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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/19/24 in tutte le aree
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Perché i buoni di carta si logorano prima. Le monete ovviamente durano di più Emessi in sostituzione delle monete d'argento da 1 e 2 lire, a causa la 1^ G.M. le monete d'argento furono ritirate dalla circolazone No, non sono gettoni, sono monete vere e proprie. SI chiamano "buoni" perchè era ancora vigente l'Unione Monetaria Latina (fino al 1926) che imponeva di coniare le monete da 1 e 2 lire in argento. Non potendo farlo, per via dell'esigenze della Guerra, furono stampati i buoni cartacei, sostituiti poi, da quelli metallici. Qui un estratto di un articolo del tempo.6 punti
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Ritengo anch'io che si tratti di un falso e, purtroppo, ciò conferma i miei timori. Ovvero che, negli ultimi tempi, stiamo assistendo ad un netto miglioramento in termini qualitativi di certi falsi. Credo che ormai non possiamo più attenderci soltanto le classiche patacche da bancarella che si riconoscono ad occhi bendati. La tecnologia negli ultimi 50 anni ha fatto passi da gigante e sono certo che anche certi falsari abbiano imparato a sfruttarla per i loro scopi. Se vogliamo, possiamo considerarla come la conseguenza negativa del successo commerciale che la numismatica sta vivendo negli ultimi tempi: più soldi girano, maggiore è il rischio di attirare falsari e truffatori di "alto livello". Si pensi, ad esempio, alla fedeltà di certe riproduzioni per quel che riguarda l'orologeria di lusso.5 punti
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Martedì 6 Febbraio dalle ore 20:45 al CCNM (via Kramer, 32 Milano. Citofono SEIDIPIU'), il nostro Socio Marco Sassi studioso della monetazione genovese, ci parlerà dei simboli genovesi presenti nelle monete, nell'arte, nei palazzi e nell'attualità. La conferenza che avrà inizio dalle ore 21:00 verrà anche trasmessa in video conferenza, di seguito i due link da utilizzare: meet.google.com/dvh-dves-xbh dalle ore 21:00 alle 22:00 meet.google.com/euv-wofy-sjp dalle ore 22:00 alle 23:003 punti
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Buongiorno a tutti, direttamente dal convegno di Modena arriva questo 2 lire.. che ne dite? sembra carino.. si può definire top o gli manca qualcosa? c'è una patina che copre un po il lustro.. ma nel complesso mi piace molto3 punti
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Ciao Antonio e complimenti per la nuova acquisizione, la moneta è davvero in altissima conservazione, molto bella anche per la leggera patina da collezione. Qui si apre un ventaglio vastissimo di risposte, a seconda del metro di giudizio di ognuno. Se mi consenti una disquisizione al riguardo, ti espongo un mio parere. La domanda, a mio parere, risente del "clima" che regna sovrano nel mercato, incentrato sempre di più sull'eccezionalità del pezzo (e lo si vede anche dai prezzi che le monete spuntano alle aste). Questo trend a mio parere ha innalzato l'asticella della "generosità di giudizio" (proprio perchè il top è ancor più richiesto), e come sa bene chi segue il mercato da tempo, in passato questa "generosa pratica" non è che poi fosse meno accentuata. Tanto premesso, la domanda da 100 milioni che hai fatto: la tua è una moneta TOP? secondo me no, ma ciò non toglie nulla alla pregevolezza dell'esemplare che rimane, indiscutibilmente, un esemplare che in mano potrebbe benissimo essere FdC e con rilievi ben impressi (cosa comunque non scontata). Ha qualche segnetto di contatto sul viso, ma sarebbe da vedere in mano per capire bene quanto siano visibili e se disturbano la visione. A mio parere una moneta "top" deve avere quel "quid" in più della media; ad esempio rilievi "satinati" (ti allego un mio vecchio esemplare per farti capire, che preciso, NON considero top), o una patina "spessa" tipica di quelle monete intatte (non so se hai presente quella presente su molti scudi "re eletto" per capirci), o essere battuta di primo