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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/27/24 in tutte le aree

  1. Cari Lamonetiani, oggi voglio proporvi il confronto fra i vari Centesimi del 1861 coniati nelle tre zecche di Bologna, Milano e Napoli. In quest'ultima zecca, furono dapprima prodotti i "testa tozza", infatti gli zecchieri napoletani (a dimostrazione della loro inventiva), privi del campione da cui produrre in nuovi conii, si ingegnarono a preparare un loro personalissimo prodotto in attesa delle immagini ufficiali dell'incisore Ferraris per poi adeguarsi ad esse. Spero sia cosa gradita.
    7 punti
  2. Buongiorno a tutti, Discussione secondo me moooooolto interessante. A livello cronologico penso ci possano aiutare i tagli. Le 1818 con le stellette nel taglio dovrebbero essere le prime coniate, perché si usò la ghiera delle 1817, le 1818 invece, che hanno il giglio nel taglio dovrebbero essere le seconde coniate in quanto fu sostituita la ghiera. Ma se sbaglio correggetemi pure. Un saluto Raffaele.
    7 punti
  3. Buongiorno a tutti, ciao Fabrizio, grazie per l'invito a collaborare, quando si tratta di approfondire qualcosa non mi tiro mai indietro Se vuoi, scambiamoci i contatti in privato. Permettimi di fare una breve premessa: Ammesso che tutti i collezionisti siano già a conoscenza del fatto che le rarissime Piastre con data 1817, siano state effettivamente coniate nell'anno 1817 e che, invece, tutte le altre monete d'oro e d'argento coniate dal 1818 al 1825, riportano tutte un unico millesimo 1818, credo che occorrerebbe comunque conoscere qualche altro dato, se non altro, per farci immaginare l'enorme quantità di conii che furono approntati per tutte le Piastre con data 1818. Dai documenti della Zecca redatti da Prospero De Rosa (direttore generale della Zecca dal 1820 al 1839) su richiesta di Ludovico Bianchini (economista, storico, politico), si evince che la Zecca di Napoli, dal 1817 fino al 1824 coniò quasi 6 milioni di Ducati in monete d'argento con l'effige di Ferdinando I. Per avere un'idea della quantità di monete in questione, immagino sia utile fare qualche paragone: si tratta grossomodo della stessa quantità di monete d'argento coniate in vent'anni all'epoca di Carlo III (1734-1755) e più del doppio di quante monete d'argento furono coniate in 7 anni con l'effige di Francesco I (1825-1831). Ora, dalle mie ricerche e da scrupolose comparazioni, emerge che ogni conio è un PEZZO UNICO, indipendentemente dalla tipologia dell'effige: testa grossa, altro tipo "intermedio" di testa grossa, testa grossa "conio definito" o testa piccola che sia. Ogni conio è un "pezzo unico", indipendentemente dal valore nominale, che sia oro, argento o rame. Questo per dire che, non esiste un'effige identica ad un'altra, esistono decine e decine di conii dello stesso tipo ma, ogni effige di ogni singolo conio, avrà sempre un ricciolo differente, una perla della corona, un occhio, un naso, un labbro, un mento, un collo diverso da tutte le altre effigi. Questo perché, non esisteva ancora "il punzone della testa", come non esisteva ancora il pantografo (tornio da riduzione) e quindi, non esisteva una sola testa da poter trasferire su diversi conii e di conseguenza, ogni singolo conio risulta essere una vera e propria opera incisoria a sé stante. Invece, per quanto riguarda l'ordine di coniazione dei diversi tipi di Piastra (di testa), sarebbe interessante riuscire a scovare dei documenti che chiariscano in modo definitivo la questione cronologica ma, ahimè, in assenza di questi documenti, non ci resta che utilizzare l'antico metodo dello studio dei conii e dei tondelli con le monete alla mano. Un saluto, Lorenzo
    6 punti
  4. Asclepia, ti faccio i complimenti per la bella moneta. Ne approfitto per pubblicare anche il mio 3 grana 1810. Sei esperto ed appassionato di questa monetazione, ti sarei grato se volessi correttamente inquadrare il mio esemplare. Mi dispiace che la bustina della perizia abbia creato dei riflessi. Ti ringrazio fin da ora. Un caro saluto.
