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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/25/24 in tutte le aree

  1. Buonasera, condivido una Piastra 1855 che ha una particolarità singolare: quattro gigli nella palla superiore dei Medici. Vorrei chiedervi se ne avete viste altre e se potrebbe essere un segno (personalmente escluderei la ribattitura e/o la negligenza del punzonatore ). Grazie per le eventuali risposte, Saluti, Beppe
    5 punti
  2. Buonasera. Questa sera voglio condividere questo grosso di Marino Zorzi che ha governato per solo un anno dal 1311 al 1312. Pesa 2,14 grammi ed ha una conservazione che difficilmente si trova nei grossi di questo doge. Moneta molto rara, ancor di più in questa conservazione. Presenta una bellissima patina di medagliere.Cosa ne pensate?
    3 punti
  3. Ciao a tutti, qui di seguito posto un caso particolare: che è stato emesso dalla cantina o mensa dell' "8° Reggimento reale bavarese di artiglieria da campo "Principe Enrico di Prussia", per cui si penserebbe ad un gettone per uso interno, se non fosse che è esplicitamente dichiarato come KLEINGELDERSATZMARKE / marca sostitutiva di spiccioli. Dato il periodo (1914-24) entra pienamente nella fascia dei Notgeld, anche se numista addirittura lo cataloga come moneta a circolazione ordinaria https://en.numista.com/catalogue/pieces317499.html , ma credo sia un errore. Due "fun facts": - la zecca è la stessa dei famosi gettoni da conto, quella di Lauer di Norimberga/Fürth - in esergo c'è un clamoroso errore: ★ KANTINENVERWALDUNG ★ invece di KANTINENVERWALTUNG (corretto sui 5 pfennig della stessa serie), che ancora oggi si incontra, per es. "standart" e non "standard", essendo le due lettere fonicamente simili in tedesco. Adesso - come dicevo in un'altra discussione - vado dal mio boccale di birra di un vicolo ceco, di Praga 😁 Gettone - questo sì! - anche lui della zona di Norimiberga. Njk
    3 punti
  4. Condivido un'altra 55 della mia raccolta. Il "ragazzo" sembra aver dimenticato qualcosa. Un saluto a tutti. Raffaele.
    3 punti
  5. Buonasera a tutti, oggi ho avuto un po di tempo per le mie monete, queste che vi mostro le ho riunite in un simpatico vassoio, un vassoio di fortuna, per fotografarle insieme. Volendo potremmo definirla una mini collezione. Saluti Alberto
    2 punti
  6. Ciao, da quanto si può vedere dalle immagini che hai postato si tratta di un sesterzio della tipologia con la Felicitas sul rovescio ( sono ben visibili il caduceo e la cornucopia e la parte finale della legenda COS PP) e non dell'Annona come riportato nella descrizione. Posto foto di un sesterzio simile per corretta catalogazione 🙂 ANTONIO Condivido mio esemplare della tipologia con l'Annona personificata sul rovescio. ANTONIO
    2 punti
  7. Buongiorno, volevo qualche informazione su questa busta in oggetto, rarità, valutazione ecc.. Grazie. Saluti,Max
    2 punti
  8. Ho capito così anch'io,ma io sono il meno indicato visto che non seguo particolarmente Ferdinando II, tantomeno il rame di piccolo modulo... Gli chiederò se ci saranno novità nel prossimo aggiornamento del Nomisma..