conio. Posso sembrare eccessivo, ma è sacrosanto che l'eccezionalità (o il top, che dir si voglia) presuppone un'eccezione alla regola. Le monete TOP son quelle monete che ti fanno strabuzzare gli occhi perchè non credi a quello che vedi... ti fanno esclamare un WOW "di cuore e gusto" insomma. Ti faccio un esempio di una moneta TOP che avevo in collezione: due piastre da 120 Grana 1800 e 1838 (perdonatemi, non sono attinenti alla sezione ma è per rendere l'idea). La prima è di una qualità fuori parametro per la conservazione, per i rilievi e per la patina, la seconda, beh... senza UN (e dico UNO) minimo difetto, con fondi lucenti, rilievi satinati, stupenda patina e senza segni di contatto. La prima già molto rara di per se per il millesimo, l'altra comunissima, ma in questa conservazione... Chiedo scusa per la lungaggine, ma ho voluto ben spiegare i motivi che vi sono dietro "una moneta top". Se l'dea di approfondire la tematica vi piace, fatemelo sapere che apro un thread specifico. Fabrizio3 punti
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Trovata, un bronzo di Gabala, sempre in Seleucia e Pieria, con contromarca: https://www.acsearch.info/search.html?id=4485260 Stessa contromarca su questa moneta della stessa zecca per Caracalla. Una Tyche al rovescio, qui non è Atena come menzionato nella didascalia: https://www.acsearch.info/search.html?id=117509703 punti
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queste monete furono emesse a nome di Onorio e Arcadio in zecche orientali è una VIRTVS EXERCITI tuttavia mi pare essere una delle tante imitative emesse in quel periodo saluti Alain3 punti
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Provo a darti una risposta, da semplice appassionato. Si tratta di un effetto della riforma monetaria di Aureliano. Ecco un brevissimo estratto da un lavoro di Cristina Crisafulli (La riforma di Aureliano e la successiva circolazione monetale in Italia): "I segni più tangibili della riforma si trovano nei nuovi antoniniani, chiamati anche aurelianiani, i quali, migliorati nel peso e nel contenuto d’argento, mostrano in esergo un segno inedito, XXI/XX, in Occidente, e KA/K, in Oriente, la cui interpretazione però ha impegnato e presumibilmente impegnerà ancora a lungo gli studiosi. Una prima schematizzazione delle varie posizioni assunte risale al 1969 quando Callu le raggruppò in due categorie principali: la prima alla quale andavano ricondotti quanti avevano inteso questo segno come un riferimento al contenuto di metallo nobile del nuovo nominale, la seconda nella quale si inserivano quanti, invece, lo ritenevano l’espressione di un valore nominale. Attualmente la maggior parte delle interpretazioni appartenenti alla seconda categoria di Callu si possono considerare superate..." Ecco l'articolo su Academia Edu: (81) C. CRISAFULLI, La riforma di Aureliano e la successiva circolazione monetale in Italia, in I ritrovamenti monetali e i processi storico-economici nel mondo antico, a cura di M. Asolati, G. Gorini, Padova 2012 (Numismatica Patavina, 12), pp. 255-282 | Cristina Crisafulli - Academia.edu Poi, sul sito indicato sopra da Flavio-Bo: Monetary system - MER-RIC: RIC V.1/2 Online (mom.fr) Non ho trovato citato espressamente in questi lavori l'esergo XXIVI, ma non e' escluso che ci sia XX (o XXI) associato ad un marchio di zecca o di officina. Qui potrebbe forse essere la VI officina di Siscia (i mintmarks diventeranno quasi la regola con Diocleziano). Guarda anche qui: Online Coins of the Roman Empire: RIC V Aurelian 255 (numismatics.org) Parlando della tua moneta nello specifico mi pare che sia un po' sotto peso rispetto alla media. Spero di non aver detto inesattezze (e' un argomento ostico) e di essere stato utile. Ciao. Stilicho3 punti
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Se può interessare.. l' annullo in nero di Posta Militare e' della 3a Armata sezione A, usato dal 19.12.1917al 23.1.1918 proprio a Venezia. Su una scala di valori da 1 a 13 e' valutato 7, quindi non comune. L' annullo tondo in azzurro non nitido sopra le bandiere e' sicuramente regimentale, l' altro annullo in corsivo blu purtroppo a schermo non riesco a leggerlo. Cartolina interessante sicuramente di pregio. L' annullo dovrebbe essere questo..2 punti
