenza della storia del Mediterraneo. I diari dell’Assistente di Scao Francesco Proni che raccontano la scoperta di Spina La mostra sul ritrovamento di Spina a Villa Giulia Il percorso espositivo è introdotto da una serie di approfondimenti tematici che, attraverso un’accurata selezione di reperti, offre al visitatore un’ampia visione degli orizzonti storici che collegavano Caere/Agylla l’odierna Cerveteri, con Pyrgi e Spina. Una connessione temporale che rimanda ai viaggi di Ulisse e alle imprese di Eracle in Occidente, attraverso un inedito accostamento tra l’imponente cratere della tomba 579 di Valle Trebba e il coevo Altorilievo di Pyrgi (entrambi rappresentanti il mito dei Sette contro Tebe, un potente monito contro le inciviltà e le barbarie delle guerre fratricide). Un suggestivo sistema di videoproiezioni, inoltre, coinvolge lo spettatore in un crescendo immersivo che ricrea il contesto originale in cui l’Altorilievo di Pyrgi era inserito, rivelandone così tutto il complesso significato simbolico e storico. Le tappe della mostra si diramano attraverso sette sezioni, che compongono un vero e proprio percorso iniziatico che comincia con la sala dedicata al rinvenimento di Spina, documentato nei giornali di scavo dall’assistente Giovanni Proni attraverso una fotografia emotiva che con profonda sensibilità cattura il momento della scoperta, e prosegue poi con la ricostruzione del contesto ambientale nel quale la città fiorì e si sviluppò. Un paesaggio ostico, quello del Delta del Po dominato magistralmente dagli etruschi che incontrano idealmente il mito di Dedalo nelle raffigurazioni del vaso in bucchero datato 630-620 a.C., in cui è raffigurato il celebre inventore che per i greci rappresenta colui che domina un ambiente difficile e inospitale, alludendo metaforicamente alla maestria idraulica degli etruschi nel bonificare un ambiente così insidioso. 1 / 10 Spina Etrusca, installation view at Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, Roma, 2023 2 / 10 Spina Etrusca, installation view at Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, Roma, 2023 3 / 10 Spina Etrusca, installation view at Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, Roma, 2023 4 / 10 Spina Etrusca, installation view at Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, Roma, 2023 5 / 10 Spina Etrusca, installation view at Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, Roma, 2023 6 / 10 Spina Etrusca, installation view at Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, Roma, 2023 7 / 10 Spina Etrusca, installation view at Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, Roma, 2023 8 / 10 Spina Etrusca, installation view at Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, Roma, 2023 9 / 10 I diari dell'Assistente di Scao Francesco Proni che raccontano la scoperta di Spina 10 / 10 Spina Etrusca, installation view at Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, Roma, 2023 La civiltà etrusca in mostra a Roma, tra commerci e riti Troviamo poi le sale dedicate ai commerci e alle relazioni di forza fra i vari popoli del Mediterraneo, evocate dalla selezione di anfore da trasporto, dal Dinos attico a figure nere realizzato da Exekias all’epoca della battaglia di Alalìa, o dall’Hydria etrusca a figure nere dedicata al mito della metamorfosi dei pirati tirreni trasformati in delfini da Dioniso. Si celebra così lo stretto legame, spesso competitivo, tra Greci ed Etruschi, che vide questi ultimi primeggiare nel controllo dei mari che cingono la Penisola italiana e commerciare il loro vino in tutto il Mediterraneo. Un’importante selezione dagli oltre 4000 corredi funerari restituiti dalle necropoli descrive la forte valenza rituale di stampo ellenico che ricalca anche la città di Spina all’interno degli spazi dedicati alla memoria. Un’accurata raccolta di oggetti ricompone le modalità di sepoltura e i rituali funebri attraverso i quali la città celebrava i propri antenati. Alla sfera evocativa si contrappongono le risorse agricole e faunistiche, con le attività produttive e artigianali fino ad arrivare nel vivo della città, penetrando idealmente nell’intimità quotidiana dei rituali domestici. Una terracotta votiva raffigurante Enea e Anchise in fuga da Troia chiude idealmente il percorso, celebrando il primo oggetto restituito dalle sabbie di Spina nel 1668. Come un uroboro temporale, la storia di Spina torna così al suo principio e completa un ciclo che, attraverso l’eco della storia e dell’archeologia, si rivela in continua evoluzione e quindi sempre in vita. https://www.artribune.com/arti-visive/archeologia-arte-antica/2024/01/spina-etrusca-mostra-roma/1 punto
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Salve. Coronato Ferdinando I D'Aragona. Aggiungo altri due esemplari ai due di ieri. Il primo: scena dell'Incoronazione con sigla "m" gotica. Il secondo ( con delle rigature ), riporta "c" gotica, e, al dritto, la variante " CORONATS " invece di "CORONATVS". Ringrazio per l'attenzione rivolta ai due esemplari di ieri. Un caro saluto.1 punto