    2 punti
  9. I SIGILLI SEGRETI DELLA CARBONERIA ABRUZZESE - Giovanni Pansa - 1912
    2 punti
  10. Buon Domenica Errore mio che non ho visto il rimando a Foto 1 di 1 .... in ogni caso non mi fa vedere nulla. Mi sono fermato all'immagine in chiaro! Scusa Illyricum65 saluti luciano
    2 punti
  11. @Stefano Giardina Ribadisco i suggerimenti forniti poco sopra da @Rufilius (post #10): apri una discussione apposita in "identificazioni etc" allegando fotografie il più possibile nitide e dati il più possibile precisi di peso e diametro. Ho visto che sei un nuovo iscritto, quindi non preoccuparti; all'inizio può capitare di incontrare difficoltà nell'utilizzo del forum. @Cremuzio La discussione e' del 2010 e @Faletro78 non si collega più da quasi due anni. Direi agli altri utenti di non proseguire su questa discussione per evitare confusione. Un saluto e buona domenica a tutti. Stilicho
    2 punti
  12. Buongiorno a tutti, @Releovisto che c'è già una discussione uguale creata da @Litra68qualche tempo fa, cosa ne dici se chiediamo a qualche curatore di accorparle?cosi da avere una discussione unica e ad hoc, senza disperdere dati e foto di tutte le monete interessate da questo fenomeno. Magari potrebbe, se sei d'accordo occuparsene @Oppiano Un saluto Raffaele.
    2 punti
  13. Non conosco questa moneta. Ho notato dal campo a destra sotto la stella che sono stati emessi esemplari con le lettere “sicure” Alfa, Beta, Gamma, Delta, Epsilon, Zeta, usate dai Greci anche come simboli dei numeri 1, 2, 3, 4, 5, 7. Io penso che la lettera in discussione sia lo stigma, segno introdotto nell'alfabeto numerico come simbolo del numero 6, che l’allungamento della parte inferiore rende molto simile a una S. Ciao e buona domenica. apollonia
    2 punti
  14. Di solito non ho molta fortuna con le aste ceche, e devo ammettere che anche il lotto non è che mi faccia impazzire (tante monete greche in condizioni mediocre e abbastanza comuni) però, visto il vostro incitamento, proverò a fare un'offerta...ma non garantisco nulla.
    2 punti
  15. Complimenti Raffaele - a mio avviso - è più raro di quanto si possa immaginare! Molto probabilmente, si tratta di un "ibrido" mai censito: D/ 2° Tipo (Gigante 321 R5); R/ 3° Tipo (Gigante 323a R2). O più semplicemente... si tratta di un 2° Tipo (Gigante 321 R5) che presenta il rovescio con l'ultima cifra della data ribattuta (4 su 3) come il 3° Tipo (Gigante 323a R2)... In questo caso, doppi complimenti per la rarità del millesimo!
    2 punti
  16. Buonasera a tutt* Di recente acquisizione vi porto questo sesterzio di Filippo l'Arabo. Sebbene il rovescio non sia dei migliori e lasci intravedere un'Annona con cornucopia e spighe, il colore della patina mi ha convinto a prenderla! Cosa ne pensano i collezionisti di III secolo (e ovviamente tutta la community di Lamoneta😁) ? Grazie a tutti per eventuali feedback! FILIPPO I L'ARABO, 244-249 d.C., SESTERZIO D/ IMP M IVL PHILIPPVS AVG, busto laureato con corazza e paludamento a d. R/ ANNONA AVGG / S C, l'Annona stante a sinistra con un mazzo di spighe ed una cornucopia; ai suoi piedi un modius Rif. bibl. RIC 168a ; Cohen, 26
    1 punto
  17. È una moneta del 1647 che ha fatto il suo dovere . Ha solo un Valore storico inestimabile, Conservala con cura e forse sarà l'inizio di una grande raccolta. Un caro saluto, Rocco.
    1 punto
  18. Buonasera, scusate la mia scarsa preparazione ma sono perplesso sul mio mezzo tornese 1853. Dovrebbe essere testa piccola corretto ?
