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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/19/24 in tutte le aree

  1. Buongiorno, ecco la pescata domenicale : 2 centesimi 1903 2 Lire 1948 e 2 Lire 1950 Vaticano, 20 centesimi 1941 e 50 centesimi 1934
    4 punti
  2. Con largo anticipo segnalo anche quest' anno l'iniziativa del Ns. circolo giunta alla 47 ma edizione: Siamo a 5 Km. da Forte dei Marmi, 20 minuti dalle cave di marmo di Carrara e mezz'ora dalle 5 terre....ideale per programmare un bel fine settimana di vacanza ! Vi aspettiamo Daniele
    2 punti
  3. La prima volta che mi mostrarono questa moneta la mia risposta fu: "deve esserci un errore, il rovescio è di un'altra moneta, credo di Aureliano". E invece ero io quello che sbagliava. Grande fu la mia sorpresa quando poco dopo mi fu mostrato un video che mostrava chiaramente che dritto e rovescio erano le due facce della stessa moneta. Dritto: IMP(erator) CONSTANTINVS P(ius) F(elix) AVG(gustus). Busto laureato, drappeggiato e corazzato a destra di Costantino I. Rovescio: ORIE-(N)-S AVGG (Augustorum). Sol avanza a sinistra e calpesta un prigioniero con berretto frigio seduto ai suoi piedi, solleva la mano destra, regge un globo nella mano sinistra, la clamide cade dalla spalla sinistra. Lettera R a sinistra del campo e lettera F a destra. Esergo: R*P (Romae * Prima = Prima ufficina della zecca di Roma). 2,76 gr; 21 mm Inedita in tutte le operare consultate.
    2 punti
  4. Buongiorno a tutti, ho trovato questa moneta da 25 fils degli Emirati Arabi Uniti, e mi sembrava meritevole di entrare a far parte di questo bel museo😉.
    2 punti
  5. Che sia la Madonna del Carmine incoronata da due angioletti non ho dubbi, per quanto riguarda il santo potrebbe essere anche S. Nicola da Tolentino, sotto il crocefisso vi sono dei piccoli oggetti di forma rotonda che ricordano i pani benedetti (suo attributo)i che il santo donava agli ammalati. Ciao Borgho
    2 punti
  6. Mi sembra di averlo già scritto in altro post. La “nota 56” è presente nel lavoro a firma Silvana Balbi de Caro, COLLEZIONE REALE E IL SUO COMPLETAMENTO NEL 1983, in Bollettino di Numismatica n. 1/2012 “La collezione di Vittorio Emanuele III e gli studi di storia monetaria.” https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/apriArticolo.html?idArticolo=43&from=C Si legge: … Nell’aprile del ’45 anche l’oro della zecca venne trasferito da Fortezza a Roma dalle forze alleate assieme alle restanti partite di lingotti, verghe e monete della Banca d’Italia: si trattava di 13 barili per un peso dichiarato dalla zecca, e mai verificato dalla Banca, di kg 1677,000000[56]. … [56] CARDARELLI - MARTANO 2000, p. 150 e ss. Dopo il passaggio della zecca italiana dal Ministero del Tesoro all'Istituto Poligrafico dello Stato (L.154/1970), dalla Tesoreria Centrale furono acquisiti alcuni barili ed alcune bisacce contenenti monete d'oro, preziosi e medaglie, già depositati in cauta custodia presso la Zecca. Nel 1992, con decreto del Ministro del Tesoro del 25 maggio, ad un'apposita Commissione di esperti, appartenenti alle Amministrazioni del Tesoro, dei Beni Culturali e dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, venne assegnato il compito di procedere alla ricognizione, catalogazione e valutazione delle monete e dei valori esistenti presso la Tesoreria Centrale dello Stato o presso la Zecca. I lavori di verifica sono terminati nel 2009. Oltre a una grandissima quantità di monete in oro di circolazione, specialmente sterline, marchi, franchi e dollari, il fondo esaminato dalla Commissione interministeriale ha rivelato l'esistenza, per la parte italiana (oltre 10 mila pezzi), di un significativo numero di monete per collezionisti, emesse dallo Stato ed evidentemente rimaste invendute. Tra le monete in oro emesse a nome di Vittorio Emanuele III sono da segnalare le 100 lire del tipo Aquila sabauda del 1903 (alcune decine di esemplari) e del 1905 (pochissimi esemplari); quelle del 1923 con il tipo del fascio littorio, emesse per il primo anniversario della marcia su Roma (oltre 5 mila pezzi); quelle del 1925 emesse per celebrare i primi 25 anni di regno