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con luce naturale da altre sfumature alla patina non è che non voglio dirtelo.. ma poi siete condizionati dal cartellino per giudicare.. tu come la vedi a livello di conservazione?2 punti
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No, non è buona. Si tratta di una riproduzione da bancarella, si vende a 3 / 5 euro. La riconosci subito dall'originale, osservando il bordo. La tua moneta ha il bordo sottile, la rigatura straborda oltre e si vede dalla foto; nella moneta buona il bordo è molto più spesso. Senza contare la bellezza dei rilievi, qui sono "piatti" e non sono ben definiti. Normlmente queste riproduzioni sono in alpacca (non in argento), ma una lega che gli somiglia molto (rame,zinco,nickel), detta "argentone". Fai il confronto con un esemplare autentico2 punti
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ce ne sono tanti di particolari da osservare che differiscono dall'originale.. in più se si guarda con attenzione il profilo del re si nota proprio che manca di definizione di dettagli e profondità.. occhio spento2 punti
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Per me e' un campo minato, ma ci provo per rilassarmi un po' dopo una giornata difficile (potenza delle monete!). Dovrebbe essere una VIRTVS EXERCITI, coniata per Onorio ed Arcadio: Type 85 (tesorillo.com) Sarebbe importante conoscere il diametro ed il peso della tua moneta (che dovrebbe essere una AE3). Qui non riesco bene a capire se si possa trattare di Onorio o di Arcadio (forse dietro i laccioli del diadema c'e' una "O"? Onorio? ). Devo dire che le effigi (quella di dritto in particolare con un grosso naso squadrato) sembrano un po' strane. La legenda di dritto sembra terminare con P AVG (senza F) , ma la A e la V sono strane anche loro. Di questa tipologia esistono anche molte imitative: che lo sia anche questa? Qui, da semplice appassionato, faccio un passo indietro e passo la parola a @Poemenius di cui mi fa piacere richiamare questa discussione: Sperando di non avere detto inesattezze, saluto. Stilicho2 punti
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Garibaldi attraversò la Sesia il 21 maggio 1859 giungendo a Borgomanero. Poi il 22 maggio attraversò il Ticino a Sesto Calende, ecco due medaglie (diam.mm17) che commemorano il passaggio sulla Sesia dell'eroe dei due mondi. ecco l'altra2 punti
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Di questi periodi, specie in campagna, è facile sentir frinire le cicale. Questi affascinanti insetti sono stati da sempre oggetto di attenzione da parte dell’uomo. Le troviamo infatti citate in favole, proverbi, canzoni ma anche raffigurate sulle monete antiche! (vedi in fondo all’articolo). A chi vuole conoscere più specificatamente le caratteristiche di questo misterioso insetto, consiglio la lettura dell’ articolo: (da www.greenme.it/animali/cicala-specie-caratteristiche/) La cicala fa parte della famiglia delle Cicadidae. Si tratta di un insetto in grado di produrre suoni musicali, e costituito da due paia di ali membranose, occhi composti prominenti e tre occhi semplici detti ocelli. Le cicale hanno una dimensione variabile, da media a grande, e compresa tra 2 e 5 cm (da 0,8 a 2 pollici). Scopriamo tutto su questi insetti simbolo dell’estate. Le cicale: cosa sono? Le cicale sono membri della famiglia Cicadoidea e si distinguono fisicamente per i loro corpi robusti, teste larghe, ali con membrana chiara e grandi occhi composti. Esistono nel mondo più di 3.000 specie di cicale, che rientrano all’incirca in due categorie: cicale annuali, che vengono avvistate ogni anno, cicale periodiche che trascorrono la maggior parte della loro vita sottoterra ed emergono solo una volta ogni decennio o due. Le cicale sono famose per la loro propensione a scomparire del tutto per molti anni, solo