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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/28/24 in tutte le aree
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Salve , dovrebbe trattarsi di un anello in bronzo di stile bizantino , come appare nella foto al centro del tipo B . Non ha moneta/e ma solo decorazione .5 punti
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@gennydbmoney ritengo sia giusto, dovrebbe essere questo: https://www.tinianumismatica.com/prodotto/sesterzio-marte-vltor-ric-635-3184g/4 punti
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L'imperatore è Alessandro severo... Però se ci riesco io che non colleziono romane ce la puoi fare anche tu da solo,il nome dell'imperatore è scritto sulla moneta... Mi sbilancio anche per il rovescio, dovrebbe essere la personificazione di Marte con scudo e lancia... Ma può darsi pure che mi sbagli e prendero' dei cazziatoni...😅3 punti
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Buonasera. Questa sera voglio condividere questo grosso di Marino Zorzi che ha governato per solo un anno dal 1311 al 1312. Pesa 2,14 grammi ed ha una conservazione che difficilmente si trova nei grossi di questo doge. Moneta molto rara, ancor di più in questa conservazione. Presenta una bellissima patina di medagliere.Cosa ne pensate?2 punti
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In entrambi i nomi vi è il germanico Hlod o Hlud , col significato di Glorioso. La trascrizione più antica del nome Lotario è Chlodocar, mentre quella di Ludovico è Chlodowich.2 punti
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Ciao, si tratta di un "bronzo" dell'imperatore Antonino Pio ( probabilmente un asse) che nel suo aspetto generale, da quanto comunicano visivamente le foto, è stato prodotto per fusione e non per coniazione percui si tratta di una copia non autentica 🙂 ANTONIO2 punti
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Dall' asta Bolaffi numero 42 del 1 e 2 dicembre 2022 fu esitata quella che personalmente reputo una moneta "da museo"... Pubblica da 3 tornesi del 1770... Magliocca, pagina 155, numero 299... Nomisma, pagina 227, numero 534... https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=6256&lot=5782 punti
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Ciao, grazie mille per il benvenuto. Avrei voluto allegare più foto però non ci sono riuscito vista la grandezza massima di file allegabili di 500kb. Ciao, grazie mille la mia era solo una curiosità. "Il bello" della mia collezione è appunto che le monete mi capitino per puro caso essendo monete "circolanti"; spero di poterla ampliare sempre di più. Grazie ancora.2 punti
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Ciao sandokan e complimenti condivisi con Stefanoforum. Qui le punte dei cacciaviti assemblabili sono a stella e a taglio, di diverse dimensioni. apollonia2 punti
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Ciao Collega ex Curatore di Sezione! Come ben sai se nella stesura di un lavoro come il Corpus si commette un errore di catalogazione , nei successivi approfondimenti si preferisce aggiungere nuovo materiale e ricopiare il vecchio già riportato. Personalmente in 27 anni di ricerche sulle varianti Napoletane non ho mai potuto osservare nessun esemplare di Piastra 1802 con HIER . REX Se Pietro Magliocca non lo ha riportato nel suo Manuale, stai certo che non esiste , ha speso tempo e soldi per richiedere immagini di varianti riportate da sempre sul CNI e di cui gli altri autori hanno sempre fatto copia/incolla senza accertarne l'effettiva esistenza. Grazie al suo lavoro di ricerca molte varianti da sempre riportate sono state eliminate . Poi con la monetazione Napoletana tutto può accadere, chissà ne salti fuori un esemplare ! 🙂 Ciao Il tipo con HIE . REX2 punti
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Grazie mille. Giusto per avere un orientamento ...considerato che effettivamente passaggi in asta e vendite per questa moneta sono proprio rari.1 punto
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Sembrerebbe un grano di Filippo II° del Regno di Sicilia, ma aspetta qualche altro parere in merito.1 punto