di Vittorio Emanuele III con il tipo Vetta d'Italia (parecchie centinaia di esemplari); alcune prove in oro delle 100 lire del 1931 del tipo Italia su prora modellate dal Romagnoli (anni '31/IX, *31/ X e 32/X); le 100 lire del 1936 con il littore di primo tipo e del 1940 con il littore di secondo tipo (alcuni esemplari, tra cui alcuni pezzi di prova del 1940/XVIII proof). Consistente anche il lotto dei pezzi da L. 50 del 1936 anno XIV della serie dell'Impero (tra cui alcune prove) e la serie completa del Boninsegna del 1912 con il tipo dell'Aratrice (nel complesso parecchie centinaia di pezzi), oltre ad un consistente numero di esemplari diversi tra loro per taglio, anno di emissione e metallo. All’epoca (2010) gli autori del libro citato di cui apre la Nota 56 erano: Sergio Cardarelli (Orte, 1953) è funzionario dell'Ufficio Ricerche Storiche della Banca d'Italia e responsabile dell'Archivio storico. Ha pubblicato alcuni studi di storia economica e bancaria. Renata Martano (Napoli, 1959) è archivista presso l'Ufficio Ricerche Storiche della Banca d'Italia, Settore Archivio storico.
    2 punti
  7. Sì, ci sono dei criteri. Mi sembra di aver controllato e che per Tessalonica non ci sia Valentiniano II... Arka Diligite iustitiam
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  8. Seconda metà del XVII sec.- Ciao Borgho
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  9. Provo dai: M ammalatina MAMMA LATINA Ciao. Stilicho
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  10. grazie infinite della spiegazione
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  11. Grazie ad un amico incontrato oggi al Convegno Torino Colleziona ho migliorato la conservazione di questo 2 Denari 1676 I Tipo Vittorio Amedeo II Reggenza Madre
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  12. Ciao @Poemenius La tua domanda è lecita, anzi necessaria, e lo stile è perfettamente congruo con quello della zecca di Roma:
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  13. ti sto leggendo con interesse e oggettivamente, quando si entra così tanto nella speculazione, per non dire castronerie mi sarebbe necessario studiare la cosa in modo analitico. l'unica cosa che mi sento di consigliarti, come primo spunto è di partire dai ritrovamenti. non è per forza una regola, ma avere un quadro di dove si trovano queste monete, potrebbe aiutare.... perchè potrebbe darci indicazioni anche se i ritrovamenti seguissero le tratte dell'esercito, .... insomma, non è disinteresse, anzi, ma nell'approfondimento mi sembra sempre inopportuno "spararla" e per non spararla bisogna studiare la cosa analiticamente, e ti risponderei tra 3 mesi almeno
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  14. Bravissimo @Nikko , davvero una moneta stupenda. La legenda ORIENS AVGG si vede su alcuni aureliani di Lugdunum per i cesari Costanzo e Galerio (294) con un rovescio simile. Seguono alcuni quinari di bronzo ma anche qualche aureus (302/305) alla fine della prima tetrarchia, poi gli aurei per Licinio e Massimino (308/311), tutti coniati nella zecca di Siscia. Successivamente ritroviamo questa legenda su due aurei (due « unica ») di Licinius sempre a Siscia (con una datazione molto approssimativa dal 311 al 315: Lo stesso aureus del museo di Budapest con legenda ORIENS AVGVSTORVM si ritrova sia nel RIC VI (RIC 217) che nel RIC VII (RIC 14). L’altro è simile, tranne che per la legenda corta ORIENS AVGG, (RIC 0). Come per gli aurei e i quinari precedenti, Sol è sempre stante, con globo e frusta. Se questi aurei potrebbero essere stati coniati in occasione dell’incontro di Milano tra Licinio e Costantino, sarà comunque difficile sapere se questi due aurei e il tuo follis si possono considerare strettamente contemporanei. Come hai sottolineato, l’emissione di Roma R/F//R*P non può iniziare prima della fine del 313. Per vedere un rovescio simile con Sol calpestando un prigioniero bisogna cercarlo a Arelate per un rarissimo follis del 313, ma con la legenda molto più comune SOLI INVICTO COMITI, RIC 22. Nessun « Oriens » era noto fino ad ora nelle zecche occidentali controllate da Costantino. Bellissima scoperta.
