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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/15/24 in tutte le aree

  1. buonasera a tutti, posto la mia del 1825 scusate per le foto
    3 punti
  2. Buonasera a tutti, ciao @gennydbmoney... dai documenti a nostra disposizione, si evince che la Zecca di Napoli coniò monete con l'effige di Francesco I a partire dal 1825 e per tutti gli anni consecutivi, fino al 30 Aprile 1831. Premetto che - ad oggi - non si conosce nessuna moneta con i millesimi 1829, 1830 e 1831 - e queste coniazioni sono indistinguibili dalle precedenti. Ora - riporto un esempio che dovrebbe essere ancora più esaustivo per poter comprendere che, quando si tratta di date di coniazione, non possiamo affatto ragionare "a rigor di logica": Anche il 15 Ducati con data 1825 - a rigor di logica - dovrebbe essere stato coniato nell'anno 1825... invece no, i documenti della Zecca ci raccontano tutt'altra storia! La coniazione delle monete in oro di 15 Ducati con data 1825, ebbe inizio il 21 Gennaio 1826 - con una prima liberata di 1.936 monete. La seconda ed ultima liberata invece, fu eseguita solo il 7 Giugno 1828 e furono coniati soltanto altri 401 esemplari. Basterebbe questo dato, per comprendere il senso del mio precedente intervento. Questo per dire che, nella Zecca di Napoli, non vigeva affatto la regola "a rigor di logica" ma, si coniava moneta eseguendo degli ordini ben precisi (Ministero delle Finanze - Decreto legge) e se in un determinato momento si necessitava di una determinata tipologia di moneta - perché ad esempio, scarseggiava nelle piazze dei mercati - allora si batteva tale moneta per favorire i pagamenti nel commercio. Un saluto, Lorenzo
    3 punti
  3. Purtroppo alle precise domande che ho posto non ho trovato una risposta chiara. Accettando l'attribuzione delle tipologie tardive di Valentiniano III e delle serie Inbictissimo e Domino Nostro (pur non essendone convinto), come si spiega che intorno al 450 improvvisamente gli incisori della zecca cartaginese diventano analfabeti e passano dalle diciture Domino Nostro ben scritte e grammaticalmente corrette, a pseudo-legende fatte con trattini? Perché i vandali avrebbero fatto propria l'iconografia di un tempio distilo? Quella con la stella non è un'iconografia originale ma presente sin dalle coniazioni imitative costantiniane. Infine, l'analogia di iconografie, come nel caso della porta di Campo, tra Valentiniano III, Inbictisimo e Domino Nostro mostra la vicinanza temporale di queste emissioni e forse la possibile identità degli incisori, ma non dimostra la loro sequenza... Io non ho una tesi mia da difendere: di questo argomento ne discuto da tempo con altri studiosi al di fuori del forum e le idee sono spesso discordanti. Credo che nessuno abbia la certezza che la "sua" idea sia quella giusta. In questo tema, così controverso, il dubbio è la ricchezza maggiore, perché porta a fare domande, ad ascoltare risposte alternative, a porsi altre domande ancora, e quindi a crescere. Caro Vel Saties: ora hai più dubbi di prima? non dedicarti all'uncinetto ma vedi in questi dubbi un'opportunità di crescita cercando di farti un'idea tua propria.
    2 punti
  4. Buon giorno a tutti, durante una ricerca d'archivio mi sono imbattuto in questo biglietto da 100 gulden del 1841 della Banca Nazionale Austriaca Privilegiata: Come si può leggere nell'annotazione del collezionista Achille Bertarelli (https://www.lombardiabeniculturali.it/blog/istituti/raccolta-delle-stampe-achille-bertarelli/) si tratta di un "manifesto accluso alla legge originale nel 1841", legge che evidentemente stabiliva l'emissione dei biglietti del 1841 della Banca Nazionale Austriaca. Il biglietto emesso è questo: (fonte: http://www.banknote.ws/COLLECTION/countries/EUR/AUT/AUTA0073.htm) Come si vede, sono evidenziate le zone interessate da elementi grafici tramite didascalie e sottolineature. Probabilmente nella legge del 1841 si stabilivano i segni caratteristici dei vari tagli e descriveva i dettagli indicati da questo "volantino". Sarebbe interessante recuperare il testo della legge e, capendo il tedesco, ripristinare l'originaria unione di questo biglietto illustrativo con la sua legge descrittiva. Mi rivolgo a chiunque abbia voglia e capacità di capire il tedesco (in particolare, so che @littleEvil è un conoscitore della cartamoneta di area tedesca e parla bene l'idioma..)