per riapparire in massa, a intervalli regolari. Nonostante il loro nome, le cicale annuali generalmente vivono da due a cinque anni, anche se alcune specie possono vivere più a lungo e i cicli di vita della covata si sovrappongono, il che significa che ogni estate emergono alcune cicale. Anche le cicale periodiche si presentano la maggior parte degli anni in diverse regioni geografiche, poiché sono divise in 15 cicli di covata, ciascuno della durata di 13 o 17 anni. Lo straordinario stile di vita delle cicale è stato fonte di fascino sin dai tempi antichi. Diverse culture consideravano questi insetti come potenti simboli di rinascita, proprio per il loro insolito ciclo di vita. Nella cultura cinese, le cicale erano anche considerate creature di alto rango che i sovrani dovevano cercare di emulare nella loro purezza, e i motivi delle cicale furono persino incorporati negli armadi della corte imperiale nel VII secolo. I maschi producono rumori forti facendo vibrare le membrane (timbali), vicino alla base dell’addome. La maggior parte delle cicale nordamericane produce tic, ronzii o lamenti ritmici, sebbene in alcune specie la “canzone” risulti essere abbastanza musicale. Le cicale femmine di solito depongono le uova in tessuti vegetali legnosi che cadono dalla pianta quando le uova si schiudono. Le cicale appena nate, dette ninfe, si insinuano nel terreno dove succhiano i succhi dalle radici delle piante perenni; queste, di solito, subiscono cinque mute necessarie per raggiungere la maturità. Sebbene non siano normalmente considerate un parassita, le femmine, se numerose, possono danneggiare gli alberi durante la deposizione delle uova. Un po’ di storia sulla cicala Le cicale sono state utilizzate nelle medicine popolari, come simboli religiosi e monetari, e come importante fonte di cibo. La loro canzone una volta era considerata un simbolo per prevedere i cambiamenti del tempo. In Cina, i maschi cicala venivano ingabbiati per il loro canto. Inoltre, la cicala appare nella mitologia, nella letteratura e nella musica di molte culture, inclusa quella degli indiani d’America. Specie e origine Vi sono più di 3000 specie di cicale; due particolari specie pelose della famiglia Tettigaretidae che si trovano solo nell’Australia sudorientale, compresa la Tasmania. Oltre alla cicala del giorno della canicola (Tibicen e altri) che compare ogni anno in piena estate, ci sono anche cicale periodiche. Tra le più affascinanti e conosciute ci sono la cicala di 17 anni (spesso erroneamente chiamata locusta di 17 anni) e la cicala di 13 anni (Magicicada). Queste si trovano in gran numero in covate cronologicamente e geograficamente isolate. Le diverse specie sono facilmente riconoscibili dalle differenze nei canti, nel comportamento e nella morfologia. I maschi di ogni specie hanno tre risposte sonore distinte: canto congregazionale: regolato dalle fluttuazioni meteorologiche quotidiane e dai canti prodotti da altri maschi; canzone di corteggiamento: che viene eseguita prima dell’accoppiamento; grido di disturbo: che viene prodotto in caso di pericolo, quando ad esempio sono catturate, trattenute o disturbate in volo. Ciclo vitale della cicala Il ciclo di vita della cicala ha tre fasi: uova, ninfe e adulti. Le cicale femmine possono deporre fino a 400 uova divise in dozzine di siti. Dopo 6-10 settimane, le giovani ninfe si schiudono dalle loro uova e scavano nel terreno per succhiare i liquidi delle radici delle piante. Trascorrono il loro intero periodo di sviluppo in queste tane sotterranee, prima di mutare i loro gusci, ed emergere per poi accoppiarsi e deporre le uova. Il processo di sviluppo varia in lunghezza, ma le covate periodiche emergono in sincronia a seconda dell’anno e della temperatura del suolo. Inoltre, le cicale aspettano le giuste condizioni climatiche per la riproduzione, ossia quando le temperature raggiungono i 18 ° C. Il ciclo di riproduzione così cadenzato è probabilmente legato all’evitare l’attacco di predatori. Le cicale periodiche non creano piaghe distruttive, al contrario delle