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  15. Arrivato oggi dalla Royal Mint. Devo dire che mi piacciono molto. Perdonate le foto non eccelse
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  16. Buon giorno, Vi presento Il XIV volume del C.N.R.L., “Lo status di prigioniero di guerra e le “monete” dei campi di prigionia. Presentazione di alcuni inediti dei token australiani della II Guerra Mondiale”, scritto da Stefano Fabrizio, conta 168 pagine, in carattere Times New Roman n. 12, è stato stampato in 100 copie a colori, su carta opaca da 120 gr, in formato A5; contiene 105 figure a colori delle quali ben 78 riproducono gettoni e biglietti in uso nei campi di prigionia. La copertina è 4+4 su carta patinata opaca da gr. 300 plastificata, con allestimento in brossura e cucitura in filorefe Le copie saranno disponibili alla vendita entro gli inizi di marzo 2024, intanto potrete prenotarle attraverso la mail in fondo alla pagina. Il suo costo è di: € 10,00 più eventuali Spese Postali Il volume offre una rassegna storica su quale sia stato il trattamento subito dai prigionieri di guerra, dagli albori della civiltà fino ai tempi moderni. Vengono poi analizzate le emissioni per i Campi di Prigionia. Successivamente, l’attenzione si focalizza sulla monetazione dei Campi di prigionia Australiani della II Guerra Mondiale e vengono presentate delle nuove varianti non censite in letteratura. Il lavoro, basato su un’attenta e ricca ricerca bibliografica e di fonti storiche, offre un’affascinante narrazione storica che trae spunto e si intreccia con vicende familiari. Dalla “Premessa”, scritta da Stefano Fabrizio, si riporta un brano esplicativo "Una decina di anni fa ho acquistato un gettone (Token) usato nei campi di prigionia australiani durante la II Guerra Mondiale. Si tratta di una moneta in ottone, dal diametro di 20,3 mm, peso di 3,58 gr, con un foro centrale di 4,5 mm, bordo liscio, che al Dritto riporta la scritta “INTERNMENT CAMPS”, con le due parole intervallate da due serie di tre globetti, e, sotto la scritta, una ghirlanda come decorazione, il tutto racchiuso tra due cerchi perlinati e che al Rovescio riporta la scritta “ONE PENNY”, con le due parole intervallate da due serie di tre globetti, e, sotto la scritta, una ghirlanda come decorazione, il tutto racchiuso tra due cerchi perlinati…" Se interessati contattare via mail: [email protected] Saluti Eliodoro
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  17. 1 punto
  18. Sperando di fare cosa gradita in particolare ai principianti come me, segnalo che per un primo inquadramento introduttivo alla monetazione di Traiano Decio, ho trovato molto chiaro ed esauriente l'articolo di: Luca Piemontese, Gaio Quinto Messio Traiano Decio (249-251): un imperatore dell'anarchia militare attraverso la testimonianza numismatica. Il testo, che allego in pdf, è liberamente scaricabile da Academia.Edu A presto, Lucius LX p.s. aggiungo che all'inizio di questa discussione mi era stato anche molto gentilmente e altrettanto utilmente sottoposto alla lettura l'articolo di Roberto Diegi, Le monete di Traiano Decio e della sua famiglia. 2 GAIO_QUINTO_MESSIO_TRAIANO_DECIO_249_251_compressed_compressed.pdf
    1 punto
  19. Morton & Eden > Auction 124 Auction date: 26 September 2023 Lot number: 236 Price realized: 320,000 GBP (Approx. 