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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/11/24 in tutte le aree

  1. cari amici volevo condividere con voi la mia nuova arrivata. si tratta di una moneta da un grano 1622 Neapolis Rex, del tipo oblungo. coniata nell'officina di Torre Annunziata con le macchine trafile a rulli. moneta molto affascinante, come tutte le vicereali, soprattutto quelle di rame, a mio parere, e anche di discreta rarità, stando al prezioso manuale di Magliocca. che ve ne pare?
    4 punti
  2. ecco la mia, da poco arrivata. con questa ho raggiunto un piccolo traguardo, una moneta d'argento di grosso diametro per ogni sovrano del periodo borbonico.
    4 punti
  3. Beni svelati. La singolare vicenda dei depositi custoditi nel caveau della Tesoreria dello Stato, curato dalla Commissione depositi, con la partecipazione di rappresentanti del ministero dell'Economia e delle Finanze, del ministero della Cultura e della Banca d'Italia. chissa’ se finalmente si svela quello che arrovella migliaia di collezionisti del Regno ( l’ormai famosa nota 56) Il testo illustra i primi risultati emersi dal lavoro di ricognizione durato cinque anni e svolto dalla Commissione su oltre 400 depositi (per un totale di più di 2 mila plichi o bisacce e per un valore di circa 34 milioni di euro): al loro interno vi sono monete, medaglie, onorificenze, titoli di debito pubblico nazionali ed esteri, documenti di rilevanza storica, oro destinato alla monetazione e oggetti preziosi, raccolti nel periodo che va dagli anni '30 agli anni '90 del Novecento e finora custoditi, appunto, presso la Banca d'Italia.
    3 punti
  4. L’unica pescata questa domenica al mercatino è stata la seguente moneta da 1 florin del 1934, Nuova Zelanda. Moneta comune e piuttosto malmessa ma non volevo tornare a mani vuote e non ho trovato niente altro che mi piacesse.
    3 punti
  5. Ciao Marco, grazie della tua domanda, in effetti ai fini della discussione può essere molto didattica. Allego delle scansioni fatte direttamente da Emilio Tevere. La patina si vede molto bene, aveva la caratteristica di essere molto intensa ma non coprente, e con il suo lustro conferiva particolare brillantezza alle iridescenze. Allego anche una foto che feci a luce naturale con la vecchia compatta PS. La scansione era proprio così, piccola in termini di definizione. La conservo più per il ricordo del Sig. Tevere che per la sua utilità, ma in questo caso rende bene l'idea di una patina intensa ma gradevole
    3 punti
  6. A questo link è possibile scaricare gratuitamente il volume in formato pdf. https://www.bancaditalia.it/media/notizia/presentazione-del-volume-beni-svelati-la-singolare-vicenda-dei-depositi-custoditi-nel-caveau-della-tesoreria-dello-stato/?dotcache=refresh
    3 punti
  7. Buongiorno a tutti, Spinto dal post#75 dell'ottimo @LOBUho approfondito, ho trovato in rete una piastra del 1825 con lo stesso conio di rovescio. Prima immagine 1825, conio pressoché intatto. Seconda immagine 1826 reimpressa di @Releo, piccola frattura ad ore 9 del rovescio. Terza immagine, una mia 1825, oltre alla frattura leggermente più accentuata ad ore 9 ne presenta una nuova ad ore 11. La cronistoria dei conii ci permette di affermare con sicurezza che durante e forse anche dopo il 1826 vennero battute monete con data 1825. Voi cosa ne pensate a riguardo? Saluti Raffaele.
    3 punti
  8. Ciao a tutti , sono un bel po’ di anni che non scrivevo più … nel frattempo ( 5 anni e mezzo fa ) ho rilevato una tabaccheria , quindi mi è divenuto più facile ritrovare qualche pezzo difficile da reperire …. Carico i miei ritrovamenti più importanti di questi ultimi 5 anni. Ho anche trovato altro che però ho regalato e non ho più le foto TAGLIO: 2 euro CC NAZIONE: Malta ANNO: 2013 TIRATURA: 542500 CONSERVAZIONE: b LOCALITÀ: Grottaglie (Ta) TAGLIO: 2 euro NAZIONE: Vaticano ANNO: 2021 TIRATURA: 50299 ??? CONSERVAZIONE: qFDC LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 2 euro cc NAZIONE: Slovenia ANNO: 2007 TIRATURA: 400000 CONSERVAZIONE: b LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 2 euro NAZIONE: Monaco ANNO: 2003 TIRATURA: 228000 CONSERVAZIONE: qFDC LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 1 euro NAZIONE: Monaco ANNO: 2001 TIRATURA: 994600 CONSERVAZIONE: b LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 20 cent NAZIONE: Monaco ANNO: 2002 TIRATURA: 376000 CONSERVAZIONE: b LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 10 cent NAZIONE: Monaco ANNO: 2001 TIRATURA: 323500 CONSERVAZIONE: b LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 1 euro NAZIONE: Monaco ANNO: 2001 TIRATURA: 994600 CONSERVAZIONE: qFDC LOCALITÀ: Grottaglie TAGLIO: 20 cent NAZIONE: Vaticano ANNO: 2009 TIRATURA: 106400 CONSERVAZIONE: qFDC LOCALITÀ: Grottaglie
    3 punti
  9. Alcune immagini sulla fluorescenza... Attenzione puoi succedere di riscontrare fluorescenza non in tutto il francobollo , ma in alcuni casi solo su una parte dello stesso.