    1 punto
  19. Io inizio a preoccuparmi...🤣
    1 punto
  20. Con i grossi e anche con i soldini di Foscari purtroppo capita che le iniziali dei massari non siano chiare. Anch'io ho un grossetto dove la prima iniziale è ben leggibile e la seconda no. Per identificarlo sono andato per esclusione. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  21. Vino, birra, wodka? Nasdrovje! Non essendocene una del 1908, rimane solo l'opzione del 1898 Г. , 5 rubli Nicola II https://en.numista.com/catalogue/pieces20953.html Njk
    1 punto
  22. Guardando sul NOT IN RIC (lechstepniewski.info), ho trovato questo: Nelle note ci sono i riferimenti d'asta succitati con i realizzi + uno di una asta Helios (tutti però per un esemplare della 2^ officina -B) Ciao. Stilicho
    1 punto
  23. Salve, sesino di Carlo V per Milano? https://bertolamifineart.bidinside.com/it/lot/24767/milano-carlo-v-1535-1556-sesino-/
    1 punto
  24. Ti ringrazio molto per questa correzione! A quanto pare la catalogazione del venditore era errata e non ho approfondito personalmente la correttezza delle informazioni 😁 Il tuo esemplare con l'Annona è notevole, complimenti!
    1 punto
  25. Letta la discussione, grazie ancora. Grazie, sono curioso. Un saluto Raffaele.
    1 punto
  26. a sto punto dopo aver 'appurato' la falsità della moneta e sapendo che la moneta entrò in collezione tra il 1900 e il 1920 mi chiedo come il falsario ha fatto a produrla. pressa idraulica a quel tempo ?
    1 punto
  27. Si intravede il numerale, parziale, II. Visto che Filippo II non usava numerale allora si tratta di un Filippo III. C'è da evidenziare la presenza anche di tracce di PUBLICE COMMODITATI al dritto
    1 punto
  28. Grazie mille Beppe. ...e forse hai ragione 😂. Interessa! Grazie mille Genny, non la conoscevo. Un saluto Raffaele.
    1 punto
  29. Buona Domenica, Complimenti Raffaele @Raff82 per l'acquisizione di questo Mezzo Tornese 1854 che si configura come una vera scoperta nella monetazione Borbonica. L'avevo visto in vendita sul noto sito e pensavo fosse la moneta R2 descritta dal Gigante (N. 323a ) del 3°Tipo, invece si tratta della N. 321 del 2° tipo – R5 -, riportata dallo stesso Manuale “ ...che risulta non essere stata offerta in nessuna vendita “ ( e della quale non esistono foto). Scrive Lorenzo @LOBU: mi sembra che questa tua seconda ipotesi sia quella più attendibile. Ho fatto un raffronto tra la tua moneta e le tipologie 2 e 3. Mi sembra chiaro che la moneta sia del Tipo 2 ( R5 ). Tipo 2 N.321 - Gigante 2024 Tipo 3 N.323a - Gigante 2024 Infine, mi sia concessa un'amara constatazione: è un peccato che il tuo interessantissimo post nel quale chiedi opinioni, abbia ottenuto solo un paio di risposte. Forse è il caso di postare la solita patacca moderna, magari ben fatta, tanto per vedere l'effetto che fa. Saluti, Beppe
    1 punto
  30. Interessante conferenza, sentire a voce quello scritto nel libro aiuta poi molto nella consultazione. Molto accoglienti gli organizzatori del Circolo Numismatico Ticinese.
    1 punto
  31. Quella belga è un pò corrosa ma sempre meglio di niente, l'avevo trovata in ciotola tempo fa. Utilizzarono i tondelli del Lincoln cent produzione 1943-44
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  32. penso di averla trovata: Temple dégénéré. (Duplessy 24 - Poey d'Avant 155 - Legros 279). Argent. 0,80g. TB à Très Beau. Ebréché. Peu commun. BARONNIALES Duché de NORMANDIE Epoque de Guillaume (1037-1087) per esempio: https://www.ogn-numismatique.com/article.asp?langue=fr&article=4164
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  33. Antica scatola per spezie/menta piperita in argento con marchio dei Paesi Bassi (Leone passante 2 corrispondente a un titolo dell’argento di 835‰), prodotta verso la fine del XIX secolo. Altezza 42 mm, larghezza alla sommità 40 mm, profondità 30 mm. Peso 20,2 g. Corpo ben sagomato con due manici ad anello e un motivo floreale in rilievo sul coperchio. apollonia
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  34. Giuseppe Ruotolo, "Monete, medaglie e fedi di credito del Regno di Napoli -Dalla Repubblica Napoletana al Decennio Francese (1799-1815)", in Gioacchino Murat - Innovatore della storia. 2018. Corposo contributo di quasi duecento pagine.