    1 punto
  5. I numismatici parlano spesso del “cancro (o tumore)” del bronzo ma tacciono della “peste” dello stagno, una patologia causata dalla allotropia del metallo. Lo stagno esiste in due forme allotropiche, la forma β (o stagno bianco) e la forma α (o stagno grigio). Lo stagno bianco presenta una struttura cristallina metallica molto compatta ed è la forma termodinamicamente stabile dalla temperatura di 13,2 °C fino a quella di fusione. Al di sotto di 13,2 °C la forma termodinamicamente stabile è lo stagno grigio caratterizzato da una struttura cristallina non metallica e poco compatta che lo rende fragile e pulverulento. La velocità della trasformazione da stagno bianco a grigio è molto bassa anche a temperature attorno a -40 °C, ma in particolari condizioni la transizione può avvenire in alcune ore producendo per effetto dell’aumento di volume una polverizzazione del campione (“peste” dello stagno). La presenza di piccole quantità (ca. 0,1%) di impurezze di Bi, Pb, Sb e altri elementi inibisce completamente la transizione β-> α per cui questa non rappresenta un problema nell’impiego industriale (e monetale) del metallo. apollonia
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  6. 1 punto
  7. per me per sapere distinguere quali fratture sul bordo sono antiche e quali sono da falsari moderni con pressa idraulica bisogna studiare le monete antiche in collezioni fatte prima dell'avvento delle presse idrauliche. se queste monete 'sicure' non presentano mai crepe su tutto il bordo allora tutte le monete con queste crepe su tutto il bordo sono pressate con presse idrauliche.
    1 punto
  8. Non e' stata una delle idee piu' felici organizzarlo nelle stessa data del convegno di Salerno.....gia' come ben dice, e' piccolo, poi ovviamente anche alcuni dei pochi espositori presenti negli altri anni, hanno disertato a favore de convegno commercialmente piu' conveniente
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  9. Vulcano ha un volto incredibile👌
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  10. Piace anche a me 120 euro ben spesi
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  11. Bene😁👌 Specialmente in tal caso,nessun parere penso sia banale,ma al di là di ciò,sai come la penso. Mi fa piacere sentire anche il tuo parere,pur essendo diverso dal mio😉
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  12. Ben trovati, accolgo volentieri l'invito dell'amico @caravelle82 e butto lì la mia opinione: Da quello che vedo in foto, bordo, FERT e rosette comprese, ponderali corretti, per me la moneta è autentica e le differenze evidenziate con esemplari sicuramente originali possono ricadere in problemi ottico/fotografici... Ai NIP l'ardua sentenza!!! Vero!
    1 punto
  13. ciao, sicuramente un pezzo autentico. Molto interessante la presenza della corona reincisa. Sebbene molto accurata, la ritengo molto probabilmente coeva al periodo (sarebbe da vedere meglio in mano e magari con un microscopio per vedere se vi è alterazione o uniformità di patina). Oggettivamente anche senza reincisione avrebbe avuto un buon valore di mercato numismatico che non andrebbe a giustificare il rischio di comprometterlo con una reincisione posticcia... l'aumento di quotazione indubbiamente c'è per via della reincisione, ma a mio modesto avviso non così significativo da rischiare di pregiudicare in toto il valore della moneta se "smascherato" in quanto moderno. Quindi, per quello che consente l'analisi delle sole immagini, darei per buona anche la corona reincisa in antico per raddoppiarne il valore.