389,389 USD / 367,856 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: ‡ Macedonia, Amphipolis, tetradrachm, c. 362/61 BC, laureate head of Apollo facing three-quarters right, rev., ΑΜΦΙΠΟΛΙΤΕΩΝ arranged around lighted torch; in right field, tripod, 14.24g, die axis 7.00 (Lorber 26a, this piece; Boston 537, same dies), toned, struck in high relief, extremely fine and of superb style, very rare Provenance: Saloniki hoard, 1859 (IGCH 368); Bompois collection, Hoffmann, Paris, 16 January 1882, lot 713; Marc collection, Platt, Paris, 3 April 1933, lot 72; de Nanteuil collection, Paris; Vinchon, Paris, 11 April 1988, lot 342; European Connoisseur collection (formed before 2002). Note: In the turbulent geopolitics of the Greek world, the competition for limited resources dictated a great deal of the strategy of local powers. Athens, in particular, was able to dominate the Aegean in the 5th century B.C. because of the huge amount of resources it could bring to bear, partly as a result of its establishment of colonies in key places. The colony of Amphipolis is an excellent example of this and was fiercely fought over for what it could offer: timber for ship building (Athen's unrivalled naval power held the Delian League together under its control), gold and silver from the local Pangaion Hills, and access to the Scythian grain market. Having been founded in 437 B.C. by the Athenian general Hagnon, it became an important and flourishing city, but the success of colonies was not assured: the Athenians had tried to colonise the site, originally called Ennea-Hodoi ('Nine Ways'), in 465 B.C., but Thucydides tells us that the ten thousand colonists they had sent were massacred by local Thracians (1.100.3). With such riches came the inevitability of violence: the Athenians lost the re-founded city to a Spartan-sponsored rebellion in 424 B.C. and then kept trying to win the city back by force until its semi-independence finally came to an end in 357 B.C. when it was conquered by king Philip II of Macedon. In the face of constant threat, however, Amphipolis was able to turn its wealth into a series of coins that - particularly its tetradrachms with the facing head of Apollo - are widely held to be among the most (if not the most) beautiful, bold and artistic issued in the ancient world. We witness an incredible range of stylistic decisions made in producing these Apollo heads, which can exude power, humanity, energy and sublimity in turn, and which ultimately can rival any ancient portraiture in detail, feeling and craftsmanship. Estimate: 200000 - 250000 GBP
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  20. Si la foto e' chiara.. purtroppo non trovo nulla con quel numero.. probabilmente essendo un periodo coloniale non appartiene alla bibliografia né della 1° né della 2° guerra mondiale ovviamente. (Avrei dovuto pensarci), purtroppo non ho bibliografia per quel periodo. Comunque la cartolina è partita da qualche luogo di quello che era l' Africa Orientale Italiana A.O.I. ovviamente nel segreto della posta militare, consideriamo che in Eritrea furono usati francobolli della colonia Etiopia, quindi difficile stabilirne la storia postale.
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  21. Perfetto Stilicho, grazie. Mi ero fatto ingannare da un aspetto che più che consumato, stanco, mi era sembrato proprio morbidamente un po' "mosso" . Comunque capito. Grazie modulo_largo per la precisazione. Buona giornata
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  22. Tu avevi avuto una piccola anticipazione 😆 …nel frattempo è arrivata a casa. Per datare questa moneta è necessario analizzare le lettere nei campi del rovescio e il mintmark in esergo della zecca romana subito dopo le sconfitte di Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio (28 ottobre 312 d.C.) e di Massimino Daia nella battaglia di Tzirallum (30 aprile 313 d.C.) per mano di Licinio I. In questo specifico periodo che compaiono i primi “nummus” con le lettere R e F nei campi del rovescio (ma con esergo R P) e sono pertanto databili almeno al maggio 313. Il mintmark con una stella (*) tra le lettere R P, in aggiunta alle lettere R e F, è la serie successiva e indica che la moneta fu coniata verosimilmente tra la fine dell'anno 313 d.C. e l'inizio del 314 d.C.