    4 punti
  5. Buongiorno a tutt*, sono iscritto da appena tre giorni e come anticipavo nella presentazione non ho alcuna esperienza numismatica. Sono però affascinato dalla monetazione romana di età imperiale e volevo iniziare una piccola avventura collezionistica ricostruendo una famiglia: l’imperatore Traiano Decio (249-251 d.C.), l’Augusta Herennia Etruscilla, e i due figli Erennio Etrusco e Ostiliano. Vorrei farlo attraverso i loro antoniniani, per una preferenza estetica personale (da una prima ricerca mi sembra che Ostiliano potrebbe rappresentare il problema maggiore). Comunque, spinto dall’entusiasmo del neofita, ho acquistato la mia prima moneta, un antoniniano di Decio, in un negozio di numismatica della mia città. Allego la foto della moneta . Legenda: D.: IMP CMQ TRAIANUS DECIUS AUG R.: DACIA Peso: gr. 3,85. Diametro: 21mm La sottopongo all’attenzione di chi volesse aiutarmi – oltre che con un giudizio generale - soprattutto a comprendere il diverso aspetto dei due conii (dal vero e con luce naturale evidenti ancor più che in foto). Sul diritto il busto dell’imperatore è netto e definito (per me, neofita, in modo addirittura sorprendente), mentre sul rovescio la Dacia ha contorni molto morbidi. Da quanto leggo mi sembra di capire che potesse accadere che il conio d’incudine del diritto producesse immagini migliori dell’altro, per il diverso consumo, la diversa dinamica di conio, e la diversa importanza attribuita alla due facce. Tuttavia l’aspetto del rovescio è quasi sfuocato (suscitando in me persino il timore di una fusione). Un’ultima cosa: ho un microscopio stereoscopico e potrei procurarmi un adattatore per la reflex, così da avere ingrandimenti a buona definizione dell'aspetto dei contorni della figure del diritto e del rovescio: potrebbe essere utile? Come vi dicevo è la prima moneta che ho acquistato e che osservo. Grazie per qualunque consiglio e indicazione vorrete darmi. Lucius LX
    3 punti
  6. Scusate ma se 5 euro sono il problema per l'ingresso di un curioso o di una giovane leva é giusto porsi altre domande. Sono dell'idea che a queste cifre se uno vuole partecipare lo fa e basta. Se non hai 5 euro per il biglietto posso dirlo? Stai a casa che è meglio. Marco
    3 punti
  7. Questo quadro è datato circa 1637, lo stesso anno del conio delle monete con l'immagine della Madonna, è di Donenico Fiasella e il titolo è "Nostra Signora Regina di Genova" (maggiori informazioni su wikipedia). Credo che il conio sia stato fatto sull'immagine di questo quadro e le varie statue hanno seguito l'iconografia
    3 punti
  8. Salve allego le foto di una cartolina inserita in una raccolta ‘umorismo’. La posto perché mi suscita curiosità. ‘Privilegiata cartolina gira gira’, di cui non conoscevo esistenza. Chiedo maggiori informazioni a chi sa qualcosa in più. Ringrazio in anticipo
    3 punti
  9. Oggi il giro al convegno mi ha riportato a tanti amici che non vedevo da un pezzo. Buona affluenza e mercato in movimento. Qualche buon pezzo visto. Grazie della compagnia a @riepo58 @palpi62 @dabbene @Modoetia @sivispacemparabellum. Roberto
    3 punti
  10. Ciò che ha veramente valore è il gesto di tua sorella che si è impegnata per regalarti una noneta... Questo non ha prezzo...
    3 punti
  11. Fermo il fatto imprescindibile che una moneta di questa importanza và esaminata in mano, e fermo il fatto che le foto non sono di buona qualità, ho fatto dei confronti su alcuni particolari che, per me, sono decisivi sul fatto che siamo in presenza di una riproduzione. A destra un esemplare originale.
    3 punti
  12. Beh, è un'azienda come tutte le altre, ergo deve guadagnare diversificando il proprio portafoglio per attrarre più clienti possibile. Personalmente non mi interessa né la moneta né Vasco Rossi, ma di certo questa (o altre) emissioni non mi fanno rinunciare ad acquistare da IPZS quello che ritengo per me interessante, come pare invece che molti qui vogliano fare (salvo il fatto che, fino ad oggi, hanno acquistato anche ciò che non gli interessava solo per "completismo" collezionistico, per poi lamentarsi che queste uscite "poco interessanti" sono diventate troppe)
    3 punti
  13. Non vorrei andare off-topic ma diamo a Cesare quel che è di Cesare: Matteo Cavedoni è un grande esperto ... ma non è dottore!
    3 punti
  14. Si c'è una correlazione tra due statue e con le monete con la Madonna e il Bambino. Farò comunque anche un inquadramento storico e geografico che va sempre bene.