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Per quanto riguarda la ripresa della coniazioni degli scudi del Regno d'Italia e sempre sul piano documentale, ciò avvenne a seguito della Convenzione addizionale alla Convenzione monetaria conclusa a Parigi il 6 novembre 1908, ratificata nel Regno d'Italia con Legge n. 358 del 10.6.1909 (in G.U. n. 148 del 26.6.1909). All'art. 17 di tale Convenzione addizionale si stabilisce infatti che "ll Governo italiano è autorizzato a far procedere alla riconiazione degli scudi da 5 franchi d'argento emessi dagli Antichi Stati d'Italia e aventi attualmente corso legale nel Regno; a carico suo l'operare a proprie spese il ritiro di tali specie antiche". Con ulteriore Protocollo del 4 novembre 1908 si precisava quali fossero, a quella data, gli scudi degli Antichi Stati d'Italia aventi corso legale. Per brevità , allego la scansione dell'art. 17 e del Protocollo, in italiano, sempre tratti dal testo di F. Marconcini citato nel precedente post e la G.U. n. 148 del 1909 dove trovate il testo in francese di tutto quanto. Art. 17.pdf Protocollo.pdf G.U. n. 148 del 10.6.1909.pdf1 punto
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Ciao a tutti e buon 2024. Se posso aggiungere qualche ulteriore elemento documentale a quanto già esposto dall'amico Giov60, vorrei sottolineare come la tesi del Carboneri secondo cui la mancata emissione degli scudi del 1901 si debba attribuire alle rimostranze francesi non appare, alla luce dei documenti consultati e che vi posto, la ragione effettiva della mancata emissione. In realtà, partendo dal testo della Convenzione Monetaria del 6 novembre 1885 (ratificata nel Regno d'Italia con Legge n. 3095 del 31.12.1885 e pubblicata nella G.U. n. 316 del 31.12.1885) e, in particolare sulla base dell'art. 8 della stessa Convenzione, se da un lato si stabiliva che "la coniazione delle monete d'argento da 5 franchi è provvisoriamente sospesa, né potrà riprendersi se non quando un unanime accordo fra tutti gli Stati contraenti si sarà stabilito", subito dopo, sempre nello stesso articolo 8 si stabilisce che "Tuttavia, se uno degli Stati volesse riprendere la libera coniazione delle monete d'argento da 5 franchi, esso lo potrà fare purché cambi o rimborsi, durante tutta la durata della presente Convenzioni , in oro e a vista, agli altri Paesi contraenti e su loro domanda, le monete da 5 franchi in argento coniate alla sua effigie e circolanti sul loro territorio. Inoltre, gli altri Stati saranno liberi di non più ricevere gli scudi dello Stato che avesse ripreso la coniazione di dette monete". Quindi, non furono tanto le "rimostranze dei francesi" ad impedire l'emissione degli scudi del 1901 quanto piuttosto le onerose conseguenze che un'eventuale emissione di tali monete avrebbe provocato alle Finanze del Regno per il cambio o il rimborso degli stessi, che avrebbe dovuto avvenire in oro. In altre parole, se il Regno d'Italia avesse voluto emettere gli scudi del 1901 a norma della Convenzione lo avrebbe potuto fare.... ma a duro prezzo. In allegato, posto il testo integrale dell'art. 8 citato, il cui testo - scansionato dal libro di Federico Marconcini - "Vicende dell'oro e dell'argento" pubblicato nel 1929, è già tradotto in italiano. Posto anche la G.U n. 316 del 31.12.1885 dove trovate pubblicata - in francese - la Convenzione del 6 novembre 1885 ratificata dalla Legge n. 3095/1885. Saluti. M. ScansioneMarconcini.pdf G.U. n. 316 del 31.12.1885.pdf1 punto
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Salve. Coronato di Ferdinando I D'Aragona. Condivido due esemplari, il secondo dei quali con Arcangelo con scudo circolare, sigla T. Saluti.1 punto
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Coronato con Arcangelo e scudo circolare, proveniente da asta Gadoury. Moneta originariamente chiusa in slab AU 55. Segno di zecchiere: T. Zecca: L'Aquila. Peso: 3,96 grammi.1 punto
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Una variante estremamente rara della serie W (108 - 50)1 punto
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Oggi due sceatta abbastanza inusuali. A sinistra c'è una Serie J, tipo 72, Sceatta list 19-10. A destra c'è, invece, uno scellino transitorio di Pada, tipo preprimario 97, Sceatta List 1-50 E c'è anche una sceatta serie B con uccello su croce greca potenziata. Sempre rinvenimenti in UK1 punto
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Sceatta di Quentovic (?) SERIE G tipo 3a in vendita qui: -> https://www.vcoins.com/it/stores/numiscorner/239/product/coin_great_britain_anglosaxon_sceat_ca_7105720_quentovic/1817245/Default.aspx Diademed head right; cross pommée before., Standard with central pellet-in-annulet, saltires in angles, pellets between saltires; one angle lacking saltire; crosses on outer sides with pellets between., EMC 2013.0139 (this coin). Found near Louth, Lincolnshire, 29 April 2013. Found near Louth, Lincolnshire, 29 April 2013. qui la scheda EMC: https://emc.fitzmuseum.cam.ac.uk/full-record/20130139?&0=20130131 punto
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Una nuova sceatta serie K (tipo 32a) Sceatta List 39-50. rinvenuto in UK due giorni fa.1 punto
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