locuste, non mangiano la vegetazione ma bevono la linfa dalle radici, dai ramoscelli e dai rami degli alberi. Vocalizzazioni Le cicale sono note per i loro ronzii e ticchettii, che possono essere amplificati da una moltitudine di insetti in un unico ronzio. I maschi emettono il loro canto, grazie alle membrane vibranti poste sull’addome. I suoni variano ampiamente e alcune specie sono più musicali di altre; sebbene i rumori delle cicale possano sembrare simili agli umani, gli insetti usano diversi richiami per esprimere allarme o attirare i compagni. Imparare dalle cicale Gli scienziati hanno studiato le cicale per risolvere problematiche dell’uomo. Questo perché le ali delle cicale in tarda età sono ricoperte da una meraviglia dell’ingegneria naturale: minuscoli nanopilastri uniformi che respingono l’acqua, uccidono i batteri e si autopuliscono. Le ali che uccidono i germi sono fonte di ispirazione per chimici e ingegneri che vogliono sfruttare proprio questa proprietà. Alcuni ricercatori hanno come obiettivo quello di progettare lo stesso meccanismo delle cicale sui pannelli solari. Altri studiosi dell’ University college di Dublino sono rimasti affascinati dalle superfici antibatteriche essenziali per lo sviluppo della scienza biomedica. Per anni, gli ingegneri si sono concentrati solo sulle dimensioni dei modelli alari. Di recente, però, sono state pubblicate ricerche che attestano come i composti chimici specifici secreti dalle cicale siano essenziali per costruire e mantenere questi ingegnosi nanopilastri. Il lavoro mostra che per coloro che cercano di progettare una tecnologia con caratteristiche antibatteriche, ispirate alle cicale, non è sufficiente imitare l’aspetto di questi animali occorre andare oltre, e lavorare con i biologi in modo da imparare effettivamente come si comportano questi misteriosi insetti. ----------------------------------------- Di monete raffiguranti le cicale a me sono venute in mente queste due… ma se qualcuno ne conoscesse altre, è invitato ad integrare! Dracma incusa di Rhegion (510-500 a.C) raffigurante un toro androprosopo con cicala sopra Hektè di Focea (IV sec. a.C) con cicala al dritto1 punto
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Da Anazarbo di Cilicia, un interessante esemplare in AE al nome di Germanico, cesare, con al diritto la sua testa laureata ed al rovescio testa di Zeus sullo sfondo di una acropoli turrita . Sarà il 13 Febbraio in vendita Harlan J. Berk 226 al n. 648 . Vale una curiosità notare che un peso di 17,98 g con diametro 19 mm, richiederebbe uno spessore notevole attorno ai 9 mm .1 punto
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DE GREGE EPICURI Sembrano molto care entrambe. Posso capire Leliano, vista la grande rarità, ma per Marco Antonio mi sembra troppo, anche se forse (per quel che si vede) è una bella moneta.1 punto
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una versione a luce fredda e poi ci salutiamo.. al di la se sia top o meno è cmq una moneta che per la sua conservazione e patina attira lo sguardo.. ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e alla prossima 🤣👍1 punto
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Grazie per la spiegazione sul capricorno, molto interessante. Questa settimana sono sotto tentazione perché mi sono state offerte monete che esulano dalla collezione o che sono secondarie rispetto ai grandi imperatori. Leliano a 1000 euro Marco Antonio, XIII legione (quella più famosa in assoluto) a 250 euro1 punto
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Stemma di tipo unico e cartiglio di diffida in alto a sinistra, la stamperia non riesco a leggerla in basso a destra in verde, dovrebbe essere S.A.I.G. A. Barabino - Genova .. ?? Questo è l' altro lato..? O e' altro.. ?1 punto
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Do un colpo al cerchio e una alla botte: il rovescio è spettacolare, il dritto ha dei segni che non mi sento di definire la moneta top. Nel complesso è veramente bella e hai fatto bene a prenderla, con quella patina poi!1 punto