    2 punti
  15. Ho riposizionato la monetina in oggetto. Da queste foto posso dire che la moneta è ancora gradevole e collezionabile, tuttavia classificarla FDC mi sembra un azzardo. Sempre tenendo conto che foto non sono il massimo, mi sembra di vedere un po' di usura, ma anche un conio stanco, il D/ decentrato e delle ossidazioni che bisognerebbe togliere (dato che potrebbero trasformarsi in cancro del rame). La debolezza e inconsistenza della perlinatura sono endemiche in questi piccoli tondelli. Quanto alla pseudo perizia, in genere il perito dà una valutazione superficiale di massima quando deve catalogare molte monete, ripromettendosi di eseguire una più attenta stima al momento della vendita che si conclude con la chiusura coi rivetti. A mio modesto avviso, qui qualcosa non è andato secondo i canoni: fretta (magari c'erano più clienti?), disattenzione (è suonato il telefono? stava chiudendo il negozio?), valore contenuto dell'oggetto ( però la cifra richiesta è piuttosto alta e comprendeva benissimo anche la perizia che non è stata confermata con i sigilli...) Rimane la consolazione del gesto affettuoso della sorella, ma consiglio a tutti più accortezza (anche tenendo conto di una perizia a 20 € - cifra standard per queste monete - il valore del Centesimino non superava i 10 €...). Per confronto, posto 1 Centesimo della stessa zecca e dello stesso millesimo, valutata da perito NIP SPL+ ù
    2 punti
  16. Ecco la testimonianza mia di un bel Convegno di Piacenza con una bella partecipazione e ovviamente il Gazzettino … @ciosky68
    2 punti
  17. Ti segnalo l'aggiornamento più recente e studio per ordinare cronologicamente le varie varianti conosciute. https://www.academia.edu/34619869/Modena_sesini_muraiole_e_giorgini_per_Francesco_I_dEste_proposta_per_una_collocazione_cronologica_delle_varie_tipologie_Prima_Parte https://www.academia.edu/34883901/Modena_sesini_muraiole_e_giorgini_per_Francesco_I_dEste_proposta_per_una_collocazione_cronologica_delle_varie_tipologie_Seconda_parte Lo studio, che parte da quanto descritto dal CNI e lo integra con quanto raccolto in oltre 15 anni di ricerca, è stato pubblicato in sette parti da Panorama Numismatico. Io l'ho reso disponibile su academiaedu suddiviso in due parti. Il tuo esemplare è collocabile fra quelli anonimi ma che, per analogie stilistiche, ho ipotizzato essere attribuibile alle produzioni di Gian Francesco Manfredi o periodi successivi. Il tuo esemplare potrebbe corrispondere al 451, al 452 o al 469. Potrebbe perchè nella porzione non leggibile del tuo esemplare si potrebbe ipotizzare una diversa punteggiatura o anche un RE per Reggio... per cui la classificazione resterà comunque incerta. Io non mi formalizzerei sulla presenza del contorno lineare o meno in quanto rappresenta solo il giro di compasso che fungeva da riferimento per l'incisore per la collocazione delle lettere. L'energia inferta al colpo di martello, la consunzione del conio, la malleabilità del tondello possono dare, per questo particolare, risultati diversi. Stesso discorso vale per la descrizione dell'esemplare 452 in quanto riportata dalla descrizione del Crespellani... e il Crespellani non inserisce riferimenti alla presenza di contorno lineare o meno (vedi pp114, 115)... Mario
    2 punti
  18. Alla luce dell'ingrandimento si possono fare alcune considerazioni: - Anno di produzione ante 1968 (anno in cui i marchi per i metalli preziosi assumono la forma attuale...vedi allegato. ) - Lo stesso vale per il marchio fabbricante, privo della stella che precede il numero camerale (entrato in vigore con la legge del 30/01/1968 n° 46 e successive) - Confermo il produttore
    2 punti
  19. Conoscendo mia sorella e il suo scarso interesse per la numismatica credo l'abbia acquistata già così come l'aveva vista al negozio... sinceramente non credo sappia nemmeno cosa sia una perizia... Comunque nel complesso per me la moneta è piacevole ed è speciale anche per il suo gesto... perciò con me che la terrò sicuramente, anche solo come ricordo (in futuro) di una parte della mia vita🙂
    2 punti
  20. Adesso mi fate venire i dubbi. Andiamo a vedere cosa dice il venditore, che si trova su un sito di aste tra privati molto noto: Silver Roman coin, these came from a loft purchase and a surprise as thought it was a film case. Cavolo che fortuna! Ha acquistato una scatola con delle diapositive e… invece erano pregiate monete antiche romane! Che fortuna! A me non capitano mai queste cose. I haven’t the time to research them as are to many so they are correct size and weights but am selling as UNAUTHENTICATED ! SOLD AS SEEN ! Pur avendo avuto un dono del cielo di questo genere, purtroppo, non ha tempo da perdere lui e le vende così.. non autenticate. In formula visto e piaciuto. Because they weren’t originally purchased by me I WILL NOT ACCEPT RETURNS Ovviamente non può accettare restituzioni, mica le ha comprate lui! Lo so: questo non condanna la moneta di per se, allora continuiamo ad indagare, vediamo le altre sue inserzioni: Non so perché ma ora l’augusto iniziale mi sembra più falso di prima. Non credo procederò oltre nelle indagini.