    2 punti
  10. ciao a tutti, ciao @Matteooooooooo non c'entra molto con la discussione, ma io - fino ad un po' di tempo fa - odiavo il formato .webp; adesso incanalo tutto il mio disprezzo verso lo .heic Non chiedetemi di installare un plug-in: non lo farò! Njk
    2 punti
  11. Buongiorno, solo per precisare i dubbi di ieri riguardo la testa zoomorfa dell’insegna impugnata dalla Dacia sul rovescio di Decio (un esempio in fig. 1). Dubbi chiariti dalla natura del Draco Dacico, che in effetti è sia drago sia lupo (fig. 2 , una delle sue rappresentazioni sulla Colonna Traiana). Di lupo la testa metallica, di drago la parte del corpo anguiforme mossa dall’aria (questo aspetto “vivente” era probabilmente accentuato dall’effetto sonoro dell’aria che attraversava l’insegna, impugnata tipicamente da un cavaliere). . E dai Daci fu probabilmente adottato dai Romani (fig 3.), anche se sono state proposte ipotesi alternative, vista la sua presenza anche in altre aree, come quella sarmata (in fig 4 un bassorilievo di cavaliere forse sarmata di stanza in Britannia). L’insegna del draco prolungherà la propria storia in epoca medievale (ad es. in fig 5 è nelle mani di cavalieri carolingi, mentre in fig. 6 è accanto ad Harold nell’arazzo di Bayeux). Il Draco Dacico è tuttora presente nella memoria storica popolare, come dimostrano ad es. alcune bandiere (fig 7 ) o un moderno monumento equestre di Decebalo (fig.8 ,Deva, Romania, 1978). buona domenica Lucius LX
    2 punti
  12. Adesso mi sembra di vedere una testina e l altra un pesce, su questo sito si parla di monete dei legionari romani contromarcate co testina di Adriano e delfino. Forse è questa la strada giusta... https://www.romancoins.info/CMK-legionary-East.htm
    2 punti
  13. Sottopeso e probabilmente fuso, mi pare autentico e potrebbe essere stato realizzato dal atelier II. È un doppio sesterzio molto interessante perché la moneta di partenza è dagli stessi conii di alcuni doppi sesterzi attribuiti al incisore « non classé » di Bastien, chiamato così perché Bastien non sapeva se occorresse farne un incisore della zecca ufficiale (Per Bastien Colonia, ma sappiamo oggi che si tratta di Treviri) o del atelier II. Lo stile gradevole dei suoi ritratti è subito riconoscibile, e se fosse un operaio del atelier II, sarebbe stato l’unico ad avere inciso non solo doppi sesterzi ma anche sesterzi. Cosa un pò strana, perché il guadagno nel caso di sesterzi era meno importante per i falsari. Forse Pilon nel suo libro, con qualche legame di conii tra il graveur non classé e un incisore di Treveri o del atelier II, ha potuto rispondere a questo problema rimasto per Bastien irrisolto. Cosa ne pensi @grigioviola ?
    2 punti
  14. Ciao! Si, come dice scudo, essendo un difetto da conio può benissimo essere dichiarata fdc. Il difetto influisce invece a livello economico. Sembrerebbe un piccolo riporto al marco del tondello, infatti a ore 6 del dritto (che corrisponde al punto da te citato del rovescio) si nota una debolezza di conio sulla perlinatura. Molto bello l’esemplare di Scudo1901, mi piace molto la delicatissima patina
    2 punti
  15. Mi dicono sia un gran bel evento. Filateliameridionale del caro amico @Enrico Reda Complimenti ragazzi. Un saluto Raffaele.
    2 punti
  16. La differenza è che le monete e biglietti della guerra civile spagnola o messicana erano emessi (legalmente o meno) da entità politiche reali, ovvero i comuni spagnoli o gli stati federati messicani, e soprattutto venivano utilizzati come moneta corrente, al contrario delle pseudomonete in oro, argento o qualunque altro materiale realizzate dai proprietari della piattaforma Sealand solo per fare soldi (veri). E' diverso anche dal caso delle monete super-extra bizzarre della terra: non circolano neanche quelle ma sono emesse da nazioni esistenti e riconosciute internazionalmente, non da proprietari di piattaforme in mezzo al mare.