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  14. Concordo al 100% con la tua analisi! son rientrato ieri e non avevo ancora controllato nel Bastien, ma vedo che mi hai preceduto con perizia! Devo verificare sul libro di Pilon se c'è qualche passaggio specifico sull'operato di questo incisore, ma a memoria non mi sembra di ricordare nulla.
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  15. 1 punto
  16. Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung > Auction 302 Auction date: 4 March 2024 Lot number: 287 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: BAKTRIEN. KÖNIGREICH BAKTRIEN. Antimachos I. Theos, ca. 178 - 170 v. Chr. Tetradrachme ø 31mm (16,71g). Vs.: Drapierte Büste mit Diadem u. Kausia n. r. Rs.: ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΘΕΟΥ / ΑΝΤΙΜΑΧΟΥ, Poseidon mit Dreizack u. Palmzweig, r. unten im inneren Feld Monogramm. Glenn Group III (O33 R); Bopearachchi 1D; Mitchiner 1, 124b; HGC 12, 106. Meisterhaftes hellenistisches Porträt! vz Ex Sovereign Rarities Auktion 7, London 2022, Los 92; ex Sidney Mygind, erworben im Juni 1998. Antimachos I. ließ sich auf seinen Münzen stets mit einer Kausia abbilden, der traditionellen makedonischen Filzmütze, die neben den Königen auch die Soldaten sowie die einfache Bevölkerung trug. Seine Porträts gehören zu den ausdrucksstärksten der baktrischen Münzprägung und weisen zum Teil ein enigmatisches Lächeln auf, das W. W. Tarn zu Vergleichen mit der Mona Lisa inspirierte. Estimate: 2000 EUR ILLUSTRAZIONE: RITRATTO DI EUTIDEMO DI BATTRIANA CHE INDOSSA IL KAUSIA, UN CAPPELLO DI FELTRO, EX MUSEO TORLONIA
    1 punto
  17. Vacci piano, non sembra in grado di sopportare molte "attenzioni"...
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  18. Buongiorno a te @Saturno La solita luce sparata sicuramente non aiuta, comunque le pieghe ci sono e anche un po' di sporco, siamo sul BB bruttino. Ho dato un'occhiata ad una cinquantina di aste concluse su eBay e salvo un paio di casi il prezzo sembra congruo, magari potresti provare a scendere a 50 ma comunque siamo lì. A me non piace, ma questi sono gusti personali che lasciano il tempo che trovano. Saluti.
    1 punto
  19. https://www.archaeoreporter.com/it/2024/02/14/le-armi-delleta-del-rame-e-gli-abitanti-della-pianura-padana-la-scoperta-della-necropoli-di-san-giorgio-bigarello-con-22-tombe/ Le armi dell’Età del rame e gli abitanti della pianura Padana: la scoperta della necropoli di San Giorgio Bigarello con 22 tombe La scoperta della necropoli dell'età del rame a San Giorgio Bigarello, Mantova. Notevoli i pugnali in selce dei corredi (ph.Angelo Cimarosti) Le prime tombe isolate, scavate nel novembre 2023, nel gennaio-febbraio 2024 erano effettivamente solo la parte di un cimitero più vasto, di cui sicuramente nei millenni si sono comunque perdute le esatte proporzioni. Molte tombe avevano un corredo di armi in selce: pugnali di grande perizia tecnica, perfette punte di freccia e altre lame. Non solo, gli archeologi della SAP, con la direzione scientifica del funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Mantova Simone Sestito, sotto gli occhi molto interessati dell’amministrazione comunale del centro alle porte di Mantova, hanno rinvenuto anche ornamenti personali, come vaghi di collana, in materiali che pongono alcune preliminari domande sulla cronologia, comunque da porre nel IV millennio a.C. S.Giorgio Bigarello, un territorio archeologicamente ricco di sorprese Il territorio di San Giorgio Bigarello, comune sparso che ha conosciuto un forte sviluppo urbanistico dalla seconda metà del XX secolo, non è certo nuovo a ritrovamenti archeologici di notevole valore, basti pensare ai celebri “Amanti di Valdaro” (qui l’articolo), una