    2 punti
  21. Buongiorno a tutti. Ho letto quanto sopra e devo dire che mi fa piacere sapere che gli Organizzatori si siano finalmente decisi a introdurre il biglietto d'ingresso, a un prezzo ragionevole. Lo abbiamo chiesto in tanti anche sul Forum e, pertanto, mi sembra un buon segno. A mio giudizio, l'unica pecca è che il biglietto non sarà nominativo e, pertanto, i soliti furbacchioni potrebbero continuare indisturbati nella loro "attività"... Per il momento darei credito agli Organizzatori, se poi il costo del biglietto non verrà utilizzato per la sicurezza ma si rivelerà un obolo agli Organizzatori stessi basterà comportarsi di conseguenza ovverosia starsene a casa, anche perché Verona non è l'unico Convegno...🙂 Un saluto cordiale e a presto.
    2 punti
  22. Il povero Wolfgang Amadeus sfigurato al punto da sembrare Manzoni? Dio santo, chi avrà più il coraggio di farsi raffigurare su una moneta! 😱🤣🤣🤣
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  23. Sono cattivo, lo premetto. Per me, sarei contentissimo di sbagliare, è un obolo che serve a compensare i tanti tavoli e stand in meno. Ripeto che vorrei essere smentito.
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  24. Ci sono canzoni, come Albachiara che vanno (come dice @macs) oltre una singola generazione e che oggi fanno parte a pieno titolo della cultura italiana. Fatico però a vedere nell'emissione di questa moneta un'operazione culturale. Ci vedo solo puro marketing da parte della zecca, anche in questo caso per acchiappare compratori occasionali.
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  25. Scusate se mi intrometto... si tratta di un prodotto di gioielleria senza valore numismatico. I punzoni sono, nell'ordine da sx a destra: - titolo dell'oro (losanga utilizzata solo per titoli pari o inferiori a 750/000) - Logo del fabbricante (in questo caso è facile riconoscere il vecchio logo della "unoaerre" ... oggi diventato di forma ovale) - Marchio del fabbricante "1-AR" ... ossia il primo registrato ad Arezzo (nel lontano 1926). L'odierno marchio di identificazione del produttore, è una poligonale che ha una stella a cinque punte, un numero che serve ad identificare l'azienda e la sigla della provincia di appartenenza della stessa azienda. Dal 1934 al 1946 (circa) tra il numero identificativo e la sigla della provincia di appartenenza della Camera di Commercio in cui veniva registrato, c'era il fascio littorio. Presumo che il titolo sia 750/000. A parer mio (ma potrei anche sbagliarmi) è una produzione che potrebbe essere stata fatta tra gli anni '70 e gli anni '90
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  26. N.B. le monete con le figure di Sordi e della Carrà non circolano (sono sul taglio da 5€), quindi è impossibile averle come resto 😊
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  27. La cifra mi pare bassa per cotanta rarità e importanza…. Mah….😳
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  28. Salve condivido foto di una cartolina inserita in una raccolta ‘Roma’ e chiedo maggiori informazioni. In particolare mi ha incuriosito l’annullo, purtroppo non molto nitido, ma ho pensato che qualcuno più esperto magari riesce ad aiutarmi. Ringrazio in anticipo
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  29. Salve segnalo evento di cui all'oggetto
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  30. Buongiorno a tutti, per una nuova ricerca in corso che sta volgendo al termine, provo a chiedere se qualcuno avesse il raro denaro imperiale della zecca di Ponzone (AL) (già Dego) e se potesse condividere le foto... Grazie mille! Luca
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  31. Studiosi analizzano un tesoro dell’Età del Bronzo. Trovano due pezzi di metallo di “provenienza non terrestre”. I casi precedenti Il tesoro dell’Età del Bronzo che contiene pezzi realizzati con ferro meteorico @ Foto Museo di Villena Un recente studio pubblicato sulla rivista “Prehistory Works” ha svelato una sorprendente scoperta nel celebre Tesoro di Villena, uno dei più importanti tesori dell’età del bronzo nella penisola iberica. Gli archeologi hanno identificato due oggetti all’interno del tesoro che sono stati forgiati utilizzando ferro meteorico. Non è la prima volta che gli archeologi scoprono ferro proveniente da meteoriti, in gioielli, pugnali o frecce, utilizzato probabilmente per il valore sacrale che questo materiale assumeva e per l’efficacia che esso poteva avere nella realizzazione di armi. Un materiale totalmente nuovo, per l’Età del Bronzo, considerato il fatto che gli uomini non avevano ancora messo a punto l’estrazione del minerale di ferro dalle rocce e la sua fusione. Il Tesoro di Villena, rinvenuto nel 1963 a Villena, in Spagna, è noto per la sua straordinaria collezione di ciotole, bottiglie e braccialetti realizzati con materiali preziosi come oro, argento, ferro e ambra. Esso consiste in ben 59 oggetti di oro, argento, ferro ed ambra, per un totale di circa 10 kg, con 9 oggetti di