    2 punti
  17. Ciao, non vi sembra che Felicitas tenga in mano un capricorno? Forse un sesterzio per Antonino Pio: https://www.acsearch.info/search.html?id=112424
    2 punti
  18. Ciao, Prevedere quello che sarà è impossibile visto che ci sono tantissime variabili in gioco, tra cui tasso di umidità dell’aria e materiale con cui è a contatto, senza contare lo stato del metallo che varia da moneta a moneta (molto dipende anche dalla storia pregressa della moneta, come eventuali manipolazioni e luoghi di conservazione). Ciò premesso mi sembra che il risultato sia decisamente gradevole; patina omogenea con piacevole iridescenza bluette. Come dice Antonio dovrebbe (condizionale obbligatorio) continuare a progredire in questo modo ma il blu potrebbe continuare a scurirsi sempre di più man mano che avanza. Puoi rallentare il processo tramite le bustine di acetato inserendoci la moneta e piegandola, per poi chiuderla in una di quelle bustine doppie che si usano per le perizie (io uso così e nel risvolto libero inserisco il mio cartellino). L’argomento patina è tanto affascinante quanto aleatorio relativamente alla sua formazione. Ti mostro a titolo di esempio una patina che è “cresciuta” con me nel monetiere Zecchi, e che da circa un anno ho inserito in bustina di acetato proprio per rallentarne la formazione. La moneta non è mai stata lavata, viene già da una vecchia collezione di famiglia ed è stata conservata in un monetiere di solo legno. La patina quando la presi aveva delle bellissime tonalità fumè, ma nel monetiere sopra citato è decisamente esplosa in tutta la sua bellezza. Si caratterizza per avere diversi “strati” che conferiscono una fantasmagoria di iridescenze. La foto mostra in parte questa caratteristica con i colori rossicci e blu “accesi”. È questo un esempio tipico di quanto una bella (e soprattutto, sana) patina possa impreziosire (e al contempo anche rivalutare) una moneta Una patina “troppo pesante” è chiaramente soggetta al parere del singolo collezionista; quello che io potrei giudicare eccessivo, per un altro potrebbe essere gradevolissimo, e viceversa. Un aspetto che io uso per valutare l’entità della patina è quanto questa valorizzi la moneta nel suo complesso (nei rilievi, o nella scena del rovescio). Se la patina ha un tono scuro, ed è coprente fino al punto di “oscurare” la scena dei rilievi, allora, a mio parere, è “troppo pesante”
    2 punti
  19. Finalmente è arrivato ! In virtù dei miei interessi specifici non potevo più esimermi dal possederlo,un po' caro ( ho dovuto impegnarmi un gioiello di famiglia 🥺 😁 ) ma fondamentale.. :
    2 punti
  20. Grazie ci proviamo.. e grazie per l' incoraggiamento e la Vostra presenza.
    2 punti
  21. La produzione del atelier II inizia con imitazioni di stile piuttosto accurato e di solito leggermente sottopeso rispetto ai sesterzi ufficiali. Un'illustrazione con la foto della tavola XXVIII del Bastien che mostra alcuni esemplari del atelier II, Bastien n°141, tutti coniati con gli stessi conii (legenda errata EXERCITVS VAG). I nove esemplari elencati hanno ancora un peso medio di 22 g. Successivamente, intorno alla metà del 263 secondo Bastien, cioè dopo la fine della coniazione ufficiale dei grandi bronzi presso l'officina di Treviri, incomincia la produzione di sesterzi di esecuzione meno curata nella realizzazione dei tondelli, nell'incisione o nelle legende. I sesterzi fusi si moltiplicano, i pesi possono scendere sotto i 10 grammi. Ogni tanto la zecca realizza questi bronzi fusi partendo dalla propria produzione di sesterzi coniati. Questo è il caso dell'esemplare venduto da Leu, e si vede che nell’operazione, il peso diminuisce sensibilmente. L’esemplare fuso pesa 12,5g: https://www.acsearch.info/search.html?id=11233410 Concordo con te @grigioviolail doppio sesterzio comprato da @stuyvesant potrebbe essere una produzione tardiva di Chateaubleau. Tipologia FELICITAS AVG, con Felicitas che regge in mano un caduceo e una cornucopia. Però non sarei così ottimista di te riguardo all’autenticità. Tralascio il fatto che il venditore conosce poco o niente alla monetazione di Postumo (IMP .M.CAES .LAT .POSTUME SP.AVG al posto di IMP C M CASS LAT POSTVMVS P F AV[G]…). È un pò rischioso per l’acquirente, ma non è un argomento di falsità. Significa comunque che dobbiamo essere molto attenti. Mi sembra che ci siano segni di fusione ma anche di sovraconiazione. La riconiazione non è sorprendente ma di solito viene eseguita su tondelli larghi di vecchi sesterzi, d’altra parte mi sembra difficile che una moneta antica sia nello stesso tempo fusa e riconiata. Ma spero di sbagliarmi e aspetto le prossime foto. Un esempio di riconiazione a Chateaubleau con la stessa tipologia FELICITAS AVG: https://www.acsearch.info/search.html?id=8882495 Il dritto è molto simile alla moneta discussa, peccato che sia nascosto in parte dalla riconiazione, ma non ho trovato nel Bastien gli stessi conii. Forse è troppo tardi, forse @grigioviolali troverai nel testo di Pilon? Ne approfitto per ringraziarti, non conoscevo l’espressione calma e gesso!