    1 punto
  35. Strepitoso e grande conservazione !!
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  36. COSTANTINOPOLI: la CRISI di un impero in UNA MONETA Nell’XI secolo l’Impero bizantino va in crisi e l’indebolimento progressivo del sistema e le lotte per il potere si riflettono anche nella monetazione di Luca Mezzaroba | All’interno della millenaria storia dell’Impero bizantino, il periodo che gli storici identificano come “dominio dell’aristocrazia burocratica”, che ha inizio con la morte di Basilio II (1025) e termina con l’avvento della dinastia dei Comneni (1081), coincide con l’avvio della grave e repentina crisi che porterà lo Stato bizantino ad essere preda di popoli più aggressivi, primi tra tutti normanni e turchi selgiuchidi, i quali di fatto ne causeranno, se non la fine, almeno l’irrimediabile decadenza. La scomparsa degli ultimi grandi sovrani militari della dinastia macedone infatti portò sul trono dell’impero figure dalle scarse se non inesistenti capacità di governo; costoro, esponenti dalla potente aristocrazia latifondista e spesso supportati dalla chiesa della capitale (pronta ad appoggiarli in cambio di cospicue donazioni), non esitarono a smantellare il sistema dei piccoli proprietari terrieri, alla base dei themi e dunque dell’organizzazione militare bizantina, gonfiando al tempo stesso i salari della burocrazia civile di Costantinopoli. Se da un lato queste decisioni portarono al collasso la potenza militare dell’impero, d’altra parte appare evidente che le fazioni legate alle diverse famiglie aristocratiche iniziarono presto una terribile lotta interna, fatta di colpi di stato e congiure, per prendere il potere nella capitale assumendo la carica imperiale. A parte rarissime eccezioni, quanto detto fino ad ora non sembra influenzare in modo particolare la monetazione del periodo: specialmente sul piano iconografico, negli histamena e nei tetartera i vari sovrani, pur dovendo la loro elezione ad adozioni o matrimoni con donne della famiglia imperiale, si fanno rappresentare come unici detentori del potere, abbigliati con i più splendidi abiti di corte e reggendo importanti insegne del potere; essi sono spesso accompagnati dalla Vergine e in ogni caso sempre sotto la protezione di Cristo (raffigurato ormai stabilmente al dritto delle monete) di cui gli imperatori erano i soli rappresentanti sulla terra. Questo tipo di iconografia si può ritrovare ad esempio negli histamena di Costantino X Ducas (1059-1067), membro di una delle famiglie più potenti della corte bizantina. Sposato con Eudocia Macrembolitissa, nipote del patriarca Michele Cerulario, nella moneta d’oro egli appare comunque da solo al rovescio; indossa una ricca corona con pendilia, il sakkos, una tunica di colore nero, e il classico loros decorato da perle e pietre preziose. Nella mano destra il basileus stringe il globo crucigero mentre nella sinistra il labaro; egli infine poggia i piedi su un particolare supporto, detto suppedion, costituito da un cuscino (o un tappeto) spesso tondo e di color porpora che stava ad indicare la sacralità del sovrano, il quale non poteva toccare il terreno ritenuto “impuro”. Histamenon di Costantino X Ducas. Nel D/ Cristo Pantocratore seduto in trono, nel R/ Costantino X Ducas in piedi su un suppedion con globo crucigero e labaro. Oro, mm 27; g 4,39; h 6 Proprio la morte di Costantino X tuttavia sarà alla base dei cambiamenti iconografici (e non solo) che avranno un forte impatto sulla moneta d’oro, la quale diventerà infine testimone principale della crisi politica e sociale che l’impero stava attraversando in quei decenni. Nonostante Michele VII, il primogenito dei numerosi figli del sovrano, avesse l’età per governare, lo zio Giovanni Ducas e l’onnipotente Michele Psello (letterato e politico autore di