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Mi sembra opportuno un richiamo a questa discussione:1 punto
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E molto interessante di scoprire identità di conii di dritto tra due zecche, nel caso presente Laodicea e Gabala, che sono vicinissime. L’esemplare di Laodicea: e un altro esemplare di Gabala: La contromarca combina lettere greche e latine, S Λ C per Seleucia?1 punto
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Sicuramente in alta conservazione, con una pregevole patina. Ma ti imploro: liberala dalla plastica!1 punto
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Rimane una moneta di fine '600 e il costo piu' o meno e' quello. Tienici aggiornati quando ti arriva1 punto
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Gli articoli definiscono il Nordic Gold come resistente all'ossidazione e che non annerisce. Ed è vero. Infatti qui è, direi, imbrunito. E ciò può accadere solo in situazioni "estreme" (come appunto essere esposto all'aperto agli agenti atmosferici). Una circolazione standard non lo porta ad essere così1 punto
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Ciao , il segno astrologico del Capricorno venne "adottato" da Augusto perche' era il suo segno del concepimento , non quello di nascita che in realta' sarebbe stato la Bilancia . Gli antichi davano molta importanza piu' al mese del concepimento che a quello della nascita . In seguito gli Imperatori del I secolo , forse anche del II , "adottarono" il Capricorno come simbolo imperiale in ricordo di Augusto . Augusto aveva un famoso anello d' oro con corniola con inciso il Capricorno che poi passo' a Tiberio e probabilmente dopo di lui , ai successori .1 punto
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Le probabilità che l'utente ci fornisca il peso mi sa che sono poche. Ad ogni modo mi permetto di ribadire, che a mio avviso, si tratta senza dubbio di ossidazione superficiale. Ne ho avute anche io in passato, come resto, di monete in Nordic Gold così ossidate. Prendete una moneta da 10 cent, buttatela in giardino, recuperatela dopo 6 mesi: otterrete la stessa ossidazione qui mostrata1 punto
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Forse il peso potrebbe aiutarci a capire se la moneta è stata alterata o coniata in metallo diverso,a parità di diametro e spessore se coniata in metallo diverso deve avere anche un peso diverso,la moneta originale è coniata in oro nordico che non dovrebbe scurire con il tempo... Io prima di spenderla ci guarderei bene... https://it.m.wikipedia.org/wiki/Oro_nordico Allego anche la scheda del catalogo del forum per verificare il peso e il diametro esatti... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EUR/31 punto
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Sì le devi togliere e rimettere per far perdere aderenza (quella malefica). Al posto di guardarle dall' album,le si tolgono e rimettono dentro....1 punto
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Mi voglio sbilanciare: è falsa. Pur essendo un falso molto insidioso, molti piccoli particolari non tornano (già segnalati), ma anche le rosette ed i FERT sono del tutto diversi dall'originale. Qui sotto, per confronto, posto un esemplare autentico in buona conservazione:1 punto
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Moneta di straordinaria rarità, paradossalmente non si può dire neanche che è ricercata semplicemente perché il numero di esemplari a disposizione è ridottissimo. Curioso il fatto che esista incredibilmente anche una variante, di peso ridotto (4,95 gr. contro 5), individuata dall’ing. Vico d’Incerti in un unico esemplare se non erro negli anni Sessanta.😳 In termini di rarità a mio parere se la gioca con la Rupia del 1921, moneta decisamente più popolare e conosciuta, e con i 10 centesimi 1908 (non la prova, che è molto meno rara, ma la moneta regolare, quella della prima pietra della zecca per intenderci) di cui pare siano stati coniati 3 esemplari, ma recentemente ho letto da qualche parte che in realtà sarebbero 4. Ignoro invece quanti pezzi siano in circolazione del 20 lire oro prova Marescialli d’Italia, ma forse sono una decina o giù di lì. Ma a parte queste digressioni insomma qui siamo al top dell’R5 del Re Numismatico, monete assolutamente inaccessibili per il 99,999% dei collezionisti e oggetti di una iconicita’ totale per noi poveri mortali. 🤷🏽♂️1 punto