    2 punti
  22. 1. Breve storia sull'assignat Verso la fine del 1789, alla vigilia della Rivoluzione Francese, le casse dello Stato erano quasi vuote. Per evitare il fallimento, il deputato dell’Assemblea Nazionale Talleyrand ideò il piano di confisca dei beni ecclesiastici, con lo scopo di metterli all’asta per salvare le finanze dello Stato. Il 2 novembre 1789 l'Assemblea Nazionale diede inizio al progetto. Il patrimonio confiscato totale ammontò a circa 2 - 3 miliardi di livre, e la vendita fu affidata a una cassa straordinaria creata il 19 dicembre: la Caisse de l’Extraordinaire. Tuttavia, la liquidazione di tutti i beni richiedeva del tempo, minimo un anno, e la bancarotta era sempre in agguato. Per risolvere questa problematica, l’Assemblea decretò che 400 milioni di livre sarebbero subito stati emessi in obbligazioni con interesse del 5%: nacque l’assignat. Durante la votazione del provvedimento alcuni deputati, tra cui lo stesso Talleyrand, erano assolutamente contrari all’idea. Secondo loro la grande debolezza dell'assegnato era che ci sarebbero stati più biglietti in circolazione rispetto al reale valore dei beni ecclesiastici, con conseguente pericolo che sarebbe stato impossibile coprirne il rimborso di tutti. Un altro punto era la facilità di falsificazione, con forte rischio di trovare in circolazione una quantità di assegnati nettamente superiore a quelli emessi. I primi assignat furono emessi agli inizi del 1790 dal valore di 1000 livre. Il 17 aprile 1790 l'assignat fu trasformato da biglietto di obbligazione in cartamoneta ufficiale dello Stato in modo da compensare la scarsità di monete, ma con l’interesse sceso al 3%. Il 27 agosto 1790 l'Assemblea Nazionale autorizzò un'altra emissione di 1.9 miliardi di assegnati, con tagli da 50, 60, 70, 80, 90, 100, 500 e 2000 livre, che avrebbero avuto corso legale entro la fine dell'anno. Nel settembre dello stesso anno il Ministro delle Finanze, Jacques Necker, si dimise in quanto contrario alla decisione di ufficializzare gli assegnati come cartamoneta statale e la nuova emissione di questi. Tra il 1790 e il 1793 gli assegnati persero il 60% del loro valore. In aggiunta, l'Inghilterra iniziò a produrre dei falsi assignat con lo scopo di accelerare ancora di più la crisi economica francese. Per distribuirli a tutta la fascia della popolazione, tra il 1792 e 1793 vennero stampati anche assignat dal valore di 10, 15, 25 e 50 sols. Durante il regime del Terrore, la mancata accettazione dell'assignat era punita con la pena di morte. All’inizio del 1796, gli assegnati ammontarono a circa 45 miliardi di livre e gli interessi ridotti a 0. La somma complessiva degli assegnati non avrebbe mai dovuto superare gli iniziali tre miliardi di livre. La terribile inflazione causata dall'assignat provocò un aumento del costo della vita, un seguitare del suo deprezzamento e la scomparsa quasi totale del contante metallico. Per sopperire alla mancanza di spiccioli e facilitare gli acquisti quotidiani, alcuni imprenditori privati misero in circolazione monete di rame e d’argento: nacquero le monnaie de confiance, ovvero le monete di fiducia. Questi gettoni - monete di fiducia non ebbero mai corso legale, ma circolarono abbondantemente dal 1791 al 1794. E qui che entrarono in gioco i fratelli Monneron... Ritratto di Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord. Durante il periodo napoleonico diventerà Principe del neocostituito ed effimero Principato di Benevento (1806 - 1814) e sarà uno dei principali protagonisti del Congresso di Vienna. Fu soprannominato "il Camaleonte" ed è considerato uno dei maggiori esponenti del Trasformismo. Assignat da 1000 Livre. Fu il primo assegnato e in ambito collezionistico ha un indice di rarità R5. In questo grafico viene rappresentata la svalutazione di 100 Livre in assignat. Nel 1796 l'assignat fu sostituito dalla Promessa di Mandato Territoriale, una nuova cartamoneta che tuttavia subirà un deprezzamento ancora più veloce rispetto all'assignat, tanto che sarà demonetizzato nel 1797. L'economia francese si stabilizzerà durante gli inizi del periodo napoleonico. 2. Storia della Banque Monneron Le monete fiduciarie più diffuse e famose furono quelle della Banca Monneron. Alla fine del XVIII, la famiglia Monneron fu una delle più importanti famiglie francesi sul piano politico, finanziario e commerciale. Il capofamiglia era Antoine Monneron, possessore di alcune saline, avvocato del Parlamento di Antibes e controllore generale della gabella, la tassa reale sul sale. Dalla moglie Barbe Arnault ebbe venti figli, ma otto morirono giovanissimi. Gran parte dei suoi figli vennero inviati nelle colonie francesi in cerca di fama e fortuna. Tra questi ci interessa la storia di 4: Charles Claude Ange Monneron, il primogenito, iniziò la sua carriera come mercante della Compagnie delle Indie Orientali Francese nel 1767. Nel 1769 fu promosso commissario generale dei porti e degli arsenali navali, e nel 1784 direttore degli stabilimenti francesi in India. Sarà eletto Deputato del Terzo Stato di Annonay agli Stati Generali del 1789; Jean Louis Monneron, come per il fratello maggiore, entrò a far parte della Compagnie delle Indie Orientali Francese come agente commerciale nel 1769. Negoziando nella città di Pondicherry, fece rapidamente fortuna. Anche lui sarà eletto Deputato nel 1789; Pierre Antoine Monneron fu capitano di navi e si distinse per le sue missioni presso il governatore delle Indie Olandesi. Come per i due fratelli, sarà eletto Deputato nel 1789; Joseph François Augustin Monneron fu uno dei pochi fratelli che rimase in Francia. Nel 1777 si stabilì a Parigi come commerciante e diventerà direttore di una fabbrica