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  23. Ci provo: Potrebbe essere una GLORIA ROMANORVM di Onorio (mi pare di leggere DN HON...), zecca di Nicomedia (SMN..): Type 48 (tesorillo.com) Ciao. Stilicho
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  24. Per favore, potresti postare fotografie più a fuoco, se riesci? Fotografare le monete non e' facile (io fatico molto), ma ci si può provare. Ciao. Stilicho
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  25. @Horasdoceo Siamo tutti (e lo ribadisco) sempre disponibili ad aiutarti, ma prova anche tu a cimentarti, magari esprimendo i tuoi dubbi e confrontandoti. Così ti diverti e impari. Ciao, Stilicho
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  26. Senza nulla togliere alla moneta che è veramente interessante, non so in base a quali elementi queste monete vengano considerate come sesterzi e non come assi (come in effetti ha fatto il venditore della moneta in oggetto). Ok, siamo nel medio-tardo impero e le monete sono nelle condizioni che vediamo ma i sesterzi di Gallieno e dello stesso Valeriano II sono tipicamente molto molto più pesanti, qui stiamo parlando di monete con diametro di 25-27 mm che non raggiungono i 6 g...
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  27. Se l'occhio sinistro del re di quadri è questo visibile ✂️ rimangono 6 occhi aperti.
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  28. Il bello del Convegno di Pistoia, fin dalla prima edizione a cui avevo partecipato, e’ questo sapiente mix di unire l’ambito commerciale con quello culturale di presentazioni libri o relazioni creando maggiori interessi e opportunità di partecipazione all’evento.
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  29. DE GREGE EPICURI Le ultime monete di consacrazione sono quelle per i Tetrarchi; in realtà non compare la parola CONSECRATIO, ma la parola DIVO riferita al defunto; qui ad es. per Costanzo Cloro, padre di Costantino. Col passaggio al "cristianesimo ufficiale" dei figli di Costantino l'imperatore non veniva più divinizzato, per cui: fine della CONSECRATIO. Qui invece c'è un leone, simbolo di coraggio e potenza, sempre per il padre di Costantino (DIVO CONSTANTIO PIO).
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  30. DE GREGE EPICURI @HorasdoceoPerò scusa, alcune cose in queste monete potresti individuarle facilmente anche tu (qui ad es. l'imperatore), chiedendoi poi "illustri" (!) pareri sul resto...