una Cronografia che narra le vicende di quegli anni) imposero la reggenza dell’imperatrice Eudocia Macrembolitissa, la quale, nonostante gli elogi dello stesso Psello, era totalmente soggetta alla volontà dei suoi due protettori. Tale situazione influì ovviamente sulla monetazione dell’impero: anche se la sovrana era già apparsa in alcuni follis del marito, nei quali la coppia imperiale reggeva insieme un labaro con croce vestendo i consueti abiti di corte, al momento dell’assunzione del potere la sua figura viene rappresentata anche sugli histamena assieme ai figli che, in ogni caso, mantenevano il ruolo di co-imperatori nel pieno rispetto della gerarchia tanto cara al mondo bizantino. Follis di Costantino X Ducas. Nel D/ Cristo nimbato, nel R/ Costantino X Ducas ed Eudocia Macrembolitissa in piedi con labaro su tre gradini. Bronzo, mm 28; g 7,94; h 6 Riguardo l’ordine delle precedenze seguito dai vari personaggi, vanno peraltro segnalate due curiose particolarità legate all’iconografia di questo histamenon: anche se la rappresentazione delle diverse figure sembra del tutto normale, con il Pantocratore seduto in trono al dritto ed Eudocia al centro, affiancata dai due figli al rovescio, l’analisi dei dettagli rivela tuttavia l’estrema attenzione ai ruoli interni alla corte e soprattutto la reale considerazione di cui poteva godere una donna nel Sacro Palazzo, anche se imperatrice. Fin dal VII secolo infatti il rigido ordine gerarchico che regolava la raffigurazione dei sovrani sulle monete e sugli altri supporti artistici prevedeva che, nel caso fossero presenti due figure, la principale stesse sulla sinistra e l’altra sulla destra, nel caso invece i personaggi fossero stati tre, il centro sarebbe stato occupato dal sovrano, la parte destra dal co-reggente più anziano la parte sinistra da quello più giovane. Questo secondo modello però non si applica all’iconografia dell’histamenon di Eudocia nel quale la sovrana, pur avendo dimensioni maggiori dei figli Michele e Costantino e pur essendo dotata di insegne non certo inferiori (l’imperatrice stringe lo scettro, i figli il globo crucigero e l’akakia e tutti poggiano sul suppedion) presenta Michele, il maggiore, sul lato sinistro. Tale situazione si spiega sulla base della specifica e meticolosa ideologia bizantina, la quale di fatto “eliminava”, nel conteggio generale delle figure presenti, quella femminile nel caso questa occupasse la posizione principale ma fosse accompagnata da altre figure maschili; queste ultime sarebbero quindi state le uniche prese in considerazione per l’organizzazione iconografica della moneta. Histamenon di Eudocia Macrembolitissa. Nel D/ Cristo Pantocratore seduto in trono, nel R/ Eudocia con scettro (al centro) e i figli Michele VII (a sinistra) e Costantino (a destra) con akakia e globo crucigero. Oro, mm 27; g 4,39; h 6 La seconda particolarità è legata al personaggio di Costantino: egli infatti non era in realtà il secondogenito, ma il terzo, preceduto da un altro fratello di nome Andronico. Anche in questo caso la spiegazione si rifà all’ordine di precedenze proprio della corte dell’impero: se infatti Michele e Costantino erano stati nominati dal padre co-imperatori, e dunque avevano il diritto di essere rappresentati nella moneta, Andronico invece, molto più interessato agli studi, non aveva ottenuto la carica e dunque non poteva apparire nell’iconografia ufficiale. A tutti questi personaggi presenti sulla scena, e sulla moneta, dobbiamo tuttavia aggiungerne un altro: il generale Romano Diogene. Dopo pochi mesi di reggenza infatti Eudocia Macrembolitissa, con grande sorpresa e sdegno di Michele Psello, decise improvvisamente di sposare questo generale che lo stesso Psello definisce “a volte schietto, ma più spesso insincero e pretenzioso”. In realtà, per