oro a 23,5 carati. Tuttavia, la recente analisi condotta da ricercatori del Museo Archeologico Nazionale, della Diriyah Gate Development Authority (Arabia Saudita) e del CSIC Institute of History ha portato alla luce una nuova dimensione della sua ricchezza archeologica. Prima dell’avvento della fusione del ferro, il ferro era considerato un metallo particolarmente prezioso – come dicevamo – e il ferro meteorico rappresentava l’unica fonte di metallo ferroso utilizzato per creare gioielli, strumenti e armi durante l’età del bronzo. Questo tipo di ferro meteorico è composto principalmente da una lega ferro-nichel (Fe-Ni) con una significativa presenza di nichel, solitamente superiore al 5% in peso. Lo studio si è concentrato su due oggetti in particolare: un braccialetto di ferro e una piccola semisfera cava ornata da una sottile lamina d’oro traforata, considerata la parte superiore di uno scettro o di un bastone. I campioni prelevati da entrambi gli oggetti hanno rivelato tracce evidenti di ferro e nichel, con picchi visibili di Fe (Kÿ e Kÿ) e Ni (Kÿ e Kÿ). Successivamente, i campioni sono stati inviati al Curt-Engelhorn-Centre of Archaeometry gGmbH per uno studio di spettrometria di massa. I risultati hanno indicato che il cappuccio della semisfera era molto probabilmente costituito da ferro meteorico, con un riferimento comparativo alla composizione globale del meteorite di ferro Mundrabilla caduto sulla Terra meno di un milione di anni fa. Gli autori dello studio hanno dichiarato: “I dati disponibili suggeriscono che il cappuccio e il braccialetto sono i primi due pezzi attribuibili al ferro meteoritico nella penisola iberica, il che è compatibile con una cronologia della tarda età del bronzo prima dell’inizio della diffusa produzione terrestre di ferro.” Questa scoperta apre nuove prospettive sulla conoscenza delle antiche pratiche di lavorazione del ferro e sulla cultura materiale dell’età del bronzo nella regione. Nei mesi scorsi, in Svizzera, una punta di freccia realizzata con una scheggia ricavata da un meteorite, durante la fine dell’Età del Bronzo – 800 a.C. circa – è stata identificata tra i reperti bronzei svizzeri di quell’epoca. L’oggetto fu ricavato, probabilmente a freddo, fresando e limando una piccola porzione dei detriti ferrosi del bolide. Ma il corpo celeste, come hanno stabilito i ricercatori, non era caduto nelle vicinanze. I marcatori chimico-fisici hanno consentito di stabilire che il metallo celeste sia giunto, con elevata probabilità, dall’Estonia, dove, proprio nell’Età del Bronzo, era caduto un meteorite che presenta le stesse caratteristiche fisico-chimiche dell’arma trovata in Svizzera. La punta di freccia giunse alle palafitto a Mörigen – nel territorio del comune svizzero che conta oggi 891 abitanti ed è situato nel Canton Berna – dopo aver percorso, con altre merci, più di 1600 chilometri, forse seguendo la cosiddetta via dell’ambra. Doveva essere un oggetto molto prezioso, magico e performante. In quell’epoca il ferro non veniva ancora prodotto e le uniche, rarissime armi in ferro – tra i quali i “pugnali” di alcuni faraoni – venivano realizzate facendo ricorso ai doni del cielo, cioè ai resti di meteoriti. Lo studio -” Una punta di freccia in ferro meteoritico proveniente dall’insediamento della tarda età del bronzo di Mörigen, in Svizzera e dalla sua possibile fonte” – sarà pubblicato nel mese di settembre 2023 sul Journal of Archaeological Science. “La ricerca di manufatti in ferro meteoritico è stata eseguita in collezioni archeologiche nell’area più ampia del lago di Bienne, in Svizzera. – dicono gli studiosi che hanno compiuto lo studio – È stato identificato un singolo oggetto in ferro meteoritico, una punta di freccia con una massa di 2,9 g trovata nel XIX secolo nell’insediamento lacustre della tarda età del bronzo (900-800 a.C.) di Mörigen, in Svizzera. L’origine meteoritica è sicuramente provata combinando metodi estesi e recentemente applicati ad un manufatto archeologico “. Tra i rilevatori principali del ferro di natura cosmica, una consistenza presenza di nichel. I ricercatori hanno inizialmente pensato che il ferro meteoritico potesse provenire da campo disseminato di “frammenti di bolide” a Twannberg, nelle vicinanze del luogo del ritrovamento, ma probabilmente i materiali di Twannberg non erano disponibili in quell’epoca. Così la freccia o il metallo da cui essa è composta vengono da molto lontano. “La punta di freccia realizzata con ferro meteoritico IAB e proveniente da un insediamento dell’età del bronzo a Mörigen, in Svizzera, dimostra che i meteoriti di ferro venivano usati e scambiati dall’800 a.C. (o prima) nell’Europa centrale. – affermano gli studiosi – In base ai componenti della punta di freccia svizzera, il meteorite di Kaalijarv (Estonia) con un’età dell’impatto relativa all’età del bronzo (∼1500 a.C.) sembra essere un possibile candidato come fonte di prelievo di questo materiale, il che implica un trasporto di oltre 1600 km. Frammenti di questo meteorite