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Vediamo se ti posso aiutare, la prima è un 1000 lire G. Verdi primo tipo. Nella prima foto trovi in ordine, il Decreto di emissione 14.07.1962 e successivamente il Dec. delle caratteristiche 28.06.1962. Stampata in 299 milioni di pezzi è una banconota considerata comune. Il Dec. di emissione lo puoi ricavare anche dal numero di serie - sempre con un catalogo in mano - infatti la serie nr. A11 rientra tra la serie B1 e la V15 cioè quelle emesse con il Dec. sopra citato. Ti ricordo che per questa tipologia di banconote per collocare correttamente i numeri di serie ai Decreti di emissione devi seguire i numeri ( B1 -V15, A16- V20, A21-V25 e via dicendo) L'altra è un 500 lire Aretusa. In questo caso nella seconda foto trovi in ordine il Dec. delle caratteristiche 31.03.1966 e successivamente il Dec. di emissione 23.02.1970. Stampata in 139 milioni di pezzi anche in questo caso è una banconota comune. Come per il 1000 lire il Dec. di emissione lo puoi ricavare anche dal numero di serie utilizzando il sistema sopra illustrato, la serie E22 rientra tra le serie F20 e Z25, quindi anche in questo caso segui la progressività dei numeri. Spero di essere stato chiaro, ma soprattutto di aver indovinato e risolto le incongruenze che hai trovato.1 punto
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Annuncio l’imminente uscita del trittico Guerre e monete che sarà presentato a San Pietro Infine il 12 dicembre in loco Guerre e monete – Evo Antico e Alto Medioevo (Volume I) Fabio Pettazzoni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: Le donne guerriere nell’antichità (Chimienti-Pettazzoni) I cavalieri tarantini e l’arte dell’equitazione (D’Andrea) Riflessioni sulla sostenibilità dell’antico monetare in tempi di guerra (Carroccio) Le monete della guerra sociale (Campana) I denari legionari di Marco Antonio (Acqui) Moneta militaris imitativa: emissioni di emergenza bizantine del follis e dei suoi divisionali tra VI e VII secolo. Una nuova tipologia imitativa di Antiochia a nome di Maurizio (Scatolini) Armi e monete (Pettazzoni) Dall’abito militare all’abito civile: la trasformazione delle insegne imperiali nei solidi bizantini tra VI e VII secolo (Mezzaroba) 288 pagine a colori, formato 18x26 Guerre e monete – Basso Medioevo ed epoca moderna (Volume II) Luciano Giannoni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: Sant’Ambrogio guerriero (Limido) “Guerra e moneta” nel Regno di Napoli (Fabrizi) La moneta, i soldati e la guerra. Una breve riflessione sulla centralità del ruolo della moneta nei conflitti in Toscana tra XIII e XVI secolo (Montagano) Monete di necessità e guerre. Le monete di cuoio (Chimienti-Cassanelli) Francesco Sforza. Le monete del signore della guerra (Bellesia) La bombarda e la granata sulle monete: due armi eloquenti per difendere e offendere (Cavicchi) Le monete senesi per «la gloriosa vittoria dei senesi per mirabil maniera conseguita nel mese di luglio dell’anno MDXXVI» (Giannoni-Castelli) Una guerra mai combattuta: la devoluzione del Ducato di Ferrara allo Stato della Chiesa (Bruni) Paolo V e la battaglia di Lepanto nelle medaglie e nelle monete (Traina-Modesti) Monete ossidionali di Famagosta e di Candia (Chimienti-Pettazzoni) Una guerra di carati all’inizio dell’età moderna: alcune note sulla circolazione della moneta aurea alla luce dei ripostigli monetali (Crisafulli) Venezia e la guerra di Morea attraverso le medaglie (Mezzaroba) 346 pagine a colori, formato 18x26 Guerre e monete – Evo contemporaneo (Volume III) Renzo Bruni (curatore) L’opera, divisa in tre volumi, affronta il tema delle connessioni fra le guerre ed il denaro. Di seguito i