di tabacco. Verrà eletto Deputato per Parigi nel 1791. Grazie all'appoggio dei suoi 3 fratelli, Joseph François Augustin fondò una banca commerciale per importare metalli in Francia e rifornire il Dipartimento della Marina Francese di argento e rame: la Banque Monneron. Oltre alle operazioni commerciali, la banca si era specializzata anche nella produzione di medaglie rivoluzionarie che vendeva presso la sede principale situata a Place du Carrousel, nei pressi del Palazzo del Louvre a Parigi. Il medaglista era Augustin Dupre che negli anni successivi diventerà l’incisore di riferimento della storia monetale francese grazie al pezzo da 5 franchi che simboleggerà la Repubblica per quasi 200 anni: la moneta con Ercole. La mancanza di contante metallico, e il risultato deludente delle monete da 12 denari e 2 sols a corso legale, spinsero alcuni privati a sostituirsi allo Stato per fornire alla popolazione le monetine. La Banque Monneron iniziò a coniare monete di fiducia in rame nel settembre del 1791. Per velocizzare i tempi di produzione, i Monneron strinsero un patto con l’industriale inglese Matthew Boulton, socio dell’ingegnere James Watt, l'inventore della prima macchina a vapore. Grazie all'invenzione di Watt, le monete Monneron furono prodotte in gran numero nell'officina monetaria della Soho Mint di Boulton, nei pressi di Birmingham. In cambio di una commissione, i Monneron offrirono alla popolazione francese lo scambio delle loro monete di fiducia con assignat da 50 livre. Tuttavia, l’eccessiva fiducia che i fratelli ebbero verso l’assignat, e il suo rapido deprezzamento, fu una vera rovina per la Banque Monneron. Inoltre, la coniazione di milioni e milioni di monete in Inghilterra comportò una spesa di denaro in argento e oro enorme per l’acquisto del rame inglese e della lavorazione, con una perdita considerevole. La rovina era ormai vicina. Verso la fine di marzo del 1792, la Banque Monneron fu dichiarata fallita e Pierre, che ne fu il direttore, fuggì in Inghilterra. Il fratello minore Augustin, che deteneva la banca, rilevò l'attività, ma la comparsa di una legge nel 1792 che proibì la fabbricazione di monete private spense ogni speranza. Nel settembre dello stesso anno un decreto vietò la commercializzazione delle monete di fiducia rimaste in circolazione. Nonostante la legge, i gettoni di fiducia circolarono almeno fino al 1794. I fratelli Monneron, da sinistra a destra: Pierre Antoine, Charles Claude Ange e Jean Louis. Insieme all'altro fratello Augustin fonderanno la Banque Monneron. La Soho Mint nei pressi di Birmingham. Proprietà di Matthew Boulton, la zecca coniò i 2 penny "cartwheel" di Giorgio III, nonché numerosi penny di prova e coloniali. 3. I 5 sols “del Giuramento” Con oltre due milioni di esemplari coniati, le monete da 5 sols dette “del Giuramento” o “patto della Federazione” sono le protagoniste e le più famose delle monete Monneron. In bronzo, dal peso di 25 – 30 g e dal diametro di 38 – 40 mm, esistono 4 tipologie per differente rovescio, mentre al dritto condividono l’immagine allegorica, con i soldati che fanno voto davanti alla Libertà, del giuramento compiuto durante la Festa della Federazione del 14 luglio 1790, che commemorava la presa della Bastiglia. Attorno è presente la scritta VIVRE LIBRES OU MOURIR, e in esergo la data 14 JUILLET 1790. L’incisore di questa magnifica immagine, che ricorda un po’ lo stile neoclassico del Giuramento degli Orazi dipinto da Jacques Louis David, è di Augustin Dupre. L'adeguamento tipografico e quello dei torchi furono forniti invece da Jean Pierre Droz, dipendente della Soho Mint. Le 4 tipologie sono le seguenti: Il primo tipo è datato 1791 e presenta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ - SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1791”; sul contorno, in incuso, la scritta DEPARTEMENTS DE PARIS DE RHONE DE LOIRE DU GARD. I 5 sols del 1791 sono quelli più rari. Inoltre, al dritto, vicino all’altare, la data 14 JUILLET 1790 è scritta in numeri romani; Dal secondo tipo in poi sono datati 1792. Al rovescio presenta la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ – SOLS REMBOURSABLE EN ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1792”. La scritta finale cambia in base all’anno III o all’anno IV. I primi monneron del secondo tipo riportano l'indicazione 50L, mentre i successivi 50#. Al contorno, in incuso, i gettoni dell’anno III presentano la scritta “DIPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD” mentre quelli dell’anno IV “DEPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD”; Il terzo tipo presenta al rovescio la scritta “MEDAILLE QUI SE VEND 5 - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ L’AN IV DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, compare la frase “BON POUR LES 83 DEPARTAMENS AN IV”. I monneron del terzo tipo misurano 38 mm invece di 40 mm. Oltre al diametro inferiore, il peso è vicino ai 25 g; L’ultimo e quarto tipo porta la leggenda “MEDAILLE QUI SE VEND CINQ - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, presenta la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”; Esistono anche 5 sols placcati in argento e oro, ma sono molto rari. Il dritto è lo stesso in tutti e 4 i tipi. Solo nel primo tipo è presente un piccolo cambiamento con la data scritta in numeri romani. 5 sols del primo tipo, i più rari da trovare. 5 sols del secondo tipo. Le monete con 50# e la scritta AN IV sono quelle più comuni. 5 sols del terzo tipo. A differenza degli altri 3 tipi, il terzo è l'unico che misura 38 mm e il peso sui 25 g. 5 sols del quarto tipo, più rari rispetto a quelli del secondo e terzo tipo. Un 5 sols del secondo tipo placcato in argento. 