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Buongiorno Ventus , premesso che non so nulla di questa placchetta, ti chiedo innanzi tutto se, come penso, l'elemento rotondo è saldato su quello rettangolare che reca anche un foro per cui può essere appeso. Questa placchetta mi ricorda alcune medaglie-talismano in vendita nei negozi in cui sono reperibili anche carte, tarocchi, testi di magia, ecc. : nella città dove abito ne conosco un paio. Sul bordo della medaglia, ai lati del volto, figurano due spade che sicuramente hanno un qualche rapporto con la figura raggiata. Anche le scritte mi fanno pensare ad una formula magica, o qualcosa del genere. Orienterei le ricerche in questa direzione, a me sembra un amuleto. Saluti.1 punto
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Dovrebbe essere un asse della gens Cornelia, L. Cornelius Cinna Cr. 178/11 punto
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Salve. Dal post numero 94, sto pubblicando di seguito tutte le mie monete interessate da "DOPPIO PUNTO". Oggi ne aggiungo altre due, arrivando, così, ad un totale di 17 monete. Si tratta di un 6 tornesi 1800 con "ET" seguito da doppio punto in orizzontale ( Magliocca pag. 215 n. 383a ) e di un Grano 1790 con il numerale "12" seguito da doppio punto in verticale (Magliocca pag. 161 n. 315a ). Di quest' ultimo, Rocco, poco fa, ha pubblicato un altro esemplare nel topic: "Pezzi del 1790 a confronto". E' accertato che del grano 1790 con la variante "doppio punto" circolano più conii, il che fa escludere che si possa parlare di errore, casualità o esubero. Le due monete in oggetto, come tante altre con la variante doppio punto, sono anch'esse degli ultimi anni del 1700. Saluti.1 punto
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Dalla antica città di Tomis nella Mesia ( ora Costanza in Romania ) un interessante esemplare in AE ai nomi di Gordiano III con Tranquillina, con al diritto i busti affrontati dei 2 personaggi ed al rovescio grifone rampante con zampa su piccola ruota . Dopo 16 mesi, ritornerà al mercato il 22 Marzo in vendita RomaNum. XXX al n. 354 .1 punto
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Portapillole rettangolare allungato vintage in argento 800 con disegno a volute inciso sul coperchio a cerniera. Dimensioni: 5,5 x 1,5 cm, altezza 1,0 cm; peso 18,1 g. Punzonato sotto la levetta per alzare il coperchio. apollonia1 punto
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Altra moneta da identificare, questo è un sesterzio 28 mm e 18,68g di peso. Grazie ancora a tutti per la cortesia e l’attenzione1 punto
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Buongiorno a tutti,nei giorni scorsi è passato sulla baia questo tornese da 6 cavalli del 1788 SICILI per Ferdinando IV di estrema rarità... Magliocca, pagina 167, numero 330b... Nomisma,pagina 233, numero 583...1 punto
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Ho aggiunto una nota sull'aggiunta della lettera H prima della L. Giulio De Florio1 punto
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Concordo con Antonino Pio ma non credo si tratti di un denario in quanto presenta la scritta S.c. Al rovescio1 punto
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Difficile esprimere un parere, almeno per me. Complessivamente mi sembra convincente, ma da qualche tempo sulla baia si vedono falsi est europei, soprattutto di monete carolinge, che dalle foto sembrano fatti molto bene e se li vedessi in vendita da case d’asta rinomate non mi desterebbero sospetti.1 punto
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Il calendario buddista thailandese parte dall'anno dal 543 a.C., erroneamente indicato come la morte di Buddha (566 a.C. - 486 a.C.). Essendo un'anno thai formato da 365.25 giorni per la conversione si può utilizzare un numero fisso, per ottenere la nostra data basta togliere 543 dalla loro od aggiungerli alla nostra per calcolare la thai. 5 baht con Rama IX (1927-2016) del 2525 (-543) 1982 Per questa moneta del 2525 bastano solo due caratteri della seguente tabella, è importante pure conoscere la posizione della data sulla moneta. ps: Attualmente in Thailandia siamo nel 25671 punto