contributi presenti in questo tomo: “Liberarsi della peste monetaria”: Gli effetti dell’invasioni francesi (1796-1798) sulla circolazione monetaria nello Stato Pontificio (Lambert) L’assedio francese di Gaeta del 1806 nei documenti e nelle medaglie (Russo) Uno strumento per glorificare le guerre napoleoniche: le medaglie scatola (Vanni) ‘Aux armes et aux arts!’ le battaglie napoleoniche sulle tabacchiere del mito imperiale (Lentini) Benedetto Pistrucci e la battaglia di Waterloo: storia di un capolavoro incompiuto (Vigna) Le cedole del governo di Ruggiero Settimo nella Sicilia del 1848 (Ardimento) Seconda Repubblica Romana: l’assedio francese del 1849. Iconografia della storia (Bertuzzi) Origini e storia delle ricompense concesse in guerra (Manno) La divulgazione iconografica dei Carabinieri Reali nella Grande Guerra: declinazioni e sintesi (Parisi) I biglietti italiani d’occupazione della Prima Guerra Mondiale (Vendemia) Medaglie di Karl Goetz: tra satira e propaganda 1914-1923 (Graziosi) Monete nelle trincee della prima guerra mondiale (Pampanin) Il Dodecaneso italiano: la cartamoneta a Rodi (Vendemia) Guerra e pace nella monetazione d’Israele per il 75° anniversario di fondazione dello stato (Minervini) La falsificazione monetaria come strumento di guerra: l’operazione Bernard (Moruzzi) Il portafortuna (Sozzi-Parigi) 504 pagine a colori, formato 18x261 punto
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Buongiorno, anche per me non credo si possa attribuire il BB ma il qBB potrebbe starci! Come hai detto mi è piaciuta soprattutto l'espressività del sovrano. La moneta è in arrivo, mi è piaciuta e l'ho presa. Vedremo meglio quando arriverà, spero solo di riuscire a fare foto migliori! Per quanto riguarda il prezzo forse avrei anche potuto spuntarne uno migliore ma non ho voluto discutere per 10 o 20 euro in meno anche perché il venditore era molto fermo sulle sue convinzioni. Volevo mettere in collezione questo pezzo senza spendeci molto e l'ho fatto! prezzo 160 euro.1 punto
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Ma almeno la patina...è veramente bella...è proprio uguale a quella delle muffe che ho visto in una casa stregata di un Lunapark di provincia qualche anno fa....1 punto
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Pensavo di averle vendute tutte da ragazzo, invece spacchettando uno scatolone sono spuntati un paio di raccoglitori.. allego le foto di un paio di esemplari1 punto
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arrivata oggi da Asta Negrini , gr 3,88, dello stesso tipo della precedente, #17, attribuita questa volta a Kroton ... un esemplare molto ben conservato, in mano ancora meglio che in foto. PS ho sempre il problema di una corretta classificazione del tipo con cui ho aperto la discussione, a mio avviso un ibrido con i conii dei tipi 16 e 171 punto
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...parte del materiale, sotto il foulard di seta risorgimentale una cinquantina di editti storici e numismatici1 punto
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Forse in questi casi li manomettono di proposito per creare l’errore di conio e cercare di venderle a cifre spropositate.1 punto
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Quando ricevo la notifica che quel mio post di tanti fa viene ripescato ed è ancora utile mi fa sempre molto piacere............. Un saluto Simone1 punto
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oggi peraltro sentivo in un tg di una imminente modifica legislativa che imporrebbe ai big dell’ e-commerce degli obblighi di identificazione dei venditori con l’obiettivo di prevenire frodi. Non saprei dire di più al momento, sono ancora in fase di messa in moto e sono proprio al regime minimo..1 punto
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Si dimette il direttore.. mi pare il minimo https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/troppi-furti-al-british-museum-il-direttore-si-dimette_3NItwK8qMGjh2YVEVtXh041 punto
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