potrebbero essere stati scambiati sulle stesse rotte dall’area baltica dell’ambra. Derivata o meno da Kaalijarv, la punta di freccia molto probabilmente non era un oggetto singolare e probabilmente altri frammenti lavorati di ferro meteoritico, inclusi campioni di dimensioni relativamente piccoli, sono presenti nelle collezioni archeologiche in Europa e forse anche a distanze maggiori”. “La piccola dimensione di tali oggetti sembra essere legata allo sfruttamento di numerose “schegge” risultanti dall’impatto del meteorite Kaalijarv, ma potrebbero essere stati usati usati anche blocchi più grossi per realizzare manufatti di dimensioni maggiori. -proseguono gli studiosi – Altri manufatti dell’Età del Bronzo realizzati con meteoriti, in particolare quelli piccoli dall’aspetto molto piatto come gli “scalpelli” nella tomba di Tutankhamon dovrebbero essere oggetto di analisi comparative. (per stabilire se anch’essi siano stati ricavati dal meterorite estone, ndr – La ricerca di relativi frammenti di ferro di origine meteoritica in collezione dovrebbe quindi includere (ma non limitarsi a) oggetti piccoli e piatti”. Lo studio è firmato da Beda A. Hofmann, Sabine Bolliger Schreyer, Sayani Biswas, Lars Gerchow, Daniel Wiebe, Marc Schumann, Sebastian Lindemann, Diego Ramírez García, Pierre Lanari, Frank Gfeller, Carlos Vigo, Debarchan Das, Fabian Hotz, Katharina von Schoeler, Kazuhiko Ninomiya, Megumi Niikura, Narongrit Ritjoho, Alex https://stilearte.it/studiosi-analizzano-un-tesoro-delleta-del-bronzo-trovano-due-pezzi-di-metallo-di-provenienza-non-terrestre-i-casi-precedenti/ The Treasure of Villena, which is exhibited in this Museum, is an impressive set of goldwork dated around the year 1,000 BC. It is composed mostly of gold pieces: 11 bowls, 28 bracelets that constitute the largest set, three bottles and several various pieces. It is also made up of three silver bottles and two mixed pieces – an amber and gold button and an iron and gold finial – and, finally, an iron bracelet. It was discovered in December 1963 by archaeologist José María Soler and his collaborators inside a vessel, hidden in the bed of a boulevard located in the municipality of Villena. Prehistoric goldsmithing reaches its climax with these pieces. It is today the emblem of the Museum, and for the general public it constitutes its greatest attraction. According to specialized research, it is the most important set of golden tableware from the Bronze Age along with the treasures of the royal tombs of Mycenae, in Greece https://museovillena.com/colecciones/el-tesoro-de-villena/
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  32. DE GREGE EPICURI Un denario che non avevo mai visto; con tutti i limiti del giudizio da una foto, sembrerebbe buono. E' il RIC 381/den, considerato "scarce". Al rovescio la figura è quella di Iulia Domna, e la scritta senza abbreviazioni penso sia: MATER AUGUSTORUM, MATER SENATUS, MATER PATRIAE, cioè "madre degli augusti, madre del senato, madre della patria".
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  33. 1 punto
  34. Salve,le foto vanno capovolte entrambe di 180° e la moneta dovrebbe essere questo follis di Romano III
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  35. Non è una perizia, è solo un cartellino descrittivo del venditore...
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  36. Bellissime! Sbaglio o il rovescio della zecca di Napoli "testa tozza" è decentrato?
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  37. Raffaele, posto la foto del taglio, che riporta dei gigli. Posto anche una seconda foto del taglio, dove mi sembra di notare, nella parola "PROVIDENTIA", una "A" capovolta al posto della "V". Una curiosità che ho notato solo ora. Interessantissima la discussione che sta venendo fuori, sono certo che se ne vedranno presto i frutti. Un caro saluto a tutti.
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  38. Le immagini le ho prese qui.. http://www.anmi.taranto.it/hobby/filatelia/cartolina_giramondo/giramondo.htm
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  39. Ciao @LOBU e molte grazie per la disponibilità e l'interessantissima disquisizione. Mi hai dato dei dettagli che non conoscevo, anche perchè ho da tempo cambiato settore di studio allontanandomi da questa tipologia (ma non è mai troppo tardi per tornarci su). In base alle cose che hai scritto mi è preso un bello scoraggiamento... già la vedevo nera con tutte queste varianti impossibili da classificare; con queste premesse, il lavoro si fa alquanto ostico. Appena riesco ti contatto in privato. Dovrebbe essere così anche per me. Quelle che invece riportano le stelle al posto dei gigli dovrebbero essere di "transizione". Credo si potrebbe fare uno studio per capire quali tipi di ritratti sono maggiormente presenti in monete con le stelle sul contorno al posto dei gigli. A proposito, domanda che mi sovviene or ora: qualcuno sa se le testa piccola sono anche loro afflitte da stelle al posto del giglio nel taglio?