4. I 2 sols “Libertà” I gettoni da 2 sols del tipo “Libertà” furono le primissime monete coniate dalla Banque Monneron. In totale furono coniate oltre due milioni e seicentomila esemplari. Sempre in bronzo, il peso oscilla tra i 16 e 18 g mentre il diametro è di circa 32 mm. Al dritto viene raffigurata la Libertà seduta a sinistra, appoggiata alla Dichiarazione dei Diritti Umani, che tiene nella mano destra una picca sormontata dal berretto frigio, simbolo di libertà, e dietro un gallo, simbolo di vigilanza. In alto si nota un sole splendente con i raggi che illuminano la personificazione della Libertà. Attorno notiamo la scritta “LIBERTE SOUS LA LOI” mentre in esergo "L’AN III (o IV) DE LA LIBERTE”. A differenza dei 5 sols, l’incisore è un certo Ponton, ma sfortunatamente non esistono informazioni su di lui. Esistono due tipi di monete da 2 sols: Il primo tipo è datato 1791 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE DEUX SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS 1791” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “BON POUR BORD. MARSEIL. LYON. ROUEN. NANT. ET STRASB.”. Il valore in assegnati può essere espresso in 50L, 50L. o 50#. Il secondo tipo è datato 1792 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE QUI SE VEND DEUX-SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre nel giro “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. Il dritto è lo stesso nelle due tipologie. Naturalmente cambia la frase in esergo in base all'anno III o anno IV. 2 sols del primo tipo. 2 sols del secondo tipo. 5. 1, 2 e 5 sols “Ercole” Finiamo la monetazione Monneron con le ultime monete del tipo Ercole, tutte coniate nel 1792 e meno comuni rispetto ai 5 sols del Giuramento e ai 2 sols Libertà descritti in precedenza. La moneta da 1 sol è molto rara ed è costituita in bronzo, peso di circa 7 g e diametro di circa 27 mm. Al dritto presenta l’immagine di Ercole mentre cerca di spezzare i raggi della libertà davanti al tempio della sapienza. L’incisione è del medaglista Augustin Dupre. Attorno è presente la scritta “LES FRANÇAIS UNIS SONT INVINCIBLES” mentre in esergo “L’AN IV DE LA LIBERTÉ”. Al rovescio notiamo la frase “MÉDAILLE QUI SE VEND UN – SOL A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la frase “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. La forte determinazione del popolo francese è rappresentata dal fascio dei raggi legati assieme che nemmeno Ercole riesce a rompere, immagine che ben rappresenta il motto inciso sul tondello. La stessa immagine e la stessa leggenda, ovviamente con diversa indicazione del valore, di peso e di diametro (bronzo, 11 - 14g e circa 32 mm) sono impresse sul pezzo da 5 sols, il più “comune” della serie Ercole. Invece la moneta da 2 sols (bronzo, 13 - 14 g e circa 32 mm), molto rara come quella da 1 sol, è differente: in questo caso Ercole è raffigurato mentre sta piegando lo scettro reale con attorno la scritta “LA SAGESSE GUIDE SA FORCE”. In esergo compare la scritta “LA FIN DU DESPOTISME”. È chiaro il riferimento della fine monarchica. Inoltre, compare una civetta a sinistra di Ercole. Esiste anche un tipo rarissimo da 2 sols, con stessa immagine al dritto, che non presenta indicazione di valore, mentre al rovescio è raffigurata una piramide con attorno “RESPUBLICA GALLICA ANNO”, mentre all’esergo “ÆRE PERENNIUS 1792”. In questo caso si potrebbe trattare di una prova o di una medaglia. 1 sol Ercole, molto rari. 5 sols Ercole. Della tipologia Ercole, i 5 sols sono quelli "più comuni" da trovare. 2 sols Ercole. Da notare lo scettro reale piegato e la corona rotta. Come per la moneta da 1 sol, anche quelle da 2 sols sono molto rare. I 2 sols con la piramide, forse una versione di prova o una medaglia. Con le monete Ercole concludiamo la discussione su queste magnifiche monete rivoluzionarie francesi. In realtà ci sarebbero altre monete di fiducia come quelle della Caisse de Bonne Foi, Lefevre – Lesage, Clémencon et Compagnie etc. Inoltre, esistono tante varianti dei Monnerons in base alla disposizione di punti, lettere, numeri, difetti del conio e altro ancora, ma ho preferito fermarmi solo sulla monetazione Monneron e sui punti importanti altrimenti il post sarebbe stato troppo lungo. Spero che questa discussione vi sia piaciuta! 😃 Alla prossima Xenon97
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  23. Alla prossima asta Artemide 66E del 9-10/3/2024 sarà battuto il Lotto 783 così descritto con relative foto. Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Tessera mercantile, XIII-XIV sec. AE. 4.32 g. 22.50 mm. Di modulo largo e di peso considerevole. Bel BB.
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  24. Quello di Seborga è un caso simile a Sealand: qualcuno (in questo caso la Pro loco del paese) ha ideato un modo originale per creare un po' di turismo e fare soldi vendendo paccottiglia souvenir a caro prezzo. Questi si sono inventati che per ragioni storiche Seborga non sarebbe parte dell'Italia, e come Sealand fingono di essere un principato che emette le solite pseudo monete, francobolli, passaporti (*) e targhe automobilistiche. Fanno anche vestire i due agenti (veri) della polizia locale con uniformi sgargianti che ricordano divise medievali. Sono arrivati alla notorietà inscenando sfilate sulla costiera ligure e un po' di flame mediatico, aiutati da molti giornali che ne parlavano - e in alcuni casi ne parlano ancora oggi - come se si trattasse di un vero stato indipendente. (*) Alla bellezza di 120 €, ma con la chiara avvertenza che: "Si presenta come un vero e proprio passaporto, ma costituisce un mero documento turistico senza reale valore. Non valido per viaggiare".