frazione, che sono ora la sezione più iconica del Museo archeologico nazionale di Mantova, a palazzo Ducale. Una sepoltura bisoma del tardo Neolitico che nessuno esita a definire “abbraccio”, molto interessante per i quesiti archeologici ma anche per un coinvolgimento emotivo che non lascia indifferenti, qualsiasi sia il sigificato della posizione dei corpi dei due giovani, un ragazzo e una ragazza, fossero o meno veramente “amanti”. Oltre alle armi: lo studio degli antichi abitanti della pianura Padana In questo caso la necropoli dell’età del rame di San Giorgio Bigarello, scoperta durante i lavori di un giardino pubblico, in quello che doveva essere un dosso sabbioso, elevato rispetto ai corsi d’acqua e alle zone paludose circostanti, porta elementi utili alla conoscenza dell’area del Mantovano prima della fondazione della città, quasi certamente opera degli Etruschi. Le 22 sepolture sono state ritrovate a poche decine di centimetri (circa 40) dalla superficie, talvolta disturbate da attività successive, agricole, di costruzioni, di vecchia urbanizzazione. Ma più spesso i resti umani erano in eccellenti condizioni di conservazione, fatto di grande importanza per gli studi che potranno essere intrapresi dagli antropologi: età, paleopatologia (alla ricerca delle malattie, o traumi, che lasciano traccia sui resti ossei), ricerche sull’alimentazione e, se si è fortunati e si presentano le condizioni favorevoli, anche sulla provenienza degli individui, per non parlare di quello che può raccontare il DNA antico. Riti funebri e deposizioni da studiare nella necropoli di S.Giorgio Bigarello Anche lo studio delle pratiche deposizionali promette spunti molto interessanti. Alcune tombe non sono disposte come nella non lontana e importante necropoli di Remedello (Brescia), con cui quella di San Giorgio può essere in gran parte confrontata. Non tutti gli arti inferiori sono raccolti, con quelli superiori attorno all’addome, come ci si aspetterebbe per necropoli coeve, ma forse con attività “di riduzione”, ossia con spostamento voluto del materiale scheletrico. Osservazioni del tutto preliminari, che meritano però un’attenta riflessione da oparte degli specialisti, come per i citati vaghi di collana, che potrebbero spostare la cronologia verso l’alto. Di pari passo con lo studio toccherà, a tempo debito (ci si augura), alla valorizzazione del materiale, presumibilmente al museo del capoluogo. Mentre è allo studio, ci dice il sindaco Beniamino Morselli, come ricordare il sito archeologico nello stesso giardino che – oltre 5000 anni dopo – ha permesso la scoperta delle tombe, e delle storie ancora non svelate degli abitanti, in parte guerrieri, di quell’antico paesaggio di acqua e di sabbie che sarebbe in seguito diventato Mantova.
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  20. come dicevo, c'è una spiegazione molto semplice e logica a un certo punto togliendo di mezzo la legenda di Valentiniano, e la DN che fanno comunque riferimento all'impero, e non essendo ancora il tempo (politicamente) per una loro legenda nominativa, ne mettono una volutamente non leggibile... la cosa non dovrebbe suonare strana, perché è accadono cose simili nella serie longobarda... legende imitative, poi sparite, poi riappaiono con il nome del re ... scomodare l'analfabetismo non ha molto senso, perchè non sono lettere copiate e mal tracciate o fraintese... ma sostituite da altro... parliamo comunque di prototipi di più di un secolo prima....
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  21. Corretto Matteo vi e’ solo da sperare che un’analoga commissione metta in atto un analogo lavoro. Vi sono state diverse interrogazioni parlamentari in metito ma che finora non hanno portaro a nulla.