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  31. Sì, direi Ticinum. Per la datazione allargherei un po'... Arka Diligite iustitiam
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  32. 1 punto
  33. Buona domenica a tutti. Non so voi, ma io ogni volta che aggiungo un pezzo in raccolta mi piace vederle così: Anno 1816 Le faccio conoscere 😃
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  34. Ripropongo questo accendino (ca 4x5 cm) marcato argento 800 tra le braccia del giovane che sventola la bandiera perché la foto originale non si vede più. L’accendino è a benzina. Alla sommità la scritta su tre righe D. R. G. M. PAT. a./IN ALLEN/KULTURSTAATEN Il marchio di fabbrica (Deutsches Reich Gebrauchsmuster) e la frase “In tutti i paesi civilizzati” rivelano la sua appartenenza al Vintage di Germania. Però io l’ho acquistato negli Anni '70 in un mercatino di Londra. apollonia
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  35. La nota 56 è stata l'ennesima figura da peracottari di alcuni personaggi che credevano e credono di avere l'esclusiva in materia di numismatica...secondo una tecnica consolidata anche nel politichese, quando l'errore è grande..conviene far finta di niente....infatti non ci sono mai state risposte sulla questione, se si escludono telegrafiche repliche volte a minimizzare la vicenda. Questa è l'amara verità. Associazioni e istituzioni non hanno interesse a sollevare il velo su questa vicenda...ed è un peccato, se consideriamo che solo a peso d'oro quelle monete superano i 30 milioncini di euro..per non parlare dell'aspetto numismatico...ma è ovvio che a nessuno farebbe piacere inondare il mercato di 5000 pezzi fascione...e non solo di quelli. Dispiace sapere che esiste un 100 lire 1940 proof che invece di stare al Museo è buttato alla rinfusa in un contenitore. E non dimentichiamo che nella Collezione reale il pezzo da lire 100 1940 non esiste più. al suo posto un 100 lire del 1931..ma anche qui ha vinto il il negazionismo. Non ho notizie purtroppo..pensa che ce le hanno tenute nascoste anche quando indagavamo sulla zecca sul museo nazionale romano.....altrimenti avremmo chiesto alla Procura di disporre la conservazione al Museo della Zecca
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  36. taglio: 2 euro cc paese: germania F anno: 2023 B tiratura: 4.800.000 condizioni: spl città: trieste note: NEWS!!! taglio: 2 euro cc paese: lettonia anno: 2021 tiratura: 412.000 condizioni: bb+ città: trieste note: NEWS!!!
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  37. Se frequentati un po' la sezione identificazioni, troverai di tutto e di più (richieste senza testo, o dati e persino senza foto)... quindi le mie "raccomandazioni" hanno lo scopo di evitare spiacevoli commenti futuri...
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  38. Infatti anche la confezione da un valore aggiunto, ma finché non esce non pubblicano le foto, chi compra in prevendita lo fa ad occhi chiusi, o rischi e lo compri a prescindere o aspetti e se vale la pena lo compri però pagandolo di più… e parlo anche delle coincard...
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  39. L’unica pescata questa domenica al mercatino è stata la seguente moneta da 1 florin del 1934, Nuova Zelanda. Moneta comune e piuttosto malmessa ma non volevo tornare a mani vuote e non ho trovato niente altro che mi piacesse.
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  40. Questa volta niente monetine dal mercatino ma da uno scatolo di vecchio cartame vario ad un euro al pezzo, dove cerco sempre perchè non si sa mai, è emerso questo bellissimo biglietto pubblicitario della ditta Banfi di Milano dei primi del '900, vi sono raffigurati i biglietti di Stato da 10-5-2-ed 1 lira con il busto di Umberto I° all'epoca in circolazione dimensioni cm 11 x cm. 8 La 'Cartotecnica italiana' di Milano che si occupava di stampare questi biglietti pubblicitari (ne esistono varie tipologie) nel 1908 finì nell'occhio del ciclone per aver falsificato con i suoi macchinari anche biglietti di banca. Per chi volesse approfondire in questo post #81 la storia corredata da foto e cronache dell'epoca.
    1 punto
  41. @Asclepia di dove sei? Lu flobert mi suona familiare e vicino....hahahahahahahah buongiorno, so che ormai il livello si è talmente alzato che con queste non si vince più in nessuna categoria, ma mi sembrava brutto non postarla. Un Gobbino da 5 cent 1862 targato M per allietarvi la giornata. Au revoire_:-)
    1 punto
  42. Buongiorno a tutti, voglio postare anche in questa bella discussione questa mia aggiunta 2023. Si tratta della sterlina dell'incoronazione di Carlo III, molto affascinante secondo me proprio per la presenza della corona. Non sono riuscito a trovare da nessuna parte informazioni in merito alla tiratura. Voi sapete qualcosa? Grazie e auguri Regium
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  43. Problema già trattato e risolto in altra discussione. Anche se poi nessuno ringrazia!
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  44. Per me, sulla base delle foto, qBB
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  45. Peccato aver perso l’appuntamento. Che evento era?
    1 punto
  46. Ale posso dire in giro che siamo amici?
    1 punto
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