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  25. un omaggio al caro amico "falsario"🙌 questa è un 25 centesimi del 1936 (senza data) di Marchena situata nella provincia si Seville, una moneta coniata durante la guerra civile spagnola. Questa è una riproduzione anni 60, purtroppo quelle originali sono direi "introvabili", ti dico che anche questi tipi di riproduzioni sono abbastanza rari perchè riprodotti in maniera ineccepibile. Esistono altri tipi di riproduzioni ma fatti veramente male. è forse l'unico falso che possiedo.....cerca di capirmi mi sono dovuto accontentare.
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  26. La formazione di polimorfi è frequente sul nostro pianeta, sia tra i minerali sia tra i composti e anche tra gli elementi chimici. Il termine appropriato nel caso degli elementi è allotropia e un esempio classico è quello del carbonio che si può presentare nelle forme allotropiche di diamante e di grafite. La grafite cristallizza nel sistema esagonale in una struttura dove gli atomi di carbonio formano un reticolo esagonale a strati tenuti assieme tra loro da forze di van der Waals, che la rendono molto tenera. Il diamante è un solido covalente che cristallizza nel sistema cubico ed è caratterizzato da elevata durezza. La sua formazione si verifica nelle profondità della Terra a elevate temperature e pressioni che trasformano il carbonio amorfo o allo stato di grafite nella struttura cubica caratteristica del diamante in un tempo estremamente lungo. Segnalo una relazione su proprietà e storia del diamante scritta da uno studente del liceo scientifico N. Copernico di Pavia dopo l’esperienza in uno stage presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pavia. Istituto-Copernico-di-Pavia-Classe-IVE-1.pdf.crdownload apollonia
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  27. CLAUDIA PERASSI: MONETE ROMANE FORATE: QUALCHE RIFLESSIONE SU ‘‘UN GRAND THE`ME EUROPEEN’’ in Aevum, 85 (2011), fasc. 2 https://www.academia.edu/1098687/Monete_romane_forate_Qualche_riflessione_su_un_grand_thème_européen_J_P_Callu_ CLAUDIA PERASSI: Gioielli monetali romani in contesti tombali. Aggiornamenti sul pendente con aureo di Salonino da una sepoltura milanese, (Roman coin jewels in funerary contexts. Updates on the pendant with an aureus of Saloninus from a Milanese grave) https://www.academia.edu/107024036/Gioielli_monetali_romani_in_contesti_tombali_Aggiornamenti_sul_pendente_con_aureo_di_Salonino_da_una_sepoltura_milanese_Roman_coin_jewels_in_funerary_contexts_Updates_on_the_pendant_with_an_aureus_of_Saloninus_from_a_Milanese_grave_ C. Perassi: Wearing Coins in Roman Times. How? When? For whom? Why? https://www.academia.edu/59810031/Wearing_Coins_in_Roman_Times_How_When_For_whom_Why
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  28. Se ti piacciono i grani di Filippo IV ne puoi vedere altri in questa discussione...
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  29. Bronzo di Marcianopolis (Mesia) con i busti drappeggiati di Gordiano III con corona d’alloro e armatura e Tranquillina con Stephane di fronte al dritto e al rovescio Atena con lancia e scudo; in alto E ((Gorny & Mosch, Online Auction 286, 29 Mar 2022)). Lot 4317. Estimate: 150 EUR. Lot unsold. MOESIA INFERIOR. MARKIANOPOLIS. Gordian III. und Tranquillina, 238 - 244 n. Chr. AE ø 28mm (12,84g). Vs.: ΑΥΤ Κ Μ ΑΝΤ ΓΟΡΔΙΑΝΟΣ ΑΥΓ ΣΕΒ / ΤΡΑΝΚΥΛ/ΛΕΙΝΑ, gegenständige drapierte Büsten des Gordian mit Lorbeerkranz u. Panzer sowie der Tranquillina mit Stephane. Rs.: ΥΠ ΤΕΡΤΥΛΛΙΑΝΟΥ ΜΑΡΚΙΑΝΟΠΟΛ/Ι/Τ/ΩΝ, Athena mit Lanze u. Schild, l. oben im Feld E. Varbanov, GIC I, 2033. Schwarze Patina, fast vz apollonia
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  30. Lavata e poi sigillata non mi pare una bella cosa, soprattutto perche' dopo il lavaggio la moneta ha bisogno di "respirare", e anche per un bel po. Te lo dico per esperienza perche' quando (tanto tempo fa) feci la stessa procedura la moneta sviluppo' moltissimo verde dentro la bustina
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  31. The Coin Cabinet Ltd. > Ancients Auction 7 Auction date: 23 February 2024 Lot number: 117 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: About Extremely Fine; boasting impressive detail and a splendid green patina | ROMAN EMPIRE. Hadrian. Bronze sestertius, AD 130-133. Rome. Obv: HADRIANVS AVG COS III P P, laureate and draped bust right. Rev: Emperor riding right, raising hand; before him, a crowd of three soldiers with standards; EXERC DACICVS SC in two lines in exergue. About Extremely Fine; boasting impressive detail and a splendid green patina. Reference: RIC III.3-1924; BMCRE-1675. Rarity: Very Rare. Die Axis: 11h. Diameter: 33 mm. Weight: 24.59 g. Composition: Bronze. PLEASE NOTE: 20% Buyer Premium + VAT on this lot. No other fees, including live bidding. Delivery cost will be added to your order. Starting price: 500 GBP
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  32. Io sto classificando monete di tutto il mondo a partire dal 1900 fino al 2015. sto inoltre elaborando un manoscritto che parla della storia e della geografia di tutti gli stati, province, regioni, città, colonie ecc...ecc... che sono esistiti in questo periodo. avendo preso diverse informazioni sul principato di Sealand le quali mi hanno colpito perchè una sua storia fondamentalmente esiste avevo pensato di inserirlo nella mia collezione ma purtroppo non è così. vi ringrazio molto per la gentile collaborazione.