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  22. Scavano vicino a un fiume e in una tomba romana trovano, intatto, un intero mobile di 2000 anni fa smontato. Cos’era? Una nuova misteriosa scoperta è stata compiuta in queste ore, a una profondità di 6 metri dall’attuale piano di campagna, in Gran Bretagna. “Stiamo effettuando degli scavi vicino all’Holborn Viaduct a Londra, in vista della trasformazione del sito in uno spazio per uffici su misura per lo studio legale globale Hogan Lovells. – dicono gli archeologi del Mola, il Museum of London I nostri scavi, condotti per conto di Royal London Asset Management Property, hanno rivelato 2000 anni di storia sul sito, comprese alcune scoperte entusiasmanti”. Cos’hanno trovato gli archeologi? Un letto funerario romano incredibilmente raro. Incombusto. Smontato e collocato nella fossa. “Questo è il primo letto funerario completo trovato in Gran Bretagna – rispondono gli archeologi del Mola – Realizzato in rovere di alta qualità, il letto ha piedini intagliati e giunti fissati con piccoli pioli di legno. È stato smontato prima di essere deposto nella tomba, ma potrebbe essere stato utilizzato per trasportare l’individuo alla sepoltura. Pensiamo che probabilmente fosse inteso come un corredo funerario da utilizzare nell’aldilà. Le lapidi di tutto l’impero romano mostrano incisioni del defunto sdraiato su un divano o un letto”. Questo sito fu utilizzato come cimitero durante il periodo romano (43-410 d.C.). “Accanto ai resti scheletrici, abbiamo trovato oggetti personali come una fiala di vetro e gioielli di alto rango con perle di giaietto e ambra. Abbiamo scoperto anche una lampada decorata. Il disegno sulla lampada è l’immagine di un gladiatore sconfitto e riteniamo che risalga al primissimo periodo romano in Gran Bretagna, tra il 1500 circa. 48-80 d.C.”. “Sappiamo che i romani seppellivano i loro morti lungo le strade, fuori dai centri urbani. – dicono al Mola – Non è stata quindi una grande sorpresa scoprire sepolture in questo sito, che durante il periodo romano sarebbe stato situato a 170 metri a ovest delle mura della città e vicino alla principale strada romana di Watling Street. Tuttavia, i livelli di conservazione che abbiamo riscontrato – e in particolare la scoperta di una così vasta gamma di reperti in legno – ci hanno davvero sbalordito- È molto raro scoprire oggetti in legno nei siti archeologici, ma poiché questo sito si trova sulle rive del fiume Fleet, sono stati conservati nel fango umido. Oltre al letto funerario romano, abbiamo trovato alcuni interessanti oggetti in legno risalenti alla vita successiva del sito”. https://stilearte.it/scavano-vicino-a-un-fiume-e-in-una-tomba-romana-trovano-intatto-un-intero-mobile-di-2000-anni-fa-smontato-cosera/
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  23. Il bello di questo forum: uno ricomincia a studiare "abbastanza seriamente" la numismatica dopo 25 anni di oblio e pensa di cominciare a capirne qualcosa e poi arrivano questi due @antvwaIa e @Poemenius e radono al suolo la tua autostima badando bene di gettarci sopra copiose quantità di sale. Vado a vedere se trovo un corso di uncinetto.
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  24. 1 punto
  25. Prima del "piatto forte" (sempre se arriva...) iniziamo con l'aperitivo: 2.9.2 Gli albori della stampa di banconote Fin dall'inizio la Banca nazionale si concentrò sulle migliori caratteristiche di sicurezza possibili per le sue banconote. Nel 1816 tutte le banconote furono dotate di una filigrana ondulata, di un timbro a secco, di un numero scritto a mano e delle iniziali di due funzionari della banca. Particolarmente degni di nota sono i guilloches, utilizzati per la prima volta come elemento protettivo sulle banconote europee. Si tratta di motivi lineari realizzati con precisione a macchina. L'inventore del cosiddetto "dispositivo guilloché" fu Jakob Degen (1760-1848), responsabile delle officine meccaniche della Banca Nazionale tra il 1825 e il 1841. L'introduzione del processo di incisione in acciaio all'inizio degli anni Quaranta del XIX secolo, su cui si basò la