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Ti allego le pagine 599 e 613 del RIC VI: Un segno di valore che esiste a Antiochia sia all’esergo che nei campi Un po’ nascosto tra due Parcae su questo aureo: A Tessalonica e a Serdica lo troviamo nei campi. Si vede sull’ aureo di abdicazione di Serdica della vendita Trau, tra Quies e Providentia.1 punto
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La discussione è stata ripulita sia dal linguaggio inappropriato che da espressioni poco carine che possono suscitare (e hanno suscitato) qualche risentimento. Dato che qui non siamo su Facebook dove tutto è permesso, siete cortesemente pregati di moderare i termini. Tenete presente che attraverso un testo scritto è più facile equivocare, per cui un minimo di empatia mentre si scrive un messaggio sarebbe cosa gradita, che andrebbe a tutto vantaggio del Forum. Grazie a tutti per la collaborazione1 punto
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Purtroppo per lei, credo proprio che valga solo il ricordo di un viaggio.1 punto
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Numismatica Felsinea presente come sempre. Se avete monete da vendere o periziare vi aspettiamo!1 punto
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Anche in questo caso...nonostante le foto sfocate... e sempre che non mi sbagli, concordo con @gennydbmoney sul fatto che sia un Quadrante in bronzo. Come quello già postato in precedenza, anche questo è stato coniato a Roma nel 9 a.Csotto Augusto dai magistrati monetari Lamia, Silio e Annio. Dritto: LAMIA SILIVS ANNIVS attorno a un Simpulum (coppa sacrificale) e un Lituo (bastone pastorale), Rovescio: III VIR AAAFF attorno a SC Rif. RIC 4211 punto
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Se non mi sbaglio, e anche se le foto sono sfocate, dovrebbe essere un Quadrante in bronzo. Coniato nel 9 a.C. (quindi sotto augusto) a Roma dai magistrati monetari Lamia, Silio e Annio. Dritto: LAMIA SILIVS ANNIVS SC, cornucopia Rovescio: III VIR AAAFF attorno ad altare inghirlandato. Rif. RIC 422, Cohen 3401 punto
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Ecco due esemplari con massaro che ha la prima iniziale N: Come si può vedere la seconda lettera è spesso poco leggibile. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Finalmente sono riuscito ad averla dopo anni e anni di ricerca e speranza nel poterla trovare 🙏🏻1 punto
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BDC è l'autore della pregevole monografia ma non della nota 56...poichè la monografia riporta il suo nome a suo tempo venne collegata al suo nome..interpellata a suo tempo rispose in maniera piuttosto allusiva...risposta scritta che il buon bizerba ha ben conservata. Se fosse reso pubblico il verbale (o i verbali) della Commissione, avremmo contezza ESATTA del contenuto dei famosi barili...ma sembra sia un SEGRETO DI STATO😄..come sembra un segreto di Stato la destinazione ultima di questo notevole patrimonio numismatico (ed economico) lasciato da ottanta anni e passa nei meandri della P.A....1 punto
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No, mi spiace ma ti sbagli… io sul materiale che vendo devo per legge riportare il numero di registrazione interno del registro BBCC di PS ma assolutamente mai i dati di chi me lo ha ceduto( a meno che non lo abbia acquistato in asta pubblica) per via dei limiti imposti dalle leggi sulla privacy. Quindi non troverai mai scritto “ conferita o acquistata da…Signor Tizio ..” su nessun certificato di nessun commerciante . Troverai un numero che servirà alla AG e solo a loro e solo a seguito di richiesta formale. per farsi dire la provenienza pregressa. Tali dati non possono essere richiesti o comunicati all’eventuale acquirente. Fa fede il passaggio nei registri del venditore agli effetti di legge, null’altro va comunicato1 punto