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  40. Però effettivamente il mio gettone, il tuo non mi sembra ma non si vede bene dalla foto, ha sotto il collo la scritta Lauer. Lauer era un produttore di gettoni prima da conto e poi da gioco di Norimberga quindi è possibile effettivamente si tratti almeno nella mia versione di una sorta di gettone. Certo effettivamente i gettoni da gioco sono un po' al limite del concetto di gettone se consideriamo il gettone come un oggetto per ottenere un servizio... Ovviamente su internet questo tipo di oggetti si trova ad un prezzo semplicemente folle, qualche venditore pensa di avere chissà che rarità o tesoro... Certo tuttavia non mi sentirei di disprezzare questo oggetto, sembra comunque datato e secondo me siamo nell' Ottocento in genere. Le lettere impresse in quello dell' annuncio sono d'accordo con te che sono state impresse in modo abbastanza grossolano rovinando persino il ritratto al rovescio. Nel caso del mio gettone, o di quello illustrato nel Pitotto, l'impressione sembra più leggera. Segnalo anche che in questo catalogo di gettoni inglesi del 1868 (a pagina 692 n° 2336) è descritto un oggetto simile con Victoria regina al dritto e al rovescio sempre due lettere impresse, in questo caso LM https://www.google.it/books/edition/Batty_s_Catalogue_of_the_Copper_Coinage/yvCLg9y5bCsC?hl=it&gbpv=1&dq=victoria+regina+lauer&pg=PA670&printsec=frontcover Aggiungo anche un'immagine del mio
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  41. Concordo. La mia però era una considerazione relativa alla laurea.
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  42. Ma se uno sfregio fosse un surplus per una moneta, non credi che tutti le sfregerebbero pur di guadagnare qualcosa? Non è un'operazione difficile... Da quale recondito pensiero (?) può nascere un'idea simile?
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  43. Ho fatto ancora qualche ricerca sul noto sito ce ne sono molti esemplari Questo dovrebbe essere esattamente il tuo: https://www.ebay.it/itm/254095818021?hash=item3b294a7d25:g:ugsAAOSwrmRcIhnj&amdata=enc%3AAQAIAAAA0BReffxZMxsDVImx1we2bMv9HOnS77vF6fZqolWtQLR9LTwgNYTXYZEeUy0HEihmdEpJyHA1N2rH1iQSrYtOFTmJyyrRYmEPWYYnnKfAYNczL5m9ZAvOPOqkoECihPLD7RfQoaJKTmWnbohCbFYblfiB7ZVBm8ppzQ52M1c0T5EPNJHuS2tKqnNaXxF7466n6%2B9aaXmvWWPQ%2Fp%2BXQD3JS4KRugkNbYaG5M66%2B5nkQokDX4tb4h8mlk2fLHddfffrlwIoJRe5kbyt%2B%2FASZfbFEQE%3D|tkp%3ABk9SR86LwKGpYw Ne ho trovato anche un altro con lettere impresse come il mio e quello del catalogo Pitotto: https://www.ebay.it/itm/254364189806?hash=item3b3949846e:g:B1kAAOSwq7ldg2XF&amdata=enc%3AAQAIAAAA8OtohnHKwdyTIFJrcQyMgaOttKVSju%2BL%2B64RWsR02LyCtUHj17V8S9CRrye9%2BDGWsXi83HYdNIz2LivJmSvMsC6aF1oYn%2BoWDORK6GiMb6ftcsZleIl25hzjx0%2BFMqapJE9EOndNRK1T%2BZw4B75FqsbKeLeTIc4Em6LRnpwpmOvOWdUjprQTAqoecFtYKUjNCt6%2FVojNaQ2silvdU3FXbDFYgWaunNHJdG0z8zQ%2FflT6tQqZfPGvx0vBbBnxumpdDGMRX0plMdKruF3WG6fvjeCy84eJXllp1DKAX16EXqK%2BTbUDkq2VgCu1uQEd6FoFag%3D%3D|tkp%3ABk9SR86LwKGpYw Immagino il suo scopo sia stato a sto punto quello di una medaglietta personalizzabile magari con le iniziali di un nome. Probabilmente il tuo e molti altri non sono mai stati usati/personalizzati allora
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  44. Medaglia premio Al Merito -massonica- inizio ‘900.