successiva stampa calcografica, portò un significativo miglioramento della tecnologia di protezione. La Banca Nazionale importò dall'Inghilterra questo complesso processo, considerato all'epoca a prova di falsificazione. Nel novembre 1839 fu firmato un contratto con John Oldham per la fornitura di macchine da stampa al prezzo di 5.000 sterline. Il nuovo processo permise di produrre motivi pittorici e raffinati con una qualità costante. I disegni delle prime banconote prodotte con questo processo furono creati dal famoso pittore viennese Biedermeier Peter Fendi. Ma anche questo elaborato processo trovò ben presto il suo padrone, sotto forma dell'ingegnoso falsario Peter Ritter von Bohr. I falsi di Bohr erano di qualità così elevata che la comparsa dei primi pezzi fu trattata con il più stretto riserbo dalla banca centrale e persino le banconote false furono onorate per evitare incertezze. Prima della sua "carriera di falsario", Bohr aveva co-fondato la prima österreichische Sparkasse e la Compagnia di navigazione a vapore del Danubio e aveva anche ottimi rapporti con la corte imperiale. Bohr fu scoperto e scoperto e condannato a morte, ma fu graziato dall'imperatore e imprigionato per diversi anni. Morì in carcere solo due anni dopo la sua incarcerazione. Nel frattempo, la Banca Nazionale lavorava migliorava e sviluppava costantemente le sue banconote. Biglietto originale (sopra) e falso di Bohr (sotto) a confronto: Adesso vado veramente a preparar cena! 😁 Njk PS: se volete l'originale: https://www.oenb.at/dam/jcr:d8e98a25-eea2-4229-bd50-35ff41c6e7d0/oesterreichische_geldgeschichte_flipbook_2.pdf
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  26. La moneta che ho pubblicato, presenta delle analogie con quella denominata "bordo largo" e cio è il rialzo del bordo o per meglio dire orlo, che negli esemplari "normali" del 1872 Milano non è presente; pur tuttavia, concordo che non è così largo ed esteso per far parte della variante citata. E' strano che finora non siano apparsi esemplari poco usurati, per capire meglio il perchè di questa coniazione......
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  27. Lorenzo, mi sembra veramente una bella moneta!
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  28. Mi sono ricordato di questa discussione che riposa da undici anni per condividere alcuni oggetti più o meno insoliti provenienti da acquisti e doni che abbiamo recentemente riordinato in famiglia. Per prima cosa voglio completare la documentazione dell’articolo al post # 43. Oggetto di forma cilindrica (h = 7,5 cm, diametro = 1,5 cm) in argento 925. La doppia marcatura indica che l’argento è inglese, prodotto a Londra nel 1970 e poi esportato in Europa, da cui ha raggiunto l’Italia dove è stato contromarcato 925, penso a Firenze dove l’ho acquistato nella seconda metà degli Anni ’80 come dono di San Valentino a mia moglie. Infatti è un articolo per signora, ma che cosa in particolare? Sono aperte le supposizioni. La risposta alla prossima puntata, senza scordare i ringraziamenti ad adolfos per la collaborazione (v. post # 44). apollonia
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  29. Ciao,come detto è un bel cavallo di Filippo IV di Spagna per il regno di Napoli... Osservando attentamente l'effige del sovrano si nota la somiglianza con i carlini coniati nel 1633 sotto la direzione del mastro di zecca Lorenzo Salomone,che coprì tale carica dal 16 novembre 1630 al 24 novembre 1634, effige diversa dagli esemplari coniati sotto la direzione del mastro di zecca Michele Cavo,che invece coprì la carica dal 14 luglio 1621 al 11 giugno 1623, inoltre se il peso del tuo esemplare è effettivamente di 0,88 grammi abbiamo un'ulteriore prova per attribuirlo sotto la direzione di Lorenzo Salomone,mentre i cavalli coniati sotto la direzione di Michele Cavo hanno un peso medio di 0,63 grammi... In base a queste considerazioni personalmente l'ho classificherei al numero 148,pagina 250,con grado di rarità R5 del : "LA MONETA NAPOLETANA DEI RE DI SPAGNA NEL PERIODO 1503-1680"... dI Pietro Magliocca... allego delle immagini per confronto...