l’impero, la situazione militare, iniziava a divenire insostenibile con i normanni alla conquista dell’Italia meridionale ma soprattutto in seguito alle numerose e devastanti incursioni dei turchi selgiuchidi, mai contrastate a causa del degrado dell’esercito. Non possiamo certamente affrontare in questa sede gli eventi che segnarono il tragico regno di Romano IV (1068-1071), che terminerà con la terribile sconfitta di Manzikert e la contemporanea caduta di Bari; qui basterà analizzare l’iconografia dei suoi histamena che, a parere di chi scrive, rappresentano in modo chiaro la crisi politica e sociale che stava vivendo l’impero, forse ancora più drammatica del disastro militare contro i turchi. Histamenon di Romano IV Diogene. Nel D/ Michele VII (al centro), con labaro e akakia, con i fratelli Costantino (a sinistra) e Andronico (a destra) con globo crucigero e akakia. Nel R/ Cristo che incorona Romano IV ed Eudocia entrambi con globo crucigero. Oro, mm 26; g 4,34; h 6 L’histamenon, realizzato durante il regno di Romano IV Diogene, abbandona infatti la rappresentazione del Cristo Pantocratore al dritto per lasciare spazio ad una moltitudine di figure imperiali: il dritto è invece occupato da Michele VII, al centro, affiancato dai fratelli Costantino, a sinistra, e Andronico, a destra. Tutte le figure indossano il loros e la corona con pendilia, Michele VII poi stringe un labaro e l’akakia mentre Costantino e Andronico sostituiscono la prima insegna con il globo crucigero. Il rovescio è dominato invece dall’incoronazione simbolica dei sovrani: Cristo, nimbato e in piedi su un suppedion in posizione centrale, si pone tra Romano IV, a sinistra, ed Eudocia, a destra. Entrambe le figure indossano la corona con pendilia e reggono il globo crucigero; per quanto riguarda le vesti, mentre il basileus porta chiaramente il loros, l’imperatrice sembra avere un abito diverso. Se infatti la parte superiore si può identificare con il loros usato dalle sovrane, la parte inferiore, caratterizzata da un elemento di forma quasi ovale, ha fatto pensare a vari studiosi che si potesse trattare del thorakion, un capo di abbigliamento a forma di scudo decorato da perle e pietre preziose; studi più recenti hanno tuttavia dimostrato come l’abito indossato da Eudocia sia effettivamente un loros che, tagliato nella sua parte finale, non terminava avvolgendo il braccio sinistro (come appare per quello indossato da Romano IV) ma veniva semplicemente infilato nella cintura o nel vestito stesso. Al di là dello splendore delle insegne imperiali si nascondeva tuttavia una situazione di feroci lotte interne alla corte e di crisi militare: nonostante l’odio di Michele Psello, è indubbio che Romano IV, una volta asceso al trono, aveva agito in modo autoritario cercando di esautorare dal potere i figli del predecessore. Non potendo eliminare fisicamente Michele VII ed i fratelli, il nuovo basileus li fa raffigurare nel dritto della moneta (al posto d’onore) ma ne aumenta il numero (comprendendo anche Andronico) svuotando di fatto la carica di ogni potere reale; al tempo stesso Romano IV e l’imperatrice, si pongono nel rovescio, in posizione subordinata, ma incoronati da Cristo e con tutte le insegne del potere sovrano, una scena che peraltro sarà rievocata, senza sostanziali mutamenti, anche sui sigilli. Sigillo realizzato durante il regno di Romano IV Diogene. Nel D/ Cristo che incorona Romano IV ed Eudocia entrambi con globo crucigero. Nel R/ Michele VII (al centro), con stendardo, con i fratelli Costantino (a sinistra) e Andronico (a destra) con globo crucigero e akakia. Piombo, mm 34; g 35,19; h 12 Pur raggiungendo elevatissimi livelli artistici nella rappresentazione delle insegne e dei personaggi, i quali perdono spesso le connotazioni di ieraticità tipiche del