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  33. Ottima intuizione Raffaele @Raff82, penso che le fratture del conio del R/ dimostrino chiaramente quello che hai scritto. Naturalmente ogni altra opinione è ben accetta. Buona Domenica,
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  34. Ciao! Grazie anche a te per aver postato una tua moneta (e che moneta!) Ha patinato bene, l’ossidazione ha coperto uniformemente la moneta. Non so se è un effetto fotografico, al rovescio la patina sembra più intensa sulla parte sx.
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  35. Buongiorno, esemplare notevole,ma ho un dubbio ,la dichiarazione dello stato di conservazione tiene conto di un paio di colpetti al bordo del rovescio?che potrebbero essere anche causati dal processo di produzione e quindi "tollerati"nel giudicare lo stato di conservazione, ma quel colpo sulla testa del leone?... La mia è solo una curiosità...
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  36. No assolutamente. L oggetto e' di dimensioni come un euro e pesa pochi grammi. Non e' stato rinvenuto in mare.
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  37. Base d'asta fuori dal mondo
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  38. DE GREGE EPICURI @417soniaA parte il fatto che prima o poi potresti ritornare come conferenziere sulla Serenissima!
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  39. Posto anche la mia che presenta una tipologia di ritratto che, a differenza di quanto indicato dalla casa d’aste, non credo sia riconducibile alla zecca di Roma . Voi cosa ne pensate?
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  40. Ma siiiii! ps: ho finito le corone!
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  41. Ciao a tutti, riprendo questo post perché non vedo la necessità di aprirne un altro con il medesimo argomento, visto che già @Pxacaesar ha fatto uno dei suoi soliti ottimi excursus storici sull'Imperatore in questione e considerato che mi ero ripromesso di condividere con lui e con tutti voi il mio primo Claudio, una volta che fossi riuscito a trovarlo. Vengo quindi subito alla moneta della quale sono particolarmente soddisfatto: Claudio, Asse, 50-54 d.C., Roma, RIC 116 10.65g x 30mm D/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P; testa di Claudio. R/ S - C; Minerva con lancia e scudo. Grazie a tutti per l'attenzione, Matteo
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  42. Lo sai,non sono l' unico che lo pensa😉
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  43. Non mi sembra così speciale. E nemmeno rarissimo.
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  44. Mi sa, caro @Scudo1901, che stavolta non mi devo vergognare nel confronto fra monete mie e tue. Ti posto (in realtà l'ho già presentato una o due volte in altre discussioni) il mio 20 Lire del 1928 di buona qualità:
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  45. Finalmente, aspettavo con ansia il tuo asse di Claudio che avevi promesso qualche giorno fa 😃 Devo dire che non delude le aspettative, il ritratto è molto espressivo, è centrata e leggibile, mi piace, ora non mi resta che trovare una bella moneta di Claudio anche a me 🤣 Sulla patina non ho le competenze per pronunciarmi quindi attendo anche io pareri più autorevoli. Lascio qui una tela sulla proclamazione di Claudio secondo Svetonio che mi ha sempre affascinato per il suo essere un quadretto tragi-comico. Il futuro Imperatore nascosto dietro la tenda per non farsi uccidere e il soldato che invece lo acclama visto che era rimasto solo lui disponibile 😅 Olio su tela di Alma-Tadema. 1871. Galleria d’Arte Walters, Baltimora
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  46. Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato. Un tempo per uccidere e un tempo per curare, un tempo per demolire e un tempo per costruire. Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare lutto e un tempo per danzare. E vi è un tempo per la spettrografia di fluorescenza ai raggi x e un tempo per l'ecografia col liquido di contrasto...
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  47. Io ho cominciato a collezionare monete quando andavo alle elementari perchè la curiosità mi ha spinto a cercare la provenienza di alcune monete che si trovavano in un cassetto e di cui non sapevo neanche chi erano i proprietari. Questa curiosità verso le monete trovate si è ricollegata ad altre due miei grandi interessi che incominciavo a sviluppare a quel tempo, la storia e la geografia. Quindi forse ciò che ci spinge di più verso il collezionismo è la curiosità che proviamo verso quello che di sconosciuto e allo stesso tempo percepito come già appartenente alla nostra storia troviamo, e a cui pertanto ci interessiamo.
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  48. Il bisogno di un piccolo mondo nel quale esercitare gestione e padronanza totale!
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