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  30. Ciao, da quando si può vedere dalle foto il sesterzio secondo me è autentico. Peccato per la reincisione della corona d'alloro ( forse d'epoca per farla apparire un doppio sesterzio aumentandone così il valore? Ho visto anche altri esemplari con tali caratteristiche). Non si può escludere del tutto ,purtroppo, che il ritocco sia stato fatto invece recentemente 🙂 ANTONIO
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  31. Ciao gennydbmoney La piastra su ebay è la mia ..... come dicevo la mia unica piastra di Francesco I che ho , come dicevo inizialmente, unica in collezione proprio perché colleziono altri sovrani e per questo ho anche deciso di darla via . Cordiali saluti .Luigi
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  32. Ed è per questo motivo che lo studio delle famigerate e odiate patacche è essenziale e non bisogna sdegnarlo. I falsi miglioreranno sempre di più e avremo la necessità di scovare nuovi punti utili per l'autenticità.
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  33. Io credo che dobbiamo sperare tutti che quella moneta sia autentica, perché se cominciano a girare allegramente falsi di questo livello la veggo buia per i prossimi anni...
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  34. mi permetto caro @antvwaIa di fare qualche critica di metodo... perché la questioni poste in un modo o nell'altro possono virare le considerazioni in modo improprio... se per esempio scrivi "è quasi certo che la zecca continuò a coniare senza interruzione poiché la ricca Provincia Africae non poteva fare a meno del circolante necessario, anche più minuto (nummi enei)." fai pensare a qualcosa di non corretto, soprattutto se non dici che la zecca di Cartagine è ufficialmente chiusa dall'inizio de IV secolo, quindi quand'è che "continuò senza interruzioni"? poi sul tema del dativo nelle legende serve essere chiari: 1 - le legende del V secolo perdono spesso il senso che avevano nel IV e quindi tutto il tema per esempio della spezzatura per i senior e delle legende continue per i junior, è già perso con Arcadio poco dopo il 395 2 - le legende al dativo non esistono per nessun "junior" al di fuori di un caso... non ci sono per Onorio sotto Arcadio non ci sono per Teodosio II sotto Onorio non ci sono per nessuno.... se non per Valentiniano III sotto Teodosio e SOLO a Cizico... infatti abbiamo la terminante Valentinianvs sia su un nuovo esemplare di "crocetta" di Antiochia, sia sulle emissioni di Costantinopoli per Cherson.... e Valentiniano non conia in italia nessuna moneta a nome di Teodosio. Poi sì, trovi le terminanti in NIANO nelle monete del gruppo 2140-2164 .... ma anche TINI, TINIA etc .... e mi pare poco per costruire una ipotesi che si basa su due sole tipologie emesse a Cizico... quindi Orientali
    1 punto
  35. Caro Pier, ti ringrazio per le precisazioni. Il tasto dolente è che per avere più sicurezza BISOGNA SPENDERE e questo significa minor guadagni per chi organizza i convegni. Ma non capiscono che è una politica miope che costringerà gli espositori a DISERTARE i convegni che non offriranno standard di sicurezza adeguati. Come già detto in altri post e anche su FB il problema è che gli organizzatori dei convegni NON VOGLIONO INVESTIRE IN SICUREZZA e questo porterà inevitabili conseguenze come la minor partecipazione di noi commercianti e il conseguente declino cioè chiusura di questi convegni.