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  45. Non ho citato a caso comunque…Matteo Cavedoni della MCN numismatica di Via Orsini a Firenze l’ha vista in mano e l’ha valutata come un falso….cosi va meglio come esempio? Aldilà che possa stare sull’anima a qualcuno direi che sia sufficiente come parere visto la conoscenza pari a pochi in campo numismatico…e poi mi chiedo…se in quei “pochi” secondi con poca luce al Veronafil l’avesse valutata come autentica ci sarebbe stato tutto questo pandemonio oppure in qual caso il giudizio sarebbe andato bene? buona giornata
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  46. DE GREGE EPICURI Qui sopra alla porta (IANUA) c'è anche una...piccola biscia, ma vedrete che Marco non la considererà un simbolo genovese!
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  47. Salve condivido foto di una cartolina viaggiata e chiedo maggiori informazioni ai più esperti. Ringrazio in anticipo.
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  48. Nell'Asta Ranieri nr. 12 di ieri e' stato esitato al lotto 699 un esemplare del Grosso per Roma coniato durante la Sede Vacante del Camerlengo Barberini nel 1655. classificato correttamente al Muntoni 7 e giudicato "Molto Raro" in conservazione BB: Personalmente e' il Quarto esemplare che ho censito otre quelli della Montenapoleone 4 (non raffigurato, se fosse questo sono 3...), NAC 1999 e asta VL Nummus del 2015 (bucato). Manca in tutti i Cataloghi di Varesi, Nomisma,Negrini, Artemide, InAsta, (li ho quasi tutti..). Un altro indicatore della rarita' di questa Moneta e' la "NON PRESENZA" nell'asta KM XXI del 1980, in particolare la Vacanza del 1655 era rappresentata per la zecca di Roma, oltre dalla favolosa Quadrupla, dalla Piastra, Testone, Giulio e Mezzo Grosso, praticamente tutti i nominali tranne questo.... (anche per la zecca di Ferrara era ben rappresentata, compresi i rarissimi Grosso e Quattrino). Non sto' a citare tutte le aste Papali piu' importanti che ogni tanto prendiamo come riferimento, non c'e'. Se vi puo' interessare (ma non prendetelo come indicatore di rarita'), era l'unico Grosso di Sede Vacante che mi mancava.... A mio avviso e' una moneta "almeno Rarissima", e per questo vi chiedo un vs. parere sugli esemplari conosciuti. Voglio concludere con una riflessione di questi giorni: nella prossima NAC sono esitati ben 3 Talleri di Alberico I Cybo Malaspina (unica tipologia coniata da questo Principe), moneta della piu' grande rarita', probabilmente ci sono voluti 60 anni di collezionismo per vedere quello che sabato sara' venduto..................La Numismatica e' fortemente subordinata agli eventi che portano la dispersione delle collezioni, e quindi e' possibile che io, avendo visti solo questi negli ultimi 20/25 anni la reputo estremamente rara, mentre Ranieri (Padre ) magari 30\40 anni fa', ne ha visti almeno una dozzina.......... Grazie e buona serata Daniele
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  49. Buongiorno a tutti e buon 2024 ! 🎆 Vi presento oggi un testone di Clemente XII (anno VI, 1735-1736, Muntoni 26), passato nel novembre 2022 in asta Nomos, che mostra al rovescio una particolare curiosità, delle tracce di ribattitura su altra moneta : tracce che, grazie alla conservazione, sono riconducibili alla moneta d’origine, che è una mezza piastra di papa Innocenzo XI A.VII (Muntoni 48, foto ex asta Varesi) : Osservando il rovescio del testone, qui di seguito orientato adeguatamente rispetto al diritto della piastra di confronto, si scorgono particolari dello stemma Odescalchi, evidenziati in rosso : La pratica del riutilizzo dei conii è già cosa nota in ambito pontificio, spesso riadattati o con particolari aggiunti o nascosti, ad esempio per diverse Sedi Vacanti, ma è la prima volta che mi capiti di vedere un riutilizzo “diretto” di vecchi nominali per coniare nuove monete. Questa “ribattitura” segue la riforma monetaria del gennaio 1734, che impose la riduzione di peso dei nominali argentei: il testone assumerà il taglio di 40 1/3 pezzi per libbra romana, pari a 8,407 grammi, e di conseguenza gli altri nominali; la mezza piastra sarebbe passata da un peso teorico di 15,995 grammi dell’epoca di coniazione della moneta “d’origine” di Innocenzo XI (1682-1683), a soli 14,71 grammi. Facile capire che sia stato ritenuto conveniente ritirare dal mercato le mezze piastre di pontefici precedenti, ed evidentemente si optò per riconiarle direttamente, senza passare per la rifusione ed una nuova laminazione, solamente previa fustellatura di un tondello più piccolo per il testone. Ciao, RCAMIL.
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  50. Salve condivido le foto di una cartolina di famiglia e chiedo ai più esperti maggiori informazioni. Che cosa rappresenta il timbro del comandante? il censore? Ringrazio in anticipo
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