mondo bizantino in favore di una raffigurazione maggiormente realistica, dal punto di vista iconografico la monetazione dell’XI secolo si concentra dunque sempre di più su una pura celebrazione del sovrano. Costui appare impegnato solo ad esaltare la sua figura in opposizione agli altri membri della corte e ai parenti del sovrano cui è succeduto mentre è totalmente ignaro dei reali problemi politico-militari che attanagliano lo Stato e la popolazione. Histamenon scifato di Michele VII Ducas. Nel D/ Cristo nimbato; nel R/ Michele VII in piedi con labaro e globo crucigero. Oro / elettro, mm 30; g 4,40; h 6 A tale svuotamento del valore propagandistico (ben diverso ad esempio dalle scelte operate dai sovrani del VI e del VII secolo, i quali vivevano situazioni non molto diverse) bisogna infine aggiungere la più grave crisi che può colpire la moneta, vale a dire la sua svalutazione. Sarà proprio il debole Michele VII (1071-1078), asceso al trono in seguito alla sconfitta di Romano IV, a segnare la fine dell’histamenon. Nonostante il suo carattere estremamente ingenuo e pudico, tale che, secondo l’immancabile testimonianza di Psello, “se qualcuno si lascia sfuggire di bocca una parola triviale o anche solo il termine crudo di ‘amore’ subito lo si vede avvampare in volto” egli non si farà scrupoli a ridurre la quantità di oro presente nella moneta portandola a soli 12 carati. Un segno evidente della crisi dell’impero… https://www.cronacanumismatica.com/costantinopoli-la-crisi-di-un-impero-in-una-moneta/
    1 punto
  37. Non ti resta che acquistarlo, così dopo averla stuzzicata soddisferai la nostra curiosità. Naturalmente hai tutto il mio appoggio morale ,per quello economico dovrai fartene una ragione ,sono l' ultimo esponente del glorioso lignaggio evolutivo del Tyrannosaurus Rex...😁
    1 punto
  38. Nel punzone di sinistra c'è scritto il titolo, sembra 800, ma non sono sicuro di leggere bene. L'originale è tutta un altra cosa... una moneta ricchissima di storia e commemorativa di una Milano che dopo le famose 5 giornate si era liberata dagli austriaci! La mia serie preferita Moneta comune, ma trovarla bella non è facile Ti posto la mia, ex Sincona di diversi anni fa
    1 punto
  39. Lo so bene, te lo avevo anche quotato quel post. Forse ci siamo fraintesi: la mia risposta al post 30 era più diretta ad @Arka Il punto sul quale non siamo assolutamente d’accordo (e non lo saremo mai) è questo: Ripeto, per questo c’è la fattura. Mi dispiace, poi, che reputi una stranezza che io e te possiamo trovarci d’accordo… personalmente ritengo che le nostre diversità di opinione siano costruttive per entrambi. Un saluto.
    1 punto
  40. CIAO. Questa è la storia di una favola di monete unica. Ho mostrato due video musicali come esempi di sfumature vere e false. Un esempio dalla vita. Adoro le vecchie case italiane. In queste case c'è sempre una stanza dipinta di rosso cardinale. Volevo affittare una casa. Visitando la casa ho visto un finto colore rosso che dava fastidio. Me lo hanno spiegato i proprietari. I polacchi hanno fatto delle riparazioni, non capiscono la differenza nelle sfumature dei cardinali. C'è un'analogia con queste monete)) Queste storie sugli esemplari unici di prova sono fatte per acquirenti stranieri. I proprietari dell'azienda che produce queste monete provengono uno dalla Bielorussia, l'altro da Israele.)))
    1 punto
  41. Per capire l'umorismo di queste monete. Ecco due clip, una finta e una vera.
    1 punto
  42. Napoli Carlo III di Borbone (1734-1759) Piastra del 1735 primo tipo
    1 punto
  43. Ho inserito il volume digitalizzato nella biblioteca numismatica del forum:
    1 punto
  44. Questa la seconda.
    1 punto
  45. Condivido le mie per confronto.
    1 punto
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