    1 punto
  36. saluti a tutti, da organizzatore del Convegno di Salerno, mi permetto di dare qualche specifica ulteriore. 1) L'area militare dove sorge la stazione marittima di Salerno, e' interdetta al passaggio veicoli se non autorizzati ( autorizzazione all'ingresso carico /scarico e costo della sosta per espositori fuori regione SONO A TOTALE CARICO della organizzazione) 2) l'area e' presidiata da sbarra di ingresso con guardiola tra due edifici , uno della GDF e l'altro della Capitaneria di Porto che ha autorita' sulla zona portuale. 3) 35 le telecamere tra esterno ed interno che supervisionano la zona della esposizione. 4) 7 elementi della security incluso guardianìa notturna armata e in borghese hanno sorvegliato tavoli, ingressi e esposizione (ANCHE questi a totale carico della organizzazione) 5) la zona di Carico e Scarico pertanto era protetta da telecamere e personale queste cose ovviamente hanno un costo, un costo che spesso gli organizzatori NON vogliono pagare per intascare cifre che dovrebbero invece essere destinate alla esposizione. Le scelte di altre organizzazioni di non inserire elementi di sicurezza, di non stipulare un contratto con una societa' di sorveglianza diurna o notturna, di utilizzare location economiche o fuori mano o disagevoli, sono figlie della avidita' organizzativa. Da imprenditore credo illuminato, ho scelto di fare piazza pulita di questi errori e di investire nella qualita'; il tempo mi ha dato ragione. Il meteo quest'anno non ci ha consentito di fare aperitivo sul mare, ma la esposizione ha premiato economicamente tutti gli espositori e garantito ai collezionisti di aggiungere un pezzo o piu' alle loro collezioni. La presenza di produttori che hanno esposto, come la Leuchtturm, direttamente dalla germania, la presenza di 5 case d'asta, e di quella di espositori da ogni regione ncluso le isole di Sardegna e Sicilia, ci hanno gratificato pur essendo solo la seconda puntata della kermesse. Questo vuol dire che non basta avere un pedigree di decenni per fare una fiera di grande qualità. L'appunto sulle luci lo ricevo e lo prendo a spunto per migliorare ulteriormente il servizio di illuminazione che era gia' stato implementato e arricchito dalla prima edizione dello scorso anno, ma migliorare si puo' e SI DEVE. Ultima nota a margine: mi occupero' anche della organizzazione del primo convegno di Giulianova, per creare lo stesso standard qualitativo per una nuova esposizione nel centro italia. Mancano a mio parere le basi strutturali e la voglia di INVESTIRE economicamente (anche magari andando in perdita per qualche anno) per CREARE e MANTENERE un successo espositivo; ma ci proviamo almeno per Salerno e spero Giulianova. Un saluto a tutti Pierpaolo Irpino.
    1 punto
  37. Buona sera. Le immagini potrebbero essere migliori, più a fuoco e senza plastica. Da quel poco che vedo, però direi che la moneta mi sembra bella ed originale. Credo che varrebbe proprio la pena di farla periziare. Cordialità Gabriella
    1 punto
  38. Sul sito della Società Numismatica Italiana, nella sezione estratti ed opuscoli (lettera K) potete leggere e scaricare (se interessati) il mio lavoro sulle bolle (sigilli) veneziane https://www.socnumit.org/estratti-e-opuscoli/
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  39. Il tallero coniato 'per Pisa ' nel 1619 esiste in due varianti principali: data grossa e data piccola. Entrambi piuttosto comuni tra i talleri. Questo esemplare presenta una variante decisamente insolita che lo rende particolare e, almeno per me, anche molto interessante. Il granduca è difatti raffigurato SENZA la croce dei Cavalieri di Santo Stefano. Questo particolare esemplare è stato pubblicato da Andrea Pucci, La monetazione della zecca di Firenze. Cosimo II (2009) p. 74 nr. 57f, che però non fa alcun accenno alla variante. Forse non ha notato la particolaritÀ. Per ora è l'unico tallero di Cosimo II nel quale ho riscontrato questa inattesa variante. qui un esempio di un normale tallero con l'usuale croce. Questo è della stessa data, ma anche nelle altre la croce è -a mia conoscenza- sempre presente
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  40. I serpenti sono spesso associati a Gaia, che aveva il controllo dell'oracolo di Delfi prima che Apollo uccidesse il protettore lì, il Pitone. I serpenti erano generalmente associati agli ctonico, in particolare Gaia. Ci sono varie storie secondo cui i serpenti sono direttamente la "voce" dell'oracolo. Luciano dice che la voce oracolare proveniva da un serpente sotto il treppiede. Si suppone che gli Iamidai di Olimpia discendessero da un antenato allevato da una coppia di serpenti ecc.
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  41. Salve, Napoli Ferdinando I d'Aragona cavallo con C gotica sotto la zampa, molto raro , immagini da coll. privata
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  42. Saluti. Questa non è una moneta. Questa è una beffa offensiva della storia.
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  43. 120 Grana ATR 120 Grana VTR doppiopunto
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