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Buongiorno @Tinia Numismatica, temo di non capire. Chiedo venia e ti prego, te e qualunque altra persona, di seguirmi. Esemplifichiamo così: sono una casa d'aste, bandisco un'asta con tante monete, riesco a vendere a un offerente, preparo l'attestazione di provenienza (lasciamo da parte l'autenticità) e ci scrivo che quella moneta proviene dall'asta stessa appena bandita (vi prego, lasciatemi essere romanamente scurrile: grazie al c....! 😇). Quest'ultima specifica costituisce "provenienza"? Non deve la provenienza riferirsi al passaggio immediatamente precedente all'asta? Se per attestare la provenienza davvero bastasse affermare che questa moneta, messa in codesta asta, proviene... da codesta asta stessa, non siamo difronte a una enunciazione fallace, a una elusione? Non parlo in termini giuridici, non è nelle mie competenze, parlo in termini prettamente linguistici. Lasciamo perdere ora l'ultimo certificato/attestato che ho caricato, visto che si tratta "solo" di un marengo ottocentesco. Ipotizziamo. Se io ricevessi un attestato di autenticità e provenienza secondo cui il triente acquistato proviene niente popò di meno che... dall'asta da cui ho acquistato, io dovrei ritenermi soddisfatto? "Buongiorno, sono l'Autorità. Mi dice per favore da dove proviene la moneta che ha tra le mani?" "Certamente! Viene dal palmo stesso della mano." "Ah, bene! Grazie molte." Non è kafkiano, non è "supercazzolesco", non è tautologico? Grazie per le vostre preziose opinioni.1 punto
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Buon giorno, Vi presento Il XIV volume del C.N.R.L., “Lo status di prigioniero di guerra e le “monete” dei campi di prigionia. Presentazione di alcuni inediti dei token australiani della II Guerra Mondiale”, scritto da Stefano Fabrizio, conta 168 pagine, in carattere Times New Roman n. 12, è stato stampato in 100 copie a colori, su carta opaca da 120 gr, in formato A5; contiene 105 figure a colori delle quali ben 78 riproducono gettoni e biglietti in uso nei campi di prigionia. La copertina è 4+4 su carta patinata opaca da gr. 300 plastificata, con allestimento in brossura e cucitura in filorefe Le copie saranno disponibili alla vendita entro gli inizi di marzo 2024, intanto potrete prenotarle attraverso la mail in fondo alla pagina. Il suo costo è di: € 10,00 più eventuali Spese Postali Il volume offre una rassegna storica su quale sia stato il trattamento subito dai prigionieri di guerra, dagli albori della civiltà fino ai tempi moderni. Vengono poi analizzate le emissioni per i Campi di Prigionia. Successivamente, l’attenzione si focalizza sulla monetazione dei Campi di prigionia Australiani della II Guerra Mondiale e vengono presentate delle nuove varianti non censite in letteratura. Il lavoro, basato su un’attenta e ricca ricerca bibliografica e di fonti storiche, offre un’affascinante narrazione storica che trae spunto e si intreccia con vicende familiari. Dalla “Premessa”, scritta da Stefano Fabrizio, si riporta un brano esplicativo "Una decina di anni fa ho acquistato un gettone (Token) usato nei campi di prigionia australiani durante la II Guerra Mondiale. Si tratta di una moneta in ottone, dal diametro di 20,3 mm, peso di 3,58 gr, con un foro centrale di 4,5 mm, bordo liscio, che al Dritto riporta la scritta “INTERNMENT CAMPS”, con le due parole intervallate da due serie di tre globetti, e, sotto la scritta, una ghirlanda come decorazione, il tutto racchiuso tra due cerchi perlinati e che al Rovescio riporta la scritta “ONE PENNY”, con le due parole intervallate da due serie di tre globetti, e, sotto la scritta, una ghirlanda come decorazione, il tutto racchiuso tra due cerchi perlinati…" Se interessati contattare via mail: [email protected] Saluti Eliodoro1 punto
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Ciao @torpedo grazie per la stima. Magari fosse così! Conosco per bene poche tipologie per essere annoverato tra i grandi esperti, e questa rientra tra quelle poche su cui mi sento sicuro di esprimermi. un cordiale saluto, Fabrizio1 punto
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Ciao Rocco. Pietro mi ha detto che la moneta non è presente nel medagliere. Il fatto è strano poiché il re non solo ha sbagliato a trascrivere la legenda, ma anche il millesimo! Quindi, a quanto pare, Vittorio Emanuele non aveva in collezione nessuna piastra del 1802.1 punto
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